You are on page 1of 246

Pippo Ventura

Alfio Bisicchia
Nino Distefano

TREMILA
PAROLE NOSTRANE
Piccolo vocabolario
SICILIANO - ITALIANO
con tante etimologie,
molte illustrazioni originali
e alcune saporite amenit

BIANCAVILLA

2014

Nino Distefano anche autore dei disegni

SI FACCIA UNA DOMANDA


E SI DIA UNA RISPOSTA
Ma cera veramente bisogno di un altro vocabolario Siciliano-Italiano, anche se dichiaratamente piccolo ?
No, non ce nera bisogno!
Ce ne sono gi tanti, di tutte le dimensioni, per tutti i gusti,
per tutte le necessit: opere ponderose che hanno impegnato
fior di cattedratici, collaborati da uno stuolo infinito di ricercatori i quali hanno avuto il compito di registrare le parole pi
caratteristiche dei loro paesi di provenienza.
Si sa, infatti, che il dialetto siciliano, come, daltro canto,
tutti i dialetti, non costituisce corpo unico ma formato da
tante parlate vernacolari e si colora variamente a seconda del
territorio in cui ci troviamo: e non neanche necessario che i
territori distino molto luno dallaltro.
Ci sono, poi, i vocabolari meno ponderosi, anzi, assolutamente leggeri, che fanno bella mostra di s sulle bancarelle,
utilissime, duna piazza o di una via principale, che frondosi
alberi riparono dalla rabbia degli agenti atmosferici ma non
dagli uccelli che sui loro rami amano trascorrere le notti.
Gli uni, i ponderosi, e gli altri, i leggeri, sono consultati
molto raramente da qualcuno e in ogni caso, sempre pi per
curiosit che per necessit. I compilatori e i consultanti sono
affetti da una strana forma patologica detta, comunemente
potamofagia, lemma che troverete soltanto in una delle pagine che seguono perch coniato per loccasione.
Non giovano a nessuno, questi vocabolari, perch chi parla
il dialetto, al momento di esprimersi in italiano, non va a consultare il vocabolario (se ne dovrebbero fare edizioni tascabili
come si fa per le lingue straniere), e non da pensare che
oggi ci sia ancora qualcuno che, scrivendo una lettera ( am3

messo che ci sia qualcuno che scriva ancora lettere ), abbia


assoluto bisogno di sapere come tradurre, per esempio, la
parola scatasciari.
Per tali considerazioni, forse tornerebbe pi utile un vocabolario Italiano-Siciliano, per facilitare il compito ad un
giovane doggi che ha necessit di dialogare col bisnonno!
E quindi, a questo punto, ma anche prima, sorge spontanea e
giustificata la domanda: ma allora voi?
Dicevano gli antichi (ma quanto parlavano questi antichi!):- non ci havi cchi fari e pettina u cani Proprio cos,
ma chi non ha un cane da pettinare, che altro pu fare? Si
sveglia una mattina, o una notte e, tra un sonno e laltro,
felice, lancia un urlo: eureka! ho trovato! alla stregua di
quellArchimede che, sullisola di Ortigia, giocava con gli
specchi, con le barchette sullacqua e con i bastoni che chiamava leve con le quali avrebbe potuto sollevare il mondo se
solo avesse avuto a disposizione un punto dappoggio.
Ora le cose dovrebbero sembrare pi chiare e la risposta
sollecitata sin dal primo rigo deve avere acquisito una consistenza cos evidente che non ci sarebbe bisogno di altre parole.
No, non vediamo la necessit di produrre un vocabolario,
che poi risulter necessariamente leggerissimo, ma questo libriccino che tenete in mano e, forse, avete cominciato a sfogliare, non dovete considerarlo un vero vocabolario, anche se
in copertina dichiara di esserlo, quanto una raccolta di pagine
che, speriamo, sappiano procurare una piacevole lettura.
Insomma, tutto quello che abbiamo registrato in queste pagine
non costituisce una novit: sono cose dette e ridette, scritte e
riscritte, risapute da ogni persona sin da quando ha cominciato a balbettare e poi si seduta in un banco delle Elementari.
Ma a questo libro, che non vuole insegnare niente a nessuno, abbiamo voluto dare, e speriamo di esserci riusciti, una
caratteristica particolare: non dovrebbe annoiare, non ti do4

vrebbe far crescere la barba, anche se sei donna, come generalmente fanno tutti i libri che a tutti i costi ti vogliono insegnare qualcosa e lautore crede di aver fatto luovo con due
rossi!
Non avendo niente da fare, per ammazzare il tempo (prima
che il tempo ammazzi noi!), abbiamo tirato fuori dal dimenticatoio tante parole che hanno fatto compagnia ai nostri genitori, e un po anche a noi che abbiamo trascorso tre quarti
abbondanti della nostra esistenza nel secolo passato; le abbiamo fatte rivivere, le abbiamo schierate in bellordine in
maniera tale che incontrandole, uno dice: - bih, daveru, cci u
sinteva dire a ma nanna- ma matruzza quantu voti mu
diceva
In tal modo, tali parole diventano cose vive, con cui abbiamo avuto a che fare come fossero persone che non vedevamo da tanto tempo e ora, improvvisamente, ci si presentano davanti, prendono forma, e parlano, e ci parlano di un
ieri non tanto lontano ma che la corsa sfrenata della vita travolge e cancella.
Questo lo spirito con cui abbiamo affrontato la piacevole
fatica di compilare questo piccolo vocabolario: ci siamo divertiti andando a risvegliare esistenze dormienti, con la speranza che vi possano fare compagnia intrattenendovi in una
conversazione che vi procuri, insieme con un po di meraviglia, il piacere di riscoprire cose dimenticate.
Riscoprirete, infine, il fatto che il dialetto siciliano, come si
evince dai raffronti etimologici e semantici, abbia subito
linflusso delle lingue dei tanti dominatori che si sono
succeduti, nel corso dei secoli, nella nostra Isola, dai Greci ai
Romani, dagli Arabi agli Spagnoli e ai Francesi.
Biancavilla, 2014
Gli Autori
5

AVVERTENZE
Ci corre lobbligo far presente che abbiamo volutamente trascurato di registrare molte parole siciliane che, sebbene rivedute
e corrette, sono facilmente collegabili, per assonaza, alle italiane, e alcune altre che non sono riuscite ad entrare nelle bocche
dei nostri predecessori e, a maggior ragione, delle nostre.
1) Lapostrofo allinizio della parola vuole indicare, generalmente, la caduta di una vocale.
2) La maggior parte dei sostantivi maschili al singolare trasformano la O, finale di parola, dellitaliano, nell U siciliana.
3) I verbi, allinfinito, in Sicilia finiscono in I (are = ari )
4) La doppia D sottolineata (DD ) indica un suono palatogengivale ( piddu ); se non sottolineata conserva il suono dentale ( friddu )
5) La sillaba GLIO delle parole italiane diventa GGHIU nelle
parole siciliane ( SCOGLIO SCOGGHIU ).
6) Per pronunziare bene TRA, TRE, TRI, TRO, TRU non c
altro da fare che allenarsi, per esempio, con: Nuatri ni videmu a Trapani tra tri uri
7) La T del gruppo STR, in certe zone dellIsola, si fa appena
sentire: - Strata stritta = Srata sritta - Struppiari = Sruppiari
Struppicuni =Sruppicuni - Strunzu = Srunzu.
.8) Questa dolce, sonora (ero); questa Z aspra, sorda
(zappa).
La sigla DMP vuol dire: Diceva Mio Padre
N.B. Si troveranno, qua e l, dei punti interrogativi: voglion
dire che gli autori passano la palla ai lettori sperando che, almeno
essi, sappiano trovare le giuste corrispondenze italiane.

A
Abbari = Gabbare, imbrogliare. DMP: pisu e musura non ti
abba e non ti duna ( il peso e la misura non ti toglie e non ti
d).
Abbentu = Riposo, tranquillit, serenit. La parola, con una
sola B e la O finale, si trova sul Dizionario della Treccani che
spiega: adattamento toscano di voce siciliana che risale al latino
adventus, arrivo. Per te non ajo abento notte e dia (Cielo dAlcamo).
Abbista = ( A vista). In forma evidente, senza voler nascondere nulla.
Abbonvegna = Ben venga, ben venuto/a, ma la A che apre la
parola suggerisce il piacere di chi riceve una visita attesa da
parecchio tempo. ( Nella bocca di qualcuno suonava abbommegna).
Abbonu bon = Alla men peggio.
Abbu = Scherno, canzonatura, beffa: fricci abbu = fare il
verso a qualcuno. Abbu rriva, lapita no.
Acchia! = Incitamento allasino perch si muova o vada pi
in fretta. Usato pure Acc!
Accia = Sedano. Nella Roma antica si chiamava appio,
apium. In francese: ache.
Acculamenti = Come qualmente, e precisamente, per filo e
per segno ( Dizionario Hoepli di A. Gabrielli).
Accura = Abbi cura, bada, stai attento.
Aceddu = Uccello. I latini, con aucellum intendevano lattributo virile (e noi ne siamo gli eredi legittimi).
Acisu = Detto di ragazzo: birbantello, eccessivamente vivace,
anche scaltro (da accidiri = acciso, acceso).
Acitazzu = Erba di sapore asprigno.
9

Acitulidda = Erba acidula con fiori gialli comune negli agrumeti siciliani.
Acqua = Nellaccezione fari dacqua (urinare).
Acquannu-acquannu = Giustoquando, proprio quando.
Acquazzina = Rugiada ( che non la brina = ilata).
Addauru = Alloro.
Additta = In piedi. Additta additta = alla svelta.
Addoffu = Cappone, gallo castrato, sanatu (vedi sanari).
Affina ca = Fino a che, fino a quando.
Agghiastru = Oleastro, ulivo selvatico, delle cui verghe,
oggi vimini, si facevano: cufini, cruvecchi, panara, cannistri.
Agghiri = Verso, nei pressi, dalle parti di
Agghiu = Aglio. Per ricordare che comare Carmelina, in preda allira lassava agghi e pigghiava cipuddi!
Aggualari = Confrontare, paragonare, portare a ugale misura.
Ahiahi! = Emissione di suono lamentoso pi intenso e
prolungato di un semplice Ahi!
Alioti = (alle volte?) Forse, non vorrei che
Aliotu = Galeotto, ribaldo; nel linguaggio familiare: rimprovero al ragazzo discolo = pezzu d aliotu!
Allacatalla ( fari ) = (dal greco: = altre e
altre cose, questo ed altro) quindi: fare di tutto, agire su tutti i
fronti. V. disegno
Allascari = Allontanare. Allascati di cc! (Vattene!). Farsi
lasco, cio largo, non stretto.
Alleggiu = Leggermente, adagio. Usato specialmente nelle
raccomandazioni: alleggiu-alleggiu = piano-piano, a poco a
poco.
Alfiru = Garofano. Per preparare certi dolci, in drogheria si
andava a comprare: alofiru e cannedda ( che erano le droghe
del tempo e si compravano in drogheria ).
10

Amaru = Non dolce. Ma DMP:- amaru cu llhavi i rannuli


a vigna e amaru a pecora ca ha dari a lana.
Ammtula = Invano, dal greco = inutilmente. Si pu
parrari ammatula e si pu essere longu ammatula.
Ammeci = Invece.
Ammuzzu = Abbondantemente e disordinatamente, da a
mucchio. Nino dAlbavilla, ne La scienza di Cicliu:
non avi siti e ammucca
acqua salata ammuzzu
Amuarri = Dal francese - Armadio.
Amuninni = Andiamocenee poininniemu?
Ancidda = Anguilla, sfuiri comu na ncidda.
Anciova = Acciuga (spagn.: anchova; ingl.: anchovy).
Anculinu = Inquilino, spec.nel mondo agricolo:affittuario.
Anfatti = Per cos poco! DMP: Ancora scutava!
Angilina (all) = Oggi vanno di moda, ma una volta, in tono
di scherno, cos si definivano i calzoncini che lambivano di poco il ginocchio dei ragazzi. Facevano testo, invece, quelli di
Boniperti o Mazzola.
Annarreri = Indietro.
Annata = Il raccolto di un anno. Viene rappresentata tuttora
la commedia siciliana: Annata ricca massaru cuntentu di
Martoglio.
Annintra = Addentro.
Annora = Un anno fa, l anno scorso.
Annunca = Se no, altrimenti, oppure. A chi chiedeva: Annunca?- lo spiritoso rispondeva: - lassa a fauci e pigghia a
runca -.
Antrasatta = Improvvisamente, tutto ad un tratto.
Antu = Linea di lavoro in un campo, spec. durante la mietitura. Per dire che il pettegolezzo non soltanto passatempo
femminile. DMP: lomini allantu e i fimmini o cantu.
11

Antura = Poco fa, unora fa.


Appatiri = Mangiare con gusto e appetito.
pulu = Era luovo col guscio molle, privo di consistenza.
Argi = Guance. Ti unchiu i argi = Ti gonfio la faccia.
Arcunu = Arcobaleno ( larco di No).
Ariddu = Grillo. Chi rapido nelle esecuzioni: sata comu n
ariddu ( salta come un grillo ).
Arma = Indica non solo uno strumento doffesa ma specialmente lanima, lo spirito, difattivedi sotto.
Arma di priatoriu = Anima di Purgatorio: uomo da nulla,
pavido, senza coraggio, DMP: ca si scanta di lmmira so!
Armiggi = Linsieme degli elementi che compongono la bardatura del cavallo attaccato al carro e, pi spesso, al calesse.
Armu = Animo, coraggio, energia, forza.
Arozzu = Garozzo: unit di misura per cereali ( Kg 1,125 ).
Arreri = Indietro. In certe zone dellIsola vale: di nuovo. In
francese troviamo: arrire (addietro).
Arrusu = Vigliacco, sodomita, gay ( anche jarrusu ).
Asciari = Trovare. Pappasciatu = Peppe asciato= Giuseppe
Trovato.
Ascima = Il fiatone dopo la corsa: Arrivai ccu lscima di
fora!
Assalarma = Imprecazione con cui si augura che un tizio vada allinferno, difatti il lemma va letto: ( che gli sia ) arsa
(bruciata) lanima!
Assupracissi = Probabilmente: a vossia piacissi: piaccia a
vossia accettaredi prendere un boccone con noi.
Attagghiu = Accanto, vicino (latino: attiguus).
Attunnu = Del tutto, assolutamente: attunnu, attunnu!
Nino dAlbavilla: ..parrava,
e a diri sgraccari na vota,
12

a diri na vota n ciauru di tussi,


attunnu, attunnu, nenti.
Avantarreri = Al contrario: il davanti al posto del di dietro, ma in caso di movimento indica lo spostamento da un posto
allaltro e viceversa, con ripetizione ad libitum.
Avanteri = Laltro ieri. In francese: avant-hier.
Avogghia! = Anche se. Avogghia ca ti ntrizzi e fai cannola,
u santu di marmiru e nan suda.

13

B
Babbaleccu = Balbuziente. Talora usato per definire una
persona sciocca, babbeo, babbaleo.
Babbalutu = Lessere misterioso che faceva paura ai bambini.
Babbaniari = Fare fesso, prendere in giro.
Babbaniri = Restare stordito, intontito, svenuto.
Babbanutu = Stordito, quasi privo di sensi.
Babbasunazzu = Sciocco, credulone, ingenuo. Usato pure
un simile termine: babbazzu.
Babbiari = Tergiversare, scantonare, non voler affrontare
seriamente un problema, dare risposte evasive; DMP:- fari u
fissa ppi non paari u daziu.
Babbu = 1) Chi ha difficolt di loquela. 2) Facile da imbrogliare, chi non sa barcamenarsi e diventa preda del solito furbacchione ( latino balbus = balbuziente).
Baddu = Nel giuoco delle mandorle messe a castello (tre
come base e una sopra) era il corpo che doveva sdirubbari u
casteddu. Una mandorla pi grossa o una pallina di altro
materiale.
Baffa = Qualifica la zucca rossa, cucuzza di mmernu.
Bagghari = Mangiare abbondantemente e forse a scrocco.
Bagghiu = Spazio interno di masseria o villa destinato alla conservazione dei viveri e attrezzato anche per consumare i pasti.
Bagghiusu = Mangione, ghiottone.
Baggiana = Donna florida, bene in salute, di buon umore.
Balata = Lapide, copertura di tomba.
Ballacazizzi = Un uomo fanfarone.
Ballaccheri = Dicesi di persona poco affidabile, volubile.
14

Ballicu = Fiore violacciocca.


Banchina = Marciapiede. Raccomandazione della mammina
apprensiva: camina banchina banchina.

Banna = 1- Banda musicale: sta sunannu a banna.2- Luogo,


posto: dd banna, cca banna, a tutti banni.
Barrurisi = Perdersi danimo, non avere pi fiducia nelle
proprie forze. Cantava il carrettiere al suo asinello:
Tira cuntenti e non ti barruari
Ca cu si barrua presto mori.
Basciric = Basilico (C chiddu rizzu).
Bastardolu = Ficodindia di secondo fiore.
Barsamatu = Come imbalsamato, quindi lento, distratto, assente, immobile.
Bastardola= ficodindia di secondo fiore; da ricordare che ci
sono pure i bastardi, cio i cavolfiori.
Battagghiu = Batacchio della campana.
Bau!! = Si usa questo termine per far paura ai piccini. C anche
bau-setti.
Bau-Bau = Il cane per i piccini.
Bbaccalaru = Merluzzo. In spagnolo bacalao.
Bbaddariari = Fare palle, convincere con chiacchiere.
Bbagnoli = Impacchi, per es. di acqua calda.
Bbampari = (Avvampare). Bruciare, prendere fuoco e provare
senso di bruciore quando si disinfetta unescoriazione con alcool.
Bbiari = Buttare, gettare.- O bbiiti do tunnu! Va a buttarti
gi dal belvedere! Bbiti o pezzu = che delinquono sfacciatamente, ma, detto di frutti, indica che sono gi giunti a maturazione, si possono cominciare a mangiare.
Bbilirisi = Arrabbiarsi ( dove centra la bile ).
Bbintari = Avere pensiero, aver cura. ( Da abbentu?).
15

16

Bbirsari = Mettere in ordine, acconciare, aggiustare.


Bbirsatu = Assennato, ordinato, aggiustato.
Bbivirari = Abbeverare animali e irrigare terreni.
Bbiviratizzu = Dicesi di terreno che gode di acqua irrigua.
Bbuccari = Perdere la posizione eretta e tendere verso un lato.
Bbunaca = Indumento in uso fino alla prima met del secolo
scorso, poi la gente ha voluto indossare la giacca.
Bbunnanti = Abbondante, soddisfacente.
Bburduni = Argine di terra che favorisce lirrigazione.
Bbuscari = Ricevere, spec. bastonate. In forma riflessiva, equivale a guadagnare: buscarisi a spisa = guadagnarsi da vivere.
Bbuscicatu = Leggermente gonfio, spesso per ustione.
Bbutari = Accostare, chiudere appena la porta, la finestra.
Bedda Matri! = La Madonna viene chiamata in causa molto
spesso nelle formule di giuramento.
Bisognu = Come in italiano, quindi necessit anche defecare. In campagna, ci si allontanava. DMP: Quantu va fazzu n
bisognu. U bisugneddu valeva soltanto orinare, e non ci si
allontanava tanto.
Bicchila = Donna di chiesa, presente a tutte le funzioni
religiose, piuttosto povera dispirito: bigotta.
Bomboloni = Caramelle di zucchero avvolte in carta colorata..
Bonabbon = Alla meno peggio, accomodaticcio.
Bonarma = Buonanima, si dice di un defunto. Alla vedova bastava dire a bonarma per capire che si riferiva al povero marito.
Bonu = Per la locuzione: pigghiari ccu bonu = rabbonire,
indurre alla calma, trovare le parole pi adatte per trattare con
persone facili allira.
Bonura (di) = Di buon mattino.
Botta = Colpo? Botta di sangu! Botta di vilenu! Cera anche:
Nta na botta : improvvisamente e rapidamente.
17

Brancicare = Arrampicarsi (dal franc. branche= ramo).


Brascia = Brace. Vedi cudduruni.
Brtini = Esclamazione di scongiuro. Vedi: libbrtini!
Brigghia = Non la briglia del cavallo, ma un sostantivo plurale, i brigghia che si sconzunu ( birilli?).

Brocculi giummati, pampanuti= A secondo se


prevalgono i fiori o le foglie.
Bruccetta = Forchetta.
Bruna = T. spagnolo. Contenitore di vetro con bocca larga.
Brunzeddu = Grosso pennello.
Brusciareddu = Chicchi di grano tenero ricavati dalle spighe
passate alla fiamma e sgranate tra le mani.
Buatta = Piccolo contenitore metallico usato specialmente per
conservare e commerciare il concentrato di pomodoro.
Bucali = Boccale, bicchiere alto e largo.
Buffa = Rospo. In senso figurato: pari na buffa.
Buffetta = Tavolo basso per lavori domestici (franc:buffet).
Buffuniari = Prendere in giro, imbrogliare, celiare.
A Carnevale, dopo il marted grasso, si diceva:- Dici lsina - Non
si buffuna cchi ca Quarsima.
Bullittinu = Notizia nuova e strana che induce al sospetto, da
accettare con cautela.
Bmmulu = Orciolo (dal greco: ): recipiente di
terra cotta, con bocca stretta usato per la sua prerogativa di
conservare lacqua fresca anche destate. Bmmulu era anche
detta la tume-fazione del cuoio capelluto causata da un corpo
contundente ( una pietratata, una randellata).
Burgsi = Non solamente borghese; si diceva di persona possidente o di casa in cui non si soffriva la fame, si aveva a disposizione un po di tutto. (Ha a che fare col burgio?).
Burgiu = Paglia ammonticchiata presso laia (a munzeddu).
Qualcuno aveva a testa di burgiu! (grossa e dura).
18

Burritta = Berretto, coppola.


Burriuni = Copricapo informe.
Buscari = Prendere botte e anche guadagnare.Vedi: uscrisi.
Buscicatu = Tumefatto.
Buttacciu = Botte aperta usata come contenitore di cose diverse, spec. acqua. In muratura anche per stutare a quacina (spegnere la calce ).
Buttigghi = Bottiglie, ma nell accezione domestica indicavano
la salsa di pomodoro che in esse si conservava molto a lungo.
Buzzu = Per definire un uomo zotico.
Buzzunettu = Mestolo con concavit particolare che tornava
utile al pecoraio al momento di scodellare la ricotta.

19

C
Ca! = Risposta generica, senza un motivo a chi chiede:
pirch?.

Cacareddu = Sciolta. Fig.: Fretta. Aviri u cacareddu nto culu: operare sempre in fretta e furia. DMP: A tempu di cacareddu
non ci voli u culu strittu.
Cacatu = Si pu riferire ad un bambino che ha fatto i suoi
bisogni (cacca o cacchina) ma anche ad una persona adulta dal
comportamento infantile, che ragiona poco; od anche uno
esagerato. Allinfinito c il verbo cacari.
Cacaturi = Luogo umile e modesto, per estensione e per
condizione, ove si andava a fare i propri bisogni. Oggi, come ieri,
il bagno era un posto pi piccolo rispetto alle altre stanze.
Caccarazza = Gazza, pica. Vedi anche carcarazza.
Cacciari = Come litaliano cacciare, mandar via. Nellaccezione di andare a caccia, noi rompiamo il dittongo e trasformiamo la parola da trisillabo in quadrisillabo, e pertanto: cac-cia-ri (caccari). Il participio passato, al femminile cacciata, nel
mondo agricolo, indicava la femmina in calore.
Cacccila = Carciofo.
Caddozzu = Un tratto ( n caddozzu di strata) ma specialmente di salsiccia ( n caddozzu di zazizza = un nodo).
Caddu = Callo.
Cafariari = Riscaldarsi, innervosirsi. Qualcuno vuole indicare
quel rumore particolare di una pietanza posta a cuocere sotto la
cenere.
Cfiru = Costipato. Il raffreddato col maso chiuso, gli occhi
lacrimanti, la gola arrossata, rauco e affannato.
Cafisu = T. arabo.Unit di misura per liquidi, spec.olio (17 lt).
Caflu = Buco molto largo ma anche grande quantit.
Cafuddari = Aggredire con pugni e manrovesci.
20

Cagnlu = Piccolo cane, ma anche la trave sporgente che


sostiene il ballatoio, detto anche gattella = jattuni, forse perch
sul fronte veniva scolpita la testa di un cane o di un gatto o perch
richiamava la forma dellanimale accovacciato.
Cajella = Ti rumpu a cajella (Ti rompo la schiena). Indumento
di foggia particolare.
Cajorda = Donna ritenuta sporca, sfaticata e di facili costumi.
Calacusi = Arachidi ( alla lettera: abbassa i calzoni). Una
volta, nei cinema di periferia, durante lintervallo, si sentiva una
voce: calacausi e simenza! (semi di zucca).
Calamari = Noti molluschi marini. Il diminutivo, calamaricchi, non si traduce: abbassami le orecchie!!! (clami aricchi)!
Calarisi = Mangiare ingoiando il cibo in fretta,
Calascinni = I ferri verticali che, calando e salendo, chiudono e
aprono porte e finestre.
Calata = Discesa. Per ricordare: Tanti sunu i calati e tanti sunu i
cchianati. Inoltre famosa A calata do spezzi (tra Adrano e
Biancavilla).
Clia = Ceci tostati, abbrustoliti. ( T. arabo).
Caliari = Tostare e anche: marinare la scuola.
Caliaturi = Il padellone o il cilindro ruotante in cui si tostano
per es. i ceci. Nelle famiglie c ancora il classico caliaturi per le
castagne e, pertanto, a chi allungava le mani, DMP: - luntanu do
caliaturi!
Caliceddi = Tipo di verdura commestibile.
Call = Scherzo carnevalesco consistente nellappoggiare sulle
spalle di un passante un ritaglio di panno strofinato nel gesso che
ne lasciava limpronta. Coro: A call, cu llavi cci sta.
Camii (?) = Termine usato forse soltanto nellaccezione: dari
sordi e camii = fare prestiti ad alto interesse.
Caminata = Una breve gita, non necessariamente a piedi.
21

Cammisa = Camicia. In spagnolo: camisa Nella Cavalleria


rusticana:
Oh Lola ca di latti hai la cammisa
si bianca e russa comu na cirasa.
Campa = Insetti parassiti di verdure come broccoli: bruchi.
Campari = Vivere e anche sostenere la famiglia.
Campa = Al largo, allaria aperta, in giro per campi.
Camuliatu = T. arabo. Attaccato, corroso dalle tarme
(camula). La sorpresa che riserva un capo di abbigliamento
conservato a lungo:u trovai tuttu camuliatu!
Camurra = Disturbo, insistenza continua e assillante. Il rompiscatole si metti a camurra. ( ma centra la camorra?).
Camurriusu = Colui che esercita la camurra, ovvero un tipo
inrequieto, che non sta mai fermo.
Cancariari = Mangiare molto e forse a sbafo.
Canciari = Cambiare, scambiare, barattare.
Canigghia = Crusca, la parte grossolana della farina che la
massaia separa, con laiuto del crivu, allatto della cernita. Quando un ragazzo, durante i giochi in strada, dichiarava di aver perduto qualcosa, i compagni se ne mettevano alla ricerca, ripetendo:
Canigghia, canigghia, cu llascia sa pigghia.(chi la trova).
Canigghiola = Forfora che, difatti, sembra crusca.
Cannaggiu = Grosso getto dacqua, da un tubo, da rubinetto.E risaputo che i cantanti lirici hanno n cannaggiu di uci.
Cannaliari = Scottare. Il primo sole, destate, a mare, ti fa dire,
la sera: mi stanu cannaliannu i spaddi.
Cannarini = Gola, attraverso cui passano le canne (esofago e
trachea). Nelle liti si tentava di stringiricci i cannarini e produrre
la morte per soffocamento.
Cannarozzu = Glottide, gola, faringe. Durante la deglutizione
qualche cosa pu deviare e interessare u cannarozzu fuzu, la
trachea, con repentina tosse espulsiva e abbondante lacrimazione.
22

Cannata = Caraffa di metallo smaltato di circa 2 litri.


Cannatuni = Contenitore di latta buono per travasare.
Cannavazzu = Tela grezza, buona per sacchi o strofinacci.
Canniari = Incrinare, fessurare. Si era canniata la celebre giara
pirandelliana.
Cannila = Candela.
Cannizzu = Canniccio, graticcio di canne, cilindrico, usato come contenitore di cereali: un silos primordiale e casalingo.. Aviri
u cannizzu chinu: segno di opulenza e disponibilit economica.
Cannolu = 1) Il tubo metallico che sporge da una fontana ( a
Biancavilla cera a funtana de quattru cannola, o funtana
vecchia). 2) Tipico dolce siciliano. 3) Ricciolo di capelli. DMP:
Ammatula ca llisci e fai cannola
a statula di marmuru e non suda.
Cannuleri = Candeliere alimentato ad olio, con il miccio di
cotone. Giovane alto e un po melenso che spesso occupa un posto sbagliato: - Mi capitau davanti n pezzu di cannuleri
Cantaranu = Com (anche canterano?).
Cantarella = In muratura: secchio da calce.
Cantari = Come in italiano ma anche entrare a far parte di una
confraternita: Mi fici cantari o Rusariu, e si acquisisce il
diritto di un loculo cimiteriale. Inoltre il verbo cantare pu
significare confessare o morire, come nella frase: sa cantau.
Altro significato si desume dalla seguente espressione: lassalu
cantari! (fallo parlare, lascialo parlare!).
Cantaru = Quintale, 100 chilogrammi (T. di origine araba).
Cantru = Vaso da notte. Dal greco Kantaros, che indicava un
vaso per mettervi liquidi. V. disegno.
Cantu = Per ricordare il monito: camina cantu cantu.
Cantunera = Langolo del fabbricato alla fine della strada.
23

24

A punta a cantunera. Lungo certe strade e nei passaggi a livello esistevano le Case Cantoniere, e il Cantoniere era loperaio
addetto alla manutenzione delle strade o al controllo delle sbarre.
Canzirisi = Spostarsi per evitare di essere colpito o investito.
( vedi scanzirisi).
Capicchiu = Capezzolo. C un modo popolare di dire: mi nan
pigghiavi capicchiu! (quando si maledice una persona,
augurandole la morte).
Capri = Essere capace di contenere. Ma anche comprendere.

Capitari =

Come litaliano: accadere. Ma anche: prendere, acchiappare. Si ti cpitu = Se ti acchiappo

Capitiari = Potare asportando soltanto le cime molto sviluppate ( dal latino caput?) . Forse lopposto di a ringu.
Capizzu = Cuscino accomodaticcio per un letto provvisorio.
Chi si era assicurato un buon capizzu viveva bene!
Capizzuni = La bardatura della testa dei quadrupedi da cui
partono le redini.
Cappata = Cataplasma. Dicesi anche di persone insopportabili
( cappata di linusa).
Capuni = Cappone. Gallo a cui sono stati asportati i testicoli
(vedi anche sanari).
Ca quali! = Macch! Al contrario!
Carttulu/i = Indole. Stu carusu havi i carattuli di sa patri.
Carcara = Fornace, dove si cuociono mattoni, tegole (canali)
(se diciamo calcara ci troviamo la calce?).
Carcarara = Parlare a carcarara, cio in un dialetto popolare,
rozzo.
Carcarazza = Gazza. Emette un verso gracchiante ( cra-cra) e
pertanto faceva comu na carcarazza, la donna ciarliera, dalla
voce sgradevole.
Carcari = Premere per far entrare. Per, scandalizzando le comari venute a farle visita, la vedova piangeva sul corpo del marito
25

che per tutta la vita aveva desiderato di possedere una fornace:


finu a la fini carcari vula.
Carcariari = T.arabo. Indica il verso continuo e petulante della
gallina che annuncia di voler fare luovo. E carcariava u suli
in certi pomeriggi torridi dagosto.
Cardasca = Assillo, disturbo persistente.
Cardiddu = Cardillo. Il pimpante pareva n cardiddu.
Carduni = Un cardo grosso e anche un uomo stupido.
Carigghiulami o canigghiulami = Moltitudine di ragazzini
in movimento.
Carina = Schiena, colonna vertebrale.
Carramari = Riempire di botte: - vastunati allurvigna.
Carramattu = Carro con quattro ruote e gen. senza sponde per
trasporti brevi, cittadini.
Carrateddu = Piccola botte.
Carrera = Di corsa. Come lo spagnolo carrera.
Carriacanni = Indumento maschile. Forse cos definito limpermeabile appena arrivato anche nei nostri paesi, per una certa
rassomiglianza con il camice bianco che indossava chi portava la
carne dal macello alle chianche. Carriari = trasportare e canni
= carne. ( ? ) E il cardigan?
Carriari = Trasportare, un po alla volta (servendosi di carri?).
Carrittata = Grande quantit (da carrettu=carro) non soltanto
di merce: cci nni dissi na carrittata!
Cartafrancia = Carta da parati.
Cartampica = Carta gommata, sostituita dallo scotch.
Carusanza = Fanciullezza, let che caratterizza i ragazzi.
Caruseddu = Salvadanaio. (Perch la forma richiamava un
bimbo, un piccolo carusu? ).
Carusu = Ragazzo.
26

Cascia = Cassa. A cascia battennu, cio: rapidamente, alla


svelta. Ma DMP: - Avanti i porti e supra i casci non si ci sta,
con chiaro riferimento alla cassapanca che ha anticipato la
credenza, dove venivano riposte le cose di uso pi frequente. Era
detta cascia anche la dentiera e u tabbutu.
Casciabancu = Cassapanca, usata per la conservazione della
biancheria, corredo della figlia.
Casciolu = Cassetto e anche loculo cimiteriale.
Casciunedda = Cassetta.( Ironicamente la gobba).
Casedda = Piccolo spazio di terreno delimitato da burduni.
Casiastra = Donna di chiesa, pia e devota ( chiesastica ).
Cspita/ina = Esclamazione dindignazione ma pi spesso di
meraviglia, stupore, contrariet.
Cassaririsi = Confondersi, impappinarsi, andare nel pallone.
Cassina = Tapparella, persiana avvolgibile.
Castiari = Castigare. U vidi? U Signuri ti castiau!
Castu = Castigo che, quasi sempre, era di Dio!
Catalettu = Sarcofago ma spec. persona con spiccata tendenza
al sonno, da cui non si ricava granch. Indolente.
Catinazzu = Catenaccio (?). Con evidente riferimento a
catena: grosso lucchetto indicato a chiudere un cancello.
Cattigghiari (anche: tacchigghiari). Fare il solletico.
Cattiva/u = Vedova/o: da captivus (prigioniero) o da captus
(privo)?
Catusu= Termine di derivazione araba.Grossa conduttura
sotterranea per acqua piovana, anche imboccatura della stessa .
Cuci = Calci. DMP:-U pigghiau a cauci nto culu.
Cauli = Cavoli, con spec a testa rotondeggiante; da non
confondere con unaltra specie, u culisciuri (cavolfiore).
Cuzi (si) = Calzoni (meglio di pantaloni).
Cauzi i tila = Mutandoni con legacci alle caviglie.
27

Cavati = Gnocchi. Data la forma caratteristica facile pensare a


incavati.

Cavigghiuni = Tozzo bastoncino che, nelle case di campagna,


infilato in una fessura della parete, tornava utile per appendervi di
tutto: dalla corda, alla giacca, ai vertuli.
Cazzalora = Pentola di metallo sufficientemente ampia.
Cazzaratu = Carcerato, ospite delle patrie galere.
Cazzavntulu = Uccello predatore: falchetto, gheppio.
Cazziata = Solenne, aspro e prolungato rimprovero.
Cazzuliari = Disturbare, dare fastidio toccando a lungo qualcosa, magari, a volte, danneggiandola.
Cazzusa = Gazzosa, gassosa, acqua frizzante, dissetante.
Cc = Con laccento = qua. Senza accento = quanto, come. Es:
Cca beddu!
Ccampari = Raccogliere, prendere.
Ccannari = Provocare lieve bruciore alla gola.
Ccanzari = Ottenere, raccogliere, mettere insieme, riuscire ad
avere. - Ccanzari curaggiu..
Ccattari = Comprare. Una donna incinta stava ccattannu.
Ccasari = Maritare bene la figlia, trovarle un buon partito.
Cchianari = Salire. Nella vita: tanti sunu i calati e tanti
sunu i cchianati.
Cchiappari = Prendere. Giocare a cchiappa- cchiappa.
Cchicchiari = Balbettare, termine onomatopeico; difatti chi
balbetta comincia con cchicchi
Cchi nnicchi nnacchi ? = Che centra? Nino Salomone, il
preside, chiariva: dal latino quid hic in hac?
Cchittera = Sequenza di asole (acchetti), come nei calzoni e
nellantica tonaca dei preti.
Cchi = Pi, di pi, anche uccello notturno.
28

Cciappedda = Attrezzo schiacciato di natura varia (mattonella, pietra lavica, tacco di gomma) usato in divesi giochi.
Cciappittuni = Da cciappa, pietra piatta, indicava il sagrato
della Chiesa Madre, costituito da basole laviche.
Ccippatu = Robusto, ben solido.
Ccittamentu = Cerimonia di fidanzamento: accettamento.
Cciuncari = Azzoppare.
Ccu = Con (da non confondere con cu = chi).
Ccucchiari = Mettere insieme con qualche sacrificio.

Ccucciari = Riparare, stringendo a s amorevolmente.


Ccumpru = Nonostante, malgrado, quantunque.
Ccupari = Soffocare. Staiu ccupannu per mancanza daria, per lafa estiva, per vestiti pesanti, per ambiente affollato, per
fumo acre.
Ccurdari = Mettere daccordo due litiganti o la chitarra.
Ccutuffari = Bastonare, riempire di botte.
Chicchiri = Parole inutili. DMP: I chicchiri su chicchiri,
a putiara voli i picciuli. E su chiacchiri mucati= tempu persu.
Chiaccu = Cappio, capestro. Anche arnese di robusto fil di
ferro con cui il ragazzo spingeva e dirigeva il cerchio ( a rota).
Chiamu = Attrazione, che attira a s. Chi era circondato sempre
da amici possedeva u chiama quagghi.
Chiana = Vasto territorio argilloso adatto alla coltivazione del
grano duro ( Piana di Catania).
Chianca = Macelleria, dove non si macella ma si vende carne.
Chiantari = Piantare (alberi), ma anche chiodi e soprattutto
sfacciddati (vedi).
29

Chiantedda = Parte della scarpa a cui si cuce la tomaia.


