Professional Documents
Culture Documents
I TITOLI DI CREDITO
CAPITOLO PRIMO
I TITOLI DI CREDITO: CARATTERI GENERALI
151. Il problema del trasferimento dei diritti di credito:profili economici e profili giuridici.-
Intorno ala disciplina dei titoli di credito ruotano numerose nozioni sia economiche che di ordine
giuridico. Nel settore economico lo strumento del credito fortemente utilizzato e difatti i produttori
vendono i loro prodotti a credito e a loro volta, avendo bisogno di liquidi per riavviare la produzione
cedono a terzi, ad esempio alle banche i loro crediti verso la clientela. Dunque pi sicuro che il
creditore ceda ad altri il credito per realizzare il vantaggio monetario, pi colui che ha bisogno del
credito per comperare un bene lo otterr velocemente. Ma dal punto di vista giuridico la
determinazione del disciplina ordinaria dei diritti di credito (1260) lenta poich il cessionario
stabilisce il suo rapporto solo con il cedente e solo dopo laccettazione con il ceduto (artt. 1264, 1265)
ed inoltre si realizzano numerosi rischi:1) il cedente riferisce al cessionario le clausole sbagliate del
contratto, 2) il cedente non riferisce al cessionario un possibile accordo in cui sono state modificate le
clausole del contratto, 3) se il contratto a prestazioni corrispettive pu dar luogo alla rescissione o
alla risoluzione del contratto, 4) il titolare pu cedere il credito a pi persone il reale cessionario sar
colui che fornir un documento di data certa e che per primo l avr comunicato al ceduto, 5) il titolare
del credito trasferito non sia il cedente ma un terzo , il cessionario non pu acquistare a titolo
derivativo nessun diritto di credito, 6) il debitore ceduto pu non essere in condizioni patrimoniali tali
da garantirgli il rimborso del credito e se non stato assunto nel contratto un patto di solvibilit del
cedente, allora il cessionario non potr agire contro di lui. (salvo azione ingiusto arricchimento 2041
2042)
152. Funzione dei titoli di credito.- potendo realizzare un paragone tra i beni mobili e i crediti si
determiner che i primi hanno una circolazione pi veloce su due punti: innanzitutto per il fatto che nel
momento in cui si realizza il contratto si ha la reale cessione e per questo si parla di effetto reale del
contratto ed inoltre ad eliminare il rischio per le plurime alienazioni si realizza che diventa
proprietario colui che ha avuto il possesso in buona fede e si parla di possesso vale titolo ( acquisto a
titolo originario) (art 1153). Le differenze con i crediti che il trasferimento dei beni mobili coinvolge
due soggetti soli ed il rapporto ha ad oggetto un bene suscettibile di possesso e di una sua trasmissione
materiale, mentre quello dei crediti coinvolge anche il ceduto che deve adottare determinati
comportamenti, inoltre il diritto non si sostanzia nel trasferimento di un documento e dunque il credito
non suscettibile di possesso. La via per assicurare anche ai crediti una circolazione facile quella per
cui si tende a portarli ad essere simili ai beni mobili , con l assunzione dei titoli di credito ossia
mediante determinati titoli sottoscritti dal debitore e con cui si dichiara di obbligarsi a compiere una
determinata prestazione nei confronti di chiunque si trovi alla scadenza nel possesso del titolo . Si
ottenuta cos la materializzazione del credito con l incorporazione nel documento, con la
conseguenza che anche il credito diventa suscettibile del possesso.
153. Il trasferimento dei titoli di credito: concetti di legittimazione, autonomia e letteralit.- Per
trasferire il credito cartolare cio il diritto di credito risultante dal titolo di credito sufficiente
compiere il contratto di trasferimento al portatore con la formazione di un titolo al portatore ove
portatore legittimo solo colui che ha il possesso del titolo. Dunque per fare diventare un terzo
proprietario del credito occorre solo trasferire il possesso del documento, presentando solo il titolo
senza il bisogno di provare di aver anche acquistato, con il contratto di trasferimento, la titolarit del
diritto cartolare (leggittimazione art 1992).
Lautonomia si sostanzia su due punti: 1) innanzitutto il debitore cartolare non pu opporre al terzo le
eccezioni derivanti dal suo rapporto (detto sottostante o fondamentale) originario che ha dato luogo
allemissione del titolo di credito.( queste sono eccezioni opponibili solo al creditore originario 1993),
n altre eccezioni derivanti da suoi rapporti personali intercorsi coni precedenti titolari del credito
cartolare (si parla di autonomia del rapporto cartolare rispetto al rapporto sottostante). 2) In un
secondo senso per autonomia s intende la validit della regola possesso di buona fede (del titolo di
credito) vale titolo, dunque chi in buona fede acquista il titolo da un portatore ne diventa a sua volta
portatore legittimo , acquistando il credito cartolare anche se chi glielo aveva trasferito non era il reale
titolare.
La letteralit infine si sostanzia nel concetto che il debitore di un obbligazione cartolare deve
compiere ci che espressamente indicato nel titolo secondo i termini letterali contenuti nel titolo,
senza potersi richiamare ad accordi successivi che modifichino detto contenuto, a meno che tali accordi
non siano intercorsi con lattuale titolare del credito cartolare.
Dunque vi stata unevoluzione tra il diritto di credito e il titolo di credito avvicinando sempre pi
quest ultimo per il suo trasferimento a quello dei beni mobili. Ma il legislatore non tutela lacquirente
nel caso di falsit della firma del debitore o dincapacit dello stesso(tali eccezioni sono opponibili
anche al portatore legittimo in buona fede).Permane il rischio del mancato pagamento del debitore
cartolare, ci non vale per per lassegno o per la cambiale dove chi trasferisce il credito cartolare ,
salvo clausola contraria, responsabile nei confronti dei successivi acquirenti portatori legittimi per
linadempimento del debitore. (azione di regresso/rivalsa contro lalienante).
154. I titoli di credito: rapporti tra titolarit e legittimazione.- Il titolo di credito un documento
costitutivo del diritto cartolare ed necessario ad esercitare il diritto stesso. Tale diritto cartolare un
principio letterale ed autonomo che alla cui circolazione si applica il principio possesso vale titolo.
Il collegamento tra diritto e titolo e dunque lincorporazione segue il documento sia nella fase di
costituzione di tale diritto per cui il titolo un documento costitutivo e se non lo si crea non si pu
costituire un diritto cartolare, sia nella fase della circolazione poich per fare circolare il diritto occorre
far diventare l acquirente portatore legittimo del documento, infine nellestinzione il debitore tenuto
a pagare solo colui che possessore del titolo stesso (legittimazione) e dunque se a B viene rubato il
documento egli per esercitare il diritto di credito deve riacquistare la sua legittimazione o ridiventando
portatore legittimo del titolo o con una procedura di ammortamento, con cui viene emesso un
provvedimento dell autorit giudiziaria con cui si toglie al titolo la possibilit di incorporare il
documento (scorporazione).
Il rapporto tra titolarit del diritto cartolare e legittimazione sono tali che: 1) lo stesso soggetto allo
stesso tempo titolare del diritto cartolare ed legittimato all esercizio di tale diritto, 2) il debitore
liberato anche se erroneamente consegna la somma costitutiva del debito ad E (ha la legittimazione
senza titolarit) che ha rubato il titolo a D (che ha la titolarit senza legittimazione) cos il debitore che
senza dolo o colpa grave adempie alla sua prestazione verso colui che non il portatore ma ne
dimostra il titolo ugualmente liberato dalla sua obbligazione. La legittimazione comporta quindi una
presunzione (semplice) di titolarit del diritto cartolare a favore del portatore legittimo del titolo.
155. Le leggi della circolazione del diritto di credito: al portatore, all ordine e nominativi.- Il
diritto cartolare si trasferisce in base ai fatti e negozi giuridici ai quali la legge attribuisce lefficacia di
trasferire diritti. Quando lacquirente diventa portatore legittimo del titolo il nuovo titolare acquista un
diritto letterale e autonomo, mentre qualora non vengono rispettate le norme prescritte per la
circolazione il nuovo acquirente ha lo stesso diritto del suo dante causa ed il debitore li pu opporre
tutte le eccezioni (2015). Dunque solo se si rispetta la sua legge di circolazione si diventa portatori del
titolo acquisendo un vero diritto cartolare. Quando si trasferisce il diritto cartolare si trasferiscono
anche i diritti accessori a lui accorpato ad esempio un diritto di pegno o di usufrutto.
Per capire quando si diventa portatori legittimi del diritto di credito occorre accertare a quale legge di
circolazione si riferiscono. A seconda se si tratti di titoli al portatore, ovvero allordine o nominativi.
Presupposto comune la trasmissione del possesso del documento.
1)Per i titoli al portatore sufficiente essere possessori del titolo (2003), mentre:
2) nei titoli allordine oltre al possesso necessaria una serie continua di girate. Le girate sono delle
dichiarazioni scritte sul titolo e sottoscritte con cui lattuale portatore legittimo detto girante, ordina al
debitore di adempiere nei confronti di un altro soggetto detto giratario che tra laltro sar il girante
della successiva girata. La continuit sintende nel senso che si possa risalire dallultimo giratario sino
al primo girante con continuit. La continuit delle girate ha una valenza formale e non interrotta se
la firma di un girante falsa. Essa pu essere pure in bianco (in tal caso ritorna valida la regola
possesso vale titolo), intendendosi per tale la girata che non contiene il nome del giratario o che al
posto di quest ultimo iscritta al portatore. Il portatore potr attuare una nuova girata che non sia in
bianco (se di nuovo in bianco col semplice trasferimento del possesso), avendo cura di riempire le
precedenti girate in bianco (2011).
La girata di solito ha una funzione di circolazione , ma ne pu avere anche una di garanzia cio il
girante verso i giratari successivi diventa responsabile per linadempimento della prestazione da parte
dellemittente (ope legis per la cambiale e lassegno, con clausola espressa inserita nel titolo per gli
altri titoli di credito). La girata pu essere effettuata anche per procura (girata per lincasso) con
clausola che riferisca che il giratario solo un rappresentante del girante.(sono opponibili tutte le
eccezioni del girante)
La girata pu essere anche fatta a titolo di pegno ed il giratario un creditore pignoratizio ed in
garanzia pu esercitare tutti i diritti cartolari per conto proprio ma l emittente non pu opporgli le
eccezioni del suo girante, tranne che il giratario non abbia agito intenzionalmente per arrecargli il
danno(exceptio doli 2014). Essendo poi un titolo di garanzia non lo pu girare ad altri, se lo fa vale
come girata per lincasso.
3) I titoli nominativi legittimano il portatore in virt dellintestazione fatta a suo nome sia nel titolo che
nel registro dellemittente (2021). Dunque per diventare portatore legittimo del titolo nominativo
occorre che lemittente annoti il nome dellacquirente sul titolo e nel registro ovvero rilasci un nuovo
titolo allacquirente facendone menzione nel registro (art 2022). Lemittente deve procedere a tali
operazioni se: a) glielo chiede lalienante esibendone il titolo e provando la propria idnetit e capacit
con certificazione di un notaio o di un agente di cambio, b) glielo chiede lacquirente esibendo il titolo
ed atto dacquisto autenticato dal notaio,c) se glielo chiede lacquirente legittimato da una serie di
girate datate ed autenticate dal notaio di cui nessuna in bianco. Le girate non conferiscono il titolo di
portatore ma legittimano solo l ultimo giratario a chiedere allemittente una nuova intestazione nel
registro, e solo con quest ultima si diventa portatori e si esercitano i diritti inerenti.
La costituzione in pegno si pu anche fare consegnando il titolo al creditore ed opponendo alla girata la
clausola, in garanzia (art 2024), lusufruttuario di un diritto di credito pu ottenere dallemittente un
titolo separato da quello del nudo proprietario.
156. L esercizio del diritto cartolare: eccezioni opponibili al portatore legittimo del titolo di
credito.- Sappiamo che il debitore deve adempiere alla prestazione indicata nel titolo e nei confronti di
chiunque al momento sia il portatore, ed considerato liberato anche se tale portatore non titolare del
diritto cartolare purch senza dolo o colpa grave (1992)
Chi debitore pu opporre al portatore legittimo tali eccezioni:
1) eccezioni personali al portatore legittimo;
2) eccezioni di forma derivanti dalla mancanza dei requisiti predisposti per legge,
3) eccezioni fondate sul contesto letterale del titolo,
4) eccezioni per la falsit della firma, dincapacit e di difetto di rappresentanza al momento
dellemissione del titolo, nonch mancanza di volont nella redazione del titolo (violenza fisica)
5) eccezione per la mancanza dei requisiti per lesercizio della funzione giudiziaria.
Le eccezioni indicate dal 2 al 5 sono dette reali perch possono essere eccepite a chiunque sia il
portatore legittimo; al portatore legittimo il debitore non pu opporre le eccezioni fondate su rapporti
personali con i precedenti creditori ad eccezione che questo abbia agito contro il debitore per causargli
un danno (exceptio doli) e per questo tale eccezioni fatta valere verso tutti(1993).
157. Classificazione dei titoli di credito.- Accanto alla classificazione dei titoli nominativi, allordine
e al portatore vi sono:
titoli in serie e titoli individuali: quelli in serie sono dei titoli emessi in quantit plurima con un
medesimo contenuto e che possono essere riuniti, per volere e a spese del possessore in un unico titolo
multiplo, e inoltre, i titoli di credito multipli possono essere frazionati in titoli di taglio minore (art
2000). Si hanno titoli individuali quando ognuno viene emesso secondo un operazione distinta e
possono avere un contenuto diverso.
Titoli completi ed incompleti: sono completi i titoli in cui dichiarata lintera attestazione
dellemittente e nei quali sono inseriti tutte le clausole da cui regolato il diritto cartolare (cambiale),
ed incompleti quelli che fanno riferimento ad un altro documento (azioni).
Titoli astratti e causali: astratto quando non risulta il rapporto sottostante invece causale quando il
rapporto sottostante deve essere determinato. Sono causali tutti i titoli rappresentativi di merci medianti
il quale lemittente si obbliga alla consegna: abbiamo i titoli di trasporto (terrestre, marittimo,aereo) e i
titoli di deposito. I titoli rappresentativi di merce attribuiscono inoltre al loro titolare il possesso della
merce ed il potere di trasmettere ad altri detto possesso mediante il trasferimento del titolo.
159. Documenti di legittimazione e titoli impropri. Tali documenti hanno solo una funzione di
legittimazione ma sono privi dei caratteri di autonomia e letteralit e servono solo ad identificare
lavente diritto alla prestazione (documenti di legittimazione es. biglietti da viaggio) e quelli che
servono a consentire il trasferimento del diritto di credito senza losservanza delle forme della cessione
e sono detti titoli impropri. Il debitore deve adempiere nei confronti del portatore legittimo, ma questi
non sono titoli di credito perch lincorporazione del diritto non perfetta(se si perde il documento si
pu lo stesso esercitare il diritto provando di essere il creditore senza la procedura di ammortamento),
sia perch allultimo cessionario possono essere opposte tutte le eccezioni personali dei creditori
precedenti.
160. I titoli atipici.- A norma dellart 1987 si ha che: la promessa unilaterale di una prestazione non
produce effetti al di fuori dai casi previsti per legge. Ora dato che i titoli di crediti non sono
individuati specificatamente allora ci si richiama allautonomia privata con la realizzazione di titoli
atipici con la limitazione che non possono essere emessi titoli al portatore che hanno come oggetto il
versamento di una somma di danaro (2400). Titoli di investimento. Sono quei titoli che determinano
lemissione di strumenti finanziari, che di solito sono emessi in serie e sono diretti a sollecitare gli
investimenti di massa dei risparmiatori. Ma se non si tratta di titoli dinvestimento ma di debito
utilizzati per raccogliere capitali tra il pubblico sotto forma di risparmi ci concesso solo alle banche,
agli enti e le societ non bancarie i cui titoli sono negoziati in un mercato non di borsa o sono garantiti
o sono sottoposti a vigilanza amministrativa.
CAPITOLO SECONDO
LA CAMBIALE
161. Nozione di cambiale.- La cambiale un titolo di credito normalmente allordine, completo,
astratto, con efficacia di titolo esecutivo in cui il sottoscrittore (autore del titolo) assume lobbligo di
pagare o di far pagare una somma nel luogo ed alla scadenza indicata nel titolo.
Se lautore (emittente) assume lobbligo di pagare il debito cartolare si ha la cambiale propria (o anche
pagher cambiario e vaglia cambiario), mentre qualora lautore (traente) rivolge l ordine di far
pagare ad un altro soggetto , detto trattario, la cambiale allora si dice tratta. Il soggetto a cui pagata
la cambiale detto primo prenditore o beneficiario.
1) La cambiale un titolo normalmente all ordine, perch disciplinata dalla legge di circolazione dei
titoli allordine, e dunque pu essere trasferita mediante la sola consegna del documento, opponendo la
girata in bianco. Mentre nella tratta se il traente, inserisce la clausola non allordine, si ha la cambiale
non allordine, e dunque il credito pu essere trasferito solo con la cessione ordinaria dei crediti (non
occorre solo la girata ma anche lassenso dellemittente e del trattario e il debitore potr opporre al
nuovo creditore tutte le eccezioni opponibili ai precedenti titolari).
2) La cambiale un titolo completo, cio tutte le clausole che regolano il diritto cartolare di credito
devono essere inserite nel titolo.
3) un titolo astratto perch il rapporto sottostante tra traente (emittente) e primo prenditore
(rapporto di valuta) non si evince dal titolo. Nella cambiale tratta invece c un secondo rapporto
sottostante detto di provvista intercorrente tra traente e trattario, dove di solito il trattario debitore di
una somma verso il traente per un debito che pu derivare da qualsiasi rapporto, cos il trattario con la
cambiale estingue due rapporti: quello di valuta tra traente e prenditore e quello di provvista tra se
stesso e il trattario.
4) La cambiale, infine un titolo immediatamente esecutivo perch il creditore cambiario qualora il
debitore sia inadempiente pu iniziare immediatamente la procedura esecutiva.
5) Data l ampiezza della circolazione cambiaria, allora con le tre convenzioni di Ginevra del 1930, si
inteso regolamentare negli stati dellEuropa continentale e dellAmerica meridionale una legislazione
uniforme della cambiale che in Italia ha avuto attuazione con il r.d. n.1669/1933 detta Legge
Cambiaria.
162. Il contenuto della cambiale.- La cambiale un documento stampato, dattiloscritto o manoscritto
in lingua italiana o straniera. obbligatorio solo ai fini fiscali luso della carta bollata o gli uffici del
registro possono concedere alle imprese lutilizzo di modelli propri della stessa dimensione da
sottoporre al bollo, che abbia lintestazione dellimpresa. Gli articoli della L cambiaria dall 1 al 100
enumerano le clausole che normalmente sono contenute nella cambiale, alcune di esse sono
indispensabili pena linefficacia della cambiale come tale, altre non indispensabili perch possono
essere surrogate da norme di legge, altre ancora sono solo eventuali.
A) Clausole indispensabili sono:
1) la denominazione di cambiale o di pagher cambiario o vaglia cambiario che deve essere inserita nel
titolo o allinterno del testo. La denominazione devessere nella stessa lingua del documento pena la
nullit del titolo.
2) lordine (tratta) incondizionato o la promessa (pagher) di pagare la somma oggetto della cambiale,
la somma pu essere espressa in cifre o in lettere e se espressa pi volte in lettere o in cifre con valori
diversi vale la somma minore, mentre se scritta in entrambi i modi con somme diverse vale la somma
in lettere.
3) la denominazione del beneficiario ovvero:pagher allordine del sig. Rossi. Nella tratta il traente
pu trarre la cambiale allordine proprio. Nella cambiale propria tale coincidenza comporta la nullit.
4) data in cui la cambiale stata emessa; si presume vera fino a prova contraria.
5) il nome, la data di nascita e il luogo ovvero il codice fiscale del trattario; traente e trattata rio
possono coincidere.
6) la sottoscrizione (nome cognome o ditta) del traente o dellemittente, questa al contrario di tutte le
altre clausole deve essere sottoscritta di proprio pugno, lemittente deve aggiungere anche il luogo e la
data di nascita ovvero il codice fiscale. Se si tratta di una societ o di altro ente vi deve essere la
sottoscrizione della persona fisica che la rappresenta.
B) Clausole non indispensabili poich, in mancanza si applicano norme suppletive di legge:
1) a norma dell art 38 L cambiaria si pu scegliere tra queste quattro forme di scadenza: a) a vista
cio la cambiale scade in qualsiasi momento il portatore ne richieda il pagamento purch la richiesta
arrivi entro lanno di emissione, b) a certo tempo vista la cambiale scade dopo il decorso di un certo
tempo a cominciare dal giorno in cui la cambiale presentata al trattario per laccettazione o
allemittente per il visto, c) a certo tempo data la cambiale scade dopo il decorso del tempo stabilito a
cominciare dalla data di emisione, d) a giorno fisso, un determinato giorno. Lelencazione di tali
forme obbligatoria pena nullit e se non vi scadenza si ritiene a vista. Nella scadenza una o pi mesi
a data o a vista la cambiale scade nel giorno corrispondente del mese in cui il pagamento deve essere
effettuato, in mancanza di tale giorno la cambiale scade lultimo giorno del mese. Con l espressione
otto o quindici giorni non sintendono una o due settimane ma tali giorni effettivi. Mezzo mese
equivale a 15 giorni. Inizio, met e fine mese sono rispettivamente il 1 il 15 e lultimo giorno del mese.
2) indicazione del luogo del pagamento e per questo si deve intendere sia il territorio del comune in cui
la cambiale pagabile sia il domicilio in cui la cambiale deve essere presentata per il pagamento (art
99 L cambiaria). In mancanza di ci nella cambiale propria si considera il luogo di pagamento e
domicilio dellemittente il luogo di emissione; nella cambiale tratta il luogo indicato accanto al nome
del trattario si considera luogo di pagamento e domicilio del trattario. Se la cambiale pagabile al
domicilio di un terzo si dice domiciliata sia che debba essere pagata direttamente dal terzo
(domiciliazione propria o completa) sia che il pagamento debba essere fatto dallobbligato principale
(domiciliazione impropria o incompleta). Se non precisato chi debba fare il pagamento ci si
riferisce al terzo domiciliatario, che viene considerato soltanto rappresentante dello stesso obbligato.
3) L indicazione del luogo dove la cambiale emessa. Se manca si considera il luogo indicato accanto
al nome del traente (tratta) e a quello dell emittente (propria).
C) Clausole eventuali.
Tali clausole ad esempio non allordine ovvero senza spese o non accettabile, queste clausole se
poste dal traente o dallemittente valgono per tutti gli obbligati cambiari, se sono apposte dal girante
valgono solo per questultimo. La clausola di interessi pu essere apposta alle sole cambiali a vista e a
certo tempo vista (indicando il tasso dinteressi pena la nullit della clausola) poich negli altri casi gli
interessi essendo tempi fissi possono essere gi calcolati nellammontare cambiario. Se non vi una
decorrenza diversa gli interessi decorrono dalla data di emissione.
D) Regime fiscale della cambiale.
Il pagamento originario dell imposta di bollo fa assumere alla cambiale il valore di titolo esecutivo e ,
se non regolarizzata, il portatore non pu esercitare i diritti cambiari neanche in un autonomo
giudizio di cognizione, ma la regolarizzazione comporta solo l esercizio dei diritti e non la qualifica di
titolo esecutivo collegato alla regolarit originaria.
163. La cambiale in bianco.- Al momento del pagamento la cambiale deve essere riempita in tutte le
sue parti. Ma al momento dell emissione la cambiale pu essere incompleta in qualche parte purch
non manchi la denominazione di cambiale e la sottoscrizione autografata dellautore del titolo. Il
negozio con cui si conviene tra autore della cambiale e prenditore della stessa secondo quali regole
dovr essere riempita a clausola in bianco, si chiama accordo di riempimento. La clausola che di
solito lasciata in bianco quella che indica la somma da pagare che dovr essere compilata dal
titolare della cambiale secondo gli accordi di riempimento secondo le clausole del rapporto
sottostante. Se viola tali accordi il debitore potr opporgli leccezione dinosservanza e deve
soddisfare lobbligazione secondo gli accordi stessi. Lonere della prova dellabusivo riempimento di
colui che ha proposto leccezione che pu essere opposta dal debitore anche ai successivi portatori ma
non pu essere apposta a colui il quale stata trasferita la cambiale gi completa ignorante senza sua
colpa grave labusivo riempimento. Il titolare della cambiale in bianco decade dopo tre anni
dallemissione dal diritto di riempirla. Tale decadenza non pu opporsi al titolare di buona fede (che
ignori che la cambiale sia stata riempita dopo i 3 anni) al quale il titolo sia pervenuto gi completo. Al
titolare che propone l azione cambiaria dopo tre anni ha lonere di provare il tempestivo riempimento.
165. I requisiti delle dichiarazioni cambiarie.- Tali requisiti sono fondamentali e se mancano
determinano linvalidit dellobbligazione cambiaria.
Sottoscrizione della dichiarazione. Ogni dichiarazione per valere come tale deve essere apposta sulla
cambiale o anche su un foglio collegato alla cambiale detto appunto allungamento. La clausola deve
essere seguita dalla sottoscrizione che contenga il nome il cognome o la ditta dellaccettante. Di solito
ad indicare la valenza del documento come lavallo o girata basta opporre la sottoscrizione in un
determinato luogo ad esempio per la girata sul retro, mentre per laccettazione o per lavallo sul retto
(faccia anteriore).
Capacit dagire. Possono sottoscrivere una cambiale tutti i soggetti capaci ed anche i minori
emancipati autorizzati allesercizio del commercio. Perch assumano obbligazioni cambiarie anche gli
incapaci relativi (inabilitati e minori emancipati non autorizzati al commercio) occorre che vi sia la
sottoscrizione da parte del curatore con la clausola per rappresentanza se manca questo risponde il
curatore in prima persona. Per gli incapaci assoluti (minori non emancipati ed interdetti) il loro
rappresentante legale deve chiedere lautorizzazione al giudice e se manca tale autorizzazione con la
sottoscrizione il rappresentante risponde personalmente delle obbligazione (lo stesso se il
rappresentante non aggiunge che la sua sottoscrizione avviane in detta qualit). Nellipotesi di
incapacit naturale si determina lannullabilit della cambiale e questa un eccezione reale
(opponibile anche a chi in buona fede).
Rappresentanza volontaria. La dichiarazione cambiaria pu essere determinata tramite un
rappresentante che, (art 12 camb.)qualora rappresenti un soggetto non imprenditore commerciale,
allora allinterno della procura deve essere specificata la possibilit del rappresentante di sottoscrivere
una cambiale; mentre se rappresentante di un imprenditore commerciale costui pu fare cambiali
tranne se nella procura ci non sia stato espressamente escluso. Se il rappresentante non ha il potere di
obbligarsi a favore del rappresentato il falsus procurator risponde per le obbligazioni, mentre se si
rappresenta una spa allora la societ a norma dellart 2384 risponde in solido con il rappresentante
tranne che non provi che esso ha agito intenzionalmente a suo danno.
Contenuto. Le dichiarazioni cambiarie non possono essere sottoposte a delle condizioni, e si ha che se
la condizione apposta dal traente o dallemittente si ha la nullit della cambiale, se apposta
allaccettazione o allavallo si annulla solo lobbligazione dellaccettante o dellavallante, se viene
apposta ad una girata , la girata valida ma la condizione si da per non apposta.
166. L accettazione.- A norma dell art 33 L cambiaria l accettazione un istituto proprio della
cambiale tratta con la quale si fa diventare il trattario obbligato cambiario diretto. Di fatto prima
dellaccettazione egli solo obbligato nei confronti del traente in virt del rapporto di provvista.
Laccettazione pu essere richiesta anche fino al giorno della scadenza dal portatore legittimo o da un
semplice detentore nella residenza del trattario. La cambiale a certo tempo vista pu essere presentata
entro un anno e tale termine annuale pu essere aumentato o diminuito dal traente. Anche nelle
cambiali con diversa scadenza il traente o i giranti possono prescrivere che la cambiale sia presentata
allaccettazione entro un determinato termine, se la cambiale non viene presentata entro il termine e la
clausola stata apposta dal traente nessuno degli obbligati di regresso pi responsabile per la
mancata accettazione o per il mancato pagamento della cambiale; mentre se la clausola apposta da un
girante libero da detta responsabilit solo il girante che lha apposta. Il traente pu vietare che la
cambiale sia presentata allaccettazione, e si attua tale divieto opponendo alla cambiale la condizione
non accettabile. Non si pu dichiarare la cambiale non accettabile in tali ipotesi: a) quando la
scadenza a certo tempo vista, b) quando la cambiale pagabile da un terzo, c) quando deve essere
pagata dallo stesso trattario ma in luogo diverso dalla sua residenza: in tutte le ipotesi di cambiale
domiciliata , la presentazione per laccettazione determinata per consentire al trattario di predisporre
i mezzi. Se vi lo stesso la clausola non accettabile e la cambiale viene lo stesso presentata
allaccettazione e il trattario rifiuta, gli obbligati di regresso non sono responsabili di tale rifiuto, se
invece accetta il trattario diventa obbligato diretto. Il traente pu anche vietare che laccettazione
avvenga prima di un determinato termine dilatatorio, ove egli libero da responsabilit per il rifiuto
dell accettazione prima di tale termine. Il trattario pu chiedere che li sia fatta una seconda
presentazione il giorno seguente (per effettuare accertamenti), ma non pu pretendere che la cambiale
sia lasciata in sua detenzione. Se il portatore rifiuta di concedere la seconda accettazione allora non pu
realizzare lazione di regresso per mancata accettazione, purch il rifiuto alla seconda proposta appaia
sul protesto.
Con riguardo alla forma dellaccettazione, il trattario accetta ponendo sulla stessa cambiale la formula
accettato o visto, seguita dallautografo e dall indicazione del luogo, della data di nascita o del codice
fiscale. Se non vi indicazione allora basta che la sottoscrizione sia fatta nella faccia anteriore della
cambiale e il titolo va restituito a chi lha presentato. In ogni caso laccettazione deve risultare dal
titolo e non pu farsi in atto separato.
Revoca dell accettazione. Se la sottoscrizione viene cancellata prima della consegna del titolo allora
laccettazione si ha per non avvenuta mentre se il trattario aveva dato notizia dellaccettazione prima
della cancellazione a qualche portatore o firmatario allora rimane obbligato. In seguito al rifiuto il
portatore dopo aver fatto constatare la mancanza dellaccettazione per mezzo del protesto pu
determinare anche subito (senza attendere la scadenza della cambiale) lazione di regresso per
mancata accettazione, pretendendo dal traente, dai giranti e dai loro avvallanti la restituzione del
credito detratto lo sconto ovvero gli interessi (per il pagamento prima della scadenza). Laccettazione
deve essere incondizionata e deve essere corrisposta per tutta la somma, se viene fatta sotto condizione
allora si hanno gli stessi effetti del rifiuto, se laccettazione viene fatta solo una parte della somma o
introducendo modifiche allora laccettante rimane obbligato per cambiariamente nei termini della sua
accettazione, ma il portatore pu agire subito contro gli obbligati di regresso (anche solo per la
differenza).
167. Lavallo.- E una dichiarazione cambiaria mediante la quale il dichiarante detto avallante assume
una garanzia, letterale ed astratta, per il pagamento totale o parziale, della somma indicata dalla
cambiale, collocandosi nella stessa posizione dellavallato (obbligato diretto o di regresso)
rispondendo in solido per i debiti dellavallato (art 35 L camb. )
Per compiere una dichiarazione di avallo basterebbe opporre una sottoscrizione con la clausola per
avallo di e se non si indica il nome dellavallato si presume che esso sia il traente nella tratta e
lemittente nel pagher cambiario. Se si oppone solo la firma sul retto allora si ha lo stesso valore di
avallo e per capire se una coemissione o un avallo si potrebbe guardare se la promessa di pagamento
era al plurale o al singolare. Nellordine cambiario lavallante subito dopo allavallato cos
obbligato verso tutti coloro che lo precedono e pu fare opposizione verso tutti coloro che lo seguono.
Lobbligazione dellavallante non sussidiaria rispetto a quella dellavallato quindi il portatore pu
chiedere il pagamento anche direttamente allavallante. Lobbligazione dellavallante valida anche se
non lo quella dellavallato, tranne che in quella dellavallato non vi sia un difetto di forma ad
esempio la firma contiene solo il cognome e non il nome e nemmeno la sua iniziale.
168. La cambiale di favore.- Azione analoga a quella di avallo quella eseguita mediante il ricorso a
dichiarazioni cambiarie come ad esempio la cambiale di favore con la quale, un soggetto detto
favorente emette una cambiale a favore del reale debitore del rapporto sottostante detto favorito, e
questultimo come primo prenditore la gira al creditore del rapporto. Cos il favorente diventa
obbligato nei confronti dei portatori della cambiale estranei al rapporto di favore. Viceversa la
cambiale di favore pu essere opposta come eccezione personale al favorito e la prova dellesistenza
della cambiale di favore a carico di chi lha eccepita. Il favorente inoltre ha diritto alla ripetizione di
tutte le somme che stato costretto a pagare e pu usufruire dellazione cambiaria se il favorito figura
come obbligato cambiario nei suoi confronti.
169. La circolazione della cambiale. La girata.- Sappiamo che uno dei modi di trasferimento della
cambiale la girata, ma se il traente o lemittente hanno apposto la clausola non allordine allora la
cambiale si pu trasferire solo con latto di cessione ossia compiendo il trasferimento e notificandolo
al debitore. Se invece la clausola non allordine realizzata da uno dei giranti, essa non incide sulla
circolazione della cambiale, ma sulla funzione di garanzia che propria della girata poich il girante
rimane responsabile in via di regresso solo nei confronti del suo giratario eno anche dei giratari
successivi. La girata deve essere scritta sul titolo o sullallungamentoe devessere sottoscritta dal
girante. La girata pu essere scritta sul retro o sul retto della cambiale, mentre quella in bianco va
scritta solo a tergo della cambiale o sull allungamento (art 17 c. 2). La girata deve essere
incondizionata e se apposta una condizione questa si d per non apposta ossia vitiatur sed non vitiat,
viceversa la girata parziale nulla. Il credito cambiario pu essere trasferito anche senza girata e
dunque con il trasferimento mortis causa o con la cessione ed in tali casi il cessionario o lerede non
accettano un credito cartolare letterale e autonomo ma subentrano direttamente nella stessa posizione
del cedente o al defunto e i debitori possono a loro fare valere tutte le eccezioni che si potevano
opporre al defunto. Tali medesimi effetti della cessione ordinaria (opposizione delle stesse eccezioni
che si potevano opporre al girante dato che non si applicano i principi di letteralit ed autonomia) si
possono avere con le girate anomale che si hanno quando: a) nellipotesi di girata per procura dato
che il giratario un rappresentante del girante, b) nellipotesi di girata tardiva cio dopo il protesto
per mancato pagamento o dopo trascorso il termine utile per levare il protesto, c) nell ipotesi di
exceptio doli cio quando il giratario abbia deciso di acquistare il debito con lintenzione di privare il
debitore cambiario delle sue eccezioni che poteva opporre al girante.
La girata adempie oltre alla funzione di trasferimento anche a quella di garanzia, in quanto fa sorgere
una obbligazione cambiaria di regresso del girante che diventa responsabile dellaccettazione e del
pagamento verso il giratario e verso tutti i successivi giratari. Se il girante vuole evitare di diventare
obbligato di regresso pu farlo apponendo la clausola senza garanzia o altra equivalente; se vuole
diventare obbligato solo verso il proprio giratario e non anche i successivi apponendo la clausola non
allordine. Anche nella tardiva non c responsabilit del cedente se non dellesistenza del credito.
170. La cambiale ipotecaria.- Con la girata della cambiale oltre ai diritti di credito sono trasferiti
diritti accessori di pegno (tratte documentate) o di ipoteca (cambiale ipotecaria). La cambiale
ipotecaria illustrata dall art 2831 e per essere costituita lipoteca deve essere iscritta nei registri
immobiliari a favore dellattuale possessore della cambiale e deve essere annotata sulla cambiale a cura
del conservatore (2839). La cambiale poi pu essere trasferita normalmente a chiunque senza che si
debbano annotare i successivi trapassi nel registro immobiliare. Per la cancellazione dellipoteca
occorre presentare al conservatore un atto (autentico) di consenso alla cancellazione da parte del
creditore iscritto nei registri immobiliari, inoltre occorrer presentare il titolo cambiario che sar
restituito dopo la cancellazione(2887). Il consenso alla cancellazione viene presentato norma dopo che
il cancellatore vi ha eseguito lannotazione della cancellazione. Se avviene prima del pagamento non si
potr attivare lazione di regresso nei confronti dei giranti anteriori alla cancellazione.
171. La cessione della provvista.- Il trasferimento della cambiale non comportano anche la cessione
del credito del rapporto di provvista tra traente e trattario (questo diventa obbligato con laccettazione).
Ma questultimo possibile trasferirlo sempre con linserimento di una clausola di cessione del credito
extracartolare derivante dal rapporto di provvista. Vi sono per dei limiti:
a) tale clausola pu essere apposta dal traente solo nelle cambiali tratte e non accettabili o cmq se
accettabili non accettate;
b) la cessione vale nei limiti del credito di provvista che abbia origine da un rapporto di fornitura merci
fatta dal traente al trattario;
c) la cessione pu essere effettuata dal traente solo a favore di una banca o di un banchiere, essa per
giova anche ai successivi portatori del titolo anche se non con tale qualifica;
d) la clausola di cessione deve essere inserita nel contesto del titolo, e a pena di nullit deve contenere
data e numero di fattura relativi alla fornitura;
e)la cessione per essere efficace anche nei confronti dei terzi e del debitore ceduto deve essere la
notificata al debitore, anche per mezzo di raccomandata che deve contenere le indicazioni principali
per la cambiale; alla notifica equiparata la presentazione della cambiale al trattario risultante dal
protesto per mancata accettazione. Dopo la notifica il credito di provvista si trasferisce con la consegna
e la girata della cambiale: di conseguenza il trattario non liberato se paga a persone diversa dal
portatore della tratta. Poich per il credito ceduto lo stesso del cedente derivante dal rapporto di
provvista il trattario ceduto pu opporre al cessionario tutte le eccezioni desumibili da quel rapporto.
172. Scadenza e pagamento.- Alla scadenza il pagamento della somma cambiaria deve essere chiesto
al trattario nella cambiale tratta e allemittente nella cambiale propria. Il pagamento deve essere
richiesto nel giorno di scadenza e se questo festivo sino ai due giorni lavorativi successivi (pena la
perdita di tutte le azioni contro gli obbligati di regresso). Ai giorni festivi sono stati equiparati i giorni
feriali non lavorativi e quelli di chiusura degli esercizi bancari quando la cambiale devessere pagata
in uno di detti luoghi. Se si tratta di scadenza a vista la cambiale deve essere presentata al pagamento
entro una anno dalla data di emissione: il traente pu allungare o abbreviare il periodo, i giranti
possono solo abbreviarlo (39 L camb). Se si lascia trascorre senza richiedere il pagamento il termine
abbreviato dal traente , si perde l azione cambiaria contro tutti gli obbligati di regresso, se si lascia
trascorrere il termine abbreviato da un girante, si perde solo lazione di regresso contro quel girante.
Quanto al luogo la cambiale deve essere presentata allindirizzo indicato nella cambiale stessa, e se
non indicato si utilizza la casa di uno dei seguenti soggetti: a) del trattario, nella cambiale tratta, b)dell
emittente nel pagher, c) del domiciliatario nella cambiale domiciliata.
Legittimato a richiedere il pagamento il portatore legittimo e se allordine colui che risulta da una
serie continua di girate (le girate cancellate si hanno per non iscritte). Il debitore estingue il proprio
debito pagandolo al portatore legittimo, ma lestinzione non avviene se il debitore sapeva o aveva le
prove o le ignorava per colpa grave che il portatore non era il titolare legittimo (si ricordi che il
debitore non deve verificare lautenticit delle firme per se non conosce il portatore pu domandare i
documenti per identificarlo).. Il debitore che paga potr richiedere in qualsiasi momento la quietanza
cambiaria in modo da dimostrare il pagamento altrimenti se la cambiale fosse sottratta e girata a
qualcuno in buona fede dovr pagare unaltra volta. Il portatore non pu rifiutare il pagamento parziale
altrimenti non potr esercita lazione di regresso per quella somma che il debitore voleva pagare. In
caso di pagamento parziale non si pu chiedere il titolo quietanzato ma si pu menzionare nel titolo il
pagamento parziale stesso e avere una ricevuta. Il debitore potr pagare anche anticipatamente (il
portatore pu anche rifiutare il pagamento anticipato ad es. per gli interessi) con il rischio per che se il
portatore non era effettivamente quello legittimo e il vero titolare avrebbe potuto far valere i suoi diritti
se non fosse stato anticipato il pagamento dovr pagare una seconda volta. Mora del creditore: Se la
cambiale non viene presentata per il pagamento nel termine stabilito, qualsiasi debitore cambiario potr
presentare la somma presso l autorit competente (Banca dItalia) a spese, rischio e pericolo del
debitore cambiario(48 L cambiaria).
173. Le azioni cambiarie: azione diretta e azione di regresso.- Se alla presentazione della cambiale
il pagamento viene rifiutato dal trattario o dall emittente, il portatore legittimo lo potr pretendere da
tutti gli obbligati cambiari.
Si pu agire indifferentemente contro uno qualsiasi degli obbligati:
1)Azione cambiaria diretta: per agire contro gli obbligati diretti basta provare solo il rifiuto in
qualunque modo. Si pu agire contro qualsiasi obbligato cambiario: se a pagare un avallante allora
potr agire contro lavallato che lo precede, se ad agire un coavallante (qualora lavallo stato
realizzato da pi persone) non potr agire contro gli altri coavallanti poich con essi si ritrova nella
stessa posizione, ad egli tocca solo lazione ordinaria di regresso che, in virt dell art. 1299 il debitore
in solido che ha pagato lintero debito pu ripetere dai condebitori solo una parte per ciascuno di essi.
2) Azione cambiaria di regresso: il portatore legittimo pu anche preferire dagire contro gli obbligati
di regresso. Il traente risponde sempre per il pagamento poich non pu esonerarsi da tale
responsabilit; sono obbligati di regresso tutti i giranti che non hanno inserito la clausola senza
garanzia; i giranti che hanno inserito la clausola non allordine sono obbligati solo verso il loro
giratario e non per quelli successivi. Il portatore legittimo pu agire contemporaneamente anche contro
due o pi degli obbligati di regresso, sino al raggiungimento della somma dovuta.
174. Le condizioni per l esercizio dell azione di regresso.- Per agire contro gli obbligati di regresso
devono ricorrere le seguenti condizioni:
A) Presentazione allaccettazione: vi sono dei casi in cui per poter realizzare il regresso occorre aver
presentato la cambiale allaccettazione: 1) nelle cambiali con scadenza a certo tempo vista (un anno) e
2) in quelle in cui il traente o uno dei giranti ha prescritto che il titolo sia presentato allaccettazione
entro un determinato termine. (altrimenti se la clausola posta dal traente si perdono tutti i crediti di
regresso, se posta da un girante si perde il credito solo contro tale girante)
B) Presentazione al pagamento: necessario poi che la cambiale sia presentata al pagamento entro il
termine prescritto, tranne quando non sia stato gi elevato il protesto per mancata accettazione o
quando l emittente sia fallito.
