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FONDAZIONE GUIDO PICCINI

per i diritti delluomo onlus

Martirio e martiri
Martire martirio sono parole ritornate tragicamente di moda ogni giorno si leggono
su carta stampata, social network, pagine di internet riferiti a nuovi fatti, localit, personaggi,
alle pi differenti teorie
Diverse e contrastanti sono le analisi e/o le giustificazioni secondo lottica da cui si
guarda e la fede o ideologia che si sostiene.
In nome di un qualche dio (o dottrina) e di suoi presunti comandi, si arriva alle pi
tragiche conseguenze E non sfugge a questa logica perversa nessun momento storico n
nessun potere allinterno della Chiesa cattolica basta pensare allInquisizione! Ogni fede
religiosa e no cade nel fanatismo, nella superstizione, nella violenza se non illuminata
dalla ragione.
Nellaccezione pi comune si parlava di martiri riferiti a cristiani uccisi a causa della
loro fede; nei primi secoli del cristianesimo moltissimi cercavano il martirio come forma di
perfezione maggiore e via pi rapida per la salvezza, al punto che la gerarchia dovette fermarli
e disapprovarli.
Oggi, con pericolose semplificazioni, ci si riferisce soprattutto a martiri dellIslam o
provocati dallIslam: si convince qualcuno ad uccidere in difesa del loro Dio, offeso da
infedeli che devono pagare lonta con la vita spesso si arriva allestremo di immolarsi,
sicuri di un premio futuro.

Le infinite ragioni del martirio


bene riflettere sul significato di martirio, che va ben oltre lambito cristiano o
religioso in genere, ma comprende tutti coloro che, anche in campo laico, sociale, politico,
in nome di giustizia, libert, verit, pace, hanno donato e donano la vita per gli altri o sono
sacrificati dai poteri economici e politici per salvaguardare il loro sistema dal pericolo di
un mondo diverso donde todas y todos quepan, un mundo donde quepan todos los
mundos, affinch ogni uomo e donna possano essere davvero cittadini del mondo e sentirsi
a casa in ogni angolo della Terra.
A volte il martirio un vero e proprio atto di libert, come testimoniano il gesto di Ian
Palach che si diede fuoco in piazza contro la repressione della primavera di Praga; i monaci
tibetani che affidano al loro corpo in fiamme lultimo grido contro lannientamento del loro
popolo, della loro cultura, della loro religione ad opera del potere americano in Vietnam e,
pi recentemente, di quello cinese in Tibet1; Tarek, il giovane tunisino che si dette fuoco in
segno di protesta per le condizioni economiche del suo paese ed divenuto il simbolo delle
sommosse popolari del 2010-2011 in Tunisia, la scintilla che apr la speranza della primavera
araba.

La parola martire ha un significato universale, tutte le grandi cause hanno avuto


martiri ci sono molti paradigmi e ragioni di martirio. un lungo elenco di nomi, di
motivazioni, di cause:

i martiri per la dignit del loro popolo pu servire come esempio Thomas Sankara, il Che
Guevara africano, presidente del Burkina Faso terra degli uomini integri ammazzato per
impedire la realizzazione del suo sogno di un profondo e reale riscatto civile del continente;

1
Repubblica, 9 settembre 2016
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Gandhi, Martin Luther King, Salvador Allende, linfinita serie di politici uccisi per fermare la
storia di un popolo, di una classe sociale, di un continente

i martiri della parola: giornalisti e operatori incarcerati, esiliati, assassinati per far tacere la
verit delle loro denunce lelenco lunghissimo e in costante crescita

i martiri delle mafie (e non solo italiane): giudici come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino,
Rocco Chinnici e le loro scorte; gente comune che non si piegata di fronte al sopruso e alla
prepotenza come Peppino Impastato; imprenditori come Libero Grassi, il primo ad opporsi al
racket dellestorsione; preti come Pino Puglisi; le persone che accettano il rischio di far parte
di cooperative e associazioni per luso di beni confiscati alla criminalit organizzata; tante
donne e uomini apparsi, per pi o meno tempo, su giornali, TV, social network; un numero
infinito di giovani e meno giovani (di cui non si parla e dei quali pochi sanno il nome) perch,
nonostante quello che vogliono farci apparire, le ragioni della vita e della dignit sono difese,
e pagate, da molte pi persone di quanto si possa credere

i martiri del fanatismo, soprattutto quello religioso o che si serve di alibi religiosi, ne sono
piene le cronache attuali Voltaire diceva: Che rispondere a un uomo che vi dice che
preferisce obbedire a Dio anzich agli uomini e che quindi sicuro di meritare il cielo
sgozzandovi? questo voler costringere a cambiare, senza il minimo rispetto della libert e
della storia di persone e di popoli ordine di dio e se qualcuno si rifiuta di diventare
migliore, di raddrizzare il suo cammino, di prender coscienza della (tua) verit non
rimane altra strada che lesclusione, loppressione, la morte a costo, spesso, della tua stessa
vita. Larruolamento attraverso un immaginario eroico, epico, grandioso getta in una
spirale di fanatismo che crea mostri pericolosi, facendo leva, spesso, su uno spirito di rivincita
sociale ed esistenziale nella rabbia che spinge i giovani delle banlieue parigine e degli
emarginati di tante altre periferie, a ribellarsi per vendicarsi della loro situazione

i martiri della scienza basta forse un nome: Ipazia, scienziata astronoma, filosofa di
Alessandria della fine IV-inizio V secolo uccisa per ordine del vescovo del tempo, Cirillo
(che guarda il caso fu poi fatto santo!), le streghe bruciate sui roghi dellignoranza e del
fanatismo, Giordano Bruno e molti nomi pi recenti

i martiri per la difesa della Terra: Chico Mendez ne stato il primo simbolo; Berta Cceres,
attivista ambientale e per i diritti civili honduregna, uccisa il 3 marzo 2016 oggi di lei si
dice:Berta no muri, se multiplic; dopo il colpo di Stato del 2009 sono stati uccisi 120
attivisti ambientali in Honduras, ritenuto il paese pi pericoloso per chi difende i diritti della
Pachamama e del mondo rurale; uomini e donne, soprattutto indigeni, che, in ogni angolo della
Terra, anche a nome nostro, mettendo a rischio la loro stessa vita, difendono lambiente, la
natura, lesistenza dellumanit intera