Chianu = Tratto di terreno ben livellato. Anche piazza:u
chianu a Chiesa ranni: la piazza grande antistante la Chiesa
Madre. Comune era laccezione: iri n chianu, per dire andare in
piazza, in centro.
Chiappa = Due fichi spaccati a met, seccati e accoppiati. Per
molti, anche natica.
Chippiri = Capperi. Si spara a chiappira chi si d alla bella
vita, ostentando un falso benessere.
Chiara = Chiarore dellalba o delle nuvole che si aprono.
Chiattidda = Pittola, parassita di parti intime.
Chiavari = Fare sesso, copulare.
Chidda = Quella. Dal latino: illa. Ma na chidda = alcuni,
parecchi.
Chinu = Pieno al femm. china = piena del fiume.
Chiviri = Piovere.
Chiovu = Chiodo.
Chirca = Cresta (del gallo) e tonsura del prete.(Dante: chiercuti!).
Chissi = Codesti, e anche emissione di suono quando si vuole
allontanare il gatto.
Chiti-chiti = Richiamo per i pulcini.
Chiummu = Piombo. In muratura: a chiummu = perfettamente in verticale (ma anche del tutto ubriaco!).
Chimpiri = Completare e anche maturar i pira!
Chiuppu = Pioppo. Al plurale chiuppa vale cimitero, dove
svettano i cipressi che dalle nostre parti sono pioppi.
Chiurma = Squadra di raccoglitori spec. di arance.
Chiuviddichiari = Piovigginare.
Cianciulinu = Facile al pianto, lamentevole.
30

31

Cianciana = Campanellino, sonaglio. Giova ricordare la commedia di Pirandello: Il berretto a sonagli- A birritta cch i ciancianeddi.
Ciaramedda = Cornamusa.
Ciaramiddaru = Suonatore di cornamusa.
Ciareddu = Capretto.
Ciula = Gazza, oltre che personaggio della famosa novella
pirandelliana: - Ciula scopre la luna.
Cicci = I doci per i bambini.
Cchira = Tazzina da caff piuttostoimpegnativa.
Cicilu = Pane pasquale di varia forma, con uova sode intere. Il
solito melenso poteva benissimo essere n pezzu di ciciliu.
Cicireddu = Pesciolini poco pi sviluppati del muccu.
Ciciri = Ceci. Per ricordare i ciciri a mazzu, verdi, teneri,
ancora nel baccello, prelevati in campagna con tutto il gambo.
Ciciuliari = Parlare fitto fitto e sottovoce. Bisbigliare.
Cfiru = Ragazzo vivace, diavoletto (lucifero?).
Cilmita = Il parlare insieme di molte persone.
Cimiddiari = Essere sviluppato in altezza e dondolare al
vento.
Cimna = Piccole palline di zucchero multicolori.
Cimitra = Assillo, pensiero fisso.
Cimitriusa = Una donna che si preoccupa eccessivamente per
qualsiasi cosa, che sta sempre in apprensione.
Cimitriu = Disordine, spec. di cose sparse per terra.
Cmulu = Pensiero continuo, rovellio, di chi teme avvenimenti
di cui lecito preoccuparsi.
Cimusa = striscia di stoffa che si mette nellorlo dei panni,
detta anche scappatella.
Cnniri = Cenere.
Cirasa = Ciliegia. In francese: cerise.
32

Cirula = Zingara, donna da temere per sortilegi, magie


Cirmari = Manovra semimagica, accompagnata da misteriose
preghiere, con cui la vicina riusciva a far espellere i vermi dallintestino del piccolo.
Cirnigghiu = Grosso setaccio (crivu) usato dai contadini sullaia e dai muratori per ottenere una rena pi fine.
Cirnri = Setacciare, usare u crivu per separare, per es. la
farina dalla crusca.
Cirusu = Luovo, che sottoposto a lieve calore, comincia ad addensarsi (cera); stato prima di passare a sodo.
Citrignu = Ben sodo.
Citru = (?) Si riscontra nellespressione rumprisi i jammi a
citru. (Pu collegarsi a cedro ? ).
Citulidda = Erba, di sapore acidulo, comune negli agrumeti.
Anche acitulidda.
Ciuncu = Sciancato, zoppo.
Civari = Cibare. Imboccare i piccoli ma anche gli adulti non
autosufficienti.
Cocciu = Dal greco koccos. Chicco e anche foruncolo, ma anche
pezzo, tocco: n cocciu di carusa/u : un tocco di ragazza/o!
Coffa = T. arabo. Grosso contenitore di vimini. Fig.: - Inchrisi
a coffa= mangiare a pi non posso, approfittare delloccasione
per appropriarsi di ci che c a disposizione.
Cgghiri = Raccogliere, staccare dallalbero, ma anche suppurare: poteva e pu cgghiri una ferita trascurata, non disinfettata a dovere, ma anche un foruncolo. Si usa quando si tratta di
raccogliere offerte per santi o per la chiesa.
Cona = Icona . Si mangiau na cona colui che si appropriava
dei frutti e dei dolci che ornavano gli altarini natalizi.
Conca = Nelle case, dinverno, il braciere in cui ardeva la carbonella fino a diventare cenere.
Contrapigghiari = Opporsi, litigare.
33

Conzu = Cibo molto abbondante. Un gran mangiatore: si bbiau


n conzu.

Coppula = Berretto con visiera, tipicamente siciliano.


Cori = Cuore. Per ricordare che a qualcuno cci faceva cori per
desiderare e a qualche altro cci siccava u cori per una bruciante
delusione.
Coriu = Cuoio. Per: sta vota coriu! che centra col cuoio?
Traducendo: questa volta sono guai! si vuole, forse, accennare alla pelle?
Corpa = Percosse, batoste. DMP: I corpa nzignunu a scola.
Ma anche colpi, per es. di fucile, di scupetta.
Corpu = Colpo.Nta n corpu = in un attimo, improvvisamente.
Cota = La raccolta, anche la questua.
Cozzicatmmulu = Capitombolo. I ragazzi si divertivano a
farlo sulla paglia nellaia durante la trebbiatura (mentri si pisava).
V. disegno.
Cozzicaveddu = Portare sulle spalle, a cavalluccio. V.
disegno.
Cozzu = Nuca, donde: cuzzata, vedi sotto. DMP: mi dissi ta
patrozzu, quattru itai cozzu. Scoppoletta dopo il taglio dei
capelli.
Crapuzza = Capretta. Pensiamo al canto natalizio che chiudeva
la novena: Li crapuzzi e picureddi fistiggiavinu laceddi
Crastagneddu = Capretto. Si dice anche per cornutello.
Crastu = Dal greco kerastes. Montone, il maschio della pecora.
Fig. curnutu.
Crastuni = Grossa chiocciola. Cantilena del bambino: nesci li
corna ca veni ta pa.
Cranchiu = Bitorzolo e anche grosso foruncolo. DMP: supra uaddira, craunchiu = al peggio non c fine (vedi uaddira ).
Crani = Carbone- DMP: - A zazizza paga u crauni.
34

Creu = Clero. Indicava spec. la squadra dei preti che, salmodiando,ccumpagnava u mortu. Chi non poteva si accontentava
del menzu creu.
Criata = T. spagnolo. Serva, domestica.- A cursa da criata
che saffretta a ritornare a casa dopo le troppe chiacchiere
scambiate con le molte amiche incontrate al mercato.
Criccu, Croccu e Manicu i sciascu = Un trio di amici
certamente non rettilinei, infatti u croccu e u manicu i sciascu
si sa cosa e come sono, sicuramente curvilinei, ma Criccu chi ?
Cricopu = Albicocco albero e frutto.
Criscimogna = Forse lacne giovanile che appariva sul viso
dei ragazzi nel periodo della pubert. Qualunque cosa indicasse
una crescita, un lieve aumento ( si diceva del lievito?).
Cristianu = Uomo, persona.
Crivu = Setaccio, crivello, con cui si cirneva grano, farina, ecc.
Lat: cernere = vagliare, stacciare.
Croccu = Gancio, bastone con sporgenza buono per agganciare.
Crozza = Teschio, cranio. Si canta: vitti na crozza supra nu
cannuni
Cruduzzu = Parte bassa della schiena, il coccige.
Cruna = La corona del Rosario.
Cruscenti = Pasta lievitata da aggiungere alla farina quando si
fa il pane. Meglio criscenti: che fa crescere.
Cruvecchia = Cesto cilindrico di canne intrecciate e verghe,
fornito di manici. In coppia, potevano essere legati al basto della
mula, per il trasporto della merce pi varia.
Cu = Chi ( cu fu? = chi stato? ).
Cucca = Civetta o qualsiasi uccello notturno che si riteneva
fosse annunciatore di disgrazie imminenti, lutti, morti.
Cuccrisi = Coricarsi, mettersi a letto.
Cucchia = Una forma di pane con mandorle intere conficcate
nella parte superiore prima dellintroduzione nel forno.
35

36

Cucchiara = Cucchiaio. In spagnolo cuchara.


Cucchiareddu = La boccuccia di un bimbo che vorrebbe
piangere. Dicesi pure: fari u cucchiaru.
Cucchiu = Gemello. Al plur. cucchi diverso da cukki.
Cuccari = Lazione di chi, durante la semina, dietro laratro,
lasciava cadere nel solco i semi, chicchi di grano, di orzo, ecc..
Cucciddatu = Pane rotondo col buco in mezzo: coccillato. Un
difetto della fidanzata ricca:
Ci havi li jammi a cucciddatu,
quannu camina si bbia di latu.
Cucugghiata = Uccello dei passeriformi, con piumaggio
grigio e un caratteristico ciuffettino nella parte posteriore del
capo.
Cucmmiru = Vegetale cilindrico allungato, con scanalature,
buono per insalate, e anche uomo duro di comprendonio.
Cucuzza = Zucca. Il sapore piuttosto lisciu faceva diri: Falla
comu la voi sempri cucuzza e sali metticcnni na visazza.
Cucuzzuni = Grossa zucca ma anche una persona dalla testa
dura e grossa.
Cuddana = Corda che parte dalla cavezza e serve al contadino
per guidare o per legare la mula alla mangiatoia. Monoredina. La
collana, monile femminile, resta cullana.
Cuddata = Tramonto, calata (del sole).
Cuddari = Allontanarsi, trovarsi ormai lontano, in un luogo
imprecisato. A stura, cu sapi unni codda!
Cuddura = Forma di pane equivalente a di vastedda (vedi).
Dal greco: ( ciambella ).
Cudduruni = Anello di pasta parzialmente lievitata, cotto sulla
brace della conca. DMP:
Ognunu tira a brascia o sa cudduruni.

37

Cudera = Larga cinghia di cuoio che passa sotto la coda della


cavalcatura e impedisce al basto, e a chi ci sta seduto, nelle discese, di scivolare in avanti .
Cudigghiuni = Osso sacro, coccige.
Cufinu = Cesto di vimini ( verghe, virii, di oleastro, mandorlo,
melograno, castagno), intrecciati da mani esperte. Il termine
deriva dal greco kofinos (cesta).
Cugghitina = Il costo della raccolta di un prodotto.
Cugghiuni = Testicolo.
Cugghiuniari = Prendere per i fondelli.
Cugghiunutu = Uomo coraggioso, di grande personalit, di
valore, che si fa valere in ogni circostanza.
Cugnetta = Per ricordare che esiste anche la menza cugnetta.
Cugnintura = Occasione poco piacevole.
Cugnu = Cuneo.
Cukki = Jettatori sportivi. Allo stadio di Catania, quando le cose
si mettono male, insorge il grido: fora i cukki!
Cukkari = E il verbo di cucca o di cukki e quindi ci si riferisce allinfluenza nefasta di alcuni individui temuti per la carica
negativa che sprigionano.
Cularinu = Emorroidi.
Culazzu = Cicca di sigaretta.
Culovira = Stato dinspiegabile mestizia o di immusonimento,
forse equivalente a runna (vedi pi sotto ). Forse da colbro?
Culu = Solo perch DMP: Vntiti culu finu ca si sulu.
Culunnetta = Comodino con cassetto e sportello. (v.Rinalera).
Cumacca = Gruppo di gente male intenzionata. Scherzosamente di amici che vogliono divertirsi alle spalle di qualcuno: si
misiru a cumacca ( in alcune zone prevale la cumarca ).
Cummari = Comare, per battesimo, cresima oper niente.
Cummenti = Appena che
38

Cummentu = Convento. A Biancavilla c u cummentu de


monici.

Cummigghiari = Coprire.
Cummogghiu = Coperchio. Il diminutivo, cummigghieddu,
viene tirato fuori quando si insinua che qualcuno ha voluto
coprire col silenzio la malefatta di un parente, amico, ecc, quindi
fricci u cummigghieddu = favorire, proteggere.
Cumpanaggiu = Companatico (formaggio, olive, ecc. che
aiutavano a masticare, a insaporie e a inghiottire il pane).
Cumpari di San Giuvanni = Padrino di battesimo.
Cumprnniri = Comprendere, capire.
Cumprimintari = Regalare, elargire.
Cumprimentu = Regalo.
Cunchiudutu = Ragionevole, assennato.
Cuncari = Versare gocce di olio su una pietanza, condire.
Cunculinu = Piccolo braciere portatile, scaldino. In altre parti
detto anche mnicu.
Cunnanna = Condanna. Per i ragazzi era la fossetta sul terreno, campo di gioco, verso cui si spingeva u tuppettu dellavversario.
Cunnu = Significato incerto (e se centra il latino cunnus o
cuneus?); sentito usare in espressioni irrisorie come: Vattinni
nasca di cunnu
Cunnucrisi = Indugiare, perder tempo. Cunnuciusu: chi
indugia pigramente a fare qualcosa.
Cunortu = Conforto. DMP:- E tu cunrtiti ccu ssu spicchiu
dagghiu! a chi si creava eccessive illusioni.
Cunsentu = Consenso, benestare.
Cnsulu = Generi di conforto destinati a cu ci tineva u visitu
per la morte di un parente intimo.
Cunsuntu = Affetto da tubercolosi, tisico.
39

Cuntradecima = Luna piena, china. Ricordarsi che a luna


fa.

Cuntu = Racconto, fiaba e spec. calcolo, conteggio, ecc.


Cunzari = Acconciare, riparare, ma anche condire. DMP: - :cu
havi cchi sali conza a minestra, dove si legge lesplicito invito
al buon senso dei pi saggi.
Cupigghiuni = Piccola e povera dimora. Tugurio.
Cupirtizzu = Tetto, anche abituro, piccola povera casa rustica.
Cupurtura = Tutto ci che copre, soprattutto nel letto.
Cupitiddi = Verdura umile, per indicare in genere qualcosa di
povero.
Cupunari = Coprire, mettere il coperchio. Vedi Ncupunari?
Cupuni = Coperchio di notevoli dimensioni. Vedi Cummogghiu.
Curadduzzu = Tipo di pasta corta: corallino, ditalino.
Curcrisi = Mettersi a letto, coricarsi.
Curdaru = Fabbricante di corde, che lavora retrocedendo,
donde il detto popolare: iri arreri comu u curdaru.
Curdedda = Stringa, nastro. In spagnolo: curdella.
Curdirisi = Rapporto intenso di palpeggiamento tra uomo e
donna ( con riferimento al cuore o alla corda?).
Curina = La parte interna, pi tenera e delicata di una verdura:
al piccolo: figghiu, curina! Per indicare anche il centro di un
sentimento, di un fatto. Quando si va al cuore di un qualcosa.
Curiusu = Che vuol sapere, ma anche: strano, anomalo.
Curpiatu = Colpito (ferito) dalla grandine.
Currennu = Di corsa, presto. Si usa talora: currennu,
currennu.
Curra = Cintura di cuoio che trattiene i calzoni. In spagnolo
corra.
Curru = Livore, rodo, rabbia contenuta e trattenuta.
40

41

Crrula = Carrucola, ma anche la cassapanca che prendeva


posto sotto il letto, munita di crruli che ne facilitavano lo scorrimento sul pavimento.
Curruliari = Trattare con falsa gentilezza per ottenere un beneficio. Per i giovani, anche fare la corte. Ma currulinu i
udedda quando lintestinosi fa sentire (borborigmi).
Curtigghiara = Donna che abita in un cortile, propensa a fare
scenate e a litigare spesso con le vicine.
Curtigghiu = Cortile. Nella letteratura, sede di litigi.
Cuscinu = Con SC leggera equivale a cugino, con SC pesante
equivale a cuscino=guanciale.
Cusiri = Cucire. Il lemma pu essere pronunciato piano o
sdrucciolo: alcuni preferiscono cusri, altri csiri.
Custura = Cucitura. In spagnolo costura.
Custureri = Sarto. Dal franc.: couturier.
Cusuriari = Curiosare con una certa insistenza e interesse.
Cusuriusu = Curioso pi del lecito e della decenza.
Cusutu = Cucito.
Cuticchiuni = Pietra di fiume, ovoidale, levigata dallacqua.
Ctina = Cotenna di maiale. Per i latini era: cutina.
Cutra = Coltre, coperta.
Cutturiari = Molestare, importunare con troppa insistenza.
Cutulari = Far cadere i frutti scuotendo o bacchiando ccu
friccuni (lungo bastone idoneo a percuotere).
Cutuliari = Scuotere (vedi nnacari ). Una nenia cantava:
E la pampina di lalivu, di lalivu la pampina.
Veni lu ventu la cutula, la cimidda, cascari la fa.
Cutuluni = Grande quantit spec.di pioggia, acquazzone improvviso, rovescio di breve durata, il classico temporale destate:
acqua a leva pilu.
42

Cutupiddi = Cose da nulla, niente del tutto. Pare che sia anche
unerba commestibile, fra quelle umili che crescono
spontaneamente.
Cuva = E la mandorla cuore.
Cuvirnari = Abbeverare le cavalcature e rifornire la mangiatoia di paglia o fieno spec.per la notte.
Cuzzagnu = La prima fetta della vastedda, con poca mollica.
Cuzzata = Schiaffo dato sulla nuca, detta cozzu.
Cuzziari = Colpire ripetutamente la nuca col taglio della mano.
Cuzzola = Focaccia: pasta lievitata cotta al forno o fritta in
padella (con un po di zucchero). E stata spodestata dalla pizza.

43

D
Daccannacc = Da un po di tempo a questa parte.
Dacquanthavi= Da quanto tempo (es. non ci si rivede!).
Damusu = La volta della stanza realizzata con graticci e intonaco ( Le case pi povere lasciavano vedere canne e cuscialetti).
Danu = Di nuovo, daccapo.
Dara = Presto, di buon ora.
Dda = Senza accento equivale a quella = dda cosa, con laccento equivale a l, in quel luogo: dda carusa sinni stava jennu
ddquella ragazza se ne stava andando l.
Ddattari = Si dice del bambino attaccato al seno materno e non
della madre che allatta. Tra gli adulti c sempre qualcuno che,
come un bambino, ciangi e ddatta che potrebbe equivalere a si
lamenta ppi stari bbonu.
Ddaunara = Piena, acqua improvvisa, abbondante e veloce che
scorre lungo il fiume o il torrente (bbiau a ddaunara).
Ddnzia = Disturbo, fastidio, es: dari ddenzia = infastidire.
Dd-dd (a) = Si diceva ai bambini per a spasso, fuori, alla
festa. DMP: - Ora u pap ti porta a dd-dd.
Ddilliriari = Parlare quasi senza prender fiato.
Ddillriu = Parole continue, e spesso sconnesse, suggerite da un
pensiero fisso, quasi maniacale. Dal lat. Delirus (delirante, folle).
Ddimatrici = Il calesse su cui si muoveva il burgisi.
Ddimurari = Ritardare, perdere tempo: -Na ddimurari!.
Ddinzusu = Fastidioso.
Ddivari = Allevare, far crescere.
Ddizzari = Raddrizzare, spec. riferito al ferrufilatu (fil di
ferro). Usato anche ddrizzari.
Ddocu = Ivi, in codesto luogo.
Ddu = Quel, quello: ddu carusu = quel ragazzo.
Dduari = Affittare. Il bracciante agricolo andava dduatu
44

Ddubbari = Saziare, riempire, anche di botte.


Ddueri = In affitto, detto di case.
Ddugghiatu = Frutto (mandorla) che va a male per formazione
di sostanza oleosa.

Ddumannari = Chiedere, domandare licitu.


Ddumanneri = Che chiede lelemosina, accattone.
Ddumari = Accendere. Es. ddumari n pospiru = accendere
un fiammifero. Forse dal lat. Alluminare. In francese ricorre il
termine: allum (acceso).
Ddummisciri = Addormentare.
Ddurmisciutu = Un tipo lento a reagire, assente.
Ddunrisi = Accorgersi. Mancu mi nni ddunai.
Ddunnisi (anche Ddurnisi) = Abitante di Adrano o di
Adern, che dir si voglia. Ad iddu ad iddu ca Ddunnisi !
Dbbitu = Tiepido, ma anche come litaliano debito.
Dddira = Edera.
Dera = Legnetto resinoso facile da accendere, usato per
trasferire il fuoco.
Dtta = Debito. Per i Romani dicta erano le cose dette, dovute.
In spagnolo si dice: debido.
Diccannacc = Forse Di cca a nna cc? Nel frattempo.
Difinsari = Difendere.
Difittari = Procurare un danno, un difetto, quindi anche ferire.
Dimura = Tempo da far trascorrere; si diceva ai bambini per
intrattenerli: Fatti dari tanticchia di dimura! (da una persona).
Dipirutu = Deperito, visibilmente debole per malattia.
Disfiziari = Stancare fino a produrre un desiderio di libert.
Diunu = Digiuno. DMP: u saziu non cridi u diunu.
Dulusu = Deluso. Chi ci resta male per un rifiuto non meritato.
Dumazzi = Frac a code arrotondate. (Tait ?).
45

Dumunna = Contenitore cilindrico usato come unit di misura


per cereali equivalente a circa 9 Kg.( 2 mondelli = du munna).
Dunni = ( Meglio Dunni ). Da dove Dunni veni?
I ragazzi, giocando: Dunni veni?- Do mulinu! (rispondeva
qualcuno scherzando).

46

E
bbica = Epoca. - Il pessimista si lamenta Ah, a cchi ebbica
semu junti! (O tempora! O mores!).
nniru = Genero.
rmutu = vedi Jermutu.
tticu = Tisico, tubercolotico.

47

F
Facciali = Maschera. A volte si usa con imprecazione per
denunciare un comportamento falso, ipocrita: T mettiri u
facciali!
Faccifaria = Finzione, doppiezza, inganno.
Facciolu = Viso sorridente per prenderti in giro.
Facciprova = Confronto per risalire a eventuali responsabilit.
Faciotu = Attivo, che si d da fare, abile nel lavoro.
Fadli = Grembiule indossato dalle donne nei lavori domestici.
Faddacca = Tavola per ponteggi usata in muratura.
Fagghiu = Dicesi di un terreno senza alberi (vuoto). Ma anche
si intende chi senza soldi in tasca.
Faidda = Favilla, frammento di materia incandescente.
Faidduni = Pollone, getto di una pianta ben sviluppato.
Fallignami = Falegname, ebanista.
Fana = Il calore che si avverte nelle vicinanze di un fuoco ben
alimentato, o la sensazione che si nota uscendo sulla strada in un
pomeriggio arroventato destate.
Fanatica = Definita tale la donna che eccedeva nellabbigliamento e nel trucco; che voleva farsi notare.
Faretta = Lunga gonna buona per i lavori di casa.
Farisilla = Farsela, quindi anche frequentare, stare con
Farsiari = Perdere colpi o agire con falsit.
Fascedda = Fiscella, recipiente di giunchi per la ricotta.
Fasulina = Fagiolina; pure persona sciocca, sempliciona.
Fatiari = Tenersi occupato, lavorare con lena, faticare.
Fattu = Pu avere diversi significati: 1- laccaduto; 2participio passato di fari; 3- sostantivo (fatti i fatti toi!); 4aggettivo col significato di maturo (spesso in riferimento ai frutti.
Fuci = Falce.
48

Fuzu = Falso. Ma suole definire il mulo non del tutto domato,


propenso a scalciare.
Favccila = (anche faccila). Fave secche di scarsa qualit.
Fazzulittuni = Scialle, quasi sempre nero. La versione estiva
era a pagnuletta.
Fedda = Fetta (di torta, di pane, di anguria ecc.).
Friu = Tenace, insistente.
Ferra = Ferula, canna: arbusto legnoso comune nei terreni
etnei.
Fesi = Attrezzo dacciaio leggermente ricurvo con unestremit
appuntita e laltra a zappa ristretta, buono per scatinari.
Fetu = Puzza, fetore, cattivo odore: - Dunni veni stu fetu?
quando nella carbonella della conca ddumava la cacca della gatta.
Feu = Come feudo, per indicare una vasta estenzione di terreno.
Fezza = Feccia, parte residuale del vino nella botte. DMP:
- U bon vinu finu a fezza, u bon pannu finu a pezza.
Ffaccirisi = Sporgere il capo dalla finesta, dal balcone, e
anche andare a fare una breve visita in campagna.
Ffruntrisi = Vergognarsi; da dove ffruntulinu = timido.
Ffucari = Strozzare, morire in acqua per non saper nuotare.
Fchitu = Fegato. DMP:-Ogni fichiteddu i musca sustanza.
Figghiari = Partorire, detto spec. di animali.
Figghiozzu = Figlioccio, battezzato o cresimato dal padrino
che da noi diventava nunnu.
Fidarisilla = Avere la capacit, la forza, ecc.ecc.
Filagnu = Filare, per es. di viti e anche striscia di terreno che un
tizio deve curare, donde: Ognunu si tira u sa filagnu =
Ciascuno si interessa delle cose proprie.
Filarata = Pi cose o persone disposte una dietro laltra.

49

50

Fileccia = Lanciasassi costituito da due strisce elastiche legate,


da una parte, alle corna di un piccola forcina di legno (Y) e dallaltra ad un rettangolino di stoffa solida che accoglieva il sasso.
Fimminina = Pi comune a fimminina, per indicare un modo
di cavalcare, con le gambe unite tutte e due su un lato come cavalcavano le amazzoni o le nobildonne del medioevo.
Fimminaru = Donnaiolo.
Finicchiu = Non proprio bello ma non proprio brutto non
proprio bene ma non proprio male.
Firmatura = Serratura. In francese: fermeture.
Firraru = Fabbro ferraio.
Fisciu = Continuo. Cera lomu fisciu, che lavorava in un fondo
rurale, tutto lanno, per lo stesso padrone.
Fissa = Fesso Fari u fissa ppi non paari u daziu = fare lo
gnorri. Dare ad intendere che si estranei allevento.
Fissara = Cosa da niente, senza alcun valore, fesseria.
Fitinza = Schifezza, cosa ridotta male.
Fitusu = Puzzolente. Cosa fitusa! Era lespressione che rivelava il non plus ultra del disprezzo.
Focu = Per ricordare: Acqua e focu dacci locu e quando si
verificava un incendio scappava focu.
Fossa/u = Per ricordare che a volte, per ottenere qualcosa, si
fanno fossi cch i pedi!
Fraccata = Una dose abbondante anche di corpa (botte), o
di vastunati (bastonate).
Fraccu = Molto magro. C il latino: flaccus (floscio, cascante).
Fraiddi = Faville, scintille sprigionate da legna che arde.
Francu = Gratis, che non comporta alcuna spesa.
Frasca = Fascio di rametti appesi presso una porta per indicare
che l si vendeva vino. A volte, con i rami, si esponeva, piena, di
vino, una bottiglia da gazzosa per dire: assaggiatelo.
51

Frascatuli = Polenta e anche una pietanza poco allettante.


Frasciami = Insieme disordinato di frasche o erbacce.
Frastornu Ambascia, preoccupazione, confusione.
Frastuca = Pistacchio. (Termine arabo).
Frasturnatu = Preoccupato, entrato in confusione.
Frazzata = Termine di origine Spagnola. Coperta ottenuta
intessendo striscioline di stoffe diverse.
Frevi = Febbre.
Fricari = Spalmare (la pomata) e anche massaggiare per mettere a posto stiramenti muscolari, slogature, lussazioni.
Friccuni = Lungo bastone adatto a bacchiare (cutulari) spec.
mandorle o noci.
Friri = Friggere. Usato anche friri.
Frinza = Frangia.
Friscalettu = Fischietto e spec. zufolo di canna.
Friscanzana = Frescura, venticello piuttosto freddo.
Friscari = Fischiare, emettere sibili. DMP: - Mi friscunu a
ricchi. Sa cu mi sta sparrannu? ! ( Quando ti fischiano gli
orecchi, qualcuno sta sparlando di te).
Friscu = Per ricordare le espressioni: uarda cc a friscu rivolto
a qualcuno che non se la prende e temporeggia; sta friscu! po
stari friscu! per dire: non lo accontento, pu aspettare quanto
vuole, ecc.ecc.
Frttuli = Parti di interiora, specie di maiale, fritte in padella.
Frusciddi = Gioco che aveva bisogno di due legni, uno pi
corto e uno pi lungo che giovava per il lancio dellaltro.
Frusti = Cose di cui vergognarsi: cci nisceru i mali frusti
Fruttati = Interessi maturati su un deposito bancario.
Fucuni = Prima in terracotta e adesso in ferro un focolare
mobile alimentato a carbonella.
Fuddiotu = Licodiese, abitante di Santa Maria di Licodia.
52

Fugghiami = Le diverse verdure a foglie larghe.


Firi = Fuggire, scappare, correre. Gli innamorati che volevano,
o dovevano, anticipare le nozze, ricorrevano alla classica fuitina,
spesso architettata in famiglia per sgavitare o evitare le spese del
matrimonio. In francese il verbo fuggire espresso con: fuir. V.
disegno.
Fulnia = Fuliggine, ragnatela.
Fumaloru = La parte del camino che sporge sul tetto e anche,
nella conca, un pezzetto di legno non ridotto a carbonella.
Fumri = (franc: fumier): Stallatico, letame, concime prodotto
nelle stalle, o negli ovili, composto dallo sterco di quadrupedi e
paglia.
Fumulizzu = Fumo leggero, vapore acqueo.
Funcia = Fungo, anche un tuppettu molto schiacciato. Ma, a
chi si mostrava offeso, DMP:- inutili ca mi teni a funcia!
( mi tieni il broncio).
Fnnicu = T. arabo. Fondaco. Cerano anche i nisciuti i
funnicu che erano le proposte strampalate.
Funnu = Profondo o questione ingarbugliata in cui non si tocca
fondo, di cui, cio, non si vede la soluzione.
Furami = Insetti e piccoli animali che aggrediscono i prodotti
dellorto. Si pu collegare con il latino: furari (rubare, sottrarre).
Furiusenza = Veemenza, forza, violenza.
Furriari = Girare, ruotare.
Furriolu = Mantello maschile di panno nero.
Fussca = Vescica. In quella del maiale si conservava a saimi.
Fttiri = Fare sesso, ma nel linguaggio comune vuole dire:
imbrogliare, turlupinare, fregare, gabbare. Se vai al mercato e ti
fai mpuniri roba scadente, pagandola salata, qualcuno ti dir: ti
facisti fttiri! Ma quando la cosa non ti riguarda, dirai: mi nni
staiu futtennu, non me ne importa un accidente!
Futtitinni = Fregatene!
53

Fuuredda = Figurina, Immaginetta, santino.

54

G
Gaddari = Assalire, affrontare con pugni e calci.
Gattrisi = Arrendersi, ritirarsi, ammutolire, raggomitolarsi come un gatto.
Gbbia = T. arabo. Grande vasca di raccolta di acqua ad uso di
irrigazione.
Gedi/Geri = Segale (verdura coltivata ma apprezzata quella
selvatica).
Gghiaccera = Parte del frigorifero atta a produrre il ghiaccio.
Gghiaredda = Ghiaia usata in muratura per rasare.
Gghicari = Giungere, arrivare, pervenire.
Gghimmiru = Gomitolo.
Ghiummaloru = Raccoglitore di filo, rocchetto.
Gghiurnari = Fare giorno, il momento dellalba.
Gghittiri = Inghiottire.Una panzana.. non si po gghittiri.
Gilina = Colore giallastro della pelle di gente che soffre di
fegato, cirrosi, itterizia, ecc.
Gialinusu = Individuo poco raccomandabile che gi nel colore
della pelle induceva a sospettare della sua rettitudine morale.
Giardinu = Agrumeto di aranci o limoni.
Gigghiana (acqua) = Piovana, di cisterna.
Gigghiari = Germogliare. Martoglio- Lapardera:
- Mancu quattro spicchia dagghiu?
- Nnaveva un spicchiu e lu trovavi gigghiu.
Gilusiari = Ingelosire.
Giniusu = Simpatico, che va a genio.
Girbuni = Epiteto per persona un po pesante. Si pu riferire a
una zolla di terra con erbacce? Gerbidi?
55

56

Giubbu = (?) Si riscontra nellespressione: mutu e giubbu!


Giubbo pu intendersi come chiuso.
Giuccatu = Accovacciato, come per nascondersi.
Giuccu = Concavit ammorbidita con paglia dove le galline
era-no invitate a deporre le uova o a covarle, a giuccrisi.
Giuggiulena = Sesamo, i cui semi ornano la mafalda;
dallarabo giulgilan.
Giugnettu = ( franc. juillet ) Luglio. DMP: Giugnu e giugnettu sdirrbbiti do lettu! (Tempo di mietitura e trebbiatura,
gi dal letto prima dellalba).
Giummu = Fiocco pendente ( dal fez dei bersaglieri ). Una
qualsiasi cosa, riuscita bene, si diceva che era cc u giummu.
Giuntari = Raggiungere dopo breve inseguimento.
Gna = Signora. A gna Tuzza = la signora Agatina.
Gnaccu = Cappio, nodo scorsoio.Larnese di robusto fil di ferro
con cui i ragazzi spingevano e guidavano il cerchio (a rota). V.
disegno.
Gnegnu = Genio, intelligenza, perspicacia, facile intuizione. Si
parla anche di midudda.
Gnimazzari = Cadere o far cadere rivinosanmente a terra.
Gnissari = Ingessare ( un arto fratturato ).
Gnunrisi = Accostarsi e anche mettersi da parte, nascondersi.
Gnuni = Angolo: qualunque luogo poco frequentato o visibile.
Gnuni-gnuni = in ogni angolo, dappertutto.
Gnutticari = Piegare pi volte con cura (una tovaglia).
Gnutticatura = Piega, rimboccatura.
Grancari = Accusare indolenzimento dei muscoli delle gambe
allorch si sta per troppo tempo seduti. Il contrario sgrancari.
Nino dAlbavilla, a proposito del professore: e po nsciri
tanticchia ppi sgrancari.
Grani/Rani = Antiche monete.
57

Gricioti = Cos i Fuddioti chiamavano i Biancavilloti, con evidente riferimento alle loro origini albanesi.

58

I
Iacuneddu = Piccolo fungo, tenero, che spunta dal terreno.
Iadda = Mallo, la prima buccia, verde,delle mandorle o delle
noci. Anche adda.
Iaddiari = Fare il galletto (tra le ragazze) ma anche voler comandare, voler primeggiare.
Iaddina = Gallina.
Iaddoffu = Cappone.
Iaddu = Gallo.
Iaddinaru = Pollaio. Ricordarsi: pipta iaddinara!
Iaddudinnia = Tacchino.
Iaggia = Gabbia.
Iamma = Gamba.
Iammla = Ognuna delle due parti dei calzoni che copre la
gamba.
Iangularu = Guancia, o meglio mandibola, osso che porta le
mole (ianghi).
Iazari = Conservare, custodire. DMP:- Iaza a pezza ppi
quannu veni u purtusu. (Aspetta e avrai la rivincita).
Iazzu = Giaciglio campagnolo, letto rustico di paglia.
Iccari = Gettare. E diffusa la versione ittari.
Iddu = Quello, lui:- Iddu fu = E stato lui. Per le signore, il
marito era solo iddu; per le vedove era: a bonarma.
Iencu = Giovane toro.
Iermutu = Piccolo fascio di steli di grano o di orzo, appena
falciati; sottomultiplo della regna (manipolo).
Itticu = Malato di tisi, tubercolotico; (anche tticu).
Iffula = Frazione di marredda, frazione di matassa.
59

Ilata = Brina, gelata.


Imenta = Giumenta, giovane cavalla.
Immirutu = Che ha la gobba. Porta fortuna accarezzarla?
U immirutu a mmenzu a via Vedere solo i difetti altrui.
Immu = Gobba. Dal latino gibus (gobba, protuberanza).
Ina = Fame, spesso in locuzioni ironiche.
nchiri = Riempire. Cera cu si incheva i scianchi
anche senza mangiare, soddisfatto per una vittoria riportata sul
nemico! Usato anche per saziarsi.
Innaru = Nome duomo (Gennaro) e del 1 mese dellanno.
DMP:- Penza innaru quannu ha chiviri.
Iochira = Giochi.
Iocu i focu = Giuoco di fuoco. Spettacolo pirotecnico: u
sparu. A Biancavilla, con lultimo masculuni dello sparo del 6
Ottobre (San Placido), qualcuno, tra la folla, gridava: o bbivirtivi i muli, successivamente corretto in o pativi i cambiali.
Iri = Andare. (Quasi come il latino: ire). Usato pure per
morire, andare via.
Irmana = Qualit di grano che matura in collina. Pagghia irmana, solida, buona per la copertura del pagghiaru.
Irri = Nervi Cci cchinunu lirri = Si arrabbia.
Isari = Sollevare (issare?).
Italeddu = Tipo di pasta corta, pi grossa del curadduzzu.
Iunciu = Giunco. Quantu iunci= improvvisamente. DMP:Cliti iunciu ca passa a china ( piegati giunco ch passa la
piena del fiume) che vale: accetta, anche se obtorto collo, qualche
soperchieria. Ma il rude romano ripeteva: - frangar non flectar =
Mi spezzo ma non mi piego. Il meno rude confessava: flectar non
frangar = mi piego per non spezzarmi. Meglio di tutti, Alberto
Sordi:- mi spezzo ma non mi impiego!
Iungi = Per ricordare lespressione:Quantu iungi!
(allimprovviso, inaspettatamente).
60

Ingiri = Unire, legare.


Iunta = Il contenuto delle due mani accostate: na iunta di favi
vuole indicare una piccola quantit, un poco.
Iurnata = Giornata. Na iurnata sana: tutto il santo giorno!
Iurnataru = Giornaliero, operaio assunto per un giorno.
Itu rossu ( dito grosso ) della mano = pollice; del piede =
alluce.
Iusu = Dal latino iusum. Basso, a valle, sud. Contrario di susu.
Di chi non veleva addivenire ad un accordo, si dice: non voli iri
n iusu cch i vertuli, n susu cca visazza.

Iuta = Andata. Iuta e vinuta = andata e ritorno.


Iutari = Aiutare. Nella forma riflessiva: iutrisi = sbrigarsi, far
presto, e quindi nellesortazione ititi = fa presto, sbrigati!
Iu = Giogo, lattrezzo che permette ai buoi il trascinamento
dellaratro.

61

L
Lbbisi = Lapis, matita.
Lcchiri = Frattaglie, parti molli di interiora di animali.
Ldiu Lriu = Brutto. Linnamorato della ricchezza della
sua bella, non si vergognava di cantare.
Ah, ch laria la me zita, malanova di la so vita
Ah, laria , cchi laria didda non ci nn
E continuava descrivendo tutte le parti sgraziate del corpo, ma
concludeva:
Per ci havi sordi assai ca cummogghiunu tutti li guai
Ah bedda , cchi bedda didda non ci nn!
Lafannriu = Cerimonioso, eccessivamente complimentoso
come chi mira ad ottenere un favore o qualcosa in regalo.
Lagnusu = Piagnucoloso, propenso al pianto, lamentoso.
Laminteri = Agg. e sost: lamentevole, lamenti, lagne.
Lampiari = Lampeggiare. Dal greco lampo che significa
risplendere.
Lampu = Il noto fenomeno atmosferico che annunzia il temporale. Quando la pioggia tardava, si pregava: Signuruzzu, chiuviti chiuviti,- larvuliddi su morti di siti - e manntini una
bona - senza lampi e senza trona.
Lampuzza = Piccola lampa. Lumino, una volta a olio, ora di
cera che generalmente si accende sulle tombe.
Lancedda = Orcio.Contenitore di terracotta, con due manici e
stretta imboccatura, di 15/20 litri, presente nelle case non fornite
di acqua corrente. Si differenziava dalla quartana che si presentava pi bassa e pi panciuta.
Lanna = Latta, barattolo metallico.- Bttiri a lannaNon
avere voglia di lavorare.
Lannuniatu = Condannato a svolgere unattivit del tutto
marginale.
62

63

Lanutu = Bracciante forestiero che sostava sotto il campanile


in attesa di chi lo chiamasse per impiegarlo a chiana, nel periodo dei grandi lavori, semina e mietitura.
Il nome deriva dal fatto che vestivano indumenti di lana grezza o
dormivano su pelli di pecora?
Lapa = Ape, ma anche per indicare la motoape. In spagnolo
ricorre il termine: lapa (piattola).
Lapardera = ( vedi Martoglio ). La donna che ha bisogno di
tutto e cerca di scroccarti qualcosa, una qualsiasi cosa.
Cummari Pudda, cchi nnaviti scagghiu?
Lapazza = Tavola di piccole dimensioni usata per rinforzare
altre strutture in costruzione ma anche porte o finestre. Termine
usato per indicare anche una sonora sberla.
Lpita = Imprecazione di malaugurio Abbu arriva, lpita no.
Traduciamo: lirrisione colpisce spesso, il malaugurio mai.
Lappusu = Aspro, di frutta acerba, lazzo.
Lapuni = Grossa ape, calabrone. Fari u lapuni = emettere un
suono basso e continuo.
Lardica = Ortica: prudente (da prudere) nei terreni incolti!
Largasia = Largo.
Larunchi = Rane. I mangialarunchi erano i Paternesi che le
andavano a cercare nelle pozzanghere del Simeto.
Lasagnaturi = Mattarello. Pi appropriato il nostro termine: fa
le lasagne.
Lascu = Molto rado, poco fitto.
Lassari = Lasciare, abbandonare, rompere il fidanzamento.
Lassata = Per ricordare che ogni lassata pirduta.
Lstima = Lamento continuo o insistenza indisponente. In
spagnolo si usa un identico termine: la stima.
Lastruni = Grossa pietra squadrata.
Latata = Lato, fianco.
Lattimusu = Una persona ncutta , appiccicosa.
64

Lau = Lago.
Lauranti = Giorno feriale, lavorativo. Raramente lauoratori.
Lavanna = Clistere.
Lavatina = Lievito conservato, a disposizione di chi, nel
quartiere, doveva fare il pane, con lobbligo di rinnovarlo.
Lavina = Rivolo dacqua che si forma nelle strade dopo la
pioggia. A qualcuno si augurava di essiri trascinatu da lavina.
Laviu = Qualunque corpo, pesante e ingombrante, che impedisce di muoversi o di vedere.
Laariatu = Calpestato, ferito, sanguinante-santu liru.
Lazzu = Laccio, cordicella, spago.
Lbbiru = Lepre, coniglio selvatico (anche lebbru).
Lmpitu = Sottile, dal latino limpidus = trasparente.
Lena = Resistenza, buona capacit lavorativa. Ma anche: alito,
respiro. Ad alcuni cci feti a lena = puzza lalito (med. alitosi).
Lsina = Puntaloro.
Lesu = (da ledere?). Attributo di persona non a posto con la
testa, i cui ragionamenti non convincono.
Liaccia = Legaccia. Nastro di tessuto elastico buono per trattenere calze. Era spesso ricavato dalla gomma di camera daria.
Libbrtini = Liberateci! Quasi unimplorazione per tener
lontana una disgrazia: Vih, libbrtini, Signuri.
Licchettu = Lucchetto. Arnese di varia forma che chiudeva le
porte.
Liddu-liddu = Spensierato, senza alcuna preoccupazione.
Lienu = Indifferente! ( da alieno?).
Lffia = Nellarte dolciaria la copertura di zucchero.
Ligittimu = Sano, genuino.
Ligna = Legna da ardere. Per ricordare che chi, impreparato,
affronta una difficolt, come colui che va a ligna senza corda.
Lignaggiu = Stirpe, ceppo.
65

Lignamaru = Chi coltiva e lavora il castagneto, il legno del


castagno.

