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Danno prova di questa variet storica dei cambiamenti nel lavoro, ad esempio,
lInghilterra, dove si pass dallartigianato domestico ai cottage industries,
mentre le tradizioni locali vennero spazzate via dalla grande industria. Nel
1811 si registra la rivolta contro la meccanizzazione da parte dei luddisti, i
quali distrussero macchine utensili a cui imputavano il peggioramento delle
condizioni di lavoro. Gli intellettuali della Fabian Society denunciarono le
pessime condizioni di lavoro degli operai, proponendo riforme.
Nei Paesi ritardatari la storia della transizione industriale diversa. La
rivoluzione industriale sembra meno potente: la attivit di artigianato e di
piccola industria si trasformano lentamente in imprese industriali, sussistendo
una dose di autoconsumo. Gli artigiani specializzati, ancora molto richiesti,
creano il movimento sindacale.
Questo ci fa capire come la diversit dei modelli di sviluppo ha inciso sui modi
di lavorare e di impostare i rapporti sociali.
IL LAVORO NELLE SOCIET PREINDUSTRIALI
Dopo le comunit di caccia e pesca, i regimi agricoli sono stati adottati dai
nomadi quando si sono stabiliti nelle terre conquistate. Il lavoro era un
obbligo,che fa parte dei vincoli sociali e viene esercitato per mostrarlo agli altri.
Era connesso a logiche sacrali e sociali e soddisfaceva bisogni
immediati,non legati ad una accumulazione.
Nellantica Grecia (X-I secolo a.C.) il lavoro era riservato agli schiavi e vi era
un gap tra le attivit penose e le opere umane; mentre luomo libero esercitava
lintelletto (antropologia della distanza Aristotelica),i lavori manuali,degradanti
e inferiori,vengono riservate agli schiavi.
Con SantAgostino e nel Medioevo il lavoro poteva in qualche modo contribuire
alla vita della sociale. Per S. Tommaso il lavoro una caratteristica delluomo
ed utile alla comunit. Vengono per valorizzate solo alcune attivit.
Alla vigilia della rivoluzione industriale, nella seconda met del XVIII
secolo, la modalit prevalente di lavoro era quella agricola e le modalit di vita
dipendevano fortemente dallagricoltura. Artigiani e commercianti non
superavano un decimo del totale dei lavoratori. Leconomia dei villaggi agricoli
era autarchica per lo pi e il lavoro seguiva ritmi stagionali, la professione si
tramandava da padre in figlio, la casa e i campi adiacenti erano luogo di lavoro
e di vita. La produzione era bassa nonostante il duro lavoro; si registrano lotte
dei contadini magari costretti a dai proprietari terrieri a produrre un surplus
maggiore.
Con la Riforma protestante si assiste ad una valorizzazione del lavoro come
strumento per il riscatto individuale. Il lavoro era inteso come segnale di
salvezza. Inoltre, anche se non si predestinati il lavoro umano incrementa
comunque la gloria di Dio. Weber scrive un opera intitolata letica protestante
e lo spirito del capitalismo. Sottolinea come la convinzione protestante del
fatto che la produttivit sia sintomo della predestinazione alla salvezza, porti
inevitabilmente ad una propensione verso il capitalismo.
morale della societ, in cui vive in comunit con i propri fratelli (Papa
Giovanni II).
I costumi vengono trasformati: si assiste ad una interiorizzazione di
comportamenti operosi e di una certa morigeratezza. Ci possibile attraverso
prediche, sermoni, proverbi, massime. Risparmio e diligenza vengono
considerate le caratteristiche essenziali del bravo lavoratore, come
testimoniano le retoriche sindacali riguardo limportanza di svolgere bene le
proprie mansioni. Si sviluppa unetica del lavoro, legata allorgoglio
professionale. Si diffonde il concetto di lavoro occidentale anche se in ogni
societ permane una concezione diversa del lavoro, frutto della combinazione
di diversi fattori sociali.
DALLE COMUNIT AUTOSUFFICIENTI ALLA MANIFATTURA
La trasformazione imputabile a due aspetti:
negativa.
SMITH
Smith propone un modello di organizzazione del lavoro innovativo, che ha lo
scopo di aumentare la produttivit.
Il modello mira alla specializzazione dellindividuo, intesa come un aumento
di destrezza da parte del soggetto.
Con tale organizzazione viene messa in luce dunque la possibilit di
superamento del sistema del putting out, ovvero della distribuzione del lavoro
ai singoli artigiani.