i martiri del lavoro le morti bianche provocate da condizioni di insicurezza, per sete di
profitto, nel disprezzo di una forza-lavoro ritenuta sempre pi sostituibile, alla quale, dopo
averle strappati diritti faticosamente conquistati, ora negano, di fatto, anche il diritto alla vita

i martiri del sistema neoliberale e sono infiniti: ogni bimbo che muore di fame; ogni bimba
cargando il suo ultimo fratellino invece di sedersi in unaula a imparare; ogni uomo fatto
schiavo da un sistema di morte; ogni donna sfruttata e violentata nei suoi sogni e nel suo corpo;
le 40 adolescenti a rischio lasciate morire in un incendio allHogar Seguro di Citt del
Guatemala nel corso di una protesta contro maltrattamenti, soprusi, stupri, abusi di ogni genere
nel luogo che doveva redimerle; ogni giovane a cui sono negati scuola, avvenire, utopie e
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speranza; ogni popolo soprattutto indigeni a cui si vuol strappare memoria, passato,
cosmovisione in un tentativo di omogeneizzazione globale per togliere ogni ostacolo al
profitto, alla prepotenza, al potere di pochi; ogni migrante inghiottito dal mare; ogni persona a
cui vengono tolti futuro e dignit perch si fanno martiri non solo uccidendo, ma anche
lasciando morire

i martiri della giustizia di ogni fede laica e religiosa , lottare per la giustizia ha sempre un
alto prezzo da pagare, chi vive seguendo valori di rispetto delluomo e dei suoi diritti con una
precisa scelta di campo per i poveri, gli esclusi, i nessuno coloro che come si dice in
America Latina leggono la realt dai popoli crocifissi e cercano di scenderli dalla croce

Ci sono persone, inconsapevoli e senza ragione alcuna, fatte martiri dalla violenza.
Non dimenticheremo mai un fatto che ci coinvolse personalmente. Gumersindo Argueta
era un nostro stretto collaboratore come educatore e psicologo al Centro Monte Cristo, a
Chisiguan e nella Comunidad Piero Morari, nelle varie scuole e villaggi sostenuti dalla
solidariet che fa capo alla Fondazione Guido Piccini. A lui ricorrevamo in tutti i casi in cui
fosse necessario un sostegno e un aiuto per le tante persone che facevano fatica a ritrovare il
cammino dopo i lunghi anni della violencia. Infaticabile, sempre accanto ai pi poveri ed
emarginati per aiutarli a crescere nella dignit ed a prender coscienza dei loro diritti. Era sempre
disponibile ad ogni ora, in ogni luogo, anche i pi lontani e pericolosi, per qualsiasi
emergenza o necessit. Pi volte oggetto di minacce per il suo impegno nella promozione e
difesa dei diritti umani di tutto il suo popolo, scrollava le spalle dinanzi alla nostra
preoccupazione ed ai consigli di prudenza: Non dobbiamo permetter loro di decidere il destino
del Guatemala; lo dobbiamo ai nostri figli, al loro futuro le minacce poi sono allordine del
giorno per un numero infinito di persone! Non preoccupatevi per me, preoccupatevi piuttosto
di aiutarci ad aiutare quanta pi gente possibile!. Il 20 gennaio 2005, mentre si trovava ad un
incontro in un villaggio, tre persone mascherate entrano di forza nella sua casa. Visto che
Gumersindo non c, la piccola Yida, due anni di et, viene strappata dalle braccia della mamma
e strangolata come messaggio per il padre!.
Gumersindo, sua moglie, Yida sono o no martiri?

Molti vivono un martirio che pu durare una vita intera o giungere in breve tempo, alla
luce di una speranza che diffondono, nonostante tutto e contro tutti gli ostacoli di una civilt
egoista e disumana pronti a dar la vita perch altri possano vivere in pienezza, nella dignit,
aperti al futuro. E quando uomini e donne cercano coraggio, luce, forza per continuare a
camminare nella storia, per trasformarla e capovolgerla alla luce della giustizia e della
condivisione, si rifanno sempre a questi esempi.
Ed forse proprio per questo che si cerca con ogni mezzo (anche dentro la Chiesa) di
cancellarne la memoria e farli cadere nelloblio.

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Dio lo vuole Allah grande


Non si pu leggere la storia del passato tralasciando i fulcri chiave che hanno tessuto la
trama della violenza nella cristianit: la guerra santa, la giustizia implacabile, il Signore degli
Eserciti, le Crociate, i pregiudizi antisemiti e le conseguenti azioni e condanne, le punizioni
corporali, anche autoinflitte posizioni e immaginario che si concatenano e influenzano luno
con laltro.
Potere politico e potere religioso hanno quasi sempre agito insieme nella storia, anche del
cristianesimo un intreccio su cui si sono costituite chiese, regni, rotture, alleanze di ogni
tipo Poteri e autorit civili sono stati protetti e sostenuti dallautorit e dal potere religioso
che, a loro volta, hanno sostenuto il potere civile.
Nessuno pu negare la storia di terrorismo morale e psicologico che la Chiesa di Roma
ha usato in vari periodi e nelle forme pi diverse, da guerre, oppressione, morti ad una violenza
del discorso e delle parole dordine2 con linevitabile sequela di martiri in ogni geografia
e in ogni periodo storico.

impossibile non notare una qualche analogia con la figura del martire musulmano, il
shahid
Oggi, pensare al mondo islamico inscindibile da un immaginario violento che,
direttamente o indirettamente, si rivolta contro un Occidente che si presume in maggioranza
cristiano. Ma Allah, il Corano, la religione, i precetti dellIslam sono spesso solo il pretesto, un
mezzo per fini politici, economici, di potere; il martirio viene allora usato come apologia contro
governanti infedeli o per trasformare ribelli in martiri.
La strada per il istishhad, o martirio, lobiettivo principale della censura occidentale.
Forse, per pochi sanno che le sue origini hanno un substrato religioso connesso strettamente
al campo politico. Il suo inizio risale ad una lotta tra musulmani, non a forze islamiche contro
lOccidente non credente. Lappoggio delle autorit religiose e politiche ai primi fatti isolati
apr, con sempre maggior determinazione, la porta alluso di queste tattiche non riconducibili
ad una retta interpretazione del Corano. E non si deve neppur dimenticare che una percentuale
altissima di attacchi e morti riguarda il mondo musulmano si parla di oltre l80% e non
lOccidente, ma quando viene colpito un paese europeo, limpatto sullopinione pubblica
altissimo.

