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Ad una settimana dagli arresti di Brescia ed Alessandria per il traffico di rifiuti in Aral linchiesta si

allarga anche a Novi Liguree Tortona con il coinvolgimento di Andrea Firpo e Claudio Cattaneo,
rispettivamente direttore e responsabile del settore tecnico della partecipata che si occupa della
raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nei due comuni centri zona e in tanti comuni pi piccoli della
provincia di Alessandria.

Nelle carte dellinchiesta si legge che circa 80000 tonnellate di rifiuti sono stati interrati in maniera
fraudolenta, senza eseguire i necessari trattamenti, tra le discariche di Novi e Tortona.

I due indagati fanno parte del settore tecnico di SRT, che per ha un Cda di nomina politica, che
come ad Alessandria espressione del Partito Democratico: il Presidente Alberto
Mallarino arrivato a capo dellazienda come ricompensa per i buoni servizi resi alla cricca S Terzo
Valico negli anni passati.

Purtroppo, nonostante siano passati ben sette giorni da quando linchiesta diventata di dominio
pubblico, non si riesce ad avere un quadro completo della situazione e a Novi Ligure e Tortona,
addirittura, i media locali saldamente in mano al Pd non hanno quasi dato notizia dellinchiesta.
Nessuno pare smanioso di avere per le mani lordinanza della magistratura con le relative
intercettazioni. Si tratta della pi grave inchiesta che coinvolge la politica locale forse dai tempi di
Tangentopoli, e sembra il terzo segreto di Fatima. Nessuno sa niente, nessuno parla. N nei giornali,
n nelle amministrazioni pubbliche, n tanto meno nelle segreterie dei partiti. Chiedere le dimissioni di
qualcuno, poi, sembra roba da marziani. Ma cosa ci sar dentro questa benedetta inchiesta da
terrorizzare in questo modo lintellighenzia della politica provinciale?

C che comincia, nonostante le reticenze, a delinearsi un quadro piuttosto chiaro: il marito di quella
che fino allaltro giorno era la Sindaca di Alessandria, Presidente della Provincia e numero 1 del PD a
livello locale, pare sia stato beccato con le mani nella marmellata: un regalino sotto forma di Suv da
30000 euro. Ma al di l della classica tangente che fa folklore e anzi ci sarebbe da stupirsi se non ci
fosse, quello che lascia scioccati che, mettendo in fila le accuse e componendo i pezzi di questo
complicato puzzle emerge un dato limpido: le societ pubbliche di trattamento rifiuti
di Alessandria, Novi e Tortona agivano con modalit che ricordano tanto quelle della camorra
in Campania. Prendendo il rifiuto, modificando il codice CER che lo caratterizza, rimettendolo tal quale
su un altro camion e mandandolo in discarica o inceneritore. Un qualcosa di pazzesco. Perch se da
una parte un trucco ben collaudato tra i privati, forse la prima volta in Italia che succede, con
queste modalit, in una societ pubblica.

Ma le cose non succedono mai per caso. Che SRT fosse tuttaltro che trasparente era cosa nota a tutti.
A fine marzo 2015, pi o meno nel periodo in cui Ercole Incalza e compagnia finivano in carcere per
il Terzo Valico,la HTR una ditta pluri-inquisita per reati ambientali aveva stretto
un accordo con SRT per il conferimento in discarica di 30000 tonnellate di terre e rocce da scavo
del Terzo Valico. Smarino proveniente anche dal famigerato cantiere di Cravasco in Valverde dove
venne ritrovato lamianto e che secondo la Procura di Genova venne smaltito dalla stessa HTR senza
rispettare le prescrizioni su sicurezza e prevenzione. Ricordiamo anche che Cociv us un laboratorio di
analisi sempre a Novi Ligure per certificare i materiali. Laboratorio che fin sequestrato perch si
scopr che non eseguiva affatto le analisi, dava semplicemente lok a tutto. Dunque nella discarica
di Novi Ligure, sotto i rifiuti sporchi di Aral, potrebbe esserci ben altro.

assolutamente necessario, prima di intraprendere qualunque azione, che i Cda delle aziende
pubbliche coinvolte si dimettano in blocco. I membri non direttamente coinvolti nella migliore delle
ipotesi erano ciechi di fronte a quello che stava succedendo, dunque inadatti a ricoprire il ruolo. Cos
come sarebbe opportuno che le amministrazioni comunali non scaricassero semplicemente le
responsabilit sui tecnici facendo finta che il controllo della condotta delle societ pubbliche non sia nei
propri compiti istituzionali.

Anche per quanto riguarda Srt lecito domandarsi se i proventi illeciti del traffico di rifiuti siano serviti
esclusivamente a gonfiare i conti dei singoli personaggi coinvolti o anche la tesoreria di qualche partito.

In attesa di queste risposte la priorit oggi una dettagliata caratterizzazione delle discariche
di Novi, Tortona, Castelceriolo e Solero, e la conseguente bonifica da addebitarsi per intero a chi ha
creato questo disastro, affinch i costi non ricadano sui cittadini. Chi ha inquinato deve pagare e tutte le
discariche coinvolte devono essere bonificate per evitare gravi conseguenze di carattere ambientale.

Movimento No Tav Terzo Valico

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