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EDITORIALE
EFFETTI MECCANICI E METABOLICI DEL
TRAMPOLINO ELASTICO
ALLENAMENTO E CONTROLLO DEI
TEMPI DI REAZIONE SEMPLICI E
COMPLESSI NEL CALCIO
INFLUENZA DELLA SOMMINISTRAZIONE
DI PRECURSORI DELLOSSIDO NITRICO
SULLA SOGLIA ANAEROBICA
CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE
D E L L I N T E R V E N T O D I
APPENDICECTOMIA SULLA EVOLUZIONE
DELLA PATOLOGIA DEGENERATIVA DEL
DISCO INTERVERTEBRALE LOMBOSACRALE. STUDIO OSSERVAZIONALE E
STORICO PROSPETTICO
Journal
Direttore Responsabile
Massimo Zangarelli
Direttore Scientifico
Enrico Guerra
Direttore Editoriale
Luca Russo
Progetto Grafico
ELAV snc
Segreteria di Redazione
ELAV snc
www.elav.biz
elavjournal@elav.biz
Hanno collaborato a questo numero:
Enrico Arrigotti
Riccardo Barilani
Paolo Bartolucci
Riccardo Contigliani
Marco De Angelis
Valentina Di Tomaso
Enrico Guerra
Jacopo Massaro
Damiano Molinaro
Mos Mondonico
Riccardo Monfer
Giuseppe Righini
Luca Russo
Michela Spinozzi
NDICAZIONI
ELAV
04 EDITORIALE
06
31
Il salto da terra rappresenta lunico metodo per vincere la forza di gravit a cui siamo sottoposti per tutta la durata della
nostra vita. Lo scopo della ricerca mettere a confronto i risultati ottenuti in termini di accelerazioni subite dal corpo e di
costo energetico di esercizi svolti a terra e sul trampolino ela-
13
36
Le strumentazioni e le metodiche necessarie per condurre dei rilievi cinematici sul movimento umano devono essere funzionali a fornire, agli operatori che le utilizzano,
indicazioni numeriche istante per istante circa la posizione spaziale dei soggetti o di parti di essi in moto.
23
44
26
RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA - Contigliani Riccardo
CONSEGUENZE A LUNGO TERMINE DELLINTERVENTO DI
APPENDICECTOMIA SULLA EVOLUZIONE DELLA PATOLOGIA DEGENERATIVA DEL DISCO INTERVERTEBRALE
LOMBO-SACRALE. STUDIO OSSERVAZIONALE E STORICO PROSPETTICO
Si voluto provare a verificare se esistono relazioni significative tra gli esiti cicatriziali di una appendicectomia
e linsorgenza nel tempo di una lombalgia con conseguente discopatia al rachide lombare.
48
a cura di Damiano Molinaro
12 news selezionate e tradotte dalla ricerca scientifica internazionale sulle seguenti aree tematiche:
ALIMENTAZIONE, BIOMECCANICA, FITNESS E SALUTE,
RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA, SPORT, UTILITA DALLA SCIENZA
SOMMARIO
EDITORIALE
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FITNESS E SALUTE
due gruppi. Rimanendo sempre nel campo del recupero e della prevenzione, ha trovato buoni risultati un
lavoro svolto nel 2011 (Aragao, Karamanidis, Vaz,
Arampatzis, 2011) usando il trampolino elastico come mezzo per migliorare la capacit di ritrovare
lequilibrio nelle persone anziane. Ventidue pazienti
anziani hanno svolto un programma di allenamento
della durata di 14 settimane. Lesercizio ha portato ad
un aumento della forza muscolare cosi come la capacit di ritrovare lequilibrio durante la caduta in avanti.
Nel settore medico il trampolino ha trovato applicazione per i pazienti affetti da fibrosi cistica, due ricerche
sono state svolte in passato. La prima del 1988,
(Stanghelle, Hjeltnes, Bangstad, Michalsen, 1988),
rivolta a bambini affetti da fibrosi cistica con un programma di esercizi quotidiani. Dopo le 8 settimane
previste dal protocollo di lavoro sono stati sottoposti
al controllo finale. Confrontandolo con i test iniziali, i
bambini hanno mostrato lievi modifiche durante il periodo di esercizio, ma stato anche scoperto un aumento della FVC. I due pazienti affetti da uno stadio
avanzato della malattia hanno migliorato i loro risultati
spirometrici durante il periodo di allenamento. La seconda ricerca del 2005 (Barak, Wexler, Efrat, Bentur,
Augarten, Mussaffi, Avital, Rivlin, Aviram, Yahav, Kerem, 2005), con lo scopo di inserire il trampolino nella
fisioterapia in pazienti affetti da fibrosi cistica. La ricerca non and a buon fine perche sulla base dei
dati accumulati, i benefici presunti per i pazienti non
sono dimostrati.
Solamente nel 2006 (Sovelius, Oksa, Rintala, Huhtala, Ylinen, Siitonen, 2006) si iniziato a pensare ad
utilizzare il trampolino come mezzo per lallenamento
funzionale. Lo studio si basava sulla riduzione delle
tensioni del collo in piloti di aerei da caccia. Infatti la
tensione esercitata sul collo durante un volo richiede
una forza e una resistenza molto alta da parte dei
piloti che causa molti infortuni. Sedici volontari, divisi
in due gruppi, si sono sottoposti a 6 settimane di allenamento. Un gruppo con il trampolino e il secondo
allallenamento della forza dei muscoli atti alla flesso\estensione e rotazione del collo. I risultati non hanno evidenziato importanti differenze statistiche nei
due gruppi. Altri lavori sono stati svolti e hanno abbracciato di pi la sfera metabolica e neuromuscolare, spostandosi cos verso larea fitness. Il primo studio fu svolto nel 1988 (Smith, Bishop, 1988) che prese in considerazione gli effetti cardiorespiratori degli
esercizi sul trampolino, anche se pi che fare una
ricerca scientifica, cerc di indicare delle linee guida
da seguire in futuro come: determinare il costo energetico, standardizzare lintensit dellesercizio, esaminare lunghi periodi di allenamento e determinare se
lutilizzo di sovrappesi una cosa utile o controproducente. Probabilmente proprio da questultimo punto
prese spunto la ricerca svolta nel 1995 (Smith, Bishop, Ellis, Conerly, Mansfield, 1995) che studi se
lintensit dellesercizio aumentava con laggiunta di
manubri durante una sessione di salti sul trampolino.
Tramite un gruppo di 15 soggetti mise in rapporto
laltezza del salto e il peso del manubrio. I risultati
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FITNESS E SALUTE
Materiali
Le strumentazioni presenti nei laboratori e utilizzate
per questo studio sono di seguito elencate:
Rebounding - Trampolino elastico dal diametro di
110cm, appoggiato su 8 piedi in acciaio di 15cm
di altezza con gomma antiscivolo (Coal Sport,
Roma, Italia) (Figura 1).
Sensore inerziale FreeSense (Sensorize Roma,
Italia) settato con un fondo scala di 6 g ed una
frequenza di acquisizione di 200 Hz (Figura 2).
Metabolimetro telemetrico K4b2 (Cosmed Roma, Italia) (Figura 3).
Software di correzione dati accelerometrici realizzato dallELAV Institute appositamente per questo studio e non in commercio
Cronometro
Generatore random per la sequenza degli esercizi
PC e foglio elettronico Excel (Microsoft) per analisi dati.
Protocollo operativo
Sono state proposte due sessioni di valutazione, nella
prima delle quali si svolgeva il test meccanico che
comprendeva una serie di esercizi scelti appositamente, mentre nella seconda sessione si svolgeva il
test metabolico tramite la proiezione video di una co-
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FITNESS E SALUTE
Giorno 2
Test Metabolico
Il secondo giorno al soggetto veniva applicato il cardiofrequenzimetro e il metabolimetro (K4b2) e gli veniva proiettata la coreografia da eseguire prima a terra
e, dopo 20 minuti di recupero, sul trampolino. I dati in
entrambe le giornate di test venivano immediatamente scaricati e salvati su PC.
