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Pangea
Alla pagina 24
Da sinistra a destra
e dall'alto in basso:
Portoro.
Diaspro della Val
Graveglia.
Marna ad helmintoidi.
Arenaria del Macigno
delle Cinque Terre.
Alla pagina 25
Da sinistra a destra
e dall'alto in basso:
Alabastro di Monte Gazzo.
Pietra di Promontorio
con vena di calcite.
Rosso Levanto.
Pietra di Finale.
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roccia dando origine alla formazione della particolarissima Pietra di Finale. Se oggi guardiamo
da vicino Porta Siberia o i portici
di piazza della Vittoria ecco rivediamo davanti a noi proprio le
conchiglie di quei molluschi, gli
aghi di quei ricci, i denti degli
squali, i tubicini dei Dentalium
che insieme alla sabbia sono
stati cementati dal Carbonato di
Calcio e ci appaiono nelle variet colorate dal bianco al rosso
a seconda del diverso grado di
ossidazione degli elementi in
Ferro presenti.
Lasciando gli eventi geologici
passiamo ora alla Storia e percorriamo le strade che luomo genovese nei secoli ha tracciato con la
pietra per costruire la sua citt.
nel Medioevo che comincia a
configurarsi la struttura urbana
di Genova. Dati gli ovvi problemi
di trasporto, inizialmente luso
della pietra limitato alla disponibilit di materiale nelle immediate vicinanze dei luoghi di costruzione. Si preferiscono terreni
rocciosi in pendio al fine di utilizzare parte del materiale di
sbancamento per le stesse costruzioni. Le prime cave sono
quindi urbane. Con lespandersi
della citt diventa necessario reperire materiale esterno, ma da
cave possibilmente vicine alla
costa per agevolare i trasporti. Il
nucleo sorto sulla collina di Castello e quelli limitrofi utilizzano
calcare cavato in sito, come dimostrano luniformit cromatica
e le modalit di taglio delle pietre, leggibili oggi dal grado di
consunzione. Ci che appare
allocchio del visitatore medievale una citt con molte sfumature, ma tutte sulla tonalit grigia del calcare.
Mentre nella vita pubblica alcune famiglie prevalgono in potere
su altre, cresce il desiderio di
sottolineare il lignaggio e il prestigio raggiunto: verr fatto at-
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traverso opere leggibili ed apprezzabili da tutta la cittadinanza. I Fieschi, i Doria, gli Spinola
e i Grimaldi saranno gli unici ad
utilizzare pietre bianche e nere
per le loro costruzioni. Chi oggi
visita il nucleo intorno alla Chiesa di S. Matteo, noto anche come Isola Doria, pu immaginare limpatto cromatico iniziale
quando le prime bande bianche
e nere apparvero innestandosi
su un tessuto urbano dal colore
pressoch uniforme. anche la
prima volta che si ricorre in modo massiccio a pietre di importazione, il bianco infatti Marmo
di Carrara. Il calcare da accostare al bianco viene ricercato
tra i pi scuri disponibili; cominciano ad essere sfruttate cave
(in localit S. Benigno) da cui si
estrae la variet scura che contraddistinguer la maggior parte
delle costruzioni successive: la
Pietra del Promontorio.
Le Crociate hanno agevolato i
contatti con lOriente e nel 1300
Genova una delle citt pi importanti con basi commerciali
ovunque. Un nuovo canone
estetico, improntato allaspetto
cromatico, si affaccia nel gusto
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A sinistra
SS. Annunziata
del Vastato: grandioso
altare barocco di San
Pasquale con colonne tortili
in alabastro di Monte
Gazzo.
Interno della Cattedrale
di San Lorenzo: colonne
in Rosso Levanto.
A destra
San Siro: pavimento
del XVIII secolo con motivi
decorativi in Portoro.
San Carlo di Cese (Genova):
ponte in Serpentinite.