Professional Documents
Culture Documents
Barozzi
3. Il valore assoluto di x `e x.
Commento. Laermazione `e vera se x `e 0, falsa in caso contrario. Se x = 2, allora
x = 2 = |x|.
4. I numeri razionali hanno una rappresentazione decimale limitata.
Commento. I numeri razionali hanno una rappresentazione decimale limitata, oppure illimitata periodica. Ad esempio 1/3 = 0.3. Le rappresentazioni decimali limitate possono essere
considerate come rappresentazioni periodiche con periodo 0.
5. Un numero reale pu`o avere una rappresentazione periodica in una certa base e una rappresentazione non periodica in unaltra base.
Commento. Falso: se un numero `e razionale esso pu`o avere una rappresentazione limitata in
una certa base e una rappresentazione illimitata periodica in unaltra base. Ad esempio 1/5 si
scrive 0.2 in base dieci e 0.0011 in base due. I numeri irrazionali hanno rappresentazioni non
periodiche in una qualsivoglia base.
G.C. Barozzi
Commento. Il valore
assoluto di a + ib `e
trova il valore assoluto 2.
Funzioni
1. Una funzione f : A B `e iniettiva se ad ogni valore di A essa associa un solo valore di B .
Commento. La condizione indicata `e vera per ogni funzione (per denizione di funzione); f `e
iniettiva se associa valori distinti di B a valori distinti di A. In breve: f `e iniettiva se ad ingressi
diversi corrispondono uscite diverse.
Commento. No: f (x + h) = x + h.
6. Linversa della funzione f (x) = ex `e la funzione x 1/ex = ex .
Commento. No. linversa `e la funzione x ln x, x > 0.
7. Si ha x + y = x + y .
Commento. Questa `e giusto una delle possibili incarnazioni della formula
f (x + y) = f (x) + f (y),
egregiamente rappresentata anche dalle sue sorelle sin(x + y) = sin x + sin y , log(x + y) =
log x + log y , ecc. La formula `e corretta soltanto per le funzioni lineari, cio`e quelle del tipo
f (x) = mx, con m R. Soltanto tali funzioni trasformano le somme in somme. Osserviamo che
le funzioni esponenziali trasformano le somme in prodotti:
x, y R, ax+y = ax ay ,
le funzioni logaritmiche trasformano i prodotti in somme
x, y R+ , (x y)a = xa y a .
Successioni e serie
1. La successione an tende al limite L se la dierenza |an L| diventa tanto pi`u piccola quanto
pi`
u grande `e lindice n.
Commento. La condizione indicata non `e ne necessaria ne suciente anche la successione
tenda al limite L. Per la successione n 1/n, la dierenza |an L| decresce al crescere di n
per ogni numero L 0 (e non solo per il limite L = 0).
3
G.C. Barozzi
0.8
0.6
0.4
0.2
10
15
20
25
30
2. La successione an tende al limite L se per tutti gli indici n maggiori di un certo n la dierenza
|an L| diventa pi`u piccola di un numero piccolo a piacere.
` essenziale lordine con cui vengono scelti i numeri in gioco. Per primo va scelto
Commento. E
, numero positivo ad arbitrio, poi occorre dimostrare che esiste n (dipendente da ) tale che si
abbia |an L| < per tutti gli indici n > n. Per mettere in evidenza il fatto che n dipenda da
, `e meglio usare un simbolo come n in luogo di n.
4. Se la successione an , n N, tende
n a 0, allora la serie costruita a partire da essa, cio`e la
successione di somme parziali sn := k=0 ak , converge.
` vera limplicazione in senso contrario. Lesempio pi`
Commento. E
u noto di serie divergente,
pur convergendo a 0 il termine n-esimo, `e dato dalla serie armonica (v. esempio 6.2-1), la cui
somma parziale n-esima si scrive
1 1
1
Hn = 1 + + + . . . + , n N .
2 3
n
Derivate
1. Un esempio di funzione continua ma priva di derivata `e fornito da una funzione costante;
infatti la derivata di una costante `e 0.
4
Commento. La derivata deve essere calcolata per x = 0, dunque lequazione richiesta si scrive
y = x + 1.
