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CROCETTA E GLI INDUSTRIALI AI FERRI CORTI: CICERO SI DIMETTE DALL'IRSAP ARMAO MONTANTE

LUMIA VANMCHERI VENURI CONFINDUSTRIA SICILIA

Crocetta e gli industriali ai ferri corti: Cicero si dimette dall'Irsap


Era appena stato nominato commissario dal governatore, ma ha preferito fare un passo indietro: "Sono stato lasciato
solo". Il governatore: attacco ingiusto e dimissioni irricevibili, lo convocher personalmente"
di EMANUELE LAURIA

Con un durissimo attacco a Crocetta e al presidente di Confindustria Antonello Montante, Alfonso Cicero si dimette dalla
guida dellIrsap, listituto che gestisce le aree industriali della Sicilia. Una mossa a sorpresa che ne segue unaltra: il
governatore Rosario Crocetta, nel primo pomeriggio di ieri, aveva finalmente sbloccato - dopo due mesi - la conferma
del dirigente ai vertici dellente. "Non accetto la nomina di commissario e nessun altro incarico", afferma Cicero a
"Repubblica". Il dirigente prosegue con affermazioni incandescenti: "In questi tre anni - dice lormai ex presidente
dellIrsap - il governatore Crocetta mi ha lasciato tremendamente solo. Pur conoscendo, formalmente, larga parte della
mia azione contro i sistemi affaristico mafiosi delle aree industriali della Sicilia".
"Crocetta abbia il coraggio prosegue Cicero - di riferire i motivi per i quali mi ha chiamato per incontrarmi nel febbraio
del 2014 e nel luglio 2015: mi ha avanzato indicibili richieste. Non mi sentirei per nulla tranquillo a continuare a guidare
lIrsap con un presidente della Regione condizionato anche da altri soggetti". Il riferimento in questo caso a Montante:
"Il governatore e il presidente di Confindustria Sicilia sono accomunati dalla pratica dello stesso doppio gioco".
Il clima sempre pi acceso dopo lintervista a Repubblica di Marco Venturi, esponente di spicco di Confindustria,
che aveva puntato il dito sul grande inganno della rivoluzione antimafia degli imprenditori isolani guidati da Antonello
Montante. Venturi aveva citato proprio il caso di Cicero, suo grande amico, la cui azione legalitaria "non mai piaciuta
al presidente Montante". Dichiarazione figlia, anche, di un fatto ben preciso: il congelamento, a Palazzo dOrleans, della
delibera di rinnovo dellincarico al presidente dellIrsap. Venturi e Cicero sono sempre stati convinti che le remore di
Crocetta siano frutto delle pressioni di Montante. Una trama che il presidente della Regione, proprio allindomani della
denuncia di Venturi, aveva tentato ieri di smentire con la nuova nomina di Cicero (come commissario straordinario, non
come presidente).
Crocetta: "Dimissioni irricevibili". "Il caso Cicero? Per me non esiste. Ho sempre apprezzato lattivit trasparente del
presidente dellIrsap. Se ho atteso finora nel rinnovargli lincarico - dice Crocetta - per un dubbio di natura giuridica
sugli organi di gestione di questi enti". "Cicero - aggiunge poi parlando con le agenzie di stampa e affermando di
essere stato sotto choc per la vicenda Tutino - indispensabile, non riesco a immaginare l'Irsap senza di lui. E se non
ci siamo sentiti perch non ho sentito nessuno in questo periodo. Non solo Alfonso Cicero. Dovrebbe capirlo. Negli
ultimi mesi non ho neppure guardato i telegiornali. Anche io sono un essere umano e mi sono trovato in un periodo
difficile della maia vita. Alfonso deve tornare all'Irsap". "Se c' un guerra intestina a Confindustria non mi interessa
proprio - continua Crocetta - per quanto riguarda Alfonso Cicero l'ho sostenuto sempre, ho rischiato una mozione di
sfiducia all'Ars proprio per difenderlo con parte della maggioranza contraria alla mia scelta e l'ho chiamato nel mio
gabinetto quando stato necessario. Non solo, la Regione si costituita parte civile in tutti i procedimenti giudiziari che
riguardano l'Irsap e Cicero. Trovo ingiusto questo attacco, considero irricevibili le sue dimissioni e lo convocher
personalmente per un chiarimento". "Mi dispiace se Cicero si sia sentito abbandonato - aggiunge Crocetta - ma non
cos. L'ex assessore Linda Vancheri nell'ultima giunta cui ha partecipato ha proposto la nomina di Cicero a presidente
dell'Irsap, se non stata fatta solo per problemi tecnici dovuti a due norme contrastanti, la prima, del 2012 che
prevede 5 componenti per il Cda dell'Irsap, e quella della recente finanziaria che riduce i componenti a 3. Siccome i
