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traduttore perfetto non esiste, come non esistono apparati linguistici perfetti ,
poich nell'interscambio di concetti si perde una parte pi o meno grande di
informazione contenuta nella lingua di partenza.
Un traduttore competente, capace e raffinato possiede molte delle qualit
sopraelencate e riesce fare un ottimo lavoro, arrivando delle volte a sfiorare persino
ci che chiamiamo arte. Ma un traduttore privo di alcune di queste caratteristiche
cosa pu fare? Ed un traduttore imperfetto in tutte le sfere della conoscenza
necessaria per tradurre? A quali compromessi deve scendere e a quali scende
inconsapevolmente?
Negli esercizi che qui si presentano, vengono presi in considerazione i brani
proposti come testo d'esame del Corso di laurea triennale in lingue per le prove
scritte di traduzione del primo, secondo e terzo anno di lingua russa, sono testi
desame, per cui questo lavoro non si pu definire un'analisi di traduzione in senso
stretto, ma piuttosto l'analisi di esercizi di traduzione che ha permesso di dare
alcune linee guida. Prima di mostrare i punti degni di nota per via delle ricorrenze
degli errori commessi dagli studenti cui i brani sono stati assegnati, divisi per
tipologia, necessario fare alcune considerazioni.
Perch esercizi di traduzione e non semplicemente traduzione? La traduzione
un lavoro complesso che richiede molte abilit, oltre alla semplice conoscenza
delle lingue di partenza e di arrivo. Ovviamente gli studenti della laurea triennale
non possono avere una conoscenza completa della lingua che studiano da pochi
anni, per cui vi sono vasti margini di tolleranza per la resa in lingua darrivo (italiano
in questo caso) di alcuni aspetti linguisticoculturali, come la scelta del significato
pi adatto di una parola o la coerenza stilistica del risultato finale. Tuttavia, se il
margine di tolleranza alto per gli aspetti culturali, non lo dal punto di vista
grammaticale: la lingua di partenza sempre limitata per corrispondere al livello a
cui gli studenti sono stati preparati durante i corsi. La resa nella lingua d'arrivo
invece comporta alcune difficolt per i principianti e non solo: il passaggio da una
lingua flessiva ad una semi-analitica provoca uno stravolgimento della sintassi che
spesso manda in confusione lo studente, il quale deve stare molto attento a
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scrivere frasi rispettando la sintassi italiana, compito molto difficile, per quanto
possa suonare strano, trattandosi dello studente che traduce nella propria lingua
madre. Inoltre lo studente deve tradurre in un periodo di tempo molto limitato, e non
essendo una traduzione tecnica, le soluzioni sono potenzialmente infinite, per cui,
pur avendo la giusta intuizione, non sempre lo studente ha la prontezza di inserirla
nel testo definitivo. Quindi lesercizio di traduzione consiste nel trovare la soluzione
migliore in un tempo ristretto. La valutazione del risultato finale, di conseguenza, si
fonda non sulla resa finale del testo dato, come accade nelleditoria, ma sul minor
numero di errori di comprensione, e sulla capacit di trovare soluzioni accettabili
dei luoghi pi complessi del testo di partenza da inserire nel testo della lingua
darrivo. C' da dire inoltre che lo studente durante l'esame non pu avere a
disposizione alcuni strumenti fondamentali dei quali nessun traduttore ormai sceglie
di fare a meno: svariati dizionari che si trovano online, forum di traduzione,
programmi che aiutano a tradurre ed altri strumenti che la tecnologia odierna ci
offre.
un lavoro in cui i mezzi del traduttore sono limitati, e che pu essere
considerato un esercizio nel corso del quale lo studente mostra le proprie effettive
capacit nel comprendere e rendere in italiano un testo russo adattato per il suo
livello.
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ALCUNE CONSIDERAZIONI PRELIMINARI
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TRASLITTERAZIONE
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Il principio molto semplice e lineare, c' solo una regola da applicare nella
traduzione dei testi: tutti i nomi propri, toponimi ecc. vanno traslitterati al
nominativo:
1. .
La borsa di Nikita Borisovi era sul tavolo.