1802: factory act documento che stabilisce alcuni vincoli per quanto
riguarda il lavoro nella manifattura. Viene introdotta una
regolamentazione della giornata lavorativa;
1833/1834: factory act (2 leggi):si delinea l idea di una scuola
professionale che garantisca agli individui di scrivere, leggere e far di
conto. Tale iniziativa fu sostenuta anche dal clero protestante;
1844: ci fu un importante sciopero di minatori inglesi.
TAYLOR
Nel modello di organizzazione proposto da Taylor non viene assegnato solo il
compito che meglio il lavoratore pu svolgere, ma tale compito viene suddiviso
in parti singole, dettagliate, ovvero semplici ripetitive e monotone
operazioni.
Lautonomia, che era ancora presente nel modello di Smith, viene da Taylor
strappata dalle mani del lavoratore.
Infatti secondo Taylor tale discrezionalit incide sulla produttivit. Eliminando la
discrezionalit del lavoratore questo modello rende gli operai altamente
sostituibili.
In particolare i principi su cui si basa il taylorismo sono i seguenti:
FORD
Con il termine Fordismo si fa riferimento ad un insieme di innovazioni realizzate
nellindustria introdotte con lo scopo di garantire la produzione un vasta
scala di un prodotto standardizzato.
Il Fordismo incorpora i principi del Taylorismo in quanto lingresso della catena
di montaggio nelle fabbriche costituisce la pi completa applicazione della
parcellizzazione delle mansioni.
Come nel taylorismo, in Ford la dimensione del tempo e dello spazio
fondamentale,in quanto la catena di montaggio mirava proprio a ridurre i tempi
morti dovuti agli spostamenti.
Il modello fordista era perci caratterizzato da unelevata meccanizzazione,
che spersonalizzava ancora di pi il lavoro svolto dagli operai.
Il Taylorismo, a differenza del Fordismo non necessitava di un elevato sviluppo
tecnologico, in quanto lorganizzazione proposta da Taylor mirava s a ridurre i
tempi dovuti agli spostamenti ma comunque senza limpiego di mezzi
meccanici, quali la catena di montaggio.
Ford ha introdotto unulteriore novit, ovvero ai lavoratori vengono alzati gli
stipendi, ovvero vengono loro dati degli incentivi economici,materiali(aumento
dello stipendio del 5%).
Tale scelta stata ritenuta dallo stesso Ford il pi grande risparmio realizzato
dallazienda in quanto ora gli operai divenivano anche consumatori di quei
prodotti qualora riuscissero ad affrontare la spesa. In realt Ford aveva
lobiettivo di ridurre il pi possibile il turnover (ricambio del personale il pi
delle volte dovuto al licenziamento) che era assai alto nella sua fabbrica.
I livelli di controllo nei confronti del lavoratore erano comunque elevati nel
modello fordista; Ford cerca di trattenere con laumento del salario i suoi
lavoratori, indaga sulla vita privata della sua forza lavoro formulando
domande biografiche, economico-finanziarie e sui comportamenti tenuti
durante la vita quotidiana privata. Tutto ci perch Ford non avrebbe mai
voluto confrontarsi con i sindacati o con lavoratori iscritti a questi. (i 5 dollari
furono dati ai lavoratori che accettavano di essere controllati ed indagati dal
dipartimento di sociologia istituito da Ford allinterno dellindustria).
Ford ha assunto afroamericani, ma solo alcuni di loro hanno ricevuto un
aumento. Queste persone son state inserite i particolar modo nelle fonderie e
per la selezione spesso si basava su pareri raccolti da lui presso le Chiese, dai
pastori, i quali suggerivano soggetti pi tranquilli e soprattutto non interessati
alliscrizione al sindacato.
Successivamente, quando i dipendenti afroamericani hanno realizzato di essere
stati inseriti in posizioni faticose e pesanti, hanno cominciato anchessi a
sindacalizzarsi.
Non era caratterizzata solo da una cronica frattura tra Nord e Sud ma essa
coincideva con una mappa articolata di regimi fondiari ed agrari che
comportava diverse modalit di lavorare e di organizzare la vita sociale.
Non vi era perci una una divisione tra 2 o 3 Italie ma ci si trovava di fronte ad
un mosaico complicato di condizioni di lavoro e di vita.
MODELLO GIAPPONESE
FABRICA INTEGRATA E PRODUZIONE FLESSIBILE
Dagli anni 50 le grande imprese che puntavano alle economie di scala
vennero sostituite dalle industrie che seguivano un economia di tipo snello.