RISULTATI
Rispettando lo scopo iniziale del progetto di ricerca
sono stati svolti due diversi tipi di analisi, al fine di
mettere a confronto il lavoro meccanico svolto, eseguendo la serie di esercizi, prima a terra e poi sul
trampolino e subito dopo un altro ordine degli stessi
esercizi svolti per prima sul trampolino e poi a terra.
Durante questa giornata di test tramite lutilizzo del
sensore inerziale FreeSense Sensorize, sono state
rilevate le accelerazioni verticali (Figura 4) a cui il
soggetto testato era sottoposto e come secondo valore, la frequenza di movimenti che il soggetto svolgeva
durante tutta la prova. Entrando nello specifico per
quanto riguarda le accelerazioni sono stati presi come
riferimento tutti i picchi negativi di ogni esercizio svolto sul trampolino e a terra (Figura 5). I dati sono stati
corretti per gli assi di movimento puri, eliminando
(tramite lutilizzo delle informazioni dei giroscopi presenti allinterno dello strumento) leventuale errore
generato dal posizionamento della strumento.
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FITNESS E SALUTE
Tramite queste sette fasce, stato possibile individuare quanto tempo in percentuale del totale il soggetto,
durante la prova, si trovato in ognuna di esse e moltiplicarci il fattore di correzione per ottenere gli Indici
di Lavoro totali della prova, metodo particolarmente
adatto a trattare dati con ampie deviazioni standard
tipico di prove intermittenti.
I dati sono stati trattati statisticamente tramite ANOVA
ad un fattore (alfa 0,05) e successivamente correlati
tra loro.
Nella tabella 4, si pu trovare un riassunto di tutti i
dati rilevati, con relative medie e indice di significativit.
Intertempo
Picchi di
Accelerazione
Figura 6 - Frequenze
di movimento
Figura 5 - Picchi di
accelerazione
durante tutte le prove svolte per i test metabolici, la
frequenza cardiaca e il VO2 sono stati monitorati costantemente. Per la costruzione degli indici di lavoro
sono stati preventivamente individuati la FC e il VO2
massimi (Figura 7) ottenuti durante la prova di trampolino (plausibilmente i valori massimi assoluti reali
dei soggetti vista lintensit delle prove), da cui poi
stato facile individuarne la percentuale di frequenza
cardiaca e VO2 in ogni singolo momento della prova.
Le percentuali sono state messe in relazione ad un
fattore di correzione dellintensit con modalit esponenziale (ELAV Institute, 2008) individuando sette
fasce di intensit (Tabella 3).
Parametro
Media ds
FC media Terra
145,5 16,5
FC media Trampolino
154,3 15,3
FC%
106,1%
ILC Terra
1124,7
ILC Trampolino
1714,9
ILC%
152,5%
VO2 media Terra
25,9 7,1
VO2 media Trampolino
28,8 7,2
VO2%
111,3%
ILM Terra
580,3
ILM, Trampolino
1112,4
ILM%
191,7%
Accelerazione Terra
39,5
Accelerazione Trampolino
33,2
a%
83,9%
Frequenza Terra
2,78
Frequenza Trampolino
2,76
f%
99,4%
ns
p<0,05
ns
p<0,05
p<0,05
ns
VO2
Fattore di Correzione
0
1
4
9
16
90,195%
25
95,1-100%
36
Tabella 3 - Fasce di intensit cardiaca
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FITNESS E SALUTE
frequenza Trampolino
frequenza Terra
accelerazione Trampolino
accelerazione Terra
Accelerazione Terra
Accelerazione
Trampolino
0,76
Frequenza Terra
0,34
0,45
Frequenza Trampolino
0,11
0,15
0,91
FC media Terra
0,23
-0,05
0,23
0,40
FC media Trampolino
0,29
0,09
0,26
0,40
ILC Terra
0,16
-0,14
0,36
0,52
ILC Trampolino
0,34
0,19
0,55
0,54
0,39
0,14
0,73
0,76
0,40
0,09
0,64
0,73
ILM Terra
-0,46 -0,38
0,08
0,14
ILM Trampolino
0,05
0,43
0,70
-0,32
Tabella 5 - Correlazioni
Massa Soggetto
45
50
55
60
65
70
75
80
Kcal Terra
174,6
194,1
213,5
232,9
252,3
271,7
291,1
310,5
Kcal Trampolino
194,4
216,0
237,6
259,2
280,8
302,4
324,0
345,6
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Entrando nei dettagli dello scopo della ricerca, le due
strade inizialmente separate del valutare le differenze
meccaniche e poi quelle metaboliche tra le due condizioni terra trampolino, sono state sviluppate per poi
valutare linfluenza meccanica sullarea metabolica.
Laumento del VO2 nonch degli indici di lavoro descrivono chiaramente che la stessa sequenza di lavoro costa energeticamente di pi con il trampolino.
Perch?
I dati meccanici, anchessi diversi nelle due condizio-
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FITNESS E SALUTE
ni, non descrivono chiaramente il fenomeno ed invitano ad una profonda riflessione. Si ipotizza che
laumento del carico metabolico possa essere descritto tramite laumento del tempo di tensione di ogni singolo movimento (essendo pari la quantit di essi perch ritmati e controllati su base musicale) o/e tramite
laumento dellattivit muscolare generale causato
dalla ricerca dellequilibrio e controllo in condizioni
perturbate a causa della risposta elastica caotica del
trampolino. difficile definire quale dei due ne sia la
causa o, ancora peggio, in quale percentuale possano contribuire reciprocamente allaumentato costo
metabolico; il primo pu essere valutato approfondendo lanalisi dei tracciati accelerometrici al fine di segmentare le fasi di tensione e quelle aree, mentre il
secondo ha bisogno di unapprofondita analisi delle
accelerazioni sui tre assi con particolare riferimento a
quello trasverso come riferimento per la valutazione
dei disequilibri dinamici.
La diminuzione dellaccelerazione, dovuta ovviamente
alleffetto smorzante del trampolino, non descrive il
fenomeno perch a fronte di una differenza statisticamente significativa tra le due condizioni non evidenzia
alcuna correlazione con i parametri metabolici; le lievi
correlazioni sono peraltro negative a significare che al
ridurre dellaccelerazione aumenta il costo energetico
e viceversa, fatto alquanto insolito e poco probabile.
La differenza delle frequenze di movimento, invece,
non significativa ma il suo aumento si correla direttamente con laumentato costo metabolico. Per poter
approfondire lo studio del fenomeno sarebbe necessario conoscere il tempo medio di tensione effettivo
perch a parit di frequenza, il calo dellaccelerazione
registrato sul trampolino fa intuire un aumento del
tempo di tensione (appoggio) associato ad una riduzione della fase aerea entrambi dovute alleffetto elastico dellattrezzo. Questo giustificherebbe laumento
del costo metabolico almeno in parte il quale, associato alla continua ricerca dellequilibrio e del controllo
motorio, giustificherebbero il risultato finale ottenuto.
Questa posizione avvalorata poi dalla correlazione
della frequenza di movimento con il costo metabolico,
unica strada rimasta per giustificare ulteriormente il
fenomeno.
