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Normativa sismica
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Normativa sismica
Nel caso di costruzioni con isolamento sismico, il limite superiore dellintervallo di coerenza
assunto pari a 1.2 Tis, essendo Tis il periodo equivalente della struttura isolata, valutato per gli
spostamenti del sistema disolamento prodotti dallo stato limite in esame.
Limitazioni
- Luso di accelerogrammi artificiali non ammesso nelle analisi dinamiche di opere e
sistemi geotecnici.
- Luso di accelerogrammi generati mediante simulazione del meccanismo di sorgente e della
propagazione ammesso a condizione che siano adeguatamente giustificate le ipotesi
relative alle caratteristiche sismogenetiche della sorgente e del mezzo di propagazione.
- Luso di accelerogrammi registrati ammesso, a condizione che la loro scelta sia
rappresentativa della sismicit del sito e sia adeguatamente giustificata in base alle
caratteristiche sismogenetiche della sorgente, alle condizioni del sito di registrazione, alla
magnitudo, alla distanza dalla sorgente e alla massima accelerazione orizzontale attesa al
sito.
- Gli accelerogrammi registrati devono essere selezionati e scalati in modo da approssimare
gli spettri di risposta nel campo di periodi di interesse per il problema in esame.
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Input
Output
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progetto per lo Stato Limite Ultimo (SLU), per lo Stato Limite di Danno (SLD) e lo spettro
elastico, secondo le indicazioni dellOrdinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n 3274
(OPCM3274).
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I dati di input sono indicati con i simboli riportati nel manuale del programma SIMQKE-1:
TS
TL
TRISE
TLVL
DUR
NCYCLE
AGMX
NPA
IIX
AMOR
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Accelerogrammi simulati
Si tratta di accelerogrammi generati mediante simulazione fisica della sorgente e della
propagazione, o mediante elaborazione di terremoti lievi registrati.
LIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha proposto, a tal proposito, una mappa
delle zone sismogenetiche uniformi. Ciascuna delle zone sismogenetiche associata ad una
sorgente sismo genetica caratterizzata da un determinato valore di magnitudo attesa.
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Accelerogrammi naturali
Sono ottenuti da registrazioni storiche di eventi sismici. Possono pertanto essere reperiti da
cataloghi o siti internet.
Tra questi, si ricorda il CPTI04, catalogo recentemente proposto dallIstituto Nazionale di
Geofisica e Vulcanologia (INGV), contenente 2550 sismi italiani registrati fino al 2002.
Il catalogo disponibile allindirizzo:
http://emidius.mi.ingv.it/CPTI
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Normativa sismica
dove
E
G
G1
G2
P
<2j
Qk
Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti
carichi gravitazionali:
G1 G 2 <2 j Qkj .
j
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La seguente tabella riporta i valori dei coefficienti di combinazione, secondo quanto indicato dal
D.M. 14.01.2008 - NTC2008 al paragrafo 2.5.3.
Azioni Variabili Q
Categoria A Ambienti di uso residenziale
Categoria B Uffici
Categoria C Ambienti suscettibili di grande affollamento
Categoria D Ambienti di uso commerciale
Categoria E Biblioteche, archivi, magazzini e ambienti ad
uso industriale
Categoria F Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso
30 kN)
Categoria G Rimesse e parcheggi (per autoveicoli di peso
> 30 kN)
Categoria H Coperture
Vento
Neve (a quota 1000 m s.l.m.)
Neve (a quota > 1000 m s.l.m.)
Variazioni termiche
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NTC 2008
\0
\1
\2
0.7
0.7
0.7
0.7
0.5
0.5
0.7
0.7
0.3
0.3
0.6
0.6
1.0
0.9
0.8
0.7
0.7
0.6
0.7
0.5
0.3
0.0
0.6
0.5
0.7
0.6
0.0
0.2
0.2
0.5
0.5
0.0
0.0
0.0
0.2
0.0
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Normativa sismica
3
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
7.6
7.7
7.8
7.9
7.10
7.11
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Strutture dissipative
Si distinguono due livelli di Capacit Dissipativa o Classi di Duttilit (CD):
- Classe di duttilit alta (CDA),
- Classe di duttilit bassa (CDB).
