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I racconti meravigliosi

Author(s): Augusto Ferraiuolo


Source: La Ricerca Folklorica, No. 36, Leggende. Riflessioni sull'immaginario (Oct., 1997), pp.
33-47
Published by: Grafo s.p.a.
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/1480110 .
Accessed: 01/05/2011 09:52

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I racconti meravigliosi
AugustoFerraiuolo

Con la mia propostadi analisi intendo individuaree de- di per s6, la oralitadellafontenon ne assicuraneppurel'ap-
scrivere una specifica forma narrativa,particolarmentefre- partenenzaa quelmondoche genericamente diciamopopola-
quentenella tradizionefolkloricaorale (ma, certamente,non re:i casi di fontioralisemi-culteo addirittura
cultecomincia-
no, in fiabistica, addirittura
dalla raccoltapur fondantedei
solo): il raccontoche vede la presenzadi determinatiesseri
FratelliGrimm.Va infinenotatoche, anchein caso di tradi-
meravigliosi quali streghe, fantasmi o spiriti, folletti e loro zioneesclusivamenteoralee di fonteassolutamente popolana
analoghi,lupi mannari.1 necessariosottolinearefin d'ora la o popolare,l'oralitadellafontenon escludeche i testi abbia-
principalequalitache, a mio avviso, determinaperquestirac- no antecedentiextra-folklorici>>(Cirese,1991:7 e 8).
conti il costituirsiin genere, vale a dire l'essere portatinel-
l'atto narrativocome momentidi vita vissuta o come memo- Inoltrel'analisi dei raccontidi fonte orale diventapossibi-
ria storicadel gruppo.Tali raccontisi verrebberopercio a si- le solo dopo avercompiutola trascrizionedel raccontoorale,
tuarelungo un confine assai labile tra una realtae un imma- cio6 dopo averoperatoun ?trasferimentoda una all'altrama-
ginario quantomai culturalmentedeterminati.Ma la prima teria del significante: da quellafonico-uditiva delle parole
difficolta di definizione 6 gia insitanel termineracconto,che dette a quella grafico-visiva delle parole scritte>>(Cirese,
rimandaad una complessitadi fondo forse irriducibile.Il rac- 1991: 9). Come osservato sempre da Cirese (1991: 9 e se-
conto, infatti,accoglie in s6 almeno tre nozioni: da un lato la guenti),la trascrizione(il trasferimentoda detto a scritto)po-
storianarrata(il cosa), dall'altrol'enunciazionedella stessa ne il problemadellafedeltd - parzialmentecontenutodalla
storia (il come), quindila narrazione,intesa come atto narra- possibilita, almeno teorica, di riascolto dell'evento verbale
tivo, come situazione reale - o fittizia - in cui si colloca (il grazie all'ausilio dei nastri magnetici -, e il problemadel-
quando). Le relazioni tra questi tre sensi costituiscono il di- l'adeguatezza,visto la difficolta,se non l'impossibilita,di ri-
scorso del racconto(cfr. Genette, 1972 e 1983). produrrescrittualmentesia gli elementisegmentali(ad esem-
Il raccontoappartiene,sia pureincidentalmente,al mondo pio le pause)che i trattisoprasegmentali(intonazione,accen-
della comunicazioneorale e questo determinaproblemiepi- tazione intensiva e/o musicale, il ritmo, la durata,ecc.). La
stemologici notevoli, specie se si volessero assumereoltreal- trascrizione6, poi, mutilantein quantovengono cancellati i
lo studio del raccontoin s6 (come prodottodell'oralita)altre codici visivo-gestuali (mimica,cinesica, etc.).
prospettivedi studio dove <<lanaturaorale della erogazione Ancora, questi racconti possono essere considerati un
del testo fiabistico non 6 sottraibile>> (Cirese 1991: 14), cio6 campo privilegiatod'analisi, se si assumono come esempio
le situazioninarrativeo l'arte del narratore.Le relazioni tra del saperenarrativo,che 6 alla base delle societa tradizionali.
oralita e narrazionisono complesse, vista la molteplicita di Anzi, ?il racconto6 la formaper eccellenza di questosapere>>
interconnessioni,e, talvolta,mitizzate. (Lyotard,1979: 40) perchenel raccontovengono narratedel-
le formazioni(Bildungen)positive o negative - i successi e/o
?I1fattoche le fontisianooralinonsignificadi pers6 che i te- le sconfittedegli eroi - che legittimanodeterminateistituzio-
sti raccoltisiano di esclusivatradizioneorale, ossia che sia ni sociali (funzione dei miti), oppurerappresentanomodelli
statoesclusivamenteoraleil processodellalorotrasmissione di integrazionenelle istituzioniconsolidate(leggende, favo-
nel tempoe propagazionenello spazio:in areeculturaliin cui Tral'altro, ci6 che viene trasmessodai racconti6, secon-
oralitae scritturaconvivonoda secoli (ed 6, trale altre,la si- le).
tuazioneitaliana),sono teoricamentepossibilie risultanoef- do lo stesso Lyotard,la definizionedi una triplicecompeten-
fettivamenteattestatii casi in cui la trasmissionenel tempoe za: saper intendere,saperdire e saperfare ?che mette in gio-
la propagazionenello spaziodei testi (fiabisticie non)s'6 ef- co i rapportidella comunitacon se stessa e con il suo ambien-
fettuataancheper via di scritture:tradizionemista,come si te. Ci6 che viene trasmessocon i racconti,6 il gruppodi rego-
dice in materiadi edizionecriticadei testi. Va aggiuntoche, le pragmaticheche costituisceil legame sociale>>(Ivi:43).

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Ferraiuolo

Infine, un'altraproprietadelle narrazioniin generale,ma cantropo,la strega.OsservaPropp(1984: 29-31) che tali rac-
in modo particolaredi questiracconti:la capacitadi costruire conti hanno forma e contenuto talmente diversi dalla fiaba
tra l'incipit e l'explicit una temporalita,effimera fin che si che necessitano di studi specifici, evitando erroridi attribu-
vuole in quantolegata all'attodella narrazione,in cui si attua zione al genere fiabesco. Si trattadunquedi un genere a se
il trasferimentoin un mondopossibile, analogo,dove c'e spa- stante,come lo studio della sua poetica dimostrerebbe.
zio per la strutturazionedi esperienzetrail mondo interioree Ma accantoalle analogie,alcune differenze:una parteno-
la realtaestema, tra conscio ed inconscio. E in questo spazio tevole delle bylickivede come protagonistigli spiritidei bo-
strutturatoche possono essere nominate,veicolate ed espulse schi, dell'acqua,etc. Ci6, soprattutto,portaProppad indivi-
esperienzepsicologiche o crepuscolarialtrimentidistruttive. duarela loro funzione sociale nella trasmissionedi contenuti
Si potrebbe continuare nell'evidenziare la ricchezza di religiosi precristiani,non estintial momentodella narrazione
spunti - e la conseguentedifficolta di lettura- che i racconti del racconto.Ho delle perplessitacirca il trasferimentodi ta-
offrono,ma ritengodi avergia suggeritol'idea di complessita le ipotesi all'intemo del corpuspresentato:in primoluogo so-
con queste poche esemplificazioni.In fondo il racconto,co- lo pochi racconti(quelli dei munaciellie forse quelli delle fa-
me ogni testo scritto o parlatoche sia, e <unamacchinache te) sono riconducibiliagli spiritidelle bylicki;in secondo luo-
produceuna "derivainfinitadel senso">> (Eco, 1990: 5). go nel corpusdi riferimentoemergeche la funzionesociale di
tali racconti, grazie ad un processo di riappropriazionedel
meravigliosoda partedella religionecristiana,sviluppatosia
Strano, fantastico, meraviglioso partiredal Medioevo, e quello di trasmetterecontenutireli-
giosi comunqueelaboratiin un'ottica cristianaed in chiave
Se il termineraccontorimandaad una complessitairridu- folklorica,alla streguadi un exemplum.
cibile nell'articolarsidelle nozioni ad esso afferenti, la sua Tomandoal pianosemanticonon posso farea meno di no-
eventuale aggettivazionenon fa che amplificarnele proble- tare l'assenza di un terminespecifico che riguardila narra-
matiche.In particolareviene ad aprirsiuno spazio di discus- zione dell'evento (l'uso del genericofatte pu6 anche rientra-
sione sul concettodi generee sul senso che assumeil suo uso, re nella diffusa ambiguitadefinitoria,come esposto nella no-
specie in ambitodemologico, laddovecome non mai potreb- ta n. 4), ma, dall'altro,e altrettantoinevitabileprendereatto
be configurarsiun'operazionefortementeetnocentrica.E tut- di quellache sarauna delle caratteristichefondantiil genere,
to da verificare infatti se quella che per me e una categoria gia evidenziata,vale a direla dichiaratastrettissimarelazione
univoca' lo sia o lo sia in egual misura,con lo stesso peso, al- con la realta. Questo elemento avra notevole influenza sul
l'interno di una cultura altra. Quindi accanto al problema piano funzionaleal puntoda consentire,insieme ad altritrat-
estetico della nozione di genere che per alcuni, a partireda ti specifici, propriol'ipotesi di una contiguitapiuiche con la
Croce,e nozione da rigettare,un problemadi validazionedel fiaba con l'exemplum, inteso come ?raccontogeneralmente
suo uso fatto all'intemo di una cultura- quella osservante- breve,datoperautenticoe messo al servizio di unaparola- la
su dati, informazionie riferimentiappartenentialla cultura predicazione- per suffragareuna veritamorale?5.
osservata2.Ma e propriopartendodallaculturaosservatache, Per essere pienamenteutilizzabileanche in chiave demo-
ovviamente,quantodettosi configuracome ipotesi di lavoro. logica a mio avviso e sufficiente sostituireal terminepredi-
Nell'esperienzasul campo3ho constatatounabanalita,vale a cazione (il discorso pronunciatodall'autoritareligiosa) l'af-
dire che la narrativafolklorica non e affatto un qualcosa di fabulazione (il discorso pronunciato dal narratore,che vi
omogeneo bensi si trattadi un coacervodi formediverse.An- infonde la sua autoritadi ruolo). Cio che rimanecostante,ol-
corauna volta un'ipoteticacategoriaunificantee riscontrodi tre alle caratteristichedi brevitae di dichiarataautenticita,e
una costellazione di "oggetti".Sembrasiano individuabili, anche la necessita di suffragareuna veritamorale,attraverso
per6, dei precisi confini, a mio avviso di genere, per quello la volgarizzazione dei concetti fondamentali della cultura
che definir6 racconto meraviglioso. Ad un primo livello la clericale,nel caso degli exempla;attraversola riproposizione
distinzioneviene propostaall'intemo della stessa culturafol- dei canoni comunquelegati alla religiositapopolare6,nel ca-
kloricaosservata.Ci6 &evidente a partiredal piano semanti- so dei raccontimeravigliosi.
co: mentrequelle che abitualmentesi intendonocome fiabe4 Connessaalla definizione difatte c'e un'altraimportante
vengono denominaticunti,quelli relativial corpussono detti costatazione,che ha a che fare anche con la trasmissionedel
fatte ofatte succiesse (fattio fatti successi). E opportunorile- racconto orale: queste narrazioni molto spesso riportano
vare l'analogia semantica - che rimandaad un'analogia di eventi se non contemporaneicomunquestoricizzabili,legitti-
genere - traifatti ed i raccontirussi denominatibyl', bylicka, mati dallatestimonianzadi una personaattendibile7.
byval'scina. La supposta veridicita e testimoniatadalla co- Anchequestoelementopuo essererapportato agli exempla:
mune radicebyt' (essere, esistere). In questiraccontisi narra
di esseri demoniaciche esercitanoil loro poteresovrannatu- <<Hosentito dire che frate Romeo, uomo saggio e pio, gia
prioreprovincialedei fratipredicatoridellaprovinciadi Pro-
rale sull'uomo, sia in senso negativo che, anche, positivo.
venza,cosi comeho lettonellanuovavita di SanDomenico,
Oppureprotagonistapu6 essere il fantasma,il vampiro,il li- che avendoil Santopredicato[...]>>.