C) Protesto: un atto redatto in forma ufficiale che constata il mancato pagamento, deve essere
predisposto da un notaio o da un pubblico ufficiale, o da un ufficiale giudiziario ed in mancanza di
costoro, dal segretario comunale. Il notaio e lufficiale giudiziario possono avvalersi di presentatori,
cio di coloro che presenteranno il titolo al debitore principale sotto la responsabilit del presidente
della corte dappello o del tribunale competente, mentre il segretario comunale potr avvalersi di un
messo comunale sotto la delibera del pretore competente. Il luogo del protesto deve essere fatto nel
luogo e nel comune in cui si richiede il pagamento e ,se non sono indicati nella casa di residenza del
trattario(o dellemittente) o del domiciliatario. Se la residenza non decifrata si potr fare in qualunque
luogo del comune di pagamento (protesta al vento). Il protesto deve essere effettuato nei due giorni
feriali posteriori alla scadenza, se la scadenza a vista entro un anno dallemissione. Il protesto deve
essere fatto con un solo atto iscritto sulla cambiale o sullallungamento, o anche su un documento
separato. Latto del protesto deve essere fatto in modo da indicare data, luogo, chi lo ha richiesto, le
ricerche fatte per ritrovare la residenza del trattario, se il titolo stato realizzato da un presentatore vi
deve essere la sottoscrizione di questultimo oltre a quella del notaio o chi per lui (il protesto fra prova
piena fino a querela di falso). Per accrescere il livello di certezza e di trasparenza il protesto deve
essere iscritto sui registri informatici posseduti nelle camere di commercio del luogo, e il protesto sar
cancellato dopo 5 anni, ma se un soggetto ha ricevuto un protesto ingiustificato, o coloro che hanno
pagato entro un anno dal protesto con interessi e spese, potr chiedere la cancellazione immediata dal
registro informatico. La cancellazione si ha anche in caso di decreto di riabilitazione emesso dal
presidente del tribunale quando trascorso un anno dal protesto su istanza del debitore se questi ha
pagato senza subire ulteriori protesti. Il protesto dopo la cancellazione si ritiene come mai avvenuto
prima, inoltre, esso non ammette equipollenti ma pu essere sostituito da una dichiarazione datata e
sottoscritta dal trattario (odallemittente) e registrata non oltre il termine prestabilito per levare il
processo. Se si omette di levare il protesto nei termini indicati si estinguono tutti i crediti di regresso,
tranne che non sia stata evidenziata la clausola senza spese o senza protesto. Se la clausola stata
apposta da un girante essa vale solo per quel girante stesso. Mediante lazione di regresso si pu
pretendere: a) la somma cambiaria con gli interessi con apposita clausola, b) gli interessi moratori,dal
giorno della scadenza a quello del pagamento, c) le spese per il protesto e le altre spese (art 55,1 L
cambiaria).
Regresso anticipato. Esso si pu avere defalcato lo sconto nelle seguenti ipotesi:
1) nella cambiale tratta, qualora il trattario abbia rifiutato laccettazione, tranne che non sia stata
apposta la clausola non accettabile dal traente,
2) in caso di rifiuto parziale dell accettazione, o se questa contiene condizioni o modifiche: in caso di
accettazione parziale si pu pretendere solo il pagamento della differenza.
3) in caso di fallimento del trattario (emittente), in tal caso non occorre il protesto ma solo la sentenza
di fallimento,
4) nel caso di fallimento del traente in una cambiale non accettabile, anche qui solo la sentenza di
fallimento,
5) in caso di cessazione dei pagamenti da parte del trattario (o dellemittente) cio quando il debitore
non in grado di saldare i propri crediti, ovvero di esecuzione infruttuosa,cio quando il creditore non
riuscito a soddisfarsi nemmeno con lesecuzione forzata dei beni. Si applica qui il principio della
decadenza dal termine per il pagamento (1186): prima di domanda il pagamento allobbligato
principale (divenuto) insolvente e poi levare il protesto ed esercitare lazione di regresso.
Obbligo dell avviso: lavviso dei rifiuti di accettazione e di pagamento che deve essere predisposto
entro i 4 giorni feriali successivi dal portatore legittimo verso il traente e il primo dei giranti che poi
dovranno corrisponderlo entro i 2 giorni feriali successivi in qualsiasi forma a coloro che sono
successivi. Lavviso se non predisposto non annulla lazione di protesto ma comporta solo dei
rimborsi spese. Lobbligato di regresso, infine,che paga la cambiale potr pretendere un rimborso da
coloro che lo precedono e se vi sono pi obbligati cambiari di pari grado e uno di essi paga la
cambiale non pu richiedere azione cambiaria contro loro e i rapporti dei coobbligati sono regolati
dalle norme di diritto comune relative alle obbligazioni solidali. (1298-1299).
175. Il processo cambiario: l esercizio delle azioni cambiarie. Le eccezioni cambiarie.- Il creditore
cambiario che voglia perseguire un determinato debitore per il mancato pagamento si trova dinanzi a
diverse possibilit:
1) procedimento ordinario di cognizione in contradditorio con il debitore: la sentenza di condanna
provvisoriamente esecutiva e consente liscrizione dellipoteca ed iniziare lesecuzione forzata.
2) di solito al procedimento n 1 si preferisce quello sommario, con lemanazione di un decreto
ingiuntivo di pagamento entro un determinato tempo, se il debitore fa opposizione sistaura un
ordinario procedimento, altrimenti diviene esecutivo e si pu iscrivere lipoteca ed iniziare il
procedimento esecutivo. (nonostante la cambiale sia gi esecutiva si preferiscono questi procedimenti
perch permettono di iscrivere ipoteca sui beni del debitore e diventare creditori privilegiati). Il
Creditore pu anche chiedere un decreto provvisoriamente esecutivo dove il termine serve solo a
presentare opposizione e non sospende il procedimento esecutivo.
3) poich la cambiale, se in regola col bollo sin dallorigine, un titolo esecutivo, il debitore pu
senzaltro iniziare una procedura esecutiva e deve notificare al debitore il precetto, cio un atto
giudiziale con cui gli si intima di pagare entro un certo tempo trascorso il quale si andr incontro al
pignoramento. Il precetto deve contenere liscrizione della cambiale e, se azione di regresso, anche del
protesto.
Eccezioni cambiarie: Il debitore contro il quale si proceduti giudizialmente pu difendersi
opponendo delle eccezioni, nel procedimento numero 1 le eccezioni si fanno valere in contraddittorio,
nel procedimento n 2 si fanno valere con opposizione al decreto ingiuntivo, nel n 3 si fanno valere
tramite opposizione allesecuzione.
Le eccezioni cartolari possono essere suddivise in: reali che sono quelle che si possono opporre a tutti,
personali solo ad alcuni, e a queste si aggiungono anche quelle oggettive, perch possono essere
opposte da tutti i debitori cambiari, e soggettive opposte solo da determinati debitori.
A)Eccezioni reali o assolute:
Eccezioni di forma: realizzati nella cambiale per la mancanza dei requisiti prescritti a pena di nullit.
Tali eccezioni oltre ad essere reali sono anche oggettive
Eccezioni fondate sulla lettera del titolo: fondate sul fatto che il portatore pretende di esercitare un
diritto diverso da quello risultante dalle clausole che emergono dal titolo. Le clausole apposte dal
traente valgono per tutti gli obbligati di regresso , mentre le clausole apposte da un girante valgono
solo per quel girante.
Eccezioni fondate sulla mancanza di condizioni, necessarie per lesercizio del diritto cambiario, (ad
es. se manca il protesto e si vuole fare azione di regresso).
Eccezioni di falsit della firma, di omonimia, di incapacit, di difetto di rappresentanza, di
violenza assoluta, tali eccezioni oltre anche se reali possono essere opposte solo da colui la cui firma
falsa o che ha subito violenza fisica, dallincapace o dal pseudo-rappresentato (dunque sono anche
soggettive).
B)Eccezioni personali o relative:
Eccezioni derivanti dai vizi della volont (dolo, errore e violenza morale)
Eccezioni di abusivo riempimento o di riempimento tardivo di cambiale in bianco, tali eccezioni
possono essere opposte solo a coloro che erano in mala fede o colpa grave; e non possono essere
opposte a coloro che hanno acquistato in buona fede la cambiale gi riempita.
Eccezioni desunte dai rapporti personali fra il creditore che pretende il pagamento e il debitore dal
quale si pretende. Qui assume massima importanza il rapporto sottostante che se in occasione della
trasmissione o dellemissione non viene novato il debitore cambiario potr rifiutare il pagamento al
creditore eccependone gli eventuali motivi dinefficacio o dinvalidit.
Tra detti rapporti personali rientrano anche le convenzioni tra un debitore e un creditore che non
risultano dalla cambiale. In queste ipotesi non possono essere coinvolti altri creditori che stanno al di
fuori del rapporto stesso dato che il credito cartolare letterale ed autonomo. A ci si deroga
nellipotesi in cui il giratario ha acquistato il diritto di credito con lintenzione (non semplice
conoscenza) di arrecare danno al debitore impedendo di opporre eccezioni personali al girante
(exceptio doli), allora il debitore pu rifiutarsi di pagare ma spetta a lui lonere della prova che
facilitata anche per l utilizzo di talune presunzioni.
Eccezioni di mancanza di legittimazione o di titolarit cio il pagamento pu essere negato a chi
non portatore legittimo (non c una serie continua di girate) o a chi lo ma non il reale creditore (e
il debitore ne abbia la prova).
Talvolta si pu anche attuare la sospensione dellesecuzione forzata che pu essere concessa dal
giudice quando concorrono gravi ragioni, con la possibilit di imporre una cauzione al debitore.
176. Lazione causale derivante dal rapporto fondamentale. La novazione.- Il rapporto legato ad
un negozio giuridico che da vita allemissione della cambiale o della girata viene detto rapporto
fondamentale. Con il pagamento della cambiale si estinguono tanto il credito cambiario che quello
fondamentale. Ci fondamentale perch da la possibilit al titolare di esercitare lazione causale
anche quando quella cambiaria in prescrizione. Per esercitare lazione causale occorre: a)che sia
accertata tramite il protesto la mancanza di accettazione o di pagamento (il protesto no occorre quando
lazione causale viene esercitata contro lemittente o contro il primo prenditorei quali non hanno azioni
di regresso e quindi non hanno pregiudizio dalla mancanza del protesto) , b) che il debitore offra al
creditore la restituzione della cambiale, depositandola presso la cancelleria del giudice (eliminando il
rischio di un secondo pagamento; ci non occorre quando non sussiste tale rischio perch accertata
limpossibilita di unaltrui azione cambiaria), c) che il creditore abbia compiuto tutti gli atti necessari
per la conservazione delle azioni di regresso contro tutti gli altri debitori cambiari. Linosservanza di
tali condizioni pu essere eccepita dal debitore, ma non segnalata dufficio dal giudice.
Novazione: se le parti hanno specificato espressamente di voler realizzare la novazione del rapporto
fondamentale, con estinzione quindi di detto rapporto e permanenza del solo rapporto cambiario, non si
potr esercitare lazione causale.
177. L azione di arricchimento.- E possibile che il creditore cambiario abbia perduto lazione
cambiaria contro tutti gli obbligati cambiari o che egli non abbia lazione causale contro nessuno,
ovvero che la mancanza iniziale della azione causale e la perdita di quella cambiaria abbiano
determinato un arricchimento degli altri obbligati, ad es. il traente ha rilasciato una cambiale per il
prezzo di una compravendita al girante A, che lha girata a B che ha compiuto una cessione pro soluto
a C, ci non ha determinato alcuna ricchezza ne per A ne per B ma ha determinato larricchimento del
traente qualora abbia avuto la merce da A ma non ha fornito alcuna provvista al trattario. In tali casi si
parla di azione di arricchimento, con cui il portatore legittimo potr pretendere dallarricchito la
somma di cui si ingiustamente appropriato. Questa unazione extracambiaria, quindi pu esercitarsi
anche se non in regola col bollo, e ha carattere sussidiario.
178. L azione di ammortamento.- Tale istituto regolato dalla L cambiaria (art 89-93) e ne pu fare
ricorso il portatore legittimo della cambiale, in caso di smarrimento, sottrazione o distruzione del
titolo.
179. La prescrizione.- La legge stabilisce i seguenti termini per le diverse azioni cambiarie:
1) i crediti cambiari contro gli obbligati diretti(accettante emittente e loro avallanti) si prescrivono
entro tre anni dalla scadenza.
2)il credito del portatore contro lobbligato di regresso (traenti giranti e loro avallanti), si prescrive in
un anno dal giorno del protesto levato in tempo utile, o dal giorno della scadenza se vi la clausola
senza spese.
3) i crediti dei giranti contro gli obbligati di regresso si prescrivono in sei mesi dal giorno in cui il
girante ha pagato la cambiale, o dal giorno in cui lazione di regresso stata proposta contro di lui.
4) l azione di arricchimento si prescrive in un anno dal giorno della perdita del credito cambiario.
Particolarit della prescrizione cambiaria che gli atti interruttivi della prescrizione non la
interrompono verso gli altri, mentre negli atti di diritto comune nelle obbligazioni solidali l
interruzione di uno coinvolge anche gli altri.
La prescrizione dellazione causale decorre dal giorno in cui si avuto il rifiuto dellaccettazione,
ovvero dalla scadenza della cambiale, e cio dal giorno a partire dal quale esercitabile lazione
causale
180. Concetto e fusione dell assegno bancario.- Molti pagamenti vengono realizzati tramite
lassegno bancario, e dunque per mezzo delle banche, in virt della legge che limita la possibilit di
pagare in contanti una somma superiore a 5000 per limitare il riciclaggio di danaro sporco.
Lassegno viene rilasciato in base ad un contratto che la banca fa detto convenzione dassegno, che
autorizza la banca a pagare una somma al legittimo portatore del titolo. Il cliente autorizzato ad
emettere assegni sino ad un determinato ammontare che di solito combacia con la somma che il cliente
ha disponibile presso la banca (provvista). Gli assegni bancari sono predisposti su moduli stampati il
cosiddetto libretto dassegni, che fornito dalla stessa banca.
Lassegno dunque un titolo di credito mediante il quale il traente ordina al banchiere di pagare a vista
una determinata somma, potrebbe pertanto essere simile alla cambiale, ma emergono determinate
differenze: a) lassegno ha una scadenza sempre a vista, b) perch il trattario deve essere sempre un
banchiere, c) il banchiere non diventa obbligato cartolare nei confronti del portatore, egli obbligato
extracartolare a pagare la somma soltanto nei confronti del traente, e fino al limite della provvista. Se
il banchiere rifiuta il pagamento al portatore questi non ha azione contro di lui ma pu solo agire in via
di regresso contro il traente o contro i giranti
Lassegno dunque adempie ad una funzione di pagamento la cambiale ad una di credito. La
disciplina per lassegno stata modificata in seguito alla L ass. r.d. n. 1736/33, emanata in seguito alle
convenzioni internazionali di Ginevra.
181. La disciplina dell assegno bancario.- La maggior parte della disciplina dellassegno bancario
coincide con quella della cambiale con alcune varianti, che derivano dalle diverse funzioni dei titoli:
1) Requisiti: a) invece di cambiale l assegno deve contenere nel titolo la denominazione di assegno a
pena della nullit o anche la denominazione francese di chque, se lassegno redatto in lingua diversa
la denominazione deve essere espressa nella stessa lingua.(art 1 L ass)
b) non necessaria la scadenza perch questa sempre a vista,
c) il trattario deve essere sempre un banchiere, occorre per la sua regolarit che la banca ne abbia
autorizzato l emissione e che il traente abbia dei fondi disponibili ossia la provvista, se mancano
lautorizzazione o i fondi (a vuoto) il traente a realizzare unobbligazione cartolare e lassegno
valido,
d) lassegno pu essere emesso tramite rappresentante, ed a differenza della cambiale il
rappresentante generale, salvo clausola contraria, pu emettere e girare assegni bancari in nome del
traente, anche se questo non un imprenditore commerciale. Lassegno pu essere tratto anche per
conto di un terzo, titolare della provvista nella banca ma occorre per la validit lautorizzazione del
titolare.
e) se manca il luogo del pagamento, si considera tale il luogo indicato accanto al nome del banchiere
trattario, in mancanza di ci si considera il luogo di emissione dellassegno, o il luogo di stabilimento
del trattario.
f) traente e trattario devono essere persone diverse, perch lassegno non pu essere tratto dallo stesso
traente, salvo che sia tratto da diversi stabilimenti dello stesso traente.
g) la data di emissione deve essere apposta sul titolo e deve essere vera a pena dinvalidit, se non c
data lo si considera invalido, se la data c ed falsa valido. Se lassegno stato post- datato (cio
stata apposta una data posteriore rispetto a quella della reale emissione) il portatore pu chiederne
sempre il pagamento a vista anche prima.
h) qualsiasi promessa dinteressi inserita nellassegno bancario si assume come non scritta,
i) invalido lassegno emesso in bianco ossia senza la presenza di taluni dei suoi elementi
fondamentali: denominazione di assegno o cheque, ordine di pagare una somma in danaro, nome del
trattario, data di emissione, luogo di emissione e di pagamento. Non in bianco lassegno emesso
senza il nome del prenditore: tale mancanza vale solo per la circolazione ed assume la denominazione
di assegno bancario al portatore.
2)Legge di circolazione: lassegno pu essere allordine o al portatore se per vi la clausola non
allordine allora si pu trasferire solo con la cessione ordinaria. Se non detto nulla allora esso pu
essere solo allordine, perch sia al portatore quando indicato il nome del prenditore deve essere
indicata la clausola o al portatore, e non pu essere tale quando tratto da diversi stabilimenti dallo
stesso traente, tra laltro per limitare la circolazione di danaro sporco non possono essere emessi
assegni superiori a 2500 , in tali casi deve essere apposta la clausola non trasferibile e il nome del
prenditore, pena sanzioni pecuniarie.
Girata: essa come nella cambiale ha la funzione di trasferimento del diritto cartolare e di garanzia,
la girata pu essere apposta anche in un assegno emesso al portatore ma in tal caso ha la sola funzione
di garanzia cio il girante diventa responsabile secondo le norme del regresso. Nellassegno non
prevista una girata secondo valuta in garanzia, e non si pu costituire validamente un diritto di pegno
sul credito cartolare. La girata al trattario vale come quietanza, e il trattario non pu girare
ulteriormente un assegno, salvo che egli abbia diversi stabilimenti e la girata sia fatta ad uno
stabilimento diverso da quello sul quale lassegno tratto.
3)Accettazione: lassegno non pu essere accettato e dunque qualsiasi forma di accettazione si d per
non scritta. Ogni menzione di certificazione, conferma e visto, scritta sul titolo e firmata dal trattario,
ha solo leffetto di accertare lesistenza dei fondi (e bloccarli) ed impedirne il ritiro da parte del traente
prima della scadenza del termie di presentazione dellassegno. La funzione pratica del visto dunque
quella di consentire nel periodo tra lemissione e la scadenza unagevole negoziazione dellassegno di
cui stata assicurata dalla banca copertura.
4)Presentazione al pagamento: la sola forma di scadenza dellassegno quella a vista, dunque
lassegno pu essere presentato al banchiere per il pagamento subito dopo lemissione.
Termine di presentazione: lassegno deve essere presentato al pagamento entro un termine finale che
decorre dalla data di emissione, ed di 8 giorni se il comune di emissione e quello di pagamento
coincidono e di 15 se invece differiscono (art 32). Se si lascia trascorrere tale termine senza richiedere
il pagamento allora, si avranno varie conseguenza: a) si estingue lobbligazione di regresso dei giranti,
b) se il traente da al trattario lordine di non pagare lassegno, il trattario deve eseguirlo, c) il traente
pu ritirare i fondi quandanche l assegno sia stato vistato dal trattario, d) anche se lassegno scoperto
il traente non soggetto a sanzioni amministrative.
Pagamento: il banchiere trattario non tenuto al pagamento dellassegno nei confronti del portatore
legittimo ma solo verso il traente in forza e secondo il contenuto della convenzione dellassegno. Se
avviene il pagamento , si estingue ogni obbligo di regresso da parte del traente e dei giranti, e si
estingue anche lobbligazione extracartolare, a condizione che lassegno sia fatto al portatore legittimo
dellassegno e senza colpa o dolo grave del trattario. Il pagamento pu essere opposto al trattario al
traente o ai suoi eredi anche se avviene dopo che il traente divenuto incpaca o morto. Il pagamento
pu essere opposto al traente anche dopo che egli abbia revocato lordine di pagamento, purch il
pagamento stesso avvenga non oltre il termine di presentazione.
Falsificazione della firma del traente: sono incerte le conseguenze per la falsificazione della firma e
si distinguono due ipotesi fondamentali: o la firma stata falsificata per colpa del traente, es. per la
negligenza nella custodia del libretto, o per colpa della banca che non ha eseguito la comparazione tra
la firma sullassegno e quella depositata sul contratto (specimen).
Nel primo caso la resp. Ricade sul traente nel secondo sulla banca, della quale la colpa presunta e
questa pu discolparsi dimostrando di non essere stata in grado di riscontrare la falsit nonostante luso
della diligenza dellaccorto banchiere. Se vi concorso di colpa vi sar anche concorso di
responsabilit, mentre pi importante la controversia per la mancanza di colpa da parte di entrambi:
c chi assume la responsabilit del trattario perch rischio professionale del banchiere, e chi invece
determina che la responsabilit del traente trattandosi di un rapporto di mandato, e che quindi debba
assumersi le colpe. Spesso nelle convenzioni di assegni contenuta la clausola per cui il trattario pu
sempre opporre al traente il pagamento degli assegni falsificati, ci non vale se il pagamento
avvenuto per dolo o colpa del trattario. Quando responsabile la banca pu ripetere la somma pagata,
dubbio se possa esercitare lazione di ripetizione contro il possessore in buona fede.
Alterazione dellammontare dellassegno: in tale ipotesi occorre dimostrare che lalterazione fosse
realmente riconoscibile (onere della prova al traente) con lordinaria diligenza professionale, ed in tal
caso la banca deve risarcire leccedenza. Se la banca rifiuta il pagamento allora opera la disciplina
dellalterazione del testo della cambiale, cio ciascun obbligato cartolare risponde dei limiti
dellimporto originario dellassegno, salvo che il creditore dimostri che la sottoscrizione sia successiva
allalterazione.
Controverso il valore del benestare telefonico, ossia quando ci si presenti per il pagamento
dellassegno in una banca diversa da quella trattaria e dunque, la prima banca chieder alla seconda la
conferma dellesistenza della provvista. Secondo la giurisprudenza della cassazione occorre distinguere
se la banca trattaria abbia: a) fornito solo informazioni sullesistenza della provvista, in tale caso
responsabile solo se ha dato informazioni errate, b)assunto limpegno di bloccare i fondi, in tal caso
responsabile solo se ha permesso al traente di disporre altrimenti della provvista; c) dato mandato
extracartolare di pagare lassegno, in tal caso responsabile secondo le norme del mandato. Stabilire
su quale di queste ipotesi si ricada compito del giudice.
Rifiuto del pagamento: se la banca trattaria rifiuta il pagamento al portatore dellassegno, questi pu
rivolgersi in via di regresso contro il traente, i giranti e i loro avallanti. Ci pu avvenire solo se stato
presentato entro il termine prescritto e il mancato pagamento risulti da un protesto o mediante
dichiarazione del trattario scritta sullassegno e registrata, o mediante dichiarazione di una stanza di
compensazione alla quale lassegno stato presentato in tempo utile (art 45 L ass) : il protesto o la
dichiarazione equivalente devono farsi entro il termine di presentazione ovvero entro il primo giorno
feriale utile. Per esercitare lazione contro il traente, non c bisogno n del rispetto del termine di
pagamento, n di protesto, per se dopo il decorso del termine di presentazione la somma sia venuta a
mancare per fatto del trattario allora il portatore perde azione di regresso contro il traente. Per le
eccezioni valido lo stesso regime della cambiale, cos anche lassegno titolo esecutivo.
5)Assegno emesso senza autorizzazione o senza copertura: se lassegno stato emesso senza
lautorizzazione della banca o senza che vi sia un idonea copertura da parte della provvista si ricade in
sanzioni amministrative, ma nella seconda ipotesi tali sanzioni non si applicano se entro 60 giorni dalla
scadenza del termine di presentazione il traente effettui il pagamento comprensivo degli interessi legali
di una penale del 10% e delle eventuali spese . Se non avviene il pagamento tardivo allora a carico
dellemittente opera anche linterdizione dallemissione di assegni per un periodo che va dai 2 ai 5
anni. Ci opera se lassegno di una somma superiore a 5 milioni di lire. Questa una sanzione
accessoria che deve essere decisa dal prefetto del luogo ed inoltre al momento del rilascio del carnet il
richiedente deve dichiarare di non essere un interdetto. Se linterdetto emette lo stesso assegni allora
viene punito con azioni penali. Nelle ipotesi pi gravi sono associate anche delle sanzioni accessorie
che ne dichiarino linterdizione dallesercizio di unattivit professionale o imprenditoriale od anche
lincapacit di stipulare contratti con la pubblica amministrazione.
Iscrizione nella centrale dellallarme interbancaria (Cai): a seguito del mancato pagamento (anche
tardivo) dellassegno emesso senza autorizzazione o senza provvista la banca trattaria deve scrivere il
nome del traente nellarchivio informatizzato degli assegni bancari e postali e delle carte di pagamento
istituito presso la Banca d Italia. Liscrizione in tale registro comporta la revoca di ogni autorizzazione
ad emettere assegni bancari o postali e la realizzazione del divieto per ogni banca o ufficio postale di
stipulare nuove convenzioni di assegno col traente e di pagare gli assegni per la durata di 6 mesi. (art 9
L 386/1990). In caso di emissione di un assegno scoperto la banca entro 10 giorni deve comunicare al
traente che se non copre limporto sar iscritto nel registro, altrimenti la banca stessa dovr coprire gli
assegni sino ad un importo di 10000 , tale obbligo di pagamento grava sempre sulla banca trattaria
qualora questa abbia ritardato liscrizione nel registro Cai.
6) Ammortamento: la procedura analoga a quella prevista per la cambiale. Essa si applica sia
allassegno allordine che allassegno al portatore.
7) Prescrizione: lazione di regresso del portatore contro il traente, i giranti e gli altri obbligati si
prescrive in 6 mesi dal termine di presentazione, l azione di regresso da parte di chi ha pagato
lassegno contro chi lo precede nellordine cambiario si prescrive in 6 mesi dal giorno di pagamento
dellassegno ovvero dal giorno in cui lazione di regresso stata promossa contro di lui, lazione di
arricchimento si prescrive in un anno dal giorno della perdita dellazione cartolare (art 75 L ass) .
183. Lassegno vade- mecum (a copertura garantita).. La carta assegni.- Altro pericolo per il
portatore che il traente non abbia presso la banca i fondi necessari, si parla dunque di assegno
scoperto o a vuoto o a mancanza di sprovvista.
1)Assegni a copertura garantita.(vade mecum) Sono quei tipi di assegni che garantiscono al
prenditore lesistenza dei fondi, difatti nella carta filigranata dellassegno espressa la copertura
massima per cui lassegno pu essere emesso. La banca rilascia al cliente moduli per un importo che
non superino i fondi che il cliente ha disponibili presso di lui, la disposizione di tali fondi avviene solo
dopo che il banchiere ha pagato tutti gli assegni o solo dopo che siano stati restituiti i moduli degli
assegni non emessi. Secondo molti tali assegni hanno valore analogo agli assegni quando sono
sottoposti al visto o alla certificazione del banchiere trattario; c anche chi ritiene che con lassegno
vade mecum per il banchiere sistauri lobbligo di diritto comune di pagare lassegno al portatore
legittimo.
2) Carta assegni. Si tratta dellemissione di una carta rilasciata dal banchiere trattario al cliente che
nella faccia anteriore la sottoscrive indicando il numero della carta, il numero del conto corrente, il
nome del titolare dle conto e dela carta e lindicazione dellimporto massimo per cui ciascun assegno
pu essere emesso. Nella faccia posteriore stampato un profilo in cui il banchiere assicura la buona
riuscita dellassegno purch il prenditore faccia firmare lassegno al traente in sua presenza e accerti la
corrispondenza della firma e del numero di conto apposti sullassegno con quelli sulla carta, trascriva il
numero della carta sul retro dellassegno e lo presenti per il pagamento al banchiere trattario entro il
termine indicato sulla carta-assegni. Si pensa che anche qui il banchiere trattario assuma l obbligo
extra- cartolare del pagamento anche quando non supportato da una determinata provvista.
184. L assegno turistico (travells check).- E regolato dallart 44 della L. ass. a tenore del quale
lassegno turistico pu subordinare il pagamento allesistenza sul titolo nel momento della
presentazione di un a doppia firma conforme del prenditore. Poich vi tale doppia firma sono ridotti
i pericoli del furto e dello smarrimento. Poich il ladro dovrebbe realizzare un firma identica a quella
dellemissione per poter incassare la somma. Di solito, traente un banchiere che dietro versamento
della provvista trae gli assegni ad una banca estera che pagher lassegno al prenditore. Se manca
lautenticit di tale firma sia chi abbia acquistato il credito sia il trattario che lo abbia soddisfatto senza
controllare lautnticit apparente della girata sono in colpa grave: perci lacquirente non diventa
titolare del credito a in caso di ammortamento soccomberebbe, e il debitore non liberato dalla sua
obbligazione ed tenuto a pagare una seconda volta. Nella prassi lassegno turistico ha assunto anche
una forma diversa. Difatti, il viaggiatore che richiede tali moduli ne versa limporto corrispondente e
sottoscrive in un apposito spazio detti moduli, nei quali di solito il nome del prenditore non viene
indicato, e quindi lassegno si considera al portatore e pu essere riscosso dopo che su di esso stata
apposta una seconda firma conforme.
185. Lassegno circolare.- lassegno circolare quella specifica forma di pagamento che si modella
sul pagher bancario piuttosto che sulla cambiale tratta. Esso emesso direttamente dalla banca su
richiesta del cliente che versa contestualmente limporto o lo addebita sul proprio conto - che ne
assume la veste di debitore principale, obbligandosi a pagarlo a vista al portatore presso tutti i recapiti
disposti nel titolo. Esso deve essere emesso obbligatoriamente allordine e pu anche essere emesso
sbarrato, da accreditare, non trasferibile o turistico. La banca deve ottenere lautorizzazione della
Banca dItalia, ed tenuta a costituire presso la stessa banca una cauzione a cui data prelazione
soprattutto ai portatori degli assegni. Poich gli assegni circolari sono emessi solo dalle banche la loro
trasmissione abbia tra le parti effetti solutori, quindi salvo diversa volont si ha una cessione pro soluto
e non pro solvendo.Tale assegno deve contenere la denominazione di assegno circolare nel titolo, la
promessa di pagamento a vista di una determinata somma, lindicazione del prenditore, della data e del
luogo in ci il titolo emesso, la sottoscrizione dellistituto emittente. Se manca anche uno di tali
elementi il titolo non vale come assegno circolare. Quando l importo superire a 2500 ha bisogno
della clausola non trasferibile. Il possessore decade dallazione di regresso contro i giranti se non
presenta il titolo per il pagamento entro 30 giorni dallemissione. Lazione contro il banchiere
emittente si prescrive entro 3 anni dallemissione. La girata a favore dello stesso emittente estingue
lassegno.
186. Il vaglia cambiario. L assegno bancario libero e piazzato.- come per lassegno circolare le
somme indicate nel vaglia (titolo di credito allordine) devono essere versate dal richiedente alla stessa
banca che poi li pagher al portatore legittimo. Il vaglia cambiario pu essere emesso da parte della
Banca d Italia, dal Banco di Sicilia e da quello di Napoli e segue la stessa legislazione valida per la
cambiale propria ad eccezione: dellavallo, della domiciliazione, della promessa d interessi ecc..
Anche il vaglia cambiario pu essere emesso o girato apponendovi la clausola non trasferibile. Il
debitore cartolare un banchiere di sicura solvibilit perci il titolo di solito accettato in sostituzione
della moneta.
Assegno bancario libero e piazzato: Titoli allordine per la banca dItalia (trattaria) emessi da
corrispondenti autorizzati (treanti) sono anche lassegno bancario libero che pu essere pagato a vista
presso qualsiasi filiale della Banca dItalia, e lassegno piazzato presso solo una filiale della stessa
Banca dItalia. Assegni simili sono emessi anche dal Banco di Sicilia e dal Banco di Napoli.
187. Lassegno circolare dellIstituto centrale delle banche popolari.- quando le banche popolari
aderiscono ad un istituto centrale, questo pu essere autorizzato dalla Banca dItalia ad emettere
assegni circolari da cui risulta che esso pagher a vista la somma indicata nel titolo. Lemissione degli
assegni in mano a delle banche dette banche emittenti che assumono la posizione di banche aderenti
ed assumono delle prestazioni come rappresentanti dell istituto stesso. Lestinzione degli assegni
avviene con il pagamento o dello stesso istituto o da una qualsiasi banca ad esso aderente (in questo
secondo caso si ha quasi una forma di stanza di compensazione).
188. La fede di credito.- Tale titolo (allordine e pagabile a vista) particolare pu essere emesso o dal
Banco di Napoli o da quello di Sicilia e pu essere detto anche polizzino. La denominazione deve
essere scritta nel titolo, inoltre deve essere inserita la promessa di pagare una somma determinata,
lindicazione del prenditore, lindicazione della data e del luogo di emissione e la sottoscrizione della
banca emittente (art 106 L ass)
Pu essere indicata la causale (es. sto pagando per una compravendita) del titolo e cos si trasferisce
anche il credito cartolare, e pu essere aggiunta una condizione cos che se non si verifica detta
condizione il Banco non potr pagare la somma. Quando la girata contiene la causale o la condizione,
lintera girata deve essere scritta a mano e sottoscritta dal girante (art 110 L ass), in caso vi la
condizione la firma deve essere autenticata dal notaio.
PARTE TERZA
I CONTRATTI COMMERCIALI
Premessa
189. La protezione dei consumatori. Le clausole abusive.- Spesso gli imprenditori commerciali di
grandi dimensioni, e le associazioni di imprenditori commerciali, predispongono le condizioni generali
dei contratti che gli stessi imprenditori sono soliti stipulare con i terzi, per ottenere il vantaggio di
economia e rapidit nella contrattazione. In particolare, i contratti in serie predisposti dagli
imprenditori commerciali assumono la figura di contratti standard, a cui i terzi contraenti si limitano
a prestare adesione. Tali contratti sono disciplinati dallart. 1341 c.c. in forza del quale: a) le
condizioni generali di contratto predisposte da uno dei contraenti sono efficaci nei confronti dellaltro,
se al momento della conclusione del contratto questi le ha conosciute o avrebbe dovuto conoscerle con
lordinaria diligenza; b) ed inoltre, alcune clausole particolarmente gravose per il terzo contraente non
hanno valore se non sono specificamente approvate per iscritto dallo stesso contraente; e precisamente
tali clausole sono dette vessatorie, in quanto sanciscono a carico del terzo decadenze, limitazioni alla
facolt di opporre eccezioni, restrizioni alla libert contrattuale nei rapporti coi terzi, tacita proroga o
rinnovazione del contratto, ecc . Si tratt per di pure formalit dato che se limprenditore fa
sottoscrivere il contratto standard e fa approvare specificatamente per iscritto le clausole vessatorie,
tutte le clausole acquistano efficacia anche se sono particolarmente gravose. NellUE il problema
affrontato meglio in quanto si incide sulla sostanza piuttosto che sulla forma. La disciplina europea
tutela in particolare i consumatori e gli utenti cio le persone fisiche che agendo per scopi estranei
alla loro attivit professionale acquistano beni o servizi dagli imprenditori commerciali. In tale
prospettiva nel nostro ordinamento stato adottato il codice del consumo (d.lgs. 206/2005) il quale
prevede disposizioni generali quali quelle che attribuiscono alla associazioni dei consumatori la
legittimazione ad agire in giudizio a tutela degli interessi collettivi dei propri iscritti; o che consentono
a costoro di esercitare anche individualmente unazione giudiziale. Disciplina particolare quella delle
clausole abusive predisposte unilateralmente dagli imprenditori, disciplina che si applica a tutti i
contratti tra professionisti e consumatori che hanno per oggetto la cessione di beni o la prestazione di
servizi, considerando abusive le clausole vessatorie che malgrado la buona fede determinano a
carico del consumatore un significativo squilibrio dei diritti e degli obblighi derivanti dal
contratto. Per tali clausole disposta una nullit relativa perch pu essere chiesta solo dal
consumatore o dal giudice dufficio ed opera solo a favore del consumatore stesso. Dato che molte
clausole abusive corrispondono a quelle vessatorie ex 1341-1342 c.c, ne deriva che tali clausole sono
nulle anche se approvate specificatamente e per iscritto.
SEZIONE PRIMA
CONTRATTI RELATIVI ALLA PRESTAZIONE DI COSE
CAPITOLO PRIMO
LA COMPRAVENDITA
191. Premessa.- Ai sensi dellart. 1470 la compravendita soddisfa una delle pi diffuse e
importanti tra le esigenze economiche, ovvero quella di trasferire un diritto (di solito la propriet)
di un bene diverso dal denaro (cosa), ricevendo in corrispettivo la propriet di una determinata
quantit di denaro (prezzo). Qui in particolare ci occuperemo della compravendita con riguardo ai
rapporti commerciali.
192. Concetti generali.- Secondo lart. 1326, ogni compravendita un contratto consensuale, che
si conclude con laccordo delle parti.
A) Di solito, la compravendita ha effetti reali cio al momento della conclusione del contratto il
compratore acquista la propriet della cosa; affinch ci avvenga, necessario che la cosa venduta
sia determinata nella sua individualit, non invece necessario che la detenzione della cosa sia
trasferita al compratore: infatti, essa pu restare al venditore, ed in questo caso dalla vendita sorge
anche lobbligo di consegnare la cosa al compratore che ne proprietario. Al momento della
conclusione del contratto pu avvenire che il venditore acquisti la propriet del denaro: affinch ci
avvenga, necessario che il denaro gli sia consegnato o almeno che sia individuato in modo non
equivoco, altrimenti dalla vendita sorge lobbligo di pagamento del prezzo al momento stabilito nel
contratto: in tal caso si parla di vendita con pagamento differito(es. vendita a rate), in quanto la
propriet del denaro passer dal compratore al venditore solo quando verr compiuto il pagamento.
B) La vendita con effetti obbligatori si ha quando alla conclusione del contratto non consegue
nessun effetto reale, ma scaturiscano solo effetti obbligatori, cio obblighi (lobbligo del
venditore di trasferire la propriet della cosa, ed obbligo del compratore di trasferire la propriet
del prezzo), e gli effetti reali scaturiscono in un momento successivo, ossia allavverarsi di determinati
atti o fatti giuridici in maniera automatica senza ulteriore consenso.
La vendita obbligatoria si ha principalmente nelle seguenti ipotesi:
1) vendita di cose generiche, quando la cosa indicata attraverso caratteristiche comuni ad una
pluralit di beni: il trasferimento di propriet al compratore avviene quando nel genere si sceglie un
bene determinato; la scelta si chiama specificazione, che deve essere fatta daccordo tra le parti o
nei modi da esse stabiliti, o individuazione, che avviene anche mediante la consegna al vettore o
allo spedizioniere (art. 1378).
2) vendita di cose future, la propriet della cosa viene acquistata automaticamente dal compratore
nello stesso momento in cui la cosa viene ad esistenza; se si tratta di frutti naturali, nel momento in
cui questi vengono separati (1472). Se la cosa non viene ad esistenza, il contratto nullo e non
produce nessun effetto, a meno che le parti non abbiano stabilito che il compratore deve egualmente
pagare il prezzo (in questo caso si ha contratto aleatorio, denominato vendita di speranza (1472)).
3) vendita di cosa altrui, che si ha se al momento del contratto la cosa non in propriet del
venditore, ma di un terzo; in questo caso il venditore obbligato a fare acquistare al compratore la
propriet della cosa, il che pu avvenire o se il proprietario della cosa ne trasferisce la propriet
direttamente al compratore o anche se il venditore ne acquista la propriet, in quanto fa diventare ipso
facto proprietario della cosa il compratore (1478). Se il compratore di cosa altrui, al momento
della conclusione del contratto, ignorava che il venditore non fosse proprietario della cosa venduta,
pu chiedere la risoluzione della vendita fino al momento in cui il venditore non gliene fa acquistare
la propriet (1479).
4) vendita con riserva di propriet, nelle vendite con pagamento differito, se il venditore v uol e
garantirsi contro il rischio che il compratore non paghi il prezzo e che non sia pi possibile
ottenere la restituzione della cosa chiedendo la risoluzione della vendita per inadempimento, perch
il compratore ha gi rivenduto la cosa ad altri ovvero i suoi creditori lhanno pignorato, si stabilisce
nel contratto che il compratore acquista la propriet della cosa solo al momento del pagamento
dellultima rata di prezzo e che fino a questo momento egli avr solo la detenzione della cosa e i
rischi di perimento.
Opponibilit della riserva ai terzi acquirenti: il compratore finch non ha pagato il prezzo non
pu rivendere la cosa perch non sua e se la rivende compie un reato (appropriazione indebita);
n il terzo acquirente acquista la propriet a meno che non ne abbia avuto la consegna in buona
fede. Se si tratta di macchine vendute ad un prezzo superiore a 30000 , per potere opporre la
riserva ad eventuali terzi acquirenti necessario che il patto di riservato dominio sia trascritto
in un registro della cancelleria del tribunale e che la macchina, quando acquistata dal terzo, si trovi
ancora nella circoscrizione del tribunale nella cui cancelleria la trascrizione stata eseguita (1524,2).
Opponibilit ai creditori del compratore: costoro non possono pignorare la cosa, purch la riserva
di propriet risulti da atto scritto avente data certa anteriore al pignoramento (1524,1). opportuno che
il venditore faccia conoscere il patto di riservato dominio al locatore dellimmobile dove e prima che
verr impiantata la macchina onde evitare che il locatore acquisti il diritto di soddisfarsi con privilegio
in caso di mancato pagamento della pigione (2764).
Inadempimento del compratore: nel passato i venditori con patto di riservato dominio avevano
preteso dai loro acquirenti linserzione nel contratto di clausole vessatorie, quale quella che, in caso
di ritardo nel pagamento anche di una sola rata, il venditore avesse il diritto di pretendere
immediatamente il pagamento dellintero prezzo, ovvero la risoluzione della vendita col diritto di
trattenere le rate gi pagate quale corrispettivo delluso della cosa. Per impedire tali abusi il codice ha
stabilito: a) nonostante patto contrario, se il compratore in ritardo nel pagamento di una sola rata
che non super lottava parte del prezzo, il venditore non pu risolvere il contratto n pretendere che
il compratore, decadendo dal beneficio del termine, paghi subito le rate successive (art. 1525); b) se
per inadempimento del compratore avviene la risoluzione del contratto, il venditore deve restituire le
rate riscosse, salvo il diritto ad un equo compenso per luso della cosa, oltre al risarcimento del danno
(1526,1).
