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LA BATTAGLIA DI LERO

8 settembre - 16 novembre 1943


Analisi di una sconfitta
Lero (Leros) una isola molto lunga (15 km) con costa alta e frastagliata e
con pochi ma buoni punti di approdo in ampie baie (Portolago-Lakki e
Parteni a nord). Non fa parte delle grandi isole (vedi tabella sotto)
dell'Egeo, ma la sua popolazione era una delle pi consistenti. Dista dalla
costa Turca dai 30 ai 50 km e proprio in virt delle sue baie e insenature
(Portolago era la Pearl Harbour o la Gibilterra dell'Egeo, e solo dal cielo
come vedremo, poteva essere presa) gli italiani potevano ancorarvi il loro
naviglio maggiore, sommergibili inclusi, che non trovava ospitalit a Rodi.
La base era dotata di officina, bacino carenaggio, serbatoi, depositi, gruppi
elettrogeni, polveriera e un piccolo ospedale. Da qui erano partite le
missioni di sabotaggio della marina per Suda e Alessandria (i maiali) I
rapporti con la neutrale Turchia erano sempre stati buoni, nonostante che
gli alleati cercassero in tutte le maniere, soldi compresi, un loro
sganciamento ideologico dall'asse. All'inizio della guerra a Lero erano
dislocati, oltre al naviglio di superficie recuperato (pescherecci greci e
traghetti), la quarta squadriglia cacciatorpediniere, la terza flottiglia MAS
(C.F. Borghi, 4 squadriglie 9 macchine), 5 motosiluranti, numerosi
sommergibili (tra i quali il "Gemma" il "Neghelli" lo "Jantina" l'"Ondina"
lo "Zeffiro" il "Perla" lo "Scir" l'"Anfitrite" il "Foca" il "Naiade") e
alcuni posamine con 3 motozattere. Non essendoci aeroporto l'isola era
raggiungibile solo con gli idroplani che avevano un loro approdo (Cap.
Preti). Difendevano lisola un battaglione del 10 Fanteria Regina (T.Col. Li
Volsi) e 102 batterie di cannoni dell'artiglieria marittima costiera (C.F. Re),
per lo pi miste, navali e contraeree in piazzola scoperta (vulnerabili dal
cielo) e alcune con angoli morti. In Bunker solo il comando sul Monte
Patella. Il collegamento telefonico tra le piazzole e il comando era a filo e
non era interrato. Il personale degli altri servizi (marina C.V. Mascherpa,
difesa Dicat (C.F. Spigai), Carabinieri etc) era di qualche migliaio di unit.

Alle 18,30 dell' 8 settembre 1943 il radiotelegrafista addetto alle intercettazioni comunic che Radio Algeri aveva
trasmesso la notizia dell' armistizio. La prima direttiva del Capitano di Vascello (poi vice ammiraglio) Mascherpa, fu di
assumere l'assetto d'emergenza con la precisazione di reagire immediatamente a qualsiasi intimazione e offesa, "anche
se tedesca" (pur se di tedeschi sullisola non ve ne erano). Rodi cadde il mattino del giorno 11 trascinandosi dietro il
Comando Superiore delle Forze Armate dell'Egeo, il Comando Marina e tutti gli aeroporti vitali per mantenere il
controllo di alcune isole. Gli italiani sapevano che persa Rodi era perso tutto, e i tedeschi che presa Rodi, Egeo sicuro.
Lunica cosa che gli Inglesi riuscirono a fare fu quello di mandare un messaggio personale di Maitland Jumbo
Wilson con la promessa di aiuti. I giorni 16, 17 e 20 settembre 1943 gli Inglesi diedero il via a sbarchi in tutto un
migliaio di fucilieri. In momenti successivi, di notte, il contingente inglese raggiunse i 4.000 uomini, tanti quanti ne
potevano disporre operativamente gli italiani. Il Comando in Capo del Medio Oriente, infatti, aveva ricevuto da
Churchill in persona precise istruzioni di dare il massimo appoggio alle forze italiane, contrastando in ogni modo
possibile le azioni dei tedeschi. Il controllo dei cieli era in mano tedesca e non era il caso per gli inglesi di avventurarsi
in quel ginepraio di isole senza copertura aerea. Il rischio era comunque che qui si generasse una nuova Cefalonia o
Coo caduta ai primi di ottobre. I rapporti di formale correttezza, instaurati dagli inglesi si trasformarono poi durante
la compresenza fino ad arrivare alla totale esclusione degli italiani dalla battaglia. Li comandava il Generale Brittorius
(Francis G. Russell, 1896-1974) un Irlandese cattolico sostituito poi da Tilney mandato per recuperare fiducia. I tedeschi
non avevano fretta: una per una le isole vennero occupate dopo aver catturato la guarnigione e Lero, la pi rognosa,
venne tenuta per ultima. Solo il 26 settembre cominciarono lattacco diretto. 25 bombardieri bimotori Ju 88 giunsero
inavvertiti sullisola da ovest e demolirono sistematicamente tutto ci che sporgeva dal terreno o dall'acqua. Le navi
furono i primi obiettivi e ne fecero le spese due caccia inglesi. Non cera possibilit di ricevere rifornimenti, anche le
truppe inglesi erano ora nella stessa condizione degli italiani post armistizio. Il X Fliegerkorp tedesco ritirando anche
aerei dalla Russia, mise assieme 350 aerei (compresi i trasporti Ju 52) che attaccavano, rientravano, si rifornivano e
ripartivano, in media 2 missioni al giorno, il che significava avere quasi il doppio degli aerei. Naturalmente le perdite
erano alte e gli stop per manutenzione anche: non si poteva andare avanti all'infinito. Se gli inglesi aspettavano che si
scatenasse la tempesta, perch finora era solo un temporale, i tedeschi non dormivano. Allestivano una flottiglia con
tutto quello che erano riusciti a recuperare al Pireo e predato agli italiani, ma non solo. Per approdare uomini e mezzi
avevano bisogno anche di mezzi da sbarco. Tolsero dalla polvere gli I-boot preparati per l'invasione dell'Inghilterra e
altri scafi Pi.Ldgs.Kp 780 che fecero letteralmente a pezzi e stivarono su carri ferroviari che raggiunsero il Pireo in
pochi giorni. Quello che non si poteva smontare discese il Danubio e sotto gli occhi "distratti" dei Turchi attravers gli
Stretti. Il tenente generale Friedrich Wilhelm Muller, comandante della 22a divisione di fanteria tedesca era incaricato
della presa dell'Isola con il supporto di Kustenjaeger (commandos di mare) e par commandos del Reggimento
Brandenburg.