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I raccontimeravigliosi

Chi parla e Stefano di Bourbon,che nel primo libro Del 11 fantasticostrano&invece caratterizzatodal fatto che gli
dono del timoredel trattatoDei sette doni dello SpiritoSanto insoliti avvenimentiraccontatisembranosovrannaturalima
riferisce (poco primadel 1261) un episodio della vita di San alla fine vengono razionalmentespiegati.
Domenico avvenutonel 12068.La citazione della fonte orale Proseguendoin questo lettura,il fantasticovero e proprio
e fondamentalee d'obbligo, anchese Stefanodi Bourbonfara verrebbea situarsinella linea medianadi demarcazionetrail
poi riferimentoalla fonte scritta(la "nuovavita", cioe la le- fantasticostranoe il fantasticomeraviglioso.La suggestione
genda aurea, scrittada Umbertodi Romans,MaestroGene- e fortissimae immediatamenterimandaall'evanescenzadel
rale dei domenicanie adottatanel 1258) per lo sviluppodella fantastico,a quell'esitazionetra la spiegazione naturalee la
narrazione.Ci6 che rendepossibile il confrontoe, dunque,la spiegazionesovrannaturaledegli eventi, che fonda il genere.
praticadiffusa della legittimazionedell'evento tramitela te- Superandola linea medianasi giunge al fantasticomeravi-
stimonianza. glioso, cioe a quella categoriadi raccontidove gli eventi so-
Comincianoad emergerequei criteriche andrannopoi a no inizialmentefantastici,concludendol'esitazione con l'ac-
costituireil genere, inteso come principiodi classificazione, cettazionedel sovrannaturale.
con ?a volte unafunzionenomenclativa,a volte unafunzione Infine la categoriadel meravigliosopuro:gli avvenimenti
progettualeo anche normativa>> (Segre, 1985: 234). sovrannaturalidescritti non provocano reazioni particolari,
Ma sono necessariulterioriapprofondimenti. ne all'intemo della narrazionene all'estemo, tantomeno essi
Semprepartendodall'esperienzasul campo, dopo aver ri- vengono spiegati. Sono narrati,vissuti - e ascoltati - senza
ferito la separazionecompiutadallo stesso narratoretra cun- alcunasorpresa.
to efatte succiesse, ricorderoche i raccontipropostivedono I raccontiche verrannopropostiin questolavoroapparten-
dei personaggi afferenti al mondo sovrannaturale(e, per di gono perlo piu alla categoriadel fantasticomeraviglioso,con
piu, ad uno specifico sovrannaturale,quello malefico o sata- importantieccezioni che rientranonel meraviglioso puro.
nico). La lista di questi personaggi vede spiriti (fantasmio Sara dunquemeraviglioso l'aggettivazione da affiancareal
spettri,indicatida A. Aame e S. Thompson,nella loro impor- sostantivoracconto.
tantee minuziosacodifica dei tipi9 fiabeschi e dei motivi ri- Ma la questionedel meravigliosova ulteriormenteproble-
scontrabili,con i motivi da E 200 a E 599), lupi mannari(D matizzata:occorre ribadireche analogamenteai mirabilia
113.1.1), streghe (da G 200 a G 399), diavoli o apparizioni medievali il meravigliosofolklorico e prodottoda forze e da
diaboliche (D 303), mazzamauriellio munacielli (i folletti esseri sovrannaturali,che per me costituisconouna sola cate-
campani- F 482), le fate (F 200). goriamentale,intellettualee letteraria,e che invece nella cul-
Ovviamentesi trattadi un elenco la cui specificita e con- tura osservata sembranocostituire invece una moltitudine,
nessa ai luoghi di rilevazione (6 assai poco probabileche in una molteplicitadi forze: e vero che c'e l'influenzacristiana,
Campaniasia possibile riscontrareun racconto di vampiri ma e altrettantovero che non sempre questo e possibile se
- che pure rientrerebbea pieno titolo in questo genere - se non attraversoelaborazioniteorichedi notevole profondita1?.
non come risultatodi un processo di modernizzazionee di Questo scontrotra l'uso della categoriameravigliosoe il
omologazione:probabilmentefarebberiferimentoal testo di suo oggetto cosi individuatorimane,a mio avviso, irriducibi-
BramStoker). le. La moltitudinedi esseri sovrannaturalidi per se non costi-
Una caratteristicaunificante potrebbeessere individuata tuirauna marcaformale,ma lo diventerasolo insieme ad al-
nell'appartenenzadi questi personaggiad un mondo sopran- tre caratteristiche.
naturaleche irrompenel quotidiano:il racconto, dopo una Rivendicandoperci6l'autonomiadel genereraccontome-
frequenteesitazionefantastica,propendeperunanon spiega- raviglioso,cercherodi verificarele ipotesienunciate,attraver-
zione supponendol'esistenza del sovrannaturale. so l'analisimodaledelle strutturedi superficiedel racconto.
Questa definizione &mutuata da Todorov (1970: 45 e L'indaginecriticadefinitaanalisimodale deve situarsisul
segg.), il qualeproponeun diagrammadi lettura,che viene qui pianodell'enunciazionenarrativa,rimandandoad altroluogo
riportato: discorsi sull'enunciato e, piu generalmente, sul contenuto
(cfr. Ferraiuolo,1995). Per tale analisiverrannoutilizzatigli
stranopuro IfantasticostranoIfantasticomeravigliosoImera- strumenti metodologici proposti da G. Genette (1972 e
vigliosopuro 1983), in un tentativocertonon omologo, essendo questifrut-
to di un lavoro circoscritto all'ambito letterario scritto (e,
Allo stranopuroappartengonoquei raccontidove ?si nar- specificamente,alla proustianaRecherchedu tempsperdu).
rano avvenimentiche si possono spiegare mediantele leggi Adoperarequestagriglia interpretativaal di fuori del proprio
della ragione,ma che in un modo o in un altrosono incredi- oggetto di studio, e ancora di piu per il racconto orale tra-
bili, straordinari,impressionanti,singolari,inquietanti,inso- scritto,puo presentaredei rischi metodologici. Considererei
liti>>(Todorov, 1970: 50) dove si realizzasolo una delle con- come raggiungimentodi un traguardoambiziosodimostrame
dizioni del fantastico,cioe la descrizione della paura,come la possibilitae la convenienzadi uso.
sentimentodei personaggi. Genettefa uso di categoriegrammaticali,relativeal verbo,

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Ferraiuolo

concentrandolein tre classi fondamentalidi determinazioni: - il tempo del racconto (o del significante). La sequenza
1- quelle dipendentidalle modalitadi relazionetemporale cronologicariportatapuo trovarsi,ad esempio, dispiegatanel
tra raccontoe diegesi (nel senso di storia), classificate nelle modo seguente: le streghe fecero ballare mastro Giuseppe
categoriedel tempo; dopo averlorapito.
2- quelle dipendentidalle modalita,cioe le forme e i gradi, Se si confrontail segmento propostoviene subito all'evi-
della rappresentazionenarrativa,vale a dire inerentiai modi denza sia la differente"durata"del tempo della storia(che si
del racconto.Va qui precisatoche il terminee ora usato spe- pu6 ipotizzaredi alcune ore) rispettoal tempo del racconto
cificamentein senso linguistico, per esprimerei diversi pun- (pochisecondi) - la qualcosa verraapprofonditanell'apposi-
ti di vista in base ai quali si consideral'esistenza o l'azione; ta sezione tempo/velocita- sia, soprattutto,la diversadispo-
3- quelle dipendentidal modo in cui la narrazione,intesa sizione: mentre la cronologia (della storia) ha ovviamente
nel suo senso piuiesteso, come insieme della situazionereale uno sviluppo lineare, il raccontoriportai tempi in modo ri-
e/o fittizia in cui si colloca l'atto narrativoproduttore(del baltato,premettendol'azione del ballare,che &cronologica-
racconto e della storia), si trova implicata nel racconto. Si mentesuccessiva,all'azionedel rapimento,ovviamenteante-
analizzain questacategoriala voce, cioe il rapportotraazio- cedente.
ne verbalee soggetto(i) dell'enunciazione,narratoree desti- Si ipotizzi ora la seguentefrase:?le streghefecero ballare
natarioreale o virtuale. mastroGiuseppe,non so se mi sono spiegato, dopo averlora-
Ognunadi queste categorie pu6 essere, di volta in volta, pito>>.E innegabileche l'enunciatosottolineatoabbia la sua
ulteriormentesuddivisain successive determinazioni.Cosi il influenzasia sul tempodel racconto,in quantone dilatala du-
tempopotraessere analizzatoattraversoi rapportitra l'ordi- rata,sia sul tempo della storia,in quantodi fatto creauna de-
ne temporaledi successione degli avvenimentinella diegesi e viazione (o cadenza, utilizzandouna metaforamusicale) ri-
la loro disposizionenel racconto,oppurenella relazionetrala spetto al susseguirsidegli avvenimenti.Al di la di quantota-
duratadella temporalitadiegeticae della temporalitadel rac- le enunciatopossa influiresulle analisi relative alla voce, in
conto, vale a dire i rapportidi velocita, o, infine, nelle rela- quantova ad incideresui rapportitra raccontoe narrazione,
zioni trala capacitadi ripetizionedella storiae quelladel rac- contribuendoalla definizionedel narratoree del suo gioco di
conto, cioe lafrequenza. relazionicol narratarioe, ancoradi piu, col destinatario,al di
La regolazione dell'informazionenarrativa,cioe il modo, la di questo, dicevo, mi sembrautile inserirloall'intemo di
prevedeuna distinzionetra distanza,dove vengono ripropo- una specifica categoriatemporale,relativaappuntoalla nar-
ste, debitamenteapprofondite,le categorie platoniche della razione,una categoria temporalerelativaalla narrazione,in
diegesi e della mimesi con una metaforaspaziale, e prospet- quantointimamenteconnesso all'atto performativodi crea-
tiva, vale a dire lo studio del puntodi vista adottato. zione/fruizione,che consentemolto piu facilmenteinterventi
Nella voce vengono trattatiil tempodella narrazione,cioe del genere dal partedel narratoreo del suo pubblico.In altri
la relazionetemporaletra narrazionee quantoviene raccon- termini,se il tempo della storiae connesso agli avvenimenti
tato, il livello narrativo,dove si situa l'atto narrativoprodut- che essa sta raccontando,se il tempodel raccontoe relativoal
tore del raccontostesso e che contribuiraa definirelo statuto dispiegarsidegli stessi nella costituzione del significante, il
del narratore,e la persona, categorianella quale il narratore tempo della narrazione corrispondera perfettamente alla
si confrontacon la storia:saralui a raccontarlao la fararac- enunciazionee al suo consumo.Questaimpostazione,neces-
contareda uno dei personaggi? sariamenteriferitain questapremessagenerale,avramodo di
Questagrigliainterpretativaverraqui seguitageneralmen- attuarsianch'essanella sezione dedicataalle velocita, mentre
te direi in modo pedissequo,salvo alcune precisazioniespli- non appareassolutamentedeterminanteper l'analisi dell'or-
citate di volta in volta. dine temporale.
?Studiarel'ordinetemporaledi un racconto,significaopera-
Tempo/Ordine re un confrontotral'ordinedi disposizionedegli avvenimen-
ti o segmentitemporalinel discorsonarrativoe l'ordinedi
Presupponendoche nell'attonarrativosia possibile identi- successioneche gli stessi avvenimentio segmentitemporali
ficarela triadestoria(contenutonarrativo),racconto(il signi- hannonellastoria,sia seguendole espliciteindicazionifomi-
te dallostessoracconto,sia perquantosi pu6inferiredaque-
ficanteo enunciato)e la narrazione(latto produttoreo, in ge- sto o da quell'indizioindiretto>>
(Genette,1972:83)11.
nerale,l'insieme della situazionereale o fittizia in cui esso si
colloca) diventapossibile individuareil dispiegarsidi speci- Osservando l'ordine temporale della storia rispetto alla
fici tempi: successione nel raccontoe possibile ipotizzare:
- il tempodella storia, inteso come sequenzacronologica a) una progressione lineare, quando l'ordine temporale
degli avvenimentinarrati:le streghe rapisconomastro Giu- concordacon l'ordinedi successione;
seppe quindilo costringonoa ballare.E il tempo del signifi- b) una retrocessioneregolare, se l'ordine temporalee in-
cato, la cui identificazionee intuitiva. verso rispettoall'ordinedi successione;