C) Nelle compravendite commerciali frequente la clausola di esclusiva che pu essere apposta o a
carico del venditore, o del compratore o di entrambi. Se apposta a carico del venditore, questi
nella zona stabilita nel contratto non pu vendere la merce ad altri ma soltanto al compratore; se
apposta a carico del compratore, questi si impegna ad acquistare la merce soltanto dal venditore; se
apposta a carico di entrambi, queste obbligazioni sono reciproche per venditore e compratore.
193. La consegna della cosa venduta.- Pu convenirsi che la cosa venduta venga consegnata in un
momento posteriore a quello della conclusione del contratto. La cosa devessere consegnata nello
stato in cui si trovava al momento della vendita (1447,1). Se la consegna deve avvenire dopo la
conclusione del contratto e si tratta di cosa mobile, il compratore si affida alla onest del venditore,
in quanto corre il rischio che questi venda e consegni la stessa cosa ad altri in buona fede che se
gode di titolo astrattamente idoneo acquista cos la propriet della cosa, ed il primo compratore
pot r s ol o pretendere il risarcimento del danno dal venditore (1153).
Se il bene venduto divisibile, pu stabilirsi nel contratto che la consegna debba avvenire in pi
riprese (vendita a consegne ripartite o successive).
Quanto al luogo della consegna, se nel contratto nulla stabilito bisogna distinguere se al
momento del contratto le parti conoscevano oppure no dove la cosa si trovasse. Nella prima
ipotesi la consegna deve avvenire in tale luogo; mentre, nella seconda la consegna deve avvenire nel
luogo in cui al momento del contratto il venditore aveva il suo domicilio: ma se il venditore un
imprenditore e la vendita costituisce un atto di esercizio della sua impresa, la consegna deve
avvenire nella sede dellimpresa (1510,1).
Se la consegna non pu avvenire per causa del compratore, il venditore pu liberarsi e pretendere il
pagamento del prezzo depositando la cosa per conto e a spese del compratore in un locale di pubblico
deposito o in quello stabilito dal tribunale, dandone notizia al compratore (1514).
194. La determinazione del prezzo. Le spese della vendita.- Per la validit della vendita occorre
che il prezzo se non determinato sia almeno determinabile attraverso elementi idonei. Se nel
contratto il prezzo non stabilito, e si tratta di cose che hanno un prezzo di borsa o di mercato, il
prezzo si desume dai listini o dalle mercuriali della piazza di consegna o della piazza pi vicina
mentre se si tratta di cose che il venditore vende abitualmente, il prezzo quello normalmente
praticato dal venditore (1474).
Nella vendita di prodotti industriali dal produttore al rivenditore, frequente la clausola di prezzo
imposto in base alla quale lacquirente si obbliga a non rivendere la merce ad un prezzo diverso da
quello impostogli dal produttore. Se tale clausola viene violata, e la cosa rivenduta ad un prezzo
inferiore, il terzo subacquirente non tenuto a nessuna integrazione del prezzo, poich la clausola
non ha effetto nei suoi confronti.
Per alcune merci (di largo consumo), il prezzo talvolta stabilito dallautorit amministrativa:
detti prezzi di imperio sono di diritto inseriti nel contratto, prevalendo anche sui diversi prezzi
eventualmente convenuti tra le parti (1339).
Spese della vendita: se non stato pattuito diversamente, le spese della vendita e le altre
accessorie comprese le spese di trasporto ( 1510,2) sono a carico del compratore (1475).
Nelle vendite commerciali, il pagamento delle spese di trasporto regolato diversamente, in quanto
il prezzo comprensivo di dette spese e quindi il venditore si obbliga a spedire le merci al compratore
con la clausola franco . Nelle vendite marittime, invece, sono emerse le clausole: cif (cost
insurrance freight) (o caf (cost assurance fret)) e fob (free on board). Se apposta la clausola
franco trasporto assicurazione (cif o caf), il prezzo di vendita comprensivo delle spese di
trasporto della merce, di caricamento sul mezzo di trasporto e di assicurazione, spese che sono
perci a carico del venditore e dato che la merce assicurata, se essa perisce o subisce avarie dopo
il caricamento, il compratore ha il diritto di essere indennizzato dallassicuratore. Se, invece,
apposta la clausola franco a bordo (fob), le spese di trasporto rimangono a carico del
compratore, mentre tocca al venditore provvedere al pagamento delle spese di caricamento sulla
nave o sul diverso mezzo di trasporto previsto; dalla clausola fob va distinta la clausola fas (free
alongside ship, in italiano franco banchina), perch il venditore si obbliga a provvedere a sue
spese solo alla consegna della merce nel punto di imbarco (la banchina), restando al compratore
lobbligo di pagare le spese di trasporto e di caricamento della merce.
195. La vendita su documenti.- Normalmente si ricorre alla vendita su documenti quando la merce
in viaggio, ed il venditore dispone dei documenti rilasciati dal vettore, dai quali risulta che la
merce viaggiante (polizza di carico rilasciata dal vettore marittimo; duplicato della lettera di
vettura, o ricevuta di carico, rilasciate dal vettore terrestre; lettera di trasporto aereo, rilasciata dal
vettore aereo). Per avere la disponibilit dei documenti (titoli rappresentativi) del trasporto, il
venditore deve esserne portatore legittimo e quindi se si tratta di documenti al portatore deve
averne il possesso ovvero se si tratta di titoli allordine deve averli ricevuti attraverso una serie
continua di girate. Nella vendita su documenti, le parti convengono di sostituire la consegna della
merce con la consegna dei titoli di trasporto in virt dei quali il compratore pu pretendere la
consegna della merce dal vettore: pertanto, al momento fissato dal contratto, il venditore
deve consegnare al compratore detti documenti facendolo diventare portatore legittimo di essi, ed il
compratore deve trasferire al venditore il prezzo (1527, 1528).
Pu anche convenirsi che il pagamento del prezzo debba avvenire per mezzo di una banca (1530): in
tal caso si parla di vendita con pagamento contro documenti a mezzo banca.
196. Clausole contrattuali aventi per oggetto la qualit della merce: vendita con riserva di
gradimento; vendita a prova; vendita su campione e su tipo di campione.-
Vendita con riserva di gradimento e a prova, e precisamente: A) nella vendita con riserva di
gradimento il compratore esamina la cosa entro un dato termine (in mancanza di un termine
contrattuale, lesame deve essere fatto nel termine risultante dagli usi o, in mancanza, in un
termine congruo fissato dal venditore), dichiarandola o meno di suo gradimento. La vendita si
perfeziona nel momento in cui il compratore dichiara la cosa di suo gradimento; nel caso opposto, il
contratto non viene concluso e non si ha vendita. Se il compratore fa trascorrere il termine senza
compiere lesame e la cosa detenuta dal venditore, gli effetti della vendita non si producono; se,
invece, la cosa detenuta dallo stesso compratore e questi fa trascorrere il termine senza comunicare
la sua decisione, si producono gli effetti della vendita (1520).
Nella vendita a prova (1521), il contratto sottoposto a condizione sospensiva, nel senso che si
perfeziona e produce i suoi effetti solo se la cosa venduta ha le qualit pattuite ed idonea alluso
a cui destinata; altrimenti la vendita non si perfeziona. Ma i n t a l e ipotesi il compratore deve
attenersi alla realt obiettiva e non pu dichiarare che la cosa non di suo gradimento se questa
idonea alluso ed ha le qualit pattuite.
Vendita su campione e su tipo di campione, in cui il campione una piccola quantit di merce
divisibile e serve per individuare le qualit della merce oggetto della vendita. In questo tipo di
vendita, il contratto si conclude al momento dellaccordo: il campione serve soltanto come
esclusivo paragone delle qualit della merce, e pertanto qualsiasi difformit tra la qualit della
merce e il campione attribuisce al compratore il diritto di risolvere il contratto (vendita su campione)
(1522,1). Ma pu anche risultare dal contenuto del contratto o dagli usi che il campione deve servire
ad indicare le qualit della merce solo in modo approssimativo, in questo caso (vendita su tipo di
campione), si pu domandare la risoluzione soltanto se la difformit sia notevole (1522,2).
197. Linadempimento del venditore. Lesecuzione coattiva. Vizi, mancanza di qualit, cattivo
funzionamento della cosa venduta.- In caso dinadempimento del venditore si pu anche fare
ricorso ad alcuni rimedi specifici posti a tutela del compratore (oltre allazione generale di risoluzione
ex 1453), e precisamente:
1) Esecuzione coattiva: se il venditore al termine stabilito non consegna la cosa venduta, e questa
una cosa fungibile che ha un prezzo corrente risultante da atti della pubblica autorit o da listini o da
mercuriali, il compratore il quale non abbia pagato il prezzo pu procedere allesecuzione
coattiva (1516): cio fa comprare la cosa da un altro venditore per mezzo di un intermediario
professionale (agente di cambio o societ di intermediazione mobiliare) o di un commissionario
nominato dal tribunale, e ha il diritto di esigere dal venditore inadempiente la differenza tra la
somma occorsa per lacquisto e il prezzo stipulato per la prima vendita, oltre al risarcimento degli
ulteriori danni.
2) Vizi o mancanza di qualit della cosa. Nelle vendite di cose mobili, oltre alla mancata f r a i
pi frequenti inadempimenti del venditore vi l a consegna di cose affette da vizi che le rendono
inidonee alluso cui sono destinate o ne diminuiscono in modo apprezzabile il valore ovvero di
cose prive delle qualit promesse o di quelle essenziali per luso cui sono destinate.
Se si tratta di vizi, il compratore pu chiedere: a) la risoluzione del contratto (azione redibitoria)
b) ovvero la riduzione del prezzo (azione estimatoria o quanti minoris) (1492,1). Pu
chiedere solo la riduzione del prezzo se ha rivenduto o trasformato la cosa o se gli usi escludono la
risoluzione: la scelta tra le due azioni (o quella redibitoria o quella estimatoria) irrevocabile una
volta che sia stata fatta con la domanda giudiziale. Se si tratta di mancanza di qualit, il
compratore ha il diritto di chiedere la risoluzione del contratto per inadempimento, purch il
difetto di qualit ecceda i limiti di tolleranza stabiliti dagli usi (1497,1).
Il compratore, per non perdere tali diritti, deve per denunziare a pena di decadenza i vizi o la
mancanza di qualit entro 8 giorni dalla scoperta; compiuta la denunzia occorre poi che egli si
preoccupi di iniziare, entro 1 anno dalla consegna, il giudizio per chiedere la risoluzione o la
riduzione, giacch dopo il decorso dellanno si compie la prescrizione (1495,1,3 - 1497,2). Se per il
compratore non ha ancora pagato il prezzo, pu anche lasciare trascorrere lanno e chiedere in via di
eccezione la risoluzione o la riduzione quando viene convenuto in giudizio dal venditore per il
pagamento del prezzo, purch gli abbia denunziato il vizio o la mancanza di qualit della cosa entro
8 giorni dalla scoperta e prima del decorso dellanno dalla consegna (1495).
Lazione di risoluzione non soggetta a tali termini di decadenza e di prescrizione abbreviata
nellipotesi di aliud pro alio: le caratteristiche della cosa consegnata sono completamente diverse da
quelle della cosa contrattata.
3) Cattivo funzionamento della cosa: pu capitare che il venditore abbia garantito per un
certo tempo il buon funzionamento della cosa venduta ovvero questa garanzia sia dovuta in forza
degli usi. In questo caso, il compratore pu pretendere oltre al risarcimento dei danni la
sostituzione o la riparazione della cosa: ma, per non perdere tale diritto, deve denunziare al
venditore il cattivo funzionamento entro 30 giorni ed agire giudizialmente entro 6 mesi dalla
scoperta (1512).
Per avere una prova sicura: a) dei vizi; b) o della mancanza di qualit; c) o del cattivo funzionamento
della cosa opportuno che il compratore, subito dopo la scoperta e prima di iniziare il giudizio
civile, chieda allautorit giudiziaria un accertamento tecnico preventivo diretto ad accertare le
predette circostanze attraverso la verifica della condizione o della qualit delle cose vendute
altromenti in mancanza il compratore dovr in caso di contestazione provare rigorosamente lidentit e
lo stato della cosa (1513,2).
198. Linadempimento del venditore di beni di consumo.- Una disciplina di origine comunitaria,
regola la responsabilit del fornitore nella vendita di beni di consumo, ossia di cose (beni mobili) a
persone fisiche che le acquistano per scopi estranei allesercizio della loro attivit imprenditoriale o
professionale. Ai fini dellapplicazione di tale disciplina, ai contratti di vendita sono equiparati i
contratti di permuta e di somministrazione, quelli di appalto, di opera e tutti gli altri contratti che
hanno per oggetto la fornitura di beni di consumo da fabbricare o produrre, o anche solo da
assemblare. Il fornitore ha lobbligo di consegnare al consumatore beni idonei al loro uso abituale o a
quello particolare voluto dal consumatore, ed responsabile nei suoi confronti per qualsiasi difetto di
conformit esistente al momento della consegna del bene o che derivi dalla sua installazione se
effettuata dal fornitore. Si tratta di una garanzia legale di conformit, a cui possono aggiungersi
anche apposite garanzie convenzionaliLa responsabilit legale del fornitore sussiste quando la
difformit si manifesta entro 2 anni dalla consegna del bene; ( i l t e r m i n e d i d e c a d e n z a
d i 2 m e s i , q u e l l o d i p r e s c r i z i o n e 2 6 m e s i ) e soprattutto il consumatore non pu
pretendere immediatamente la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto, perch prima
deve, a sua scelta, richiedere la sostituzione o la riparazione del bene. Solo nel caso in cui tali rimedi
sono oggettivamente impossibili o eccessivamente onerosi o se prestati non hanno eliminato il
difetto , il consumatore pu ottenere sempre a sua scelta - una congrua riduzione del prezzo o la
risoluzione del contratto.
199. Linadempimento del compratore. Lesecuzione coattiva. Restituzione di cose non pagate.
Alcuni rimedi particolari posti a tutela del venditore, e precisamente:
Esecuzione coattiva: se il compratore non paga il prezzo al termine stabilito, il venditore ha il
diritto di far vendere senza ritardo la cosa allincanto per mezzo di un pubblico mediatore o di un
ufficiale giudiziario per conto e a spese del compratore inadempiente; prima di procedere alla
vendita, bisogna avvisare il compratore del luogo giorno e ora in cui essa sar eseguita. Se poi la
cosa venduta ha un prezzo corrente, la vendita pu essere fatta dallincaricato anche senza incanto,
e il venditore deve dare pronta notizia al compratore dellavvenuta vendita. In ogni caso, il
venditore ha diritto alla differenza tra il prezzo convenuto e il ricavo netto della vendita, oltre al
risarcimento del maggiore danno.
Inoltre, pu darsi che nel contratto si sia stabilito che il pagamento del prezzo debba avvenire nel
momento della consegna della cosa, ma che poi il venditore consegni la cosa venduta senza esigere
contemporaneamente il prezzo; in questo caso, il venditore pu ottenere la restituzione
della cosa consegnata (e non pagata) purch ricorrano le seguenti condizioni: a) che la domanda di
restituzione sia proposta entro 15 giorni dalla consegna; b) che la cosa venduta sia ancora presso il
compratore; c) che la cosa venduta non sia stata trasformata; d) che non sia stata pignorata o
sequestrata da creditori del compratore, i quali ignorassero che il prezzo era ancora dovuto
(1519) [il rimedio denominato rivendicazione del venditore, ma si tratta di una denominazione
impropria, in quanto la propriet della cosa venduta gi passata dal venditore al compratore
inadempiente].
200. La risoluzione di diritto.- Nelle compravendite, in cui la consegna della cosa e il pagamento
del prezzo devono avvenire contemporaneamente, se una delle parti si vuole assicurare la
possibilit di risolvere rapidamente il contratto in caso di inadempimento della controparte, pu:
prima del giorno, in cui deve avere luogo la consegna della merce e il pagamento del prezzo,
comunicare alla controparte nelle forme di uso di essere pronta ad eseguire il contratto al termine
stabilito; se a tale giorno laltra parte non pronta ad eseguire il contratto, la parte che era pronta
ad adempiere la propria prestazione pu comunicarle entro 8 giorni successivi che il contratto
risolto di diritto (1517). Se non si fatto ricorso a questo procedimento o se si sono lasciati
trascorrere gli 8 giorni concessi per comunicare che ci sintende valere della risoluzione di diritto, si
potr fare ricorso alle disposizioni generali sulla risoluzione per inadempimento (1453), e si potr
ancora provocare la risoluzione di diritto della vendita osservando laltro procedimento ex 1454
(diffida scritta ad adempiere entro un termine non inferiore a 15 giorni).
CAPITOLO SECONDO
IL CONTRATTO ESTIMATORIO
201. Nozione e disciplina.- Nel contratto estimatorio (contratto in conto deposito) una parte detta
tradens consegna allaltra, detta accipiens, che la riceve una o pi cose mobili, stimate per un
certo prezzo che il ricevente si obbliga a pagare. In alternativa al pagamento il ricevente ha la
facolt restituire, purch integra, la cosa nel termine stabilito nel contratto (1556). Se la cosa
perisce (anche per caso fortuito) o se trascorrere il termine senza restituzione, si deve pagare il prezzo
(1557). Secondo la giurisprudenza la propriet della cosa rimane al cmq al tradens, il quale perci,
scaduto il termine pattuito per la restituzione, pu rivendicare la cosa con lazione reale fondata
sul diritto di propriet ovvero chiedere il pagamento del prezzo stimato con lazione personale basata
sul contratto estimatorio. Il ricevente si propone, di solito, di rivendere la cosa ed libero di
rivenderla a qualunque prezzo, s a l v o p a t t o contrario. Se il ricevente non trova il compratore,
egli pu restituire la cosa ev i t a n d o il rischio di tenere la cosa invenduta: di solito questo
contratto viene usato nel commercio di libri, giornali, ecc. Il tradens, che ha consegnato la cosa,
non pu pi disporne, finch essa non gli venga restituita; mentre laccipiens pu validamente
disporne, ma i suoi creditori non possono sottoporre la cosa a pignoramento o a sequestro finch
non ne sia stato pagato il prezzo (1558).
CAPITOLO TERZO
LA SOMMINISTRAZIONE
SEZIONE SECONDA
CONTRATTI RELATIVI ALLA PRESTAZIONE DI SERVIZI
CAPITOLO PRIMO
LAPPALTO
CAPITOLO SECONDO
I CONTRATTI DI FORNITURA DI ELABORATORI E DI SERVIZI INFORMATICI
207. Concetti generali. Distinzioni.- Con il contratto di trasporto una il vettore si obbliga a
trasferire persone o cose da un luogo ad un altro. Tale obbligo pu essere (1678) a titolo oneroso;
oppure a titolo gratuito, se c o meno un corrispettivo. Se poi la prestazione del vettore avviene solo
in via extracontrattuale, cio: a) senza assumere alcun obbligo; b) e nellinteresse esclusivo del
trasportato si ha il trasporto a titolo amichevole. Questa distinzione molto importante per
laccertamento del grado di responsabilit del
vettore per i danni subiti dal trasportato.
In Base a ci che si trasporta si distingue il trasporto di cose dal trasporto di persone. A seconda
del mezzo di trasporto, si distinguono il trasporto ferroviario, il trasporto automobilistico ecc. A
seconda dellambiente in cui il trasporto si svolge, si distinguono il trasporto terrestre, il
trasporto aereo, e il trasporto marittimo. Nel c.c. si regolamenta quello terrestre che si applica
anche agli altri due quando non derogato da norme speciali.
Se le cose debbono essere trasportate attraverso le linee di vari vettori, si possono seguire pi vie: o
si concludono direttamente tanti contratti quanti sono i vettori; o si conclude un unico contratto
col primo vettore, il quale si obbliga verso il mittente per lesecuzione dellintero trasporto,
cosicch il mittente rimane estraneo ai rapporti tra il primo vettore ed i successivi (contratti di
subtrasporto); o il primo vettore si impegna a compiere il trasporto nelle proprie linee e a
concludere per conto del mittente coi successivi vettori altri contratti di trasporto, assumendo la
figura dello spedizioniere (servizio di corrispondenza o di ricarteggio); o il trasporto pu essere
assunto con un unico contratto da pi vettori successivi (trasporto cumulativo): che lunico
contratto che pu essere concluso con un solo vettore, con le adesioni successive degli altri.
208. Lobbligo del vettore di contrarre con parit di trattamento.- Per fare in modo che chiunque
possa godere, in condizioni di parit con gli altri, dei servizi delle ferrovie dello stato e delle altre
imprese concessionarie che gestiscono pubblici servizi di linea, queste sono soggette allobbligo di
contrarre essendo obbligate ad accettare tutte le richieste di trasporto che ricevono, a meno che le
richieste siano incompatibili con i mezzi ordinari dellimpresa; e a l l obbligo della parit di
trattamento, essendo obbligate ad eseguire i contratti conclusi, senza preferenze, seguendo lordine
delle richieste ed applicando a tutti gli utenti le stesse tariffe (1679,1,3).
210. Il trasporto di cose. Soggetti, conclusione e prova del contratto.- Con tale contratto il vettore
si obbliga a trasportare entro il termine (di resa) convenuto dal luogo di partenza a quello di
destinazione una o pi cose consegnategli dal mittente, il quale si obbliga a pagargli il corrispettivo
(porto).
Il vettore deve consegnare le cose trasportate al domicilio (resa a domicilio) del mittente o di altra
persona destinataria; altrimenti, dovr consegnare le cose trasportate nel proprio stabilimento
al mittente o al destinatario, dopo averli avvertiti dellarrivo (1687,2).
I diritti verso il vettore spettano al mittente dal momento della conclusione del contratto fino allo
svincolo (momento in cui, arrivate le cose a destinazione o scaduto il termine in cui sarebbero dovute
arrivare il destinatario ne richiede la riconsegna al vettore 1689,1); dopo questo momento, spettano al
destinatario.
Il mittente ha il diritto di dare contrordini (pu chiedere che il trasporto sia sospeso e le merci gli
siano restituite, o che le merci siano consegnate ad un diverso destinatario, oppure ancora
modificare le altre condizioni del trasporto 1685,1) finch il destinatario non abbia operato lo
svincolo, ma deve pagare le spese e i danni derivanti al vettore dal contrordine.
Il trasporto di cose un contratto consensuale, che si conclude con le sole dichiarazioni delle parti;
mentre, nel trasporto ferroviario, il contratto reale in quanto la consegna della merce
necessaria per la sua conclusione.
Inoltre, il mittente, se il vettore lo richiede, deve rilasciare un documento detto lettera di vettura,
da lui sottoscritto ed in cui devono essere indicate: la natura, il peso, la quantit e il numero delle cose
trasportate; il luogo di destinazione e il nome del destinatario; e tutte le altre clausole del contratto
(1683 e 1684,1). Il vettore, di contro, se il mittente lo richiede, deve rilasciare un duplicato della
lettera di vettura con la propria sottoscrizione ovvero, se non gli stata rilasciata lettera di vettura,
una ricevuta di carico, con le stesse indicazioni (1684,2). Tuttavia anche in mancanza di tutto ci il
contratto di trasporto ugualmente valido e pu essere provato con qualsiasi mezzo (il contratto di
trasporto un contratto a forma libera dimostrabile con qualunque mezzo di prova).
Nel trasporto ferroviario, il documento probatorio del contratto deve essere sempre rilasciato e
peraltro la documentazione d el trasporto f e r r o v i a r i o pi complessa che negli altri trasporti,
poich alla lettera di vettura (che rimane in possesso del vettore), ed al duplicato della lettera di
vettura (che viene consegnato al mittente) si aggiungono: lavviso di arrivo, mediante il quale il
vettore avverte il destinatario in tutti i trasporti senza consegna a domicilio che le merci sono
giunte a destinazione; e il bollettino di consegna, nel quale invece sono ripetute le indicazioni
contenute nella lettera di vettura, e viene consegnato al destinatario al momento dello svincolo, perch
questi possa constatare se la merce giunta in ordine.
211. I titoli rappresentativi della merce viaggiante.- Nei diversi tipi di trasporto (terrestre,
marittimo, aereo) possono essere emessi documenti che hanno la natura giuridica dei titoli di credito
rappresentativi, cio che attribuiscono al possessore il diritto alla consegna delle merci, il loro
possesso ed il potere di disporne mediante il trasferimento del titolo stesso (1996).
A) Nel trasporto terrestre, sono titoli rappresentativi il duplicato della lettera di vettura o la
ricevuta di carico quando vengono rilasciate dal vettore con la clausola allordine: pertanto,
solo chi legittimato dal titolo pu esercitare di fronte al vettore i diritti derivanti dal contratto di
trasporto (1691, 1). Al momento della riconsegna della merce, il possessore legittimo del titolo deve
restituirlo al vettore (1691,3).
B) Nel trasporto marittimo, sono titoli rappresentativi la polizza di carico, la polizza ricevuto
per limbarco, gli ordini di consegna. In particolare, la polizza ricevuto per limbarco e la polizza
di carico sono emesse dopo la conclusione del contratto dal vettore marittimo o da un suo
rappresentante; e precisamente la polizza di carico si ha quando le merci sono state ricevute per
limbarco, ma non ancora caricate sulla nave; mentre la polizza ricevuto per limbarco quando gi
avvenuto il carico delle merci.
Questi titoli vengono emessi in due originali: luno sottoscritto dal caricatore (nel trasporto
marittimo equivale al mittente) e destinato a rimanere presso il vettore; laltro (che il titolo
rappresentativo della merce) sottoscritto dal vettore e consegnato al caricatore. Il secondo
originale pu essere nominativo, allordine o al portatore, e si trasferisce secondo le regole generali
dei titoli di credito.
Le polizze contengono le seguenti principali indicazioni: nome e domicilio del vettore, del
caricatore e del destinatario, il quale viene ad essere lintestatario del titolo, se questo
nominativo o allordine; luogo di destinazione; luogo e data di caricazione e di consegna; natura,
qualit e quantit delle cose da trasportare, numero dei colli e marche che li contraddistinguono,
stato delle merci e degli imballaggi; prezzo del trasporto.
La polizza di carico serve a trasferire, in caso di vendita della merce, il possesso di tutta la merce al
compratore, e non si presta pertanto ad un frazionamento della merce in partite da vendere,
consegnandone il possesso, a compratori diversi. Per consentire questo frazionamento, si pu
convenire nel contratto di trasporto che il vettore, su richiesta del portatore legittimo della polizza
di carico, debba emettere degli ordini di consegna, (che vengono annotati dal vettore sulla polizza)
relativi a singole partite della merce rappresentata dalla polizza, con cui si ordina al comandante
della nave di consegnare le diverse partite ai possessori dei titoli frazionati. Anche gli ordini di
consegna possono essere nominativi, allordine o al portatore, e sono regolati in modo analogo alla
polizza di carico. Si hanno anche ordini di consegna impropri perch non sono emessi dal vettore
(o da un suo rappresentante), ma dallo stesso possessore della polizza di carico.
C) Nel trasporto aereo, titolo rappresentativo la lettera di trasporto aereo (ha le stesse
indicazioni delle polizze marittime ed soggetta alle medesime leggi di circolazione) che viene
emessa in 3 originali: il primo originale porta lindicazione per il vettore, firmato dal mittente
e rimane presso il vettore; il secondo originale porta lindicazione per il destinatario, firmato
dal mittente e dal vettore, ed accompagna nel viaggio le cose trasportate; il terzo originale (che
costituisce il titolo rappresentativo delle merci) firmato dal vettore e consegnato al mittente, che
pu cos trasferirlo a terzi trasmettendo il possesso e la disponibilit della merce.
212. Lesecuzione del rapporto di trasporto.- Se la merce non stata spedita col porto affrancato
(cio pagato dal mittente) ma col porto assegnato al destinatario, questi non pu farsi consegnare la
merce se prima non paga il porto. Le cose trasportate possono poi essere gravate anche da assegni:
ci significa che il mittente ha dato disposizioni al vettore di non consegnare le cose trasportate al
destinatario, se prima questi non paga una determinata somma, che di solito costituisce il prezzo
della merce e che il vettore riscuote per conto del mittente (1689,2)
Se il destinatario ritira le cose con ritardo, il vettore ha diritto ad uno speciale compenso a titolo di
sosta. Se, invece, il destinatario non ritira le cose trasportate, il vettore deve chiedere istruzioni al
mittente; poich in mancanza (di tali istruzioni), se le cose sono soggette ad un rapido
deterioramento, il vettore pu farle vendere osservando la disciplina dellesecuzione coattiva della
vendita, ed informandone prontamente il mittente (1686 e1690).
Se il porto assegnato, e il destinatario non lo paga, il vettore deve richiederne il pagamento al
mittente; se anche questi non provvede al pagamento, il vettore che sulla merce ha un
privilegio per il suo credito pu ricorrere alla procedura esecutiva (2796 e 2797). Pertanto il vettore,
per mezzo di un atto notificato da un ufficiale giudiziario, pu intimare al mittente di pagare,
avvertendolo che in mancanza si proceder alla vendita delle cose trasportate; dopo 5 giorni
da detta intimazione, se il mittente non paga il porto o non fa opposizione allautorit giudiziaria,
le cose trasportate possono essere vendute al pubblico incanto o, se hanno un prezzo di mercato,
al prezzo corrente. Nel trasporto ferroviario c la vendita dufficio, cio eseguibile dallo stesso
vettore quando il valore della merce non pi sufficiente a coprire i costi del trasporto.
Se il vettore consegna le merci senza riscuotere lassegno, obbligato a versare al mittente lassegno
per poi rifarsi sul destinatario; se invece consegna senza esigere il porto non pu chiedere il pagamento
al mittente ma solo al destinatario (1692).
213. La responsabilit del vettore nel trasporto di cose.- Se le cose trasportate giungono avariate
o si perdono, il vettore obbligato a risarcire il danno, a meno che non provi ci sia stato causato
o da caso fortuito; o da un fatto del mittente o del destinatario o dalla natura delle cose; o da vizi
delle cose stesse o dal loro imballaggio (1693,1).
Vi perci una presunzione di responsabilit a carico del vettore superabile solo offrendo la
prova positiva e specifica dellevento incolpevole che ha cagionato il suo inadempimento: la
responsabilit del vettore una responsabilit aggravata (non basta lordinaria diligenza); essa
pu essere attenuata mediante le clausole contrattuali, le quali stabiliscono che si presumono dovuti a
caso fortuito quegli eventi che normalmente dipendono da caso fortuito (1694).
Il diritto al risarcimento spetta al destinatario dopo lo svincolo, poich prima di questo
momento spetta al mittente.
In caso di avaria o di perdita, il danno viene calcolato secondo il prezzo delle cose trasportate nel
luogo di destinazione, anche se il danno sofferto dal destinatario sia maggiore o minore (1696).
A differenza dei trasporti cumulativi di persone, nei trasporti cumulativi di cose sono obbligati al
risarcimento del danno tutti i vettori in modo solidale (in quanto difficile stabilire in quale tratto
del percorso il sinistro si verificato). Se da un lato il mittente pu pretendere il risarcimento da tutti i
vettori, dallaltro nei rapporti interni fra i vettori ha importanza sapere in quale tratto del percorso
ha avuto luogo linadempimento, infatti se si prova che il danno avvenuto nel percorso di un
determinato vettore, questi che deve subire il danno e rimborsare gli altri vettori; se viceversa non
c detta prova, il danno si divide tra tutti i vettori in parti proporzionali alla lunghezza dei
percorsi, con esclusione di quei vettori i quali provino che il danno non avvenuto nel proprio tratto
(1700,2).
Il destinatario per procurarsi una prova dellavaria o della perdita - ha il diritto di fare accertare
(verifica) prima della riconsegna lidentit o lo stato delle cose trasportate: se non esiste n avaria,
n perdita, le spese della verifica sono a carico del destinatario; in caso contrario, sono a carico
del vettore (1697).
Lobbligo del vettore di risarcire il danno si estingue se il destinatario riceve le cose e paga il porto
senza fare riserve, nonostante sia riconoscibile unavaria o la perdita parziale: non si ha estinzione
dellobbligo solo se lavaria o la perdita stata causata da dolo o colpa grave del vettore. In caso di
avaria o perdita parziale non riconoscibile il diritto al risarcimento si estingue se il danno non
denunziato appena conosciuto e non oltre 8 giorni dopo il ricevimento delle cose (1698); ma poich il
destinatario deve provare che lavaria o la perdita parziale avvenuta mentre le cose erano in
possesso del vettore consigliabile procedere a verifica prima della consegna.
214. La prescrizione delle azioni contro il vettore. (2951)- Le azioni derivanti dal contratto di
trasporto si prescrivono normalmente in 1 anno. Si prescrivono in 18 mesi se il trasporto ha inizio
o termine fuori dEuropa. Che questi termini decorrono dallarrivo a destinazione della persona; nel
trasporto di cose, dal giorno del sinistro o, se non vi stato nessun sinistro, dal giorno in cui
avvenuta o sarebbe dovuto avvenire la riconsegna delle cose trasportate.
215. Trasporti e convenzioni internazionali.- LItalia partecipa ad alcune convenzioni internazionali:
a) Convenzione internazionale di Berna per il trasporto merci ferroviario (l. 806/1963); b) Accordi di
Ginevra del 1954 e del 1956 sui trasporti internazionali su strada (T.I.R.) (l. 411/1957 e l. 1621/1960)
CAPITOLO QUARTO
IL CONTRATTO DI VIAGGIO TURISTICO
216. Nozione.- E fiorente lofferta nel mercato di pacchetti turistici da parte di imprenditori che
organizzano per un prezzo forfetario appositi viaggi, comprensivi del trasporto dellalloggio, dei
pasti e di altri servizi.
Lorganizzatore ha la possibilit di ottenere dai vettori, dagli albergatori e dagli altri prestatori dei
diversi servizi prezzi pi bassi delle normali tariffe e, quindi, pu offrire un servizio tutto
compreso inferiore allammontare che sarebbe costituito dalla somma dei prezzi corrispondenti a
ciascuno dei diversi servizi. Gli utenti, di contro, sono sollevati dalle cure e dalle difficolt
dellorganizzazione dei viaggi e dal rischio degli imprevisti.
La materia regolata, dal d.lg. 206/2005 (cod. cons.), in base alla quale i pacchetti turistici
preorganizzati hanno ad oggetto i viaggi, le vacanze ed i circuiti tutto compreso, risultanti dalla
combinazione di almeno 2 dei seguenti elementi: a) il trasporto; b) lalloggio; c) i servizi turistici
non accessori al trasporto o allalloggio (ad esempio visite, escursioni)
Inoltre affinch il contratto di viaggio turistico sia soggetto alla disciplina del decreto legislativo,
occorre che i pacchetti turistici siano venduti ad un prezzo forfetario e che siano di durata superiore
alle 24 ore o cmq di almeno una notte.
Lorganizzatore dei viaggi pu vendere pacchetti turistici direttamente o tramite un venditore.
Lacquirente dei pacchetti denominato consumatore (non richiesto che lacquisto sia per scopi
estranei allattivit professionale), con il quale si intende: 1) o la persona (c.d. contraente principale)
che acquista o si obbliga ad acquistare servizi tutto compreso; 2) o le persone per conto delle quali
il contraente principale acquista in nome proprio i servizi (beneficiari dei servizi: moglie figli); 3) o,
infine, anche le persone a cui il contraente principale o i beneficiari cedono i contratti di viaggio che
hanno per oggetto i pacchetti acquistati (cessionari dei servizi tutto compreso).
CAPITOLO QUINTO
IL DEPOSITO IN ALBERGO E NEI MAGAZZINI GENERALI
219. Il deposito nei magazzini generali.- I magazzini generali sono luoghi di deposito
particolarmente attrezzati per garantire ai depositanti una conservazione razionale della loro merce.
In particolare, le imprese di deposito nei magazzini generali sono soggette ad autorizzazione ed a
vigilanza governativa e sono obbligate, finch hanno spazio, a prendere in deposito tutte le merci
comprese nelle loro tariffe.
Spesso il deposito nei magazzini generali un deposito alla rinfusa, nel senso che il
depositante consente che la sua merce venga unita a quella di altri depositanti (in modo da formare
un solo cumulo di grano); in questo caso, il depositante non ha pi un diritto esclusivo sulla sua
merce, ma un diritto di comunione (insieme agli altri depositanti) sulla merce riunita in una sola
massa. Se il deposito alla rinfusa, i magazzini generali non possono rilasciare la fede di deposito e
la nota di pegno relative alla merce depositata, giacch in quei titoli devono essere indicati gli
estremi atti a individuare le merci rappresentate (1790).
La responsabilit dellimprenditore esercente i magazzini generali pi grave della
responsabilit degli altri depositari. Invece, lesercente i magazzini, per essere esente da
responsabilit, deve fornire la prova positiva che la perdita o il calo o lavaria sono dovuti ad una di
queste 4 cause specifiche: 1) il caso fortuito; 2) la natura delle merci; 3) i vizi delle merci; 4)
limballaggio (1787). Di conseguenza, i danni derivanti da cause ignote sono a suo carico.
Inoltre, lesercente i magazzini previo avviso al depositante pu fare vendere le merci per mezzo
di un pubblico mediatore, nelle seguenti 3 ipotesi: a) quando il deposito a tempo determinato e,
scaduto il termine, le merci non sono state ritirate; b) quando il deposito a tempo indeterminato,
ed decorso un anno dalla data del deposito; c) quando le merci sono minacciate di deperimento.
Il ricavato della vendita, dedotte le spese e quanto altro spetta ai magazzini generali, deve essere
tenuto a disposizione degli aventi diritto (1789,2).
220. I titoli rappresentativi della merce depositata: fede di deposito e nota di pegno.- I
magazzini generali a richiesta di chi ha depositato presso di essi una determinata quantit di merce
specificata devono rilasciare congiuntamente, staccandole da un unico registro a matrice
(1791,2), una fede di deposito ed una nota di pegno, intestate al depositante o ad un terzo da questi
designato, e contenenti le seguenti indicazioni: a) il cognome, il nome o la ditta e il domicilio
dellintestatario; b) il luogo del deposito; c) la natura e la quantit delle merci depositate e gli altri
estremi per lindividuazione; d) posizione doganale della merce e sua eventuale assicurazione (1790).
Fede di deposito e nota di pegno sono titoli di credito rappresentativi (che per, possono essere
emessi solo con la clausola allordine), per cui il portatore legittimo di essi ha diritto ad avere
riconsegnate le merci dal magazzino generale, ed ha anche il diritto di chiedere che, a sue spese, le
cose depositate siano divise in pi partite e che per ogni partita gli siano rilasciate una fede di
deposito ed una nota di pegno distinte (1793,1).Pertanto, quando lintestatario dei titoli vende la
merce, per consegnare il possesso al compratore, non ha che a girargli e a consegnarli entrambi i
titoli.
Pu accadere, per, che i due titoli circolino separatamente. Infatti, con questi titoli di
deposito, lintestatario ha anche la possibilit di dare in pegno le merci per ottenere
finanziamenti: per questo effetto, sufficiente girare e consegnare la sola nota di pegno,
costituendo cos un diritto cartolare di credito garantito da un diritto di pegno sulla merce, e pertanto
il portatore legittimo della nota di pegno legittimato sia a pretendere ladempimento del
credito cartolare sia a realizzare in caso di inadempimento il diritto di pegno costituito a
garanzia del credito stesso.
La prima girata della sola nota di pegno deve indicare lammontare e la scadenza del credito
concesso dal giratario, e lindicazione degli interessi, e deve essere trascritta sulla fede di deposito e
controfirmata dal giratario, in modo che ogni (successivo) titolare della fede di deposito venga a
conoscenza dellammontare del credito e della sua scadenza (1794,1).
Se nella girata della nota di pegno non si indica lammontare del credito, il possessore della nota
in buona fede pu pretendere lintero valore delle cose depositate: salva per il titolare o per il terzo
possessore della fede di deposito, che abbia pagato una somma non dovuta, lazione di rivalsa nei
confronti del diretto contraente e del possessore di mala fede della nota di pegno (1794,2).
Il portatore legittimo della sola fede di deposito pu ritirare la merce solo se deposita presso i
magazzini generali la somma che risulta dovuta al creditore pignoratizio (1793,3 e 1795).
Venuta la scadenza del credito garantito dal pegno, il portatore legittimo della nota di pegno ne
chieder il pagamento al debitore principale, cio al primo girante della nota di pegno (che colui
che ha ottenuto il finanziamento); se questi ancora il portatore della fede di deposito, provvede al
pagamento e cos, ottenendo la restituzione della nota di pegno, riunisce in s di nuovo i due titoli
e pu senzaltro farsi riconsegnare la merce dai magazzini generali; se invece ha girato ad
altri la (sola) fede di deposito, ma alla scadenza del debito provvede egualmente a pagare il
possessore della nota di pegno, resta surrogato nei diritti di questultimo e pu procedere alla vendita
delle cose depositate decorsi 8 giorni dalla scadenza del credito (1796,2). Vendita cui pu procedere
il portatore della nota di pegno che si visto rifiutare il pagamento ed abbia elevato tempestivamente
il protesto (1796,1).
Pertanto, lattuale titolare della fede di deposito, privo della nota di pegno, essendo informato della
scadenza del credito garantito dalla nota di pegno dalla trascrizione che sulla fede di deposito
stata fatta nella prima girata della nota di pegno, sa che dopo 8 giorni da detta scadenza la
merce in un modo o nellaltro corre il rischio di essere venduta. Di conseguenza se lattuale titolare
della fede di deposito vuole evitare la vendita deve pagare il titolare della nota di pegno e se non n
conosce lidentit depositare la somma presso i magazzini.
Per la soddisfazione del suo credito, il portatore della nota di pegno ha azione contro il debitore
principale (primo girante della nota), contro gli altri giranti della nota di pegno e contro i giranti
della fede di deposito. Dunque, per agire in regresso contro gli altri giranti della nota di pegno, il
creditore pignoratizio non solo deve avere proceduto alla vendita della merce gravata dal pegno
(1797, 1), ma inoltre alla scadenza del credito deve avere levato tempestivamente il protesto ed
entro 15 giorni dal protesto deve anche avere fatto istanza per la vendita delle cose depositate. (agir
per la differenza).
Lazione di regresso si prescrive in 1 anno (1797,2). Anche se il creditore pignoratizio ha perduto o
per decadenza o per prescrizione lazione di regresso contro i giranti della nota di pegno successivi
al primo girante (debitore principale), tuttavia conserva lazione contro questultimo e contro i
giranti della fede di deposito: azione che si prescrive in 3 anni (1797,4).
SEZIONE TERZA
CONTRATTI CON FUNZIONE AUSILIARIA
CAPITOLO PRIMO
IL MANDATO LA COMMISSIONE LA SPEDIZIONE LAFFILIAZIONE
221. Il contratto di mandato. Nozione.- Nel mandato il mandatario si obbliga a compiere uno o pi
atti giuridici (di solito contratti) (da ci si distingue da contratti affini come lappalto, il trasporto o il
contratto dopera per conto del mandante (1703). Il mandato si presume oneroso ( 1709) ma
pu essere anche a titolo gratuito. Il compenso, se non stabilito nel contratto, determinato in base
alle tariffe professionali o agli usi; e in mancanza dal giudice. Se il mandatario incaricato di
compiere uno o alcuni atti determinati, il mandato si dice speciale; se incaricato di compiere tutti
gli atti giuridici che interessano il mandante, invece si dice generale (questo comprende, per, solo
gli atti di ordinaria amministrazione salvo patto contrario 1708,2). Se il mandante un imprenditore
commerciale, il mandatario pu essere definito un suo ausiliario: per a differenza degli institori,
dei procuratori e dei commessi, egli un ausiliario autonomo, perch non vincolato da un rapporto
di lavoro subordinato.
