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il ResTo del carlino

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media: Stampa locale

PESARO

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Autore: Solidea
Solidea Vitali
Vitali Rosati
Autore:

(ITA)
Il Resto del Carlino Pesaro (ITA)

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73113
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Diffusione:
7693
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12 Aprile 2016
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LA STORIA SCRIVERE E PI CHE UNA TERAPIA: LA CULTURA IN GENERALE AIUTA A PRENDERE COSCIENZA DI SE

Dietro le sban'e si sognano storie d'amore


Vincenzo Lerario, in carcere per reati contro ilpatrimonio, pubblica un romanzo
di SOLIDEA VITAU ROSATI
-

PESARO

"GLI OCCHI di Eleonora" il primo romanzo che Vincenzo Lerario ha scritto in


carcere a Pesaro, dove detenuto per danni
al patrimonio. Il volume(78 pagine, 10 euro,Edmzmoni Nuove Catarsi) stato presentato giorni fa alla libreria Coop dagli autori e
formasori dell'Associazione nazionale Agita Teatro Paolo Gaspari e Ivana Conte. La
pubblicazione del libro si colloca nell'ambito delle iniziative promosse a Pesaro in
marzo e aprile per la terza giornata nazionale di Teatro in Carcere dall'Associazione
Aenigma,Centro Universitario Teatrale Internazionale di Produzione e Ricerca all'
Universit degli Studi di Urbino "Carlo
Bo". Allo stesso tempo rientrano in un cartellone nazionale di eventi promosso dal
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e dal Coordinamento Nazionale
Teatro in Carcere, wsvw.teatrocarcere.it. Il
testo, secondo volume della collana "Dalla
pagina alla scena", ha contribuito nel 2015
alla realizzazione dello spettacolo teatrale
"Davanti alla legge" della Compagnia "Lo
Spacco", costituita da uomini e donne nella Casa Circondariale di Pesaro nell'ambito
delle attivit laboratoriali promosse dal
1'eatro Aenigma nella Casa Circondariale
di Pesaro.
Signor Lerario, perch si trova in carcere?
>dnnanzitutto vi ringrazio per l'inters'ista.
Sono in carcere per reati contro il patrimonio e ho ancora qualche anno prima
di tornare libero.
Pensa che ogni persona abbia diritto ad una seconda
chance?
<'Credo che una seconda
chance sia da offrire a
chiunque a prescindere dalla situazione in cui vive, perch
l'emarginazione credo che porti allo sgretolamento del concetto di comunita.
A cosa dovrebbe servire una pena secondo lei?
Attraverso un percorso di revisione della
propria condotta,dovrebbe cercare di offrire la possibilit di scegliere liberamente
nuove opportunit che possano migliorare
la qualiL della vita. Questa possibiliL di
scelta molto spesso non c' stata per tanti
uomini e donne che ad oggi sono in carcere. Questo concetto non vuol essere mia sorta di giustificazione,ma si rif all'idea di appartenenza alla comunit.
Lei di dove originario?
Sono nato in Puglia dove mio padre si trovava per lavoro, ma sono cresciuto a Roma.
Perch scrivere un romanzo in cui
l'amore cos centrale?

Il tenia dell'amore penso sia un eleniento


che riguarda tutti; nel mio romanzo l'amore fa da ponte all'incontro di due solitudini, due esistenze che anche se diametralmente opposte hanno tanto in comune.
Credo sia un libro in cui tanti si possono
specchiare. Nasce da un'esperienza autobiografica che ha segnato la mia esistenza.
Quando ha scritto"Gli occhi cli Eleonora", quale ipotetico lettore aveva in
mente?
<>Soprattutto persone che vogliono sforzarsi di andare oltre il pregiudizio.
Chi Alessandro Boccia? Comel'ha conosciuto? Alla fine del libro ringrazio
diverse persone: come l'hanno influenzato?
><Alessandro Boccia un professore che ho
conosciuto alla presentazione del libro, ha
scritto l'introduzione del libro dopo essere
stato contattato dal mio editore Vito Minoia. Quindi il fatto che abbia scritto senza conoscermi mi ha reso orgoglioso delle sue
parole. Le persone che ringrazio sono quelle che da subito mi hanno incoraggiato in
questo progetto e che ogni giorno mi fanno
sentire una "persona".
Como il tempo dentro al carcere? Lavora in biblioteca? Quali i suoi libri
preferiti? Legge volentieri?
>dl tempo in carcere vissuto in maniera
soggettiva. Io ho la fortuna di occuparmi
della biblioteca che qui in istituto svolge
un ruolo importante di aggregazione. Abbiamo una media di prestiti molto alta.
Questo testimonia quanto sia importante
la cultura e di come leggere possa essere
uno strumento di "evasione" oltre che di
presa di coscienza che pu portare a scelte
libere e consapevoli. Non ho dei generi preferiti, quello che amo leggere sono soprattutto i classici della letteratura.
Se avesse il potere di gestire alcune
delle priorita delle carceri(sovraffollamento,atlivit ricreative o formative,
o di reinserimento sociale) come agirebbe?
Questa e la domanda piu difficile a cui rispondere. Non voglio essere retorico,il carcere non il posto dove la gente mangia,
beve e guarda la televisione. Il carcere comunit e come normale che sia ci sono
problemi riguardo il lavoro, l'integrazione
e la convivenza forzata. Ma dietro ogni detenuto, o piui brutalmente dietro ogni numero di matricola, vi sono donne e uomini
che non sono solo l'errore commesso. Questo non deve farci scordare delle vittime e
di come debba essere giusto far s che ci sia
anche un percorso di risarciisleilto morale
alla collettivit. Io credo di non avere gli
strumenti per sapere cosa sia giusto fare,
quello di cui sono certo che la responsabilit individuale passa attraverso il senso di
appartenenza alla collettivit. Oltre la cultura l'unico strumento che porta in questa
direzione credo sia il lavoro e la formazio-

ne. Una problematica clic riguarda tutti


nei nostri giorni. Io voglio continuare a fidarmi di chi lavora in questo Istituto che
ogni giorno cerca di abbattere i tanti problemi che ci sono, per offrire a noi reclusi
l'opportunit di dare all'espiazione della pena il fine che prevede l'articolo 27 della Costituzione, e che sta prendendo decisioni
per l'attivazione di progetti che vanno a rafforzare quelli gi in atto. Di questo bisogna
dare merito alla Direzione e all'Area Educativa.

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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione

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Libri

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IN LIBRERIA
Vincenzo Lerario,
41 anni,conin
mano il romanzo
"Gli occhi di
Eleonora",storia
d'amore,
ambientata a
Civitavecchia,dal
carattere
autobiografico sul
periodo di
semilibert
vissuto dall'autore

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