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I raccontimeravigliosi

c) delle anacronie, se c'e discordanzatrai due tempi; ne - relativa al personaggio, denotato come fantasma.
d) delle sincronie. E quello che in genere capitanelle sce- L'identificazionerimaneestema al raccontoriferiton, tanto
ne dialogate,in cui l'ordinetemporaleviene a coinciderecon meno pu6 essere presaa carico dal narratoredi primogrado,
l'ordine di successione. In effetti si trattadi una coincid& enza che si preoccupadi restareal di fuori del racconto.
per convenzione, in quantoil tempo del raccontosolo iri via I1raccontoseguentesarautile per riflessioni ulteriori:
ipotetica e sovrapponibile al tempo della storia: il dialogo
scrittonon riportageneralmentele esitazioni, le acceleraizio- TESTO PosizioneeTemporale
ni e le altre variabili presenti nella sua esecuzione realle, il Ricene XO0
dialogo trascritto, riferito dall'oralita, e anch'esso solo che 'n'ommeche facev"afammequaa Procida Al
emigroin America.'Ev"a essere'e primmero
un'immagine.Basti pensareche comunquee di fatto un mo- Novecienteallora A2
nologo recitatoda una sola voce che ricalcaanalogicamiente 'Nsommachistese ne stevaemigratoall'Ame-
la situazione dialogica. Il suo carattere,perci6, e senz'.altro ricae 'a mugliera'a tenevaqua A3
spurio.Sembrainutile precisareche non semprei tipi propo- 'Na votastevaa magna' A4
sti si presentanoin modo assoluto:saraquindiopportunopar- e c(i)'accumparette annanze'nagatta A5
laredi tendenzegeneralinel racconto,evidenziandonele pos- che ce revaassaiefastidio A6
sibili deviazioni. La tipologia ideale va subito ridimensi, ona- alloral'ommese cacaie'o cazze (scusate'e A7
ta se si considerache le retrocessioniregolario le sincronie e ce retteune 'e chillecauceca ce levaie
'n'uocchie A8
non pervadonopressoche mai l'intero racconto,ma sonLori-
Aroppequalchetempotumaiein Italia A9
scontrabilisolo in alcunisegmenti.E questoil caso, ad essem- Venettea Procida A 10
pio, delle scene dialogate, inseritenel raccontoo di anaicro- e truvaie'a muglieracecata All
nie, con nessi causali (Perelmane Olbrechts-Tyteca,1'958: Allorace chierettecumm'erasuccciesse A 12
277 e segg.), comunquemolto delimitate.I raccontipresi in E 'a muglierace rispunnette"Macomenon
esame afferisconopercio quasi esclusivamenteal primotipo ti ricordiquannem"e rate'o cauce A 13
(progressione lineare) o al terzo (anacronie), quest'ulttimo
con particolarispecifiche. A questopuntooccorreentrari e nel Anche qui i tempi si dispieganoin modo non trasgressivo
nel p al individuato:l'incastrodella linea temporaleA
dettagliodegli esempi, con l'indicazionedelle specifiche po- rispetto tipo
sizioni temporali: (cioe il racconto di secondo grado)sulla linea temporalerela-
tiva al primogradosi attuasecondo una progressionetempo-
TESTO Posizione Te,rpo rale rale assolutamentelineare.II segmento temporaleA 13, che
Me ricia Rosina Pensa X0 vede una scena di dialogo, presental'identificazione.Essa e,
che un giovane, nu studente che studiava a in primoluogo, implicita:che la moglie del soggetto sia una
Napule, me pare filosofia o 'n'ata cosa 'e stregacapace di trasformarsiin gatto non viene detto espres-
chesta, A 1 samente,ma bisognerafar ricorsoai codici culturalispecifici
nu iuome se 'mpiccaie 'nta'na casa A 3 per operaretale identificazione.In secondo luogo e intemaal
pecche' nun puteva chiu' sturia' A4 raccontodi secondo grado. Non viene cosi presentatacome
'Na sera 'na vicina usci' con la figlia 4
e chesta 'nta 'na botta nun vuleva chiu' cammenare A spiegazioneextradiegetica- come invece nel primoesempio
Chesta se mettette paura e ce ricette "Sofi' che te qui riportato-, ma rappresentataall'intemo della diegesi. In
succere?" "Mamma', nu guaglione me vo' purta' cu ogni caso si trattadi situazioniche non definireineancheva-
isse. Ma tu nunn' 'o vire?" A 6 riantima che assumonocaratteristichedi sfumature,utili alla
Chelle era 'o fantasma ro studente che vuleva specificita del singolo racconto,ma che non mettono in di-
accarezzare la bambina. X 1 scussione la tipologia cui fannoriferimento.
Come si e visto, le discordanze temporali presentate si
Si possono subitoevidenziaredue linee temporalidist nt
es spiegano per la presenzadel raccontodi secondo grado che
quellarelativaal raccontodi primogrado(X) (non a case es- viene ad inserirsisu un
sa occupa le posizioni iniziali, con l'indicazionedella prl o gradoprimario.Ma l'anacroniasi fer-
ma a questo livello, come piuivolte ribadito.
nienza del racconto,e finali, con il momentodell'identiificv- L'altrotipo riscontrabilee il primo (a progressionelinea-
zione, trattandosiper l'appunto di un racconto-cornic:e) e
re). Non e mia intenzioneriportarequi numerosiesempi: ne
quella del raccontoriferito. risulterebbesolo un'elencazione ridondantee per nulla ne-
L'altra linea temporale (A) si presenta come anal
cessariaall'analisiproposta.
estema eterodiegetica,vale a dire una discordanzatempc)raie
(anacronia)al passato,estema al racconto(l'episodio natrrato TESTO Posizione Temporale
e indubbiamenteantecedente al momento in cui viene rac-
'Na vota 'n'omme andava pe' la campagna A1
contatola primavolta) e con un contenutodiegetico div,erso e allora accirette nu serpente A3
da quello (o da quelli) del racconto primo. E Rosina Pcensa che ce spuntaie afora vicin"o ruscello A2
che informadella peculiarita- se si vuole della aggettivalzio- Aroppe nu poche verette che A4

37
Ferraiuolo

'o criatureche stevacu isse A0 raccontata.I1problemadiventaalloraquello di individuarele


erascumparso A5 funzionidel racconto-comice(molto spesso minimalee inse-
Cercae cercanunn"otruvava A6 rito all'incipit)che probabilmentenon sono solo quelle di in-
Se ne tumaie'o paese A7 trodurreuna deformazionetemporalea qualsiasi titolo ma,
e rraccuntaietuttecose 'a mugliera A8
E chestach"e 'a fa se mettettea prega'.Prigaie soprattutto, di consentire al narratore di primo grado di
'a Maronna A9 ?prenderele distanze>> da quantoraccontatoal secondo gra-
che 'n'suonnece ricette'e cerca'vicin' 'o pre- do, in quantoriferitoe riconducibilead un narratorediverso
cipiziovicin' a' stradape' CastelSanGiovanni A 10 (specifico o indeterminato).Da questo punto di vista l'ana-
Se mettetterea cerca' A 11 croniadiventauna conseguenza,un effetto ulteriore,genera-
e truvarenel'ormero criaturee vicinechillere to da motivazionidi altroordine.L'analessi,poi, rispetteralo
nu ciucce A 12 sviluppo cronologicolineare.
E po' verettereche stevagiuste'nponta I1 racconto orale folklorico sembra dunque conformarsi
'o pricipizio A 13 all'ordinecronologico della
storia, salvo trasgressioniabba-
'O ietterea piglia' A 14
e ce chieretterechi l'avevapurtatela' bascie A 15 stanza contenute. Se quest'ipotesie attendibilebisogneraan-
"Papa''nadonnam'hapurtat'aca' e roppe che verificareper quali motivi il t6pos formaledell'analessi
m'haratea mangia'e a beve, po' e scumparsa A 16 rimaneestemo a questeproduzioniletterariefolkloriche.Una
Tuttequantese facettere'a croce A 18 primaspiegazionepotrebberisiederenella definizionestessa
pecche'chellaera 'nacriaturaro' diavolo A 17 di culturafolklorica,se la si considerasseuna concezione del
mondo e della vita, implicita, non elaboratae asistematica
Nel raccontosono presentialcuni segmenti temporalinon (Gramsci,1929-1959: 216).
dispostiperfettamentelungola progressione.E1il caso dei seg- E probabile,ma non automatico,che una concezione non
menti A 3/A 2, invertitie correlaticon connessione causale, elaboratadeterminidelle produzioniculturalinon elaborate,
oppureA 18/A 17, egualmenteinvertitie soggetti alla stessa almeno nel senso piu strettamentetecnico. Da questo punto
relazione(nello specifico il segmentoA 17 contienel'identi- di vista l'uso dell'analessipotrebbeessere consideratoun li-
ficazione, disposta a chiusuradel racconto come momento vello di elaborazionenon pertinente.Si trattadi una spiega-
rafforzantela stessa conclusione).0 di A 16, scena recitata.E zione che per la verita non mi sembramolto soddisfacente,
soprattuttoil caso di A 0, cioe la presentazionedi un ulteriore proprioin quanto ci6 che e stato appena espresso pecca di
personaggioche, a livello temporale,e gia esistente.I1bambi- esageratodeterminismo.Infattie tuttoda verificarese l'ana-
no accompagna(A 0) il padreduranteil suo andarein campa- lessi richiedaun gradodi elaborazionecosi elevato da risie-
gna (A 1), ma viene introdottosuccessivamente,dopo l'ucci- dere solo in una cultura"alta".E se anche cosi fosse, consi-
sione del serpente(A 3). Comunque,ancorauna volta, il tipo deratoche l'analessi e un topos riscontrabileanche nei primi
cui si fa riferimentoviene essenzialmenterispettato. esempi della tradizioneletteraria(vedi, ad esempio, l'Iliade,
che gia dai primi versi introducemovimenti temporaliana-
cronici),essa potrebberientrarein quell'agglomeratoindige-
Alcune considerazioni sto di frammentie nei superstitidocumentimutili e contami-
nati. Ma, soprattutto,mi sembra semplicistica l'equazione
Nel ribadirela non necessarietadi fomire ulterioriesempi, concezione non elaborata = produzioniculturalinon elabo-
che si presenterebberostrutturalmente identicia quelli ripor- rate, dove si corre il rischio di confonderele strutturedella
tati e quindi non porterebbero nulla di nuovo per gli ap- culturacon il loro attuarsi.
profondimenticritici, ritengo utile raccogliere in un primo Larispostava dunquecercataaltrovee piuprecisamentenel-
sommariogli spuntidi riflessione che sono finoraemersi. le caratteristichepeculiaridei raccontiproposti,che sono rag-
Avevo escluso fin dall'inizio i tipi della retrocessionere- gruppatitematicamenteper la presenzadi esseri meravigliosi
golare e della sincronia.Ne consegue la riduzionea soli due qualistreghe,spiriti,lupimannari,folletti,i qualisi situanolun-
tipi nel modello proposto:la progressionelinearee l'anacro- go il confinme tral'immaginarioe il realeo, per altriversi, trail
nia. Ma osservando le grandi analessi che definiscono gli naturalee il sovrannaturale. Nella culturafolkloricase ne di-
esempi dell'anacroniasalta immediatamenteagli occhi che chiarala realtae il raccontosi adegueraa questodettatoetico,
comunqueanch'esse si dispongonosecondo una progressio- attraversola ricercadellamassimaimpressionedi realta.I1nar-
ne lineare.L'analessi e determinatasolo dal fatto che ci tro- ratore,dunque,deve obbligarela sua utenza a considerareil
viamo di fronte ad un raccontoriferito,il quale poi si snoda mondo descrittonella sua narrazionecome reale, e allora la
regolarmente.In altri termini se si escludesse il segmento strutturazione temporaleprogressiva,cioe il conformarsiagli
narrativoche funzionada cornice,non solo, ovviamente,non ordinitemporalidellastoriae del racconto,contribuiradi certo
si parlerebbepiu di raccontoal secondo grado,ma cadrebbe a fomire questaimpressionedi realta:qualsiasianacroniapo-
anche il tipo dell'anacronia,riducendoil raccontoad un mo- trebbestravolgereil delicatoequilibriorealta/immaginario su
dello il cui ordinetemporalee conformea quello della storia cui gioca il genere,producendoeffettinon desiderati.