223. Gli altri obblighi del mandante e del mandatario.- A) Il mandante, oltre al pagamento del
compenso, deve rimborsare al mandatario le somme anticipate, con gli interessi dal giorno
dellanticipo (1720). Per tutelarlo, la legge stabilisce che il mandatario privilegiato sulle cose che
detiene in esecuzione del mandato e sui crediti pecuniari scaturiti dagli affari che ha concluso e pu
vendere le cose soggette a privilegio come se sulle stesse avesse un diritto di pegno.
Il mandatario deve eseguire il mandato con la diligenza del buon padre di famiglia (1710,1),
seguendo le istruzioni ricevute e discostandosene solo quando circostanze ignote al mandante e non
comunicabili in tempo facciano ragionevolmente ritenere che lo stesso mandante avrebbe modificato
le istruzioni originarie.
Eccesso di potere: se il mandatario eccede i limiti del mandato, il mandante pu decidere:
- o di ratificare latto compiuto dal mandatario (anche silenzio assenso), e accettarne gli effetti
per s; - oppure pu rifiutarne la ratifica, e lasciare gli effetti dellatto a carico del mandatario
(1711,1). In questultimo caso, se il mandatario era privo del potere di rappresentanza, latto si
considerer compiuto per proprio conto; se, invece, il mandatario aveva la rappresentanza latto non
si conclude ma egli sar responsabile del danno che il terzo contraente ha sofferto per avere
confidato senza sua colpa nella validit del contratto.
Esecuzione del mandato: il mandatario pu eseguire il mandato per mezzo di un sostituto. Per
stabilire se il mandatario sia ( o meno) responsabile delle eventuali colpe del sostituto, bisogna
distinguere se il mandante avesse o meno autorizzato detta istituzione:
a) in caso di autorizzazione, con indicazione da parte del mandant e del sostituto, il
mandatario non risponde del suo operato; se, viceversa, il sostituto stato scelto dal mandatario,
questi ne risponde se ha commesso colpa nella scelta (1717,2);
b) se la sostituzione non era autorizzata n era necessaria per la natura dellincarico, il mandatario
risponde delloperato del sostituto e perci, in caso di colpa del sostituto, sono direttamente
responsabili verso il mandante sia il mandatario che il sostituto (1717,1,3).
Il mandatario, inoltre, deve avvisare senza ritardo il mandante dellesecuzione del mandato,
rendergli il conto degli affari compiuti e rimettergli tutto ci che ha ricevuto in esecuzione del
mandato (1712 e 1713). Se i terzi, con i quali il mandatario ha concluso degli affari, non eseguono
le loro obbligazioni, il mandatario non responsabile, tranne se allepoca del contratto conosceva
o avrebbe dovuto conoscere linsolvenza delle controparti, ovvero se la sua responsabilit stata
prevista nel contratto di mandato (1715). Se il mandato gratuito, la responsabilit del mandatario
per colpa valutata con minore rigore (1710,1).
C) Nel mandato pu essere aggiunta la clausola di esclusiva (per zona e per genere di affari) che pu
essere a carico di uno o dellaltro o di entrambi.
224. Lestinzione del mandato.- Il rapporto di mandato si estingue per le seguenti cause (1722):
1) Scadenza del termine o compimento da parte del mandatario dellaffare per il quale il mandato
stato conferito.
2) Morte, interdizione o inabilitazione del mandante o del mandatario. Se per il mandato ha per
oggetto il compimento di atti relativi allesercizio di unimpresa, e limpresa viene continuata, il
mandato non si estingue: tuttavia, ciascuna delle parti, e i loro eredi, hanno il diritto di recedere
dal rapporto.
3) Revoca del mandante. Questi rimane per obbligato al risarcimento del danno in 3 ipotesi: a) Se il
mandato era a titolo oneroso e a tempo indeterminato, ed egli lo ha revocato senza giusta causa o
senza preavviso (1725,2); b) Se il mandato era a titolo oneroso ed era stato conferito per un
tempo determinato o per un determinato affare, e la revoca fatta senza giusta causa prima della
scadenza del termine o prima del compimento dellaffare; c) Se era stata convenuta la irrevocabilit
del mandato, e la revoca compiuta senza una giusta causa (1723,1).
4) Rinunzia del mandatario. Questi tenuto al risarcimento del danno in 2 ipotesi: a) Se il mandato
a tempo indeterminato, e il mandatario rinunzia senza una giusta causa o senza preavviso; b) Se il
mandato a tempo determinato o per un determinato affare, e il mandatario rinunzia senza
giusta causa (1727,1).
Negli artt. 1723-1730 contenuta una disciplina pi dettagliata delle cause di estinzione del
mandato.
CAPITOLO SECONDO
IL CONTRATTO D AGENZIA
228. La figura dell agente.- Il contratto di agenzia intercorre tra due soggetti, uno detto preponente
e laltro agente (art 1742), ossia colui che si obbliga a svolgere per conto del proponente tutta lattivit
che lo porti a concludere dei contratti. (lagente si distingue dal procacciatore daffari perch
lattivit di questultimo ha carattere saltuario) Inoltre, qualora lagente oltre a promuovere la
conclusione di contratti avesse anche il potere di concluderli lagente assumerebbe anche la figura di
rappresentante di commercio (in tali casi la stabilit del rapporto ci aiuta a distinguere tra un
contratto di agenzia ed uno di mandato con rappresentanza). Lagente per svolgere la sua attivit deve
costituire unagenzia che sia arredata a spese dellagente e procurarsi i mezzi di trasporto ed il
personale.(art 1748) Le spese per la costituzione ed il funzionamento delagenzia sono a carico
dellagente, al quale spettano delle provvigioni e se il quantitativo delle stesse supera le spese, allora si
avr il guadagno, altrimenti subisce una perdita al pari di un imprenditore commerciale quale egli . Se
invece lattivit dellagente a carattere prevalentemente personale diffusa lopinione che egli sia un
lavoratore autonomo piuttosto che imprenditore commerciale. Nella prassi accade inoltre che il
preponente elimini il rischio della gestione dellagenzia corrispondendo alagente un compenso fisso,
in tal caso pi che collaboratore autonomo dellimprenditore siamo davanti ad un collaboratore
subordinato. Per svolgere la loro attivit gli agenti di commercio devono iscriversi in un apposito ruolo
presso la camera di commercio,e se non fanno ci per un certo orientamento giurisprudenziale il
contratto di agenzia sar nullo, ma ci andrebbe a cozzare con le direttive comunitarie (Corte di
giustizia della comunit europea 30/06/1998) e perci il contratto di agenzia anche senza iscrizione
dellagente deve essere valido.
229. La disciplina del rapporto di agenzia.- Il contratto di agenzia deve essere concordato per
iscritto, ed ogni parte ha diritto ad ottenerne una copia (1742,2). Inoltre allagente spetta il diritto di
esclusiva che si sostanzia nel divieto di svolgere nella zona riservata assegnategli dal contrato una
attivit per conto di un altro imprenditore che sia in concorrenza con quella affidatagli dal prenditore,
e questultimo non pu mandare nella zona stessa altri agenti in concorrenza con lo stesso (1743). Tale
norme, a lungo andare hanno portato a qualche perplessit circa le limitazioni alla libera concorrenza
con la realizzazione della L. n. 248/2006 che ha determinato la nullit delle clausole anticoncorrenziali
per le agenzie assicurative RCA. Lagente promuove solamente e quindi non realizza la conclusione
dei contratti e non esercita i diritti derivanti da tali contratti che spettano al preponente (1746), ci gli
pu essere direttamente attribuito, in modo espresso, ma non comprende il potere di concedere sconti o
dilazioni ai clienti stessi (1744). Anche lagente senza rappresentanza pu raccogliere i reclami e
comunicarli al proponente o chiedere provvedimenti cautelari nellinteresse del preponente (1745).
Allagente a norma dellart 1748 spetta la provvigione : a ) sugli affari conclusi con la sua attivit e per
quelli conclusi direttamente dal preponente nella zona riservata dellagente, b) per quelli che hanno
avuto esecuzione regolare e per quelli che non ce lhanno avuta per colpa del proponente, c) se il
proponente ed un terzo si accordano per non dare esecuzione ad un contratto allora allagente va una
provvigione, d) per gli affari conclusi anche dopo lo scioglimento del rapporto se promossi in
precedenza dallagente in maniera determinante. Lagente deve essere avvertito immediatamente se il
volume di affari da lui prospettato non pi tale, ed inoltre ha il diritto ad ottenere tutte le
informazioni circa il calcolo e limporto certo delle provvigioni che devono essergli pagate antro il
mese successivo al trimeste nel quale sono maturate. Tali diritti sono indisponibili(1749). In tale
contratto nullo il patto dello star del credere che preveda in modo generalizzato a carico dellagente
la responsabilit per linadempimento delle obbligazioni dei clienti, ammessa per i singoli affari a
condizione che la garanzia non superi la provvigione sperata per laffare; inoltre per lo star del credere
lagente ha diritto ad un apposito corrispettivo (1746). Il rapporto di agenzia pu essere a tempo
determinato o indeterminato (1750), nel primo caso cessa col sopravvenire della data (se prosegue
anche dopo la scadenza diventa a tempo indeterminato), mentre, nel secondo caso il rapporto si
scioglie quando una delle due parti recede dandone un preavviso allaltra da 1 a 6 mesi. Inoltre dopo lo
scioglimento il proponente deve corrispondere unindennit allagente tranne quando: il rapporto
cessato per inadempienza dellagente o se questi receduto senza giusta causa, o se in accordo col
preponente ha trasferito lagenzia a terzi (1751). La previsione di non concorrenza, da prevedersi nel
caso per iscritto, dopo il recesso non pu superare i due anni e deve riguardare stessa zona clientela e
genere di beni o servizi (1751-bis).
CAPITOLO TERZO
LA MEDIAZIONE
230. La figura del mediatore.- I mediatori appartengono alla categoria di quei soggetti che agevolano
la conclusione di un determinato affare e sono di grande ausilio agli imprenditori. Se il mediatore
mette in relazione i due possibili contraenti possibile che essi convengano o meno al contratto: nel
secondo caso solo colui che ha ingaggiato il mediatore deve il rimborso delle spese (art 1756), se
invece, il contratto concluso, allora il mediatore ha diritto ad una provvigione da parte di entrambe le
parti nella misura pattuita, o in quella prevista dalle tariffe professionali, dagli usi o in mancanza dal
giudice(1755). Se ci sono pi mediatori ognuno ha diritto ad una quota di provvigione (1748). A
differenza di commissionari e agenti il rapporto di mediazione saltuario ed occasionale ed il
mediatore deve essere indipendente da entrambi le parti dal punto di vista collaborativo, di
dipendenza o di rappresentanza.(1754) Se il mediatore si occupa della vendita di merci detto sensale,
se collabora alla conclusione dei contratti di assicurazione detto brokers. Il mediatore realizza un
attivit in maniera discontinua, e per fare ci deve essere iscritto al ruolo nella camera di commercio,
in mancanza di ci non ha diritto alla provvigione ed soggetto a sanzioni penali ed amministrative.
231. La disciplina del rapporto di mediazione.- Il regolamento della mediazione, oltre che sulla
indipendenza incentrato anche sulla imparzialit, difatti, il mediatore deve comunicare alle parti
qualsiasi circostanza di cui al corrente, anche di quelle che non portano alla conclusione del
contratto, e se non lo fa sar soggetto a sanzioni pecuniarie (art 1759). Inoltre soggetto ad una pena
pecuniaria e nei casi pi gravi alla sospensione dalla professione fino a 6 mesi se presta lattivit a
persona notoriamente insolvente o della quale conosce lo stato dinsolvenza (1764). Inoltre
responsabile dellautenticit delle sottoscrizioni se laffare concluso per iscritto e dellultima girata,
se laffare consiste nella negoziazione di titoli a legittimazione nominale (1759). Egli obbligato alla
conservazione dei contratti portati a termine, perci deve: a) annotare su un apposito libro gli estremi
essenziali dei contratti conclusi, e rilasciare alle parti copia scritta di ogni annotazione, b) conservare
copia delle merci vendute su campione finche c possibilit di controversia sullidentit della merce,
c) rilasciare al compratore una lista firmata dei titoli negoziati con indicazione di serie e numero
(1760). Se non fa ci sar soggetto alle sanzioni previste dallart 1764. Dopo la conclusione del
contratto, il mediatore rimane estraneo alla sua esecuzione salvo che una delle parti non lo incarichi di
rappresentarlo nellesecuzione (1761). Di solito, poi uno dei contraenti non si rivela allaltro e cos sin
tanto dura lanonimato il responsabile dellesecuzione del contratto il mediatore (1762). Cessato
lanonimato ognuno dei contraenti pu agire direttamente contro laltro, fermo restando la
responsabilit del mediatore per lesecuzione del contratto da parte del contraente non nominato. In
unaltra ipotesi il mediatore risponde dellesecuzione del contratto per una delle parti, ovvero quando
garante perch ha offerto la sua fideiussione (1763).
CAPITOLO QUARTO
IL CONTRATTO DI SUBFORNITURA
232. Nozione.- Le grandi imprese che svolgono unattivit di produzione sono solite acquistare beni
destinati ad essere incorporati in beni pi complessi, e a stringere contratti per tale fornitura e cos i
fornitori essendo delle imprese di piccole dimensioni sono totalmente dipendenti dallimpresa a cui
danno fornitura, e per evitare che ci sia tale da realizzare un abuso stata emanata la L. n. 192/ 1998
che ha posto una particolare legislazione al contratto per la subfornitura, cos denominati perch il
fornitore simpegna ad effettuare per conto di unimpresa committente lavorazione su prodotti
semilavorati o su materie prime fornite dalla stessa committente; ovvero a fornire prodotti o servizi
destinati ad essere incorporati od utilizzati nellambito dellattivit economica del committente o nella
produzione di un bene complesso. Tale contratto non definisce bene loggetto cos al suo interno pu
essere ricompresa la produzione di tutti i servizi destinati ad essere utilizzati nellambito dellattivit
economica del committente, ricomprendendo anche il settore della distribuzione.
233. La disciplina.- La L n. 192/1998 specifica nei suoi vari aspetti il contratto di subfornitura: esso
deve essere realizzato per iscritto a pena di nullit, o anche per telefax o altra via. Qualora non vi sia
accettazione della proposta inviata dal committente , e questultimo ha iniziato lavorazioni e forniture,
il contratto si considera concluso nei termini indicati nella proposta (art 2). Il prezzo deve essere
chiaramente determinato o determinabile e cos deve essere per quanto riguarda le caratteristiche
costruttive e funzionali dei servizi e beni richiesti dal committente, nonch i termini e le modalit di
consegna, di collaudo e di pagamento le quali devono essere cos chiare da non determinare incertezza.
Di particolare rilievo, la fissazione delle clausole del pagamento che devessere corrisposto non oltre
i 60 giorni dallesecuzione della subfornitura. In caso dinosservanza di tale termine devono essere
corrisposti degli interessi moratori elevati senza bisogno della costituzione in mora, e se il ritardo
eccede i 30 giorni allora al subfornitore dovuta anche una penale. Allart 9 in ultimo disposto il
divieto di abuso di dipendenza economica (eccessivo squilibrio tra diritti e obblighi, posizioni
contrattuali gravose o discriminatorie). A seconda del tipo di abuso si pu avere la risoluzione del
contratto o un risarcimento danni: eventuali clausole che costituiscono abuso sono nulle. Tale art 9 ha
carattere generale e sistematico nel senso che non si applica solo alla subfornitura ma anche a tutti i
contratti con imprese ausiliarie che si trovino rispetto alla committente in condizioni di dipendenza
economica. La nullit di tali clausole o le azioni di risarcimento sono di competenza del giudice
ordinario, se labuso per tale da intaccare la tutela della concorrenza pu intervenire anche
lAutorit Antitrust. La violazione reiterata e diffusa della disciplina europea in materia di lotta
contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali costituisce abuso a prescindere
dallaccertamento di uneffettiva situazione di dipendenza economica.
CAPITOLO QUINTO
IL GRUPPO EUROPEO DINTERESSE ECONOMICO
234. Il gruppo europeo dinteresse economico.- Il GEIE, istituito col REG CE 2137/1985,
devessere composto almeno da 2 membri (persone giuridiche e/o persone fisiche, che siano
imprenditori, artigiani, liberi professionisti) i quali devono avere lamministrazione centrale e/o
esercitare la loro attivit economica in almeno 2 Stati dellUnione europea. Il fine del gruppo di
agevolare e di sviluppare lattivit economica dei suoi membri esercitando attivit di carattere
ausiliario; il gruppo non ha scopo di lucro, in quanto non realizza profitti per se stesso, ma mira
a migliorare o ad aumentare i risultati economici dellattivit dei membri del gruppo.
Costituzione. Il contratto del GEIE deve essere stipulato per iscritto a pena di nullit, e sono
soggetti a pubblicit legale nel registro delle imprese nella cui circoscrizione il Geie ha sede. (in
mancanza di iscrizione da parte degli amministratori devono provvedervi i soci a spese del geie)
Nel contratto, inoltre, devono essere indicati: la denominazione del gruppo (preceduta o seguita dalla
sigla Geie), la sede, loggetto, i nomi dei membri e la durata, che pu essere a tempo determinato o
indeterminato.
Poteri. I membri del gruppo possono adottare collegialmente qualsiasi decisione per la
realizzazione delloggetto del gruppo; le modifiche contrattuali devono essere adottate per iscritto
e sono soggette a pubblicit legale: quelle pi importanti devono essere prese allunanimit; nel
contratto pu poi essere previsto quali decisioni possono essere prese a maggioranza e con quali
maggioranze. Ciascun membro dispone di un voto: alcuni membri anche pi voti ma mai la
maggioranza dei voti.
Amministrazione. Il gruppo gestito da una o pi persone( anche una persona giuridica, la quale
esercita la funzione gestoria mediante un proprio rappresentante) nominate nel contratto, o designate
dai membri.
Rappresentanza. Essa spetta allamministratore unico o a ciascuno degli amministratori,
disgiuntamente. (il contratto pu prevederla anche congiunta e per essere opponibile ai terzi occorre la
sua pubblicit).
Contabilit. Anche quando non esercita attivit commerciale, il gruppo deve tenere la contabilit
prescritta dallo statuto degli imprenditori commerciali. Il bilancio devessere approvato dai
membri del g e i e entro 4 mesi dalla chiusura dellesercizio e depositato nel Reg. delle imprese.
Responsabilit. I membri rispondono solidalmente e illimitatamente dei debiti del gruppo.
La responsabilit per sussidiaria perch occorre la preventiva ed infruttuosa escussione del
patrimonio del geie.
Profitti e perdite. I profitti delle attivit del gruppo sono considerati direttamente profitti dei
membri, e ripartiti tra questi secondo la proporzione prevista nel contratto di gruppo o in mancanza in
parti uguali. La stessa cosa vale per le perdite.
Lo scioglimento parziale previsto: a) recesso, sempre ammissibile per giusta causa; b) esclusione
per gravi inadempimenti che salvo patto contrario pu essere pronunciata soltanto dal giudice su
richiesta congiunta della maggioranza degli altri membri; c) morte, se non previsto diversamente
nel contratto, per subentrare ad un membro defunto, occorre il consenso di tutti i membri superstiti.
Il valore della quota di partecipazione determinato tenendo conto del patrimonio del gruppo al
momento dello scioglimento parziale; il membro escluso o receduto e gli eredi del defunto
rimangono responsabili dei debiti anteriori allo scioglimento.
Sono cause obbligatorie di scioglimento: a) il decorso del termine di durata; b) la realizzazione
delloggetto del gruppo o limpossibilit di conseguirla; c) la mancanza della pluralit dei membri.
In questi casi, lo scioglimento devessere deliberato dai membri del gruppo; in mancanza
devessere dal giudice, che pu dichiarare lo scioglimento del gruppo anche per giusta causa, o per
la violazione di determinate disposizioni di legge.
Liquidazione: a seguito dello scioglimento del gruppo si procede alla sua liquidazione secondo la
disciplina prevista per le societ semplici. In caso di insolvenza, se il Geie esercita unattivit
commerciale, ne dichiarato il fallimento, e gli organi del fallimento possono chiedere ai membri del
gruppo il versamento delle somme necessarie per lestinzione dei debiti.
SEZIONE QUARTA
CONTRATTI A DISTANZA RELATIVI ALLA PRESTAZIONE DI BENI O DI SERVIZI
CAPITOLO UNICO
LA FORNITURA DI BENI O SERVIZI AI CONSUMATORI
235. La disciplina dei contratti a distanza stipulati con i consumatori.- Lesigenza di particolare
tutela dei consumatori si avvertite quando gli imprenditori commerciali, sollecitano la conclusione
di contratti aventi per oggetto la fornitura di beni, prodotti o servizi fuori dai propri locali
commerciali, o sulla base di offerte al pubblico effettuate per corrispondenza, o tramite mezzi
telefonici, audiotelevisivi, o mediante luso di strumenti telematici o elettronici (contratti a
distanza).
Tale disciplina si fonda sul presupposto che vi il rischio che il consumatore possa essere
indotto alla conclusione del contratto, senza riflettere adeguatamente sulla sua necessit o sulla sua
convenienza. Per questo motivo il cod. cons. impone allimprenditore di dare al consumatore
prima della conclusione del contratto una serie di informazioni rilevanti, i n modo chiaro e
comprensibile secondo i principi di buona fede e di lealt. Il codice, riconosce al
consumatore il diritto di recesso dal contratto, diritto irrinunciabile ed esercitabile senza
penalit e senza che occorra indicare il motivo; ragion per cui limprenditore deve informare il
consumatore circa le condizioni e le modalit sul diritto di recesso, da esercitarsi tramite lettera
raccomandata con avviso di ricevimento entro brevi termini (10 giorni). Se tali informazioni non sono
date in maniera corretta il diritto di recesso pu ugualmente essere esercitato entro 60 o 90 giorni che
decorrono rispettivamente: a) per i beni dal giorno del ricevimento da parte del consumatore; b) per i
servizi dal giorno della conclusione del contratto. A seguito del recesso le parti sono sciolte dalle
rispettive obbligazioni, per cui il consumatore tenuto a restituire i beni eventualmente gi
consegnatigli, e limprenditore a rimborsargli le somme eventualmente gi ricevute.
Tale disciplina non si applica ai contratti conclusi tramite distributori automatici, o con limpiego di
telefoni pubblici, o in occasione di vendite allasta e neppure ai contratti a distanza relativi alla
costruzione o vendita di immobili o di servizi finanziari.
Il diritto di recesso non opera quando i contratti hanno per oggetto: a) la fornitura di prodotti alimentari
o di altri prodotti di uso domestico corrente distribuiti a scadenze frequenti e regolari; b) la fornitura
di servizi relativi allalloggio, ai trasporti, alla ristorazione, al tempo libero, quando allatto della
conclusione del contratto il professionista si impegna a fornire tali prestazioni ad una data
determinata o in un periodo prestabilito.
Diritto di godimento periodico su beni immobili (multipropriet) La disciplina del recesso
disposta per i contratti a distanza opera anche per quelli che hanno come oggetto lacquisizione di
un diritto di godimento turnario, personale o reale (solo se reale si parla di multipropriet), di beni
immobili, con destinazione abitativa, alberghiera o turistico-ricettiva. Si tratta di contratti la cui
conclusione solitamente offerta al pubblico dei consumatori con il ricorso a forme di pubblicit
commerciale. Il venditore ha lobbligo di consegnare a chiunque chieda notizie sul bene
immobile un documento informativo da cui risultino tutti gli elementi rilevanti per lindividuazione
delle caratteristiche dellimmobile, tempi e modalit di utilizzazione, prezzo di vendita e costi di
gestione. Il contratto deve essere redatto per iscritto a pena di nullit; ed inoltre, quando limmobile
in corso di costruzione, lultimazione dei lavori devessere garantita con fideiussione bancaria
o assicurativa da menzionarsi nel contratto pena la nullit (la fideiussione occorre in ogni caso quando il
venditore non una soc. di capitali, o non ha sede in Italia o ha un ridotto capitale sociale).
SEZIONE QUINTA
CONTRATTI DI ASSICURAZIONE CONTRATTI BANCARI E FINANZIARI
CAPITOLO PRIMO
IL CONTRATTO DI ASSICURAZIONE
236. Premesse tecnico-economiche.- Nella vita economica- sociale di ognuno di noi esistono dei rischi,
che quando e se si realizzano, ovvero in gergo si verifica il sinistro, possono intaccare il nostro
patrimonio danneggiandolo. Tali sinistri presi singolarmente sono impossibili da prevedere ma in larga
scala, ovvero per la legge dei grandi numeri essi diventano al contrario statisticamente prevedibili. Su
queste considerazioni si fonda lindustria della assicurazioni. Limprenditore si impegna a risarcire entro
una determinata somma stabilita (somma assicurata) i danni che subiranno gli assicurati se si verificher
il sinistro previsto in contratto; in corrispettivo lassicurato versa periodicamente allassicuratore una
somma detta premio. Tale premio si compone di una parte detta premio netto a cui si aggiunge una
somma che copre le spese e i guadagni dellassicuratore in modo da formare il premio lordo. In base agli
stessi criteri statistici ci sono eventi che colpiscono anche la vita umana da cui si desumono le tavole di
mortalit, ragion per cui esistono anche le assicurazioni sulla vita, ovvero contratti in cui lassicuratore
simpegna a pagare una somma o una rendita in relazione alla morte o alla sopravvivenza dellassicurato
o di un terzo. I contratti di assicurazione contro i danni e i contratti di assicurazione sulla vita sono
le due categorie principali in cui si dividono i contratti di assicurazione regolati dal codice civile. Tali
assicurazioni sono dette volontarie perch spontaneamente stipulabili; nellordinamento ci sono anche
assicurazioni obbligatorie, con cui ope legis i lavoratori sono assicurati contro i rischi inerenti allo
svolgimento della loro attivit: le assicurazioni obbligatorie sono sottoposte prevalentemente ad una
disciplina pubblicistica (assicurazioni sociali 1886).
238. Nozione del contratto di assicurazione. Assicurazione in nome altrui, per conto altrui, per conto
di chi spetta.- Nel contratto di assicurazione lassicuratore dietro pagamento di un premio si obbliga:
1) a risarcire allassicurato, nei limiti della somma assicurata il danno dallo stesso subito per il
sinistro contemplato nellassicurazione; 2) o a pagare un capitale o una rendita al verificarsi di un
evento attinente alla vita umana (1882).
Ogni contratto di assicurazione, singolarmente considerato, un contratto aleatorio; aleatoria non
invece lindustria dellassicurazioni, complessivamente considerata, la quale si basa su dati statistici.
Assicurazione in nome altrui. Il contratto di pu essere concluso anche per mezzo di un
rappresentante; e se questo non aveva in realt il potere di agire in nome del rappresentato,
rimane obbligato verso lassicuratore a pagare i premi, finch il rappresentato non abbia ratificato
il contratto o non abbia rifiutato la ratifica; il rappresentato pu compiere la ratifica anche dopo che
si verificato il sinistro (1890).
Assicurazione per conto di terzi. Tizio pu anche concludere un contratto di assicurazione in
nome proprio, obbligandosi quindi al versamento dei premi, ma per conto altrui. Ci significa
che, se si verifica il sinistro, il danno viene subto da un altro, il quale acquista il diritto di essere
indennizzato dallassicuratore .
Pertanto, se nel momento della conclusione del contratto si indica a chi spetter il diritto di avere
risarcito il danno, si ha lassicurazione per conto altrui, mentre se si indica
genericamente che al risarcimento avr diritto colui che al momento del sinistro risulter titolare
del bene colpito dal sinistro, si ha lassicurazione per conto di chi spetta (1891).
Nellassicurazione per conto altrui o per conto di chi spetta colui che simpegna a pagare i premi
si chiama contraente, mentre colui che avr diritto al risarcimento si chiama assicurato; lassicuratore
potr opporre anche allassicurato le eccezioni che pu opporre al contraente in dipendenza del
contratto (1891,3). Anche nel contratto di assicurazione sulla vita pu avvenire che colui che si obbliga
a pagare i premi, contraente, sia persona diversa da colui, beneficiario, a cui viene attribuito il diritto
ad esigere la somma quando si verificher levento previsto nel contratto.
239. Conclusione del contratto e sua forma.- Il contenuto del contratto di assicurazione
solitamente disposto dallassicuratore mediante stampati gi predisposti da accettarsi; pertanto, il
contratto di assicurazione di solito un contratto di adesione.
Per impedire abusi nei confronti dellassicurato:
1) prima della conclusione del contratto, lassicuratore deve consegnare allaltro contraente una
nota informativa, redatta con losservanza delle disposizioni regolamentari dellIsvap, da cui
risultino i diritti e gli obblighi contrattuali;
2) il codice civile detta numerose norme (1932), intese a tutelare gli interessi degli assicurati, che
possono essere derogate solo in senso pi favorevole allassicurato;
3) anche al contratto di assicurazione si applica la disciplina codicistica delle clausole vessatorie
(1341-1342) e delle clausole abusive.Le clausole pi stringenti devono essere evidenziate nel contratto.
Di solito intervengono, per lassicuratore, gli agenti di assicurazione, e bisogna distinguere gli
agenti che hanno il potere di concludere il contratto in rappresentanza dellassicuratore (1903), da
quelli che non hanno detto potere e sono soltanto incaricati di trasmettere allassicuratore le proposte
di contratto degli assicurati. Di solito, sono gli assicuratori che prendono liniziativa del contratto,
c i o c h e l o p r o p o n g o n o ; tuttavia sempre lassicuratore a rivestire la posizione di accettante
sicch lassicurato ad essere proponente indicando le circostanze che possono influire sul verificarsi
dellevento assicurato tramite risposte a domande poste dallassicuratore in un questionario.
La proposta scritta dellassicurato diretta allassicuratore ferma, nel senso che non pu essere
revocata per il termine di 15 giorni (30 se serve visita medica) (1887), in modo tale che
lassicuratore ha il tempo di valutare rischio e convenienza del contratto svolgendo eventuali indagini.
Il contratto di assicurazione un contratto consensuale, che per deve essere provato per
iscritto; esso va redatto in modo chiaro ed esauriente. Il documento, in cui scritto il contratto, si
chiama polizza dassicurazione: se il contratto concluso oralmente lassicuratore obbligato a
rilasciare al contraente la polizza. La polizza pu essere rilasciata con dicitura allordine o al
portatore, in tal caso il contraente pu trasferire ad altri il credito verso lassicuratore, girandogli
la polizza allordine o trasmettendogli il possesso della polizza al portatore. Dato che gli effetti del
trasferimento sono quelli della cessione ordinaria del credito (1889,1) colui che acquista la polizza non
acquista un diritto autonomo ma acquista gli stessi diritti del primo contraente: la polizza un titolo di
credito improprio. Inoltre se lassicuratore senza dolo o colpa grave paga il giratario della polizza
allordine o il possessore della polizza allordine liberato da ogni sua obbligazione anche se il
portatore legittimo della polizza non era lassicurato (1889,2).
240. Gli agenti di assicurazione.- Spesso, a causa della grandezza delle loro dimensioni, le imprese
di assicurazione stipulano i relativi contratti per mezzo di agenti intermediari professionali, e
precisamente si distinguono:
1) Gli agenti di assicurazione (1753), con t al e t erm ine nell a prassi e con un us o
i mproprio (agen zi e i n economi a ) si indi cano i dipendenti dellassicuratore, a lui legati da
un contratto di lavoro subordinato (2197). Ma nella giusta accezione (agenzie libere) con tale
termine si indicano anche gli imprenditori autonomi ausiliari dellassicuratore per conto del
quale assumono stabilmente lincarico di promuovere, in corrispettivo di provvigioni, la
conclusione dei contratti di assicurazione in una determinata zona (1742). Gli agenti di
assicurazione, inoltre, per esercitare la loro attivit, devono essere iscritti in un registro unico
elettronico presso lIsvap, diviso in diverse sezioni a seconda del tipo di intermediario professionale.
2) I mediatori professionali (brokers), (iscritti nellapposita sezione del registro elettronico) che si
distinguono dagli agenti di assicurazione perch, essi (i brokers), non sono legati da nessun
rapporto con limpresa assicuratrice, e la loro opera come ogni altro mediatore si caratterizza per
lindipendenza ed imparzialit, essendo rivolta a mettere in diretta relazione con imprese di
assicurazione soggetti che intendono provvedere con la loro collaborazione alla copertura di rischi,
e che conferiscono lincarico di assisterli nella determinazione del contenuto dei relativi contratti,
collaborando eventualmente alla loro gestione ed esecuzione. (i brokers non possono operare come
agenti di assicurazione e viceversa).
Le somme spettanti alle imprese assicurative e/o agli assicurati, ricevute dallagente di
assicurazione o dal broker e da costoro versate in un proprio conto bancario (aperto in qualit di
agente o broker), costituiscono un patrimonio autonomo rispetto agli altri beni dello stesso
intermediario, e quindi su detto conto separato non sono ammesse azioni, sequestri o pignoramenti da
parte di creditori diversi dagli assicurati e dalle imprese di assicurazione. Gli agenti di assicurazione
ed i brokers sono soggetti alla vigilanza dellIsvap.
242. Effetti del contratto di assicurazione.- Nellassicurazione contro i danni lassicurato acquista
il diritto ad essere risarcito nei limiti della somma assicurata di un danno che colpisce il suo
patrimonio; pertanto, bisogna stabilire nel contratto quale il danno (oggetti assicurati) contro cui ci
si assicura e quale levento dannoso contro cui ci si assicura (evento contemplato
nellassicurazione).
Lassicuratore non tenuto a risarcire il danno se levento contemplato nellassicurazione avviene in
conseguenza di movimenti tellurici, guerre, insurrezioni o tumulti popolari (1912), o vizio
intrinseco della cosa assicurata non denunziato al tempo della conclusione del contratto; o per dolo
o colpa grave del contraente, dellassicurato o del beneficiario (si pu per convenire che
lassicuratore risponda nel caso di colpa grave di tali soggetti 1900,1). A questa regola si deroga
nellassicurazione sulla vita nel caso del suicidio bench fatto volontario: lassicuratore tenuto a
versare la somma assicurata purch il suicidio avvenga due anni dopo la conclusione del contratto o
dopo lultima sospensione per mancato pagamento dei premi (1927). Lassicuratore deve risarcire i
sinistri cagionati da dolo o colpa grave delle persone di cui lassicurato deve rispondere (es.
dipendenti) (1900,2) e deve risarcire, nonostante patto contrario, i sinistri conseguenti ad atti del
contraente o dellassicurato o del beneficiario, compiuti per dovere di solidariet umana o nella tutela
degli interessi comuni allassicuratore (1900,3).
Per effetto del contratto di assicurazione lassicuratore acquista il diritto al premio, computato a
periodi, di solito annuali: pu convenirsi che il premio sia pagato in unica soluzione (di solito in
anticipo) o a rate.
Rischio assicurato. Il premio viene commisurato alla gravit del rischio, cio alla probabilit che il
sinistro si verifichi, e pertanto maggiore o minore a seconda che il rischio maggiore o minore. In
ordine allincidenza del rischio sul contratto di assicurazione, si possono distinguere diverse ipotesi:
a) inesistenza del rischio, se al momento della conclusione del contratto il rischio non esiste il
contratto nullo, il rapporto assicurativo non nasce e lassicurato non deve pagare i premi (1895);
b) cessazione del rischio dopo la conclusione del contratto, in quanto se il rischio finisce il contratto
si scioglie nel senso che il rapporto di assicurazione si estingue, e precisamente,
lestinzione avviene al momento in cui lassicuratore ha notizia della fine del rischio, pertanto il
contraente deve pagare solo il premio corrispondente a quel periodo assicurativo nel quale
lassicuratore venuto a conoscenza della cessazione del rischio (1896,1);
c) diminuzione del rischio, se il rischio diminuisce, lassicurato ha lonere di comunicarlo
allassicuratore che deve diminuire il premio a decorrere dalla scadenza del premio o della rata di
premio successiva alla comunicazione; lassicuratore ha facolt di recedere entro 2 mesi dalla
comunicazione (1897,1);
d) aggravamento del rischio, se il rischio si aggrava per una circostanza non prevista e non
prevedibile al momento della conclusione del contratto, il contraente deve darne subito avviso
allassicuratore. Lassicuratore, a sua volta, entro un mese dal giorno in cui ha avuto notizia
dellaggravamento, pu recedere dal contratto. In tal caso si deve distinguere se in seguito
allaggravamento, il rischio divenuto tale che lassicuratore: 1) non lavrebbe assunto, in tal caso la
dichiarazione di recesso produce immediatamente lo scioglimento del rapporto e se il sinistro si
verifica prima del mese di cui sopra lassicuratore non tenuto a risarcire il danno; 2) lavrebbe
assunto con un premio maggiore, in tale ipotesi il recesso ha effetto dopo 15 giorni dalla sua
comunicazione e se il sinistro si verifica prima del decorso del termine per compiere il recesso,
lassicuratore deve risarcire il danno ma la somma dovuta non quella assicurata ma quella minore
che, in relazione al maggior rischio, corrisponde al premio convenuto (1898).
Norma simile regola nellassicurazione sulla vita gli aggravamenti del rischio che derivano dal cambio
di professione o di attivit dellassicurato (1926).
243. Prescrizione (annuale) dei diritti derivanti dal contratto.- Il diritto al pagamento delle rate di
premio si prescrive in 1 anno dalle singole scadenze (2952,1). Gli altri diritti derivanti dal contratto
di assicurazione si prescrivono in 1 anno dal giorno in cui si verifica il fatto su cui il diritto si fonda
(2952,2).
CAPITOLO SECONDO
LASSICURAZIONE CONTRO I DANNI
245. Pluralit di assicurazioni.- Lipotesi in cui si assicura lo stesso interesse presso una pluralit di
assicuratori, regolata dallart. 1910 in modo che lassicurato non possa ricevere in complesso una
somma superiore al danno verificatosi. Esiste, pertanto, lobbligo di dare avviso ad ogni
assicuratore di tutti i contratti conclusi per assicurare lo stesso interesse. Se si viola questo obbligo
con dolo, gli assicuratori non sono tenuti a pagare lindennit.
In caso di sinistro, lassicurato deve darne avviso a tutti gli assicuratori, indicando a ciascuno il nome
degli altri, infatti le somme che lassicurato riscuote dai vari assicuratori non devono superare il
valore assicurabile (principio indennitario). Inoltre, gli assicuratori che hanno risarcito
lassicurato possono rivolgersi in via di regresso contro gli altri, per ripartire lindennit
pagata in proporzione delle somme assicurate presso i vari assicuratori.
246. La coassicurazione.- Si ha coassicurazione quando, di comune accordo, una pluralit di
assicuratori assicurano contestualmente un determinato interesse per lo stesso periodo e per lo
stesso rischio, di solito stipulando un unico contratto con lassicurato.
I coassicuratori possono assumere lobbligo di risarcire solidalmente il danno allassicurato, salvo
riparto tra di loro; ma solitamente prevista la ripartizione in quote determinate. Pertanto, se il
danno si verifica lassicuratore tenuto a risarcirlo allassicuratore solo in proporzione della quota
convenuta (1911). Coassicurazione comunitaria (assicuratori di diversi stati UE, contratto unico
con premio globale per quote determinate).
247. La durata del rapporto di assicurazione.- Lassicurazione ha effetto dalle ore 24 del giorno
della conclusione del contratto alle ore 24 dellultimo giorno della durata stabilita nel contratto stesso.
Se questa durata supera i 10 anni, le parti trascorso il decimo anno e nonostante patto contrario
hanno facolt di recedere dal contratto, con preavviso di 6 mesi, che pu darsi anche mediante
raccomandata (1899,1). In mancanza di recesso tempestivo, il contratto si considera tacitamente
prorogato, ma ciascuna proroga tacita non pu avere una durata superiore a 2 anni (1899,2).
248. Lalienazione delle cose assicurate.- Se il contraente trasferisce ad altri il suo diritto sulla
cosa assicurata (es. la vende), egli non ha pi interesse allesistenza della cosa, e perci non pu
essere pi assicurato; in questo caso, egli resta obbligato a pagare i premi, mentre assicurato
diventa lacquirente, il quale ha diritto allindennizzo in caso di sinistro.
Tuttavia, se lalienante non vuole restare obbligato a pagare i premi, sufficiente che egli
comunichi: a) allassicuratore lavvenuta alienazione; b) e allacquirente lesistenza del contratto di
assicurazione. A seguito di tale comunicazione, tutti i diritti e gli obblighi derivanti
dallassicurazione vengono trasferiti allacquirente, a meno che questi non dichiari allassicuratore (o
viceversa) la decisione di estinguere il rapporto assicurativo (1918,1,4).
Nel caso in cui stata emessa una polizza allordine o al portatore, non occorre dare notizia
dellalienazione della cosa allassicuratore: n lassicuratore n lacquirente possono recedere dal
contratto prima della scadenza (1918,5).
249. Gli obblighi del contraente.- Il contraente obbligato a pagare il premio alle scadenze
convenute. Se il contraente non paga il primo premio o la prima rata di premio, lassicurazione contro
i danni resta sospesa fino alle ore 24 del giorno di pagamento. Se, invece, non paga i premi
successivi, lassicurazione sospesa dalle ore 24 del quindicesimo giorno dopo la scadenza (1901,1,2)
In caso di mancato pagamento dei premi, se lassicuratore non agisce giudizialmente per la
riscossione nel termine di 6 mesi dal giorno in cui il premio o la rata sono scaduti, il contratto
risoluto di diritto e il rapporto si estingue, salvo il diritto dellassicuratore al pagamento del premio
relativo al peridodo di assicurazione in corso e al rimborso delle spese (1901,3).
250. Gli obblighi dellassicurato: obbligo di avviso e di salvataggio.- Lassicurato deve avvisare
(obbligo di avviso) del sinistro lassicuratore entro 3 giorni da quello in cui il sinistro si
verificato o lo stesso assicurato ne ha avuto conoscenza (1913). Inoltre, lassicurato deve fare quanto
gli possibile per evitare o diminuire il danno ( obbligo di salvataggio) (1914,1).
Lobbligo di avviso imposto allassicurato per garantire linteresse dellassicuratore ad
informarsi il pi rapidamente possibile delle circostanze e delle conseguenze del sinistro; a sua
volta, lobbligo di salvataggio gli imposto per garantire linteresse dellassicuratore a limitare al
minimo il danno. Se lassicurato non adempie a tali obblighi bisogna distinguere se
linadempimento dovuto a dolo o a colpa, poich: 1)se doloso, lassicurato perde il diritto
allindennit;2) se colposo lindennit viene ridotta della cifra che corrisponde al danno subito
dallassicuratore per linadempimento di detti obblighi (1915).
