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Analisi e commento del Testo Unico sull'immigrazione,

Decreto legislativo n 286/1998, cosi` come modificato dalla Legge n.


189/2002 (c.d. Bossi-Fini), dalla legge n. 125/2008 e dalla legge n.
94/2009 (c.d. pacchetti sicurezza)
Associazione Progre`
Introduzione
Come entrano oggi gli stranieri extracomunitari in Italia?
Come possono permanere in modo legale sul territorio?
Quali sono le modalit di allontanamento dei c.d. irregolari?
Per rispondere a queste domande, apparentemente semplici e immediate, ma in realt estremamente
complesse oltre che di grande attualit, abbiamo deciso di analizzare la normativa attualmente in vigore per
evidenziarne gli aspetti positivi e maggiormente efficaci e metterne in luce quelli pi negativi e critici.
Abbiamo pertanto realizzato questo piccolo documento di sintesi, frutto del primo mese del nostro lavoro.

CRONISTORIA DELLA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE


Nel 1975 viene siglata la convenzione n 143 dell' OIL, recepita in Italia con la legge n158\1981, al fine di
promuovere l'uguaglianza di opportunit e di trattamento dei lavoratori immigrati. Il primo intervento del
legislatore italiano (legge n 943\1986) disciplina il fenomeno migratorio tramite strumenti per la
programmazione dell'occupazione dei lavoratori extracomunitari.
Legge n 39\1990 (legge Martelli): introduce interventi di politica sociale a favore degli immigrati e sancisce
la programmazione di flussi di ingresso tramite il sistema di previsione di quote massime.
Legge n 40\1998 (legge Turco- Napolitano): subordinava l'ingresso dello straniero all'esistenza di uno
sponsor che garantisse allo straniero:
- alloggio
- copertura dei costi per il sostentamento e assistenza sanitaria
per l'intera durata del premesso di soggiorno con validit della durata di un anno, nel corso del quale lo
straniero poteva effettuare l'iscrizione alle liste di collocamento.
Inoltre, la normativa gia` prevedeva la modalita` dellingresso a chiamata, di tipo numerico o nominativo,
successivamente fatta propria dalla Bossi-Fini.
Decreto legislativo n. 286/1998, c.d. Testo unico sullimmigrazione + regolamento di attuazione, D.p.r.
394/1999: in questo corpo normativo vengono recepite tutte le disposizioni adottate fino ad allora in materia
di immigrazione.
Legge n189\2002 (legge Bossi-Fini): introduce in abrogazione alla precedente norma la subordinazione
dell'ingresso e della permanenza dello straniero all'effettiva sussistenza di un rapporto di lavoro a fini di
ordine sociale. Lemanazione del c.d. decreto flussi diventa facoltativa.
Legge 271/2004: apporta modifiche in materia di espulsioni. La competenza ad adottare provvedimenti di
espulsione passa dal giudice togato al giudice di pace.

Legge 125/2008,c.d. pacchetto sicurezza: modifica i Cpt in CIE, ovvero centri di identificazione ed
espulsione. Prolunga il termine massimo di trattenimento nei centri dai 3 ai sei mesi(180 giorni). Inoltre,
introduce laggravante di clandestinit`.
Sentenza n. 249 dell8 luglio 2009, Corte Cost.: illegittimit costituzionale dell'art. 61 num. 11 bis c.p.,
aggravante di clandestinit` ( si fonda su uno stato soggettivo del soggetto, mancano gli elementi di
materialita` e offensivita` ).
Legge n. 94/2009, c.d. pacchetto sicurezza: introduce il reato di ingresso e soggiorno irregolare sul
territorio.
Direttiva comunitaria 2008/115/CE, in vigore in modo effettivo dal 24 dicembre 2010: non si applica su
respingimenti ed espulsioni giudiziali.
Obiettivi principali direttiva :
1. Listituzione di unefficace politica in materia di allontanamento e rimpatrio basata su
norme comuni affinch le persone siano rimpatriate in maniera umana e nel pieno rispetto
dei loro diritti fondamentali e della loro dignit (considerando n. 3):
2. La necessit di stabilire una procedura equa e trasparente [con] decisioni adottate caso
per caso non limitandosi a prendere in considerazione il semplice fatto del soggiorno
irregolare (considerando n. 6).
3. La conseguente necessit di stabilire garanzie giuridiche minime comuni sulle decisioni
connesse al rimpatrio per lefficace protezione degli interessi delle persone interessate (
considerando n. 11). Gli Stati membri possono introdurre o mantenere disposizioni pi favorevoli,
purch compatibili con le norme della direttiva (art. 4).
4. La previsione che il ricorso al trattenimento dovrebbe essere limitato e subordinato al
principio di proporzionalit con riguardo ai mezzi impiegati e agli obiettivi perseguiti se
luso di misure meno coercitive insufficiente (considerando n. 16)
5. Il considerando n.20 recepisce la richiesta degli stati di aiuto nella gestione del fenomeno,
prevedendo che lobiettivo della direttiva non pu essere realizzato in misura sufficiente dagli
Stati membri e pu essere realizzato meglio a livello comunitario. La comunit pu intervenire in
base al principio di sussidiariet sancito dallart. 5 del trattato.

