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Alfio Bisicchia
Nino Distefano
TREMILA
PAROLE NOSTRANE
Piccolo vocabolario
SICILIANO - ITALIANO
con tante etimologie,
molte illustrazioni originali
e alcune saporite amenit
BIANCAVILLA
2014
vrebbe far crescere la barba, anche se sei donna, come generalmente fanno tutti i libri che a tutti i costi ti vogliono insegnare qualcosa e lautore crede di aver fatto luovo con due
rossi!
Non avendo niente da fare, per ammazzare il tempo (prima
che il tempo ammazzi noi!), abbiamo tirato fuori dal dimenticatoio tante parole che hanno fatto compagnia ai nostri genitori, e un po anche a noi che abbiamo trascorso tre quarti
abbondanti della nostra esistenza nel secolo passato; le abbiamo fatte rivivere, le abbiamo schierate in bellordine in
maniera tale che incontrandole, uno dice: - bih, daveru, cci u
sinteva dire a ma nanna- ma matruzza quantu voti mu
diceva
In tal modo, tali parole diventano cose vive, con cui abbiamo avuto a che fare come fossero persone che non vedevamo da tanto tempo e ora, improvvisamente, ci si presentano davanti, prendono forma, e parlano, e ci parlano di un
ieri non tanto lontano ma che la corsa sfrenata della vita travolge e cancella.
Questo lo spirito con cui abbiamo affrontato la piacevole
fatica di compilare questo piccolo vocabolario: ci siamo divertiti andando a risvegliare esistenze dormienti, con la speranza che vi possano fare compagnia intrattenendovi in una
conversazione che vi procuri, insieme con un po di meraviglia, il piacere di riscoprire cose dimenticate.
Riscoprirete, infine, il fatto che il dialetto siciliano, come si
evince dai raffronti etimologici e semantici, abbia subito
linflusso delle lingue dei tanti dominatori che si sono
succeduti, nel corso dei secoli, nella nostra Isola, dai Greci ai
Romani, dagli Arabi agli Spagnoli e ai Francesi.
Biancavilla, 2014
Gli Autori
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AVVERTENZE
Ci corre lobbligo far presente che abbiamo volutamente trascurato di registrare molte parole siciliane che, sebbene rivedute
e corrette, sono facilmente collegabili, per assonaza, alle italiane, e alcune altre che non sono riuscite ad entrare nelle bocche
dei nostri predecessori e, a maggior ragione, delle nostre.
1) Lapostrofo allinizio della parola vuole indicare, generalmente, la caduta di una vocale.
2) La maggior parte dei sostantivi maschili al singolare trasformano la O, finale di parola, dellitaliano, nell U siciliana.
3) I verbi, allinfinito, in Sicilia finiscono in I (are = ari )
4) La doppia D sottolineata (DD ) indica un suono palatogengivale ( piddu ); se non sottolineata conserva il suono dentale ( friddu )
5) La sillaba GLIO delle parole italiane diventa GGHIU nelle
parole siciliane ( SCOGLIO SCOGGHIU ).
6) Per pronunziare bene TRA, TRE, TRI, TRO, TRU non c
altro da fare che allenarsi, per esempio, con: Nuatri ni videmu a Trapani tra tri uri
7) La T del gruppo STR, in certe zone dellIsola, si fa appena
sentire: - Strata stritta = Srata sritta - Struppiari = Sruppiari
Struppicuni =Sruppicuni - Strunzu = Srunzu.
.8) Questa dolce, sonora (ero); questa Z aspra, sorda
(zappa).
La sigla DMP vuol dire: Diceva Mio Padre
N.B. Si troveranno, qua e l, dei punti interrogativi: voglion
dire che gli autori passano la palla ai lettori sperando che, almeno
essi, sappiano trovare le giuste corrispondenze italiane.
A
Abbari = Gabbare, imbrogliare. DMP: pisu e musura non ti
abba e non ti duna ( il peso e la misura non ti toglie e non ti
d).
Abbentu = Riposo, tranquillit, serenit. La parola, con una
sola B e la O finale, si trova sul Dizionario della Treccani che
spiega: adattamento toscano di voce siciliana che risale al latino
adventus, arrivo. Per te non ajo abento notte e dia (Cielo dAlcamo).
Abbista = ( A vista). In forma evidente, senza voler nascondere nulla.
Abbonvegna = Ben venga, ben venuto/a, ma la A che apre la
parola suggerisce il piacere di chi riceve una visita attesa da
parecchio tempo. ( Nella bocca di qualcuno suonava abbommegna).
Abbonu bon = Alla men peggio.
Abbu = Scherno, canzonatura, beffa: fricci abbu = fare il
verso a qualcuno. Abbu rriva, lapita no.
Acchia! = Incitamento allasino perch si muova o vada pi
in fretta. Usato pure Acc!
Accia = Sedano. Nella Roma antica si chiamava appio,
apium. In francese: ache.
Acculamenti = Come qualmente, e precisamente, per filo e
per segno ( Dizionario Hoepli di A. Gabrielli).
Accura = Abbi cura, bada, stai attento.
Aceddu = Uccello. I latini, con aucellum intendevano lattributo virile (e noi ne siamo gli eredi legittimi).
Acisu = Detto di ragazzo: birbantello, eccessivamente vivace,
anche scaltro (da accidiri = acciso, acceso).
Acitazzu = Erba di sapore asprigno.
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Acitulidda = Erba acidula con fiori gialli comune negli agrumeti siciliani.
Acqua = Nellaccezione fari dacqua (urinare).
Acquannu-acquannu = Giustoquando, proprio quando.
Acquazzina = Rugiada ( che non la brina = ilata).
Addauru = Alloro.
Additta = In piedi. Additta additta = alla svelta.
Addoffu = Cappone, gallo castrato, sanatu (vedi sanari).
Affina ca = Fino a che, fino a quando.
Agghiastru = Oleastro, ulivo selvatico, delle cui verghe,
oggi vimini, si facevano: cufini, cruvecchi, panara, cannistri.
Agghiri = Verso, nei pressi, dalle parti di
Agghiu = Aglio. Per ricordare che comare Carmelina, in preda allira lassava agghi e pigghiava cipuddi!
Aggualari = Confrontare, paragonare, portare a ugale misura.
Ahiahi! = Emissione di suono lamentoso pi intenso e
prolungato di un semplice Ahi!
Alioti = (alle volte?) Forse, non vorrei che
Aliotu = Galeotto, ribaldo; nel linguaggio familiare: rimprovero al ragazzo discolo = pezzu d aliotu!
Allacatalla ( fari ) = (dal greco: = altre e
altre cose, questo ed altro) quindi: fare di tutto, agire su tutti i
fronti. V. disegno
Allascari = Allontanare. Allascati di cc! (Vattene!). Farsi
lasco, cio largo, non stretto.
Alleggiu = Leggermente, adagio. Usato specialmente nelle
raccomandazioni: alleggiu-alleggiu = piano-piano, a poco a
poco.
Alfiru = Garofano. Per preparare certi dolci, in drogheria si
andava a comprare: alofiru e cannedda ( che erano le droghe
del tempo e si compravano in drogheria ).
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B
Babbaleccu = Balbuziente. Talora usato per definire una
persona sciocca, babbeo, babbaleo.
Babbalutu = Lessere misterioso che faceva paura ai bambini.
Babbaniari = Fare fesso, prendere in giro.
Babbaniri = Restare stordito, intontito, svenuto.
Babbanutu = Stordito, quasi privo di sensi.
Babbasunazzu = Sciocco, credulone, ingenuo. Usato pure
un simile termine: babbazzu.
Babbiari = Tergiversare, scantonare, non voler affrontare
seriamente un problema, dare risposte evasive; DMP:- fari u
fissa ppi non paari u daziu.
Babbu = 1) Chi ha difficolt di loquela. 2) Facile da imbrogliare, chi non sa barcamenarsi e diventa preda del solito furbacchione ( latino balbus = balbuziente).
Baddu = Nel giuoco delle mandorle messe a castello (tre
come base e una sopra) era il corpo che doveva sdirubbari u
casteddu. Una mandorla pi grossa o una pallina di altro
materiale.
Baffa = Qualifica la zucca rossa, cucuzza di mmernu.
Bagghari = Mangiare abbondantemente e forse a scrocco.
Bagghiu = Spazio interno di masseria o villa destinato alla conservazione dei viveri e attrezzato anche per consumare i pasti.
Bagghiusu = Mangione, ghiottone.
Baggiana = Donna florida, bene in salute, di buon umore.
Balata = Lapide, copertura di tomba.
Ballacazizzi = Un uomo fanfarone.
Ballaccheri = Dicesi di persona poco affidabile, volubile.
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C
Ca! = Risposta generica, senza un motivo a chi chiede:
pirch?.
Cacareddu = Sciolta. Fig.: Fretta. Aviri u cacareddu nto culu: operare sempre in fretta e furia. DMP: A tempu di cacareddu
non ci voli u culu strittu.
Cacatu = Si pu riferire ad un bambino che ha fatto i suoi
bisogni (cacca o cacchina) ma anche ad una persona adulta dal
comportamento infantile, che ragiona poco; od anche uno
esagerato. Allinfinito c il verbo cacari.
Cacaturi = Luogo umile e modesto, per estensione e per
condizione, ove si andava a fare i propri bisogni. Oggi, come ieri,
il bagno era un posto pi piccolo rispetto alle altre stanze.
Caccarazza = Gazza, pica. Vedi anche carcarazza.
Cacciari = Come litaliano cacciare, mandar via. Nellaccezione di andare a caccia, noi rompiamo il dittongo e trasformiamo la parola da trisillabo in quadrisillabo, e pertanto: cac-cia-ri (caccari). Il participio passato, al femminile cacciata, nel
mondo agricolo, indicava la femmina in calore.
Cacccila = Carciofo.
Caddozzu = Un tratto ( n caddozzu di strata) ma specialmente di salsiccia ( n caddozzu di zazizza = un nodo).
Caddu = Callo.
Cafariari = Riscaldarsi, innervosirsi. Qualcuno vuole indicare
quel rumore particolare di una pietanza posta a cuocere sotto la
cenere.
Cfiru = Costipato. Il raffreddato col maso chiuso, gli occhi
lacrimanti, la gola arrossata, rauco e affannato.
Cafisu = T. arabo.Unit di misura per liquidi, spec.olio (17 lt).
Caflu = Buco molto largo ma anche grande quantit.
Cafuddari = Aggredire con pugni e manrovesci.
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A punta a cantunera. Lungo certe strade e nei passaggi a livello esistevano le Case Cantoniere, e il Cantoniere era loperaio
addetto alla manutenzione delle strade o al controllo delle sbarre.
Canzirisi = Spostarsi per evitare di essere colpito o investito.
( vedi scanzirisi).
Capicchiu = Capezzolo. C un modo popolare di dire: mi nan
pigghiavi capicchiu! (quando si maledice una persona,
augurandole la morte).