La guerra santa non esclusiva dellIslam, non si pu negare una somiglianza con la
militia Dei i soldati di Dio. S. Agostino, in unapologia della difesa armata della Chiesa,
dichiara che non agisce ingiustamente chi fa una guerra giusta. NellXI secolo il monaco
Bernardo di Chiaravalle affermava: Il cavaliere di Cristo non ha motivi per temere di uccidere
il nemico; il ministro di Dio per il castigo dei malvagi. Nella morte di un pagano si glorifica
il cristiano perch si glorifica Cristo.
Un soldato di Dio combatte soprattutto contro un infedele, in generale un musulmano:
le Crociate sono la forma pi drastica di questa ostilit ma si pu cambiare musulmano con
ebreo, con cristiano di altre confessioni senza che cambi la sostanza di fondo.
Il discorso di Bush evoca lo stesso antagonismo e vi presente una violenta retorica
ispirata ad una violenza religiosa millenaria: il soldato americano il prediletto da Dio che si
serve del potere USA per abbattere i suoi nemici. Del resto, negli Stati Uniti spesso cristiani
definiti fanatici ultraconservatori hanno condizionato la politica nordamericana e la battaglia
di religione presente in ogni elezione presidenziale.

2
Vedi Karlheinz Deschner, Storia criminale del cristianesimo, ARIELE 2000-2013 - 10 volumi; Karlheinz Deschner,
El credo falsificado, TXALAPARTA 2005
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La figura del shahid si ritrova soprattutto nei conflitti bellici tra musulmani; uno scontro
che riporta alle ostilit tra cattolici e protestanti basta pensare ai fatti della storia non lontana
in Irlanda , tra chi segue lortodossia di Roma ed ogni tipo di pi o meno supposta eresia.
Molta violenza conserva un carattere religioso, soprattutto quando il rapporto tra le
diverse fazioni in lotta coinvolge popoli, nazioni, comunit, gruppi la cui identit costruita su
un aspetto religioso: ind contro musulmani, sciiti contro sunniti, ebrei contro musulmani in
Medio Oriente, protestanti contro cattolici in Irlanda
Si tratta di una vera e propria fobia dellaltro, nata e cresciuta in situazioni storiche
particolari e mai definitivamente affrontate e superate. Avendo le radici nel passato, sono
difficili da estirpare, anche perch per motivi politici e di potere si fa spesso leva su queste
pulsioni istintive.
presente nelle parole di Bush come di Komeini, di gruppi armati di ogni ideologia, di
politici e leaders pi recenti, come Obama Bin Laden, Saddam Hussein, lIsis, ma anche di tanti
dittatori latinoamericani, africani, asiatici nel discorso di Netanyahu, e dei suoi predecessori,
in rappresentati politici israeliani spesso ricorrendo a figure dellimmaginario religioso.
Ayelet Shaked, avvocato e congressista israeliana, defin i palestinesi terroristi e serpenti da
annientare; lo Stato dIsraele deve eliminarli tutti, soprattutto le madri palestinesi per evitare
che continuino a partorire serpenti il serpente, la prima figura antagonista di Dio che
convincer Eva ad unazione che condanner per sempre lumanit intera.

La pratica del suicidio stata condannata nella cultura islamica fin dallepoca di
Maometto, ora il martirio divenuto unicona culturale, un modello emblematico da seguire
ed espandere, radicato nellimmaginario collettivo, parte di un patrimonio simbolico diffuso
ampiamente con il linguaggio giornalistico, la pubblicit, la comunicazione di ambienti
intellettuali di conseguenza presente anche nel parlare e nel sentire comune.
A volte giovanissimi, e in ogni angolo della Terra, molte persone divengono facile preda
di chi approfitta di un disagio sociale, psicologico, un vuoto di valori, un senso di esclusione,
una ribellione contro una realt che li emargina e da cui si sentono oppressi per innescare la
miccia di un fanatismo che porta ad uccidere e/o morire, gettati in una spirale di violenza sotto
un indottrinamento che spesso d una ragione per morire a chi non trova ragioni per vivere3.
Dietro gli atti di terrorismo c la geopolitica globale, non certo il Corano di cui si d
uninterpretazione radicale e insensata.
Ma questa solo una faccia della medaglia laltra il ruolo giocato dallOccidente e
dalle potenze mondiali in genere4. George Corm scrive:
LOccidente, che controlla la produzione di immagini nel mondo, sceglie quelle
che legittimano la sua visione: un islam come totalit globalizzante, come fatto
sociale assoluto, nel quale temporale e spirituale si confondono, irrazionale,
irriducibile, violento5.

In documenti desegretati del Dipartimento della Difesa e del Dipartimento di Stato


statunitensi appare evidente la funzione ricoperta da Hillary Clinton e dal Dipartimento di Stato
(allepoca, quindi, di Obama) nella formazione e ascesa dellIsis6.
Il fanatismo dellIslam radicale funzionale ai progetti delle potenze economiche e
politiche mondiali, soprattutto occidentali, interessate ad uno scenario di forte instabilit

3
Citato in Francesca Rachin, Il turbo-radicalismo, PRESSREADER 4 settembre 2016
4
Vedi Renato Piccini-Paola Ginesi, Speranza e fondamentalismo. Una contraddizione di termini?, in La
speranza forza rivoluzionaria del nostro tempo, QFGP 009, FONDAZIONE GUIDO PICCINI ottobre 2015
5
George Corm, La fractura imaginada: las falsas raices del enfrentamiento entre oriente y ocidente, TUSQUETS
2004
6
Cfr. Javier Belda, No tenim por! Massiva resposta ciutadana als atemptats a Catalunya, PRESSENZA 18-08-
2017
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globale, per raggiungere i loro obiettivi indispensabile seminare paura e insicurezza ovunque.
Con l11 settembre 2001 si assiste ad una crescita esponenziale di fatti violenti in difesa
della fede, definiti atti terroristici in Occidente e operazioni di testimonianza nel mondo
islamico radicale.
Con la partecipazione a queste azioni si diventa shahid testimone della fede e si porta
avanti la jihad, impegno sacro e dovere di ogni vero credente, disposto ad arrivare sino alla
lotta, alla guerra, allimmolazione suicida in nome di Allah.
Un concetto dogmatico di giustizia divina diviene giustificazione e difesa di azioni
condannabili e disumane, motivate da uninterpretazione integralista e violenta dellIslam, che
giustifica la persecuzione contro tutti coloro che, nei paesi islamici, non seguono le loro
convinzioni religiose, espresse anche in ideologia e prassi politiche e sociali. I precetti
dellIslam radicale abbracciano lintera esistenza: religione, politica, leggi, modo di vivere
la legge islamica la sharia non solo deve governare ogni paese arabo, ma estendere il pi
possibile le sue frontiere e dominare il mondo per sottometterlo a questi principi.