La differenza tra le due classi risiede nella entit delle plasticizzazioni cui ci si riconduce in fase
di progettazione. Lobiettivo della progettazione, per entrambe le classi, consiste in:
- assicurare alla struttura un comportamento dissipativo e duttile,
- evitare rotture fragili e la formazione di meccanismi instabili imprevisti,
pertanto si fa ricorso ai procedimenti tipici della gerarchia delle resistenze.
In particolare, si localizzano le dissipazioni di energia per isteresi in zone a tal fine individuate e
progettate, dette dissipative o critiche, effettuando il dimensionamento degli elementi non
dissipativi nel rispetto del criterio di gerarchia delle resistenze. Lindividuazione delle zone
dissipative deve essere congruente con lo schema strutturale adottato.
Poich il comportamento sismico della struttura largamente dipendente dal comportamento
delle sue zone critiche, esse debbono formarsi ove previsto e mantenere, in presenza di azioni
cicliche, la capacit di trasmettere le necessarie sollecitazioni e di dissipare energia.
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Tali fini possono ritenersi conseguiti qualora le parti non dissipative ed i collegamenti delle parti
dissipative al resto della struttura possiedano, nei confronti delle zone dissipative, una
sovraresistenza sufficiente a consentire lo sviluppo in esse della plasticizzazione ciclica. La
sovraresistenza valutata moltiplicando la resistenza nominale di calcolo delle zone dissipative
per un opportuno coefficiente di sovraresistenzaJRd, assunto pari, ove non diversamente
specificato, ad 1.3 per CDA, 1.1 per CDB.
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Sempre riferendosi agli edifici, una costruzione regolare in altezza se tutte le seguenti
condizioni sono rispettate:
e) tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si estendono per tutta laltezza
della costruzione,
f) massa e rigidezza rimangono costanti o variano gradualmente, senza bruschi
cambiamenti, dalla base alla sommit della costruzione (le variazioni di massa da un
orizzontamento allaltro non superano il 25%, la rigidezza non si riduce da un
orizzontamento a quello sovrastante pi del 30% e non aumenta pi del 10%); ai fini
della rigidezza si possono considerare regolari in altezza strutture dotate di pareti o
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Azione sismica
- Le azioni conseguenti al moto sismico sono modellate:
o direttamente, attraverso forze statiche equivalenti o spettri di risposta, o
o indirettamente, attraverso accelerogrammi.
- Nella definizione dellazione sismica sulla struttura, possibile tenere conto della modifica
del moto sismico indotta dallinterazione fondazione-terreno.
- A meno di analisi numeriche avanzate, la fondazione pu essere schematizzata con vincoli
visco - elastici, caratterizzati da opportuna impedenza dinamica. Questa schematizzazione
pu rendersi necessaria per strutture alte e snelle, nelle quali gli effetti del secondo ordine
non sono trascurabili, e per strutture fondate su terreni molto deformabili (Vs < 100 m/s).
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Analisi lineare,
Analisi non lineare,
Analisi statica,
Analisi dinamica.
Analisi lineare
Lanalisi lineare pu essere utilizzata per calcolare gli effetti delle azioni sismiche sia nel caso di
sistemi dissipativi sia nel caso di sistemi non dissipativi.
- Per i sistemi non dissipativi, come avviene per gli stati limite di esercizio, gli effetti delle
azioni sismiche sono calcolati riferendosi allo spettro di progetto ottenuto assumendo un
fattore di struttura q unitario (3.2.3.4).
o Deve essere verificata la resistenza delle membrature e dei collegamenti,
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dove:
q0
valore massimo del fattore di struttura, che dipende dal livello di duttilit
attesa, dalla tipologia strutturale e dal rapporto Du/D1 tra il valore dellazione
sismica per il quale si verifica la formazione di un numero di cerniere
plastiche tali da rendere la struttura labile e quello per il quale il primo
elemento strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione,
KR
- Per le costruzioni regolari in pianta, qualora non si proceda ad unanalisi non lineare
finalizzata alla valutazione del rapporto Du/D1, per esso possono essere adottati i valori
indicati nelle NTC2008 per le diverse tipologie costruttive.
- Per le costruzioni non regolari in pianta, si possono invece adottare valori di Du/D1 pari alla
media tra 1.0 ed i valori di volta in volta forniti per le diverse tipologie costruttive.
La scelta del fattore di struttura deve essere in ogni caso adeguatamente giustificata.
Il valore adottato deve dar luogo ad azioni di progetto agli stati limite ultimi coerenti con le
azioni di progetto assunte per gli stati limite di esercizio.