Capri = Essere capace di contenere. Ma anche comprendere.
Capitari =
Capitiari = Potare asportando soltanto le cime molto sviluppate ( dal latino caput?) . Forse lopposto di a ringu.
Capizzu = Cuscino accomodaticcio per un letto provvisorio.
Chi si era assicurato un buon capizzu viveva bene!
Capizzuni = La bardatura della testa dei quadrupedi da cui
partono le redini.
Cappata = Cataplasma. Dicesi anche di persone insopportabili
( cappata di linusa).
Capuni = Cappone. Gallo a cui sono stati asportati i testicoli
(vedi anche sanari).
Ca quali! = Macch! Al contrario!
Carttulu/i = Indole. Stu carusu havi i carattuli di sa patri.
Carcara = Fornace, dove si cuociono mattoni, tegole (canali)
(se diciamo calcara ci troviamo la calce?).
Carcarara = Parlare a carcarara, cio in un dialetto popolare,
rozzo.
Carcarazza = Gazza. Emette un verso gracchiante ( cra-cra) e
pertanto faceva comu na carcarazza, la donna ciarliera, dalla
voce sgradevole.
Carcari = Premere per far entrare. Per, scandalizzando le comari venute a farle visita, la vedova piangeva sul corpo del marito
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Cciappedda = Attrezzo schiacciato di natura varia (mattonella, pietra lavica, tacco di gomma) usato in divesi giochi.
Cciappittuni = Da cciappa, pietra piatta, indicava il sagrato
della Chiesa Madre, costituito da basole laviche.
Ccippatu = Robusto, ben solido.
Ccittamentu = Cerimonia di fidanzamento: accettamento.
Cciuncari = Azzoppare.
Ccu = Con (da non confondere con cu = chi).
Ccucchiari = Mettere insieme con qualche sacrificio.
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Cianciana = Campanellino, sonaglio. Giova ricordare la commedia di Pirandello: Il berretto a sonagli- A birritta cch i ciancianeddi.
Ciaramedda = Cornamusa.
Ciaramiddaru = Suonatore di cornamusa.
Ciareddu = Capretto.
Ciula = Gazza, oltre che personaggio della famosa novella
pirandelliana: - Ciula scopre la luna.
Cicci = I doci per i bambini.
Cchira = Tazzina da caff piuttostoimpegnativa.
Cicilu = Pane pasquale di varia forma, con uova sode intere. Il
solito melenso poteva benissimo essere n pezzu di ciciliu.
Cicireddu = Pesciolini poco pi sviluppati del muccu.
Ciciri = Ceci. Per ricordare i ciciri a mazzu, verdi, teneri,
ancora nel baccello, prelevati in campagna con tutto il gambo.
Ciciuliari = Parlare fitto fitto e sottovoce. Bisbigliare.
Cfiru = Ragazzo vivace, diavoletto (lucifero?).
Cilmita = Il parlare insieme di molte persone.
Cimiddiari = Essere sviluppato in altezza e dondolare al
vento.
Cimna = Piccole palline di zucchero multicolori.
Cimitra = Assillo, pensiero fisso.
Cimitriusa = Una donna che si preoccupa eccessivamente per
qualsiasi cosa, che sta sempre in apprensione.
Cimitriu = Disordine, spec. di cose sparse per terra.
Cmulu = Pensiero continuo, rovellio, di chi teme avvenimenti
di cui lecito preoccuparsi.
Cimusa = striscia di stoffa che si mette nellorlo dei panni,
detta anche scappatella.
Cnniri = Cenere.
Cirasa = Ciliegia. In francese: cerise.
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Creu = Clero. Indicava spec. la squadra dei preti che, salmodiando,ccumpagnava u mortu. Chi non poteva si accontentava
del menzu creu.
Criata = T. spagnolo. Serva, domestica.- A cursa da criata
che saffretta a ritornare a casa dopo le troppe chiacchiere
scambiate con le molte amiche incontrate al mercato.
Criccu, Croccu e Manicu i sciascu = Un trio di amici
certamente non rettilinei, infatti u croccu e u manicu i sciascu
si sa cosa e come sono, sicuramente curvilinei, ma Criccu chi ?
Cricopu = Albicocco albero e frutto.
Criscimogna = Forse lacne giovanile che appariva sul viso
dei ragazzi nel periodo della pubert. Qualunque cosa indicasse
una crescita, un lieve aumento ( si diceva del lievito?).
Cristianu = Uomo, persona.
Crivu = Setaccio, crivello, con cui si cirneva grano, farina, ecc.
Lat: cernere = vagliare, stacciare.
Croccu = Gancio, bastone con sporgenza buono per agganciare.
Crozza = Teschio, cranio. Si canta: vitti na crozza supra nu
cannuni
Cruduzzu = Parte bassa della schiena, il coccige.
Cruna = La corona del Rosario.
Cruscenti = Pasta lievitata da aggiungere alla farina quando si
fa il pane. Meglio criscenti: che fa crescere.
Cruvecchia = Cesto cilindrico di canne intrecciate e verghe,
fornito di manici. In coppia, potevano essere legati al basto della
mula, per il trasporto della merce pi varia.
Cu = Chi ( cu fu? = chi stato? ).
Cucca = Civetta o qualsiasi uccello notturno che si riteneva
fosse annunciatore di disgrazie imminenti, lutti, morti.
Cuccrisi = Coricarsi, mettersi a letto.
Cucchia = Una forma di pane con mandorle intere conficcate
nella parte superiore prima dellintroduzione nel forno.
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Cummigghiari = Coprire.
Cummogghiu = Coperchio. Il diminutivo, cummigghieddu,
viene tirato fuori quando si insinua che qualcuno ha voluto
coprire col silenzio la malefatta di un parente, amico, ecc, quindi
fricci u cummigghieddu = favorire, proteggere.
Cumpanaggiu = Companatico (formaggio, olive, ecc. che
aiutavano a masticare, a insaporie e a inghiottire il pane).
Cumpari di San Giuvanni = Padrino di battesimo.
Cumprnniri = Comprendere, capire.
Cumprimintari = Regalare, elargire.
Cumprimentu = Regalo.
Cunchiudutu = Ragionevole, assennato.
Cuncari = Versare gocce di olio su una pietanza, condire.
Cunculinu = Piccolo braciere portatile, scaldino. In altre parti
detto anche mnicu.
Cunnanna = Condanna. Per i ragazzi era la fossetta sul terreno, campo di gioco, verso cui si spingeva u tuppettu dellavversario.
Cunnu = Significato incerto (e se centra il latino cunnus o
cuneus?); sentito usare in espressioni irrisorie come: Vattinni
nasca di cunnu
Cunnucrisi = Indugiare, perder tempo. Cunnuciusu: chi
indugia pigramente a fare qualcosa.
Cunortu = Conforto. DMP:- E tu cunrtiti ccu ssu spicchiu
dagghiu! a chi si creava eccessive illusioni.
Cunsentu = Consenso, benestare.
Cnsulu = Generi di conforto destinati a cu ci tineva u visitu
per la morte di un parente intimo.
Cunsuntu = Affetto da tubercolosi, tisico.
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Cutupiddi = Cose da nulla, niente del tutto. Pare che sia anche
unerba commestibile, fra quelle umili che crescono
spontaneamente.
Cuva = E la mandorla cuore.
Cuvirnari = Abbeverare le cavalcature e rifornire la mangiatoia di paglia o fieno spec.per la notte.
Cuzzagnu = La prima fetta della vastedda, con poca mollica.
Cuzzata = Schiaffo dato sulla nuca, detta cozzu.
Cuzziari = Colpire ripetutamente la nuca col taglio della mano.
Cuzzola = Focaccia: pasta lievitata cotta al forno o fritta in
padella (con un po di zucchero). E stata spodestata dalla pizza.
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D
Daccannacc = Da un po di tempo a questa parte.
Dacquanthavi= Da quanto tempo (es. non ci si rivede!).
Damusu = La volta della stanza realizzata con graticci e intonaco ( Le case pi povere lasciavano vedere canne e cuscialetti).
Danu = Di nuovo, daccapo.
Dara = Presto, di buon ora.
Dda = Senza accento equivale a quella = dda cosa, con laccento equivale a l, in quel luogo: dda carusa sinni stava jennu
ddquella ragazza se ne stava andando l.
Ddattari = Si dice del bambino attaccato al seno materno e non
della madre che allatta. Tra gli adulti c sempre qualcuno che,
come un bambino, ciangi e ddatta che potrebbe equivalere a si
lamenta ppi stari bbonu.
Ddaunara = Piena, acqua improvvisa, abbondante e veloce che
scorre lungo il fiume o il torrente (bbiau a ddaunara).
Ddnzia = Disturbo, fastidio, es: dari ddenzia = infastidire.
Dd-dd (a) = Si diceva ai bambini per a spasso, fuori, alla
festa. DMP: - Ora u pap ti porta a dd-dd.
Ddilliriari = Parlare quasi senza prender fiato.
Ddillriu = Parole continue, e spesso sconnesse, suggerite da un
pensiero fisso, quasi maniacale. Dal lat. Delirus (delirante, folle).
Ddimatrici = Il calesse su cui si muoveva il burgisi.
Ddimurari = Ritardare, perdere tempo: -Na ddimurari!.
Ddinzusu = Fastidioso.
Ddivari = Allevare, far crescere.
Ddizzari = Raddrizzare, spec. riferito al ferrufilatu (fil di
ferro). Usato anche ddrizzari.
Ddocu = Ivi, in codesto luogo.
Ddu = Quel, quello: ddu carusu = quel ragazzo.
Dduari = Affittare. Il bracciante agricolo andava dduatu
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E
bbica = Epoca. - Il pessimista si lamenta Ah, a cchi ebbica
semu junti! (O tempora! O mores!).
nniru = Genero.
rmutu = vedi Jermutu.
tticu = Tisico, tubercolotico.
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F
Facciali = Maschera. A volte si usa con imprecazione per
denunciare un comportamento falso, ipocrita: T mettiri u
facciali!
Faccifaria = Finzione, doppiezza, inganno.
Facciolu = Viso sorridente per prenderti in giro.
Facciprova = Confronto per risalire a eventuali responsabilit.
Faciotu = Attivo, che si d da fare, abile nel lavoro.
Fadli = Grembiule indossato dalle donne nei lavori domestici.
Faddacca = Tavola per ponteggi usata in muratura.
Fagghiu = Dicesi di un terreno senza alberi (vuoto). Ma anche
si intende chi senza soldi in tasca.
Faidda = Favilla, frammento di materia incandescente.
Faidduni = Pollone, getto di una pianta ben sviluppato.
Fallignami = Falegname, ebanista.
Fana = Il calore che si avverte nelle vicinanze di un fuoco ben
alimentato, o la sensazione che si nota uscendo sulla strada in un
pomeriggio arroventato destate.