Al di fuori della realt islamica, c un mosaico di paesi, posizioni, ideologie, credenze


religiose, istituzioni socio-politiche ed economiche non esenti da posizioni aggressive,
manipolazione delle coscienze, meccanismi di controllo che portano ad azioni violente e
indiscriminate su ampi settori della popolazione mondiale e pure qui si creano martiri e
martirio.
Anche la Chiesa cattolica esperta di persecuzioni e di martiri e in due ottiche
diverse: ha sofferto persecuzioni, ha avuto innumerevoli martiri, quando i cristiani erano (e l
dove ancor oggi lo sono) una minoranza, emarginata e senza potere, quando altri detengono il
potere secolare e il braccio armato per, ha perseguitato e fatto martiri quando, divenuta
maggioritaria, acquista grande potere ed ha il braccio politico a sua disposizione per imporre
le proprie leggi e decreti contro coloro che, in qualche modo, dissentono dai dogmi della fede
ufficiale. C poi una persecuzione interna presente anche oggi, seppur logicamente in
modalit diverse, in tante accuse e condanne di teologi e movimenti non funzionali al suo potere
(e non solo sacro!).

I popoli crocifissi dellAmerica Latina


In Centro e Sud America, il continente cattolico per eccellenza, si parla di una nube di
martiri, conosciuti e anonimi, di ogni razza, etnia, credenza, storia, sesso, provenienza

Nella seconda met del XX secolo sorsero in molti paesi dellAmerica Latina dittature
militari violente e sanguinarie per diffondere i principi capitalistici neoliberali, sostenute dalle
potenze occidentali, soprattutto dagli USA. Di fronte alla reazione popolare, che da tempo
aveva acquisito coscienza dei propri diritti, alla presa di posizione di vasti settori del mondo
intellettuale, di parte delle chiese cristiane, di settori organizzati della societ civile in difesa
della libert e democrazia per quanto fragili e limitate fossero , innescarono una spirale di
violenza che raggiunse livelli di estrema brutalit.
Al di l delle morti che ebbero una ripercussione pubblica, moltitudini di indigeni,
promotori sociali, contadini e lavoratori, sindacalisti, giornalisti, studenti, docenti, operatori
sanitari, intellettuali, professionisti, politici, gente di chiesa e non credenti, uomini e donne di
ogni condizione ed et furono assassinati per il loro impegno per la causa della giustizia e
della vita in pienezza per tutti.
Praticamente interi popoli divennero bersaglio della repressione, migliaia e migliaia di
persone vengono uccise, desaparecidas, imprigionate, torturate e tra questi moltissimi
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cristiani comuni, sacerdoti, suore e religiosi, vescovi.


un nuovo martirio7: la loro testimonianza fu la difesa dei diritti umani, la lotta contro la
violenza e la povert, a fianco dei pi semplici e indifesi, facile bersaglio di ogni sopruso. E
furono uccisi, quasi sempre, da persone che si definivano cristiane e ricorrevano ad ogni tipo
di menzogna per difendere gli interessi loro e dei gruppi di potere nazionali e stranieri che
li sostenevano.

La gerarchia ecclesiastica di fronte al martirio latinoamericano ha un atteggiamento di


reticenza, spesso di diffidenza e di ostilit, come dimostra la sua posizione nei confronti della
Teologia della Liberazione.
Dinanzi al numero crescente di martiri della giustizia e della difesa dei diritti umani, la
Teologia della Liberazione attualizz la consapevolezza di questi obblighi e nacque una nuova
percezione di ci che pu essere martirio: dare la vita per salvaguardare i diritti umani, la
giustizia, lequit, la difesa del povero, la lotta contro la povert. Questa nuova coscienza non
penetr nei circoli romani della Chiesa, dove si temeva linflusso che poteva avere il marxismo
in America Latina, di conseguenza parlare o agire contro gli abusi del capitalismo era
considerata unopzione politica e non di fede cristiana.

Un esempio emblematico la figura di Oscar Romero8, arcivescovo di San Salvador


El Salvador C.A. , assassinato nel 1980 per difendere la sua gente. Lasciato solo dalla Chiesa
fu facile bersaglio di chi lo voleva far tacere: Le curie non potevano comprenderti: nessuna
sinagoga ben costituita pu comprendere il Cristo9.
In El Salvador il popolo si era ribellato, prendendo anche le armi, contro il governo e le
forze armate che abusavano enormemente del loro potere. Anche diversi sacerdoti erano stati
uccisi. Durante le sue omelie domenicali il paese si fermava, si sintonizzavano persino sugli
autobus, tra le bancarelle del mercato, sui taxi Romero denunci costantemente voce forte
e autorevole de los sin voz gli abusi, le violenze, il terrore che si era impadronito del paese
il potere non poteva pi permetterlo: mentre celebrava la messa, fu ucciso.
Il suo popolo lo sentiva come testimone, protettore e sostegno del coraggio e della dignit
di tutti, sempre in difesa soprattutto dei pi piccoli ed esclusi; lo riteneva un profeta, un
combattente per la libert, la pace e il dialogo, un uomo che aveva preso sul serio il vangelo.
Per gli altri fu un sovversivo rivoluzionario, un agitatore delle masse, un traditore della
sua stessa chiesa che si serviva del suo potere per minare alle fondamenta il sistema e
luccisero i politici e gli ideologi, anche cristiani, della sua terra con la collaborazione e la spinta
degli USA e il silenzio del Vaticano.
La sua gente, i poveri di El Salvador e di tutto il mondo subito lo riconobbero martire e
santo: San Romero dAmerica Pastore e Martire nostro: nessuno far tacere la tua ultima
omelia!10.
Pedro Casaldliga afferma:
Che non canonizzino mai san Romero dAmerica, perch gli farebbero unoffesa.
Egli santo in un modo tutto particolare; gi stato canonizzato dal popolo. Non
occorre altro. Ne parlavo con Jon Sobrino: Guarda, Jon, nessuno deve
canonizzare Romero, perch sarebbe come pensare che la prima canonizzazione