Decreto Legge n. 89/2011: recepisce e da` attuazione alla Direttiva Rimpatri nellordinamento interno e
allunga fino a 18 mesi la detenzione amministrativa nei CIE.

INGRESSO
Art. 3: POLITICHE MIGRATORIE
La normativa italiana in materia di ingresso dei cittadini extracomunitari si ispira al principio del c.d Flusso
regolato (Cons. di Stato, sent. 2437\2008), ossia alla previsione di quote massime di stranieri, cui
consentito annualmente l'accesso ed il soggiorno nel territorio dello Stato, per motivi di lavoro subordinato e
autonomo, in relazione non solo alla capacit occupazionale del Paese, ma anche alla possibilit di offrire e
garantire loro mezzi idonei di sostentamento e una vita dignitosa.
La fissazione delle quote viene disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, cd. "decreto
flussi" e devono tenere conto anche dei ricongiungimenti familiari e della misure di protezione temporanea
eventualmente disposte. I visti d'ingresso e i permessi di soggiorno possono essere rilasciati nei limiti delle
quote individuate.
Sono previste restrizioni numeriche per gli Stati che:

non collaborano al contrasto dell'immigrazione clandestina


non agevolano i provvedimenti di rimpatrio

STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DEI FLUSSI


2 livelli di programmazione:
a) documento programmatico: emanato con decreto P.d.C previa consultazione di vari organi e con la
durata di 3 anni. Individua:
- azioni e interventi dello Stato (anche in cooperazione con altri Stati UE, organizzazioni internazionali,
istituzioni UE, organizzazioni non governative, o mediante la conclusione di accordi con i Paesi di origine);
- misure di carattere economico e sociale;
- criteri generali per la definizione dei flussi di ingresso.
Fino ad oggi ne sono stati emanati 3, con una struttura simile:

dati statistici su quantit/qualit stranieri;


elaborazione di politiche di lavoro e flussi di ingresso, in linee generali;
politiche di prevenzione/contrasto clandestinit.

b) decreto flussi: emanato con decreto P.d.C, previo parere di vari organi e per la durata di 1 anno.
finalizzato alla determinazione della quota massima annuale di visti di ingresso e di permessi di
soggiorno per lavoro subordinato, stagionale, autonomo, rilasciabili da parte dello Stato nel rispetto di
quanto rilevato dal documento programmatico.
I criteri nellattribuzione delle quote sono indicati dall'art 21; di questi, alcuni sono relativi solo a determinate
categorie di lavoratori.
2 tipi:

- classico
- transitorio: in caso di mancata pubblicazione del decreto di programmazione annuale, il
P.d.C puo provvedere in via transitoria, con decreto entro il 30 novembre nel limite delle
quote stabilite nellultimo decreto emanato . E' di uso frequente in quanto permette un
procedimento accelerato.

La programmazione dei flussi non vale per i cittadini UE.


Tuttavia:
- UE 2004 (Rep. Ceca; Estonia; Lettonia; Lituania; Polonia; Rep. Slovacca; Slovenia; Ungheria): quote
aggiuntive con decreti specifici
- Bulgaria e Romania fino al 2009: accesso non pienamente libero al mercato del lavoro ma non gestito sulla
base delle quote
- operatori sanitari
Le quote sono stabilite sulla base delle esigenze del mercato del lavoro: settori produttivi nazionali;
ingresso lavoratori autonomi; lavoratori con particolari posizioni (es. dirigenti o altamente qualificati); con
l'unica eccezione relativa al personale sanitario, escluso dalle quote. Esistono poi delle quote privilegiate, in
particolare: viene riservato un trattamento preferenziale a lavoratori di origine italiana da parte di uno dei due
genitori, fino al terzo grado in linea retta di ascendenza, residenti in Paesi non comunitari e infine a stranieri
provenienti da Paesi firmatari di specifici accordi, finalizzati alla regolamentazione dei flussi dingresso e
delle procedure di riammissione (ex art 21).
Esistono quote aggiuntive in corso danno, emanate tramite decreto, sulla base delle esigenze dei datori
di lavoro, di cui il Ministro dellinterno determina la ripartizione territoriale.
Esiste una politica europea dei flussi, materia che, tuttavia, rimane allinterno della sovranit degli Stati.
Tuttavia esistono principi comuni: COM (2008) 359 limmigrazione una realt che deve essere gestita in
modo efficace...in un Europa aperta priva di frontiere interne, nessuno Stato pu gestirla da solo .

