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ReLUIS
UR UNI-NAb Universit di Napoli Federico II, Dipartimento di Strutture per l'Ingegneria e l'Architettura,
e-mail: calderon@unina.it, faggiano@unina.it
UR UNI-BO Universit degli Studi di Bologna, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei
Materiali, e-mail: barbara.ferracuti@unibo.it
UR UNI-SS Universit degli Studi di Sassari, Dipartimento di Architettura, Design, Urbanistica,
e-mail: fragiacomo@uniss.it
UR UNI-TS Universit degli Studi di Trieste, Dipartimento di Ingegneria e Architettura,
e-mail: gattesco@units.it
UR UNI-UD Universit degli Studi di Udine, Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura,
e-mail: alessandra.gubana@uniud.it
UR UNI-BS Universit degli Studi di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio e
Ambiente, e-mail: giovanni.metelli@unibs.it
UR UNI-GE Universit degli Studi di Genova, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale,
e-mail: stefano.podesta@unige.it
UR UNI-TN Universit degli Studi di Trento, Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Meccanica,
e-mail: maurizio.piazza@unitn.it
INDICE
1 - PREMESSA .................................................................................................................................. 7
1.1 - SIMBOLOGIA ....................................................................................................................... 7
1.2 - DEFINIZIONI....................................................................................................................... 11
2 - CAMPO DAPPLICAZIONE ................................................................................................... 12
3 - RIFERIMENTI NORMATIVI ................................................................................................. 12
4 - MATERIALI E PRODOTTI ..................................................................................................... 12
4.1 - GENERALIT ..................................................................................................................... 12
4.1.1 - Legno massiccio con sezioni rettangolari ....................................................................... 13
4.1.2 - Legno massiccio con sezioni irregolari .......................................................................... 13
4.1.3 - Prodotti derivati dal legno .............................................................................................. 14
4.1.3.1 - Legno strutturale massiccio con giunti a dita ....................................................................... 14
4.1.3.2 - Legno lamellare incollato ..................................................................................................... 14
7 - COLLEGAMENTI ..................................................................................................................... 33
7.1 - GENERALIT ..................................................................................................................... 33
7.2 - REQUISITI DEI MEZZI DI UNIONE................................................................................. 33
7.3 - COLLEGAMENTO CON MEZZI DI UNIONE MULTIPLI .............................................. 34
7.4 - COLLEGAMENTI CON PIANI DI TAGLIO MULTIPLI ................................................. 34
7.5 - FORZE DI CONNESSIONE INCLINATE RISPETTO ALLA FIBRATURA................... 34
7.6 - FORZE DI CONNESSIONE ALTERNATE ....................................................................... 36
7.7 - RESISTENZA DI COLLEGAMENTI DI CARPENTERIA ............................................... 36
7.8 - RESISTENZA DI COLLEGAMENTI CON MEZZI DI UNIONE METALLICI A
GAMBO CILINDRICO ...................................................................................................... 38
7.8.1 - Definizioni ...................................................................................................................... 38
7.8.2 - Collegamenti con mezzi di unione metallici a gambo cilindrico soggetti a
sollecitazioni taglianti ....................................................................................................... 38
7.8.2.1 - Generalit ............................................................................................................................. 38
7.8.2.2 - Capacit portante di unioni legno-legno e pannello-legno ................................................... 38
7.8.2.3 - Capacit portante di unioni acciaio-legno ............................................................................ 41
7.8.2.4 - Rigidezza della connessione ................................................................................................. 43
7.8.8 - Disposizioni costruttive per collegamenti realizzati con mezzi di unione metallici a
gambo cilindrico ............................................................................................................... 59
7.8.8.1 - Generalit ............................................................................................................................. 59
7.8.8.2 - Chiodi ................................................................................................................................... 59
7.8.8.3 - Bulloni e rondelle ................................................................................................................. 59
7.8.8.4 - Spinotti ................................................................................................................................. 60
7.8.8.5 - Viti........................................................................................................................................ 60
CNR-DT 206/2006
1 - PREMESSA
Le presenti Linee Guida per le costruzioni in legno costituiscono la sintesi del lavoro sviluppato nel
corso del 2014, nellambito del Progetto di Ricerca DPC ReLUIS 2014-2016 (Dipartimento della
Protezione Civile Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica), dal gruppo di ricerca
Strutture in legno, di cui fanno parte le Unit di Ricerca delle Universit di Napoli Federico II,
Bologna, Sassari, Trieste, Udine, Brescia, Genova e Trento.
Le Linee Guida, traendo lo spunto dal documento tecnico CNR DT 206:2007, elaborato dal
Consiglio Nazionale delle Ricerche, implementano i risultati delle ricerche effettuate durante il
2014 e nel precedente progetto DPC ReLUIS 2010-2013. Esse intendono fornire un contributo
tecnico di supporto al Dipartimento della Protezione Civile, ai professionisti e al mondo industriale
per la applicazione delle normative pertinenti nel settore della costruzione a struttura lignea. Potr
essere utilizzato in futuro per la revisione e laggiornamento di normative e documenti tecnici a
livello nazionale o europeo.
Le presenti Linee Guida saranno poi integrate con specifiche appendici che saranno redatte nel
corso della prosecuzione del progetto DPC ReLUIS, appendici che completeranno gli aspetti di
progettazione in ambito sismico e di particolari tipologie costruttive.
1.1 - SIMBOLOGIA
Si riporta di seguito il significato dei principali simboli utilizzati nelle presenti Linee Guida.
Lettere romane maiuscole
Ad
azione eccezionale di calcolo
Ad,fi valore di progetto delle azioni nella situazione dincendio
Aef
area efficace della barra di acciaio
C
rigidezza dei supporti elastici per aste compresse
E0,05 valore caratteristico del modulo elastico
E0,mean valore medio del modulo elastico
E90,mean valore medio del modulo elastico perpendicolare alla fibratura
(EI)ef rigidezza flessionale efficace di una sezione composta con collegamenti metallici
F90,Rd resistenza di progetto per spacco
Fax,d valore di calcolo della azione assiale sul mezzo dunione
Fax,Rd valore di calcolo della resistenza ad estrazione del mezzo dunione
Fax,Rk valore caratteristico della resistenza ad estrazione del mezzo dunione
Fax,,Rk valore caratteristico della resistenza ad estrazione del mezzo dunione rispetto allangolo
Fc,d
forza di calcolo di compressione
Fc,90,d forza di calcolo di compressione perpendicolare alla fibratura
FEd
azione di calcolo
Fd
forza stabilizzante di calcolo
Ft,d
forza di calcolo di trazione
Ft,90,d forza di calcolo di trazione perpendicolare alla fibratura
Fv,Ed aliquota tagliante perpendicolare alla fibratura
Fv,Ed,1 aliquota tagliante su ciascun lato della connessione
Fv,Ed,2 aliquota tagliante su ciascun lato della connessione
Fv,0,Rk valore caratteristico della resistenza tagliante del connettore parallelo alla fibratura
Fv,d
valore di calcolo dell'azione tagliante sul mezzo dunione
angolo di inclinazione
,
parametri per la valutazione della larghezza collaborante
n
velocit ideale di carbonizzazione
c
coefficiente di imperfezione
g
coefficiente parziale per azioni permanenti
M
coefficiente parziale per le resistenze del materiale
M,fi
coefficiente parziale in situazione di incendio
q
coefficiente parziale per azioni variabili
1
coefficiente per il calcolo della rigidezza flessionale efficace di una sez. composta
l
snellezza di colonna
lrel,c
snellezza relativa di colonna
lrel,m
snellezza relativa di trave
w,c
w,t
td
tmean,d
ttor,d
0, 1, 2
1.2 - DEFINIZIONI
Categoria: suddivisione cui vengono assegnati i segati classificati secondo la resistenza,
conformemente ad una determinata norma.
Classe di resistenza: profilo unificato a livello europeo di valori caratteristici di resistenza, moduli
elastici e massa volumica.
Dimensione geometrica: ai fini strutturali la dimensione geometrica quella netta degli elementi
alle condizioni di umidit specificate e al grado di finitura superficiale previsti da progetto. Ad essa
vengono riferiti gli scostamenti, che idealmente devono essere uguali a zero.
Legno giuntato (a dita): elemento di legno costituito da due o pi elementi di sezione simile
incollati in corrispondenza delle loro estremit, mediante giunti a dita.
Legno lamellare incollato: prodotto costituito da tre o pi strati di segati con fibratura
approssimativamente parallela, incollati tra loro.
Legno massiccio: legno segato o lavorato, senza la presenza di giunti incollati.
LVL (Laminated Veneer Lumber): prodotto ottenuto da sovrapposizione di sfogliati incollati a
fibratura parallela o con qualche strato incrociato.
Pannello di legno compensato (o semplicemente compensato): pannello costituito da un numero
usualmente dispari di strati di sfogliato o di tranciato, disposti luno sopra laltro con le fibre degli
strati adiacenti formanti angolo retto ed incollati sotto pressione. Rientra nelluso corrente definire
multistrati i pannelli di legno compensato composti da pi di 3 strati.
Pannelli di legno massiccio (SWP): pannello a base di legno consistente di pezzi di legno incollati
sui bordi e, se multistrato, sulle loro facce.
Pannello di tavole incrociate (o compensato di tavole): pannello ottenuto per solo incollaggio,
sotto adeguata pressione, di tavole di legno massiccio, classificate secondo la resistenza, disposte a
strati (almeno 3) inclinati a 90 fra di loro in modo da ottenere pannelli adatti alluso strutturale
nelle sole classi di servizio 1 e 2. Le tavole sono piallate, giuntate a dita in direzione longitudinale
ed incollate fra i diversi strati. Non necessariamente le tavole sono incollate di bordo. Il prodotto
viene comunemente identificato con acronimi diversi (XLAM, CLT ecc.).
Punto di saturazione: stato di un elemento di legno nel quale le pareti cellulari sono sature di
umidit, ma non vi acqua nelle cavit cellulari.
Spinotto: barra cilindrica a sezione circolare, usualmente di acciaio, inserita in una sede preforata
ed usata per trasmettere carichi perpendicolari all'asse dello spinotto.
Tipo di legname: materiale al quale si applicano i valori caratteristici e medi di resistenza,
rigidezza e densit. Esso definito da parametri quali la specie, la provenienza e la categoria. Ogni
tipo di legname comprende assortimenti di varie sezione e lunghezza, i quali devono contribuire
tutti assieme alla determinazione dei valori caratteristici.
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2 - CAMPO DAPPLICAZIONE
Formano oggetto delle presenti linee guida le opere costituite da strutture portanti realizzate con
elementi di legno strutturale (legno massiccio: segato, squadrato, tondo) o con elementi strutturali a
base di legno (legno lamellare incollato, pannelli a base di legno) assemblati con adesivi oppure con
mezzi di unione meccanici, in opere di ingegneria civile, ad eccezione delle opere oggetto di una
regolamentazione specifica.
Nelle linee guida si prendono in esame i requisiti di resistenza meccanica, comportamento in
esercizio e durabilit delle strutture. Gli aspetti esecutivi sono trattati nella misura atta a garantire
che la qualit dei materiali da costruzione e dei prodotti, e il livello della lavorazione in cantiere
siano conformi alle ipotesi di progettazione.
Le linee guida valgono anche per le verifiche di strutture esistenti purch si provveda alla corretta
valutazione delle caratteristiche del legno e, in particolare, degli eventuali stati di degradamento.
3 - RIFERIMENTI NORMATIVI
Per tutti i riferimenti e rimandi ad altre norme e istruzioni italiane vigenti nonch a norme europee
EN e progetti di norme europei prEN, vale lultima edizione della norma o prescrizione alla quale si
fa riferimento.
I dati sulle azioni, le loro combinazioni, i coefficienti di sicurezza, le caratteristiche dei materiali da
considerare nei calcoli sono quelli di cui alle vigenti norme tecniche.
4 - MATERIALI E PRODOTTI
4.1 - GENERALIT
Il contenuto delle presenti istruzioni si applica al legno massiccio, al legno lamellare e ai prodotti a
base di legno per usi strutturali, classificato secondo la resistenza, prima della messa in opera.
I materiali e prodotti derivati dal legno per usi strutturali considerati nelle seguenti Linee Guida
sono:
microlamellare (LVL).
Compensato
Pannelli di scaglie orientate (OSB)
Pannello di particelle
UNI EN 636
UNI EN 300
UNI EN 312
I valori caratteristici di resistenza e di rigidezza sono indicati nella UNI EN 12369-1 (per pannelli
OSB, pannelli di particelle e pannelli di fibra) oppure indicati nella UNI EN 12369-2 (per i pannelli
di legno compensato) con riferimento alla UNI EN 1072, determinati secondo il metodo descritto
nella UNI EN 1058.
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Tabella 4-1-Profilo resistente del legno massiccio e dei prodotti strutturali derivati dal legno
Propriet di resistenza Propriet di modulo elastico
Massa volumica
Massa
Modulo elastico parallelo
Flessione
fm,k
E0,mean
volumica
k
medio
caratteristica
Trazione
Modulo elastico parallelo
Massa volumica
ft,0,k
E0,05
mean
parallela
caratteristico
media *
Trazione
perpendicolare
ft,90,k
Modulo elastico
perpendicolare medio
15
E90,mean
fc,0,k
Modulo elastico
tangenziale medio
Gmean
fc,90,k
fv,k
150
k h = min .
h
0,2
; 1,3
(4.1)
essendo h, in millimetri, laltezza della sezione trasversale dellelemento inflesso oppure il lato
maggiore della sezione trasversale dellelemento sottoposto a trazione.
Per il legno lamellare incollato i valori caratteristici di resistenza, desunti da indagini sperimentali,
sono riferiti a dimensioni standardizzate del provino secondo le norme pertinenti. In particolare, per
la determinazione della resistenza a flessione laltezza della sezione trasversale del provino pari a
600 mm, mentre per la determinazione della resistenza a trazione parallela alla fibratura, il lato
maggiore della sezione trasversale del provino pari a 600 mm.
Di conseguenza, per elementi di legno lamellare sottoposti a flessione o a trazione parallela alla
fibratura che presentino rispettivamente una altezza o il lato maggiore della sezione trasversale
inferiore a 600 mm, i valori caratteristici fm,k e ft,0,k , indicati nei profili resistenti, possono essere
incrementati tramite il coefficiente moltiplicativo kh, cos definito:
600 0,1
; 1,1
k h = min .
h
(4.2)
essendo h, in millimetri, laltezza della sezione trasversale dellelemento inflesso oppure il lato
maggiore della sezione trasversale dellelemento sottoposto a trazione.
4.3 - EFFETTI DELLUMIDIT DEL MATERIALE E DELLE VARIAZIONI TERMICHE
Il legno, di norma, dovr essere fornito equilibrato a unumidit il pi vicino possibile a quella
appropriata alle condizioni ambientali in cui si trover nellopera finita.
In casi eccezionali si potr accettare durante la posa in opera una maggiore umidit del materiale,
purch sia assicurata al legno la possibilit di un successivo asciugamento, fino a raggiungere
lumidit prevista in fase progettuale. In tal caso si dovr comunque verificare che le conseguenti
variazioni dimensionali (ritiro e rigonfiamento) non siano di pregiudizio per lopera stessa, in
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5 - MATERIALI COMPLEMENTARI
5.1 - ADESIVI
Gli adesivi per usi strutturali devono produrre unioni aventi resistenza e durabilit tali che
lefficienza dellincollaggio sia conservata, nella classe di servizio assegnata, durante tutta la vita
prevista della struttura.