membri del Cda devono rappresentare le categorie produttive, abbiamo chiesto un parere all'Avvocatura dello Stato che
non ancora arrivato. Non potevo certo procedere alla nomina in questo contesto d'incertezza, sarei incorso nella Corte
dei Conti e magari anche in procedimenti penali. Comunque, stiamo gi predisponendo una norma interpretativa, in
attesa del parere dell'Avvocatura". Il governatore conferma la scelta di nominare, intanto, Cicero commissario
straordinario dell'Irsap. "Se ci sono stati equivoci voglio chiarirli personalmente con lui - afferma Crocetta - Cicero deve
continuare nella sua azione di moralizzazione che conduce da quando guida l'Irsap. Ribadisco, non mi interessa
assolutamente nulla di eventuali scontri interni a Confindustria, posso solo dire che l'associazione pi volte ha chiesto la
riconferma di Cicero perch rischia la vita con il suo impegno in difesa della legalit".
L'ex assessore: da Cicero parole disgustose. Durante il mio mandato di assessore regionale alle Attivita'
produttive, ho sempre rispettato le persone prima di tutto, le regole e le Istituzioni. La mia trasparenza e'
documentata da atti, azioni e documenti istituzionali, che si trovano depositati in Assessorato". Ad
affermarlo e' l'ex assessore alle Attivit produttive della Regione siciliana, Linda Vancheri, replicando a
Cicero. "E' per questo - aggiunge - che apprendo con profondo stupore, al limite dell'insopportabile
amarezza, le parole pesanti di Alfonso Cicero che, nella sua lettera di dimissioni, mi descrive come una
persona che avrebbe tramato contro di lui o che, peggio ancora, non lo avrebbe supportato nell'importante
impegno legalitario all'interno delle aree industriali. Affermazione assolutamente infondata dal momento
che il ruolo di Cicero e' sempre stato strettamente collegato alla mia azione in termini sia amministrativi sia
politici, essendo l'Irsap controllato al 100 per cento dall'assessorato alle Attivita' produttive. Chi ha
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lavorato al mio fianco conosce il mio spirito autonomo nell'agire e nello scegliere, il mio impegno profuso in
modo incontrastato nei confronti di tutto cio' che ha avuto a che fare con l'Irsap e con le attivita' proposte
e concordate sempre con Cicero. Adesso non mi rimane altro se non il disgusto e il dolore per le parole
pesanti nei miei confronti da parte di una persona con la quale ho sempre condiviso il lavoro su questo
fronte", conclude.
Le imprese: mai fatto mancare sostegno a Cicero. "Apprendo con profondo rammarico, della decisione di
Alfonso Cicero di dimettersi dalla guida dell'Irsap. Dal giorno del suo insediamento lo abbiamo sostenuto
anche quando e' stato destinatario di avversioni per migliorare le Aree industriali siciliane. Ed e' proprio
per questo fine condiviso che, aderendo alla determinata richiesta di Antonello Montante, presidente di
Confindustria Sicilia, abbiamo proposto, confermandolo, il nome di Alfonso Cicero nel nuovo cda dell'Irsap".
Ad affermarlo e' il coordinatore del Tavolo per le imprese, Filippo Ribisi, che aggiunge: "Addolora leggere le
dichiarazioni di Cicero quando afferma di essere stato abbandonato dalle imprese e, in particolar modo dal
presidente Montante, perche' a me personalmente questo non risulta. Vero e', piuttosto, che Cicero,
da sempre e' stato sostenuto con determinazione da Montante, da Confindustria Sicilia, dalle altre
Associazioni di categoria e, in sede istituzionale dall'ex assessore alle Attivita' produttive, Linda Vancheri,
per la conferma alla guida dell'Irsap. Perche' ora Cicero affermi il contrario e arrivi addirittura a dire che
Montante lo avrebbe abbandonato pone semplicemente sgomento e interrogativi rispetto ai quali siamo
certi il tempo ci aiutera' a dare delle risposte"

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/19/news/crocetta_e_gli_industriali_ai_ferri_corti_cicero
_si_dimette_dall_irsap-123207909/

Venturi:

Trame

affari

torbidi,

la

svolta

antimafia

di

Confindustria

solo

un

inganno

Parla limprenditore presidente dellassociazione per la Sicilia centrale ed ex assessore del governo
Lombardo: Con Montante accaduti fatti inquietanti. A parole si esibisce il vessillo della legalit, nei fatti si
fanno gli interessi dei clan. un doppio gioco. Vivo in un mondo pericoloso e ho paura di quello che mi pu
succedere. Ma ora denuncer tutto ai magistrati"
dal nostro inviato ATTILIO BOLZONI