Co.6 bis e 8: i decreti annuali devono tener conto delle indicazioni fornite dal Ministero del Lavoro
(qualifiche e mansioni) sullandamento delloccupazione e dei tassi di disoccupazione a livello nazionale e
regionale, nonch sul numero di cittadini stranieri non UE iscritti alle liste di collocamento e vanno
predisposti in base ai dati relativi alla effettiva richiesta di lavoro, suddivisi per regione e per bacini
provinciali.

Art. 4: L'INGRESSO NEL TERRITORIO DELLO STATO


Per effettuare un ingresso regolare nel territorio dello Stato sono necessari:

il passaporto o un documento equipollente


il visto d'ingresso, salvi i casi di esenzione.

Il visto di ingresso consiste in un talloncino che viene applicato sul passaporto e viene rilasciato dalle
rappresentanze diplomatiche e consolari italiane nello Stato di origine o stabile residenza dello straniero e ne
legittima l'accesso e la permanenza nel territorio dello Stato per periodi brevi ( per un massimo di 90 giorni ).
Nel caso in cui, invece, intenda trattenersi per un periodo superiore, deve richiedere il permesso di soggiorno
al questore della provincia in cui si trova, entro 8 giorni lavorativi, dal giorno del suo ingresso nel territorio
dello Stato.
I Paesi terzi, soggetti a obbligo di visto, sono individuati con appositi regolamenti comunitari (vedi fine
documento in allegato).
LE DIVERSE TIPOLOGIE DI VISTO:
1. Visti Schengen Uniformi (VSU), validi per il territorio dell'insieme delle Parti contraenti il trattato di
Schengen, rilasciati per:

Transito Aeroportuale ( tipo A );

Transito ( tipo B ), necessario per attraversare il territorio delle parti contraenti il trattato di Schengen
nel corso di un viaggio che ha come destinazione finale uno Stato terzo;

Soggiorni di breve durata, o di viaggio, ( tipo C ) . La sua durata massima di 90 giorni e pu


consentire pi ingressi (visto con ingressi multipli), se espressamente indicato nel visto stesso.
( Classico esempio di questo tipo di visto per finalit turistiche ).

Il VSU viene rilasciato dalla Rappresentanza dello Stato che costituisce la meta unica o principale del
viaggio. Ove non sia possibile individuare una meta principale, competente al rilascio sar la
Rappresentanza dello Stato Schengen di primo ingresso.
2. Visti a Validit Territoriale Limitata (VTL), validi soltanto per lo Stato Schengen la cui Rappresentanza
diplomatica o consolare abbia rilasciato il visto, senza alcuna possibilit di accesso, neppure per il solo
transito, al territorio degli altri Stati Schengen. Costituisce una deroga eccezionale al regime comune dei
VSU, ammessa soltanto per motivi umanitari, di interesse nazionale o in forza di obblighi internazionali.
3. Visti per Soggiorni di Lunga Durata o "Nazionali" (VN), validi solo per soggiorni di oltre 90 giorni (tipo
D), con uno o pi ingressi, nel territorio dello Stato Schengen la cui Rappresentanza abbia rilasciato il visto,
e per leventuale transito - per non pi di cinque giorni - attraverso il territorio degli altri Stati Schengen.
Il VN viene rilasciato dalla Rappresentanza di quello degli Stati Schengen presenti sul posto che costituisce
la destinazione di lungo soggiorno del cittadino straniero. Qualora lo Stato Schengen competente al rilascio
del visto non abbia una propria Rappresentanza diplomatica o consolare nel Paese di residenza dello
straniero, il Visto Schengen Uniforme pu essere rilasciato dalla Rappresentanza diplomatica o consolare di
un altro Stato Schengen che lo rappresenti.
4. Visti per Soggiorni di Lunga Durata o "Nazionali", aventi anche valore di visto per soggiorni di
breve durata (VDC), sono visti identici a quelli di cui al punto 3, ma permettono la libera circolazione
nell'area Schengen per un periodo massimo di 90 giorni a semestre.
In particolare:
a- visto per inserimento nel mercato del lavoro ( un VN ): consente l'ingresso nel territorio italiano, ai
fini del soggiorno di lunga durata, al cittadino straniero, al quale possa essere garantito l'accesso al lavoro,
secondo quanto previsto dagli artt. 23.1,2 e 3 del presente T.U. I requisiti e le condizioni per l'ottenimento del
visto sono invece previsti dal regolamento di attuazione dello stesso;
b- visto per lavoro autonomo ( VSU o VN ): consente l'ingresso in Italia, ai fini di soggiorno di breve o
lunga durata, allo straniero che intenda esercitare attivit lavorativa autonoma ( ex art. 26 );
c- visto per lavoro subordinato ( VSU o VN ): consente l'ingresso, ai fini di un soggiorno di breve o lunga
durata, a tempo determinato o indeterminato, allo straniero che sia chiamato in Italia a prestare un'attivit
lavorativa a carattere subordinato. I requisiti e le condizioni per l'ottenimento del visto sono previsti dagli artt.
22, 24, 27 del T.U. E dagli artt. 29,30,31,38,40 del regolamento di attuazione.