A. Martelli-Una sigaretta sotto il temporale pag.79 e segg.

GLI ATTACCHI
Da Dodecaneso.org L'attacco in picchiata contro obiettivi incassati in valle

presentava l'altro grave inconveniente che dopo lo sgancio, l'aereo, mentre


riprendeva quota e perdeva velocit, passava con il ventre alla minima
distanza dalle armi situate sulle creste dei monti. Tiratori accorti, disponendo
di grande freddezza, potevano alla fine dell'attacco, con pochi colpi ben
assestati, aprire il ventre dello Stuka che si stava disimpegnando. La Breda
37/54 binata di Monte Patella abbatt da sola con questo sistema, grazie all'
abilit dei serventi, otto aeroplani "... nel mulinare delle schegge quei sette o
otto uomini, contratti, fermi come se dovessero essere fotografati, spiavano la
buona occasione. Aspettavano che l'aereo scarognato che aveva sganciato sul
bacino galleggiante o sul polverificio di Mericci disimpegnasse, sorvolando
in crisi di manovra i nostri 300 metri di altura. Solo allora, con un rafficone
spasmodico che scuoteva il terreno, essi scaraventavano in tre secondi dodici
proiettili di quattro centimetri di diametro sul muso o nella pancia
dell'avversario. I bestioni, presi come piccioni al volo, si trascinavano via
sfumacchiando e andavano quasi sempre a morire in mare....".
RODI E LE ALTRE SUPERFICIE kmq ABITANTI
RODI

1412

54.818

COO

296

21.169

SCARPANTO

306

6.574

CALINO

128

16.500

STAMPALIA

114

1.610

CASO

69

1.925

PISCOPI

64

1.228

SIMI

64

9.462

NISIRO

48

3.436

LERO

54

6.151

PATMO

47

2.990

CALCHI

30

1.788

LISSO

17

962

CASTELROSSO

20

2.230

TOTALI

2700

130.855

Churchill scrive a Roosevelt ai primi di ottobre . Sono molto preoccupato


sullo sviluppo della situazione in Mediterraneo Orientale. Al collasso
dellItalia abbiamo inviato piccoli distaccamenti dallEgitto in diverse isole
dellEgeo, specialmente a Kos e Leros, una base navale italiana molto
fortificata. Abbiamo corso il rischio nella speranza che le guarnigioni italiane,
che ci hanno ben accolto, avrebbero preso parte alla difesa. La speranza
stata vana e Kos gi caduta eccetto per alcune compagnie che si sono
ritirate sulle colline. Leros potrebbe seguire lo stesso destino: la nostra
iniziativa per Rodi non ha avuto successo. Potrebbe non essere possibile
condurre con successo la campagna in Italia ignorando quanto avviene in

