You are on page 1of 73

MISSIONI LUNARI SEGRETE: LA VICENDA DELL’APOLLO 19 e 20

Di Francesco Marsiglietti:
Sono oramai tre anni che in rete circolano filmati, inizialmente su Youtube, successivamente anche
su Revver videos e altri siti, che si riferirebbero ad una fantomatica missione segreta sulla Luna,
svoltasi ipoteticamente nell’ agosto del 1976 con lo scopo di recuperare più materiale possibile nel
relitto di un’ enorme astronave extraterrestre precipitata sul lato opposto della Luna.

Le missioni cancellate.
Prima di partire con la trattazione di questo caso nello specifico, bisogna specificare che sebbene l’
ultima missione Apollo ufficiale sulla Luna sia stata la 17 ,lanciata il 7 dicembre 1972 e rientrata il
19, erano state previste anche le missioni 18, 19 e 20, tuttavia nel 1970, ufficialmente per motivi di
budget a causa della guerra in Vietnam, o per la realizzazione dello Space Shuttle fu cancellata
dapprima la missione 20 il 4 gennaio, poi fu la volta della 15 e della 19 il 2 settembre, nonostante
gli equipaggi fossero già stati scelti ed i 3 razzi Saturn 5 costruiti.

Originariamente era stato programmato di lanciare una missione ogni quattro mesi per terminare
con l’ apollo 20 nel giugno o dicembre 1972 nel cratere Copernico, poi riassegnato all’ Apollo 19,
mentre, prima di essere cancellata la missione numero 20 fu riassegnata per atterrare alle Marius
Hill, oppure nel cratere Tycho, programma che fu inizialmente rispettato, sul quale però, si iniziò
ad accumulare ritardo dopo la mancata disgrazia dell’ Apollo 13 nell’ aprile 1970.

A causa del cambiamento di scenario tuttavia il primo di questi tre vettori fu privato del terzo
stadio e utilizzato nel maggio 1973 per il lancio dello Skylab, il primo laboratorio spaziale
americano, e gli altri due più il terzo stadio di questo furono suddivisi ed esposti tra il Johnson
Space Center, il Kennedy Space Center, il Michoud Assembly facility a New Orleans ed il National
Air and Space Museum, per maggori dettagli vedere wikipedia al link:
http://en.wikipedia.org/wiki/Apollo_18#Apollo_18 .

Gli equipaggi più probabili per queste tre missioni erano i seguenti:

Apollo 18: (equipaggio di riserva Apollo 15)

• Richard F. Gordon (CDR)


• Vance D. Brand (CMP)
• Harrison Schmitt (LMP)

Apollo 19: ( equipaggio di riserva Apollo 16)

• Fred Haise (CDR)


• William R. Pogue (CMP)
• Gerald P. Carr (LMP)

Apollo 20: ( per il quale c’ era comunque più incertezza)


1° opzione:

• Pete Conrad o Stuart Roosa (CDR)


• Paul J. Weitz (CMP)
• Jack R. Lousma (LMP)

2° opzione:

• Suart Roosa o Edgar Mitchell (CDR)


• Jack R. Lousma (CMP)
• Don L. Lind (LMP)

Legenda: CDR: capo della missione

CMP: pilota del modulo di comando

LMP: pilota del modulo lunare

La storia.
Dopo un’ excursus su quello che sarebbe dovuto essere il programma originario delle missioni
Apollo, ritorniamo alla nostra storia ed alla presunta astronave madre aliena: essa sarebbe stata
individuata già in diverse foto scattate dall’ apollo 15 e 17, nelle quali si vede inequivocabilmente
un oggetto estraneo al paesaggio circostante, adagiato in prossimità del cratere Iszak D,di cui i
sovietici sarebbero stati già al corrente dal 1966 anche se non si sa bene da quale fonte.

Quello che ho scoperto è che la zona in questione fu già fotografata diverse volte prima della
presunta scoperta da parte dell’ apollo 15.

La prima volta sarebbe avvenuto nell’ Agosto del 1966, guarda caso lo stesso anno di cui si parlava
qui sopra, da parte della missione americana senza equipaggio Lunar orbiter 1, nel frame ‘1102
med’ link : http://www.lpi.usra.edu/resources/lunarorbiter/frame/?1102 di cui ripropongo un’
ingrandimento qui di seguito, anche se data la lontananza della ripresa e la sovraesposizione dell’
immagine in alcuni punti non è che si noti molto:
Figura 1: Ingrandimento della foto del sito ripresa dal Lunar Orbiter 1 rielaborata in luminosità e contrasto

Un secondo fotogramma è poi stato ripreso dal Lunar Orbiter 3 (frame 3121 med link:
http://www.lpi.usra.edu/resources/lunarorbiter/frame/?3121 ) a febbraio dell’ anno seguente, di
cui ripropongo a sua volta un ingrandimento da me leggermente elaborato per esaltare i dettagli,
il quale offre una chiara visuale della formazione in questione:

Una terza foto relativa al sito proviene dall’ apollo 8 nel dicembre 1968, ma anche nella versione in
formato bitmap non è che si noti granché, forse a causa della risoluzione non molto elevata, infatti
a quell’ epoca la camera metrica non era ancora in dotazione alle missioni apollo e questa foto fu
scattata con la fotocamera Hasselblad da 70 mm, e forse per l’ alta incidenza dei raggi solari, i
particolari risultano molto appiattiti, il codice identificativo dell’ immagine è AS8-13-2256, link:
http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/frame/?AS08-13-2256.
Figura 2: Ingrandimento della foto del sito scattata dal Lunar Orbiter 3.

La missione in questione, poi ripetuta dato il fallimento del primo tentativo, data l’ eccezionalità
delle circostanze sarebbe stata organizzata congiuntamente da USA e URSS, nonostante in quel
periodo la tensione tra le due superpotenze fosse molto alta.

Inizialmente i video inerenti questo presunto accadimento sono stati caricati da un utente
registratosi come “retiredafb”, che affermava di essere William Rutledge, ex pilota dell’ USAF,
prestato alla NASA in occasione di detta spedizione. L’ etimologia dell’ username è presto spiegata
dato che retired in inglese significa ritirato, quindi non più in servizio, e afb sta per Air Force Base,
coerentemente con la carriera di pilota dell’ USAF che egli avrebbe svolto prima del ritiro.
Figura 3: La stessa foto con indicato il punto preciso del "relitto".

A detta di Rutledge, questa missione sarebbe stata organizzata dopo il fallimento di un’ altra
precedente denominata “Apollo 19”, che sarebbe partita il 2 Febbraio 1976 e che si sarebbe
andata a schiantare contro un piccolo asteroide, in seguito alla perdita della telemetria, causando
la morte dell’ equipaggio. L’ apollo 18 invece sarebbe stato invece quello della missione “Apollo-
Soyuz Test Project” (ASTP) del Luglio 1975, in cui fu organizzato un randez vous tra la spedizione
americana e quella sovietica e non si sa bene perché mai numerata, che a detta di alcuni sarebbe
stata la prova generale per quelle in questione.

L’ equipaggio sarebbe stato composto da Rutledge stesso, come capo della missione (CDR), Leona
Marietta Snyder precedentemente impiegata presso i CSP Bell Laboratories ed il famoso
astronauta sovietico Aleksej leonov in riguardo al quale rimando alla relativa pagina su Wikipedia
Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Aleksej_Archipovič_Leonov senza aggiungere altro.

Di Rutledge, e della Snyder invece non sono riuscito a trovare nulla in siti che non parlassero di
questa stessa vicenda.

Intorno alla metà del 2007 però alcuni ragazzi americani esperti di informatica, affermarono di
essere riusciti a tracciare la provenienza dei post di ‘retiredafb’ e che il reale autore sarebbe un
fotografo e scultore francese di nome Thierry speth probabilmente in collaborazione con altri
artisti francesi quali Thierry Nectoux, anch’ egli fotografo e probabilmente Jean Pierre Mocky
attore, regista e montatore e forse altra gente ancora.
A tale proposito infatti sempre su Youtube è stato diffuso un filmato da cura di un certo E.Sanchez
e postato con lo username ‘JohnMoredread’ dove egli afferma di non essere affatto uno scettico,
tuttavia essendo uno scienziato si è sentito in dovere, a sua detta di fare luce su questa storia che
tre anni fa ha sollevato un gran polverone nella comunità ufologica e di smascherare il suddetto
artista francese, noto in rete anche con altri alias quali ‘ aalenia’ e ‘aalenia2’ fornendone
addirittura anche diversi contatti mail.

Il nome del filmato consultabile su youtube è: ‘The truth about William Rutledge’, link :
http://www.youtube.com/watch?v=Vj2ImSECZMU

In un secondo momento Retiredafb è passato a postare i suoi video sul portale Revver videos a
partire dall’ aprile del 2008, guarda caso l’ anno cambia il mese no e nel frattempo su Youtube è
subentrato un nuovo utente che col nome di moonwalker1966delta, sedicente capitano della
fallita missione Apollo 19, ha iniziato a postare altri video in riguardo alle due missioni segrete in
questione. Siccome l’ ultimo, riguardante il presunto incontro tra l’ equipaggio dell’ Apollo 17 e
forme di vita aliena è stato postato il 20 novembre 2009 non escludo possa postarne ancora.

L’ etimologia del suo username a sua detta è la seguente: Moonwalker perché avrebbe camminato
sul suolo lunare, 1966 perché egli lavorò al primo computer durante la missione Gemini 6 e delta
perché con questo termine si identifica di solito la tecnologia di derivazione aliena.

E’ mia opinione tuttavia,che molti dei filmati postati da costui siano falsi di basso livello, specie i
più recenti, tanto che diversi utenti di Youtube gli hanno chiesto senza troppi complimenti se per
caso egli non sia un agente della disinformazione.

Una cosa che accomuna i due personaggi in questione, sempre che non si tratti in realtà della
stessa persona/persone, è la precisa conoscenza tecnica riguardo alle tecnologie dell’ era Apollo
tanto da poter passare realmente per uno che ne abbia fatto parte, cosa peraltro spiegabile con il
fatto che chiunque può andare in rete e scaricarsi diversi gigabyte di manuali originali relativi alle
missioni Apollo riguardanti ogni possibile aspetto tecnico.

VALUTAZIONE DEI CONTENUTI VIDEO

Apollo 15 and 17 search for the spaceship.


Non c’ e molto da dire in riguardo a questo contenuto video, postato su Revver videos in data 18
Gennaio 2008, non è che una rassegna di alcuni, dei frames originali delle foto metriche e
panoramiche relative al sito della presunta astronave aliena, effettuate dalle missioni Apollo 15 e
17 nel 1971 e ’72, alcune delle quali verranno utilizzate in seguito per valutare la coerenza o meno
degli altri filmati.

Apollo 19 launch.
Questo filmato è uno dei più recenti postati da moonwalker1966delta il 20 novembre 2009 su
youtube, esso è molto breve, appena 4 secondi, e presenta il lancio notturno, come nel caso dell’
Apollo 17 tre anni prima, però a differenza di questo da una rampa di lancio gialla (sic!), una
immagine presa dal breve video appare in fig.1.

L’ evento sarebbe avvenuto, dalla base aerea militare di Vandenberg, complesso di lancio n. 6 alle
5:30 orario della costa occidentale il 2 Febbraio 1976, e a differenza del presunto lancio dell’
Apollo 20 che verrà esaminato in seguito, la rampa di lancio, il razzo e le insegne della missione
sono chiaramente visibili.

A detta di moonwalker1966delta tre settimane prima del lancio l’ equipaggio di scorta avrebbe
preso il posto di quello designato, perché alcuni di essi, Stephanie Ellis in primis avrebbero parlato
troppo in giro in riguardo alla missione.

Considerazioni.

Per cominciare, risulta veramente sospetta la somiglianza di questo razzo, anche in riguardo alle
insegne della missione ovvero i disegni neri presenti nella parte alta del razzo sono molto simili,
confrontare figura 1 e 2, con quello dell’ Apollo 17 anch’ esso lanciato nottetempo, ed il fatto che
il filmato in questione sia ad una risoluzione veramente bassa, forse per nascondere particolari che
ne svelerebbero la falsità, o che si tratta di una rielaborazione computerizzata fatta a partire
proprio dal lancio di detta missione.

Seconda cosa sospetta è la marcata mancanza di fiamme soprattutto sotto alla base del razzo al
momento del lancio chiaramente rimosse artificialmente al PC, quando in tutti gli altri lanci di
Saturn 5 esse sono assai copiose, principalmente nel caso già citato dell’ Apollo 17 cosa che riporta
di nuovo alla conclusione appena citata pur inserendo alcune variazioni come la rampa di lancio
gialla.

Figura 4: Il presunto lancio dell' Apollo 19.

Dato che qui Moonwalker1966delta dà precise indicazioni in riguardo all’ orario ed alla data di
partenza sono andato a prendere uno screenshot della zona di lancio al momento in cui esso
sarebbe avvenuto e un’ altro del sito lunare dove sarebbero dovuti atterrare nel momento in cui
verosimilmente ciò sarebbe potuto avvenire.

Figura 5: Serie completa dei razzi Saturn 5.

Per fare ciò ho usato il software gratuito Celestia 1.6.0. ed ho calcolato come tempo di viaggio 4
giorni e 8 ore cioè la media dei tempi impiegati dalle missioni apollo conosciute e devo dire che,
come ci si poteva effettivamente immaginare ,a Vandenberg mancavano ancora un paio d’ ore all’
alba e nel sito del presunto relitto alieno sulla luna era pomeriggio, cosicché non sarebbe venuto
buio ancore per 6 giorni terrestri, quindi probabilmente non sarebbe stato il momento migliore
per l’ allunaggio, dato che sulla Luna non essendoci l’ atmosfera a ridistribuire il calore sotto la
luce diretta del sole la temperatura può raggiungere i 127 gradi Celsius.

Nonostante ciò, bisogna ammettere che la presunta situazione di atterraggio in cui sarebbe
incorso l’ Apollo 19 si accorderebbe abbastanza bene con i 7 giorni programmati di permanenza
sulla luna (sfruttando ogni residuo raggio di luce prima di ripartire).
Figura 6: Veduta virtuale del sito di Vandenberg al momento del presunto lancio dell' Apollo 19.

Figura 7: veduta della zona di atterraggio dell’ Apollo 19 nel momento in cui verosimilmente sarebbe avvenuto.

Figura 8: Illuminazione del luogo del presunto relitto al momento del ritorno (28-08-1976)
Apollo 19 Incident. Filmato di 1’21”, postato su Youtube da Moonwalker1966delta in data 9
novembre 2008 e successivamente da altri utenti, che mostrerebbe la situazione di emergenza per
la quale la missione Apollo 19, di cui a suo dire faceva parte, sarebbe stata interrotta, e quindi non
finita in tragedia come affermava Rutledge/Retiredafb.

Il motivo per il quale sarebbe incorso l’ incidente, sul quale i due si trovavano in accordo, sarebbe
stata la perdita dei dati della telemetria a causa dell’ urto con un corpo estraneo poco dopo l’
iniezione in orbita translunare (TLI).

Per chi non ne fosse al corrente col termine iniezione translunare si intende quella fase in cui il
razzo viene messo in una traiettoria che interseca la luna (cfr. Wikipedia).

Dal punto di vista delle immagini questo documento non mostra molto se non il presunto ed
abbastanza verosimile interno del modulo, illuminato da una tenue luce bluastra, forse posta sul
casco dell’ astronauta,in cui, dato lo stato di emergenza sono stati spenti tutti i supporti vitali, e
quindi anche la normale illuminazione, inoltre di tanto in tanto si vede qualche strumento del
pannello come tra 0’25” e 0’28” poi successivamente attorno ai 0’50” ed a 0’59”, occasione quest’
ultima, dove si ha la migliore visione di parte della strumentazione.

Figura 9: Inquadratura di parte della strumentazione a 0'59"

Per quanto riguarda la traccia audio dopo avere cercato di effettuarne la trascrizione
personalmente con risultati parziali, dato il mio inglese di livello scolastico, ho scoperto in rete che
qualcuno, il già citato giornalista italiano Luca Scantamburlo l’ aveva già pubblicata da tempo ed è
la seguente:

1) flight go to csm to sps check SL 2 show high temp

2) shows negative sps power check indicators

3) Ok (team)? has confirm that cell shut down commence emergency power shut down procedure
4) here's the check CSM to sps data in the inverter may have an explosive fuel cell problem.power
stand by the shut down all fuel cells

5) telemetry shows unusual....one and two drain and low fuel ….stand by

Risposta: (abort)?

6) this is the Apollo center launch control we’ ve got an emergency situation mission aborted

7) mission aborted stand by for data.

A mio parere questo è il meno contraddittorio e più verosimile dei documenti forniti dai due
presunti reduci delle missioni Apollo 19 e 20 , ed è sicuramente stato realizzato da qualcuno di
madrelingua americana.

Tuttavia potrebbe benissimo essere un falso girato in una riproduzione di un modulo Apollo e le
voci, naturali o eventualmente generate con un programma basato sullo standard di sintesi e
riconoscimento vocale SAPI 5 (ne esistono decine, gratuiti o a prezzo del tutto accessibile)
sarebbero poi state elaborate con un buon audio editor, anch’ esso accessibile gratis o a buon
prezzo in modo da assomigliare ad una trasmissione radio, figuriamoci nel caso che il presunto
falsario si doti di softwares professionali dal prezzo di centinaia di euro.