2. .
La riva del Volga era lontana.
3. ..
Ho passeggiato a lungo per via Lenin.
Tuttavia alcuni nomi e toponimi sono entrati nella cultura italiana tradotti.
Questi sono alcuni esempi: Pietro il Grande, Ivan il Terribile, Caterina II
(rispettivamente , , II) e Mosca, San
Pietroburgo, Sebastopoli (, -, ) richiedono
la traduzione invece della traslitterazione.
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PRIMA DI COMINCIARE
Le prove che seguono non sono omogenee dal punto di vista quantitativo e i
punti messi a fuoco per ognuna di esse cambiano tipologia con il superamento di
ogni annualit. Se per il primo anno ci sono pochi elementi da evidenziare per via
della conoscenza molto limitata della lingua da parte degli studenti, il secondo
presenta un linguaggio pi complesso e si da per scontato che alcuni degli errori
ammissibili alla prova del primo anno non lo siano pi al secondo. I testi per il primo
anno sono privi di costruzioni complesse e richiedono soltanto la preparazione
grammaticale, mentre quelli del secondo sono brani estratti da opere della
letteratura russa dell'Ottocento e richiedono un lavoro di rielaborazione pi
complesso.
Il discorso cambia per il terzo anno. Lo stile dei testi pi scarno e il
linguaggio meno articolato, ma il sottotesto culturale pi complesso e il margine
d'errore diminuisce drasticamente.
Il numero minore di prove del primo anno rispetto agli altri due dato dal fatto
che la limitatezza della lingua non permette di inserire una grande variet di
strutture e la conoscenza grammaticale dello studente sufficiente per superare la
prova senza grandi difficolt.
La struttura guida dopo ogni brano mostra allo studente i punti focali del testo
che hanno maggiormente creato problemi nelle prove. Dopo aver fatto la
traduzione lo studente pu verificare la validit semantica della traduzione
guardando le traduzioni proposte nell'appendice. Queste traduzioni sono state fatte
prendendo spunto dalle traduzioni degli studenti e hanno soltanto validit
semantica. La traduzione non una scienza rigida, per cui queste soluzioni non
sono affatto la risposta, ma piuttosto una versione corretta che pu aiutare a capire
gli errori fatti durante l'esercizio. La durata prevista di ogni prova di sessanta
minuti.
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PRIMO ANNO
Per via della relativa semplicit grammaticale le prove della prima annualit di
russo lasciano poco spazio al commento. Le frasi sono sempre molto semplici ed il
margine d'errore molto basso. Gli studenti con una buona preparazione
grammaticale non fanno errori e trasmettono bene il contenuto, conseguendo
spesso un'ottima resa nella lingua d'arrivo.
Tuttavia ci sono alcuni errori, ed il pi delle volte riguardano proprio l'italiano:
la sintassi spesso rimane identica a quella russa, e non in tutti i casi pu andar
bene, la traslitterazione non sempre corretta (oltre agli errori propri della
traslitterazione, ci sono dei casi in cui viene traslitterato ci che andrebbe tradotto o
viceversa) e nella maggior parte dei casi l'errore riguarda soltanto la grammatica
italiana, in particolare la concordanza verbale ed il discorso diretto.
Per evidenziare un errore verr riportata l'intera frase o periodo nella lingua di
partenza, in certi casi una o pi versioni degli studenti, alcuni suggerimenti per
tradurre le parti che sono risultate pi complesse, e in appendice verr fornita una
versione tradotta del testo semanticamente corretta.
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.
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SUGGERIMENTI
1. Un problema che si presenta in tre punti del testo l'unica parola che il
pappagallo sa pronunciare: certamente. In alcuni casi sono stati usati pi sinonimi
(ovviamente, indubbiamente), mentre la risposta del pappagallo sempre la
stessa, e rimane tale anche nella lingua d'arrivo. L'enunciato sempre identico, e
se il russo generalmente tollera la ripetizione di un determinato termine molto pi
dell'italiano, nel discorso diretto questa differenza cessa di esistere. Un enunciato
deve rimanere identico per quanto lo possibile, comprese le ripetizioni.