5.1.1 - Adesivi per elementi incollati in stabilimento
Gli adesivi fenolici ed amminoplastici debbono soddisfare le specifiche della UNI EN 301. In attesa
di una specifica normativa, gli adesivi di natura chimica diversa debbono soddisfare le specifiche
della UNI EN 301 e, in aggiunta, dimostrare un comportamento allo scorrimento viscoso non
peggiore di quello di un adesivo fenolico od amminoplastico approvato secondo UNI EN 301,
tramite idonee prove comparative.
5.1.2 - Adesivi per giunti realizzati in cantiere
In attesa di una specifica normativa europea, gli adesivi utilizzati in cantiere (per i quali non sono
rispettate le prescrizioni di cui alle UNI EN 301) debbono essere testati in conformit ad idoneo
protocollo di prova, per dimostrare che la resistenza a taglio del giunto non sia minore di quella del
legno, nelle medesime condizioni previste nel protocollo di prova.
5.2 - ELEMENTI MECCANICI DI COLLEGAMENTO
Tutti gli elementi di unione che fanno parte di particolari di collegamento (metallici e non metallici,
quali spinotti, chiodi, viti, piastre ecc.) dovranno rispettare le normative vigenti per la categoria di
appartenenza.
6 - NORME DI CALCOLO
6.1 - AZIONI DI CALCOLO E CLASSI DI DURATA DEL CARICO
Le azioni sulla costruzione devono essere cumulate in modo da determinare le condizioni di carico
pi gravose ai fini delle singole verifiche, tenendo conto della probabilit ridotta dintervento
simultaneo di tutte le azioni con i rispettivi valori pi sfavorevoli, come specificato nella Norma
Tecnica vigente.
La presenza di stati di precompressione deve essere considerata con cautela e, se possibile, evitata a
causa di fenomeni viscosi del materiale molto pronunciati per tali stati di sollecitazione, sia nel caso
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il peso proprio e i carichi non rimovibili durante il normale esercizio della struttura
appartengono alla classe di durata permanente;
i carichi permanenti suscettibili di cambiamenti durante il normale esercizio della struttura e
i sovraccarichi variabili relativi a magazzini e depositi appartengono alla classe di lunga
durata;
i sovraccarichi variabili di abitazione e di uffici in generale appartengono alla classe di
media durata;
il sovraccarico da neve riferito al suolo qsk, calcolato in uno specifico sito ad una certa
altitudine, da considerarsi in generale di breve durata per altitudini di riferimento inferiori
a 1000 m, mentre da considerarsi almeno di media durata per altitudini superiori o uguali
a 1000 m;
lazione del vento e le azioni eccezionali compreso il sisma e lincendio appartengono alla
classe di durata istantanea.
nella classe di servizio 1 lumidit media nella maggior parte dei legni di conifere
normalmente non eccede il 12%;
nella classe di servizio 2 lumidit media nella maggior parte dei legni di conifere
normalmente non eccede il 20%;
nella classe di servizio 3 rientrano tutti i legnami in condizioni climatiche che comportano
umidit pi elevate di quelle della classe di servizio 2. In questa classe possono rientrare
anche i materiali legnosi per i quali non sono disponibili dati attendibili.
Il valore di calcolo Xd di una propriet del materiale (o della resistenza di un collegamento) viene
calcolato mediante la relazione:
Xd =
kmod X k
(6.1)
nella quale:
Xk il valore caratteristico della propriet del materiale(o della resistenza del collegamento),
come specificato al punto 4.2 -. Il valore caratteristico Xk pu anche essere determinato mediante
prove sperimentali sulla base di prove svolte in condizioni definite dalle norme EN pertinenti;
M il coefficiente parziale di sicurezza relativo al materiale (Appendice A Tabella A-1);
kmod il coefficiente di correzione che tiene conto delleffetto, sui parametri di resistenza, sia
della durata del carico sia dellumidit della struttura (Appendice A Tabella A16-2). Se una
combinazione di carico comprende azioni appartenenti a differenti classi di durata del carico si
dovr scegliere un valore di kmod che corrisponde allazione di minor durata.
6.3 - METODI DI ANALISI E DI VERIFICA
Le strutture di legno devono essere progettate secondo i metodi della scienza e tecnica delle
costruzioni, per i carichi definiti dalle norme vigenti seguendo il metodo di verifica della sicurezza
agli stati limite. Le verifiche dovranno essere condotte nei riguardi sia degli stati limite di esercizio
che degli stati limite ultimi.
Lanalisi della struttura si pu effettuare nellipotesi di comportamento elastico lineare dei materiali
e dei collegamenti, considerando i valori pertinenti (medi o caratteristici) del modulo elastico dei
materiali e della rigidezza delle unioni in funzione dello stato limite e del tipo di verifica
considerati.
I calcoli devono essere svolti introducendo appropriate schematizzazioni e, se necessario, supportati
da prove. Lo schema deve essere sufficientemente accurato per simulare con ragionevole precisione
il comportamento strutturale della costruzione, anche in relazione alle modalit costruttive previste.
Nellanalisi globale della struttura, in quella dei sistemi di controvento e nel calcolo delle
membrature si deve tener conto delle imperfezioni geometriche e strutturali. A tal fine possono
adottarsi adeguate imperfezioni geometriche equivalenti, il valore delle quali pu essere reperito in
normative di comprovata validit.
Per quelle tipologie strutturali in grado di ridistribuire le azioni interne, anche grazie alla presenza
di giunti di adeguata duttilit, si pu ricorrere a metodi di analisi non lineari.
19
20
=
kdef,c 2 kdef,1 kdef,2
(6.2)
dove kdef,1 e kdef,2 sono i coefficienti kdef delle membrature lignee collegate. Se la connessione collega
un elemento ligneo con un elemento di calcestruzzo o di acciaio, in assenza di valori sperimentali, si
pu utilizzare in prima approssimazione lassunzione kdef,c=kdef.
Nel caso di strutture costituite da elementi, componenti e unioni aventi lo stesso comportamento
reologico, nellipotesi di linearit tra le azioni applicate e le corrispondenti deformazioni, la
deformazione finale ufin si pu calcolare mediante lequazione:
ufin = u1,inst (1+kdef) + u2,1,inst (1+2,1kdef) + (i=2n) [u2,i,inst(0,i + 2,i kdef)]
(6.3)
dove:
u1,inst la deformazione istantanea del carico permanente;
u2,1,inst la deformazione istantanea del carico accidentale prevalente;
u2,i,inst la deformazione istantanea della i-esima azione variabile della combinazione.
Le deformazioni istantanee u1,inst, u2,1,inst, e u2,i,inst si calcolano utilizzando i valori medi dei moduli
di elasticit e tangenziale del materiali, ed i valori istantanei dei moduli di scorrimento delle
connessioni.
6.4.2 - Scorrimento nelle unioni
Il modulo di scorrimento istantaneo, Kser, delle unioni deve essere determinato, di regola, mediante
prove sperimentali condotte in accordo alla norma EN 26891 (dove ks corrisponde a Kser).
Per unioni realizzate con mezzi di unione del tipo a gambo cilindrico e con connettori speciali, il
modulo di scorrimento istantaneo Kser per ciascuna sezione resistente a taglio e per singolo mezzo di
unione, sotto lazione dei carichi allo stato limite di esercizio, in mancanza di pi accurate
determinazioni, pu essere ricavato come al punto 7.11.
Lo scorrimento finale dellunione, pari alla somma dello scorrimento istantaneo e dello scorrimento
differito, sar calcolato con le modalit indicate nel punto 6.4.1.
6.4.3 - Norme specifiche per elementi inflessi
Per un elemento inflesso, le componenti della freccia risultanti da una combinazione di azioni da
considerare sono mostrate nella figura, dove i simboli sono definiti come segue:
wc la controfreccia (qualora presente);
winst la freccia istantanea;
wcreep la componente della freccia dovuta a fenomeni viscoelastici;
wfin la freccia finale;
wnet,fin la freccia finale netta.
La freccia finale netta, wnet,fin, di un elemento inflesso, riferita alla corda congiungente i punti della
trave in corrispondenza degli appoggi, data da:
wnet,fin = winst + wcreep wc = wfin wc
(6.4)
Lintervallo raccomandato di valori limite per le frecce di travi aventi luce l riportato nella tabella
6-3 in funzione del livello di deformazione ritenuto accettabile.
Tabella 6-3 Intervalli consigliati di valori limite per le frecce di travi
winst
wnef,fin
wfin
Travi su due appoggi
l/300 l/500
l/250 l/350
l/150 l/300
Sbalzi
l/150 l/250
l/125 l/175
l/75 l/150
I limiti indicati per la freccia costituiscono solo requisiti indicativi. Limitazioni pi severe possono
rivelarsi necessarie in casi particolari, ad esempio in relazione ad elementi portati non facenti parte
della struttura. Nel caso di impalcati si deve, di regola, verificare la compatibilit della
deformazione con la destinazione duso.
6.4.4 - Vibrazioni
Si raccomanda che gli effetti sui solai in termini di vibrazioni e urti indotti dal calpestio siano
limitati in modo da garantire un accettabile livello di comfort per gli utilizzatori.
Per solai aventi una frequenza fondamentale 8 Hz, le verifiche devono essere effettuate limitando
il valore massimo di freccia verticale indotto da un carico concentrato F agente su qualsiasi punto
del solaio, nonch limitando il valore di velocit iniziale derivante da un carico impulsivo (heeldrop) agente nel punto del solaio che fornisce la massima risposta. A tal proposito possibile fare
riferimento a quanto proposto allinterno della UNI EN 1995-1-1.
Nel caso in cui la frequenza fondamentale del solaio risulti < 8 Hz, si raccomanda, con il fine di
scongiurare possibili fenomeni di risonanza, di limitare la massima accelerazione verticale indotta
da un carico dinamico rappresentativo del fenomeno di calpestio lungo il solaio.
Si raccomanda di assumere nelle analisi un rapporto di smorzamento modale uguale a 0.01 (1%),
a meno che altri valori non si dimostrano pi appropriati per la tipologia di solaio analizzata.
Nel calcolo dei parametri necessari alle verifiche sopra riportate, si raccomanda di tenere in conto la
rigidezza trasversale del solaio. Si suggerisce inoltre di adottare un valore di massa del solaio
corrispondente alla combinazione di carico quasi-permanente.
Nel caso si ritenga opportuno svolgere analisi pi dettagliate si pu far riferimento ai metodi di
verifica proposti allinterno della normativa internazionale ISO 10137.
6.5 - STATI LIMITE ULTIMI
6.5.1 - Verifiche di resistenza
Per quanto riguarda le verifiche di resistenza (SLU) le tensioni interne si possono calcolare
nellipotesi di conservazione delle sezioni piane e di una relazione lineare tra tensioni e
deformazioni fino alla rottura. A causa dellanisotropia del materiale, gli stati tensionali di trazione
e compressione devono essere verificati tenendo conto dellangolo tra direzione della fibratura e
direzione della sollecitazione.
22
t,0,d ft,0,d
(6.5)
nella quale:
t,0,d la tensione di calcolo a trazione calcolata sulla sezione netta;
ft,0,d la resistenza di calcolo a trazione, determinata tenendo conto anche delle dimensioni della
sezione trasversale mediante il coefficiente kh, definito al punto 4.2.1 -.
Nelle giunzioni di estremit si dovr tener conto delleventuale azione flettente indotta
dalleccentricit dellazione di trazione attraverso il giunto: tali azioni secondarie potranno essere
computate, in via approssimata, attraverso una opportuna riduzione della resistenza di calcolo a
trazione.
6.5.1.2 - Trazione perpendicolare alla fibratura
Nella verifica degli elementi si dovr opportunamente tener conto del volume effettivamente
sollecitato a trazione. Indicazioni per tale verifica saranno riportate in paragrafi successivi.
Particolare attenzione dovr essere posta nella verifica degli elementi soggetti a forze trasversali
applicate in prossimit del bordo.
6.5.1.3 - Compressione parallela alla fibratura
Deve essere soddisfatta la seguente condizione:
c,0,d fc,0,d
nella quale:
23
(6.6)
c,90,d kc,90fc,90,d
(6.7)
nella quale:
c,90,d la tensione di calcolo a compressione ortogonale alla fibratura;
fc,90,d la corrispondente resistenza di calcolo;
kc,90 un coefficiente amplificativo che tiene conto della configurazione di carico, della
possibilit di rottura per spacco e del grado di deformazione a compressione.
Il valore di calcolo della tensione di compressione normale allasse della trave potr essere
determinato mediante lespressione:
c,90,d =
Fc,90,d
lef b
(6.8)
nella quale :
Fc,90,d la forza di progetto a compressione perpendicolare alla fibratura;
b la larghezza dellarea di contatto in compressione perpendicolare alla fibratura;
lef la lunghezza dellarea di contatto in compressione perpendicolare alla fibratura.
Si raccomanda che il valore del coefficiente kc,90 sia assunto pari ad 1, a meno che non si verifichino
le situazioni riportate nei paragrafi seguenti:
- Per elementi su appoggi continui con l12h, si veda Figura 6-3 a):
1.25
kc,90 =
1.50
-
Per elementi su appoggi discreti con l12h, si veda Figura 6-3 b):
1.50
kc,90 =
1.75
24
Figura 6-4 Area efficace per appoggi laterali a), e per appoggi centrali b)
25
s c, ,d
f c,0,d
f c,0,d
sin 2 + cos 2
kc,90 f c,90,d
(6.9)
nella quale:
c,,d la tensione di calcolo di compressione inclinata dellangolo rispetto alla fibratura;
fc,0,d la resistenza di calcolo a compressione nella direzione della fibratura;
fc,90,d la resistenza di calcolo a compressione perpendicolare alla fibratura;
kc,90 un coefficiente amplificativo che tiene conto della configurazione di carico, della
possibilit di rottura per spacco e del grado di deformazione a compressione.
Per la valutazione del coefficiente kc,90 valgono le considerazioni di cui al punto 6.5.1.4.
c, ,d
6.5.1.6 - Flessione
Devono essere soddisfatte entrambe le condizioni seguenti:
m,y,d
f m,y,d
+ km
m,z,d
f m,z,d
km
m,y,d m,z,d
+
1
f m,y,d f m,z,d
(6.10)
nelle quali:
m,y,d e m,z,d sono le tensioni di calcolo massime per flessione rispettivamente nei piani xz e xy
determinate assumendo una distribuzione elastico lineare delle tensioni sulla sezione (vedi
Figura 6-2);
fm,y,d e fm,z,d sono le corrispondenti resistenze di calcolo a flessione, determinate tenendo conto
anche delle dimensioni della sezione trasversale mediante il coefficiente kh, come definito al
punto 4.2.1 -.
I valori da adottare per il coefficiente km, che tiene conto convenzionalmente della ridistribuzione
delle tensioni e della disomogeneit del materiale della sezione trasversale, sono i seguenti:
-
km = 0.7
km= 1.0
Deve essere inoltre verificata la stabilit allo svergolamento di trave (flesso-torsionale) per gli
elementi inflessi, come prescritto nel punto 6.5.2.1 -.
26
t,0,d
f t,0,d
m,y,d
f m,y,d
+ km
m,z,d
f m,z,d
t,0,d
f t,0,d
+ km
m,y,d
f m,y,d
m,z,d
f m,z,d
(6.11)
c,0,d m,y,d
m,z,d
+
+
1
k
m
f
f
f
c,0,d
m,
y,d
m,
z,d
c,0,d
f
c,0,d
+ k m m,y,d + m,z,d 1
f m,y,d
f m,z,d
(6.12)
td fv,d
(6.13)
nella quale:
td la tensione massima tangenziale di calcolo, valutata secondo la teoria di Jourawski;
fv,d la corrispondente resistenza di calcolo a taglio.