Altre considerazioni interessanti riguardano il vantaggio sulle accelerazioni che sono pi alte a terra dimostrando una maggiore traumaticit sulle strutture rispetto al trampolino che grazie al suo potere elastico
ha una maggior capacit di assorbire limpatto; il
trampolino si rivelerebbe adatto ai principianti per la
sua maggior richiesta coordinativa e in particolare in
quei soggetti che hanno una maggior predisposizione
agli infortuni a causa dellet o del peso. Il maggior
costo metabolico lo rende adatto a persone in sovrappeso che affrontano un programma di esercizio fisico
per ridurre il proprio eccesso ponderale. Laumento
dellILC ha senzaltro effetti benefici per tutto il sistema cardiovascolare, dato sostenuto da una maggior
frequenza cardiaca media durante le prove sul trampolino. Lintensit di esercizio rimane per piuttosto
sostenuta con una considerevole quota media del
tempo totale di esercizio trascorsa in fascia 6 e 7 ovvero sopra al 90% della FCmax (Tabella 7); questo
fattore deve essere tenuto ben presente nella costruzione delle routine di lezione quando si ha a che fare
con soggetti a medio o elevato rischio di accidente
cardiovascolare, anche se dallaltro lato ne rappresenta il vero valore allenante.
VO2
% t di permanenza ad una
intensit >90%
FC
APPLICAZIONI PRATICHE
A conclusione di questa ricerca, consideriamo
lattivit fisica sul trampolino una nuova frontiera per
lallenamento. La nostra ricerca, confrontando la condizione terra / trampolino ha aperto una nuova frontiera di conoscenze specifiche dimostrandone la potenziale utilit in svariate condizioni individuali o collettive.
Non da lasciare in secondo piano laspetto ludico di
questa attivit, elemento fondamentale nella pratica
moderna del fitness per tutti.
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FITNESS E SALUTE
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SPORT
Regione
Area
prefrontale
Frontale
Area visiva
primaria
Occipitale
Area uditiva
Primaria
Temporale
Funzione
Attenzione e previsione delle conseguenze di unazione
(Figura 1.1)
Identificazione di
punti luminosi
(Figura 1.2)
Identificazione di
suoni elementari
Rappresentazione
del corpo nello spazio (Figura 1.3)
Controllo della conArea motoria
Frontale
trazione dei muscoli
primaria
(Figura 1.4)
Programmazione
Area motoria
sequenze motorie
Frontale
supplementare
complesse
(Figura 1.5)
Tabella 1 - Aree corticali e funzioni motorie
Area parietale
posteriore
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Parietale
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SPORT
METODI
Formulazione struttura di lavoro
Uno dei compiti che si impone il preparatore atletico
nel settore giovanile quello di controllare come i
giovani calciatori reagiscano ai carichi di lavoro a cui
vengono sottoposti. Unitamente ai soliti sistemi di rilevazione
per
la
frequenza
cardiaca
(cardiofrequenzimetro), controllo dei km fatti (gps),
filmati delle esercitazioni, ecc, nello studio si utilizzata lapparecchiatura ITB in grado di rilevare sia il
tempo di reazione semplice sia quello di reazione
complesso, oltre ai tempi di percorrenza di distanze
stabilite.
Per valutare le variabili che determinano la velocit di
risposta ad uno stimolo si devono prendere in considerazione le modalit attraverso le quali limpulso genera una reazione motoria e di come lazione motoria
si manifesta.
Durante lesecuzione delle prime prove, con la strumentazione ITB, i tempi di risposta rilevati dalla macchina non erano affidabili e credibili. Il problema
stato risolto con lo studio dei filmati.
La posizione di partenza, inizialmente, prevedeva il piede di spinta
sulla pedana (Figura 2), ma ci determinava degli errori di rilevazione.
Il tempo che veniva misurato
dallapparecchiatura non era da
considerarsi il tempo di reazione,
ma un tempo composto da pi mo- Figura 2 - Apmenti: la reazione, il caricamento, la poggio scorretto
spinta.
La correzione della posizione di
partenza, organizzata con il piede
anteriore, quello di spinta, sul terreno davanti alla pedana e quello posteriore, di recupero per il primo
passo, in appoggio e di attivazione
sulla pedana (Figura 3), ha fatto si
che il tempo rilevato dallITB fosse il Figura 3 - Apminor tempo di reazione possibile poggio corretto
per latleta ad uno stimolo sonoro e
visivo.
RISULTATI
Per riflesso si intende una reazione automatica e ste-
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SPORT
STRUTTURA
FUNZIONE
ANALISI SPAZIALE
CORTECCIA PARIETALE
PIANIFICAZIONE
MOVIMENTI
AREA PREMOTORIA
ESECUZIONE PROGRAMMI
MOTORI
MIDOLLO SPINALE
STIMOLAZIONE UNITA
MOTORIE
RECETTORI
MUSCOLI
FEEDBACK
SENSITIVO
ESECUZIONE MOVIMENTO
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SPORT
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SPORT
La legge di Hick in relazione con il II stadio di elaborazione dellinformazione, perch pertinente alla
quantit dinformazione con cui lesecutore ha a che
fare, prima di decidere cosa fare. LITB prevede la
possibilit di stimolare, allenare, controllare i tempi di
reazione complessi proponendo diverse soluzioni da
poter gestire liberamente a scelta dellutente. In questo caso si scelto di sottoporre allenamenti mirati
con tre soluzioni: dritto avanti, 45 a sinistra e 45 a
destra rispetto al piano frontale dellatleta.
La posizione di partenza dellatleta quella gi stabilita precedentemente con il piede di recupero posto
dietro in attivazione della pedana, mentre quello utile
alla spinta iniziale posto davanti e fuori dalla pedana.
Il segnale sonoro rimane invariato, mentre quello visivo una freccia rossa che indica la direzione da
prendere, in figura 9 i risultati del test dentrata.
4. Numero di esercitazioni da eseguire in serie prima con lITB poi esercizio tecnico con indicazione del mister su cosa fare.
In questo caso, prima esercizio con lITB a tre fotocellule, poi il giocatore controllava la palla passatagli dal
mister e la calciava allinterno della porticina indicata
dal mister stesso al momento del controllo.
Nelle esercitazioni con la palla si optato di usare i
colori con tattiche di gioco, partite a tema e possessi
palla.
Esercitazione in gruppo, 20 giocatori nella met campo, due colori, tre palloni, svolto solitamente nella fase di riscaldamento, variazioni di passaggio della palla:
1. Al colore opposto giocatori sempre in movimento
2. Uno-due corto stesso colore, lungo colore opposto, giocatori sempre in movimento
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SPORT
D
Figura 11 - Variazioni % di
TRC pre-post
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Questo tipo di lavoro ha permesso di approfondire e
analizzare sul campo i TRS e i TRC. I dati raccolti e i
risultati ottenuti da gruppo di giovani calciatori testati
fanno pensare che la strada intrapresa possa essere
una proposta operativa corretta per migliorare queste
capacit: trenta partite giocate, una sola quella persa
tutte le altre vinte, 118 gol fatti, 8 subiti e lotta per raggiungere la finale nazionale di categoria.
Per i tempi di reazione semplici, TRS, i dati hanno
evidenziato miglioramenti personali al di l delle a-
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SPORT
19
20
21
SPORT
METODI
Soggetti
Il campione era formato da 20 ciclisti, amatori e professionisti, maschi con una et media di 39,6 anni, un
peso medio di 73Kg (SD 8,1) ed un altezza di 177,5
cm (SD 7,3).
Tutti i soggetti della sperimentazione hanno preso
parte liberamente al protocollo, firmando un consenso
informato e godevano di buona salute.
I soggetti sono stati divisi in 2 gruppi: VERO e PLACEBO.
Il primo gruppo assumeva realmente i precursori
dellossido nitrico, a differenza del secondo che invece assumeva soltanto delle sostanze inerti.
Non vi era alcuna differenza di odore, sapore, colore,
consistenza tra il VERO ed il PLACEBO, nemmeno le
confezioni dove i prodotti erano contenuti differivano
luna dallaltra.
I soggetti, naturalmente, non erano a conoscenza di
quale sostanza avrebbero assunto.