252. Lassicurazione della responsabilit civile.- Un tipo particolare di assicurazione contro i danni
lassicurazione della responsabilit civile, nella quale lassicuratore si obbliga a risarcire lassicurato
di quanto questi deve pagare a terzi per aver loro causato dei danni senza dolo svolgendo una
determinata attivit. Il terzo danneggiato non ha per azione diretta contro lassicuratore, ma questi ha
facolt previa comunicazione dellassicurato di pagare direttamente al danneggiato lindennit
dovuta, ed obbligato al pagamento diretto se lassicurato lo richiede (1917,1,2).
Nel nostro ordinamento obbligatoria lassicurazione della responsabilit civile derivante dalla
circolazione dei veicoli a motore e dei natanti presso imprese autorizzate. In caso di sinistro, il
terzo trasportato ha unazione diretta contro lassicuratore per il risarcimento del danno sofferto,
entro i limiti della somma assicurata. Se il sinistro avvenuto tra veicoli assicurati, ciascun
danneggiato, che non sia un terzo trasportato, deve richiedere il risarcimento direttamente al proprio
assicuratore (procedura di risarcimento diretto), salvo la regolamentazione diversa per ogni
assicuratore per le responsabilit dei propri assicurati. Prima di agire contro lassicuratore i danneggiati
hanno lonere di richiedergli il risarcimento con raccomandata con ricevuta di ritorno concedendogli un
termine di 60 giorni.
Se il sinistro stato provocato da un veicolo non identificato o non assicurato, il danno alle
persone ed entro i limiti anche il danno alle cose sono risarciti da un Fondo di garanzia per le
vittime della strada costituito con i contributi delle diverse imprese assicuratrici e gestito dalla
Consap (Concessionaria servizi assicurativi pubblici).
CAPITOLO TERZO
LASSICURAZIONE SULLA VITA
254. Lassicurazione sulla vita: concetto e categorie.- Nellassicurazione sulla vita non vale il
principio indennitario, e precisamente si distinguono 3 categorie:
1) assicurazioni per il caso di morte, in cui la morte dellassicurato danneggia lassicuratore, in
quanto questi si impegna a pagare una somma o alla morte dellassicurato o ad una scadenza fissa;
2) assicurazioni per il caso di vita, in cui la lunga vita dellassicurato danneggia lassicuratore, in
quanto questi deve corrispondere allassicurato una rendita vitalizia o versargli una somma una
tantum, se lassicurato raggiunge una determinata et;
3) assicurazioni miste, in cui lassicuratore si obbliga a pagare una determinata somma o alla morte
dellassicurato o ad un determinato termine, se lassicurato ancora in vita.
Assicurazione sulla vita propria o di un terzo. Levento contemplato nellassicurazione pu
riguardare o la vita dello stesso contraente o quella di un terzo. Lassicurazione contratta per il
caso di morte di un terzo non valida, se questi o il suo rappresentante legale non d il consenso
( d a provarsi per iscritto) alla conclusione del contratto ( 1919).
256. Il pagamento del premio. Riscatto e riduzione della polizza.- Dopo il decorso di un
determinato periodo di tempo dalla conclusione del contratto di assicurazione sulla vita, lassicurato ha
il diritto di riscattare o di ridurre la polizza. Con il riscatto il rapporto assicurativo si estingue e
lassicurato ha diritto a percepire immediatamente dallassicuratore una somma corrispondente
alla riserva matematica. Con la riduzione si estingue ogni obbligo di pagamento di premi futuri e
si riduce in corrispondenza la somma assicurata, che per verr sempre pagata alla scadenza
prevista nel contratto.
Il contraente nellassicurazione sulla vita obbligato a pagare soltanto il premio relativo al primo
anno: lassicuratore pu agire per il pagamento di detto premio nel termine di 6 mesi dal giorno in cui
il premio scaduto (1924,1). Se il contraente non paga i premi successivi nel termine di tolleranza
previsto dalla polizza o, in mancanza, nel termine di 20 giorni dalla scadenza, lassicuratore non
pu obbligarlo al pagamento, ma il rapporto assicurativo si estingue; se non trascorso il periodo
necessario perch sorga il diritto di riscatto o di riduzione, i premi gi pagati restano acquisiti
allassicuratore, altrimenti si pu esercitare il diritto di riscatto o quello di riduzione.
Le polizze devono essere tali in modo che in ogni momento lassicurato possa conoscere il valore di
riscatto o di riduzione (1925).
CAPITOLO QUARTO
I CONTRATTI BANCARI E FINANZIARI
257. L impresa bancaria.- Per attivit bancaria sintende quella dintermediazione nella circolazione
dei capitali, e cio lattivit di raccolta del risparmio tra il pubblico con cui sintende lacquisizione di
fondi con lobbligo di rimborso, sia sotto forma di rimborsi che sotto altra forma, e lattivit di
concessione di crediti. Tale raccolta del risparmio consentita alle banche ma anche alle societ per
azioni e in quelle in accomandita per lemissione delle obbligazioni, alle societ ed enti con titoli
quotati, e quella relativa ad intermediari sottoposti a vigilanza prudenziale, che possono emettere valori
mobiliari con caratteristiche dinvestimento nel rispetto dei limiti e dei criteri stabiliti dal Comitato
interministeriale per il credito e per il risparmio (Cicr), o garantire per il pagamento di cambiali
finanziarie emesse da soggetti diversi rispetto le societ quotate. Lattivit bancaria ha una rilevanza
costituzionale, stabilita dallart 47, ove si determina che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio
in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla lesercizio del credito.
Le banche devono avere la forma delle spa e delle societ cooperative per azioni (banche popolari, o
banche di credito cooperativo: se queste esercitano attivit bancaria prevalentemente a favore dei soci
sono considerate a mutualit prevalente). Onde possono costituire e realizzare lattivit bancaria, le
banche devono avere unautorizzazione amministrativa (condizione per liscrizione nel registro delle
imprese) dalla Banca dItalia, e per averla le banche devono costituirsi in societ e sono richiesti
specifici requisiti di professionalit, onorabilit ed indipendenza per gli amministratori, i sindaci, e i
direttori generali e ci si richiede anche per i soci in possesso di determinate quote. Le banche sono
soggette a revisione legale dei conti. Le banche si procurano solitamente le somme per lerogazione
dei crediti attraverso i depositi dei risparmiatori o tramite lemissione delle obbligazioni. Le banche
possono esercitare il credito a breve termine (credito ordinario) e quello a lungo (imprenditori edili
o agricoli) o medio termine (industriali) (credito speciale), e di solito i fondi necessari sono reperiti
tramite lemissione di titoli obbligazionari. I finanziamenti agli imprenditori edili per la costruzione di
edifici e condomini sono concessi dietro ipoteca. Le banche (iscrivendosi in apposito albo presso la
banca dItalia) possono svolgere anche attivit finanziarie, dette cos perch sono esercitabili anche
da intermediari finanziari non bancari (attivit di leasing, di factoring..). Per lo svolgimento
dellattivit possono anche essere fondati dei gruppi bancari composti dalla stessa banca controllante
detta holding e da societ o enti controllati esercenti attivit bancarie finanziarie. A capo di tale gruppo
(che devessere iscritto in apposito albo presso la Banca dItalia) vi pu essere anche una societ
finanziaria. Nel settore del credito alla banca dItalia riconosciuta una funzione fondamentale, volta
ad assicurare la stabilit patrimoniale, con poteri di controllo e di vigilanza. Quando le partecipazioni
riguardano altre imprese che operano nellUnione europea, previsto un collegamento tra la banca
dItalia e le corrispondenti autorit di vigilanza estere. Poteri particolari sono dati al CICR e al
Ministero delleconomia e all autorit Antitrust che vigila sulla liceit delle intese e reprime gli abusi
di posizione dominante nel settore bancario. Inoltre chi vuole acquistare le azioni di societ bancarie
considerate rilevanti o che portino a superare il 10% del capitale con diritto di voto occorre
lautorizzazione della Banca dItalia. anche prevista una disciplina delle crisi che prevede procedure
speciali (amministrazione straordinaria, liquidazione coatta amministrativa) alternative al controllo
giudiziario ex art 2409 ed al fallimento, che si svolgono sotto il controllo del Ministero dellEconomia
e Finanze e della Banca dItalia.
258. I contratti bancari.- I contratti con cui le banche esercitano lintermediazione nel credito,
vengono detti contratti bancari e possono essere suddivisi in due categorie: operazioni passive, che
sono quelle che rendono la banca debitrice dei suoi clienti (ricevere credito) e operazioni attive, che
rendono la banca creditrice dei suoi clienti (fare credito). Vi sono poi operazioni che la banca conclude
per la sua funzione dintermediazione e operazioni accessorie con le quali la banca fornisce ai clienti
determinati servizi. Ai cd. contratti bancari (art 1834 e ss.), il legislatore fornisce una determinata
disciplina poich essi possono essere conclusi solo dalle banche e ad essi riferita una determinata
funzione economica. Alle banche la legge pone come obbligatoria la pubblicit e la trasparenza dei
loro contratti, tant che i contratti relativi alle operazioni bancarie devono essere redatti per iscritto ed
una copia deve essere consegnata ai clienti, pena la nullit del contratto, nullit relativa che pu farsi
valere anche dufficio ma solo a vantaggio del cliente. Sono previsti obblighi dindicare nel contratto i
tassi e le altre condizioni economiche con divieto di rinvio agli usi: in mancanza si applicano i tassi
sostitutivi previsti dalla legge. Particolare regime previsto per le clausole che permettono la modifica
unilaterale del contratto: vanno approvate specificatamente e per iscritto, occorre un giustificato
motivo, la banca deve comunicare le modifiche al cliente per iscritto, e queste avranno efficacia dopo
il decorso di un preavviso minimo di 2 mesi salvo il diritto di recesso del cliente.
259. I depositi bancari.- Con il contratto di deposito il cliente trasferisce alla banca la propriet di
una determinata somma. La banca pu restituire nella sua sede detta somma: a) a scadenza fissa (dopo
un certo periodo), b) dopo che sia trascorso un determinato termine di preavviso (deposito con
preavviso), c) appena il depositante ne faccia richiesta (deposito libero o a vista). Se nulla previsto
si applica il termine di preavviso stabilito dagli usi. La banca si obbliga a corrispondere inoltre un
determinato interesse che maggiore nei depositi sub a) e minore nel sub b) e ancora minore nel sub
c). Per dare al cliente una prova dei versamenti le banche rilasciano le ricevute di cassa o i libretti di
deposito. Le banche possono emettere anche i titoli di deposito, in serie, nominativi o al portatore
come i certificati di deposito o i buoni fruttiferi.
Conto corrente. Nel deposito in conto corrente il correntista pu realizzare versamenti e
prelevamenti di solito, e salvo patto contrario, nella sede in cui stato firmato il contratto di conto
corrente (1834). Vi inoltre la possibilit di realizzare i prelevamenti tramite gli assegni, ma ci non si
ha per il deposito a risparmio, ove i versamenti e i prelievi devono essere annotati sul libretto di
deposito al risparmio da parte dellimpiegato della banca che le sottoscrive, e fa piena prove nei
rapporti tra banca e depositante (1835), e non possono essere contestati da alcuna scrittura tranne che
non vi la prova che la scrittura stata fatta sotto violenza o per errore di fatto. Il libretto di deposito
pu essere nominativo (le operazioni possono essere fatte solo dallintestatario del libretto), ovvero
nominativo pagabile al portatore o al portatore , in tali casi anche il portatore pu eseguire delle
operazioni, ma se questultimo non era autorizzato e la banca ha realizzato il pagamento allora questa
resta ugualmente responsabile per laccaduto in caso di dolo o colpa grave (1836). Il libretto
nominativo un documento di legittimazione e serve ad identificare lavente diritto alla prestazione.
Analoga natura hanno il libretto al portatore o quello nominativo pagabile al portatore che talvolta
assume i caratteri di titolo improprio perch permette di operare il trasferimento senza ricorrere alle
forme della cessione ordinaria dei crediti. Il libretto al portatore non un vero e proprio titolo di
credito perch il credito derivante dal deposito e risultante dal libretto non un diritto autonomo. In
applicazione della disciplina anti riciclaggio, il saldo dei libretti di deposito al portatore non pu
superare 2500 . In caso di smarrimento, furto o sottrazione dei buoni fruttiferi, di libretti nominativi o
al portatore previsto un procedimento per farne dichiarare inefficacia: ammortamento.
262. Lo sconto.- Questa rappresenta un ulteriore operazione attiva che si realizza con la cessione di un
determinato credito non ancora scaduto che un cliente (scontatario) della banca vanta verso terzi, alla
banca stessa che ne anticipa al cliente limporto previa deduzione di un interesse detto sconto. Tale
credito ceduto pro solvendo, nel senso che se il debitore si rende inadempiente la banca potr
pretendere la restituzione di quanto anticipato con gli interessi dal giorno dello sconto, dallo
scontatario. Di solito un venditore si fa firmare dal cliente delle cambiali che rispecchiano la somma
maggiorata dagli interessi e poi sconta alla banca dette cambiali, e in quanto girante diventa obbligato
di regresso: e cos se la cambiale non viene pagata dal debitore principale la banca pu agire contro lo
scontatario o con lazione cambiaria di regresso o con lazione causale se quella si estinta(1859).
Risconto: si ha quando una banca utilizza il credito scontato per scontarlo a sua volta ad unaltra
banca, si ha il risconto che per la banca scontataria unoperazione passiva.
265. Il contratto di riporto.- Il riporto il contratto per mezzo del quale una determinata parte
(riportato) trasferisce allaltra (riportatore), dietro pagamento di un prezzo la propriet di titoli di
credito, che poi entro un determinato tempo il riportatore trasferir al riportato altrettanti titoli di
credito della stessa entit per un determinato prezzo: il prezzo sar maggiore se il riportato ad avere
bisogno di una somma maggiore per la durata del riporto (riporto finanziario), se invece il
riportatore ad avere bisogno dei titoli il prezzo minore e si parla di deporto. Il riporto un contratto
reale cio si perfeziona con la consegna dei titoli da riportato a riportatore (1549). Per regolare
lesercizio dei diritti o ladempimento degli obblighi collegati ai titoli si desue dala disciplina della
vendita a termine di titoli di credito (1531-1534): al riportatore (venditore a termine) spetta il diritto di
voto, tutti gli altri diritti ed obblighi spettano, anche se esercitati per il tramite del riportatore che ha la
disponibilit dei titoli sino alla restituzione, al riportato (compratore a termine) Venuta la scadenza se
una delle parti non adempie ai propri obblighi, laltra potr procedere allesecuzione coattiva, se
nessuna delle parti pronta ad adempiere, le obbligazioni si estinguono ed ogni parte trattiene ci che
aveva ricevuto un tempo (1551).
266. Gli intermediari finanziari.- Lattivit delle banche definita intermediazione creditizia,
poich esse impiegano i capitali ricevuti in prestito dai risparmiatori sotto varie forme (provvista) e li
reinvestono concedendo dei crediti a terzi. Dalla intermediazione creditizia occorre distinguere
lintermediazione finanziaria che si ha quando le imprese finanziarie fanno credito a terzi,
utilizzando capitali propri, o ricevuti dai terzi con operazioni diverse (es. mutui) da quelle tipica di
raccolta delle banche (es. depositi), ovvero prestati dalle banche o da altre finanziarie. Le principali
operazioni svolte dalle finanziarie sono: concessioni di finanziamenti sotto qualsiasi forma (mutui,
credito su pegno, credito su consumo) ed anche locazioni finanziarie (leasing), di acquisto di crediti
dimpresa (factoring) e di rilascio garanzie (fideiussioni, avalli). Allinterno della attivit di
intermediazione finanziaria si distingue lattivit di intermediazione mobiliare che la prestazione di
servizi dinvestimento cio lattivit dintermediazione nellinvestimento in strumenti finanziari.
Lesercizio nei confronti del pubblico delle attivit finanziarie riservato agli intermediari autorizzati
dalla Banca dItalia ed iscritti in un apposito albo, e per avere tale iscrizione, vi sono molti requisiti tra
cui: requisiti soggettivi e patrimoniali, requisiti di onorabilit per i soci di riferimento, requisiti di
professionalit ed onorabilit per coloro che svolgono le operazioni amministrative direttive o di
controllo.
Gli intermediari finanziari possono essere autorizzati a prestare anche servizi di pagamento,
iscrivendosi nellapposito albo, e alcuni servizi di investimento in strumenti finanziari.
La mancata iscrizione nellalbo tenuto dalla BI (abusiva attivit finanziaria) e lesercizio dellattivit
finanziaria con modalit tipiche delle banche o tali da generare nel pubblico lerrato convincimento
che limpresa sia autorizzata ad esercitare attivit bancaria (abusiva attivit bancaria) costituiscono
reati puniti con sanzioni penali.
Nellambito delle imprese finanziarie rientrano anche le imprese di microcredito, iscritte in apposito
elenco gestito da Organismo indipendente, che concedono finanziamenti di max 25000 per lavvio e
lo sviluppo di iniziative imprenditoriali; nonch i confidi, anche questi iscritti in apposito elenco
gestito da un Organismo indipendente, ovvero consorzi e societ consortili che esercitano in via
esclusiva lattivit di garanzia collettiva dei fidi (ovvero prestare garanzie alle banche per lerogazione
di prestiti alle imprese socie).
268. La locazione finanziaria.- Le imprese possono acquistare o prendere in locazione i beni che
servono per la produzione. Un metodo alternativo per realizzare lutilizzo dei beni il contratto di
locazione finanziaria, detto anche leasing, dallinglese to lease. Tale contratto pu essere concluso o
direttamente tra limpresa produttrice e quella utilizzatrice del bene, la quale dovr versare un canone
periodico determinato per il godimento del bene e alla fine o restituire il bene ovvero versare un
prezzo dopzione gi pattuito qualora voglia acquistare in definitiva il bene stesso; oppure nel
rapporto sinserisce un ulteriore impresa la quale ha come oggetto lattivit di leasing. Tale impresa
deve: essere un spa, avere un capitale minimo di 500mila ed essere iscritta nellalbo delle imprese
finanziarie. Il leasing ha di positivo rispetto alla compravendita il fatto di evitare immobilizzazioni di
ingenti capitali, rispetto alla locazione di poter esercitare il diritto dopzione se lo si ritiene
conveniente. Non si riesce a dare una reale collocazione codicistica al contratto di leasing, difatti c
chi lo vede come un contratto che comporta il solo godimento e cos i canoni in caso dinadempimento
verranno trattenuti come corrispettivi (1458) ovvero, saranno visti come anticipi sul prezzo dopzione
(quando il prezzo di opzione molto inferiore alla realt) e alla fine in caso di inadempimento saranno
restituiti, salvo il, diritto ad un equo compenso per luso della cosa ed il risarcimento danni (1526)
avendo qui il caso della vendita con riserva di propriet.
269. Il factoring.- Il contratto di factoring disciplina la cessione dei crediti dimpresa, cio un
imprenditore cede ad un altro detto factor dei crediti presenti o futuri (i crediti futuri sono cedibili sole
se indicato il debitore ceduto e solo se si tratta di crediti che sorgeranno da contratti da stipulare entro
il biennio dal contratto di cessione) in massa nei confronti dei propri clienti con la clausola del pro
solvendo (nel silenzio) ovvero del pro soluto, il factor si obbliga a versare al cedente le somme
corrispettive dei crediti dopo lincasso oppure per i crediti non esigibili il factor pu concedere
anticipazioni al cedente il quale oltre a levarsi limpiccio ed i costi della riscossione avr anche un
finanziamento. La legge che disciplina tale attivit e la L. n.52/1991, la quale specifica che gli unici a
poter esercitare lattivit di factoring sono le imprese bancarie, ovvero quelle finanziarie iscritte
nellalbo tenuto presso la Banca dItalia il cui oggetto sociale preveda lacquisto di crediti dimpresa
(altrimenti si applicheranno le normali norme del c.c. sulla cessione dei crediti 1260 ss).
Efficacia della cessione nei confronti di terzi. Limpresa di factoring pu rendere opponibile a terzi
la cessione nei modi ex 1265 (notifica al debitore e/o accettazione); ma anche senza notifica o senza
accettazione del debitore dellatto di cessione questa ugualmente opponibile ai terzi se il factor abbia
pagato, in tutto o in parte il corrispettivo della cessione con data certa: latto di cessione opponibile
sia ai terzi creditori del cedente, che abbiano pignorato il credito dopo la data del pagamento, sia ai
terzi altri cessionari che non abbiano reso efficace il loro atto cessione anteriormente alla data.
liberato, anche il debitore ceduto che abbia pagato ad un altro cessionario il proprio debito prima che il
factor gli abbia notificato latto di cessione o che lo stesso debitore abbia accettato la cessione (1264) .
Le imprese di factoring hanno poi dei poteri sulle scritture contabili del cedente e su questultimo si
pongono anche determinati obblighi, la cui elusione comporta nei casi giudicati gravi dallo stesso
factor la risoluzione del contratto (1456 clausola risolutiva espressa).
270. Contratti di credito a consumo.- Per lacquisto di beni o di servizi destinati al consumo, un
soggetto pu utilizzare mezzi finanziari di cui dispone (denaro), ovvero pu ricorrere, per convenienza
o per costrizione, al finanziamento di terzi, o rivolgendosi ad imprese bancarie o finanziarie o
ottenendo dilazioni di pagamento degli stessi fornitori. A livello comunitario vi stata lesigenza di
emanare una disciplina che tutelasse i consumatori permettendogli di conoscere al momento del
finanziamento limporto globale del costo dellacquisto onde ne sia possibile anche la comparazione
con lacquisto in contanti per valutarne la convenienza o meno. Tale disciplina si applica anche ai
prestiti personali, ovvero le operazioni di credito non collegate ad operazioni di acquisto.
In tale disciplina rientrano i contratti di credito, con cui un finanziatore concede ad un consumatore
un credito sottoforma di dilazione di pagamento o di prestito o di analoga facilitazione finanziaria; e i
contratti di credito collegato, finalizzato esclusivamente a finanziare la fornitura di un bene o la
prestazione di un servizio.
La disciplina del credito al consumo si applica ai contratti in cui concesso un credito di almeno 200
e non superiore a 75000 . Le imprese bancarie e finanziarie solitamente concedono credito al
consumo mediante prestiti (mutui) o mediante contratti bancari o finanziari (anticipazioni, leasing,
aperture di credito in conto corrente da utilizzare mediante carte di credito); lattivit dei finanziatori
pu essere agevolata da ausiliari (intermediari del credito) quali agenti in attivit finanziaria o
mediatori creditizi. I fornitori possono concedere il credito al consumo nella sola forma della
dilazione di pagamento del prezzo.
Qualunque sia la forma, i contratti con cui vengono concessi crediti ai consumatori devono essere
stipulati, a pena di nullit relativa, per iscritto, e un esemplare del contratto va consegnato
contestualmente al consumatore.
Nel contratto (ed anche negli annunci pubblicitari) devono essere indicati: lammontare e le modalit
del finanziamento; il numero, gli importi, le scadenze delle singole rate; il tasso annuo effettivo
globale (taeg) che indica il costo totale del credito per il consumatore espresso in percentuale
annua del credito concesso e comprensivo degli interessi e degli oneri; la durata del contratto a tempo
determinato (in mancanza 36 mesi). Prima della stipula del contratto al consumatore devono essere
date tutte le informazione tramite moduli per potergli permettere una scelta consapevole.
Il consumatore pu recedere dal contratto entro 14 giorni dalla sua conclusione; se il contratto a
tempo indeterminato il recesso del consumatore pu essere esercitato in ogni momento senza penalit
o spese; se a tempo determinato, il consumatore pu rimborsare anticipatamente limporto dovuto,
senza dover pagare interessi e costi residui salvo un indennizzo al finanziatore. Nei contratti di credito
collegato la risoluzione per inadempimento del contratto di fornitura per inadempimento del fornitore
comporta anche la risoluzione del contratto di credito con lobbligo del finanziatore di rimborsare al
consumatore le rate gi pagate.
Il rispetto di questa disciplina affidato alla vigilanza della Banca dItalia e del Ministero dello
sviluppo economico.
SEZIONE SESTA
CONTRATTI DINVESTIMENTO E MERCATI FINANZIARI
PREMESSA
I PRODOTTI FINANZIARI GLI STRUMENTI FINANZIARI I VALORI MOBILIARI
CAPITOLO PRIMO
LE OPERAZIONI DI INVESTIMENTO IN ATTIVIT FINANZIARIE
272. La disciplina della raccolt del risparmio tra il pubblico.- La raccolta del risparmio tra il
pubblico sottoposta al controllo della pubblica Amministrazione (Banca dItalia e Isvap),
controllo che si esercita sulle imprese bancarie e finanziarie e sulle imprese assicurative per vigilare
sulla correttezza e sulla prudenza della gestione e garantire la stabilit patrimoniale e la solvibilit.
Controllo che spetta alla Consob sulle spa con strumenti finanziari quotati. La disciplina delle offerte
al pubblico di sottoscrizione o di vendita di prodotti finanziari ispirata dalla duplice esigenza di
controllare gli equilibri tra le diverse forme di allocazione del risparmio collettivo e la veridicit delle
informazioni fornite al pubblico.
274. Il controllo della Consob sulle offerte pubbliche di sottoscrizione e di vendita.- Su ogni
offerta pubblica avente ad oggetto strumenti finanziari comunitari o altri prodotti finanziari previsto
il controllo della Consob, allo scopo di assicurare unadeguata informazione del pubblico.
Pertanto, coloro che intendono sollecitare allinvestimento con qualsiasi mezzo il pubblico
risparmio devono darne preventiva comunicazione alla Consob, alla quale spetta di
regolamentare il contenuto della comunicazione.
Prospetto dofferta. Assieme alla comunicazione dellofferta deve essere trasmesso alla Consob
un prospetto dofferta per fornire al pubblico degli investitori i dati necessari per consentirgli un
fondato giudizio sulle caratteristiche dei prodotti finanziari e sulla situazione di coloro che li
emettono o li hanno emessi, dati contenuti nel prospetto in una nota di sintesi. La Consob approva
tale prospetto dopo averne accertato la completezza, la coerenza e la comprensibilit entro un
determinato termine. Dopo lapprovazione il prospetto assume validit e gli strumenti finanziari
possono essere negoziati in tutti gli stati UE. La Consob pu richiedere informazioni supplementari.
Pertanto ogni offerta al pubblico deve essere preceduta dalla pubblicazione del prospetto dofferta da
parte dellofferente dopo lapprovazione della Consob e nei modi e termini stabiliti da essa. Inoltre
occorre pubblicare un supplemento del prospetto nel caso vi siano fatti significativi che possano
influire sulla valutazione dei prodotti finanziari. Inoltre, la Consob deve: stabilire le regole sulle
modalit di svolgimento delloperazione, anche al fine di assicurare la parit di trattamento degli
investitori; indicare le regole di correttezza che devono essere osservate dallofferente,
dallemittente, dai soggetti incaricati del collocamento dei prodotti finanziari oggetto dellofferta;
stabilire il contenuto tipico dei prodotti finanziari, quando questi sono individuati attraverso una
particolare denominazione.
Annunci pubblicitari. Prima della pubblicazione del prospetto dofferta, salvo si tratti di strumenti
finanziari comunitari, vietato qualsiasi annuncio pubblicitario relativo allofferta. Sono, tuttavia,
consentiti la diffusione di notizie, lo svolgimento di indagini di mercato, la raccolta di intenzioni di
acquisto o di sottoscrizione di prodotti finanziari con le modalit e sotto il controllo della Consob. Se
le disposizioni sugli annunci pubblicitari non vengono rispettate, la Consob pu sospendere o vietare
lulteriore diffusione degli annunci. Poteri interdittivi. Inoltre il fondat o sospetto della violazione
delle disposizioni legislative e regolamentari sulle offerte al pubblico consente alla Consob di
sospendere in via cautelare la sollecitazione per un periodo non superiore a 90 giorni, e di
vietarla quando ne accertata linosservanza.
Inapplicabilit. Il controllo della Consob non previsto quando la sollecitazione rivolta ad
investitori professionali o quando rivolta a un ridotto numero di investitori o di ammontare
modesto; non previsto neppure per il collocamento di strumenti finanziari emessi o garantiti dallo
Stato o da uno Stato dellUE o da organismi internazionali pubblici di cui facciano parte uno o pi
Stati UE. Tuttavia in questi casi (in cui non occorre pubblicare il prospetto dofferta dato che non si
applica il controllo) previsto che dopo il collocamento iniziale si debba provvedere alla successiva
redazione del prospetto qualora gli stessi prodotti siano oggetto di una nuova ed autonoma offerta al
pubblico o cmq vengano rivenduti sistematicamente, nei 12 mesi successivi al loro collocamento, ai
consumatori (in questultimo caso a pena di nullit relativa dei contratti di rivendita).
CAPITOLO SECONDO
GLI ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO
278. Altri organismi di investimento collettivo del risparmio.- Preso atto degli inconvenienti legati alle
societ dinvestimento a capitale fisso relativi allincertezza della remunerazione e alle difficolt di
disinvestire i capitali investiti il legislatore ha cercato di colmare tali problemi, per incentivare i
risparmiatori, prevedendo la costituzione di altri organismi di investimento collettivo del
risparmio (oicr), e precisamente di societ di investimento a capitale variabile (Sicav), ossia delle
societ di investimento nelle quali i risparmiatori essendone azionisti sono partecipi dei suoi
risultati economici. Per, a differenza di quanto accade nelle societ a capitale fisso, essi (a causa
della variabilit del capitale) possono recedere in ogni tempo dalla societ, ottenendo immediatamente
il rimborso delle proprie azioni.
stata, inoltre, disciplinata listituzione di fondi comuni di investimento il cui patrimonio
costituito dai versamenti degli investitori che vi partecipano distinto dal patrimonio della societ
a capitale fisso alla quale ne affidata la gestione.
A loro volta, i fondi comuni possono essere: di tipo aperto, e in questo caso i partecipanti possono
ottenere in qualsiasi momento il rimborso delle loro quote; o di tipo chiuso, e in questo caso il
rimborso delle quote avviene alla scadenza della durata del fondo.
279. La struttura dei fondi comuni dinvestimento.- I fondi comuni di investimento, sia di tipo
aperto che di tipo chiuso, presentano una organizzazione complessa, le cui caratteristiche principali
sono:
1) Vi anzitutto una societ per azioni, detta societ di gestione (sgr), la quale svolge il compito
di gestire un patrimonio (fondo) comune, costituito con i capitali di una pluralit di investitori
(partecipanti), investendolo in strumenti finanziari, crediti, o altri beni mobili o immobili. La societ
di gestione pu anche limitarsi a promuovere il fondo (sar detta promotrice) e lasciare la gestione ad
una terza societ di gestione del risparmio (detta gestore), la gestione del patrimonio del fondo. Il
fondo gestito in monte, cio nellinteresse collettivo della pluralit dei partecipanti. Alla societ di
gestione del risparmio spetta lesercizio dei diritti di voto relativi agli strumenti finanziari inclusi nel
fondo: salvo patto contrario se il gestore diverso dalla promotrice il voto spetta al gestore. La sgr
cmq non pu esercitare il diritto di voto oltre certi limiti e non pu avere il controllo delle societ
emittenti.
2) Si ha poi il fondo, o i diversi fondi, (in) comune. A seguito dellattivit del gestore, del fondo
vengono a fare parte, oltre le somme versate dagli investitori, gli strumenti finanziari e/ o gli altri
beni acquistati con tali somme, i ricavi delle loro alienazioni e i dividendi ed ogni altro provento
derivante dalla gestione dei beni del fondo. Ciascun fondo comune suddiviso in quote costituisce
un patrimonio autonomo, distinto sia dal patrimonio della societ di gestione del risparmio sia da
patrimoni degli investitori, ragion per cui sul fondo comune non possono soddisfarsi n i creditori
della sgr n i creditori personali dei singoli investitori (i creditori personali possono soddisfarsi sulle
quote di partecipazione in titolarit del loro debitore), ma solo coloro i quali vantano crediti per le
obbligazioni contratte per conto del fondo. Il fondo pu essere diviso anche in vari comparti (es.
comparto azionario, obbligazionario) ed ogni comparto costituisce una patrimonio autonomo.
3) Il patrimonio del fondo comune, limitatamente al denaro ed agli strumenti finanziari che lo
costituiscono, depositato presso una banca, scelta secondo i criteri determinati dalle autorit di
vigilanza. La banca depositaria esegue le operazioni di gestione del patrimonio del fondo disposte
dalla societ di gestione e/o promotrice; e precisamente, la banca depositaria deve accertare la
legittimit delle operazioni di emissione e di rimborso delle quote del fondo, della
destinazione dei redditi del fondo, e deve controllare la legittimit delle istruzioni della societ di
gestione.
La societ promotrice deve emettere il regolamento del fondo dove si stabiliscono le competenze di
promotrice, gestore e banca, i quali soggetti devono agire in modo indipendente e nellinteresse degli
investitori.
In definitiva possiamo dire che: listituto del fondo comune di investimento consiste in un
complesso patrimoniale di pertinenza di una pluralit di partecipanti, che viene gestito da una societ
per azioni nellinteresse degli stessi partecipanti, ma rimane distinto ed autonomo rispetto ai
patrimoni delluna e degli altri; le somme di denaro e gli strumenti finanziari facenti parte del
patrimonio del fondo comune devono essere depositati presso una banca la quale in quanto
depositaria acquista la propriet delle somme e la detenzione dei titoli.
281. Il regolamento del fondo.- Di qualunque tipo sia, listituzione di ogni fondo comune deve
essere disciplinata da un apposito regolamento deliberato dal consiglio di amministrazione della
societ di gestione del risparmio, ed approvato dalla Banca dItalia.
Tale regolamento definisce le caratteristiche (se aperto o chiuso), il funzionamento, indica la
societ promotrice, il gestore e la banca depositaria e rispettivi compiti; ancora, regola il rapporto
con i partecipanti, indica il tipo di beni (mobili, immobili, crediti), di strumenti finanziari e di altri
valori in cui possibile investire il patrimonio del fondo.
Inoltre, nel regolamento devono indicarsi: a) la denominazione e la durata del fondo (durata coerente
con la natura degli investimenti); b) le modalit di partecipazione al fondo, e quindi delle operazioni
di sottoscrizione e rimborso delle quote con lindicazione della loro misura e periodicit o dei criteri di
determinazione delle provvigioni spettanti alla sgr; c) gli organi amministrativi e/o tecnici competenti
per la scelta degli investimenti, e i criteri di ripartizione degli investimenti tra i diversi tipi di beni; d)
i beni oggetto dinvestimento devono essere coerenti con la natura, aperta o chiusa, del fondo (es. non
ammesso fondo aperto che investe in crediti o immobili); e) le spese a carico del fondo e quelle a
carico delle societ di gestione; f) le modalit di pubblicit del valore delle quote di partecipazione; g)
le modalit di liquidazione del fondo.
Nel regolamento vanno precisati i criteri per la determinazione dei proventi, nonch per laventuale
loro distribuzione e quindi della loro periodicit. opportuno precisare, infatti, se si tratta di: fondi di
accumulazione, nei quali ad esempio i proventi ricavati dai titoli (dividendi, interessi)
rimangono nel patrimonio del fondo, e quindi aumentano il valore delle partecipazioni; o di fondi
di reddito, nei quali i proventi vengono distribuiti tra i partecipanti; o di fondi misti, in cui i
proventi vengono in parte trattenuti ed in parte distribuiti.
282. La disciplina comune dei fondi dinvestimento.- Per quanto riguarda listituzione dei fondi
comuni disposto che la societ richieda alla Banca dItalia lautorizzazione allesercizio di
gestione collettiva del risparmio. Tale autorizzazione viene rilasciata se: la societ ha un capitale
minimo interamente versato non inferiore a quello stabilito dalla BI; se ha sede in Italia; se gli
esponenti aziendali hanno i prescritti requisiti di onorabilit e di professionalit; se i requisiti di
onorabilit sono posseduti anche dai soci detentori di partecipazioni con diritto di voto oltre certe
percentuali. Entro un anno dal rilascio dellautorizzazione la societ deve iniziare lattivit a pena di
decadenza. Le sgr possono essere autorizzate ad esercitare altre attivit finanziarie non collettive, come
il servizio su base individuale di gestione di portafogli finanziari e consulenza sugli investimenti
finanziari.
La partecipazione al fondo comune si realizza attraverso la conclusione di un contratto tra la
societ di gestione e gli investitori che chiedono di sottoscrivere le quote del fondo. Coloro che
intendono acquistare azioni con diritto di voto che conducano al superamento del 5% del capitale
sociale o delle soglie del 10-20-33-50% o cmq al controllo della sgr devono darne preventiva
comunicazione alla BI.
Le quote di partecipazione sono rappresentate da certificati nominativi o al portatore e il
regolamento del fondo deve indicare se ne prevista la quotazione in mercati regolamentati. Di
conseguenza la partecipazione al fondo pu avvenire anche con lacquisizione a qualsiasi titolo dei
certificati rappresentativi delle quote del fondo. I certificati di partecipazione rientrano tra gli
strumenti finanziari: se quotati devono essere de materializzati. Il patrimonio dei fondi non pu essere
utilizzato per concedere prestiti o garanzie; per acquistare metalli o pietre preziose; per effettuare
operazioni allo scoperto su strumenti finanziari; per investire in azioni della sgr che gestisce il fondo o
della societ promotrice se diversa dal gestore.
I fondi sono sottoposti alla vigilanza amministrativa della Consob e della Banca dItalia, che indica
criteri e modalit che la sgr deve seguire per la valutazione dei beni in cui ha investito il patrimonio del
fondo ed anche la possibilit di ricorrere ad esperti indipendenti.
283. Le discipline particolari dei fondi aperti e dei fondi chiusi.- Fondi aperti. La societ di
gestione con periodicit almeno settimanale deve calcolare il valore delle quote, anche ai fini
della loro emissione e del loro rimborso. Durante lo stesso periodo, gli investitori possono ottenere
il disinvestimento dei propri capitali o alienando i certificati rappresentativi delle quote di
partecipazione, o richiedendo in qualsiasi momento alla sgr di ordinare alla banca depositaria di
procedere al rimborso delle quote, che normalmente avviene in denaro entro 15 giorni dalla richiesta
salvo i casi particolari precisati nel regolamento del fondo in cui il termine pu essere sospeso dalla sgr
fino ad 1 mese. Proprio perch si tratta di fondi comuni aperti, il relativo patrimonio
essenzialmente variabile nel senso che aumenta per la sottoscrizione delle quote e diminuisce per
il loro rimborso, seguendo le iniziative degli investitori e senza bisogno di alcuna deliberazione
formale.
Fondi chiusi. Il patrimonio del fondo chiuso, il cui ammontare stabilito nel regolamento, pu essere
raccolto mediante una o pi emissioni di quote, tutte di eguale valore unitario. Per ciascuna
emissione, le quote devono essere oggetto di offerta pubblica di sottoscrizione, e devono essere
sottoscritte entro il termine massimo di 24 mesi dalla pubblicazione del prospetto informativo.
P u accadere che in tale termine non avvenga la sottoscrizione di tutte le quote; se per ne sono
state sottoscritte in misura non inferiore ad un ammontare minimo indicato nello stesso
regolamento, la sgr pu procedere al ridimensionamento del fondo. Viceversa, nel caso in cui un
fondo sia sottoscritto in misura superiore allofferta, la sgr pu aumentarne il patrimonio, nella
maggiore misura gi eventualmente prevista nello stesso regolamento del fondo, altrimenti si
proceder al riparto proporzionale delle quote tra i sottoscrittori. I versamenti delle quote devono
avvenire entro il termine stabilito nel regolamento. La sgr ha lobbligo di richiedere lammissione alla
negoziazione in un mercato regolamentato dei certificati rappresentativi delle quote il cui valore
minimo di sottoscrizione sia inferiore a 25mila .
Devono essere costituiti in forma chiusa i fondi il cui patrimonio investito in beni immobili, crediti
e in strumenti finanziari non quotati.
Nei fondi chiusi vi la presenza di unassemblea dei partecipanti che delibera sulle modifiche della
politica di gestione, sullammissione o meno alla quotazione dei certificati e sulla sostituzione della
sgr, ma mai sulle decisioni dinvestimento del fondo che spettano alla sgr. Lassemblea delibera a
maggioranza assoluta dei partecipanti e con un voto favorevole di tanti partecipanti che rappresentino
almeno il 30% delle quote.
La durata dei fondi chiusi non pu essere superiore a 50 anni, anche se la Banca dItalia (se
previsto nel regolamento) pu consentire, su richiesta della societ di gestione, una proroga del
termine di durata del fondo non superiore a 3 anni (periodo di grazia) per il completamento dello
smobilizzo degli investimenti.
285. La contabilit.- La societ di gestione, assieme alla propria contabilit, deve anche redigere
con le stesse modalit le scritture contabili del fondo. Oltre ad un prospetto periodico indicativo
nei fondi aperti del valore delle quote di partecipazione, in tutti i tipi di fondi occorre
redigere il libro giornale del fondo ed una relazione semestrale relativa alla gestione del fondo,
entro 30 giorni dalla fine del semestre. Deve essere anche redatto il rendiconto della gestione del
fondo, entro 60 giorni dalla fine di ogni esercizio annuale o del minor periodo in relazione al quale
si procede alla distribuzione dei proventi. Rendiconto, relazione semestrale e prospetto periodico
devono essere messi a disposizione del pubblico nella sede della societ di gestione (i primi due
anche presso la banca depositaria). Inoltre, i partecipanti al fondo hanno diritto di ottenere
gratuitamente anche a domicilio copia del rendiconto e della relazione semestrale.
286. Le societ di investimento a capitale variabile (sicav).- Linvestimento collettivo del risparmio
pu anche avvenire tramite societ di investimento a capitale variabile; e precisamente, le sicav
sono spa. Sul piano strutturale, la costituzione della sicav si distingue dalla costituzione dei fondi
comuni di investimento di tipo aperto, in quanto nelle sicav non si ha la distinzione dei patrimoni, e
le posizioni di investitore e di azionista coincidono, dal momento che linvestimento viene
effettuato attraverso la sottoscrizione delle azioni emesse, a fronte di un corrispondente conferimento
in denaro. Tuttavia lessere una societ a capitale variabile permette allazionista, come nei fondi aperti
avviene per il partecipante, di poter uscire ed entrare dalla societ in qualsiasi momento senza che per
ci occorra deliberare la modifica del capitale sociale.
287. La disciplina delle sicav.- Costituzione della societ. La sicav pu essere costituita soltanto
dopo che sia intervenuta lautorizzazione della Banca dItalia, su parere obbligatorio della
Consob. Il capitale sociale minimo deve essere di ammontare non inferiore a 1 milione . I
soci fondatori devono essere in possesso dei requisiti di onorabilit, e gli organi di amministrazione
e direzione della sicav anche dei requisiti di professionalit e indipendenza. I soci fondatori devono
procedere alla costituzione della societ mediante la stipula dellatto costitutivo pubblico e ad
effettuare i versamenti delle quote sottoscritte entro 30 giorni dal rilascio dellautorizzazione. La
sicav non pu essere costituita mediante pubblica sottoscrizione e non sono ammessi
conferimenti in natura. La costituzione della sicav pu avvenire solo se il capitale
interamente versato e la denominazione deve contenere lindicazione di sicav, e tale
denominazione deve risultare in tutti i documenti della societ. Nello statuto devessere indicata
anche la periodicit delle emissioni e dei rimborsi della azioni. Le sicav deve depositare gli
strumenti di risparmio e le proprie disponibilit liquide presso una banca depositaria. Inoltre, le
sicav devono essere iscritte in un apposito albo tenuto dalla Banca dItalia, e trascorsi 2 anni dal
rilascio dellautorizzazione senza che la sicav abbia iniziato ad operare, lautorizzazione decade
automaticamente.