Bisogna infatti considerare che il suddetto standard, consente di scaricare dalla rete varie voci in
diverse lingue, tutte di ottima qualità, e che, a mio parere la cadenza della voce dell’ astronauta mi
pare in alcuni punti un po’ meccanica ed innaturale.

Per concludere, mi da anche da pensare che, leggendo le trascrizioni delle altre missioni Apollo,
tutte scaricabili liberamente da internet durante le comunicazioni tecniche viene fatto spesso il
nome della missione in corso, per esempio: apollo 9, this is Houston e i membri dell’ equipaggio si
chiamano e vengono raramente chiamati per nome e su questo anche qui ci siamo, tuttavia mi
pare che in questo spezzone si faccia poco uso, di termini tecnici, valori numerici, per esempio i
programmi dell’ AGC o letture varie degli strumenti cosa che invece ricorre di frequente nei
dialoghi delle missioni Apollo note, inoltre mi suona strano il termine ‘abort! Mission aborted’
infatti, consultando la trascrizione delle comunicazioni tra l’ Apollo 13 e il centro controllo
missione di Houston, quest’ ultimo dà agli astronauti tutta una procedura alquanto lunga e
complessa da eseguire e non si limita ad un singolo comando cfr: Apollo 13 air-to ground
transcription PDF pp.205-325.

Apollo 20 EVA 1. Anche esso è un filmato abbastanza breve, 1’23”, postato su Youtube da
Moonwalker1966delta in data 25 Febbraio 2008 e Revver da Moonwalker1966 (senza delta) in
data 19 Aprile 2008.

Il filmato si apre, questa volta senza mostrare alcun logo su una presunta veduta della superficie
lunare, molto sfocata e scura, nella quale appare a destra del LM 15 parzialmente inquadrato, la
figura di un astronauta, che probabilmente uscito per secondo dal modulo avanza saltellando in
direzione di quello che sta effettuando la ripresa.
A 0’31” vi è un taglio e l’ inquadratura ritorna più o meno al punto in cui era all’ inizio solo che si
può vedere all’ estrema sinistra della scena la sagoma, molto buia dell’ astronauta girato nella
medesima direzione, che sempre saltellando avanza verso la telecamera.

Qualche secondo dopo a 0’37” , quando il LM sta quasi per uscire dall’ inquadratura, da dietro all’
astronauta appare un punto luminoso molto basso sull’ orizzonte che nei secondi successivi
diventa relativamente più luminoso.

A 1’14” Si ha nuovamente un taglio, visto che pur mantenendo la medesima inquadratura, la


posizione dell’ astronauta cambia dato che esso è di nuovo in posizione frontale al cameraman e
nuovamente avanza verso di lui.

Durante il filmato è presente un traccia audio in cui, anche se discontinuamente si sentono in


maniera abbastanza chiara le presunte voci di Rutledge e Leonov che parlano in riguardo ad un
problema a un portello.

1)thank you anyway we're trying open an hatch and when we.. when we (arm?) the hatch we got
it basically until the point as at the (cat?) position and i'm sure that mean the hatch is open on the
way and we can't connect position we can' think to move the hatch in..in

2) we don't know it is a mechanical problem or there is crashes...again....

3) ..you don't know..and....houston.... you don't know.......only one......

4) Ok....have an explanation to...

Figura 10: Istantanea del filmato.

Considerazioni. Al primo impatto colpisce subito che la scena è estremamente sfocata e scura,
inoltre andando avanti, si nota che l’ astronauta inquadrato non fa altro che saltellare di qua e di
là, senza fare altri movimenti di qualsiasi tipo, tranne in un breve momento quando rimane fermo
dai 20 ai 30 secondi, tutte cose che non contribuiscono di certo a persuadere lo spettatore che si
tratti di un documento reale, anzi sembra proprio un falso molto economico.
Secondo quanto afferma un utente su Youtube, registratosi come ‘EndeavourLaunch’ è assai
probabile che questo filmato sia stato realizzato con il programma di simulazione Orbiter, plugin
AMSO, quest’ ultimo giunto alla versione 1.11 all’ epoca del post, 1.18 oggi, il quale, in base a
quanto dichiarato nel sito di download, è in grado anche di riprodurre fedelmente le
comunicazioni tra gli astronauti ed il controllo missione in maniera piuttosto accurata.

Anche il discorso della traccia audio, sembra spiegabile allo stesso modo, dato che facendo una
ricerca per parole chiave in tutti i file air-to-ground relativi alle missioni Apollo dalla 7 alla 17 e non
ho trovato corrispondenze, inoltre nel file audio di questo filmato non ho notato voci dall’ accento
russo compatibili con l’ astronauta Leonov, perciò mi sento di dire che in accordo con la mia prima
impressione questo video è falso.

Apollo 20 test Snyder ingress. Questo video è stato postato per la prima volta da ‘Retiredafb’ su
Youtube il 18 giugno 2007 ma successivamente cancellato da lui stesso, comunque è stato caricato
di nuovo il 14 settembre dello stesso anno da Moonwalker1966delta, sedicente capitano della
fallita missione Apollo 19. Si tratta di un breve filmato, di appena 34 secondi, costituito dal
montaggio di tre diverse parti, della durata di 11,13,10 secondi rispettivamente. In tutte le tre
parti si assiste al presunto imbarco di un equipaggio di almeno due astronauti, aiutati da tre
operatori, che indossano una tuta bianca, due dei quali un bianco di corporatura robusta ed uno
apparentemente afroamericano, anche se si vede solo da dietro e abbastanza da lontano, recano
sulla schiena il logo della Rockwell International,mentre il terzo, anch’ esso afroamericano reca
una tuta simile, ma recante sul retro il logo NASA

Considerazioni. La Rockwell International azienda nata dalla fusione della Rockwell-Spring e la


Axle Company e successivamente da altre aziende in vari campi della tecnologia. Una di queste, la
North American, produsse, prima della fusione con la Rockwell nel 1973 diversi velivoli militari, i
moduli di servizio e di comando delle missioni Apollo, e, dopo la fusione, il bombardiere B-1
launcher e lo Space Shuttle. (Wikipedia)

Il logo NASA disegnato sul retro della tuta del terzo addetto è denominato Insigna o Meatball è il
più famoso, nonché il primo dei logo della NASA creato nel 1959, quando questo ente prese vita.

Esso fu poi sostituito tra il 1975 ed il 1992 dal logo detto Worm ovvero la scritta NASA in rosso su
fondo bianco, con la finalità si di dare un simbolo più moderno all’ ente, ma anche e soprattutto
perché il vecchio logo era assai difficile da riprodurre con le tecnologie dell’ epoca.

Visionando il filmato di Discovery Channel nella edizione brasiliana ‘Apollo 11 segredos revelados’
parte 1 di 5 caricato su Youtube il 23 marzo 2008 Link:
http://www.youtube.com/watch?v=79QGQT7nLEc ho potuto notare che all’ ingresso di questa
missione, sia le tute degli astronauti che quella degli assistenti all’ imbarco sono le stesse che
appaiono nel filmato in questione, anche se non si tratta della stessa situazione.

Alla luce di ciò si potrebbe dedurre che il filmato risale circa allo stesso periodo, forse un’
esercitazione dato l’ atmosfera relativamente rilassata e gli addetti all’ imbarco che parlano tra di
loro.
Se si trattasse di un falso fatto in studio sarebbe stato necessario procurarsi delle tute risalenti all’
epoca Apollo ad una qualche asta per collezionisti, che peraltro esistono, soprattutto nel mondo
anglosassone, con una spesa credo non indifferente.

Figura 11: il logo della Rockwell International e il NASA ‘meatball’

Nei commenti relativi al presente filmato su Youtube viene inoltre affermato da un utente noto
con il nick di ‘Val Valiant Thor’ che non è presente la bandiera americana sulla spalla sinistra degli
astronauti, tuttavia essi sono sempre messi in modo da non mostrare tale particolare tranne nel
primo dei tre spezzoni dove sulla spalla sinistra dell’ astronauta più vicino alla telecamera, a mio
parere si intravedono le righe orizzontali della bandiera.

Ciò che mi fa pensare che questo filmato ,pur essendo autentico, non si riferisca a ciò che
‘Retiredafb’ e ‘moonwalker1966delta’ sostengono sono le seguenti 2 osservazioni:

1) Il fatto che nonostante uno dei due astronauti che stanno entrando nel CSM dovrebbe essere
una donna, nessuno dei due ne sembra avere la fisionomia, considerando anche che sembrano
entrambi essere molto alti, per cui gli astronauti qui inquadrati potrebbero benissimo
appartenere ad uno degli equipaggi delle missioni Apollo note, magari dell’ Apollo 11 data la
notevole somiglianza delle tute.
2) Questo filmato a detta di un utente di Youtube registratosi come ‘MrImplant Dentistry)
sarebbe apparso in un non meglio identificato documentario riguardante le missioni Apollo
trasmesso su Discovery Channel attorno all’ agosto del 2009, quindi essendo stato postato
oltre due anni prima da Retiredafb e, a distanza pochi mesi da quest’ ultimo anche da
Moonwalker1966delta questo lascia supporre che siano stati rubati dalla pre-produzione del
documentario in questione, tuttavia potrebbe anche riferirsi al documentario ‘Apollo 11
segredos revelados’ di cui ho già parlato poco fa che presenta immagini simili tra 5’11” e 5’21”.

Pur andandomi a guardare i video di Discovery Channel disponibili in rete riguardanti le missioni
Apollo e caricati prima del Giugno 2007 non sono tuttavia riuscito a ritrovare in alcuno di essi le
stesse identiche immagini, sono tuttavia riuscito ad appurare che nel caso dell’ apollo 13 le tute
erano visibilmente diverse in quanto dotate di una striscia rossa attorno al braccio e alla gamba,
mentre quelle dell’ apollo 17 non avevano quella specie dio rettangolo grigio sulla schiena.
Figura 12: si possono vedere sul retro delle tute degli addetti all' imbarco i logo della Rockwell international e il meatball della
NASA

Figura 13: Sulla tuta dell’ astronauta più vicino alla camera sembrano intravedersi le righe orizzontali della bandiera americana.
Figura 14: Ingrandimento in cui si intravede la bandiera americana sulla spalla sinistra di un astronauta.

Figura 15: Un' istantanea tratta dall' ingresso dell' equipaggio dell' Apollo 11 nel documentario ‘Apollo 11 segredos revelados’.

Apollo 20 Legacy liftftoff of Apollo 20 Saturne 5. Cercando di dare un senso logico all'
esame dei filmati nel suo insieme mi sembra obbligatorio proseguire col lancio della presunta
seconda missione, che come viene ribadito dalla sovraimpressione, sarebbe avvenuto il 16 agosto
1976 dalla base militare di Vandenberg in California mediante vettore Saturn 5. La durata del
filmato è alquanto limitata, essendo ridotta a 35" appena e parte con la riproduzione a schermo
intero del logo, di forma rotonda,raffigurante presumibilmente, il LM e il CSM che recuperano
quella che sembrerebbe una grossa astronave dal suolo lunare, sulla parte superiore del logo (o
badge) si vede la scritta “Apollo 20” mentre in quella sottostante vi sono i cognomi dei presunti
partecipanti alla missione: Rutledge, Snyder e Leonov, mentre nella parte destra, appena dentro il
bordo giallo del badge vi è scritta in caratteri rossi e nella maggior parte dei casi scarsamente
leggibile la massima ‘Carpent tua poma nepotes’(Virgilio, Egloghe IX-50, fonte wikipedia) in
italiano ‘i nipoti coglieranno i tuoi frutti’.

Appena un secondo dopo appare la già citata sovraimpressione su sfondo nero recitante:

'Apollo 20, August 16, 1976'

che rimane fino a 0'04" , dopodiché il filmato vero e proprio si apre con il razzo che è già a quota
piuttosto elevata, in un cielo apparente libero da nuvole.

Prima che il filmato si interrompa per lasciare posto nuovamente al logo, a 0’34” si vede però che
il colore del cielo è visibilmente cambiato facendosi molto più scuro, inoltre si nota che il razzo
negli ultimi istanti del filmato va via assumendo un’ inclinazione sempre maggiore, come se
volesse entrare in orbita terrestre, bisogna ricordare infatti che tutte le missioni Apollo conosciute,
effettuarono da una e mezzo (Apollo 11) a 3 orbite terrestri prima di dirigersi verso la Luna.

Considerazioni. Appena ho visionato il filmato ho pensato se potesse trattarsi di un modellino in


scala, arrivando però a escludere in un primo momento questa opzione, dato che la tonalità del
cielo varia di molto dall’ inizio alla fine del filmato, segno che il razzo è salito molto e rapidamente
di quota.

Forse sarebbe anche stato possibile fare la riproduzione con un modellino ed e variando la
colorazione del cielo in seguito con un programma di editing video, tuttavia, non essendo un
esperto del settore mi domando se sia possibile fare una cosa del genere senza un dispendio
esagerato di tempo.

Un’ altra opzione potrebbe essere che sia uno spezzone di un vero lancio di Saturn 5 appartenente
ad una delle missioni note,vale a dire dall’ Apollo 4 all’ Apollo17 (esclusi il 5 ed il 7 effettuati con
Saturn 1-B) e lo Skylab 1, tuttavia esaminando i filmati originali di questi lanci non ne ho trovato
riscontro. Escluderei quello delle missioni Skylab 2,3 e 4 e Apollo-Soyuz (Luglio 1975) anch’ esse
lanciate con un razzo Saturn 1-B, che ha un aspetto abbastanza differente.

Terza ipotesi, che il filmato si riferisca realmente a quello che dice, cosa a mio parere alquanto
improbabile ma non impossibile in quanto l’ indicazione del luogo di lancio nella base militare di
Vandenberg, posta in un’ area densamente popolata, potrebbe essere anche un depistaggio.

Non bisogna dimenticare che la missione è stata effettuata sotto l’ egida dell’ USAF, che ha anche
delle basi lontane da sguardi indiscreti, come nell’ isola di Diego Garcia nell’ oceano Indiano,
utilizzata anche per far partire i bombardieri durante le guerre del golfo ed in Afghanistan, od
Omelek Island nell’ atollo di Kwajalein nel pacifico, tuttavia quest’ ultima mi pare molto piccola per
ospitare una base capace di lanciare i più grossi vettori spaziali mai esistiti.
Figura 16:A sinistra l' atollo di Kwajalein, a destra la base di Omelek Island nella parte est dell’ atollo.

E’ da escludere invece dato il teso clima di guerra fredda, si sia, in virtù della pretesa
collaborazione a questo progetto delle due superpotenze, effettuato il lancio in terra sovietica, per
esempio dal cosmodromo di Bajkonur, poichè nei tempi di preparazione essi avrebbero potuto
esaminare con tutta calma la tecnologia alla base del successo spaziale americano, anche se dal
punto della lontananza da occhi indiscreti non sarebbe stata una cattiva soluzione.

Non sono del tutto d’ accordo invece con lo studioso italiano Alfredo Benni il quale afferma che
questo filmato debba necessariamente essere stato modificato al computer poiché il razzo Saturn
5 appare nel filmato esageratamente tozzo e inoltre non risulterebbero visibili sulla parete del
razzo le tacche identificative nere diverse da missione a missione.

A mio parere, pur non potendo escludere una rielaborazione computerizzata, l’ aspetto tozzo è
dovuto più che altro ad un effetto di prospettiva ed a questo scopo basta confrontare le figure 1 e
2 relative al presunto Apollo 20 con la fig.3, relativa all’ Apollo 7, o la fig. 4, relativa all’ apollo 14.

Figure 17 e: Presunto lancio dell' Apollo 20 in due differenti istanti


Figure 14: Lancio dell' Apollo 7, 11 ottobre 1968 e dell’ apollo 14, Gennaio 1971

Figura15: Serie completa dei lanci effettuati con vettore Saturn 1-B.
Il primo elemento che fa propendere per la contraffazione, o che si tratti del lancio di qualcos’
altro, è che non si vede il lancio dall’ inizio, cosa probabilmente fatta per impedire l’ identificazione
della rampa.

Non è del tutto chiaro se il 16 agosto fosse la data di lancio o di arrivo sulla Luna, comunque, dato
per scontato che, come sembra più probabile, la presunta missione sia stata lanciata in tale data,
l’ arrivo sulla Luna presumo sia avvenuto nella giornata del 20 o più probabilmente del 21 in
mattinata secondo l’ ora universale (UTC), considerando un tempo medio di percorrenza del
tragitto Terra-Luna paragonabile a quello delle missioni Apollo 11-17, che è stato come detto
precedentemente 4 giorni e 8 ore, ebbene a quel momento nel sito dell’ allunaggio era ancora
buio ed il sole non sarebbe sorto fino al 23.

Ancora peggio invece se il 16 agosto fosse stata la data di arrivo, in quanto in quel momento il sito
della presunta astronave sarebbe stato nel bel mezzo della notte lunare.

Figura 16: Sito dell' 'astronave' al momento del presunto allunaggio.