Per la verifica della resistenza a taglio di elementi sottoposti a flessione, si raccomanda che
linfluenza delle fessurazioni sia tenuta in conto utilizzando una larghezza efficace dellelemento
data da:
bef kcr b
(6.14)
dove b la larghezza della sezione pertinente dellelemento.
Il valore raccomandato per kcr dato da:
-
Alle estremit della trave si potr effettuare la verifica sopra indicata valutando in modo
convenzionale td, considerando nullo, ai fini del calcolo dello sforzo di taglio di estremit, il
27
ttor,d kshfv,d
(6.15)
nella quale:
ttor,d la tensione massima tangenziale di calcolo per torsione;
ksh il coefficiente che tiene conto della forma della sezione trasversale;
fv,d la resistenza di calcolo a taglio.
Per il coefficiente ksh si possono assumere i valori:
-
t tor,d
ksh f v,d
t
+ d 1
f
v,d
(6.16)
Il significato dei simboli riportato nei paragrafi corrispondenti alle verifiche a taglio e a torsione.
6.5.2 - Verifiche di stabilit
Oltre alle verifiche di resistenza previste al precedente punto 6.5.1 -, devono essere eseguite le
verifiche necessarie ad accertare la sicurezza della costruzione, o delle singole membrature, nei
confronti di possibili fenomeni di instabilit, quali lo svergolamento degli elementi inflessi
(instabilit di trave o flesso-torsionale) e lo sbandamento laterale degli elementi compressi o
pressoinflessi (instabilit di colonna).
Nella valutazione della sicurezza allinstabilit occorre tener conto, per il calcolo delle tensioni per
flessione, anche della curvatura iniziale dellelemento, delleccentricit del carico assiale e delle
eventuali deformazioni (frecce o controfrecce) imposte.
Per le verifiche si devono utilizzare i valori caratteristici al frattile 5% per i moduli elastici dei
materiali.
28
m,d
1
kcrit,m f m,d
(6.17)
nella quale:
m,d la tensione di calcolo massima per flessione;
kcrit,m il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilit di trave, per tener conto della
riduzione di resistenza dovuta allo sbandamento laterale;
fm,d la resistenza di calcolo a flessione, determinata tenendo conto anche delle dimensioni della
sezione trasversale mediante il coefficiente kh.
Per travi aventi una deviazione laterale iniziale rispetto alla rettilineit nei limiti definiti nel
Capitolo 13si possono assumere i seguenti valori del coefficiente di tensione critica kcrit,m:
kcrit,m
= 1.56 0.75lrel,m
2
1/ lrel,m
lrel,m 0.75
per
per
(6.18)
per
dove:
lrel,m =
m,crit =
M y,crit
Wy
(6.19)
dove:
My,crit il momento critico per instabilit flesso-torsionale attorno allasse forte y della sezione;
Wy il modulo di resistenza a flessione attorno allasse y.
Il momento critico dato dalla relazione:
=
M y,crit
leff
nella quale:
29
(6.20)
II coefficiente kcrit,m pu essere posto uguale a 1 quando lo sbandamento laterale del bordo
compresso impedito per tutta la lunghezza della trave e la rotazione torsionale agli appoggi
anchessa impedita.
Nel caso di trave di altezza variabile si pu assumere il valore medio di h nel tratto di trave
compreso tra due ritegni torsionali successivi.
Tabella 6-4-Valori della lunghezza efficace leff
Condizioni di vincolo
Tipo di carico o di sollecitazione
Momento flettente costante nel tratto L
Semplice appoggio
Carico uniformemente distribuito
Forza concentrata in mezzeria
Incastro ad un estremo
Carico uniformemente distribuito
(mensola)
Forza concentrata allestremo libero
leff
1.0 L
0.9 L
0.8 L
0.5 L
0.8 L
Nel caso di flessione deviata, cio con momenti flettenti agenti sia attorno allasse forte y sia attorno
allasse debole z della sezione, devono essere soddisfatte entrambe le relazioni seguenti:
m,y,d
kcrit,m f m,y,d
+ km
m,z,d
f m,z,d
km
m,y,d
kcrit,m f m,y,d
m,z,d
f m,z,d
(6.22)
nelle quali:
m,y,dem,z,d sono le tensioni di calcolo massime per flessione rispettivamente attorno agli assi y e
z;
fm,y,de fm,z,d sono le resistenze di calcolo a flessione, determinate tenendo conto anche delle
dimensioni della sezione trasversale mediante il coefficiente kh.
I valori da adottare per il coefficiente km sono quelli gi riportati al punto 6.5.1.6 -.
30
t,o,d
f t,o,d
m,y,d
kcrit,m f m,y,d
+ km
m,z,d
f m,z,d
t,o,d
f t,o,d
+ km
m,y,d
kcrit,m f m,y,d
m,z,d
f m,z,d
(6.23)
nelle quali:
t,o,d la tensione di calcolo per trazione;
ft,o,d la resistenza di calcolo a trazione, determinata tenendo conto anche delle dimensioni della
sezione trasversale mediante il coefficiente kh.
Nel caso in cui agisca anche uno sforzo normale di compressione (aste pressoinflesse), devono
essere soddisfatte le verifiche riportate nel punto 6.5.2.2 -.
6.5.2.2 - Elementi compressi (Instabilit di colonna)
Nel caso di asta soggetta solo a sforzo normale deve essere soddisfatta la seguente condizione:
c,o,d
1
kcrit,c f c,o,d
(6.24)
nella quale:
c,o,d la tensione di compressione di calcolo per sforzo normale;
fc,o,d la resistenza di calcolo a compressione;
kcrit,c il coefficiente riduttivo di tensione critica per instabilit di colonna valutato per il piano in
cui assume il valore minimo.
Il coefficiente riduttivo kcrit,c si calcola in funzione della snellezza relativa di colonna lrel,c che vale:
=
lrel,c
f c,o,k l
=
c,crit
f c,o,k
E0,05
(6.25)
dove:
fc,o,k la resistenza caratteristica a compressione parallela alla fibratura;
c,crit la tensione critica calcolata secondo la teoria classica della stabilit, con i valori dei
moduli elastici caratteristici (frattile 5%);
l la snellezza dellelemento strutturale valutata per il piano in cui essa assume il valore
massimo.
Quando lrel,c 0.3 si deve porre kcrit,c = 1, altrimenti:
kcrit,c =
1
2
k + k 2 lrel,c
con
31
(6.26)
2
k = 0.5 1 + c ( lrel,c 0.3) + lrel,c
(6.27)
dove c il coefficiente di imperfezione, che, se gli elementi rientrano nei limiti di rettilineit
definiti al Capitolo 13, pu assumere i seguenti valori:
-
c,o,d
m,y,d
c,o,d
kcrit,c,y fc,0,d
c,o,d
kcrit,c,z fc,0,d
c,o,d
+km
+km
m,y,d
kcrit,m fm,y,d
m,y,d
kcrit,m fm,y,d
m,y,d
m,z,d
+km
fm,z,d
m,z,d
fm,z,d
m,z,d
fm,z,d
m,z,d
+km
fm,z,d
1
1
(6.28)
1
1
nelle quali:
m,y,de m,z,d sono le tensioni di calcolo massime per flessione rispettivamente intorno agli assi ye
z;
fm,y,d e fm,z,d sono le resistenze di calcolo a flessione;
km il coefficiente di ridistribuzione riportato al punto 6.5.1.6 -.
I valori da assumersi per i coefficienti di tensione critica kcrit,c per linstabilit di trave sono riportati
al punto 6.5.2.1 mentre i coefficiente di tensione critica kcrit,c per linstabilit di colonna sono
riportati al punto 6.5.2.2
Nel caso di flessione agente in un solo piano (xz Figura 6-2), si potr utilizzare in alternativa la
condizione seguente:
c,o,d
kcrit,c,y fc,0,d
c,o,d
kcrit,c,z fc,0,d
+
+
m,y,d
kcrit,m fm,y,d
m,y,d
kcrit,m fm,y,d
32
1
2
(6.29)
7 - COLLEGAMENTI
7.1 - GENERALIT
I collegamenti si distinguono nei due seguenti tipi:
-
Le unioni meccaniche, in funzione della tipologia del mezzo di unione adottato, possono essere
suddivise in:
- unioni con mezzi di unione metallici a gambo cilindrico (bullone, chiodo, spinotto o
elemento simile, con superfici lisce o zigrinate);
- unioni con connettori metallici di superficie (caviglie, anelli, piastre dentate).
Nei collegamenti con mezzi di unione metallici a gambo cilindrico si definiscono i piani di taglio
come il numero di sezioni efficaci per ciascun connettore (un piano di taglio, Figura 7-1 (a) e (b),
due piani di taglio, Figura 7-1 (c)). Le unioni ad un piano di taglio devono essere, di regola,
utilizzate in configurazioni simmetriche rispetto allelemento da collegare come in Figura 7-1 (b).
(a)
(b)
(c)
33
(7.1)
dove:
nef il numero efficace di mezzi di unione appartenenti alla fila. I valori di nef sono forniti nei
punti 7.8.3.1.1 - e 7.8.5.1 -, in funzione del tipo di mezzo dunione;
FRk la capacit portante caratteristica di ciascun mezzo di unione, parallelamente alla fibratura.
Per una forza agente in direzione inclinata rispetto alla direzione della fila, si deve verificare che la
componente della forza parallela alla fila sia minore o uguale alla capacit portante calcolata
secondo lespressione precedente e che la componente della forza ortogonale alla fila rispetti quanto
previsto al punto 7.5 -.
Il collegamento con mezzi di unione multipli, non tutti dello stesso tipo e dimensione, deve essere
considerato con particolare cautela.
In questo caso la capacit portante non pu essere determinata come somma delle capacit portanti
dei singoli mezzi di unione. Leventuale contributo di essi deve essere determinato tenendo conto
della loro differente rigidezza e della loro duttilit.
7.4 - COLLEGAMENTI CON PIANI DI TAGLIO MULTIPLI
Nei collegamenti con mezzi di unione a gambo cilindrico a uno o due piani di taglio, la resistenza
dellunione pu essere calcolata con riferimento a quanto riportato nei successivi paragrafi
corrispondenti.
Nei collegamenti con mezzi di unione a gambo cilindrico con pi di due piani di taglio, la resistenza
della connessione data dalla somma della resistenza di ciascun piano di taglio. La resistenza di
ciascun piano di taglio va valutata come per le unioni con due piani di taglio, considerando le
triplette di elementi alle quali quel piano di taglio appartiene. La resistenza di ciascun piano di
taglio sar quindi assunta pari alla minore di quelle cos calcolate.
Nei collegamenti con piani di taglio multipli, i modi di rottura dei mezzi di unione nei singoli piani
di taglio devono essere fra loro compatibili.
7.5 - FORZE DI CONNESSIONE INCLINATE RISPETTO ALLA FIBRATURA
Quando una forza in una connessione agisce in direzione inclinata rispetto alla fibratura (Figura 72), deve essere presa in considerazione la possibilit di rottura per spacco (splitting) causata dalla
componente di forza (FEdsin ) che induce trazione in direzione perpendicolare alla fibratura. In
particolare, deve essere soddisfatta la condizione:
Fv,Ed0,5 F90,Rd
Fv,Ed,1
Fv,Ed = max
Fv,Ed,2
con
dove:
F90,Rd la resistenza di progetto per spacco;
34
(7.2)
FEd
Fv,Ed,1
he
h
Fv,Ed,2
h
dove:
b lo spessore dellelemento ligneo soggetto alla forza perpendicolare alla fibratura, in mm;
h laltezza dellelemento ligneo soggetto alla forza perpendicolare alla fibratura, in mm;
he la distanza fra il bordo sollecitato e la riga di connettori pi distante, in mm;
fw il parametro che tiene conto delleffetto della larghezza dellunione;
fr il parametro che tiene conto delleffetto dellaltezza dellunione.
I parametri fw e fr hanno la seguente espressione (Figura 7-3):
l +l
1 + 0.75 r 1 2
fw =
h
n hm /1000
1 + 1.75
1 + n hm /1000
fr =
1.55
(7.4)
(7.5)
dove:
n il numero di righe di mezzi di unione;
hm laltezza totale dellunione o della piastra metallica punzonata, in mm;
lr la larghezza dellunione (o dei singoli gruppi di connettori che la compongono, (b)) o della
piastra metallica punzonata, in mm;
35
F/2
lr
h
n righe
F/2
lr
F
lr
lr
he
hm
hm
hm
he
he
he
l1
l 1 /2
m colonne
FEd
FEd
b)
a)
FEd
c)
h / 4
tv
h / 6
(7.6)
dove:
h laltezza dellelemento ligneo intagliato;
langolo di raccordo.
I valori intermedi possono essere interpolati linearmente.
Nel caso di unione a dente singolo simmetrica (Figura 7.4), ogni intaglio, indipendentemente
dallangolo di raccordo, deve avere unaltezza spessore tv non superiore a 1/6 dellaltezza del legno
intagliato.
36
tacco
tc
tv
tv
h
0.8t2
t1
t2 10 mm
(7.7)
t 2 t1
37
38
SPACCO
ESPULSIONE DI TASSELLI
STRAPPO
TRAZIONE
(SPLITTING)
(PLUG SHEAR)
(TENSION)
c)
d)
a)
b)
Fv,Rk
f h,2,k t2 d
t t 2
f h,1,k t1d
t2 Fax,Rk
2
3 t2
2
2
+ 2 1 + + + 1 + +
bbbb
4
t1 t1
t1
t1
1 + b
4 bb
( 2 + ) M y,Rk Fax,Rk
= min 1, 05 f h,1,k t1d 2 bbb
+
(1 + ) +
f h,1,k dt12
2+ b
4
4 bb
f td
(1 + 2 ) M y,Rk Fax,Rk
2
1, 05 h,1,k 2 2 bbb
+
(1 + ) +
f h,1,k dt22
1 + 2b
4
F
2b
2 M y,Rk f h,1,k d + ax,Rk
1,15
1+ b
4
39
(a)
(b)
(c)
(d) (7.8)
(e)
(f)
Fv,Rk
0.5 f h,2,k t2 d
f td
1.15 1 +
(g)
(h)
F
4 ( 2 + ) M y,Rk
2 (1 + ) +
+ ax,Rk
2
f h,1,k dt1
4
F
2 M y,Rk f h,1,k d + ax,Rk
4
( j) (7.9)
(k)
dove:
t1 e t2 sono gli spessori degli elementi di legno o del pannello;
fh,1,k e fh,2,k sono le resistenze caratteristiche a rifollamento negli elementi di legno caratterizzati
rispettivamente dallo spessore t1 e t2;
d il diametro del mezzo di unione;
My,Rk il momento di snervamento caratteristico del mezzo di unione;
Fax,Rk la resistenza caratteristica all'estrazione del mezzo di unione;
= fh,2,k / fh,1,k.
Nelle espressioni precedenti il primo termine la resistenza calcolata secondo la teoria di Johansen,
mentre il secondo termine Fax,Rk/4 il contributo alla resistenza dovuto alleventuale effetto tirante,
che pu essere considerato solo nel caso di reale attivazione. Tale contributo pu essere messo in
conto nel rispetto dei seguenti limiti, valutati come percentuali del termine di resistenza secondo
Johansen:
-
15%
50%
100%
25%
0%
La resistenza caratteristica allestrazione Fax,Rk deve essere determinata come descritto nei paragrafi
successivi in relazione a ciascun tipo di mezzo di unione. In assenza di una formulazione esplicita
per Fax,Rk, il contributo delleffetto tirante deve essere assunto pari a zero.