Liniari = Bastonare, battere con un legno.


Lignaggiu = Indica la variet di una pianta della stessa specie.
Lignamaru = Venditore allingrosso di legname.
Ligniari = Bastonare. Battere con un legno, dare legnate.
Lignlu = Spago incerato usato dai calzolai.
Limarra = Fango, poltiglia. Per Cicca Stnchiti: buttigghia.
Lineddu = Erba spontanea che abbonda sulla creta de valanchi, con cui i poveracci riempivano i materassi.
Lingutu = Linguacciuto, uno che suole usare un linguaggio
offensivo.
Lnia = Linea, riga, segno tracciato su una superficie, ma anche
livello: avere una linia di pazzia, una linia di frevi.
Liniatu = Che mostra una leggera ma evidente crepa (linia).
Lnini = Lndini, larve di pidocchio.
Lintinia = Lentiggine.
Lintiniusu = Portatore di lentiggini.
Liotru = Elefante (a Catania, anche diotru).
Lppia = Famearretrata.
Lippu = Muschio. Si raccoglie a tppila per il presepio.
Lisca = Scherzo prolungato indisponente: si misi a liscaEra
lisca anche la polvere saponaria (liscivia).
Lisciu = Non rugoso, senza asperit, ma ricci lisciu = non
centrare lobiettivo, oppure: vacci lisciu = non cosa per te! Si
pigghiau di lisciu (si abituato).
Lisu = E il pane non lievitato a dovere, non ancora pronto per il
forno.
Livari = Togliere e anche terminare, finire.
Livata = Sorgere (a livata do suli, allalba); alla fine, dopo (a
livata di mangiari, dopo pranzo).
66

Lizzu = Strumento del telaio casalingo composto da una miriade di fili che si ingarbugliavano spesso e volentieri, donde: O
scudduriatulu stu lizzu! ogni qual volta si presentava un problema di non facile soluzione.
Llaccaratu = Chi non ha un aspetto florido, senza smalto.
Llagnarisi = Offendersi. Non si parlano, su llagnati..
Llammicrisi = Sacrificarsi, dedicarsi ad un lavoro indefessamente senza ottenere risultati soddisfacenti.
Llammcu = Risparmiatore, chi vive di poco per mettere da
parte dei risparmi. llammicu e malu stari!
Llampari =(llampatu=colpito dal fulmine?). Restare di stucco.
Llampatu = Chi ha troppa fame.
Llanzari = Rimproverare e anche scagliarsi contro.
Llapunatu = Vuoto, intontito.
Llar = Come fessacchiotto.
Llarrari = Sbagliare. DMP: Cu parra llarra e cu camina
struppica equivalente a cu mangia fa muddichi.
Llascari = Fare spazio, ma spec. togliersi di mezzo, invito ad
allontanarsi, a lasciare libero il campo.
Llattari = Imbiancare con latte di calce le pareti di una stanza.
Llaurari = Arare, operare sul campo con laratro trainato da
una cavalcatura. Fari i passatini (vedi). Con una sola ELLE
come lavorare. DMP: Nta nura Diu laura. Si dice anche per
la partoriente.
Llavangrisi = Cadere rovinosamente e indecorosamente.
DMP: - misi mpedi mmacanti e mi llavangai comu n carnalivari .
Lleccu = Botto, il rumore provocato da un petardo. I ragazzi
ottenevano un ottimo lleccu con la chiave, il chiodo e la potassa.
Llianari = Divertire. Pi usato al riflessivo: llianrisi, - Ni
fcimu na caminatae quantu ni llianamu! (Abbiamo fatto
una gitae quanto ci siamo divertiti).
67

Lliari = Insistere, sostenere ostinatamente. Ma llanu i denti


quando si mastica una fetta di limone (legare).
Lliccari = Leccare. Lliccari a sarda = economizzare fino
allosso, vivere di stenti. Per ottenere favori piccoli o grandi, c
sempre gente disposta a leccare!
Lliccasapuni = Lungo coltello a serramanico adatto aduelli
rusticani.
Lliccaturi = Servizievole, servile.
Lliccu = Abituato a essere trattato bene.Ora ti facisti lliccu!
(dal latino: lictus = goloso).
Lliffiari = Trattare con moine eccessive per ottenere qualcosa.
Nella preparazione dei dolci, come atto finale, si passa a lffia.
Llnghiri = Riempire ( vedi anche nchiri?). In senso figurato
diciamo: Llinghirisi i scianchi , quando si parla di uno che
gode, e soddisfatto, facendo dispetto agli altri.
Llipprisi = Attaccarsi con forza e continuit: quando si bacia
intensamente e quando, assetati, ci si attacca al bummulu.
Lluccutu (ristari) = Sbigottito, stupito, impalato.
Llullari = Impastare alla meno peggio; non riuscire a dare la
forma voluta, raffazzonare.
Llupatu = Affamato come un lupo.
Lluppiari = Sottoporre ad anestesia; propinare loppio.
Dormire.
Llurdari = Sporcare. Di chi tentava di parlare in italiano, senza
riuscirvi molto bene, si diceva che si llurdava a ucca.
Dal francese lourd = sporco.
Lluscari = Vederci a stento: Non ci lluscu= non ci vedo bene. Anche: scoprire un tizio che cercava di nascondersi : U lluscai = lho visto, lho scoperto!
Llutatu = (latino: lutum = fango). Sporco, spec.di unto. Cera
in paese, pensate, un signore a cui era stato affibbiato il
soprannome di Cappeddu llutatu.
68

Locu = Luogo. Ricorda: Acqua e focu dacci locu.


Lfiu = Mezzo scemo.
Lona = Olona, tela rinforzata buona per le vele.
Luci = Carbone acceso. Spesso si sente dire: Adduma u luci;
stuta u luci (per indicare il braciere).
Lucri = Luccicare, brillare; c un modo di dire: Ci lucu u
pilu (essere in grande forma).
Lullu = Un persona sciocca.
Lumera = Antica e povera lampada a olio (micciusa?).
Luma = Limone ( Pirandello: Lumie di Sicilia).
Luminagghia = Indovinello. Altrove: miniminagghia.
Luna = (piena = cuntradecima.) Non vidri lustru di luna =
restare nel bisogno, non avere fortuna. V. disegno.
Lunariu = Una persona incostante.
Lungarinu = Sviluppato in altezza.
Lupa (aviri a) = Aver fame, essere insaziabile.
Luppinaru = Venditore di lupini resi commestibili con la cura,
un bagno prolungato in acqua corrente. Pi che di vendita si trattava di baratto: al ragazzino, che pregava di aggiungerne ancora,
mostrava la sua generosit col classico pugnu do luppinaru che
conteneva tre o quattro lupini, quindi: generosit stentata, anzi
falsa.
Lurda = Sporcizia.
Lustru = Luce, chiarore; se intenso: sbrannuri (vedi).
Luta = Sporcizia trascurata e stratificata.

69

70

M
Mara (Mavara) = Maga, indovina, donna poco raccomandabile, capace di fare le mavarie, pratiche esoteriche a favore di qualcuno e a danno di qualche altro.
Maccarruni = Pasta corta, maccheroni. C pure la pasta pi
piccola che va col nome di maccarruneddu. Col termine
maccarruni si suole indicare una persona sempliciotta.
Maccu = Fave tenere sgusciate ed essiccate. Con la bollitura si
ottiene un brodo denso, una crema saporita.
Macuni = Insulso, tonto, sciocco.
Maduni = Mattone, mattonella di creta. Si suol dire: Tiniri i
sordi sutta u maduni.
Magghia = Maglia.
Maidda = Vasca di legno con sponde divaricate usata per impastare la farina.
Masa = Pratica agricola consistente nel lasciare, per un anno,
un tratto di terreno non seminato. Maggese.
Malabbentu = Lett. brutto arrivo. Dicesi di uno che va e
viene, in modo irrequieto.
Malabusu = Cattivo esempio. Mttiri u malabusu.
Malaccustumatu: = (Da costume), indole, carattere cattivo,
quindi persona incline a trasgressioni, da non frequentare.
Malaccrianza = Comportamento da maleducato.
Malacunnutta = (mala condotta). Epiteto affibbiato a chi era
ritenuto non rispettoso di un comportamento lineare.
Maladancinu (nte uredda). Imprecazione contro il ladro di
roba da mangiare, come da martogliana: Cancarena nto stomacu
vha fari.
Malannata = Attributo per persona non gradita.
Malanova = Cattiva notizia e imprecazione: Vih, malanova!
71

Malapalora = Parolaccia.
Malaparti = Offesa, un cattivo comportamento.
Malasciurtatu = (malasurtatu). Perseguitato dalla cattiva
sorte, pi che sfortunato.
Malerva = Lett. Erba cattiva; in senso figurato indica un uomo
poco raccomandabile. Diffusa lespressione: a malerva nun
mori mai.
Malucori = Persona malvagia, spavalda.
Malura = Stato di malessere spec. economico.
Mamma = Feccia dellaceto che acetifica altro vino.
Mammana = Ostetrica, levatrice.
Manciuni = Un mancione.
Mancu = Neppure, senza farlo apposta.
Mancusu = Mancino.
Mangiasciumi = Prurito, detta anche potamofaga, termine
coniato in occasione della stesura di questo libro, con chiaro aggancio al greco: faga = suffisso che vale mangiare, e ptamos =
fiume. Esiste laerofagia ed esistono gli ippopotami=cavalli di
fiume; unendo potamos e faga si avr la potamofagia e, invertendo, si otterr la mangiasciumi.
Mangiugghia = Attivit esercitata da chi si trova in posizione
di privilegio e ne approfitta.
Maniari = Guidare, toccare.
Maniata = Gruppo di persone di cui meglio non fidarsi.
Maniati = Segni, impronte, orme lasciate sullerba di un prato
evidentemente dai piedi. E allora perch maniati come se fossero
impronte delle mani ?
Manica = Tratto di terreno ben delimitato e individuabile,
terreno atterrazzato.
Mancula = Cazzuola, arnese principe del muratore.
Maniotu = Chi sa usare le mani con molta destrezza.
72

Manipalori = (male parole): linguaggio disinvolto!


Maniscu = Chi viene facilmente alle mani, litigioso.
Mnnira = Mandria e recinto per la custodia di ovini, bovini.
Cu va a mnnira ha mangiari ricotta che equivale allitalico:
Chi va al mulino convien che s infarini.
Mantali = Grembiule che la massaia indossava durante i lavori
domestici e che indossa ancora specie in cucina (mandali?).
Manzu = Mansueto. Attributo di muli, cavalli docili.
Mappina = Strofinaccio da cucina.
Marchisi = Flusso mestruale.
Mariolu = Bugiardo, propenso a mentire.
Mariuliggi = Bugia (vedi munzignaria).
Marpatiri = Soffrire, mostrare debolezza, spec. di alberi che
hanno bisogno di acqua. Diffuso il participio: marpatutu.
Marrali = Verdura commestibile.
Marranzanu = Piccolo strumento musicale, metallico, che si
suona tenendolo tra i denti e facendo vibrare una membrana con il
dito: scacciapensieri, parola che il prof. Mariano Piccione aborriva. Spiegava: il marranzanu suona gi nella parola, lo scacciapensieri maledettamente prosaico, non musicale.
Marredda = Piccola matassa ( di lana, seta, cotone).
Marruggiu = Il manico della zappa o bastone da difesa;
mmarruggiare (mettere il marruggiu).
Marrunata = Fesseria, sproposito, errore madornale.
Marteddu = Martello. Per ricordare il gioco che si faceva ai
bambini:- Marteddu, martidduzzu - unni sta lu Signuruzzu? Da
questo termine deriva un altro simile arnese: a martiddina.
Marvizzu = Tordo. Si suol dire pigghiari marvi e marvizzi per
indicare lazione di chi fa confusione.
Mascata = Schiaffo.
73

Mascianna = Poco costante, incapace di portare a termine un


impegno. Significa anche trascurata nel vestire.
Mascu = Poco sodo, si dice della ferula.
Masculu Fimmina : Verso ripetuto, cantilenando, dietro
le maschere, in occasione del carnevale, che proponeva il dubbio:
dietro quella maschera si nasconde un uomo o una donna?
Masculuni = Nellarte pirotecnica la bomba con scoppio
singolo, forte e secco.
Massa = Vomere, parte dellaratro che penetra nel terreno.
Massariotu = Proprietario di terreno con masseria.
Massaru = Contadino che, spesso con la famiglia, abita nella
masseria, la custodisce e ne coltiva la terra.
Mastazzolu = Dolce natalizio fatto con vinocotto, farina, e
condito con zucchero, mandorle tostate, ecc. (Mostacciolo ).
Mastriatu = Detto di blocco di pietra che la mano dellesperto
porta a dimensione e forma adatte alla costruzione. (mastru?).
Mastrudascia = Maestro di ascia. Falegname.
Mataddutu = Di grosso spessore.
Matlicu = Un tipo delicato, raffinato, complicato.
Matinaloru=Mattiniero. Cu fa a matinata fa a jurnata.
Mani = Vagone. Misura per agrumi prodotti, circa Kg. 10.000.
Ci perch una volta si spedivano le arance sui vagoni del treno.
Mazzacanata = Massicciata. Mazzacani = grossa pietra.
Mazzamareddu = Vortice daria calda: picola tromba daria.
Mazzolu = Grosso martello non necessariamente metallico.
Mbranatu = Stupido, addormentato, imbelle.
Mbumb = Lacqua offerta al bambino. Invito a bere.
Mnnula = Mandorla ( nustrali, cuva e muddisa ).
Menzaranciu = Pentolone di rame.
Menzatesta = Chi dimentica facilmente, distratto.
74

Mercu = Cicatrice sul cuoio capelluto per ferita lacero contusa, provocata, generalmente, da una pietrata.
Mercuri (mercuridia) = Mercoled. DMP: - mercuri intra e
simana fora.
Merru = Merlo, comune uccello nero col becco giallo.
Musa = Milza = Leccornia caratteristica di Palermo.
Miatiddu = Beato lui. Si dice di persona fortunata.
Micciusa = Stoppino, spec. di lumera; dicesi anche di persona
di poco conto, carusara, che si d delle arie.
Midudda = Cervello, inteso come intelligenza, saggezza. In
spagnolo: medula (midollo).
Mignanu = Piccola aiuola ricavata in un angolo del cortile.
Minghiata = Inezia, cosa da nulla, di poca importanza o di
nessun valore. E allora perch per una minghiata posso ricevere
una solenne cazziata?
Mnicu, Sciaccasciumi e Cacareddu = Altro trio non
meglio identificato di cui facile intuire le caratteristiche.
Minicuccu = Bagolaro.
Minna = Mammella Unimprecazione contro il solito discolaccio:- pozza mi non pigghiavi minna!
Minnulicchia = Mandorla tenera, piacevolmente acidula, buona da mangiare con mallo, buccia e spicchio.
Minnuta = Provvista di petto esuberante.
Minuzzagghi = Pasta varia sminuzzata, spesso si tratta di
rimasugli o il restante di qualsiasi altro cibo (pezzettini).
Mircari = Provocare un mercu (vedi).
Mircatu = Chi ha subito il mercu. Anche, che costa poco.
Miricanu = Chi si d le arie del ricco, spendaccione.
Mirrinu = Era detto cos un cavallo dal mantello bianco.
Misata = Periodo di un mese e anche stipendio, ma spec.
limporto dellaffitto della casa.
75

Missa = Messa. Per ricordare:- pigghiari missa = essere ordinato sacerdote.


Mzzica = Esclamazione di meraviglia: Porca miseria!.
Mmaccagnatu = Evidentemente mal messo, addolorato,
triste, poco reattivo, chi esce da incidente o malattia; mmaccari.
Mmadunari = Pavimentare con mattonelle (maduna).
Mmaistratu = Ammaestrato. Si dice di animale che ubbidisce al domatore o di persona che evidentemente si sta comportando come altri gli hanno suggerito o imposto.
Mmammaluccutu = Intorpidito, non tutto presente; il
mmammaluccu, uno stupidone. Dal turco mameluk.
Mmanicari = Inventare, al fine di imbrogliare.
Mmaragghiatu = Leggermente appassito, privo di vivacit. Si
dice anche cos quando il cielo un po nuvoloso.
Mmarazzari = Riempire di cose spesso inutili. Mmarazzata si
diceva anche della donna incinta.
Mmarazzi = Cianfrusaglie, cose ingombranti.
Mmardunari = Mettere la sella al cavallo.
Mmarpatutu = Sciupato.
Mmascaratu = Che porta la maschera. A Carnevale ci si veste
in maschera. Rivolto a persona, vale: mascalzone, birbantello.
Mmasciatu = Tendente a perdere la vivacit come la verdura,
dopo qualche giorno dalla raccolta, quasi appassito.
Mmastratu = Di buone maniere ma non spontaneo, falso.
Mmattri = Capitare, accadere, succedere. Mi mmattiu naffari e non mu fici scappari.
Mmazzamareddu = Vento vorticoso, piccola tromba daria.
Mmazzari = Uccidere.
Mme-mm = Un qualsiasi animale o insetto per bambino.
Mmernu = Inverno. DMP:- Unni tha fattu a stati ti fai u
mmernu, che si rif alla favola della cicala e la formica.
76

Mmicchiutu/a = Ragazzino/a che si atteggia a persona adulta


( invecchiato?).

Mmillassata = Frittata di uova strapazzate con aggiunta di ingredienti vari.

Mminnicativu = Vendicativo, astioso.


Mminnicu = Chi agisce per vendetta.
Mminnitta = Vendetta. Fari mminnitta equivale a fare una
strage.

Mmirnari = Larrivo dellinverno, i primi freddi.


Mmirnata = Lintero periodo invernale.
Mmiscari = Mescolare, mettere insieme. Per ricorda il significato traslato: -Cci mmiscau na tumbulata che equivale a
Cci ncimusau n suttamussu - Cci ppuntiddau n papagnu .
Mmitari = Avvitare (un bullone) ma anche invitare (a pranzo).
Mmizzigghi = Moine, coccole ai bambini.
Mmizzigghiatu = Viziato, di ragazzo cresciutello che non abbandona latteggiamento del bambino.
Mmorsu = Un pezzo irregolare. Un giovanottone giudicato
inutile n mmorsu di carnalivari.
Mmviti ddocu = Resta dove sei, non ti muovere. A chi si
meraviglia che mmoviti non significa muoviti si fa notare che
inizia con due emme. In latino si diceva inlicitus che era il contrario di licitus, diventato illecito per il processo di assimilazione. Se il contrario di mobile immobile, si deve poter pensare
ad un inmoviti, immoviti, mmoviti = non ti muovere.
Mmuccri Inghiottire rapidamente, riempirsi la bocca e
deglutire facilmente, ma anche prendere per vere le pi evidenti
fandonie. Diffuso il detto: mmuccari passiluna (vedi). Ricorre
pure lespressione mucca-lapuni.
Mmuccaturi = Fazzoletto (perch raccoglieva il muco nasale?). Termine calabrese. In francese si dice mouchoir.
Mmucciaredda (a) = Nascondino, gioco diffusissimo.
77

Mmucciari = Nascondere; ammuccia, a mmucciuni (di


nascosto).

Mmuccuni = Boccone. A Catania, anche frutto di mare.


Mmuffari = Fare la muffa, andare a male.
Mmugghiari = Avvolgere, e anche invito a dare poca
importanza. Litaliano ammogliare vuol dire tuttaltra cosa.
Mmulari = Affilare. Passava u mmola forfici e cutedda.
Mmunnari = Sbucciare (un frutto), ripulire da corpi estranei:munnari u frummentu. (Lat. mundare: omnia munda
mundis).
Mmurmuriari = Sparlare, dir male.
Mmussrisi = Tenere il broncio, ritenersi offesi dopo una lite.
Mmussatu = Offeso, col muso lungo, immusonito.
Mmustrari = Mostrare, far vedere.
Mmuttari = Spingere. - Mmuttari u fumu cca stanga =
Svolgere un lavoro inutile o far finta di lavorare.
Moddu = Molle, morbido; e persona lenta, poco sollecita.
Morti = Per ricordare che cera chi augurava morti subbitnia
e chi imprecava contro a morti buttana!
Morvu = Secreto nasale e conseguente uso del fazzoletto.
Mpacchiari = Espressione volgare maschile = far sesso.
Mpacciarisilla = Intromettersi, prendersela!
Mpacciata = Forma pulita per dire incinta.
Mpaiari = Si dice dei buoi che debbono trascinare laratro
(aggiogare) o di cavalcature che debbono trascinare il carro.
Mpanari = Impastare. C pure il termine: mpanata (in
spagnolo: empanada), pasta frolle cotta al forno.
Mpanatura = Dal verbo precedente. Si pu anche intendere la
filettatura di una vite.
Mpapucchiari = Raccontar frottole, infinocchiare.
78

Mpari = Come compare nella conversazione tra amici che si


vogliono dare arie di mafiosetti.
Mparratu = Si dice del ragazzino che parla con propriet di
linguaggio.
Mpatiri = Si dice di albero che si rinsecchisce, che tende a
morire.

Mpegnu = Grande dedizione, entusiasmo, tenacia ma anche


irrisione, sbeffeggio: Faricci u mpegnu.
Mpicari = Incollare, appiccicare; si riferisce pure ad una
persona che si attarda, si ferma, quasi incollata.
Mpiccicari = Incollare, appendere:- Pari mpiccicatu cca
sputazza.
Mpicusu = Appiccicaticcio, attaccaticcio.
Mpiddicari = Contagiare.
Mpidugghiapedi = In campagna, erbacce che ostacolano il
passo del contadino, in casa, i frugoletti inquieti che impediscono
alla mamma di muoversi liberamente.
Mpidugghiari = Ingarbugliare e, nella forma riflessiva, perdere il filo del discorso.
Mpigna = Volto, faccia tosta. (Martoglio Lapardera)
Ppi mpigna siti peju di nu scogghiu
Mpistatu = Appestato, contagiato da peste, ma nellaccezione
popolare, da malattie veneree.
Mpnciri = Restare impigliato:- Cci mpincu u sonnu.
Mpisu = Appeso, degno di forca; ma nel linguaggio comune
spesso era il rimprovero della madre al figliolo che si era allontanato lasciandola in apprensione: unni ha statu, pezzu di mpisu!
Mpittatu = Chi si muove con atteggiamento quasi di sfida,
spavaldo.
79

80

Mpizzu = In punta: aviri mpizzu a lingua la parola che non


si ricorda, il concetto che non si riesce ad esprimere
Mpizzuddu = Un pezzettino.
Mpracari = Sporcare di cacca (le suole delle scarpe nei marciapiedi, adibiti a cacatoi per i cagnolini delle signore !).
Mpracchiari = Sporcare.
Mpriccantatu = Imbambolato, meravigliato, attratto o preso
come da incantamento, immobile come una statua.(pircantatu ?).
Mprisa = Scommessa. A mprisa vuoi scommettere!
Mprisagghiari = Legare il quadrupede al carro. Legare con
le cordicelle laterali del basto (prisagghi).
Mprucchiari = Si diceva spec. dei bambini che, dopo un sonno lungo e profondo, mostravano un aspetto florido.
Mpudda = Bollicina epidermica che contiene del liquido.
Mpuniri = Sollevare, portare o caricarsi addosso.
Mpupata = Imbellettata come una bambola.
Mpurtucatu = Celato, nascosto.
Mpurtusatu = Infilato in un buco (purtusu= pertugio).
Mpustatu = Muscoloso, bene in carne ed anche accatastato.
Mputiri = Non proprio maturo, leggermente acerbo(dicesi di
frutto di sapore asprigno e ancora con polpa dura).
Muccu = Pesciolini neonati, avannotti.
Muddiari = Essere sul punto di cedere, se si trattano affari.
Muddica = Mollica, la parte interna, pi morbida, del pane, ma
anche la briciola che cade e che fa dire: - cu mangia fa
muddichi, cio: chi opera facile che commetta qualche errore.
Muddicaru = Epa, pancia prominente, sede dellombelico =
muddicu.
Muddisa = Tenera, poco consistente: a mennula muddisa.
Mulinciana = Melanzana.
Munciri = Spremere.
81

Munciuna = Le compressioni che si ricevono tra la folla.


Mannari = Sbucciare, pelare.
Munnu/Munneddu = Misura per cereali pari a Kg 4,50.
Muntatu = E uno ca si muntau a testa, che fa lo spaccone, che
si autoesalta, che si sente superiore agli altri.
Munnizza = Spazzatura.
Munzeddu = Mucchio, grande quantit. Mttiri a munzeddu =
ammucchiare senza ordine. Il verbo fa mmunziddari.
Munzignaru = Bugiardo, chi dice munzignarei.
Murdiri = Termine relativo allarte della tessitura.
Murga = Parte melmosa, residua dellolio, che si raccoglie nel
fondo della giara.
Murrittiari = Mettere le mani, occuparsi di qualcosa solo per
perdere tempo. Dal greco muriatico.
Murrittusu = Chi propenso a murrittiari (frugare, cercare).
Murtaru = Larnese concavo in cui la massaia, servendosi del
pestello, triturava sale grosso, zucchero, ecc. Cera, e forse c
tuttora, chi si ostina a pistari lacqua nto murtaru.
Murtizzu = Debole, persona di poco conto.
Murvusu = Persona che non usa il fazzoletto per pulirsi il naso.
Per indicare anche una persona di poco conto, bambinesco.
Muscaloru = Ventaglio di fibra vegetale con cui si ravvivava il
fuoco e, forse, si scacciavano ( si schiacciavano?) le mosche.
Muschitta = T. spagnolo. Zanzara o moscerino.
Musciaru = Graticcio di canne su cui si mettevano ad asciugare fichi, fichidindia, pomodori, ecc.
Musciddu = Fonema usato come richiamo per il gatto, volendolo adescare con lofferta di un topo (lat. mus ? ).
Msciulu = Goloso, chi individua le cose piacevoli.
Mussiari = Movimento delle labbra con cui si dimostra lieve
ma evidente disaccordo.
82

Mussli = Museruola.
Mustazzu = Baffo, mostaccio. DMP U mustazzu lha purtari u jattu! cio colui che sa essere autoritario e degno di rispetto.
Mstica = Orcio di terracotta simile a una piccola quartara.
Mustura = La capocchia del fiammifero che si incendia con lo
strofinio ( mistura?).

Mutngulu = Propenso a parlar poco, spesso per turbe psicologiche .

Mutiva = Segnali atmosferici che annunciano pioggia. Il contadino leggeva a mutiva: nella gatta che si lavava la faccia, nella
mosca che si mostrava pi ddinzusa, nella mula che scuoteva gli
orecchi, nel gallo che cantavafuori orario e, naturalmente, nel
callo del mignolo del piede destro che si faceva sentire.
Mutu = Imbuto, ma anche zitto:-Statti mutu! Non parlare.
(Chi tace ostinatamente ed quasi assente mutu e giubbu). C
anche mutu mutu (quatto quatto).
Mutuperiu = Confusione. Suona come unaccozzaglia di oggetti diversi, disordinatamente ammucchiati.
Muzzicari = Mordere. Per ricordare che quando qualcuno
scatta per un nonnulla, pari muzzicatu de lapi.
Muzzicuni = Morso e anche boccone (muzzicuni di pani).
Muzzuni = Recipienti di creta cruda che i concorrenti, a occhi
bendati, tentano di rompere con lausilio di un legno (friccuni)
per meritarne il contenuto (soldi, alimenti) o subire la beffa:
(segatura, farina). Altrove:il gioco della pentolaccia E anche la
cicca della sigaretta che resta, per, culazzu.

83

N
Naca = Culla. Dallarabo (Bucolo); dal greco (Correnti). Di una
persona un po tocca si dice: -cascau da naca-.
Nnfara = Voce rauca e nasale dovuta a infreddatura.U
nanfarusu di natura parrava ccu nasu.
Nannalu = Un essere sciocco, fessacchiotto.
Nannvu = Bisnonno. Al plurale: nannavi vale antenati.
Nasca = Naso, magari prospiciente. Ha la nasca additta chi si
sente chi sa chi.
Nasra = Cerniera per porte, finestre, sportelli.
Nassa = Stia, gabbia per galline.Cera pure la nassa delle
giostre.
Ncacazzari = Sporcare, scrivere male, macchiare
dinchiostro.
Ncagghiari = Acchiappare, magari con sotterfugio.
Ncagnrisi = Offendersi. Mancu si prrunu: su ncagnati!
Ncaniatu = Accanito, arrabbiato, che reagisce come un cane.
Ncapizzari = Rimboccare le coperte, sistemare u capizzu.
Ncappiddrisi = Venire alle mani, strappandosi i capelli (o i
cappelli?).
Ncarammarisi = Dicesi di uno che si carica nel fare qualcosa
in modo progressivamente pi infervorato, intestardirsi.
Ncasari = Chiudere perfettamante e a fondo.
Ncasiddari = Preparare il terreno per lirrigazione con riquadri attorno al tronco dellalbero (caseddi) e canali delimitati
da rialzi di terra ( burduna ).
Nchiancari = Premere, anche con i piedi, per rendere pi
solido, per esempio, il terreno.
Nchianculiarisi = Perdere tempo, fermarsi, sedersi, battere il
culo per terra.
84

Nchiappari = Stringere, comprimere e rendere pi piatto; si


dice nchiappatu colui che appare rammollito, lento, pigro.
Nchicari = Riuscir bene, per es. un affare; ma valeva specialmente per una ragazza che aveva fatto un buon matrimonio e
faceva dire alla madre, soddisfatta: ma figghia si nchicau!
Nchiummari = Pesare come piombo: mi nchiummau nto
stomicu si dice di cibo che non si digerisce facilmente. Si usa
anche per dire colpire, ammazzare.
Ncignari = Usare per la prima volta.
Nciminatu = Condito e abbellito con semi di sesamo o con
perline colorate dette, appunto, cimini.
Ncimusari = Appioppare un paio di sonori schiaffoni . Si
usa anche per cucire (a cimusa).
Ncinagghia = Inguine.
Nciniari = Mangiare, detto con disprezzo per qualcuno di cui
non si nutre grande considerazione, anzi! Battuta colorita: Ta
fari ncinu chiddu ca manci! (Che ti vada di traverso quello che
mangi!).
Ncipuddrisi = Inalberarsi, adirarsi.
Nciumari = Imbastire, lavoro che si svolge in sartoria.
Nciria = Soprannome, lappellativo della casata che si richiedeva pi del cognome: Comu ti sanu a sntiri? Di cu ti
diciunu? Valeva anche come parola doffesa.
Ncoddu = Addosso.
Ncripitusu = Caparbio, testardo, che vuol sempre vincere.
Ncrucchiulutu = Incrostato, duro.
Ncrunucchirisi = Inginocchiarsi.
Ncucchiari = Unire, mettere insieme, anche raccontar frottole.
Ncudduriari = Attorcigliare,
Ncuffarisi = Accosciarsi, rannicchiarsi.
Ncugnari = Accostarsi o accostare, avvicinare, affrontare.
85

Ncunnaturi = Chi non mette molta cura nelleseguire un


lavoro.

Ncunigghirisi = Raggomitolarsi, assumere la posizione del


coniglio, cercare di nascondersi o ripararsi da qualcosa.
Ncunnari = Mettere insieme con poco ordine; dicesi spec. di
vestiti cuciti male.
Ncunnaturi = Chi non preciso nellesecuzione di un lavoro.
Ncupunari = Coprire con cura e abbondantemente e si dice
anche del cielo che si fa minaccioso. Nino dAlbavilla:
Si ncupunau la bedda primavera
si ngramagghiau di niuru
niuru di scuru abbissu.
Ncuttu = Fitto, poco rado. Anche chi non smette mai di chiedere, nonostante abbia messo insieme una serie di rifiuti. Dal
greco enguti (vicino): uno che sta appiccicato ad un altro.
Nentattunnu = Proprio niente, niente del tutto.
Nsciri = Uscire. A nisciuta e a trasuta sogliono indicare linizio e la fine della processione del Santo.
Nfacci = Di fronte, di rimpetto.
Nfacinnrisi = Affaccendarsi, darsi da fare, rendersi utile.
Nfamia = Maldicenza, noma, cattiva reputazione.
Nfamiu = Quando si parla di una persona furbastra,
ingannevole, un furbacchione.
Nfirmari = Chiudere a chiave con pi mandate.
Nfrasciamatu = Disordinato sia nellagire che nellabbigliamento. C nella parola a frasciami, ciarpame ammonticchiato.
Nfruenza = Influenza, raffreddore.
Nfruntari = Sbatterci la fronte.
Nfrusari = Imbrogliare. In commercio, chi non aveva scelto
bene si sentiva dire:- ti facisti nfrusari..
Nfunciari = Scontrarsi frontalmente, urtare contro qualcosa.
86

Nfurnari = Introdurre il pane, lievitato, nel forno.


Nfurra = Fodera. I panieri nfurrati con tela di juta si usavano per la raccolta delle arance.
Nfurzari = Aumentare di veemenza, di impeto.
Nfutari = Si dice delle bestie quando si imbizzarriscono e diventa difficile controllarle.
Nfutu = Folto, fitto di vegetazione.
Ngagghia = Fessura.
Ngarzzatu = Sistemato. Da non confondere con ngazzatu
(arrabbiato).
Nghianculatu = Seduto comodamente ma in maniera scomposta.
Nghinnessi ? = Che centra?
Ngramagghiari = Tingere di nero? Era ngramagghiatu
niuru chi aveva patito una serie di sventure oaveva preso una
cattiva moglie ( o un cattivo marito).
Ngrasciatu = Sporco, anche in senso morale.
Ngrasciurari = Concimare con stallatico Grassura o Rasciura un quartiere, una volta periferico, dove veniva raccolta
la spazzatura che si vendeva come concime.
Ngruppari = Fare nodi o restare in gola (mi ngruppau ).
Nguantari = Riuscire a controllare, afferrare.
Nguantera = Vassoio, tabbar.
Nguliari = Allettare, adescare, offrire dolci ai bambini, quindi,
prenderli per la gola.
Ngumari = Aderire, attaccarsi, incollarsi (vedi uma). Il
participio indica in una persona uno stato di poca reattivit per
fatica, perdita di sonno e forse anche batoste.
Ngurnari = Dicesi di acqua che si raccoglie in una pozza o
cavit ampia del terreno (urna).
Ngustiarisi = Dolersi.
87

Nicu = Piccolo. Trattandosi di figli, u nicu era il figlio minore.


Nicuzzu era u picciriddu (vedi) .
Ncula farsa = Ncula era la monetina da quattro soldi che,
appunto, era fatta di nichel, metallo tenace, grigio, lucente, malleabile. Il tizio a cui era stato appioppato tale epiteto non godeva,
sicuramente, ottima reputazione (farsa=falsa). Dal latino nihil.
Nirvusu = Usato spesso come sostantivo: cci cchiana u
nirvusu, mi fici cchianari u nirvusu = fare arrabbiare.
Nisciuta = Uscita. Per ricordare la nisciuta di fnnicu!
Nttulu = Piccolissimo.
Nuru = Per ricordare che niuru ccu niuru non tingi;
niurinciolu, uno che si avvicina al nero, morettino.
Nvia = Indivia, verdura ricciutella molto diffusa.
Nnacari = Dondolareil bimbo nella culla. Al passivo,
nnacrisi = perdere tempo: - Non ti nnacari! Alla minaccia: Si ti cchiappu il ragazzaccio rispondeva:- Ma nnachi!Nnchiti = Esortazione a far presto: sbrgati!
Nnaciddatu = Particolarmente esaltato.
Nnaculiari = Sinonimo rafforzato di nnacari.
Nnascatu = Un tipo superbo.
Nniari = Bagnare (si nniau tuttu!).
Nningari = Incaricare e anche tentare timidamente di ottenere
qualcosa.
Nniricari = Diventar nero; pi spesso paonazzo per pianto
incontenibile con difficolt di respiro.
Nnittari = Pulire, rendere netto. A Natale: O nnittmicci la
stadduzza ca Ges nto viniri.
Nnivarrata = Nevischio.
Nnocca = Nodo, fiocco di nastro.
Nnuciri = Acquietare, specialmente un bimbo capriccioso.
Nnunca = Dunque. Nelle domande: allora?
88

Nnuprari = Riuscire a fare qualcosa con niente; inventare,


escogitare qualcosa di non comune.
Nnurvari = Perdere la vista, diventar cieco. Un giuramento:
-Orvu di locchi! (che io possa perdere la vista!)
Nzzulu = Nocciolo, il seme di un frutto.
Nsivusu = Un essere insipido, monotono, ripetitivo.
Nsuppilu-nsuppilu = A poco a poco.
Ntaddutu = Faccia tosta.
Ntannari = Si dice delle piante erbacee, commestibili, che si
avviano alla fioritura e non sono pi buone da cuocere.
Ntappari = Sbattere, cadere incespicando.
Ntartarata = Incrostata, magari di nero fumo (come il
tartaro delle botti). Bellissima una nenia:
E ma facissi na fumata nta sta pipa ntartarata
Ntinri = Dicesi di un frutto non ancora del tutto maturo.
Ntinna = Albero della cuccagna: il palo untuoso, ingrassato,
che giovani coraggiosi cercavano di scalare per raggiungere i
ricchi premi appesi in cima.
Ntinnari = Svettare, tendere verso lalto, per es. una bacchetta darancio, e anche varda unni u fici ntinnari un sasso
lanciato in alto da un ragazzetto orgoglioso.
Ntisa = Udito. Allinfinito: ntisiri (sentire).
Ntntiru = Di poca intelligenza o attenzione. Distratto.
Ntosta = Parallelepipedo lavico usato in muratura e anche
soppalco, usato come ripostiglio.
Ntranculiarisi = Perdere tempo, pigramente.
Ntrasatta (a) = Allimprovviso (tuttu di bottu.)
Ntricaloru = Ficcanaso, che ha qualcosa da dire su ogni cosa.
Ntricrisi = Curiosare sulle cose altrui ma anche: trovare
fortunatamente un lavoro.
89

Ntrimulari = Restare impaniato nel fango come nelle sabbie


mobili.

Ntrinchillanchi = Una persona con andatura traballante,


barcollante.

90

91

Ntrincu = Intensamente e con insistenza. Taliari ntrincu.