Per quanto riguarda invece tutte le missioni Apollo note dall’11 al 17 lo sbarco è sempre avvenuto
all’ alba lunare o poco più tardi, come si evince dalle fig. 17 e 18 relative alle missioni 11 e 17.

Bisogna ricordare infatti che per il motivo già accennato in riguardo al lancio dell’ Apollo 19, sulla
Luna la temperatura nelle zone in ombra può raggiungere i 185 gradi sotto zero nelle zone in
ombra, se ne deduce che se l’ allunaggio fosse avvenuto il 21 agosto gli astronauti si sarebbero
trovati ad esplorare degli oggetti sconosciuti oltre che al buio in condizioni di freddo estremo.

Una simile situazione di allunaggio mal si coniugherebbe con i 7 giorni programmati di


permanenza sulla Luna per sfruttare ogni raggio di luce prima di ripartire, infatti l’ equipaggio,
oltre a passare i primi due giorni sulla luna al buio, ripartirebbe per la Terra poco prima del
mezzogiorno lunare.

Figura 17: Apollo 11 sito dell' allunaggio al momento dello sbarco.

Figura 18: Apollo 17,sito dell' allunaggio al momento dello sbarco.

Un terzo punto che potrebbe avvalorare l’ ipotesi della falsità è che nel titolo di questo filmato è
scritto Saturne 5 invece della corretta dizione inglese Saturn 5, il che fa pensare, in riguardo all’
autore del post, che si tratti di una persona di madrelingua francese, come per esempio lo scultore
e fotografo Thierry Speth, più volte indicato come l’ autore, o uno degli autori di tutta questa
(falsa) storia.

L’ autore dei filmati, che, come già sappiamo asserisce essere William Rutledge , un ex pilota dell’
USAF oramai ritirato, dice di avere commesso questo tipo di errori perché vive in Rwanda , paese
francofono,dal 1990 e che da allora non ha più parlato l’ inglese.

Anonymous ATS
Un’ altra testimonianza in riguardo ad una o più eventuali missioni ultrasegrete sulla Luna
verrebbe, da un utente del forum americano Above Top Secret, registratosi come ‘anonymous
ATS’ che, nella discussione ‘apollo 20 update’ pagina 11,
http://www.abovetopsecret.com/forum/thread347845/pg11#pid4810169 ,il 14 agosto 2008 ha
riferito le presunte rivelazioni fattegli dal padre in punto di morte a causa di un tumore
inoperabile.

Egli infatti riferisce che il padre ha lavorato per il National Reconnaissance Office (NRO)da metà
anni ’60 all’ inizio degli ’80 e che alla metà degli anni ’70 ci fu una missione ultrasegreta sulla luna
per indagare in riguardo ad una particolare anomalia.

Questo progetto fu iniziato alla fine del 1971 su ordine del presidente Nixon ma la conferma
definitiva che si trattava realmente di un’ astronave aliena si sarebbe avuta solo nel 1973, il padre
invece vi avrebbe iniziato a lavorare solo a partire dal 1974. La missione vera e propria , invece,
ebbe luogo nel 1976, lanciata a suo dire dall’ isola di Diego Garcia nell’ oceano Indiano con il
controllo missione affidato alla base militare di Vandenberg.

Similmente a ‘Retiredafb’ anche lui afferma che l’astronave ritrovata era in pessime condizioni a
causa dell’ incidente e del bombardamento meteoritico, che aveva una sezione di circa un miglio,
e sembrerebbe che fosse già stata esplorata precedentemente. L’ età a detta di questo signore era
di circa 1.5 milioni di anni (non 1.5 miliardi come diceva Retiredafb) anche se egli non aveva
accesso ai dati precisi.

Diversamente da ‘retiredafb’, costui riferisce che furono riportati indietro circa 300 kg di artefatti
extraterrestri, ma nessun corpo alieno, mentre conferma che nell’ abitacolo erano presenti
iscrizioni simili a geroglifici e sembra che almeno altri due governi fossero al corrente di ciò dato
che il padre lavorò con un esperto inglese ed ebbe contatti con un piccolo team australiano,
sebbene il governo di quest’ ultimo paese probabilmente non sapesse bene a che cosa si stesse
lavorando.

Il sito di lancio fu selezionato in base al fatto che aveva molto mare aperto a est per aiutare il
vettore ad allontanarsi dalla Terra il più possibile senza essere visto.

Infine per questa missione furono scelti 3 astronauti americani, quindi non menziona Alexej
Leonov né altri astronauti sovietici, ed il trio fu addestrato appositamente per quasi 4 anni.
Siccome il progetto era fortemente compartimentato il padre di questo signore non seppe dire se
il nome della spedizione fosse veramente Apollo 20 o un altro dato che non lo aveva mai saputo.

Considerazioni. Senz’ altro degno di considerazione questo contributo, tuttavia a mio parere non è
necessariamente da prendere come conferma di quanto affermano Retiredafb e
Moonwalker1966delta ma può benissimo essere anch’ esso un falso.

Come già detto, infatti l’ intervento di questo signore risale al 14 agosto 2008, quando la storia
dell’ Apollo 19-20 era già ampiamente conosciuta e sia Retiredafb che Moonwalker1966delta’
avevano già pubblicato molti dei loro filmati,quindi può essere che questo ‘AnonymousATS’ si sia
ispirato ad essi per creare una storia simile ma con alcune differenze per rendere il tutto più
intrigante, anche se ad una prima occhiata i tempi di realizzazione della base di Diego Garcia
sembrerebbero coincidere piuttosto bene col racconto. L’ isola di Diego Garcia fa parte delle isole
Chagos che nel 1965 furono distaccate dalle Mauritius quando queste ultime ottennero l’
indipendenza dal Regno Unito, poi dopo un anno il governo di quest’ultimo acquistò le piantagioni
di cocco e copra e le rese improduttive, chiudendole poi nel 1971 per trasformare l’ isola in una
base militare anglo-americana, dopo avere allontanato più o meno legalmente gli abitanti indigeni,
(vedi www.stefanotesti.it), che furono spediti alle Mauritius od alle Seychelles.

In ogni modo un altro utente del forum Above Top Secret, registratosi come ‘calcoastseeker’
afferma di essere stato nella marina americana per oltre 20 anni fino al suo ritiro nel 1994, dice
che la base necessitò di una ventina d’ anni per essere costruita e nel 1976 l’ isola di Diego Garcia
vi era qualche centinaio di lavoratori che stavano ancora erigendo le infrastrutture e che sarebbe
stato assai difficile farli tacere in riguardo a qualcosa del genere, pertanto conclude, se questa
missione è veramente stata lanciata ciò non è certo avvenuto da Diego Garcia cfr.
http://www.abovetopsecret.com/forum/thread347845/pg12#pid5338424.

In ultimo già le missioni Apollo conosciute, pur non necessitando di misure di segretezza
necessitavano di circa un anno di preparazione con movimentazioni di tipo logistico che non
passavano certamente inosservate, che sar dovendo trasportare dall’ altra parte del mondo un
vettore Saturn 5 alto 110 m e largo 10 nonché tutte le strutture di lancio.
Figura 19: L' isola di Diego Garcia in Google Earth.

Apollo 20 launch and feed stage 1 and interstaging unit separation. Andando per
ordine questo filmato dovrebbe immediatamente seguire quello del lancio, esso è stato postato da
Retiredafb su Revver in data 28 gennaio 2008.

Il video si apre con una schermata arancione che dopo due secondi sfuma per lasciare posto al
filmato vero e proprio. Nei primi istanti si vede l’ espulsione del primo stadio, con la Terra sullo
sfondo sempre più visibile man mano che il pezzo si allontana, in chiara evidenza il continente
africano ed in particolare il deserto del Sahara, fino che, a 0’09” lo schermo si oscura per due
secondi. Quando ritorna l’ immagine e, poco dopo 0’13” viene espulsa l’ unità di separazione tra i
due stadi che appena staccatasi inizia a girare su se stessa, dopodiché, intorno i trenta secondi, i
due pezzi sono visibili contro lo sfondo del globo terrestre ad una certa distanza, che però da quel
punto in poi non sembrano rimanere molto indietro rispetto al resto del razzo, fino all’
interruzione della prima parte del filmato a 1’04”, quando lo schermo torna a diventare nero per
un secondo.

La seconda parte, che inizia a 1’05” e dura 5 secondi, raffigura la stessa cosa ripresa però dall’
interno dell’ unità di separazione, e la scena è abbastanza coerente con quella della prima parte,
con la Terra e tutto l’ ambiente circostante che sembrano volteggiare attorno al pezzo.

A 1’55” si ha nuovamente un’ interruzione del filmato, che questa volta dura 9 secondi dopodiché,
esso riprende col medesimo soggetto, poco dopo i 2’30”si vede dapprima la scia degli scarichi che
ad un certo punto entra direttamente nell’ anello del modulo di separazione e si va a sovrapporre
all’ immagine della terra, che nel frattempo passa nell’ inquadratura e poi il razzo ad una certa
distanza che procede nella sua traiettoria, tutto questo termina verso i 3’20” quando
presumibilmente il pezzo si è girato di 180 gradi rispetto alla Terra e si vede transitare il sole. Dopo
qualche momento di oscurità quasi totale si vede che nell’ inquadratura all’ interno dell’ unità di
separazione torna a comparire il primo stadio, verso i 3’52” che transita all’ interno dell’ anello
fino a 4’04”, per poi scomparire e ricomparire ancora due volte, una più a lungo tra i 4’30” e i
5’00”, ed un’ altra più rapida circa un minuto più tardi, prima della conclusione del filmato che
dura in totale 6’13”.

Considerazioni.

L’ unica cosa riscontrata che a prima vista potrebbe suffragare un’ eventuale autenticità di questo
documento sono le righe orizzontali che si notano sovraimpresse alle immagini, compatibili col
fatto che esse siano state copiate da un nastro VHS, tuttavia pur non essendo un esperto di editing
video ritengo possibile che tali effetti possano anche essere creati ad arte con appropriati
software, esattamente come alcuni audio editor riescono a riprodurre lo scricchiolio del vinile in
un file totalmente digitale.

A mio parere, questo filmato, pur essendo piuttosto bello dal punto di vista scenico, come
coerenza fa acqua da tutte le parti, intanto per la palese staticità dei pezzi dopo il distacco, infatti
all’ inizio dopo aver visto dapprima il distacco del primo stadio e subito dopo dell’ unità di
separazione, essi si allontanano dal razzo a velocità elevata per una ventina di secondi, per poi
rimanere, razzo compreso, molto, troppo vicini e statici tra di loro per il resto del filmato .

Altra cosa è che il primo stadio dopo la separazione appare allontanarsi un po’ e mettersi in
posizione perfetta per mostrare le scritte USA e CCCP, e peraltro non si capisce perché una
missione ultrasegreta debba essere contrassegnata.

Terzo punto, il primo stadio, come si può facilmente verificare in Wikipedia, serviva per portare il
razzo da terra a 61 km di quota per poi essere espulso, in questo filmato invece siamo ben più
lontani dalla terra, verosimilmente a qualche decina di migliaia di km, quindi non si può trattare di
quanto riportato nel titolo, e per di più sopra al continente africano, cioè quasi dall’ altra parte
della terra rispetto alla base di Vandenberg dal quale sarebbe stato lanciato. Basta confrontare
con il filmato, presente su Youtube relativo alla separazione del secondo stadio della missione
Apollo 4, Link : http://www.youtube.com/watch?v=iJIY4n5oXjc&feature=related, dove si può vedere
che la Terra è ben più vicina che qui,
qui, in cui in teoria si assisterebbe ad una fase precedente. Un’
altra contraddizione che emergerebbe confrontando questo filmato con quello relativo all’ Apollo
4 è che mentre in quest’ ultimo tra il distacco del secondo stadio e quello dell’ unità di separazione
sep
passano ben 2’05”, mentre nel filmato in questione vengono espulsi in rapida successione l’ uno
dopo l’ altro. Per finire mentre nel filmato relativo all’ apollo 4 si nota che la Terra non è immobile
come si può notare dopo la separazione dell’ interstadio
in ( a partire da 2’15”) guardando le nubi
che molto lentamente scorrono dal basso verso l’ alto Sii può dichiarare che per quanto avvincenteav
questo filmato sia sicuramente
mente sia un falso costruito in computer grafica,
grafica, cosa a cui fa pensare
anche la scarsa
arsa risoluzione delle immagini, ancora una volta messa apposta mascherarne l’
artificiosità.

Figura 20: Il primo stadio e l' unità di separazione poco dopo il distacco.
Figura 21:: Il razzo in allontanamento visto dall' unità di separazione.

Figura 22:: Il primo stadio visto dall' unità di separazione.

Apollo 20 preparing for DPI. E’ stato condiviso su Youtube da Moonwalker1966delta


oonwalker1966delta il 12
febbraio 2008 e sarebbe un filmato eseguito da Leonov nel quale si sente la voce di Rutledge che
parla con il centro controllo missione di Vandenberg mentre si prepara alla DPI ( Powered descent
initiation ) suddivisa in tre fasi: la fase in cui dopo essere giunti a 50000 piedi, ovvero 15 km di
quota, si ha la fase di frenata in cui la velocità del LM diminuisce da circa 1.6 km/sec a 150 m/sec
ovvero 550km/h, con il motore al 10% per un periodo di 26 secondi ed il modulo, dapprima posto
in posizione orizzontale inizia ad inclinarsi ed a scendere ad una velocità verticale di 45 m/sec a
fine fase.
Dopodiché c’è la fase di individuazione, che inizia quando il modulo è a circa 7 km di distanza dal
previsto luogo di atterraggio ed ad una quota di 700 m, è la fase in cui il pilota individua il luogo
esatto dell’ atterraggio ed il suo punto di inizio è definito “porta alta” (high rovina in inglese)
termine mutuato dall’ aeronautica ed il modulo si pone progressivamente in posizione verticale e
il pilota può tenere sotto controllo il punto di atterraggio dall’ oblò in cui è disegnata la Landing
Point Designator, ( una scala in gradi visibile anche in molti dei filmati qui trattati) .

Infine la fase di atterraggio che inizia a circa 150 m dal suolo, ed a circa 700 m dal luogo di
atterraggio, punto chiamato “porta bassa” (low rovina) momento nel quale in caso di manovra
eseguita correttamente le velocità orizzontale e verticale sono di 18.5 e 5 m/sec.

La manovra viene fatta di solito manualmente anche se esiste un programma di bordo per
effettuare tale fase, che deve essere molto precisa perché il margine di carburante è sempre
molto ristretto, infatti al momento dell’atterraggio ne rimane solitamente dal 3 al 6%.
(cfr.Wikipedia)

Chiusa la parentesi relativa alla spiegazione della manovra,Il filmato si apre con una schermata
grigia per qualche secondo nella quale per un istante, verso i 3 secondi si intravede un + e un 3
(sembra essere l’ inizio di un conto alla rovescia) per poi ritornare grigia fino a che a 0’08” si vede
il logo del Departement of Defense degli Stati Uniti d’ America con sotto scritto ‘Internal use copy’
poi a 0’12” ‘ Not for general distribution’ e dopo un secondo si vede una presunta inquadratura
dentro al LM nella quale si vede l’ oblo con disegnato il Landing Point Designator in verde ed uno
strano oggetto presumibilmente all’ esterno che si vede parzialmente ogni qual volta la
telecamera si alza, finché a 0’45” si ha una breve interruzione di un paio di secondi.

Dopo due secondi si vede ancora l’ esterno dallo stesso oblo dal quale però è chiaramente visibile
il suolo lunare che pare vicino e muoversi piuttosto lentamente, coerentemente con quello che
sarebbe l’ oggetto del documento mentre a 1’39” si vedono dei particolari della strumentazione a
destra dell’ oblò che però non saprei identificare con esattezza.

Per quanto riguarda il file audio sono chiaramente udibili quelli che sarebbero i suoni relativi alla
manovra che viene eseguita, e sia pure per due brevi istanti la presunta voce di Rutledge che parla
con il controllo missione di Vandenberg.
Figura23: Il logo del Department of defence Figura 24: veduta dall' oblò in un primo momento

Figura 25: veduta dall' oblò in un secondo momento, e sulla destra, il landing point designator in verde e rosso.

Considerazioni. Anche in questo caso parlare di perplessità è un puro eufemismo ed i motivi che
mi inducono a questo parere sono tre:

Partendo da quello per così dire meno grave è che Moonwalker1966delta afferma che Rutledge
stava parlando col centro di controllo missione di Vandemberg (o Vandenberg), mentre nel filmato
‘Apollo 20 EVA 1’ Rutledge parlando dei problemi ad un portello (hatch) del Phoenix si rivolge al
centro di controllo di Houston!!

In secondo luogo dopo aver letto nei commenti al filmato l’ intervento di un certo ‘mintwithahole’
il quale afferma che nella prima parte del filmato è presente il cinguettio degli uccellini, ho
verificato processando il file audio col software gratuito Audacity, rimuovendo il rumore di fondo
ed amplificando i punti dove era presente il presunto cinguettio ed ho potuto confermare con mia
somma costernazione che si sentiva veramente.