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P dr
d 0.1 ,
V h
dove:
P
dr
V
h
Quando T compreso tra 0.1 e 0.2 gli effetti delle non linearit geometriche possono essere presi
in conto incrementando gli effetti dellazione sismica orizzontale di un fattore pari a 1/(1 T);
Tnon pu comunque superare il valore 0.3.
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Infine, per determinare gli effetti dellazione sismica su sistemi dissipativi, si possono effettuare
analisi non lineari. In esse lequilibrio trattato staticamente (analisi non lineare statica)
modellando lazione sismica direttamente mediante forze statiche fatte crescere monotonamente
o dinamicamente (analisi non lineare dinamica) modellando lazione sismica indirettamente
mediante accelerogrammi.
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Per la combinazione degli effetti relativi ai singoli modi deve essere utilizzata una combinazione
quadratica completa degli effetti relativi a ciascun modo, quale quella indicata nellespressione:
E
U ij Ei E j
j i
0.5
con:
Ej
Uij
Uij
8 [ 2 E ij2
1 E >1 E
ij
[
Eij
ij
4 [ 2 E ij
@,
Per gli edifici, gli effetti della eccentricit accidentale del centro di massa possono essere
determinati mediante lapplicazione di carichi statici costituiti da momenti torcenti di valore pari
alla risultante orizzontale della forza agente al piano, moltiplicata per leccentricit accidentale
del baricentro delle masse rispetto alla sua posizione di calcolo.
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In alternativa, nel caso in cui la struttura sia non dissipativa, si pu effettuare unanalisi con
integrazione al passo, modellando lazione sismica attraverso accelerogrammi, tenendo conto
delleccentricit accidentale.
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dove:
H
C1
Lentit delle forze si ottiene dallordinata dello spettro di progetto corrispondente al periodo T1 e
la loro distribuzione sulla struttura segue la forma del modo di vibrare principale nella direzione
in esame, valutata in modo approssimato.
La forza da applicare a ciascuna massa della costruzione data da:
Fi
Fh zi Wi
z j Wj ,
j
dove:
S d T1 W O
,
g
Fh
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Normativa sismica
Fi
Wi e W j
zi e zj
Sd(T1)
O
coefficiente pari a
0.85
se la costruzione ha almeno tre orizzontamenti e se
T1 < 2TC,
1.00
in tutti gli altri casi,
accelerazione di gravit.
Effetti torsionali
Le NTC2008 impongono, anche se la distribuzione delle rigidezze e delle masse pressoch
simmetrica, uno spostamento del baricentro delli-esimo piano, secondo uneccentricit ei pari a
+/- il 5% della dimensione Li dellimpalcato nella direzione ortogonale al sisma ( ei r0.05 Li ).
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Sempre per gli edifici, nelle stesse ipotesi, gli effetti torsionali accidentali possono essere
considerati amplificando le sollecitazioni su ogni elemento resistente attraverso il fattore G:
G 1 0.6 x / Le,
dove:
x
Le
distanza tra i due elementi resistenti pi lontani, misurata allo stesso modo.
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r P d d Ee ,
dove:
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Tali forze sono scalate in modo da far crescere monotonamente, sia in direzione positiva che
negativa e fino al raggiungimento delle condizioni di collasso locale o globale, lo spostamento
orizzontale dc di un punto di controllo coincidente con il centro di massa dellultimo livello della
costruzione (ad esclusione di eventuali torrini).
Il diagramma Fb - dc rappresenta la curva di capacit della struttura.
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Questo tipo di analisi pu essere utilizzato soltanto se ricorrono le condizioni di applicabilit nel
seguito precisate per le distribuzioni principali (Gruppo 1); in tal caso esso si utilizza per gli
scopi e nei casi seguenti:
valutare i rapporti di sovraresistenza Du/D1,
verificare leffettiva distribuzione della domanda inelastica negli edifici progettati con il
fattore di struttura q,
come metodo di progetto per gli edifici di nuova costruzione sostitutivo dei metodi di analisi
lineari,
come metodo per la valutazione della capacit di edifici esistenti.
Si devono considerare almeno due distribuzioni di forze dinerzia, ricadenti luna nelle
distribuzioni principali (Gruppo 1) e laltra nelle distribuzioni secondarie (Gruppo 2).