CALTANISSETTA. C una voce "dal di dentro" che rompe un silenzio di tomba in Confindustria Sicilia. Per la
prima volta una figura rappresentativa degli imprenditori dellisola parla dellindagato di mafia Antonello
Montante e del "grande inganno della rivoluzione" portata avanti dalla sua associazione, confessa di "avere
paura per quello che mi pu succedere", racconta di "episodi inquietanti" intorno allinchiesta giudiziaria
aperta sul delegato nazionale per la legalit di Confindustria. Testi avvicinati, pretese di lettere riservate
dove si chiedeva di certificare il falso, pressioni "per condizionare lazione di pulizia nelle aree industriali e
fermare Alfonso Cicero, un funzionario regionale che sempre pi a rischio di vita". Si presenta: "Sono
Marco Venturi, ho 53 anni, sono il presidente di Confindustria Centro-Sicilia e uno degli imprenditori che nel
2005 insieme a Montante, Ivan Lo Bello e Giuseppe Catanzaro ha creduto nella battaglia contro il racket del
pizzo per spazzare via la nomenclatura che governava la Cupola degli industriali siciliani. Quelle che da
tempo erano perplessit adesso sono diventate certezze. Da mesi vivo in uno stato di profonda
inquietudine che mi ha spinto a uscire allo scoperto".
Perch questa paura?
"Vivo con angoscia dentro un mondo pericoloso che non mi appartiene".
Di cosa sta parlando? Perch non prova a spiegarsi meglio?
"Lo far con i magistrati che indagano sul caso Montante, ci sono vicende molto gravi che riguardano
Confindustria Sicilia e delle quali nessuno ancora a conoscenza".
Ma lei uno di quegli imprenditori del nuovo corso siciliano, cosa accaduto di tanto intollerabile per fare
questo passo?
"Liniziale battaglia contro le estorsioni dei boss ha portato alla ribalta nazionale il nostro movimento, per
quando dal livello basso del pizzo ci siamo inoltrati nel cuore del vero potere mafioso siciliano cio
dentro i grovigli delle aree industriali ho capito chiaramente che non tutti i miei compagni di viaggio
erano interessati ad andare avanti. Al contrario, alcuni me li sono ritrovati contro".
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Eppure tutti in Confindustria Sicilia sbandierano il vessillo dellantimafia..


" il doppio gioco. A parole qualcuno che dimostra chiaramente di essere condizionato sostiene una
certa azione, il risultato per che con i fatti favorisce interessi di mafia. Emblematico il caso dellazione
legalitaria che conduce da anni Alfonso Cicero, il presidente dellIrsap, lente che ha sostituito gli undici
carrozzoni dei consorzi industriali. Quellazione non mai piaciuta nonostante le dichiarazioni di
circostanza al presidente di Confindustria Sicilia Montante. Montante ha sempre tentato di utilizzare per i
suoi scopi lopera di pulizia di Cicero, nellombra ha sempre cercato di neutralizzarlo anche se consapevole
degli altissimi rischi che corre. Chi non vuole Cicero oggi in Sicilia lo sta trasformando in un bersaglio
facile".
Montante ha conquistato una sproporzionata credibilit istituzionale nonostante le dubbie origini per i suoi
contatti con Cosa Nostra, a cosa sta mirando realmente Confindustria Sicilia?
"A un certo punto c stata una inversione di rotta. Montante non ha fatto come doveva gli interessi degli
imprenditori siciliani ma ha intrecciato trame. Commistioni con apparati polizieschi di ogni livello. Per colpa
sua Confindustria Sicilia diventata un centro di potere a Palermo e a Roma, un giro stretto, lui e pochi
devoti".
In Confindustria Sicilia ci sono alcuni indagati per reati di mafia e rinviati a giudizio per truffa alla Regione,
tutti sempre ai loro posti. E il vostro codice etico?
"Il codice etico non lo si pu far valere per gli altri e ignorarlo al nostro interno. Confindustria nazionale
stata zitta per molti mesi: ora mi aspetto che il presidente Squinzi intervenga a tutela della onorabilit
della nostra associazione. il momento di farlo, non si pu pi attendere. Chiedo solo il rispetto delle
regole, cambiare pagina, offrire di noi stessi unaltra immagine".
Quante espulsioni per mafia ha fatto Confindustria in questi anni?
"Che io ricordi nessuna".
Lei stato assessore regionale alle Attivit Produttive insieme a magistrati come Chinnici e Russo,
prefetti come Marino e altri tecnici quando presidente era Raffaele Lombardo, un condannato per
mafia. Non si mai accorto di nulla delle manovre che si facevano in quel governo?
"Il mio obiettivo era quello di bonificare le aree industriali degradate dagli appetiti mafiosi, quando per
Lombardo ha rimosso Cicero, che aveva denunciato ai procuratori il malaffare, mi sono dimesso e ho
presentato un esposto in procura accusando il governatore di salvaguardare gli interessi dei boss. Dopo di
me, con il governo Crocetta, venuta Linda Vancheri: un assessore che era al servizio totale di Montante".
Ma in sostanza lei cosa andr a raccontare ai magistrati?
"Episodi inquietanti che mi sono capitati. E sono sicuro che nei prossimi giorni non sar il solo ad andarci,
ci sar qualcun altro che vorr parlare con i procuratori. Qualche mese fa Montante e un suo amico esperto
in security volevano che io facessi loro da sponda per unoperazione torbida. Sono anche a conoscenza di
movimenti strani intorno a chi tenuto a dire la verit ai magistrati che indagano sul presidente di
Confindustria Sicilia".
Sta riferendo vicende molto gravi...
"Non finita. Montante ha chiesto ripetutamente a un rappresentante delle istituzioni che aveva deposto in
commissione parlamentare antimafia una lettera riservata, ma soprattutto retrodatata con tanto di firma".
Cosa voleva esattamente da quel personaggio?
"Che dichiarasse per iscritto a lui una cosa impossibile: e cio che tutto quello che aveva gi riferito alla
presidente Bindi nel luglio del 2014 sulle sue denunce e in particolare su Dario Di Francesco un mafioso
che poi si pentito chiamando in causa lo stesso presidente di Confindustria Sicilia , era stato suggerito
da lui, Montante. Naturalmente non era vero e naturalmente quel rappresentante delle istituzioni si
rifiutato".
Ha parlato tanto di Montante, ma che fine hanno fatto Lo Bello e Catanzaro?
Marco Venturi non risponde.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2015/09/17/news/venturi_trame_e_affari_torbidi_la_svolta_anti
mafia_di_confindustria_e_solo_un_inganno_-123070120/