A Portolago vennero affondati due caccia, uno inglese e uno greco, il Principessa Olga, e il Mas 534 del tenente di
vascello Aldo Boldini. Il 27 settembre ripresero i bombardamenti. Vennero colpiti lidroscalo e due Cant. Z 501 che si
incendiarono. Il 29 settembre, su questo fazzoletto di terra furono 60 gli Stukas in continua picchiata su ogni
obbiettivo; il giorno successivo, il 30 settembre, venne affondato, a Parteni, il cacciatorpediniere Euro. Il 3 ottobre i
tedeschi fecero il primo salto e occuparono Coo (Kos), privando cos lEgeo dellunico aeroporto utilizzabile, a un tiro
di fucile da Lero. Il concetto inglese, chiaramente espresso dal generale Wilson in una sua relazione, quello cio di
tenere in Egeo qualche punto di appoggio, come Samo, Coo e Lero, in attesa che maturassero le condizioni per poter
procedere alla riconquista di Rodi, era stato di fatto superato dagli avvenimenti: i tedeschi avevano battuto Wilson sul
tempo. Il 6 ottobre, gli inglesi ritirano il loro presidio dalla vicinissima Calimno e il giorno successivo lisola viene
occupata dalle truppe germaniche. In queste due isole i tedeschi hanno potuto preparare la flotta da sbarco per
lattacco finale a Lero, mentre la loro aviazione continuava indisturbata il martellamento dellisola e dei suoi impianti.
Anche labitato di LeroPiazza Platano, privo di insediamenti militari, venne colpito il 9 ottobre. Le nostre batterie
navali di monte Scumbarda iniziarono un bombardamento, diretto dal capitano Omadei, di disturbo su Calimno e l11
ottobre, su ordine inglese, il presidio di Simi lasci lisola e si trasfer a Cipro. Con loccupazione tedesca di Stampalia,
a sud-ovest di Coo, avvenuta il 22 ottobre, il cerchio si strinse ancora.
La stampa internazionale ha scritto molto sulle vicende dellEgeo e di Lero in particolare, ma non con la necessaria
obbiettivit. I giornali italiani non hanno voluto urtare la suscettibilit dei comandi inglesi e aprire delle polemiche che
avrebbero potuto avere risvolti negativi; mentre quelli inglesi, fedeli ai comunicati ufficiali dei comandi militari, hanno
scritto ci che era pi utile alla loro propaganda, anche se la verit veniva violentata e distorta. Nessuno ha scritto che
Lero si arresa con le truppe italiane in caserma, perch dal comando inglese non fu loro permesso di sparare un
colpo. Nessuno ha parlato dellincapacit del colonnello Tilney, nominato generale per trattare alla pari con il nostro
ammiraglio Mascherpa (pure lui promosso), di predisporre un piano tattico per ricacciare a mare i tedeschi, e nessuno
ha mai parlato della sfiducia, pi o meno motivata e giustificata, mantenuta sino allultimo verso le truppe e verso i
nostri ufficiali. Si preferita la resa incondizionata piuttosto che far entrare in azione le nostre truppe, per le quali il
colonnello Li Volsi aveva pi volte sollecitato lautorizzazione ad intervenire.
Il Times, nelledizione del 18 novembre 1943, afferm che il loro comando del Medio Oriente, fece ogni sforzo per
attaccare dallaria con ogni mezzo per quanto rischioso. Lo sforzo doveva essere compiuto per mantenere lisola di
Rodi e Coo, dove esistevano validi aeroporti, e non per promettere ripetutamente larrivo dellaviazione, mai vista sul
cielo di Lero. Il Times quindi ha raccontato una grossa bugia perch il grande sforzo consistette nella formale richiesta,
ma solo formale, dellaviazione (i famosi P38 americani dislocati non si sa dove). Il Messaggero del 16 novembre 43,
riporta un comunicato del QG del Fhrer: I britannici appoggiati dalle truppe di Badoglio, hanno cercato... Anche questo
non vero perch le cosiddette truppe di Badoglio, 5 mila uomini, erano impedite a intervenire. magra consolazione
quanto ha affermato Attlee ai Comuni: ... le operazioni di Lero, hanno aiutato linvasione dellItalia e sconvolto i piani
nemici (ndr ad ottobre i tedeschi bloccavano su tutta la linea del Volturno gli alleati). E' una magra consolazione e pagata
a caro, troppo caro prezzo.
Nelle operazioni la sola marina inglese ha perduto un caccia torpediniere, 4 incrociatori danneggiati e un sommergibile
affondato. Possiamo ritenerci quindi autorizzati ad affermare che i primi a pagare le conseguenze dei propri errori sono
stati proprio gli inglesi. Intanto le incursioni aeree, mai interrotte, diminuivano di intensit e si avvertiva anche un
certo calo nel numero degli aerei impiegati nelle varie incursioni che, il 5 novembre, furono del tutto sospese. Nei primi
giorni di novembre giunse a Lero il generale inglese Tilney con lincarico di assumere il comando della fortezza, seguito
poco dopo dal Gen. Hall che assunse il comando delle forze alleate in Egeo, al posto del Gen. Brittorius (Brittorius
scomparso dai siti inglesi come se non fosse mai esistito). Se Brittorius non us il sufficiente tatto per ottenere dai comandi
italiani dellisola tutta la collaborazione necessaria, Tilney, con la sua Proclamazione del 4 novembre 1943, commise
un secondo e grave errore escludendo, secondo quanto indicato al punto 50 !!! del proclama stesso, le truppe italiane
dai contrattacchi e dalle linee del fuoco.
Ma restiamo agli sviluppi del caso Brittorius - Mascherpa. Il capo della missione militare alleata, Maxwell D. Taylor
(sempre quello che trattava anche a Roma), invi in data 1 novembre 43, al generale italiano Ambrosio, allora Capo
di Stato Maggiore Generale, un telegramma dove fra laltro si leggeva:
Sono spiacnte di dover informare V. E. che le relazioni tra le forze armate alleate e italiane a Leros, sono assurte a questioni di
primaria importanza... Si comunica che la cooperazione italiana non completa e inferiore alle necessit della situazione tattica (...);
a) il comandante italiano deve essere chiaramente istruito che egli deve servire sotto il comandante inglese senza riserve