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2.3.3 Risposta alle diverse componenti dellazione sismica ed alla variabilit spaziale del moto
Se la risposta viene valutata mediante analisi statica o dinamica in campo lineare, essa pu essere
calcolata separatamente per ciascuna delle tre componenti; la risposta a ciascuna componente,
ove necessario (3.2.5.1), combinata con gli effetti pseudo - statici indotti dagli spostamenti
relativi prodotti dalla variabilit spaziale della componente stessa, utilizzando la radice quadrata
della somma dei quadrati. Gli effetti sulla struttura (sollecitazioni, deformazioni, spostamenti,
ecc.) sono combinati successivamente, applicando l espressione:
1.00Ex 0.30Ey 0.30Ez,
con rotazione dei coefficienti moltiplicativi e conseguente individuazione degli effetti pi
gravosi.
La componente verticale verr tenuta in conto ove necessario (7.2.1).
Se la risposta viene valutata mediante analisi statica in campo non lineare, ciascuna delle due
componenti orizzontali (insieme a quella verticale, ove necessario, e agli spostamenti relativi
prodotti dalla variabilit spaziale del moto, ove necessario) applicata separatamente. Come
effetti massimi si assumono i valori pi sfavorevoli cos ottenuti.
Se la risposta viene valutata mediante analisi dinamica con integrazione al passo, in campo
lineare o non lineare, le due componenti accelerometriche orizzontali (e quella verticale, ove
necessario) sono applicate simultaneamente a formare un gruppo di accelerogrammi e gli effetti
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sulla struttura sono rappresentati dai valori medi degli effetti pi sfavorevoli ottenuti dalle
analisi, se si utilizzano almeno 7 diversi gruppi di accelerogrammi, dai valori pi sfavorevoli
degli effetti, in caso contrario. In nessun caso si possono adottare meno di tre gruppi di
accelerogrammi. Nel caso in cui sia necessario valutare gli effetti della variabilit spaziale del
moto, lanalisi deve essere eseguita imponendo alla base della costruzione storie temporali del
moto sismico differenziate ma coerenti tra loro e generate in accordo con lo spettro di risposta
appropriato per ciascun supporto.
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allo SLD ed attribuendo ad Kil valore di 2/3, sia inferiore al corrispondente valore della
resistenza di progetto (Rd), calcolato secondo le regole specifiche indicate per ciascuna tipologia
strutturale (Capitolo 4), con riferimento alle situazioni eccezionali.
Verifiche degli elementi strutturali in termini di contenimento del danno agli elementi non
strutturali
Per le costruzioni ricadenti in classe duso I e II si deve verificare che lazione sismica di
progetto non produca agli elementi costruttivi senza funzione strutturale danni tali da rendere la
costruzione temporaneamente inagibile.
Nel caso delle costruzioni civili e industriali, qualora la temporanea inagibilit sia dovuta a
spostamenti eccessivi interpiano, questa condizione si pu ritenere soddisfatta quando gli
spostamenti interpiano ottenuti dallanalisi in presenza dellazione sismica di progetto relativa
allo SLD siano inferiori ai limiti:
a) per tamponamenti collegati rigidamente alla struttura che interferiscono con la
deformabilit della stessa
dr < 0.005 h,
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In caso di coesistenza di diversi tipi di tamponamenti o struttura portante nel medesimo piano
della costruzione, deve essere assunto il limite di spostamento pi restrittivo.
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Qualora gli spostamenti di interpiano siano superiori a 0.005 h (caso b) le verifiche della capacit
di spostamento degli elementi non strutturali devono inoltre essere estese a tutti i tamponamenti,
alle tramezzature interne ed agli impianti.
Per le costruzioni ricadenti in classe duso III e IV si deve verificare che lazione sismica di
progetto non produca danni agli elementi costruttivi senza funzione strutturale tali da rendere
temporaneamente non operativa la costruzione. Nel caso delle costruzioni civili e industriali
questa condizione si pu ritenere soddisfatta quando gli spostamenti interpiano ottenuti
dallanalisi in presenza dellazione sismica di progetto relativa allo SLO siano inferiori ai 2/3 dei
limiti in precedenza indicati.
Verifiche degli impianti in termini di mantenimento della funzionalit
Per le costruzioni ricadenti in classe duso III e IV, si deve verificare che gli spostamenti
strutturali o le accelerazioni (a seconda che gli impianti siano pi vulnerabili per effetto dei primi
o delle seconde) prodotti dalle azioni relative allo SLO non siano tali da produrre interruzioni
duso degli impianti stessi.
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