CONDIZIONI INDISPENSABILI PER L'INGRESSO


consentito l'ingresso allo straniero che dimostri di avere idonea documentazione atta a confermare:

lo scopo e le condizioni del soggiorno,


la disponibilit mezzi di sussistenza sufficienti per l'intera durata del soggiorno,
la disponibilit di mezzi economici sufficienti per il ritorno nel paese di provenienza, con la sola
eccezione dei permessi di soggiorno per motivi di lavoro, definiti dal Ministro dell'Interno con
apposita direttiva,

Altro adempimento necessario per l'ingresso la DICHIARAZIONE DI PRESENZA AL QUESTORE:

per lo straniero che proviene da Paesi che non applicano l'Accordo di Schengen, l'obbligo di rendere
la dichiarazione di presenza soddisfatto con l'apposizione del timbro uniforme Schengen, sul
documento di viaggio, al momento del controllo di frontiera;
lo straniero che proviene da Paesi che applicano l'Accordo di Schengen, invece, dovr presentare la
dichiarazione di presenza al questore della provincia in cui si trova, entro 8 giorni dall'ingresso.

CAUSE OSTATIVE ALL'INGRESSO:

l'essere stato espulso, salvo che sia trascorso il periodo di durata del divieto, o si sia ottenuta
apposita autorizzazione;
l'esistenza di un provvedimento di espulsione;

il costituire minaccia per l'ordine pubblico, per la sicurezza nazionale ovvero per la tutela delle
relazioni internazionali;

la segnalazione di pericolosit da parte di paesi terzi in base ad accordi o convenzioni;

la condanna anche con sentenza non definitiva per taluni reati ( ex. Art. 380.1 e 2; reati inerenti il
traffico di stupefacenti, la libert sessuale, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina etc.) .

L'ingresso sar regolare a tutti gli effetti solo se avverr attraverso i valichi di frontiera appositamente istituiti,
salvi i casi di forza maggiore.
N.B. L'accordo e la Convenzione di Schengen hanno inciso profondamente sull'assetto della disciplina in
tema di ingresso nel territorio dello Stato, sulla politica dei visti, sui controlli alle frontiere. Tra gli interventi di
maggior rilievo nell'ambito della cooperazione di Schengen ricordiamo: definizione comune delle condizioni
di attraversamento delle frontiere esterne nonch norme e procedure uniformi per il controllo alle frontiere,
armonizzazione delle condizioni di ingresso e di concessione dei visti per i brevi soggiorni e creazione di
sistema informativo comune per la segnalazione di merci e persone che attraversano le frontiere.

Art 21: DETERMINAZIONE DEI FLUSSI DI INGRESSO


1. Lingresso nel territorio dello Stato per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale e di lavoro
autonomo, avviene nellambito delle quote di ingresso stabilite nei decreti (flussi);
2. Le quote prevedono restrizioni numeriche per i lavoratori di Stati che non collaborano
adeguatamente nel contrasto allimmigrazione clandestina o nella riammissione di propri cittadini
destinatari di provvedimenti di rimpatrio;
3. In via preferenziale sono assegnate quote ai lavoratori di origine italiana;
4. I decreti annuali devono tenere conto di una serie di dati: andamento delloccupazione, tassi di
disoccupazione a livello nazionale e regionale, numero dei cittadini stranieri non appartenenti
allUnione Europea iscritti nelle liste di collocamento;
5. Le regioni possono trasmettere entro il 30/11 di ogni anno alla P.C.M un rapporto sulla presenza e
sulla condizione degli immigrati extracomunitari nel territorio regionale, contenente anche le
indicazioni previsionali relative alla sostenibilit e alla capacit di assorbimento nel tessuto sociale e
produttivo;
6. Le intese o accordi possono prevedere che i lavoratori che intendono fare ingresso in Italia si
iscrivano in apposite liste ;
7. Nellambito di queste intese possono essere predisposti progetti integrati per il reinserimento di
lavoratori extracomunitari nei paesi di origine;
8. Istituzione di un anagrafe annuale informatizzata delle offerte e delle richieste di lavoro subordinato
dei lavoratori stranieri.