Capitale della societ. Il capitale delle sicav sempre uguale al patrimonio netto (cio al supero
delle attivit sulle passivit), senza distinzione tra capitale e fondi di riserva o tra attivit
disponibili e indisponibili (sempre disponibili, ovvero utilizzabili per i rimborsi ai soci). Proprio per
questo alle sicav non si applicano le comuni norme sulle spa relative allaumento e alla riduzione del
capitale sociale: qualora il capitale diminuisce al di sotto del livello minimo iniziale e se la
diminuzione permane per un periodo di almeno 60 giorni, si verifica una causa di scioglimento della
sicav la quale, se non viene fusa con altra sicav, devessere messa in liquidazione. La diminuizione del
capitale sociale si pu avere anche quando limporto del rimborso dei soci che recedono supera quello
dei soci che sottoscrivono azioni di nuova emissione.quindi pu capitare che un neosocio si vedi
tramutare immediatamente la propria quota di partecipazione in quota di liquidazione.
Azioni della societ. Le azioni delle sicav devono essere immediatamente liberate allemissione. Nello
statuto delle sicav devono essere indicate le modalit di determinazione del valore delle azioni, cio
il regime di variazione del loro valore reale (il valore reale si ottiene dividendo, periodicamente, il
valore del patrimonio netto per il numero delle azioni in circolazione, e ad esso deve corrispondere il
prezzo di emissione e di rimborso). Le azioni possono essere, a scelta del sottoscrittore, nominative o
al portatore. Lo statuto pu prevedere limiti per quelli nominativi. Inoltre, alle sicav vietato di
emettere obbligazioni, azioni di godimento e azioni di risparmio., e di acquistare o detenere azioni
proprie.
Assemblee. Le azioni emesse dalla sicav, tanto nominative quanto al portatore, attribuiscono ai
titolari eguali diritti patrimoniali. Mentre, per quanto riguarda i diritti amministrativi, le azioni
nominative attribuiscono nelle assemblee un voto per ciascuna azione; le azioni al portatore invece
attribuiscono al loro titolare un solo voto (qualunque sia il numero delle azioni possedute). Tuttavia
per valere quanto detto per le azioni nominative, i titolari devono averle acquisite nellanno solare
precedente a quello in cui si svolge lassemblea e solo se lacquisizione risulta dal libro dei soci prima
della stessa assemblea: altrimenti varranno considerati al pari delle azioni al portatore.
Quorum assembleari: lassemblea ordinaria e quella straordinaria in seconda convocazione sono
regolarmente costituite qualunque sia la parte del capitale sociale intervenuta.( quorum ass. stra prima
convocazione ex 2368 presenza e voto favorevole di soci che rappresentano pi della met del capitale
sociale). Lo statuto pu ammettere anche il voto per corrispondenza, e in tal caso lavviso
di convocazione dellassemblea deve contenere per esteso la deliberazione proposta. Inoltre, le
deliberazioni che modificano lo statuto sociale possono essere iscritte nel registro delle imprese
soltanto se approvate dalla Banca dItalia.
Partecipazioni nelle sicav. La comunicazione preventiva alla Banca dItalia dellacquisto o della
cessione di partecipazioni qualificate devessere solitamente effettuata da chi intende acquisire
o cedere una partecipazione superiore a 20.000 azioni nominative o, se minore, una partecipazione
superiore al 10% del capitale rappresentato da azioni nominative.
Sicav multicomparto. Nello statuto delle sicav pu essere prevista lesigenza di pi comparti
dinvestimento per ognuno dei quali pu essere emessa una particolare categoria di azioni (sicav
multicomparto). Nella sicav multicomparto non si ha un patrimonio sociale unico, in quanto ciascun
comparto costituisce patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti da quello degli altri comparti.
Nello statuto devono anche essere stabiliti i criteri di ripartizione delle spese generali tra i vari
comparti.
Gestione. Le sicav possono anche svolgere attivit connesse e strumentali allinvestimento collettivo
del risparmio. anche previsto che una sicav possa affidare i poteri di gestione del propeio patrimonio
ad una sgr.
Le scritture contabili delle sicav devono essere tenute con modalit analoghe a quelle previste per i
fondi comuni.
Fusione e scissione: i progetti di fusione e di scissione devono essere sottoposti al preventivo nulla
osta della Banca dItalia. In particolare, fusione e scissione sono ritenute ammissibili soltanto se la
societ incorporante o la nuova societ che ne derivi sono anchesse sicav ovvero sgr.
288. I fondi pensione.- I fondi pensione sono costituiti al fine di assicurare ai lavoratori
lerogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio pubblico.
Tali fondi possono essere costituiti nelle forme di persone giuridiche o di associazioni non
riconosciute. Il patrimonio del fondo composto: dai contributi dei datori di lavoro e dei lavoratori
destinatari del trattamento pensionistico complementare; da quote degli accantonamenti annuali
destinati al TFR.
La gestione del patrimonio del fondo pu essere affidata ad imprese di investimento o a banche
abilitate alla gestione di patrimoni mobiliari, o ad imprese assicurative o a societ di gestione del
risparmio. I fondi pensione rimangono titolari dei valori e delle disponibilit conferiti in gestione che
costituiscono in ogni caso un patrimonio autonomo dal quello del gestore. Tali valori devono essere
depositati presso una banca depositaria che controlla la legittimit delle istruzioni impartite dal
gestore. Gli investimenti dei fondi pensione devono corrispondere a criteri di ripartizione del rischio.
I diritti di voto collegati ai valori mobiliari spettano al fondo.
Inoltre i soggetti abilitati possono costituire fondi pensione anche a favore di quei soggetti privi di altri
trattamenti pensionistici o i cui contratti collettivi prevedono ladesione a forme pensionistiche
complementari.
Lesercizio dellattivit dei fondi pensione devessere autorizzato e vigilato da un ente pubblico,
la Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), di nomina del Consiglio dei ministri;
lautorizzazione decade se il fondo non inizia la propria attivit o non abbia conseguito la base minima
associativa prevista.
CAPITOLO TERZO
I SERVIZI DI INVESTIMENTO IN STRUMENTI FINANZIARI
290. La raccolta degli ordini e la negoziazione degli strumenti finanziari. I contratti di swap.-
considerata servizio di investimento oggetto di riserva di legge a favore delle imprese di investimento
e della banche anche la sola ricezione e conseguente trasmissione (ad altri intermediari autorizzati
alla negoziazione) degli ordini di negoziazione degli strumenti finanziari. La riserva di legge si ha
anche per lattivit di mediazione finanziaria in cui lintermediario mette solamente in contatto i
soggetti interessati alla conclusione di contratti di investimento.
Altro servizio di investimento la negoziazione degli strumenti finanziari, che riservata agli
intermediari professionali quando viene effettuata sia per conto di terzi sia per conto proprio (per
conto proprio e fuori dai mercati regolamentati consentita anche agli intermediari ma non oggetto
di riserva); sia nei mercati regolamentati sia fuori dei mercati regolamentati. Figure importanti di
negoziatori per conto proprio (ed anche per conto di terzi) sono quelle dei internalizzatori sistematici
e dei market markers.
Anche la riserva a favore delle imprese dinvestimento e delle banche relative alle negoziazioni sia per
conto proprio che per conto di terzi, che vengono effettuate nei mercati regolamentati, non assoluta
in quanto possono essere ammessi ad operare anche altri soggetti che possiedono determinati requisiti
di onorabilit e professionalit, dispongano di unadeguata organizzazione e di risorse sufficienti a
garantire gli investitori.
Fra gli strumenti finanziari oggetto di negoziazione vi rientrano i contratti derivati, i quali sono
contratti con scadenza a termine, il cui valore deriva dalla variazione delle quotazioni delle attivit
finanziarie che ne sono alla base, e precisamente: merci, tassi di interesse, valut ecc La
negoziazione (solo) per conto proprio dei contratti derivati consentita anche agli intermediari
finanziari iscritti nellapposito albo (paragrafo 266).
Tra i contratti derivati considerati dalla legge strumenti finanziari vi sono: i futures, le options e gli
swap. I primi due (futures ed options) sono contratti standardizzati, ammissibili solo in mercati
finanziari organizzati.
I contratti swap (scambio) sono contratti conclusi di solito con lintervento di intermediari
professionali fuori dei mercati organizzati. I principali contratti swap sono quelli sui tassi di interesse e
quelli su valute.
Negli swap su tassi di interesse, due parti indebitate con terzi a tassi differenti stipulano un
contratto di swap in base al quale si obbligano, alla scadenza di ciascun periodo di maturazione degli
interessi, a regolare tra loro la differenza dei due ammontari.
Negli swap su valute, invece, le parti luna (es. un importatore) con un debito verso terzi a scadenza
futura e in valuta estera; laltra (es. un esportatore) con un credito verso terzi di pari importo e
scadenza, nella stessa valuta estera concordano come indicatore di riferimento il rapporto di
cambio tra la valuta estera ed unaltra valuta, e si obbligano a regolare tra loro la differenza tra il
valore di cambio concordato e il valore di cambio in vigore alla data di scadenza dei due debiti.
Cos facendo viene eliminato il rischio di cambio, in quanto la parte che, per effetto
delleventuale deprezzamento della valuta nazionale, avrebbe subito un danno riceve dallaltra
parte che, per effetto del medesimo deprezzamento, avrebbe conseguito un profitto di eguale
entit una somma dimporto equivalente; e viceversa (se si ha un apprezzamento della valuta
nazionale).
Quando la conclusione di tali contratti avviene mediante lintervento di intermediari
professionali, opera la riserva di legge e quindi gli intermediari devono essere imprese di
investimento o banche autorizzate allattivit di negoziazione o di mediazione finanziaria.
291. Il servizio di collocamento di strumenti finanziari. Lofferta fuori sede di strumenti finanziari
e di servizi di investimento. I promotori finanziari.- Il servizio di collocamento presso il pubblico
di strumenti finanziari (es. azioni od obbligazioni di societ) riservato agli intermediari
autorizzati (imprese di investimento, banche ed intermediari finanziari iscritti nellalbo). Lattivit
pu essere svolta anche da consorzi di collocamento. Gli intermediari possono anche assumere la
garanzia del buon esito del collocamento, ovvero procedere mediante sottoscrizione degli strumenti
finanziari al loro acquisto per poi rivenderli, oppure obbligarsi al collocamento ma senza assumere
garanzia. Quindi il collocamento pu aversi sia in occasione di unofferta al pubblico ma anche
successivamente quando gli intermediari collocano strumenti acquistati in precedenza.
La promozione e il collocamento possono avvenire oltre che nelle sedi degli emittenti o degli
intermediari, anche al di fuori delle stesse, e si ha lofferta fuori sede di strumenti finanziari, che
pu essere effettuata soltanto tramite intermediari professionali autorizzati allo svolgimento del
servizio di collocamento (imprese di investimento, banche ed intermediari finanziari iscritti nellalbo).
Solo gli organismi di investimento collettivo (ossia, societ di gestione del risparmio, sicav)
possono procedere direttamente a operazioni di collocamento fuori sede, ma limitatamente
alle proprie quote di partecipazione. Non costituisce offerta fuori sede quella fatta nei confronti di
clienti professionali, pubblici o privati.
Lofferta fuori sede pu avere per oggetto anche gli stessi servizi di investimento (es. offerte di
negoziazione o di gestione di strumenti finanziari). Quando si tratta di offerta fuori sede di servizi di
investimento prestati da terzi lattivit di collocamento pu essere svolta soltanto da intermediari
autorizzati (imprese di investimento, banche ed intermediari finanziari iscritti nellalbo); se si tratta
invece di propri servizi gli stessi intermediari possono effettuarli anche fuori sede pur non essendo
autorizzati al collocamento.
Promotori finanziari. Gli intermediari professionali che effettuano offerte fuori sede di strumenti
finanziari ( e n o n servizi di investimento) devono avvalersi dellopera dei promotori finanziari.
E precisamente, se lofferta fuori sede effettuata mediante tecniche di comunicazione a distanza
(telematica, tv, fax) la Consob a individuare i casi in cui gli intermediari devono avvalersi di
promotori finanziari. Si definiscono promotori finanziari le persone fisiche che, in qualit di
dipendente, agente o mandatario dellintermediario, esercitano professionalmente lattivit di
offerta fuori sede. Lattivit di promotore finanziario subordinata alliscrizione in un albo unico
tenuto da un ente, soggetto alla vigilanza della Consob e costituito dalle associazioni professionali
degli intermediari e dei promotori. Tale attivit pu essere limitata da clausole di esclusiva, inoltre gli
intermediari sono solidalmente responsabili verso i terzi per i danni cagionati dai promotori.
Contratti fuori sede. Lidea di fondo a cui si ispira la disciplina di tali contratti quella della
tutela degli investitori, nel timore che essi corrono il rischio di non riuscire a valutare n la
seriet e/o la convenienza delloperazione, n la correttezza degli ausiliari dellimpresa. Dunque,
a l risparmiatore gli concesso un periodo di riflessione: nel senso che si stabilito che, nel termine
di 7 giorni dalla data della sottoscrizione del contratto, linvestitore possa senza alcun onere a suo
carico recedere dal rapporto, dandone comunicazione allintermediario o al promotore. Lattribuzione
del potere di recesso deve risultare dai moduli e formulari consegnati allinvestitore altrimenti la loro
omissione comporta nullit relativa (perch azionabile solo dallinvestitore) del contratto. Disciplina
analoga si ha per il collocamento fuori sede dei servizi di investimento.
CAPITOLO QUARTO
I CONTRATTI DI BORSA
296. Le borse valori.- I principali mercati organizzati in cui vengono compiute le operazioni
commerciali aventi per oggetto la negoziazione degli strumenti finanziari sono le borse valori, definiti
dalla legge mercati regolamentati. Lattivit di organizzazione e gestione di tali mercati regolamentati
ha carattere dimprese ed esercitata da un spa anche senza scopo di lucro. Tali societ di gestione del
mercato devono avere risorse finanziare nella misura determinata dalla Consob, hanno per oggetto
esclusivo lorganizzazione e la gestione di mercati finanziari, che devono disciplinare mediante un
regolamento (da qui regolamentati). In tale regolamento devono essere indicate le condizioni per
lammissione, la sospensione e lesclusione degli intermediari e degli strumenti finanziari dalle
negoziazioni; le modalit di accertamento, pubblicazione e diffusione dei prezzi; i tipi di contratti
ammessi, nonch i criteri per la determinazione dei quantitativi minimi di strumenti finanziari
negoziabili. Tali poteri spettano alla stessa societ di gestione del mercato previo comunicazione alla
Consob.
La stessa Consob autorizza allesercizio dei mercati finanziari regolamentati, e tale autorizzazione
viene rilasciata se la societ di gestione possiede i requisiti prescritti, e se il regolamento idoneo ad
assicurare un mercato trasparente, ordinato e sicuro per gli investitori. I mercati autorizzati vengono
iscritti in un apposito elenco tenuto dalla Consob alla quale spetta la vigilanza sulloperato della
societ di gestione (iscritta in apposito albo) alla quale in caso di necessit vi si pu anche sostituire.
In caso di gravi irregolarit nella gestione dei mercati o nellamministrazione della societ di gestione
il Ministro delleconomia, su proposta della Consob, pu disporre la revoca degli amministratori e dei
sindaci della societ di gestione, attribuendo il loro poteri ad un commissario che li esercita sino alla
ricostituzione degli ordinari organi amministratici. Se le irregolarit sono di eccezionale gravit pu
essere anche revocata lautorizzazione alla gestione del mercato di borsa, affidata in tal caso alla
Consob.
La caratteristica principale delle borse valori la concentrazione, in strutture delimitate e in un
ristretto periodo di tempo, delle operazioni di negoziazione, per lo pi costituite da contratti di
compravendita. I contratti di borsa devono necessariamente essere conclusi per mezzo di intermediari
professionali ai quali devono essere conferiti gli ordini di acquisto o di vendita. Conseguenze di tale
concentrazione sono la rapidit e la sicurezza delle contrattazioni e quindi lagevolazione della
conclusione degli affari. (nei listino di borsa vi sono i prezzi dei titoli)
297. I contratti di borsa.- Nel codice civile non prevista una disciplina specifica per i c.d. contratti
di borsa. Di solito si tratta di vendite di cose generiche in cui il trasferimento della propriet
degli strumenti finanziari dal venditore al compratore avviene mediante operazioni contabili
effettuate da una societ di gestione accentrata sui conti degli intermediari incaricati dagli
investitori di effettuare le operazioni di negoziazione. Per la conclusione del contratto di borsa non
prescritto alcun requisito formale, e quindi il contratto pu anche essere stipulato verbalmente; la
redazione di un particolare documento (fissato bollato) prevista solo per particolari effetti probatori
e tributari.
In atto nel mercato nazionale i contratti di compravendita che hanno ad oggetto azioni, obbligazioni o
warrants, sono eseguiti secondo le modalit della liquidazione a contante. Se si tratta di un
ordine di acquisto, al momento della conclusione del contratto il committente tenuto ad effettuare
presso lintermediario un deposito in contanti di ammontare pari al valore delloperazione; in
alternativa al deposito in contanti il committente pu costituire a garanzia titoli di Stato o azioni
quotate di sua propriet, dando allintermediario il mandato di venderli per pagare i titoli oggetto
dellordine di acquisto. Se si tratta di un ordine di vendita, il committente deve avere la disponibilit
dei titoli che intende alienare. Dal punto di vista operativo tali richieste di vendita e acquisto vengono
immesse in un sistema elettronico in cui vi unasta continua e quanto compatibili vengono abbinate
fra di loro per concludere le compravendite.
Inoltre, trattandosi di contratti di compravendita a contante, lesecuzione delle obbligazioni assunte
nel contratto (pagamento prezzo e consegna titoli) deve avvenire il 3 giorno di borsa aperta
successivo alla stipulazione. Pertanto, nei contratti di borsa a contante, non sono ammessi n gli
acquisti per cui manca il denaro n le vendite di titoli dei quali non si abbia la disponibilit (vendite
allo scoperto). Alle mancanze di denaro o dei titoli si pu supplire dando mandato allintermediario di
dare a riporto i titoli acquistati (per procurare il denaro) o di prendere a riporto (per procurare i
titoli) quelli da vendere.
Lesecuzione dei contratti borsa viene semplificata attraverso ladesione degli intermediari
autorizzati alla stanza di compensazione, per cui gli organi della Stanza attuano la
liquidazione provvedendo alla compensazione delle partite omogenee (strumenti finanziari della
stessa specie e di contante) e determinando il saldo di liquidazione che, a seconda dellesito della
compensazione, ciascun intermediario deve riscuotere o deve pagare. A sua volta lintermediario
dar la prestazione dovuta al contraente per conto del quale ha stipulato il contratto. Lesecuzione dei
contratti viene garantita da una particolare Cassa di compensazione e garanzia mediante
lutilizzazione di appositi fondi costituiti dagli intermediari autorizzati.
Liquidazione coattiva dei contratti di borsa. In caso di inadempimento di una delle parti o di altre
ipotesi in cui si verifica linsolvenza degli intermediari professionali autorizzati alla
negoziazione, la Consob procede alla dichiarazione dellinsolvenza di mercato, con la
conseguente liquidazione coattiva dei contratti stipulati dallintermediario inadempiente o
insolvente. La liquidazione coattiva viene direttamente effettuata da commissari nominati dalla
Consob, i quali solitamente procedono nello stesso mercato di borsa alla compera o alla vendita in
danno dellinsolvente degli strumenti finanziari oggetto dei contratti rimasti non adempiuti. Il
vantaggio della liquidazione coattiva delle insolvenze di mercato sta nel fatto che i commissari
rilasciano un documento ( certificato di credito) dal quale risulta la differenza di prezzo ancora
dovuta dallinadempiente alla controparte. Questo certificato costituisce titolo esecutivo, di modo
che si pu subito iniziare lesecuzione forzata a carico dellinadempiente senza bisogno di chiedere
allautorit giudiziaria una sentenza o un decreto di condanna. Altro vantaggio sta nel fatto che la
liquidazione coattiva dei contratti di borsa definitiva, per cui non pu essere dichiarata
inefficace mediante lesercizio della azione revocatoria fallimentare, neppure se lintermediario
venga successivamente sottoposto ad una procedura concorsuale (quale, la liquidazione coatta
amministrativa).
298. I contratti uniformi a termine su strumenti finanziari.- I contratti uniformi a termine sono
detti anche prodotti, o strumenti, derivati, appunto perch il loro valore deriva dalla variazione
delle quotazioni delle attivit finanziarie (o delle merci) che ne sono alla base. Questi contratti
possono avere finalit di speculazione e/o di copertura dei rischi finanziari (talvolta ne prevista
lesecuzione in via differenziale). Uno degli strumenti finanziari oggetto di negoziazione lopzione
(1321). Lopzione di borsa un contratto a premio in base al quale alloptante, che paga un
corrispettivo (premio) alla controparte, riconosciuta la facolt, per un prezzo base prefissato, di
assumere la posizione di compratore (call option) ovvero di venditore (put option) di
determinate attivit finanziarie entro la scadenza di un termine o alla scadenza di esso. A seconda
della misura in cui alla scadenza il prezzo corrente delle attivit finanziarie risulti superiore o
inferiore al prezzo base prefissato, loptante potr o esercitare lopzione (stipulando il contratto
di compravendita) o non esercitarla (rinunciando a stipulare il contratto).
Altro strumento finanziario il future, il quale si distingue dallopzione in quanto le parti
assumono lobbligo (e non la facolt) di scambiare, ad una certa data, determinate attivit finanziarie,
o a versare o riscuotere un importo determinato in base allandamento di un indicatore di
riferimento: ovvero un importo pari alla differenza tra il valore convenzionalmente attribuito dalle
parti allindicatore alla data di conclusione del contratto e il valore effettivo dellindicatore alla
data di scadenza. Si tratta di un contratto a termine standardizzato, in quanto il loro contenuto
negoziale non convenuto dagli intermediari al momento della conclusione del contratto, ma gi
predeterminato dagli organi di borsa. Anzi non sono nemmeno gli intermediari a concludere
direttamente i contratti future; la loro contrattazione infatti spetta alla cassa di compensazione e
garanzia, che assume infatti la posizione di controparte degli intermediari garantendoli anche dai
rischi di insolvenza grazie a degli appositi fondi (margini) che assicurano la compensazione e
ladempimento dei contratti uniformi a termine.
300. Il sistema della gestione accentrata degli strumenti finanziari. La Monte Titoli Spa.- La
circolazione degli strumenti finanziari avviene secondo determinate regole tipiche dei documenti che li
certificano, ed inoltre, particolare importanza rivestono, tra laltro la rapidit di circolazione e la
sicurezza della diffusione fra il pubblico. Il trasferimento dei titoli di massa viene effettuato per mezzo
di intermediari autorizzati. Grazie allo sviluppo informatico e telematico si realizzata una
circolazione ancora pi rapida di quella cartolare tramite collegamenti informatici in tempo reale fra
gli intermediari ed unapposita societ di gestione accentrata. Tale obiettivo si realizza immettendo
nel sistema di gestione accentrata la contemporanea registrazione dei trasferimenti degli strumenti
finanziari negli archivi elettronici sia degli intermediari che della societ accentratrice. Lattivit di
gestione, che in virt della L 289/ 1986 affidata ad un'unica spa denominata Monte titoli Spa, a
norma del Tu 58/1998 potr essere anche svolta da altre spa, anche senza scopo di lucro, le quali
abbiano ad oggetto esclusivo tale attivit e che siano autorizzate dalla Consob dintesa con la Banca
dItalia. Tali societ di gestione accentrata devono avere un capitale minimo deciso dalla Consob e
devono essere sottoposti a determinati controlli da parte della stessa e della BI, inoltre gli esponenti
aziendali (e i soci rilevanti ) devono possedere determinati requisiti di onorabilit, professionalit e
indipendenza e la contabilit deve essere affidata a determinate societ di revisione. Inoltre, sino
allesaurimento delle operazioni previste dalla norma transitoria art 204 TU lattivit di gestione
affidata alla sola Monte dei Titoli.
301. L immissione degli strumenti finanziari nel sistema. Il contratto di sub deposito
accentrato.- I titolari degli strumenti finanziari non hanno rapporti diretti con la Monte dei Titoli e
dunque, per poter immettere i titoli sul mercato, allora devono obbligatoriamente, stipulare un
contratto di deposito con gli intermediari che agiscono nel sistema ossia banche, agenti di cambio, ecc..
sono tali intermediari che stipuleranno un accordo con la Monte dei Titoli un contratto di sub deposito.
A sua volta la stipulazione del contratto con la Monte dei Titoli, pu avvenire solo se nel contratto di
deposito, sia stata data espressa autorizzazione da parte dei depositari, e qualora i titoli emessi per il
sub deposito siano nominativi saranno girati a favore della Monte dei titoli.
302. La disciplina del sistema di negoziazione accentrata.- Anche il contratto di sub deposito un
contratto regolare, poich i titoli oggetto del sub deposito , non si trasferiscono alla Monte dei titoli, la
quale non pu disporne. Caratteristica fondamentale di tale rapporto la fungibilit, cio i titoli
immessi nel sistema , nel caso i cui il depositante voglia vendere o ritirare i titoli, non potr avere
indietro gli stessi titoli depositati, ma solo quelli della stessa specie o della stessa quantit (tantundem).
La legge prevede tale disciplina:
1) Custodia dei titoli. La Monte dei titoli riceve i titoli che provveder a custodire dagli intermediari
stessi. Il monte apre un conto titoli, che poi sar diviso in tanti sotto conti in base alla specie dei
titoli,e non in base al depositante che per la monte irrilevante perch lei ha rapporti solo con il
depositario, difatti si ha una suddivisione di funzioni tra la Monte Titoli ed i depositari.
2) Giroconti e ritiro. Gli ordini di deposito o ritiro sono emessi dai depositanti ai depositari. Tali ordini
sono poi trasmessi dai depositari alla Monte Titoli., che li esegue se si tratta di trasferimenti tramite i
giroconti, cio mediante delle operazioni mediamente contabili, le quali si annota il trasferimento dal
conto del depositario ordinante al conto del depositario di cui cliente l acquirente del titolo. Se poi
richiesto il ritiro dei titoli saranno restituiti i titoli della stessa quantit e dello stesso genere, se poi i
titoli saranno nominativi, il Monte li gira al nome del depositario che poi completer la girata al nome
del giratario (art 88: a nome del depositario per)
3) Vincoli. Per tali s0 intendono le ipoteche che sono iscritte sui titoli , le quali sono efficaci sui titoli
nominativi solo se risultano annotati sugli stessi. Quando tali titoli vengono sub depositati presso la
Monte dei titoli, tale annotazione apparsa contraria al principio della fungibilit dei titoli stessi
poich, in base a tale principio, tali titoli non saranno pi determinati ma saranno solo dello stesso
genere e quantit di quelli depositati. Per realizzare tale principio a norma dell art 87 al momento dell
immissione nel sistema, le annotazioni sui titoli si hanno per non apposte. I vincoli non si annullano
ma si trasferiscono senza effetti novativi, sui diritti del depositante, ed il depositario trasmetter tale
notizia all emittente che annoter tali diritti sul libro dei soci. Ed lo stesso depositario che, al
momento del ritiro dei titoli deve apporre l annotazione, sul corrispondente quantitativo di titoli, che
vengono restituiti dal Monte, risultante dal proprio registro.
4) Amministrazione dei titoli. Il monte non una societ fiduciaria, ma solamente una sub depositaria,
essa cos esercita solo i diritti patrimoniali e non quelli amministrativi dei titoli, giacch il loro
esercizio spetta sempre ai depositanti. Ma poich quest ultimi non hanno il possesso dei titoli, questi
ultimi saranno gestiti dai depositari, che gli rilasceranno una scrittura indicante il quantitativo dei titoli
e l indicazione dei diritti sociali esercitabili. Tali certificazioni, non attribuiscono ai depositari nessun
diritto particolare e non si pu realizzare solo in virt di questo il trasferimento dei titoli, che deve
essere fatto solo con i giroconti, ma per ordinare il trasferimento il depositario dovr restituirli tale
certificazione.
5) il libro dei soci. Quando le azioni nominative vengono immesse nel sistema la Monte dei titoli d
comunicazione all emittente che deve aggiornare il libro dei soci, e l intermediario deve segnalare i
nomi veritieri di coloro a cui sono state rilasciate le certificazioni o che potranno esercitare il loro
diritto di sociali (art 89).
PARTE QUARTA
LE PROCEDURE CONCORSUALI
SEZIONE PRIMA
IL FALLIMENTO, LA LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA,
LAMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA DELLE GRANDI IMPRESE INSOLVENTI.
CAPITOLO PRIMO
CONSIDERAZIONI GENERALI
304. Premesse: inadempimento ed insolvenza.- Gli imprenditori spesso, nellesercizio della loro
impresa, ricorrono largamente al credito e tale credito connesso ad altre operazioni poich i creditori
talvolta sono debitori di altri, cos qualora si abbia la mancata riscossione di un credito
(congelamento) porta il creditore a rendersi inadempiente verso terzi creditori. L imprenditore in
stato d insolvenza, quando non pi in grado di adempiere alle proprie obbligazioni regolarmente
cio qualora il suo patrimonio in condizioni tali per cui egli non pu pagare i debiti alle rispettive
scadenze senza pregiudicare i debiti che scadono successivamente.
CAPITOLO SECONDO
LA DICHIARAZIONE DEL FALLIMENTO
306. I presupposti della dichiarazione del fallimento.- Per sussistere il fallimento occorrono 2
presupposti:
1) Presupposto soggettivo (art l. fall.): il fallito deve essere un imprenditore commerciale che non
sia un ente pubblico: dunque sono esonerati i piccoli imprenditori, quelli agricoli e gli artigiani. Sono
piccoli imprenditori coloro che: a) che lattivo del loro patrimonio nel triennio anteriore al deposito
dellistanza di fallimento o dallinizio dellattivit dimpresa se di durata inferiore, non abbia superato
in nessun esercizio il valore di 300mila ; 2) che nel triennio non hanno realizzato i ricavi lordi
(comprensivi dei costi) per un ammontare annuo superiore a 200mila ; 3) che non hanno
unesposizione debitoria superiore a 500mila . Se viene disatteso anche uno dei seguenti principi,
allora saranno soggetti al fallimento. La qualit di imprenditore commerciale va accertata dal tribunale
con unapposita istruttoria prefallimentare. Essa si pu evincere anche dalliscrizione nel registro
delle imprese ma si tratta solo di una presunzione iuris tantum, in quanto per il principio di
effettivit si pu aver un soggetto iscritto ma che nella realt non esercita lattivit commerciale, e
viceversa uno non iscritto che la esercita.
Cessazione dell impresa e morte dell imprenditore. Pu essere dichiarato fallito anche
limprenditore commerciale che abbia cessato limpresa o che sia morto, purch il fallimento sia
dichiarato (quindi occorre una sentenza entro lanno e non solo la presentazione dellistanza di
fallimento) entro un anno dalla morte o dalla cancellazione dal registro delle imprese (o dalla
cessazione effettiva dellimpresa).
Morte del fallito. Se limprenditore ancora vivo al momento della pronuncia della sentenza e muore
in seguito allora la procedura prosegue nei confronti dellerede anche se ha accettato con beneficio
dinventario. Se gli eredi sono pi essi dovranno nominare uno fra loro come rappresentante, e se ci
non fatto entro 15 giorni dalla morte, allora tale designazione viene fatta dal giudice.
2) Presupposto oggettivo. Limprenditore deve ritrovarsi in stato dinsolvenza, che in caso di morte
o di cancellazione dal reg. imp. deve essersi manifestata anteriormente ad esse o entro un anno da esse.
Lo stato dinsolvenza ricorre anche quando lattivo supera il passivo, ma per mancanza di liquidi
limprenditore non pu pagare i debiti; viceversa quando il passivo supera lattivo ma il debitore gode
della fiducia dei creditori (ottiene credito dalle banche) e pu pagare con mezzi normali i debiti che
scadono allora non si ha insolvenza. Tale insolvenza pu manifestarsi anche con inadempimenti o altri
fatti esteriori come la fuga o latitanza ovvero con altri comportamenti fraudolenti dellimprenditore.
Pur ricorrendone i presupposti il fallimento non pu essere dichiarato se lammontare complessivo dei
debiti scaduti inferiore a 30mila .
308. La sentenza dichiarativa. Gravami. Revoca del fallimento.- La sentenza dichiarativa del
fallimento, pronunciata dal tribunale in camera di consiglio e depositata nella cancelleria. Dalla data
del deposito ricorrono gli effetti della sentenza, e il cancelliere forma il fascicolo fallimentare con
tutti gli atti relativi alla procedura. Di tale fascicolo oltre al curatore, al comitato dei creditori ed al
fallito, possono prendere visione anche gli altri creditori e i terzi interessati.
Contenuto della sentenza. In essa: a) vengono nominati gli organi del fallimento (giudice delegato e
curatore); b) viene ordinato al fallito di depositare i bilanci e le scritture contabili e fiscali obbligatorie;
c) viene stabilito il giorno delladunanza dei creditori, entro 120 giorni (180 se procedura complessa)
dal deposito della sentenza in cancelleria nel quale il giudice proceder allesame del passivo (verifica
dei crediti insinuati); d) viene assegnato ai creditori (e a coloro che vantano diritti reali o personali su
cose possedute dal fallito) il termine perentorio di 30 giorni anteriori alladunanza entro cui presentare
in cancelleria le domande di insinuazione dei crediti (o di restituzione delle cose mobili possedute dal
fallito).
Pubblicit. Per linteresse generale che ha tale pronuncia essa non deve essere notificata solo ai diretti
interessati, ma anche a terzi tramite la pubblicazione nel registro delle imprese a seguito di
comunicazione da parte del cancelliere. Da tale iscrizione decorrono gli effetti della sentenza nei
confronti di terzi.
Reclamo della corte dappello. il mezzo di gravame previsto contro la sentenza dichiarativa.
Lappello pu essere proposto dal fallito a da qualsiasi interessato e si svolge sempre con rito
camerale. Il reclamo si propone con il ricorso alla cancelleria della corte dappello, e deve essere fatto
entro 30 giorni dalla notificazione della sentenza per il fallito e per terzi entro 30 giorni dalliscrizione
nel registro delle imprese. Il presidente della corte fissa con decreto ludienza di comparizione delle
parti in camera di consiglio entro 60 giorni dal deposito del ricorso, assegnando al ricorrente un
termine non superiore a 10 giorni per la notifica del ricorso e del decreto di comparizione ai creditori
istanti e al curatore (parti resistenti), che dovranno costituirsi in giudizio almeno 10 giorni prima
delludienza depositando le loro memorie difensive. Il reclamo non sospende lesecuzione della
sentenza dichiarativa del fallimento, ma il collegio in caso di gravi motivi e su richiesta del curatore o
del ricorrente pu solo sospendere in tutto o in parte, ovvero temporaneamente la procedura esecutiva.
Alludienza il collegio sente le parti in contraddittorio e assume le prove; la decisione avviene sempre
con sentenza, sia che la corte accolga il reclamo e revochi il fallimento, sia che lo rigetti. Se il
fallimento stato dichiarato da un tribunale incompetente la corte anzich la sentenza emette un
provvedimento con cui ordina la trasmissione degli atti al tribunale competente. La sentenza che
revoca il fallimento notificata al curatore , al creditore, al fallito se questi non il ricorrente; la
sentenza che rigetta il reclamo notificata al ricorrente a cura del cancelliere.
Revoca del fallimento. In tale caso restano validi gli atti legalmente compiuti dagli organi del
fallimento. Le spese della procedura ed il compenso del curatore sono liquidati dal tribunale con
decreto soggetto a reclamo; spese e compensi sono a carico del creditore istante, per aver richiesto la
dichiarazione di fallimento con colpa; o a carico del fallito se con il suo comportamento ha dato causa
al fallimento. Alla sentenza della corte dappello si pu ricorrere in cassazione entro 30 giorni dalla
notifica.
CAPITOLO TERZO
GLI ORGANI DEL FALLIMENTO
311. Il tribunale fallimentare.- il tribunale che ha dichiarato il fallimento; esso nomina nella stessa
sentenza il giudice fallimentare, il curatore, e pu anche sostituirli. Vigila sullamministrazione
fallimentare sentendo in ogni momento in camera di consiglio i vari organi fallimentari ed anche il
fallito il quale ha lobbligo di comunicare al curatore ogni cambiamento della sua residenza. Il
tribunale giudica su ogni procedimento che non di competenza del giudice delegato, e i suoi
provvedimenti sono presi con decreto contro cui pu essere fatto ricorso in corte dappello, che
provvede sempre in camera di consiglio con decreto. Il tribunale deve decidere su tutte le controversie
che derivano dal fallimento anche se relative a rapporti di lavoro. Tali controversie vanno decise
secondo il rito ordinario (contenzioso), e le sentenze possono essere impugnate in appello (avverso le
decisioni della corte di appello si pu ricorrere in cassazione).
312. Il giudice delegato.- Le attivit che esso svolge possono essere divise in (art 25 L fall.) :
1) Attivit dacquisizione dei beni del fallito posseduti da terzi che ne rivendichino la propriet o che
ne vantino un diritto incompatibile con lacquisizione immediata; ed attivit di accertamento dei
crediti e dei diritti personali e reali vantati contro il fallito.
2) Attivit di controllo dellopera del curatore e del comitato dei creditori che possono essere
convocati dal giudice nei casi definiti dalla legge; egli provvede ai reclami fatti contro gli atti del
curatore o del comitato dei creditori.
3) Attivit di preparazione di quella del tribunale, poich egli deve riferire al tribunale ogni notizia.
4) Attivit di nomina del comitato dei creditori su proposta del curatore, e degli arbitri del fallimento
in caso di controversie arbitrali.
5) Attivit di autorizzazione di particolari atti amministrativi, come quelli alla continuazione
temporanea dellimpresa del fallito o dellaffitto della sua azienda; e lautorizzazione della
presentazione in giudizio del curatore o come attore o come convenuto, e se occorre determina anche
la revoca dellincarico ai difensori nominati dal curatore.
Infine compete al giudice delegato, liquidare i compensi e disporre la revoca degli incarichi alle
persone a cui sono stati conferiti dal curatore nellinteresse del fallito.
I provvedimenti del giudice delegato hanno la forma del decreto motivato e contro di essi si pu
reclamare presso il tribunale, nel termine perentorio di 10 giorni dalla comunicazione o dalla
notificazione del provvedimento, da parte del curatore, del fallito, del comitato dei creditori. Il reclamo
pu essere proposto anche da qualsiasi interessato. Se il provvedimento non stato comunicato o
notificato, il reclamo pu essere proposto entro 90 giorni dal suo deposito in cancelleria. Il reclamo
non sospende lesecuzione del provvedimento. Anche la decisione sul reclamo viene presa in camera
di consiglio, e viene deciso dal tribunale con decreto motivato, non ricorribile in cassazione.
I giudizi in cui la corte di appello decide sui reclami avverso i decreti del tribunale e quelli in cui
questo decide sui reclami avverso i decreti del giudice delegato, si svolgono con una procedura
camerale simile a quella viste per lesame dei reclami in appello avverso la sentenza dichiarativa di
fallimento; tuttavia le decisioni sui reclami non sono adottate con sentenza ma con decreto motivato,
non ricorribile in cassazione.
313. Il curatore.- Esso scelto dal tribunale tra coloro che sono iscritti negli albi degli avvocati, dei
dottori o dei ragionieri commerciali o se di tali requisiti sono in possesso i soci, possono essere
nominati anche studi associati o societ di professionisti, ma allatto di accettazione deve essere
designata la persona fisica responsabile della procedura. Il curatore entro i 2 giorni successivi alla
nomina deve fare pervenire al giudice delegato laccettazione, altrimenti il tribunale designer in
camera di consiglio un altro curatore.
Relazioni del curatore. Entro 60 giorni dalla dichiarazione del fallimento, il curatore deve presentare
al giudice una relazione particolareggiata sulle cause del fallimento precisando se questo dovuto a
colpa fallito o se vi sono responsabilit degli organi amministrativi della societ fallita. La relazione
del curatore deve essere depositata in cancelleria, e questo deve consegnare ogni 6 mesi un rapporto
riepilogativo sullandamento del proprio lavoro con il rendiconto della sua gestione; copia di tale
rapporto trasmessa al comitato dei creditori, ed una depositata in cancelleria e poi entro 15 giorni
prima della scadenza del termine per il deposito trasmessa al registro delle imprese.
Amministrazione. Il curatore compie gli atti di ordinaria amministrazione su propria decisione e
quelli di straordinaria con l autorizzazione del comitato dei creditori, pena lannullabilit degli atti.
Anche se vi l autorizzazione quando il valore degli atti da compiere superiore a 50mila e in ogni
caso nelle transazioni, il curatore deve informare il giudice, e se ci non accade il curatore pu essere
revocato. Il curatore deve compiere personalmente gli atti del suo ufficio, ma pu farsi autorizzare dal
comitato dei creditori ad essere coadiuvato da altri tecnici sotto la propria responsabilit. Compete al
curatore quando autorizzato a stare in giudizio nominare gli avvocati per la difesa del fallimento.
Contro gli atti del curatore e gli assenzi o i dinieghi del comitato dei creditori possono reclamare il
fallito ed ogni terzo interessato per violazione di legge al giudice delegato, che decide con decreto
motivato, ed entro 8 giorni dalla comunicazione del decreto si potr ricorrere al tribunale, che sentito il
curatore e il reclamante decide entro 30 giorni con decreto non soggetto al reclamo.
Contabilit. Il curatore deve tenere un registro, preventivamente vidimato da un rappresentante del
comitato dei creditori, ove saranno registrate giorno per giorno le operazioni relative alla sua
amministrazione. Le somme riscosse dal curatore devono essere depositate presso un conto corrente
intestato alla procedura fallimentare, e le somme depositate possono essere ritirate solo con mandato di
pagamento del giudice delegato. Il comitato dei creditori pu anche permettere al curatore di investire
diversamente le somme riscosse purch sia garantita lintegrit del capitale.
Revoca. In ogni tempo il tribunale su richiesta del giudice delegato o del comitato dei creditori o
dufficio pu revocare il curatore con decreto dopo aver sentito lui e il PM. Pu revocarlo anche
quando il curatore non versa entro il termine prescritto (10 giorni) le somme riscosse. La maggioranza
dei creditori ammessi al passivo pu presentare, dopo la chiusura delludienza di verifica e prima del
deposito del decreto che rende esecutivo lo stato passivo, una richiesta di sostituzione del curatore
indicando le ragioni ed un nuovo nominativo: il collegio valutate le ragioni pu provvedere alla
nomina di un nuovo curatore. Lazione di responsabilit contro il curatore proposta dal nuovo
curatore su autorizzazione del giudice delegato o del comitato dei creditori . Il curatore che cessa
dellufficio deve presentare il rendiconto della gestione.