Leconomia snella era basata su standard qualitativi pi elevati e allo stesso
tempo la produzione non era standardizzata ma differenziata.
Tale riconversione postbellica fu emblematica nel caso Toyota. Lungo la stessa
linea venivano prodotti modelli differenziati.
Il modello giapponese parte dallosservazione compita da Taiichi Ohno dei
supermercati,ovvero osservando ci che viene venduto si sceglie cosa
produrre. Per tale motivo uno dei principi fondamentali del toyotismo il
paradigma dello just in time.
Si assiste ad una progressiva disintegrazione verticale nel senso che viene
acquistata la quantit di semilavorati necessaria a rispondere alla richiesta del
mercato in un determinato momento.
I prodotti semilavorati vengono acquistati da societ esterne e lorganizzazione
produttiva non avviene pi allinterno della stessa fabbrica e i semilavorati
vengono sempre pi prodotti da pi suppliers o fornitori. (sfiducia nella via
gerarchica). Perci la piccola impresa torna con una nuova vitalit e in questa
si incrementa loccupazione.
Con Toyota non si pu ancora parlare di rete globale ma di rete locale in
quanto i semilavorati venivano acquistati in zone limitrofe.
Harrison consider tale struttura tanto snella e agile quanto miserevole nel
senso che vi era una centralizzazione finanziaria e del potere senza un
corrispettivo accentramento della produzione e della forza lavoro; in tal modo
Toyota non doveva contrarsi con migliaia di lavoratori.
Nel corso degli anni 80 il sistema fu addottato anche da USA, Gran Bretagna
e Italia.
I principi base del Toyotismo sono perci 2:
1. Just in time: si produce quello che serve nel momento in cui serve;
ci implica una centralit del cliente e non del lavoratore;
2. Autonomazione: si instaura un nuovo tipo di rapporto tra l uomo e
la macchina; vi una maggior responsabilizzazione del lavoratore e i
macchinari polivalenti devono diversificare rapidamente la produzione.
Per quanto riguarda la produzione just in time il sociologo Kanban parla di un
pensare allinverso, da valle a monte. Infatti vi una progressiva
sincronizzazione tra richiesta di mercato e produzione (diversamente da quanto
avveniva col taylorismo). Questo aveva lobiettivo di eliminare gli sprechi e
attraverso la rete di produzione e la numerosit dei suppliers le scorte
venivano ridotte al minimo.
Non solo la produzione ma anche i lavoratori divengono Just in time. Tale
sistema tende infatti ad essere ancor pi pesante per la forza lavoro in
quanto era necessario produrre quanto richiesto e in tempi ridotti.
Per ridurre i tempi morti necessario riorganizzare la catena e preparare
velocemente i macchinari. Il lavoratore diviene plurimansione in quanto
necessario predisporre alla svelta i macchinari polivalenti in modo da
avviare altrettanto rapidamente la produzione.
Sempre per rispondere al criterio del just in time stato necessario per Toyota
costruire un sistema logistico, dei trasporti efficiente per larrivo dei
semilavorati dentro la fabbrica e la spedizione dei prodotti finiti ai clienti.
Un concetto fondamentale quello della qualit totale: tutti coloro che
prendono parte al processo produttivo,dalloperaio al top manager, ha il
compito di assicurare la qualit di ci che viene prodotto,in modo da ridurre i
difetti legati ad errori del processo produttivo.
Si parla di unideologia della partecipazione nel senso che al contrario di
quanto avveniva nel taylorismo,nel toyotismo vi uno scambio di informazioni
e conoscenze tra officina e direzione.Si forma cos una specifica identit
aziendale.
Allo stesso tempo per viene ridotto il potere degli operai professionali,non
con la parcellizzazione come in Taylor e in Ford,ma con il sovraccarico dei
compito.
Viene meno la conflittualit che vi era nel modello taylor-fordista e si diffonde
un senso di appartenenza e di partecipazione, una vera e propria
cittadinanza di fabbrica.
Vengono ripresi i vecchi schemi del socialismo reale e del Welfare aziendale.
Si sviluppa il SINDACATO GIALLO che si caratterizza per uno schieramento
molto vicino al datore dellazienda nella contrattazione.
Le scelte della forza lavoro non sono mai libere e razionali, subentrano
altre componenti (es. politiche sociali, Welfare state).
Lapplicazione del concetto di mercato al mercato del lavoro sotto questo punto
di vista alquanto inappropriata. Si pu parlare di mercato del lavoro nel
momento in cui si interpreta il lavoro come lavoro astratto. Quando con la
rivoluzione industriale vengono stravolte le strutture produttive tradizionali,
ovvero si assiste al compimento dl processo di mercificazione del lavoro.