38
I raccontimeravigliosi

Questa ipotesi di lavoro consente anche di interpretarele grafi, etc.) e dove la traduzionein misuretemporali&sempre
microtrasgressionianacronicheviste nei racconti.Ho accen- un'operazionealeatoria.
nato alla contiguita di segmenti temporalidisposti in retro- Gia confrontandoquesti tempi si constataun lapalissiano
cessione regolaree connessi tra loro in modo causale:la tra- dato di fatto: non c'e isocroniatra raccontoe storia, tranne,
sposizione della causa con l'effetto non produceeffetti note- forse, nelle scene dialogate(perquantotrattandosisempredi
voli proprioperla contiguita.E unafigurazione,un topos, as- un dialogo riferito,come gia detto, esso non pu6 informarci
solutamentecompatibilecon l'ordine generale.La stessa co- sulla velocita di esecuzione reale del dialogo, cioe se ci sono
sa pu6 dirsiper i momentisincronici,comunquemai presenti state pause o accelerazioni.Per convenzione,e solo per con-
al puntoda determinareun tipo specifico. venzione, i segmenti presenti nei dialoghi potrannoessere
La sincroniadel dialogo ribadisce e conferma,sul piano considerateisocroni).
temporale,l'impressionedi realtavoluta dal narratoree con- Ma nel raccontopresentatoesiste un segmento - eviden-
ditio sine qua non per il raccontofantastico.Ma l'esaspera- ziato del corsivo - che non appartienen6 alla storian6 al rac-
zione, la dilatazioneall'interoraccontodel dialogo, e di dif- conto, situandosi sul piano performativoo narrativo.Esso
ficile gestione nell'ambito del racconto orale, e inoltre po- funzionacome cadenza(in senso musicale)rispettoal dispie-
trebbe provocare la continua interruzione del processo di garsi dei tempi della storia e del racconto.Una cadenzache
identificazione col personaggio (a differenzadel monologo comunquedilata(nei limiti) il tempo della narrazionerispet-
che invece lo esalta) con evidenti effetti di disturbo. to al tempo del raccontoe sospende il tempo della storia.So-
no pochi secondi, sufficienti a sfalsarela costruzionetempo-
rale dell'interoracconto.
Tempo/Velocita I1confrontotra i tempi permettedi individuarele quattro
forme fondamentalidel movimento narrativoed eventual-
Intuitivamente,il tempo della storiaha una durataabduci- mente i rapportidi disposizionepiii frequenti.
bile, inferibileper ipotesi, dallasuccessione degli eventi, che E possibile riproporrelo schema che Genette(1972: 144)
copronoun arco temporalepiuio meno lungo e misurabilein usa:
ore, giomi, mesi, anni.
Un esempio: PAUSA TR = S, TS = 0 quindi TR infinitamente > TS
Mio fratellojette, 'navota,a truva'alcunisuoi amiciche ste- SCENA TR = TS
vene a nu paeseca' vicine. Se mettetterea mangia'e quanne SOMMARIOTR < TS
fenetterese n'ascerenefor'o' giardinea piglia'nupoch'"eso- ELLISSI TR = 0, TS = n quindi TR infinitamente < TS
le. Passaie'namezzorae fratemericette:"Meso' stancatenu
poche.Se non vi dispiacevadoa riposarmi"."Mano, figura- dove TR indica il tempodel racconto e TS il tempodella
ti, va 'ngoppa.Fa 'na cortesia,mittete'nta stanza'e sopra, storia. Genettenon comparaancheil tempo della narrazione,
chellach"e fenesteche dannosul giardino,chell'ateess'a es-
sere in disordine".Fratemesali' di sopra,ma si sbaglio'por- per i motivi gia esplicitati.Non mi sembrail caso di proporre
ta ed entro'nell'altrastanza,che pero' era perfettamente in una diversatipologia in cui troverebbespazio anche il tempo
ordine.Viricordatepurevoi,zi' Carme' 'stufatteca'? Si ad- della narrazione:il suo effetto sui tempi del raccontoe della
dormento',madopopoco cacchepoch"etiempefu svegliato storiasembraessere sempree comunquetraumatico,creando
dal rumoredi un pallone che sbattevaper terra.Arapette una frattura,un'uscita dal raccontostesso. In altriterminisi
l'uocchiegiustoin tempopervedereun bambinoche rincor- trattadi un interventoche incide sulla duratama non peril rit-
rendoil pallonecadevadallafinestra.Allorasi alzo', cercan- mo intemo, essendoneestraneo.Potrebbeessere definitosin-
do di afferrarechellacriatura,ma s'affacciaiealla fenestrae
teticamentecome diversione.
non vide nessuno.Scese di corsae ricette'o fattoall'amice
suoie. Allorachisteca' ce raccuntaieneche 'n'anneprimma
un bambinoeramortopropriocosi'. "Maalloraho visto uno
spirito!""Parepropriodi si". Pausa

I1 racconto presenta una duratadella storia calcolabile, E presenteladdovead un proseguiredel raccontonon cor-
all'incirca,in una giomata, dal mattinoalla sera. risponde alcun avanzamentonella diegesi. E questo il caso
Il tempo del raccontoe misurabile:58". Ovviamentecon- delle descrizionio, secondo Genette(1983: 27), in modo re-
sidero per duratatemporale del racconto quanto realmente strittivo,delle ?descrizioni assuntedal narratorecon blocco
impiegail narratoread eseguireil suo racconto.E questouno dell'azione e sospensionedella duratadella storia>>.
Cio con-
dei pochi privilegi nell'affrontaresimili analisi all'interno sente di definirela pausacome modulazionedel discorsonar-
della narrazioneorale: il racconto e misurabilecon unita di rativo, mentre altre descrizioni (extradiegetiche)- come le
misuraomogenee per tuttii tempi che vi si dispiegano,a dif- dissertazionistorico filosofiche in Guerrae Pace - assumo-
ferenzadi quantoaccadenell'ambitoletterarioscrittodove il no caratteristichecommentative,situandosisu altritipi di di-
tempo del raccontoha indicatorispaziali(righe,pagine,para- scorsi. Ad esempio il raccontoseguente

39
Ferraiuolo

<<'Nasera stevemotre o quatt"enui, eremetuttesignurine, re. E il dialogo il trattoanalogico per eccellenza, che ricalca
'nsomma,e stevem'apazzia'[a giocare]tutt'assiemee allora fedelmente- nei limiti della performancenarrativa- l'even-
verettem'anuconigliobello,mabelloassai. Bianco...teneva to, ed e qui che si raggiungonoi toni drammaticipiu acuti:il
l 'uocchiegrandigrandie russe.E alloraimmochiamat'afra- narratoreitera la realta, addiritturanell'attimo stesso in cui
temepe' l'accirere.Chillefratemece currevaappriesse,vule-
va cerca''e s"o fa', ma non ci riusceva.E alloraiastemmaie essa viene messa in crisi dall'intrusionedell'essere fantasti-
[bestemmio]'e muortee comm'astemmaie'o cunigliefece co. Usando Platonesi dirache il discorsodiretto6 una scena
'nalampa'e fuochee nonsi fece vederechiu'.Pecche'chille trattatain formadi mimesi, ovvero la manieradrammatica.
nunn'eranu cuniglie,era 'nuspirdo[spirito]>>.