A questo punto mi sembra evidente che la credibilità del filmato scende pressoché a zero a meno
che non si voglia credere che sulla Luna ci sono i canarini o che gli astronauti se li siano portati in
missione.
Terzo punto, sempre da un’ altro commento al filmato di ‘moonwalker1966delta’, da parte di un
utente registratosi come ‘wmoore998’ i suoni che si sentono nel filmato sono riconducibili al
software Orbiter di cui si è trattato precedentemente in maggior dettaglio.

Apollo 20 EVA 2 on the way to the mothership


La prima cosa che salta all’ occhio è che c’è un errore infatti invece che mothership è scritto
mothersip, tuttavia può essere benissimo un banale errore di battitura, la durata è di 2’31” ed è
stato postato relativamente di recente , il 4 Luglio 2009.

Bisogna dire che il contenuto non è molto articolato in quanto si tratterebbe del tragitto
effettuato con il rover lunare dal LM-15 all’ astronave madre, tuttavia nel filmato non si vede né l’
uno né l’ altro.

Figura 26: l' antenna ad alto guadagno che riflette la superficie circostante
Figura 27: cielo stellato dietro una collina.

Considerazioni. Falso, falso ed ancora falso, già al primo istante colpisce al dominante blu ed il
relativo alone che si vede nella linea di demarcazione tra suolo e cielo, che tuttavia potrebbe
essere dovuto all’ uso di un filtro a causa dell’ intensa luminosità del suolo lunare illuminato dal
sole e causare così una sovraesposizione che avrebbe potuto compromettere la qualità del
filmato.

Le cose decisive che mi fanno ritenere falso il filmato in questione però sono la mancanza di pietre
e craterizzazione che invece è molto intensa sulla superficie lunare a qualsiasi scala e senza
dubbio l’ andatura del tutto stabile e priva di scossoni, come se procedesse su una strada asfaltata,
del tutto contrastante con quanto si vede dei filmati relativi alle uscite extraveicolari dell’ Apollo
15 e 17 dove il rover procedeva in maniera molto rimbalzante, altro punto è l’ antenna ad alto
guadagno che, stranamente nel presente filmato riflette il suolo circostante.

Per concludere mi sembra strano che le stelle, chiaramente visibili tra 1’41” e 1'50”, si vedano solo
in quel momento mentre non sono assolutamente visibili né prima né dopo, e non sono mai
risultate visibili in nessuno dei filmati né delle foto relativi alle precedenti missioni, a causa del
basso tempo di esposizione, e quindi, se fosse stato applicato un filtro per ridurre la luminosità del
suolo dovrebbero essere ancor meno visibili in questo caso.

Ciliegina sulla torta dell’ ultima ora, un utente di Youtube registrato col nome di ‘9Tyro’
commentando il filmato in questione afferma che potrebbe essere fatto con il software
TerraBuilder Moon che recentemente ha proprio messo a disposizione la simulazione del lunar
rover.
Apollo 20 alien moonbase.
E’ uno dei più brevi e recenti filmati caricati su Youtube da ‘Moonwalker1966 delta’, datato 19
Novembre 2009 e della durata di 37 secondi, che mostrerebbe il sorvolo da parte dell’ Apollo 20 di
una presunta base aliena probabilmente ancora attiva nella zona di Taurus-Littrow, ovvero il sito
dove atterrò l’ apollo 17 nel dicembre del 1972, ed il quale equipaggio a detta di
Moonwalker1966delta ebbe anche contatti con questi extraterrestri.
L’ equipaggio dell’ Apollo 17 avrebbe inoltre fotografato e documentato la presenza della base per
eventuali future missioni, ma essendo privi dell’ attrezzatura adatta non l’ avrebbero visitata.
Moonwalker1966delta riferisce che ve ne sarebbe un’ altra anche nella zona dell’ astronave madre
oggetto della missione n.20.
La traccia video del filmato parte con il consueto logo della presunta missione, per poi passare al
sorvolo della zona suddetta forse da parte dell’ Apollo 20 (a suo dire) fino a quando a 0’19” l’
inquadratura si sposta in verticale verso il basso inquadrando la zona tra alcune colline dove è
visibile un cratere in gran parte in ombra, quando qualche istante dopo quest’ ultima immagine
sfuma in quella che vorrebbe essere un’ ulteriore zoom sulla zona interessata
Considerazioni. La mia opinione è che anche in questo caso si tratti di un falso realizzato mixando
un filmato delle precedenti missioni Apollo ed un modellino, neppure troppo somigliante
realizzato in argilla.

Figura 28: Il sito della presunta base aliena in Taurus-Littrow


Figura 29: Presunto zoom del sito precedente.

Figura 30: Taurus-Littrow valley zona della presunta base aliena e dello sbarco dell' Apollo 17
Da notare infatti che le sostanziali differenze tra la figura 28 e la 29 che a detta di
Moonwalker1966delta raffigurerebbero lo stesso sito che, mentre nel primo caso ha un profilo
molto levigato nel secondo oltre ad avere un aspetto molto granuloso non certo giustificabile con
un lieve zoom, presenta anche una morfologia molto diversa ed aggiungerei innaturale dei rilievi.

Per concludere ecco la tegola finale sull’ autenticità di questo filmato, infatti sempre su Youtube è
presente un filmato intitolato ‘Apollo17 Landing Site Fly-Over’ da cui i primi 19 secondi sono stati
tratti per poi sfumare nel suddetto modellino in argilla.

Apollo 20 EVA external view of the triangular shaped ship


E’ un filmato postato su Youtube dall’ utente registratosi come Moonwalker1966delta in data 20
novembre 2009 ed è pertanto uno dei più recenti, la durata è di 1’21” e si apre sulla schermata
con il presunto logo della missione, che permane per circa 4 secondi, per poi lasciare la scena al
filmato vero e proprio. Pochi istanti dopo la scomparsa del logo e con già la scena presente in
sottofondo appare la scritta: ORANGE MISSION e nella riga sottostante: NASA-DoD-95-7024 ( vedi
fig. 31) che scompare a 0’10”, la parte restante fino a 1’21” risulta già descritta pienamente nel
titolo in quanto viene fatta una panoramica delle varie parti dell’ astronave, le ali con i motori, in
stato tutto sommato abbastanza buono, la cabina di pilotaggio, distrutta ma riconoscibile, e il
corpo del velivolo che sembra essere spezzato e dal quale si vedono fuoriuscire dei cavi, rare
invece anche se non assenti le inquadrature sul paesaggio retrostante come alcune montagne
inquadrate sulla sinistra dell’ immagine a 0’30” .

Figura 31: la parte iniziale del filmato.


Figura 32: i resti della cabina di pilotaggio

Figura 33: Particolare di un ala con un motore e montagne sullo sfondo.

Considerazioni. Anche qui immagini che non depongono nulla a sostegno dell’ autenticità della
storia, in quanto anche se non eccessivamente sfuocate, mostrano un eccessivo contrasto e sono
molto avare di toni intermedi, come fossero disegnate a china e gettano sempre di più pesanti
ombre su Moonwalker1966delta e di conseguenza anche su Retiredafb. Alcuni particolari, come
non ultimo il fatto che, in alcuni casi abbiano pubblicato entrambi lo stesso filmato come per
esempio quello, già discusso intitolato Apollo 20 Snyder ingress, fa pensare che dietro entrambi gli
username vi sia lo stesso falsario.

Anche le montagne che si vedono sullo sfondo, più che ad una reale ripresa fatta sulla Luna
sembrano, ancor di più del resto della scena, lo scorcio di una tavola a fumetti o di un quadro a
tema astronautico.
Figura 34: Alcune parti risultano totalmente distrutte

Ultima cosa, a mio parere questo velivolo non sembra adatto a volare nello spazio, basti vedere i
motori, in tutto e per tutto simili a quelli presenti un Jumbo jet, che ovviamente è costruito per
viaggiare sostenuto dall’ aria, o comunque in presenza di atmosfera.

Apollo 20 legacy: The city.


Retiredafb ha postato questo filmato su Revver videos il 18 Gennaio 2008, in ogni modo lo aveva
già stato postato su Youtube l’ anno precedente per poi rimuoverlo.

Si tratta di un documento abbastanza lungo della durata totale di 5’02”, che si apre su una
schermata nella quale appaiono due logo, a sinistra quello della NASA e a destra quello dell’ Air
Force Space Command. A 0’18” sfumano i due logo e sempre su fondo nero appare la scritta:

APOLLO 20

MET 140 22029

Uscheduled

Transmission

Rover TV

A 0’30” anche questo scompare e viene inquadrata una porzione di terreno lunare,
apparentemente a qualche metro di distanza dall’ operatore, che piano lentamente alza l’
inquadratura finché poco dopo il minuto arrivando a riprendere, a distanza apparentemente di
qualche centinaio di metri quello che sembrano essere i ruderi di antichi edifici, sui quali
successivamente effettua uno zoom e poi la scorre da sinistra a destra, impiegando circa un altro
minuto, per poi ritornare indietro, molto più lentamente finche non ritorna al punto iniziale
inquadrato subito dopo lo zoom alla fine del video.
Altro particolare, per tutta la durata del filmato si vedono due riflessi triangolari dai lati nella parte
centrale che rimangono immobili per tutta la durata, mentre dopo un minuto circa, compaiono
due ‘ombre’, una azzurra, ed una arancione che si ingrandiscono quando viene effettuato lo zoom
e si spostano quando viene spostata l’ inquadratura (fig.35 a destra).

Figura 35: Il NASA seal ed il logo dell' Air Force Space Command e a destra la presunta città lunare in rovina.

Considerazioni. Non c’ è molto da commentare, nella prima immagine appare il NASA ‘seal’, una
versione più elegante del più comune logo (meatball) che solitamente viene usata solo in
occasione di celebrazioni o in ambienti ufficiali, l’ altro è il logo dell’ Air Force Space Command, che
però è stato costituito solo nel 1982, ovvero ben sei anni dopo le pretese missioni Apollo 19 e 20,
e curiosamente lo stesso anno in cui a detta di Rutledge sarebbero state fatte delle copie dei
filmati relativi a questa missione.

Per quanto riguarda la scena vera e propria è già dimostrato da tempo che si tratta di un falso, --
fatto al computer a partire dal fotogramma AS17-134-20437 (e forse altri dell’ Apollo 17) a cui è
stata ritagliata la parte centrale, infatti si riconoscono diversi particolari del terreno, inoltre anche
qui vediamo le due righe orizzontali nella parte centrale dello schermo, che simulano l’ aspetto di
un filmato tratto da cassetta VHS, prova questa che tale effetto, presente anche nel filmato dell’
espulsione del primo stadio, può essere falsificato.

Non si sa bene perché poi in un filmato che pretende di appartenere alla missione Apollo 20, ci
siano dialoghi appartenenti all’ Apollo 15:

121:05:30 Allen: Presto chango; there’s the TV.

[‘Presto Chango’, sometimes spelled ‘presto change-o’ is a incantation usually associated with
amateur magicians.]

In italiano:

['Presto Chango', a volte scritto ‘presto change-o’ è una formula magica di solito usata dai maghi
dilettanti.]
121:05:36 Scott: Oh, beautiful, I’m glad to hear that.

(transcript: www.hq.nasa.gov/alsj/a15/a15.lrvload.html )

Il disegno che vi è stato sovrapposto, ovvero gli edifici della ‘City’ in realtà invece sarebbe tratto
dal libro “ESCHATUS: Future Prophecies of Nostradamus” dove l’ artista raffigura in immagini le
profezie del celebre veggente francese, precisamente alle pagine 24 e 25 (fonte Above Top Secret
forum Apollo 20 update p.14 link:http://www.abovetopsecret.com/forum/thread347845/pg14#pid8084021

Figura 36: AS17-134-20437

E.B.E Mona Lisa Unscheduled Transmission.


Veniamo ora a quello che, nonostante la sua brevità, 3’06”, mi pare il documento più suggestivo,
anche se come vedremo non privo di contraddizioni e artefazioni.

Di questo filmato abbiamo quattro versioni: la prima versione si chiama ‘ E.B.E. Mona Lisa TV
unscheduled transmission’, postato su Revver videos in data 8 aprile 2008 e poi di nuovo su
Youtube il 15 Dicembre del medesimo anno, in entrambi i casi da Retiredafb, la seconda in
entrambi i siti da un utente di lingua spagnola registratosi come ‘victordavid000’ il 10 aprile 2008,
col titolo ‘APOLLO 20 Nuevo video filtrado del apolo 20_Alien EBE Mona Lisa’, la terza e la quarta,
postati sempre su youtube in data 9 febbraio 2009 e 5 Novembre 2009 con i titoli ’what was
supposedly inside alien ship found by apollo 20’ e ’Apollo 20 mummy’ da altri 2 utenti. Il
contenuto è il medesimo, solo nel secondo caso, come suggerisce il titolo è stata effettuata una
filtratura che lo rende un po’ più chiaro anche se la definizione non cambia.
Facendo partire il filmato nei primi tre secondi si vede, come nel precedente filmato, il logo della
presunta missione, successivamente, fino a 0’07” compare una schermata nera con scritte Quattro
righe:

Apollo 20 - met 174 – Unscheduled – TV transmission, dopodiché comincia il filmato vero e proprio
che si apre sul pannello della strumentazione del LM.

Il primo punto saliente è da 0’20” a 0’24” quando sulla parte destra del pannello e in prossimità
del ‘finestrino’ sembra esservi un foglio con un disegno ( a me sembra una casa) su sfondo bianco
con una scritta di due righe sul lato sottostante, che tuttavia non si arriva a discernere. Subito
sopra a questo, figura un cartello più grande, completamente illeggibile.

Poco dopo, da 0’28”a 0’38” viene mostrata quella che dovrebbe essere una panoramica sull’
esterno, nella quale in primo piano, si vede quello che appare essere il rover sovietico Lunokhod,
ad una distanza di circa una decina di metri dall’ osservatore, poco a sinistra l’ ombra del LM.

Figura 37: il 'foglio disegnato' e il presunto scorcio sull' esterno del LM-15

Più in alto, forse ad una cinquantina di metri, in posizione centrale, vi è una sagoma scura sulla
superficie lunare che ricorda una sagoma umanoide distesa in posizione semi rannicchiata, ma che
potrebbe essere anche una roccia, in quanto data la bassa risoluzione delle immagini non si riesce
a discernere chiaramente. Più in alto, sulla sinistra, all’altezza dell’ orizzonte si vede una sagoma
molto allungata a tre punte , quella centrale molto più alta, le due laterali più o meno
simmetriche, e anche sulla destra, sempre sulla linea dell’orizzonte sembra esserci un’ altra
irregolarità, forse una collina in lontananza.

A 0’42” si ha una strana irregolarità nel filmato, in quanto per qualche istante il filmato si
interrompe per lasciare spazio ad un’ immagine statica che sembra essere il negativo capovolto di
quanto appare negli istanti immediatamente precedenti e successivi ovvero il finestrino del LM.

A 1’01” e poi di nuovo a 3’01”, mentre il cameraman, riprende la cosiddetta “mona Lisa” si viene a
sovrapporre all’ immagine, all’ altezza delle spalle della medesima quello che sembra un riflesso di
una luce, di forma vagamente rettangolare, che ad uno sguardo superficiale potrebbe sembrare il
lettino dove questa è posta ma così non è perché il cosiddetto riflesso si sposta anche se di poco
con lo spostarsi dell’ inquadratura.

Figura 30 e 31. L' e.b.e. 'mona Lisa' all' interno del LM-15 senza braccio sinistro e con un sospetto riflesso all' altezza delle spalle,
nell’ altra immagine il torso fluttuante di Lonov..

Già a 1’02”, ma poi anche a 1’58”si vede chiaramente che la creatura in esame è priva almeno del
braccio sinistro, e sembra essere tagliata in modo netto all’altezza della spalla, altra cosa che si
vede al momento 1’02” è che la tastiera (DSKY) all’ Apollo Guidance computer, leggermente
nascosta dalla testa della presunta aliena è spenta, cosa assolutamente improponibile nel bel
mezzo di una missione, come fa notare in una sua lettera alla rivista ‘UFO Magazine’ il signor
Mirko Mattioli, mentre l’ altro riferimento che egli fa ai due FDAI/IMU sono due strumenti simili ad
un orizzonte artificiale, esattamente identici tra loro, che quindi dovrebbero dare gli stessi valori,
messi doppi solo per poter essere letti comodamente sia dal comandante della missione che dal
pilota del modulo, danno invece due letture diverse, come si vede a 0’50” per qualche secondo,
anche se quello di destra e molto coperto dal foglio di cui si parlava ad inizio paragrafo forse
messo proprio per non far vedere ciò. La spalla destra invece, anche se non è chiaro a causa del
riflesso , forse messo ad arte (ancora una volta) sembra essere presente, come si intravede a
1’27”(fig.32), poi da 1’10” a 1’13” viene inquadrata in prossimità del finestrino, un’ asta metallica
orizzontale con montata una lampada.
Figura 32: Il momento in cui si intravede la spalla destra.