Per mezzi di unione relativi ad unioni ad un piano di taglio, la resistenza ad estrazione Fax,Rk pari
al valore minimo della resistenza ad estrazione calcolata con riferimento a ciascun degli elementi
lignei collegati. Per la resistenza a estrazione Fax,Rk dei bulloni pu essere considerato il contributo
fornito dalle rondelle (punto 7.8.5.2 -).
La resistenza al rifollamento fh,k deve essere determinata con riferimento a quanto riportato nei
paragrafi successivi, relativi ai differenti mezzi di unione. In assenza di formulazioni esplicite la
resistenza a rifollamento deve essere determinata in base a prove condotte in accordo con la norma
UNI-EN 383.
40
Un piano di taglio
t2
t1 t2
t1
Fv,Rk
= min
Fax,Rk
1.15 2 M y,Rk f h,k d +
4
41
(a)
(7.10)
(b)
f h,k t1d
Fax,Rk
4 M y,Rk
1
Fv,Rk min f h,k t1d 2 +
+
4
f h,k dt12
Fax,Rk
2.3 M
y,Rk f h,k d +
(c)
(d)
(7.11)
(e)
- per unioni a doppio piano di taglio con piastra di acciaio di qualsiasi spessore posta in posizione
centrale:
f h,1,k t1d
Fax,Rk
4 M y,Rk
=
Fax,Rk
2.3 M
y,Rk f h,1,k d +
4
-
(f)
(g)
(7.12)
(h)
per unioni a doppio piano di taglio con piastre di acciaio sottili poste esternamente:
Fv,Rk
0.5 f h,2,k t2 d
= min
Fax,Rk
1.15 2 M y,Rk f h,2,k d +
4
(j)
(k)
(7.13)
- per unioni a doppio piano di taglio con piastre di acciaio spesse poste esternamente:
Fv,Rk
0.5 f h,2,k t2 d
= min
Fax,Rk
2.3 M y,Rk f h,2,k d +
4
(l)
(m)
(7.14)
I simboli sono definiti in 7.8.2.2 -ed i modi di rottura sono illustrati in Figura 7-8.
Nelle espressioni precedenti il primo termine la resistenza calcolata secondo la teoria di Johansen,
mentre il secondo termine Fax,Rk/4 il contributo delleffetto tirante. La resistenza caratteristica
allestrazione Fax,Rk deve essere determinata come descritto nei paragrafi successivi in relazione a
ciascuna tipologia di connettore, e pu essere considerata solo nel caso di reale attivazione e nei
limiti di cui al punto 7.8.2.2 -.
42
t1
t2
j/l
nel caso di unione ad un piano di taglio: t1 lo spessore dellelemento ligneo dal lato della
testa del chiodo; t2 la profondit di infissione della punta nellaltro elemento
(Figura 7-9 a);
nel caso di unione a due piani di taglio: t1 rappresenta il valore minimo tra lo spessore
dellelemento di legno dove presente la testa del chiodo e la profondit di infissione
nellelemento contenente la punta; t2 lo spessore dell'elemento centrale (Figura 7-9 b).
Per chiodi a gambo quadro o scanalato, il diametro del chiodo d deve essere assunto pari alla
dimensione del lato. Ogni collegamento deve essere realizzato con almeno due chiodi.
La profondit di infissione della punta del chiodo (Figura 7-9) deve essere pari ad almeno 8d per
chiodi a gambo liscio, e ad almeno 6d per chiodi ad aderenza migliorata (EN 14592), affinch il
collegamento possa lavorare efficacemente a taglio escludendo la possibilit di estrazione del
chiodo.
In un collegamento tra tre elementi, i chiodi possono sovrapporsi nell'elemento centrale, purch(t-t2)
sia maggiore di 4d (Figura 7-10). In questo caso la capacit portante deve essere calcolata con
riferimento a due unioni con un piano di taglio.
43
t1
t2
t2
(a)
t1
(b)
t2
(c)
Per chiodi aventi diametri fino a 8 mm, in assenza di risultati pi accurati, si possono adottare le
seguenti resistenze caratteristiche a rifollamento per il legno massiccio, lamellare e LVL:
44
con preforatura:
[N/mm2]
(7.16)
[N/mm2]
(7.17)
dove:
k la massa volumica caratteristica del legno, in kg/m3;
d il diametro del chiodo, in mm.
Per chiodi aventi diametri maggiori di 8mm, si applicano i valori di resistenza caratteristica al
rifollamento validi per i bulloni (punto 7.8.5.1 -). Per una fila di chiodi disposti parallelamente alla
fibratura, a meno che i chiodi di tale fila siano sfalsati per almeno 1d (Figura 7-11), la capacit
portante parallela alla fibratura (punto 7.3 -) si calcola utilizzando il numero efficace di mezzi di
unione, nef, definito come segue:
nef = n kef
(7.18)
dove:
n il numero di chiodi in una fila;
kef il valore fornito in Tabella 7-1.
>d/2
>d/2
a1
Figura 7-11 Disposizione sfalsata di chiodi
Il legno deve essere preforato quando:
-
I dettagli strutturali per le connessioni con chiodi sono forniti nel punto 7.8.8.2 -.
45
a2
a2
a 3f
Estremit sollecitata
a 3c
a1
Estremit scarica
Bordo sollecitato
Bordo scarico
46
a1
a 4c
a1
a 4f
a1
a2
a2
Mezzo di unione
I chiodi infissi nelle testate degli elementi, con il gambo parallelo alla fibratura, non devono essere
considerati in grado di trasmettere alcuna forza.
Fatta salva la necessit della preforatura nei casi indicati nel paragrafo 7.8.3.1.1, la preforatura
inoltre necessaria nel caso in cui gli elementi di legno abbiano spessore inferiore a:
7 d
t = max
( 13 d 30 ) k
400
[mm]
(7.19)
dove:
k la massa volumica caratteristica del legno, in kg/m3;
d il diametro del chiodo, in mm.
Nel caso di elementi lignei di specie particolarmente sensibili allo spacco (splitting), quali ad
esempio Abete e Douglasia, se la distanza dal bordo (a4) minore di 14d, la preforatura necessaria
nel caso in cui gli elementi di legno abbiano spessore inferiore a:
14 d
t = max
(13 d 30) k
200
47
(7.20)
f h,k = 0.11k d
f h,k = 30d
f h,k = 65d
0.3
[N/mm2]
(7.21)
0.3 0.6
[N/mm2]
(7.22)
0.7 0.1
[N/mm2]
(7.23)
dove:
fh,k la resistenza caratteristica a rifollamento;
k la massa volumica caratteristica del pannello di legno compensato, in kg/m3;
d il diametro del chiodo, in mm;
t lo spessore del pannello, in mm.
7.8.3.1.4 - Unioni acciaio-legno con chiodi
Gli interassi minimi tra i chiodi sono quelli forniti in Tabella 7-2, moltiplicati per un coefficiente
0.7, mentre le distanze da estremit e bordi rimangono invariate.
7.8.3.2 - Collegamenti con chiodi soggetti a sollecitazioni assiali
I chiodi a gambo liscio non devono essere utilizzati per resistere a carichi assiali permanenti o di
lunga durata.
Nel caso di chiodi ad aderenza migliorata, solo la parte filettata si considera in grado di trasmettere
un carico assiale.
I chiodi infissi parallelamente alla direzione della fibratura non possono essere considerati in grado
di trasmettere carichi assiali.
La resistenza caratteristica ad estrazione, Fax,Rk, per chiodi ortogonali alla fibratura (Figura 7-13 a) e
per chiodi obliqui (Figura 7-13 b) pu essere assunta al pi pari a:
f ax,k d tpen
2
f head,k d h
dove:
fax,k la resistenza caratteristica unitaria a estrazione della punta, in N/mm2;
fhead,k la resistenza caratteristica alla penetrazione della testa nellelemento, in N/mm2;
d il diametro del chiodo, in mm;
48
(7.24)
f ax,k= 20 106 k2
(7.25)
f head,k= 70 106 k2
(7.26)
> 10 d
t
t pen
d
t pen
t
Chiodatura perpendicolare
Chiodatura obliqua
(a)
(b)
49
Fax,d
Fax,Rd
Fv,d
Fv,Rd
Fax,d
Fax,Rd
(7.27)
Fv,d
+
Fv,Rd
(7.28)
nelle quali Fax,Rd e Fv,Rd sono le capacit portanti di progetto dellunione caricata rispettivamente
con il solo carico assiale o laterale.
7.8.4 - Collegamenti con cambrette e graffe
I collegamenti realizzati con cambrette e graffe non possono essere considerati in grado di
trasmettere forze assiali.
Per cambrette e graffe a gambo cilindrico, quasi cilindrico o rettangolare, con punte simmetriche o a
becco di flauto, si applicano le regole fornite nel punto 7.8.2 -, a meno di quanto diversamente
esplicitato nei seguenti paragrafi.
I valori di resistenza caratteristica di rifollamento fh,k devono essere determinati sperimentalmente
oppure desunti da formulazioni di comprovata validit.
Per cambrette e graffe con sezioni trasversali rettangolari, si assumer un diametro equivalente d
pari alla radice quadrata del prodotto di entrambe le dimensioni.
La larghezza b della testa della cambretta o graffa deve essere almeno pari a 6d e la profondit di
infissione della punta t2 deve essere almeno pari a 14d (Figura 7-14).
b
t1
t2
t2
d
50
2.6
(7.29)
dove:
My,Rk il momento di snervamento caratteristico, per ciascun braccio, in Nmm;
d il diametro del gambo della cambretta o graffa, in mm.
I valori minimi di interassi e distanze da bordi ed estremit sono forniti nella Tabella 7-3 (Figura 7-15).
a4
a2
a4
a1
Tabella 7-3- Interasse e distanze da bordi ed estremit, valori minimi per cambrette e graffe
Angolo fra
Interasse o distanza
Interasse e distanze da bordi
forza e direzione della
(Figg. 7-14 7-15)
ed estremit, valori minimi
fibratura
per 30
(10 + 5 cos ) d
a1 (parallela alla
0 360
per <30
(15 + 5 cos ) d
fibratura):
a2 (ortogonale alla fibratura)
15d
0 360
a3,f (estremit sollecitata)
-90 90
(15 + 5 cos ) d
a3,c (estremit scarica)
15d
90 270
a4,f (bordo sollecitato)
0 180
(15 + 5 sin ) d
a4,c (bordo scarico)
10d
180 360
51
2.6
(7.30)
dove:
My,Rk il momento di snervamento caratteristico, in Nmm;
fu,k la resistenza ultima caratteristica a trazione dellacciaio;
d il diametro del bullone;
Il numero efficace di bulloni di una fila, nef, di cui al punto 7.3 -, deve essere assunto pari a:
(7.31)
dove:
a1 la spaziatura fra bulloni in direzione della fibratura;
d il diametro del bullone;
n il numero di bulloni nella fila.
Per carichi ortogonali alla fibratura, il numero efficace di mezzi di unione deve di norma essere
assunto pari al numero effettivo (n = nef)
Per angoli 0 << 90 fra direzione del carico e direzione della fibratura, nef pu essere determinato
tramite interpolazione lineare tra n e lespressione (7.31).
I valori minimi di interassi e distanze da bordi ed estremit sono forniti nella Tabella 7-4 (Figura 712). Nel caso di bulloni calibrati, cio inseriti in fori nel legno aventi lo stesso diametro del bullone,
i valori minimi di interassi e distanze da bordi ed estremit sono quelli forniti nella Tabella 7-5,
valida per gli spinotti.
I dettagli strutturali per le connessioni con bulloni sono forniti nel punto 7.8.8.3.
52
(1+6 sin) d
150 210
4d
210 270
(1+6sin) d
0 180
(2+2 sin) d
3d
max
180 360
3d
f h, ,k =
f h,0,k
(7.32)
dove:
f h,0, k = 0.082( 1 0.01d ) k la resistenza caratteristica a rifollamento per = 0, in N/mm2;
1.35 + 0.015 d
k90 = 1.30 + 0.015 d
0.90 + 0.015 d
=
f h,k 0.11 (1 0.01d ) k
53
f h,k = 50 d
0.6
0.2
[N/mm2]
(7.33)
[N/mm2]
(7.34)
La resistenza a schiacciamento del legno al di sotto della rondella deve essere calcolata assumendo
una resistenza caratteristica a compressione sull'area di contatto pari a 3 fc,90,k.
La resistenza a schiacciamento del legno al di sotto della piastra di acciaio deve essere assunta come
minore o uguale a quella di una rondella circolare equivalente avente un diametro dR pari a:
d R = min [12t ; 4d ]
(7.35)
dove:
t lo spessore della piastra, in mm;
d il diametro del bullone, in mm.
7.8.5.3 - Collegamenti con bulloni soggetti a sollecitazioni combinate taglianti ed
assiali
Nel caso di collegamenti soggetti ad una sollecitazione combinata di carico assiale (Fax,d) e carico
tagliante (Fv,d), deve essere soddisfatta la seguente condizione:
Fax,d
Fax,Rd
Fv,d
+
Fv,Rd
(7.36)
nella quale Fax,Rd e Fv,Rd sono le capacit portanti di progetto dellunione caricata rispettivamente
con il solo carico assiale o laterale.
7.8.6 - Collegamenti con spinotti metallici
I collegamenti realizzati con spinotti non sono in grado di trasmettere forze assiali.
Per le unioni con spinotti si applicano le stesse regole fornite nel punto 7.8.5.1 -, valide per unioni
con bulloni soggetti a sollecitazioni taglianti, salvo diversamente specificato.
Il diametro dello spinotto deve essere compreso tra 6 mm e 30 mm.
I valori minimi di interassi e distanze da bordi ed estremit sono forniti nella Tabella 7-5 (Figura 712). I dettagli strutturali per le connessioni con spinotti sono forniti nel punto 7.8.8.4 -.
54
90 150
a3,fsin
150 210
max
210 270
a3,fsin
0 180
max
180 360
3.5d
40 mm
(2 + 2 sin) d
3d
3d
55
Per viti utilizzate in combinazione con piastre dacciaio la capacit allo strappo della testa della vite
deve essere maggiore della resistenza a trazione della vite.
Per le viti con una lunghezza di penetrazione dal lato della punta di almeno 6d si applicano le regole
di calcolo riportate in questa sezione. La resistenza caratteristica ad estrazione della vite, espressa in
N, secondo un angolo rispetto alla direzione della fibratura, deve essere assunta pari a:
Fax,a ,Rk
k
=
2
2
+ sin a
1.2 cos aa
nef f ax,k d lef
0.8
(7.37)
dove:
Fax, ,Rk la capacit caratteristica allestrazione della vite, sollecitata secondo un angolo
rispetto alla direzione della fibratura, in N;
nef il numero efficace di viti;
fax,k la resistenza caratteristica unitaria a estrazione in N/mm2 rispetto alla direzione ortogonale
della fibratura;
d il diametro esterno misurato sulla filettatura, in mm;
lef la profondit di infissione della parte filettata allinterno dellelemento contenente la punta,
meno una volta il diametro della vite, in mm;
langolo tra lasse della vite e la direzione della fibratura;
k la densit caratteristica del legno, in kg/m3.
Si raccomanda che la resistenza caratteristica unitaria a estrazione nella direzione perpendicolare
alla fibratura, definita per unassegnata densit di riferimento a, sia determinata secondo la EN
14592.