Fanatica = Definita tale la donna che eccedeva nellabbigliamento e nel trucco; che voleva farsi notare.
Faretta = Lunga gonna buona per i lavori di casa.
Farisilla = Farsela, quindi anche frequentare, stare con
Farsiari = Perdere colpi o agire con falsit.
Fascedda = Fiscella, recipiente di giunchi per la ricotta.
Fasulina = Fagiolina; pure persona sciocca, sempliciona.
Fatiari = Tenersi occupato, lavorare con lena, faticare.
Fattu = Pu avere diversi significati: 1- laccaduto; 2participio passato di fari; 3- sostantivo (fatti i fatti toi!); 4aggettivo col significato di maturo (spesso in riferimento ai frutti.
Fuci = Falce.
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G
Gaddari = Assalire, affrontare con pugni e calci.
Gattrisi = Arrendersi, ritirarsi, ammutolire, raggomitolarsi come un gatto.
Gbbia = T. arabo. Grande vasca di raccolta di acqua ad uso di
irrigazione.
Gedi/Geri = Segale (verdura coltivata ma apprezzata quella
selvatica).
Gghiaccera = Parte del frigorifero atta a produrre il ghiaccio.
Gghiaredda = Ghiaia usata in muratura per rasare.
Gghicari = Giungere, arrivare, pervenire.
Gghimmiru = Gomitolo.
Ghiummaloru = Raccoglitore di filo, rocchetto.
Gghiurnari = Fare giorno, il momento dellalba.
Gghittiri = Inghiottire.Una panzana.. non si po gghittiri.
Gilina = Colore giallastro della pelle di gente che soffre di
fegato, cirrosi, itterizia, ecc.
Gialinusu = Individuo poco raccomandabile che gi nel colore
della pelle induceva a sospettare della sua rettitudine morale.
Giardinu = Agrumeto di aranci o limoni.
Gigghiana (acqua) = Piovana, di cisterna.
Gigghiari = Germogliare. Martoglio- Lapardera:
- Mancu quattro spicchia dagghiu?
- Nnaveva un spicchiu e lu trovavi gigghiu.
Gilusiari = Ingelosire.
Giniusu = Simpatico, che va a genio.
Girbuni = Epiteto per persona un po pesante. Si pu riferire a
una zolla di terra con erbacce? Gerbidi?
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Gricioti = Cos i Fuddioti chiamavano i Biancavilloti, con evidente riferimento alle loro origini albanesi.
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I
Iacuneddu = Piccolo fungo, tenero, che spunta dal terreno.
Iadda = Mallo, la prima buccia, verde,delle mandorle o delle
noci. Anche adda.
Iaddiari = Fare il galletto (tra le ragazze) ma anche voler comandare, voler primeggiare.
Iaddina = Gallina.
Iaddoffu = Cappone.
Iaddu = Gallo.
Iaddinaru = Pollaio. Ricordarsi: pipta iaddinara!
Iaddudinnia = Tacchino.
Iaggia = Gabbia.
Iamma = Gamba.
Iammla = Ognuna delle due parti dei calzoni che copre la
gamba.
Iangularu = Guancia, o meglio mandibola, osso che porta le
mole (ianghi).
Iazari = Conservare, custodire. DMP:- Iaza a pezza ppi
quannu veni u purtusu. (Aspetta e avrai la rivincita).
Iazzu = Giaciglio campagnolo, letto rustico di paglia.
Iccari = Gettare. E diffusa la versione ittari.
Iddu = Quello, lui:- Iddu fu = E stato lui. Per le signore, il
marito era solo iddu; per le vedove era: a bonarma.
Iencu = Giovane toro.
Iermutu = Piccolo fascio di steli di grano o di orzo, appena
falciati; sottomultiplo della regna (manipolo).
Itticu = Malato di tisi, tubercolotico; (anche tticu).
Iffula = Frazione di marredda, frazione di matassa.
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L
Lbbisi = Lapis, matita.
Lcchiri = Frattaglie, parti molli di interiora di animali.
Ldiu Lriu = Brutto. Linnamorato della ricchezza della
sua bella, non si vergognava di cantare.
Ah, ch laria la me zita, malanova di la so vita
Ah, laria , cchi laria didda non ci nn
E continuava descrivendo tutte le parti sgraziate del corpo, ma
concludeva:
Per ci havi sordi assai ca cummogghiunu tutti li guai
Ah bedda , cchi bedda didda non ci nn!
Lafannriu = Cerimonioso, eccessivamente complimentoso
come chi mira ad ottenere un favore o qualcosa in regalo.
Lagnusu = Piagnucoloso, propenso al pianto, lamentoso.
Laminteri = Agg. e sost: lamentevole, lamenti, lagne.
Lampiari = Lampeggiare. Dal greco lampo che significa
risplendere.
Lampu = Il noto fenomeno atmosferico che annunzia il temporale. Quando la pioggia tardava, si pregava: Signuruzzu, chiuviti chiuviti,- larvuliddi su morti di siti - e manntini una
bona - senza lampi e senza trona.
Lampuzza = Piccola lampa. Lumino, una volta a olio, ora di
cera che generalmente si accende sulle tombe.
Lancedda = Orcio.Contenitore di terracotta, con due manici e
stretta imboccatura, di 15/20 litri, presente nelle case non fornite
di acqua corrente. Si differenziava dalla quartana che si presentava pi bassa e pi panciuta.
Lanna = Latta, barattolo metallico.- Bttiri a lannaNon
avere voglia di lavorare.
Lannuniatu = Condannato a svolgere unattivit del tutto
marginale.
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Lau = Lago.
Lauranti = Giorno feriale, lavorativo. Raramente lauoratori.
Lavanna = Clistere.
Lavatina = Lievito conservato, a disposizione di chi, nel
quartiere, doveva fare il pane, con lobbligo di rinnovarlo.
Lavina = Rivolo dacqua che si forma nelle strade dopo la
pioggia. A qualcuno si augurava di essiri trascinatu da lavina.
Laviu = Qualunque corpo, pesante e ingombrante, che impedisce di muoversi o di vedere.
Laariatu = Calpestato, ferito, sanguinante-santu liru.
Lazzu = Laccio, cordicella, spago.
Lbbiru = Lepre, coniglio selvatico (anche lebbru).
Lmpitu = Sottile, dal latino limpidus = trasparente.
Lena = Resistenza, buona capacit lavorativa. Ma anche: alito,
respiro. Ad alcuni cci feti a lena = puzza lalito (med. alitosi).
Lsina = Puntaloro.
Lesu = (da ledere?). Attributo di persona non a posto con la
testa, i cui ragionamenti non convincono.
Liaccia = Legaccia. Nastro di tessuto elastico buono per trattenere calze. Era spesso ricavato dalla gomma di camera daria.
Libbrtini = Liberateci! Quasi unimplorazione per tener
lontana una disgrazia: Vih, libbrtini, Signuri.
Licchettu = Lucchetto. Arnese di varia forma che chiudeva le
porte.
Liddu-liddu = Spensierato, senza alcuna preoccupazione.
Lienu = Indifferente! ( da alieno?).
Lffia = Nellarte dolciaria la copertura di zucchero.
Ligittimu = Sano, genuino.
Ligna = Legna da ardere. Per ricordare che chi, impreparato,
affronta una difficolt, come colui che va a ligna senza corda.
Lignaggiu = Stirpe, ceppo.
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Lizzu = Strumento del telaio casalingo composto da una miriade di fili che si ingarbugliavano spesso e volentieri, donde: O
scudduriatulu stu lizzu! ogni qual volta si presentava un problema di non facile soluzione.
Llaccaratu = Chi non ha un aspetto florido, senza smalto.
Llagnarisi = Offendersi. Non si parlano, su llagnati..
Llammicrisi = Sacrificarsi, dedicarsi ad un lavoro indefessamente senza ottenere risultati soddisfacenti.
Llammcu = Risparmiatore, chi vive di poco per mettere da
parte dei risparmi. llammicu e malu stari!
Llampari =(llampatu=colpito dal fulmine?). Restare di stucco.
Llampatu = Chi ha troppa fame.
Llanzari = Rimproverare e anche scagliarsi contro.
Llapunatu = Vuoto, intontito.
Llar = Come fessacchiotto.
Llarrari = Sbagliare. DMP: Cu parra llarra e cu camina
struppica equivalente a cu mangia fa muddichi.
Llascari = Fare spazio, ma spec. togliersi di mezzo, invito ad
allontanarsi, a lasciare libero il campo.
Llattari = Imbiancare con latte di calce le pareti di una stanza.
Llaurari = Arare, operare sul campo con laratro trainato da
una cavalcatura. Fari i passatini (vedi). Con una sola ELLE
come lavorare. DMP: Nta nura Diu laura. Si dice anche per
la partoriente.
Llavangrisi = Cadere rovinosamente e indecorosamente.
DMP: - misi mpedi mmacanti e mi llavangai comu n carnalivari .
Lleccu = Botto, il rumore provocato da un petardo. I ragazzi
ottenevano un ottimo lleccu con la chiave, il chiodo e la potassa.
Llianari = Divertire. Pi usato al riflessivo: llianrisi, - Ni
fcimu na caminatae quantu ni llianamu! (Abbiamo fatto
una gitae quanto ci siamo divertiti).
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M
Mara (Mavara) = Maga, indovina, donna poco raccomandabile, capace di fare le mavarie, pratiche esoteriche a favore di qualcuno e a danno di qualche altro.
Maccarruni = Pasta corta, maccheroni. C pure la pasta pi
piccola che va col nome di maccarruneddu. Col termine
maccarruni si suole indicare una persona sempliciotta.
Maccu = Fave tenere sgusciate ed essiccate. Con la bollitura si
ottiene un brodo denso, una crema saporita.
Macuni = Insulso, tonto, sciocco.
Maduni = Mattone, mattonella di creta. Si suol dire: Tiniri i
sordi sutta u maduni.
Magghia = Maglia.
Maidda = Vasca di legno con sponde divaricate usata per impastare la farina.
Masa = Pratica agricola consistente nel lasciare, per un anno,
un tratto di terreno non seminato. Maggese.
Malabbentu = Lett. brutto arrivo. Dicesi di uno che va e
viene, in modo irrequieto.
Malabusu = Cattivo esempio. Mttiri u malabusu.
Malaccustumatu: = (Da costume), indole, carattere cattivo,
quindi persona incline a trasgressioni, da non frequentare.
Malaccrianza = Comportamento da maleducato.
Malacunnutta = (mala condotta). Epiteto affibbiato a chi era
ritenuto non rispettoso di un comportamento lineare.
Maladancinu (nte uredda). Imprecazione contro il ladro di
roba da mangiare, come da martogliana: Cancarena nto stomacu
vha fari.
Malannata = Attributo per persona non gradita.
Malanova = Cattiva notizia e imprecazione: Vih, malanova!