Egeo. I tedeschi attribuiscono unestrema importanza allemisfero est al punto


da farvi convergere molta parte della loro stremata forza aerea. Per
mantenersi in quellarea i tedeschi devono fronteggiare la diserzione
dellUngheria e della Romania, cos come un violento scisma in Bulgaria. La
stessa Turchia pu da un momento allaltro rivolgersi contro di loro. Vediamo
quindi come essi siano in difficolt in Grecia e Yugoslavia. Non ho mai voluto
spedire un esercito nei Balcani ma solo inviare agenti, rifornimenti per
stimolare lintensa guerriglia. Quello che io chiedo la conquista dellisola di
Rodi e delle altre isole del Dodecanneso. Lo spostamento dellassetto delle
nostre forze mediorientali nellarea e sulla costa turca possibilmente,
richieder al nemico una diversione ben pi grande di quella richiesta a noi.
Vorrei ingaggiare il decrescente potere aereo nemico e distruggerlo in una
nuova regione. Sollecito la sua attenzione affinch tutte queste possibilit non
siano perse nei mesi critici che ci aspettano. Anche se saranno necessari
mezzi da sbarco per una divisione, tratti dal dispiegamento per loperazione
Overlord solo per poche settimane, ci non cambier lora zero per detta
operazione. Sento che potremmo facilmente gettare via un occasione
irripetibile . (ed qui che si sbagliava: per gli americani Overlord non si

b) il comando supremo italiano deve informare le autorit italiane a Leros che il comando inglese ha assunto le funzioni di
governatore di Leros !!!;
c) lammiraglio Mascherpa deve essere immediatamente sostituito da un comandante pi energico (...) !!!.
Il generale Ambrosio, con un telecifrato via radio, manda a Mascherpa il primo cicchetto che chiarisce un equivoco nel
quale erano caduti un po tutti i comandi italiani; non siete collaboratori e alleati, sembra dire Ambrosio, ma sconfitti e
sottomessi. Il telegramma infatti recita: Preciso che vostro compito est di considerarsi alle dipendenze di impiego e quindi
di dare piena collaborazione senza riserva al comandante inglese (...) predetto comandante inglese ha assunto funzioni
governatore Leros. Un onore quello di un governatorato che Lero non aveva mai avuto!!! (neanche in tempo di pace: una

tocca, come non si toccano i mezzi: ogni digressione pu costituire un


precedente per altre disavventure mediterranee degli inglesi e pu costare
cara alla zampata definitiva del giugno '44 prima che a Berlino ci arrivi Stalin)

Infine, con telegramma del 10 novembre, si comunic che: Data due corrente (2/11) disposto rientro Capitano Vascello
Mascherpa Luigi dando consegne temporanee ad ufficiale pi elevato in grado sul posto et sua sostituzione con Cap.
Vascello Daretti Lorenzo firmato Ambrosio. Evidentemente Ambrosio non dormiva i suoi sonni tranquilli pensando al
caso Brittorius-Mascherpa e il 10 novembre invi un telecifraradio a Mascherpa: In attesa sostituzione, Vostra Signoria
cessa dalla carica di comandante forze armate italiane a Leros, passando tali compiti at comandante italiano pi anziano.
firmato Ambrosio.
Il 12 novembre alle 4,30, primo tentativo di sbarco tedesco nellisola e nello stesso momento un messaggio segreto in
partenza da maristat (Stato Maggiore della Marina) e diretto a Mariegeo Lero, scriveva: Comandante Mascherpa passi
consegne Mari-egeo at comandante Borghi et rientri col primo mezzo disponibile !!!! alt Est in corso invio capitano di
Vascello Doretti per sostituirlo stop. fto De Courten.
( ndr: In Egeo si andava e veniva a qualsiasi ora del giorno e della notte !!!)...... a Lero, dove era gi in atto linferno, il terzo
tentativo di sbarco tedesco era riuscito, e Brittorius, a cui si cercava di dare soddisfazione per l'ammaina bandiera
(italiana) era gi stato rimosso dallincarico e sostituito, e senza tanti telegrammi, dal suo comandante in capo del
Medio Oriente (stringi stringi tutta qui stava la diatriba sullimpiego delle forze italiane ?). A tutto ci rispondeva
Mascherpa con una nota diretta al generale Soldarelli, a Samos, dalla quale traspare una responsabile indifferenza alle
preoccupazioni di Ambrosio. Dice il Testo: Situazione estremamente grave alt pregasi informare comando supremo per
immediati rinforzi particolarmente potentissimo intervento aereo stop.E' penoso constatare, se pure dopo tanto tempo,
che mentre a Lero si moriva o si viveva in uno stato di estrema precariet, dove da unora allaltra tutto poteva
accadere, lalto Comando italiano si preoccupava per la sostituzione del comandante Mascherpa (ndr: e questo poi

THE KOS MASSACRE (October 4,1943)

When the island of Kos (Coo) in the Aegean, fell to the German forces, a total
of 1,388 British and 3,145 Italian troops were taken prisoner. Italy had
signed an armistice on September 8 and the Italian troops were now fighting
on the British side. On September 11, Hitler gave the order to execute all
Italian officers who were captured. The officer in charge of the Italian troops
was Colonel Felice Leggio. He, and 101 of his officers, were marched to a
salt pan just east of the town of Kos and there, shot in groups of ten. They
were buried in mass graves. When Kos was returned to Greece after the war,
the bodies were dug up and transported back to Italy for burial in the Military
Cemetery at Bari.

Il massacro dell'isola di COO - Al momento della resa i 118

ufficiali del reggimento furono radunati in un campo e, ridotti di 15 che


vennero considerati non coinvolti a vario titolo. A gruppi di 10 vennero poi
avviati verso la costa per imbarcarsi cosi gli dissero. Le loro salme furono
ritrovate anni dopo ma soltanto 66 recuperate. Il tenente generale Friedrich
Wilhelm Muller, comandante della 22a divisione di fanteria tedesca, che ebbe
l'incarico dell'operazione Eisbar (Orso Polare) prese alla lettera l'ordine di
Hitler di uccidere, anche dopo la resa, gli ufficiali italiani ma non riusc a far
sparire le tracce.