riporta(la fraseevidenziata)una descrizionedefinibileco- Sommario


me diegetica e che costituisce perci6 unapausa o descrizio-
ne. E precedutae seguitada sommari. I racconti presentano in molti punti condensazioni del
Analogalmente,nel raccontoche segue, compariraun'al- tempo della storianel tempo del racconto,la cui funzioneco-
tra pausa che corrispondealla descrizione del folletto della me detto &quella di produrreun ritmo altemandosialla sce-
casa: il munaciello. na, contrapponendoa momenti drammaticisituazioni piu
piane. E il caso di:
<<M'ha ritteMaria'e Carmelinaca dint'a'casar'e Giglic'era
lu munacielle.Ricevaaccussi' che quanneievene 'ncampa- <<-"Semettetterea cerca'e truvarenne l'ormero criature"
gna si lu revenea mangia'buonolu piattelu rigniare sorde. - "'Nasera,'navicinausci' con la figlia"
Si lu revenea mangia'malamentechillece faciapupu''ntalu - "Cussi''nanotteche l'ommese trasfurmaie 'n lupemanna-
piattee girava'o piattesottengoppa[sottosopra]?>. re"
- "S'aizaiee iett'avere"'>>
Fino a giungere all'estremo, rappresentatodall'esempio
seguente: qui riportatia titolo di esempio, nella constatazioneche
questimomentisono presentiquasidovunquenei raccontidi-
<<L'ombra,l'ombrae che iera?'N'ommetantegruosseche se
sponibili.
ringrandia.Mettia nu pere 'ngopp'a 'na fenesta, nu pere
I1segmento riassumeun evento (la ricerca del bambino,
n'goppaa 'n'atafenestaancoraa l'ato piano.Quannese fer-
maval'asinenunpassavachiu'.Dice che c'e' tuttora,1'hanne l'azione dell'uscire, la trasformazionein lupo mannaro,1'al-
viste mo>>. zarsi per andarea vedere) la cui duratae possibile solo sup-
porlama che senz'altrosaramaggioredei pochi secondi de-
Qui la pausa(descrizionedell'ombra)pervadela quasito- dicatidallanarrazione.I1procedimentodi condensazioneav-
talitadel racconto. viene con notevole frequenza- e non solo nel ristrettoambi-
Le descrizioni riportate sono conformi al modello del- to del corpusnarrativoin esame.
l'ekphrasisepica, in cui si delinea,ad operadel narratoree ad
esclusivo vantaggiodel destinatario,una linea extratempora- <<E evidente[...] che il sommarioe rimasto,fino allafine del
le: i personaggidel racconto,nel momentodella descrizione, XIX secolo,la transizionepiucomunetraduescene,lo "sfon-
do" su cui esse si stagliano,e quindiil tessutoconnettivoper
compiono, stannocompiendo,cose diverse, e non si interes- eccellenzadel raccontonel romanzo,il cui ritmofondamen-
sano (non vedono) la descrizionedel narratore. tale viene definitodall'altemanzadel sommarioe della sce-
Le pause non ricorronocon frequenzain questi racconti. na>> (Genette,1972:99).
In genere sono presentiladdove il narratoresente l'esigenza
di dichiararele caratteristichedell'essere fantastico.In altri A me sembradi individuare,accantoa questacaratteristi-
terminile descrizioni diegetiche sono per lo piu connesse al ca generale,uno specifico: non solo l'altemanzadi momenti
riconoscimentodi quest'ultimo. drammatici(scena) e situazionipiane (sommario)ma anche
Trannesituazionieccezionali le scene hannospazi ridotti, una vera e propriapreparazioneal raccontodrammatico.In-
nell'economia del racconto, limitandosi per lo piu a veloci fattila scena 6 spesso situatanelle posizioni finali del raccon-
scambi di battute. to, frequentementecontiene l'identificazione,ed 6 il climax
Non mi sembrasiano presentiscene diverseda quelle dia- narrativo.I1sommarioche la precedee funzionalepercionon
logate, per quantoipoteticamenteesse siano possibili. solo al ritmoma anche al procedimentonarrativoche muove
E interessante analizzare lo stretto rapportotra scena e in direzioneascendente:da una situazionepiana (dove piana
contenutodrammatico.E noto come nel raccontoromanze- e quasisinonimodi reale), via via percorsada dubbi,si giun-
sco (almenofino alla Recherchedu tempsperdu)vi e unacor- ge al momentodrammatico.
rispondenzadirettatra l'opposizione contenuto drammati- In diversiraccontil'altemanzae assente, lasciandospazio
co/non drammatico.Tutto ci6 comparein modo particolare ad un unico grandesommario.Ovviamentein tal caso il cli-
proprio nel racconto fantastico anche qui per rispettareal max verra denotatosolo sul piano del contenuto,e non piu
massimo gradol'esigenza di realtache ne e il trattopeculia- anche con procedimentiche investono le temporalita.

40
I raccontimeravigliosi

Ellissi vattettea mamma,e chestafinalmentec"o dicettech"o mu-


nacielle veneva tutt"e juome e che vuleva durmi'cu essa.
L'ultimo dei movimentida esaminaree l'ellissi, vale a di- Papace ne rettechiu assai,ma po' jett'a chiama''o prevete
re il passaggio da un momentoall'altrodella storia,interval- pe' benedi'la casa>>.
lati da un arco di tempo, duranteil quale l'azione e scono- <<Steva nu munacieddeca se rubava'o ligname.Chille s"o
sciutao sottintesa.Anche nel raccontooralesi riscontranoel- rubava'a 'na famiglia'e cummercianteche stevenebuon'a
lissi esplicite, in cui 6 presentel'indicazionedel tempo eliso, sorde,eranoricchiassai.Chilles"o pigliavapi' ci"o raa 'na
come pure ellissi implicite, per le quali e necessaria l'infe- signorache 'nvece se murev'e famme e nun teneva sorde
renzadel destinatario.Quando,ad esempio, si trova<<'O juor- manchepe' s'accatta''o legnop"o fuculare.'O munaciedde
ne appriesse>> si ha un'ellissi esplicita, con indicazioneposta ce lo portava,'o legno, e riceva a chesta signora"Merac-
alla ripresadel racconto.E la stessa situazioneespressaanche cummannenunricerenientea nisciuno".Mo' nujuome che-
sta steva parlannecu 'n'amicara soia e chestace chierette
con <<Aropp'a no poche verette>>. I1tempo trascorsoe meno commese truvavatuttechille legnammee chest'atatomma
determinato,ma si trattadel medesimo procedimento. tommace ricetteche ci"o purtava'o munaciedde.Comm"o
Differenzedi gradisi notanoinvece per le ellissi implicite: ricette tutt"e fascine ce carettere'ncuolle e po' non ce lo
quandogli abitantidella casa invasadal munacielle?allorase port6chi?>>.
trasferirenea casa nova>> possiamo ipotizzareun'ellissi tra il
fastidio recato dall'agente meraviglioso e il trasferimento I1tempo eliso e implicito,quindinon determinato,ma pre-
nella nuova casa. 1 un'ellissi di cui non si conosce la durata sumibilmente e abbastanzalungo (se non altro a livello di
temporalee che e quasi non dichiarata:occorreral'interven- giomi, e non di ore). La logica di queste ellissi e da ricercare
to del destinatario. probabilmentenei segmenti narrativiche le precedono: si
Anche le ellissi, di qualsiasitipo, sono un topos facilmen- trattadelle descrizionidi un'azionefrequentee iterata.I1pro-
te riscontrabilesia a livello letterarioscrittoche a livello folk- lungamentonel tempo dell'azione ripetutae anch'esso inde-
lorico orale. finito. La contiguita di due segmenti temporali indefiniti
E possibile individuareuno specifico nelle ellissi frequen- (l'iterazione e l'ellissi implicita) determinala ripresadella
ti nei raccontiqui proposti? narrazionein un nuovopunto iniziale, quasi come se l'ellissi
A me sembrache queste soluzioni di continuitarispettino servisse a separaredue momentinarratividi cui uno e il pre-
sostanzialmentedue modalita: suppostoe l'altrol'azione vera e propria.
a) se l'arco di tempo eliso e breve (se non addiritturabre-
vissimo), alloral'esigenza da rispettaresi configuracome ne-
cessita di trasgredireil meno possibile la riproduzionedella Tempo/Frequenza
realta.Anche una parentesipotrebbedisorientarel'ascoltato-
re, con una conseguente perditadi tensione narrativae una In questa sezione andrannoapprofonditele relazioni di
probabilefratturanel processo di identificazioneche l'ascol- frequenzao di ripetizionetrail raccontoe la storia.
tatoreha attuatoo sta attuando. Sia gli eventi narratiche gli enunciatinarativipossono ri-
b) se l'arco di tempo eliso e lungo possono essere eviden- petersiall'intemo della narrazione.Genette(1972: 146) pro-
ziate logiche narrativediverse. Riportodue esempi: pone quattrotipi virtualiall'internodel sistemadi remazioni
traeventi narratied enunciatinarrativi.La tipologia mi sem-
<<Mammema tenevasirec'annequannese spusaiee steva 'nta braesaustiva:
'nacasadi unastanza,e mio padres'aizavasemprepriestodi
notte.Intuttii modimiamadres'aizavae truvavasempresol- a) Raccontareuna volta sola quantoe successo una volta
di tuometuome.Chelladiceva"Madonnache bel maritoche
sola:
tenghe,mi mettei soldi pe' tutteparte,uh! mammamia!".In
tuttii modi essa eracuntentae gli disse "Vito,ma tu i soldi <<1-'Na seraev"a'sci cu muglierema.Appenafuorime tru-
non me li dai mai in mano,pecche' me li mettituometuor- vaie 'nanzenu cane e chiste se facevasempechiu gruossee
ne?"e papa"Si,si". Mammaun bel giomo andoad aprirela nunme vulevafa passa'.Allorapigliaie'na mazzae c"a ret-
finestrae li trov6i soldi la fuori"Madonnamia - disse - ma a te 'ncuollemachille scumparette'nta'nabotta>>.
me 'stufattenon mi piace!".Quandofu nottepapaascette'e
quatt'ematinae comparve'o munaciellela vicino. Mamma I1raccontopropostoesemplifica il tipo in quantoalla sin-
se mettettepaurapecch6'stumunacielle,putevatene' setteo golarita di ogni enunciato corrisponde la singolarita del-
otto anni, l'abbracciavae la baciava.In tuttii modi quanne l'evento. Probabilmentee presente- eccezionalmente- un
turnaiepatemece ricette:"Vito,io la seranonvoglio pitudor-
mirequa,me ne voglio andare".E mammamia non gli disse segmento iterativo,laddove all'inizio si parladell'uomo che
che avevavisto il munacielle.Alloraquannepapaasceva,es- <<faceva Si raccontauna sola volta un qualcosache
l'autista>>.
sa ce jev'appriessee po' se metteva'ntanu bare l'aspettava. e avvenuto n volte (la professione dell'uomo non e circo-
Mo' il padronedel barc"o ricettea pateme:"Guarda che tua scrittaal racconto,primadi questo viaggio ce ne sono statin
moglie e troppopiccola, qua non pu6 stare".E allorapapa altri,come pure,probabilmente,in seguito). Ma, al di la di

41
Ferraiuolo

questoparticolare,l'interoraccontoe definibilesingolativo. no diretta,e regolarel'informazioneattraversol'assunzione