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Malapalora = Parolaccia.
Malaparti = Offesa, un cattivo comportamento.
Malasciurtatu = (malasurtatu). Perseguitato dalla cattiva
sorte, pi che sfortunato.
Malerva = Lett. Erba cattiva; in senso figurato indica un uomo
poco raccomandabile. Diffusa lespressione: a malerva nun
mori mai.
Malucori = Persona malvagia, spavalda.
Malura = Stato di malessere spec. economico.
Mamma = Feccia dellaceto che acetifica altro vino.
Mammana = Ostetrica, levatrice.
Manciuni = Un mancione.
Mancu = Neppure, senza farlo apposta.
Mancusu = Mancino.
Mangiasciumi = Prurito, detta anche potamofaga, termine
coniato in occasione della stesura di questo libro, con chiaro aggancio al greco: faga = suffisso che vale mangiare, e ptamos =
fiume. Esiste laerofagia ed esistono gli ippopotami=cavalli di
fiume; unendo potamos e faga si avr la potamofagia e, invertendo, si otterr la mangiasciumi.
Mangiugghia = Attivit esercitata da chi si trova in posizione
di privilegio e ne approfitta.
Maniari = Guidare, toccare.
Maniata = Gruppo di persone di cui meglio non fidarsi.
Maniati = Segni, impronte, orme lasciate sullerba di un prato
evidentemente dai piedi. E allora perch maniati come se fossero
impronte delle mani ?
Manica = Tratto di terreno ben delimitato e individuabile,
terreno atterrazzato.
Mancula = Cazzuola, arnese principe del muratore.
Maniotu = Chi sa usare le mani con molta destrezza.
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Mercu = Cicatrice sul cuoio capelluto per ferita lacero contusa, provocata, generalmente, da una pietrata.
Mercuri (mercuridia) = Mercoled. DMP: - mercuri intra e
simana fora.
Merru = Merlo, comune uccello nero col becco giallo.
Musa = Milza = Leccornia caratteristica di Palermo.
Miatiddu = Beato lui. Si dice di persona fortunata.
Micciusa = Stoppino, spec. di lumera; dicesi anche di persona
di poco conto, carusara, che si d delle arie.
Midudda = Cervello, inteso come intelligenza, saggezza. In
spagnolo: medula (midollo).
Mignanu = Piccola aiuola ricavata in un angolo del cortile.
Minghiata = Inezia, cosa da nulla, di poca importanza o di
nessun valore. E allora perch per una minghiata posso ricevere
una solenne cazziata?
Mnicu, Sciaccasciumi e Cacareddu = Altro trio non
meglio identificato di cui facile intuire le caratteristiche.
Minicuccu = Bagolaro.
Minna = Mammella Unimprecazione contro il solito discolaccio:- pozza mi non pigghiavi minna!
Minnulicchia = Mandorla tenera, piacevolmente acidula, buona da mangiare con mallo, buccia e spicchio.
Minnuta = Provvista di petto esuberante.
Minuzzagghi = Pasta varia sminuzzata, spesso si tratta di
rimasugli o il restante di qualsiasi altro cibo (pezzettini).
Mircari = Provocare un mercu (vedi).
Mircatu = Chi ha subito il mercu. Anche, che costa poco.
Miricanu = Chi si d le arie del ricco, spendaccione.
Mirrinu = Era detto cos un cavallo dal mantello bianco.
Misata = Periodo di un mese e anche stipendio, ma spec.
limporto dellaffitto della casa.
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Mussli = Museruola.
Mustazzu = Baffo, mostaccio. DMP U mustazzu lha purtari u jattu! cio colui che sa essere autoritario e degno di rispetto.
Mstica = Orcio di terracotta simile a una piccola quartara.
Mustura = La capocchia del fiammifero che si incendia con lo
strofinio ( mistura?).
Mutiva = Segnali atmosferici che annunciano pioggia. Il contadino leggeva a mutiva: nella gatta che si lavava la faccia, nella
mosca che si mostrava pi ddinzusa, nella mula che scuoteva gli
orecchi, nel gallo che cantavafuori orario e, naturalmente, nel
callo del mignolo del piede destro che si faceva sentire.
Mutu = Imbuto, ma anche zitto:-Statti mutu! Non parlare.
(Chi tace ostinatamente ed quasi assente mutu e giubbu). C
anche mutu mutu (quatto quatto).
Mutuperiu = Confusione. Suona come unaccozzaglia di oggetti diversi, disordinatamente ammucchiati.
Muzzicari = Mordere. Per ricordare che quando qualcuno
scatta per un nonnulla, pari muzzicatu de lapi.
Muzzicuni = Morso e anche boccone (muzzicuni di pani).
Muzzuni = Recipienti di creta cruda che i concorrenti, a occhi
bendati, tentano di rompere con lausilio di un legno (friccuni)
per meritarne il contenuto (soldi, alimenti) o subire la beffa:
(segatura, farina). Altrove:il gioco della pentolaccia E anche la
cicca della sigaretta che resta, per, culazzu.
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N
Naca = Culla. Dallarabo (Bucolo); dal greco (Correnti). Di una
persona un po tocca si dice: -cascau da naca-.
Nnfara = Voce rauca e nasale dovuta a infreddatura.U
nanfarusu di natura parrava ccu nasu.
Nannalu = Un essere sciocco, fessacchiotto.
Nannvu = Bisnonno. Al plurale: nannavi vale antenati.
Nasca = Naso, magari prospiciente. Ha la nasca additta chi si
sente chi sa chi.
Nasra = Cerniera per porte, finestre, sportelli.
Nassa = Stia, gabbia per galline.Cera pure la nassa delle
giostre.
Ncacazzari = Sporcare, scrivere male, macchiare
dinchiostro.
Ncagghiari = Acchiappare, magari con sotterfugio.
Ncagnrisi = Offendersi. Mancu si prrunu: su ncagnati!
Ncaniatu = Accanito, arrabbiato, che reagisce come un cane.
Ncapizzari = Rimboccare le coperte, sistemare u capizzu.
Ncappiddrisi = Venire alle mani, strappandosi i capelli (o i
cappelli?).
Ncarammarisi = Dicesi di uno che si carica nel fare qualcosa
in modo progressivamente pi infervorato, intestardirsi.
Ncasari = Chiudere perfettamante e a fondo.
Ncasiddari = Preparare il terreno per lirrigazione con riquadri attorno al tronco dellalbero (caseddi) e canali delimitati
da rialzi di terra ( burduna ).
Nchiancari = Premere, anche con i piedi, per rendere pi
solido, per esempio, il terreno.
Nchianculiarisi = Perdere tempo, fermarsi, sedersi, battere il
culo per terra.
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O
Obbricu = Obbligo, dovere.
Ogghia (a ogghia) = Hai voglia (?)E inutile cheVedi
anche Ammatula. Usato pure per dire: in quantit.
Ogghiu = Da qualche parte vale come voglio ma dappertutto
olio, difatti senza ogghiu e senza sali va ripetendo chi si accorge
di essere coinvolto in vicende poco chiare e, con le quali, non
vuole avere a che fare. Logghiu i riggiu,(olio di ricino) fu la
drastica purga in uso nel deprecato ventennio! LOgghiu i
fchitu di mirruzzu era il miracoloso fattore di crescita dei
bambini di un tempo.
Oggiallannu (Oggi allannu)= Lanno scorso.
Ognittantu = Talvolta.
Oh-oh = Accompagna la ninna nanna dei bambini.
pira = Cera lpira de pupi e cerano i ragazzi ca facunu
lpira: disturbavano giocando rumorosamente.
Oriu = Orzo.
Orvu = Orbo, cieco. Comune una formula di giuramento: orvu
di locchi! Cio: - che io possa perdere la vista se dico una bugia.
Oschira = Boschi, foreste.
Ossa = Per ricordare che qualcuno, a un suo avversario, voleva
far mangiare lossa cc u sali! Era tuttu ossa il ragazzo
magrolino.
Ossequiamu! = Vi porgo i miei ossequi: saluto rivolto a persone di riguardo o, scherzando, a un gruppo di amici.
Ota = Poich, siccome; anche volta: ppi sta ota = per questa
volta.
Ozza = Gozzo. La parte dilatata dellesofago dei volatili. DMP:A iaddina ca camina torna sempri cc a ozza china.
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P
Paccariatu = Chi al verde, privo di risorse economiche
Pacchiu = Vulva, sinonimo di sticchiu.
Pagghia = Paglia. Eh, i nta pagghia mi cuccu! soleva ripetere chi non voleva essere chiamato in causa in situazioni poco
chiare, o a esprimere un parere su argomenti compromettenti.
Pagghialora = Locale in cui si conservava la paglia, il fieno.
Pagghiaru = Capanna che, generalmente, sorgeva presso gli
ovili (i mnniri), di forma circolare con tetto di assi e pagghia
jrmana, in cui i pastori ci dormivano e, in qualcuno pi grande, ci
facevano anche la ricotta e i formaggi.
Pagghiazzu = Strofinaccio, spec. per i pavimenti. Epiteto offensivo rivolto a gente da nulla, uomo senza spina dorsale.
Pagghiolu = Definizione per ragazzone piuttosto melenso.
Palancuni = Gossa moneta che, non pi in circolo, i ragazzi
usavano in certi loro giochi, per es. u ziccu.
Paliari = Si paliava il frumento sullaia per liberarlo delle ultime pagliuzze, quindi usare la pala..
Pallacciuni = Grosso chiodo di circa 10 cm. Dicesi anche di
giovane alto, dritto, prestante.
Palliari = Imbrogliare, cercare di volgere a proprio favore una
qualsiasi circostanza a danno di un amico: ma stai palliannu.
Pallunaru = Chi le spara troppo grosse per essere creduto
Palora = Parola. Mani palori = male parole, parolacce.
Palumma = Colomba. Termine spagnoleggiante. V. disegno.
Pampina = Foglia.
Panaru = Paniere ma anche fortuna sfacciata!
Panararu = Durante la raccolta delle arance, il ragazzo della
chiurma addetto al trasporto dei panieri pieni e vuoti.
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Pani = Per ricordare quello che DMP: - Pani schittu cala rittu e
pani jancu tocca mamma, il gioco che teneva impegnati i
ragazzetti sulla strada.
Pannedda = Carta stagnola, fogli sottili di alluminio.
Pannizzu = Triangolo di stoffa per i bisogni dei piccoli. Pannolino.
Pantasciata = Respiro affannoso, come dopo una corsa.
Panza = Pancia. Duluri di panza = avversit, boccate amare.
Panzaruccutu = Dotato di pancia abbondante. Poteva esserlo
anche una giara o una quartara.
Panzata = Grande quantit..Na panzata di ficudinnia ma
dopo, forse, anche, na panzata di vastunati da parte del padrone.
Papa = Per ricordare: mori n papa e si nni fa n autru e a ogni
morti di papa.