Dal 26 settembre al 31 ottobre, quasi ininterrottamente (esclusi


6 giorni di pausa di cui 2/3/28/29 ottobre) i caccia bombardieri
tedeschi si alternarono sull'Isola con 140 incursioni e 1190
aerei.
It was the last day of the battle. At 07:30 brigadier Tinley (ma Tilney da T.
Colonnello era diventato generale provvisorio sempre per trattare con gli
italiani dal grado superiore) sends signal in the Cairo that describes the
situation. From 04:00 the Germans strike Merovigli from the north and East
and little by little with the support of aviation by afternoon they take over the
English headquarters. At 17:30 lieutenant Max Vantray with 20 commandos
arrests brigadier Tinley. Immediately afterwards Italian head admiral
Mascherpa also surrenders. At 18:30 the English Italian forces orders to
"ceased fire". That is how the resistance in the Leros finished after rough
days of siege. The head of LRDG colonel Prendergast, major Lord Jelicoe of
SBS. but also many English and Italian soldiers slipped into Turkey.

LE CAUSE
Sembra opportuno tracciare una analisi di quello che poteva essere lo
stato danimo dellAmmiraglio Mascherpa nei suoi rapporti con i comandi
alleati. Il primo incontro di Mascherpa con gli inglesi, precisamente con
Pawsen, avvenne il 12 settembre, quattro giorni dopo il proclama di
Badoglio; il contegno dellammiraglio fu prudente e contenuto e non cos
aperto e favorevole come, magari, gli inglesi si attendevano da un ex
nemico che ha firmato la resa senza condizioni. Sta di fatto per che il
nostro Comando supremo, con sua nota 23 settembre 43 diretta al
generale Castellano, capo della missione militare italiana presso gli alleati,

cosa un governatore che in quanto civile se proprio doveva esserci sarebbe stato italiano, un conto un comando militare alleato unificato che
non poi cos difficile). Lo stesso giorno, con altro cifrato, Ambrosio informava il generale Soldarelli, a Samos, che era in

corso la sostituzione dellammiraglio Mascherpa: (...) perch comando alleato ha segnalato sua insufficiente
cooperazione. Infatti, sempre il 2 novembre, il comando delle forze italiane a Leros (non in cifra questa volta) ricevette
il dispaccio n. 2530 OP nel quale si legge:

Risulta che la cooperazione da parte italiana alle forze alleate a Leros, non completa e comunque inferiore alle necessit (inferiore
alle necessit lo poteva essere per tanti problemi noti anche prima dello scoppio del conflitto) della situazione tattica locale. In relazione a
quanto sopra codesto S.M. disponga subito la sostituzione dellammiraglio Mascherpa con altro comandante pi energico (Cap.
Vasc. anziano) firmato Ambrosio.

segnalava una situazione grave necessitante un intervento che nessuno era in grado di fornire: quando si dice chiacchere solo per dare aria ai
denti). Soldarelli comunic al Comando Supremo anche lavvenuto sbarco tedesco alle 6,30 del giorno 12 novembre su

parte nord-orientale isola (...). Il 7 novembre ripresero le incursioni aeree con gli stukas in tuffo e l8 novembre arriv
nellisola un terzo battaglione inglese.