7
Sono tanti i nomi per restare nel campo ecclesiale, Camilo Torres in Colombia e Gaspar Garca Laviana in
Nicaragua; Rutilio Grande, Alfonso Navarro, Enrique Angelelli; tanti altri che lottarono in trincee diverse, i
martiri che non furono uccisi, come Sergio Mndez Arceo, Leonidas Proao, Samuel Ruiz, Paulo Evaristo Arns,
Helder Camara La sezione America Latina della Biblioteca della Fondazione Guido Piccini offre unabbondante
documentazione che possibile consultare in sede o richiedere in prestito.
8
Plcido Erdozan, Monseor Romero: mrtir de la Iglesia Popular, DEI 1980
9
Pedro Casaldliga, Al acecho del Reino, NUEVA UTOPIA 1989 - ed. it. In cerca di giustizia e libert, EMI 1990
10
Idem
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non servita11.

Il teologo spagnolo Xabier Pikaza scrive:


Romero lo uccisero i poteri militari, per lo lasci morire una Chiesa alleata del
sistema anche se la Chiesa ora si dice orgogliosa di lui. Wojtyla, oggi
canonizzato, lo ricevette in malo modo qualche mese prima del suo assassinio e
non volle ascoltarlo nella sua denuncia della dittatura militare che si dava arie
di ultracattolica e fin per macchiare di sangue tutto El Salvador12.

Negatogli un incontro personale, Romero si mise in fila con i fedeli per avere un
colloquio; gli consegn un dossier con foto e testimonianze della situazione salvadoregna,
praticamente rifiutato da Wojtyla perch troppa carta che non aveva tempo di leggere, e
quando gli disse che migliaia di persone erano state torturate e ammazzate dalla dittatura
militare, tra loro molti cattolici e cinque sacerdoti, il papa lo redargu aspramente:
Non esageri, signor arcivescovo! Voi dovete mettervi daccordo con il governo!
Un buon cristiano non crea problemi alle autorit. La Chiesa vuole pace e
armonia. Lei, signor arcivescovo, deve sforzarsi di avere una relazione migliore
con il governo del suo Paese. Un'armonia tra lei e il governo salvadoregno
quanto di pi cristiano ci sia in questi momenti di crisi13.

Del resto Wojtyla con il totalitarismo dei dittatori latinoamericani di destra, che si
definivano cattolici, fu estremamente condiscendente, nonostante che, per loro ordine, ci
fossero migliaia e migliaia di desaparecidos e assassinati, un gran numero di fedeli, di
catechisti, religiosi e religiose, sacerdoti, vescovi.
In Nicaragua redarguisce il monaco trappista Ernesto Cardenal, colpevole di far parte
di un governo che aveva messo fine ad una delle pi sanguinarie dittature ma in El Salvador
si incontra con il responsabile dellassassinio di Romero, in Cile si affaccia con Pinochet al
balcone del palazzo de La Moneda
Sono passati pi di trentanni perch Roma riconoscesse ufficialmente Romero martire
perch, nella concezione canonica, morire in difesa della giustizia non ha ugual valore che
morire per la fede.

Lo stesso accade per i martiri dellUCA 14, sei gesuiti della Universidad
Centroamericana Jos Simen Caas e due collaboratrici, uccisi dallEsercito salvadoregno
per mettere a tacere voci sempre pi scomode per la dittatura. Le loro parole e azioni
denunciavano, oltre gli abusi dellesercito e degli squadroni della morte, la prepotenza delle
poche famiglie che spadroneggiano nel paese; larroganza di gruppi e multinazionali stranieri
che stavano dissanguando El Salvador; lingerenza negli affari interni da parte degli USA che
non vogliono cedere un millimetro del loro cortile di casa e considerano la lotta dei popoli
per la libert e lautonomia un problema di sicurezza nazionale per gli Stati Uniti.

In Guatemala, negli anni 70 e 80, i catechisti, costretti ad agire pressoch in


clandestinit, furono particolarmente cercati e perseguitati da esercito, polizia, squadroni della
morte a causa della leadership esercitata nelle loro comunit e perch, di fatto, erano le uniche

11
Pedro Casaldliga, El vuelo del quetzal, MAIZ NUESTRO 1988 - ed. it. Il volo del quetzal, LA PICCOLA
EDITRICE 1989
12
Citato in Jess Bastante, El obispo marxista y "endemoniado" de Juan Pablo II pasa a ser beato con el Papa
Francisco, www.el.diario.es 22-05-2015
13
Vedi Autori Vari, Oscar Romero DOSSIER, MOSAICO DI PACE marzo 2006
14
Sobrino Jon ed. It. Il martirio dei gesuiti salvadoregni nelle parole dei sopravvissuti, LA PICCOLA EDITRICE
1990
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persone che potevano far conoscere al di fuori del loro villaggio quello che stava succedendo.
La Bibbia, soprattutto la versione latinoamericana (presentata con un linguaggio popolare
e secondo i canoni della Teologia della Liberazione) fu considerata un libro sovversivo perch
un invito a praticare la giustizia a fianco dei poveri ed a vivere senza discriminazione e nella
massima condivisione; chi ne possedeva una, rischiava la vita e, se scoperto, veniva accusato
di essere comunista, praticamente la condanna a morte.
Rios Montt, il dittatore accusato di genocidio15, che fece vivere al popolo del Guatemala
uno dei peggiori periodi nella sua sofferta storia, il giorno del golpe che lo port al potere disse:
Ho fiducia in Dio, mio signore e re, perch mi guidi, perch solo lui d e solo lui toglie
lautorit. E pochi giorni dopo, in unintervista a un giornalista statunitense descrive la sua
investitura come un atto provvidenziale deciso da Ges Cristo in persona:
Invito i cristiani degli Stati Uniti perch adempiano ci che il nostro Signore
Ges Cristo ha stabilito, cio pregare Dio perch il nuovo cielo di pace, amore e
misericordia che ha stabilito sul Guatemala rimanga per sempre. Eravamo sul
bordo di un precipizio e Dio ha posto la sua mano su di noi. Rendiamo grazie a
Dio e chiediamogli che la sua misericordia rimanga per sempre. [] Io ho una
profonda convinzione cristiana e posso influenzare tutto il governo perch lavori
con onest, verit e giustizia16.