Considerazioni:
Larticolo segue il generale progetto di programmazione e regolamentazione dellingresso di extracomunitari
in Italia. Solo attraverso un'adeguata opera programmatoria pu tendersi al raggiungimento dellobiettivo di
una immigrazione socialmente ed economicamente sostenibile. Il disegno teorico dei flussi dovrebbe in
qualche modo tutelare gli extracomunitari dal rischio della disoccupazione.
Le quote vengono suddivise tra le varie regioni e provincie.
La regola generale della determinazione annuale dei flussi di ingresso, prevede:

quote riservate a peculiari categorie di soggetti;


la restrizione numerica allingresso di lavoratori provenienti da Paesi non adeguatamente
collaboranti nella lotta allimmigrazione clandestina o nella riammissione dei propri cittadini
destinatari di provvedimenti di rimpatrio; (intento punitivo per chi non rispetta)

Le quote di ingresso risultano cos suddivise:


a) quote per lavoro subordinato;
b) quote per lavoro autonomo;
c) quote per lavoro stagionale;
d) quote riservate a particolari nazionalit;
e) quote riservate a chi ha partecipato a programmi di formazione;
f) quote riservate a discendenti di cittadini italiani.
L'anagrafe informatizzata del mercato del lavoro extracomunitario, istituita presso il Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali, riceve tutti i dati relativi alla effettiva richiesta di lavoro, suddivisi per regioni e per
bacini provinciali di utenza.
Si configura cos una maggiore collaborazione tra regioni/stato per la regolazione dei flussi.
Loperativit della disciplina dellingresso in Italia, a scopi lavorativi, presuppone che lo straniero
non si trovi gi sul territorio nazionale.
Data tale condizione, per far fronte all'esigenza di sanare le situazioni lavorative di extracomunitari gi
presenti in territorio italiano, sono state elaborate le c.d. politiche sanatorie ( sanatoria eccezionalmente
prevista per colf e badanti e non per tutti i lavoratori ).
inoltre stata prevista listituzione di uno sportello polifunzionale, presso le prefetture-uffici territoriali di
governo, con lo specifico scopo di verificare lammissibilit e la ricevibilit della dichiarazione di emersione
ed eventuale successivo rilascio del permesso.

SOGGIORNO
Art 5: PERMESSO DI SOGGIORNO
La situazione soggettiva, per cui lo straniero ha diritto a soggiornare sul territorio dello Stato, ha natura di
interesse legittimo (giurisprudenza di legittimit): ne consegue che i provvedimenti in materia di permesso di
soggiorno vengono stabiliti dal giudice amministrativo.
Lo straniero entrato regolarmente (ex art.4), per poter soggiornare sul territorio dev'essere provvisto di:
- carta\permesso di soggiorno in corso di validit
- visto d'ingresso
- contratto di soggiorno (per lavoro)
- passaggio regolare tramite i valichi di frontiera
PERMESSO DI SOGGIORNO
Lo straniero, dopo aver sottoscritto il contratto di soggiorno per motivi di lavoro presso lo sportello unico
sull'immigrazione entro 8 giorni dall'ingresso nello Stato, deve presentarsi alla Questura della Provincia:
- fornire le sue generalit complete e 4 foto in formato tessera;
- indicare luogo e motivo del soggiorno;
- presentare il passaporto o un documento equipollente;
- fornire la documentazione relativa ai mezzi economici per il rimpatrio;
- dimostrare il regolare passaggio alla frontiera;
- dev'essere sottoposto a rilievi fotodattiloscopici.
Durata del permesso di soggiorno
- 9 mesi per lavoro stagionale
- 1 anno per lavoro subordinato a tempo determinato
- 2 anni per lavoro subordinato a tempo indeterminato
- 2 anni per lavoro autonomo
Il permesso di soggiorno rilasciato e rinnovato verso la corresponsione di un contributo ricompreso tra gli
80 e i 200 euro.
La richiesta di rinnovo dev'essere presentata prima della scadenza in Questura entro:
- 30 giorni per lavoratori stagionali
- 60 giorni per lavoratori a termine

- 90 giorni per lavoratori a tempo indeterminato


Il rinnovo viene negato qualora manchino o vengano a mancare i requisiti richiesti per l'ingresso e il
soggiorno.
Considerazioni:
1. Il permesso di soggiorno non dura mai quanto il contratto di lavoro, ma richiede rinnovo
annuale\biennale.
2. La perdita del posto di lavoro non causa di revoca del permesso di soggiorno, che viene meno alla
sua scadenza naturale, ma lo straniero ha diritto a essere inserito nelle liste di collocamento per un
tempo non inferiore a sei mesi.