OPERAZIONE LEOPARD

La mattina del 12 novembre, con le prime luci dellalba, ebbero inizio gli sbarchi tedeschi; un gruppo proveniente da
sud-ovest, cio da Kos, attravers il mare dellAnatolia; individuato (e inquadrato) dalla batteria Ducci del settore
navale ovest, munita di pezzi da 152/50 e dislocata sul monte Cazzuni, comandata dal capitano di artiglieria Minozzi e
dal tenente Ruggero, invert la rotta e si allontan; un altro gruppo da sbarco, proveniente da est, si frazion in 4
sottogruppi e uno di essi prese terra nella baia a ponente di Punta Pasta; un secondo a levante di Monte Clid e un
terzo sulla costa orientale di Monte Appetici, sotto la batteria Mario Lago, vicina al castello di Lero. Il quarto gruppo
si dirigeva verso la costa nord dellisola ma fu costretto ad allontanarsi dal fuoco delle batterie. I Mas 555 e 559
vennero sorpresi nella Baia di Grifo e catturati dai tedeschi. Il generale inglese Tilney, fra una pipata e laltra, avrebbe
voluto contrattaccare, ma non si sa per quali ragioni, il contrattacco fu rimandato mentre oltre 3.000 uomini armati e
pronti (italiani) avevano chiesto di intervenire garantendo la liquidazione dellinvasore. Tilney prefer chiedere rinforzi
a Samo, quegli stessi rinforzi che gi, e inutilmente, aveva chiesto Mascherpa. Ci conferma che se collaborazione non
vi fu nella misura massima, lo si deve al comando inglese che la rifiut, e che fra i due comandi non esisteva alcun
collegamento radio. I tedeschi, sempre efficacemente coadiuvati dall aviazione, ottennero un certo successo che, nel
pomeriggio di quel 12 novembre, venne consolidato dal lancio di nuclei paracadutisti nella strozzatura centrale
dellisola, a ridosso della Baia di Alinda. Il 13, alle sette del mattino, nonostante il forte vento, avvenne un secondo
lancio che fece cadere la batteria Mario Lago, dopo che i nostri marinai lavevano pi volte riconquistata, attaccando
allarma bianca.
da dodecaneso.org. .... La disastrosa discesa dei paracadutisti (Alinda,Gurna) aveva dato alla lotta un carattere ancor pi
caotico. Le nostre improvvisate sezioni antisbarco resistettero tutta la notte e furono sopraffatte solo il giorno dopo; i loro
comandanti furono subito fucilati. Il giorno 14, terza giornata, la lotta divamp furiosa. La fanteria inglese, costituita da
reparti sceltissimi, parve riprendersi dal torpore in cui l' iniziativa tedesca l' aveva rinchiusa e nella notte, al centro e al
Nord contrattacc, costringendo i Tedeschi ad arretrare. Con la luce del giorno l'intervento dei soliti Stukas rese vano il
sacrificio. Altri lanci di paracadutisti andarono a rinforzare i nuclei rimasti annidati nella stretta di Gurna, iniziando un
movimento verso Nord per congiungersi definitivamente con ulteriori forze fresche tedesche sbarcate nella notte. Nel
pomeriggio, il contrattacco coraggioso di un intero battaglione inglese si concluse malamente. La battaglia ormai era
praticamente perduta. All'alba del giorno 15 dal Monte Appetici si erano spinti sino all' abitato di Lero e dal centro
avevano progredito verso Santa Marina, Monte Rachi e Monte Meraviglia. Dal Nord si erano spinti lungo la costa della
baia di Alinda per effettuare il non ancora completo congiungimento. La situazione era ormai disperata....
Il comando inglese prepar il contrattacco per il giorno dopo, come se si trattasse di partire per le vacanze, e ancora
una volta la classica flemma britannica venne punita: anzich tenere concentrate le forze, esse vennero divise fra il
settore centrale, cio la Baia di Alinda, dove erano i par tedeschi, e il Monte Appetic della Mario Lago. I tedeschi
evitarono il contatto con gli inglesi e avanzarono da est e da nord. Inutile la debole azione di fuoco inglese e nella notte
del 15 novembre i tedeschi occuparono labitato di Lero e il Castello. La difesa contraerea era ormai ridotta al silenzio
e il dominio incontrastato dellaria permise ai tedeschi di consolidare le posizioni conquistate. Il comando italiano,
sotto le pressioni del colonnello Li Volsi, comandante le truppe di terra, rinnov al comando inglese la richiesta di
contrattaccare, ma non ricevette risposta. Ormai il comando inglese era quasi accerchiato e se le truppe italiane
avessero capovolto la situazione, lo smacco per i britannici sarebbe stato troppo umiliante dopo quel che era accaduto
con il generale Brittorius.
Qui sarebbe stato veramente necessario un comandante pi deciso e capace di disubbidire al comando supremo di
Ambrosio; un eventuale processo per aver vinto non avrebbe certamente portato lammiraglio Mascherpa davanti al
plotone desecuzione come invece and a finire. La sera del 15 novembre la situazione era ormai compromessa ma gli
inglesi speravano ancora nellarrivo di rinforzi e dellaviazione (a questo punto c da dubitare anche dello stato mentale
del comando inglese). Il mattino del 16 Tilney chiese laiuto italiano per difendere Monte Meraviglia dove era la sede
del suo comando e ordin alle truppe italiane di lasciare ai soli inglesi la difesa del Trincerone (Porta vecchia). Gli
italiani tentarono in extremis la difesa di Portolago, ma gli inglesi abbandonarono il trincerone e la situazione precipit
e divenne irreparabile. Alle 12,30 del giorno 16 novembre i tedeschi inviarono al comando italiano un parlamentare. Si
trattava di un anziano capitano italiano del Genio; pass a piedi davanti al nostro rifugio scavato nel ventre di monte
Meraviglia subito sopra labitato di Platano. Era dimesso, rosso in viso e, oserei dire, in stato di semiubriachezza, ma
da quel volto traspariva la sofferenza e dagli occhi il dolore della vergogna e lumiliazione per lincarico impostogli dal
comando germanico: chiedere la resa delle truppe promettendo salva la vita di tutti gli italiani. Il comando rifiut. Alle
18, del 16 alla sede protetta italiana giunse un ufficiale inglese che diram l'ordine di resa dopo la cattura di Tilney (ma
combattimenti isolati proseguirono ancora nella notte da parte di gruppi che tentavano la via di fuga verso la costa su
imbarcazioni di fortuna). Da quel momento, i tedeschi diedero sfogo ai loro istinti pi brutali, in una vera e propria
caccia alluomo con i gradi. Fucilarono oltre 20 ufficiali e rastrellarono i prigionieri rinchiudendoli entro i reticolati
dell idroscalo. Dopo giorni di permanenza allaperto, essi verranno inviati in Grecia e di l ai campi di prigionia della

comunic che gli alleati stessi avevano nominato Mascherpa comandante e


governatore delle isole italiane dellEgeo, e il generale Soldarelli
comandante delle forze italiane di Samos e Ikaria. Una versione obiettiva e
spassionata dei motivi per cui, da un certo momento in avanti, gli inglesi
hanno dimostrato avversione verso la persona di Mascherpa, potrebbe
scaturire dalle analisi e dalla valutazione dei seguenti aspetti:

a) E acclarato che lammiraglio Mascherpa aveva improntato la sua

condotta alla salvaguardia, nella forma e nella sostanza, della sovranit


italiana nelle isole del Dodecanneso e ci, se vogliamo, sottovalutando la
portata di una resa incondizionata (come cera stata in Italia con la fuga del
Re) e limmancabile legittima euforia nel comportamento dei vincitori;
euforia che solo il bisogno della collaborazione italiana ha impedito
divenisse tracotanza anche se, quando se ne presentata loccasione, gli
inglesi non hanno mancato di farci subire la loro arroganza del potere.