Nei casi in cui le viti rispettino i seguenti requisiti:
6 mm d 12 mm
0,6 mm d1/d 0,75 mm
dove:
d il diametro esterno misurato sulla filettatura, in mm;
d1 il diametro interno misurato sulla filettatura in mm;
56
(7.38)
(7.39)
dove:
d / 8
kd = min
1
(7.40)
Fax,a ,Rk,head
= nef f head,k d h k
a
0.8
(7.41)
dove:
Fax,,Rk,head la capacit caratteristica allestrazione per penetrazione della testa della vite,
sollecitata secondo un angolo rispetto alla direzione della fibratura, in N, con 30;
fhead,k la resistenza caratteristica unitaria di attraversamento dellelemento da parte della testa
della vite definita per unassegnata densit di riferimento a in accordo alle EN 14592;
dh il diametro della testa della vite in mm;
mentre per gli altri simboli vale quanto sopra definito.
La resistenza caratteristica a trazione della vite (limitata dalla capacit del gambo o della testa) deve
essere assunta pari a:
(7.42)
dove:
ftens,k la capacit caratteristica a trazione della vite calcolata in accordo alla EN 14592;
nef il numero efficace di viti;
Per un collegamento con un gruppo di viti caricate da forze parallele al loro gambo, il numero
efficace di viti, nef, dato da nef = n0.9 dove n il numero di viti presenti nel collegamento.
Con riferimento alla Figura 7.15, i valori minimi di interassi e distanze da bordi ed estremit sono
forniti in Tabella 7-6.
Lo spessore degli elementi lignei (t) deve essere comunque pari ad almeno t 12d.
57
Figura 7-16- Interassi e distanze da bordi ed estremit (1, baricentro del gambo della vite riferito
alla parte filettata soggetta ad estrazione)
Tabella 7-6-Interasse e distanze da bordi ed estremit, valori minimi per viti caricate assialmente
Spaziatura minima parallelamente alla direzione
a1
7d
della fibratura
Spaziatura minima ortogonalmente alla
a2
5d
direzione della fibratura
Minima distanza dalle estremit
a1,CG 10d
Minima distanza dai bordi
a2,CG 4d
Fax,d
Fax,Rd
Fv,d
+
Fv,Rd
(7.43)
dove Fax,Rd e Fv,Rd sono le capacit portanti di progetto del singolo mezzo di unione caricato
rispettivamente con carico assiale o tagliante.
58
(7.44)
0.l d
59
7.8.8.4 - Spinotti
Il diametro degli spinotti non deve essere minore di 6 mm. Le tolleranze sul diametro dello spinotto
devono essere contenute entro 0/+0.1 mm. Le preforature negli elementi di legno non devono avere
diametro maggiore di quello dello spinotto.
Il diametro dei fori nelle piastre di acciaio non deve essere maggiore di 1 mm, rispetto al diametro
dello spinotto.
7.8.8.5 - Viti
Per le viti applicate a legno di conifere con diametro del tratto liscio del gambo minore o uguale a
6 mm, non richiesta la preforatura. richiesta la preforatura per le viti impiegate con legno di
latifoglie e per viti applicate anche a legno di conifere aventi un diametro d > 6 mm. Il foro-guida
per la porzione filettata della vite deve avere un diametro pari approssimativamente al 70% del
diametro del filetto, mentre per la parte liscia della vite deve avere lo stesso diametro del gambo
liscio.
Tali prescrizioni non si applicano a viti autoperforanti (anche chiamate autoforanti) per le qualivale
quanto contenuto nei relativi certificati ETA. Laddove la preforatura si applichi a viti
autoperforanti, il diametro del foro-guida non deve essere pi grande del diametro del filetto interno
d1.
Fax,a ,Rk
f y,k Ares
modo a
modo b
modo c
nella quale:
fy,k il valore caratteristico della tensione di snervamento della barra di acciaio;
Ares la sezione resistente della barra di acciaio;
deq il diametro equivalente, da assumere pari al minore fra il diametro del foro e 1.05d;
61
(7.58)
0.5 d 2
lad,min = max
10 d
(7.59)
L'area efficace Aeff non deve essere considerata maggiore di quanto corrisponde ad una larghezza
efficace pari a 3d dall'asse della barra, e comunque non maggiore della geometria effettiva (Figura
7-17).
Tabella 7-8-Valori caratteristici della resistenza a scorrimento dello spessore di colla
Resistenza della linea di incollaggio Lunghezza incollata effettiva lad della barra d'acciaio [mm]
250
250 <lad 500
500 <lad 1000
fv,k [N/mm2]
4.0
5.25 0.005 lad
3.5 0.0015 lad
Per una unione realizzata con pi barre incollate caricate parallelamente al proprio asse, il numero
efficace di barre dato da:
nef = n 0.9
(7.60)
dove:
nef
n
Nel caso in cui le barre di acciaio vengano incollate con un angolo rispetto alla direzione delle
fibre il valore della resistenza allo scorrimento, determinato in accordo con la Tabella 7-8, deve
essere corretto secondo la seguente relazione:
=
f v, ,k f v,k (1.5sin 2 + cos 2 )
62
(7.61)
Figura 7-17- Area efficace con sforzi di ancoraggio paralleli alla fibratura
Gli interassi e le distanze minime dal bordo delle barre di acciaio sono riportate nella Tabella 7-9,
che fa riferimento alle notazioni della Figura 7-18. Queste prescrizioni sono di riferimento per legno
di conifera e per barre in acciaio con tensione caratteristica ftk 510 MPa e in ogni caso con una
tensione di rottura effettiva non maggiore di 550 MPa. Per acciai con caratteristiche meccaniche
superiori necessario eseguire delle prove di estrazione.
Tabella 7-9-Distanze minime di barre dacciaio incollate e sollecitate in direzione dellasse
a2 = 5d
Barre d'acciaio incollate parallele alla direzione della fibratura
a2,c = 2.5d
a1 = 4d
a2 = 4d
Barre d'acciaio incollate ortogonali alla direzione della fibratura
a1,t = 2.5d
a2,c = 2.5d
a 2,c a 2
a2
a 1 a 1,t
a 2 a 2,c
a 2,c
a 2,c
a2
a2
a 2,c
a 2,c
ad
ad
Figura 7-18- Definizione delle distanze minime di barre dacciaio incollate e sollecitati in direzione
dellasse
necessaria un'ulteriore verifica di resistenza allo stato limite ultimo per spacco nell'elemento in
legno in corrispondenza dell'estremit dell'ancoraggio. Tale verifica pu essere effettuata in
analogia con quanto riportato al punto 7.5 - della presente norma relativamente alle forze di
connessione inclinate rispetto alla fibratura.
63
a 2 a 2,t
a2
a 2,c
a2
a 2,c
e
ad
Figura 7-19- Distanze minime di barre dacciaio incollate in parallelo alla direzione della fibratura
e sollecitate ortogonalmente allasse
Nel caso di barre dacciaio, incollate ortogonalmente alla direzione della fibratura, si possono
aumentare del 25% i valori caratteristici della resistenza al rifollamento, di cui al punto 7.8.5.1.2 -.
Tabella 7-10-Distanze minime di barre dacciaio incollate e sollecitate ortogonalmente allasse
a2 = 5d
Barre d'acciaio incollate parallele alla direzione della fibratura
a2,c = 2.5d
a2,t = 4d
Barre d'acciaio incollate ortogonali alla direzione della fibratura
VedereTabella 7-4
Per barre incollate, inserite parallelamente alla direzione della fibratura, la resistenza a rifollamento
del legno si assume pari al 10% della resistenza a rifollamento perpendicolare alla fibratura.
Per barre incollate inserite a formare un angolo con la fibratura si assume un valore per la
resistenza a rifollamento ottenuto mediante interpolazione lineare fra il valore sopra indicato e
quello perpendicolare alle fibre.
Leccentricit e del carico rispetto alla superficie del legno deve essere messa in conto nella
determinazione della capacit portante della connessione (vedi Figura 7-19).
7.10.2.4 - Verifiche di esercizio per barre incollate sollecitate ortogonalmente al
proprio asse
Nelle verifiche di deformazione il valore del modulo di scorrimento da utilizzare, nel caso di barre
inserite incollate sollecitate ad azioni perpendicolarmente al proprio asse, sono quelli riportati in
Tabella 7-11 per i perni e bulloni.
64
Fax,Rd
Fla,Sd
+
Fla,Rd
(7.62)
dove Fax,Rd e Fla,Rd sono rispettivamente le capacit portanti di progetto della barra incollata sotto il
solo sforzo assiale Fax,Sd e sotto il solo sforzo di taglio Fla,Sd.
7.10.3 - Resistenza di connessioni con piastre metalliche incollate
7.10.3.1 - Generalit
Per la realizzazione di unioni devono essere utilizzate piastre di acciaio che garantiscano una
adeguata aderenza con la resina. pertanto da escludere l'utilizzo di piastre lisce.
7.10.3.2 - Resistenza caratteristica
La capacit portante ultima dell'unione deve essere determinata sulla base di prove sperimentali
specifiche su campioni al vero.
7.10.4 - Disposizioni costruttive
Requisito fondamentale per lefficacia delle unioni con elementi metallici incollati una corretta
procedura di esecuzione e pertanto tali unioni devono essere realizzate sulla base di adeguata
esperienza e con particolare attenzione alle seguenti prescrizioni costruttive:
-
al momento dell'iniezione, l'umidit del legno non deve essere superiore al 15%, e
comunque non maggiore dei valori indicati al punto 7.10.1 - rispetto allumidit minima
prevista in esercizio, mediata su tutta la sezione del pezzo;
il giunto potr essere sollecitato solo dopo l'avvenuta stagionatura della resina, nei tempi
indicati dal produttore;
per una connessione realizzata con pi barre di acciaio sollecitate parallelamente al proprio
asse, i dadi di fissaggio devono essere regolati in modo tale che la forza di trazione venga
distribuita in parti uguali tra le diverse barre di acciaio.
Cambrette e graffe
d
m c
d
1.5 m c
d
m c
1.5
d
23
0.8
1.5 d
30
0.8
1.5 d
80
* La deformazione dovuta ai giochi meccanici deve essere assegnata separatamente (comunque con valore non
inferiore a 1 mm)
Se i valori caratteristici delle masse volumiche dei due elementi lignei uniti sono diversi (k,1 e k,2),
nelle formule sopra riportate si dovr adottare per k il valore seguente:
m =
m,1 m,2
(7.63)
66
Lw 6d
(7.63)
Lc 2.5d
dove:
Lw la lunghezza di affondamento dello spinotto nellelemento in legno (Figura 7-20);
Lc la lunghezza di affondamento dello spinotto nel calcestruzzo;
d il diametro del connettore.
67
Lc
d
Lw
eventuale presenza del distacco t tra soletta e trave, trascurando il contributo resistente e
irrigidente del tavolato;
grado di vincolo spinotto-legno eventualmente favorito dalla presenza di idoneo collante, e
spinotto-calcestruzzo, eventualmente favorito da idonei dispositivi, in funzione delle
caratteristiche deformative dei materiali e della rigidezza propria del connettore;
interasse dei connettori;
caratteristiche di resistenza dei materiali;
meccanismi di rottura.
resistenza a taglio longitudinale del legno tra due denti consecutivi e tra il primo dente e la
fine della trave, e a flessione locale del legno indebolito dalle fresature;
resistenza a taglio e flessione del dente di calcestruzzo;
resistenza a compressione del legno allinterfaccia con il dente di calcestruzzo;
resistenza a compressione del calcestruzzo nel dente allinterfaccia con la trave di legno.
La valutazione del modulo di scorrimento della connessione dovr tener conto del reale
comportamento sperimentale.
7.12.4 - Resistenza e modulo di scorrimento di connessioni realizzate con altri
sistemi
ammesso luso di altri sistemi di connessione purch la resistenza e il modulo di scorrimento
vengano chiaramente individuate su base sperimentale e teorica.
68
8 - ELEMENTI STRUTTURALI
Gli elementi strutturali di legno massiccio o di materiali derivati dal legno generalmente utilizzati
per strutture lignee possono essere:
-
69
m,
A-A
m,0
m,a ,d=
d
2
d
2
(8.1)
al bordo inclinato
(8.2)
m,o,d fm,d
m,,d fm,,d
(8.3)
dove:
fm,d la resistenza di calcolo a flessione, determinata tenendo conto anche delle dimensioni della
sezione trasversale mediante il coefficiente kh;
fm,,d la resistenza di calcolo a flessione nel caso di tensioni inclinate rispetto alla fibratura, pari
a:
f m, ,d =
f m, ,d =
f m,d
nel caso di tensioni di trazione
f m,d
2
2
sen + cos
f t,90,d
f m,d
f m,d
2
2
sen + cos
f c,90,d
(8.4)
(8.5)
Particolare attenzione va posta per la determinazione della sezione maggiormente sollecitata, che in
genere non corrisponde a quella soggetta al massimo momento flettente; per esempio, nel caso di
trave semplicemente appoggiata di luce L soggetta a un carico uniformemente distribuito la sezione
maggiormente sollecitata si ha in corrispondenza dellascissa x = L/(1+hmax/hmin), a partire dalla
sezione di minima altezza.
Sono da considerare con particolare cautela le travi che presentino la fibratura non parallela al
bordo teso. Il progettista potr valutare, in funzione delle condizioni di utilizzo, lopportunit di
predisporre una o due lamelle esterne parallele a tale bordo.
70
h ap
0,5 h ap
0,5 h ap
m,0,d fm,d
(8.6)
dove:
m,0,d la tensione per flessione nella zona di colmo, che vale:
m,0,d = kl
6M ap,d
2
bhap
(8.7)
= kp
6M ap,d
2
bhap
(8.8)
(8.9)
in cui:
V0 il volume di riferimento di 0.01 m3;
V il volume in m3 della zona di colmo (Figura 8-2), comunque non superiore al valore
(2Vb / 3), dove Vb il volume totale della trave;
71
h = h ap
r
r in
t
r in
r = r in + 0,5 h in
m,0,d kr fm,d
(8.10)
dove:
m,0,d la tensione per flessione, che vale:
m,0,d = kl
6M d
bh
(8.11)
in cui:
2
h
h
kl =
1 + 0.35 + 0.6 ; h e r sono indicati in Figura 8-3;
r
r
fm,d la resistenza di calcolo a flessione, determinata tenendo conto anche delle dimensioni della
sezione trasversale mediante il coefficiente kh;
kr il coefficiente che tiene conto dellinfluenza delle tensioni indotte sulle lamelle a seguito
della loro curvatura di costruzione, che assume i seguenti valori:
kr =
r
0.76 + 0.001 in
rin
240
t
r
per in < 240
t
per
in cui:
72
(8.12)
h
k p = 0.25
r
(8.14)
in cui:
V0 il volume di riferimento di 0.01 m3;
V il volume in m3 della zona curva (Figura 8-3), comunque non superiore al valore
(2Vb / 3), dove Vb il volume totale della trave.
m,0,d kr fm,d
(8.15)
dove:
m,0,d la tensione per flessione, che vale:
m,0,d = kl
6 Md
2
b hap
in cui:
73
(8.16)
hap
hap
hap
kl = k1 + k2 +k3 +k4
r
r
r
2
kl =+
1 1.4 tan aa
ap + 5.4 tan
ap
0.35 8 tan a ap
k=
2
2
k3 = 0.6 + 8.3 tan aa
ap 7.8 tan
ap
k4 = 6 tan 2 a ap
kr =
r
0.76 + 0.001 in
rin
240
t
r
per in < 240
t
per
(8.17)
in cui:
hap
r
=
k p 0.25
(8.19)
V il volume in m3 della zona curva (Figura 8-3), comunque non superiore al valore
(2Vb / 3), dove Vb il volume totale della trave.