Papagnu = Pugno, nel linguaggio dei ragazzi: cci cafuddai n
papagnu!
Papalata = Esagerazione che non viene accolta come vera;
(potrebbe essere accostata all iperbole?)
Papali-papali = Parlar chiaro, secondo verit (da Papa).
Paparirisi = Sentirsi importante, atteggiarsi a granduomo.
Pappaiaddu = Pappagallo, uccello e anche orinatoio
speciale.
Papula = Bolla, il rigonfiamento della pelle per scottatura, ecc.
Papuzza = Insetto alato presente in molti legumi secchi come
fave, fagioli, piselli. Linconveniente si evitava mettendo i legumi, destinati allalimentazione familiare, nel forno caldo, subito
dopo avere sfornato il pane. Cera cu si sinteva papuzza!
Para (a) = Alla pari. Plurale di paru. Es. du para di scarpi,
Paradisu (aranciu) = Agrume dolce e giallognolo nella
polpa.
Parari = Ornare, abbellire con fronzoli.
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Pittuzzu = Bavaglino.
Pitulenti = Insistente, sfacciatamente pretenzioso.
Pula = Civetta, uccello notturno. Presso il popolino: annunciatrice di sventure.
Pizziari = Fare a pezzi, rovinare, rendere inservibile.
Pizzica a muta = Chi, senza farsi notare, interviene, critica e
orienta.
Pizzicori = Desideri e spinte amorose del cuore.
Pizzu = Punta, becco di animali e oggiracket, estorsione!
Pizzula = (?) Presente nellespressione: pigghiari a pizzula =
prendere di mira.
Pizzuliari = Beccare, delle galline e altri volatili che hanno il
becco = pizzu. A jaddina ca camina su nan tasta, pizzulia.
Pizzuluni = Pizzicotto.
Pizzutu = Appuntito ma anche linguacciuto, pronto nelle risposte, spesso offensivo.
Ponchio/a = Meglio al femminile, detto di ragazza pienotta e
impacciata nei movimenti.
Pspiru = Zolfanello, fiammifero da cucina. In spagnolo:
fosforo.
Pozza = Nelle imprecazioni esprime il desiderio che si avveri
una disgrazia a danno di un avversario: Pozza mi ti rumpi i jammi! In italiano tradurrei: voglia il cielo! e in latino: utinam.
Meglio. anche volendo. Bellissima: n prmisi n prmisi cchi
centra, e pozza pozza, cchi nnicchi nnacchi?
Ppanchirisi = Mangiare a saziet, ingurgitare in maniera eccessiva.
Pparaggiari = Detto di terreno: eliminare dislivelli, gibbosit.
Ppnniri = Appendere. Ma pinneva do sonnu chi aveva perso
la nottata.
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una
persona
di
strette
vedute,
furbastro,
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Q
Quacna = Calce: sia viva, sia stutata, sia pronta da usare
mpastata con la rena.
Quacchia = Quando si parla di una persona grassottella
Quadara = Recipiente di rame adatto per grosse cotture.
Quadaruni = Simile al precedente, pi voluminoso e pi alto
che si restringe leggermente alla bocca.
Quadiari = Riscaldare. Il termine viene usato anche per indicare il fenomeno che si evidenzia negli approci erotici. Usato
pure in senso metaforico per indicare chi si adira facilmente.
Quadumi = Interiora di animali. Cotta, si vende ancora, dentro
grossi pentoloni, in certi angoli di Catania dove diventa quarumi.
Trippa.
Quagghiari = Diventar denso.- quagghiu a ricotta. Accumularsi: quagghiu a nivi Anche morire: sa quagghiau =
morto, ma specialmente, DMP: - Cci quagghiu a mnnula,
riferendosi al ragazzo che dava segni di una certa maturit e, per
finire, il malaugurio: pozza mi cci qugghia u sangu.
Qualera = Colera.
Quannu = Quando, Acquannu-acquannu = proprio quando,
giusto allora, quando finalmente.
Quartara = Brocca di terracotta o lamiera: lancedda (20/25 lt).
Quatalari = Cautelare: riparare, mettere al sicuro, coprire.
Quattruni = 200 gr. cio, un quarto di rotulu (800 gr.).
Botta e risposta:- Si ti cchiappu Mi nni fai n quattruni!
Quazrisi = (calzare?) Indossare abiti pi pesanti per ripararsi
dal freddo, ma con riferimento pi specifco alle scarpe.
Quazetta = Calzetta.
Quazni = Calzone.
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R
Raccamari = Ricamare.
Racchiatu = Mingherlino, rattrappito, poco sviluppato.
Racina = Uva (dal franc. raisin ).
Raddi = Sporco solidificato su parti del corpo umano.
Radenti = Rasente, quando si rasenta un muro.
Raggia = Rabbia, collera, stizza.
Ramatu = Gracile: il ragazzino esile, poco sviluppato.
Ramuzzi = Dolce pasquale, anche a forma di agnello.
Ranatu = Melograno/a. Dal lat. granatum (o pomum granatum)
Ranfata = Gesto di chi vuol ferire lavversario con le unghie.
Ranni = Verdura spontanea.
Rannizza = Grandezza, Esclamazione di meraviglia: rannizza
di Diu!
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S
Sabbenadica = Vossia mi benedica: saluto deferente,
specialmente ai preti.
Sacchetta = Tasca ( piccola sacca?).
Sacchina = Piccolo sacco con cordicella adatta per raccogliere
le ulive e per far mangiare lorzo o lavena alle cavalcature.
Sacchinaru = Ladruncolo di campagna.
Saggizzi = Qualit delluomo saggio, onesto, corretto, buono.
Sagnari = Praticare il salasso spec. alle cavalcature che, in primavera, si erano nutrite di buona erba fresca.
Sia = Ruscello artificiale per acqua da irrigazione.
Sami = Grasso di maiale usato anche nellindustria dolciaria.
Saittuni = Leprotto, giovane coniglio selvatico.
Saliari = Spargere. Nino d Albavilla: e saliava zgara.
Salifziu = Scorpione. - Ucca di salifiziu! Chi parla sempre
male, chi ha il veleno in bocca.
Salioti = (chiss alle volte) Forse, non vorrei che, non credo
che.
Saluca = Sale marino grosso. Si sentiva spesso la voce del venditore: - A saluca , cca passa!
Salucheddi = Formiche di piccole dimensioni.
Saluti = Diffusa lespressione Ccu saluti! (per augurare salute e
bene).
Sammrasiari = Forma dispregiativa per dire mangiare.
Sampugna = Piccolo strumento musicale campagnolo ricavato
da un tronchetto di stelo di orzo.
Sanari = Come litaliano sanare ma anche antico spicciolo di
moneta ottocentesca e spec. castrare i galletti per farli diventare
capponi.
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Scinnuta = Discesa.
Sci = Monosillabo ripetuto dalla massaia per allontanare le galline invadenti e ogni altro bipede del cortile.
Sciocca = Chioccia, la gallina malata che cova le uova. Chi
vuol pronunziar bene e non creare equivoci, deve alleggerire
molto la pronunzia dello SC, per non dire sciocca = stupida.
Scillira = Donna trasandata, e anche di facili costumi.
Sciorti = Sorte. Nelle spartizioni: - Cci ittamu i sciorti.
Sciotu = Sciolto, libero.
Sciruppari = Sorbirsi, sopportareuna predica noiosa.
Scirvari = Liberare il seminato dalle erbacce.
Scisa = La scesa, a scinnuta. Per Pasqua la scisa era la
deposizione del Cristo nellurna funebre dopo essere stato tolto
dalla Croce.
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Sconzajocu = Guastafeste.
Sconzi = Guasti, contrattempi, intralci.
Scoppu = Tipo di serratura o parte di essa.
Scravagghiu = Scarafaggio.
Scrpiti = Strepiti, grida, urla prolungate e fastidiose.
Scricchiari = Scoperchiare, aprirsi, maturare; una persona
detta scricchiata, cio pursuaruta (sicura di s, baldanzosa).
Scrima = Discriminatura, riga nei capelli.
Scucchiari = Dividere. Rifles, scucchirisi = dividersi.
Scudduriari = Svolgere: una matassa, ma anche chiacchiere.
Scuffari = Andarsene, togliersi di mezzo.
Scugghiu = Privo degli attributi virili.
Scugnari = Smuovere, fare alzare con fatica ( con laiuto dei
cugni = cunei ?) Per chi si alza tardi: non si pari a scugnari....
Scuma = Spaghetti sottilissimi: capelli dangelo?
Scumazza = Schiuma la bava alla bocca: -parra ppi fari
scumazza chi fa un discorso su cui non si daccordo o che si
reputa privo di logica e buon senso: scunchiudutu.
Scummigghiari = Scoprire, scoperchiare.
Scunchidiri = Parlare, a giudizio di altri, senza senso logico.
Scunchiudutu = Sconclusionato, i cui discorsi mancano di
nesso logico.
Scuncicari = Molestare, disturbare, stuzzicare.Ricorda:
- Non scuncicari u cani ca dormi!Scunucchiari = Rompere, spec. detto di ombrelli che hanno la
conocchia, ma anche di articolazioni.
Scunzari = Alterare un ordine preesistente.
Scupetta = T. Spagnolo (escopeta). Schioppo, fucile da caccia.
In Adrano: spazzola!
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Strazzavrtuli = Ladruncolo, capace solo di rubare provocando un taglio alle bisacce appese alla mula, distraendo con
chiacchiere il contadino che la cavalca.
Struzu = Strano, non comune, molto raro, anomalo. Agli stranieri che vengono dalle nostre parti ci pari cosa struza - ca la
montagna fuma.( da una canzone inventata per il concorso radiofonico La trinacria doro che Biancavilla vinse ).
Stricari = Strofinare.
Stricasali ( a ) = Mangiare qualcosa, generalmente un pomodoro o un uovo sodo, strofinadoli su una presa di sale.
Strittu-strittu (u) = Lessenziale, lo stretto necessario.
Strlicu = Matto. Viene da astrologo che, interessandosi di
astri, era sempre con la testa tra le nuvole, non stava con i piedi
per terra.
Strubbari = Avere in abbondanza, pi del necessaio.
Strunzu = Per riportare la bella frase latina che campeggiava
nella parete annerita dellofficina di Peppino Portale: In tempore
diluvii omnia strunza natant, che si rivela, sempre, di grande attualit.
Struppiari = Far male, provocare dolore..
Struppicari = Inciampare. Si dice: Stai attentu ca ti struppica
u peri.
Struppicuni = Impatto del piede su una sporgenza con pericolo di caduta.
Struzzari = Sfiorare, toccare delicatamente.
Stubbitiari = Parlare o comportarsi dimostrando, a parere di
qualcuno, poca saggezza: - Non stubbitiari, ora!
Stuccari = Piegare, ma anche convincere.