A 1’16” troviamo quello che al di là di ogni dubbio è un’ artefatto in quanto l’astronauta, già
ripreso in precedenza e da molti identificato come Aleksej Leonov, sembra lievitare in aria, tagliato
in maniera netta appena sotto al bacino. E’ evidente che non può trattarsi di una parte in ombra,
sia per il taglio estremamente geometrico, sia perché nel punto di massima visibilità del difetto, si
possono distinguere gli oggetti retrostanti laddove invece dovrebbero trovarsi le gambe.

Tra l’1’48” e l’1’58”, viene fatta una panoramica sul tronco della “creatura”, che a dispetto della
pressoché certa mancanza degli arti, mostra una verosimiglianza impressionante, si distingue bene
l’ ombelico, e si intravedono una serie di presunte escoriazioni di cui la più evidente, in posizione
leggermente obliqua, sotto al seno destro, apparentemente rimarginata ( fig.33).

Figura 33: Il tronco della presunta creatura.

Nell’ ultimo minuto del video invece viene esaminato in maniera assai ravvicinata il volto che
presenta un realismo notevole, intorno a 2’05”si distinguono le narici, si intravedono le ciglia,
nonostante la scarsa qualità delle riprese, ed una strana macchia ovale scura sulla fronte.
Considerazioni.

Poco o nulla si può dire in riguardo ai fogli che si vedono nelle prime fasi del filmato, non
potendone leggere la didascalia, per quanto riguarda la presunta veduta sull’ esterno del LM,
bisogna dire che mostra una buona coerenza, in quanto se pure sfuocata come il resto del filmato
somiglia molto alle foto fatte nelle missioni ufficiali, umane e non, sia americane che sovietiche, le
ombre del LM e del Lunokhod sono abbastanza parallele da poter appartenere realmente alla
stessa foto. Il panorama che si vede sullo sfondo sembra essere in leggera salita, mentre la
presunta “cattedrale “ è probabilmente un artefatto, a causa dell’ improbabile architettura molto
esile e allungata, sebbene non ho argomentazioni rigidamente tecniche per affermare ciò, dato
che, vista la ridotta gravità, sulla Luna potrebbe essere più facile che qui erigere altissimi edifici.

La presenza della lampada accesa nel caso il LM sia veramente sulla Luna, non ha molto
senso, dato che creerebbe sicuramente dei fastidiosi riflessi sul vetro dell’ oblo.
Secondo alcuni invece il Lunokhod che si vede all’ esterno del LM in questo filmato sarebbe il
terzo, effettivamente costruito, ma ufficialmente mai lanciato, che sarebbe invece stato portato
segretamente sulla Luna dalla sonda sovietica Luna 24 atterrata sul nostro satellite il 18 agosto
1976 e ripartita il giorno dopo con il suo carico di campioni lunari, poi paracadutati sulla Terra il 22
dello stesso mese.

Il problema di questa teoria, peraltro affascinante è che la sonda in questione è allunata nel Mare
Crisium orientale (cfr. Google Moon) a 12°45’ nord, 62°12’ est e da lì alle coordinate del presunto
relitto ci sono ben 1912 km, detto questo i casi sono due, o il relitto che l’ Apollo 20 ha visitato non
è dove ci hanno detto Retiredafb e Moonwalker1966delta, oppure il fantomatico Lunokhod di cui
Leonov avrebbe fatto uso intensivo non è stato trasportato dalla sonda Luna 24, né come già visto
dalla Luna 17 o 21.

Per concludere il discorso delle missioni sovietiche il sedicente Rutledge nell’ intervista a Luca
Scantamburlo dice che la sonda Luna 15 del luglio 1969 si sarebbe andata a schiantare a sud della
punta della presunta astronave, mentre ufficialmente essa risulta caduta nel Mare Crisium a circa
17° nord e 60° E, a 144 km da dove è atterrato il Luna 24.

Tornando al “difetto” presente a 0’42” per qualche decimo di secondo messo li non si sa a quale
scopo, forse solo per simulare qualche interferenza o qualcuno dei famigerati errori di codec ai
quali Retiredafb imputa più o meno un po’ tutte le incongruenze dei filmati che ha postato.

Per quanto riguarda il riflesso che si vede molto bene a 1’01” e 3’01”, potrebbe sì essere dalla luce
che illumina l’ interno del LM, ma il fatto che rimanga per gran parte del tempo in cui viene
inquadrata la ‘Mona Lisa’ fa pensare ad un artefatto atto a nasconderne la mancanza di braccia,
dato che si va a sovrapporre nella zona delle spalle ogni volta che questa viene inquadrata, cosa
che, appena l’ ho notata ha fatto letteralmente cadere le braccia a me, in quanto Rutledge nella
sua intervista rilasciata nel maggio 2007 a Luca Scantamburlo di “angelismarriti”affermò che il
corpo di detta creatura era integro. Un’ ulteriore contraddizione è che la creatura,nell’ esame del
filmato, sembra provvista di un naso normalissimo provvisto di narici, mentre Rutledge durante l’
intervista dice chiaramente che non aveva narici visibili, cadendo ulteriormente in contraddizione
quando dice che, quando procedettero asportarle i due tubi, del fluido biologico, forse sangue, è
fuoruscito da bocca, naso, occhi e altre parti del corpo, però come può essere possibile che esca
qualcosa dal naso se non si hanno le narici?

Anche il video nel suo complesso desta perplessità, in quanto si vedono molte,forse troppe
interferenze, se confrontato con i vari video delle precedenti missioni apollo, in particolar modo
della 15 alla 17, nelle quali sono stati fatti filmati a colori e di buona qualità, che non presentano
difetti simili, assenti anche dalle sia pur “peggiori” pellicole per lo più in bianco e nero dell’apollo
11. Questa situazione appare quindi incomprensibile, dato che il filmato qui esaminato sarebbe in
teoria quasi 4 anni circa più recente dell’ apollo 17.

Un’ altra aggiunta è da fare in riguardo alla figura dell’ astronauta che, pur posto in una situazione
estrema di stare a un paio di metri da un corpo alieno, si mette a giocherellare con la telecamera.

E’ vero infatti che alcune persone in situazione di grande stress emotivo possano compiere azioni
estremamente stupide, però questo mi pare francamente troppo, e va quindi a confermare la già
evidente artefazione fotografica.

Apollo 20: EBE ‘mona lisa’ 16 MM Film


Data l’ analogia di contenuti con quello precedentemente descritto, andrei ora ad esaminare
questo filmato.

Le fonti che sono riuscito a reperire, sono due: una su Revver videos postata da Retiredafb in data
7 aprile 2008, l’ altra su youtube, da “bannedufos”in data 15 dicembre 2008, più altre fonti più
recenti sempre su youtube, ad opera di altri utenti, la durata totale è di 6’46”.

Facendo partire il filmato, nei primi 6 secondi si vede il solito presunto logo della missione rotondo
si sfondo nero, in cui appare il LM ed il modulo di comando che sollevano dalla superficie lunare
una cosa che ricorda un’ astronave, dopodiché seguono due secondi di buio, poi appare un
foglietto di carta quadrato, attaccato con due strisce di nastro adesivo blu ad una parete su cui
sono riportati dei dati, presumibilmente relativi al filmato, data, camera, obbiettivo fotografo,
però poco leggibili data la scarsa risoluzione delle immagini.

A 0’16” si ha di nuovo un momento di oscurità, finché dopo tre secondi viene finalmente
inquadrato il viso del presunto essere alieno, evidentemente di sesso femminile a cui sono
applicati strani bastoncini, fissati con una specie di colla, somiglianti a ossa di pollo o a cottonfioc,
due da ciascun lato della bocca leggermente aperta a “o” che vanno da questa a ciascun occhio, e
altri due sempre uno da una parte ed uno dall’ altra che vanno dall’ estremità interna della
palpebra ad un punto circa al centro della fronte dove convergono, ivi fissati con suddetto
collante.
Figura34: Il viso della 'Mona Lisa' prima della rimozione dei bastoncini

Il viso sembra parzialmente cosparso di detriti, la pelle di colore decisamente più rossastro rispetto
a come appariva nel filmato descritto in precedenza e anche la risoluzione del film in questo
segmento sembra essere migliore, tanto che si vedono come delle pennellate, soprattutto quando
viene inquadrata l’ attaccatura dei capelli e la tempia destra (a sinistra per lo spettatore), intorno a
0’58”-0’59”, poco più tardi, intorno al minuto e mezzo si notano delle concrezioni in
corrispondenza delle narici, e una buona quantità di detriti, di color grigio chiaro presumibilmente,
all’ interno della bocca sulla sinistra, mentre in corrispondenza della mascella dal lato opposto, si
nota una piccola ciocca di capelli libera, ed apparentemente in buono stato.

Poco dopo, a 1’35” circa, dopo una evidente interruzione della ripresa, si vede la mano di una
persona, che prima con un paio di pinzette e poi con una spatolina di metallo cerca di rimuovere
uno dei bastoncini, finché dopo 5 secondi, cambia ancora il soggetto del filmato.

A questo punto, e siamo a 1’40” viene inquadrata quella che pare essere una targhetta dorata con
delle scritte nere incomprensibili, ripresa da diverse distanze, e, quando in un secondo momento,
circa a 1’56” viene inquadrata da un po’ più lontano, si nota che è messa in una busta di plastica
trasparente “sigillata”. In realtà si può notare come questa targhetta non sia una ma siano almeno
due, in quanto, in alcune inquadrature essa appare scritta in orizzontale, con caratteri molto
piccoli rispetto alla dimensione complessiva del foglio (1’40”), in altre invece la scrittura appare
verticale e i caratteri sono molto più grandi (1’59”), inoltre si vede che questi fogli vengono ripresi
a volte chiusi nelle buste di plastica(1’59”), mentre altre volte si nota che sono stati estratti
(2’15”).
Figura 35: Le due targhette dorate con presunte iscrizioni aliene.

A 2’39”, ecco che cambia ancora il soggetto del filmato e qui francamente non capisco cosa possa
essere, in quanto per circa mezzo minuto vengono mostrati quelli che sembrano brandelli di
tessuto con strani ricami colorati . Da 2’45” a 2’52” viene ripreso un oggetto per me alquanto
incomprensibile, che mi ricorda i quarti di bue appesi nelle camere frigorifere, anche se qui appare
in posizione orizzontale.

Figura 36-37: Gli strani oggetti ripresi a 2'39" e a 2'47".

A 3’06” cambia ancora il soggetto e viene inquadrata una superficie di pietra che sembra l’
architrave sopra l’ entrata di una tomba egizia nella valle dei re, mentre a sinistra si vede l’ ombra
di una parete laterale che cade circa a 45 gradi sul muro inquadrato, questo oggetto viene ripreso
fino a 3’12”, altre superfici di questo tipo proseguono fino a 3’19”.

Se tutto quanto mostrato dai 2’39”in poi voleva essere un interno della nave spaziale, a mio
parere non è affatto credibile.
Figura 38 : 3'06" ma cos' è questa roba, di sicuro non un' antichissima astronave sulla Luna sembra più un' architrave di un
monumento egizio, a fianco (fig.39) la presunta testa dell’ altro occupante.

Successivamente, a partire da 3’19” e per soli 5 secondi viene inquadrato un volto,


presumibilmente di un giovane maschio, che presenta alcune somiglianze, il taglio degli occhi e la
strana protuberanza sulla fronte, con quello della ‘Mona Lisa’ ma anche una sostanziale differenza
nella conformazione del naso e del viso, a mio parere decisamente più caucasica, e si vede, sia
pure per un istante, l’ orecchio destro (sx per chi osserva).

Successivamente si ha un ulteriore stacco di buio, circa un secondo e mezzo, fino a


3’25”,dopodiché ricompare il foglio con i dati del filmato, presumibilmente relativi alla parte
seguente, per altri 6 secondi, quindi a 3’31” incomincia la seconda parte ( in realtà un altro
filmato) in cui si riconosce la faccia della ‘Mona Lisa’.

Il viso della presunta aliena viene esaminato da distanza molto ravvicinata, con l’ ausilio di una
torcia elettrica e fin dai primi fotogrammi quello che salta subito agli occhi è la presenza di
concrezioni di colore chiaro sotto alla narice destra, sul lato interno degli occhi e sul lato destro del
labbro superiore, mentre sul medesimo labbro vicino al bordo è visibile una marcata screpolatura.

Verso i 3’48”, mentre viene inquadrata la fronte si vedono spuntare due piccole ciocche di capelli
da quella sorta di rete che li avvolge integralmente, successivamente a 4’21” quando viene
inquadrata la guancia destra, si nota come una cicatrice, che parte dal lato della bocca e va con
inclinazione di circa 45 gradi verso l’ alto.

Successivamente si ha a mio parere il particolare più eclatante, quando a 4’27” viene inquadrata la
bocca, si notano le screpolature verticali delle labbra, mentre a 4’40” si notano bene le
sopracciglia, e così continua l’ esame ravvicinato fino a 5’00”.
Figura 40 e 41: Le screpolature sulle labbra della 'Mona Lisa', ed a destra particolare di una ciocca di capelli.

A questo punto cambia il tipo di inquadratura, che viene fatta da un punto fisso, circa 1 m sopra al
viso della creatura, e subito si vede una mano che con le pinzette già viste estrae un oggetto forse
un grumo di sangue dalla cavità nasale destra dell’ aliena, mentre in seguito l’ esame si sposta alle
palpebre sul lato opposto ed alla fronte uscendo anche dall’ inquadratura sull’ alto da 5’55” a
6’12”.

Nelle battute finali del filmato, da 6'20” fino a 6’37”, viene ispezionata la tempia destra ed i capelli
della relativa zona con una spatolina metallica, che subito dopo viene deposta per fare un breve
esame manuale della fronte e della protuberanza ivi sita.

Considerazioni.

La prima considerazione da farsi è sul logo della missione, infatti la forma dell’ astronave aliena
recuperata, assomiglia molto, forse troppo ad un pesce stilizzato, e considerando che “Retiredafb”
si registrò originariamente su youtube il 1° aprile 2007, in molti hanno pensato che, l’autore voglia,
neppure troppo velatamente dichiarare che si tratta di una burla, cosa che sembra avvalorata
anche dal fatto che questo filmato e quello precedentemente discusso sono stati postati su
Revver, non il primo ma comunque nei primi giorni di aprile 2008.

Altra considerazione è da farsi sul volto della ‘mona lisa’, che viene mostrato all’ inizio del filmato
con ancora i ‘bastoncini’ e la bocca aperta, che forse in precedenza doveva alloggiare un tubo per
l’ ossigeno, mentre nella seconda metà, dai tre minuti e mezzo in poi è chiusa.

Se si riuscisse a dimostrare che l’ oggetto dell’ esame è lo stesso sia quando la bocca è aperta che
quando è chiusa, bisognerebbe porsi seriamente il problema che si tratti di una vera donna, aliena
o no questo è un’ altro paio di maniche. Da quanto ho potuto notare, vi sono diversi punti che
sembrano confermare si tratti del medesimo viso, come la cicatrice obliqua sulla guancia destra, la
posizione della protuberanza sulla fronte, che pare coincidere sia all’ inizio, sia nella parte
successiva.

Elementi di distinzione sembrano invece essere il colore della pelle, più rossastro all’ inizio, mentre
nella seconda parte è più giallastro, ma questo potrebbe essere dovuto al processo di
decongelamento dei tessuti avvenuto tra i due momenti, altro particolare sono le sopracciglia,
quasi invisibili all’ inizio, decisamente visibili dopo.

Nel filmato però emerge anche un elemento fortemente contraddittorio con quanto affermato da
William Rutledge nella precedentemente citata intervista del 25 maggio 2007, egli, infatti facendo
riferimento, suppongo, alla testa dell’ altro alieno il cui corpo è andato distrutto, che la pelle era di
un colore blu-grigio o meglio, blu pastello, ma nel filmato, a 3’19” quando quella che suppongo
essere tale testa viene inquadrata il colore della pelle è rosata, molto simile quindi a quella di un
essere umano di razza caucasica.

Purtroppo alcune semplici, ma importanti verifiche, come valutare l’ elasticità dei tessuti,
necessaria per chiuderle la bocca senza creare deformazioni anomale al viso non vengono
mostrate, inoltre il collo risulta sempre coperto, come nel filmato precedente, alimentando così il
sospetto che si tratti di una statua con teste intercambiabili, sia pure somiglianti nei minimi
particolari, infine nemmeno in questo caso vengono mostrati i famigerati arti a sei dita riferiti da
Rutledge nella sua intervista, che però proprio a causa di questa peculiarità avrebbero dovuto
verosimilmente essere l’ elemento preferenziale dell’ analisi mostrata.

Il giudizio definitivo però dovrebbe essere basato sulla scienza, infatti, stando al racconto di
Retiredafb la ‘mona lisa’ sarebbe stata mantenuta in animazione sospesa mediante macchinari che
la rifornivano quel poco di ossigeno di cui presumibilmente aveva bisogno e bloccandone però
pressoché del tutto le funzioni vitali, quali per esempio la necessità di cibo.

A questo punto però mi domando come sia possibile che tali macchinari, considerati in via teorica
possibili anche dalla nostra scienza, abbiano un’ autonomia di milioni se non miliardi di anni.