3. La concordanza verbale.
Molte prove, che per il resto risultano ottime, tralasciano un particolare non da
poco nella seguente frase:
, .
Qualunque sia il tempo tra i passati scelto per il racconto (passato prossimo o
remoto nella maggior parte dei casi), nella subordinat anon stato utilizzato il
congiuntivo, con questi risultati:
L'uomo pens/ha pensato/aveva pensato che il pappagallo aveva capito la
sua domanda.
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4. [] .
In un grande numero di prove stato tradotto con:
Per pi di dieci mila rubli.
Quando si indica un valore per cui si scambia un oggetto, si utilizza la
preposizione , la quale, oltre ad altri molteplici significati che possono aver
luogo in altri contesti, si traduce con per.
Per dieci mila rubli.
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! ! .
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, . .
. .
. ,
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. .
, , . .
, , :
, , .
! - . !
! . !
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SUGGERIMENTI
Il testo presenta poche difficolt grammaticali e gli errori sono pi che altro di
distrazione o di scelta lessicale sbagliata nel dizionario.
1. .
In una campagna vivevano un vecchio e una vecchia.
In russo la parola ha due significati: campagna e paese. In alcune
prove stata scelta prima la prima soluzione con l'aggiunta dell'articolo
indeterminativo. Per non ripetere lo stesso errore bisogna sempre guardare tutte le
traduzioni proposte dal dizionario e scegliere quella che viene richiesta dal
contesto. Spesso le parole hanno pi significati, delle volte anche completamente
differenti fra loro.
La versione semanticamente corretta :
In un paese vivevano un vecchio e una vecchia.
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SECONDO ANNO
I testi per le prove del secondo anno sono estratti della letteratura russa
dell'Ottocento, con dei tagli nei punti in cui la sintassi troppo complessa o troppo
ricca di terminologia legata alla cultura russa dell'epoca. Rispetto al primo anno ci
sono molte pi possibilit d'interpretazione ed un margine d'errore maggiore, ma la
coerenza stilistica e la concordanza verbale nella lingua d'arrivo svolgono un roulo
molto pi importante, dato che si tratta di estratti di testi di letteratura senza una
parafrasi. Ci nonostante i testi sono sempre adatti alla preparazione grammaticale
degli studenti, per cui una maggiore attenzione rivolta al testo della lingua
d'arrivo.
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, []
[].
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un charmant garcon.
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SUGGERIMENTI
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,
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, ,
, ,
. []
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SUGGERIMENTI
1. Nella prima frase i nomi sono al plurale, per cui si traslitterano al nominativo
plurale.
...
Le casate dei Levin e degli erbatskij...
2. ...
Per esprimere lo stesso concetto in italiano non si utilizza l'avverbio negativo come
in russo, per cui nella frase sar omesso il non: Per quanto possa sembrare
strano...
5. Senz'altro l'ultima frase quella che ha presentato pi problemi per via della
sintassi e della ripetizione della parola , e la versione semanticamente
corretta di quest'ultima si pu vedere nell'appendice. Ma vorrei mettere in risalto la
parola , che, essendo la forma riflessiva del verbo
, ha confuso molti studenti. uno di quei casi in cui diventando
riflessivo, il significato del verbo cambia da presentare/rappresentare in apparire.
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... . , ,
,
, [...] .
,
. ,
, ! - ,
;
.
, , .
. ,
, .
, .
, ,
, , ,
- ? , ,
?..
.
(da I. S. Turgenev, Rudin)
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SUGGERIMENTI
1. Questo testo non presenta particolari difficolt, l'unico problema che si pone
lungo il testo lo stile narrativo, oltre, naturalmente, alla concordanza verbale.
Tuttavia ci sono alcuni termini ed espressioni a cui bisogna dare una particolare
attenzione, visto che non hanno permesso ad alcuni studenti di fare un lavoro
eccellente:
+ str. avere la fama di
avere un aspetto molto gradevole
fare la corte
un'espressione idiomatica che letteralmente vuol dire
suonavano le lire e che si pu interpretare come venivano cantate le lodi
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4
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. , ; , ,
[].