Stucchiari = Prima era solo curvare, per es. con la bicicletta,
poi anche trattare una parete con lo stucco proprio del tintore
detto pittore.
Stuffu = Stufo e un gioco con la palla pi adatto alle ragazzine.
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Stuiamussu = Tovagliolo.
Stuiari = Asciugare: il viso, le mani, il tavolo con un panno.
Stuppagghiu = Tappo, turacciolo.
Stuppari = Togliere il tappo.
Stuppusu = Dicesi di alimento non facilmente masticabile,
quasi come gommoso.
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T
Tabbaranu = Sciocco, poco vivace, intontito
Tabbar = Vassoio (franc.) spesso di dolci.
Tabbella = Dolce di pasta morbida a forma rotonda.
Tabbiata = Muro poco spesso, costituito da tabbii sovrapposti.
Tabbiu = Mattone, cotto nella carcara dello stazzunaru.
Tabbiuni = Dicesi di persona poco perspicace, stupidotto.
Tabbutu = Cassa da morto, detta anche tumulettu, cascia.
Tacca 1 = Piccola scanalatura.
Tacca 2 = Macchia resistente; chi temeva tempi duri o fatti
calamitosi soleva ripetere: sunu guai e tacchi dogghiu.
Tacc = Fonema, spesso gridato, per scacciare il cane.
Tacchiari = Andare via, scappare (forse dal greco taks =
veloce).
Tacchigghiari = Fare il solletico. Anche: cattigghiari.
Taccia = Chiodo corto con grossa testa, usato per rinforzare le
suole delle scarpe dei contadini.
Taccuni = Non un grosso tacco ma lepiteto affibbiato ad un
uomo grossolano e piuttosto stupido.
Taddarca = T. greco. Pipistrello e quindi anche papillon,
cravatta annodata a fiocco (a farfalla).
Taddi = Tralci teneri e commestibili delle zucchine, al mercato
bandezzati come tinirumi.
Tafanriu = Sinonimo di culo inteso come fortuna sfacciata.
Tagghiacori = Luomo cattivo che, nelle strade deserte e
desolate delle estati paesane, costringeva a rispettare u silenziu
(vedi), chiusi in casa, come mamma ordinava, i bambini, con
cipiglio minaccioso.
Tagghiari = Tagliare. Si dice Tagghila quando bisogna farlo
smettere.
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U
Uadagghiari = Sbadigliare.
Uaddarusu = Portatore di ernia ( vedi sotto).
Uaddira = Ernia inguinale o scrotale. DMP:- Supra uddira
craunchiu - che vale: - Al peggio non c fine Uagghiardu = Gagliardo, forte, sano, di grandi proporzioni.
Ucca = Bocca Ucca da virit chi non sa dire bugie riferito ai
bambini; ucca di salifiziu: maldicente, col veleno in bocca e ucca
di larma con cui ci si riferisce non allanima ma al cardias ( zona sternale).
Ucca-aperta = Credulone, che crede a tutto ci che gli si dice.
Uccagghiu = Boccaglio, museruola.
Uccaranni = (Bocca grande) Chi ingigantisce ogni evento, o
parla molto, specialmente diffondendo notizie riservate o mena
vanto di s e delle sue cose.
Uccazzaru = Chi parla molto e male di tutto e di tutti. Chi non
sa tenere un segreto.
Uccri = Macellaio, cio colui che uccide per professione.
Ucchiata = La d chi non perde di vista. C anche nucchiata
di suli = lapparizione rapida di un raggio di sole.
Ucchiatura = Malocchio.
ccula = Grosso anello di ferro fissato al muro a cui si legavano le mulee i ragazzi ci facevano a naca = laltalena.
Ucitaru = Chi parla molto e a voce alta, per farsi sentire.
Uciulizziu = Vocio, voci indistinte emesse dalla folla.
Uda = Fibra vegetale usata dagli ortolani per legare mazzetti di
verdura.
Ugghia = Ago, sia per cucire che per fare la maglia ( ferri?). Da
aguglia.
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Urdunaru = Chi trasportava con muli arance in coffe da agrumeti in cui non arrivava un carro. DMP: u uadagnu rusbigghia
u urdunaru ( rusbigghia = sveglia).
Urganettu = Fisarmonica molto essenziale.
Urgiata = Furia, incalzare. Spesso si dice quando arriva una
volata di vento.
Urna = Concavit del terreno in cui si raccoglie acqua piovana.
Laghetto comune nella Piana di Catania. Al villano rincivilito,
che si dava delle arie: nha vivutu acqua di urna!
Urpagghiuni = Volpone, furbastro.
Urranii = Borragine, verdura spinosa amarognola, ma diuretica. DMP:- Amuri amuri e non brodu di urrani.
Urricari = Sotterrare, seppellire.
Urtanti = Scontroso, quasi offensivo.
Urvazzuni = Imprecazione, malaugurio (cateratta?) Lurvazzuni cci ha calari = Che possa diventare cieco!- Urvazzuni
di locchi!.
Urvigna (A l) = Alla cieca, senza guardare, senza prestare
attenzione. Generalmente a lurvigna si davano vastunati.
Uscagghia = Filuzzo di paglia o di erba secca e, in senso traslato, piccola quantit di qualsiasi cosa.
Uscari = Buscare, ricevere. Uscrisi u pani = guadagnarsi da
vivere.
Usciularu = Pappagorgia, doppio mento. (N. dAlbavilla: La
Scienza di Cicliu) e u usciularu ci sguazzariava
Utari = Voltare e anche votare, esprimere il voto.
Utru = Otre e anche utero.
Utti = Botte Non si pu avere a utti china e a muggheri
mbriaca. Un difetto della fidanzata ricca: Havi la panza comu
na utti, quannu camina fa ridiri a tutti. (vedi Ladiu ).
Utu = Gomito.
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V
Vacabbunnu = Perdigiorno, che non vuol far niente. Da ci
vacabunneria.
Vacanti = Vuoto. Dicesi anche di persona senza spina dorsale,
affetta da vacanteria.
Vacazziari = Procedere zigzagando, come perdendo lequilibrio, se in bicicletta o su altro veicolo; se a piedi, andatura da
ubriaco.
Vaccareddi = Lumache, chiocciole. I vaccareddi da chiana si
sentiva vanniari dal venditore accompagnato da un asino o da un
carrettino.
Vacli = Bacinella, catino usato anche come lavandino.
Vaciluni = Mandorla abortita: conserva il mallo seccato e
non ha maturato lo spicchio, perci anche un uomo buono a nulla,
vuoto ( lat. vacuus). Si collega a questo termine latino la parola
vaculu, una persona leggera di mente, vacanti.
Vadaloccu = Piccolo recipiente di legno buono per le acciughe. Barile.
Vadduni = Torrente, vallone. Si ittava a vadduni lacqua che
risultava in pi nellirrare un terreno (da noi, per lo pi, un
agrumeto).
Vagaiari = Come vacazziari (vedi sopra ).
Vaiana = Baccello di fave, di pisello, ma anche di soppressata
Si citava fino a qualche anno addietro, la lettera di un maestro,
andato a fare il militare, con la quale pregava la madre di mandargli: una vaiana di soppressata e una giunta di fave galleggiate che, come tu ben sai, io ci tiro. In spagnolo il termine
baccello detto: vaina.
Valata = Lamiera metallica usata per chiudere il forno.
Vala = Forza, vigore. Il convalescente nun ci havi vala di
nenti.
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158
162
Z
abbbbia = Grande confusione di gente che si muove
scompostamente, parla a voce alta e nessuno capisce un accidente: la parola un capolavoro onomatopeico: merita un monumento!
Zaccurafa = Come ugghiola, grosso ago.
Zaccarafo = Furbastro, che vuol prendere in giro.
Zccunu = Luogo malfamato, umido e buio. I paesani intransigenti cos solevano definire anche il Circolo dei Civili o
qualche altra sede di Suggiit cittadina.
Zaccurafa = Grosso ago usato specialmente dai materassai.
ammra = Fibra vegetale che, debitamente filata, viene usata
per riempire le sedie. Agave. V. disegno.
ammatiari = Sguazzare per gioco nelle pozzanghere. In
campagna: andare in giro sullerba ancora umida di rugiada.
Zampalo = Insetto atto a pungere: moscone, zanzara
Zampirru = Zotico, villano, viddanu cca scorcia.
anni = Il servo ridicolo della Commedia dellArte. Diminutivo del veneziano Giovanni-Gianni. Da noi:- iti facennu i zanni!
- era anche il rimprovero rivolto ai ragazzi che tardavano a rientrare.
Zanurru = Gambo del carciofo, parte dura non commestibile.
Zaurdu = Villanaccio maleducato.
Zazizza = Salsiccia. Anche Sosizza e Sausizza. Comunque sia:
Tutti cosi su munnizza allinfora da zazizza.
Zazzamita = Geco, della famiglia delle lucertole, lo si scopriva spesso sulla parete di una stanza.
Ziani = Come gli zii.
163
Zicca = Zecca, insetto parassita di molti animali, e non soltanto. S na zicca!. (Per indicare una persona appiccicosa).
Ziccari = Far penetrare, per es. un chiodo mi ziccai na spina.
Zcchiti = Gioco simile al nascondino (mmucciaredda) in cui
non si deve afferrare la preda: basta solo vederla e gridare, appunto: zcchiti !
Ziccu = Gioco per il quale occorrevano:u palancuni, u
mastru, su cui si impilavano le monetine, e un ampio piano liscio.
Ziddari = Reazione paralizzante per improvviso senso di paura:
- morti subbitania, mi facisti ziddari!.
Zimma = Cista sebacea, ma anche bernoccolo.
Zimmarisi = Coricarsi, andare a dormire.
Zimmatu = Steso, infilato in un giaciglio sporco e puzzolente.
immli = T. arabo. Bisacce a cono generalmente di tela di juta,
usate dagli ortolani (ddurnisi) che, con i loro asinelli, andavano a
vendere scalora e finucchina, pipi e mulinciani lungo le strade
del paese.
Zmmiru = Il maschio della capra, irco. Persona zotica, villana. Non aveva il valore di cornuto, per cui si ricorreva a crastu.
Zimmu = Letto sporco, detto spec. dei maiali.
Zippa = Piccolo chiodo comune sul deschetto do scarparu.
Zita/u = Fidanzata/o, promessa/o sposa/o. Si dice talora:Si u
zitu!. E come se si dicesse:Si bissatu ppi festi!:
Zitiari = Amoreggiare, flirtare.
Zttiti = Verbo: sta zitto! Sostantivo: ciuccetto.
Ziu ziu! = Quando si fa il verso del topo.
iarisi = Mettersi elegante, il vestire ricercato, indossare il
vestito nuovo, imbellettarsi.
Zoccu = Ci che. Zoccu ca i (Ci che ).
Zddiri = Sporco stratificato in qualche parte del corpo.