Nel 1998 fu ucciso il vescovo ausiliare di Citt del Guatemala, Juan Gerardi17,
considerato il martire della memoria della lunga sofferenza del suo popolo alla ricerca della
verit per render possibile la riconciliazione Ma la verit sempre pericolosa, per questo
luccisero quando present i risultati del progetto REMHI Recuperacin de la Memoria
Historica18 , una lunga operazione di raccolta di testimonianze in ogni angolo del Guatemala,
perch le vittime di quella violenza indiscriminata e brutale potessero parlare, elaborare il loro
dolore, additare i colpevoli Il 25 aprile viene presentato il testo Guatemala: Nunca Ms, che
raccoglie quella mole enorme di testimonianze il 27 fu trovato morto con testa e volto
fracassati con un blocco di cemento.
Gerardi lott, nelle trincee pi pericolose del Guatemala, per come diceva spesso
fare memoria storica del martirio di questo paese, una terra bagnata dal sangue di moltitudini
di uomini e donne che sognarono con otra Guatemala distinta.

Tutte morti politiche non degne, quindi, di essere riconosciute come martirio! La
Chiesa dimentica che anche Ges mor per motivi politici, perch il suo annuncio era una
minaccia per lordine stabilito, perch una lotta in favore delluomo ingiustamente oppresso
porta allo scontro con i responsabili delloppressione, con il potere che opprime e si difende
con la morte dei suoi nemici.

E il Centro America non lunico caso.


In Argentina, ad esempio, negli anni della dittatura militare furono uccisi un vescovo,
preti, frati, suore, semplici fedeli ma le autorit religiose non li riconobbero come martiri.
Nel contesto del paese, negli anni 70-80 lelemento politico la difesa della libert e la lotta
per la giustizia apparve in un ruolo distaccato, per cui non poteva rientrare nella casistica
ufficiale della santit.

15
Vedi Informe duemilatredici duemilaquattordici, Fondazione Guido Piccini 2013. Chi interessato pu
richiederlo, gratuitamente, a presidenza@fondazionegpiccini.org
16
Edgar Gonzles Ruiz, Ros Montt, genocida en nombre de Dios, CONTRALINEA (Mxico) 9 giugno 2013
17
Tra i numerosi testi presenti nella sezione America Latina della Biblioteca della Fondazione Guido Piccini,
citiamo: Santiago Otero, Monseor Juan Gerardi: martir de la verdad y de la paz, CEG 1999
18
ODHAG-REMHI, Guatemala nunca mas, ODHAG 1998 4 volumi Guatemala nunca mas. Versin resumida,
1998 edizione italiana Guatemala nunca mas. Rapporto REMHI, FONDAZIONE GUIDO PICCINI1998
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Nel 1976 vennero uccisi tre sacerdoti e due seminaristi della comunit palottina impegnati
a difendere la vita di tutti e a promuovere i valori della giustizia, della pace, dellimpegno per i
pi indifesi dellumanit. Sulle pareti del luogo in cui ritrovarono i loro corpi, cera scritto:
Questo successo perch avvelenavano la mente della giovent.
Luiz Zamora, impegnato nel fronte per la difesa dei diritti umani durante la dittatura, ha
affermato:
Non dimenticher mai quel giorno del 1979 quando la polizia ci attacc durante
la marcia pacifica della Madri di Piazza di Maggio. Corremmo verso la cattedrale
che si trova nella stessa piazza, ma quando eravamo vicini chiusero le porte.
Erano le madri dei desaparecidos e chiusero loro le porte in faccia! questo un
simbolo molto chiaro della complicit tra Chiesa e dittatura In tutti gli atti
pubblici, nelle feste patriottiche sempre cera un vescovo o un cardinale
accanto ai dittatori: la Chiesa cattolica bened il golpe.

Non diversa la situazione del Cile.


I dittatori cileni presentano il colpo di Stato come la risposta di Dio dinanzi ad
una catastrofe sociale e politica; la repressione un sacrificio necessario per
la missione salvifica dellEsercito. Nel 1974, Pinochet sostiene: Voi sapete che
il popolo pregava per la sua salvezza e ora (con me) si sente libero e lontano dal
male. E nel 1977: Voi sapete che il movimento dell11 settembre fu diretto
soprattutto a salvare la parte spirituale del paese. cos che chi analizza il
pronunciamento militare del 1973 e studia come si produsse, arriva alla
convinzione che qui fu presente la mano di Dio. I mezzi di comunicazione,
controllati totalmente dal regime, diffonderanno la dottrina di questa Chiesa
patriottica con le omelie televisive del cappellano militare Florencio Infante ed i
programmi radiofonici del presbitero Raul Hasbun.
A questo discorso aderisce in blocco il settore del cattolicesimo cileno pi
conservatore e integralista che partecip nellombra alle manovre golpiste, [un
settore interessato a minimizzare quanto avveniva nel paese]. Un Rapporto
segreto dellambasciata USA in Italia afferma che lallora Segretario di Stato
Vaticano, Giovanni Benelli, defin lesagerata copertura degli avvenimenti in Cile
come, probabilmente, il maggior successo della propaganda comunista. Una
posizione ancor pi apertamente favorevole al regime avr il nunzio successivo,
Angelo Sodano19.

La Chiesa vicina al popolo e alle sue lotte, che aveva appoggiato lesperienza democratica
del governo Allende, divenne un rifugio per tanti perseguitati e forte fu la denuncia di questi
settori perch cessassero gli abusi e la violazione dei diritti umani. Decine di sacerdoti e
religiose furono arrestati, torturati, stuprati, espulsi dal paese, uccisi questo non imped a
Wojtyla di affacciarsi accanto a Pinochet alla finestra del Palazzo de La Moneda: l dove
Allende dette la vita per difendere la democrazia e le conquiste del suo popolo.

E non sono fatti solo del passato.


Tutto sembra indicare, se ci rifacciamo alla storia, che le religioni hanno sempre
partecipato al mantenimento dello status quo, infatti nella conquista spagnola la
religione cattolica accompagn e fu sempre accanto ai conquistatori20.

La Chiesa cattolica e le sue filiali latinoamericane rappresentano una minaccia


dove si approfondiscono i processi democratici21.