=
d
1.5 V
kv f v,d
bef hef
(8.20)
dove:
bef la base efficace della sezione, definita al punto 6.5.1.9
kv un coefficiente di riduzione definito come segue:
Per travi intagliate sul lato opposto rispetto allappoggio (vedere Figura 8.5b)
kv =1.0;
Per travi intagliate sullo stesso lato dellappoggio (vedere Figura 8.5a)
1.1i1.5
n 1 +
k v = min
h
h (1 ) + 0.8 x 1 2
h
dove:
i
linclinazione dellintaglio;
h
laltezza della trave in mm;
x
la distanza fra la linea di azione della reazione allappoggio e lo spigolo
dellintaglio, in millimetri;
h
= ef
h
4.5
kn = 5
6.5
per LVL
per legno massiccio
per legno lamellare incollato
sconsigliabile luso di travi con intagli senza rastremazione o con lunghezza del tratto rastremato
inferiore a 10 volte (h-hef) senza che siano presi opportuni provvedimenti per contrastare lapertura
delle fessure del materiale in zona tesa.
75
h-h ef
h ef
h ef
10 ( h-h ef )
(a)
(b)
lvh
hro 0.35h
hru 0.35h
lA 0.5h
a 0.4h
hd 0.3h
r 25 mm
Ft,90,d
0.5 lt,90,d b f t,90,d
(8.21)
dove:
lt,90,d la lunghezza di trave interessata dalle tensioni di trazione ortogonali alle fibre, da valutare
in funzione della geometria del foro:
76
0.35hd + 0.5h
lt,90 =
0.5(hd + h)
F=
Ft ,V,d + Ft ,M,d
t ,90,d
(8.22)
dove:
Ft,V,d il contributo dovuto al taglio di progetto valutato in asse al foro, che deve tener conto
anche di eventuali carichi localizzati;
Ft,M,d il contributo dovuto al momento flettente di progetto valutato in asse al foro;
Vd il taglio di progetto in corrispondenza del bordo del foro;
Md il momento flettente in corrispondenza del bordo del foro.
hd 2
3 2
h
M
F
=
0, 008 d
t,M,d
hr
V h
Ft,V,d
= d d
4h
con:
(8.23)
con:
smax 4 smin
Il tratto di pertinenza dei connettori disposti con passo smin deve essere almeno pari a 0.25l, dove l
la luce della trave. La resistenza degli elementi di unione va in ogni caso verificata.
Le verifiche di sicurezza (istantanee e di lungo termine) dovranno riguardare tutte le componenti del
sistema composto, sia per gli stati limite desercizio che per gli stati limite ultimi. In particolare si
avr:
Trave lignea inferiore:
- SLU: verifiche di resistenza (a tensoflessione, a taglio, a compressione perpendicolare
alla fibratura nelle zone di appoggio);
Trave superiore (in legno, in calcestruzzo o in acciaio):
- SLU: verifiche di resistenza (a pressoflessione);
Connessione meccanica:
- SLU: verifiche di resistenza (a taglio);
Sistema composto:
- SLE: verifica di deformabilit (freccia) e vibrazione.
Per il calcolo della deformazione istantanea delle membrature si fa riferimento al valore medio dei
moduli di elasticit normale e tangenziale del materiale; per le deformazioni istantanee delle unioni
si fa riferimento al valore istantaneo del modulo di scorrimento. La deformazione a lungo termine si
calcola utilizzando i valori medi dei moduli elastici dei materiali componenti ridotti
opportunamente mediante il fattore 1/(1+kdef), 1/(1+) e 1 nel caso di trave in legno, soletta in
calcestruzzo, e trave di acciaio, rispettivamente, dove il coefficiente di viscosit a tempo infinito
del calcestruzzo. Inoltre, si utilizzer un valore ridotto con il fattore 1/(1+kdef,c) del modulo di
scorrimento della connessione, dove il coefficiente kdef,c calcolato come descritto al paragrafo
6.4.1.
La freccia della trave composta allo SLE a lungo termine sar calcolata sovrapponendo la freccia a
lungo termine dovuta alla combinazione quasi permanente alla freccia istantanea dovuta alla
differenza tra la combinazione caratteristica (o rara) e la combinazione quasi permanente, come
descritto nel paragrafo 6.4.1. Si segnala in particolare che per sistemi composti non possibile
utilizzare lEq. (6.3) di cui al paragrafo 6.4.1.
In alternativa al metodo gamma, si pu valutare in maniera approssimata lincremento di freccia
della trave inflessa, w, dovuto alla deformabilit delle connessioni con la formula:
w = 10
(8.24)
dove:
= Fv,d/Kser il massimo scorrimento del connettore (calcolato agli SLE), in mm;
Fv,d il taglio sul connettore pi sollecitato, in N, calcolato agli SLE nellipotesi di connessione
rigida;
Kser il modulo di scorrimento del connettore allo stato limite di esercizio, in N/mm.
78
la tensione di trazione media nellala tesa f,t deve essere non superiore alla corrispondente
resistenza a trazione parallela alla fibratura ft,0,d,
la tensione di compressione media f,c nellala compressa deve essere non superiore alla
corrispondente resistenza a compressione parallela alla fibratura fc,0,d ridotta dal coefficiente
kcrit,c, che tiene conto dei problemi di instabilit laterale. Il coefficiente kcrit,c pu essere
valutato come riportato per gli elementi compressi al punto 6.5.2.2 - adottando, in via
cautelativa, una snellezza pari a:
=
lc
12
lc
b
(8.25)
dove:
lc la distanza tra due vincoli che impediscono lo sbandamento laterale dellala
compressa;
b la larghezza complessiva dellala compressa.
Laltezza delle anime hw (al netto dello spessore delle ali) non deve essere maggiore di 70 volte il
loro spessore bw.
79
w,c,max
f,c,max
f,c
h f,c
h f,c / 2
(1)
1
h f,t
w,t,max
f,t
h f,t / 2
bw
(2)
f,t,max
0.5 ( hf ,c + hf ,t )
bw hw 1 +
per hw 35bw
f v,0,d
hw
Fv,w,d
0.5 ( hf ,c + hf ,t )
2
per 35bw hw 70bw
f v,0,d
35 bw 1 +
h
w
(8.26)
nelle quali:
hf,c lo spessore dellala compressa;
hf,t lo spessore dellala tesa;
fv,0,d la resistenza di calcolo a taglio dei pannelli danima.
Per le anime realizzate con pannelli di materiali derivati dal legno si deve verificare che:
f r,d
0.8
mean,d
4bef
f r,d
hf
per
hf 4 bw
per
hf > 4 bw
(8.27)
dove:
t mean,d la tensione tangenziale in corrispondenza della superficie di incollaggio (1-1) tra ala e
anima (Figura 8-7);
hf lo spessore dellala tesa o dellala compressa;
bw la larghezza dellanima o di una sola anima, nel caso di sezione con pi anime;
fr,d la resistenza di calcolo a taglio per rotolamento delle fibre (rolling shear) dei pannelli
danima calcolata sulla base del valore caratteristico della corrispondente resistenza come
definito nelle pertinenti norme di prodotto.
80
(8.28)
dove:
bw la larghezza dellanima;
i linterasse tra le anime;
bc,eff la larghezza di ala collaborante pari al minimo tra ( l; hf);
l la luce della trave;
hf lo spessore dellala considerata;
e sono due coefficienti i cui valori sono riportati nella Tabella 8-1
Tabella 8-1-Coefficienti e
Materiale dellala
Pannelli di compensato con fibratura dello strato esterno
parallela allanima
ortogonale allanima
Pannelli di fibre orientate
Pannelli di particelle o di fibre non orientate
0.1
0.1
0.15
0.2
20
25
25
30
Nel caso di anima di bordo, che presenta lala da un solo lato, il valore bc,eff deve essere dimezzato.
In ogni caso la larghezza reale dellala, cio la distanza netta tra le anime non deve essere superiore
a (2 hf).
Per le ali realizzate con pannelli di materiali derivati dal legno si deve verificare che:
f r,d
0.8
mean,d
8hf
f r,d
bw
per
bw 8 hf
per
bw > 8 hf
(8.29)
dove:
tmean,d la tensione tangenziale in corrispondenza della superficie di incollaggio (1-1) tra ala e
anima (Figura 8-7);
hf lo spessore dellala tesa o dellala compressa;
bw la larghezza dellanima;
fr,d la resistenza di calcolo a taglio per rotolamento delle fibre (rolling shear) dei pannelli
danima calcolata sulla base del valore caratteristico della corrispondente resistenza come
definito nelle pertinenti norme di prodotto.
Per le anime di bordo valgono per tmean,d le stesse espressioni purch si sostituisca a 8hf il valore
4hf.
81
9 - TIPOLOGIE STRUTTURALI
Nelle presenti Linee Guida (Parte I) vengono presi in considerazione le seguenti tipologie strutturali
di corrente impiego:
-
travature reticolari;
telai;
archi;
diaframmi e controventamenti.
Nelle successive Parti delle presenti Linee Guida verranno fornite indicazioni per altre tipologie
strutturali di corrente impiego.
9.1 - TRAVATURE RETICOLARI
Le strutture reticolari costituite da elementi lignei (massicci o a base di legno) assemblati tramite
collegamenti metallici, di carpenteria o adesivi dovranno essere in genere schematizzate come
sistemi di travi, tenendo in considerazione la deformabilit dei giunti e le eventuali effettive
eccentricit dei collegamenti.
Tuttavia ai fini delle verifiche di resistenza, a meno di considerazioni pi accurate e nel caso in cui
la dimensione massima trasversale delle singole aste sia non superiore a 1/10 della altezza massima
della travatura reticolare, ai fini del calcolo degli sforzi normali negli elementi si pu assumere un
modello di calcolo che prevede cerniere nei nodi.
La sollecitazione flessionale in un elemento continuo che interessa pi campiture pu essere
determinata modellando lelemento come una trave continua appoggiata in corrispondenza dei nodi
della struttura reticolare. Si potr tener conto in modo approssimativo delleffetto degli spostamenti
dei nodi e delle unioni ivi presenti riducendo del 10% i valori massimi del momento flettente in
82
83
le travi di bordo come gli unici elementi resistenti alle sollecitazioni normali derivanti dal
momento flettente nel diaframma (considerato come trave inflessa nel suo piano);
gli sforzi di taglio uniformemente distribuiti lungo la larghezza del diaframma.
Lungo i bordi interni discontinui, la spaziatura tra gli elementi di collegamento dei pannelli pu
essere raddoppiata, rispetto ai precedenti valori, fino ad un massimo di 300 mm.
84
Indicazioni specifiche per diaframmi sollecitati da azioni di origine sismica saranno fornite nelle
successive parti delle Linee Guida.
Bordi
discontinui
Trave di bordo
Bordi
discontinui
Figura 9-1- Esempio di carico sul diaframma e di disposizione sfalsata dei pannelli
2 EI
N
=
C k=
C ks s
s
3
a
a
dove:
ks = 4;
a la minore delle lunghezze delle due campate adiacenti al supporto.
85
(9.1)
La forza stabilizzante minima di calcolo Fd su ciascun appoggio deve essere ottenuta come:
Fd = Nd / 50
(9.2)
Fd = Nd / 80
(9.3)
dove Nd il valore massimo degli sforzi normali medi di compressione nelle due campate adiacenti
al supporto.
9.4.5 - Travi inflesse
Nel caso di lembo compresso di una trave inflessa a sezione rettangolare la forza stabilizzante
agente sui supporti dello stesso lembo deve essere determinata con le espressioni di cui al punto
9.4.4 - in cui:
(9.4)
Nd = (1-kcrit) Md / h
Il valore di kcrit ricavato come in 6.5.2.1 - per la trave non controventata, mentre Md il momento
massimo di calcolo nella trave di altezza h.
9.4.6 - Sistemi di travi parallele (ad anima piena o travature reticolari)
Per una serie di n elementi paralleli richiedenti supporti laterali ai nodi intermedi si deve
predisporre un sistema di controventamento che, in aggiunta agli effetti di eventuali carichi esterni
orizzontali, sia capace di resistere ad un carico qd convenzionale, uniformemente distribuito:
qd = k L
nN d
30 L
(9.5)
con kL = m i n
1 / 5L
dove:
L la lunghezza totale dellelemento in metri;
Nd lo sforzo di calcolo medio di compressione assiale sull'elemento di lunghezza totale L.
opportuno che lo spostamento orizzontale in mezzeria dovuto al solo carico qd agente non superi
L/700 e che lo spostamento orizzontale totale dovuto a qd e ad ogni altro carico non superi L/500.
10 - ROBUSTEZZA
Si intende per robustezza la capacit potenziale della struttura a sopravvivere ad azioni eccezionali
non esplicitamente previste in sede progettuale evitando danni sproporzionati rispetto allentit
delle possibili cause.
In generale, dove necessario, un adeguato livello di robustezza strutturale, in relazione alluso
previsto della costruzione ed alle conseguenze di un suo eventuale collasso, pu essere garantito
facendo ricorso ad adeguate strategie di progettazione quali:
prevenzione degli effetti indotti dalle azioni eccezionali alle quali la struttura pu essere
soggetta;
riduzione della intensit delle azioni eccezionali alle quali la struttura pu essere soggetta;
adozione di forme e/o tipologie strutturali poco sensibili alle azioni eccezionali considerate;
adozione di forme e/o tipologie strutturali tali da tollerare il danneggiamento localizzato,
causato ad esempio dalla perdita di funzionalit di un elemento;
adozione di strutture ad elevata ridondanza strutturale caratterizzate da comportamento
duttile;
adozione di idonei sistemi di controllo per le azioni e i fenomeni cui la struttura potrebbe
essere esposta.
Si dovranno quindi adottare quei provvedimenti atti a diminuire la sensibilit della struttura lignea
nei confronti di azioni eccezionali di carattere convenzionale (ad es. sisma, fuoco), e di carattere
non convenzionale (eventi meteorici di entit non prevista dalle norme pertinenti, condizioni di
umidit elevata per il materiale, degradi per attacco biotico, ecc.).
Le strategie progettuali, sopra delineate in assoluta generalit, potranno essere implementate nella
costruzione lignea mediante ladozione di adeguati provvedimenti costruttivi che, al solo scopo di
esemplificazione, possono essere indicati nel seguente elenco non esaustivo:
11 - DURABILIT
Si intende per durabilit la capacit della costruzione di mantenere, nellarco della vita nominale di
progetto, i livelli prestazionali per i quali stata progettata, tenuto conto delle caratteristiche
ambientali in cui essa si trova inserita e della prevista manutenzione.
In generale, al fine di garantire alla struttura lignea una adeguata durabilit, si devono considerare i
seguenti fattori tra loro correlati:
-
In generale, in sede di progetto, dovranno essere adottati idonei provvedimenti per la protezione dei
materiali.
Il legno ed i materiali derivati dal legno devono possedere un'adeguata durabilit naturale per la
classe di rischio biologico prevista in servizio. In alternativa devono essere sottoposti a un adeguato
trattamento preservante. Le definizioni delle classi di rischio e la metodologia decisionale per la
selezione del legno massiccio e dei pannelli derivati dal legno appropriati alla classe di rischio sono
contenute nelle normative UNI-EN 335. La classificazione dei preservanti, per quanto attiene alla
penetrazione e alla ritenzione, contenuta nelle normative UNI-EN 351. Le specifiche relative alle
prestazioni dei preservanti per legno, alla loro classificazione ed etichettatura sono indicate nelle
normative UNI-EN 599.