Ntrita = Gli spicchi delle mandorle pronti per la vendita.
Ntrizzari = Intrecciare, disporre i capelli a treccia.
Ntrubbulari = Rendere torbido, sporcare (vedi sbrizza ).
Ntrummari = Muoversi improvvisamente e alla cieca, forse
nella direzione sbagliata. Oggi si direbbe: partire in quarta! Il
termine significa pure attaccarsi ad una bottiglia per bere.
Ntrusciari = Mettere insieme non molto ordinatamente. Di
chi veste male si dice ca ntrusciatu ( vedi truscia ).
Ntuppari = Otturare, chiudere un buco, riparare una falla; si
dice ntuppatu un tipo chiuso di testa, un po sciocco.
Nturciuniatu = Attorcigliato.
Ntustuni = Come ntosta, forse sagomata meglio. Anche
masso squadrato.
Ntuttuna = Improvvisamente o contemporaneamente.
Nuddu = Nessuno. Nuddu mmiscatu ccu nenti = una nullit.
Nugghiu = Terreno incolto.
Nunnu = Padrino, di battesimo o di cresima.
Nuvidduni = Novellino, principiante, apprendista.
Nuzza = La femmina del tacchino.
Nzaiari = Provare, il vestito nuovo dal sarto, le scarpe nuove
per controllare la giusta misura, ecc.
Nzalaniri = Rimanere stordito, confondere, intontire.
Nzarolla = Lazzeruolo, lazzarolo, azeruolo (spagn.= Acerolo,
arabo = az-zurur) albero della famiglia delle rosacee, frutti simili
a piccole mele, con polpa gustosa, originario dellisola di Creta.
Nzinga = Segno, caratteristica evidente. DMP:- ppi purtari
nzinga.
Nzingri = Segnare, segnalare, evidenziare.
Nzinuta = Persona distratta, confusa.
Nzirtari = Indovinare.
92

Nzita = Pianta giovane frutto di un innesto.


Nzitari = Nellattivit agricola: innestare; nellesercizio medico: vaccinare con scarificazione. Ma era nzitatu nto sarvaggiu
chi agiva con cattiveria - (termine arabo).
Nzivari = Spalmare di sego. Anche: insistere in scherzi non
graditi.
Nzolia = Variet di uva molto dolce.
Nzuarutu = Intorpidito.
Nzuddi = Dolci tipici che si consumano nella ricorrenza dei
morti.
Nzuffarari = Mettere lo zolfo su una pianta.
Nzunnacchiatu = Insonnolito, non del tutto sveglio.
Nzunzrisi = Sporcarsi di unto in pi parti del corpo.
Nzunza = Grasso di maiale, sugna. Nino dAlbavilla:
Dissi la diffirenza - di caulisciuri e trunza,
di calia e simenza, - di saimi e di nzunza
e truiaca e fasola
Nzunzareddi = Termine che si ripete quando i bimbi hanno il
singhiozzo
Nzurtari = Insultare, offendere, disturbare.

93

O
Obbricu = Obbligo, dovere.
Ogghia (a ogghia) = Hai voglia (?)E inutile cheVedi
anche Ammatula. Usato pure per dire: in quantit.
Ogghiu = Da qualche parte vale come voglio ma dappertutto
olio, difatti senza ogghiu e senza sali va ripetendo chi si accorge
di essere coinvolto in vicende poco chiare e, con le quali, non
vuole avere a che fare. Logghiu i riggiu,(olio di ricino) fu la
drastica purga in uso nel deprecato ventennio! LOgghiu i
fchitu di mirruzzu era il miracoloso fattore di crescita dei
bambini di un tempo.
Oggiallannu (Oggi allannu)= Lanno scorso.
Ognittantu = Talvolta.
Oh-oh = Accompagna la ninna nanna dei bambini.
pira = Cera lpira de pupi e cerano i ragazzi ca facunu
lpira: disturbavano giocando rumorosamente.
Oriu = Orzo.
Orvu = Orbo, cieco. Comune una formula di giuramento: orvu
di locchi! Cio: - che io possa perdere la vista se dico una bugia.
Oschira = Boschi, foreste.
Ossa = Per ricordare che qualcuno, a un suo avversario, voleva
far mangiare lossa cc u sali! Era tuttu ossa il ragazzo
magrolino.
Ossequiamu! = Vi porgo i miei ossequi: saluto rivolto a persone di riguardo o, scherzando, a un gruppo di amici.
Ota = Poich, siccome; anche volta: ppi sta ota = per questa
volta.
Ozza = Gozzo. La parte dilatata dellesofago dei volatili. DMP:A iaddina ca camina torna sempri cc a ozza china.
94

P
Paccariatu = Chi al verde, privo di risorse economiche
Pacchiu = Vulva, sinonimo di sticchiu.
Pagghia = Paglia. Eh, i nta pagghia mi cuccu! soleva ripetere chi non voleva essere chiamato in causa in situazioni poco
chiare, o a esprimere un parere su argomenti compromettenti.
Pagghialora = Locale in cui si conservava la paglia, il fieno.
Pagghiaru = Capanna che, generalmente, sorgeva presso gli
ovili (i mnniri), di forma circolare con tetto di assi e pagghia
jrmana, in cui i pastori ci dormivano e, in qualcuno pi grande, ci
facevano anche la ricotta e i formaggi.
Pagghiazzu = Strofinaccio, spec. per i pavimenti. Epiteto offensivo rivolto a gente da nulla, uomo senza spina dorsale.
Pagghiolu = Definizione per ragazzone piuttosto melenso.
Palancuni = Gossa moneta che, non pi in circolo, i ragazzi
usavano in certi loro giochi, per es. u ziccu.
Paliari = Si paliava il frumento sullaia per liberarlo delle ultime pagliuzze, quindi usare la pala..
Pallacciuni = Grosso chiodo di circa 10 cm. Dicesi anche di
giovane alto, dritto, prestante.
Palliari = Imbrogliare, cercare di volgere a proprio favore una
qualsiasi circostanza a danno di un amico: ma stai palliannu.
Pallunaru = Chi le spara troppo grosse per essere creduto
Palora = Parola. Mani palori = male parole, parolacce.
Palumma = Colomba. Termine spagnoleggiante. V. disegno.
Pampina = Foglia.
Panaru = Paniere ma anche fortuna sfacciata!
Panararu = Durante la raccolta delle arance, il ragazzo della
chiurma addetto al trasporto dei panieri pieni e vuoti.
95

96

Pani = Per ricordare quello che DMP: - Pani schittu cala rittu e
pani jancu tocca mamma, il gioco che teneva impegnati i
ragazzetti sulla strada.
Pannedda = Carta stagnola, fogli sottili di alluminio.
Pannizzu = Triangolo di stoffa per i bisogni dei piccoli. Pannolino.
Pantasciata = Respiro affannoso, come dopo una corsa.
Panza = Pancia. Duluri di panza = avversit, boccate amare.
Panzaruccutu = Dotato di pancia abbondante. Poteva esserlo
anche una giara o una quartara.
Panzata = Grande quantit..Na panzata di ficudinnia ma
dopo, forse, anche, na panzata di vastunati da parte del padrone.
Papa = Per ricordare: mori n papa e si nni fa n autru e a ogni
morti di papa.
Papagnu = Pugno, nel linguaggio dei ragazzi: cci cafuddai n
papagnu!
Papalata = Esagerazione che non viene accolta come vera;
(potrebbe essere accostata all iperbole?)
Papali-papali = Parlar chiaro, secondo verit (da Papa).
Paparirisi = Sentirsi importante, atteggiarsi a granduomo.
Pappaiaddu = Pappagallo, uccello e anche orinatoio
speciale.
Papula = Bolla, il rigonfiamento della pelle per scottatura, ecc.
Papuzza = Insetto alato presente in molti legumi secchi come
fave, fagioli, piselli. Linconveniente si evitava mettendo i legumi, destinati allalimentazione familiare, nel forno caldo, subito
dopo avere sfornato il pane. Cera cu si sinteva papuzza!
Para (a) = Alla pari. Plurale di paru. Es. du para di scarpi,
Paradisu (aranciu) = Agrume dolce e giallognolo nella
polpa.
Parari = Ornare, abbellire con fronzoli.
97

Pariggi = Alla pari, che si uguagliano, tagliati alla stessa


altezza.

Parpagnu = Lunit di misura provvisoria del muratore.


Parra-parra = Logorroico, chi parla troppo e a vanvera.
Parrari = Parlare. DMP:-parrari arti leggia, vale a dire: a
parole tutto facile, ovvero: tra il dire e il fare c di mezzo il
mare.
Parrascu = Chiacchiericcio, conversazione fitta e segreta.
Parrinu = Prete (dal franc. parrain o dal latino patrinus). Nelle
minacce a distanza, chiss perch, veniva chiamato in causa il suo
cappello! Ti fazzu u culu a cappeddu i parrinu.
Parruscianu = Cliente abituale.
Paru = Paio ( due unit), e anche: sembro, orno.
Paru-paru = Senza soluzione di continuit (vedi a ringu).
Passatini = Solchi fatti con laratro: fari i passatini = arare.
Passaturi = Varco, possibilit di accesso, piccola breccia in un
muro di cinta.
Passiari = Passeggiare, andare su e gi lungo il corso, nei giorni di festa; da cui passiata (quando ridotta, vale fare quattro
passi).
Passiluni = Fico secco, andato a male e rimasto sullalbero. La
parola la troviamo spesso nellespressione mmuccari passiluna,
credere a tutto quello che ti si dice (nota la finale alla greca).
Pssula = Uva appassita.
Pasta riali = Zucchero e mandorle tritate per dolci sublimi.
Patrozzu = Padrino, di battesimo o di cresima, detto dalle
nostre parti nunnu.
Pedi = Albero: pedi di cirasa, castagna, mennula, aliviMa per
il ficodindia a macchia.
Pedi longu = Rimprovero per chi non si fa trovare in casa.
Pdina = Frangia di un maglione, di una sciarpa.
98

Pnnula = Qualcosa che pende, specialmente uva e pira


spineddi, appesi ad una canna legata al soffitto (ma questo
avveniva in tempi ormai remoti).
Peri-peri = In movimento e mai nello stesso posto: in giro, da
nessuna parte. Cu sapi unni cci lciunu locchi. Forse dalla
ripetizione del termine greco pri (= attorno).
Petra = Pietra. In evidente disparit di forze, si soleva dire:
comu mittrisi a petra cca quartara.
Petri petri = Per ricordare: sa visti petri-petri, cio: ha attraversato momenti molto difficili.
Picari = Colpire, comprimere, schiacciareun dito per un errore di calcolo.
Picata = (Spagnolo)-Cataplasma. Persona insopportabile di cui
non ci si liberare facilmente, che ti sta attaccata come na picata.
Picca = Poco. A picca a picca = a poco a poco, lentamente.
Piccatu = Per ricordare che si dici u piccatu ma non si dici u
piccaturi.
Picciari = Piagnucolare, snocciolare una sequela di disgrazie.
Picciriddu = Bambino, fanciulletto.
Picciu = Elenco lamentoso di disgrazie spesso inventate. C
gente specializzata nel tinri u picciu. Si dice pure picciusa,
una persona piagnucolosa.
Pcciuli = Soldi, monete, danaro - I chicchiri su chicchiri,
ma a putiara voli i pcciuli, cio: bando alle ciance, veniamo al
sodo.
Picciuliari = Guadagnare qualche soldo vendendo qualcosa o
svolgendo un piccolo commercio.
Pcciulu = Il pi piccolo, detto spec. dei figli: chistu u picciulu.
Picciuttanza = Quando si picciotti: baldi giovani aitanti
Piddiruni = Farfallina notturna. Si diceva anche al bambino
che, giocando, impediva alla mamma di muoversi liberamente.
99

Piddizzuni = Insetti, parassiti del pollame.


Piddoscia = Pellicina che si stacca p. es. per escoriazione.
Piddttula = Faina.
Piddu = Pula: la parte pi leggera della paglia che si produceva
durante la trebbiatura sullaia e, con la spagliatura, trasportata
dalla oria, si andava a depositare ad una certa distanza.
Pidicuddu = Peduncolo, di un frutto.
Pidicuna = (a) A piedi, non disponendo neanche di un asino.
Piditozzu = Il rumore dei passi, calpesto.
Pidocchiu = Per ricordare che: i sordi fanu sordi e i pidocchi
fanu pidocchi!
Piducchiusu = Esageratamente economo!
Pidni = Calza, nellaccezione fari u pidni (lavorare ai ferri).
Pigghia = Nel detto molto comune: unni pigghia pigghia!=
ovunque cpiti.
Pigghiari = Prendere. In cucina, pgghiunu, nelle pignate, le
vivande, o per troppa fiamma o per mancanza dacqua. Si dice di
un albero che trapiantato attecchisce.
Pignata = Pentola, casseruola, tegame. Mttiri a pignata supra
sottindendendo il fuoco per preparare la cena.
Pilaccuni = Epiteto per chi si sente nobile e ricco.
Pileri = Giovane alto e muscoloso, aitante.
Piliari = Nel gioco della carambola, quando la tua riesce a sfiorare laltra palla. Fricci a varva.
Piliddi = Piccoli peli. DMP: Non circari piliddi quando facevo
lo schifiltoso.
Pillirinu = Meschino, tirchio, privo di un gesto generoso. (Da
pellegrino). Al femminile, pillirina indicava uno scialletto
umile, di lana.
Pilu = Pelo. Per ricordare:nsuppilu nsuppilu = lentamente.
Pnciri = Per indicare qualcuno che si fissa nel fare una cosa.
100

Piniari = Attraversare momenti difficili, soffrire pene. Per:


Cu mana non pina = Chi ha le mani in pasta gode dei privilegi.
Pinnaculiari = Dondolare stando appeso.
Pinnari = Spennare, staccare le piume, le foglie, ecc
Pinnrisi = Tirarsi i capelli per la disperazione.

Pinnenti = Orecchini che pendono dai lobi delle


orecchie.
Pinnicuni = Una dormitina, un tratto di sonno: il pisolino.
Pinnula = Pillola. In francese: pinnule.
Pinnulara = Ciglia dellocchio.
Pinnuliari = Pendolare, stare appeso. Si dice anche: U rappu
di racina tuttu pinnuliatu. Cio mancante di coccia.
Pinnuluni = Si dice di persona tutto d un pezzo, magari alto di
statura.
Pintu 1 = Detto di occhio: pi piccolo o leggermente strabico.
Chi ne era affetto passava per iettatore: havi locchiu pintu.
Pintu 2 = Viso butterato dal vaiolo.
Pinzata = Idea. Na bbona pinzata! Unidea felicissima!
Pipa = Nellespressione stai pipa! (stai zitto).
Pipi = Peperone .
Pipi spezzi = Peperoncino ardente e anche pepe nero.
Pipta = Pellicola che si stacca presso le unghie. Per chi parlava troppo, cera: pipita nta lingua e anche pipta jaddinara e
pipta masculina!
Pipitiari = Parlare sottovoce con continuit snervante.
Pipituni = Uccello comune che si aggira tra le stoppaie; oggetti
messi uno sullaltro a formare una pila poco stabile.
Pira = Pere- Per ricordare che a volte cu ciangi i pira colui
che, senza sua colpa, paga per altri.
Pirciali = Ciottoli ricavati dalla frantumazione di grosse pietre
usati nella pavimentazione delle strade: massicciata.
101

Pirciari = Bucare. Dammi tempu ca ti perciu diceva il topo


alla mandorla. Ma s, diciamolo: Gutta cavat lapidem!=A stizzera trapana a petra.
Piriddi = I semi del pomodoro che, dopo bollitura, costituiscono la parte da scartare nella preparazione de buttigghi.
Pritu = (dal lat. peditum ). Peto, scorreggia.
Pirrera = Cava di pietra lavica dove lavora u pirriaturi.
Pisari = Trebbiare sullaia servendosi di cavalcature.
Pisciacozza = Tartaruga.
Pisciari = Orinare. Ricordarsi che non bello pisciari fora do
rinali, cio: parlare daltro, tergiversare, forse per non voler
affrontare largomento pi importante.
Piscu = Acqua versata accidentalmente sul pavimento o gocciolio per perdita del tetto.
Pisra = Aia coperta da covoni disposti per la trebbiatura che
veniva eseguita dalle cavalcature.
Pislu = Gradino, soglio dingresso.
Pissi, pisella = E linizio della canzone di un gioco
fanciullesco.
Pistari = Ridurre in polvere, pestare (es. col mortaio). Ma si
pu pistari lacqua nto murtaru? No!
Pitanza = Qualcosa da mangiare servita in un piatto.
Pitazzu = Scritto lungo indirizzato a qualcuno che si vuole riprendere per manchevolezze od omissioni.
Pitigghi = Inezie, cose da niente, di nessun valore.
Pitrata = Colpo di pietra; pitruliata, gragnola di pietre.
Pitruddila = Pietruzza, sassolino.
Pitruliata = Gragnuola di sassi lanciati per sfida tra ragazzi di
periferia.
Pttima = Chi chiede insistentemente e non si arrende di fronte
ai rifiuti. Es: La Lapardera di Martoglio.
102

Pittuzzu = Bavaglino.
Pitulenti = Insistente, sfacciatamente pretenzioso.
Pula = Civetta, uccello notturno. Presso il popolino: annunciatrice di sventure.
Pizziari = Fare a pezzi, rovinare, rendere inservibile.
Pizzica a muta = Chi, senza farsi notare, interviene, critica e
orienta.
Pizzicori = Desideri e spinte amorose del cuore.
Pizzu = Punta, becco di animali e oggiracket, estorsione!
Pizzula = (?) Presente nellespressione: pigghiari a pizzula =
prendere di mira.
Pizzuliari = Beccare, delle galline e altri volatili che hanno il
becco = pizzu. A jaddina ca camina su nan tasta, pizzulia.
Pizzuluni = Pizzicotto.
Pizzutu = Appuntito ma anche linguacciuto, pronto nelle risposte, spesso offensivo.
Ponchio/a = Meglio al femminile, detto di ragazza pienotta e
impacciata nei movimenti.
Pspiru = Zolfanello, fiammifero da cucina. In spagnolo:
fosforo.
Pozza = Nelle imprecazioni esprime il desiderio che si avveri
una disgrazia a danno di un avversario: Pozza mi ti rumpi i jammi! In italiano tradurrei: voglia il cielo! e in latino: utinam.
Meglio. anche volendo. Bellissima: n prmisi n prmisi cchi
centra, e pozza pozza, cchi nnicchi nnacchi?
Ppanchirisi = Mangiare a saziet, ingurgitare in maniera eccessiva.
Pparaggiari = Detto di terreno: eliminare dislivelli, gibbosit.
Ppnniri = Appendere. Ma pinneva do sonnu chi aveva perso
la nottata.

103

Ppiddicari = Soffrire per mancanza daria, venir meno; si dice


ppiddicatu
appiccicoso.

una

persona

di

strette

vedute,

furbastro,

Ppiddicusu = Cos insistente in qualche richiesta da toglierti il


respiro.

Ppidicari = Al mare, presso la spiaggia, dove ancora i piedi


toccano il fondo sabbioso.
Ppilari = Avere molta sete e quindi la bocca asciutta.
Ppimparisci = Non sul serio, per celia, per scherzo.
Ppi nenti = Una cosa che costa poco.
Ppinnicrisi = Appisolarsi, iniziare un sonno leggero.
Ppizzari = Appendere e anche rovinare.
Ppruntarisi = Farsi avanti.
Ppuliciatu = Investato di pulci.
Ppuntari = Dare punti, legare.

Ppuntiddari = Appoggiare, ma si ppuntddunu anche sonori


schiaffoni.
Praneta = Buono a nulla.
Prticu = Che ha dimestichezza con una certa attivit, quindi,
esperto, o a conoscenza dei luoghi e pu fare da guida.
Preju = Godimento, piacere, gioia. Ironicamente, DMP:
- Nnhappi preju! per dire tutto il contrario.
Prena = Incinta, riferito ad animale ma anche a donna in stato
di gravidanza (piena).
Prescia = Fretta. A jatta priscialora fa i figghi orvi
Prula = La pianta della vite. Pergolato.
Priantolu = Tipo allegro, sorridente, cordiale.
Priari = Pregare. Il riflessivo pririsi vale: provare gioia,
godimento, piacere. Tuttu priatu = assai contento, felicssimo.
104

105

Pricchiu = Spilorcio, tirchio, non propenso a spendere.


Priera = Preghiera.
Primmintu = Presto, quasi prima dellora convenuta. Si dice
pure di un frutto che matura prima del tempo.
Principali = Era il grosso commerciante di frutta che disponeva di sensali e raccoglitori (chiurma) spec. per arance.
Pripnia = Tomba piuttosto ricca, magari con qualche statua di
Madonna o mezzo busto dello stesso capostipite.
Privu = Impedito diPrivu di nsciri. Espressione di compatimento: u privu! Poveretto!
Priri = Porgere.
Prticu = Faccia tosta, pronto a dare risposte indisponenti.
Prunchiri = Convincere, plagiare, istigare (nchiri= riempire).
Pruri = Offrire, porgere.
Pruli = Polvere da sparo. Laltra polvere era u pruulazzu.
Prunu = Prugna, susina.
Pruppa = Polpa, con riferimento ai frutti e alla carne.
Pruulazzu = Polvere, specie di strade sterrate.
Pruuligghia = Cipria. Nella toeletta della nonna, unico prodotto di cosmesi femminile da usare con parsimonia per non farsi
dire civetta.
Pucciddana = Porcellana. Pianta erbacea con foglie carnose,
adatta per insalate.
Puddicinu = Pulcino, ma anche il segno evidente di una scatarrata.
Puddisinu = Prezzemolo.
Pudditru = Giovane di cavallo, asino, mulo.
Pugniari = Sottoporre a una raffica di pugni. Si diceva anche
della prima fase della preparazione del pane ancora nella maidda.
Pulacchi = Scarponi, le abituali calzature dei contadini.
Pulicari = Vincere al gioco svuotando le tasche dellavversario.
106

Pulicara = Erba con fusto discreto, comune nei nostri terreni.


Plici = Pulce.
Puliciusu = Uno che irrequieto, non sta mai fermo, come se
fosse assalito dalle pulci.
Pumpiari = Usare la pompa per irrorare con anticrittogamici.
Pumu = Mela.
Pumudamuri = Pomodoro.
Puntiari = Dare punti, cucire. Riferendosi a scarpe, si soleva
dire: Quannu si punta, megghiu di chiantiddari.
Pupa = Bambola. Pupu di pezza=uomo senza personalit.
Pupidda = Bambolina, una ragazza carina; semola grossolana.
Pupu = Bambolotto ma anche paladino. Chi non ricorda l
Opera dei Pupi?
Pup = La cacca dei bambini.
Purteddu = Sportello.
Purticatu = Portone rustico, spec. per cortili. Lo stesso cortile.
Purtusu = Pertugio, buco. DMP: Sarva a pezza ppi quannu
veni u purtusu = Conserva la stoffa per il giorno in cui si produce uno strappo, cio: - Preparati a dare la risposta al momento opportuno. In francese c il corrispondente: pertuis (foro).
PuruPuru = Verso di richiamo della massaia che invitava
galline, papere, ecc., in libert, ad avvicinarsi alla bacinella con la
canigghia o ad entrare nel pollaio o nella nassa. Pare che derivi
dal greco: - = frumento.
Pusteri = Postino, chi recapita la posta.
Pustiari = Tenere sottocchio, controllare, aspettare al varco.
Putacaso = Metti cheSe per esempio( per il tuo caso?).
Puta = Bottega. In certe citt bettola con mescita di vino.
DMP: cu non sapi larti chiudi a puta.
Putiaru = Bottegaio, negoziante.
Putru = Giovane di mulo.
107

Putruna = Poltrona, su cui ci si sedeva e signora che non ama


affaticarsi.
Puzu = Polso; aviri puzu la qualit delluomo deciso, autoritario, che esercita un potere con mano ferma, che si fa valere.
Puzzuluni = Anche pizzuluni. Pizzicotto. Da qui il verbo
puzzuliari (dare pizzicotti).
Puzzni (a) = Col capo chino.

108

Q
Quacna = Calce: sia viva, sia stutata, sia pronta da usare
mpastata con la rena.
Quacchia = Quando si parla di una persona grassottella
Quadara = Recipiente di rame adatto per grosse cotture.
Quadaruni = Simile al precedente, pi voluminoso e pi alto
che si restringe leggermente alla bocca.
Quadiari = Riscaldare. Il termine viene usato anche per indicare il fenomeno che si evidenzia negli approci erotici. Usato
pure in senso metaforico per indicare chi si adira facilmente.
Quadumi = Interiora di animali. Cotta, si vende ancora, dentro
grossi pentoloni, in certi angoli di Catania dove diventa quarumi.
Trippa.
Quagghiari = Diventar denso.- quagghiu a ricotta. Accumularsi: quagghiu a nivi Anche morire: sa quagghiau =
morto, ma specialmente, DMP: - Cci quagghiu a mnnula,
riferendosi al ragazzo che dava segni di una certa maturit e, per
finire, il malaugurio: pozza mi cci qugghia u sangu.
Qualera = Colera.
Quannu = Quando, Acquannu-acquannu = proprio quando,
giusto allora, quando finalmente.
Quartara = Brocca di terracotta o lamiera: lancedda (20/25 lt).
Quatalari = Cautelare: riparare, mettere al sicuro, coprire.
Quattruni = 200 gr. cio, un quarto di rotulu (800 gr.).
Botta e risposta:- Si ti cchiappu Mi nni fai n quattruni!
Quazrisi = (calzare?) Indossare abiti pi pesanti per ripararsi
dal freddo, ma con riferimento pi specifco alle scarpe.
Quazetta = Calzetta.
Quazni = Calzone.
109

110

R
Raccamari = Ricamare.
Racchiatu = Mingherlino, rattrappito, poco sviluppato.
Racina = Uva (dal franc. raisin ).
Raddi = Sporco solidificato su parti del corpo umano.
Radenti = Rasente, quando si rasenta un muro.
Raggia = Rabbia, collera, stizza.
Ramatu = Gracile: il ragazzino esile, poco sviluppato.
Ramuzzi = Dolce pasquale, anche a forma di agnello.
Ranatu = Melograno/a. Dal lat. granatum (o pomum granatum)
Ranfata = Gesto di chi vuol ferire lavversario con le unghie.
Ranni = Verdura spontanea.
Rannizza = Grandezza, Esclamazione di meraviglia: rannizza
di Diu!

Rnnuli = Grandine. DMP: - Amaru cu cci llhavi i rnnuli a


vigna!

Rantu-rantu = Accostato, nellaccezione: camina rantu rantu.


Rappari = Raggrinzirsi.
Rappatu = In senso traslato, anche un viso pieno di rughe.
Rappu = Grappolo. Rappu di racina = grappolo duva formato
dai sganghi e dai coccia che sono gli acini. Rappucciari: dopo la
vendemmia, cercare i grappoli dimenticati sulla vite.
Rasagghia = Ghiaia, pietrisco, usati in muratura.
Rasciura = Grassura, stallatico. Quartiere periferico di Biancavilla. Per allontanare un ragazzo: Ora o vditi passari i santi da
rasciura (da dove non passavano mai).
Rascusu = Ruvido, scabroso, atto a raschiare.
Rassu = Grasso. Fetu rassu (puzza di grasso) poteva notarsi
quando, di inverno, nella brace della conca ci andava a finire
stoffa per es. di indumenti messi ad asciugare nto circu.
111

Rasta = Grasta (dal latino tardo: gastra e dal greco


(ventre, per la forma). Vaso sul balcone per impiantarvi i gerani,
il basilico ma anche coccio, frantume di vaso, piatto rotto.
DMP:- unni ci su rasti ci su festi!
Rastiari = Attivit spec. del cane che sfrutta il senso sviluppato
dellodorato.
Rastu = Odore. Il cane che sente la selvaggina.
Rsula = Ampio viottolo percorribile anche da carri.
Rattalora = Grattugia.
Rattari = Grattare: il formaggio e rattrisi per il prurito.
Ratteddu = Lavoro di poco conto; gen: una riparazione.
Rttuli = Datteri.
Rficu = Orlo, es: il ripiego alle estremit dei calzoni.
Regna = Covone di grano, di fieno.
Rnniri = Rendere, restituire. Anche fruttare dei soldi in banca.
Rera = Scheggia di legno particolarmente resinosa, usata anticamente in cucina per il trasferimento della fiamma.
Resca = Lisca: di pesce ma anche spina di legno.
Resta = Un insieme di cose (cipolle, fichi, uva, agli) legate tra
di loro che, in genere, si appendono, per lunga conservazione.
Retipuntu = Cucitura eseguita con macchina per cucire.
Rula = Asse di legno usato da muratori per regolarsi (!).
Rialari = Regalare, donare.
Riatari = Diventar roco, perdere la voce, essere affetto da
raucedine.
Ribbuffari = Tornare indietro.
Ribbutteria = Nella masseria, il locale adibito a cucina e dormitorio destinato agli uomini ingaggiati per i grandi lavori della
semina o della mietitura.
Ricamparisi = Rientrare a casa, specialmente dalla campagna.
Ricgghiri = Raccogliere.
112

Ricoti = Raccolta. A ricoti indicava il tempo (giugno-luglio).


del pagamento di somme considerevoli per cui si aspettava la
vendita del raccolto.
Ricriari = Godere; mi ricriai a manciari.
Ricugghri = Raccogliere. Ricugghrisi = tornare a casa.
Rifriscu e padarisu = Laugurio ad un morto per il quale si
sono versate poche lacrime.
Rifnniri = Arare i campi di traverso.
Rignusa = Misera, rattoppata, poco sviluppata.
Rimazzari = Cadere pesantemente a terra.
Rimggiu = Rimedio, riposo.
Riminari = Mescolare delicatamente, girare (il caff).
Rimuddari = Ammorbidire, rendere duttile.
Rimunna = Rimonda, potatura.
Rinalera = Oggi comodino. Mobiletto con cassetti, situato, accanto al letto, entro cui trovava posto u rinali = vaso da notte.
Ringu (A) = Tutto, senza tralasciare alcunch, senza scegliere,
senza scartare.( pi sopra, vedi: paru paru ).
Rinnula = Rondine.
Riolu = Orzaiolo, piccolo ascesso sullorlo delle palpebre.
Ripassata = Commento ironico: fricci a ripassata.
Ripizzari = Rattoppare, rappezzare, mettere una pezza.
Ripuddutu = Il nuovo ricco che non sa celare le origini.
Riquadiari = Riscaldare, generalmente una minestra fredda
ma a minestra riquadiata non pi buona con riferimento a
cose di cuore.
Riscardizza = Arrossamento della pelle con prurito.
Riscdiri = Chiedere notizie di qualcuno. Cercare.
Risdiri = Sedimentare: la parte corpuscolare presente in un
liquido che lentamente va a fondo.
Risicusu = Audace, che affronta il rischio (rsicu).
113

Risna = Rugiada, che cala notte, specialmente, sui rami degli


alberi.

Rispusteri = Pronto alla risposta spesso offensiva.


Ristatizzi = Ci che rimane di meno prezioso di un insieme di
cose o di merce di qualsiasi genere.
Ristuccia = Ristoppia, la parte dello stelo dei cereali che, dopo
la mietitura, resta sui campi, legata alla radice.
Riugghiusu = Facile a rivoltarsi, a reagire.
Rivillinu = Novit non gradita, capriccio ingiustificato.
Rivirsrisi = Rovesciarsi, vomitare.
Rizzagghiu = Freno. Pure sorta di rete per pescare nei fiumi.
Rizzari = Arricciare, ma mi rzzinu i carni = mi viene la pelle
doca.
Rietta = Ricetta medica o di ingredienti per dolci.
Riettu = Riposo, tranquillit. DMP:- Unni c u lettu, c u
rizzettu.
Rizzi = Ricci, di mare e di castagne. Diffusa la locuzione: avri
rizzi di friddu = avvertire brividi spec. per febbre.
Rizzigghiatu = Poco sviluppato.
Riittari = Mettere ordine anche in testa: Ora ca mi riittai i
sintimenti = Ora che mi sono liberata da certe preoccupazioni.
Robba = I beni che si possiedono. Verga docet con Mazzar
che, ormai vecchio, si dispera per dover lasciare la sua roba dopo
una vita di sacrifici.
Rocchia = Insieme, non molto ordinato, di cose o persone.
Per queste ultime, parlerei di capannello. Comunemente si parla
di rocchia di funci.
Rccili = Cianfrusaglie, cose inutili che ci si ostina a conservare senza un perch; roccilu, persona pezzente, misera.
Rtulu = T. Arabo. Unit di misura per liquidi e solidi 800 gr.
Rtuluruttu = Persona di poco conto.
114

Rrancata = Spazio non definito di tempo che si vuole dedicare


ancora ad un lavoro gi cominciato.
Rrappa = Vinaccia, residuo della torchiatura delluva.
Rrappareddu = Ragazzino smilzo, vale un soldo di cacio
Rappu = Grappolo, spec. di racina (uva).
Rrassrisi = Scostarsi, allontanarsi arrssiti: fatti pi in l,
togliti di mezzo.
Rricampari = Rientrare dalla campagna.
Rricugghiri = Raccogliere. Nella forma riflessiva: tornare a
casa, rientrare.
Rrinari = Portarsi dietro legato ad una corda, un animale, spec.
una mula non cavalcata. Non ci poi rrinari si diceva a chi si
giudicava non allo stesso livello di un avversario.
Rripizzari = Rattoppare. Causi rripizzati : segno di povert.
Rizzagghiari = La reazione improvvisa di una cavalcatura.
Rrunchiari = Accorciarsi o mettere insieme, con la scopa, oggetti sparsi per terra in un monticello che ne facilita la raccolta.
Rucciulusu = Ingarbugliato, difficile da districare, anche
trasandato (quando si tratta di una persona).
Rudduliari = Rotolare.
Ruggia = Ruggine; da qui ruggiatu, un essere sporco.
Rugna = Infiammazione della pelle dovuta a mancanza di
igiene. Laggettivo rugnusu descriveva un ragazzetto sporco,
lacero e poco sviluppato fisicamente e intellettualmente.
Rumuliari = Trattenere in bocca: erano specialmente i vecchi
senza denti, che rumuliunu una castagna infornata, un pezzo di
torrone, ecc. per ammorbidirli.
Rumanu = Il peso che scorre sullasta della stadera (stata).
Rumaneddu / Rimaneddu = Grosso spago. Come rimaniddina, usata dai ragazzi per avvolgere e far girare le loro
trottole di legno dette tuppetti/tuppttiri.
115

Runca = Attrezzo campagnolo: piccola falce, roncola.


Runfulari = Russare con una certa sonorit.
Runna = Inspiegabile sostenuto silenzio come per offesa patita.
DMP: - Ci calu a runna!
Ruppu = Nodo. DMP:- A corda ruppa ruppa ci va to menzu
chiddu ca non ci curpa! quando si incolpa un innocente.
Rusbigghiari = Svegliare. DMP:- Non rusbigghiari u cani
ca dormi e u uadagnu rusbigghia u urdunaru.
Russania = Scarlattina, malattia esantematica.
Russu = Il tuorlo delluovo.
Rusticu = Poco liscio (di un muro); ma anche: non raffinato,
poco gentile, quasi villano (di una persona).
Ruttari = Emettere il rutto, far uscire rumorosamente dalla
bocca laria che stata accumulata nello stomaco durante il processo della digestione.
Ruvetti = Rovi, pruni, carichi di spine.
Ruzzuliari = Rotolare, cadere.

116

117

S
Sabbenadica = Vossia mi benedica: saluto deferente,
specialmente ai preti.
Sacchetta = Tasca ( piccola sacca?).
Sacchina = Piccolo sacco con cordicella adatta per raccogliere
le ulive e per far mangiare lorzo o lavena alle cavalcature.
Sacchinaru = Ladruncolo di campagna.
Saggizzi = Qualit delluomo saggio, onesto, corretto, buono.
Sagnari = Praticare il salasso spec. alle cavalcature che, in primavera, si erano nutrite di buona erba fresca.
Sia = Ruscello artificiale per acqua da irrigazione.
Sami = Grasso di maiale usato anche nellindustria dolciaria.
Saittuni = Leprotto, giovane coniglio selvatico.
Saliari = Spargere. Nino d Albavilla: e saliava zgara.
Salifziu = Scorpione. - Ucca di salifiziu! Chi parla sempre
male, chi ha il veleno in bocca.
Salioti = (chiss alle volte) Forse, non vorrei che, non credo
che.
Saluca = Sale marino grosso. Si sentiva spesso la voce del venditore: - A saluca , cca passa!
Salucheddi = Formiche di piccole dimensioni.
Saluti = Diffusa lespressione Ccu saluti! (per augurare salute e
bene).
Sammrasiari = Forma dispregiativa per dire mangiare.
Sampugna = Piccolo strumento musicale campagnolo ricavato
da un tronchetto di stelo di orzo.
Sanari = Come litaliano sanare ma anche antico spicciolo di
moneta ottocentesca e spec. castrare i galletti per farli diventare
capponi.
118

Sanaru = Antica moneta di modesto valore, per cui si diceva:


Nan vali mancu n sanaru! Era pure ricorrente il termine:
Sanareddu.
Sanfas = T. francese = alla rinfusa.
Sangeli = Sanguinaccio, fatto col sangue del maiale condito,
insaccato nelle budella e messo a bollire.
Sannunca = Altrimenti ( vedi annunca ).
Santiari = Bestemmiare, imprecare contro i santi.
Santiuni = Bestemmia.
Sapituri = unu ca sapi, uno che a conoscenza.
Sappiddizza = Cotta, indumento sacerdotale.
Sarciri = Rammendare con arte tale da nascondere lo strappo.
Sarma = Unit di misura per cereali (equivalente a 240 kg) e
per terreno agricolo equivalente a 16 tumoli, ettari = 3,5.
Sssula = Cucchiaione metallico, oggi di plastica, usato da
negozianti di merce sfusa.
Saurra = Il limo depositato sulle rive del fiume dopo la piena.
Sautafossi = Saltafosse: colui che sa tirarsi fuori dalle situazioni pi difficili.
Sutu = Salto.
Sbacantari = Svuotare.
Sbaddari = Impegnarsi con lena su molti fronti. Di una persona
attivissima si soleva dire: Sbaddava u munnu!
Sbaddu = Ostentazione di eccessiva allegria o spiritosaggine:
Oggi ci havi u sbaddu!
Sbafarari = Rompere, lasciandosi scappare dalle mani un
oggetto ingombrante e fragile.
Sbagghiu = Errore.
Sbagnari = Festeggiare un avvenimento (promozione, laurea)
con un rinfresco.
Sbalancrisi = Cadere rovinosamente.
119

Sbampari = Prendere fuoco, infiammare.


Sbaragghiari = Le nuvole si allontanano e torna il bel tempo.
Sbarattari = Svuotare, liberare, buttar via cose inutili accumulatesi col tempo in un cassetto, in un angolo di magazzino.
Sbergiu = Variet di pesca.
Sbiddicari = Scoprire a poco a poco, e con arte, proprio dei
giocatori di poker. Oppure come litaliano sbellicarsi. DMP: - Ni
fici sbiddicari de risati = Ci ha fatto ridere a crepapelle..
Sbilari = Andare in campagna per lavorare (ex villa).
Sbintari = Sfiatare per tappo difettoso, ma anche prendere in
giro, deridere.
Sbraccillatu = Chi andava in giro con le maniche della camicia eccessivamente corte da mostrare indecorosamente le braccia.
Sbracari = Venir gi, implodere.
Sbrancari = Staccare, strappare rami dagli alberi, per es. da
vento impetuoso. Dal francese branche = il ramo.
Sbrannuliari= Sparpagliare.
Sbrannuri = Luce intensa, splendore.
Sbriari = Finire, terminare.
Sbrigghiari = Alla lettera: liberarsi dalle briglie, dai legami;
nel vocabolario giovanile maschile: erezione del membro per visioni, discorsi o pensieri erotici.
Sbrizza = Goccia. na sbrizza = pochissimo. DMP:
Na sbrizza di sangu ntrubbula u mari.
Sbrizziari = Piovigginare, gocciolare.
Sbruffari = Spruzzare.
Sbruffumu = Suffumigio: esposizione a vapori medicamentosi a cui si ricorreva per curare i malanni del raffreddore.
Sbriugnatu = Svergognato, che non sente vergogna.