Art 5-bis: CONTRATTO DI SOGGIORNO PER LAVORO SUBORDINATO


PROCEDURA PER LA CONCLUSIONE DEL CONTRATTO DI SOGGIORNO
1. Il datore di lavoro deve presentare la richiesta di nulla osta presso lo Sportello Unico sull'Immigrazione e
deve contenere:
- generalit del datore di lavoro
- ragione sociale e sede legale dell'impresa
- generalit del lavoratore straniero (per richiesta nominativa)
- numero lavoratori (per richiesta numerica)
- trattamento retributivo e assicurativo
- alloggio idoneo
- impegno del datore di lavoro per spese del viaggio di ritorno
- impegno del datore di lavoro a indicare le eventuali variazioni del rapporto di lavoro
allegati:
- autocertificazione dell'iscrizione dell'impresa alla Camera di Commercio, Industria e Artigianato per le
attivit per le quali prevista tale iscrizione
- autocertificazione relativa alla posizione previdenziale e fiscale del datore di lavoro in modo da provare la
capacit occupazionale e reddituale del datore
- proposta di contratto di lavoro che contenga elementi essenziali (orario, mansioni, retribuzione) conformi al
contratto collettivo di categoria
2. Lo Sportello Unico sull'Immigrazione d inizio all'istruttoria, al fine di verificare:
- sussistenza di requisiti prescritti per la stipula del contratto
- rispetto delle quote numeriche in conformit al cd. "decreto flussi"

3. Trasferimento della richiesta di nulla osta al Centro Unico per l'Impiego. Questo verifica se, in relazione
alla specifica attivit per la quale stata avanzata richiesta numerica di nulla osta, sono disponibili lavoratori
italiani, comunitari, stranieri regolari (?) gi iscritti nelle liste di collocamento.
Questo procedimento ha finalit solamente informative nei confronti del datore di lavoro, il quale libero di
decidere se confermare o meno la richiesta di nulla osta che nel frattempo resta sospesa, con il solo onere di
motivare tale scelta.
4. La Direzione Provinciale del lavoro verifica l'osservanza delle condizioni previste nel contratto collettivo di
lavoro per evitare il cd. dumping sociale e il rischio di assunzioni fittizie.
5. La Questura verifica la sussistenza di motivi ostativi al rilascio del nulla osta per lavoro subordinato, al fine
di accertare che lo straniero non rappresenti un pericolo per la sicurezza. Termina la fase istruttoria.
6. Lo S.U. per l'immigrazione adotta il provvedimento di rilascio o diniego del nulla osta. Se adotta il
provvedimento, convoca il datore di lavoro per:
- stipula del contratto di soggiorno
- rilascio del nulla osta (termine di validit: 6 mesi dalla data di rilascio)
7. Il datore informa lo straniero dell'avvenuto rilascio. Nel caso di richiesta numerica, la notizia dell'avvenuto
rilascio del nulla osta e la relativa documentazione vengono trasmesse, su richiesta del datore di lavoro, agli
uffici consolari, assieme al codice fiscale di quest'ultimo.
8. Lo straniero deve recarsi entro sei mesi alla rappresentanza consolare o diplomatica italiana sita nel suo
Paese d'origine per richiedere il Visto d' ingresso.
9. La rappresentanza rilascia il Visto solo dopo aver ricevuto la relativa documentazione e il contratto di
soggiorno per lavoro da parte dello Sportello Unico per l'immigrazione e ne d notizia al Ministero
dell'Interno, al Ministero del Lavoro, all'INPS e all'INAIL.
10. Arrivato in Italia, il lavoratore deve presentarsi allo S.U. per la sottoscrizione del contratto, entro 8 giorni
dall'ingresso.
11. Lo S.U. gli rilascia il modulo per la richiesta del permesso di soggiorno da presentare alla Questura.
Considerazioni:
In funzione degli interessi collettivi, il contratto in questione vincolato nelle forme, nei contenuti e nelle
procedure di formazione legislativamente previsti. Da una valutazione complessiva della normativa emerge
che lo Stato effettua un controllo estremamente approfondito e pervasivo sul datore di lavoro, il che
costituisce un forte disincentivo alla stipula di contratti regolari. Per il datore di lavoro prevista la possibilit
di rivalersi delle spese sostenute al fine di garantire un alloggio allo straniero sul salario dello stesso, in
misura comunque non superiore a un terzo. Ovviamente, se si tratta di contratto di lavoro a tempo
determinato, lo straniero deve fare ritorno nel suo Paese d'origine\provenienza alla scadenza del contratto.
Le spese per il rimpatrio sono a carico del datore di lavoro.