b) Mascherpa non parlava inglese e questo si rivel ben presto un

handicap; in pi di una occasione aveva mostrato un carattere poco


malleabile e rude, e dopo larmistizio aveva fatto ricorso allespediente,
usato da secoli e su vasta scala dagli stessi inglesi, di assumere le funzioni
del grado superiore; gli inglesi avevano saputo che lo aveva fatto di sua
iniziativa (inusuale in casa inglese). Il nuovo grado ha creato, quanto meno,
un certo imbarazzo nellalto comando del Cairo, per la scelta delluomo da
inviare a Lero, con funzione di comando, uomo non facilmente reperibile
nelle gerarchie militari inglesi in quei giorni, ma che doveva saltar fuori per
avere a Lero una gerarchia di rapporti rispondente al grado e ai
programmi. Risulta infatti dal libro del Maresciallo Wilson, Eight years
overseas (Otto anni sui mari), che il grado effettivo del generale Tilney, era
quello di tenente colonnello.

c) Subito dopo larmistizio, lalto comando inglese ebbe ad impartire ai

suoi uomini, che avrebbero avuto contatti con comandi italiani, istruzioni
circa luso di ogni riguardo onde evitare di urtare la suscettibilit dei
singoli ufficiali in comando. E ci almeno sino a quando non vi fosse la
urgente necessit di impegnare truppe italiane contro i tedeschi. Era
dunque implicito che tale riguardo poteva venir meno man mano che gli
inglesi si rendevano indipendenti con mezzi e personale propri. Le batterie
di Lero, sia antiaeree che navali, che gli inglesi non erano in grado di
assumere in proprio, hanno avuto sin dallinizio, assieme alla fiducia, un
alto grado di indipendenza e di autonomia e ci prima ancora che il
comandante Spigai avesse potuto dimostrare di essere allaltezza del suo
incarico e di meritare pienamente quella fiducia che poi ebbe sino alla fine.

d) Le perdite di piccole isole subite durante il mese di ottobre e la

preoccupazione di non essere in grado di difendere Lero da un eventuale


sbarco tedesco, avevano creato il clima e il morale dellinsuccesso, clima
propizio al far sorgere recriminazioni fra Brittorius e Mascherpa.

e) Il comando del medio oriente, dal Cairo, aveva deciso di allontanare sia

il generale Brittorius che lammiraglio, ma il rifiuto di Mascherpa di recarsi


al Cairo ha rimesso certamente tutto in gioco e potrebbe essere stato
questo lelemento determinante, da parte inglese, per insistere sulla
sostituzione di Mascherpa. Gli inglesi per non han tenuto conto del
morale delle truppe di Lero di fronte al loro comandante che taglia la
corda nel momento pi pericoloso. Il senso dellonore delluomo
Mascherpa prima, e dellufficiale poi, non permetteva una cosa simile. Il
precipitare degli eventi nello scacchiere Egeo ha di fatto impedito la
rimozione di Mascherpa il quale, nel frattempo, aveva anche firmato, come
governatore dellEgeo, il proclama alla popolazione civile; e non si pu
ignorare che, a Supermarina, latteggiamento di Mascherpa, dopo
larmistizio, era stato molto apprezzato. E probabile quindi che non si fosse,
intimamente, molto favorevoli alla sua sostituzione anche perch nel
particolare momento non si presentava facile. Mascherpa non ha ubbidito
allordine di cedere il comando al suo Capo di Stato Maggiore comandante
Borghi, poich lufficiale di marina vive in una tradizione che lo prepara ad
assumere, in eccezionali circostanze, la responsabilit di non attenersi,
eventualmente, agli ordini dei superiori lontani, questa disubbidienza ha
impegnato profondamente la persona dellammiraglio, ben sapendo egli
che, in mancanza di valide motivazioni, il suo gesto poteva incidere
duramente non solo sulla sua coscienza, ma anche sul suo avvenire. Saper
attuare in mare e in guerra iniziative del genere; non da tutti,
prerogativa e requisito di un vero comandante; tale stato certamente il
caso dellammiraglio Luigi Mascherpa. Ritirarsi dal suo posto in quel
momento, specie su ordine superiore, poteva essere comodo e forse gli
avrebbe potuto anche salvare la pelle, ma tutte le forze dellisola erano
impegnate a fronteggiare lo sbarco tedesco ritenuto ormai imminente, per
cui la partenza avrebbe avuto pi il sapore della diserzione che della
disciplinata ubbidienza agli ordini. Lammiraglio rimase tranquillamente e
serenamente al suo posto di comando e la bandiera italiana continu a
sventolare sulla Difesa.