Protocollo operativo
Al fine di valutare se la somministrazione di precursori
dell Ossido Nitrico produce variazioni nell'ambito della performance, si intende valutare attraverso un test
IMSS (Incremental Multi-Short Step) il Massimo Lattato Stazionario. Questi test verranno effettuati secondo
delle tempistiche ben precise:
al tempo 0
al tempo 1 (dopo 1 settimana di somministrazione di precursori dellOssido Nitrico)
al tempo 2 (dopo 1 mese di somministrazione di
precursori dellOssido Nitrico)
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SPORT
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SPORT
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
CONSEGUENZE
A
LUNGO
TERMINE
DELLINTERVENTO DI APPENDICECTOMIA SULLA EVOLUZIONE DELLA PATOLOGIA DEGENERATIVA DEL DISCO INTERVERTEBRALE LOMBOSACRALE. STUDIO OSSERVAZIONALE E STORICO PROSPETTICO
Contigliani Riccardo
Fisioterapista, D.O. m R.O.I. co-direttore Abe ostheopaty school
INTRODUZIONE
Gli interventi chirurgici addominali, in modo particolare quelli dellappendicectomia sono tra i pi frequenti
in Italia.
Lintervento chirurgico rappresenta un trauma per il
corpo umano, durante il quale vengono danneggiati
diversi tipi e strati di tessuto con differente capacit
riparativa.
Le aderenze sono delle cicatrici interne che possono insorgere durante il processo di riparazione, coinvolgendo i tessuti lesi e il peritoneo. Questo processo
di riparazione, mediante la rigenerazione del connettivo di sostegno, assicura la continuit morfologica locale, ma non garantisce un ottimale ripristino funzionale.
Durante lesperienza clinica capita spesso di vedere
pazienti con esiti cicatriziali pi o meno rilevanti, che
lamentano algie vertebrali e altrettanto spesso capitano pazienti operati di ernia discale al rachide lombare
e allinterno della loro anamnesi appare spesso di
essere stati, anni prima operati di appendicectomia.
In seguito a revisione bibliografica di osteopati affermati, che hanno trattato questo argomento, si pensato di offrire un buon contributo alla posturologia
portando avanti una ricerca che dimostrasse le conseguenze cliniche di una operazione di appendicectomia attraverso una analisi epidemiologica osservazionale ed uno studio sperimentale storico prospettico.
Si deciso quindi di provare a verificare se esistono
relazioni significative tra le due patologie e se gli esiti
cicatriziali di una appendicectomia possono causare
nel tempo una lombalgia con conseguente discopatia
al rachide lombare. Lo studio stato effettuato grazie
alla preziosa collaborazione del Dott. Alessandro Zalaffi, neurochirurgo e ricercatore presso il policlinico
Universitario di Siena, ed composto da due ricerche distinte.
METODI
La prima ricerca di tipo osservazionale, si propone di
dimostrare statisticamente se un paziente operato
almeno 10 anni prima di appendicectomia ha pi probabilit di soffrire di lombalgia o di sviluppare discopatie-ernie lombari rispetto ad un soggetto non operato. Nella prima parte dello studio sono stati analizzati 47 pazienti operati di ernia lombare nellanno
1994 presso il Reparto di Neurochirurgia del Policlinico di Siena per valutare quanti dei pazienti operati
siano stati appendicectomizzati in precedenza.
La seconda parte della ricerca stata effettuata sotto-
ponendo ad un gruppo di 20 persone operate di appendicectomia presso LUnit Sanitaria di MassaCarrara e l Unit Sanitaria di Parma, un questionario
comprendente una scala di misura del dolore lombare
di Roland and Morris ed un elenco delle eventuali
discopatie od ernie diagnosticate. E stato utilizzato
un gruppo di controllo di 20 persone random con le
stesse caratteristiche non operate di appendicectomia a cui stato sottoposto lo stesso questionario.
Sono stati utilizzati dei criteri di inclusione e di esclusione, e i dati ottenuti sono stati analizzati e confrontati per arrivare a dati statistici.
Criteri di inclusione
Gruppo pazienti appendicectomizzati
Et compresa tra i 30 e i 65 anni
Operazione di appendicectomia effettuata da almeno 10 anni presso lUnit Sanitaria di MassaCarrara o presso lUnit Sanitaria di Parma e
Provincia.(Per garantire lomogenit degli interventi)
Gruppo pazienti discectomizzati
Et compresa tra i 30 e i 65 anni
Operazioni di ernia del disco effettuate presso il
Reparto di Neurochirurgia DellOspedale Universitario Di Siena (Per garantire la omogeneit degli interventi)
Gruppi di controllo persone sane
Et compresa tra i 30 e i 65 anni
Criteri di esclusione:
Gruppo appendicectomizzati
Presenza di patologie autoimmunitarie
Presenza di malattie neurologiche degenerative a
carico del Sistema Nervoso Centrale o periferico
(storia di ictus, polineuropatie,ecc.)
Storia di trauma a carico della muscolatura muscolo-scheletrica o addominale
Effettuazione di altri interventi chirurgici a livello
toraco addominale o vertebrale
Portatori di protesi agli arti inferiori ( anche articolari)
Pazienti con neoplasie maligne
Gruppo discectomizzati
Presenza di patologie autoimmunitarie (es. artrite
reumatoide ecc.)
Presenza di malattie neurologiche degenerative a
carico del Sistema Nervoso Centrale o periferico
(storia di ictus, polineuropatie,ecc.)
Storia di traumi con distorsione e con compressione del rachide nei 5 anni precedenti
allintervento e in ogni caso traumi alla colonna
vertebrale che necessitano di pi di due giorni di
ricovero
Portatori di protesi agli arti inferiori
Neoplasie maligne
Presenza di altre patologie rachidee strutturali in
grado di modificare la corretta statica ( es. spondilolisi ecc.)
Gruppi di controllo persone sane
Presenza di patologie autoimmunitarie (es. artrite
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
reumatoide ecc.)
Presenza di malattie neurologiche degenerative a
carico del Sistema Nervoso Centrale o periferico
(storia di ictus, polineuropatie,ecc)
Storia di traumi con distorsione e con compressione del rachide nei 5 anni precedenti
allintervento e in ogni caso traumi alla colonna
vertebrale che necessitano di pi di tre giorni di
ricovero
Portatori di protesi agli arti inferiori (anche articolari)
Pazienti che hanno subito un trauma muscolo
scheletrico o addominale
Effettuazione di altri interventi chirurgici a livello
toraco addominale
Materiali
Tutti i pazienti hanno compilato un questionario
(Figura 1) per la valutazione della disabilit conseguente al dolore lombare e della intensit del dolore
lombare con i dati anagrafici e le eventuali patologie
discali o altre patologie presenti o passate e con lo
stato di salute attuale.
Il questionario un derivato leggermente modificato
del questionario di Roland and Morris pubblicato su
Spine nel 1983 (Roland & Morris; 1983).
Si adottata e modificata la traduzione di questo questionario che era presente nel libro: Le scale di misura delle malattie muscolo scheletriche di Donatella
Bonaiuti (Bonaiuti; 2000) .32
Esso si compone di 3 parti:
1.
Il questionario di misurazione disabilit si divide
in 24 item. Ciascuna croce apposta dalla persona
in esame vale un punto ed il punteggio varia da
zero a ventiquattro. Come suggerito dagli autori
un punteggio superiore a 14 nella valutazione di
un risultato stato considerato come non buono
per lo stato di salute della persona in esame.31
2. Scala di misurazione del dolore lombare. Questa
scala, che nella figura del termometro del questionario ha sei gradazioni, permette di assegnare un punteggio da 0 (nessun dolore) a 5
(massimo dolore sopportabile). Attraverso
lanalisi di questa scala possibile conoscere
lintensit di dolore presente al momento della
compilazione del questionario.
3. Questionario sulle patologie presenti nelle persone osservate, in modo da poter analizzare la presenza o meno di patologie discali lombari e/o di
appendicectomia e/o di altre patologie. E possibile rilevare quante discopatie od ernie sono state diagnosticate al paziente, se e a che et stato operato di appendicectomia. Si ritenuto che
bastasse elencare le patologie discali diagnosticate in quanto si suppone che un paziente con
ricorrenti lombalgie gravi si rechi almeno una volta dal medico per ulteriori accertamenti clinici o
strumentali.