Il lavoro una merce sui generis perch in grado di contrattare il proprio
prezzo. La contrattazione riguarda sia il salario (ovvero il valore attribuito
alla prestazione lavorativa) sia le condizioni di lavoro. Tale merce crea le sue
rappresentanze che hanno un ruolo rilevante nel mercato del lavoro stesso.
Secondo Solow si tratta di un istituzione sociale: infatti il mercato del
lavoro governato anche dalla politiche sociali del Welfare State, non solo da
puri rapporti economici.
Per questi motivi il MdL riflette aspetti e tendenze generali della societ.
Il mercato del lavoro al giorno doggi non globale, ma nazionale. Coincide con
un insieme di meccanismi che regolano lincontro tra posti di lavoro vacanti e
persone in cerca di occupazione. Questi meccanismi dovrebbero regolare i
salari e le condizioni di lavoro. La black list tendono a suddividere il mercato
del lavoro.
In particolare essendo il mercato del lavoro una costruzione sociale essa
sempre in trasformazione; si registrano tre grandi riforme:
Le riforme del governo sono dunque determinanti per il Mercato del Lavoro
(esempio articolo 18) e perci il MdL una costruzione sociale,anche politica.
Quando si parla di Mercato del Lavoro ci sono due elementi da considerare
lavoratore;
Lanalisi del mercato del lavoro non si limita solo alla questione del
prezzo della merce ma anche dei livelli di occupazione e di
disoccupazione oltre che di quanta parte della popolazione presente nel
mercato del lavoro.
Tasso di occupazione
Tasso di disoccupazione
Tasso di attivit
I passaggi che avvengono allinterno del mercato del lavoro tra una
categoria e laltra(occupati,disoccupati,)ma anche tra forze di lavoro e
non forze di lavoro sono diversi, e variano nei diversi contesti nazionali e
nelle diverse fasi di sviluppo.
Dati italiani
Disoccupati 3milioni
Inattivi 34 milioni
Orario
- cambiamenti turni di lavoro (statica); straordinari o monte
ore(dinamica)
Numerica
- Vincoli legati a licenziamenti e assunzioni
- Possibilit di assunzione di forza lavoro a termine
- Possibilit di appaltare ad altre aziende parti del ciclo produttivo
Funzionale (od organizzativa)
- Possibilit di spostare i lavoratori allinterno dellimpresa
- Possibilit di variare la mansione dei lavoratori
Salariale
- strutturale (differenze legate ai livelli di produttivit, settore,
territorio,qualifica, et)
- congiunturale (macro, cio capacit di adeguamento alle variazioni
cicliche del mercato; micro connessione con landamento a livello di
singola impresa. Premi di produttivit)
SOGGETTI COINVOLTI
VANTAGGI
LAVORATORE PARASUBORDINATO
Nel corso degli ultimi 20 anni c stato un declino dei livelli salariali e vi
sono tanti disoccupati che rimangono tali a lungo e una grande quota di
persone continua ad entrare ed uscire dal mercato del lavoro.
Et e genere
Studi
Sostituibilit da macchine o altri individui
Innovazione
Settore e tipo di professionalit
Dimensione dellimpresa.
LA PRECARIETA
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Mark Granowetler fece una ricerca su come si cerca e si trova lavoro. Egli
sostiene che per trovare lavoro di solito ci si affida a due tipi di
legami,diversi tra loro:
PRECARIET
INSTABILE E INSICURO?
Solo una grande giostra? Lavoro instabile come trampolino o come
destino?
Inferiori livelli salariali (diretti e indiretti) nellarco della propria vita
lavorativa
Societ del rischio?
Affacciarsi della disoccupazione strutturale
Insicurezza del lavoro:
cognitiva (percezione probabilit di perdere il lavoro);
del mercato del lavoro (la percezione delle possibilit di reperire unaltra
occupazione);
affettiva (conseguenze della perdita del lavoro e delle difficolt a
reperirne un altro).
Limportanza della famiglia
Le stime sui lavoratori con contratto precario sono oggetto di dibattito
politico, ma si pu dire che il fenomeno in espansione,una condizione
abbastanza condivisa (dai tre ai sei milioni circa di persone).Si tratta di
un insieme disomogeneo.