Art 6: FACOLT ED OBBLIGHI INERENTI AL SOGGIORNO


Riconosce la facolt di chiedere la modifica del proprio permesso di soggiorno.
Alla titolarit del permesso di soggiorno riconnessa la facolt di compiere attivit consentite dall'art 14 del
D.P.R. 394\1999 (regolamento di attuazione T.U.).
Lo straniero entrato nel territorio per motivi di lavoro subordinato non stagionale pu esercitare attivit di
lavoro autonomo, senza richiedere la conversione del permesso di soggiorno. Ovviamente, devono ricorrere
i requisiti per lo svolgimento di determinate attivit (titoli di formazione, licenze, autorizzazioni).

In modo analogo, lo straniero entrato nel territorio per ragioni di lavoro autonomo pu svolgere attivit di
lavoro subordinato, con il solo onere di registrazione nell'elenco anagrafico.
Lo straniero regolarmente soggiornante sul territorio nazionale deve richiedere l'iscrizione all'anagrafe del
Comune di abituale dimora.
REQUISITI PER L'ISCRIZIONE :
-permesso di soggiorno di durata superiore a tre mesi;
-passaporto in corso di validit;
-codice fiscale;
-contratto di affitto registrato (lo straniero considerato dimorante abituale anche quando ospitato da pi di
tre mesi in un Centro di Accoglienza o Comunit);
-documenti relativi allo stato civile.
Allo straniero registrato viene fornito un documento di identificazione non valido per l'espatrio, che deve
mostrare a richiesta dell'autorit pubblica. Il diniego ingiustificato a esibire tale documento costituisce
autonoma figura di reato.

Art 9: PERMESSO DI SOGGIORNO CE


Agli stranieri presenti sul territorio nazionale da almeno 5 anni con:
- permesso di soggiorno in corso di validit
- reddito non inferiore all'assegno sociale
- alloggio idoneo
pu essere rilasciato un particolare permesso di soggiorno a tempo indeterminato (permesso CE). Tale
permesso di soggiorno permette allo straniero di usufruire di tutti i servizi di welfare in condizioni di parit con
cittadini italiani e di partecipare alla vita pubblica nei limiti previsti dalle leggi vigenti.

Art 24: LAVORO STAGIONALE


Al datore di lavoro permesso di assumere stranieri anche per lavori stagionali, con le stesse procedure
previste per il contratto di soggiorno per motivi di lavoro. I termini in questo caso sono ridotti. Il permesso di
soggiorno pu valere da un minimo di 20 giorni a un massimo di 9 mesi. I lavoratori stagionali che allo
scadere del permesso di soggiorno fanno ritorno nel Paese d'origine hanno diritto di precedenza per offerte
di lavoro della stessa specie presso la stessa azienda nei confronti degli altri connazionali. E' incerto in
giurisprudenza se il permesso di soggiorno per lavoro stagionale possa essere rinnovato o convertito sul
territorio italiano.

ALLONTANAMENTO
Art 13: ESPULSIONE AMMINISTRATIVA
L'allontanamento dello straniero pu avvenire tramite:
1. respingimento alla frontiera (ex art 10)
2. espulsione, che pu essere:

amministrativa (ex art 13)


giudiziaria (ex artt 15; 16)

L'espulsione amministrativa disposta dall'autorit amministrativa e se ne distinguono 2 diverse tipologie:

espulsioni ministeriali (co. 1, art 13), previste per ragioni:


a) di ordine pubblico o sicurezza di Stato
b) di prevenzione del terrorismo

espulsioni prefettizie, previste per ragioni:


a) di ingresso nel territorio dello Stato senza passaggio attraverso i controlli di frontiera previsti (co.
2a, art 13);
b) soggiorno irregolare(co. 2b, art 13);
c) pericolosit sociale (co. 2c, art 13).

L'espulsione disposta in ogni caso con decreto motivato immediatamente esecutivo. Il decreto un atto
recettizio, il cui contenuto tradotto nella lingua dell'interessato ed sempre revocabile. L'espulsione
eseguita dal questore, con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica.
Un procedimento eccezionale si applica nel caso di mancata richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno
scaduto di validit da pi di 60 giorni: l'espulsione contiene l'intimazione a lasciare il territorio dello Stato
entro il termini di 15 giorni.