Per i prodotti di legno massiccio, una guida alla durabilit naturale e trattabilit delle varie specie
legnose contenuta nella UNI-EN 350, mentre una guida ai requisiti di durabilit naturale per il
legno da utilizzare nelle classi di rischio contenuta nella UNI-EN 460. Si deve notare che alcuni
trattamenti preservanti possono influenzare le caratteristiche meccaniche degli elementi di legno.
Anche gli elementi costituenti i collegamenti devono rispettare idonei principi di protezione. In
particolare, i mezzi di unione metallici devono, di regola, essere intrinsecamente resistenti alla
corrosione, oppure devono essere protetti contro la corrosione. Per la protezione minima da
garantire ai mezzi di collegamento nelle differenti classi di servizio, si pu fare riferimento alla
Tabella 4.1 della norma UNI-EN 1995-1-1 e alla norma ISO 2081.
Infine, in relazione alla classe di servizio della struttura e alle condizioni di carico, dovr essere
predisposto in sede progettuale un programma delle operazioni di controllo e di manutenzione che
dovranno essere effettuate durante la vita della struttura.
12 - COMPORTAMENTO AL FUOCO
12.1 - GENERALIT
Per sicurezza antincendio della struttura si intende la capacit di garantire le prestazioni strutturali
previste in caso dincendio, per un periodo richiesto di tempo. Conseguentemente, quando
necessario, i rischi derivanti dagli incendi devono essere limitati progettando e realizzando la
costruzione in modo tale da garantire la resistenza e la stabilit degli elementi portanti e limitare la
propagazione del fuoco e dei fumi.
A tale riguardo utile innanzitutto porre in evidenza la distinzione tra i concetti di resistenza al
fuoco e di reazione al fuoco. Per reazione al fuoco si intende la capacit di un materiale di
contribuire a un incendio e di propagarlo. Per resistenza al fuoco si intende la capacit di un
manufatto di svolgere la propria funzione dal momento in cui viene investito da un incendio.
Mentre la reazione al fuoco di un materiale (o manufatto) sar quindi espressa da un codice
corrispondente ad una classificazione (Decisione Commissione EU 2000/147/EC, 8 Feb. 2000), la
resistenza sar espressa in termini di tempo (usualmente minuti).
Si richiamano di seguito, per comodit di chi legge, alcune definizioni e la terminologia generale:
88
capacit portante, in caso di incendio, lattitudine di una struttura, di una parte della
struttura o di un elemento strutturale a conservare una sufficiente resistenza meccanica sotto
lazione del fuoco con riferimento anche alle altre azioni agenti;
resistenza al fuoco definisce la capacit portante in caso di incendio di una struttura, una
parte di essa o di un singolo elemento strutturale, nonch la capacit di compartimentazione
rispetto allincendio per gli elementi di separazione sia strutturali sia non strutturali;
compartimento antincendio una parte della costruzione delimitata da elementi costruttivi
idonei a garantire, sotto lazione del fuoco e per un dato tempo, la capacit di
compartimentazione;
carico di incendio il potenziale termico netto della totalit dei materiali combustibili
contenuti in uno spazio (solitamente il compartimento), eventualmente corretto per tenere in
conto della differente partecipazione alla combustione di differenti materiali;
carico dincendio specifico il carico di incendio riferito allunit di superficie lorda del
compartimento;
carico di incendio specifico di progetto il carico di incendio specifico corretto in base ai
parametri indicatori del rischio di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle
eventuali misure di protezione presenti.
Si osserva che, essendo gli elementi componenti la struttura lignea combustibili, nella
determinazione del carico di incendio possibile considerare solo una quota parte del loro
contributo, in base alla classe di resistenza al fuoco del compartimento stesso, calcolando lo
spessore di carbonizzazione degli elementi lignei secondo quanto riportato nella Tabella 12-1.
Si sottolinea come la resistenza al fuoco non una caratteristica intrinseca dei materiali ma esprime
una prestazione di un elemento (strutturale o non strutturale), o della struttura nei confronti
dellazione di incendio, dipendendo quindi, oltre che dalle propriet fisiche e meccaniche dei
materiali, dai criteri costruttivi e realizzativi della struttura e quindi anche dalle scelte progettuali
effettuate. La resistenza della struttura lignea non coincide, in generale, con quella delle singole
membrature componenti, essendo determinanti le prestazioni dei collegamenti e degli altri
componenti (come ad esempio i sistemi di stabilizzazione) che, nella pratica, sono spesso realizzati
con elementi metallici.
In generale, le verifiche di resistenza al fuoco della struttura lignea potranno eseguirsi con
riferimento alla normativa UNI-EN 1995-1-2, utilizzando i coefficienti m relativi alle combinazioni
eccezionali. Nelle formule a seguire tale coefficiente identificato con il simbolo m,fi.
Per quanto riguarda gli effetti prodotti dalle azioni dirette applicate alla costruzione si adotta, in
generale, la regola di combinazione valida per le cosiddette combinazioni eccezionali, effettuando
quindi una verifica allo stato limite ultimo utilizzando i valori pertinenti dei coefficienti di sicurezza
e dei coefficienti di combinazione.
I metodi di valutazione della sicurezza prevedono differenti livelli di semplificazione, potendosi in
genere attuare:
89
Ai fini della determinazione della resistenza di un elemento ligneo, con riferimento alla sua sezione
trasversale (Figura 12-1), si definiscono i seguenti termini:
d ef = d char + k0 d 0
dove:
def la profondit efficace di sezione demolita;
dchar=nt la profondit di sezione carbonizzata;
90
(12.2)
Materiale
[mm/minuto]
a) Conifere e faggio
Legno massiccio con massa volumica caratteristica non inferiore a 290 kg/m3
Legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica non inferiore a
290 kg/m3
Pannelli di tavole incollate a strati incrociati con massa volumica caratteristica
non inferiore a 290 kg/m3 (si veda la nota 1)
b) Latifoglie (escluso faggio)
Legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica
non inferiore a 290 kg/m3
Legno massiccio o legno lamellare incollato con massa volumica caratteristica
non inferiore a 450 kg/m3
c) LVL
LVL con massa volumica caratteristica non inferiore a 480 kg/m3
1
0.8
0.7
0.75
0.7
0.55
0.7
Si deve precisare che, in mancanza della norma europea di prodotto o fino alla scadenza del pertinente periodo di
coesistenza, i certificati ETA dei singoli produttori riportano le velocit di carbonizzazione che, in generale, sono
anche sensibili al tipo di colla utilizzata e potrebbero quindi non essere costanti nello spessore del pannello. Il
valore qui indicato da considerarsi a semplice titolo informativo.
Per la resistenza e per i moduli elastici di progetto della sezione efficace, nella verifica della
capacit portante, si adottano i seguenti valori:
=
f d,fi kmod,fi
=
Sd,fi kmod,fi
kfi f k
(12.3)
kfi S0.5
(12.4)
M,fi
M,fi
dove:
fk, S05 sono i valori caratteristici di una generica propriet di resistenza del materiale o di
modulo di elasticit a temperatura normale (si vedano le tabelle riportate in Appendice C);
91
(12.5)
dove:
n la velocit di carbonizzazione ideale (Tabella 12-1);
kflux un coefficiente che considera lincremento di flusso termico attraverso il connettore
metallico, da assumere pari a 1.5;
treq la richiesta resistenza al fuoco (non superiore a 30 minuti);
td,fi la resistenza al fuoco assicurata dal collegamento (Tabella 12-2).
Tabella 12-2 Classi di resistenza per unioni legno-legno non protette a comportamento
simmetrico
Elementi di collegamento
td,fi (min)
Condizione imposta
Chiodi
15
d 2.8 mm
Viti
15
d 3.5 mm
Bulloni
15
t1 45 mm
Perni
20
t1 45 mm
Altri tipi di connettori (secondo EN 912)
15
t1 45 mm
t1
d
92
14 - CONTROLLI
Si dovranno innanzitutto osservare le normative vigenti in materia di controlli e collaudo, e
comunque si dovranno rispettare le prescrizioni elencate di seguito.
14.1 - ESAME DEL PROGETTO
Dovranno essere eseguiti controlli specifici su:
94
Documentazione accompagnatoria
Produzione
Lavorazione
Certificato CE e
Dichiarazione di
conformit resa dal
Legale Rappresentante
Certificato CE e
Dichiarazione di
conformit resa dal
Legale Rappresentante
Certificato CE e
Dichiarazione di
conformit resa dal
Legale Rappresentante
Compensato di tavole
(XLAM)(2)
Certificato CE o
Certificato di Idoneit
Tecnica e Dichiarazione
di conformit resa dal
Legale Rappresentante
Controlli di accettazione
Ripetizione della classificazione con metodi a vista
con la stessa norma utilizzata dal produttore.
(1) Le stesse considerazioni circa i controlli di accettazione possono essere estese a legname a sezione irregolare (ad es. Uso
Fiume e Uso Trieste). Per tali assortimenti, salvo casistiche legate allapplicazione di specifico benestare tecnico
europeo, la documentazione accompagnatoria sar costituita dai seguenti documenti:
- attestato di qualificazione ministeriale come Produttore; dichiarazione resa dal legale rappresentante dello stabilimento
di produzione;
- attestato come centro di lavorazione; dichiarazione resa dal legale rappresentante dello stabilimento centro di
lavorazione.
(2) La conformit del compensato di tavole pu essere definita attraverso specifico Certificato di Idoneit Tecnica (come da
Linee Guida emanate dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici). In tale caso la documentazione accompagnatoria dovr
essere costituita da:
- certificato di idoneit tecnica allimpiego;
- dichiarazione resa dal Legale Rappresentante dello stabilimento di produzione;
- attestato di qualificazione come centro di lavorazione;
- dichiarazione resa dal legale rappresentante del centro di lavorazione.
Una ulteriore precisazione circa la stessa documentazione accompagnatoria deve essere fatta
qualora una stessa Azienda si configuri come Impresa costruttrice(oltre che fornitrice di
materiale ad uso strutturale). Nel caso specifico, infatti, la stessa documentazione accompagnatoria,
in accordo con la Direzione Lavori, potr essere fornita riferendosi allopera (ossia allinsieme degli
elementi forniti). In questo ultimo caso, tale documentazione potr avere tempistiche differenti in
quanto la dichiarazione di conformit resa dal legale rappresentante andr a riferirsi al costruito
nella sua interezza e non ai singoli elementi delle singole forniture.
Al fine di verificare la corrispondenza tra materiale in ingresso in cantiere e relativa
documentazione accompagnatoria si riportano criteri di accettazione da parte della Direzione
Lavori:
95
Legno massiccio classificato secondo la resistenza con metodi a vista: il Direttore Lavori
deve eseguire una ripetizione della classificazione secondo la resistenza in cantiere su
almeno il 5% del materiale fornito con la stessa regola di classificazione utilizzata in sede di
conformit dellelemento.
Nota: sotto la dicitura legno massiccio rientrano le seguenti tipologie: legno massiccio a spigolo vivo; legname
Uso Fiume e Uso Trieste; elementi a sezione irregolare.
C18 e inferiori
Lunghezza massima
delle fessurazionia)
Fessurazioni
passanti
Massima
Arcuatura
deformazione
Falcatura
ammissibile riferita a
Svergolamento
b)
2m di lunghezza
Imbarcamento
Smusso
Carie
soffice
sobbollimentoc)
(UNI EN 844-10)
Danni da insetti
Superiori a C18
12 mm
2/25 mm
8 mm
1/25 mm
10 mm
Senza restrizioni
Lo smusso non maggiore di 1/3 delle dimensioni del bordo e/o
della faccia dellelemento
La carie soffice non ammessa; La carie soffice non ammessa;
il sobbollimento ammesso
il sobbollimento ammesso
Elementi incollati (lamellare / XLAM): deve essere eseguito il controllo della disposizione
delle lamelle nella sezione trasversale e la verifica della distanza minima tra giunto e nodo,
96
Metodo sperimentale
Note
Compensato di
tavole (XLAM)
Per strutture semplici e di modesta entit, per la scelta circa lopportunit e i metodi relativi ai
controlli complementari di cui la Tabella 14.3 si dovrebbe considerare limportanza e la complessit
della struttura stessa.
A tal proposito, si possono considerare a titolo di esempio strutture semplici e di modesta entit
quelle aventi le caratteristiche seguenti:
- Luce massima ammessa uguale a 6 m oppure per un quantitativo massimo fornito (lotto di
fornitura) uguale a 15 m3 .
97
Nellambito della propria discrezionalit, il Collaudatore potr richiedere di effettuare tutti quegli
accertamenti, studi, indagini, sperimentazioni e ricerche utili per formarsi il convincimento sulla
collaudabilit dellopera, specificatamente per quanto attiene alla sicurezza e alla durabilit della
medesima. Rientra in tale discrezionalit la possibilit di effettuare le prove di carico, le prove sui
materiali (elementi e collegamenti) messi in opera, da realizzarsi anche mediante metodi non
distruttivi, il monitoraggio programmato di grandezze significative da mantenere, eventualmente,
anche dopo il collaudo della struttura e durante lesercizio della medesima. Le eventuali prove di
carico, ove ritenute necessarie, dovranno identificare la corrispondenza del comportamento teorico
con quello sperimentale. Il programma delle prove, stabilito dal Collaudatore, con lindicazione
delle procedure di carico e delle prestazioni attese, deve essere sottoposto al Direttore dei lavori per
lattuazione e reso noto al Progettista e al Costruttore. Le prove di carico si devono svolgere con le
modalit indicate dal collaudatore. I carichi di prova devono essere, di regola, tali da indurre le
sollecitazioni massime di esercizio per combinazioni rare. Le procedure da seguire saranno pertanto
limitate alla procedura 1 e/o alla procedura 2 della UNI-EN 380, in relazione al tipo della struttura
ed alla natura dei carichi. Lesito della prova potr essere valutato sulla base dei seguenti elementi:
-
98
la deformazione residua dopo la prima applicazione del carico massimo non supera una
quota parte di quella totale tenuto conto degli assestamenti iniziali e dei fenomeni di
scorrimento viscoso (fluage).
1.30
1.25
XLAM
1.25
1.30
1.20
unioni
1.30
- combinazioni eccezionali
99
1.00
Riferimento
Classe di
servizio
Legno massiccio
EN 14081-1
0.60
0.70
Legno lamellare
incollato
EN 14080
0,60
Microlamellare (LVL)
EN 14374,EN 14279
Breve
Istantanea
0.80
0.90
1.10
0.70
0.80
0.90
1.10
0,50
0.55
0.65
0.70
0.90
1
2
0.60
0,60
0.70
0.70
0.80
0.80
0.90
0.90
1.10
1.10
1
2
3
0.60
0.60
0.50
0.70
0.70
0.55
0.80
0.80
0.65
0.90
0.90
0.70
1.10
1.10
0.90
1
1
2
0.30
0.40
0.30
0.45
0.50
0.40
0.65
0.70
0.55
0.85
0.90
0.70
1.10
1.10
0.90
1
2
1
2
0.30
0.20
0.40
0.30
0.45
0.30
0.50
0.40
0.65
0.45
0.70
0.55
0.85
0.60
0.90
0.70
1.10
0.80
1.10
0.90
HB.LA, HB.HLA 1 o 2 1
2
HB.HLA 1 o 2
0.30
0.20
0.45
0.30
0.65
0.45
0.85
0.60
1.10
0.80
1
1
2
0.20
0.20
-
0.40
0.40
-
0.60
0.60
-
0.80
0.80
0.45
1.10
1.10
0.80
1
2
0.20
-
0.40
-
0.60
-
0.80
0.45
1.10
0.80
XLAM
EN 636
Compensato
Parti 1, 2, 3
Parti 2, 3
Parte 3
EN 300
Pannello di scaglie
orientate (OSB)
OSB/2
OSB/3 OSB/4
OSB/3 OSB/4
EN 312
Pannello di particelle
(truciolare)
Parti 4, 5
Parte 5
Parti 6, 7
Parte 7
EN 622-2
Pannello di fibre, alta
densit
EN 622-3
Pannello di fibre,
media densit (MDF)
MBH.LA1 o 2
MBH.HLS1 o 2
MBH.HLS1 o 2
EN 622-5
MDF.LA, MDF.HLS
MDF.HLS
100
Riferimento
Classe di servizio
1
2
Legno massiccio
Legno lamellare incollato
Microlamellare (LVL)
EN 14081-1
EN 14080
EN 14374,EN 14279
0.60
0.60
0.60
0.80
0.80
0.80
2.00
2.00
2.00
0.60
0.80
0.80
0.80
0.80
1.00
1.00
2.50
2.25
1.50
2.25
2.25
2.25
1.50
1.50
3.00
2.25
2.25
2.25
3.00
3.00
3.00
4.00
2.25
2.25
3.00
XLAM
EN 636
Compensato
Parte 1
Parte 2
Parte 3
EN 300
OSB/2
OSB/3 OSB/4
EN 312
Parte 4
Parte 5
Parte 6
Parte 7
EN 622-2
HB.LA
HB.HLA1, HB.HLA2
EN 622-3
MBH.LA1, MBH.LA2
MBH.HLS1, MBH.HLS2
Nota 1. Per legno massiccio posto in opera con umidit prossima al punto di saturazione, e che possa essere soggetto a
essiccazione sotto carico, in assenza di idonei provvedimenti il valore di kdef dovr essere aumentato a seguito
di opportune valutazioni, sommando ai termini della tabella un valore comunque non inferiore a 2.0.