120

Sbrugghiari = Come litaliano sbrogliare, ma anche pi


semplicemente, essere impegnato a risolvere piccole faccende
fastidiose.
Sbrumari = Stringere in pugno con forza tale da fare uscire il
succo da un frutto, da un pomodoro. Ma cera chi minacciava:
appena ti pigghiu, ti sbrumu!
Sbumicari = Evaporare molto intensamente, ma anche, in un
momento dira, rivelare, ad alta voce, rancori covati da troppo
tempo.
Sbrdiri = Rovinare, guastare, sfasciare.
Sburrari = Eiaculare.
Sbutari = Prodursi una slogatura, una lussazione.
Sbuttari = Fare uscire; anche sfogarsi, fare uscire ci che si ha
dentro.
Scacari = Non avere pi il diritto o la possibilit di continuare
lazione spec.di gioco: a zoppuzuppiddu, se poggi il piede scachi,
e scacava u tuppettu quando veniva a mancare limpulso rotatorio impresso dalla lazzata.
Scacciari = Schiacciare, scacciare. Ma unu ca sa scaccia,
denota chi se la spassa, che non fa niente, che se la svigna. C
pure cu scaccia lova, chi pigro, che indugia, che fa poco.
Scaddaruzzari = Spalancare gli occhi per la meraviglia o per
lo spavento e anche troncare di netto -.
Scadduzzari = Staccare con taglio netto.
Scafazzari = Schiacciare.
Scaffa = Fossa, dal greco: skafe.
Scafuniari = Rovistare, cercare, affondando le dita o lintera
mano in un buco esistente o creato per loccasione.
Scagghia = Una piccolissima parte di qualsiasi cosa. Zeppa di
pietra o mattone usata in muratura per riempire un piccolo vuoto
tra ntosta e ntosta o portare a giusto livello..
121

Scagghiu = Residuo della lavorazione dei cereali, spec. grano,


mezzi chicchi o chicchi poco ingranati. Un chicco troppo grosso
diventa tutta unaltra cosa, difatti (vedi sotto).
Scagghiuni = Il dente canino. Dicesi Aviri i scagghi longhi
(essere troppo furbo, pretendere troppo).
Scagnozzu = Bullo incivile e pericoloso.
Scagnu = Tavolinetto elegante per studio: scrittoio.
Scaliari = Cercare, rovistare: in tasca, nei cassetti.
Scalora = Scarola. Verdura amarognola assai diffusa.
Scampari = Smettere di piovere e anche morire.
Scanari = Lavorare la pasta per farne tagghiarini.
Scancarata = Era lantica penna metallica con la punta rotta.
Scanciari = Scambiare p.es. soldi di grosso taglio in spiccioli.
Ma a un ragazzaccio a cui sera dato qualche scappelloto, si
diceva: scancia e porta a casa.
Scanfazzi = Residui, scarti (di frutta, di cibo, ecc.)
Scannaliari = Scandalizzare, insospettire; ma anche valutare il
peso o la quantit di merce, scandagliare. DMP: - Cci desi na
scannaliata cio una valutazione approssimativa.
Scannaturi = Tavola su cui la massaia acconciava i pani o con
il lasagnaturi, spianava la pasta per fare i tagghiarini.
Scannu = Seggiola campagnola fatta con tronchetti di ferra.
Arrivando un ospite:- Pigghicci a seggia annunca u scannu
equivocando con scannare.
Scantrisi = Spaventarsi. Si scantunu anche i legumi, nel
forno caldo, affinch non facessero i papuzzi.
Scantu = Paura. Bau-setti! e cerchi di fari scantari.
Scantulinu = Chi dimostra di aver paura sempre e di tutto.
Scanzirisi = Spostarsi per evitare un impatto.
Scarafuni = Mariuolo, profittatore, imbroglione.
Scarda = Una piccolissima parte, come sbrizza o stizza.
122

Scarduni = Scheggia di pietra utile al muratore.


Scarminari = Rovistare, cercare affannosamente, rimestare in
un mucchio dove si crede sia la cosa smarrita.
Scarparu = Calzolaio. V. disegno. Talora, in senso
dispregiativo si apostrofa come scarparu, una persona
pasticciona nel fare qualche cosa.
Scarpisari = Calpestare con evidente volont di far danno.
Scarpitti = Calzature rustiche fatte dagli stessi contadini o dai
pastori con pelli di animali (pecore, buoi, ecc.) o con gomme.
Scarsiari = Cominciare a venir meno.
Scartari = Scegliere, eliminare ci che nuoce o non piace.
Scarugnatu = Scalognato, sfortunato.
Scasari = Uscire in massa, giungere a frotte: ma dunni scasaru tutti sti carusi?
Scasciuni = Cagion, causa, motivo.
Scassapagghiara = Ladruncolo capace di entrare soltanto in
un pagliaio: epiteto affibbiato dai Ddurnisi ai Biancavilloti.
Scassari = Scassinare e anche laprirsi di una bocca eruttiva:
scassau a muntagna.
Scatasciari = Vuotare il sacco, rivelare notizie delicate.
Scatinari = Spec. di terreno: rivoltare in profondit. Liberarsi
dalle catene, uscir fuori da situazione difficili.
Scatirnari = Cercare e trovare cose vecchie e dimenticate: i caterni di sa nannu!
Scattacori = Malore provocato dallatteggiamento ricattatorio
e indisponente di un amico/nemico.
Scattiari = Provocare uno schiocco: a zotta scatta anche
una bottiglia liniata era scattiata, ma soprattutto era scattiatu
quel tizio che si credeva chiss che cosa.
Scattiolu = Botto, piccolo scoppio. Persone che si danno delle
arie e se, qualche volta sconfitte, fanu n scattiolu!
123

Scuzu = Scalzo, senza scarpe. Qualcuno andava scauzu


appressu a banna (musicale).
Scavaddatu = Violento, maleducato, che reagisce senza controllo. V. disegno.
Sceccu Asino per ricordare che cu di n sceccu nni fa n
cavaddu u primu cauci do so.
Scerra = T. arabo. Lite, venire alle mani. Altrove in uso la variante - sciarra - e quindi sciarreri una persona litigiosa.
Schettu = Scapolo. Cera a Biancavilla a calata di Turi u
Schettu che, per ridere, traduciamo: Salvatore lo Scapolo!
Schifira = Schifezza. Roba puzzolenteanche morale.
Schifiu = Baldoria esagerata di gente villana. Nota la frase minacciosa: cc, a schifiu finisci! che vale: qui finisce male!
Schigghia = Urlo, grido acuto.
Schigghiusu = Chi parla ad alta voce con note stridule.
Schigghienti = Stridulo, detto di suono: sibilo.
Schiticchiu = Atteggiamento da esibizionista.
Schiticchiusu = Chi mostra delle qualit particolari che lo
mettono in evidenza.
Schittari = Scontare, ma anche: saldare, a rate, un debito.
Schittiari = Potare le viti.
Schittu = Mangiare senza companatico; DMP - Pani schittu
cala rittu.
Sci! = Espressione di meraviglia compiaciuta. A Natale: - Sci,
ch beddu stu Bamminu
Sciacca = Fessura, grossa crepa.
Sciaccari = Spaccare spec. la legna A sciaccaligna = operare
a occhi chiusi senza curarsi delle consequenze.
Sciaccazza = Grossa fessura.
Sciacquatunazza/u = Un tipo aperto, buon compagno.
124

Sciammaririsi = Sguazzare piacevolmente in una pozza


dacqua e perci: godere di una situazione favorevole.
Sciancari = Strappare. A Catania prevale scicari. Si pu considerare sinonimo di strazzari. Col participio sciancatu indichiamo
lo zoppo con probabili lesioni allanca.
Scianchi = Per ricordare: inchrisi i scianchi = provare gran
piacere per aver vinto un contrasto.
Scianna = Donna trasandata nel vestire e forse anche irregolare nella testa.
Sciarreri = Facile alla lite. Come sciarrinu, sciarrignu,
Sciarririsi = Litigare, venire alle mani, fare a pugni, ma anche, tenere il broncio: - sunu sciarriati, non si prrunu.
Sciarrnu = Litigioso. In una farsa degli anni 50, il presidente
del seggio elettorale, venuto da fuori, chiedeva se la gente fosse
pacifica. La guardia giurata: - Pacifica, eccellenza? Questa
genti sciarrina, sconcicalora, che conventi che uno li sconcica,
vogliono, vogliono ( ugghiunu!).
Sciascu = Fiasco, bottiglia impagliata di pochi litri.
Sciatu = Fiato, laria aspirata ed espirata. Usato spesso
nellspressione di tenera affettuosit od anche in momenti di
disappunto: Sciatu persu!
Sciani = Babbeo, che non brilla per intelligenza.
Sciuru = Profumo, il prodotto che emana buon odore.
Sciba = Listella metallica che con la chiave viene bloccata e
impedisce lo scivolamento del catenaccio sugli anelli.
Sciccareddu = Asinello
Scicchignu = Dicesi di una persona tenace, in gamba, potente
Scidda = Ascella.
Sciddicari = Termine Arabo. Scivolare.
Scifu = Grossa pietra concava in cui mangiava il maiale.
Scnniri = Scendere, venir gi.
125

Scinnuta = Discesa.
Sci = Monosillabo ripetuto dalla massaia per allontanare le galline invadenti e ogni altro bipede del cortile.
Sciocca = Chioccia, la gallina malata che cova le uova. Chi
vuol pronunziar bene e non creare equivoci, deve alleggerire
molto la pronunzia dello SC, per non dire sciocca = stupida.
Scillira = Donna trasandata, e anche di facili costumi.
Sciorti = Sorte. Nelle spartizioni: - Cci ittamu i sciorti.
Sciotu = Sciolto, libero.
Sciruppari = Sorbirsi, sopportareuna predica noiosa.
Scirvari = Liberare il seminato dalle erbacce.
Scisa = La scesa, a scinnuta. Per Pasqua la scisa era la
deposizione del Cristo nellurna funebre dopo essere stato tolto
dalla Croce.

Sciumazziari = Asciugare alla meno peggio indumenti bagnati, stendendoli al sole.


Sciunnculu = Ciondolo, oggetto di nessun valore.
Scinnia = Fionda, lancia sassi che, a differenza della fileccia,
fatta con solo spago. Un idoneo movimento rotatorio permette
lanci di sassi a distanza ragguardevole. Con essa Davide uccise
Golia. Michelangelo lo sapeva!
Sciunniari = Lanciare sassi con la fionda.
Sciupgghia = Litigio. Mttiri u sciupigghia: provocare o fomentare la lite.
Sciusciari = Soffiare.
Scocca = Nastro annodato, fiocco, nodo molto vistoso. Ma dal
giardino puoi portare anche na bedda scocca daranci.
Scgnitu = Non adeguatamente preparato. Anche non
conosciuto.
126

127

Sconzajocu = Guastafeste.
Sconzi = Guasti, contrattempi, intralci.
Scoppu = Tipo di serratura o parte di essa.
Scravagghiu = Scarafaggio.
Scrpiti = Strepiti, grida, urla prolungate e fastidiose.
Scricchiari = Scoperchiare, aprirsi, maturare; una persona
detta scricchiata, cio pursuaruta (sicura di s, baldanzosa).
Scrima = Discriminatura, riga nei capelli.
Scucchiari = Dividere. Rifles, scucchirisi = dividersi.
Scudduriari = Svolgere: una matassa, ma anche chiacchiere.
Scuffari = Andarsene, togliersi di mezzo.
Scugghiu = Privo degli attributi virili.
Scugnari = Smuovere, fare alzare con fatica ( con laiuto dei
cugni = cunei ?) Per chi si alza tardi: non si pari a scugnari....
Scuma = Spaghetti sottilissimi: capelli dangelo?
Scumazza = Schiuma la bava alla bocca: -parra ppi fari
scumazza chi fa un discorso su cui non si daccordo o che si
reputa privo di logica e buon senso: scunchiudutu.
Scummigghiari = Scoprire, scoperchiare.
Scunchidiri = Parlare, a giudizio di altri, senza senso logico.
Scunchiudutu = Sconclusionato, i cui discorsi mancano di
nesso logico.
Scuncicari = Molestare, disturbare, stuzzicare.Ricorda:
- Non scuncicari u cani ca dormi!Scunucchiari = Rompere, spec. detto di ombrelli che hanno la
conocchia, ma anche di articolazioni.
Scunzari = Alterare un ordine preesistente.
Scupetta = T. Spagnolo (escopeta). Schioppo, fucile da caccia.
In Adrano: spazzola!

Scupitta = Spazzola. In Adrano: schioppo, fucile.


Scurari = Si fa sera, si fa scuro, inizia il buio della notte.
128

Scursuni = Serpente. Pigghiari u scursuni cch i manu di


lautri: pretendere di godere di un beneficio senza voler correre
alcun rischio.
Scurzari = Accorciare un percorso, un vestito, ecc.
Scsiri = Scucire. ( Anche scusri ).
Scusutu = Scucito.
Scutari = Seguire, ascoltare un consiglio per poi realizzarlo.
Scutulari = Scuotere, per es. una tovaglia per liberarla dalla
polvere o dai residui alimentari.
Scuvatizzu = Dicesi di uovo scodellato da troppo tempo.
Scuzzulari = Sui fichidindia: togliere il frutto del primo fiore.
Nel linguaggio familiare: impegnarsi senza fatica: Si scuzzulau
tutta !
Sdari = Darsi da fare, correre allimpazzata.
Sdeciri = Essere sconveniente, non essere allaltezza della
situazione.
Sdilluviu = Forte e prolungato temporale.
Sdingusu = Che suscita sdegno. Anche sdignusu.
Sdirrignari = Annientare, cancellare, annullare, fare scomparire definitivamente da un luogo.
Sdirriulatu = Senza ordine, sregolato.
Sdirrubbari = Demolire. Al passivo: cadere malamente.
Sdirutta ( a la) Precipitosamente.
Sdisanuratu = Senza onore, che ha perso la dignit.
Sdisciurari = Pulire a fondo e con veemenza, spec. le budella
del maiale da cui si cerca di ottenere integra la parte esterna, la
pellicola, che conterr limpasto della salsiccia, ed espellendo la
parte interna costituita dalla flora, dai villi intestinali e da residui
alimentari digeriti (sdisciuru).
Sducchiari = Danneggiare vistosamente (per es. un albero).
129

Sdunari = 1) Irrompere improvvisamente e disordinatamente,


scappare. 2) Disturbare insistentemente.
Sduvacari = Svuotare capovolgendo (anche sdivacari).
Scutu (N) = Poi, appresso, in seguito: nscutumaisa!
Sngulu = Esile e agile.
Setti e menzu = E un gioco di carte.
Sfacciddata = Schiaffo sonoro. Si sente limpatto del palmo
della mano con la guancia. Ci chiantai na sfacciddata!
Sfacinnatu = Che non ha nulla da fare, sfaccendato.
Sfardari = Consumare, utilizzare. Sfardatu = liso, sdrucito.
Sfardera = Una persona spendacciona, poco economa.
Sfasulatu = Ridotto male, di persona che si barcamena in
mezzo a mille difficolt, sfortunato.
Sfattu = C il letto disfatto, scunzatu, ma c pure il frutto
marcio.
Sfilrisi = Procurarsi uno stiramento muscolare.
Sfirrari = Incaponirsi, fissarsi. Nel mondo agricolo ci si riferiva
ad una cavalcatura che perdeva il ferro.
Sfissatu = Si dice di una persona che si pavoneggia per la sua
eleganza, per il suo portamento chic.
Sfrulu = Mal combinato.
Sfrazzi = Ostentazione di ricchezza con elargizioni o spese che,
agli occhi dei vicini, si rivelano eccessive e prive di effettivo sostegno.
Sfrazziari = Spendere e spandere vivere nellabbondanza,
talvolta oltre le proprie possibilit economiche.
Sfrazzusu = Generoso, prodigo, di manica larga.
Sfruscirisi = Defecare abbondantemente e rumorosamente.
Sfuiri = Sfuggire, svicolare. Mi sfuiu di manu.
Sfuliniari = Togliere la fuliggine, le ragatele, ma spec.
rovistare e spesso trovare qualcosa di cui sera persa la traccia.
130

Sfunnari =Sfondare, praticare un varco anche con una spallata.


Sgaddari = Smallare, togliere la prima buccia, il mallo, da
mandorle o noci, ma anche lavare
intensamente e
profondamente.
Sgaddinari = Detto dei pulcini che diventavano pollastri;
definisce anche il ragazzino che acquisiva le fattezze del giovane, se non delladulto. DMP: Stu carusu sta sgaddinannu.
Sgammunatu = Chi portava i calzoni arrotolati mostrando
gambeoscene.
Sgangari = Riuscire a ottenere, staccare una scaglia.
Sgangu = Uno dei rametti che formano il grappolo: racimolo.
Sgavitari = Risparmiare, e anche riuscire a disimpegnarsi: ppi
sta ota ma sgavitai!
Sgraccari = Scatarrare, liberarsi del catarro. Nino dAlbavilla:
Diceva, e a diri sgraccari na vota
diri na vota nciauru di tussi
Sgranatu = Il chicco di grano esile per la malannata; spiga
con pochi chicchi.
Sgrangu = ( di uva) solo una parte del grappolo.
Sgrasciari = Lavare, pulire a fondo.
Sgredu = Insipido, ma anche persona priva di humour.
Sgricciari = Detto di liquido che fuoriesce con forza.
Sgricciu = Schizzo, getto dacqua, fontanella verticale. A
Biancavilla c la piazza detta: u sgricciu, dove una volta cera
una fontana e un abbeveratoio per animali.
Sgriddari = Uscir fuori improvvisamente e con veemenza.
Sgroppu = Mingherlino, magrissimo, pelle e ossa.
Sgruppari = Liberarsi del groppo con un sorso dacqua e
anche sciogliere i nodi (ruppa).
Sgrusciu = Rumore continuo e fastidioso. ( Scroscio?). C il
verbo sgrusciri: na nuci nta n saccu nun sgrusci. Cera pure
131

132

il sonaglio per bambini, u sgrusci-sgrusci. Anche i corpa (i


ceffoni) sgruscevunu.
Sguaddarari = Abbattere, ridurre in pezzi.
Sguazzari = Muoversi in acqua scompostamente. Anche sciacquare per es. una bottiglia, un bicchiere, ecc.
Litaliano guazzo = un gran bagnato per terra, in genere, di acqua.
Sguazzariari = Dimenarsi in acqua col rischio di affogare. Ma
poca acqua nella bottiglia, sguazzara.
Sgummatu = Chi ha perso la forma originaria; malridotto fisicamente, per eccessiva fatica o anche per legnate.
Siccagnu = Di albero o frutto che cresce su terreno non irriguo.
Siccarizzu = Periodo asciutto, segno premonitore di siccit.
Siccia = Seppia.
Siddari = Come signari: quando un indumento troppo
stretto tanto da lasciare sulla pelle delle striature. Ma anche
mettere la sella ad un cavallo o ad un mulo.
Siddirisi = Arrabbiarsi, annoiarsi.
Siddina = Colletto di giubbotto. La striscia di stoffa tra il
colletto e la camicia pistagnina.
Siddu = Noia. Cci haiu n siddu, oggi!
Sidduni = Basto piccolo e pi elegante (sella).
Sigghiuzzu = Singulto, singhiozzo.
Siggiaru = Acconciatore di sedie che, se sfondate, si incheunu
con cordicella di zammara.
Signa = Scimmia Cu voli u spassu, saccatta a signa.
Signaliari = Contraddistinguere con o per un segno particolare.
Signalic = Per dire che non si vuole esprimere alcun giudizio.
DMP: - Cu dici signalic, piccatu non ni fa mentre cu dici
u pirch piccati nni fa tri!
Silenziu = Siesta. Destate, la dormitina posprandiale (quella
del doppumanciari).
133

Sima = Linea che si pu fare anche con un pezzo di gesso.


Simana = Settimana. In spagnolo si dice: semana.
Simiari = Rendere evidente il formarsi di eventuale crepa.
Simula = La parte pi pura della farina di frumento. Da qui
lespressione Pani di simula.
Simuliari = Piovigginare.- Chiovi a ssuppa viddanu, simula.
Sintimentu = Cervello, intelligenza. Cci utaru i sentimenti =
quasi impazzito, non ragiona pi.
Sintimintusu = Intelligente, riflessivo, ragionevole.
Sintmu = Svenimento, sentirsi male da perdere i sensi. C
pure il verbo ssintumari (cadere svenuto).
Sipizzata = Soppressata: salame paesano o addirittura fatto in
casa, quando ancora qualcuno allevava un maiale.
Sircia = Seppia.
Sirraccu = Segaccio.
Sirrari = Segare.
Sirratura = Chiusura. Ma pu anche significare: segatura.
Sissignuri = I fidanzati, prima del matrimonio in chiesa, andavano in Municipio per dire u sissignuri, praticamente celebravano il matrimonio civile ( prima del Concordato).
Sistiari = Sestiare. Lavoro preparatorio del muratore su una
parete. In campagna segnare i punti di impianto del nuovo
frutteto.
Smfira = Affermazione esagerata e quindi poco credibile.
Smalita = Consumata, mal ridotta.
Smannatu = Chi va in giro senza un motivo palese; mannari.
Smarinari = Svegliarsi.
Smarmnicu = Chi ragiona o assume atteggiamenti al di l di
certe convenzioni sociali.
Smicciari = Vedere, usato nellaccezione: non ci smicciu =
non ci vedo bene (per miopia o per buio) ( It. sbirciare? )
134

Smiduddrisi = Scervellarsi, pensare intensamente e a lungo.


Sminghiari = Danneggiare, deteriorare, (da minghia ?).
Sminnari = Rovinare, danneggiare. ( da minna ?).
Sminnittiari = Ridurre in pessime condizioni, bastonare.
Smisciasciatu = Ragazzino piccolo, esile, debole.
Smurtararisi (u puzu) = Slogarsi il polso.
Sogghiu = Soglia, gradino dingresso, detto pure pislu.
Snnira = Sogni. V. disegno.
Sorch = Dunque, quindi, perci.
Spacchiusaggini = Boria, eccessiva autostima.
Spacchiusu = Chi si sente chi sa che.
Spagnrisi = Aver paura.
Spagnu = Paura improvvisa. Spagnulinu: uno che si spaventa
anche per niente.
Spakkari = Non dare molta importanza alle cose, ma anche
darsi delle arie ( fari u spakkiusu).
Spanatu = Che ha perso la filettatura.
Spnniri = Che perde; per es. un secchio con un buco, ecc.ecc.
Spanu = Poco fondo: a tavola il piatto piano.
Sparagnari = Risparmiare, economizzare, dote della buona
madre di famiglia.
Sparatrappu = Sparadrappo, striscia di tela autoadesiva per
medicazioni.
Sparici = Asparagi.
Sparraciari = Sparlare.
Sparritteri = Maldicente, malalingua!
Sparti = Per giunta, non solo, ma anche (non solum sed etiam)!
Spartutu = Diviso.
Sparu = Dispari e anche colpo darma da fuoco ma spec. fuochi
pirotecnici: U sparu di San Prazzitu.
135

Spatiolu = Un tipo furbo, spertu.


Spatuliari = Parlare con eccessiva foga, senza pause e gesticolando come a brandire una spada.
Sperciari = Invogliare, spingere. Nella locuzione: Comu ti
spercia? (Chi te lo fa fare? Perch ti incaponisci ad agire in un
certo modo?).
Spertu = Furbo. Niente a che fare con litalico esperto che si
aggancia al latino expertus = abile, pratico.
Spiari = Chiedere per sapere, informarsi, domandare.
Spicari = Il formarsi dellinfiorescenza a spiga di certe erbe o
verdure commestibili.
Spicchiari = Ridurre a spicchi, ma anche dividere a met.
Spiccirisi = Sbrigarsi, far presto.
Spicciu = Libero, leggero, senza impacci, senza alcuna remora,
vuoto.
Spiculanti = Piccolo commerciante spec. di prodotti agricoli
(arance); procacciatore daffari.
Spicuna = Tipo di verdura.
Spiddizziatu = Sbrindellato, col vestito lacero, a pezzi.
Spiddusciari = Spellare ( dopo il primo sole al mare ).
Spidicuddari = Staccare dallalbero, togliere il peduncolo.
Spidugghia-facenni = Sbriga faccende. Luomo pratico di
uffici che sapeva fornire, presto e bene, i vari documenti che abbisognavano nelle famiglie. Oggi ci sono le Agenzie.
Spidugghiari = Il contrario di mpidugghiari, quindi riuscire a
dipanare un groviglio. Nella forma riflessiva spidugghirisi equivale a sbrigarsi, far presto.
Spinnagghi = Brandelli, lembi, dolci?
Spinnbbuli = Il rinfresco offerto in occasione di un matrimonio, che oggi diventato il pranzo nuziale in un locale alla
moda, per cui si spende parecchio, (donde spendibile???).
136

Spinnu = Desiderio, vogliada soddisfare alle donne incinte!


Spinnusu = Desideroso di qualcosa vaga, indeterminata mi
sentu spinnusuSpirciari = Interessarsi di cose che non competono. Ma comu
cci spercia ( Martoglio).
Spirdari = Meravigliarsi, sbigottire, con un pizzico di paura,
come chi vede gli spiriti (spirdi ).
Spirdri = Finire, terminare.
Spirdu = Fantasma, spirito che si fasentire!
Spirri = Sparire, scomparire, dileguarsi.
Spiritu = Alcool. Per ricordare che c u spiritu de patati.
Spisusu = Caro, che comporta un esborso finanziario
eccessivo in fatto di spese.
Spitittatu = Senza appetito.
Spizziali = Farmacista.
Sponza = Spugna.
Sprticu = Inesperto.
Spruppari = Spolpare. Sprppiti stossu!
Spruveri = Indagatore, chi fa domansde apparentemente ingenue per scoprire verit nascoste. Potrebbe essere anche lo sparviero? Si dice pure spruvera quando si parla di una donna
linguacciuta e poco affidabile.
Spulicari = Vincere al gioco, ripulendo le tasche altrui.
Spulicasigni = Definiva un ragazzino esile e mal messo.
Spunrisi = Togliersi un peso di dosso.
Spunticari = Togliere una punta di buccia ( i favi per cuocere
meglio).
Spuntuni = Ci che sporge, ma anche langolo della via.
Spurtusari = Forare, fare un buco, un pertugio (purtusu).

137

Sputazza = Saliva, sputo. Una sputazzata pi pulita e pi


leggera di una sgraccata! Oggi diventata comune lespressione: - Non ti sputu pirch non ti vogghiu prufumari!
Squagghiari = 1) Liquefare. 2) Sottrarre illecitamente qualcosa a qualcuno.3) Scomparireinsalutato ospite.
Squagghiu = Sperma, caglio ma anche la parte della candela
che si scioglie e si raccoglie informe nel candeliere.
Squarari = Ma squarai: lho capito
Squazni = Un tipo disordinato, malandato.
Ssaccari = Ansimare, respirare affannosamente come p.es.
dopo lunga corsa o per esecuzione di opera faticosa.
Ssaiari = Incitare ad aggredire p.es. il cane.
Ssappanari = Bagnare, inzuppare, spec. per pioggia.
Ssicutari = Rincorrere, tentare di acchiappare per punire.
Ssignuratu = Che ha latteggiamento di un signore odi una
signora!
Ssittrisi = Sedersi. E beddu ssittatu chi ha trovato una buona sistemazione.
Ssummursu = Lugubre, luogo pieno di ombre che suggerisce pensieri di morte.
Ssupicchiari = Sovrabbondare, restare in pi.
Ssuppari = Sopportare, fare buon viso a cattivo gioco.
Ssuttari = Andar sotto, pi vicino, quando si viene alle mani.
Staccia = Palo di legno, barra del passaggio a livello.
Stagghiari = Terminare e spec. del sangue che, coagulando,
ferma leventuale flusso. Stagghiasangu = allume di rocca, in uso
presso i barbieri distratti.
Stagghiata = Il tempo o il luogo stabiliti per finire un lavoro.
Stagnari = Riparare con lo stagno un contenitore metallico, e
anche: rifare la patina di stagno in una padella, ecc. .
138

Stagnata/Stagnera = Bricco di lamierino zincato con


propaggine tubiforme idoneo per versare olio conparsimonia.
Stagnataru = Lambulante che sapeva acconciare brocche metalliche. Lattoniere.
Stampari = Disegnare, ma anche lasciare limpronta per gli
schiaffi.
Stasciuni = Estate, stagione. Stasciunau = arrivata lestate.
Stati = Estate, la stagione calda.
Stata = Stadera. Bilancia ad asta. Si chiama rumanu la sfera
che scorre sullasta le cui tacche indicano il peso.
Statula = Statua. V. disegno.
Stazzuni = Fabbrica di laterizi dove si approntava la creta
impastandola con i piedi, sagomandola successivamente con le
mani o con grossolane forme di legno per farne mattoni e tegole
(canali) che, asciugati al sole, si mettevano a cuocere nella fornace (carcara). DMP: non crita ppi fari canali.
Stedda = Tronchetto o scheggia di tronco di 20-25 cm. adatta
allalimentazione della tannura o del camino.
Strica = Rabbia ( isterica ). Crisi parossistica di nervi.
Sternu = Gracile e malfermo: qualifica, rara, per vecchiu.
Sticcata = Colpo di schiena rapido ed improvviso, atto a
schivare qualcosa o a liberarsi di una situazione pericolosa.
Sticchiu = Vulva. Fra i tanti modi popolari e coloriti di indicare
tale parte del corpo femminile citiamo un altro termine:
baccalaru.
Stidda = Stella.

139

140

Stiddazzu = Sole. Arriva lestate piena quannu quada u


stiddazzu.

Stigghiulata = Pietanza di interiora di coniglio, di capretto.


Stilari = Essere di moda, - Si stila = va di moda, si usa.
Stinnicchirisi = Distendersi comodamente. Allattivo: stinnicchiari vale anche uccidere, stendere a terra.
Stirrazzu = Materiale di risulta, spec. da case demolite.
Stizza = Goccia, stilla, un poco.
Stizzra = Stillicidio, gocce continue provenienti da tubi rotti o
dal tetto. DMP: A stizzera trapana a petra che i latini avevano
tradotto: - Gutta cavat lapidem -.
Stizziari = Gocciolare. Dal greco stizo.
Stmicu = Per ricordare che ogni tanto ci vuole u stomicu de
mascarati e sopportare pazientemente le persone moleste.
Strabbudutu =Disperso, difficile da trovare o da individuare.
La signora che aveva radunato le sue galline si accorgeva di una
estranea e annunciava: C na jaddina strabbuduta, di cu ?
Strabbugghiari = Provocare unintensa e improvvisa emozione.
Stracquata = Donna poco seria e poco onesta.
Strafallriu = Maledettamente brutto spec. in senso morale.
Stramanu = Fuori mano, lontano dallitinerario usuale.
Stramlicu = Strambo, illogico, poco lineare, non affidabile.
Stramiliu = Forte preoccupazione.
Strammatu = Che non agisce secondo le pi comuni regole di
convivenza. Spesso: un tipo originale, strambo.
Stranchillatu = Vistosamente zoppicante, male in arnese.
Strappa = Striscia di cuoio con cui si affilava il rasoio.
Strasattu = A strasattu. Nelle campagne, si vendeva spesso
non ricorrendo n a conta n a peso, ma calcolando la merce a
occhio, a corpu, a strasattu.
141

Strazzavrtuli = Ladruncolo, capace solo di rubare provocando un taglio alle bisacce appese alla mula, distraendo con
chiacchiere il contadino che la cavalca.
Struzu = Strano, non comune, molto raro, anomalo. Agli stranieri che vengono dalle nostre parti ci pari cosa struza - ca la
montagna fuma.( da una canzone inventata per il concorso radiofonico La trinacria doro che Biancavilla vinse ).
Stricari = Strofinare.
Stricasali ( a ) = Mangiare qualcosa, generalmente un pomodoro o un uovo sodo, strofinadoli su una presa di sale.
Strittu-strittu (u) = Lessenziale, lo stretto necessario.
Strlicu = Matto. Viene da astrologo che, interessandosi di
astri, era sempre con la testa tra le nuvole, non stava con i piedi
per terra.
Strubbari = Avere in abbondanza, pi del necessaio.
Strunzu = Per riportare la bella frase latina che campeggiava
nella parete annerita dellofficina di Peppino Portale: In tempore
diluvii omnia strunza natant, che si rivela, sempre, di grande attualit.
Struppiari = Far male, provocare dolore..
Struppicari = Inciampare. Si dice: Stai attentu ca ti struppica
u peri.
Struppicuni = Impatto del piede su una sporgenza con pericolo di caduta.
Struzzari = Sfiorare, toccare delicatamente.
Stubbitiari = Parlare o comportarsi dimostrando, a parere di
qualcuno, poca saggezza: - Non stubbitiari, ora!
Stuccari = Piegare, ma anche convincere.
Stucchiari = Prima era solo curvare, per es. con la bicicletta,
poi anche trattare una parete con lo stucco proprio del tintore
detto pittore.
Stuffu = Stufo e un gioco con la palla pi adatto alle ragazzine.
142

Stuiamussu = Tovagliolo.
Stuiari = Asciugare: il viso, le mani, il tavolo con un panno.
Stuppagghiu = Tappo, turacciolo.
Stuppari = Togliere il tappo.
Stuppusu = Dicesi di alimento non facilmente masticabile,
quasi come gommoso.

Sturciuniarisi o nturciuniarisi = Attorcigliarsi su se


stesso dal dolore.
Stutari = Spegnere.
Sublimatu = Veleno. Propriamente cloruro di mercurio.
Sucalora = Biberon.
Sucarru = Sigaro dallodore intenso (menzu tuscanu).
Sucuni = Sorso, succhio; pi spesso risposta di giovane vastasu.
Sffuru = Zolfo. Definiva spesso unazione non riuscita, di un
tizio che aveva fallito una piccola impresa o scommessa.
Suggera = Trappola per topi (suggi, surgi, sorci ).
Suggettu = Epilessia.
Sugghiata = Grande quantit, spec. di vastunati, di corpa.
Suggi = Topo, sorcio. DMP:
- Quannu u jattu non c, i suggi trppunu.
Sularu = Strato. Dopo unintensa grandinata i rannuli su
ssularati.
Sulicchienti = Esposto al sole; dicesi di casa o terreno che si
sviluppa a favore di sole.
Sumari = Venire in superficie, salire a galla. DMP:-a virit
suma comu logghiu.
Summugghiu = Sommossa.
Sunettu = Armonica a bocca.
Superchiu = Pi del necessario. u superchiu comu u mancanti ( il troppo stroppia) che contraddice il detto latino: melius
abundare quam defcere.
143

Suppa = Zuppa. Pigghiaricci suppa: abituarsi a godere di certi


favori o privilegi.

Supraniari = Sottomettere. Celebri i versi: Amaru cu si fa


supraniari lustru di padarisu non ni vidi.
Surfareddu = Fretta ingiustificata. E termine pirotecnico?
Potrebbe essere lequivalente di zolfanello, stoppino.
Surgi = Topo.
Susrisi = Alzarsi ( i mi susu = io mi alzo ssiti= alzati).
Suttamttiri = Imporre il proprio comando, far pesare la propria autorit.
Suttamisu = Sottomesso - detto di colui che non sapeva o non
sa ribellarsi al dominio di un prepotente. Anche: ci che sta in
basso.
Suttamussu = Manrovescio inferto sulla bocca. Chi era facile
venire alle mani, sapeva come ncimusari n suttamussu.
Svaddunari = Tracimare, superare gli argini del torrente
(vadduni).
Svriugnata = Svergognata.
Sviluta = Avvilita, stanca morta.
Svisitari = Togliere il nero del lutto, che si metteva in seguito
alla morte di un parente.

144

T
Tabbaranu = Sciocco, poco vivace, intontito
Tabbar = Vassoio (franc.) spesso di dolci.
Tabbella = Dolce di pasta morbida a forma rotonda.
Tabbiata = Muro poco spesso, costituito da tabbii sovrapposti.
Tabbiu = Mattone, cotto nella carcara dello stazzunaru.
Tabbiuni = Dicesi di persona poco perspicace, stupidotto.
Tabbutu = Cassa da morto, detta anche tumulettu, cascia.
Tacca 1 = Piccola scanalatura.
Tacca 2 = Macchia resistente; chi temeva tempi duri o fatti
calamitosi soleva ripetere: sunu guai e tacchi dogghiu.
Tacc = Fonema, spesso gridato, per scacciare il cane.
Tacchiari = Andare via, scappare (forse dal greco taks =
veloce).
Tacchigghiari = Fare il solletico. Anche: cattigghiari.
Taccia = Chiodo corto con grossa testa, usato per rinforzare le
suole delle scarpe dei contadini.
Taccuni = Non un grosso tacco ma lepiteto affibbiato ad un
uomo grossolano e piuttosto stupido.
Taddarca = T. greco. Pipistrello e quindi anche papillon,
cravatta annodata a fiocco (a farfalla).
Taddi = Tralci teneri e commestibili delle zucchine, al mercato
bandezzati come tinirumi.
Tafanriu = Sinonimo di culo inteso come fortuna sfacciata.
Tagghiacori = Luomo cattivo che, nelle strade deserte e
desolate delle estati paesane, costringeva a rispettare u silenziu
(vedi), chiusi in casa, come mamma ordinava, i bambini, con
cipiglio minaccioso.
Tagghiari = Tagliare. Si dice Tagghila quando bisogna farlo
smettere.
145

146

Tagghiarini = Tagliatelle, pasta fresca fatta in casa.


Tagghiasacchetti = Abile ladruncolo, tagliaborse. Si diceva
pure cos dei catanesi, nei tempi antichi.
Tagghiu = Taglio. Usato spesso nellaccezione: rapri u tagghiu = dare inizio a qualche filastrocca poco esaltante sui difetti
di qualcuno.
Tagghiuliari = Tagliare a pezzettini.
Tagghiuni = Condanna per decreto dellopinione pubblica.
Nellantichit cera la legge del taglione.
Takkari = Affrettarsi ad andare magari su invito perentorio di
qualcuno. Vi si potrebbe leggere: battere i tacchi o, addirittura,
disturbare il greco e scoprire che = veloce; (ci noto il
tachimetro).
Taliari = Termine di origine araba. Guardare. Da tale verbo
deriva il sostantivo taliata = sguardo.
Tangilusu = Delicato. Dal latino tangere = toccare. Tangilusu
colui che si offende facilmente, senza un valido motivo.( - Non
ci ponu diri cchi ssu beddi ssocchi - ).
Tannu = Allora, in quel tempo. ( In illo tempore)
Tannura = Angolo di cottura si direbbe oggi, dove il combustibile era la legna da ardere, tronchetti tagliati su misura definiti
steddi (vedi ).
Tanticchia = Un pochino, un tantino, na scarda!
Tappinara = Donna che calza tappini, ciabatte ricavate da
vecchie scarpe. Ma pezza di tappinara era una poco di buono.
Tareddu = Altarino incastonato sulle facciate delle case. Per
Natale si suonava A nuvera. V. disegno.
Tar = Moneta doro o dargento di origine araba, di cui ora
difficile determinare il valore.
Taschettu = Berretto con visiera rigida.
Tastari = Assaggiare per sentire il sapore o il grado di cottura.
Tat = Cavallo per il bambino.
147

Tula = Asse di legno che viene lavorato in falegnameria ma


anche desco dove si soliti mangiare. La tavola, altrove, si imbandisce, da noi si conza; e c sempre qualcuno che arriva a
taula cunzata.
Taulinu = Solo per ricordare che si pu ragionare a pedi di
taulinu.
Taurgiu = Testone, testa dura; volendo, anche zotico, villano.
Tempunenti = Presto, subito, alla svelta, senza perdere nessun
tempo.
Tenna = Tenda.
Tettumortu = Solaio, spazio ridotto tra il tetto e la volta (damusu), usato come ripostiglio.
Tinu = Tegame, pentola bassa, di creta o metallo smaltato.
Tichetta (ppi) = Dispetto, intenzione di recar danno, risposta
pesante che vale vendetta; dicesi pure tichittusu, un tipo
vendicativo, ma che viene preso dal ticchiu, dal capriccio.
Tiffni = Zolla di terra, ma anche uomo poco intelligente.
Tignari = Fare sesso.
Tignusu = Calvo, senza capelli, che ha la tigna.
Timpa = Terreno molto scoscesodove qualcuno v a cercare,
ancora, finocchi, i celebri finocchi di timpa!
Timpagnu = Tampone, un grosso turacciolo.
Timpulata = Schiaffo, schiaffone, manrovescio.