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APPENDICE
TEMATICA
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I GIURAMENTI
Un altro filone di simpatiche espressioni ci viene fornito dai
giuramenti che suonano come impegni solenni di sicura verit.
Bedda Matri! = Mi sia testimone la Madonna!
Mancu ppi tuttu loru domunnu = Nemmeno per tutto loro
del mondo!
Orvu di locchi = Che io possa perdere la vista.
Quantu vogghiu beni i ma figghi = Per il bene che porto ai
miei figli.
Ppi larmuzza di ma patrimatriPer lanima di.
U Signuri mavissi a mmazzari= Che Dio mi faccia morire.
LE COMMISERAZIONI
Ci ristaru sulu locchi ppi ciangiri
Puureddu!
Malasciurtatu
Mischinazzu
Sbinturatu
Figghiareddu
Tinciutu niuru
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ANDANDO IN CAMPAGNA
Addauru Alloro
Buttuni
Gemma, bocciolo
Bbivirari Irrigare
Bbiviratura Abbeveratoio
Bruscari Abbrustolire
Cacoccila Carciofo
Calibbisu Eucalipto
Caliceddi Colza
Cannizzu Grosso cilindro di canna: graticcio (silos)
Cardedda Cicerbita
Cascula
Il cadere dei frutti
Casentulu Lombrico
Caulu cappucciu Verza
Ccittunedda Piccola scure, piccola accetta
Cuzu
Gelso
Citrunedda Melissa
Cirasa
Ciliegia
Chiuppu Pioppo
Chiusa
Piccolo apprezzamento di terreno
Cocciu
Chicco, acino
Coffa
Cesta di vimini e canna
Cricopu
Albicocco
Crita
Creta, argilla
Cucuzza Zucca, della famiglia delle cucurbitacee
Cufinu
Piccola cesta di vimini ( verghe dagghiastru)
Cutulari Bacchiare
Erva di ventu Parietaria
Fauci
Falce
Ferra
Frula
Fezza
Feccia, del vino.
Flici
Felce
Fuazza
Sterco delle vacche essiccato, usato dai contadini
ffffffffffffffffcome esca per bruciare legna
170
ttei-ttei
puru-puru
musciddu
------------enzu-enzu
chiti-chiti
piu-piu
172
tacc-tacc
sci-sci
chissi-chissi
passit
schi
sci
---------------
173
Sfrazzusu
Sgrignatu
Spertu
Strafallariu
Tabbaranu
Tintu
Uccazzaru
Vantaloru
Vappu
Zaurdu
175
Putruna
Poltrona
Rimaniddina Spago grosso
Rinalera
Comodino che custodiva il vaso da notte (orinale).
Stedda
Scheggia di tronco adatto alla tannura.
Stutafocu
(Spegnifuoco)-Cilindro metallico con coperchio.
Tannura
Cucina rustica, a legna (Angolo cottura?).
Tettu mortu
Spazio tra soffitto e tetto ( mansarda ).
Vacili
Bacinella.
178
Mmunnari
Mondare
Mmidicinata E lacqua clorata, resa potabile
Mpanata
Focaccia
Nucidda miricana = Arachide
Quartana
Recipiente di terracotta per acqua.
Pipispei
Pepe nero
Rattalora
Grattugia
Rriniu
Origano
Sciascu
Fiasco
Spinnagghi
Dolci
Suppa
Latte in tazza.
Tumazzu
Formaggio
Vastedda
Forma rotonda di pane
Vastidduzza Forma pi piccola di pane.
Muschitta
Palumma
Passarazzu
Piddottila
Pipituni
Pirnici
Puddicinu
Pudditru
Plici
Rnnula
Sceccu
Signa
Struneddu
Taddarita
Vaccaredda
Vavaluci
Zazzamita
Zicca
Zmmiru
Moscerino
Colomba
Passero
Donnola o faina
Upupa
Coturnice
Pulcino
Puledro; pi spesso: piccolo asino.
Pulce
Rondine
Asino
Scimmia
Storno
Nottola, pipistrello.
Lumaca
Chiocciola
Geco
Zecca
Caprone, irco, il maschio della capra.
CI SAREBBE ANCORA
Acchiettu Asola, occhiello
Addunarisi Accorgersi
Bsula
Basola, lastra di pietra per pavimentazione stradale
Canigghia Crusca
Canigghiola Forfora
Cannarozzu Gola
Carina
Schiena, dorso.
Cfiru
Diavoletto
Cocciu
Foruncolo e anche chicco
Coriu
Cuoio
181
Cozzu
Nuca
Cugnu
Cuneo
Cricchia Cocuzzolo
Cruduzzu Colonna vertebrale. Coccige
Culazzu
Cicca di sigaretta
Cunortu Conforto
Curra
Cinghia
Cuticchiuni Ciottolo
Ddimura Indugio
Facuntu ca Ben presto
Fana
Afa
Fascedda Fiscella, canestro di giunchi.
Furriolo
Mantello maschile.
Iargia
Guancia
Immu
Gobba
Lazzu
Grosso spago
Lliccu
Pretenzioso, abituato male.
Micciusa Lumera
Micciusu Cisposo
Muca
Cerume
Mustazzu Baffo
Muzzuni Pentolaccia o giara di minime dimensioni.
Nascaredda Nasino
Nginagghia Linguine
Nassa
Stia, gabbia per pollame.
Pidata
Orma e calcio.
Pinnulara Palpebra
Pirciali
Breccia, pietrisco.
Petra di suli Comedone
Pspiru
Zolfanello, fiammifero.
Rficu
Orlo
Rignuni
Rene di animale (anche rugnuni)
Schigghia Urlo
Sdillriu
Soliloquio tormentato.
Sfidu
Ci che andava perduto in una lavorazione.
182
Sfilazzu
Filaccia
Sgricciu
Zampillo
Spinnusu Desideroso
Surfareddu Diavoletto
Tigna
Calvizie
Trulu
Piagnisteo
Vaddira
Ernia
Varvarozzu Mento
Vria
Zefiro, venticello.
aa
Debito.
Zimma
Cisti
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184
185
186
Aviri
INDICATIVO PRESENTE
I
sugnu haiu
Tu
si
hai
Iddu
avi
Nuatri
semu
avemu
Vuatri
siti
aviti
Iddi
sunu
hanu
IMPERFETTO
I
eru
Tu
eri
Iddu
era
Nuatri
rimu
Vuatri
rivu
Iddi
runu
Putiri
Iri
Fari
pozzu
poi
po
putemu
putiti
ponu
vaiu
vai
va
iemu
iti
vanu
fazzu
fai
fa
facemu
faciti
fanu
aveva
avevi
aveva
avumu
aveu
avunu
PASSATO REMOTO
I
fu
happi
Tu
fusti
avisti
Iddu
fu
happi
Nuatri
fomu
hppimu
Vuatri
fustuu avistuu
Iddi
foru
hppiru
puteva
putevi
puteva
putumu
putu
putunu
eva
evi
eva
iumu
iu
iunu
potti
putisti
potti
pttimu
putistuu
pttiru
isti
u
iemu
istuu
eru
PARTICIPIO PASSATO
Statu
Avutu
Pututu
GERUNDIO
Essennu
Putennu
Avennu
Iutu
Iennu
faceva
facevi
faceva
facumu
faceu
facunu
fici
facisti
fici
fcimu
facistuu
fciru
Fattu
Facennu
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DULCIS IN FUNDO
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CASCARI DO CELU
Quando allimprovviso ci sopraggiunge una cosa gradita, inaspettata
e magari non frutto del nostro lavoro. Si dice pure cascari di lariu.
NATALI CC U I TOI E PASQUA CCU CU VOI
Come passare le feste secondo antiche usanze. Natale in famiglia,
Pasqua fuori, con amici.
SI VOI FAVI CARRICANTI, HA SIMINARI A SAN
MARTINU E TUTTI I SANTI
Invito a seminare le fave allinizio del mese di novembre per avere
poi un buon raccolto di fave cariche, piene.
DARI VERSU
Sistemare, indirizzare, preparare.
CIRCARI FINOCCHI I TIMPA
Cercare qualcosa di sfizioso ma anche cercare scuse o avventure.
PASSARI
Essere promossi, specialmente a scuola o in qualche concorso.
PASSARI DI SUTTA U BANCU
Essere bocciati. Al tempo di Roma i vinti venivano sottoposti a
passare sotto il giogo.
U SAUTU DA VECCHIA
Pu saltare una vecchia? Difficile riuscirci, difficile ottenere cose
impossibili.
TEMPU A LEVA E METTI
Lo si dice quando il tempo discontinuo, tra una pioggia e laltra.
212
ESSIRI A MORTI SO
Il meglio nel gusto, quando una pietanza ben cucinata, quando
rappresenta il piatto ottimale.
DI SCOLA NUN NI MANCIA
Si dice per un ragazzo svogliato, quando non interessato allo
studio. In generale significa non gradire.
CHIU MULI CI SUNU, CHIU CAPISTRI CI VOLUNU
Tutto aumenta, si accresce con laccrescersi della situazione di
partenza. Diremmo pure: Tanti acchietti, tanti buttuna.
CIRCARI A UGGHIA NTO PAGGHIARU
E ardua limpresa di chi cerca cose impossibili, in contingenze
complicate, come cercare un ago nel pagliaio.
TANTI SU I CCHIANATI E TANTI SUNU I SCINNUTI
Nella vita ci sono salite e discese, momenti difficili e momenti
favorevoli.
MANCIARI FUMU, NEGGHIA E SGRUSCIU DI CARRETTU
Lo si dice per chi mangia tutto, anche le cose pi insolite e strane, in
modo insaziabile.
U SINTIMENTU E N FILU DI CAPIDDU
La mente umana , talora, precaria, volubile, un niente.
FICHITI E FICHITEDDI
Essere molto amici e vicini, como sono strettamente connesse le
varie parti (piccole e grosse) del fegato.
SA NNA CALARI A MUNTAGNA
Imprecazione che si esprime in un momento di rabbia e disperazione,
quando una persona arriva ad augurarsi persino la distruzione di tutto
e di tutti, con lesplosione violenta dell Etna.
213
FIGGHI E PITIGGHI
Quando ci sono i figli ci sono pure i capricci e le preoccupazioni per
essi.
METTIRI U SCIUPIGGHIU
Mettere scompiglio, provocare una lite.
L ACQUA CA SPARTI A CENTU VADDUNA, NUN FA
NUDDU CUNTENTU
Quando un patrimonio, una eredit si divide fra tanti pretendenti,
nessuno contento, perch ognuno ne vorrebbe di pi.
U UADAGGHIARI MPICCICA
Lo sbadiglio si trasmette da una persona allaltra (e non solo lo
sbadiglio, ma anche tante altre cose).
NUN MA SENTU!
Non sono capace o disponibile.
LASSARI NZINGA
Lasciare le prove, il segno.