Irsap, lettera dimissioni di Alfonso Cicero a Crocetta: il suo silenzio ha contribuito al mio isolamento

Il presidente dellIrsap Alfonso Cicero, rassegna le proprie dimissioni, irrevocabili e con effetto immediato
con una lettera infuocata al presidente della Regione, Rosario Crocetta.
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Di seguito il testo integrale della lettera, con cui Cicero comunica, altres, di non accettare la nomina di
Commissario Straordinario dellEnte, la cui deliberazione ha appreso dagli organi di stampa.
Con la trasmissione di copiosi atti, diversi segretati, Le stata resa ben nota l estesa attivit istituzionale
posta in essere dal sottoscritto nelle aree industriali della Sicilia e lindispensabile azione contro i sistemi
politico affaristico-mafiosi che, per anni, hanno gestito nellombra ed indisturbati ingenti interessi
economici; unazione condotta, senza sosta, sacrificando famiglia, salute e tanto altro nellesclusivo
interesse della Regione Sicilia.
Il Suo assordante silenzio, di questi anni, ha contribuito allisolamento del sottoscritto la cui incolumit
stata pi volte messa a rischio da plurime minacce di morte e gravissime azioni intimidatorie che hanno
colpito, finanche, la propria famiglia e i suoi pi stretti collaboratori.
Collaboratori, amici ormai, ai quali il sottoscritto legato da profondo affetto, stima e sentimenti di
gratitudine per la convinzione con la quale lo hanno assiduamente ed incondizionatamente affiancato, in
questi anni difficili, anni in cui anche tutto il personale dellEnte, a cui va un sincero ringraziamento, si
distinto per seriet e professionalit.
E assai ambiguo che la rivoluzione, di cui si professa paladino, non Le abbia suscitato la necessit ed il
dovere di palesare il Suo sostegno e la Sua vicinanza al sottoscritto, alla sua famiglia. Mai una telefonata,
un cenno di interessamento.
Mai un Suo intervento presso le Istituzioni e mai lesigenza di conoscere come un uomo, a rischio da anni,
continui a condurre la propria vita e il proprio dovere contro le perverse e pericolose collusioni di cui sono
intrise le aree industriali e di cui necessario siano, definitivamente, liberate.
Soltanto una conferenza stampa, a seguito delle possibili dimissioni correlate ad una terribile
intimidazione. Poi, il totale silenzio. In nessun intervento pubblico e sulla stampa ha mai fatto cenno al
sottoscritto ed alla sua azione di denuncia contro i poteri affaristico mafiosi che, forse, pi dei consigli di
burocrati e di personaggi potenti di cui si avvalso, avrebbe potuto contribuire a dare senso e forza alla
Sua tanto decantata rivoluzione.
Tra i pochi incontri quello del febbraio 2014 e del luglio 2015, in cui ha chiesto solo cose inaccettabili e,
pertanto, non accettate. Al Suo fianco un Assessore alle Attivit Produttive, Linda Vancheri che, per
nulla autonomo, ha via via tramato, in modo falso ed ipocrita, ai danni del sottoscritto al quale mai ha
riservato, come Lei del resto, quella dovuta e necessaria attenzione istituzionale ad esclusione di pochi, e
mal tollerati, fatti ed atti di circostanza.
Tale indifferenza, cotanta ambiguit, nonch gli effetti che ne sono conseguiti, ha privato il sottoscritto di
quella tranquillit che lattivit in parola richiede, ed oggi, ancor pi di prima, non consente di proseguire
nellattivit istituzionale alla guida dellIRSAP.
Unambiguit ed una confusione impossibile da accettare. Assai prevedibile, invece, che la presente lettera
costituir, di certo, motivo di grande gioia e profondo senso di libert per quel perverso sistema che, da
tempo, il sottoscritto ha colpito nei vari contesti della Sicilia.
Fiero di aver dato tutto, in modo serio e convinto, ed aver consegnato alla Regione Siciliana risultati
concreti, frutto di unazione operativa contro i sistemi affaristico mafiosi, nonch lavvio complesso e
travagliato del nuovo Ente, lo scrivente ripone, come sempre, solo nello Stato, la pi incondizionata fiducia
nella ce1tezza che ben sapr garantire gli ulteriori effetti dellazione !egalitaria anzidetta e, soprattutto, lo
sradicamento del malaffare dalle aree industriali siciliane, nellinteresse di quel tessuto economico
trasparente composto dalla maggior parte degli imprenditori siciliani.
Allo Stato, inoltre, unico vero e costante riferimento di questi anni, il sottoscritto non mancher di offrire,
ove necessario, ogni pi utile e possibile contributo, nella piena convinzione che la lotta allillegalit l
unico presupposto possibile per lo sviluppo di uneconomia sana ed etica.
Il sottoscritto, infine, rassegna altres le proprie dimissioni, irrevocabili e con effetto immediato, dal
proprio ufficio di stretta collaborazione della Sua persona nella qualit di Assessore alle Attivit Produttive
facente funzioni.
Alfonso Cicero
http://www.radiocl1.it/web/irsap-lettera-dimissioni-alfnso-cicero-a-crocetta-il-suo-silenzio-hacontribuito-al-mio-isolamento/