19
lvaro Ramis, Las Iglesias y la dictatura chilena, LE MONDE DIPLOMATIQUE edizione cilena settembre 2013
20
Carlos Tovar, El papel de la Iglesia en el golpe de Estado, ALIANET 7-07-2009
21
Grupo No en mi nombre 2009
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Basta pensare allHonduras uno dei paesi pi poveri e disuguali del mondo, per decenni
la portaerei nordamericana in Centro America. Da l partivano le forze, spesso mercenarie,
contro ogni tentativo di democrazia e libert, di politiche a favore dei pi emarginati basta
pensare alla repressione militare contro il Guatemala e il Nicaragua.
La gerarchia della Chiesa cattolica honduregna dette il suo appoggio al golpe di Stato
militare del giugno 2009 che destitu lautorit costituzionale e militarizz il paese. Il presidente
Manuel Zelaya intendeva portare il suo popolo ad una situazione di vita pi giusta e dignitosa
per tutti una politica considerata dalla Chiesa una svolta a sinistra perch toccava, e non
certo pesantemente, i privilegi delle classi al potere.
Adolfo Prez Esquivel, Nobel per la Pace 1980, scrive una lettera aperta alla Chiesa
dHonduras, in particolare diretta al cardinale scar Andrs Rodrguez Maradiaga:
In America Latina abbiamo una lunga storia di dittature militari e complicit di
gerarchie ecclesiastiche al servizio delloppressione e complici della morte e
scomparsa di persone, di torture, complici del terrorismo di Stato. Purtroppo
questo atteggiamento continua in vari paesi, come il Cardinal Terrazas in Bolivia,
che appoggi e si alle con i golpisti per cercare di abbattere il presidente Evo
Morales, eletto dalla maggioranza del suo popolo. In Venezuela la gerarchia ha
sempre appoggiato golpe militare, opposizione, ogni tipo di violenza contro Hugo
Chavez, eletto dalla maggioranza del suo popolo. Mai ho ascoltato una tua
dichiarazione per condannare lintervento degli Stati Uniti nel tuo paese e nel
continente latinoamericano, o sulle atrocit commesse in Colombia e lincursione
armata contro il popolo fratello dellEcuador22.

Sono tante le voce di denuncia e condanna:


In questo momento il cardinal Rodrguez si caricato della responsabilit di
essere contro i poveri e contro la democrazia23

e si sempre astenuto dal fare


un richiamo perch cessi la repressione che, solo nei primi giorni, ha lasciato
un saldo di vari morti, decine di feriti, centinaia di arrestati e perseguitati.
molto pericoloso e negativo che in America Latina, una regione
maggioritariamente cattolica, la Chiesa, attraverso alcuni dei suoi prominenti
portavoce, faccia coro a governi imposti con la forza che sequestrano il
presidente, lo espellono dal paese, scatenano la repressione contro il popolo e
applicano misure che annullano i diritti fondamentali della cittadinanza, tra cui
il diritto alla vita e alla libera espressione24.

Ancora una volta la Chiesa ha svolto un ruolo di legittimazione delle azioni


incostituzionali in questo nuovo colpo di Stato contro il sistema democratico
latinoamericano, prestando ben poca attenzione alle continue repressioni e
ingiustizie sofferte dagli umili, dal popolo, che la ragion dessere di una Chiesa
veramente preoccupata per tutti coloro che soffrono. Una chiesa che porti
soluzioni e permetta di avanzare, mai retrocedere. Questa chiesa che i nostri
popoli, nella loro fede, reclamano25.

Lo stesso avvenuto in Paraguay dove nel 2012 venne deposto il presidente legittimo

22
Adolfo Prez Esquivel, A la Iglesia de Honduras y al Cardenal Oscar Andrs Rodrguez, Galicia Confidencial 24-
07-2009
23
Carlos Tovar, El papel de la Iglesia en el golpe de Estado, ALIANET 7-07-2009
24
Vladimir Villegas, La Iglesia y el golpe de Honduras, www.aporrea.org 18-07-2009
25
Olivier Reina, La Iglesia y el golpe de Honduras, www.aporrea.org 11-07-2009
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Fernando Lugo, con un golpe blando, come dicono in America Latina quando non si usa la
forza ma imbrogli istituzionali.
Il motivo principale va ricercato nella proposta di riforma agraria, un tema sensibile per
gli interessi di oligarchie e multinazionali, come dimostra quanto successo in tutti i paesi
latinoamericani, vedi il Guatemala dove questo intento port alla fine della primavera
democratica (1944-1954) con linvasione di truppe addestrate dagli USA.
Mentre la maggioranza degli Stati latinoamericani condannavano il golpe, il Vaticano fu
il primo, in un atto istantaneo, a riconoscere il nuovo governo de facto.
Nellassumere la presidenza, Federico Franco si dichiar uomo di Chiesa e afferm
che Dio e il destino hanno voluto che io assumessi la presidenza.
Il primo incontro del neo-presidente fu con il nunzio apostolico, Eliseo Ariotti, il quale
afferm: un dono di Dio ma anche degli uomini e dei paraguayani il ricostruire, spiegando
che veniva a onorare le nuove autorit, invitando tutto il corpo diplomatico a seguire il suo
esempio.
Dinanzi a questa situazione diverse chiese dellAmerica Latina diffusero un comunicato
condannando il processo demagogico e irresponsabile di cui furono vittima il presidente e la
democrazia del Paraguay, aggiungendo che
nonostante tutto, la speranza non smette di nascere tra gli umili e si continuer
a costruire governi popolari e democratici, appoggiati da popoli storicamente
poveri e impoveriti dalle oligarchie locali e dai settori conservatori che rispondono
agli interessi dellimperialismo nordamericano. [] La posizione presa dalla
chiesa cattolica del Paraguay in un momento tanto delicato per la democrazia
del paese suscit critiche e denunce da parte dei settori pi impegnati e
progressisti della Chiesa. Ma questa reazionaria e complice chiesa cattolica del
Paraguay indisse una cerimonia nella cattedrale di Asuncin e con questa la
benedizione del Vaticano al golpe fascista. [] Latteggiamento storico del
Vaticano, convalidato in molteplici esempi nel mondo, ci fa ricordare quando Pio
XII benedisse le truppe naziste durante lolocausto, o quando in Honduras nel
2009 il governo golpista ottenne rapidamente la benedizione, o quando in Cile
nel 1941, appoggiando la legge maledetta, scomunic tutti coloro che avessero
rapporto con qualche militante comunista, e che dire degli atteggiamenti
criminali di alcuni sacerdoti, come Hasbn, che benedicevano il tiranno
Pinochet?26.