di un puntodi vista. Genette(1972: 209 e segg.) adoperauna
b) Raccontaren volte quantoe avvenuton volte: metaforaspaziale per designarei due regolatoridi informa-
zione: la distanza, vale a dire la relazione di precisione (o,
Allorachisteca' s'era 'a spusa'e ricetteallafidanzata"Guar- meglio, di mimesi) traraccontoe diegesi, e la prospettiva,il
da che tu nun m"e spusa' pecch6 i' songhe lupe mannare.
di vista a partiredal quale il raccontotrasmettel'infor-
Pero si tu me vuo' spusa' quannevire che me vene chella punto
mossa tu nun m"e arapi' pecch6 si no' i' t'accire pecch6 mazione.
quannesongheaccussi'i' nuncunoschechiiinisciune".Cosi
'nanotteche l'ommese trasfurmaie'nlupemannarequanne A) Distanza
turnaie'a muglieranunl'arapette,cussipurequanneturnaie
a bussda la porta.Alla terzavoltachillebussavasempree la <<Mio cognatoieva a lavura''nta'll'uorto.Ce ieva c"o ciuc-
muglierapensaie"Puoesseremaie ch'ancoranunc'e passa- cie, sapete s"eva purta'gli amesi. A nu ciertepunteverette
ta?" e l'arapette [apri], ma subbete 'o marite ce saltaie 'najanara'ngopp'a'n'albere'e aulive.'O ciucciese bloccaie
'n'cuolle[addosso]e la sbrano. e nunvulevachifii' 'nanze.Allora'ajanara[strega]scennet-
te ral'alberoe disse a mio cognatodi non diredi averlavista
I1trattosottolineatomi sembraappartengaa questa cate- e se ne iettee accussimio cognatoputettei' 'nanze>>.
goria, dove due eventi vengono raccontatidue volte. Il ripe- Prendendocome variabilela maggioreo minorepotenzia-
tere l'azione, in analogiacon la triplicazionefiabesca,e il suo
lita mimetica,che rimandaalla distinzioneplatonicatra die-
raccontoha qui lo scopo, a mio avviso, di rafforzareil valore
gesi, intesa come raccontopuro, gestito dal narratore,e mi-
del divieto e, soprattutto,di drammatizzareal massimo la
mesi, in cui e il dialogo ad essere predominante,attraversoil
successiva trasgressione.
quale i personaggigestiscono il racconto,ripropostanella di-
stinzionejamesianatratelling e showing, il raccontopresen-
3) Raccontaren volte quantoe avvenutouna volta sola: tato si qualificacon la presenza,pressoch6assolutadel narra-
tore nella gestione di quantosi narra:la distanzaqui e massi-
Nelle fiabe questaeventualitala si riscontracon una certa ma. Genette
definisce questo tipo <<discorso narrativizzatoo
frequenza.Nel corpusqui proposto,invece, non ho riscontra- raccontato>>, in cui il discorsosi riducenotevolmentequasifi-
to esempi del genere.Il che naturalmentenon esclude a prio- no a farlo coinciderecon il
puroavvenimento.
ri che il tipo sia assente in generale, anche se l'assenza po- I1tipo non e puro (ammesso che ne esistano) in quantoe
trebbetrovareuna spiegazione logica ancorauna volta nella
presenteun frammentoin stile indiretto,che rimandaad un
necessita di fornireun'impressionedi realta. discorso trasposto:il narratoregestisce ancorain misurano-
tevole le paroledei personaggi,ma lascia spazio ad un grado,
d) Raccontareuna sola volta quantoe avvenuton volte: sia purminimo, mimetico. E quandola strega,scesa dall'al-
<<Mio suoceroera guaglione,allora,e 'ntala casa teneva 'o bero, <<dissea mio cognatodi non dire di averlavista>>.
munacielleche quannese ritirava,'a notte, nunn'o faceva
chiutrasi'.Isse verevaun'ombracomeunapersonache s'al- B) Prospettiva
lungavadi metrie lo tenevafrenatocu 'namanoe nunn'ofa- Studiarela prospettivanarrativasignifica risponderealla
ceva movere.Lui tantodallospaventocominci6'a 'ntacca', domanda<quale il personaggioil cui puntodi vista orientala
divennebalbuziente,pe' la paura.I genitori,che sentivanoru- prospettivanarrativa?>>, distinguibileda quella <chi e il nar-
morida fuori,quann'ascevenelo trovavanosvenuto>>. ratore?>> (Genette,1972: 233), che investe problemidi voce e
1 il cosiddetto racconto iterativo, o, meglio, racconto in non di modo e che verraesaminatapiuiavanti.
cui sono presenti segmenti iterativi, i quali - nel racconto E il puntoottico da cui viene trasmessal'informazioneat-
classico - ?<<sono traverso il racconto.Chatman(1978: 161) osserva che
quasisemprein statodi subordinazionefun-
zionale nei confrontidelle scene singolative, cui essi fomi- <<la differenzafondamentaletrapuntodi vistae voce narrati-
scono una specie di cornice o di sfondo informativo[...] con va e questa:il puntodi vistae il luogofisico o l'orientamento
la sola funzione di prepararel'inizio di un raccontopropria- ideologicoo la situazionepratico-esistenziale rispettoa cui si
mente detto>>3. pongonoin relazionegli eventinarrativi.La voce, al contra-
rio, si riferisceal discorsoo agli altrimezziesplicititramitei
quali eventi ed esistenti vengono comunicatial pubblico.
Modo Puntodi vistanonsignificaespressione,significasolo la pro-
spettiva secondo cui e resa l'espressione. Prospettivaed
Se si assume - come fatto finora - il raccontocome mes- espressionenon necessariamente sono collocatenella mede-
simapersona.Moltecombinazionipossonopresentarsi. Con-
saggio che da un emittenteraggiungeun destinatario,6 ne- sideriamoil puntodi vistain sensoletterale,e cioe quelloper-
cessario osservarecome il raccontostesso possa fornirepar- cettivo.Eventied esistentipossonoesserepercepitidalnarra-
ticolariin misuramaggioreo minoreed in manierapiu o me- toree raccontatida lui in primapersona:"Misentiicadere"o

42
I raccontimeravigliosi

"VidiJackcadere"(nelprimocasoil narratore e protagonista, marisciallenunn'averettechiu.Avanzaie,me mettettea fui',


nel secondoe testimone).Oppureil puntodi vistapuo essere ma chella nun ce steva chiii, era scomparsa. Mo' si era ghiuta
assegnatoa un personaggioche non e il narratore: e allorala p"o canciellei' l'avevavere',ma chellanunce stevachiu>>.
voce narrativadistintapuofarsio nonfarsiudire- e il caso di
"Mary,poverina,vide Jackcadere"contro"Maryvide Jack
cadere".Oppurel'eventopu6 esserepresentatoin modoche Voce
nonrisultichiarochi e se qualcunolo percepisce(in questola
percezionenon interessa):"Jackcadde"?. Pervoce si intendel'istanzaproduttricedel discorsonarra-
che e l'enunciazione. Genette (1972: 169) giustifica il
E possibile percio proporreuna tipologia, utilizzando la tivo,
rigore dell'affermazionecon le difficolta a riconosceree ri-
variabilefocalizzazione(focus of narration):
spettarel'autonomia,la specificitadell'istanzanarrativa,lad-
dove
Tipo 1: Focalizzazione Zero (o racconto non focalizza-
to).Il narratoree onnisciente,sa e dice piu di ogni personag- ?daunlato [...] si riduconoi problemidell'enunciazione nar-
gio (da cui l'uso della formulaNarratore> Personaggio): rativaa quelli del "puntodi vista";dall'altrosi identifica
l'istanzanarrativa con l'istanzadi "scrittura",il narratorecon
?Purehannorittoche se riciache unapersonase sunnaeunte- l'autore, il destinatariodel racconto con il lettore dell'opera>>.
soronascostoin unluogo. 'Ojuom'appriessece jettea scava'
a chille pizze e truvaielu tesore.A fianchece steva nu ser- E purvero che nel caso dei raccontiqui presentatitale pos-
pente,a guardiar"o tesoro."Maronna mia"facettechill'om- sibile confusionediventa
piti frequentementerealizzabilenel
me r"a paura.'O serpentescumparettema pure'o tesorese viene propostacome storia di
momento in cui la narrazione
trasfurmaie'n carbone>>.
vita vissuta, come aspetto autobiograficodell'informatore.
Tipo2: FocalizzazioneIntema(si tengapresenteche la fo- Ma questo, ovviamente non giustificherebbe l'abbandono
calizzazione intema, a sua volta, puo essere distintainfissa, dell'analisi specifica, bensi ne determina un accorto uso,
un
quandoil focus e limitatoad personaggio,variabile, come d'altronde semprenecessarioquandouna metodologiainter-
nel caso di MadameBovary,dove le figurefocali sono Carlo, pretativaviene esportatadalla sua praticaquotidiana.
Emma e ancora Carlo, oppure multipla, come nei romanzi Con queste avvertenzeriproporr6,quindi,le categoriege-
epistolari (Les liaisons dangereuses) o nel film Rashomon. nettianedi:
La narrazionee qui gestita da un personaggio,di cui si assu- - tempo della narrazione,
me il puntodi vista.Ilprocedimentoe unasortadi visione con - livello narrativo,
=
e viene espresso dall'equivalenzaNarratore Personaggio. - persona.

?Ce steva 'n'antico 'ngegno dove si giravanoi cavalli pe'


butta'l'acquain mezzo alle terre.E pe' la' pe' tuomece ste- Tempo della narrazione
va 'na casettae vedevanosempenu buco. Nu juome nu gio-
vanericette"I'aggi'ascava'questobucope' vereche ce sta." Sul piano temporale l'istanza narrativava ad occupare
Ando' a scavarequestobuco e ascette'na scala.Scennettere
abbasciee c'eranotanteanfore,sce stevanutesorola' bascie. preciseposizioni nel rapportocon la storiaraccontata.In teo-
Da giu dicevano:"Gesue l'angeloe il diavolo"e 'navoce ri- ria sono possibili quattrotipi di narrazione:
spondeva:"Sedovetescenderequagiu e prendereil tesoromi a) ulteriore,nel caso in cui ci6 che viene raccontatoe po-
doveteportareun bambinoappenanato".Allorase riunettere sto al passatorispettoall'enunciazione;
'nadecinadi uominie pigliarene'nagatta,ce mettetere'e fa- b) anteriore,come nel raccontopredittivoin cui la narra-
sce comm'a 'na criaturae scennettere.L'animadel diavolo zione avviene primadella storia.Un esempio potrebbeessere
senti e ricette:"Questae una gatta,non un bambino!Fatevi il raccontoprofetico;
grattarei piedila notte".E alloraquestediecipersonechesce-
sero si trovaronosubitouna da una parteuno da un'altrae c) simultaneo,nel raccontoche si snoda contemporanea-
mente all'azione, come nel caso delle radio-tele-cronache;
nessunosi trov6tuttee dieci vicino.Da allorain poi lo copri-
ronoa queltesoroe nisciunol'ha chifipigliate>>. d) intercalato,in cui storiae narrazionevengono a trovar-
si combinatiin modo complesso, al puntoche la seconda in-
Tipo3: FocalizzazioneEstema,in cui il narratoresa e dice fluenza la prima.Un esempio classico e il romanzoepistola-
in misuraminorerispettoal personaggio(Narratore< Perso- re, con numerosicorrispondenti,il che comportaanche la di-
naggio). stinzione in numerose istanze narrative.In questo caso ?la
letterae in pari tempo mediumdel raccontoe elemento del-
<<I'pureverette'nafemmena'ngoppaa la via. I' turnaver'a
campagnae veriette'na donnacu nu muccaturo[fazzoletto]
l'intreccio>> (Genette, 1972: 264).
biancoca nce purtavala colazione,ben vestita.'mo avanzaie Nei raccontiqui propostinon vi sono esempi in cui la nar-
a cammena'pecchetann"avulevavere' chi era.Era'nagiu- razione e generalmente anteriore,simultaneao intercalata.Al
vinazzape' ddentema quann'arrivaie'nanz"o canciellero limite si pu6 parlaredi qualchesegmentonarrativoche indu-