Contrordine, Cicero non fu pupillo di Crocetta e Montante

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Per quasi tre anni Alfonso Cicero, presidente dimissionario del Consorzio per le aree industriali della Sicilia,
il geometra pi importante dellIsola, stato considerato come il pupillo di Rosario Crocetta ed Antonello
Montante, il presidente della Regione siciliana e di Confindustria Sicilia, che gli attribuivano competenza e
buone pratiche e non facevano mistero della loro stima incondizionata.
Ora scopriamo che ci siamo sbagliati, che il fiume dinchiostro, metaforicamente parlando, dedicato a
questa buona considerazione, che tante polemiche ha suscitato nella provincialissima Sicilia delle
istituzioni, era frutto di una scorretta informazione: il geometra Alfonso Cicero ha scalato la vetta,
ottenendo la nomina di presidente dellIrsap, dopo esserne stato il commissario, per virt proprie e dello
spirito santo. Pi per le proprie, per, dal momento che assai difficilmente lo spirito santo impegnerebbe i
suoi buoni uffici per aiutare le aree industriali siciliane ad ottenere la migliore delle guide possibili.
Alfonso Cicero, con le sue dichiarazioni recenti, motivando la decisione di non accettare la nomina a
commissario, che lavrebbe retrocesso nellimmaginario collettivo, ricoprendo la carica di presidente, a
svelare che le cose stanno diversamente da come tutti quanti, e lui stesso forse, credevamo. Rosario
Crocetta, il suo estimatore pi importante, sostiene Cicero, in realt si comportava come uno che voleva
scavargli la fossa, lasciandolo solo nelle battaglie contro i malandrini che imperversano, a quanto pare,
nelle aree di sviluppo industriale della Sicilia. E Antonello Montante sarebbe stato il cattivo consigliere, e
non il padrino delle sue performance e lantico pi convinto sostenitore.
Appresa la nomina a commissario da parte della giunta di governo presieduta da Crocetta (abbiamo dato
continuit allente, apprezzato il lavoro di Cicero, e studiato norme che non ci permettevano la conferma
per il momento), Alfonso Cicero si tolto tutti i sassolini dalla scarpa e fuori dalla grazia di Dio, ha
raccontato con una nonchalance stupefacente, che i suoi sostenitori non gli volevano affatto bene,
enumerando alcuni episodi, invero assai vaghi e discutibili, che proverebbero la cattiva coscienza dei
padrini.
Il peccato pi grave? La solitudine con la quale il commissario poi presidente dellIrsap stato costretto ad
operare nella guerra alla folla di poco di buono che imperversa nellambiente delle aree industriali.
Mentre il presidente della Regione cerca di giustificare la nomina a commissario, gettando sul tavolo gli
aspetti giuridici che non avrebbero consentito di decidere, rebus sic stantibus, la permanenza, Alfonso
Cicero si sparava con i giornalisti le malacreanze ricevute e rivoltava come un guanto la realt che la Sicilia
aveva imparato a conoscere, che cio Cicero garantisse e tutelasse, per conto delle istituzioni, la buona
gestione dellente.
Secondo la versione di Cicero, infatti, il congelamento della delibera di rinomina solo la coda di una
serie di episodi che proverebbero la modesta fiducia riposta su di lui, e addirittura la contrariet con la
quale il suo lavoro stato seguito. Avrebbero tentato di silurarlo, gli avrebbero fatto mancare il loro
sostegno: una solitudine che stata spezzata, Cicero a ricordarlo, solo da Marco Venturi, che nei
confronti di Crocetta e di Montante, soprattutto verso questultimo, non affatto tenero, essendosi
guadagnato il diritto di nemico numero uno del presidente di Confindustria Sicilia. Siccome Venturi non
lultima ruota del carro, ma il presidente di Confindustria Sicilia centro, il conflitto acceso in Sicilia richiama
lattenzione di Squinzi e non solo.
Nei giorni scorsi Marco Venturi aveva anticipato le rivelazioni di Cicero con una intervista su un quotidiano
nazionale, con la quale, difendendo loperato di Cicero, aveva adombrato i rischi corsi da Cicero a causa
della sua lotta ai mafiosi e manutengoli condotta senza laiuto dei vertici siciliani.
Il caso Cicero, per alcuni versi, surreale, e per altri esemplare di una cultura siciliana, che regala il centro
della scena agli attori piuttosto che alle loro opere. Un ribaltone, Immaginate come ci rimarrebbe male
Luigi Pirandello nellapprendere che si discute solo dei teatranti, ignorando le commedie.
Metafora azzardata? Forse, ma suggestiva.
http://www.siciliainformazioni.com/198645/contrordine-cicero-non-fu-pupillo-di-crocetta-e-montante

Armao: "Tutti gli affari dietro la nomina di Cicero"


