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Tav. 1
Nel corso del XII secolo Luni, con il suo porto attivo ma
sempre pi interrato dai depositi alluvionali del Magra, pur
spopolato dalla malaria continuava ad avere una ricca ed
articolata circolazione monetaria dovuta principalmente ad
un notevole volume di transiti di persone e di scambi commerciali. Infatti vi sono stati rinvenuti un denaro scodellato
di Federico I ed Enrico VI (1152/1198) (Tav. 2,5) della zecca di Milano e due provisini (Tav. 2,6) di Tebaldo III conte
di Champagne (1197/1201), della zecca di Castri Pryyins
(Provins, operoso centro della Francia settentrionale) emessi
tra la fine del XII e linizio del successivo, allorch la citt
di Luni stava per essere abbandonata. Il provisino, largamente circolante anche in Italia ed imitato dal Senato romano dal 1187 alla fine dei XIV secolo, recava nel D/ un
pettine orizzontale alludente alla cardatura di panni di lana,
attivit tipica della citt. Nel Medioevo, Provins era, come
noto, un centro considerevole di scambi trovandosi allincrocio delle maggiori strade europee che permettevano i
transiti dallItalia alla Fiandra, dalla Francia alla Germania.
Ed infine particolarmente importante il massamutino
che citato in un atto notarile del 12 novembre 1186, redatto nel palazzo vescovile di Sarzana (riportato dal Codice
Pelavicino, n. 541), quale censo annuo al Vescovo lunense
Pietro per la concessione allabate e al capitolo di S. Michele d Orticaria della localit e delleremo benedettino di
Santa Croce al Corvo, fondato nel 1176. Tale moneta doro,
fatta coniare in origine dai Musulmani e poi largamente
imitata e circolante anche in Italia nei secoli XII e XIII, era
equivalente ad un terzo di fiorino. Il massamutino quale
censo fondiario ecclesiastico ci noto in casi analoghi e
coevi a Reggio Calabria e a Trani (MARTINORI 1915).
Dopo labbandono della citt nel 1204, continuavano ad
affluire in essa monete anche del XIII secolo come si nota da
un denaro terzolo scodellato del 1186/1254 della zecca di
Brescia emesso a nome di Federico I (Tav. 2,7), da denari
della zecca di Parma di Filippo di Svevia (1207/1208)
(Tav. 2,8) e di Ottone IV re dItalia (1208/1209) (PARODI
2001). (Tav. 2,9)
Alquanto pi tardi verso il 1260, da atti notarili, riportati nel Codice Pelavicino di Sarzana, risulta la presenza
delle monete di Genova (denari ianuini del primo periodo
1139-1339).
Dal diploma di privilegio di zecca del 15 maggio 1285
dellImperatore Rodolfo I dAsburgo e dallatto di notifica
vescovile del 13 ottobre 1285 abbiamo notizia dellemissione da parte di Enrico da Fucecchio (1273/1296), Vescovo di Luni, di una nuova moneta detta moneta imperialis de
Luna (Codice Pelavicino, nn. 23, 18).
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Tav. 2
Alle spalle di Porto Venere nella zona antistante linsenatura portuale del Varignano, nel terreno sovrastante i resti di una grandiosa villa romana furono rinvenuti denari e
quartari di Genova del primo periodo ed ancora un peso
monetale bronzeo di scudo doro del regno di Francia (1385/
1475) della zecca di Parigi. Ed infine, degno di nota, anche
se riferito al periodo immediatamente successivo al Medioevo, un grano di Giovanna la Pazza e Carlo dAustria (1516/
1519) della zecca di Napoli avente nel D/ la leggenda
LETICIA POPVLI attorno alle iniziali I-C accostate da grossi punti e sormontate da corona reale e nel R/IVSTVS REX
attorno a croce potenziata accantonata in ogni quarto da
globetto (BERTINO L.M. 1986). Questa moneta pu testimoniare approdi di navi mercantili di Napoli per scambi commerciali o pi probabilmente di navi militari per incursioni
nel territorio di Porto Venere. Infatti, un ventennio prima,
come risulta da un privilegio del Senato Genovese del 1494
concesso agli abitanti di Porto Venere, il borgo e il suo territorio erano stati devastati ed incendiati dalla flotta di Alfonso II dAragona re di Napoli (1494/1495).
Nel Borgo marinaro di Porto Venere, antica statio romana, possesso genovese dal 1113 come baluardo contro i
Pisani che la assediarono ripetutamente, sono testimoniati
in atti notarili sin dal 1159 denari ianuini, quasi subito dopo
la loro apparizione (1139), e poi denari di Lucca (1105-1172)
ed infine denari veteres mediolanensis (1132/1161) e denari imperiales dal 1170 (BERTINO A. 1986).
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RINGRAZIAMENTI
Sono grata alla Dott. Eliana Vecchi per le cortesi informazioni fornitemi su Migliarina.
Ringrazio, inoltre, per la cortese collaborazione la Signora Laura
Tomasi, per lelaborazione della cartina geografica ed il Signor
Sandro Paba per la composizione delle tavole fotografiche.
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