4. Se f : [a, b] R `e una funzione continua, derivabile in (a, b), allora si ha
f (b) f (a)
= f (c),
ba
dove c `e il punto medio dellintervallo [a, b], cio`e c = (a + b)/2.
Commento. Il teorema del valor medio di Lagrange aerma che esiste un punto c (a, b) per
cui vale luguaglianza scritta. Se f `e un polinomio di grado 2, tale punto c `e eettivamente
il punto medio dellintervallo [a, b] (v. esercizio 4.5-4), ma in generale non `e cos` (si riveda, ad
esempio, lesercizio 4.5-5).
In eetti la validit`
a della formula precedente con c punto medio della coppia a, b caratterizza
i polinomi di grado non superiore al secondo. Sia infatti f : R R una funzione due volte
derivabile per cui si abbia
f (x + h) f (x)
= f (x + h/2),
h
per ogni x reale e per ogni h = 0. Abbiamo scritto x al posto di a e x + h al posto di b.
Fissato x, deriviamo rispetto ad h luguaglianza precedente, scritta nella forma f (x + h) =
= f (x) + h f (x + h/2), ottenendo
h h
h
f (x + h) = f x +
+ f x+
.
2
2
2
Ponendo h = 2x si ottiene
f (x) = f (0) x f (0),
e nalmente, scrivendo nuovamente x al posto di x,
G.C. Barozzi
Integrali
1. Se
b
a
1 x = t x = 1 t2
si ottiene
x 1 x dx =
t(1 t ) (2t) dt = 2
= 2
1
3
1
5
t3
(t2 t4 ) dt = 2
t5 1
=
5 0
4
.
15
Commento. Il risultato `e certamente sbagliato, in quanto una funzione positiva non pu`o avere
un integrale negativo su un intervallo [a, b] con a < b. Lerrore `e chiaro se si esamina il graco
della funzione x = (t) = 1 t2 .
1
0.5
-1
-0.5
0.5
Tanto lintervallo [1, 0] quanto lintervallo [0, 1] dellasse t vengono trasformati nellintervallo
[0, 1] dellasse x; tuttavia sul primo intervallo la funzione `e crescente (dunque al valore t = 1
corrisponde x = 0, al valore t = 0 corrisponde il valore t = 1), mentre sul secondo essa `e
decrescente: dunque essa
associa al valore t = 1 il valore x = 0 e al valore t = 0 il valore x = 1.
Poiche abbiamo posto 1 x = t, tacitamente abbiamo supposto t positivo, dunque dobbiamo
utilizzare lintervallo [0, 1] a ritroso, cio`e andando da 1 a 0:
x 1 x dx =
t(1 t ) (2t) dt = 2
1
(t2 t4 ) dt =
4
.
15
Come mostra la gura precedente, la funzione trasforma anche lintervallo [1, 0] dellasse t
sullintervallo [0, 1] sullasse x. Volendo utilizzare
tale intervallo occorre tenere conto del fatto
2
che, essendo t negativo, da 1 x = t segue 1 x = |t| = t, dunque il nostro integrale
diventa
t3
t5 0
(t2 t4 ) dt + 2
=
]
3
5 1
1
13
1
4
= 2
+
=
.
3
5
15
0
(t)(1 t )(2t) dt = 2
2
3. Il teorema fondamentale del calcolo integrale aema che la derivata della primitiva di una
funzione f `e la funzione stessa.
Commento. La frase precedente `e una parafrasi della denizione di primitiva (come dire: Tizio
`e il padre del glio di Tizio). Il teorema fondamentale del calcolo fornisce una risposta aermativa
alla seguente questione: se f : I R `e un funzione continua (dove I `e un intervallo di R),
esistono primitive di f su I ?
Il teorema aerma che, per ogni x0 I , la funzione
F (x) :=
f (t) dt
x0
4. Due funzioni che siano primitive di una stessa funzione su un intervallo I dieriscono per una
costante, in quanto la derivata di una costante `e nulla.
Commento. E ovvio che la derivata di una costante `e nulla, ma qui si tratta dellimplicazione
inversa. Se F1 e F2 sono primitive della stessa funzione f , allora la derivata di F1 (x) F2 (x) `e
f (x) f (x) = 0 per ogni x I ; se ne deve dedurre che F1 (x) F2 (x) `e costante su I . Ci`o `e
conseguenza del teorema del valor medio.