Timpuluni = Come sopra, con maggior sonorit.


Timugna = Costruzione di regni nei pressi dellaia pronte per
essere sottoposte alla trebbiatura.
Tinchit (A) = Abbondantemente, fino a totale saziet. V.
disegno.
Tinciutu ( Tingiutu? ) = Tinto, sporco di colore. Tinciutu nuru, sventurato, forse per perdita di persone care.
148

Tingiri = Non solo nel senso di tingere, ma anche come


ingannare, truffare. Tuppi mi dasti e tuppi ti filai, tu mi tingisti e
i ti ngramagghiai.
Tintu = Cattivo.
Tirasciatu = Chi vuole qualcosa e ti sta addosso. Importuno.
Tiratu = 1) Lanciato, scagliato. 2) Non propenso, a spendere,
economo, avaro.3) Al femminile, tirata, solco con bordi rialzati
approntato per lirrigazione di piccoli spazi di terreno.
Tiribbuffari = Rimbalzare come una palla contro una parete e
chi era respinto in amore. DMP: - fici n tiribbuffu!!!
Tirittppiti = Con sintesi straordinaria traduce: gira e rigiraeccolo ancora qua, oppure, siamo al punto di partenza.
Tistiri = Scuotere il capo per dissenso, non essere daccordo.
Tistuni = Zuccone, testa dura, duro di comprendonio.
Tppulu = Qualunque cosa di forma rotondeggiante ed evidentemente solida. Per il presepio si cercavano i tppila.
Tozzu = Pezzo di legno o di pan secco. Chi non si sapeva fare
gli affari suoi era: mastru tozzu mi cci mmiscu!
Tracchiggiari = Tergiversare, sfuggire al confronto.
Trafichiari = Dedicarsi a lavori leggeri ma continui (in casa).
Traficusu = Dicesi di persona confusionaria e spesso poco raccomandabile, ma anche di problema non facilmente risolvibile.
Tramenzu = Parete divisoria.
Tramutrisi = Impaurirsi:- Ntisi sgrusciu e mi tramutai.
Tramutu = Paura, spavento.
Tranchiari = Camminare con difficolt, quasi barcollando.
Trapanata = Inzuppata dacqua. Come se lacqua perforasse i
vestiti.
Trappa = A trappa a trappa: a tentoni, procedere nel buio con
la massima circospezione. Cera scuru abbissu: caminumu a
trappa a trappa.
149

Trapptu = Tappeto. Luogo in cui si macinavano le olive (con


laiuto di un asino bendato) e se ne estraeva lolio con un torchio
azionato a mano. Poi venne lelettricit e il trappitu divenne
frantoio. Co-munque in esso opera sempre il trappitaru.
Trsiri = Entrare. Cchi cci trasi? Che centra? A simana ca
trasi = la settimana entrante. Somiglianza col termine latino
transige.
Travagghiari = Lavorare con un certo impegno.
Trazzera = Sentiero di campagna, stradella sconnessa.
Tribbdu = Trpode, triangolo metallico con tre piedi, adatto a
sostenere un pentolone sul fuoco di legna.
Trimulizzu = Tremolio, tremito.
Trippari = Saltellare e, quindi, anche ballare di gioia.
Derivazione dal latino trepidare.
Trippizza = Cappello da prete a tre punte, che ancora si vede.
Trspitu = Cavalletto di ferro su cui poggiavano le tavole, su
cui posavano i materassi del letto.
Trulu = Tribolo (tribolare). DMP:- Trulu nzigna a cingiri.
Trccula = Strumento di legno che vien fuori nella Settimana
Santa, quando tacciono campane e campanellini. Produce un rumore di sbattimento di legno contro legno. In italiano = battola.
Trucculiari = Perdere tempo.
Trugghiu = Forse non vuol dire niente e comunque non siamo
stati concordi sul suo significato, per abbiamo dovuto registrarlo
pirch sannunca faceumu u trugghiu da mala comparsa.
Truiaca = Fagiolini. Variet: truiaca pasta. Ostenta truiaca
colui che si pavoneggia magari con un vestito nuovo. Spavaldo.
Trullintana = Durlindana, la spada di Orlando paladino.
Trumma = Tromba, strumento musicale ma spec. muso di porco o bocca prospiciente, donde trummutu.
Trunzu = Torsolo, spec. di cavolfiore o di broccolo. Riferito a
persona: uomo che non sa scegliere, indeciso, poco determinato.
150

Truppeddu = Ostacolo, sbarramento: mttiri a truppeddu.


Truscia = Fagotto di biancheria che le lavandaie portavano, in
bilico sulla testa, al lavatoio pubblico o alla saia, per procedere ad
energico lavaggio. ( Vedi Martoglio: I civitoti in pretura).
Truscitedda = Tovagliolo o grande fazzoletto colorato contenente il pranzo del contadino allantu!

Ttaccari = Legare, mettere in carcere e anche cominciare:


A banna ttaccau a sunari.
Ttei-Ttei = Fonema usato per richiamare il cane.
Ttintari = Ascoltare facendo finta di niente; stare attento.
Ttisicari = Quando una cosa diventa rigida, dura; anche
morire.
Ttizzari = Alimentare il fuoco.
Ttrassatu = Trascurato. In spagnolo: trassato; atrasar=
ritardare.
Ttunnari = Tagliare le parti sporgenti di un albero oi capelli
molto corti ( a tunna).
Ttuppari = Giungere improvvisamente, inaspettato.
Tturna = Notturna: serenata cantata e suonata sotto il balcone
della bella, pi spesso sotto quello dei novelli sposi, la prima notte di nozze.
Tturrari = Tostare (caff, orzo, ecc.).
Tuagghia = Tovaglia da tavola e anche asciugamano.
Tuccari = Per ricordare: ti toccu ccu saluti!
Tumazzu = Formaggio pi spesso pecorino, curato e stagionato. Ancora fresco solo tuma e non salato.
Tumbulata = Ceffone, schiaffo.
Tummari = Trangugiare rapidamente e avidamente. Di una
bottiglia di vinu: sa tummau nta vidiri e svidiri.

151

152

Tmminu = Misura per cereali equivalente a 2 dumunnia,


quindi a 18 chili. E anche misura terriera ed equivale a circa
2.200 mq. (Termine arabo).
Tummuliari = Cadere rovinosamente rotolando.
Tumulettu = Cassa da morto, detto anche tabbutu.
Tunna (a la tunna) = Del tutto, completamente; per esempio
anche i capelli si tagliano a tunna.
Tunniari = Conferire una certa forma tondeggiante.
Tunnu = Rotondo e anche belvedere; che infatti rotondo.
Tuppettu = Piccola trottola di legno con punta metallica che i
ragazzi facevano ruotare con lavvolgimento della lazzata. U
tuppettu taratat non stava mai fermo: il detto pass alle persone.
Tuppu = Crocchia di capelli raccolti sulla nuca, chignon. Al
plurale tuppi erano fibre vegetali che si potevano filare, donde il
detto:Tuppi mi dasti e tuppi ti filai, tu mi tingisti e i ti ngramagghiai ( Ti ho reso pan per focaccia). Dal francese toupet.
Tuppuliari = Bussare, picchiare alla porta. Dal greco:
= battere. Oppure onomatopeico in cui centra il tuppi-tuppi.
Tuppuluni = Si intende una persona tutta dun pezzo.
Turdum = Giro di mano nel ballo della contradanza. Dal
francese tour de main.
Turilli = Cavilli, pretesti, scuse.- Non circari turilli!
Turretta = Monticello di pietre raccolte sul terreno, quasi a
formare una piccola torre.
Turrulu ca non fu i. = Cantilena che si accompagnava
a un gioco di ragazzi.
Turulifu = Localit misteriosa, che, ad un certo punto, si rivel
come Massa Annunziata. Ma se fosse Torre del Grifo?
Tutta di Diu = Donna assai devota. V. disegno.

153

U
Uadagghiari = Sbadigliare.
Uaddarusu = Portatore di ernia ( vedi sotto).
Uaddira = Ernia inguinale o scrotale. DMP:- Supra uddira
craunchiu - che vale: - Al peggio non c fine Uagghiardu = Gagliardo, forte, sano, di grandi proporzioni.
Ucca = Bocca Ucca da virit chi non sa dire bugie riferito ai
bambini; ucca di salifiziu: maldicente, col veleno in bocca e ucca
di larma con cui ci si riferisce non allanima ma al cardias ( zona sternale).
Ucca-aperta = Credulone, che crede a tutto ci che gli si dice.
Uccagghiu = Boccaglio, museruola.
Uccaranni = (Bocca grande) Chi ingigantisce ogni evento, o
parla molto, specialmente diffondendo notizie riservate o mena
vanto di s e delle sue cose.
Uccazzaru = Chi parla molto e male di tutto e di tutti. Chi non
sa tenere un segreto.
Uccri = Macellaio, cio colui che uccide per professione.
Ucchiata = La d chi non perde di vista. C anche nucchiata
di suli = lapparizione rapida di un raggio di sole.
Ucchiatura = Malocchio.
ccula = Grosso anello di ferro fissato al muro a cui si legavano le mulee i ragazzi ci facevano a naca = laltalena.
Ucitaru = Chi parla molto e a voce alta, per farsi sentire.
Uciulizziu = Vocio, voci indistinte emesse dalla folla.
Uda = Fibra vegetale usata dagli ortolani per legare mazzetti di
verdura.
Ugghia = Ago, sia per cucire che per fare la maglia ( ferri?). Da
aguglia.
154

Ugghiola = Dovrebbe essere un diminutivo, indica invece un


grosso ago. E a zaccurafa ?- Vedi dopo.
Ugghialoru = Il coppino con cui si attingeva lolio dalla giara.
gghiri = Lessare, bollire:- Mi stai facennu gghiri u sangu!
gghiu = Stato di ebollizione:-A pasta si cala quannu spacca
u ugghiu.
Ugghiularu = Nel tempo delle ulive, cera un signore che andava in giro portando con s dellolio che scambiava con una
congrua quantit di ulive. Lugghiularu passa!
Ugnu = Ugna. Per ricordare che quando si mangia di gusto, il
cibo va allugnu do pedi.
Uma = Sostanza gelatinosa e collosa, presente nei rami di certi
alberi come il mandorlo e il pistacchio.
Umiari = Trasudare, inumidirsi. Fenomeno che si rivela su una
parete per infiltrazione dacqua e sulla superficie esterna di ogni
buon bummulu. Dal latino humeo, essere umido, bagnato.
Ummarata = Zona al riparo dei raggi del sole.
mmira = Ombra. Il pavido si scanta di lmmira so! Ha
paura persino della sua ombra! V. disegno.
Unchiari = Gonfiare. DMP:- Mi stai facennu unchiari
isacchetti = Mi stai facendo arrabbiare.
Unchiazzimi = Gonfiore, tumefazione.
Unchiu = Gonfio. Sugnu unchiu = sono arrabbiato.
Unni = Dove Unni vai? Unni vai jennu?.
Unnumani = Lindomani, il giorno dopo.
Untuari = Fare il nome, ricordare. Untuatu = famoso,
nominato. Altrove si riscontra: muntuari. Si ricollega al termine
mentovare.
Upranti = Capace di fare una sceneggiata, attore, falso.
Urdu = Monocorde, suono grave e continuo.
Urdunariu = Grossolano.
155

Urdunaru = Chi trasportava con muli arance in coffe da agrumeti in cui non arrivava un carro. DMP: u uadagnu rusbigghia
u urdunaru ( rusbigghia = sveglia).
Urganettu = Fisarmonica molto essenziale.
Urgiata = Furia, incalzare. Spesso si dice quando arriva una
volata di vento.
Urna = Concavit del terreno in cui si raccoglie acqua piovana.
Laghetto comune nella Piana di Catania. Al villano rincivilito,
che si dava delle arie: nha vivutu acqua di urna!
Urpagghiuni = Volpone, furbastro.
Urranii = Borragine, verdura spinosa amarognola, ma diuretica. DMP:- Amuri amuri e non brodu di urrani.
Urricari = Sotterrare, seppellire.
Urtanti = Scontroso, quasi offensivo.
Urvazzuni = Imprecazione, malaugurio (cateratta?) Lurvazzuni cci ha calari = Che possa diventare cieco!- Urvazzuni
di locchi!.
Urvigna (A l) = Alla cieca, senza guardare, senza prestare
attenzione. Generalmente a lurvigna si davano vastunati.
Uscagghia = Filuzzo di paglia o di erba secca e, in senso traslato, piccola quantit di qualsiasi cosa.
Uscari = Buscare, ricevere. Uscrisi u pani = guadagnarsi da
vivere.
Usciularu = Pappagorgia, doppio mento. (N. dAlbavilla: La
Scienza di Cicliu) e u usciularu ci sguazzariava
Utari = Voltare e anche votare, esprimere il voto.
Utru = Otre e anche utero.
Utti = Botte Non si pu avere a utti china e a muggheri
mbriaca. Un difetto della fidanzata ricca: Havi la panza comu
na utti, quannu camina fa ridiri a tutti. (vedi Ladiu ).
Utu = Gomito.
156

V
Vacabbunnu = Perdigiorno, che non vuol far niente. Da ci
vacabunneria.
Vacanti = Vuoto. Dicesi anche di persona senza spina dorsale,
affetta da vacanteria.
Vacazziari = Procedere zigzagando, come perdendo lequilibrio, se in bicicletta o su altro veicolo; se a piedi, andatura da
ubriaco.
Vaccareddi = Lumache, chiocciole. I vaccareddi da chiana si
sentiva vanniari dal venditore accompagnato da un asino o da un
carrettino.
Vacli = Bacinella, catino usato anche come lavandino.
Vaciluni = Mandorla abortita: conserva il mallo seccato e
non ha maturato lo spicchio, perci anche un uomo buono a nulla,
vuoto ( lat. vacuus). Si collega a questo termine latino la parola
vaculu, una persona leggera di mente, vacanti.
Vadaloccu = Piccolo recipiente di legno buono per le acciughe. Barile.
Vadduni = Torrente, vallone. Si ittava a vadduni lacqua che
risultava in pi nellirrare un terreno (da noi, per lo pi, un
agrumeto).
Vagaiari = Come vacazziari (vedi sopra ).
Vaiana = Baccello di fave, di pisello, ma anche di soppressata
Si citava fino a qualche anno addietro, la lettera di un maestro,
andato a fare il militare, con la quale pregava la madre di mandargli: una vaiana di soppressata e una giunta di fave galleggiate che, come tu ben sai, io ci tiro. In spagnolo il termine
baccello detto: vaina.
Valata = Lamiera metallica usata per chiudere il forno.
Vala = Forza, vigore. Il convalescente nun ci havi vala di
nenti.
157

158

Vampi = Fiamme, roghi: i fal della vigilia dellAscensione.


Vampugghi = Trucioli leggeri, prodotti nella piallatura del legno. Durante la guerra gli antifascisti siciliani, che condannavano lintervento bellico, satireggiavano: Agghi, agghi, surdati di
vampugghi, ca ruddulinu comu tanti scravagghi.
Vanchitta = Il deschetto del calzolaio. Deschetto.
Vaniddara = Donna volgare, facile ad alzare la voce nel bel
mezzo della vanedda, la via, la strada, il cortile.
Vanniari = Bandezzare: la roba al mercato. DMP: -A roba
vanniata menza vinnuta Ma anche rimproverare ad alta
voce: U vanniai da testa finu e pedi! Cci nni dissi di tutti i
culuri!
Vantaloru = Vanaglorioso, borioso ma privo di meriti. Ci
piace ricordare il Miles gloriosus di Plauto tradotto in siciliano
proprio con U surdatu vantaloru messo in scena dal Teatro
Stabile di Catania.
Vara = Fercolo su cui viene portata in processione la statua o,
comunque, unimmagine sacra.
Varduni = Basto, sella grossolana, munita di mprisagghi che
permettevano di caricare sul dorso dellanimale anche cufini .
Varrili = Recipiente di legno, quasi come vadaloccu pi usato
per il trasporto del vino.
Varvarozzu = Mento.
Vasari = Baciare. Il bacio diventa vasu a Napoli, da noi cresce
e diventa vasuni.
Vastasu = Maleducato, chi usa un linguaggio scurrile. Pu derivare dal greco = porto addosso. Nei porti, gli scaricatori portavano addosso e usavano un linguaggio molto libero.
Vastedda Uastedda - Guastella = Forma di pane rotonda del peso di ca.1 Kg. Sottomultipli erano la Vastidduzza,
circa la met e la Cuddura, ovale, circa .
Vastunaca = Carota rossa.
159

Vastuniari = Bastonare ripetutamente.


Vastunati = Batoste, bastonate.
Vasuni = Bacio.
Vativinni = Andatevene.
Vattiari = Battezzare.
Vattu = Battesimo.
Vava = Bava.
Vavaluci = Lumaca, chiocciola, crastuni. A Palermo, definire
un tizio bavaluci, equivale a dirgli: - vavusu, cunnutu e porta n
coddu.
Vavareddi = Le pupille degli occhi.
Vavusu = Bavoso, chi si vanta senza meriti (vantaloru).
Vecchia = Si definiva un insetto nero, non identificato, facile da
rinvenire su una parete bianca quando si accendeva il lume.
Vermu tagghiarinu =Il verme tenia parassita intestinale.
Vrtuli = Bisacce. Dice il Bucolo: - Bisacce deriva da equus
advertarius, ossia, cavallo atto a portare un carico.
Vicenna = Nella pratica agricola il turno stabilito per lirrigazione con acqua fornita da privati o dai consorzi.
Vicariotu = Degno della vicaria, celebre carcere di Palermo.
Viddanu = Contadino. Raro per maleducato, zoticoIn tal
caso si diceva pure viddanu cca scorcia.
Vidiri e svidiri = In un attimo, in un batter di ciglia.
Vina = Vena, vaso sanguigno e rigagnolo dacqua sotterranea.
Vinnigna = Vendemmia.
Vintinovanni = Terreno ricevuto dal proprietario, appunto, per
29 anni, con losservanza di particolari convenzioni agricole.
Vintinura = Suonava la campana nel tardo pomeriggio e a
Dimmaria (lAve Maria). Si diceva anche che suonava nura i
notti.
160

Vintureri = Erano specialmente le scarpe comprate in negozio


e non fatte ad personam dal calzolaio.
Violu = Piccola via. Sentiero di campagna segnato da passaggi
ripetuti.
Virgineddi = Voto per San Giuseppe.
Vria = Verga.
Viriicciola = Verga sottile, buona per fare panieri e per
punire ragazzi discoli. Uno scudiscio vegetale.
Virrina = Piccolo trapano manuale: succhiello.
Virsriu = Epiteto per persona, non sempre corretta, che si
dileguava rapidamente.
Virtenti (stari) = Vigilare.
Virzottu = Gil, panciotto, forse di velluto verde.
Viscottu = Biscotto.
Viscugghi = Pagliuzze.
Vsitu = La morte di un parente si faceva conoscere indossando
qualcosa di nero proporzionato al grado di parentela. Le donne
specialmente. Per tre giorni i parenti riuniti, ricevevano le visite di
condoglianze: in quei giorni cci tineunu u visitu.
Vispicu = Vescovo. Matrimoni e vispicati di lu celu su calati.
V. disegno.
Vsula = Mattonella, meglio la bsola che lastrica le strade. I
ragazzi ci giocavano con i soldini: da noi a spacca, a Catania: a
megghiu visula.
Vria = Anche ria = Venticello estivo atteso nelle aie per
inziare a spagghiari.
Vrazzata = (da vrazza=braccia) Quantit di materiale che puoi
tenere tra le braccia, spec. legna, erba,
Vrazzu = Braccio, arto superiore.
Vriogna = Vergogna. Firi vriogna ma sarvamentu di vita.
161

Vuccagghiu = Boccaglio. Parlare a vuccagghiu, usare un


linguaggiocriptato, da CIA o da mafiosi.
Vvicinari = Farsi pi vicino, accostarsi.

162

Z
abbbbia = Grande confusione di gente che si muove
scompostamente, parla a voce alta e nessuno capisce un accidente: la parola un capolavoro onomatopeico: merita un monumento!
Zaccurafa = Come ugghiola, grosso ago.
Zaccarafo = Furbastro, che vuol prendere in giro.
Zccunu = Luogo malfamato, umido e buio. I paesani intransigenti cos solevano definire anche il Circolo dei Civili o
qualche altra sede di Suggiit cittadina.
Zaccurafa = Grosso ago usato specialmente dai materassai.
ammra = Fibra vegetale che, debitamente filata, viene usata
per riempire le sedie. Agave. V. disegno.
ammatiari = Sguazzare per gioco nelle pozzanghere. In
campagna: andare in giro sullerba ancora umida di rugiada.
Zampalo = Insetto atto a pungere: moscone, zanzara
Zampirru = Zotico, villano, viddanu cca scorcia.
anni = Il servo ridicolo della Commedia dellArte. Diminutivo del veneziano Giovanni-Gianni. Da noi:- iti facennu i zanni!
- era anche il rimprovero rivolto ai ragazzi che tardavano a rientrare.
Zanurru = Gambo del carciofo, parte dura non commestibile.
Zaurdu = Villanaccio maleducato.
Zazizza = Salsiccia. Anche Sosizza e Sausizza. Comunque sia:
Tutti cosi su munnizza allinfora da zazizza.
Zazzamita = Geco, della famiglia delle lucertole, lo si scopriva spesso sulla parete di una stanza.
Ziani = Come gli zii.
163

Zicca = Zecca, insetto parassita di molti animali, e non soltanto. S na zicca!. (Per indicare una persona appiccicosa).
Ziccari = Far penetrare, per es. un chiodo mi ziccai na spina.
Zcchiti = Gioco simile al nascondino (mmucciaredda) in cui
non si deve afferrare la preda: basta solo vederla e gridare, appunto: zcchiti !
Ziccu = Gioco per il quale occorrevano:u palancuni, u
mastru, su cui si impilavano le monetine, e un ampio piano liscio.
Ziddari = Reazione paralizzante per improvviso senso di paura:
- morti subbitania, mi facisti ziddari!.
Zimma = Cista sebacea, ma anche bernoccolo.
Zimmarisi = Coricarsi, andare a dormire.
Zimmatu = Steso, infilato in un giaciglio sporco e puzzolente.
immli = T. arabo. Bisacce a cono generalmente di tela di juta,
usate dagli ortolani (ddurnisi) che, con i loro asinelli, andavano a
vendere scalora e finucchina, pipi e mulinciani lungo le strade
del paese.
Zmmiru = Il maschio della capra, irco. Persona zotica, villana. Non aveva il valore di cornuto, per cui si ricorreva a crastu.
Zimmu = Letto sporco, detto spec. dei maiali.
Zippa = Piccolo chiodo comune sul deschetto do scarparu.
Zita/u = Fidanzata/o, promessa/o sposa/o. Si dice talora:Si u
zitu!. E come se si dicesse:Si bissatu ppi festi!:
Zitiari = Amoreggiare, flirtare.
Zttiti = Verbo: sta zitto! Sostantivo: ciuccetto.
Ziu ziu! = Quando si fa il verso del topo.
iarisi = Mettersi elegante, il vestire ricercato, indossare il
vestito nuovo, imbellettarsi.
Zoccu = Ci che. Zoccu ca i (Ci che ).
Zddiri = Sporco stratificato in qualche parte del corpo.
164

Zotta = T. arabo. 1) Frusta del carrettiere.2) Fossetta per


seminare, in spazio limitato, un po di legumi, spec. fave.3) Un
evidente scalino nei capelli dovuto a imperizia del barbitonsore.
Zu = Si usa in segno di riguardo verso una persona stimabile.
Zuccari = Chiedere la mano di una ragazza mediante
collocamento di tronco (zuccu) di albero davanti alla sua porta.
Zuccu = Tronco. Laccrescitivo zuccuni fa dire: vesti zuccuni
ca pari baruni: metti un bel vestito ad un villano e lo trasformi in
un signore, ma ricordati che labito non fa il monaco.
Zuccutu = Ben impostato, dotato di solide basi.
Zuppiari = Zoppicare.
Zuppiddu = (Zoppu-zuppiddu). Giuoco in cui si cimentavano
spec. le ragazzine saltellando su un piede.
urariu = Usuraio, chi prestava denaro ad alto tasso dinteresse.
Zurriari = Il legare dei denti per effetto di cibi aspri
(limoni).
Zuzu = Gelatina di maiale.
uunali = Privo di delicatezze, pesante nei rapporti col prossimo. Come dire dozzinale.
Zzannari = Perdere il filo tagliente del coltello, della forbice,...
Zzariatu = Resistente come lacciaio (azzaru). Zzariari: procedimento che si eseguiva anche su zappe e falci nei laboratori dei
fabbri ( firrari).
Zzimmuliata = Un insieme, un ammasso di cose o persone.
Zzu stranu = Il luogo di un altro, ove si poteva arraffare a
sbafo.
Zzuttiari = Tagliare qualcosa in modo non ordinato.

165

166

APPENDICE
TEMATICA

167

IMPROPERI IMPRECAZIONI - ESORTAZIONI


Non c dubbio che le espressioni pi colorite la nostra gente le
ha riservate alle imprecazioni, agli improperi scagliati contro
limportuno, il rompiscatole, lavversario, il nemico del momento. Ecco un campionario di ci che poteva scappare dalla
bocca nei momenticritici:
Acqua davanti e ventu darreri = quando si vuole licenziare
un importuno.
Assalamma (arsa lanima), cio: vai allinferno!
Catinazzi do coddu = Possa romperti losso del collo! Ma
valeva anche come esperessione di rassegnazione.
T ha quagghiari u sangu = Che ti si coaguli (?) il sangue.
O duna li scianchi = Equivale al grilliano va ffa
O rmpiti u coddu = Vai a romperti il collo.
Pozza mi non ti gghiorna = Che non veda la luce del giorno.
Pozza mi non pigghiavi minna Che non ti fossi attaccato alla
mammella.
Santissimu diauluni Classico esempio di ossimoro siculo!
U Signuri tha castiari = Che Dio ti castighi.
U Signuri ti llha fari vidiri Il Signore te lo deve far vedere
(non ben specificato che cosa).
Futtitinni Fregatene, non gli dare troppa importanza.
U Signuri chiudi na porta e rapi n purticatu: Dio
grande, ha tanti modi per aiutarci, anche quando sembra
chiuderci la porta.
Penza Innaru quannu ha chiviri: ogni cosa a suo tempo.

168

I GIURAMENTI
Un altro filone di simpatiche espressioni ci viene fornito dai
giuramenti che suonano come impegni solenni di sicura verit.
Bedda Matri! = Mi sia testimone la Madonna!
Mancu ppi tuttu loru domunnu = Nemmeno per tutto loro
del mondo!
Orvu di locchi = Che io possa perdere la vista.
Quantu vogghiu beni i ma figghi = Per il bene che porto ai
miei figli.
Ppi larmuzza di ma patrimatriPer lanima di.
U Signuri mavissi a mmazzari= Che Dio mi faccia morire.

LE COMMISERAZIONI
Ci ristaru sulu locchi ppi ciangiri
Puureddu!
Malasciurtatu
Mischinazzu
Sbinturatu
Figghiareddu
Tinciutu niuru

169

ANDANDO IN CAMPAGNA
Addauru Alloro
Buttuni
Gemma, bocciolo
Bbivirari Irrigare
Bbiviratura Abbeveratoio
Bruscari Abbrustolire
Cacoccila Carciofo
Calibbisu Eucalipto
Caliceddi Colza
Cannizzu Grosso cilindro di canna: graticcio (silos)
Cardedda Cicerbita
Cascula
Il cadere dei frutti
Casentulu Lombrico
Caulu cappucciu Verza
Ccittunedda Piccola scure, piccola accetta
Cuzu
Gelso
Citrunedda Melissa
Cirasa
Ciliegia
Chiuppu Pioppo
Chiusa
Piccolo apprezzamento di terreno
Cocciu
Chicco, acino
Coffa
Cesta di vimini e canna
Cricopu
Albicocco
Crita
Creta, argilla
Cucuzza Zucca, della famiglia delle cucurbitacee
Cufinu
Piccola cesta di vimini ( verghe dagghiastru)
Cutulari Bacchiare
Erva di ventu Parietaria
Fauci
Falce
Ferra
Frula
Fezza
Feccia, del vino.
Flici
Felce
Fuazza
Sterco delle vacche essiccato, usato dai contadini
ffffffffffffffffcome esca per bruciare legna
170

Lappusu Lazzo, di sapore aspro di frutto acerbo


Liami
Fibre vegetali intrecciate
Muluni
Cocomero, anguria
Murga
Feccia dellolio
Nipitedda Erba aromatica con stelo duro e lungo
Nugghiu Improduttivo
Nzitari
Innestare
Pampina Foglia
Panaru
Paniere
Pnnula
Resta (che pende)
Prsicu
Psca ( che proviene dalla Persia)
Picu
Piccone
Pidicuddu Peduncolo
Pisera
Aia occupata dai covoni
Prula
Pergolato, regolare costruzione di viti
Prunu
Prugna
Puddisinu Prezzemolo
Pur razza Erba, asfodelo
Ranatu
Melograno
Rappu
Grappolo
Sbrusa
Cacca in campagna
Sciura
Fiore
Scippari
Sdradicare un albero
Scorcia
Corteccia ma spec. guscio delle mandorle
Sparacogna Arbusto spinoso
Spicchiu Di arancia, di mandorla. Della noce: gheriglio
Spuria
Seminagione
Taddi
Le parti tenere dei tralci delle zucche
Timpa
Balza, terreno scosceso
Timugna Bica, covoni di cereali ordinati luno accanto allaltro nei pressi dellaia, pronti per essere pisati
Triaca - Truiaca Fagioli
Trunzara Ficodindia dalla polpa solida
Violu
Sentiero
ammara Agave ( la pianta )
171

Zappudda Piccola zappa


Zappuni Grossa zappa, spesso con due punte (anghi)

PER CHIAMARE PER ALLONTANARE


Il cane
Le galline
Il gatto
La mula
Il porco
I pulcini
La tacchina (nuzza)

ttei-ttei
puru-puru
musciddu
------------enzu-enzu
chiti-chiti
piu-piu

172

tacc-tacc
sci-sci
chissi-chissi
passit
schi
sci
---------------

173

L UOMO PUO ESSERE:


Aliotu
Briccone, degno di galera (alera)
Basatu
Saggio
Camurriusu Fastidioso
Cardasciusu Meticoloso e anche disturbatore
Carduni
Stupido, zotico, volgare
Carusaru
Puerile o anche di indole giovanile
Ccippatu
Dicesi di persona di corporatura robusta
Ciddaru
Stravagante
Cotu
Remissimo
Cuccu
Uno che porta sfortuna
Cucuzzuni Testa vuota e dura
Farfalluni Un tipo vacuo, leggero
Friu
Accanito, tenace
Giniusu
Che suscita simpatia
Giuf
Sciocco
Lagnusu
Lamentoso, piagnucoloso
Latinu
Giovane, dritto
Lisciu
Insipido, falsamente indifferente
Lfiu
Balordo
Marpiuni
Chi si mostra falsamente tranquillo
Mmascaratu Mariolo
Moddu
Lento, indeciso
Ncaniatu
Arrabbiato, accanito
Ncuttu
Insistente, pervicace
Nnachiti nnachiti Essere insatbile, debole
Ntrunatu
Intontito
Paccariatu A corto di risorse finanziarie
Pacchianu Volgare, di cattivo gusto
Partutu
Una persona impazzita
Piducchiusu Tirchio, esageratamente economo
Piliddusu
Scrupoloso, meticoloso
Pizzutu
Pungentenelle risposte
Scavaddatu Aggressivo, quasi maleducato
174

Sfrazzusu
Sgrignatu
Spertu
Strafallariu
Tabbaranu
Tintu
Uccazzaru
Vantaloru
Vappu
Zaurdu

Generoso, di manica larga


Sdentato, ramatu
Furbo, abile
Brutto e imbroglione
Sciocco
Cattivo, malvagio
Ciarliero
Chi si gloria di meriti che non gli appartengono.
Spavaldo
Zotico, villanaccio

175

IN CASA BISOGNAVA AVERE (per lo meno )


Amuarri
Armadio
Canali
Tegola
Cannuleri
Candeliere ad olio, anche a quattro becchi.
Cantaranu Com
Capizzu
Cuscino di letto provvisorio
Catinazzu
Lucchetto (catenaccio)
Cazzalora
Casseruola
Conca
Braciere
Culunnetta Comodino ( vedi rinalera).
Cummogghiu Coperchio
Cunculinu
Piccolo braciere portatile.
Curadduzzu Corallino (pasta)
Currituri
Trave centrale del tetto che sostiene i cuscialetti
Curtigghiu Cortile
Cuscialettu
Trave a spiovente che si appoggia al currituri
Cutra
Coltre, coperta di lana o di cotone.
Cuttunina
Coperta imbottita di cotone.
Damusu
Soffitto a volta.
Fulnia
Ragnatela, fuliggine.
Finistruni
Porta con sportelli a vetri.
Funneddu
Sottoforno, deposito del crauneddu.
Furnacella
Griglia annessa alla tannura.
Iattaloru
Buco della porta per il passaggio dei gatti
Lasagnaturi Matterello
Maidda
Mdia
Naca
Culla
Palittuni
Paletta metallica per raccogliere spazzatura o
fffffffffffffffffffffffper tirare la brace dal forno
Pignata
Pentola
Pila
Vasca attrezzata per lavaggio della biancheria.
Pisolu
Gradino dingresso.
Pospiru
Fiammifero di legno
Purteddu
Sportello, finestrino.
176

Putruna
Poltrona
Rimaniddina Spago grosso
Rinalera
Comodino che custodiva il vaso da notte (orinale).
Stedda
Scheggia di tronco adatto alla tannura.
Stutafocu
(Spegnifuoco)-Cilindro metallico con coperchio.
Tannura
Cucina rustica, a legna (Angolo cottura?).
Tettu mortu
Spazio tra soffitto e tetto ( mansarda ).
Vacili
Bacinella.

LA DONNA e il suo mondo


Bizzoccula
Bigotta
Caiorda
Sporca (di fuori e di dentro).
Curtigghiara
Litigiosa e maldicente.
Fanatica
Esagerata nel mettersi in mostra.
Faretta (fadetta) Lunga gonna buona per i lavori di casa.
Fazzulittuni
Scialle pesante, invernale.
Lavannara
Lavandaia.
Marredda
Matassa.
Pagnuletta
Scialle leggero, estivo, con motivi floreali.
Piduni
Parte inferiore della calza (frisi u piduni).
Ppuntari
Cucire con ago e filo.
Prtica
Che non si arrende, faccia tosta.
Rizzittari
Mettere in ordine.
Scavaddata
Irrispettosa.
Sfasciarisi
Quando una donna si trasforma, si ingrassa
Strafallria
Brutta e pronta alla lite.
Tappinara
Una poco di buona (con o senza tappini).
Trizzi
Trecce.
Tularu
Piccolo telaio
Tuppu
Chignon.
Ugghia
Ago, che sta insieme o itali (ditale).
Vaniddara
Chiassosa e intrigante.
177

178

STATO DELLA DONNA SICILIANA


Matri (madre), Figghia (Figlia), Picciridda (Bambina),
Schetta ( Nubile), Muggheri (Moglie), Maritata (Sposata),
Fuiuta (Fuggita col promesso sposo), Soggira (Suocera),
Nora (Nuora), Zita (Fidanzata), Lassata ( dopo un
fidanzamento interrotto),
Spartuta (Divisa dal marito),
Cattiva (Vedova).

PER MANGIARE E PERBERE


Basciric
Basilico
Bruccetta
Forchetta
Bmmulu
Orcio (di creta) capace di tenere lacqua fresca.
Caddozzu
Nodo (di salsiccia)
Caliari
Tostare
Cannata
Caraffa
Capuliatu
Macinato, tritato.
Cciri
Ceci
Cucciddatu Pane a forma di ciambella.
Cuddura
Piccolo pane ovale
Cumpanaggiu Companatico
Cunzari
Imbandire (la tavola), condire (il pane caldo),
riparare (un oggetto)
Cuppinu
Mestolo
Ctina
Cotenna di maiale.
Fedda
Fetta
Ghittiri
Inghiottire
Giuggiulena Semi di sesamo.
Lancedda
Quasi come quartana (vedi)
Lisu
Pane in pasta non ancora del tutto lievitato.
Mastazzolu Dolce natalizio (altrove: mostacciolo).
179

Mmunnari
Mondare
Mmidicinata E lacqua clorata, resa potabile
Mpanata
Focaccia
Nucidda miricana = Arachide
Quartana
Recipiente di terracotta per acqua.
Pipispei
Pepe nero
Rattalora
Grattugia
Rriniu
Origano
Sciascu
Fiasco
Spinnagghi
Dolci
Suppa
Latte in tazza.
Tumazzu
Formaggio
Vastedda
Forma rotonda di pane
Vastidduzza Forma pi piccola di pane.

TRA INSETTI E ANIMALI


Ariddu
Grillo
Buffa
Rospo
Campa
Bruca, eruca.
Chi
Assiolo
Cozza
Mitilo
Cozzila
Conchiglia
Cucugghiata Uccello (Cappellaccia)
Lapuni
Calabrone
Lnini
Lndini
Luci picuraru Lucciola
Masculini
Pesci azzuri alici.
Mmulacciunaru Proprietario o allevatore di cavalli
Mulacciuni Mule giovani
180

Muschitta
Palumma
Passarazzu
Piddottila
Pipituni
Pirnici
Puddicinu
Pudditru
Plici
Rnnula
Sceccu
Signa
Struneddu
Taddarita
Vaccaredda
Vavaluci
Zazzamita
Zicca
Zmmiru

Moscerino
Colomba
Passero
Donnola o faina
Upupa
Coturnice
Pulcino
Puledro; pi spesso: piccolo asino.
Pulce
Rondine
Asino
Scimmia
Storno
Nottola, pipistrello.
Lumaca
Chiocciola
Geco
Zecca
Caprone, irco, il maschio della capra.

CI SAREBBE ANCORA
Acchiettu Asola, occhiello
Addunarisi Accorgersi
Bsula
Basola, lastra di pietra per pavimentazione stradale
Canigghia Crusca
Canigghiola Forfora
Cannarozzu Gola
Carina
Schiena, dorso.
Cfiru
Diavoletto
Cocciu
Foruncolo e anche chicco
Coriu
Cuoio
181

Cozzu
Nuca
Cugnu
Cuneo
Cricchia Cocuzzolo
Cruduzzu Colonna vertebrale. Coccige
Culazzu
Cicca di sigaretta
Cunortu Conforto
Curra
Cinghia
Cuticchiuni Ciottolo
Ddimura Indugio
Facuntu ca Ben presto
Fana
Afa
Fascedda Fiscella, canestro di giunchi.
Furriolo
Mantello maschile.
Iargia
Guancia
Immu
Gobba
Lazzu
Grosso spago
Lliccu
Pretenzioso, abituato male.
Micciusa Lumera
Micciusu Cisposo
Muca
Cerume
Mustazzu Baffo
Muzzuni Pentolaccia o giara di minime dimensioni.
Nascaredda Nasino
Nginagghia Linguine
Nassa
Stia, gabbia per pollame.
Pidata
Orma e calcio.
Pinnulara Palpebra
Pirciali
Breccia, pietrisco.
Petra di suli Comedone
Pspiru
Zolfanello, fiammifero.
Rficu
Orlo
Rignuni
Rene di animale (anche rugnuni)
Schigghia Urlo
Sdillriu
Soliloquio tormentato.
Sfidu
Ci che andava perduto in una lavorazione.
182

Sfilazzu
Filaccia
Sgricciu
Zampillo
Spinnusu Desideroso
Surfareddu Diavoletto
Tigna
Calvizie
Trulu
Piagnisteo
Vaddira
Ernia
Varvarozzu Mento
Vria
Zefiro, venticello.
aa
Debito.
Zimma
Cisti

AI BAMBINI SI PARLAVA COSI:


Ammu
Linvito a mangiare
Bau
Lessere misterioso che incute paura
Bo B
Oppure Bua il dolorino dopo la caduta.
Cicci
Il dolcino
Ddi Dd (a) A spasso
Mbu Mbu Lacqua
Miu (u)
Il gatto
Mme Mm Un animale
Oh
Il sonno o linvito a dormire cullando
Ppe Pp
Le scarpe
Ta T
Il cavallo, la mula, lasino

183

184

NOMI e loro metamorfosi: dal calendario alla bocca paesana.


