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MANIERISMO

Il "Manierismo" una corrente artistica sviluppatasi tra la fine del rinascimento e l'et barocca;
prende nome dal termine maniera, con cui il Vasari nel sec. XVI indic un'arte svincolata dalla
fedele rappresentazione della natura in nome del costante riferimento alle opere dei maestri
rinascimentali.
Sviluppatosi dallo stile rinascimentale, il manierismo generalmente considerato come una
reazione all'armonia, l'ordine e la perfezione dell'arte del quindicesimo secolo e dell'inizio del
sedicesimo secolo. Questo stile si afferm come dominante in Italia dal 1520 al 1600. E'
caratterizzato dall'uso di colori luminosi e quasi sgargianti, da composizioni elaborate, forme
esagerate e movimenti drammatici. La denominazione deriva dal termine "maniera", usato
inizialmente come sinonimo di stile per indicare grazia, sicurezza e armonia. La parola assuma nei
secoli significati diversi, spesso con una connotazione negativa per indicare un eccessivo
virtuosismo tecnico e artificiosit.
Caratterizzato da una programmatica ricerca di virtuosismo stilistico ed eleganza formale, il
manierismo si allontana dall'equilibrio dell'arte rinascimentale prediligendo piuttosto la complessit,
la drammaticit, il movimento e fu espressione del gusto d'lite delle corti cinquecentesche,
affermando la sua astratta e raffinata concezione di bellezza soprattutto a Roma, Mantova, Firenze e
quindi a Genova, nel Veneto, nell'Italia meridionale e anche in alcuni prestigiosi centri culturali
europei come Madrid, Fontainebleau, Praga, Monaco. Il manierismo non si svilupp, a differenza di
altri movimenti, come reazione e rifiuto totale ai canoni del Rinascimento ma fu florido dal suo
interno, esasperando alcuni elementi gi presenti nell'opera di maestri come Raffaello e
Michelangelo: il Giudizio universale del Buonarroti (1536-1541, Cappella Sistina, Vaticano)
presenta ad esempio elementi e stili figurativi addirittura pi estremi di quelli di molti manieristi.
Quattro sono le caratteristiche a pilastro della pittura manierista:

la diversa concezione dello spazio, meno unitario e meno appariscente di quello


rinascimentale. Per esempio, nella Deposizione di Jacopo Pontormo (chiesa di Santa
Felicita, Firenze) non compaiono immagini prospettiche di paesaggi o di architetture; le
immagini delle persone non sono disposte su piani rigidamente definiti dalle regole, spesso
spostate dal centro dell'opera; passando dal primo piano allo sfondo i colori passano da
tonalit naturali e reali a tonalit fantastiche, innaturali. Anche la prospettiva, quando
presente, era spesso distorta;

la diversa concezione delle proporzioni nella figura umana; tutte le regole che imponevano
particolari proporzioni per il corpo umano erano volutamente violate. Per esempio, La
Madonna dal collo lungo del Parmigianino, rappresentata proprio con il collo allungato
rispetto a quanto pu essere definito normale, questa scelta conferisce alla figura una forte
espressivit;

la maggiore utilizzazione di luci e ombre, in quanto questa scelta permetteva di lasciare


una parte delle figure indefinita, quasi nascosta, per dare modo allo spettatore di immaginare
il resto, coinvolgendolo emotivamente.

l'utilizzo di sguardi e espressioni legate ai soggetti e alle situazioni per sottolineare gli stati
d'animo, la metafisica dell'opera, finanche l'innaturale.

Importanti pittori manieristi furono il Parmigianino ("Madonna dal collo lungo" 1534-1540, Uffizi
di Firenze), Perin del Vaga, Pontormo ("Storie della Passione" 1522-1525, Certosa di Galluzzo),
l'allievo di Raffaello Giulio Romano, Daniele da Volterra, Tintoretto, Primaticcio, Bronzino
("Allegoria del trionfo di Venere" 1546 , National Gallery di Londra), Rosso Fiorentino, il senese
Domenico Beccafumi ("Nativit della Vergine" 1544, Pinacoteca di Siena). Alla fine del
Cinquecento operarono i fratelli Taddeo e Federico Zuccari, rappresentanti del tardo manierismo a
Roma.
Tra gli scultori manieristi si possono citare il Giambologna, fiammingo ma attivo in Italia, e lo
scultore e orafo fiorentino Benvenuto Cellini mentre in architettura, tra i principali esponenti
figurano lo stesso Giulio Romano ("Palazzo Te" a Mantova 1525) e Michelangelo (progetti per la
Biblioteca Mediceo-Laurenziana di Firenze 1524-1559); Jacopo Vignola, Giacomo Della Porta e
Bernardo Buontalenti, autori di progetti di estrosa inventiva e raffinato gusto decorativo.

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