Metodi, sigle e valori utilizzati nella ricerca
I dati raccolti sono stati elaborati con il programma
excel.
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
40%
35%
30%
38,30%
25%
20%
15%
10%
11%
5%
0%
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
E stata effettuata una analisi statistica secondo tavole di contingenza (Chi Quadro e Fischer Exact Test)
tra i due gruppi e tutti i parametri studiati sono risultati
essere statisticamente differenti tra i due gruppi.
Ci dimostra che la percentuale di appendicectomizzati nel gruppo dei discectomizzati (Gruppo A) del
38,3% dato notevolmente superiore alla media degli
appendicectomizzati nella popolazione, circa 11%
(Figura 2).
E risultata una differenza significativa tra i due gruppi
con un (P = 0,0110).
Nella seconda parte dello studio si sono messi a confronto il gruppo operati di appendicectomia (gruppo B)
con i non operati di appendicectomia (gruppo C).
Sono stati selezionati in maniera casuale venti soggetti operati di appendicectomia dal 1959 al 1987, di
et media 41,15 +- 10 anni (9 femmine ed 11 maschi)
ai quali stata somministrato il questionario. Era presente una discopatia lombare diagnosticata in 10 casi
(50%), unernia discale era stata diagnosticata clinicamente o strumentalmente in 7 casi (35%), presentavano un punteggio della scala di misurazione del dolore superiore o uguale a 2 il 55 % dei soggetti (11
casi) e 7 pazienti (35%) presentavano un punteggio
uguale o superiore a 10 nella scala di disabilit soggettiva.
Tra i 20 soggetti di controllo selezionati in maniera
casuale (un questionario somministrato presso un
centro commerciale) e stratificati per et e sesso solamente un paziente (5 %) presentava una discopatia
lombare diagnosticata ed una ernia lombare diagnosticata clinicamente o strumentalmente. La scala del
dolore lombare era uguale o superiore a 2 in 4 pazienti (20%) e la scala di valutazione soggettiva era
uguale o superiore a 10 in 3 soli pazienti (15%).
Mettendo a confronto le diverse specifiche del questionario tra il gruppo B ed il gruppo C si rilevata
una significativa differenza tra le discopatie presenti
(DD) con un valore (P = 0,0046); una significativa
differenza per quanto riguarda le ernie EDC+EDS con
un valore (P = 0.00234); una non significativa differenza tra le scale di valutazione del dolore lombare
SVDL (P = 0.0500); una non significativa differenza
tra le scale Roland & Morris RM (P = 0,2733).
In Figura 3 riportato il confronto tra gli apppendicecOA
NO OA
60%
50%
40%
55%
50%
30%
35%
35%
20%
20%
15%
10%
5%
5%
0%
DD
ECD ed ESD
RM
Parametri analizzati
SVDL
tomizzati e i controlli.
Soggetti appendicectomizzati (gruppo B):
Discopatie diagnosticate: 50%
Ernie clinicamente o strumentalmente diagnosticate:
35%
Scala Roland and Morris: 55%
Scala valutazione del dolore lombare: 35%
Soggetti non appendicectomizzati (gruppo C):
Discopatie diagnosticate: 5%
Ernie clinicamente o strumentalmente diagnosticate:
5%
Scala Roland and Morris: 20%
Scala valutazione del dolore lombare: 15%.
DISCUSSIONE E CONCLUSIONI
Arrivati alla fine di questa ricerca possiamo tracciare
un bilancio sui risultati ottenuti. Nella prima parte della
ricerca emerso che tra il gruppo di pazienti operati
di ernia del disco intervertebrale nell anno 1994 presso il Policlinico Universitario di Siena (gruppo A)
lincidenza delle appendicectomie rispetto al numero
di appendicectomizzati nella popolazione molto pi
elevato con una differenza altamente significativa tra i
due gruppi (P = 0,0110).
Mentre nel gruppo A ci aspettavamo di trovare solo
l11% di appendicectomizzati abbiamo riscontrato che
erano il 38% mostrando cos una grossa relazione tra
gli appendicectomizzati e le conseguenti discectomie
lombari.
La seconda parte della ricerca ha evidenziato una
differenza altamente significativa (P< 0.05) tra il gruppo B, (composto da 20 pazienti appendicectomizzati)
ed il gruppo C, (composto da 20 pazienti sani) per
quanto riguarda lanalisi delle discopatie e ernie lombari.
Non sono apparse differenze significative tra il gruppo
B e C, relative alla scala di valutazione del dolore
lombare e la scala di Roland and Morris (P> 0.05 oppure P= 0,05).
APPLICAZIONI PRATICHE
Attraverso questo studio appare evidente quindi un
influenza della appendicectomia nella evoluzione di
patologie del disco intervertebrale mentre meno rilevanti sembrerebbero le relazioni con lintensit del
dolore lombare ed il grado di incapacit nel compiere
le attivit della vita quotidiana.
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
LESIONI DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE. CASO STUDIO - PRIMA PARTE: ATTIVIT
MOTORIA PRE-OPERATORIA
Bartolucci Paolo
Dott. in Scienze Motorie, Chinesiologo
INTRODUZIONE
Questo articolo vuole essere una condivisione di
unesperienza lavorativa e un contributo sullefficacia
dellattivit motoria pre-operatoria per predisporre in
buone condizioni la muscolatura dellarticolazione
interessata, cosi come lorganismo in toto,
nelladattamento come risposta allo stress
dellintervento di ricostruzione del legamento, della
riabilitazione e sugli effetti nel post operatorio e nella
fase di ritorno allattivit fisica di riferimento.
Nella seconda parte dellarticolo si affronter in modo
pi specifico il percorso di riabilitazione postoperatorio, guidato e monitorato dal fisioterapista,
come dal medico specialista e del percorso di rieducazione e riatletizzazione per riportare il soggetto in
causa ad affrontare in modo ottimale le attivit di tutti i
giorni come, e soprattutto, le attivit sportive praticate.
Inoltre nella seconda parte si andr a verificare la validit e lutilit dellattivit pre-operatoria, quindi quali
benefici, o lassenza di essi, saranno riscontrati nel
trattamento post-operatorio.
Nell'ambito delle lesioni da sport, la patologia del ginocchio preoccupa in misura maggiore sia l'atleta sia
il medico, in quanto le strutture che possono essere
coinvolte sono numerose e importanti.
Possiamo trovare patologie acute traumatiche che
riguardano generalmente gli sport di contatto sia a
squadre (calcio, calcio a 5,basket,rugby eccetera) sia
individuali (arti marziali, lotta eccetera), ma anche
sport individuali nei quali il rischio di torsione elevato (sci, sport motoristici, corse campestri eccetera), e
tutto il gruppo delle patologie da sovraccarico, che
riguardano in modo particolare le strutture meno vascolarizzate come cartilagini e tendini, ma che possono usurare anche le strutture capsulo-legamentose
e ossee.
noto che queste patologie sono in netto e costante
aumento: quelle traumatiche per motivi di maggior
dinamica, ma anche di maggiore aggressivit degli
sport di contatto, contrassegnati pertanto da traumi
che si verificano con maggiore forza e velocit; quelle
da sovraccarico per metodiche di applicazione e di
intensit dei carichi sempre maggiore al fine di ottenere risultati a livello muscolare e di prestazione sempre pi alti.
Si possono considerare altri due aspetti riguardo alla
genesi e all'incidenza della patologia traumatica.
Sicuramente le lesioni del ginocchio sono pi numerose e si diversificano anche come organi bersaglio .