101
C14 C16 C18 C20 C22 C24 C27 C30 C35 C40 C45 C50
Resistenze [MPa]
Flessione
fm,k
14
16
18
20
40
45
50
ft,0,k
7.2
8.5
10
11.5 13
14.5 16.5 19
22.5 26
30
33.5
ft,90,k
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
0.4
fc,0,k
16
17
19
19
20
21
22
23
25
27
28
30
fc,90,k
2.0
2.2
2.3
2.3
2.4
2.5
2.5
2.7
2.7
2.8
2.9
3.0
fv,k
3.0
3.2
3.6
3.6
3.8
4.0
4.0
4.0
4.0
4.0
4.0
4.0
E0,mean
9.5
10
11
11.5 12
13
14
15
16
E0,05
4.7
5.4
6.0
6.4
6.7
7.4
7.7
8.7
9.4
10.1 10.7
E90,mean
0.23 0.27 0.30 0.32 0.33 0.37 0.38 0.40 0.43 0.47 0.50 0.53
Gmean
0.44 0.50 0.56 0.59 0.63 0.69 0.72 0.75 0.81 0.88 0.94 1.00
290 310 320 330 340 350 360 380 390 400 410 430
350 370 380 400 410 420 430 460 470 480 490 520
22
24
27
30
35
8.0
Nota 1. Le presenti classi di resistenza possono essere inoltre usate per altri legni di latifoglia qualora gli stessi abbiano
profili resistenti simili (come pioppo e castagno)
102
D18
D24
D27
D30
D35
D40
D45
D50
D55
D60
D65
D70
D75
D80
Resistenze [MPa]
Flessione
fm,k
18
24
27
30
35
40
45
50
55
60
65
70
75
80
ft,0,k
11
14
16
18
21
24
27
30
33
36
39
42
45
48
Trazione
perpendicolare alla
fibratura
ft,90,k
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
0.6
Compressione
parallela alla fibratura
fc,0,k
18
21
22
23
25
27
28
30
31
33
34
35
36
38
Compressione
perpendicolare alla
fibratura
fc,90,k
4.8
4.9
5.1
5.3
5.4
5.5
5.8
6.2
6.6
7.5
8.0
8.5
9.0
Taglio
fv,k
3.5
3.7
3.8
3.9
4.1
4.2
4.4
4.5
4.7
4.8
5.0
5.0
5.0
Modulo elastico
medio parallelo alle
fibre
E0,mean
9.5
10
10.5
11
12
13
13.5
14
15.5
17
18.5
20
22
24.0
Modulo elastico
caratteristico parallelo
alle fibre
E0,05
8.0
8.4
8.8
9.2
10.1
10.9
11.3
11.8
13.0
14.3
15.5
16.8
18.5
20.2
Modulo elastico
medio perpendicolare
alle fibre
E90,mean 0.64
0.67
0.70
0.74
0.80
0.87
0.90
0.94
1.04
1.14
1.24
1.34
1.47
1.61
Modulo di taglio
medio
Gmean
0.59
0.63
0.66
0.69
0.75
0.81
0.84
0.88
0.97
1.06
1.16
1.25
1.38
1.51
475
485
510
530
540
550
580
620
660
700
750
800
850
900
Massa volumica
media
570
580
610
640
650
6600
700
740
790
840
900
960
1020
1080
I valori assegnati nelle tabelle per la resistenza a trazione, a compressione, a taglio, il modulo di
elasticit caratteristico parallelo alle fibre, il modulo di elasticit medio parallelo alle fibre, ed il
modulo di taglio medio, sono stati calcolati utilizzando le relazioni fornite in EN 338 e sono
compatibili con legname in equilibrio igroscopico in un ambiente a 20 C, e ad una umidit relativa
pari al 65%. Alcune classi di resistenza per legname di caratteristiche elevate (ad es. C40C50 /
D60D80) possono essere, naturalmente, di non facile reperibilit.
103
ft,0,l,k
[MPa]
Et,0,l,mean
[GPa]
l,k
[kg/m3]
T8 (C14)
7.00
290
T9
7.50
300
T10 (C16)
10
8.00
310
T11 (C18)
11
9.00
320
T12 (C20)
12
9.50
330
T13 (C22)
13
10.00
340
T14 (C24)
14
11.00
350
14,5
11.00
350
T15
15
11.50
360
T16
16
11.50
370
T18
18
12.00
380
T21
21
13.00
390
T22
22
13.00
390
T24
24
13.50
400
T26
26
14.00
410
T27 (C45)
27
15.00
410
T28
28
15.00
420
T30 (C50)
30
15.50
430
T14,5
Nota 1. Le classi C in accordo alla EN 338 devono soddisfare almeno i valori richiesti dalle corrispettive classi T
104
Flessione
fm,g,k
20
22
24
26
28
30
32
ft,0,g,k
16
17.6
19.2
20.8
22.3
24
25.6
ft,90,g,k
fc,0,g,k
28
30
32
fc,90,g,k
2.5
Taglio
fv,g,k
3.5
Rolling shear
fr,g,k
1.2
0.5
20
22
24
26
E0,g,mean
8.40
10.50
11.50
12.10
12.60
13.60
14.20
E0,g,05
7.00
8.80
9.60
10.10
10.50
11.30
11.80
0.30
E90,g,05
0.25
Gg,mean
0.65
Gg,05
0.54
Gr,g,mean
0.065
Gr,g,05
0.054
g,k
340
370
385
405
425
430
440
g,mean
370
410
420
445
460
480
490
Nota1. Per la EN 14080: 2013 previsto un periodo di coesistenza sino ad Agosto 2015
(http://ec.europa.eu/enterprise/newapproach/nando/)
105
Flessione
fm,g,k
20
22
24
26
28
30
32
ft,0,g,k
15
16
17
19
19.5
19.5
19.5
ft,90,g,k
fc,0,g,k
24
24.5
24.5
fc,90,g,k
Taglio
fv,g,k
3.5
fr,g,k
1.2
Rolling shear
0.5
18.5
20
21.5
23.5
2.5
E0,g,mean
10.40
10.40
11.00
12.00
12.50
13.00
13.50
E0,g,05
8.60
8.60
9.10
10.00
10.40
10.80
11.20
E90,g,mean
0.30
E90,g05
0.25
Gg,mean
0.65
Gg,05
0.54
Gr,g,mean
0.65
Gr,g,05
0.54
g,k
340
370
385
405
425
430
440
g,mean
370
410
420
445
460
480
490
Nota1. Per la EN 14080: 2013 previsto un periodo di coesistenza sino ad Agosto 2015
(http://ec.europa.eu/enterprise/newapproach/nando/)
Per quanto pertinente, per lutilizzo dei profili prestazionali di cui alle tabelle C-1 C-5 si deve fare
riferimento a quanto definito dalla legge n. 164 del 11.11.2014 allart. 14 in materia di standard
tecnici.
Per le restanti casistiche giova ricordare che si possono assumere coefficienti di variazione (CoV)
pari al 15% per elementi giuntati incollati (come, per es., il legno lamellare incollato e i pannelli
XLAM) e pari al 25% per gli elementi in legno massiccio (come, per es., il legno massiccio a
spigoli vivi) per quegli elementi strutturali dotati di presunzione di conformit CE in accordo alle
specifiche tecniche applicabili, cos come definito altres nei modelli statistici elaborati nel Joint
Committe on Structural Safety Probabilistic Model Code al fine di considerare i pertinenti
coefficienti parziali di sicurezza.
106
UNI 11118 (2004) Beni culturali - Manufatti lignei - Criteri per l'identificazione delle
specie legnose;
UNI 11119 (2004) Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici Ispezione in situ per la diagnosi degli elementi in opera;
UNI 11130 (2004) Beni culturali - Manufatti lignei - Terminologia del degradamento del
legno;
UNI 11035-1 (2010) Legno strutturale Classificazione a vista di legnami italiani secondo
la resistenza meccanica: terminologia e misurazione delle caratteristiche;
UNI 11035-2 (2010) Legno strutturale Regole per la classificazione a vista secondo la
resistenza meccanica e valori caratteristici per i tipi di legname strutturale italiani.
Qualora per la determinazione dei profili resistenti si faccia riferimento al documento UNI 11119
(2004), il passaggio dalle tensioni ammissibili alle resistenze caratteristiche potr avvenire
applicando la seguente formula:
f k = amm
gg
M g,q
k mod
(D.1)
dove:
amm la tensione massima utilizzabile nellapplicazione del metodo delle tensioni ammissibili;
g,q un coefficiente che dipende dai coefficienti di sicurezza parziali g e q:
ggg
(D.2)
g ,q = X g + Y q
in assenza di valutazioni pi accurate si pu assumere X = Y = 0.5.
107
UNI EN 380:1994 Strutture di legno Metodi di prova Principi generali per le prove con
carico statico.
Per quanto riguarda i criteri generali per lelaborazione del progetto di interventi atti a garantire la
sicurezza o a migliorare il comportamento di strutture lignee esistenti ci si dovr riferire a quanto
riportato nel seguente documento:
-
UNI 11138:2004 Beni culturali - Manufatti lignei - Strutture portanti degli edifici - Criteri
per la valutazione preventiva, la progettazione e l'esecuzione di interventi.
108
(E.1)
(E.2)
dove:
bihi3
12
Ii =
1 =
(E.3)
1
1 + E1 A1s / ( Kl 2 )
2
a=
H a2
1
a2 =
con H la distanza:
H
=
(E.4)
(E.5)
1 E1 A1 H
1 E1 A1 + E2 A2
h1 + h2
+ hgap
2
(E.6)
(E.7)
(E.8)
1 =
2 =
1 E1a1M
( EI )ef
E2 a2 M
( EI )ef
m,i =
(E.9)
(E.10)
0.5 Ei hi M
( EI )ef
(E.11)
=
h a2 + 0.5h2
(E.13)
1 E1 A1a1s
(E.14)
V
( EI )ef
con s = s(x) la distanza tra i connettori alla generica sezione di ascissa x, definita al punto 20.1.
Figura E-1- Sezione trasversale (a sinistra) e distribuzione delle tensioni normali dovute al
momento flettente M (a destra)
110
UNI EN 1380:2009 Strutture di legno - Metodi di prova - Giunti strutturali eseguiti mediante
chiodi, viti, spinotti o caviglie e bulloni.
UNI-EN 1381:2001 Strutture di legno - Metodi di prova - Giunti strutturali eseguiti mediante
graffe.
UNI EN 1382: 2002 Strutture di legno - Metodi di prova - Resistenza all'estrazione di elementi
meccanici di collegamento per legno.
UNI EN 1383 Strutture di legno - Metodi di prova - Resistenza all'attraversamento della testa di
elementi meccanici di collegamento per legno.
UNI EN 1912:2012 Legno strutturale Classi di resistenza Assegnazione delle categoria visuali e
delle specie.
UNI EN 13986:2005 Pannelli a base di legno per l'utilizzo nelle costruzioni - Caratteristiche,
valutazione di conformit e marcatura.
UNI EN 14080:2005. Strutture di legno - Legno lamellare incollato Requisiti.
UNI EN 14080:2013 Strutture di legno - Legno lamellare incollato e legno massiccio incollato Requisiti.
UNI EN 14081-1:2011 Strutture di legno - Legno strutturale con sezione rettangolare classificato
secondo la resistenza - Parte 1: Requisiti generali.
UNI EN 13501/1: 2009 Classificazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione.
Classificazione in base ai risultati delle prove di reazione al fuoco.
UNI EN 14279: 2009 LVL (Laminated Veneer Lumber). Definizioni e specifiche.
UNI EN 12369-1:2002Pannelli a base di legno - Valori caratteristici per la progettazione strutturale
- OSB, pannelli di particelle e pannelli di fibra.
UNI EN 12369-2:2011Pannelli a base di legno - Valori caratteristici per la progettazione strutturale
- Parte 2: Pannelli di legno compensato.
UNI EN 12369-3:2009Pannelli a base di legno - Valori caratteristici per la progettazione strutturale
- Parte 3: Pannelli di legno massiccio.
UNI EN 26891:1991 Strutture in legno. Assemblaggi realizzati tramite elementi meccanici di
collegamento. Principi generali per la determinazione delle caratteristiche di resistenza e
deformabilit.
UNI EN ISO 8970:2010 Strutture di legno - Prova degli assemblaggi realizzati tramite elementi
meccanici di collegamento - Prescrizioni relative alla massa volumica del legno.
UNI 11035/1:2010 Legno strutturale Classificazione a vista di legnami italiani secondo la
resistenza meccanica: terminologia e misurazione delle caratteristiche.
113
114
Le presenti Linee Guida sono state predisposte dal Gruppo di studio ReLUIS, 1.4 PR4 Strutture in
legno, al quale hanno attivamente collaborato:
ANDREOLLI Mauro
BALLERINI Marco
BEDON Chiara
BELLINI Michele
CALDERONI Bruno
CASAGRANDE Daniele
FAGGIANO Beatrice
FERRACUTI Barbara
FRAGIACOMO Massimo
GATTESCO Natalino
GIONGO Ivan
GIURIANI Ezio
GROSSI Paolo
GUBANA Alessandra
LOSS Cristiano
METELLI Giovanni
PIAZZA Maurizio
PODEST Stefano
ROSSI Simone
SANDOLI Antonio
SARTORI Tiziano
SAVOIA Marco
SCHIRO Gianni
TOMASI Roberto
Universit di Trento
Universit di Trento
Universit di Sassari
Universit di Trento
Universit Federico II- Napoli
Universit di Trento
Universit Federico II- Napoli
Universit di Bologna
Universit di Sassari
Universit di Trieste
Universit di Trento
Universit di Brescia
Universit di Trento
Universit di Udine
Universit di Trento
Universit di Brescia
Universit di Trento
Universit di Genova
Universit di Trento
Universit Federico II- Napoli
Universit di Trento
Universit di Bologna
Universit di Trento
Universit di Trento
115
31 Marzo 2015