Art 14: ESECUZIONE DELL'ESPULSIONE


In deroga alla regola generale sopra illustrata, che prevede l'allontanamento immediato dello straniero, l'art
14 dispone il trattenimento dello straniero presso i Centri di Identificazione ed Espulsione ( CIE ) in 4 casi
espressamente indicati:
1.
2.
3.
4.

quando occorre procedere al soccorso dello straniero;


quando occorrono accertamenti supplementari circa l'identit o la nazionalit dello straniero;
quando occorre acquisire documenti per il viaggio;
quando non disponibile alcun mezzo di trasporto idoneo.

Il trattenimento dello straniero disposto dal questore, che deve trasmettere copia degli atti, entro 48 ore
dall'adozione del provvedimento, al giudice di pace. Quest'ultimo deve provvedere alla convalida entro le 48
ore successive (4 giorni in tutto), mediante udienza in camera di consiglio con la partecipazione necessaria
di un difensore. Il questore ha la facolt, ma non il dovere, di stare in giudizio. Il trattenimento dello straniero
presso i CIE pu durare per un periodo di 30 giorni.

Se per l'accertamento dell'identit o della nazionalit dello straniero, ovvero l'acquisizione di documenti per
il viaggio presentano gravi difficolt, il giudice, su richiesta del questore, pu prorogare il termine di ulteriori
30 giorni. Se, entro tale termine, i Paesi terzi non hanno cooperato al rimpatrio del cittadino, il questore pu
chiedere una proroga di ulteriori 60 giorni. Se anche entro quest'ultimo termine, nonostante sia stato
compiuto ogni ragionevole sforzo, non possibile procedere all'espulsione, il questore pu chiedere
un'ulteriore proroga di altri 60 giorni. Il periodo massimo complessivo non pu comunque superare i 180
giorni ( 6 mesi ).
Attenzione! A seguito del Decreto Legge n. 89/2011 che da` attuazione alla Direttiva Rimpatri
nellordinamento il periodo massimo di detenzione amministrativa nei CIE e` stato allungato a 18 mesi.
Se non possibile trattenere lo straniero presso un CIE o se la permanenza in tale struttura non ha
comunque consentito l'espulsione con accompagnamento alla frontiera, il questore ordina, mediante decreto
motivato, che lo straniero lasci il territorio dello Stato entro 5 giorni. Lo straniero che, senza giustificato
motivo, permane illegalmente nel territorio dello Stato punito con la reclusione (c.d. Reato di
inottemperanza allordine di allontanamento del Questore, ex art. 14, co. 5 ter-quat).

Considerazioni
1. Ampio margine di discrezionalit dell'autorit amministrativa:
la motivazione del provvedimento questorile che dispone il trattenimento dello straniero presso un
CIE si sostanzia nell'apposizione di una crocetta su un modulo prestampato in cui sono indicati i 4
casi ci sui all'art 14, co. 1. ( Potrebbe essere una motivazione fittizia o molto lontana dalla realt ).

2. Natura del trattenimento e riserva di giurisdizione (ex art 13, Cost.):


Rischio di violare gli artt. 3; 13 Cost. Il giudice di pace ha pochissimo potere (possibilit di apporre
solo s o no alla convalida in quanto la decisione viene presa in camera di consiglio, nessuna
discrezionalit sulla durata del trattenimento). Qualcuno ha notato che l'attivit giurisdizionale ha
quasi un rilievo meramente notarile; in origine era previsto un tribunale in composizione
monocratica.
3. Scarsa possibilit di difesa per lo straniero:
durante il procedimento non previsto contraddittorio; i presupposti previsti per la proroga del
trattenimento sono molto vaghi e discrezionali ( ogni ragionevole sforzo ) e spesso indipendenti
dalla volont dell'espellendo (ritardi nell'ottenimento della necessaria documentazione).
4. La rapidit dell'espulsione viene spesso frustrata dai lunghi tempi previsti per il trattenimento
nei CIE, massimo 6 mesi:
addirittura, buona parte degli stranieri, consapevole che occultando il proprio documento di
riconoscimento ha pi probabilit di evitare l'effettivo rimpatrio, non collabora affatto con l'autorit
amministrativa. La Corte di Giustizia CE ha in definitiva sancito che: quando risulta che non esiste
pi alcuna prospettiva ragionevole di allontanamento per motivi di ordine giuridico o per altri motivi,
la persona interessata immediatamente rilasciata.

Realizzato da

Progre`
Gruppo immigrazione

(Cleo Feoli, Enrico Legnini, Roberto Lucarella, Tommaso Ronchini, Maria Sebastiani, Ludovico Rossi, Michele Rossi, Giulia
Travain)

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