Per esempio, negli atleti di due o tre generazioni fa un
trauma distorsivo al ginocchio coinvolgeva prevalentemente i muscoli e i legamenti collaterali, specialmente quello mediale; oggi molto pi coinvolto il pivot
PATOGENESI
La variet dei momenti traumatici che intervengono
nel determinare linteressamento pi o meno grave
delle strutture capsulo-legamentose del ginocchio
rendono difficoltoso sistematizzare in precisi schemi
patogenetici le diverse lesioni anatomo-patologiche.
Didatticamente si pu dire che i meccanismi patogenetici pi frequenti sono (Morlacchi & Mancini; 2010):
1. Sollecitazione in valgismo a ginocchio atteggiato
in flessione e tibia in rotazione esterna (trauma in
valgo-flessione esterna: in tale evenienza si verifica dapprima limpegno del L.C.I. (legamento
collaterale interno/mediale) e quindi quello del
P.A.P.I. e del L.C.A.
2. Sollecitazione in varismo, a ginocchio atteggiato
in flessione e tibia in rotazione interna: in tale
evenienza si verifica soprattutto la lesione del
L.C.A. (sono traumi tipici da sport: cambio di direzione, ricaduta da un salto, etc.)
3. Sollecitazione in valgismo, a ginocchio esteso: in
questo caso si verifica la lesione del compartimento mediale del L.C.A. e del L.C.P.
4. Sollecitazione in varismo a ginocchio esteso: in
questo caso si verifica la lesione del P.A.P.E., del
L.C.P. e del L.C.A.
5. Possono verificarsi meccanismi che provocano
lesioni isolate dei legamenti crociati: iperestensione forzata del ginocchio, pu causare la lesione
del L.C.A.; mentre un trauma sagittale in corrispondenza delle epifisi prossimale della tibia
stessa, a ginocchio atteggiato in flessione
(trauma da cruscotto), pu determinare la lesione
del L.C.P.
ANATOMIA PATOLOGICA
Si possono distinguere didatticamente:
1. Distorsioni di I grado: semplice distensione o di-
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
Muscoli flessori. Il soggetto in posizione prona, con i piedi appoggiati a terra, estende
lanca sollevando larto a ginocchio esteso.
Muscoli flessori. Il soggetto in posizione eretta, con il ginocchio bloccato al lettino flette fino a 90 ed estende larto molto lentamente.
Esercizi a catena cinetica chiusa a carico naturale.
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
Defaticamento su cyclette.
Stretching.
Dopo il primo mese di attivit il soggetto ha affermato
di percepire una migliore contrazione di tutta la muscolatura e conseguenzialmente anche un sufficiente
miglioramento sul controllo dellarticolazione.
Nel secondo mese di attivit, sulla base degli effetti
percepiti dal soggetto nel primo, sono state aggiunte
alcune esercitazioni e progressivamente anche le
serie e le ripetizioni (utilizzo di carichi esterni come
bende elastiche e pesi a fascia).
SECONDO MESE
Riscaldamento su cyclette.
Stretching.
Esercizi di potenziamento a catena cinetica aperta a carico naturale e con l'ausilio di peso a fascia
(carichi bassi e progressivi). 3 serie da 30 a 50
ripetizioni. Stessi esercizi del mese precedente.
Esercizi di potenziamento a catena cinetica chiusa a carico libero.
Il soggetto mantiene una semiaccosciata
(30 gradi flessione) per 15 secondi, quindi
ritornare in posizione di partenza.
Esercizi di potenziamento contro resistenza elastica a catena cinetica chiusa.
il soggetto dalla posizione di semiaccosciata
si porta in estensione contro resistenza elastica per poi tornare nella posizione di partenza.
Esercizi di potenziamento a catena cinetica aperta a carico naturale. Stessi esercizi del mese precedente.
Esercizi di potenziamento contro resistenza elastica a catena aperta.
Muscoli flessori. Il soggetto in posizione prona flette l'arto leso fino a 90 contro la resistenza elastica e rilascia in distensione
molto lentamente.
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MEZZI E METODI PER LANALISI DEL MOVIMENTO UMANO - TERZA PARTE
ELAV JOURNAL Anno V Numero 20
no evidenziati come svantaggi le condizioni ambientali che possono interferire con il fascio luminoso
(illuminazione, pioggia etc.), linfluenza della forma
delloggetto che attraversa il fascio sul tempo registrato per quanto riguarda le fotocellule classiche e le
procedure e i tempi di montaggio e calibrazione per
quanto riguarda i sistemi modulari (Dal Monte & Faina, 2000; Dalla Vedova, Gallozzi, Besi, Faina, 2006).
ENCODER LINEARI A FILO
Un encoder a filo altro non che un piccolo box contenente un rocchetto di filo arrotolato che viene agganciato allatleta o allattrezzo utilizzato (Figura 3).
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Nonostante ci i GPS trovano una grande applicazione in Australia essendo utilizzati dai coach per ottenere informazioni in real-time sui giocatori (Aughey &
Faloon, 2010; Gray, Jenkins, Andrews, Taaffe, Glover, 2010; Wisbey, Montgomery Pyne, Rattray, 2010).
Inoltre in questi ultimi anni i GPS hanno acquisito una
grande schiera di proseliti tra i runner e i ciclisti amatoriali e non e tra gli appassionati di percorsi montani
e di trekking (Figura 6). Tra i fattori che determinano il
successo tra il pubblico sportivo si possono elencare
il basso costo di questi strumenti, la semplicit duso
e lo scarso ingombro (poco pi grossi di un normale
orologio da polso o di un cardiofrequenzimetro), nonch leffetto scenico di scaricare e vedere il proprio
tragitto sul proprio computer dopo un allenamento in
pista o su percorsi di cui non si conosce la pendenza
o la distanza.
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forniscono informazioni circa lorizzontalit dello strumento e infine i sensori complementari, i giroscopi,
vengono utilizzati per eliminare laccumulo di dati derivante dalle continue correzioni dellorientamento
ottenuto dagli altri sensori.
I sensori inerziali per la cattura del movimento possono lavorare singolarmente o in forma complessa e
articolata tra loro formando dei veri e propri sistemi di
acquisizione del movimento senza luso di filmati
(Figura 14).
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ALIMENTAZIONE
Howard, Lefevre, Lusting Sacks,Steffen, WylieRosett, 2009) oltre alla sopracitata classificazione si
tende a specificare ulteriormente e a parlare di zuccheri intrinseci, estrinseci, zuccheri complessivi e sciroppo di mais:
Zuccheri intrinseci: naturalmente presenti negli
alimenti, sono quelli contenuti nella porzione integra di frutta, verdura e prodotti lattiero caseari.
Zuccheri estrinseci: aggiunti, sono gli zuccheri e
gli sciroppi aggiunti ai cibi durante le lavorazioni
industriali o i metodi di preparazione degli alimenti.
Zuccheri complessivi: includono entrambe le precedenti definizioni.
Sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio:
prodotto dallo sciroppo di mais, prevalentemente
costituito da glucosio, che subisce processi enzimatici per aumentare il contenuto di fruttosio. Il
risultato finale uno sciroppo costituito al 55%
dal fruttosio e per il 45% dal glucosio.
A causa della caratteristica di conferire ai cibi il gusto
dolce, possibile ricordare che le sostanze dolcificanti possono essere distinte in due gruppi, dolcificanti nutrienti e non nutrienti (Tabella 1,2,3).
A loro volta, mono e poli vengono suddivisi in disponibili (zuccheri e amido) direttamente utilizzabili dalla
cellula per il metabolismo energetico, e non disponibili
(fibra alimentare) non digeribili e non assorbibili per
cui non direttamente utilizzabili per i processi metabolici. In questo caso sono fermentati dalla flora batterica intestinale e trasformati in acidi grassi a catena
corta.
disaccaridi
Lattosio (Gal-G), Saccarosio (G-F), Maltosio (GG)
DISP
Latte e alcuni derivati, canna e
Lattulosio, Raffinosio, ecc.