43
Ferraiuolo

ce alla riflessione come il caso dei sogni premonitorie che che vanno dal rifiutoostile al rimpianto.E il gioco del ricor-
potrebberoin qualchemodo rientrarenella categoriadell'an- do che viene ad essere scatenatodalla stessa presenzadel ri-
teriore.E la narrazioneulteriorela produzionedi granlunga cercatore.
piu diffusa, e questo forse anche per le specifita peculiaridi Dunque il passato e un comodo rifugio in cui situare gli
produzione/fruizione.In primoluogo si trattadi raccontipro- avvenimenti piui incredibili. Incredibili forse agli occhi
dotti nell'ambito di una culturafolkloricaoggetto di omolo- dell'intervistatore, non certo a quelli di chi sta narrando
gazione, al puntoda suggerireuna definizione diversa,ossia l'evento dopo averlo vissuto nel grupposociale se non, addi-
racconti rielaboratinel ricordo di una culturafolklorica. In rittura,in primapersona.I1passatorendepossibile dichiarare
ogni caso il procedimentoche l'informatoreper lo piu utiliz- ancoraquella culturache ha prodottola storia, al riparoda
za e un andarea ritrosoverso un momentostoricoanteceden- qualsiasicritica.E il passato,anche,che legittimail racconto
te. Un momentostorico che pu6 intendersisia come vita vis- e il raccontare.
suta (da se o da altri)sia come contesto di produzioneormai
obsoleto. E un atteggiamento riscontratoquasi sempre, in
condizione di rilevazione, in cui l'informatoremette in atto Livelli narrativi
un atteggiamento quasi ambiguo (di rifiuto/recupero) nei
confrontidella propriaculturad'origine. <<Pateme me raccuntava chenuparientece ricette'navotache
Inoltre- in secondo luogo - va sottolineatocome la stessa trasenne[entrando]arint'a'casa truvaie'o fuoche accese e
vicine ce steva 'na gatta.Isse se mettettea magna',e mentre
situazionedi intervistacondizional'informatore:spesso la ri- magnavatrasettereatigatteche ce ricevene:"Buonasera" tra-
levazione ha una forte ottica diacronica,tesa al recuperodel- senne.Chill'ommese mettettepauramanunn''o rett''a vere'.
la memoria. L'ultimagattace zumpaie'nguollee alloraisse ce rette 'na
Tutto questo pu6 influire anche sulla determinazionedel martellata'nfacciae tutt"e gattescumparettere. 'O iuom'ap-
tempo narrativo,fino all'egemonia constatatadella narrazio- priesse 'nt"o paise verettere diverse femmene sfregiate
ne ulteriore,nel caso dei raccontifantasticiqui inseriti.Dun- 'nfaccia.Eren"e streghech'ereneghiute 'a seraprimmaa'
que narrazioniulterioririspettoalla storia. casa 'e chill'omme?>.
E possibile, in base a quantodettofinoraproporredelle ri-
Intendendocon livello narrativola collocazione del narra-
flessioni. L'uso della narrazioneulteriore o, meglio, della tore ripettoal discorso del racconto,l'esempio riportala se-
storiacollocatain un periodoanteriore,consente,a mio avvi-
guente situazione:
so, un abile gioco narrativo: - l'informatoreriferisceun racconto,sentito dal padre;
- da un lato, specie quandolo scartotemporalee determi-
- il padre,a sua volta, riferisceun raccontoascoltatoda un
nato o inferibile,l'impressionedi realta,che e alla base della
parente.
costruzionenarrativafantastica,e ulteriormenteconfermata:
Ci si trovadi frontedunquead una doppiasoglia che ha la
il sapere che l'episodio riportatosi e verificato ai primi del
funzione di "incomiciare"il racconto.Si ha cioe un racconto
novecento contribuiscein misuranotevole a dichiararloco-
incomiciato (al III grado), vale a dire quello tematicamente
me reale. L'evento assume la qualitadi memoriastorica,an-
piu importante,prodottodal parente del padre, che si trova
che grazie a questasua dislocazionetemporale;
- dall'altro,situarel'evento in un periodopiu o meno lon- all'intemo di un altroraccontoincomiciato (II grado),quello
prodottodal padre e che e di fatto anche la cornice del rac-
tano dal presente consente al narratoredi distanziarsi da
conto di III grado,narratodall'informatore,che si situa al I
quantoriportato.Occorrenon dimenticare,secondo me, che
gradoe la cui istanzanarrativae estema alla diegesi, ulterio-
la situazione di intervistae di per se stessa un evento certo
re cornice.Inun'ottica di ordinazioneil raccontoprimopro-
non privo di influenze anche sui contenutidella stessa inter-
duce il raccontosecondo che prouceil terzo. Mentrel'istan-
vista e sulle dinamicheche possono svilupparsi.E in primo
za narrativadel raccontoprimoe extradiegetica,l'istanzadei
luogo un confronto/scontroculturalein cui il portatoredella raccontiulteriorie intradiegetica,inseritanel racconto.
culturaegemonica usa, piu o meno correttamente,il portato-
re della cultura subaltema, per ricavare notizie utili al suo <<'Na vecchiettame cuntavache ce steva 'na donnaca teneva
scopo. Una reazionedi difesa e il minimo che si possa atten- nufiglio prete.Mo nuiuomeiett'addo'isse nu signoreche se
dere. Ma, non solo, lo stesso soggetto e difficilmenteascrivi- vulevafa ricere'namessa.Chilletenevache fa e nunci'a pu-
bile tout court ad una precisa concezione del mondo e della tettericere.Alloracominciaronoa se sentererumori'e cate-
vita definibile folklorica.Piu spesso saraun personaggioche ne p'a dint"achiesa.E ce furenepurenu pare'e schiaffune
che 'o prevetese pigliaie.Chilleeranu spiritee 'a messaera
ha l'immagine di se come omologato, che certamentenon si
pe' isse. Alla fine la messavennedettae 'o preveten'avette
riconosce in quella culturache il ricercatoresta indagando. chiuinisciunefastidio>>.
Occorrequindi fare i conti con l'atteggiamentoambiguo di
cui sopra,agito dall'informatore,vale a direla sua presadi di- In questo raccontoviene ripropostala dialetticaracconto-
stanza nei confrontidella sua (ipotetica) culturadi apparte- comice/racconto-incomiciato(o metadiegetico), ma in ma-
nenza originaria,sia pure lungo un continuumdi sentimenti nierapiu semplice e che corrispondeanchealle modalitanar-

44
I racconti meravigliosi

rativepiu comunementeriscontratenel caso dei raccontirife- E un esempio di storiail cui narratoree assente. Verrade-
riti. Ad un'istanzanarrativadi un raccontoprimo, extradie- finito eterodiegetico.Occorreprecisareche l'assenza del nar-
getica, fa seguito un'istanzanarrativadi un raccontosecon- ratoree assoluta,a differenzadella sua presenza,che ha inve-
do, intradiegetica:l'informatoreriferisceun raccontosentito ce delle gradazioni.
da una vecchia. In ogni caso lo statutodel narratorerisultadi-
'na votame succerette'stufatte.Se stevafacennebrutte
<<Io,
verso a seconda della sua collocazione: tempe e allora iett'a togliere i fichi secchi dal davanzale.
- il narratoredel raccontoprimo viene definito come ex- Stev'alla'forae sentettenu rumore'e passe.Me pensaieche
tradiegetico,e si rivolge ad un pubblicocomunqueestemo al- fosse nu ladro,me iett'agira'e facietteiust'atiempea vere'
la diegesi; 'nafigurache scumparette'nta'nabotta.Eranu spirite>>.
- il narratoredel raccontosecondo e intradiegeticoe si ri-
volgera a personaggipresentinel raccontoprimo,che fungo- I1narratoreoltreche essere presentenella storiane e addi-
no da ascoltatori,e cosi via. ritturail protagonista.La varieta verra chiamatanarratore
Orail problemasi spostasulle relazioniche possono inter- autodiegetico.
correretrale diverseistanzenarrative.La complessaripartizio- <<Allora nuie purtammelu vine a Teggianocu quatteciuche
ne in sei terminifunzionalipropostada Genette(1983: 79-80) ciucceca c'emprestavene pecche'nuienunsimmestatemaie
risultaperi casi propostiunostrumentofin tropporaffinato. 'ncampagna.Facevemetreo quatteviaggepe' purta''o mu-
Le relazioniindividuabilinei raccontipresentatimi sembra sto che po' ha da bollere.Alloraeremesalit'aTeggianope'
afferiscanopressochetotalmenteal tipo definitoa funzionete- sfratta'li baulicu la vinaccia.Quann'arrivarem'opaeseRo-
maticapura,in quantonon si trovanoimplicazionidi contiguita sinas'eramessaa cavalloa lu bardoquannesentimme'navo-
trametadiegesie diegesi.Volendoapprofondire si potrebbede- ce. "Figlio',scostaunpoco 'stavestaca vogli'ammanetta'nu
poche 'stu ciucce".Lu ciucce russealle naricise mettettea
finireil raccontodi secondogradocome riferito,il che compor-
scappa'.Ma re li botteche sentiamo'ngoppaa chilluciucce,
taunnesso all'attonarrativopiuche alladiegesi.I1narratore ex- li bottecu li mazze,commesi avesserea 'ccirere.Arrivavaa
tradiegeticoraccontaun attonarrativoin cui si e trovatonel ruo- la casatuttesderenate,senzache viriamonisciune?.
lo di destinatario(Mio padremi raccontava)quindilasciail po-
sto al narratoreintradiegeticoche narrala storia. In questa storia, invece, la qualifica del narratorecome
A mio avviso questamodalitadi incastonaturaconsenteal personaggioapparepiuidebole. Rientrerebbeperci6 in un ti-
narratoreextradiegeticocontemporaneamentedi presentare po ulteriore,definito allodiegetico.
la memoriastorica (legittimatadalla figura del narratorein- Se orasi incrociala tipologiapropostanel livello narrativo
tradiegeticoche spesso riveste un ruolo importante- padre, con quelle relative al rapportocon la storia si ottiene il se-
anziano, etc. - o comunque inserito e identificabile nel/col guente schema, che individuala configurazionedel narrato-
grupposociale) e di prenderele distanzedalla storiariferita, re. I tipi fondamentalirisultanopercio essere:
confermando l'atteggiamento ambiguo prima individuato.
Ulterioriconfermeverrannoin seguito. 1) narratore extradiegetico-eterodiegetico:un narratore
Ovviamentenon e escludibile a priorila possibilitache la di primogradoche raccontauna storiada cui e assente.
tipologia propostasia ulteriormenterappresentata. <<Ce steva'n'ommeca se chiammavaGeggioe facev' o scar-
paro.Nu iuome era 'sciute 'nt'a la campagnae arrivatoalla
collinasentichiagnerenu criaturo.Raccolseil bambinoe 'o
Persona mettette'nta nu sacco ca purtava'ngopp"e spalle. Mentre
cammenavasentette'navoce ca riceva"Mazuorcoma quan-
Se i livelli narrativipossono essere definiti attraversola ne viene?""MestapurtanneGeggio'ntalu cappuccio".Geg-
specifica collocazione del narratorerispetto al discorso del gio se mette appaurae 'ittaie 'o criaturec"o tutt"o sacco.
racconto, il termine persona vuole designare il rapportotra Chillescumparette'nta'nafiammata'e fuoche>>.
narratoree storia. In quest'otticail narratorepu6 raccontare
una storiada cui e assente (e, generalmente,il caso delle fia- 2) narratore intradiegetico-eterodiegetico:narratoredi
be o, in ambitoscritto,ad esempio Omeronell'Iliade)oppure secondo gradoche raccontauna storiada cui e assente.
essere presentecome personaggionella storiaraccontatta(la <<Staunfratellomiocheme ricettestufatte.'Navotaievaa pe-
storia di vita vissuta, o il Watson osservatore, testimone e scare,'e nottee se ne scennevap"a scasaraTerraMuratae se
narratoredelle avventuredi SherlockHolmes). truvaie nanze 'o lupenare [lupo mannaro].E mo' chille
comm'era,eranu canegruosse,c"u pelo lungoe unghielun-
<<Dint"o giardinod'i Giordanoabitava'na donnache s'era gheassaie.Chille'o canece stevazumpanne'ncuollee se met-
sgravat'apoco. 'Na nottesteva rurmennequanneaccumpa- tettea ululare.Isse sentenne'o lulatese ne fuiettejust'atiem-
rette'nta'nabottanu serpienteche se 'nfilaienel lettoe si at- pe.E chilleeranupoveregiuvenech'eranat"'anott"eNatale>>.
taccoal senodelladonna.Po' mettette'a cora'mbocc"ocria-
turoe semettettea succhia''o latte.La donnaur16spaventata 3) narratore extradiegetico-omodiegetico: narratoredi
"Maronna mia"e 'o serpientescumparette>>. primogradoche raccontala sua storia.