La temperatura media sulla Luna è di circa -20°C, che sarebbe anche quella della Terra se non ci
fosse l’ effetto serra dei gas atmosferici ad alzarla. Sulla Luna a causa della mancanza pressoché
assoluta di atmosfera, varia notevolmente non solo tra la notte ed il giorno ma anche tra l’ ombra
e le zone illuminate, infatti gli estremi termici sul nostro satellite naturale variano tra -185 e +127
°C, mentre alla pressione ‘atmosferica’ in superficie, di circa 3x10-12 millibar l’ acqua non può
esistere allo stato liquido ma sublima, ovvero passa direttamente dallo stato solido a quello
vapore a circa -83 °C come si evince consultando il diagramma di stato dell’ acqua.
Figura 42 : Diagramma di stato dell’ acqua fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Aushulz/Sandbox/23.

Ora, siccome le presunte astronavi triangolari in una delle quali sarebbero stati ritrovati i corpi
della ‘Mona Lisa’ e del suo compagno fatto a pezzi, sono cascate al suolo sicuramente avranno
riportato gravi danni e verosimilmente perso l’ eventuale pressurizzazione interna.

Vediamo cosa sarebbe potuto succedere a questi due corpi nel caso fossero stati per 1.5 milioni o
miliardi di anni nell’ ambiente completamente depressurizzato della superficie lunare e
totalmente o parzialmente esposti alla luce solare.

Contrariamente a quanto di solito immaginato un corpo umano o umanoide nel vuoto non
esplode, dato che la pressione al suo interno è di solo un’ atmosfera, inoltre l’ unico fluido
corporeo che inizierebbe a bollire immediatamente a causa della pressione inesistente sarebbe la
saliva in bocca, quindi la comunque inevitabile disidratazione a mio parere sarebbe tutt’ altro che
istantanea ma comunque non credo richiederebbe più di qualche mese.

Oltre a ciò l’ alternarsi giorno e notte , che sulla Luna durano circa 14 giorni ciascuno e danno
origine a sbalzi termici anche di 300 gradi celsius circa, questo causerebbe fenomeni di dilatazione
e ritiro termico su corpi oramai completamente disidratati riducendoli in polvere nel giro magari di
diversi anni ma comunque ben prima dei milioni di anni.

Ipotizzando che questa storia sia vera quindi le uniche opzioni rimaste sono che il corpo dell’
aliena sia rimasto completamente in ombra per tutto questo tempo, anche se congelandosi
istantaneamente dubito fortemente che sarebbe stata in grado di risvegliarsi.

In seguito al congelamento infatti gli aghi di ghiaccio avrebbero finito per lacerare le membrane
cellulari con conseguente svuotamento del contenuto al momento dello scongelamento, che poi è
anche il motivo per cui i cibi surgelati non sono gustosi come quelli freschi, escluderei così
qualsiasi ipotesi di risveglio della povera malcapitata in simili circostanze.
Per rendere possibile ciò che viene raccontato in questa storia bisognerebbe che in qualche modo
il corpo della povera malcapitata debba essere rimasto per tutti questi milioni o miliardi di anni in
un ambiente protetto, e mantenuto in stato vegetativo da macchinari ancora ben lungi dalle
capacità della nostra tecnologia.

A tal proposito sono andato a cercare sul web se esistessero ricerche e/o esperimenti sull’
animazione sospesa ho scoperto che già nel 2006 era stato indotto uno stato di animazione
sospesa su di una scrofa per una durata di circa due ore (link: http://punto-
informatico.it/1572160/PI/News/animazione-sospesa-piu-vicina.aspx)

Dapprima all’ animale è stata inferta una ferita per asportare un quarto del suo volume totale di
sangue, dopodiché è stato fatto un’ altro taglio all’ altezza dell’ aorta ed asportata la parte
rimanente del sangue poi sostituito con un liquido artificiale alla temperatura di 10 °C contenente
sali minerali, zuccheri ed enzimi che annullano l’ azione dei radicali liberi, responsabili dell’
invecchiamento.

In questo modo le funzioni cerebrali della scrofa sono cessate, tuttavia dopo circa due ore dalla
morte cerebrale, quando le è stato infuso nuovamente sangue caldo, il cuore ha ripreso a battere
e dopo la rimozione del respiratore l’ animale si è gradualmente ripreso e sei ore dopo il risveglio
era già in buone condizioni.

Nel nostro caso, come già accennato, dovrebbe trattarsi di qualcosa di molto più sofisticato, in
quanto sarebbe stato necessario un’ apporto costante di energia per mantenere il corretto
funzionamento del macchinario per tutto questo tempo che magari si sarebbe potuto ottenere
dall’ energia solare, il problema maggiore è come si sarebbe potuto mantenere costante l’ apporto
di sostanze nutritive all’ aliena per 1.5 miliardi di anni ed una temperatura corporea tale da non
farle congelare i tessuti.

Apollo 20 original footage CSM flyover from retiredafb


Questo filmato fa parte della prima serie di video postati su Youtube da Rutledge, sempre con il
nome utente di Retiredafb nella primavera estate del 2007, esso infatti figura essere stato postato
originariamente il 24 giugno di detto anno, e la lunghezza totale è di 5’53”, successivamente
cancellato e reinserito da un’ altro utente.

Il filmato si apre con una schermata di colore blu che poco ha a che vedere con la presunta
missione in oggetto, infatti in alto si vede scritto “Apollo 11”, subito sotto “view of earth and
crew”, dopo di che si leggono delle coordinate e sotto ancora l’ anno 1969, in cui la missione del
primo allunaggio ebbe luogo.

Altra nota da farsi è che in questo filmato sono stati sovraimpressi i sottotitoli, che dovrebbero
riportare le comunicazioni tra il modulo di comando e la base militare di Vandenberg, da dove
sarebbe stata lanciata la missione.
Dopo meno di un secondo appare una schermata nera in cui appaiono, sulla parte alta due disegni
e, in basso a destra una serie di numeri, il display della DSKY (Display Computer Keyboard) con la
relativa didascalia che però non risulta leggibile, ma anche questa scompare, dapprima i numeri ed
il disegno ma non le didascalie che rimangono verdi, diventano gialli, poi vanno sfuocandosi,
dopodiché, fino a 0’05” si hanno diverse interferenze e si apre l’ immagine di quella che sembra, in
effetti la superficie lunare, vista attraverso un vetro, probabilmente il finestrino del modulo di
comando, come sembra evincersi dal riflesso che si va a sovrapporre all’ immagine.

Sull’ oblò si vede in sovraimpressione il landing point designator (LPD) e dietro ad esso la superficie
lunare, che in un primo momento sembra scorrere dal basso verso l’ alto piuttosto velocemente,
per poi fermarsi per un attimo verso 0’09”, dopodiché comincia a scorrere lentamente e
regolarmente, dall’ alto a sinistra, verso il basso a destra fino a 2’ 59”.

Il primo sottotitolo appare a 0'10" recitando:

'Vandenberg Twenty, tiros are good sound is one five',

a 0'14" prima che questo scompaia ne appare un secondo:

'Vandenberg twenty, sound is two five......is five five'

Poi di seguito proseguono in questo modo:

3) 0'19"Vandenberg Twenty i fix the cam on the bar

4) 0'27"'Vandenberg Twenty, we passed over Tsiolkovsky and we are over Fermi now

6) 0'37" Vandenberg Twenty Delporte is visible with it's shaped central pick

7) 0'57" Iszak would be visible behind the LEM thrusters, for a few seconds

8) 1'44" Iszak is visible on the upper left side of the window, i put this cam off the T bar the..

9) 2'58" Twenty Vandenberg set the aperture to one point eight

dopodichè l' immagine sparisce per 5 secondi e, quando per un attimo essa sembra ricomparire
appare la scritta:

10) 3'04" Vandenberg Twenty, focusing on telephoto

per altri 5 secondi circa torna ad essere tutto bianco, finchè a 3’09” ricompare l’ immagine ma con
un soggetto differente.

A questo punto infatti, si vede inquadrata quella che presumo essere l’ astronave, con la carlinga,
in verità molto simile a quella di un aeroplano, che spunta dal terreno

11) 3'11" Twenty Vandenberg which is the magazin used one point eight
12) 3'17 Vandenberg Twenty, Alexei is taking some metric shots with the Hasselblad frame count
is 1019

13) 3'23" Vandenberg Twenty we have a fantastic wiew over the ship the lens are stuck on the
window, i hope you..

14) 3'34" Vandenberg Twenty, i'm ready to transmit The marks for the CSM DSKY

nei secondi successivi, intorno a 4’00” circa viene fatto un ulteriore zoom, in cui occupa tutta la
larghezza dello schermo

15) 4'12" Vandenberg Twenty the nose is one seven point three south one one seven point six two
east

poi viene zoommata ancora di più finché, verso i 4’20” non si vede che è cosparsa di fori,
probabilmente dovuta agli impatti meteorici accumulatisi nel tempo.

16) 4'24" Cockpit is one seven point two five south, one one seven point six two east

17) 4'37" The base is one seven point two south, one one seven point six two east and the base is
burried

a questo punto ripresa è talmente zoommata da risultare incomprensibile, spostandosi anche al


terreno circostante, quand' ecco che a 4'49" ritorna ad essere inquadrata tutta la carlinga ed il
soggetto rimane il medesimo fino alla fine del filmato sia pure con qualche allargamento o
restrizione del campo di tanto in tanto.

18) 4'50" We can see meteor impacts on the body the surface is crusted and covered with some
dust it's huge

19) 5'05" In the shadow below the ship we can see something like a landing gear ....three
parts....barrels

20) 5'13" On the landing site there are many parts looks like gold or mylar

21) 5'27" The ship is in bad condition is must be here ..... billions of years

22) 5'33" .... Landing site.....

23) Vandenberg Twenty the ship will be put out of stay It should be hidden behind the (porch?)

Come avrà capito chiunque conosca l' inglese a livello scolastico tra i 4'11" e i 4'42" la
sovraimpressione dà le coordinate, in latitudine e longitudine per individuare l' oggetto sulla
superficie lunare valutandole in 17.3 gradi sud e 117.62 gradi est per la punta e 17.25 gradi sud e
117.62 gradi est per l' abitacolo, mentre le coordinate della coda sono 17.20 sud e 117.62 est ed
essa è in parte sepolta.
Considerazioni.
Come quelli appena analizzati anche questo filmato pur facendo presa sullo spettatore non è certo
il massimo della coerenza e della chiarezza, infatti già all' inizio ci si domanda cosa ci faccia quella
schermata blu relativa all' Apollo 11 in un video che dovrebbe risalire a 7 anni più tardi e non
appare né la Terra né l’ equipaggio come invece reca scritto tale schermata. In riguardo alla display
keyboard su internet sono riuscito facilmente a reperire informazioni su si essa e su cosa fossero le
didascalie che non si riuscivano a leggere e a reperire un manuale sintetico riguardo alla
programmazione e le sue funzioni: in alto a sinistra del display c’è un pulsante verde che identifica
lo stato di attività o meno del computer che però nel filmato in questione appare spenta.

Il numero in alto a destra è il programma in esecuzione, nel nostro caso il 34 che è l’ iniziazione
della fase di trasferimento del CSM (CSM tranfer phase initiation), usata per calcolare la serie di
parametri necessari a effettuare la combustione per avvicinare il CSM ed il LM in vista del randez
vous, quindi dovrebbe riferirsi al momento in cui i due veicoli si riuniscono per ritornare sulla
Terra.

La voce a sinistra sotto alla luce dello stato di attività si chiama Verb (Verbo in inglese) , nel nostro
caso 15, monitor octal component (componente ottale)1,2,3 in R1,R2,R3, mentre quella sotto al
programma si chiama noun (nome o sostantivo) ed il cui valore è 05 che individua un’ errore od
una variazione angolare.

(fonte: www.ibiblio.org/apollo/CMC_data_cards_15_Fabrizio_Bernardini.pdf )

In primis è abbastanza incoerente quello che si vede da 0'05" a 0'09" ma potrebbe essere solo
essere dovuta alle operazioni di montaggio della camera sul supporto, tuttavia questa
argomentazione a mio parere giustifica solo i movimenti disordinati dell' immagine visibili tra 0'08"
e 0'09" ma non l' apparente e drastico cambiamento di traiettoria, circa 120 gradi tra i il momento
precedente gli 0'08" e quello successivo agli 0'09"ed anche una drastica diminuzione di velocità.
Questo filmato si distingue dagli altri prima esaminati, anche per la presenza di sottotitoli, che
dovrebbero riprodurre le comunicazioni tra il modulo di comando e la base di Vandenberg da dove
stando al racconto di Rutledge sarebbe stata lanciata la missione per mezzo di un vettore Saturn V,
consultabili andandosi a vedere il filmato, ma non sempre facilmente leggibili. Dopo i 3 minuti
esatti di un tutto sommato verosimile sorvolo in orbita, che tuttavia può benissimo essere una
riproduzione della topografia lunare fatta su dei fogli di plastica trasparente come quelli delle
lastre radiografiche poste sopra ad uno schermo luminoso bianco per poi effettuare il falso flyover
com una telecamera, magari una Westinghouse color tv camera degli anni ’70 posta su di una
rotaia di fronte al visore. Bisogna dire infatti che essendo Speth anche un fotografo non dovrebbe
essere difficile per lui procurarsi il materiale da me appena elencato. In seguito si nota un chiaro
momento di discontinuità ai 3'09" quando si passa dalla ripresa del sorvolo in orbita lunare ad una
ripresa che, data la staticità dovrebbe per forza essere effettuata decisamente più tardi ovvero in
fase di atterraggio, ma in base ai sottotitoli vorrebbe essere fatta solo in seguito ad una apertura
diversa dell' obbiettivo, cosa che non può essere, dato che un' astronave in orbita non può
rallentare ed indugiare sull' oggetto come si vede in questa sede. Un' altro indizio di artificiosiotà
di questo passaggio è che a fronte di una discontinuità palese della parte video, cui ho accennato
poco fa la parte audio sembra avvenire in tempo reale o comunque non mostra tagli nel preciso
momento in cui il filmato sembra per forza esserlo.

Per quanto riguarda le coordinate date nella seconda parte del filmato, sembra che il relitto sia
adagiato sulla superficie lunare un posizione quasi precisamente nord-sud e la lunghezza del
medesimo è di 0.1 gradi circa.

Ora, siccome il diametro medio della luna è di 3476 km, con un semplice calcolo se ne deduce che
la sua circonferenza è di 10920 km, pari a 360 gradi, quindi la lunghezza del relitto dovrebbe
essere la tremilaseicentesima parte della circonferenza lunare ovvero di circa 3 km, e
considerando che una parte è sotterrata i numeri parlano da se, nulla di simile è stato costruito
sulla terra fino ad oggi, le più grandi portaerei oggi esistenti non arrivano a 350 m, a mio parere
un' astronave del genere se esistente dovrebbe per forza essere stata assemblata nello spazio,
altrimenti per farla alzare in volo non solo dalla nostra terra ma anche da un pianeta con meno
forza di gravità avrebbe richiesto risorse incalcolabili, ma se questo è vero perché dare una forma
aerodinamica ad un velivolo che deve operare in assenza di atmosfera ovvero nel vuoto quasi
assoluto dello spazio interplanetario?

Facendo una valutazione approssimativa su Google Earth ( Luna), in modalità Lunar


Orbiter,emerge che non è posto come si dedurrebbe dalle coordinate fornite nel filmato in
perfetta direzione nord-sud, ma in posizione un leggermente obliqua, e le coordinate, piuttosto
esatte in longitudine sono decisamente sbagliate in latitudine, ovvero di circa un grado e mezzo.

Le coordinate effettive da me rilevate sono infatti di:

La coda: 18.80°sud 117.69° est

La punta: 18.67° sud 117.69° est

Coordinate medie, ovvero all' incirca quelle del presunto abitacolo :

18.74° sud 117.69° est.

Che confrontate con quelle dichiarate di 17.25° sud e 117.62° est fanno una differenza di ben 1.48
gradi in latitudine e 0.07 in longitudine, pari a 44 km!

Per quanto riguarda la lunghezza dell' astronave, utilizzando il medesimo programma ho potuto
valutarla in 4.06 km circa e riporto qui di seguito lo screenshot della mia misurazione.
Figura 43: screenshot della misurazione effettuata con Google Earth 5.

Cambiando discorso, capisco che il relitto essendo stato perforato, a quanto appare scritto nel
filmato, da numerosi impatti meteoritici, nonché incrostato e ricoperto di polvere debba essere
veramente molto antico ma come fanno a dire che abbia un miliardo od addirittura un miliardo e
mezzo di anni non lo so, a questo proposito mi piacerebbe chiedere a Rutledge se la datazione
oltre che visivamente sia stata effettuata strumentalmente su dei reperti.

La presenza di tale formazione, indiscutibile come si diceva in precedenza è riscontrabile in diverse


foto fatte dall' Apollo 15 e 17, ma in particolare nei frame AS-15-9625 e AS-15-P-9630 effettuate
all' Apollo 15 nel Luglio 1971,
Figura 44: Particolari delle immagini AS15-P-9625 e9630
Figura 45: Il presunto fotogramma AS20-1020.