Compenso. Su istanza del curatore stesso il tribunale gli liquida il compenso e il rimborso delle spese
e delle anticipazioni fatte. La liquidazione del compenso pu essere fatta solo dopo lapprovazione del
rendiconto del curatore, salva la facolt del tribunale di accordare acconti sul compenso per giustificati
motivi. Non possono essere pretesi, oltre a quelli liquidati dal tribunale altri rimborsi delle spese: le
promesse e i pagamenti fatti contro tale divieto sono nulli, ed sempre ammessa la ripetizione di ci
che stato pagato (sono previste anche sanzioni penali).
314. Il comitato dei creditori.- Esso nominato dal giudice delegato entro 30 giorni dal deposito
della sentenza di fallimento, sulla base delle risultanze documentali e in maniera da determinare la
rappresentanza equilibrata dei diversi tipi di creditori. Esso composto di 3 o 5 membri. Entro 10
giorni dalla nomina il comitato convocato dal curatore che provvede,anche a maggioranza, a
scegliere il presidente. Come per la sostituzione del curatore, la maggioranza dei creditori ammessi al
passivo pu designare, dopo la chiusura delludienza di verifica e prima del deposito del decreto che
rende esecutivo lo stato passivo, nuovi componenti del comitato. Il giudice delegato ha per il potere
di modificare in qualsiasi momento la composizione del comitato.
Secondo la stesura originale della L fallimentare il comitato dei creditori solamente un organo
consultivo e i suoi pareri possono suddividersi in facoltativi (possono ma non devono essere chiesti),
obbligatori (il parere chiesto ma non deve essere rispettato per forza), vincolanti (non solo devono
essere chiesti ma devono essere anche seguiti). Con riguardo ai pareri vincolanti dalla riforma oltre a
quello per la continuazione dellimpresa fallita, sono stati richiesti in altri campi, proprio perch in tali
sono coinvolti gli interessi dei creditori (es laffitto dellazienda o anche il diritto di prelazione
dellaffittuario in caso di vendita dellazienda ecc). Alloriginaria funzione consultiva, la riforma ha
aggiunto unimportante funzione di vigilanza sulloperato del curatore, in quanto al comitato spetta
lultima parola per la convenienza degli atti che andr a realizzare il curatore, in particolare occorre
lapprovazione del comitato al programma di liquidazione dellattivo fallimentare predisposto dal
curatore. Per lesercizio di tali funzioni il presidente convoca il comitato di sua iniziativa o su proposta
di 1/3 del comitato stesso. Le deliberazioni sono prese a maggioranza e il voto potr essere esercitato
in riunioni collegiali o anche per via telematica. Ogni componente del comitato potr ispezionare le
scritture contabili e i vari documenti della procedura fallimentare nonch chiede notizie al fallito e al
curatore; pu anche delegare lesercizio delle proprie funzioni a soggetti che abbiano i requisiti per la
nomina a curatori fallimentari, dandone comunicazione al giudice. Ai membri del comitato spetta il
rimborso delle spese e pu essere loro attribuito un compenso che non superi il 10% di quello che
sar liquidato al curatore. Essi sono responsabili nel caso cagionino danno agli altri creditori: lazione
di responsabilit pu essere proposta dal curatore. In caso di inerzia, impossibilit di costituzione o
altro al posto del comitato provvede il giudice delegato.
CAPITOLO QUARTO
LAPPRENSIONE DELLE ATTIVIT FALLIMENTARI, LE SPESE DI
AMMINISTRAZIONE, LESERCIZIO DELLIMPRESA
315. Lapprensione dei beni del fallito: apposizione e rimozione dei sigilli; inventario. Altri
adempimenti del curatore: elenchi dei creditori e bilancio.- Per effetto della sentenza il fallito
privato di tutti i suoi beni che rientrano nella massa attiva, e dunque se egli li vende dopo la sentenza
tale vendita, diviene inefficace ope legis nei confronti dei creditori fallimentari (rimarrano per validi
fra il fallito e i suoi aventi causa nel senso che se ad es. il fallimento viene revocato il fallito
obbligato nei confronti degli acquirenti). Fatto questo occorre che i beni siano trasferiti dal fallito al
curatore. Questa fa ha inizio con lapposizione dei sigilli che realizzata nella sede principale
dellimpresa dal curatore con lassistenza del cancelliere; e per i beni che non si trovano nella stessa
impresa o si trovano lontani possono essere apposti i sigilli con laiuto di coadiutori designati dal
tribunale. Non vengono posti sotto sigillo i beni di prima necessit e dunque quelli che servono alluso
personale del fallito e di coloro che abitano nella stessa casa. Devono invece essere consegnati: a) il
denaro contante; b) le scritture contabili e gli altri documenti rilevanti; c) le cambiali e gli altri titoli.
Rimozione dei sigilli ed inventario. Anche in tale caso il curatore accompagnato dal cancelliere
(che redige il processo verbale) e determina linventario (il curatore pu nominare anche uno
stimatore) dei beni tralasciando quelli su cui verte un diritto reale o personale chiaramente
riconoscibile, e quelli mobili che i terzi hanno diritto a detenere in virt di un titolo negoziale: detti
beni col consenso di curatore e comitato possono essere restituiti ai terzi direttamente con decreto del
giudice delegato. Prima di chiudere l inventario il curatore invita il fallito o gli amministratori della
societ fallita ad indicare se vi sono altri beni ed altre attivit da ricomprendere nellinventario
intimandogli che in caso di falsa affermazione o di omissione commetterebbe un reato. Linventario
sottoscritto da tutti gli intervenuti e redatto in doppio originale di cui uno depositato in cancelleria.
Con autorizzazione del comitato, il curatore pu rinunciare allacquisizione di un determinato bene
mobile del fallito qualora le spese di liquidazione, rispetto al ricavabile dalla vendita appaiano
manifestamente non convenienti. Per gli immobili e gli altri beni registrati il curatore deve notificare
un estratto della sentenza agli uffici competenti perch sia annotata (nella prassi si ha la trascrizione di
una copia autentica della sentenza) nei pubblici registri. Per gli effetti della sentenza si hanno dalla
data della sua iscrizione nel registro delle imprese e non dal momento della richiesta di annotazione nei
registri immobiliari. Se il curatore, pertanto non richiede nel pi breve tempo possibile lannotazione
della sentenza dichiarativa, la conseguenza sar la responsabilit per danni verso il terzo avente causa
del fallito.
Elenchi dei creditori e bilancio. In base alle scritture contabili e alle altre notizie il curatore definisce
lelenco dei creditori e di coloro che vantano diritti reali o personali verso i beni del fallito. Inoltre se
non stato presentato dal fallito, il curatore deve redigere il bilancio dellultimo esercizio, o apportare
le modifiche necessarie e le eventuali aggiunte ai bilanci presentati dal fallito.
316. Anticipazione delle spese e patrocinio gratuito.- Le spese per lamministrazione fallimentare
sono prelevate dal denaro fallimentare. Se questo manca o insufficiente le spese sono alcune
prenotate a debito altre corrisposte dallerario, le quali saranno recuperate dalle somme ricavate dalla
liquidazione dellattivo. Se il curatore deve stare in giudizio in processi in cui parte il fallimento e il
giudice delegato attesta che nel patrimonio del fallito non disponibile il denaro necessario per le
spese giudiziarie, il fallimento potr essere ammesso al patrocinio gratuito qualora le pretese che
intenda far valere in giudizio non appaiano manifestamente infondate.
317. L esercizio provvisorio dell impresa del fallito.- Dall interruzione improvvisa dellimpresa
pu derivare un grave danno a causa della perdita del valore dellavviamento, tanto che il legislatore ha
ammesso la possibilit della prosecuzione temporanea dellimpresa o di un suo ramo, previo parere
vincolante del comitato dei creditori, poich la continuazione potrebbe allopposto anche incidere
fortemente sulla loro parte deducibile dato che i nuovi creditori che si vengono a creare per la
continuazione dellimpresa sono i cd. creditori di massa, nel senso che i loro crediti debbono essere
soddisfatti in prededuzione e non in percentuale. Lesercizio dellimpresa rimane pertanto provvisorio
e controllato dal comitato dei creditori che viene convocato dal giudice delegato ogni 3 mesi per essere
informato dal curatore sullandamento della gestione e per decidere o meno sulla continuazione
dellesercizio (parere vincolante del comitato). Lesercizio pu essere bloccato con decreto motivato
anche dal tribunale, dopo aver sentito i pareri obbligatori (ma non vincolanti) del curatore e del
comitato. solo al momento della cessazione dellesercizio provvisorio dellimpresa che operano
efficacemente gli effetti del fallimento.
318. Laffitto dellazienda del fallito.- Obbiettivo fondamentale del fallimento la liquidazione dei
beni del fallito. Il legislatore ha per ritenuto che, in attesa della liquidazione, per non perdere
lavviamento, si possa concedere la possibilit dellaffitto dellazienda o di parte della stessa. A
differenza dellesercizio provvisorio qui non vi rischio per i creditori del fallito dato che il rischio
riguarda il terzo affittuario che paga al fallimento un canone daffitto. Laffitto pu essere
autorizzato, su proposta del curatore, dal giudice delegato sotto parere vincolante del comitato dopo la
redazione dellinventario ed anche prima della presentazione del programma di liquidazione
dellattivo, in cui il curatore deve indicare lopportunit dellesercizio provvisorio o dellaffitto
dellazienda. Laffittuario scelto dal curatore tra pi soggetti in una gara alla pari tenendo conto non
solo dellammontare del canone ma anche della possibilit di non diminuire i posti di lavoro, delle
garanzie offerte, dellattendibilit del piano di prosecuzione delle attivit imprenditoriali. Il contratto
viene stipulato per atto pubblico o per scrittura privata dal curatore e poi registrato nel registro delle
imprese; e deve prevedere la possibilit del curatore di realizzare delle ispezioni per e di poter recedere
dallaffitto anche prima del termine previsto corrispondendo allaffittuario un giusto indennizzo. La
durata dellaffitto deve cmq essere compatibile con le esigenza della vendita fallimentare del
complesso aziendale. Naturalmente quando lazienda viene restituita al fallimento, questi non risponde
dei debiti contratti dallaffittuario. Il curatore se autorizzato dal giudice delegato, e con parere
favorevole del comitato, in caso di vendita dellazienda potr attribuire un diritto di prelazione
allaffittuario stesso.
CAPITOLO QUINTO
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
A) LA MASSA PASSIVA
317. Crediti concorsuali e concorrenti.- Scopo della procedura fallimentare la soddisfazione di tutti
coloro che sono creditori del fallito al momento della dichiarazione di fallimento. Detti creditori,
poich hanno un diritto ad insinuarsi vengono detti creditori concorsuali, e perch acquistino il
diritto di partecipare alla ripartizione degli utili devono insinuarsi ed essere accertati (verificati): se
laccertamento d esito positivo essi vengono ammessi nel fallimento e diventano creditori
concorrenti. Hanno diritto ad essere ammessi tra i creditori concorrenti anche i creditori che vantano
crediti non ancora scaduti al momento della dichiarazione di fallimento, in quanto ai soli effetti del
concorso tutti i debiti del fallito si ritengono scaduti. Partecipano al ricorso anche i creditori
condizionali, ossia coloro che per far valere i loro crediti hanno bisogno della realizzazione di un
determinato obbligo principale: questi vengono ammessi al fallimento con riserva, dunque le somme
loro dovute saranno depositate ed essi potranno soddisfarsi solo dopo che lincertezza sul loro
credito sar venuta meno. Coloro che diventano creditori del fallito solo dopo la dichiarazione di
fallimento non sono creditori concorsuali e quindi nemmeno concorrenti e potranno soddisfarsi solo
dopo la fine della procedura fallimentare sui beni residui.
318. Il divieto delle azioni esecutive individuali.- Dal giorno della dichiarazione del fallimento,
nessun creditore del fallito, pu in nessuna maniera iniziare individualmente un procedimento di
esecuzione o cautelare e se questo iniziato prima della denuncia di fallimento, il curatore potr
richiedere al giudice di bloccare tale esecuzione in maniera da procedere con quella concorsuale,
perch disposto che il curatore possa subentrare nella procedura singolare. Al principio della
inammissibilit delle azioni esecutive individuali sui beni della massa attiva del fallimento, sono
stati poste delle eccezioni:
1) dalla stessa legge fallimentare (art 53), la quale ammette che i creditori garantiti da diritto di pegno
o da altri privilegi speciali su mobili possono essere autorizzati dal giudice delegato a soddisfarsi su
quei beni con la singola esecuzione anche durante il fallimento, e dopo che i loro crediti sono stati
ammessi al passivo con prelazione;
2) sempre dalla legge fallimentare (art 104 ter) che consente al curatore, se autorizzato dal comitato dei
creditori, di non acquisire allattivo fallimentare uno o pi beni del fallito se la liquidazione appare
manifestamente non conveniente per la massa; quei determinati beni andranno ad essere oggetto di
azioni esecutive o cautelari;
3) dalla legislazione speciale per cui consentito: a) alle banche che hanno concesso finanziamenti
fondiari allimprenditori di iniziare o proseguire anche dopo la dichiarazione di fallimento lazione
esecutiva individuale sui beni ipotecati (il curatore intervenendo in tale azione esecutiva pu farsi
restituire le somme eccedenti rispetto a quelle dovute alla banca); b) e allesattore, il quale deve
insinuarsi al passivo per la riscossione delle imposte (esecuzione esattoriale). Secondo la
giurisprudenza lassegnazione del ricavo delle somme che proviene dalla vendita forzata dallesattore e
dalle banche non definitiva, per tanto essa sar soggetto alla par condicio credito rum, allordine
dei privilegi e alla soddisfazione in prededuzione delle spese di procedura e dei crediti della massa: il
curatore dovr quindi provvedere agli eventuali conguagli e a richiedere eventuali rimborsi.
319. Il principio della par condicio creditorum.- Tale principio fondamentale ed indica il diritto di
ogni creditore ad essere soddisfatto in relazione al suo credito ricevendo la stessa percentuale degli
altri creditori. Tale principio opera nei confronti dei creditori chirografari, ma non limita quei diritti
spettanti ai creditori privilegiati, cio quelli che hanno un pegno (2784), unipoteca (2808) o un
privilegio (2745) che garantisca il loro credito. Per la vendita del bene essi hanno diritto, rispettando
lordine dei privilegi e delle ipoteche , di essere preferiti ai creditori chirografari nella distribuzione di
quanto viene ricavato dalla vendita fallimentare del bene vincolato a loro garanzia. Inoltre hanno
diritto ad essere soddisfatti anche con il rimborso delle spese e con gli interessi stabiliti dalla legge
che nel caso di pegno detti interessi sono quelli dellanno in corso alla data della sentenza di fallimento
e quelli successivamente maturati, fino alla vendita del bene (2788); per l ipoteca gli interessi dei due
anni anteriori alla sentenza di fallimento, e quelli successivi (2855). Per i crediti assistiti da privilegio
se speciale si segue la disciplina del pegno (2749), se generale (opera su tutti i mobili) la
decorrenza degli interessi cessa con il deposito del progetto di riparto in cui il credito compreso.
Se il bene soggetto al pegno, privilegio ed ipoteca viene venduto e riesce a soddisfare tutti i creditori
privilegiati allora essi cessano di essere anche concorrenti, se invece non basta essi saranno per la
differenza alla pari degli altri creditori concorrenti, operando la par condicio creditorum.
Pu anche accadere che vengano fatte ripartizioni parziali di somme fallimentari prima che vengano
venduti i beni soggetti a pegno, ipoteca o privilegio: in tal caso i creditori privilegiati concorrono a tali
ripartizioni nello stesso modo e percentuale degli altri creditori; quando poi viene venduto il bene
vincolato a loro garanzia, essi devono ricevere una somma tale che, per il residuo non soddisfatto
mediante il prezzo ricavato dalla vendita del bene vincolato, vengano a ricevere la stessa percentuale
degli altri creditori chirografari.
Compensazione. Eccezione al principio della par condicio si ha quando il creditore a sua volta
debitore dal fallito: per il suo credito si d luogo alla compensazione fino allammontare del suo debito
verso il fallito (si insinuer poi in caso della differenza che manca ed in percentuale; o restituir la
differenza in pi al curatore). La compensazione opera anche se il credito non scaduto prima della
dichiarazione di fallimento, e non opera se il credito non scaduto era stato ceduto per atto inter vivos al
creditore nellanno anteriore alla dichiarazione di fallimento, o addirittura dopo di esse (per evitare che
la cessione sia fatta fraudolentemente in modo che il cessionario avvalendosi della compensazione
alteri la par condicio).
322. La determinazione dell importo dei crediti ai fini del concorso.- Tutti i crediti concorrenti
devono essere valutati in denaro. I crediti chirografari pecuniari concorrono senza tener conto degli
interessi, naturalmente chiuso il fallimento, coloro che avevano diritto agli interessi potranno
pretenderli dal fallito. Per i crediti non pecuniari ancora non scaduti la valutazione viene fatta con
riferimento alla data di dichiarazione del fallimento. Regole particolari sono determinate per valutare
il credito degli obbligazionisti di una societ e i creditori di rendite perpetue o vitalizie. I crediti non
scaduti, si considerano scaduti, ma se tali crediti erano infruttiferi (non danno diritto ad interessi), essi
sono ammessi al passivo per lintera somma detraendo dagli stessi un interesse composto del 5%
annuo, computati per il tempo che resta a decorrere dalla data del mandato di pagamento sino al giorno
della scadenza del credito.
Coobbligazioni solidali. Se il creditore deve essere soddisfatto in solido da pi coobbligati e sono
tutti falliti, egli ha il diritto di insinuarsi per lintero credito in tutti i fallimenti e partecipa alle
ripartizioni di tutti i fallimenti. Tale coobbligazione torna a vantaggio del creditore perch aumenta
la sua probabilit ad essere soddisfatto per lintero. Pertanto se taluno degli obbligati falliti ha diritto di
regresso verso gli altri per aver pagato il creditore con suo denaro, potr esercitare tale azione di
regresso solo dopo che il creditore sia stato soddisfatto dellintero credito.
Se dei coobbligati, ne fallito solo qualcuno, ed il creditore ha ricevuto prima del fallimento da altri
coobbligati o da un fideiussore parte della somma dovutagli, il creditore pu insinuarsi nel fallimento
solo per la somma residua (se il coobbligato non fallito ha effettuato il pagamento parziale invece
dopo la dichiarazione di fallimento, il creditore conserva il diritto di insinuarsi per lintero credito
esistente alla dichiarazione di fallimento). Se il coobbligato o fideiussore che hanno compiuto il
pagamento parziale prima del fallimento, hanno diritto di regresso verso il fallito, possono insinuarsi
nel fallimento per la somma versata, ma il creditore avr sempre il diritto di farsi assegnare, sino
allintegrale soddisfacimento del proprio credito, sia la propria quota di riparto sia quelle spettanti al
coobbligato o al fideiussore. Analogamente, se il coobbligato o il fideiussore del fallito hanno un
diritto di pegno o dipoteca sui beni a garanzia delle loro azioni di regresso, il creditore ha il diritto di
farsi assegnare, fino a concorrenza del suo credito, il ricavato della vendita dei beni ipotecati o dati in
pegno.
326. La revocazione dei crediti ammessi.- Trascorso il termine per opposizioni e impugnazioni nel
caso in cui un creditore stato escluso o omesso per dolo o colpa o per errore essenziale di fatto o per
mancata conoscenza di documenti decisivi a causa non imputabile al creditore, questo stesso o il
curatore possono proporre una domanda di revocazione del provvedimento di esclusione (il curatore o
un altro creditore concorrente pu anche chiedere la revocazione del provvedimento di ammissione),
che viene deciso dal tribunale in camera di consiglio con le stesse modalit di opposizione e
impugnazione dello stato passivo. Non occorre la revocazione per i piccoli errori materiali contenuti
nello stato passivo, che vengono corretti dal giudice delegato, su istanza del curatore o del creditore.
327. Le dichiarazioni tardive dei crediti.- Le domande di ammissione dei crediti presentate
successivamente al termine di 30 giorni precedenti alludienza si considerano tardive se presentate
non oltre i 12 mesi dal deposito del decreto di esecutivit dello stato passivo, e vengono esaminate con
un procedimento distinto ma analogo a quello previsto per lo stato passivo. Il giudice delegato per
lesame delle domande tardive deve fissare unudienza ogni 4 mesi. I creditori tardivi concorrono
soltanto alle ripartizioni dellattivo posteriori alla loro ammissione, salvo il diritto di prelevare
(sullattivo ancora non ripartito) anche le quote che sarebbero loro spettate da precedenti ripartizioni se
sono creditori privilegiati, o se chirografari, quando il ritardo non loro imputabile. Le domande sono
ammesse anche se sono presentate dopo i 12 mesi purch il creditore provi che il ritardo dipeso per
causa a lui non imputabile e purch non siano esaurite tutte le ripartizioni dellattivo.
328. La decisione di non procedere all accertamento del passivo.- Quando risulta che non pu
essere acquisito attivo a sufficienza per distribuirlo ai creditori insinuati, allora il curatore pu fare
domanda al tribunale prima delludienza di verifica, affinch non si proceda allaccertamento del
passivo. Il tribunale sentito il comitato e il fallito pu emanare un decreto per disporre il non
procedimento verso laccertamento del passivo, salva leventuale soddisfazione dei crediti della
massa e delle spese di procedura. Il curatore comunica il decreto ai creditori insinuati entro 15 giorni e
questi possono proporre reclamo alla corte dappello.
329. Crediti della massa (prededucibili).- Coloro che diventano creditori del fallito dopo la
dichiarazione di fallimento non sono creditori concorsuali e quindi nemmeno concorrenti. Invece
coloro che diventano creditori del fallimento in seguito agli atti di gestione compiuti dagli organi
fallimentari (es. esercizio provvisorio dellimpresa) hanno diritto non solo ad essere soddisfatti coi
beni del fallimento, ma in quanto creditori della massa hanno diritto ad essere soddisfatti in
prededuzione, cio prima dei creditori concorrenti e per lintero credito se sufficiente. Sono pure
prededucibili, anche se anteriori al fallimento, i crediti derivanti da finanziamenti effettuati in
esecuzione di concordati preventivi o accordi di ristrutturazione dei debiti; nonch i finanziamenti
effettuati per le spese di presentazione e predisposizione delle relative domande se previste ed
approvate in sede di omologazione. Il tribunale pu autorizzare preventivamente tali finanziamenti su
richiesta del debitore, se un revisore legale dei conti attesta la loro necessit per la migliore
soddisfazione dei creditori. Se i crediti prededucibili sono sorti nel corso del fallimento e se essi sono
liquidi, esigibili e non contestati i creditori della massa possono essere soddisfatti prima della loro
scadenza, senza attendere le ripartizioni dellattivo fallimentare, ma solo se esso presumibilmente
sufficiente a soddisfarli tutti (occorre anche autorizzazione del comitato o del giudice delegato). Anche
i crediti di massa possono essere soggetti a verifica quando ne sia contestata la collocazione o la
misura. Quando i crediti della massa rappresentano i compensi degli ausiliari del curatore, essi
vengono liquidati dal giudice delegato al cui decreto pu essere proposto reclamo al tribunale.
CAPITOLO SESTO
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
B)LA MASSA ATTIVA
330. I beni compresi nella massa attiva.- Tutti i diritti sui beni appartenenti al fallito alla
dichiarazione del fallimento fanno parte della massa attiva fallimentare. Fanno eccezione:
a) i diritti di natura strettamente personale, e quindi i diritti non patrimoniali;
b) i diritti ad assegni di carattere alimentare e, entro il limite di quanto gli occorra per il mantenimento
suo e della sua famiglia, tutto ci che il fallito guadagna con la sua attivit;
c) i diritti sulle cose non soggette a pignoramento (es. strumenti di lavoro).
Rapporti familiari. I diritti sui beni dei figli del fallito, su cui egli aveva usufrutto legale, non possono
essere intaccati, salvo che nel fallimento facciano insinuazione dei creditori che abbiano dei diritti
precisi su quei determinati beni; lo stesso vale per i redditi e beni del fondo patrimoniale. Per i beni
soggetti alla comunione legale, il fallimento una causa di scioglimento della comunione legale,
pertanto si dividono in parti uguali lattivo e il passivo della comunione fra i coniugi, ed ammessa
alla massa solo la parte del fallito.
Altri beni. Se non conveniente far concorrere taluni beni alla massa attiva allora questi possono
essere esonerati dal curatore su autorizzazione del comitato.
Beni sopravvenuti. Coloro che sono divenuti creditori dopo il fallimento non possono soddisfarsi sui
beni acquisiti dal fallito durante il fallimento se non lo fanno prima i creditori concorrenti. Anche
riguardo ai beni sopravvenuti essi possono essere esonerati se i costi della liquidazione appaiono poco
convenienti.
Diritti inopponibili al fallimento. Se il fallito prima del fallimento ha trasferito diritti a terzi, ma la
momento della dichiarazione di fallimento mancano i presupposti perch tali diritti siano opponibili
ai creditori (per i beni immobili e mobili registrati la loro trascrizione nei pubblici registri con data
anteriore al fallimento; per le universalit di mobili data certa dellatto; peri beni mobili la data certa
dellatto e il trasferimento del possesso; per la cessione dei crditi la notificazione al debitore ceduto o
la sua accettazione ecc) tali trasferimenti, ancorch validi fra le parti, sono inefficaci nei confronti
dei creditori concorrenti e quindi in opponibili al fallimento.
Spossessamento. Dalla data della dichiarazione di fallimento il fallito perde la disponibilit (ma non la
capacit dagire) dei suoi diritti, quindi tutti gli atti del fallito compiuti dopo il fallimento, ancorch
validi fra le parti sono inefficaci rispetto al fallimento. Tra questi rientrano anche i pagamenti fatti o
ricevuti dal fallito (nel primo caso il terzo creditore deve restituire quanto ricevuto, nel secondo deve
pagare la seconda volta al curatore). In seguito allo spossessamento il fallito non pu stare in giudizio
(al posto suo il curatore) nelle cause relative a rapporti patrimoniali (tranne se anche relative a suoi
diritti strettamente personali) tranne che non vi sia a suo carico unimputazione di bancarotta. Inoltre
dovr consegnare al curatore tutta la corrispondenza che riguardi le questioni patrimoniali.
Assistenza del fallito. I diritti sui beni facenti parte della massa attiva sono destinati al
soddisfacimento dei creditori, ma , un sussidio alimentare pu essere concesso con decreto del
giudice delegato, sentiti i creditori ed il curatore. La casa di abitazione del fallito se serve per
labitazione per lui e la sua famiglia non pu essere distratta da tale uso fino alla liquidazione delle
attivit.
331. Atti pregiudizievoli ai creditori. Lazione revocatoria.- Teoricamente il fallito dovrebbe essere
dichiarato tale, non appena cade in insolvenza. Ci spesso non accade, poich limprenditore cerca di
risanare la situazione, o perch cerca di sottrarre i suoi beni ai creditori ovvero ancora di favorire
alcuni creditori a danno di altri. Per questo motivo il legislatore ha emanato una disciplina a favore dei
creditori, disciplina che si aggiunge a quella di diritto comune: cos se il fallito, per sottrarre beni alla
massa attiva, ha compiuto degli atti simulati, il curatore potr chiedere laccertamento della
simulazione al tribunale e quindi, se la giudicher tale, lacquirente sar costretto a riconsegnare il
bene che era uscito solo fittiziamente dal patrimonio.
Azione revocatoria fallimentare. Se invece gli atti sono stati realmente compiuti dal fallito e recano
pregiudizio ai creditori si deve distinguere tra diverse ipotesi:
1) per alcuni atti la legge stabilisce la loro inefficacia senza che occorra intervento dellautorit
giudiziaria. Essendo inefficaci ope legis, possono essere appresi ed alienati dal curatore per soddisfare
i creditori concorrenti. Ma se ci viene contestato da terzi il curatore agir in giudizio per munirsi di
una sentenza dichiarativa della revoca legale. Gli atti inefficaci ope legis sono:
a) atti a titolo gratuito, compiuti nei due anni anteriori al fallimento, esclusi quelli fatti per dovere
morale, per pubblica utilit, o per regali duso, purch proporzionati al patrimonio del donante
b) pagamenti anticipati, compiuti dal fallito nei due anni precedenti al fallimento, per lestinzione di
debiti la cui scadenza coincideva o era posteriore alla dichiarazione di fallimento; questo vale anche se
in quel momento il fallito non era insolvente.
2) Per gli altri atti, affinch essi divengano inefficaci nei confronti del creditore occorre che vi sia una
sentenza di revoca (atti revocabili). Per gli atti anormali per ottenere la sentenza occorre che essi
siano stati compiuti dal fallito entro un certo termine anteriore la dichiarazione di fallimento (periodo
sospetto) e che appartengano determinate categorie. Qui il fatto che egli abbia compiuto tali atti, fa
presumere che esso sia in stato di insolvenza e che laltro contraente fosse a conoscenza di tale stato.
Tale presunzioni sono relative, e solo se provate dal curatore possono essere revocate. Tali atti sono:
a) atti con prestazioni sproporzionate, cio atti a titolo oneroso in cui la prestazione del fallito supera
di un quarto il valore di quella a lui data o promessa, per essere revocati devono essere stati compiuti
nellanno anteriore al fallimento.
b) pagamenti con mezzi anormali, cio atti estintivi di debiti pecuniari scaduti ed esigibili non
effettuati con denaro o con mezzi normali di pagamento (ma ad esempio con merci), sono revocabili
solo se compiuti nellanno anteriore al fallimento.
c) garanzie (pegno ipoteche anticresi volontarie) per debiti preesistenti non scaduti costituite
nellanno anteriore al fallimento; in tali ipotesi si d al creditore il vantaggio di farlo divenire creditore
privilegiato pur non avendo alcuna necessit di soddisfare il suo credito perch non ancora scaduto.
d) garanzie per debiti gi scaduti, e cio pegni, anticresi ed ipoteche sia volontarie che giudiziarie
costituite nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento.
3) vi sono anche atti considerati normali anche per un imprenditore commerciale, che possono essere
revocati se il curatore riesce a provare che il terzo conosceva lo stato dinsolvenza del debitore e se
compiuti nel semestre anteriore alla dichiarazione di fallimento. Tali atti sono:
a) pagamenti di debiti liquidi ed esigibili. Sono anche revocabili i crediti avvenuti tramite
intermediari specializzati, in tal caso lazione viene intentata nei confronti del destinatario della
prestazione e non dellintermediario. Non revocabile il pagamento di un debito cambiario (anche se il
creditore cambiario conosceva lo stato dinsolvenza) quando il fallito era debitore cambiario principale
(accettante o emittente) ed esistevano obbligati cambiari di regresso (altrimenti si perdeva lazione di
regresso): ma se il curatore prova che, lultimo obbligato di regresso (traente o primo girante)
conosceva lo stato dinsolvenza del fallito deve versare la stessa quota della cambiale al curatore per
poterla utilizzare nella massa attiva. Non revocabile nemmeno nel factoring il pagamento compiuto
dal fallito al cessionario del credito, salvo che il curatore non provi che il cedente conosceva lo stato
dinsolvenza del debitore ceduto alla data del pagamento del credito al cessionario.
b) atti costitutivi di diritti di prelazione per debiti, anche di terzi, creati contestualmente;
c) altri atti a titolo oneroso. Particolare disciplina concessa per il factoring dove la cessione dei
crediti opponibile al fallimento del cedente se il cessionario ha pagato in tutto o o in parte il
corrispettivo della cessione e il pagamento abbia data certa: latto di cessione per revocabile se il
curatore prova che il cessionario era a conoscenza dello stato dinsolvenza del cedente quando ha
eseguito il pagamento. Non realizzabile la revoca quando avvenuta ad opera del fallito per gli atti
compiuti dal fallito con listituto di emissione (Banca dItalia) e con le banche che hanno ricevuto
pagamenti per in restituzione di crediti fondiari o che abbiano scritto ipoteca per gli stessi crediti.
Azione revocatoria ordinaria. Tutti gli atti pregiudizievoli che non rientrano nelle categorie
precedenti possono essere revocati dopo un giudizio intentato dal curatore con la pronuncia di
unazione revocatoria ordinaria (2901), senza per alcuna facilitazione probatoria come per la
revocatoria fallimentare: qui il curatore deve provare per gli atti a titolo gratuito che il debitore
conosceva il pregiudizio che avrebbe arrecato ai suoi creditori, per quelli a titolo oneroso che il
pregiudizio era noto anche al terzo contraente..
Credito del terzo. Nel caso di revoca di pagamenti o atti a titolo oneroso, il terzo che ha subito la
revoca ammesso al passivo fallimentare come creditore concorrente: in caso di pagamento restituito,
per il suo credito originario; per atto a titolo oneroso, per lammontare del corrispettivo da lui dato al
fallito.
Decadenza. Lazione revocatoria ordinaria si prescrive in 5 anni (2903). Ma, in caso di fallimento si
hanno termini di decadenza che non possono superare i 3 anni dalla dichiarazione di fallimento, o cmq
i 5 anni dal compimento dell atto pregiudizievole. Per la giurisprudenza non vi prescrizione per gli
atti che sono inefficaci ope legis. In caso di fallimento successivo alla presentazione di una domanda di
concordato preventivo i termini per il computo del periodo sospetto decorrono non dalla data del
fallimento ma dalla data di deposito della domanda di concordato (per evitare il ricorso fraudolento al
concordato con lintento di procurare il decorso dei termini per lesercizio dellazione revocatoria)
332. Atti dispositivi esclusi dalla revocatoria.- Anche se compiuti, nei periodi indicati dallart 67 L
fall. (atti anormali e normali) non sono soggetti allazione revocatoria fallimentare i seguenti atti:
a) i pagamenti di beni o servizi effettuati dall imprenditore nei termini duso (a favore dei fornitori).
b) le rimesse (i versamenti fatti dal fallito) su un conto corrente bancario, purch non sia stata ridotta in
maniera consistente lesposizione debitoria, in tal caso la banca deve restituire al fallimento una
somma pari alla differenza tra lammontare massimo raggiunto dallesposizione debitoria del fallito
nel momento per il quale provata dal curatore la conoscenza dello stato dinsolenza da parte della
banca, e lammontare del residuo dellesposizione debitoria alla data del fallimento.
c) gli atti di vendita, e i preliminari di vendita regolarmente trascritti e conclusi a giusto prezzo per
limmobile ad uso abitativo che sia destinato ad essere labitazione principale dellacquirente e dei
parenti entro il terzo grado; ovvero per immobili destinati a costituire la sede principale dellimpresa.
d) gli atti, i pagamenti e le garanzie concesse in esecuzione di atti aventi ad oggetto un piano di
ristrutturazione dellesposizione debitoria e di riequilibrio della situazione finanziaria, che pu essere
pubblicato nel registro delle imprese su richiesta del debitore: il tutto per cercare il risanamento
dellazienda ed evitare il fallimento.
e) gli atti compiuti dopo il deposito della proposta di concordato preventivo e in esecuzione degli
accordi di ristrutturazione del debito omologati dal tribunale, nellintento, poi non realizzato, di
evitare il fallimento; nonch i pagamenti di debiti liquidi ed esigibili effettuati alla scadenza a coloro
che hanno svolto unattivit strumentale per lammissione del debitore ai suddetti procedimenti
alternativi al fallimento.
f) i pagamenti per prestazioni di beni e servizi effettuati dal debitore che abbia presentato domanda per
lomologazione di un accordo di ristrutturazione e che siano autorizzati dal tribunale sulla base di
una relazione del revisore legale dei conti che attesti che essi siano necessari per la prosecuzione
dellattivit dimpresa e per assicurare una migliore soddisfazione dei creditori;
g) i pagamenti dei corrispettivi per prestazioni di lavoro effettuate da dipendenti e da altri
collaboratori, anche non subordinati, dallimprenditore.
Tali atti elencati non sono soggetti nemmeno alla revocatoria ordinaria.
333. Azione revocatoria avverso gli atti compiuti tra i coniugi.- Per evitare che gli stretti rapporti
fra i coniugi vadano a celare degli accordi che portino a danneggiare i creditori fallimentari, il
legislatore ha stabilito che tutti gli atti indicati dallart 67 L fall (atti anormali e normali), sono revocati
se compiuti tra i coniugi, nel tempo in cui il fallito esercitava unimpresa commerciale, tranne se il
coniuge non d la prova che allepoca del compimento dellatto il fallito non era insolvente o che cmq
ne ignorava lo stato dinsolvenza. La revoca opera anche per gli atti a titolo gratuito compiuti anche
oltre i 2 anni anteriori alla dichiarazione di fallimento purch compiuti durante lesercizio
dellimpresa. Nellipotesi di comunione legale se ci sono beni acquistati con mezzi del fallito e che
sono entrati in comunione perch la circostanza non stata dichiarata al momento dellacquisto,
ammesso che il curatore possa esercitare la revocatoria ordinaria od anche la revocatoria fallimentare
dovendosi ritenere che il fallito abbia fatto una donazione al coniuge per la met del bene. Anche la
costituzione del fondo patrimoniale soggetta a inefficacia legale (ope legis) qualora si provi che sia
avvenuta nei precedenti due anni anteriori alla dichiarazione di fallimento.
334. I diritti dei terzi sui beni posseduti dal fallito.- Il giudice delegato pu disporre la restituzione
di quei beni, sui quali i terzi vantano un diritto reale o personale, e il curatore deve realizzare un elenco
di tali soggetti con lindicazione dei titoli relativi. I terzi che possiedono tali diritti devono presentare
domanda di rivendicazione o di restituzione nelle stesse forme con cui i creditori concorsuali
devono presentare le loro domande di ammissione al passivo. Il procedimento di verifica delle
domande si svolge nello stesso modo di quello stabilito per la verifica dei crediti concorrenti: pertanto
il curatore comunica a tutti i titolari di tali diritti le informazioni necessarie per la presentazione delle
domande di rivendicazione o di restituzione, con cui si pu chiedere la sospensione della vendita del
bene; predispone un progetto dal quale risulta quali domande dovrebbero essere accolte e quali
respinte; questo progetto sar poi esaminato dal giudice delegato durante ladunanza di verifica dello
stato passivo, eventualmente modificato e reso esecutivo. Contro di esso possono essere presentate al
tribunale le impugnazioni contro le domande ammesse, e le opposizioni da parte di coloro le cui
domande sona state respinte. Chi richiede la restituzione di un bene rinvenuto nella casa o nellazienda
del fallito, non pu provare il proprio diritto mediante testimoni, tranne che la sua esistenza sia resa
verosimile dallattivit professionale svolta dal richiedente o dallo stesso fallito. Sono ammissibili
anche le domande tardive di rivendicazione e di restituzione nella stessa maniera delle domande di
insinuazione tardive dei crediti: se il richiedente prova che il ritardo non gli imputabile pu ottenere
dal giudice la sospensione dellattivit di liquidazione del bene. Se i beni che il fallito avrebbe dovuto
restituire non sono stati acquisiti allattivo fallimentare lavente diritto alla restituzione pu insinuarsi
nel passivo fallimentare per il valore che la cosa aveva al momento della dichiarazione di fallimento.
Se viceversa il curatore ha perso il possesso del bene dopo averlo acquisito, lavente diritto alla
restituzione diventa, per il valore del credito, creditore della massa e non un concorrente.
CAPITOLO SETTIMO
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
C) RAPPORTI GIURIDICI IN CORSO DI ESECUZIONE
335. La disciplina generale dei rapporti giuridici in corso di esecuzione.- Numerose disposizioni
sono dettate dalla legge fallimentare per i rapporti a prestazioni corrispettive derivanti da contratti
opponibili al fallimento, o da esso riconosciuti, che alla data del fallimento non sono stati eseguiti da
nessuna delle parti. Difatti se il rapporto gi stato eseguito in parte solo dal fallito, si in presenza
di un credito del fallito che fa parte della massa attiva, e di cui il curatore provveder allesazione; se
invece laltro contraente in bonis ha realizzare la prestazione, allora potr presentare domanda di
ammissione al passivo e diventare creditore concorrente. Ma se non ha ancore realizzato la prestazione
nessuno dei due, allora si ha la sospensione dellesecuzione che dura sino a quando il curatore, con
lautorizzazione del comitato, non decider o di subentrare nel rapporto assumendone i relativi
obblighi, o di scioglierlo; ci non si applica ai rapporti con effetti reali in cui gi stato realizzato il
trasferimento del diritto al momento della conclusione della vendita, e dunque il curatore deve
consegnare il bene acquisendone il prezzo. Se la sospensione cessa per il subingresso del curatore,
allora il terzo ha lobbligo di eseguire il contratto, divenendo per il corrispettivo creditore della
massa, se la sospensione cessa per lo scioglimento del contratto, il terzo ha solo il diritto ad insinuare
nel passivo il credito conseguente al mancato adempimento (sintende leventuale parte gi eseguita
dal contraente in bonis; escluso il risarcimento danni). Sino a quando comunque la sospensione non
cessata a seguito della scelta del curatore, il contraente in bonis pu mettere in mora il curatore,
chiedendo al giudice delegato di assegnarli un termine non superiore a 60 giorni, entro cui lo stesso
curatore dovr comunicare la scelta; trascorso tale periodo, nel silenzio, il contratto si intende sciolto.
Se il contraente in bonis ha esercitato lazione di risoluzione per inadempimento prima del
fallimento, la risoluzione, anche se dichiarata dopo il fallimento, opera anche nei confronti del
curatore, che quindi non pu effettuare la scelta. E se il contraente in bonis vuole ottenere la
restituzione del bene o di una somma, dovr proporre unapposita domanda dinsinuazione al passivo.
(disciplina generale)
335. Altri rapporti giuridici.- Alcuni rapporti si sciolgono in seguito al fallimento, e lo scioglimento
ha effetti ex nunc dalla data di dichiarazione del fallimento: se si avr un credito del fallito sar
riscosso dal curatore, se si avr un credito dellaltro contraente, questi potr insinuarsi come creditore
concorrente.
1) Lo scioglimento ope legis si ha per i rapporti di conto corrente ordinario, conto corrente
bancario e commissione, trattandosi di rapporti incompatibili con la situazione di indisponibilit in
cui si venuto a trovare il patrimonio dellimprenditore. Nel mandato disposto lo scioglimento ope
legis solo per il fallimento del mandatario, mentre per il fallimento del mandante si ammette che il
curatore possa subentrare nel contratto: il credito del mandatario per lattivit compiuta dopo il
fallimento considerato un credito verso la massa. Tuttavia il fallimento del mandante non
provocherebbe lo scioglimento del mandato in rem propriam (conferito anche nellinteresse del
mandatario), giacch in tale ipotesi la sentenza di fallimento non inciderebbe sul diritto del mandatario
ad eseguire il mandato al quale interessato: inoltre previsto che il mandatario debba versare al
curatore quanto eventualmente ricevuto in esecuzione dellincarico onde venga aggiunto allattivo
fallimentare. Lo scioglimento automatico si ha anche nel caso di associazione in partecipazione, nel
caso del fallimento dellassociante: se il conferimento dellassociato ha un valore uguale a quello delle
perdite che egli deve sopportare non si hanno altre conseguenze; se superiore per lesubero pu
diventare creditore concorrente, se inferiore, il giudice delegato su proposta del curatore pu
emettere un decreto ingiuntivo con cui gli si ordina di versare la differenza. A causa del fallimento di
una delle parti si ha anche lo scioglimento del rapporto dappalto, ma il curatore dietro autorizzazione
del comitato dei creditori pu, entro 60 giorni dalla dichiarazione di fallimento,chiedere di subentrare
nel rapporto dando idonee garanzie, tranne nel caso di fallimento dellappaltatore se lintuitu
personae era determinante per il committente.