45
Ferraiuolo

<<Ame e' succiesseca 'na nottevers"e tre scenniettevers'a non apparirlo. Questo probabilmente perch6, da un lato,
spiaggiach"ev'a i' a pisca'. Mentreattaccav'e rezze sentii senz'altro,rispettauna stilisticaculturalmentedeterminata(il
unavoce ca me riceva"Buongiomo".I' rispunnettee m'avu- raccontomeravigliososi raccontacosi); dall'altro,perchela
taiepe' vere'chi eraa chell'ora.M'avutaieiustepe' vere' 'na
personaca scumparette'nta'nabotta>>. contrapposizionetra la quotidianitadel reale e la straordina-
rieta del meraviglioso e tanto maggiore quanto pit grande
4) narratoreintradiegetico-omodiegetico:narratoredi se- saralo scartotra la norma(e la descrizionedella norma)e la
condo gradoche raccontala sua storia. sua trasgressione(e la descrizionedella trasgressione).I1rea-
le dovra quasi diventareiperreale,per consentireal meravi-
<<Mamma me ricevache 'a nonnasoia ce ricette:"Tu'e pria' glioso tuttala sua caricadirompente.I procedimenti(lettera-
sempe 'a Maronnapecchea me successeche me truvaienu ri, si ribadisce)sono quelli descrittie tendonoall'analogia.
munacielle'ngopp'ala panza'na nottee nun me facevare- Ancorauna volta la narrazionepotrebbeessere considera-
spira'.E 'stu fattome capitaieper sett'ottosere, i' nun rur- to il luogo privilegiatoper l'analisi delle cultureche la pro-
mevechiu.Allorajett'ada 'nasignorache me ricett'epria''a
Maronna'e l'Arco.I' 'a priaie'e subbettenunsuccerettechiii ducono.
niente.Cussime raccuntava>>.
Note
Considerazioni ulteriori 1 Anticipandola trattazionespecificaricorder6che J. Le Goff
(1983:3) giustamentesottolineal'usomedievaledelterminemi-
Le analisi fin qui proposte- purnon potendosisenz'altro rabiliaperindicarel'universodi oggetti,la collezioneche corri-
considerareesaustive - consentonodi delimitarealcuni con- spondeallanostracategoriadi meraviglioso.Taledistinzione,a
mio avviso,e proponibileanchein chiavedemologica.
fini stilistici dei raccontimeravigliosi. 2 D'altrondeva ricordato
Le caratteristicheriscontrabilie ipoteticamenteconfluibi- che anchenello stessoambitocultura-
le unateoriadei generi,comesottolineaTodorov(1970:23), <<si
li in un modello di genere possono essere le seguenti: fondasu unarappresentazione chepotreb-
- l'ordine temporaledel raccontoe in genere conforme a dell'operaletteraria>>,
be ancheesserelontanadaunavalidazioneoggettiva.
quello della storia raccontata,fatta eccezione per le grandi 3 I1 corpusdi raccontiquipresentatoe unrisultatodi ricerchesul
anacronie,utili a collocare il raccontoal secondo grado; campocondottein Campaniaaventicome oggettoprincipalela
- il tempo del racconto&per lo piuilimitato,come del resto narrativa.
risultalimitatoancheil tempodella storia:gli eventi narratisi 4 ComePropp(1984:14 e
segg.)mettein evidenzale popolazio-
riferiscono ad un arco temporaletutto sommato abbastanza ni europeenondefinisconola fiabae usanoi vocabolipiusvaria-
circoscrittoe la narrazionenon si protaemai per periodimol- ti perparlame.Accantoal russoskazkao al tedescoMdrchen(ter-
to lunghi, come, invece, nel caso delle fiabe; miniabbastanza precisiperindicareil concettodi fiabanellasua
- la classica altemanza SOMMARIO/SCENA e preparatoriaal accezionedi storiainventatae di breveraccontointeressante) ter-
climax,non solo in quantofunzionaleal ritmoma ancheal pro- minivaghie ambiguicomeil grecomythoso il latinofabula,l'in-
cedimentonarrativo,che muovefortementein direzioneascen- glese tale (raccontoin genere:ha infattibisognodi successive
dente(daunasituazionepianaal momentodrammaticospesso specificazionicomeadesempiofairytale,nurserytale,etc.) - ma
si usaanchestoryo legend,il franceseconte(anch'essodaspeci-
rappresentato con unascenae contenentel'identificazione); ficare:contedefees), recit, legendee gli italianifiaba,favola,
- il raccontopropostoe per lo piu singolativo: viene pre- conto,racconto.Unasuggestionederivadallaradice- cont- che
sentatouna volta ci6 che e successo una volta. L'iterazione, significaconto,calcolo,riscontrabile nel francesee nell'italiano,
pure presente,viene usata a fini ben precisi:e il progressivo cosi comeil russoskazkaoriginariamente staadindicareunelen-
insinuarsidel meravigliosoche consente, finalmente,l'evol- co. Vi &a mio avvisounforterichiamoallastrutturazione intema
vere dell'azione. Molto rarele triplicazioni,invece ben pre- dellanarrazione nel suo disporsiin un "elenco"ordinatoo "con-
senti nelle narrazionifiabesche; tabile".
5 Si trattadelladefinizioneadottataper
- il raccontoe sempreun raccontoulteriore:vengono cioe l'indaginesugliexempla
riferitestoriesuccessein periodiprecedentiall'attodel narrare. dalCentrede RecherchesHistoriquesdell'Ecoledes HautesEtu-
des en SciencesSocialesdi Parigi,direttoda J. Le Goff.La defi-
Si riesce ad individuareun modello di raccontoin cui sem- nizione&riportata daJ.P. Schmitt(1998:99).
bra fondamentalesuggerire al destinatariol'impressione di 6 Quantopoi i duemomentisiano(o siano
realta. Non verrannopercio cercati sofisticati meccanismi stati,in unaprospet-
tiva storica)dialetticamente relazionati&argomentodi estremo
letterariche intervengonosul tempo (le anacronie)e sulla sua interesse,che quipossosoltantoaccennare.
rappresentazione(le pauseo le ellissi): darebberoun'impron- 7 Inrealtail problemadellalegittimazionedellatestimonianza e
ta letteraria,per l'appunto,a ci6 che si vuole rappresentarein- complessoe va dall'autoreferenzialita - il caso dei raccontiau-
vece come evento di vita vissuta, per il qualesono preferibili tobiografici- a situazionimoltopit sfumatecomequellepropo-
regole di rappresentazioneapparentementesemplici. E ovvio ste nei raccontidi secondogradointrodottidal generico"Dice",
che &anche questaun'operazioneletterariasofisticata,ricon- "Dicono",etc. trattatinell'appositasezionededicataallaVOCE.
ducibileall'ossequio delle regole di genere.Ma fa di tuttoper 8
L'exemplum&riportatoda J.P. Schmitt(1988: 125).

46
I raccontimeravigliosi
9 Laclassificazionedi Aame,poi ripresae completatadaThom- SeymourCHATMAN,Storydiscourse,Itacha,Comell,1978(trad.
pson,e forsela piuimportanteclassificazionepersoggettonello it., Storiae discorso.La strutturanarrativanel romanzoe nel
studiodelle fiabe. film, Parma,Pratiche,1981
10E il caso,a mio avviso,dei "munacielli" o folletti,nonidentifi- UmbertoEco, I limitidell'interpretazione, Milano,Bompiani,
cabiliimmediatamente nel satanicomarecuperati nell'orbitacri- 1990.
stiana- e quindinel conversodellarelazionediabolica- quando AugustoFERRAIUOLO, I raccontimeravigliosi,Storiecampane
la loroscomparsavieneattribuita adunPapacheli "richiama" in- di streghe,folletti,fantasmie lupimannari,Napoli,ESI, 1995.
dietro,dichiarandone quindi,allastreguadi Salomone,la subal-
temitaal poteredivino.Oppure,semprenel caso dei folletti,va GerardGENETTE,FiguresIII, Paris,Seuil, 1972 (trad.it. di L.
sottolineatal'ambiguaclassificazioneassegnatadalMalleusMa- Zecchi,FigureIII,Torino,Einaudi,1976).
leficarumche li considera,analogalmente a credenzefolkloriche GerardGENETTE, Nouveaudiscoursdu redcit, Paris,Seuil, 1983
diffuse,una sortadi diavoliminori,individuandonel momento (trad.it. di L. Zecchi,Nuovodiscorsodel racconto,Torino,Ei-
dellacacciatadegliangeliribellila lorocreazione.Un altroesem- naudi,1987).
pio riguardai lupimannari,anch'essiesserimeravigliosinonim- AntonioGRAMSCI, Osservazionisulfolklore, in Letteraturae vi-
mediatamente satanicima anch'essicooptatiin un'otticareligio- ta nazionale,Torino,Einaudi,1929-1959.
sa. Sarainteressantesottolinearel'uso diffuso,in ambitomeri-
JacquesLEGOFF, II meravigliosoe il quotidianonell'Occidente
dionale,delladefinizionelupecristiane. medievale,Bari,Laterza,1983.
" La ricostruzionedel tempodella storia&sempreun procedi-
Jean FranVois LYOTARD, La condition postmoderne, Paris, Mi-
mentoabduttivo,cui possonoconcorrerenumerosiindizi.
nuit, 1979 (trad. it. di C. Formenti, La condizione postmoderna,
12
S. Chatman(1981:73) ne segnalaunaquinta:1'estensione(o Milano,Feltrinelli,1980).
analisi)in cui TR > TS, con effettodi rallentamento, propriodei Chaim PERELMAN
e Lucie OLBRECHTS-TYTECA,
Traitede I 'argu-
raccontianalitici. mentation.La nouvelleretorique,Paris,PressesUniversitaires
13
Un'eccezione puo essere costituitadalle cosiddetteellissi de France, 1958 (trad.it. Trattatodell'argomentazione. La nuo-
qualificate[Genette,1972: 156]. QuandoStendhal,nella Char- va retorica,Torino,Einaudi,1966).
teusede Parmescrive:<<Dopo treannidi divinafelicit?>>,
fomi- VladimirJ. PROPP,
sce al lettorenonsolo l'indicazionecircail tempoeliso maanche Russkajaskazka,Leningrad,Izdatel'stvoLe-
un'informazione di contenutodiegetico- sui rapportitraFabri- ningradskogoUniversiteta,1984 (trad.it. di F. Crestani,Lafia-
ba russa,Torino,Einaudi,1990).
ce e Clelia.Inogni casoper6si rimaneadun accennoe le azioni
restanopresupposte. Jean Paul SCHMITT,Religione, folklore e societd nell'Occidente
medievale,Bari,Laterza,1988.
Cesare SEGRE,
Awiamento all'analisi del testo letterario, Tori-
Riferimentibibliografici no, Einaudi,1985.
Alberto Mario CIRESE,Introduzione, in D. A. CONCI(a cura di), TzvetanTODOROV, Introductiona la litteraturefantastique,Pa-
Da spazi e tempilontani.Lafiaba nelle tradizionietniche,Na- ris,Seuil, 1970(trad.it. di E.K. Imberciadori,
Laletteraturafan-
poli, Guida,1991. tastica,Milano,Garzanti).

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