Bisogna dire che ciò che si vede è molto simile a quanto appare nel filmato in questione, tuttavia
altre foto di questa zona sono state fatte sia dal medesimo Apollo 15, vedere qua sotto un
ingrandimento del frame AS-15-M-1334 a piena risoluzione, scattato con’ un’ incidenza dei raggi
solari molto meno radente e qui, tale oggetto, pur risaltando ancora rispetto al paesaggio
circostante sembra proprio una formazione naturale, forse un ejecta causato da un’ impatto con
un alto angolo d’ incidenza.

Prima di proseguire faccio presente che mentre al link: http://www.lpi.usra.edu/resources/apollo/


sono disponibili tutte le immagini, quasi 25000, scattate sulla Luna dalle varie missioni Apollo a
bassa e media (2400x2400 pixels) risoluzione, l’ Arizona State University al link
http://apollo.sese.asu.edu/browse/ ha pubblicato quasi tutte le foto della camera metrica delle
missioni Apollo 15-16-17 a piena risoluzione di 16193x16193 pixels, e per onestà, bisogna dire che
alcune, relative all’ area in questione non sono ancora state pubblicate.
Figura 46: Particolare dell' immagine AS15--M-1334

pollo 15 con quello della presunta missione segreta pur nell'


Confrontando gli scatti dell' Apollo
evidente somiglianza del paesaggio si notano delle differenze, infatti i tre piccoli crateri, nelle foto
NASA originali sono più vicini alla punta del presunto oggetto che nella foto AS20-1020,
AS20 inoltre a
destra e leggermente in alto rispetto alla punta è presente una collinetta che proietta un' ombra di
forma ovale verso il basso dell' immagine, mentre
mentre nei fotogrammi dell' apollo 15 al posto di essa
sorge un cratere di forma pressoché circolare, infine l' ombra che si vede in basso rispetto
risp alla
'punta' della presunta astronave è di forma decisamente diversa nella foto fornita da ‘Rutledge’ e
in quelle dell' Apollo
pollo 15. la presunta astronave proietta un' ombra più regolare, della stessa
larghezza dalla coda fino alla punta, cosa che non accade esaminando i fotogrammi dell' Apollo 15
dove solo la parte terminale proietta un' ombra di forma triangolare,
triangolare, mentre la maggior parte
della sagoma sembra affondata in un avvallamento del terreno. Il problema è che quasi tutte le
foto metriche ufficiali Apollo 15-17
17 sono state scattate più o meno dalla stessa angolazione, tutte
tranne la serie AS17-M-2170-71--72-73 e l’ AS15-M-763-764-765-766 766 dove, in questo caso il
secondo della seconda di queste serie,
serie, siccome l' angolazione cambia di circa 45 gradi rispetto alle
altre ed è meno verticale, la formazione incriminata appare per quello che in tutta probabilità è, è
ovvero,, come detto poco fa, un ejecta dovuto ad un’ impatto con angolo elevato,
elevato anche se di
forma alquanto singolare.
Figura 47: ingrandimento dell' immagine AS15-M-0764.

Un' immagine ripresa da un' angolazione simile all’ AS15-M-1334 è la AS17-P-2807 della quale
inserisco ancora una volta un' ingrandimento, questa volta con luce solare più radente e piena
risoluzione decisamente più ricco di dettagli, dove si svela l’ origine del tutto naturale della pur
strana formazione.

Figura 48: la presunta astronave madre in un particolare del fotogramma AS17-M-2807.


Un' altra cosa che mi risulta incomprensibile è che nel filmato in questione, la parte sotterrata
sarebbe la coda mentre dalla parte opposta ci sarebbe la prua, quasi che il vascello si fosse andato
a schiantare in retromarcia!

Almeno tutta la seconda parte del filmato da 3'09" in poi è una riproduzione, sicuramente
piuttosto ben fatta e accattivante ma comunque falsa anche in virtù del fatto che il modulo di
comando in sorvolo a 1.6 km al secondo, tenendo conto di un' orbita lunare di circa 127' ovvero
un valore medio tra quelli delle missioni apollo note (consultabili su Wikipedia), sarebbe
comunque stato impossibilitato ad indugiare così tanto sull' oggetto.

Un’ altro elemento che suffraga la presenza di manipolazione, di questo segmento di filmato, ma
anche nel precedente è che la scala numerata del Landing Point Designator, scompare
misteriosamente a 4’59” e altrettanto stranamente riappare a 5’10”.

Sinceramente mi chiedo perché si sia fatta tanta confusione su questa enorme astronave madre,
alla luce dei fatti rivelatasi uno scherzo della prospettiva al pari della fantomatica faccia su marte
in Cydonia mensae, sulla quale invece qualche piccolo dubbio ce lo posso avere, e non si parla
delle due astronavi triangolari, più piccole, in una delle quali Rutledge afferma abbiano trovato i
corpi alieni, se non nel ben poco verosimile filmato caricato da ‘moonwalker1966delta’ postato
peraltro con due anni e mezzo di ritardo rispetto ai primi video. Quest’ ultimo avrebbe anche
indicato le precise coordinate di questi velivoli, identici tra loro nella forma, in uno dei quali
sarebbe stata trovata la’ Mona Lisa’ ed il suo disgraziato compagno, le coordinate geografiche
sono:

1)18.7 ° S, 116.92° E

2)18.31°S, 117.48° E

Naturalmente si spera che questa volta le coordinate siano un po’ più precise di quelle fornite in
riguardo all’ astronave madre, in quanto cercare dei relitti di dimensioni al limite della risoluzione
delle foto con coordinate sbagliate di quaranta chilometri non darebbe molto semplice.

Quella che segue è una foto orientata secondo i punti cardinali il nord verso l’ alto ed il sud verso il
basso, dove ho segnato la locazione delle due ipotetiche astronavi triangolari di cui parlava
‘moonwalker1966delta’ nella sua intervista con Luca Scantamburlo alla fine del 2008,( link:
http://www.angelismarriti.it/ANGELISMARRITI-ENG/REPORTS_ARTICLES/Apollo19CDR-interview.htm)
consultando la mappa della zona con Google Moon e riportando il tutto su un fotogramma del’
apollo 15.
Figura 49: Indicazione dei siti in cui sarebbero precipitate le due astronavi più piccole sul fotogramma AS15-M-1581.

Il sito dove sarebbe precipitata l’ astronave triangolare è quello segnato nella zona d’ ombra in
quello più in basso dei tre crateri appaiati circa al centro dell’ immagine, quello della seconda è
quasi di fronte al muso della presunta astronave, nella zona chiara, nei quali io, pur andandomi a
spulciare tutte le foto degli archivi metrici e panoramici dell’ Apollo 15 e 17 io non riesco a vedere
proprio nulla di inconfutabilmente anomalo ma solo qualche microcratere, né li né nelle
immediate vicinanze. Nell’ effettuare questa ricerca in tutte le immagini fornite in piena
risoluzione, mi sono diverse volte imbattuto in piccole ombre che sembravano avere un aspetto
anomalo ed estraneo al paesaggio circostante, ma non ne ho mai riscontrata alcuna che fosse
presente nel medesimo punto in due diverse foto, quindi devo concludere che si tratti in tutti i casi
di difetti della pellicola, mi sento perciò di dire con ragionevole sicurezza che il caso è stato
montato dal nulla a partire da una strana formazione naturale in determinate condizioni di luce.
Per concludere il discorso, mentre in riguardo all’ astronave madre a questo punto non vi è più
nulla da chiarire, per quanto riguarda le due presunte astronavi triangolari, qualche dubbio
residuo mi rimane dato che né retredafb né Moonwalker1966delta ne hanno specificato le
dimensioni, nel caso si tratti di semplici scialuppe di poche decine di metri di dimensioni, si
ridurrebbero a macchioline di pochi pixels scarsamente visibili nel caso fossero parzialmente
sotterrate e/o avessero un albedo molto vicina a quella del suolo circostante.

Una curiosità, che probabilmente non significa nulla ma vale la pena di essere sottolineata è che
relativamente alle immagini metriche dell’ apollo 15 si passa dal frame AS15-M-1161, l’ ultimo
della rivoluzione 33 al AS15-M-1309, la prima della rivoluzione 34 ed altre discontinuità nella
numerazione più o meno ampie sono riscontrabili negli archivi metrici di tutte tre le ultime
missioni Apollo (15-16-17)

Figura 50: Luogo e della prima astronave triangolare.

Figura 51: Presunta area della seconda astronave triangolare


Ritornando alla prima parte del filmato, ovvero quella del sorvolo in orbita lunare, da 0'09" a
3'09", appare piuttosto verosimile, e controllando su Google Moon anche la traiettoria seguita tra
l' inizio e la fine è coerente con l' obiettivo teoricamente prefisso dalla missione. A ciò bisogna
aggiungere che ho controllato se questa parte del filmato poteva essere stata girata in tempo
reale valutando la distanza percorsa da 0'14" ovvero da quando la posizione della camera appare
stabile a 3'00" ovvero quando si afferma di cambiare l' obbiettivo, risultato, la distanza coperta in
questo intervallo di tempo, pari a 166 secondi, a livello della superficie lunare è di 224 km, a cui
bisogna aggiungere che in tutte le missioni apollo il sorvolo avveniva ad un' altezza media(peraltro
assai variabile) di circa 115-117 km, quota quindi percorrendo lo stesso arco di circonferenza a tale
quota la distanza doveva essere un pò maggiore.

La luna ha un raggio di 1738 km, quindi:

224: 1738*2*3.1416=X:(1738+100)*2*3.1416

1738+116=1854

il 2 pi greco si semplifica da entrambe le parti perciò:

224: 1738=X: 1854 per cui X=224*1854/1738 per cui X=239 km circa

239km /166"= 1.44 km al secondo, velocità alla quale il CSM completerebbe in rivoluzione attorno
alla luna in circa 127 minuti, valore pienamente in linea con i dati delle missioni Apollo conosciute,
tant' è che la parte in questione potrebbe provenire da una di queste.

I satelliti TIROS. Dal momento che in quest’ ultimo filmato si fa riferimento ai satelliti TIROS per
effettuare le comunicazioni tra la faccia nascosta della Luna e la Terra, mi sembra doveroso
dedicare ad essi almeno una piccola parentesi.

Per cominciare , l’ acronimo sta per Television Infrared Observation Satellite, e furono la prima
serie di satelliti meteo, lanciati dalla NASA a partire dal 1960 con il TIROS-1, che tra le altre cose
diede la prima immagine televisiva della Terra dallo spazio.

La prima serie, TIROS 1-10 fu lanciata tra l’ Aprile 1960 e il Luglio 1965, ma furono tutti satelliti
dalla vita breve, in quanto il più longevo e quello disattivato più di recente fu il TIROS 7, lanciato
nel Giugno 1963 e disattivato nello stesso mese del 1968, anche se a Giugno 2009 erano ancora
tutti in orbita.

Questa prima serie di satelliti fu lanciata in orbita polare ad una distanza dalla Terra tra i 600 e gli
800 km circa ed un periodo di circa 100 minuti eccetto il TIROS 9 che a causa di un problema al
sistema di guida si stabilì in un’ orbita ellittica con perigeo a quasi 2600 km dal nostro pianeta.

A mio parere tuttavia anche se all’ epoca del presunto allunaggio dell’ Apollo 20 questi satelliti
fossero stati ancora utilizzabili come ripetitori tra la Luna e la terra non sarebbero ugualmente
stati di aiuto perché talmente vicini al nostro pianeta da non poter essere raggiunti da un segnale
proveniente dalla regione dello sbarco.

Stesso discorso si può fare anche riguardo a tutte le successive serie di Advanced TIROS
susseguitesi fino al 2009,ovvero gli ITOS (Improved Tiros Observation satellite), 1970-‘76 gli ESSA
(Environmental Science Services Administration Satellites ) 1-9 (1968-’72) e i NOAA (National Oceanic
and Atmospheric Administration) 8-19 (1983-2009) sempre lanciate in orbita polare elio
stazionaria a 1400 km di quota circa, più o meno 115 minuti di periodo, come gli ITOS o gli ESSA o
a 7-800 km di quota e periodo di 100 minuti circa (NOAA).

Per orbita polare elio stazionaria si intende un orbita attorno alla Terra passante più o meno sopra
i due poli e che interseca l’ equatore sempre alla medesima ora locale, tuttavia questo tipo di
satellite non poteva essere stato usato dalla presunta spedizione Apollo 20 per comunicare con la
Terra dato di mezzo ci sarebbe comunque stato il corpo della Luna data la loro vicinanza al nostro
pianeta.

All’ epoca del presunto allunaggio dell’ apollo 20, inoltre era già stato lanciato il primo dei satelliti
geostazionari GOES (Geosincronous Operational Environmental Satellite) lanciato il 16 Ottobre
1975, appunto in orbita geostazionaria, con apogeo di 36458 km e perigeo di 34165, non
raggiungibile comunque da eventuali segnali radio provenienti dalla zona dove sarebbe atterrata
la spedizione in questione.

Per rendere possibile, dal punto di vista strettamente geometrici tali comunicazioni a mio parere
sarebbe stato necessario lanciare un satellite in orbita selenocentrica o magari stazionario in uno
dei punti di Lagrange ( vedi link: http://it.wikipedia.org/wiki/Punti_di_Lagrange ) dell’ orbita Lunare, e
precisamente quello che segue la Luna di 60 gradi nel suo tragitto cosa che però ad oggi non
risulta stata fatta.

Apollo 20 CSM flyover landing site spaceship. Il filmato ha una durata complessiva di 2’40” e si
ritrova in diversi portali di video sharing tra cui Revver in cui Retiredafb l’ha postato in data 18
gennaio 2008, Flyxia in cui è stato postato da un certo Videovarmi in data 30 Settembre 2007 e ne
esiste una variante un po’ più lunga in cui però i contenuti cincidono per la maggior parte con
quelli dell’ altra, su Youtube a nome di Val Valiant Thor postato il 28 luglio 2007il filmato originale
caricato da Retiredafb su Youtube, al momento in cui sto scrivendo, inizio 2010 non risulta più
presente.

Quello che viene aggiunto nella variante un po’ più lunga (2’56”) è uno slide show che presenta la
transizione tra il fotogramma AS15-P-9625 ed l’ AS20-1020, a detta di chi ha postato il documento
del tutto coerente, infine da quest’ ultimo viene effettuata la transizione al filmato del presunto
sorvolo preso da Leona Snyder fissando la camera all’ oculare del telescopio.

Nella versione più corta, all’ inizio e per due secondi scarsi, è visibile il titolo del filmato “APOLLO
20 CSM Flyover landing site spaceship, in seguito viene indicato il nome dell’ autrice del ovvero L.
(Leona) Snyder , la larghezza della pellicola (16 mm) ed il numero di fotogrammi al secondo (18-
24).

A 0’02” inizia il vero filmato con una visione all’ interno del modulo di comando, con una carrellata
sulla strumentazione per andare ad inquadrare attorno ai 0’09” il logo della missione e la doppia
bandiera sovietico-americana attaccati ad una paratia apparentemente con del nastro isolante, sui
quali si indugia per una trentina di secondi.

A 0’39” il soggetto cambia ed inizierebbe la fantomatica ripresa effettuata dalla Snyder fissando la
camera all’ oculare del telescopio per riprendere in maniera ravvicinata il relitto, presente anche
nell’ altra versione più lunga.

Solo a 1’16” viene inquadrata l’ astronave, mentre prima vi è stata la ripresa della zona
circostante.

Il relitto termina di essere ripreso a 2’25” quando il CSM passa oltre e torna ad inquadrare le zone

limitrofe fino alla fine del filmato.

Figura 52: Bandiera USA/CCCP e logo della missione

Figura 53: Particolare dell' interno del CSM


Considerazioni. Anche in questo caso le perplessità sono tante, infatti pur non essendo un esperto
di astronautica posso dire che la ripresa degli interni del CSM sembra abbastanza coerente, la
ripresa del presunto relitto è assolutamente falsa, si tratta di sicuro di un modellino fatto od in
argilla od in pietra vulcanica, (vedi fig.54) anzi il preteso scorcio di panorama lunare visibile tra
0’39” e 1’16” e poi da 2’35” a 2’40” è quasi certamente stato riprodotto usando questo materiale,
per sua natura butterato come la superficie craterizzata della luna, inoltre è proprio in questo
video che si vede l’ ormai famoso ‘mollone’ a sostegno del modellino di cui si è già tanto parlato in
diversi forum e in alcune trasmissioni televisive.

Figura 54: istantanea del promontorio retrostante il relitto, visibile in basso a sinistra.

Siccome sono appassionato di astronomia dal 1980 è da allora che vedo foto di pianeti satelliti e
quant’altro perciò mi è saltata subito all’ occhio la mancanza di polvere, anche sopra al relitto,
pesantemente butterato da impatti meteoritici e datato a detta di Rutledge circa 1.5 miliardi di
anni, che invece è onnipresente nelle foto ufficiali della luna.

La zona dove sarebbe precipitata l’ astronave sarebbe inoltre parte della cosiddette terrae lunari
con un’ albedo (riflettività alla luce incidente) tra 0.12 e 0.18 che se comunque bassa se
confrontata a quella del nostro pianeta di 0.37, dovrebbe comunque essere più chiara di come
appare nel filmato, basta guardare di che colore appare la Luna guardandola in cielo e nelle
numerose fotografie delle missioni Apollo consultabili in rete.