NO DISP barbabietola,semi germinati
Complessi
polisaccaridi
DISP
Cereali, legumi, tuberi, frutta farinosa
Amido (G-G-G.): Amilosio e Amilopectina
Cellulosa e Emicellulosa
NO DISP Vegetali
Glicogeno (G-G-G.)
DISP
Carne e pesce
Inulina
NO DISP Cipolla
Mannosani
NO DISP Legumi
NO DISP Frutta e marmellata
Pectine
Pentosani
NO DISP Frutta e gomme
Tabella 1 - Composizione glucidica degli alimenti di pi comune utilizzo nellalimentazione razionale
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ALIMENTAZIONE
RICOGNIZIONE SUL SIGNIFICATO METABOLICO DEI CARBOIDRATI
ELAV JOURNAL Anno V Numero 20
0,0 kcal/g
6
6
5
5
5
4
4
3
3
2
1
0
0
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ALIMENTAZIONE
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ALIMENTAZIONE
della grelina, ormone che consente la percezione della fame a livello cerebrale. Interferisce anche con il
normale trasporto e con il signalling di un altro ormone, la leptina, responsabile del senso di saziet. Riduce la percezione di compensazione legata al signalling della dopamina,diminuendo cos il piacere legato
al cibo e obbligando lindividuo ad un aumento nel
suo consumo (Lustig, 2010; Garber & Lustig, 2011).
In termini evoluzionistici, lo zucchero era disponibile
per i nostri avi sottoforma di frutto solo per pochi mesi
lanno, peraltro quelli di maggiore necessit di cibo, o
sottoforma di miele, prodotto dalle api. Ma pi di recente, lo zucchero stato aggiunto a quasi tutti i processi di trasformazione alimentare, limitando le scelte
del consumatore. (Vio & Uay, 2007). In pratica mentre
la natura rende difficoltosa lassunzione spontanea di
zucchero, gli uomini la facilitano; e ad oggi nella
maggior parte del mondo si consumano pi di 500
calorie al giorno assunte solamente attraverso gli zuccheri aggiunti.
CONCLUSIONI
Il panorama alimentare offre sempre numerosi spunti
che ci ricordano di quanto ancora si potrebbe e si dovrebbe fare in termini di ricerca scientifica. In particolare la questione carboidrati da sempre risultata
ostica. Se da una parte rappresentano il combustibile
irrinunciabile per le nostre capacit energetiche,
dallaltra possibile cadere in diversi errori. La scelta
fortemente limitata, la ripetitivit e soprattutto la quantit da preferire sono riferimenti che continuano a creare confusione e ad alimentare la scarsa consapevolezza a riguardo.
In questo articolo si voluta fare un po di chiarezza
in merito a tali argomenti prevalentemente sollecitando una maggiore attenzione rispetto al potenziale ruolo tossico dello zucchero. Le sue potenzialit nocive
sono ulteriormente amplificate dal largo utilizzo
nellindustria alimentare sottoforma di zuccheri aggiunti, e nella ampia distribuzione di tali prodotti tra la
popolazione, a maggior ragione tra i pi giovani. L
invecchiamento fisiologico legato ad un eccessivo
consumo di zuccheri stato ampiamente documentato in letteratura, ma non la stessa chiarezza stata
fatta in merito alla reale dose veleno. Pi che mai la
sensibilizzazione della popolazione attraverso campagne di educazione alimentare e la reale e cosciente
attenzione delle autorit con competenza su salute
pubblica e prevenzione sarebbero fortemente auspicabili, senza dimenticare il coinvolgimento delle industrie di settore. Un piano di sistema integrato rappresenta lunica strada percorribile per la contestualizzazione di questa che a tutti gli effetti unepidemia globale.
APPLICAZIONI PRATICHE
Lutilizzo degli zuccheri, o meglio dei carboidrati, non
pu essere escluso dallalimentazione di chi pratica
un attivit sportiva, a qualsiasi livello. Ci che deve
essere considerata sono qualit, fonte e quantit degli stessi; non nemmeno da sottovalutarne la combi-
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8. Vio F., Uauy R. in Food Policy for Developing
Countries: Case Studies (eds Pinstrup-Andersen,
P. & Cheng, F.) No. 9-5 (2007).
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47
NEWS
La supplementazione di creatina (Cr) stata ampiamente utilizzata tra gli atleti e gli individui fisicamente
attivi. Secondaria alla sua capacit di migliorare le
prestazioni, pu verificarsi un aumento dello stress
ossidativo, inducendo quindi preoccupazione per il
suo utilizzo. Lo scopo di questo studio quello di indagare gli effetti della supplementazione di Cr monoidrato e allenamento con sovraccarico sulla forza muscolare e il profilo dello stress ossidativo negli atleti.
E stato utilizzato uno studio randomizzato in doppiocieco, placebo controllato per valutare 26 maschi giocatori brasiliani di pallamano delite, divisi in 3 gruppi:
gruppo integrato con Cr monoidrato (GC, N = 9),
gruppo placebo (GP, N = 9), gruppo di controllo
(COT, N = 8) per 32 giorni. Tutti i soggetti sono stati
sottoposti ad un programma di allenamento con sovraccarichi. I campioni di sangue sono stati analizzati
a 0 e 32 giorni dopo la supplementazione di Cr per
analizzare i marker di stress ossidativo, specie reattive dell'acido tiobarbiturico (TBARS), lo stato antiossidante totale (TAS), e acido urico. Sono stati analizzati
creatina fosfochinasi, urea e creatinina. Sono stati
eseguiti tests di fitness (1 ripetizione massimale 1RM e resistenza muscolare) sulla panca piana. Sono stati anche valutati peso corporeo e l'altezza, la
percentuale di grasso corporeo (plicometria) e area
muscolare superiore. La supplementazione di Cr monoidrato associato a un programma con pesi ha promosso un significativo aumento della forza muscolare
senza indurre cambiamenti nella composizione corporea. L'aumento osservato significativo di acido urico e
la diminuzione in TAS suggeriscono che la supplementazione di creatina, nonostante incrementi la forza muscolare, potrebbe indurre stress ossidativo e
ridurre lo stato antiossidante totale dei soggetti.
Percrio S, Domingues SP, Teixeira LF, Vieira JL, de
Vasconcelos F, Ciarrocchi DM, Almeida ED, Conte M.
J Int Soc Sports Nutr. 2012 Dec 21;9(1):56
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ALIMENTAZIONE
48
NEWS
La rigidit longitudinale in flessione e lelasticit dellintersuola sono due caratteristiche importanti nella costruzione di scarpe da corsa. Materiali rigidi elastici (ad
esempio fibra di carbonio) possono essere utilizzati
per modificare il comportamento in flessione dellintersuola. Lo scopo di questo studio stato quello di indagare gli effetti della modificazione della rigidit intersuola e elasticit sulla meccanica articolare dell articolazione metatarso-falangea (MTP) durante la marcia
in 19 soggetti di sesso maschile a 3,5 m / s. La rigidit
in flessione e lelasticit dellintersuola sono state modificate mediante solette di fibra di carbonio di spessore variabile. Irrigidimento delle strutture della scarpa
intorno all'articolazione MTP causava uno spostamento del punto di applicazione della forza verso il bordo
anteriore dell'interfaccia terreno scarpa. Il lavoro negativo stato significativamente ridotto per la scarpa pi
rigida e allo stesso tempo stato trovato un incremento significativo del lavoro positivo a livello dellarticolazione MTP. Sembra plausibile che questultimo aumento origini dal riutilizzo di energia elastica che stata immagazzinata allintermo della struttura elastica
passiva della scarpa e nelle unit muscolo-tendinee
che flettono le dita dei piedi. Inoltre un aumento della
rigidit longitudinale in flessione dellintersuola sembra
modificare le condizioni di lavoro e le capacit di generare potenza meccanica delle unit muscolo tendinee
che flettono plantarmente le articolazioni MTP, modificando il leveraggio della forza di reazione al suolo e la
velocit angolare dellarticolazione MTP.