di Accursio Sabella

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L'ex assessore di Lombardo chiede al Commissario dello Stato di revocare la nomina del presidente: violata la norma
anticorruzione. Poi, la stoccata a Confindustria: "L'Istituto assumer competenze su aree edificabili e siti per impianti di
energie rinnovabili, prospettive ben presenti a talune forze imprenditoriali siciliane". La replica di Crocetta: "Rilievi
insensati, fu Lombardo a volere Cicero commissario delle Asi. E i titoli li ha acquisiti sul campo".
PALERMO - Due lettere. Inviate al Commissario dello Stato, per chiedere la revoca delle nomine all'Irsap. E
la sostituzione del presidente Alfonso Cicero. La mossa dell'ex assessore Gaetano Armao, che ha scritto a
Carmelo Aronica, spiegando, in sostanza, che quella nomina illegittima sotto tanti punti di vista. Ed anche
inadeguata, considerati i grossi interessi che gireranno attorno al nuovo ente
Due lettere, dicevamo, una dell'8 agosto, una di quattro giorni dopo. Il primo motivo di presunta illegittimit
della nomina starebbe nella violazione, da parte del governo, dell'obbligo di pubblicare sul sito ufficiale della Regione
siciliana, cos come previsto dalla legge di stabilit del 2011, la delibera di giunta con la quale si decisa la nomina del
cda dell'Irsap entro sette giorni dall'adozione. In effetti, mentre la nomina del cda stata ampiamente, e fin dalla fine
di luglio, confermata dal presidente Crocetta, non si ha traccia, mentre scriviamo, della delibera di giunta sul sito. Nella
sua lettera, poi, Armao ricorda che la stessa nomina di Cicero a Commissario dell'Irsap oggetto di giudizio di fronte al
Tar. Il tribunale amministrativo si esprimer nel merito il 26 novembre.
Un mese fa, invece, Cicero sarebbe stato oggetto di un presunto atto intimidatorio. Un contenitore di liquido
infiammabile stato infatti trovato davanti l'ingresso della sua abitazione a Caltanissetta. Un gesto che secondo il
presidente Crocetta sarebbe legato all'attivit di denuncia del malaffare e delel infiltrazioni mafiosi nelle Asi portata
avanti dallo stesso Cicero negli anni in cui ha guidato fino a tre consorzi. "Ho subito altre intimidazioni ha raccontato il
neo presidente dell'Irsap in occasione di una conferenza stampa tenuta a Palazzo d'Orleans -. Feci davanti alla porta,
proiettili, messaggi. Ma non li avevo resi noti. In passato sono stato seguito in macchina. Abbiamo fatto pi di trenta
denunce circostanziate, io e chi mi stato vicino. I territori delle aree industriali che ho poi gestito, in passato erano
stati gestiti da sistemi affaristico-mafiosi".
Ma al di l delle denunce e delle intimidazione, ci sarebbe un altro vulnus, secondo Armao, a rendere
illegittima la nomina di Cicero: l'assenza del decreto di nomina firmato dal presidente della Regione. Al momento,
infatti, si a conoscenza solo degli altri due atti propedeutici alla nomina: la proposta dell'assessore competente, Linda
Vancheri e, appunto, la delibera di giunta (sebbene non ancora pubblicata sul sito ufficiale). La nomina, poi, sottolinea
l'ex assessore, considerata la centralit e l'importanza dell'ente in questione, avrebbe dovuto affrontare un attento
vaglio dei titoli in possesso del presidente (come prevede del resto una legge regionale del 1997). Anche perch la
legge istitutiva dell'Irsap mette nelle mani del legale rappresentante dell'ente stesso, funzioni delicatissime, come la
redazione e la predisposizione degli atti da sottoporre al Consiglio di amministrazione. Funzioni che richiederebbero,
prosegue Armao, oltre al possesso della laurea, anche di adeguate esperienze nel settore amministrativo. Come
dimostrato nel ricorso al Tar Sicilia scrive Armao di tali requisiti di professionalit ed esperienza il geometra Cicero
privo.
Ma la verifica dei requisiti, secondo l'ex assessore di Lombardo, ancora pi necessaria visto che l'ente
assumer competenze riguardanti l'intero territorio regionale e centinaia di migliaia di ettari edificabili e aree
destinabili, alla stregua della recente legislazione, a siti per impianti di energie rinnovabili. Insomma, fa intendere
Armao, sar l'Irsap a gestire gli unici terreni sui quali sar possibile installare, ad esempio, gli impianti fotovoltaici. Un
enorme business, che passer dalle determinazioni del cda dell'ente. Prospettive prosegue Armao certamente ben