Altro punto, guardando accuratamente il video si nota che il particolare ripreso a 1’12” e a 2’36” è
lo stesso come si può vedere qui sotto nelle figg. 55 e 56 anche se nel secondo caso risulta
leggermente più illuminato, come se dopo aver raggiunto il sito dell’ astronave il CSM sia poi
tornato indietro.

In figura 57 invece appare un’ inquadratura dell’ astronave tratta dal filmato 16 mm ripresa da
Leona Snyder all’ oculare del telescopio, in figura 58 invece come appare nella variante più lunga
prima dello slide show tratto dal filmato della Snyder, e come appare anche in ‘Apollo 20 CSM
flyover before landing’ e nelle presunte foto metriche AS20-1020, AS20-1022, AS20-FWD-7250,
che abbiamo già visto essere false.

Per quanto appare in figura 57 penso sia ancora meno verosimile sia per la già citata mancanza di
depositi di polvere, sia perché è assolutamente intatta eccetto i fori dei meteoriti, comunque in
condizioni troppo perfette, per avere l’ età che gli è stata attribuita.

Figura 55 Figura 56

Figura 57: Particolare della presunta astronave. Figura 58: Sempre l’ astronave come appare nella variante più lunga

Analogamente a quanto detto in riguardo al precedente filmato, è impossibile che il CSM in orbita
attorno alla luna abbia potuto riprendere da vicino il relitto per 1’21”, visto che alla velocità di
circa 1.6 Km/sec in questo intervallo di tempo avrebbe coperto 130 km.

Alien spaceship on the moon stills from Apollo 20. E’ un documento abbastanza breve della
durata di 1’40”, ed in sostanza non è altro che uno slideshow di tre presunte foto scattate dall’
Apollo 20 mentre sorvolava l’ area del relitto, all’ inizio per un secondo circa è visibile il solito logo
della missione.
Questo filmato è stato postato su Revver videos da Retiredafb in data 18 gennaio 2008, era
presente anche su Youtube ma ad oggi, inizio 2010, è stato rimosso dall’ autore.

Il post più vecchio relativo a questo documento ancora esistente è stato però postato sul portale
di video sharing chiamato disclose TV in data 31 maggio 2007 da un utente registratosi come Grey.

I codici identificativi delle tre immagini, peraltro indicati in sovraimpressione nello slide show sono
i seguenti :

1) AS20-FWD-7250 fino a 0’19”

2) AS20-1020,, fino a 1’13”

3) AS20-1022 fino alla fine

Figura 59,60,61: Gli scatti relativi al sito della presunta astronave.

Considerazioni. Credo senza ombra di dubbio che questo documento sia un falso, per due motivi:
il primo sono i codici identificativi delle immagini che essendo, a detta di Retiredafb prese dalla
camera metrica dovrebbero essere contrassegnate dalla lettera M dopo l’ Id della missione,
quindi AS20-M-1020 e AS20-M-1022 nel caso delle ultime due, mentre la prima presenta la sigla
FWD che ho effettivamente riscontrato degli archivi delle missioni conosciute non sono di solito
indicati nell’ id della foto ma solo nella relativa didascalia e sta a significare che la camera riprende
in orizzontale ovvero in avanti e non verticalmente.

Analogamente, tra l’ id della missione ed il numero della foto, viene messa una P in quelle
panoramiche, per le quali stranamente però i numeri più alti sono quelli relativi alla missione 15
poi in mezzo stanno quelli della 16 ed infine i più bassi sono relativi alla 17. Nelle foto prese dalla
Hasselblad da 70 mm e dalla Nikon da 35 mm (solo nell’ Apollo 17) viene usata il seguente metodo
di numerazione:

ID missione-n° magazine-n° della foto (non azzerato tra una missione e l’ altra)

Inoltre, numerate sempre in quest’ ultimo modo abbiamo le Apollo surface close-up camera
relative all’ Apollo 11-12-14, tuttavia la dicitura FWD come già detto non compare.

Apollo 20 legacy part 2: The crew patch.

Oltre ai filmati veri e propri relativi alle presunte missioni segrete sulla luna ‘Retiredafb’ ha
caricato su Youtube uno o due filmati relativi all’ equipaggio della missione Shuttle STS 107 durata
16 giorni e finita in tragedia durante il rientro in atmosfera il 1° febbraio 2003 a causa di una
rottura alla schermatura termica che ha causato l’ esplosione della navetta a 63 km di quota e a
circa 16 minuti dall’ orario previsto per l’ atterraggio. Il filmato in questione è stato postato da
Retiredafb il 5 aprile 2007 e conterrebbe immagini in teoria non di dominio pubblico all’ epoca,
come anche NASA SECRET TAPES – STS 107 part 1 Apollo 20, caricato su Youtube il 4 gennaio 2008,
tuttavia siccome entrambi i filmati sono stati rimossi da egli stesso non so nemmeno se si tratti
degli stessi contenuti postati in due volte con due titoli diversi.

Ad aprile 2007 in rete erano già presenti diversi filmati, perlopiù su youtube, su Discovery channel
che in altri portali che ritraevano gli astronauti di questa missione nelle loro attività, , quindi ciò
che dice Retiredafb in riguardo al fatto che i filmati relativi allo shuttle STS 107 fossero secretati
non è propriamente vero, anche se non avendo potuto vedere i video da egli postati, ho potuto
visionare due screenshot da essi tratti reperiti nel sito americano ‘Above Top Secret’ ed
effettivamente non sono riuscito a riscontrare le stesse istantanee in nessuno dei filmati originali
relativi all’ equipaggio dello Shuttle STS 107:

1) STS 107 16 minutes from home caricato il 28 febbraio 2003 scaricabile al link:
http://www.bob-brown.com/STS107CrewCabinVideo.htm
2) Al link: http://spaceflight.nasa.gov/gallery/video/shuttle/sts-107/html/fd7.html è presente
l’ indice completo dei filmati ufficiali relativi alla missione STS 107 da prima della partenza
fino a includere le operazioni di ricerca dei rottami dopo la disgrazia e la pagina risulta
aggiornata al 14 maggio 2003, e dai quali sono tratti quelli postati in date successive su
youtube e altrove nel web.

Non avendo visto però la versione originale dei filmati di ‘Retiredafb’ non so se essi possano essere
tratti da alcuni di questi.
Conclusioni e possibile ricostruzione della storia. Alla luce di quanto visto e trattato posso
concludere che questa storia presa esattamente come raccontato da Retiredafb e
moonwalker1966delta è sicuramente falsa, in più alcuni suppongono che i due siano in realtà un
faker che gioca su due fronti, come parrebbe suggerire il fatto che diversi filmati siano stati caricati
sia dall’ uno che dall’ altro e la somiglianza dei modellini in argilla dei filmati ’ Apollo 20 original
footage CSM flyover from Retiredafb’ e ‘Apollo 20 alien moonbase’ caricato invece da
Moonwalker1966delta.

Un’ altra domanda legittima è: come mai se Moonwalker1966delta è stato il capitano dell’ Apollo
19 ha postato tanti filmati dell’ Apollo 20 e solo un paio della missione di cui ha fatto parte?

Poi c’è la questione del filmato ‘Apollo 20 Test Ingress’, che sembra non essere estratto da
materiale di dominio pubblico, come pure potrebbe essere nel caso di quelli trattati poco fa e
riferiti allo shuttle STS 107.

Considerando che anche se il materiale qui esaminato è in massima parte o addirittura


completamente falso, mettere in circolazione tutta questa bazza avrebbe avuto dei costi
sicuramente non indifferenti, difficilmente sostenibili da un faker qualunque, se poi ci mettiamo
che i filmati relativi all’ STS 107 e ‘Apollo 20 snyder test ingress’ potrebbero essere stati realizzati a
partire da materiale non di dominio pubblico, viene da domandarsi chi ci possa essere dietro a
tutta questa storia e soprattutto perché essa è stata messa in circolazione.

Ricapitoliamo:
Ora, una riflessione che mi è venuta in mente è questa: a causa di restrizioni nel budget, la NASA
fu costretta a rinunciare alla produzione di una nuova serie di Saturn 5, in questo modo la
missione Apollo 20, originariamente programmata per il luglio 1972 fu annullata, come già detto
all’ inizio del 1970, dato che gli ultimi tre vettori Saturn 5 furono richiesti per le tre missioni
finalizzate alla messa in orbita dello Skylab, il primo laboratorio spaziale americano programmata
per il 1972.

Poco dopo, nell’ aprile 1970 ci fu la nota vicenda dell’ Apollo 13, che, in seguito ad un’ esplosione
al sistema di rimescolamento di uno dei quattro serbatoi di ossigeno, dovette annullare l’
allunaggio e girare attorno alla luna per ridarsi la spinta e ritornare sulla terra, e la missione
successiva originariamente prevista per il luglio dello stesso anno slittò (comprensibilmente) al
febbraio del 1971 mentre le rimanenti missioni furono fatte ad intervalli non più di quattro ma di
sei mesi, infatti nell’ intervallo di tempo intercorso tra l’ Apollo 13 ed il 14 sono state annullate le
altre due missioni (settembre).

Siccome l’ Apollo 17 è rientrato sulla Terra alla fine del 1972 il lancio dello Skylab, il cui corpo
principale era costituito dal secondo stadio di un razzo Saturn I-B, è slittato all’ anno dopo (14
maggio) e l’ ultima delle 3 missioni all’ interno di esso si concluse l’ 8 febbraio 1974.

Quello che io mi domando è: se solo la prima missione Skylab è stata lanciata con un vettore
Saturn 5, mentre le successive tre che hanno portato i rispettivi equipaggi (Skylab 2,3,4) sono state
lanciate con razzi Saturn 1-b, in totale abbiamo 13 Saturn 5 utilizzati ed altri due che, abbastanza
inspiegabilmente non sono stati utilizzati, dato che, comunque erano già stati costruiti.

Inutile dire che, se non fossero esposti in luoghi dove chiunque può vederli, verrebbe da dire che
due sono stati i razzi costruiti e non utilizzati, ed altrettante le presunte missioni segrete, al di là di
questo penso che in quanto organismo militare se l’ USAF avesse necessitato di due Saturn 5 non
avrebbe sofferto certamente delle restrizioni di budget che così spesso colpiscono la NASA.

Andando avanti, verosimilmente l’ esame di tutti i dati ed i reperti raccolti dalle missioni apollo si
concluse nel 1973, che è anche l’ anno in cui si sarebbe appurato la “vera” natura artificiale dell’
artefatto e sarebbe iniziata, secondo Anonymous ATS la preparazione della missione segreta, sia
che essa si chiamasse realmente Apollo19 (o 20) o meno, tuttavia quella strana formazione si
vedeva anche nella foto del Lunar Orbiter 3 (3121 med) del 1967.

Lo scopo del Lunar Orbiter che, voglio ricordare, si è svolto in 5 missioni tra il 1966-67 era di
effettuare una mappatura della luna per poi scegliere i luoghi degli allunaggi delle successive
missioni apollo, quindi suppongo che le relative immagini fossero già approfonditamente
analizzate prima dell’ Apollo 11 a metà del ’69, ed ecco che con l’ anno seguente iniziano le
cancellazioni Apollo 20 (4 gennaio) e poi Apollo 15 ( numero poi riassegnato) e 19 (2 Settembre),
ora, l’ atlante delle foto del Lunar Orbiter viene pubblicato nel 1971, e nell’ estate dello stesso
anno l’ Apollo 15 effettua le famose foto sulla base delle quali è stato montato tutto il caso
mediatico di Retiredafb/Moonwalker1966delta.

Alla fine di quest’ ultimo anno secondo AnonymousATS il presidente Nixon diede il via al progetto
segreto e verso la fine del ’72 in concomitanza con l’ ultimo allunaggio conosciuto sarebbe iniziato
Il training, durato quasi 4 anni, dei tre astronauti scelti per la missione segreta.

Quello che mi sembra strano è che Nixon abbia dato l’ ordine di avviare il progetto segreto due
anni prima che fosse accertata l’origine artificiale dell’ oggetto in questione, e l’ addestramento
degli astronauti se non un anno, diversi mesi prima, ma probabilmente già nel 1971 con le foto del
Lunar Orbiter 3 e dell’ apollo 15 la questione era già di più che un semplice dubbio ed infatti l’
Apollo 17 tornò a sorvolare il sito.

Le ultime tappe prima della missione che, anche secondo AnonymousATS, si sarebbe svolta nel
1976 sarebbero state il conosciutissimo Apollo-Soyuz Test Project svoltosi nel Luglio 1975 e la
missione sovietica Luna 24 (1976) menzionata in riguardo al filmato E.B.E. Mona Lisa Unschedules
Transmission pag.41.

Come si vede quindi tutta la storia, spogliata delle esagerazioni e delle palesi falsità di quasi tutti
questi video ha comunque una sua coerenza, inoltre tenendo conto della oramai risaputa strategia
della confusione la nostra fantomatica astronave madre potrebbe semplicemente essere una
formazione naturale usata a mò di specchietto per le allodole per non farci vedere qualcos’ altro,
(magari le due astronavi triangolari?) scoperto già con ragionevole certezza alla fine del 1971
anche se confermato solo più tardi.
D’ altronde, al di là di questa vicenda, già durante le missioni apollo conosciute si sarebbero
registrate strane segnalazioni di misteriosi oggetti volanti che li avrebbero seguiti, strane
luminescenze sulla superficie lunare dove non avrebbero dovuto essere e strani suoni simili a
musica ‘cosmica’ proveniente dallo spazio esterno, che, in gergo tecnico gli studiosi chiamano e
fenomeni lunari transienti.

L’ origine dei fenomeni lunari transienti comunque risale a prima ancora dell’ inizio dell’ era
spaziale, la prima segnalazione risalirebbe addirittura al sesto secolo e la loro segnalazione si è
moltiplicata poi a partire dal XVIII-XIX secolo e sebbene nella maggior parte dei casi sia accertato
che si tratta di fenomeni naturali od illusioni ottiche alcuni hanno preso in considerazione l’ ipotesi
aliena, tuttavia la casistica è vasta e non può essere trattata esaurientemente in altra sede.

Stesso discorso si può fare anche per le cosiddette anomalie lunari, ovvero strane strutture che
sarebbero osservabili in diverse foto della superficie del nostro satellite eseguite dalle diverse
missioni, umane e non che vi si sono succedute che secondo alcuni studiosi indipendenti, come lo
spagnolo Josè Escamilla avrebbero un’ origine artificiale ed extraterrestre.

Immagini NASA in cui è possibile vedere la presunta astronave:


Lunar orbiter 1 frame 1102 med (se si ingrandisce si vede il sito ma non si distingue charamente la
formazione.

Lunar orbiter 3 frame 3121 med ( se si ingrandisce si vede la zona e si distingue chiaramente anche
la formazione)

Apollo 8: AS8-13-2256 (la formazione non si distingue ma il luogo è quello)

Apollo 15:

Immagini metriche : AS15-M-763, AS15-M-764, AS15-M-765, AS15-M-766, AS15-M-1037, AS15-M-


1038,AS15-M-1039, AS15-M-1040, AS15-M-1041 AS15-M-1333, AS15-M-1334, AS15-M-1334,
AS15-M-1335, AS15-M-1336, AS15-M-1579, AS15-M-1580, AS15-M-1581, AS15-M-1582, AS15-M-
1583, AS15-M-1720, AS15-M-1721, AS15-M-1722, AS15-M-1723, AS15-M-1724,

Immagini panoramiche: AS15-P-9625, AS15-P-9630, As15-P-9632

Apollo 17:

Immagini metriche: AS17-M-2170, AS17-M-2171, AS17-M-2172, AS17-M-2173, AS17-M-2612,


AS17-M-2613, AS17-M-2614, AS17-M-2615, AS17-M-2805, AS17-M-2806, AS17-M-2807, AS17-M-
2808

Immagini panoramiche: AS17-P-2806, AS17-P-2801, AS17-P-2799, AS17-P-2797

Hasselblad 70 mm camera: AS17-139-21284

Bibliografia:
Solo una piccola parte di questa relazione è farina del mio sacco ed essa non sarebbe stata
possibile senza i seguenti riferimenti:

http://www.angelismarriti.it/ANGELISMARRITI-ENG/REPORTS_ARTICLES/Apollo19CDR-
interview.htm

http://www.angelismarriti.it/ANGELISMARRITI-ENG/REPORTS_ARTICLES/Apollo20-
InterviewWithWilliamRutledge.htm

http://www.angelismarriti.it/ANGELISMARRITI-ENG/REPORTS_ARTICLES/Apollo20-
InterviewWithWilliamRutledge.htm

http://www.abovetopsecret.com/

http://www.abovetopsecret.com/forum/thread347845/pg11

http://www.youtube.com/?gl=IT&hl=it

http://www.lpi.usra.edu/

http://apollo.sese.asu.edu/

http://en.wikipedia.org/wiki/Canceled_Apollo_missions

http://www.astronautix.com/flights/apollo20.htm

Softwares utilizzati per la scrittura e l’ elaborazione delle immagini:


Microsoft words

Paint. Net 3.5.1-4

Benvista Photozoom 3.0.6

Google Earth 5

Audacity 1.3.11 Beta

You might also like