Agatina
Aitina, Tina, Tinuzza.
Agatino
Tinu ( Atenu in Adrano)
Alfio/a
Affiu, Affieddu, Affina, Fina.
Andrea
Nira
Anna
Annicchia, Annuzza, Annina.
Annunziata Nunziatina
Antonia/o Ntunietta, Ninetta, Nina / Ntoni, Ninu, Toni.
Benedetta Bittina
Carmela Carmilina, Milina, Mela, Melita, Carmen.
Carmelo Carminu, Neddu, Melu.
Domenica/o Minichedda Miciu, Minicu, Mimmu.
Dorotea
Dia
Elemosina Limosina
Filadelfo Ddeffiu
Flavia
Fraviuzza
Francesco Ciccu, Cicciu, Ciccinu, Francu.
Gaetano
Aitanu, Tanu
Giuseppe Puddu, Peppi, Pippinu, PippuPucciu.
Grazia
Razziudda, Zudda, Rzzia, Razzietta, Graziella
Ignazia
Gnazia
Maria
Mara, Maridda, Marietta, Mariella.
Nicola/Nicol Cola
Placida/o Prazzita/u, Teddu, Placidinu, Dinu.
Pietro
Petru, Pitrinu, Piero
Rosalia
Lia
Rosaria/o Sara, Saridda, Sarina Saru, Sariddu
Salvatore Turi, Turiddu, Tot, Salvo
Sebastianu Bastianu, Vastianu, Ianu, Neddu
Tommaso Masu, Masinu
Vincenza/o Nzudda, Nzina, Enza Vicenzu, Nzuddu, Enzu

185

RIVOLGENDOSI AI SIGNORI (di cui sopra) SI DICEVA:


Dan Mastianu
Danna Maridda
Don Tot
Gna Pudda
Za Ciccia
Zu Carminu
Cummari Sarina
Mpari Turi
Mastru Pippinu
Massaru Ninu
Ricordiamo che Don (dan) e Donna (Danna) derivano dal latino: dominus (signore) e domina (signora).

186

PROVIAMO A CONIUGARE I VERBI


INFINITO Essiri

Aviri

INDICATIVO PRESENTE
I
sugnu haiu
Tu
si
hai
Iddu

avi
Nuatri
semu
avemu
Vuatri
siti
aviti
Iddi
sunu
hanu
IMPERFETTO
I
eru
Tu
eri
Iddu
era
Nuatri
rimu
Vuatri
rivu
Iddi
runu

Putiri

Iri

Fari

pozzu
poi
po
putemu
putiti
ponu

vaiu
vai
va
iemu
iti
vanu

fazzu
fai
fa
facemu
faciti
fanu

aveva
avevi
aveva
avumu
aveu
avunu

PASSATO REMOTO
I
fu
happi
Tu
fusti
avisti
Iddu
fu
happi
Nuatri
fomu
hppimu
Vuatri
fustuu avistuu
Iddi
foru
hppiru

puteva
putevi
puteva
putumu
putu
putunu

eva
evi
eva
iumu
iu
iunu

potti
putisti
potti
pttimu
putistuu
pttiru

isti
u
iemu
istuu
eru

PARTICIPIO PASSATO
Statu
Avutu

Pututu

GERUNDIO
Essennu

Putennu

Avennu

Iutu
Iennu

NB Il siciliano non ha futuro ( Pino Caruso).


187

faceva
facevi
faceva
facumu
faceu
facunu
fici
facisti
fici
fcimu
facistuu
fciru
Fattu
Facennu

E irisinni (andarsene), ci avevate pensato che fa:


I minni vaiu
Tu tinni vai
Iddu sinni va
Nuatri ninni iemu
Vuatri vinni iti
Iddi sinni vanu
mentre, volendo coniugare il passato remoto di doversene
andare (horribile scriptu!), vien fuori:
I mi nnapp a gghiri
Tu ti nnavisti a gghiri
Iddu si nnapp a gghiri
Nuatri ni nnappumu a gghiri
Vuatri vi nnavistivu a gghiri
Iddi si nnappiru a gghiri
in cui quel ggh giustificato soltanto da unesigenza eufonica.

e chi pi ne ha, pi ne metta.

188

DULCIS IN FUNDO

PIATTI E DOLCI TIPICI SICILIANIE DINTORNI


-Alivi ianchi: olive verdi messe in salamoia
-Alivi niuri: olive nere macerate con sale (anticamente nei
panareddi)
-Alivi rustuti: olive nere arrostite sulla brace (quando in ogni
casa cera una volta la conca piena di carbonella accesa per
riscaldarsi)
-Alivi scacciati: olive bianche schiacciate e snocciolate per essere
poi condite con sale, olio, aglio
-Aranciu paradisu: un particolare tipo di agrume, biondastro di
colore e molto dolce
-Astrattu: estratto, concentrato di pomodoro che si faceva in
casa, da consumare nei lunghi mesi invernali (assieme a tante
altre provviste)
-Bomboloni: tocchetti cilindrici di pasta morbida di zucchero,
avvolti in carta oleata dai tanti colori (erano i mastri dolciari
catanesi che li portavano a Biancavilla durante le feste principali,
specialmente per San Placido. I bomboloni erano posti in una
gran canestro di vimini e il bandenzatore, tra la folla li
reclamizzava, li vanniava come cardi e premufati).
-Brocculi ffucati: broccoli cotti a fuoco lento con aggiunta di
olio, sale, cipolla e uno spruzzo di vino
189

-Cacoccili ugghiuti: carciofi bolliti con aggiunta, tra le foglie, di


olio, sale, prezzemolo e aglio
-Cacoccili rustuti: carciofi cucinati sulla brace, debitamente
preparati con aromi vari (come sopra)
-Capunata o capunatina: piatto tipico a base di melanzane e
peperoni, arricchito con ingredienti vari: cipolla, sale, olio,
prezzemolo, pomodoro, patate
-Ciciri cotti: ceci abbrustoliti
-Ciciri a mazzu: ceci verdi ancora chiusi nel loro baccello,
attaccati ai rami, legati a mazzo
-Cimna: sferette di zucchero, piccole palline multicolori che in
genere decoravano e abbellivano i dolci (torte, mustazzoli, cicila)
-Cuzzoli friuti: frittelle di pane in pasta che potevano essere
condite con sale o con zucchero
-Favi cuciuli: fave facili alla cottura (ma ci si diceva anche per
gli altri legumi)
-Favi caliati: fave abbrustolite al forno (buone da sgranocchiare,
nel passatempo o dopo il pranzo, assieme ai ceci e alla
simenza)
-Ficu sicchi: fichi secchi spesso infilzati con un filo in una
resta
-Nzuddi: dolci croccanti con una mandorla affissa al centro che
si consumavano soprattutto in occasione della commemorazione
dei defunti
-Pani cottu: pane raffermo tagliato a pezzi e cotto in brodo o in
salsa (zuppa di pane)
-Pani cunzatu: pane appena sfornato condito con olio, sale e
pepe
-Pani dissapitu: quando stato messo poco o niente di sale
nellimpasto (per lo pi per una pura dimenticanza della massaia)
-Pani schittu: pane senza companatico (si suol dire: pani schittu
cala rittu)
-Panisimmula: pane di semola (tipo di farina)
-Pasta cruda: pane in pasta che, oltre ad essere infornata, poteva
servire per realizzare vari tipi di frittelle
190

-Pasta di mennula: dolce a base di mandorle e zucchero


-Pasta riali: detta pure martorana, dolce a base di mandorle e
zucchero a forma di frutta, variamente colorato

191

192

-Pasticcini: paste dalle pi disparate forme e dimensioni,


caratteristiche perch, per lo pi, riempite di crema e rivestite di
glassa
-Pipi rustuti: peperoni (rossi o gialli), arrostiti sulla brace
-Rasoliu: liquore dolce, aromatizzato in vari modi, con varie
essenze
-Ricotta: pu essere frisca, salata, nfurnata. Quella fresca
trova largo uso nella lavorazione di prodotti tipici siciliani
(cannoli, cassatelle, crispelle)
-Sardi a beccafico: pesci impanati e fritti, dopo aver tolto le
lische
-Sarsa de buttigghi: si tratta della conserva di pomodoro fatta
in casa e messa in bottiglie di vetro
-Scumuni: tipico gelato biancavillese che fatto nella sua parte
interna con tuorlo duovo dolcificato, spugnoso, mentre la parte
esterna fatta di cioccolato
-Spineddi: costicine di maiale. Carne con osso, buona per stufato
in salsa. Da non confonderli con i pira spineddi
-Tabbillini: piccole tabbelle, biscotti rotondi di pasta soffice
-Uova duri: uova sode, ma ci sono pure quelle ciruse ( la
coque)
-Viscotta cca liffia: biscotti ricoperti di glassa bianca o al
cioccolato. Famosi sono i biscotti bersaglieri
-Vinucottu: liquido denso ottenuto dalla cottura lenta di
fichidindia passati a setaccio. Serve soprattutto per preparare i
mastazzola
-Vitedda: quando si andava in macelleria si poteva chiedere
qualcuno dei seguenti tagli di carne bovina: ossochiatto
(scamone), tringa (lombata), vausa (noce), sfasciatura (fesa), costi
da longa (costate) e poi ancora carni di sacunna, lattuchedda e
tante altre feddi di carne. Per stiamo attenti a non confonderle
con altre feddi che significano chiappe!
193

Infine vi proponiamo (allinfinito!!) ALCUNI MODI DI


MANGIARE E DI BERE, cos come li abbiamo riscontrati nel
nostro territorio, in aggiunta a quelli gi riportati nel presente
Vocabolario (ghiuttiri, lliccari, rumuliari, mangiarisi na cona,
tummari, aviri a lupa, ecc.):
CALARISI = inghiottire un cibo, riempirsi lo stomaco. Si calau n
consu.
LLITRARISI = bere litri e litri di vino.
MUZZICARI = mordere, addentare.
NGRUPPARI = quando il cibo si blocca in un groppo nel suo
percorso verso lo stomaco.
NTRUMMARI = quando, per bere, con la bocca (a trumma) ci
attacchiamo ad una bottiglia.
PAPPARI = mangiare.
PIZZULIARI = assaggiare a picca a picca.
RUSICARI = sgranocchiare, rosicchiare.
SGUAZZARISI = riferito a quando ci si sciacqua la bocca.
SSAGGIARI = assaggiare una bevanda o una vivanda.
SPINNUSU (ESSIRI ) = quando si sente un languorino, il desiderio
di mangiare qualcosa.
SUCARI = succhiare. Un tempo si sucava anche luovo fresco di
giornata per tirarsi su per rinforzarsi.
TASTUNIARI = assaggiare un po qua e un po l.
VIVIRI = bere (ci riporta al latino bibere).
VIVIRI A CANALICCHIU = bere in una bottiglia senza poggiarvi
la bocca.

194

MISCELLANEA DI FRASI COLORITE, MODI DI DIRE,


BATTUTE DI SPIRITO, PROVERBI ECC. ECC.
Lo scopo di questo studio - ricerca non tanto quello di offrire una
raccolta esaustiva di modi di dire siciliani (a tale scopo gi ci sono
ottime pubblicazioni antiche e recenti, regionali e locali) ma quello di
cogliere, nella sua complessit e in una grande variet di moduli
linguistico-espressivi, la natura antropologica dei Siciliani nella loro
saggezza popolare, nel loro spirito ironico, nel modo caricaturale,
talora sarcastico, talora bonario, di cogliere i vari aspetti della
psicologia umana e della realt sociale, in modo particolare quella
biancavillese. Ci risulta, a tale scopo, che diversi proverbi sono sorti
e diffusi nel nostro territorio. Anche se bisogna dire che uno stesso
proverbio pu variare da una zona all altra. Questa raccolta di
proverbi, modi di dire, battute colorite, non segue una precisa e
preordinata classificazione. Appositamente non abbiamo voluto
seguire rigidi schemi di catalogazione. Si preferito offrire al lettore
unesposizione libera, apparentemente disordinata, del materiale cos
come, via via lo abbiamo ricercato e trascritto. Esso la
testimonianza dellagire umano volubile, multiforme, imprevedibile,
talora caotico e contraddittorio. E il riflesso di un mondo che luomo
cerca di comprendere e dominare, facendo leva sulla sua intelligenza
e sulla sua esperienza, fissando e trasmettendo (per molto tempo, per
via orale) un vasto campionario di precetti, codici di comportamento,
massime, per affrontare e superare, nei limiti del possibile, le
tempeste della vita, per godere al meglio dei piaceri che essa ci offre,
per rafforzare le nostre speranze.

195

CAVADDU LAPITIATU, CI LUCI U PILU


Talora chi mal visto ed oggetto di invidia, risulta fortunato.
PERSI I MULI E VA A CIRCARI I CAPISTRI
C chi si attacca alle piccole cose, trascurando le cose pi
importanti.
A PIGNATA CA E GUARDATA, NUN VUGGHI MAI
Se guardiamo sempre lorologio, il tempo sembra non passare mai.
U SCECCU ZZOPPU SI GODI U STRATUNI
Talora certe cose se le godono quelli a cui nessuno ci pensava.
PANZA CHINA FA CANTARI E NO CAMMISA NOVA
Mangiare mette allegria pi di ogni altra cosa.
FALLA COMU VOI, E SEMPRI CUCUZZA, SALI CCI NI
POI BBIARI NA VISAZZA
Se una cosa insipida o liscia, rimane tale, qualunque cosa
aggiungi per insaporirla, per renderla pi gradevole. In senso
figurato il detto riferito a chi rimane tale (in genere mediocre), pur
con tutti gli espedienti per apparire migliore.
NUN CE NENTI NTA NA CASA VACANTI
Quando la casa povera, vuota.
CCAMPA LOGGHIU SUPRA U MACCU
Questo lo fa una persona spilorcia .
TEMPU E MALTEMPU NUN DURA TUTTU U TEMPU
Prima o poi arriver il bel tempo, il tempo della serenit.
SPARA A CU VISTI E CCHIAPPA A CU NON VISTI
A volte prendiamo di mira una cosa o una persona, ma ne
acchiappiamo unaltra.
196

MMUTTARI U FUMU CCA STANGA


Quando ci avviene si chiedono cose impossibili.
A IADDINA CA CAMINA, SI NUN MANGIA, PIZZULIA
Chi si muove, chi opera, qualcosa la ottiene.
PISTARI LACQUA NTO MURTARU
Girare a vuoto, fare qualcosa di inutile. Insistere inutilmente.
CU SARVA PPU NNUMANI SARVA PP U CANI
Meglio godere oggi, di domani non c certezza.
I CHIACCHIRI SU CHIACCHIRI, MA U PUTIARU VOLI I
PICCIULI
Non si transige, quando compri qualcosa, ci vogliono i soldi. Non ci
si accontenta di parole, ci vogliono i fatti.
SENZA SORDI NUN SI CANTA MISSA E SENZA STOLA
NUN SI CUNFESSA
Per ogni cosa ci vuole il denaro.
PANI SCHITTU CALA RITTU
A volte anche senza companatico, si pu gustare il semplice pane.
A PECURA, PPI FARI MBE, PERSI U MUZZUCUNI
A volte meglio tacere, perch parlando si pu sbagliare. Meglio
agire che parlare.
SCECCHI E CARUSI, DIU LI UARDA
La Provvidenza pensa a tutti, anche a quelli meno provvisti.
RASPITI UNNI TI MANCIA
Grattarsi dove si sente il prurito. unimprecazione, uninvettiva
contro qualcuno. Interssati dei fatti tuoi.
197

FUIRI E VRIOGNA, MA E SARVAMENTU DI VITA


Si salvi chi pu anche in modo poco onorevole.
AMARU CU HAVI I RANNULI A VIGNA
Il vero disgraziato chi ha la grandine nella vigna, e in senso
figurato, chiunque si trovi in difficolt.
COSI DI MUZZICARISI I ITA
Mordersi le dita, per non aver raggiunto unobiettivo. Arrabbiature
insanabili.
DUMANI, I QUATTRU I CINCU
Domani, svelto, subito.
CI VOLI U STOMUCU DE MMASCARATI
Significa avere molta pazienza e sopportazione.
DARICI LOCCHIU
Controllare, vigilare (soprattutto quando si presume esserci un
pericolo).
SANTI E LIBBIRI (MMI NASCINU)!
Augurio ai bambini futuri, che possano nascere buoni e sani.
DACCI A UCI
Parlagli, fatti sentire, riscdilu!.
MARITITI, MARITITI CA BBENTI!
Col matrimonio si calmano i bollenti spiriti della giovinezza, si trova
finalmente un po di riposo, ci si sistema il cuore.
A VIRTU SUMA COMU LOGGHIU
La virt sale a galla come lolio.
198

CU PICCA HAVI, CARU TENI


Chi ha poco, quel poco che ha, lo tiene caro, lo apprezza.
U CANI CABBAIA, NUN MUZZICA
Spesso chi urla e sbraita troppo, non fa tanto danno.
DIU CI NI SCANZI E LIBBIRI!
Cerchiamo laiuto di Dio per liberarci dalle nostre difficolt. E uno
scongiuro contro i mali.
TESTA DI PORCU
Uno che ha la testa dura, testardo. Dicesi pure facci porcu.
UCCA DI SALIFIZZIU
Un maldicente, impenitente.
MORTU DI FAMI
Un nullatenente, un poveraccio.
NNACA PREULI
Un perditempo, un fannullone, un innocuo inconcludente, un debole.
PANZA DI CANIGGHIA
Una persona goffa.
PANZA DI SCECCU
Pancia grossa e poco cervello.
I SODDI FANNU VINIRI A VISTA MACARI A LORVI
I soldi sono capaci di ridare la vista anche ai ciechi: i miracoli del
denaro!
NUN SCUNCICARI U CANI CA DORMI
Meglio, talora, non insistere, non provocare chi poi ti pu dare
fastidio.
199

U PICCA MI BASTA, U TROPPU MASSUPECCHIA


Basta accontentarsi di poco, del giusto.
ESSERI NENTI MMISCATU CCU NNENTI
Per indicare un essere insignificante, una nullit.
A CASA CAPI QUANTU VOLI U PATRUNI
Anche una casa piccola pu contenere molte cose.
CHIOVIRI NZUPPILU NZUPPILU
Quando piove lentamente, tanto che il terreno si inzuppa pian piano.
SBRIOGNA MUGGHIERI
Un maldicente, anche della moglie. Un tipo che dice la verit su
tutto, anche quando si tratta della propria moglie. Un pasto mal fatto.
A TEMPU DI TIMPESTA, CALITI, CA PASSA A
DRAUNARA
Nella vita bisogna saper attendere, aspettando che passi la bufera, il
brutto tempo.
CU NESCI, RINESCI
Chi gira, si muove, trova la fortuna, si realizza.
LANTICU NAN SBAGGHIAU
un inno alla saggezza popolare.
N CASA PROPRIA OGNUNU E RE
A casa nostra ci sentiamo tutti padroni, pi sicuri. Possiamo decidere.
A PRUMISSA E DEBBITU
La promessa va mantenuta a tutti i costi.

200

MEGGHIU N AMICU NCHIAZZA, CA CENTUNZI NTA


SACCHETTA
Un amico vale un tesoro, pi dei soldi.
U MUSTAZZU LHA PURTARI U IATTU
Non di tutti essere autorevoli, importanti, solo pochi possono
permetterseli i baffi!
PIGGHIARI U SCURSUNI CCHI MANU DI LAUTRI
Ognuno, per conto proprio, deve fare la sua parte e non servirsi
dellapporto esclusivo degli altri. Sfruttare le situazioni a proprio
favore.
A FERRA NZIGNA, I CORPA NZIGNUNU A SCOLA, NO I
MAESTRI
Nella scuola (ma anche nella vita) simpara con sacrificio personale,
si insegna anche con maniere dure.
U SIGNURI CI MANNA I VISCOTTA A CU NON HAVI
DENTI (o ANGHI)
Il destino (o la Provvidenza divina) dona occasioni propizie a quanti,
magari, non hanno la possibilit o la volont di goderli.
CANIGGHIA, CANIGGHIA, CU A TROVA SA PIGGHIA!
E il ritornello di un gioco fanciullesco, quando i bambini cercano
per terra qualcosa, per impossessarsene.
CU ZZAPPA ZAPPA A SO VIGNA: CU BONA A ZZAPPA,
BONA A VINNIGNA
Chi lavora bene la sua vigna, vendemmia con ottimi frutti. Il terreno
rende se lavorato.

201

FARI CAPPATI DI LINUSA o anche FARI I MPACCHI


Un tempo si usavano medicamenti vegetali per lenire ferite,
tumefazioni o gonfiori. Si soliti dire: Si na cappata, per indicare
una persona impacciata, un fannullone, un peso inutile.
CU DI N SCECCU NI FA N CAVADDU, U PRIMU CAUCI
E DO SO
Se si sopravvaluta un somaro, una persona mediocre, si rischia di
avere amari contraccolpi.
MAZZAMAREDDU, CCU NA MAZZA N CODDU,
VATTINNI DI CCA, VA RUMPITI U CODDU!
Formula usata per scacciare le avversit atmosferiche e quelle della
vita.
U PISCI ROSSU SI MANCIA U PISCI NICU
I potenti e i ricchi prevalgono sui deboli e sui poveri.
SANTA MARGARITA, RUSSA A CRUSTA E JANCA A
MUDDICA
Preghiera che si diceva quando si infornava la pasta del pane, con
laugurio di sfornare un buon pane.
AVIRI NASU
E la capacit di chi se ne intende, di chi ha fiuto, di chi ha naso
finu.
CCA CUDA DI LOCCHIU
Guardare furtivamente con un colpo docchio quello che dovrebbe
passare inosservato. Guardare con invidia.
CU PO E NUN FACAMPA SCUNTENTU
Avr rimpianti chi, potendo fare una cosa, non si prodigato a
realizzarla.
202

A FIMMINA, PPI MARITARISI, HA PASSARI U STRITTU


(DI MISSINA)
Per sposarsi, talora, bisogna essere intraprendenti, uscire dal proprio
ambiente (soprattutto per certe donne, per es. quelle bruttine!).
A TEMPU DI CACAREDDU NUN CI VOLI U CULU
STRITTU
Nelle emergenze non bisogna tergiversare, ma intervenire subito.
TEMPU DI MAJU, I SCECCHI RAGGHIUNU
A maggio erano ridotti i lavori di campagna, anche gli asini
oziavano. Per scaramanzia in questo mese non ci si sposava e
neppure si compravano scope. Letteralmente: a maggio, in
primavera, gli asini cercavano sfogo.
CU MANIA, NUN PINIA
Chi maneggia o dirige o comanda qualcosa, non soffre, ha la meglio.
Si dice pure: Cu sparti nnhavi a megghiu parti.
NA CASA VALI PP I BONI VICINI
Il significato molto chiaro! La preziosit di un buon vicinato, con
cui almeno non litigare.
I SODDI FANNU SODDI, I PIDOCCHI FANNU PIDOCCHI
E stato sempre cos: i ricchi si arricchiscono sempre di pi, i poveri
restano sempre pi poveri.
ARBIRU CA NUN FRUTTA, TAGGHILU DI SUTTA
Per gli antichi lalbero doveva dare frutti per il sostentamento della
famiglia, se no, era meglio tagliarlo.
CU NNAPPI NNAPPI DE FESTI DI PASQUA!
Chi ha avuto, ha avuto dopo una festa, dopo una spartizione di beni.
Dopo di che non c pi nulla per nessuno. Beato chi se l saputo
godere; ormai tutto terminato.
203

A SQUAGGHIATA DA NIVI PARUNU I PURTUSA


Quando la neve si scioglie, appare il terreno nella sua nudit. In
senso figurato: prima o poi si manifestano le avversit della vita,
magari prima coperte o sottovalutate. A prima vista no, ma poi, con
la frequenza, appaiono i difetti.
CHIOVIRI A SUPPA VIDDANU
Quando pioviggina continuamente.
SIMPAIAU U MUNNU DAVANTI
Si dice quando una persona vuole strafare, fare tante cose in una sola
volta.
THANU A MMAZZARI NA JADDINA O JORNU!
Imprecazione, un po leggera, contro qualcuno, per quello che ha
combinato.
UNNI CE U LETTU, CE U RIZZETTU
Il vero riposo, la vera tranquillit si possono trovare solo nella
propria casa, nella famiglia.
VESTI N ZUCCUNI CA PARI N BARUNI
Una persona rozza, se ben vestita, pu apparire un barone, una
persona perbene, contrariamente a quanto si dice con un altro
proverbio (labito non fa il monaco). Vai alla sostanza, non badare
allapparenza.
VIDDANU N FESTA
Espressione dispregiativa contro chi, essendo una persona rozza, tale
rimane anche se si camuffa sotto abiti eleganti (da festa!).
MMUCCIARI U SULI CCU CRIVU
Non si pu nascondere qualcosa di evidente, che si vede
chiaramente, in modo trasparente.
204

DI DIU E DE VICINI NUN SI PO MMUCCIARI


Si pu nascondere qualcosa a tutti o a tanti, tranne che a Dio e ai
vicini di casa.
AMA A CU TI AMA, RISPUNNI A CCU TI CHIAMA
Quando c una corrispondenza di amorosi sensi tra due persone, c
pieno e reciproco accordo.
CU NUN LAVA, NUN SCIUCA
Pu asciugare i panni solo chi se li lava prima; come dire, pi in
generale: raccoglie chi semina.
AMURI NUN SENTI CUNSIGGHIU
Lamore segue la sua strada, non accetta consigli o ammonimenti da
nessuno.
SI SPARAU A CHIAPPIRA!
Ci avviene quando si compiuta una cosa importante, anche
osando, con intraprendenza. Il riferimento allo sbocciare del fiore
del cappero.
AMURI NUN SENTI DULURI
Per amore si disposti a sopportare qualunque sacrificio, qualunque
peso.
E DISTINATU CU SI LHA MANCIARI U PISCI DO
MARI
Certi privilegi o piaceri sono riservati solo ad alcuni, quelli pi ricchi
o potenti. Il destino non guarda in faccia nessuno; lo sa lui.
SACCU VACANTI NUN SI LLINCHI MAI
Quanto tempo ci vuole, quanta roba necessaria per riempire un
sacco vuoto (o uno stomaco vacante)?! Il termine vacanti inteso
pure come sfondato.
205

SHA RUMPIRI U CODDU!


Imprecazione furente per mandare alla malora una persona: che si
rompa la noce del collo! Che gli sovvenga una disgrazia.
CU SPUTA N CELU, N FACCI TORNA
Chi sputa in aria, la saliva gli cade addosso. In senso figurato: chi
impreca o si lamenta senza motivo, tutto gli si ritorce contro.
JETTA SANGU!
Possa dissanguarti! Possa morire! Maledizione contro qualcuno a cui
si augura il male estremo. Pu significare: me ne infischio di te!
MASTRU CONZA E GUASTA
Si dice di chi si prodiga a fare qualcosa ma non sempre ci riesce.
U RICCU QUANNU VOLI E U POVIRU QUANNU LLHAVI
Il ricco pu avere sempre tutto quanto e quando vuole, invece il
povero si deve accontentare di quel poco che ha. La potenza del
denaro e la difficolt del povero.
MARZU E PAZZU
Marzo pazzerello, lascia il sole e prende lombrello. Il tempo
molto instabile.
APRILI, NE LIVARI E NA MITTIRI
Si riferisce ai vestiti invernali (che possono ancora essere utili). Ad
aprile il tempo ancora instabile. Conviene cambiare abbigliamento
con prudenza.
MAJU, COMU VAJU VAJU (oppure: MAGGIU, ADAGGJU
ADAGGJU)
Bisogna svestirsi, in base al tempo, senza fretta.

206

GIUGNU E GIUGNETTU, SDIRRUBBITI D U LETTU


Ormai siamo in estate, a letto si ci deve stare poco (complice il
caldo).
NUDDU FA NENTI PPI NENTI
Il significato chiaro! Nellagire umano linteresse sempre
presente.
CURRITI TUTTI CCU ZZAPPA E ZZAPPUNI!
Quando c necessit o bisogno, opportuno correre, intervenire
subito.
MUNCI A PETRA CA NESCI U SUCU
E un paradosso: spremere una pietra per trarne il succo. Impossibile
chiedere ci che non si pu ottenere o dare.
CHIDDU CA E SCRITTU, LEGGIRI SI HAVI
Ci che scritto, legge; bisogna adeguarsi alle cose scritte o palesi.
Quod scripsi, scripsi (disse Pilato). Ormai la cosa fatta, nulla si pu
mutare.
CU SI MARITA STA CUNTENTU N GNORNU, CU
MMAZZA N PORCU, STA CUNTENTU N ANNU
Con una battuta di spirito si inneggia allabbondanza che deriva
dallammazzare un maiale, comera duso nelle famiglie contadine.
AVIRI LOCCHI CHINI E I MANU VACANTI
Si guarda soltanto ma non si in possesso di niente. Illudersi.
AVIRI A UTTI CHINA E A MUGGHIERI MBRIACA
Non si pu avere tutto nella vita. Scherzosamente, se la moglie si
ubriaca, la botte si svuota.
207

CASA MMIDIATA, SU NUN E POVIRA E MALATA


Se una casa oggetto di invidia, se non povera , malata. Cio
linvidia pu provocare o povert o malattia.
CU CANCIA A VECCHIA CCA NOVA MALANNU TROVA
Le cose vecchie sono sicure e affidabili, non si sa per le nuove,
apportatrici di imprevisti. Si consideri bene, prima di un
cambiamento.
CU I SOGNIRA NUN SI PO PIGGHIARI PINIONI
Non bisogna affidarsi ai sogni perch non possono garantire verit e
promesse sicure.
TESTA CA NUN PARRA SI CHIAMA CUCUZZA
Chi non parla, non interviene, non partecipa (quando necessario
farlo), non una testa pensante.
LACQUA E PRONTA E U PORCU NUN SASCIA
Mentre lacqua bollente pronta per spelare il porco, il porco non si
trova, non c. Questa battuta rivolta a chi manca ad un
appuntamento importante.
CU HAVI CCHIU SALI, CONZA A MINESTRA
Chi ha pi saggezza, sistema ogni cosa (soprattutto nelle occasioni
pi controverse).
QUANNU AMURI VOLI, TROVA LOCU
Quando lamore forte, esso trova la sua realizzazione.
CU E FISSA RESTA A SA CASA
Nella vita bisogna essere intraprendenti e spregiudicati, se no, meglio
restare a casa (cio non si realizza).

208

NUDDU TI PIGGHIA SI NUN TI RASSUMIGGHIA


Un uomo e una donna si incontrano sulla via dellamore se hanno
rassomiglianze di carattere e di sentimenti. Interessi comuni creano
comunione.
HA GRIDARI U OI E GRIDA ARATU
Si deve lamentare non laratro ma il bue che lo tira. Cos spesso nella
vita brontola chi non dovrebbe brontolare.
LOMO E CACCIATURI
Luomo definito un cacciatore di donne: spesso per luomo
motivo di vanto.
PARRARI A BACCAGGHIU
Parlare a vanvera o con sottintesi.
I ITA DA MANU NUN SUNU TUTTI GGUALI
Gli uomini non sono tutti uguali perch sono tante le differenze
socio-economiche tra luno e laltro.
CU HAVI MUGGHIERI BEDDA SEMPRI CANTA, CU
HAVI DINARI PICCA, SEMPRI CUNTA
E un inno gioioso alla bellezza e allamore, in confronto ai quali i
soldi non contano (ma il poveraccio conta e riconta sempre i suoi
pochi denari).
FARI U FISSA PPI NUN PAARI U DAZIU
Cercare ogni scusa, ogni espediente per non pagare, per non
assumersi le proprie responsabilit, per non compiere i propri doveri.
U PISCI FETI DA TESTA
Le colpe pi pesanti vengono addebitate a chi si trova pi in alto, a
chi (politico o dirigente) ha le maggiori responsabilit.
209

PANZA, POVIRA PANZA, SU NUN CI PENZU IU, NUDDU


CI PENZA
Per soddisfare il nostro appetito, dobbiamo pensarci noi, e cos per
ogni altra cosa che ci interessa direttamente.
FINIU A CU PIGGHIA, PIGGHIA
Si dice quando ognuno tende ad accaparrarsi di qualcosa, quando
tutti corrono, precipitosamente, al proprio personale interesse.
GIRARI LARCA E LA MERCA
Quando si va in ogni dove, quando si gira da un posto allaltro, da
una citt allaltra. N.B.: la merca pu essere La Mecca? Grande
curiosit e intraprendeza specie alla ricerca di un prodotto.
SI FICIRU I FICU (oppure I PIRA)
Per dire che arrivato il momento giusto, quando la situazione
matura. Quando si arrivati ad una conclusione.
MUZZICARISI I ITA
Mordersi le dita, quando uno si pente, si rammarica di non aver agito
bene, di non aver saputo sfruttare una occasione.
MUZZICATA DE LAPI
Cos si definisce una persona arrabbiata, infuriata, quasi come
fosse stata punta dalle api.
MANCIA PANI A TRADIMENTU
Si riferisce a chi mangia e vive a sbafo, a spese di altri, facendo il
fannullone, lo scansafatiche.
CU FUTTI FUTTI, DIU PIRDUNA A TUTTI
Il perdono divino pu essere esteso a tutti, anche per chi sbaglia o
commette atti impuri. Noncuranza nei doveri morali, licenza per
ogni cosa.
210

PISCIARI FORA DO RINALI


Uscire fuori dalle regole, allargarsi troppo, debordare, come quando
si orina fuori dal rinali (vaso da notte).
DUNNI MI CHIOVI, MI SCIDDICA
Se la pioggia mi bagna, non me ne curo, essa pu scivolare su di me.
Si dice di un uomo che rimane indifferente di fronte a certe situazioni
(fregandosene).
PANZA CA NUN SI LLINCHI MAI
Non si riempie mai lo stomaco di chi insaziabile, ingordo.
CASCARI DA NACA
Cadere dalla culla (naca) e farsi male. Si dice di una persona che
ragiona poco, che ha la testa malata, che un ingenuo.
LOCCHI A VIA E I MANU E VERTULI
E necessario stare attenti ai propri interessi, evitando distrazioni.
VASARI N TERRA
In segno di umilt e di riconoscenza, si bacia la terra che ci ospita, si
ringrazia riconoscenti per quello che noi abbiamo od otteniamo. Per
scampato pericolo o beneficio ottenuto.
LUSTRU DI PARADISU
Espressione che si usa per evidenziare lo splendore, la magnificenza
di una persona o di una cosa, ma intravista. Benessere stentato.
NUN SEMPRI RIDI A MUGGHIERI DO LATRU
Non sempre le cose vanno per il verso giusto, figurarsi per la moglie
di un ladro.
CASCARI DE NEULI
Si dice di uno che appare fuori dal mondo, stralunato, che fa finta di
non sapere e di cadere dalle nuvole.
211

CASCARI DO CELU
Quando allimprovviso ci sopraggiunge una cosa gradita, inaspettata
e magari non frutto del nostro lavoro. Si dice pure cascari di lariu.
NATALI CC U I TOI E PASQUA CCU CU VOI
Come passare le feste secondo antiche usanze. Natale in famiglia,
Pasqua fuori, con amici.
SI VOI FAVI CARRICANTI, HA SIMINARI A SAN
MARTINU E TUTTI I SANTI
Invito a seminare le fave allinizio del mese di novembre per avere
poi un buon raccolto di fave cariche, piene.
DARI VERSU
Sistemare, indirizzare, preparare.
CIRCARI FINOCCHI I TIMPA
Cercare qualcosa di sfizioso ma anche cercare scuse o avventure.
PASSARI
Essere promossi, specialmente a scuola o in qualche concorso.
PASSARI DI SUTTA U BANCU
Essere bocciati. Al tempo di Roma i vinti venivano sottoposti a
passare sotto il giogo.
U SAUTU DA VECCHIA
Pu saltare una vecchia? Difficile riuscirci, difficile ottenere cose
impossibili.
TEMPU A LEVA E METTI
Lo si dice quando il tempo discontinuo, tra una pioggia e laltra.

212

ESSIRI A MORTI SO
Il meglio nel gusto, quando una pietanza ben cucinata, quando
rappresenta il piatto ottimale.
DI SCOLA NUN NI MANCIA
Si dice per un ragazzo svogliato, quando non interessato allo
studio. In generale significa non gradire.
CHIU MULI CI SUNU, CHIU CAPISTRI CI VOLUNU
Tutto aumenta, si accresce con laccrescersi della situazione di
partenza. Diremmo pure: Tanti acchietti, tanti buttuna.
CIRCARI A UGGHIA NTO PAGGHIARU
E ardua limpresa di chi cerca cose impossibili, in contingenze
complicate, come cercare un ago nel pagliaio.
TANTI SU I CCHIANATI E TANTI SUNU I SCINNUTI
Nella vita ci sono salite e discese, momenti difficili e momenti
favorevoli.
MANCIARI FUMU, NEGGHIA E SGRUSCIU DI CARRETTU
Lo si dice per chi mangia tutto, anche le cose pi insolite e strane, in
modo insaziabile.
U SINTIMENTU E N FILU DI CAPIDDU
La mente umana , talora, precaria, volubile, un niente.
FICHITI E FICHITEDDI
Essere molto amici e vicini, como sono strettamente connesse le
varie parti (piccole e grosse) del fegato.
SA NNA CALARI A MUNTAGNA
Imprecazione che si esprime in un momento di rabbia e disperazione,
quando una persona arriva ad augurarsi persino la distruzione di tutto
e di tutti, con lesplosione violenta dell Etna.
213

FIGGHI E PITIGGHI
Quando ci sono i figli ci sono pure i capricci e le preoccupazioni per
essi.
METTIRI U SCIUPIGGHIU
Mettere scompiglio, provocare una lite.
L ACQUA CA SPARTI A CENTU VADDUNA, NUN FA
NUDDU CUNTENTU
Quando un patrimonio, una eredit si divide fra tanti pretendenti,
nessuno contento, perch ognuno ne vorrebbe di pi.
U UADAGGHIARI MPICCICA
Lo sbadiglio si trasmette da una persona allaltra (e non solo lo
sbadiglio, ma anche tante altre cose).
NUN MA SENTU!
Non sono capace o disponibile.
LASSARI NZINGA
Lasciare le prove, il segno.
MASCULI CCU MASCULI, FIMMINI CCU FIMMINI
Il proverbio evidenzia leterna separazione dei due sessi.
QUANNU U JATTU NUN CE, I SURGI TRIPPANU
Quando assente il padrone, i subalterni godono e non lavorano.
RUMPIRI I BRIGGHIA
E come dire rompere le scatole; quando cadono i birilli, tutto un
casino.
DAMMI TEMPU CA TI PERCIU (o TI SPURTUSU)
E lequivalente di un proverbio latino: Gutta cavat lapidem. Col
tempo si raggiunge lobiettivo, solo questione di tempo.
214

SUTTA A PAGGHIA SI FANU I SORVI


Le sorbe maturano sotto la paglia. In situazioni favorevoli ogni
progetto arriva a realizzazione.
U MARI E SALATU
Quando una cosa costosa e/o irraggiungibile.
MMAZZARI U TEMPU
Passare il tempo, farlo trascorrere, spesso inutilmente.
NISCIRI LUGNA
Si dice per chi appare spregiudicato, avveduto dietro unapparente
modestia.
U CHIANTU D A BUTTANA
E il pianto ipocrita, non credibile di una persona che finge, recita per
raggiungere i suoi scopi particolari. Ravvedimento falso, lacrime di
coccodrillo.
CCU LACQUA E CCU LU VENTU
Operare intensamente anche quando sono avverse le condizioni
atmosferiche, ambientali, sociali.
CIANCIRI CCU N OCCHIU
Si verifica ci quando una sofferenza, un sacrificio, sono ridotti,
sopportabili (si dice per consolazione).
CIANCI E DDATTA
Come quando un bambino, al tempo stesso, piange e ciuccia dal seno
materno il latte. In senso figurato si dice di chi, per un verso si
lamenta e poi, per un altro verso, gode, si accontenta.
AMARA A CCU HAVI BISOGNU
E brutta cosa trovarsi in una triste necessit.
215

PIGGHIARI A LUNA NTO PUZZU


Quando si ottiene o si desidera avere una cosa impossibile,
irraggiungibile.
DURU COMU LOVU
Si dice di una persona testarda che ha la testa dura ma anche un
carattere ostico.
NIURU CCU NIURU NUN TINGI
Si usa in senso figurato per dire che due cose simili non si accordano,
si oppongono.
AMARA A CCU NUN CI HAVI A NUDDU
E brutto essere soli, meglio avere nella vita qualcuno che ci stia
vicino e che ci aiuti.
DI LUNI NUN SI PARTI E NUN SI FUI
Per scaramanzia si consigliava di non intraprendere viaggi il luned e
neppure tentare la famosa fuitina. Si collega a questo proverbio un
altro simile: Luni rudduluni. Come dire: non fare nulla di avventato,
riflettere prima di agire.
SARVA A PEZZA PP U PURTUSU
Si conservi una pezza che servir dopo per rattoppare un buco. In
senso figurato il proverbio vuol dire che, prima o poi arriver il
tempo per una risposta opportuna, per soddisfare una vendetta. Chi
la fa, laspetti.
PENZA A DIU oppure CI PENZA DIU
Si lascia tutto alla volont divina, ci si affida ad essa, soprattutto nei
momenti pi difficili.
SI PERSIRU I TRACCI
Si sono perse le tracce di un qualcosa, di un fatto, di una persona.
216

TTACCARISI O TRAM
Arrangiarsi. Chi (soprattutto ragazzini spericolati) non potendo salire
su un tram, trovava lespediente di attaccarsi alla parte posteriore del
tram, mentre esso si avviava a partire.
MI CURCU NTA PAGGHIA
Chi spensierato, pu fregarsene di tutto e di tutti, dormendo
tranquillamente in quel letto di vecchi tempi. Mi disinteresso.
I RANNULI A VIGNA, CU LHAVI SI PIGGHIA
I guai della vita se li sopporti chi ce li ha.
CUMANNARI JE MEGGHIU DO FUTTIRI
Il comando d pi soddisfazione di qualunque altra cosa (sesso
compreso!).
CU PIGGHIA PPI PRIMA, PIGGHIA PPI DUI
In ogni cosa chi prende per primo liniziativa, chi si d da fare, chi
prende per primo la sua parte, ottiene spesso il doppio (o la parte
migliore) rispetto agli altri.
CU JE SAZIU, NUN CANUSCI DIUNU
Chi sazio, chi ricco non pu comprendere chi in difficolt, non
conosce la povert e la sofferenza.
ACEDDU DI NIDIRU
Si dice di una persona debole, indifesa come luccellino che sta
ancora nel nido, che non ha preso ancora il volo.
CASCARI DO CORI
Non voler bene pi ad una persona, per lo pi, per una malefatta
ricevuta.