presenti a talune forze imprenditoriali siciliane, particolarmente attive con riguardo al procedimento di nomina di che
trattasi. E la chiara stoccata alla Confindustria siciliana (Cicero stato il segretario particolare di Marco Venturi, e in
conferenza stampa lo stesso governatore ha ricordato l'amicizia con Antonello Montante, senza considerare
l'appartenenza a Confindustria dello stesso assessore Vancheri) ribadita qualche rigo sotto: La determinazione della
Presidenza di sottrarre al parere della prima Commissione la nomina del presidente dell'Irsap appare peraltro
pretestuosa poich di tutta evidenza scrive Armao anche per le prese di posizione pubbliche di esponenti del
potere imprenditorial-politico che svolge disinvoltamente la propria influenza sulle decisioni dell'amministrazione, che la
nomina del geometra Cicero nulla abbia a che fare con l'imparzialit richiesta ad un esponente della pubblica
amministrazione.
Tutti rilievi che appaiono insensati, secondo il presidente della Regione Rosario Crocetta. Mi sembra
incredibile dice che a sollevare questi dubbi siano esponenti del vecchio governo. Lo stesso, per intenderci, che
consider Cicero adeguato a ricoprire il ruolo di commissario in pi di un'Asi. Per noi, la nomina assolutamente
legittima. Mi chiedo come sia possibile che Cicero avesse i titoli per fare il capo di gabinetto o il capo di un ufficio di
staff e non quello di presidente di un ente regionale. Lui i titoli li ha acquisiti sul campo. E la verifica di quei titoli spetta
all'assessorato alle Attivit produttive, che ha proposto il nome del presidente. Quando un'amministrazione aggiunge
Crocetta decide per una nomina, se ne assume le responsabilit. Ma certamente questa non sar revocata per ragioni
di natura politiche. Se illegittima, saranno altri organi a dirlo. I requisiti, insomma, sarebbero stati vagliati
dall'assessore Linda Vancheri. E su questo tema, Live Sicilia per giorni ha cercato, senza successo, una replica o una
precisazione da parte del componente della giunta.
La nomina di Cicero, per, secondo Armao avrebbe violato anche la recentissima legge nazionale
anticorruzione. E in particolare il decreto legislativo che ne attua i principi, dell'aprile scorso. Una norma direttamente
applicabile in Sicilia. La norma in questione scrive l'ex assessore - prevede specificatamente la inconferibilit degli
incarichi amministrativi di vertice nelle amministrazioni statali, regionali e locali e di quello di amministratore di ente
pubblico, di livello nazionale, regionale e locale' nei confronti di coloro che, nei due anni precedenti, abbiano svolto
incarichi e ricoperto cariche 'in enti di diritto privato o finanziati dall'amministrazione o dall'ente pubblico che conferisce
l'incarico ovvero abbiano svolto in proprio attivita' professionali, se queste sono regolate, finanziate o comunque
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retribuite dall'amministrazione o ente che conferisce l'incarico'. Orbene, che il geometra Cicero prosegue Armao abbia svolto incarichi in enti pubblici finanziati dalla Regione (consorzi Asi in liquidazione di Caltanissetta, Enna ed
Agrigento) e nello stesso Irsap appena costituito, quale Commissario, non pu in alcun modo essere revocato in
dubbio. Secondo Armao, tra l'altro, questa illegittimit porterebbe con s, a cascata, anche l'illegittimit di tutti gli atti
adottati.
Infine, altro motivo che metterebbe a forte rischio la nomina di Cicero, il ritardo col quale il governo regionale
ha dato attuazione a un articolo della legge anticorruzione. Il numero 18, per la precisione, che obbliga gli enti locali
entro tre mesi dall'entrata in vigore del presente decreto ad adeguare i propri ordinamenti individuando le procedure
interne e gli organi che in via sostitutiva possono procedere al conferimento degli incarichi nel periodo di interdizione
degli organi titolari. Un termine scaduto proprio ad agosto. Un ritardo che comporterebbe l'applicazione della
procedura sostitutiva e che consentirebbe al governo nazionale, tramite una delibera del Consiglio dei ministri, di
sostituirsi alla Regione, nominando un commissario. Una delle richieste avanzate da Armao al commissario Aronica.
http://livesicilia.it/2013/08/25/armao-sgancia-la-bomba-irsap-tutti-gli-affari-dietro-la-nomina-di-cicero_362746/