La precariet produce effetti sul piano individuale e collettivo:
Estrema individualizzazione: si vuole essere sempre pi
indipendenti e prima di essere famiglie siamo individui che vogliono
intraprendere una carriera,un percorso professionale);
Senso di isolamento
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FAMIGLIA E ISTRUZIONE
In Italia vi sono pi matrimoni civili che religiosi e let duscita dei figli
dalla casa dei genitori alquanto ritardata rispetto ad esempio la
Germania o lEuropa in genere. Spesso le figlie escono di casa prima dei
maschi e a 30 anni circa hanno il primo figlio (tasso pi alto dEuropa).
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La riemersione del fenomeno inizia negli Stati Uniti negli anni Ottanta
e si espande in Europa a partire dalla fine degli anni Novanta. Da una
fase di tendenziale perequazione dei salari si passa ad una sostanziale
sperequazione.
Le caratteristiche del lavoratore povero riguardano vari elementi sia
individuali sia familiari sia infine macrostrutturali.
E importante sottolineare che un basso salario di per s non
necessariamente porta alla povert se, ad esempio, nella famiglia vi sono
altri percettori di reddito o se, ad esempio, il welfare particolarmente
generoso.
Nel 2010 in Italia l11,0% delle famiglie relativamente povero (cio
circa 8,3 milioni di individui).
Le famiglie in povert assoluta sono invece il 4,6% (3,1milioni di
individui).
Nel 2010 secondo lIstat il 9,3% degli occupati incondizioni di povert
relativa e tra gli operai tale valore arriva al 15,1%.
In una situazione di povert assoluta vi invece il 3,5% degli occupati e
ben il 6,4% degli operai.
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I risultati delle mobilitazioni sono spesso positivi. Pun Ngai ritiene che sia
stata proprio laccresciuta forza
contrattuale dei lavoratori a determinare lincremento notevole del salario
minimo legale verificatosi negli ultimi anni ed a sollecitare la crescente
attenzione rivolta dalla dirigenza del Partito Comunista Cinese al tema
del riequilibrio delle distorsioni prodotte dallapertura al capitalismo
globale. A questo proposito bisogna per far notare che la quota dei
salari sul Pil cinese drammaticamente scesa tra linizio degli anni 90 ed
il 2008,
mento del bonus demografico e della riserva di manodopera dalle
campagne.
Il volume mette in evidenza anche il ruolo fondamentale svolto
dallapparato statale, sottolineando come le
trasformazioni in atto non sono state determinate dalla sola azione del
mercato. Per quanto certa pubblicistica
ne esalti le caratteristiche di attore pragmatico e flessibile nellindirizzare
le sue scelte strategiche lo stato costituisce secondo Pun Ngai lattore
chiave della globalizzazione capitalistica cinese. Ci reso evidente
evidente sia dallintenzionale ritiro dellattore pubblico dalle politiche
sociali, sia dallindefessa opera di promozione della mobilit della forzalavoro a basso costo messa in atto da una molteplicit di uffici
governativi.
Il caso della Foxconn, riassume e per certi versi estremizza gli aspetti
salienti dellalleanza tra governi locali ed espansione capitalistica. La
Foxconn limpresa di prodotti elettronici pi grande al mondo, con una
quota di mercato prossima al 50%, oltre un milione di dipendenti ed
impianti produttivi distribuiti in tutta la Cina .
I governi locali competono tra loro per ospitare i nuovi insediamenti
produttivi, ed a tal fine offrono allimpresa vantaggi di ogni tipo
(amministrativi, tecnologici, di reclutamento della manodopera). E
tuttavia questo gigante anche la realt produttiva nella quale, tra il
2010 e la fine del 2011, venti operai (tutti tra i 17 ed i 25 anni di et e
tutti migranti dalle regioni interne
della Cina) si sono suicidati, la maggior parte di essi gettandosi dal tetto
degli edifici produttivi.
La descrizione del funzionamento dellimpresa tanto accurata quanto
drammatica, perch rende chiare le
ragioni che inducono i ricercatori a interpretare i suicidi come una
manifestazione estrema dellesperienza del
lavoro migrante. Alla Foxconn lorganizzazione del lavoro fortemente
gerarchizzata, la divisione delle mansioni rigidissima, i turni assai lunghi
(mediamente di 12 ore), i ritmi insostenibili (dal 2010 uno degli impianti
pu produrre fino a 137.000 iPhones in 24 ore, pi di 90 al minuto). Gli
operai si descrivono come un ingranaggio della macchina e dichiarano
di venire dopo le macchine che li consumano. Si tratta di un desolato
panorama fordista.
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