2) di altri rapporti, salvo patto contrario, non si richiede lo scioglimento a causa di fallimento: e quindi
laltro contraente diventa creditore della massa e ha diritto di ricevere integralmente la prestazione
dovuta dal fallito. Cos avviene nel caso di assicurazione contro i danni nel caso di fallimento
dellassicurato, ove il rapporto non si scioglie salvo patto contrario o salvo aggravamento del rischio
ed ove il credito dellassicuratore per i premi non pagati deve essere soddisfatto integralmente; nel
rapporto di locazione degli immobili, nel caso di fallimento del locatore, ma se il contratto ha una
durata residua superiore a 4 anni, il curatore entro un anno dalla sentenza pu recedere (il recesso ha
efficacia decorsi 4 anni dal fallimento) dalla locazione corrispondendo un equo indennizzo. Nel caso
di fallimento del conduttore il rapporto continua ma il curatore pu in qualsiasi momento recedere dal
contratto dietro equo indennizzo (gli indennizzi in mancanza di accordo sono decisi dal giudice
delegato). Non si ha scioglimento ope legis neppure nellaffitto dazienda salvo che le parti non
recedano entro 60 giorni col versamento di un equo indennizzo. Per il contratto di leasing, in caso di
fallimento della societ di leasing il contratto non sciolto, poich lutilizzatore ha la facolt di
acquisire alla scadenza del contratto la propriet del bene previo pagamento del prezzo dopzione, nel
caso di fallimento dellutilizzatore si hanno simili effetti rispetto alla disciplina del compratore. Nel
caso del rapporto di edizione, il fallimento delleditore non ne determina la risoluzione, ma il rapporto
si scioglie se entro lanno dalla dichiarazione di fallimento il curatore non continua lesercizio
dellimpresa o non cede il rapporto ad un altro editore (la cessione non consentita se arreca
pregiudizio alla reputazione o diffusione dellopera). Malgrado il fallimento di chi ha ceduto i crediti
dimpresa il rapporto di factoring prosegue, ma il curatore pu recedere dalle cessioni relative ai
crediti non ancora sorti alla data del fallimento, restituendo al cessionario il corrispettivo delle cessioni
che a suo tempo aveva pagato al cedente.
CAPITOLO OTTAVO
GLI EFFETTI DEL FALLIMENTO
D) LE SANZIONI PENALI.
338. Le sanzioni penali. La bancarotta semplice.- Il debitore del fallito pu essere punito con
sanzioni penali per aver compiuto atti che costituiscono reati in tempi sia anteriori che posteriori al
fallimento. Tali sanzioni si applicano anche nei confronti di coloro verso i quali stata emessa una
sentenza dichiarativa dello stato dinsolvenza nei procedimenti di liquidazione coatta amministrativa e
di amministrazione straordinaria. Sono fatti che possono nuocere ai creditori e che possono essere stati
emessi con colpa (negligenza, imprudenza ed imperizia) o con dolo. Se vi colpa si parler di
bancarotta semplice se vi dolo di bancarotta fraudolenta. Lazione penale iniziata dal PM che
riceve copia della relazione presentata dal curatore al giudice delegato, ma pu iniziare anche prima
quando vi siano casi di fuga, chiusura dellimpresa, trafugamento eccla bancarotta semplice punita
con la reclusione da 6 mesi a 2 anni, mentre quella fraudolenta con la reclusione da 3 a 10 anni o da 1 a
5 anni, quando il fallito ha eseguito pagamenti o simulato titoli di prelazione a favore di determinati
creditori. Dette pene sono aumentate a) nel caso in cui il danno che viene fuori dal reato sia di forte
gravit, b) nel caso in cui il fallito abbia commesso pi fatti di bancarotta semplice o fraudolenta, c)
nel caso in cui il fallito per divieto di legge non poteva realizzare un impresa commerciale. Le pene
cono invece diminuite se ricorre la circostanza attenuante della speciale tenuit del reato.
Tale condanna comporta, come pena accessoria, il divieto ad esercitare unimpresa propria o di un
altrui soggetto fino a due anni per bancarotta semplice e 10 per quella fraudolenta.
La bancarotta semplice. punito per tale reato colui che: a) abbia fatto spese personali o per la
famiglia eccessive rispetto alla condizione economica, b) abbia consumato una notevole parte del suo
patrimonio in operazioni imprudenti, c) abbia realizzato delle operazioni di grave imprudenza per
ritardare il fallimento, d) abbia aggravato il proprio dissesto, astenendosi a richiedere la procedura
fallimentare, e) non abbia soddisfatto le obbligazioni assunte in un concordato preventivo o
fallimentare, f) non abbia tenuto (o tenuto in maniera irregolare) i libri e le altre scritture contabili
durante i 3 anni anteriori alla dichiarazione di fallimento.
339. La bancarotta fraudolenta.- Se dichiarato fallito punito per bancarotta fraudolenta chi abbia
realizzato uno di questi fatti: a) distruzione, occultamento, dissipazione dei beni sia prima che durante
la procedura fallimentare, b) esposizione o riconoscimento, sia prima che dopo la procedura
fallimentare, di passivit inesistenti, allo scopo di arrecare pregiudizio ai creditori, c) sottrazione,
distruzione o falsificazione di libri o altre scritture contabili ovvero tenuti dagli stessi in modo da non
rendere possibile la ricostruzione del patrimonio (la sottrazione, falsificazione dei libri se compiuta
dopo il fallimento reato, se compiuta prima deve concorrere perch il reato sussista lintento di
procurare a s o ad altri un ingiusto profitto. d) esecuzione di pagamenti o simulazione di titoli di
prelazione a favore di creditori (la pena da 1 a 5 anni in questo caso).
340. Altri reati del fallito.- Il fallito pu commettere anche altri reati: a) il ricorrere o il continuare a
ricorrere al credito dissimulando il proprio dissesto (pena accessoria divieto di esercitare impresa
commerciale o dirigerne una altrui fino a 3 anni), b) il denunciare creditori inesistenti allinterno
dellelenco (se con lintento di arrecare pregiudizio ai creditori si ha bancarotta fraudolenta), c)
lomettere di dichiarare lesistenza di beni che dovrebbero far parte dellinventario, d) il non presentare
il bilancio e le scritture contabili entro 3 giorni dalla dichiarazione di fallimento, e) il non presentarsi
se convocato, dinanzi agli organi fallimentari.
Tali reati sono puniti anche se vengono commessi dai soci illimitatamente responsabili di societ in
nome collettivo o in accomandita semplice (anche in accomandita per azioni) se queste sono dichiarate
fallite.
341. Reati di persone diverse dal fallito.- Tali reati possono essere commessi anche dagli institori,
dagli amministratori, dai sindaci, dai direttori generali e liquidatori di societ dichiarate fallite. Per gli
organi delle societ fallite, sono previsti altre ipotesi per bancarotta semplice o fraudolenta: il
compimento di reati societari (es false comunicazioni), concorre con quello di bancarotta fraudolenta
se ha cagionato il dissesto della societ. Sono previsto come reati del curatore o dei suoi coadiutori: a)
il prendere interesse privato negli atti del fallimento, b) accettare retribuzioni non dovute, c) il non
ottemperare allordine del giudice di consegnare o di depositare somme o altre cose del fallimento, che
essi detengono. Sono previsti come reati: a) il presentare domanda di ammissione al passivo per un
credito fraudolentemente simulato, b) il c.d. mercato di voto, cio la stipula del creditore col fallito
nellinteresse del fallito di vantaggi, per dare il proprio voto nei concordati o nelle deliberazioni del
comitato, c) il sottrarre, ricettare o distrarre i beni del fallito prima o dopo del fallimento, il dissimulare
i beni del fallito dopo il fallimento (cio dichiarare che beni del fallito non sono suoi), d) acquistare i
beni dallimprenditore conoscendone lo stato di dissesto, a prezzo inferiore al valore corrente, se poi si
verifica il fallimento.
CAPITOLO NONO
LA LIQUIDAZIONE E LA DISTRIBUZIONE DELL ATTIVO
342. La liquidazione dell attivo.- Alla liquidazione delle attivit fallimentari la legge dedica una
particolare tutela per poter conservare la struttura, lavviamento, ma soprattutto i posti di lavoro. La
legge predispone che il curatore entro 60 giorni dalla redazione dellinventario realizzi un programma
di liquidazione, fra i cui dati deve risultare, leventuale possibilit di una cessione unitaria
dellazienda o la cessione in blocco di rapporti giuridici, di rami dellazienda, e solo se ci non sar
possibile, allora il giudice delegato dovr predisporre la liquidazione dei singoli beni, che pu essere
anticipata a prima della approvazione, sentito il comitato, quando per il ritardo pu derivare un
pregiudizio ai creditori.
La cessione dellazienda del fallito. La legge dedica una particolare tutela per poter conservare la
struttura, lavviamento, ma soprattutto i posti di lavoro dellazienda del fallito; per questo predispone
che il prezzo della cessione possa essere pagato dallacquirente anche mediante laccollo dei debiti
fallimentari, purch non ne venga alterata la graduazione. Inoltre, salvo patto contrario, lacquirente
non risponde dei debiti aziendali sorti prima del trasferimento, e se il curatore cede in blocco attivit e
passivit aziendali, delle passivit non seguita pi a rispondere, assieme al cessionario anche il
fallimento cedente. La cessione dei crediti aziendali, se non viene notifica al ceduto o da lui accettata,
efficace nei confronti dei terzi dal momento iscrizione del trasferimento nel registro delle imprese
(2556,2): tuttavia il debitore ceduto liberato se paga in buona fede il curatore cedente. Le garanzie sui
crediti ceduti conservano la loro validit e il loro grado a favore del cessionario. Il curatore pu cedere
lazienda (o rami), facendo oggetto di conferimento in una o pi societ anche di nuova costituzione.
Modalit delle operazioni di vendita. Salvo che si tratti di beni di modesto valore, la liquidazione
dellattivo fallimentare deve procedere tramite procedure competitive adeguatamente pubblicizzate,
partendo da un determinato prezzo venuto fuori dalla stima di un esperto. Il curatore pu sospendere
la vendita se gli perviene unofferta irrevocabile con un prezzo maggiore del 10% del prezzo offerto.
Degli esiti della competizione sono informati il giudice delegato e il comitato dei creditori,
depositando in cancelleria la documentazione, e qualora lofferta sia parsa iniqua rispetto al valore
delloggetto la vendita pu essere bloccata entro 10 giorni dal deposito della documentazione;
altrimenti in mancanza il curatore pu procedere allatto di vendita. Per realizzarne il valore il curatore
pu anche cedere i crediti del fallito o stipulare contratti di mandato per la loro riscossione; pu
vendere le quote di srl appartenenti al fallito. Se alla data del fallimento sono attive procedure di
esecuzione nei confronti del debitore il curatore pu subentrarvi ovvero pu fare istanza per impedirne
la procedibilit.
341. La distribuzione dell attivo: ripartizioni parziali; approvazioni del rendiconto del curatore;
riparto finale.- Se il giudice non ha stabilito un termine differente, ogni 4 mesi dal giorno del decreto
di esecutivit del passivo fallimentare, il curatore deve presentare un progetto delle somme disponibili
ed un progetto di riparto tra i creditori. Si distingua tra attivo immobiliare (venute fuori dalla vendita
degli immobili, dai loro frutti e pertinenze) e mobiliare (altre entrate del fallimento). Nel preparare il
progetto di ripartizione il curatore dovrebbe tenere presente i seguenti principi: a) occorre soddisfare
in primis i creditori della massa che non sono stati pagati alla scadenza dei loro crediti,; b) su quanto
stato ricavato dalla vendita di un determinato bene, bisogna soddisfare i creditori che hanno diritto di
prelazione sul bene stesso, rispettando lordine di prelazione; c) il resto va distribuito fra tutti gli altri
creditori ammessi al passivo in proporzione allammontare dei loro crediti. In ogni ripartizione parziale
non pu cmq essere superato l80% delle somme distribuibili, tale percentuale pu essere ridotta: in
modo da accantonare le quote che spettano ai creditori incerti; d) devono essere accantonate le somme
utilizzate per pagare il curatore e tutte le spese della procedura fallimentare.
Il giudice ordina il deposito del progetto di riparto in cancelleria disponendo che tutti i creditori siano
avvisati, ed entro il termine perentorio di 15 giorni, i creditori possono proporre reclamo al giudice
delegato, il quale col decreto di esecutivit dispone laccantonamento degli eventuali crediti incerti e di
quelli oggetto di contestazione. Il curatore provveder al pagamento delle somme assegnate ai crdeitori
secondo il piano di riparto e tali pagamenti non sono soggetto a ripetizione, salvo non vi sia stato
laccoglimento della domanda di revocazione.
Rendiconto del curatore. Dopo la liquidazione parziale e prima del riparto finale il curatore presenta
al giudice il rendiconto (conto di gestione e non di mera cassa che si limiti a segnare entrate ed
uscite) ove deve esserci lillustrazione di tutti i criteri seguiti dal curatore per lo svolgimento
dellamministrazione e la ragione delle scelte adottate. Il giudice ordina il deposito del rendiconto in
cancelleria e fissa ludienza (fra deposito ed udienza almeno 15 giorni) fino alla quale ogni interessato
pu presentare le sue osservazioni; di deposito ed udienza deve essere data immediata comunicazione
al fallito e agli altri creditori. Se nelludienza non sorgono contestazioni o vengono risolte da accordo,
il giudice approva il conto: altrimenti le parti saranno rimesse in giudizio camerale dinanzi al tribunale
fallimentare.
Riparto finale. Il giudice delegato ordina il riparto finale dopo che sia approvato il rendiconto del
curatore e dopo che sia stato liquidato lo stesso. Le somme che in sede di ripartizioni parziali erano
accantonate per i creditori incerti o vengono ritirate dagli stessi se ammessi come concorrenti o
vengono divise tra tutti i creditori concorrenti. Pu anche aversi che al momento del riparto finale vi
siano ancora creditori soggetti a condizione sospensiva; in tal caso le somme vengono depositate
cosicch se la condizione si realizza, possano essere loro versate; se non si verifica saranno pggetto di
riparto supplementare per i creditori concorrenti. In ogni caso gli accantonamenti non impediscono la
chiusura del procedimento fallimentare.
CAPITOLO DECIMO
LA CESSAZIONE DEL FALLIMENTO
344. La chiusura del fallimento.- A parte il concordato fallimentare gli altri casi di chiusura del
fallimento sono:
1) mancata presentazione delle domande di ammissione al passivo entro il termine stabilito dalla
sentenza dichiarative (almeno 30 giorni prima delladunanza di verifica);
2) estinzione di tutti i crediti (e delle spese) prededucibili e dei crediti concorrenti, cio si tratta di
un caso di chiusura di procedimento fallimentare legittimamente aperto e per questo differisce dalla
mancanza dinsolvenza al momento della dichiarazione di fallimento (causa di revoca della sentenza
dichiarativa illegittimamente emessa per mancanza di uno dei presupposti):
c) esaurimento dellattivo, cio di tutto il patrimonio del fallito, di cui non si tiene conto
delleventuale acquisizione di beni futuri;
d) mancanza o insufficienza dellattivo (occorre sentire il comitato dei creditori prima di approvare il
programma di liquidazione), per cui totalmente inutile proseguire la procedura dato che non si
riuscir a soddisfare nemmeno in parte nessun creditore.
La chiusura del fallimento dichiarata dal tribunale con decreto motivato, su ricorso del curatore, del
fallito o dufficio, e che ottiene la stessa pubblicit della sentenza dichiarativa del fallimento stesso.
Contro il decreto di chiusura ogni interessato pu reclamare dinanzi la corte dappello. Con la chiusura
del fallimento ne cessano gli effetti: vengono meno gli organi del fallimento, le azioni esperite dal
curatore non possono essere proseguite, i creditori riacquistano lesercizio delle loro azioni esecutive
individuali,il fallito riacquista la disponibilit del patrimonio, su cui possono soddisfarsi anche i
creditori posteriori al fallimeto, ecc. Nonostante, il decreto o la sentenza di ammissione al passivo
hanno efficacia solo endofallimentare queste anche dopo la chiusura del fallimento, costituiscono
prova scritta per il rilascio di un decreto ingiuntivo nei confronti del debitore tornato in bonis.
345. Il decreto di esdebitazione.- Se il fallimento non stato chiuso con il pagamento integrale di
tutti i crediti, allora il debitore rimane obbligato al pagamento di quanto ancora dovuto:pertanto sa il
fallit dopo la chiusura del fallimento acquisisce nuovi beni su detti beni i creditori anteriori al
fallimento possono esercitare le azioni esecutive individuali e chiedere in presenza di determinati
presupposti la riapertura del fallimento. Il tribunale tuttavia, su ricorso del debitore che va notificato ai
creditori concorrenti non integralmente soddisfatti, insieme alla sentenza della cessazione del
fallimento pu emanare (anche con decreto autonomo se chiesto successivamente purch entro un
anno dalla cessazione) il decreto di esdebitazione ossia tutti i crediti rimasti inappagati diventano
inesegibili, salvo che contro i fideiussori o i coobbligati. La concessione dellesdebitazione concessa
quando: a) nel fallimento sono stati soddisfatti almeno in parte i creditori concorsuali, b) che il fallito
abbia tenuto un comportamento corretto nel corso del procedimento concorsuale, cooperando con gli
organi fallimentari. Non pu essere concessa quando al/il fallito: a) stata concessa unaltra
esdebitazione nei 10 anni anteriori alla richiesta, b) non deve aver cagionato o aggravato il proprio
dissesto, o altri comportamenti abusivi, c) non deve essere stato condannato, con sentenza passata in
giudicato, per bancarotta fraudolenta o altri delitti contro il patrimonio, salvo che non sia stato
riabilitato. Il decreto di esdebitazione opera anche nei confronti dei creditori concorsuali che non
hanno presentato domanda da di insinuazione al passivo, ma costoro mantengono il diritto di avere
soddisfatto il loro credito nella misura in cui esso sarebbe stato (parzialmente) soddisfatto se avessero
presentato la domanda di insinuazione e fossero stati ammessi al passivo.
346. La riapertura del fallimento.- Quando la chiusura del fallimento stata determinata per
insufficienza o esaurimento del passivo e non vi stata esdebitazione, entro 5 anni dalla chiusura il
fallimento pu essere riaperto, o su istanza del fallito o di qualunque creditore. Nel primo caso il fallito
deve dare garanzia di poter pagare almeno il 10% ai creditori vecchi e nuovi; nel secondo caso il
creditore deve dimostrare lesistenza di attivit nel patrimonio del fallito in misura tale da rendere utile
la riapertura. Tale apertura viene realizzata, se ritenuta opportuna dal tribunale con una sua sentenza
che richiama il giudice delegato e il curatore, o ne nomina altri; che stabilisce i termini per la
presentazione delle domande di ammissione al passivo e per ladunanza di verifica, abbreviandoli non
oltre la met a quelli previsti per la dichiarazione di fallimento. Detta sentenza di riapertura pu essere
reclamata in appello allo stesso modo della sentenza dichiarativa del fallimento ed soggetta alla
stessa pubblicit. Viene rinominato il comitato dei creditori tenendo conto anche dei nuovi. Gli effetti
della riapertura del fallimento sono: a) nel fallimento concorrono i vecchi e i nuovi creditori ammessi
al nuovo passivo: i vecchi per solo per il residuo loro ancora dovuto; b) circa gli atti del fallito
pregiudizievoli per i creditori: sono privi di effetto gli atti a titolo gratuito compiuti dal fallito dopo la
chiusura e prima del fallimento qualunque sia il tempo trascorso nel mezzo; gli altri atti compiuti in
detto periodo possono essere resi inefficaci con la revocatoria fallimentare purch compiuti a seconda
dei casi nei due anni o nellanno o nel semestre precedente alla sentenza di riapertura del fallimento.
348. La comunicazione della proposta ai creditori: votazione e approvazione del concordato.- Per
approvare il concordato, il giudice delegato deve chiedere il parere del curatore e del comitato dei
creditori (vincolante). Se la proposta prevede delle condizioni differenziate per singole classi di
creditori, essa deve essere sottoposta al giudizio del tribunale il quale deve giudicare lidoneit dei
criteri per la divisione per classi e deve giudicare le ragioni dei trattamenti differenziati tra creditori
appartenenti a classi differenti. Se la pronuncia negativa, ed in caso di reclamo confermata anche
dalla corte dappello, la proposta non trasferita al comitato, se positiva o non vi sono condizioni
diverse per classi di creditori, e vi il parere favorevole del curatore, la proposta comunicata (in casi
eccezionali con pubblicazione nei quotidiani) con un decreto ai creditori che hanno diritto di voto, i
quali dovranno far pervenire entro un determinato termine (non inferiore a 20 non superiore a 30)
leventuale loro dissenso in cancelleria; il silenzio sar preso come assenso. Coloro che sono ammessi
al voto sono: se gi esecutivo lo stato passivo, i creditori ammessi anche se con riserva, e in
mancanza dellammissione del passivo, coloro che risultano dallelenco provvisorio. Non sono
ammessi: a) i creditori a cui stato ceduto il credito dopo la dichiarazione di fallimento, salvo che i
cessionari siano intermediari bancari o finanziari; b) i creditori che siano rispetto al fallito il coniuge o
parenti o affini entro il terzo grado, ovvero che abbiano avuto ceduti i crediti da dette persone meno di
1 anno prima della dichiarazione di fallimento; c) i creditori garantiti da privilegio quando previsto
che essi siano pagati integralmente, salvo che non rinuncino al privilegio anche parzialmente (purch
di almeno 1/3, per il resto saranno chirografari) e il loro voto deve essere esplicito, e nel caso in cui il
concordato non sia approvato od omologato, o ancora annullato o risolto, loro riacquisteranno il loro
privilegio. Il concordato approvato se votano a favore (si ricordi il silenzio assenso) i creditori che
rappresentino la maggioranza dei crediti ammessi al voto; se vi sono classi, il voto approvato se detta
maggioranza si rispecchia anche nel maggior numero di classi. Se dopo la scadenza del termine per il
voto il numero dei creditori ammessi cambia per qualsiasi ragione, detta variazione non influisce sul
calcolo della maggioranza.
349. Lomologazione del conordato.- Trascorso il termine stabilito per la votazione, il curatore ne
riferisce lesito al giudice delegato, il quale se la proposta approvata dispone che il curatore
comunichi subito lesito al proponente affinch ne richieda lomologazione, al fallito e ai creditori
dissenzienti che, possono opporsi allomologazione del decreto entro il termine fissato (da 15 a 30
giorni). Omologazione e opposizione si richiedono con ricorso al tribunale. Se nel termine al giudice
non arrivano opposizioni, il tribunale verificata la regolarit della procedura omologa il concordato,
con decreto motivato non soggetto a reclamo. Se invece sono state fatte opposizioni, si applica una
procedura camerale in cui le parti possono fare loro difese e comparire allapposita udienza davanti al
collegio che, entro i successivi 30 giorni, decide con decreto omologato se omologare o meno il
concordato. Se la proposta approvata solo dalla maggioranza delle classi in cui sono suddivisi i
creditori, il concordato pu essere omologato solo se i creditori dissenzienti non possano essere
soddisfatti col ricorso a soluzioni alternative praticabili, in misura superiore a quella concordataria.
Tale decreto sar reclamabile in corte dappello, ove il procedimento si svolge in forma camerale e che
decide anchessa con decreto ricorribile in corte di cassazione. Il decreto di omologazione gode della
medesima pubblicit della sentenza dichiarativa di fallimento.
350. Gli effetti del concordato.- Omologato il concordato e reso esecutivo il curatore fornisce al
giudice il rendiconto della sua gestione onde si proceda alla sua approvazione; quindi il tribunale
dichiara la chiusura del fallimento. Restano per in carica il curatore, il giudice delegato e il comitato
per il controllo della gestione del concordato; le somme spettanti in base al concordato ai creditori
contestati,condizionali o irreperibili sono depositate.
Il concordato omologato vincolante per tutti i creditori anteriori allapertura del fallimento, compresi
anche quelli che non hanno presentato domanda di ammissione al passivo: perci se nel concordatoi
stabilito il pagamento di una percentuale del 30% per i crediti chirografari, anche i creditori anteriori
che non abbiano presentato domanda di ammissione al passivo non potranno pretendere il pagamento
di una percentuale maggiore. (si ricordi per che il concordato pu avere limitati come quello di essere
aperto solo ai creditori ammessi al passivo che abbiano presentato opposizione allo stato passivo, ecc.
Ai creditori che non si sono insinuati prima della chiusura non si estendono le garanzie date nel
concordato dai terzi. Per la percentuale residua tutti i creditori concorsuali (insinuati o meno),
conservano la loro azione contro gli eventuali coobbligati o fideiussori del fallito e contro gli obbligati
di regresso. Realizzato il concordato il giudice ordina lo svincolo dalle cauzioni e la cancellazione
delle ipoteche. E si d pubblicit anche a tale provvedimento.
351. L annullamento e la risoluzione del concordato.- Gli effetti del concordato omologato possono
cessare per annullamento o risoluzione, con conseguante riapertura del fallimento.
Annullamento. Si pu chiedere lannullamento solo nellipotesi di dolo e precisamente quando risulta:
a) che stato dolosamente esagerato il passivo, b) che stata sottratta o dissimulata una parte rilevante
dellattivo. Il giudizio si svolge dianzi al tribunale fallimentare con rito camerale: il ricorso pu essere
presentato, dal curatore o da uno dei creditori in contraddittorio col fallito, nel termine di 6 mesi dalla
scoperta del dolo o cmq non oltre i 2 anni dallultimo pagamento stabilito nel concordato. La sentenza
del tribunale che annulla il concordato e dispone la riapertura del fallimento provvisoriamente
esecutiva ed reclamabile presso la corte dappello, la cui decisione ricorribile in cassazione.
Risoluzione. Si ha per inadempimento delle obbligazioni concordatarie e dunque: a) per la mancata
costituzione delle garanzie promesse; b) per il mancato pagamento delle somme dovute alle scadenze
convenute. Anche tale giudizio si svolge in camera di consiglio, con modalit analoghe a quelle
previste per la dichiarazione di fallimento: quindi verificatosi linadempimento la risoluzione pu
essere richiesta da ciascun creditore con ricorso presentato al tribunale entro 1 anno dallultimo
adempimento dovuto secondo il concordato. Il tribunale decide in con sentenza reclamabile in appello
e ricorribile in cassazione. Anche la sentenza di risoluzione provvisoriamente esecutiva. Malgrado
linadempimento la risoluzione non pu operare se gli obblighi derivanti dal concordato sono stati
assunti dal proponente o da vari creditori, con liberazione immediata del fallito.
Riapertura del fallimento. Annullato o risolto il concordato si hanno le stesse procedure che
avvengono per la riapertura del fallimento dopo la chiusura per linefficienza dellattivo, con le
seguenti particolarit: a) rimangono ferme le garanzie reali o personali prestate nel concordato a favore
dei creditori concorrenti, b) i creditori concorrono per limporto del credito primitivo detratta la parte
eventualmente gi riscossa in esecuzione parziale del concordato, c) possono essere riproposte le
azioni revocatorie gi iniziate ed interrotte per effetto del concordato, d) il proponente pu realizzare
una nuova proposta di concordato ma questa dovr essere garantita dal versamento di tutte le somme
occorrenti per il suo adempimento o se non sono prestate garanzie equivalenti.
CAPITOLO UNDICESIMO
IL FALLIMENTO DELLE SOCIET
352. Il fallimento delle societ e dei soci illimitatamente responsabili.- Purch non sia di piccole
dimensioni, quando si trova in stato sinsolvenza, pu essere dichiarata fallita qualsiasi societ
commerciale anche se gi in liquidazione, ovvero anche dopo di essa purch entro 1 anno dalla
cancellazione della societ dal registro delle imprese. Inoltre sono anche fallibili tutti i soci
illimitatamente responsabili, e dunque il fallimento della societ comporta anche il fallimento
personale di loro stessi; salvo che: a) non provino che la societ non esiste, ma in tal caso la
giurisprudenza sposa lopinione per cui sia dichiarato il fallimento anche della societ apparente, cio
quella societ in cui i soci pur non essendo legati da un vincolo societario, esercitano limpresa in
maniera di ingenerare a terzi la convinzione dell esistenza di tale vincolo, o che la societ non svolge
attivit commerciale o che essa non insolvente (non si ci pu difendere con la propria personale
solvibilit); b) che essi non sono soci o che lo sono ma a responsabilit limitata, ovvero che trascorso
1 anno dallo scioglimento parziale del rapporto sociale o dalla cessazione della responsabilit
illimitata; che devono essere resi noti a terzi tramite liscrizione nel registro delle imprese.
353. Il fallimento dei soci scoperti dopo il fallimento della societ, il fallimento della societ
occulta.- Se dopo la dichiarazione del fallimento della societ risulta lesistenza di altri soci che siano
illimitatamente responsabili, il tribunale, su istanza del curatore, o di un creditore o di uno dei falliti, li
dichiara falliti, dopo averli convocati in camera di consiglio affinch li sia concessa la difesa. Tale
ipotesi (del socio occulto) differisce dallipotesi di fallimento della societ occulta che si ha quando,
anche dopo il fallimento dellunico socio, si scopre che a gestire limpresa commerciale vi sia una
societ occulta cio non dichiarata allesterno ed in tal caso si proceder a dichiarare falliti sia la
societ che i soci illimitatamente responsabili di essa. Ancora diversa lipotesi in cui un socio
dichiarato fallito a causa dellinsolvenza di una propria impresa distinta dallimpresa esercitata dalla
societ di cui egli fa parte: in tal caso il fallimento non si estende alla societ, in quanto imprese
distinte, e si ha solo la sua esclusione di diritto.
354. I rapporti tra il fallimento della societ e i fallimenti personali dei soci .- Il fallimento della
societ e quelli dei singoli soci illimitatamente responsabili sono differenti ma allo stesso tempo
collegati fra di loro, difatti unico il giudice delegato, unico il curatore ed unico il tribunale. Si
possono invece nominare pi comitati dei creditori poich le masse passive sono diverse, in quanto nel
fallimento della societ concorrono i creditori sociali, mentre nei fallimenti dei singoli soci
concorrono, accanto ai creditori sociali, i creditori personali. La domanda di ammissione al passivo nel
fallimento della societ vale anche come ammissione al passivo nei fallimenti di ognuno dei soci. Cos
ogni creditore sociale fa parte del passivo di ogni fallimento per un ammontare pari al suo credito e per
tale credito pu ricevere (sino allintegrale pagamento) le percentuali distribuite in pi fallimenti: se il
fallimento di un socio ha pagato poi una quota maggiore rispetto alle perdite che avrebbe dovuto subire
il singolo socio, questi ha diritto al regresso nei fallimenti degli altri soci. Diverse sono anche le masse
attive per i distinti patrimoni (della societ e personale del socio).
Revoca. Se il fallimento della societ viene revocato si ha la revoca anche dei fallimenti personali dei
soci illimitatamente responsabili.
Chiusura. Se il fallimento della societ avviene per insufficienza dellattivo o per avvenuta
ripartizione il curatore ne chiede la cancellazione dal registro delle imprese; mentre se la chiusura
avviene per mancanza dinsinuazioni o per lestinzione del passivo si chiudono anche i fallimenti dei
soci.
Concordato. Il concordato della societ fa chiudere, salvo diversa previsione del concordato stesso,
anche il fallimento dei singoli soci. Contro il decreto di chiusura del fallimento del socio qualunque
interessato pu reclamare in corte dappello e chiedere la continuazione del fallimento del socio
nonostante la chiusura di quello della societ a causa del concordato. La proposta di concordato della
societ deliberata nelle societ di persone dai soci che rappresentano la maggioranza assoluta del
capitale sociale; nelle societ di capitali e nelle cooperative dagli amministratori: in tali societ la
delibera devessere redatta da un notaio e registrata nel registro delle imprese. La proposta di
concordato devessere sottoscritta da coloro che hanno la rappresentanza sociale. Inoltre, si pu avere
il concordato particolare di un solo socio, che fa cessare solo il fallimento di quellunico socio,
mentre continua quello della societ e degli altri soci.
355. Altri effetti del fallimento delle societ.- Anche se non sono soci illimitatamente responsabili
(non falliscono), il fallimento della societ comporta conseguenze a carico di amministratori e
liquidatori, in quanto essendo i rappresentanti della societ devono comunicare al curatore ogni loro
cambiamento di residenza, e devono essere sentiti quando la legge predispone espressamente che il
fallito sia sentito. Se si tratta del fallimento di una societ di capitali il curatore pu essere autorizzato
dal giudice delegato, sentito il comitato, ad esercitare lazione di responsabilit (sia quella societaria
che quella che spetta ai creditori sociali che ai singoli terzi) contro gli amministratori, i sindaci, i
liquidatori e i direttori generali. Mentre per lsrl lesercizio dellazione di responsabilit pu essere
anche autorizzato contro i soci solidalmente responsabili con gli amministratori perch hanno
intenzionalmente deciso o consentito il compimento degli atti dannosi per la societ, gli altri soci o i
terzi. Tali azioni di responsabilit non si svolgono secondo il rito camerale fallimentare, ma in un
giudizio che si svolge secondo il rito societario. I soci non responsabili personalmente, possono essere
costretti al versamento anticipato dei conferimenti dovuti. Infine il giudice delegato pu anche
concedere al curatore di una srl la possibilit di riscuotere la polizza assicurativa o la fideiussione
bancaria rilasciata a favore di un socio in sostituzione del versamento iniziale (25%) del conferimento
in denaro ovvero a garanzia delladempimento degli obblighi di prestazione di opere o di servizi
assunti dal socio a titolo di conferimento.
356. La disciplina fallimentare dei patrimoni e dei finanziamenti destinati ad uno specifico
affare.- Con il decreto esecutivo di riforma del 2005 nella L fallimentare sono state inserite, numerose
disposizioni relative ai patrimoni destinati ad uno specifico affare. Tali disposizioni hanno per oggetto:
a) la revocatoria fallimentare, agisce sugli atti dispositivi che riducono il patrimonio sociale, e per la
loro revoca occorre che il terzo fosse a conoscenza dellinsolvenza della societ. Per stabilire su chi
ricade lonere della prova della mancata conoscenza, o della conoscenza, dellinsolvenza bisogna
distinguere se si tratti di atti anormali ovvero normali;
b) gli effetti della dichiarazione di fallimento sullamministrazione del patrimonio destinato che viene
attribuita al curatore che vi provvede con gestione separata. Il curatore puo cedere a terzi il patrimonio
per mantenerlo produttivo (altrimenti si procede alla sua liquidazione): il corrispettivo della cessioneo
il residuo attivo della liquidazione, al netto dei debiti del patrimonio, acquisito dal curatore allattivo
fallimentare;
c) gli effetti dellincapienza dello stesso patrimonio destinato per violazione delle regole di
separatezza con il resto del patrimonio sociale, perch il curatore deve procedere alla sua liquidazione
ed esercitare lazione di responsabilit contro gli organi di amministrazione e controllo della societ,
quando questa responsabile dei debiti relativi al patrimonio separato.
Quando a fallire una spa che ha ricevuto finanziamenti destinati ad uno specifico affare e il rapporto
di finanziamento in pendenza, esso si scioglie se quellaffare non pu essere realizzato e il
finanziatore potr insinuarsi al passivo, mentre se lobbiettivo pu essere raggiunto allora il curatore
potr, sentito il parere del comitato, subentrare nel rapporto. Il curatore pu anche chiedere al giudice
delegato che malgrado lo scioglimento del rapporto, gli venga consentito di continuare loperazione in
proprio o affidandola a terzi: in tal caso il finanziatore pu trattenere i proventi dellaffare ed insinuarsi
al passivo in via chirografaria per leventuale credito residuo.
CAPITOLO DODICESIMO
LA LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA
CAPITOLO TREDICESIMO
LAMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA DELLE GRANDI IMPRESE INSOLVENTI
359. Premessa.- La disciplina originaria del fallimento ma anche tuttora volta a soddisfare i diritti
dei creditori, realizzando l alienazione dei beni oggetto del patrimonio dell azienda. Ma adesso
accanto a questo principio se ne aggiunge un secondo per poter ovviare alla disgregazione dei
complessi aziendali con la perdita di posti di lavoro e dell avviamento, per tali motivi si utilizzato il
metodo della amministrazione straordinaria, procedura per la quale si applicano le discipline delle
liquidazioni coatte amministrative, ma con adattamenti volti a conseguire il risanamento dell impresa,
agevolandone l eventuale continuazione temporanea del suo esercizio.
360. I presupposti dell amministrazione straordinaria.- Il tribunale deve decidere i casi in cui si ha
l ammissione delle imprese commerciali alla amministrazione straordinaria tenendo conto dei:
presupposti soggettivi: possono essere ammesse tutte le imprese tranne quelle pubbliche,
presupposti oggettivi: per essere ammesse occorre che:
a) le imprese siano in stato d insolvenza,
b) abbiano da almeno un anno un numero di dipendenti non minore
a 200,
c) abbiano un indebitamento complessivo pari almeno ai due terzi
dei beni complessivi che costituiscono l attivo dello stato patrimoniale.
In presenza di tali presupposti il tribunale dopo aver ordinato la comparizione in camera del debitore,
del ricorrente e del ministro dello sviluppo economico che pu designare un delegato, deve emettere
una sentenza dichiarativa dello stato d insolvenza e non di fallimento.
SEZIONE SECONDA
I MEZZI PER EVITARE IL FALLIMENTO, LA LIQUIDAZIONE COATTA
AMMINISTRATIVA E L AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA.
CAPITOLO UNICO
IL CONCORDATO PREVENTIVO - GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE.
370. Premesse.- La normativa originaria sul concordato preventivo stata modificata dalla l. 80/2005
nella quale per non ricompreso il concetto di stato di crisi introdotto della l. fallimentare allart 160
ossia il concetto che ricomprende lo stato dinsolvenza, ma anche la difficolt temporanea di
adempimento delle obbligazioni per mancanza di liquidit. Il concordato preventivo riservato ai soli
soggetti fallibili, quindi gli imprenditori commerciali, individuali o collettivi che non ricadono nelle
esenzioni di carattere generale (enti pubblici, piccoli impr.) ma anche le imprese soggette a
liquidazione coatta amministrativa e ad amministrazione straordinaria. Gli imprenditori agricoli ed i
piccoli possono utilizzare il procedimento di composizione delle crisi da sovraindebitamento,
utilizzabile anche dai debitori civili. La proposta di accordo per la ristrutturazione dei debiti
elaborata da appositi organismi costituiti da enti pubblici ed iscritti in apposito registro presso il
Ministero della Giustizia devessere depositata presso il tribunale che verificata, dispone lapertura
del procedimento. Laccordo devessere omologato dal tribunale che verifica ladesione di un numero
di creditori almeno pari al 70% dei crediti e lidoneit a garantire il pagamento dei debitori estranei. In
seguito allomologazione previsto un periodo di moratoria di max 1 anno in cui non possono essere
iniziate o proseguite azioni esecutive o cautelari contro il debitore e non possono essere acquistati
validamente diritti di prelazione dai terzi. Proposta, decreto di ammissione, accordo ed omologazione
sono soggetti ad iscrizione nel reg. impr.
Gli imprenditori agricoli pur essendo esclusi dal concordato preventivo possono accedere alla
disciplina degli accordi di ristrutturazione.
Nel complesso la legge fallimentare prevede 3 tipologie di mezzi per evitare il fallimento: a) il
concordato preventivo, svolto sotto il controllo dellautorit giudiziaria e lunico con efficacia
esterna, ovvero nei confronti dei creditori che non abbiano accettato laccordo; b) gli accordi di
ristrutturazione, di natura stragiudiziale ma sottoposti ad omologazione del tribunale, e privi di
efficacia esterna dato che vincolano solo i creditori aderenti; c) i piani di risanamento, che non sono
soggetti ad alcun controllo preventivo delautorit giudiziaria ed hanno il solo effetto di garantire
lesenzione dallazione revocatoria agli atti posti inessere dal debitore per darvi esecuzione.
372. La deliberazione del concordato.- Dopo la deliberazione della nomina del commissario, egli
stesso deve compiere precisi atti, fra i quali: a) verificare l elenco dei creditori e dei debitori,
apportandovi le dovute modifiche, b) comunicare ai creditori la data dell adunanza, c) redigere l
inventario del patrimonio del debitore e preparare una relazione sulle varie cause del dissesto, sulle
garanzie ecc.. presentandola in cancelleria almeno 3 giorni prima dell adunanza dei creditori. Nel
giorno determinato dal decreto del tribunale ha luogo l adunanza, nella quale hanno luogo tutte e
operazioni che se non sono esaurite in una sola adunanza continuano nell udienza successiva. I
creditori possono farsi rappresentare con procura scritta, il debitore invece deve intervenire
personalmente salvo grave impedimento, all adunanza possono intervenire i coobbligati, i fideiussori
del fallito e gli obbligati in via di regresso.
L ordine delle operazioni dell adunanza il seguente:
1)il commissario illustra le sue proposte,
2)ogni creditore illustra il suo punto di vista, e le sue ragioni qualora pensi sia inammissibile il
concordato,
3) il giudice decide sull ammissione dei crediti contestati, ma tale verifica ha solo valore provvisorio e
dunque solo ai fini della votazione e del calcolo delle maggioranze,
4) si passa alle votazioni e la proposta di concordato non pu essere pi modificata dopo le operazioni
di voto. I creditori privilegiati, se non rinunciano al privilegio non hanno diritto al voto.
5) sulle maggioranze richieste per l approvazione del concordato e sui creditori esclusi dal voto
valgono le disposizioni del fallimento.
6) la votazione viene documentata in un processo verbale, distinguendo i creditori in favorevoli e
contrari, ed indicando i nomi e l ammontare del credito, ed il verbale chiuso con la sottoscrizione del
giudice e del cancelliere.
Vengono computate anche le sottoscrizioni giunte tramite mezzi di comunicazione a distanza entro i
20 giorni successivi, se nemmeno con queste adesioni si raggiunge la maggioranza dei crediti, il
concordato respinto.
375. Accordi stragiudiziali di ristrutturazione dei debiti.- l imprenditore in stato di crisi pu anche
stipulare un accordo di ristrutturazione del debito con coloro che hanno i crediti nei suoi confronti per
un ammontare superiore al 60%, chiedendo l omologazione dell accordo al tribunale, che si realizza
soprattutto per evitare che i pagamenti effettuati possano poi essere soggetti alla revocatoria
fallimentare. L omologazione anche richiesta per tutelare i diritti dei creditori estranei agli accordi di
ristrutturazione che devono essere soddisfatti regolarmente ed infatti devono essere depositati in
tribunale insieme alla domanda di omologazione anche una relazione fatta da un revisore contabile che
determini l idoneit a pagare i debiti. L accordo ha efficacia dopo la pubblicazione sul registro delle
imprese e dopo 30 giorni si potr realizzare l opposizione da parte dei creditori, se non vengono
accolte il tribunale procede all omologazione con decreto camerale reclamabile in corte d appello
entro 15 giorni dalla pubblicazione al registro delle imprese.