. []
, , , []
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[]. , ; ,
... []
. ,
.
[].
. (
)
.
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SUGGERIMENTI
1. La frase
. contiene due predicati verbali che si riferiscono allo stesso
soggetto, , in molte prove il secondo verbo stato attribuito ad un altro
soggetto che nella frase non c'.
4. ... .
Il soggetto della frase , per cui il predicato vebale si riferisce a lui. Il
problema simile al punto 1: la confusione si crea perch il testo raccontato in
prima persona e non vedendo il soggetto espresso prima del verbo lo studente
portato a pensare alla voce narrante.
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SUGGERIMENTI
1. ex funzionario.
4. + str. vantarsi.
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SUGGERIMENTI
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TERZO ANNO
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. .
.
,
. , ,
[]. - , ,
, .
,
, , , , -
( , ?),
. ,
.
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SUGGERIMENTI
1. , oltre a significare in fin dei conti, vuol dire anche alla fine.
3. ,
.
significa tuttora e il verbo connesso al presente, in molte prove
stato tradotto al passato, alterando completamente la parte finale del brano.
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.
. []
. , ,
.
, .
. , ,
, : " ". []
,
"".
, .
.
, . -
. []
, ,
.
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SUGGERIMENTI
1.
In russo si usa dare dello zio anche alle persone con cui non si ha alcun
legame di parentela, in questo modo si da del Lei anche quando si parla di una
persona che non presente, per cui pi appropriato dire signor Il'ja.
2. deriva da e , rispettivamente
quattro e angolato, per qui il risoultato finale quadrangolare.
3. Per l'autore intende palazzina, dato che non descrive gli abitanti della
propria casa ma dell'intero vicinato.
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- [] ,
, .
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.
, [].
, ,
,
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, , ,
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, , -
.
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OSSERVAZIONI
2. -.
Bevevano la pepsi cola calda.
Nonostante voglia dire tiepido, bisogna utilizzare l'accezione giusta per il
contesto.
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APPENDICE
PRIMO ANNO
Il Pappagallo
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Il vecchio e la vecchia
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SECONDO ANNO
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2
Le casate dei Levin e degli erbatskij erano antiche casate nobili moscovite e
hanno sempre avuto ottimi rapporti amichevoli. Questi rapporti si sono rafforzati
durante gli anni di studi di Levin. Si preparato e si iscritto all'universit insieme
al giovane conte erbatskij, fratello di Dolli e Kiti. A quel tempo Levin frequentava
spesso la casa erbatskij e se ne innamor. Per quanto strano possa sembrare,
Konstantin Levin era innamorato proprio della casa, della famiglia, in particolare
della parte femminile della famiglia erbatskij. Levin non si ricordava la propria
madre e la sua unica sorella era pi grande di lui, cosicch nella casa degli
erbatskij lui vide per la prima volta proprio quel ambiente di famiglia antica,
nobile, colta e onesta di cui era stato privato con la morte del padre e della madre.
Tutti i membri di questa famiglia, in particolar modo la parte femminile, gli
apparivano coperti da un velo misterioso e poetico, e non solo lui non vedeva in
loro alcun difetto, ma sotto questo velo poetico che li copriva si immaginava i
sentimenti pi nobili e tutte le perfezioni possibili.
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3
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4
Mio padre era una persona assai buona, intelligente, colta ed infelice. Si spos
presto, per amore; sua moglie, mia madre, mor presto []. Mio padre mi port in
campagna, e per ben dodici anni non andato da nessuna parte. Si occupava della
mia educazione e non si sarebbe mai separato da me se non fosse per suo fratello,
mio zio [] che viveva stabilmente a Pietroburgo ed occupava una posizione molto
importante. Esso convinse mio padre ad affidarmi a lui, dato che non c'era verso di
fargli lasciare la campagna. Zio lo mise di fronte al fatto che ad un ragazzo della
mia et facesse male vivere in un isolamento totale []. Piansi quando lasciavo
mio padre, lo amavo anche se non avevo mai visto un sorriso sul suo volto ma
[] presto dimenticai il nostro nido buio e triste. Entrai in una scuola militare, dalla
scuola passai ad un reggimento di guardia. Ogni anno venivo in campagna per
qualche settimana e trovavo mio padre sempre pi triste []. Ogni giorno esso
andava in chiesa e si era quasi disimparato a parlare. Durante una delle mie visite
(all'epoca avevo pi di vent'anni) vidi per la prima volta a casa una bambina di una
decina d'anni, magrolina e dagli occhi neri, Asja.