Willwacher S, Knig M, Potthast W, Brggemann GP.
J Appl Biomech. 2012 Dec 27
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BIOMECCANICA
49
NEWS
Questo studio ha valutato l'ipotesi che l'attivit aerobica cronica e con sovraccarichi (AE+RE) potrebbe promuovere una maggiore ipertrofia muscolare rispetto a
solo esercizi con sovraccarico (RE). Dieci uomini (25
4 anni) hanno eseguito 5 settimane di allenamento di
estensione del ginocchio unilaterale AE+RE. L'arto
opposto stato sottoposto ad un regime di RE. LAE
era eseguita 6 ore prima di RE e consisteva di 45 minuti al cicloergometro unilaterale. Il RE consisteva di
4x7 ripetizioni eccentriche-concentriche massimali.
Diversi indici della funzione di estensione del ginocchio
in vivo sono stati misurati prima e dopo lallenamento.
La risonanza magnetica per immagini (MRI) ha valutato la sezione trasversa (CSA) del m. quadricipite femorale (QF) , il volume e intensit del segnale (SI). Le
biopsie ottenute dal m. vasto laterale hanno determinato la CSA della fibra, i livelli degli enzimi, e l'espressione del gene della miostatina, atrogin-1, MuRF-1,
PGC-1 e VEGF. Incrementi (P <0,05) nella forza isometrica e picco di potenza, rispettivamente, erano paragonabili in AE+RE (9 e 29%) e RE (11 e 24%). Il
volume del QF ha mostrato una maggiore crescita nel
AE+RE (14%, p <0,05) rispetto a RE (8%). CSA della
fibra muscolare aumenata del 17% dopo AE+RE (P
<0,05) e del 9% dopo RE (P> 0.05). La SI del QF
aumenta (12%, p <0,05) dopo AE+RE, ma non dopo
RE. Lattivit enzimatica della citrato sintasi aumenata (p <0.05) dopo AE+RE. I risultati suggeriscono che
l'aumento della capacit aerobica mostrato con
AE+RE stato accompagnato da un aumento pi robusto della massa muscolare rispetto RE. Anche se
questa risposta non stato riportato ad una maggiore
miglioramento della funzione muscolare, resta il fatto
che un AE intenso pu essere eseguito prima di un RE
senza compromettere il risultato delle prestazioni.
Lundberg TR, Fernandez-Gonzalo R, Gustafsson
T, Tesch PA.
J Appl Physiol. 2013 Jan;114(1):81-9
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FITNESS E SALUTE
50
NEWS
Pazienti ed atleti con una diminuita attivazione muscolare del gluteo, si pensa possano avere una inibizione
gluteale. Questa pu essere una componente di una
inibizione neuromuscolare artrogenica, che gi stata
ben documentata nel ginocchio e in tutte le articolazioni. Sebbene l'evidenza clinica che riguarda linibizione
gluteale aumenti, la ricerca di supporto inesistente.
Questo studio ha esaminato se linibizione neuromuscolare artrogenica si sia verificata nellanca dopo l'instillazione intra-articolare di un fluido durante le attivit
funzionali di estensione. Nove individui sani (4M/5F)
formavano il gruppo di controllo. Il gruppo di intervento
era formato da dodici pazienti (4M/8F) con patologia
dell'anca che richiedeva un artrogramma (distensione
capsulare mediante iniezione intra-articolare di liquido
di contrasto). I partecipanti hanno eseguito lesercizio
di ponte glutei (PB) ed estensione dell'anca attiva
(EXT) prima e dopo il tempo di controllo o di iniezione.
Il picco EMG del gluteo massimo stato rilevato bilateralmente. I risultati di questo studio forniscono un sostegno sostanziale per l'inibizione artogenica dopo
l'instillazione intra-articolare del fluido nellarticolazione
dellanca durante attivit funzionali. Questi concetti
sono di importanza clinica per pazienti e atleti. Comprendere il ruolo dellinibizione gluteale nel processo
lesivo essenziale per lo sviluppo di protocolli di riabilitazione e prevenzione.
Freeman S, Mascia A, McGill S.
Clin Biomech (Bristol, Avon). 2012 Dec 20
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RIABILITAZIONE E POSTUROLOGIA
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NEWS
Molta attenzione stata data recentemente sulla compatibilit di modalit di allenamento aerobico e anaerobico combinate. Pochi di questi studi, tuttavia, hanno
riportati dati ottenuti da soggetti altamente allenati.
Lobiettivo principale di questo studio stato di determinare la modalit di allenamento simultaneo di forzaendurance pi efficace per incrementare le prestazioni
di corsa in soggetti altamente allenati. Diciotto corridori maschi ben allenati (et 23,7 1,2 anni), con un
consumo massimo di ossigeno (VO2max) superiore a
65 mL kg min sono stati randomizzati in uno dei tre
gruppi: gruppo Endurance (EG=6), che hanno mantenuto il loro abituale allenamento, che includeva un allenamento di forza generale con Thera-band latex-free e
di endurance; gruppo Strength (SG=6) che ha eseguito esercici combinati con pesi e pliometrici e di endurance; gruppo Endurance-Strength (ESG=6), che ha
eseguito allenamenti di forza resistente con carichi del
40% e allenamento di endurance. Gli atleti si sono allenati per 12 settimane, 8 allenamenti a settimana (6 di
endurance e 2 di forza) e 5 settimane di de-training. I
soggetti sono stati testati in tre diverse occasioni (sono
stati misurati altezza del salto con contro-movimento,
altezza media nell hopping test, 1RM, economia di
corsa, VO2max, la frequenza cardiaca massima
(FCmax), velocit di picco, rating di sforzo percepito e
tempo su i 3 km). I risultati hanno rilevato significativi
effetti di interazione tempo x gruppo in quasi tutti i tests (p <0.05). Possiamo concludere che il concurrent
training sia per il SG e quello ESG ha portato al miglioramento della forza massima, economia di corsa e
velocit di picco, senza effetti significativi sul modello
cinetico del VO2. Il gruppo SG sembra anche dimostrare miglioramenti nel tempo sulla prova dei 3 km.
Sedano S, Marn PJ, Cuadrado G, Redondo JC.
J Strength Cond Res. 2013 Jan
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SPORT
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NEWS
METABOLISMO
CONVERGONO.
Lo stile di vita moderno, con la sua mancanza di attivit fisica quotidiana e l'esercizio fisico, predispone a
malattie croniche come il diabete mellito, l'obesit, l'ipertensione e le malattie coronariche. Camminare a
passo svelto come forma semplice e sicura di esercizio indubbiamente una misura efficace per contrastare i rischi di uno stile di vita sedentaria anche nel soggetto non allenato e potrebbe portare a una riduzione
della prevalenza di malattie croniche in tutte le popolazioni. Lo scopo di questa revisione quello di riassumere sistematicamente, analizzare e interpretare i benefici per la salute del Nordic Walking (camminare con
racchette), e di confrontarlo con il camminare a ritmo
sostenuto e il jogging. Sedici prove randomizzate e
controllate per un totale di 1062 pazienti e 11 studi
osservazionali con 831 pazienti sono stati identificati.
L'attuale analisi ha rivelato che per quanto riguarda gli
effetti a breve e lungo termine sulla frequenza cardiaca, consumo di ossigeno, la qualit della vita, e di altre
misure, Nordic Walking superiore alla camminata
veloce senza racchette e in alcuni punti finali al jogging. Il Nordic walking esercita effetti benefici sulla
frequenza cardiaca a riposo, la pressione sanguigna,
la capacit di esercizio, massimo consumo di ossigeno, e la qualit della vita in pazienti affetti da varie malattie e pu quindi essere raccomandato per una vasta
gamma di persone come prevenzione primaria e secondaria.
Tschentscher M, Niederseer D, Niebauer J.
Am J Prev Med. 2013 Jan;44(1):76-84
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OROLOGIO
CIRCADIANO
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