Irsap, tutti nomi dei membri del Cda


REDAZIONE 1 AGOSTO 2013
ECONOMIA Si arroventa il clima all'ars sul blitz di confindustria sicilia che ha portato alla nomina di alfonso cicero
quale presidente del cda dell'irsap, l'ente che ha inglobato le 11 asi siciliane (aree di sviluppo industriale).
Si arroventa il clima all'Ars sul blitz di Confindustria Sicilia che ha portato alla nomina di Alfonso Cicero quale Presidente
del Cda dell'Irsap, l'ente che ha inglobato le 11 Asi siciliane (aree di sviluppo industriale).
Ieri gi era successo un mezzo putiferio quando i deputati della Commissione Attivit Produttive hanno scoperto che,
mentre l'assessore al ramo, Linda Vancheri, dava la sua disponibilit a discutere del ddl che avrebbe dovuto ridisegnare
la governance dell'ente, sottobanco procedeva alla nomina di Cicero (ve lo abbiamo raccontato qui).
Oggi la situazione appare ancora pi contorta. Stamattina, infatti, i deputati hann verificato che la nomina non solo
prevista da un decreto assessoriale, ma stata 'ratificata' da una delibera di Giunta del 23 Luglio scorso.
In buona sostanza, mentre lady Confindustria Sicilia, incontrava la Commissione Attivit Produttive, le nomine erano
gi state fatte e approvate da tutto l'esecutivo regionale. Diciamo che i parlamentari si sentono un po' presi per i
fondelli.
In ogni caso, la delibera attesa al varco della Commissione Affari Istituzionali e si prevedono fuochi d'artificio.
Questi i nomi dei componenti del Cda nominati dal Governo Crocetta:
Alfonso Cicero, Presidente
Rosario Andrean
Rosa Montalto (commercialista palermitana)
Filippo Ribisi (Presidente Confartigianato Sicilia)
Giuseppe Russello

Pubblicheremo a breve i loro curricula.


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http://palermo.meridionews.it/articolo/20425/irsap-tutti-nomi-dei-membri-del-cda/

A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE FEMMINE

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