Leros War Museum

In September 2005 the Leros war museum was opened in Merkia, near
Lakki. The museum is inside an old tunnel made by the Italians during the
Second World War. It looks like the Dover war museum though on a tiny
scale. There are several items from the battle of Leros including: guns,
helmets, bombs, uniforms and many photos. Gli inglesi sono sepolti a
Krithoni nella baia di Alinda.
http://www.leros.org/

INDIETRO

Germania e della Polonia. Lo sterminio organizzato non era ancora iniziato ma molti carri-bestiame pieni di
prigionieri vennero affondati nel Canale di Corinto per ostruire quel passaggio ai mezzi navali alleati. Lammiraglio
Mascherpa venne condotto in continente il 29 novembre e concludeva il suo lungo viaggio nelle carceri di Parma.
Processato e condannato a morte venne fucilato il 24 maggio 1944. A questo punto siano consentite alcune
considerazioni su quello che pu definirsi il caso Mascherpa.
Larrivo del generale inglese Tilney fu la conferma che i buoni rapporti con il generale Brittorius non erano
recuperabili; ci si trovava cio di fronte ad una rottura su tutto ci che doveva regolare quella sorta di cooperazione
militare di fronte alla minaccia di uno sbarco tedesco. Era caduta la testa di Brittorius e si voleva ora quella
dellammiraglio Mascherpa; ci prova lo stesso Tilney invitandolo ad andare al Cairo per prendere parte ad una
riunione importante in cui si dovevano trattare i problemi di Lero, ma lammiraglio aveva ben capito che si trattava di
una manovra per allontanarlo. Ma come, confess Mascherpa al suo aiutante di campo, prima vengono qui da padroni e
addirittura mi vogliono far ammainare la bandiera, assumono tutti i comandi compreso quello civile e tutti i poteri e poi
mi vogliono al Cairo... ma a fare che, altre umiliazioni? no, non ci vado. Mascherpa rifiut con la giustificazione del
momento difficile che lisola stava attraversando (sarebbero occorsi giorni); propose linvio, in sua vece, del Capo di
Stato Maggiore dei servizi civili, ma la proposta non fu accolta. Questi rapporti con gli inglesi si tenevano tramite il
comandante Borghi al quale era affidato il difficile compito diplomatico di non irritare gli inglesi e nello stesso tempo
di salvaguardare lautorit e il prestigio dell ammiraglio italiano. Due giorni dopo larrivo di Tilney, mettendo da parte
ogni motivo personale e di puntiglio, Mascherpa si rec a fargli visita. Ma lincrinatura ormai esisteva e il Proclama
del generale inglese, nel quale si prevedeva il non impiego delle truppe italiane in linea, per evitare, fu detto, che
tedeschi in divisa italiana si infltrassero nelle nostre linee, fu la conferma di sfiducia che non contribu certo a
migliorare i rapporti ormai difficili e aperti ad ulteriore peggioramento.
(ndr) Tutto era nato da un messaggio radio tedesco intercettato che diceva - catturati ingenti quantitativi di uniformi nuove e di
equipaggiamenti - Di questi messaggi inglesi, tedeschi e americani avrebbero potuto saturare le onde radio. Era pratica comune
italiana tenere i ricambi di vestiario e equipaggiamento in magazzino per paura di finirli e di non averne pi. Ci significava che gli
italiani sembravano sempre straccioni e i magazzini erano pieni. Talmente pieni che con queste scorte vestirono i partigiani di Tito,
che non avrebbero mai accettato roba usata !!. Beata stupidaggine d'Albione

Il giorno 16 un commando di 20 uomini guidato dallOberleutnant Max Wandrey irruppe nel tunnel sede del comando
inglese catturando Tilney. Poche ore dopo anche gli italiani confinati nelle caserme cedono le armi. Gli Inglesi in alcuni
casi, con ammirevole cameratismo, per scongiurare fucilazioni immediate certe, si disse offrirono agli Italiani le loro uniformi che furono
cortesemente rifiutate. I tedeschi hanno avuto oltre 2.000 caduti, 116 apparecchi abbattuti ed una ventina di mezzi navali

distrutti. Le perdite inglesi: oltre 600 caduti, un centinaio di feriti, 5 unit maggiori e numerosi natanti affondati. Per
gli italiani ci furono 300 caduti (principalmente fra i marinai), 12 Ufficiali passati per le armi, 120 feriti, nonch la
perdita di 12 unit navali. I prigionieri italiani ed inglesi, superavano i 9000 uomini (fra militari e civili); avevano avuto
salva la vita perch i tedeschi, dopo gli eccidi di Cefalonia e di Coo (Kos), si astennero inopinatamente dal perpetrare
un altro crimine (erano finiti sulle pagine di tutti i giornali del mondo). Si limitarono per ora a giustiziare i 12 Ufficiali
italiani catturati in combattimento e a consegnare lAmmiraglio Luigi Mascherpa alla Repubblica di Sal che lo
condanner a morte. Limpressionante numero di riconoscimenti concessi ai difensori (7 Ori al V.M., 65 dArgenti, 194
di Bronzi, 289 Croci di Guerra e Encomi per tutti) basta, da solo, a riassumere leccezionale prova di valore dellintera
guarnigione.
Lero base degli incursori http://digilander.libero.it/lacorsainfinita/guerra2/personaggi/borghese.htm http://www.youtube.com
/watch?v=VYGZ49ga2mM serie di filmati di propaganda tedeschi Youtube

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