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6
A met ottobre, dopo il mio primo incontro con Martyn Petrovi, stavo davanti
alla finestra della mia stanza [] e, senza pensare a nulla, guardavo il cortile e la
strada che vi passava [].
Era il quinto giorno che c'era un tempo orribile; il cielo [...] basso di un bianco
sgradevole passava al plumbeo, un colore ancor pi tetro []; il freddo penetrava
nelle stanze, sotto ai vestiti, fin dentro le ossa; brividi involontari percorrevano la
schiena e che malessere si sentiva nell'animo! Proprio malessere, non tristezza.
Sembrava che non ci sarebbero mai pi stati al mondo n sole, n luce, n colori
[]. All'improvviso mi sembr che attraverso il nostro cortile, dal cancello alla
veranda, fosse passato un orso! Non credevo ai miei occhi. E se non era un orso
quel che ho visto, era sicuramente qualcosa di nero e gigante [] Non feci in
tempo a capire cosa potesse esser stato che di sotto si sent un bussare violento
[].
Alla porta del salone, rivolta verso me, c'era [] mia madre; [] e nel mezzo
del salone, coperto di fango, [] bagnato, [] ed in ginocchio [] c'era proprio
quel mostro che davanti ai miei occhi attravers il cortile! E chi era questo mostro?
Charlov! [...]
Martyn Petrovi! esclam infine mia madre [].
Ma sei proprio tu? Oh mio dio!
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TERZO ANNO
Alla fine uccisi mio padre. [] Il mattino dopo, guardandomi allo specchio
ovale del bagno, notai che i capelli sulle tempie mi erano diventati bianchi in una
notte. Avevo 32 anni. Fu il gennaio pi freddo della mia vita.
A dire il vero mio padre ancora vivo e fino a poco tempo fa giocava a tennis
nei fine settimana. Adesso, anche se invecchiato molto, taglia l'erba da solo con
la falciatrice automatica []. Guida la macchina, continuando testardamente a non
mettere gli occhiali, facendo cos disperare mamma e terrorizzando i passanti.
Quando si isola al secondo piano del suo ufficio della dacia, alla finestra del quale
grattano i rami di un'alta quercia, lui a lungo, lentamente, strofinando il mento
risoluto, batte qualcosa sulla macchina da scrivere (forse un libro di memorie?), ma
ormai tutti questi sono dettaglii. Non commisi un omicidio fisico, bens politico, per
la legge del mio paese fu un'autentica morte.
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Dopo pranzo vado in camera mia e mi metto alla finestra a farmi la barba. Mi
faccio la barba e guardo dalla finestra. Nel cortile, alla finestra di fronte si fa la
barba [] il signor Il'ja. E in basso, sotto alla mia finestra, si sta facendo la barba
un volto della professione libera: il maestro della parola artistica Filipp Gromkij.
Abbiamo un cortile interno quadrangolare. Al centro c' un piccolo giardino. Un
tunnel basso e buio porta sulla strada. Nostro padre, un vecchio burlone,
accompagnadno gli ospiti per il cortile, dice: Passiamo per il patio. [] In questo
modo esprime l'ironia per la nostra palazzina, che prima della rivoluzione si
chiamava Stanze ammobigliate Barcellona. Venni a vivere qui ventotto anni fa,
subito dopo l'uscita dal reparto maternit. Dopo undici anni fece la stessa cosa
Dimka. Nella nostra palazzina ci sono pochi inquilini nuovi, quasi tutti sono di
vecchia data. Ecco che da sotto l'arco appare la pensionata principessa Bel'skaja.
[] Per molti anni la principessa lavor allo sportello della nostra clinica, ed ora,
come ogni lavoratore, usufruisce del meritato riposo.
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