MASCULI CCU MASCULI, FIMMINI CCU FIMMINI
Il proverbio evidenzia leterna separazione dei due sessi.
QUANNU U JATTU NUN CE, I SURGI TRIPPANU
Quando assente il padrone, i subalterni godono e non lavorano.
RUMPIRI I BRIGGHIA
E come dire rompere le scatole; quando cadono i birilli, tutto un
casino.
DAMMI TEMPU CA TI PERCIU (o TI SPURTUSU)
E lequivalente di un proverbio latino: Gutta cavat lapidem. Col
tempo si raggiunge lobiettivo, solo questione di tempo.
214
TTACCARISI O TRAM
Arrangiarsi. Chi (soprattutto ragazzini spericolati) non potendo salire
su un tram, trovava lespediente di attaccarsi alla parte posteriore del
tram, mentre esso si avviava a partire.
MI CURCU NTA PAGGHIA
Chi spensierato, pu fregarsene di tutto e di tutti, dormendo
tranquillamente in quel letto di vecchi tempi. Mi disinteresso.
I RANNULI A VIGNA, CU LHAVI SI PIGGHIA
I guai della vita se li sopporti chi ce li ha.
CUMANNARI JE MEGGHIU DO FUTTIRI
Il comando d pi soddisfazione di qualunque altra cosa (sesso
compreso!).
CU PIGGHIA PPI PRIMA, PIGGHIA PPI DUI
In ogni cosa chi prende per primo liniziativa, chi si d da fare, chi
prende per primo la sua parte, ottiene spesso il doppio (o la parte
migliore) rispetto agli altri.
CU JE SAZIU, NUN CANUSCI DIUNU
Chi sazio, chi ricco non pu comprendere chi in difficolt, non
conosce la povert e la sofferenza.
ACEDDU DI NIDIRU
Si dice di una persona debole, indifesa come luccellino che sta
ancora nel nido, che non ha preso ancora il volo.
CASCARI DO CORI
Non voler bene pi ad una persona, per lo pi, per una malefatta
ricevuta.
217
PETTINA U CANI
Uno che non ha niente da fare, si passa il tempo a pettinare il cane:
una persona sfaccendata.
A PIGGHIA CC A PEZZA
Una persona troppo formale e delicata, che non si vuol sporcare le
mani per nessun motivo, una persona matelica, che usa i guanti
per prendere ogni cosa.
CAUZI LENTI
Un tipo disordinato, bracalente, fessacchiotto.
SCIATU PERSU!
E lo sfogo di chi ritiene sia fiato sprecato parlare o trattare con
qualcuno.
U MUNNU E STORTU!
Imprecazione contro il destino, contro le vicende umane non
favorevoli.
SARVARI I SORDI SUTTA U MADUNI
Una volta i soldi venivano conservati o nascosti in qualche segreto
nascondiglio, magari sotto i mattoni. Pi in generale la frase viene
rivolta a chi troppo parsimonioso, a chi restio a spendere e pensa
solo ad accumulare la roba, a non investire.
PANZA E PRISENZA
Si rivolge questa battuta a chi cura laspetto esteriore od anche a chi
non possiede tanto se non lapparenza.
AVIRI NTO CORI
Amare profondamente qualcuno.
219
N A GIRARI, CA SI BRUSCIA
Non voltare la situazione, non raggirarla, perch si rovina, perch si
scopre la verit.
OGNI LIGNU HAVI U SO FUMU
Ogni uomo ha i suoi pregi e i suoi difetti.
CU SI SIDDIA SI MARITA
Si dice pure: marititi ca bbenti. Il matrimonio rende luomo pi
tranquillo, meno insofferente. Perci per chi insofferente il
matrimonio pu essere un ottimo rimedio.
AMARA A CU SI FA SUPRANIARI
E brutto farsi sottomettere da altri.
BONANOTTI E SUNATURI
Quando si alla fine di una serata, di un avvenimento per cui si
salutano anche gli intrattenitori. Saluto finale ironico.
FATTI U GIRU DE SANTI
Si dice quando si vuole allontanare o cacciare qualcuno, invitandolo
a farsi un bel giro largo (come quello che fanno i Santi durante le
processioni).
AVIRI U CRAUNI VAGNATU
Quando si fa notare a qualcuno che si risente perch gi cosciente di
essere colpevole.
U FRIDDU TRASI NTE CORNA DO OI
Quando c troppo freddo, esso entra anche nei punti pi reconditi.
ESSIRI N PEZZU DI PANI
Essere una persona talmente buona da essere paragonata ad un pezzo
di pane genuino.
223
NEULI STRAZZATI
Nuvole spezzettate, squarciate, quando, dopo un periodo di intensa
nuvolosit, il cielo incomincia a schiarirsi.
PARRARI CCU I SPIRDI
Indovinare, parlare con gli spiriti.
CU ROBBA NI FA UNA, CU E RUBBATU NI FA CENTU
Il ladro, quando deve rubare, fa una sola pensata, ha un preciso
obiettivo, chi derubato fa mille ipotesi.
CI CALAU A CUDERA
Si dice cos quando si d una risposta severa a chi aveva osato
parlare a sproposito.
FARISI A CRUCI
Spesso il commerciante, ad inizio di giornata, alla prima vendita, in
segno di augurio e di ringraziamento, si fa il segno della croce,
ripetendo ad alta voce questa frase.
PIPITA NTA LINGUA!
E una imprecazione di disappunto contro una persona augurandole
un malanno, proprio nella lingua, per dire anche: Taci, stai zitto!
TRASCINATU D A LAVINA
Un poveretto travolto dalle tempeste, disgrazie della vita, cos come
quando lacqua piovana tumultuosa trascina ogni cosa.
I SODDI VANU E VENINU
E un invito a non curarsi se si spendono i soldi, tanto essi cos come
escono, allo stesso modo ne entrano altri.
226
ESSIRI NA FURAMI
Mangiare tutto in modo famelico, cos come quando certi insetti o
animali selvatici attaccano certi ortaggi, fino a spogliarli di tutte le
foglie.
PIGGHITI I PUPI E VATTINNI
E un invito ad andarsene, dopo aver preso le proprie masserizie.
Finito lo spettacolo dei pupi siciliani, si diceva cos, con ironia, al
puparo.
BBIARISI A GNUNI
Mettersi allangolo, si dice di una persona che si mette in disparte,
certe volte per difficolt economiche o imprevisti fisici.
AVIRI I VERMI NTO CULU
Essere irrequieto, non stare mai fermo.
PULICI VENTRI VENTRI
E come essere assalito dalle pulci, si dice di uno che si muove in
continuazione o che cerca cavilli futili per ogni cosa.
FATTI QUATTRU PASSI!
Quando si invita qualcuno ad allontanarsi, perch insopportabile o
fastidioso. Vai, smamma!
SPIRIMINTARI I POSPIRI I CIRA
Ci si rivolge cos ad uno che ha trovato o inventato, a modo suo,
qualcosa di nuovo di originale, ma che di nuovo o di originale non ha
nulla.
MERRI E MARVIZZI
Si tratta di piccoli uccelli molto comuni dalle nostre parti (merli e
tordi): quando si prendono, si raccolgono cose varie e comuni.
227
CODDU I MULU
Si dice di una persona poco generosa, poco disponibile, insensibile.
IAZA CA TROVI
Conserva, risparmia perch domani potr servirti, o averne bisogno
(Iaza ca servi).
SULITA, SANTITA: DICEVA MA PA
Essere soli pu essere una cosa positiva, utile, giovevole.
NUN SI BONU MANCU PPI FARI U ZUZU
E rivolto questo modo di dire a chi un essere imbelle, inutile, che
non serve, non giova a niente e a nessuno.
PIGGHIARI NA CANTUNATA
Prendere un abbaglio.
CAMINA VIOLU VIOLU
Cammina lungo un percorso ben preciso, senza svicolare per non
perdersi. Camina banchina banchina! Erano le mamme premurose
che raccomandavano ai propri figli di essere prudenti quando essi
andavano a scuola o facevano qualche servizio.
A MORTI BUTTANA (MMI TI PIGGHIA)!
E una imprecazione che si pronunzia quando una cosa storta e
quasi quasi si augura la morte ad uno sciagurato (ma non sempre la
morte arriva quando la invochiamo noi per qualcuno!).
MACARI I PULICI HANNU A TUSSI
Una variante di tale motto : MACARI U SALI FA I VERMI
Spesso commiseriamo certe persone che pretendono di fare cose al di
sopra delle loro capacit.
SI UTARU I TOPPULA
Si sono capovolte le situazioni.
229
A FIMMININA
Alla maniera di una donna. Secondo antiche tradizioni misogine la
donna era considerata inferiore alluomo e perci non poteva
ragionare o comportarsi alla maniera di un uomo.
U MANCIARI E DI RAGIUNI, CU MANCIA A BISTA, CU
MANCIA A MMUCCIUNI
Mangiare una necessit, c chi lo fa apertamente, c chi cerca di
nascondersi, di sentirsi superiore.
CU LEVA U PANI O NUTARU LU LEVA E SO FIGGHI
Andare dal notaio significa fare un atto, comprare, quindi sono
benedetti, ben spesi i soldi per il notaio perch sono un investimento
per i figli.
VIGNA, TIGNA
Il lavoro , in genere, duro e spesso non rende.
VAGNARISI PRIMA DI CHIOVIRI
Lamentarsi ancor prima che accada qualcosa, reagire anzitempo.
A QUARTARA CA VA A FUNTANA, TORNA VAGNATA
Quando si compie una azione, si lascia il segno di quel che si fatto.
SUPRA A CINQUANTINA (SESSANTINA, SETTANTINA),
N MALI OGNI MATINA
Ad una certa et i malanni sono giornalieri.
QUATTRU ITA I COZZU!
Si dice ai bambini dopo il taglio dei capelli, dando una carezzina sul
retrocollo.
ESSIRI NA CIMICIA DI CUDDARU
Essere ncuttu, insistente, appiccicoso.
232
233
METTIRI MANU
Iniziare a...
STRICARISI A TERRA
Stropicciarsi a terra.
TI CURRI A MALA SORTI
Il destino ti perseguita.
NDILIU NDILAU, U SCECCU RAGGHIAU
QUANNU MUREMU, NI SPARTEMU
Che significa questa filastrocca? Prova a indovinare!
MALA CCU NURTA
Cattivo consiglio, essere una brutta consigliera.
CCI VINNI DA PARTI MANCA
Non gli convenne.
NISCIRISILLA DA MANICA
Inventarsi tutto di sana pianta.
BABBU D AIAI
Un inetto che sa solo lamentarsi.
MITTIRISI COMU NA CIMICI DI CUDDARU
Essere insistente, appiccicaticcio.
U PANI SI SGAVITA QUANNU U FURNU E CHINU
Bisogna risparmiare nell abbondanza.
SPIRUGGHIA FACENNI
Si dice di persona che sbriga ogni tipo di cosa.
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