217

VAI A JUCARI CCH I PICCIRIDDI


Per sminuire qualcuno e considerarlo come un bambino. Come dire:
sei un ingenuo!
A FIMMINA NNI SAPI UNA CCHIU DO DIAULU
C unaltra variante di questo proverbio: CC A FIMMINA NUN
CI PO MANCU U DIAULU.
Nellimmaginario collettivo il diavolo ne combina di tutti i colori,
imprevedibile. Ma per i maschi la donna supera lo stesso diavolo.
FATTI U PIDUNI!
Per sminuire il ruolo e la dignit di una donna, la si invita a fare la
calza, come facevano le nostre nonne. Ma anche: bada alle tue cose,
togliti di mezzo, vai a curare le tue piccolezze.
DDOCU CASCAU U SCECCU
Siamo arrivati al punto, alla evidenza. Lasino cade quando non ce la
fa pi, quando sfinito, quando arrivato al capolinea. Per dire che
uno ha sbagliato.
SU PENI RANNI!
Con grande amarezza si evidenziano le grosse sofferenze della vita.
MEGGHIU SULU CA MALI ACCUMPAGNATU
Invece di avere cattivi compagni meglio essere soli. Ironicamente
detto per sfuggire a qualcuno.
OGNI FICHITEDDU I MUSCA E SUSTANZA
Si dice pure in italiano: Tutto fa brodo, niente superfluo. Anche una
piccola cosa pu servire.
LHAI SARVATA COMU A RACINA DI PPENNIRI
E un ammonimento per ricordare a qualcuno che, prima o poi,
arriver la risposta giusta.
218

PETTINA U CANI
Uno che non ha niente da fare, si passa il tempo a pettinare il cane:
una persona sfaccendata.
A PIGGHIA CC A PEZZA
Una persona troppo formale e delicata, che non si vuol sporcare le
mani per nessun motivo, una persona matelica, che usa i guanti
per prendere ogni cosa.
CAUZI LENTI
Un tipo disordinato, bracalente, fessacchiotto.
SCIATU PERSU!
E lo sfogo di chi ritiene sia fiato sprecato parlare o trattare con
qualcuno.
U MUNNU E STORTU!
Imprecazione contro il destino, contro le vicende umane non
favorevoli.
SARVARI I SORDI SUTTA U MADUNI
Una volta i soldi venivano conservati o nascosti in qualche segreto
nascondiglio, magari sotto i mattoni. Pi in generale la frase viene
rivolta a chi troppo parsimonioso, a chi restio a spendere e pensa
solo ad accumulare la roba, a non investire.
PANZA E PRISENZA
Si rivolge questa battuta a chi cura laspetto esteriore od anche a chi
non possiede tanto se non lapparenza.
AVIRI NTO CORI
Amare profondamente qualcuno.

219

RISTARI N CALIA E N CAMMISA


Chi rimane nudo e crudo, senza nessun patrimonio.
A CAMPANA SU NUN E TUCCATA NUN SONA
Perch qualcosa accada, deve esserci una causa.
LAVATA I FACCI
Quando si fa ipocritamente qualcosa ad una persona. Si dice pure
facci fara, quando una persona si mostra lafannariu,
eccessivamente complimentoso.
CU CERCA A FURTUNA N CASA A TROVA
Spesso la fortuna a portata di mano, per non sempre ci si rende
conto.
U TEMPU SI TINGIU DI NIURU
Quando si intravedono le prime avvisaglie di una tempesta e il cielo
molto nuvoloso, quando incombono le avversit della vita.
METTIRI A JATTA NTO SACCU
Si dice quando si vuole incastrare qualcuno, quando si sottomesso
qualcuno con linganno.
U MUNNU HA STATU E IE COMU I CORNA DI DAN
PEPE
Il mondo strano, non cambia mai, sempre lo stesso, con tutte le
sue stranezze, grandi e piccole.
CU CAMPA VECCHIU SI FA
Con lavanzare dellet, tutti diventiamo vecchi (inesorabilmente!).
U MALU FERRU SI MANCIA A MOLA
In senso figurato, il malvagio manda in rovina ogni cosa.
220

U MANCIARI PORTA U VIVIRI


Mangiando mangiando viene lappetito e si beve. Si fa una cosa
perch preceduta da unaltra.
CU CCI PPENNI A CAMPANA O JATTU
Riprende la frase unantica favoletta: i topi escogitano come
prevenire larrivo del gatto mettendogli un campanello al collo. Ma
chi si azzarda ad avvicinarsi al gatto? Nessuno. E allora: chi si
prende la responsabilit nel fare qualcosa di rischioso?
DO MORTU E DO VIVU SI NI PARRA TRI JORNA
In ogni cosa (compresa la durata del lutto, di tre giorni, come da
vecchia usanza) tutto passa e se ne va, dopo un certo periodo.
ARRA E LARRA CCHI TOI E LASSA STARI I VOI
Il simile pratichi col simile.
A MORTI NUN CANUSCI PATRUNI
La morte non risparmia nessuno, nessuno pu sottometterla. I mali
spesso arrivano inopinatamente.
A MALA ERVA NUN MORI MAI
Certe erbacce (le persone malvagie) non si estirpano facilmente,
resistono sempre, pronte a fare del male.
CU PRIMA RRIVA, PRIMA MACINA
Non solo al mulino, ma anche nella vita, chi arriva primo servito
primo.
TRIULU NZIGNA A CIANCIRI
Le sofferenze, le angosce abituano luomo al pianto e lo rendono pi
forte nellaffrontare tutte le vicende umane.
CU SI VARDAU SI SARVAU
Meglio prevenire per salvarsi (non solo dalle malattie!).
221

FATTI A NOMINA E VA CURCHITI


Una volta che si diventa famosi, la fortuna segue chi, poi, si adagia
nel suo lavoro.
PIGGHIARI U SCURZATURI
Nella vita si portati a scegliere, per comodit od opportunismo, le
scorciatoie.
CU NASCI TUNNU, NUN MORI QUATRATU
Cu nasci stortu, resta stortu. Non si cambia il carattere
SPAGGHIARI PP U LIVANTI
Quando le vicende umane vanno male e il vento non favorevole:
inutile agire.
LOMU INTRA FETI
Secondo le vecchie usanze le donne stavano a casa, gli uomini
uscivano fuori, in piazza, nei circoli: a casa, come se, stessero male.
CCAPPIDDUZZU PAGA A TUTTI
Il benestante (quello che si distingueva perch portava il cappello,
mentre quelli umili indossavano la coppola) era quello che, nelle
varie situazioni, sborsava i soldi, pagava e accontentava tutti.
AMARA U VIDDANU CA TALIA U CELU
E inutile guardare sempre il cielo per scrutare il tempo. E una paura
che fa male.
SA NISCIU DA MANICA
Quando una persona sinventa una cosa, come il mago, fa uscire
dalla manica qualcosa di magico ed irreale.
ROBBA LARTI E METTILA DA PARTI
Nella vita bisogna industriarsi, migliorarsi, imparando sempre,
perche pu servire in futuro.
222

N A GIRARI, CA SI BRUSCIA
Non voltare la situazione, non raggirarla, perch si rovina, perch si
scopre la verit.
OGNI LIGNU HAVI U SO FUMU
Ogni uomo ha i suoi pregi e i suoi difetti.
CU SI SIDDIA SI MARITA
Si dice pure: marititi ca bbenti. Il matrimonio rende luomo pi
tranquillo, meno insofferente. Perci per chi insofferente il
matrimonio pu essere un ottimo rimedio.
AMARA A CU SI FA SUPRANIARI
E brutto farsi sottomettere da altri.
BONANOTTI E SUNATURI
Quando si alla fine di una serata, di un avvenimento per cui si
salutano anche gli intrattenitori. Saluto finale ironico.
FATTI U GIRU DE SANTI
Si dice quando si vuole allontanare o cacciare qualcuno, invitandolo
a farsi un bel giro largo (come quello che fanno i Santi durante le
processioni).
AVIRI U CRAUNI VAGNATU
Quando si fa notare a qualcuno che si risente perch gi cosciente di
essere colpevole.
U FRIDDU TRASI NTE CORNA DO OI
Quando c troppo freddo, esso entra anche nei punti pi reconditi.
ESSIRI N PEZZU DI PANI
Essere una persona talmente buona da essere paragonata ad un pezzo
di pane genuino.
223

NAN SA FARI ABBU E MARAVIGGHIA


Non bisogna manifestare meraviglia o scherno perch certe
situazioni sgradevoli e non, possono capitare a chiunque.
PIZZICA A MUTA
Una persona che morde senza tanto clamore o critica in maniera
subdola.
MANCU LI CANI!
Certe sventure non si augurano a nessuno, neanche ai cani.
Sventurato!
OGNI ACQUA LEVA SITI
Pu spegnere la sete anche un piccolo sorso di acqua, anche una
piccola cosa pu essere di conforto per luomo.
CASCARI COMU NA PEZZA
Quando si cade tutto dun pezzo, rovinosamente, come disse Dante:
come peso morto cade.
IRI A LUGNU DO PEDI
Trovare completa soddisfazione, massimo godimento, che arriva fino
allestremit del corpo.
RATTITI CCU A RATTALORA!
E una imprecazione contro qualcuno: che possa grattarsi con la
grattugia. Mi infischio di te.
OGGI NUN E JURNATA PPI FARI CANALI
Oggi non la giornata ideale per compiere un atto, un fatto.
NUN SUGNU SACCU CA MI SDUACU
Non mi precipito tutto in una volta, non dico subito tutto ci che
devo dire, non sono come un sacco che, capovolto, in un attimo si
svuota.
224

I NOSTRI CUTEDDA NUN TAGGHIUNU


Quando due contendendi di pari forza o valore si contrappongono
nessuno la spunta sullaltro.
U TEMPU STRAZZAU
Quando il cielo nuvoloso si apre al sereno e il maltempo si allontana.
Dicesi pure: U tempu ddrizzau.
A CEDDU NTA IARGIA O CANTA PPAMURI O CANTA
PPI RAGGIA
Latteggiamento delluomo , a volte, contraddittorio e ambiguo. Pu
cantare per amore o per nascondere un disappunto.
U SCIUMI TIRA PETRI
Luomo, nelle difficolt, travolto dalle tempeste della vita cos
come un fiume in piena.
ESSIRI SUTTA SCUPA
Essere controllato.
NISCIRI FORA DO BURDUNI
Uscire fuori dal seminato. Come anticamente lacqua travasava
abbeverando negli agrumeti se il bordone era malfatto.
BBIARISI NA PETRA ARRERI U COZZU
Infischiarsene, di tutto.
MANCIA DO TO MANCIA, CA DO TO NUN CE NE
NENTI
Quando una persona offre come suo un qualcosa che aveva gi
ricevuto in dono da un altro: in pratica di suo non c niente in quel
che d, in quel che mangia.
AVIRI A CAMPA (oppure A MALA CAMPA)
Non stare mai fermi.
225

NEULI STRAZZATI
Nuvole spezzettate, squarciate, quando, dopo un periodo di intensa
nuvolosit, il cielo incomincia a schiarirsi.
PARRARI CCU I SPIRDI
Indovinare, parlare con gli spiriti.
CU ROBBA NI FA UNA, CU E RUBBATU NI FA CENTU
Il ladro, quando deve rubare, fa una sola pensata, ha un preciso
obiettivo, chi derubato fa mille ipotesi.
CI CALAU A CUDERA
Si dice cos quando si d una risposta severa a chi aveva osato
parlare a sproposito.
FARISI A CRUCI
Spesso il commerciante, ad inizio di giornata, alla prima vendita, in
segno di augurio e di ringraziamento, si fa il segno della croce,
ripetendo ad alta voce questa frase.
PIPITA NTA LINGUA!
E una imprecazione di disappunto contro una persona augurandole
un malanno, proprio nella lingua, per dire anche: Taci, stai zitto!
TRASCINATU D A LAVINA
Un poveretto travolto dalle tempeste, disgrazie della vita, cos come
quando lacqua piovana tumultuosa trascina ogni cosa.
I SODDI VANU E VENINU
E un invito a non curarsi se si spendono i soldi, tanto essi cos come
escono, allo stesso modo ne entrano altri.

226

ESSIRI NA FURAMI
Mangiare tutto in modo famelico, cos come quando certi insetti o
animali selvatici attaccano certi ortaggi, fino a spogliarli di tutte le
foglie.
PIGGHITI I PUPI E VATTINNI
E un invito ad andarsene, dopo aver preso le proprie masserizie.
Finito lo spettacolo dei pupi siciliani, si diceva cos, con ironia, al
puparo.
BBIARISI A GNUNI
Mettersi allangolo, si dice di una persona che si mette in disparte,
certe volte per difficolt economiche o imprevisti fisici.
AVIRI I VERMI NTO CULU
Essere irrequieto, non stare mai fermo.
PULICI VENTRI VENTRI
E come essere assalito dalle pulci, si dice di uno che si muove in
continuazione o che cerca cavilli futili per ogni cosa.
FATTI QUATTRU PASSI!
Quando si invita qualcuno ad allontanarsi, perch insopportabile o
fastidioso. Vai, smamma!
SPIRIMINTARI I POSPIRI I CIRA
Ci si rivolge cos ad uno che ha trovato o inventato, a modo suo,
qualcosa di nuovo di originale, ma che di nuovo o di originale non ha
nulla.
MERRI E MARVIZZI
Si tratta di piccoli uccelli molto comuni dalle nostre parti (merli e
tordi): quando si prendono, si raccolgono cose varie e comuni.
227

NISCIRINI N TERZU COMU U VINUCOTTU


Quando da una situazine si ottiene qualcosa in maniera ridotta, cos
come quando si ottiene il vinocotto dopo una lunga bollitura che d
un liquido molto denso e ristretto.
DARICCI MMASTA
Controllare, essere capace.
N PULICI ALLANCA (PIGGHIARI)
Spassarsela, oziare, alla ricerca del nulla, del superfluo.
SENZA LASSARI SPICA ARRERI
Esere attivi, operosi senza trascurare niente.
FUDDA E MALA VINNITA
Troppa folla, troppi curiosi ma poca vendita.
METTITI U CULU AMMODDU
Impegnati in prima persona, assumiti le tue responsabilit.
HAVIRI RUPPA I SCIOGGHIRI
Avere problemi da risolvere.
O CARU VACCI E O MIRCATU PENSICCI
Le cose buone costano ma rendono per quello che costano.
HAVIRI DINARI A CUNTARI
Avere buone possibilit economiche.
PIGGHIARI A STRATA DACITU
Intraprendere una brutta strada, coltivare cattive abitudini.
IUCATURI NUN IUCARI, PERDI LARMA E LI DINARI
Il gioco dazzardo una malattia, un brutto vizio che fa perdere non
solo i soldi ma anche la serenit.
228

CODDU I MULU
Si dice di una persona poco generosa, poco disponibile, insensibile.
IAZA CA TROVI
Conserva, risparmia perch domani potr servirti, o averne bisogno
(Iaza ca servi).
SULITA, SANTITA: DICEVA MA PA
Essere soli pu essere una cosa positiva, utile, giovevole.
NUN SI BONU MANCU PPI FARI U ZUZU
E rivolto questo modo di dire a chi un essere imbelle, inutile, che
non serve, non giova a niente e a nessuno.
PIGGHIARI NA CANTUNATA
Prendere un abbaglio.
CAMINA VIOLU VIOLU
Cammina lungo un percorso ben preciso, senza svicolare per non
perdersi. Camina banchina banchina! Erano le mamme premurose
che raccomandavano ai propri figli di essere prudenti quando essi
andavano a scuola o facevano qualche servizio.
A MORTI BUTTANA (MMI TI PIGGHIA)!
E una imprecazione che si pronunzia quando una cosa storta e
quasi quasi si augura la morte ad uno sciagurato (ma non sempre la
morte arriva quando la invochiamo noi per qualcuno!).
MACARI I PULICI HANNU A TUSSI
Una variante di tale motto : MACARI U SALI FA I VERMI
Spesso commiseriamo certe persone che pretendono di fare cose al di
sopra delle loro capacit.
SI UTARU I TOPPULA
Si sono capovolte le situazioni.
229

APPOI IE PARENTI DI MAI


Appoi videmu, Appoi si ni parra: un modo per rimandare
sempre, magari quella cosa non si far mai.
A BBONA A BBONA
Quando si agisce alla chetichella, sotto sotto, senza dare nellocchio.
Dicesi pure: A muta a muta.
STUIARISI U MUSSU
Quando si termina di mangiare ci si asciuga la bocca e cos si dice
quando una certa situazione finita, quando si invita qualcuno a non
insistere perch ormai tutto stato deciso, tutto stato definito.
NESCI MARVA E TRASI LARDICA
Da un male allaltro, non c da scegliere tra due erbe non
commestibili (per alcuni esse oggi sono mangiabili).
LOMU PPA PAROLA, U OI PP I CORNA
Ognuno mette a disposizione le proprie qualit. Luomo vale se
mantiene la parola data.
I UAI D A PIGNATA I SAPI SULU A CUCCHIARA CA
RIMINA
Le cose pi intime, pi segrete, pi profonde le pu conoscere solo
chi le vive, chi ne sta dentro.
CALITI IUNCIU CA PASSA LA CHINA
Quando siamo investiti dalle calamit opportuno sopportare
aspettando che arrivi il bel tempo.
MITTIRISI O PASSU
Adeguarsi.
230

NA COSA CCA SCOCCA


Una cosa fatta bene.
NICHI, PENI NICHI, RANNI, PENI RANNI
I figli, sia quando sono piccoli, sia quando sono grandi, danno
sempre problemi.
AVIRI A MORTI NTE ROBBI
Trovarsi in brutte acque, in situazioni disperate.
CU N ACCETTA, NUN MERITA
Bisogna accettare quello che ti offrono, non bisogna mostrarsi
superbi.
FRICARI MUSSU MUSSU
Offrire qualcosa ad uno che non ne interessato.
CCHIU HAVI E CCHIU VOLI AVIRI
Luomo insaziabile, vuole avere sempre di pi, non si accontenta
mai di quello che ha.
UNNI LASSAU I SCARPI U SIGNURI
Per indicare un posto isolato, remoto, arretrato. Pure Carlo Levi ci
parla della Lucania come un posto dove non arrivata la civilt:
Cristo si fermato ad Eboli.
OGNI SCERRA E PPA CUTRA
Luomo si prodiga, litiga, si affanna per ottenere sempre qualcosa di
pi (a cutra rappresenta la dote, il corredo, la roba).
U PORCU SI NSONNA A GHIANNA
Ogni uomo sogna e vuole perseguire i suoi progetti in base alle sue
qualit, alle sue capacit. Per il maiale la ghianda il massimo del
godimento.
231

A FIMMININA
Alla maniera di una donna. Secondo antiche tradizioni misogine la
donna era considerata inferiore alluomo e perci non poteva
ragionare o comportarsi alla maniera di un uomo.
U MANCIARI E DI RAGIUNI, CU MANCIA A BISTA, CU
MANCIA A MMUCCIUNI
Mangiare una necessit, c chi lo fa apertamente, c chi cerca di
nascondersi, di sentirsi superiore.
CU LEVA U PANI O NUTARU LU LEVA E SO FIGGHI
Andare dal notaio significa fare un atto, comprare, quindi sono
benedetti, ben spesi i soldi per il notaio perch sono un investimento
per i figli.
VIGNA, TIGNA
Il lavoro , in genere, duro e spesso non rende.
VAGNARISI PRIMA DI CHIOVIRI
Lamentarsi ancor prima che accada qualcosa, reagire anzitempo.
A QUARTARA CA VA A FUNTANA, TORNA VAGNATA
Quando si compie una azione, si lascia il segno di quel che si fatto.
SUPRA A CINQUANTINA (SESSANTINA, SETTANTINA),
N MALI OGNI MATINA
Ad una certa et i malanni sono giornalieri.
QUATTRU ITA I COZZU!
Si dice ai bambini dopo il taglio dei capelli, dando una carezzina sul
retrocollo.
ESSIRI NA CIMICIA DI CUDDARU
Essere ncuttu, insistente, appiccicoso.
232

NUN CE CCHIU SURDU DI CU NUN VOLI SENTIRI


Se uno non vuole rispondere e finge di non sentire, peggio di un
sordo.
CANGIARI U SCECCU CCA CHITARRA
Cambiare una situazione di per s modesta, con un altra ugualmente
umile. L asino meno pregiato del cavallo cos come una chitarra
rispetto a un pianoforte.
QUANNU A SICCU E QUANNU A SACCU
Nella vita ci sono gli estremi, quando una cosa vuota e quando una
cosa piena.
A TRAPPA, A TRAPPA
A tentoni.
NFILATA A IUNCIU
Uno dietro l altro, cos come i fichi secchi sono legati uno dietro l
altro.
BBIATU O PEZZU
Si dice di uno pieno di vizi, che si d alla bella vita.
TIRA CCHIU N PILU DI NA FIMMINA CA NA
PARIGGHIA DI VOI
La donna, col suo fascino e la sua bellezza, ha una forza di attrazione
maggiore (si fa per dire!) di una coppia di buoi.
U PANI SI TAGGHIA CCU CUTEDDU
Il pane si taglia a fettine, bisogna saperlo consumare (come ogni altra
cosa della vita) senza eccessi o esagerazioni, ma con misura.

233

A FIMMINA E COMU A IATTA, CCHIU ACCARIZZI E


CCHIU TI RATTA
Il proverbio riprende quella lunga tradizione misogina, quella eterna
contrapposizione tra uomo e donna. Pi luomo accarezza la donna,
pi ella ingrata, scontrosa, intrattabile.
ESSIRI NUDDU MMISCATU CCU NENTI
Si dice di una persona insignificante, meschina, una vera nullit.
LOMINI FANNU I FATTI, MA SUNU I FIMMINI CA FANNU
LOMINI
Luomo sembra il dominatore del mondo (e delle donne), ma spesso
sono le donne che guidano gli uomini nelle decisioni pi importanti.
NA NUCI NTA N SACCU NUN SGRUSCI
Una noce da sola in un sacco non fa rumore cos vale per luomo
quando solo.
VACCAREDDI A SUCARI E FIMMINI VASARI NUN SI PO
STANCARI
La passione di un uomo per una donna amata non scema mai.
NUN METTIRI U CARRU DAVANTI I VOI
Nella vita non bisogna stravolgere lordine naturale e razionale delle
cose. Ognuna delle quali va messa al posto giusto.
OGGI A MIA, DUMANI A TIA, SEMU TUTTI N
CUMPAGNIA
Le situazioni della vita, favorevoli o negative, possono capitare a
tutti, senza alcuna distinzione: tutti siamo sulla stessa barca.
N SACCU VACANTI NUN STA ADDITTA
In senso figurato, con questo proverbio si vuole indicare un essere
imbelle, mediocre che non pu ergersi ad uomo eccezionale.
234

A FIMMINA N TERRA NUN CI POSA


E un inno allintraprendenza di certe donne attive, volenterose,
infaticabile.
OGNI LASSATA E PIRDUTA
Non bisogna perdere nessuna occasione propizia: una volta persa,
non si pu pi recuperare.
TRI FIMMINI FANNU N MIRCATU, QUATTRU NA FERA
Il proverbio sintetizza la nota loquacit delle donne: bastano poche di
esse per generare un gran chiacchiericcio.
NUN SUNU I BIDDIZZI CA LI FANNU AMARI, MA A
GINTILIZZA E LU BONU PARRARI
Le donne possono essere apprezzate non solo per la loro bellezza ma
soprattutto per le loro buone maniere.
CU MMAZZA CANI E IATTI, SETTANNI CCI CUMMATTI
E unantica superstizione di malaugurio (ma, pensiamo noi, anche
un invito a rispettare gli animali).
NAN CI HA FICI PPI N PILU
Non farcela per poco, per un nonnulla.
PILU STRANU
Per indicare una persona fuori dal giro di conoscenti e parenti, un
estraneo.
INNARU SICCU, MASSARU RICCU
Se la piovosit a gennaio moderata, la raccolta sar ricca per
lagricoltore.
ZZITU CCU TUTTI, MARITATU CCU NUDDU
Viene esaltata la condizione dello scapolone, del dongiovanni, che
non pensa a maritarsi.
235

DOPU I CUNFETTI VENINU I DIFETTI


Quando si in luna di miele tutto bello, ma poi, conoscendosi
meglio, si evidenziano i difetti.
NTO LETTU NUN CE RISPETTU
In amore e in guerra tutto possibile.
N PATRI DDEVA CENTU FIGGHI, MA CENTU FIGGHI
NUN DDEVUNU N PATRI
Un padre, dopo aver allevato diversi figli, da vecchio corre il rischio
di essere trascurato e abbandonato dai suoi stessi figli.
A MA CASA MI STRINGI E MI VASA
Luomo molto legato al focolare domestico, centro di affetti e di
amore.
PARRA PICCA E SCUTA ASSAI
Il silenzio doro, spesso necessario ascoltare.
PARRARI E ARTI LEGGIA
E facile parlare, ma spesso si sparla, si sparla con facilit.
TRA SCURU E LUSTRU
Per indicare il primo mattino, allo spuntare dellalba.
FARI LOVU CCU DDU RUSSI
Quando si pensa di aver fatto cose eccezionali, fuori dal comune.
AVIRI LOCCHI DI IATTU
Avere la vista aguzza, vedere cose che non tutti riescono a vedere.
POZZA MI NAN PIGGHIAVI MINNA!
Imprecazione contro qualcuno corrispondente ad unaltra
imprecazione: vai alla malora!
236

NUN SI PO DIRI BONA SIRA SI NUN PRIMA SCURA


In senso figurato, se non prima si raggiunto una meta, bene non
vantarsi, meglio aspettare la fine di un esito, di un avvenimento.
A TEMPU DI FICU, NE PARENTI, NE AMICU
Quando tempo di raccogliere, meglio tenere lontani parenti e
amici, onde evitare pretese o richieste.
DOPU NATALI U FRIDDU E A FAMI
Passato Natale potrebbero verificarsi situazioni difficili, atmosferiche
o socio-economiche.
CU HAVI CCHIU SALI CONZA A MINESTRA
Chi pi saggio e dotato di equilibrio pu risolvere ogni difficolt e
risolvere eventuali diatribe tra diversi contendenti.
IRI A LIGNA SENZA CORDA
Quando si intraprende un lavoro, una iniziativa bisogna attrezzarsi,
non bisogna partire senza la dovuta strumentazione.
CIRCARI PILA
Cercare scuse.
NTRICHITI MICCIU
Si indica una persona che si intriga in tutto e sempre, in modo
invadente.
ZZOCCU SERVI A TIA NUN DARI AD AUTRU
Tieni caro tutto ci che in futuro potr servirti.
DI VINU BONU, SHAVI A MBRIACARI
Non solo con il vino, ma anche in qualsiasi altro contesto, bisogna
sempre scegliere il prodotto migliore.
237

FIGGHIA DI IATTA, SI NUN MUZZICA, GRATTA


Spesso i vizi e i difetti dei genitori si ripresentono nei figli.
PASSAU A SCUPA DAUSTU
Per indicare un tipo che si porta tutto con s dovunque passi, non
tralascia niente.
SCONZA IOCU
E colui il quale si intromette negli affari altrui, per il gusto di
disturbare, per sfasciare tutto.
VIDIRI I STIDDI DI MENZANOTTI
Si dice cos quando sopraggiunge un improvviso e forte dolore tanto
da immaginare di vedere le stelle di mezzanotte.
PPI N MONICU NUN SI PERDI N CUMMENTU
Nella vita nessuno indispensabile, anche se qualcuno viene a
mancare o si ritira, la vita continua senza danni.
CANTA CA TI PASSA
E un invito ad essere allegri e spensierati: cantare fa bene e fa
dimenticare le avversit della vita.
TUTTI I STRATI RRIVUNU A MARINA
Specialmente nelle citt di mare, tutte le strade sboccano verso il
mare.
A QUARTARA TANTU VA ALLACQUA FINU A QUANNU
NUN SI RUMPI
Ogni cosa, compresa la quartana di creta, con lusura destinata a
consumarsi, a rompersi.
CCI VOLI FURTUNA MACARI PPI FRIIRI LOVU
In ogni azione delluomo, piccola o pi importante, perch riesca
bene ci vuole un pizzico di fortuna.
238

CU PECURA SI FA, U LUPU SA MANCIA


Viene condensata la celebre favola del lupo e dellagnello: chi
accondiscendente o troppo educato, viene sopraffatto dal prepotente.
CU BENI TI VOLI, N CASA TI VENI
Il vero amico ti cerca ovunque quando ti vuole fare del bene.
STIRA MENTRI U FERRU E CAUDU
Le iniziative vanno prese subito, quando la situazione favorevole.
O TI MANCI STA MINESTRA O TI BBI DA FINESTRA
Nella vita bisogna adeguarsi senza abbandonarsi a capricci inutili.
CU DICI A VIRITA, MORI MBISU
Certe volte nella vita bisogna nascondere la verit, per raggiungere
migliori risultati.
BBIARI NA PETRA A OGNI CANI CA PASSA
Meglio, talora, sorpassare su certe situazioni, non bisogna cio
rispondere a tutte le provocazioni.
I CACA A CIAULA
Si dice quando certe cose (come i soldi) non cadono dal cielo, ma
sono sudate con la fatica.
CURRI QUANTU OI, MA SEMPRI CCA TI SPETTU!
Prima o poi una persona svicolando da un impegno finisce poi
ugualmente ad imbattersi nellostacolo che voleva evitare.
TANTU AMURI, TANTU SDEGNU
Lamore non sempre vince, talora si trasforma in odio.
L ARIA MI MPUNIU
Dopo la malattia, l uscire fuori rende una persona con la testa in
aria.
239

CULURI DI CANI CA FUI


Colore indefinito.
PIGGHIARICI SUPPA
Quando una persona ci gode di una cosa.
MALA SIRITINA!
Brutta serata.
A ZAZIZZA PAGA U CRAUNI
Pagando la salsiccia, con quanto pagato, lavventore si ripaga del
carbone utilizzato.
ARANCI, ARANCI, CU LAVI SI CIANCI
Ad ognuno le proprie pene.
A GUERRA QUANNU VENI, VENI PPI TUTTI
Quando ci sono difficolt e sofferenze grandi, coinvolgono tutti.
A IADDINA FA LOVU E U IADDU CI BAMBA U CULU
Si lamenta proprio chi non dovrebbe farlo.
A LAVARI A TESTA O SCECCU, SI PERDI ACQUA,
SAPUNI E TEMPU
E inutile sprecare risorse e tempo per chi non se lo merita.
CU VOLI ANNA, E CU NAN VOLI MANNA
Chi vuole, vada lui, chi non vuole, mandi altri.
A FIMMINA E BANNERA DI CAMPANARU
La donna volubile.
CU HAVI N PARRINU N CASA, HAVE CENTUNZI NTA
CASCIA
Chi ha un prete tra i familiari ricco.
240

ACQUA E TERRA FA LI MARRA


Lacqua e la terra possono trasformarsi in fango.
FIMMINA E BIRITTA TENILA STRITTA
La donna va tenuta cara e stretta come il berretto.
APRILI, FAVI CHINI, MA SI NUN VENI MAGGIU, NUN NI
CUCINI
Solo a maggio le fave sono pronte per essere cucinate.
CU NASCI BEDDA, NUN E PUUREDDA
Chi bella non povera.
CU NASCI BEDDA, NASCI MARITATA
Per chi bella, pi facile trovare marito.
CAULU SCIURUTU ZOCCU CI HAI FATTU, CI HAI
PIRDUTU
E come dire, falla comu voi, sempre cocuzza, cio un cavolo
sfiorito non pu essere mai favorito.
AMARA A CU SI FA SUPRANIARI, LUSTRU DI PARADISU
NUN SI VIDI
Chi si fa sottomettere non potr mai vivere felice.
FARI N VIAGGIU E DU SIRVIZZI
Si risolvono due cose, facendone una.
OGNI NASU STA BEDDU NTA SA FACCI
Ognuno di noi bello per quello che .
CU A CUNTU DAUTRI A PIGNATA METTI, NAVI
PINZERI DI LAVARI PIATTI
Chi cucina per conto di altri, alla fine non tenuto a lavare i piatti.
241

AMURI FATTU PPI NTENTU, DURA QUANTU LU VENTU


Quando lamore di convenienza, dura poco.
PASSARISI U SFIZZIU
Soddisfare un capriccio.
AMURI, BIDDIZZI E DINARI, NUN SI PONU MMUCCIARI
Queste cose non si possono nascondere.
TANTI TESTI, TANTI MAZZI
Ognuno ha la propria idea e ragiona con la propria testa.
LAMURI AMMUCCIA OGNI DIFETTU
Se c lamore, i difetti si possono nascondere.
CASCARI COMU NA PEZZA VAGNATA
Quando uno cade tutto dun pezzo a terra.
CC U TRASI E NESCI
Quando si da un colpo al cerchio e un colpo al timpagnio.
METTIRI MANU A
Incominciare.
A CORDA RUPPA RUPPA, CCI VA NTO MENZU CU NUN
CI CURPA
A volte ci va di mezzo chi non ha nessuna colpa.
AVIRI A MANU LARGA
Essere generoso.
AVIRI A FUNCIA
Essere arrabbiato, tenere il broncio.
242

METTIRI MANU
Iniziare a...
STRICARISI A TERRA
Stropicciarsi a terra.
TI CURRI A MALA SORTI
Il destino ti perseguita.
NDILIU NDILAU, U SCECCU RAGGHIAU
QUANNU MUREMU, NI SPARTEMU
Che significa questa filastrocca? Prova a indovinare!
MALA CCU NURTA
Cattivo consiglio, essere una brutta consigliera.
CCI VINNI DA PARTI MANCA
Non gli convenne.
NISCIRISILLA DA MANICA
Inventarsi tutto di sana pianta.
BABBU D AIAI
Un inetto che sa solo lamentarsi.
MITTIRISI COMU NA CIMICI DI CUDDARU
Essere insistente, appiccicaticcio.
U PANI SI SGAVITA QUANNU U FURNU E CHINU
Bisogna risparmiare nell abbondanza.
SPIRUGGHIA FACENNI
Si dice di persona che sbriga ogni tipo di cosa.
243

CCI NN ERUNU QUATTRU


Vuol dire che c erano poche persone.
AVIRI A CIALLA
Dicesi di uno che parla troppo, un ciarlatano.
LAMPU E STAMPU
Espressione riferita allorch si fanno le cose subito
DARI MMASTA
Provvedere, badare a qualcosa.
TIRARI U SUCU
Prendersi in giro di qualcuno
NUN TI POZZU VIDIRI
Dicesi quando una persona risulta antipatica.
DARICCI CORDA
Farlo parlare, assecondare.
PRICISU SCURCIATU
Dicesi di una persona o cosa molto somigliante ad un altra.
BEDDU SPICCHIU
Un tipo birbante
ESSIRI A CORDA E U SICCHIU
Essere uniti e stretti
ESSIRI NCURDATU
Non sciolto nei movimenti

244

QUANTU VALI N CORPU DACQUA N APRILI, NUN VALI


N CARRU CCU SO BILVIDIRI
La pioggia daprile era preziosa per il frumento
FARI I CISI FRASCIAMUSI
Agire in modo disordinato, incompleto
PARRARI A BACCAGGHIU
Parlare con sottintesi o a vanvera
U MMUCCATU LHAVI BONU
E gradevole il sapore del vino
CHISTA E NENTI SU PARENTI
Quando si vogliono indicare cose piccole, di poco conto
SANTANTUNINU CCA VARCA (O VARVA) IANCA,
FAMMI TRUVARI CCHI MI MANCA
Una esortazione a soddisfare un desiderio, a trovare tutto ci che pu
servire
SUNU UAI E TACCHI DOGGHIU
Quando ci si trova in momenti difficili
E TRI GGHIORNA, LOSPITI FETI
Le visite devono durare poco, se no risultano poco gradite, non
sopportabili
SI VISTUTU DI CARNI NFURNATA
Sei vestito a festa
FARI U RIPASSITU
Prendere in giro, fare facile ironia su qualcuno o qualcosa
245

DILLU CHIARU, SPICCHIATU E MUNNATU


Parlare chiaramente, senza fraintendimenti o giri di parole
TERRA SCAMPA
Si dice di un terreno agricolo senza coltivazioni
E CCHI CI SU I SPIRITI NTA STA CASA!
E una imprecazione che si usa quando non si trova una cosa che si
cerca affannosamente
TU NUN SI COSA!
Cos ci si sfoga contro una persona non allaltezza di fare qualcosa
A SCENDI ARBIRU
Quando il contadino vendeva i frutti della sua campagna, a peso
COSA DI CUNTARICCILLA O SCECCU
Quando si pensa ad una cosa incredibile, strana, fuori dal comune
E CCHIU FACILI CA N PORCU ACCHIANA A NTINNA,
CA (che tu possa raggiungere un obiettivo, un traguardo).
E possibile che un maiale possa salire e scalare lalbero della
cuccagna? No, impossibile!
TORNA, PARRINU, E SCIUSCIA!
Quando il prete ripetitivo, pressante (nelle prediche o nelle richieste
di oboli). Si pu, in genere, adattare a qualunque persona ncutta.
UNNI CI SUNU FIMMINI NNAMURATI, NUN SI PONU
TINIRI PORTI SIRRATI
Quando si sotto il dominio dellamore non esistono freni o
impedimenti, perch lamore vince su tutto.

246

You might also like