Il 1 luglio 2012, il Consiglio delle Chiese di Cuba diffuse un comunicato nel quale, tra
laltro, dichiara
un golpe contro questa nazione sorella, contro la democrazia e il popolo
paraguayani, ed anche una perdita di democrazia per tutta lAmerica Latina.
Questo golpe spezza la pace e lunit del popolo e intende destabilizzare lunit
dellintera America Latina. La nostra condanna si fonda sul nostro impegno
biblico e pastorale con le persone pi vulnerabili, quelle che sempre soffrono le
conseguenze di atti irresponsabili e ingiustificabili perch si interrompe un
processo democratico con la sola finalit di prendere il potere alla ricerca di
privilegi oligarchici, ignorando la volont del popolo.

Del resto, nella storia sono molti i martiri cristiani uccisi da cristiani che Roma non prende
in considerazione.
Nel 2014 suscit scalpore, e fu contestata anche in ambienti cattolici, la beatificazione di
522 cristiani morti martiri della guerra civile scatenata da Franco contro la Repubblica
Spagnola nel 1936: una guerra civile definita dalla Chiesa una santa crociata. Tuttora i vertici

26
Ramn Nuez, La Iglesia Catlica y el golpe en Paraguay, www.elciudadano.cl 27-06-2012
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ecclesiastici spagnoli continuano ad escludere preti e cristiani fucilati da Franco, mentre


sfruttano politicamente i loro martiri, quelli tra le file dei golpisti27. Una beatificazione
carica di ambiguit e spirito polemico che non aiuter affatto la riconciliazione della societ
spagnola n il recupero e la difesa della memoria storica.
Anxo Ferreiro Currs afferma:
una forma ipocrita e cinica per giustificare quella che chiamarono la Santa
Crociata e nascondere limplicazione della Chiesa nel colpo di Stato del 1936,
legittimando, di fatto, la dittatura fascista e la feroce repressione esercitata sul
popolo spagnolo. Una parte della Chiesa ebbe un ruolo importante fin dallinizio
in una guerra che fu contro le basi della Chiesa e contro lo stesso Vangelo. []
Beatificano i martiri della Chiesa di Franco, ma non quelli assassinati da Franco.
Tutti ci auguriamo che il Papa ricordi anche i martiri della parte repubblicana,
mettendo cos le basi perch la Chiesa la smetta con lipocrisia e chieda perdono
per aver fomentato quella guerra, per continuare a fare celebrazioni insultanti
per i martiri dellaltra parte e per le centinaia di migliaia gettati in fosse
comuni28.

Ma questo, come del resto tanti si aspettavano, non successo, molte attese suscitate da
papa Francesco furono amaramente deluse.
Nessuno ignora (n tantomeno si vuol giustificare) la violenza scatenatasi in Spagna in
quegli anni, per appare assolutamente spropositato il numero di santi, beati, servi di Dio della
guerra di Spagna (1936-39): 2361, ben 1361 sotto il pontificato dellattuale papa!
E i martiri della repressione guatemalteca? Quasi tutti cristiani, in grandissima prevalenza
cattolici La Chiesa di Roma ha sempre guardato con sospetto le rivoluzioni popolari,
accusandole, anche al di l di ogni evidenza, di essere marxiste e contro la Chiesa.
Pu bastare per tutte lesempio del Nicaragua alla cui lotta partecip il pi ampio spettro
popolare, politico, intellettuale, il mondo cristiano legato alla teologia della liberazione
Oltre a tanti cristiani, quattro sacerdoti ebbero incarichi di governo, autorizzati dai loro
vescovi ma condannati da Roma. Uno di essi, Fernando Cardenal, gesuita e responsabile nel
governo sandinista per lalfabetizzazione e la giovent, di fronte a tante critiche e buoni
consigli una volta disse: Pu anche darsi che mi sbagli, per almeno una volta la Chiesa si
sar sbagliata a favore dei poveri e non dei ricchi e potenti.
Ernesto Cardenal, trappista, ministro della cultura, ammonito severamente da Wojtyla,
dinanzi alle telecamere di tutto il mondo appena sceso dallaereo che laveva portato a
Managua, spiega cos le motivazioni dellavversione dimostrata verso il Nicaragua:
La verit che ci che pi disgustava il papa della Rivoluzione del Nicaragua
era che fosse una rivoluzione che non perseguitava la Chiesa. Avrebbe voluto
un regime come quello della Polonia, che era anticattolico in un paese a
maggioranza cattolica, e pertanto impopolare. Quello che neanche
lontanamente avrebbe voluto era una rivoluzione appoggiata massicciamente dai
cristiani come era la nostra, in un paese cristiano, e dunque una rivoluzione
molto popolare. E peggio ancora, la nostra era una rivoluzione a cui avevano
partecipato ed era appoggiata anche da sacerdoti29.

27
elplural.com.
28
Anxo Ferreiro Currs, Si en la ceremonia de beatificacin el Papa habla de los mrtires del franquismo
terminar con la hipocresa de la Iglesia, http://www.elplural.com 9-10-2013
29
Ernesto Cardenal, Ci che successe con il papa in Nicaragua, hwww.webalice.it ottobre 2003
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Conclusione
Latteggiamento, anche attuale, della Chiesa di Roma la logica conseguenza politico-
religiosa che il potere della Chiesa cattolica ha sempre usato nei secoli e che, purtroppo,
continua anche oggi, nonostante le timide aperture religiose e politiche dellattuale papa.

A prova di questa continuit, il teologo spagnolo Jos Juan Tamayo fa una riflessione a
proposito di Madre Teresa di Calcutta30 che mette allo scoperto lambiguit del potere del
Vaticano: si esalta la carit ma non si parla di giustizia
evidente che la carit crea consenso, in alto e in basso, dai pi alti vertici alla base la
giustizia, stretta compagna della verit, porta alla strada del martirio.
Nel corso della sua lunga vita, Madre Teresa di Calcutta stata oggetto o meglio,
soggetto delle pi alte onorificenze che un essere umano pu ricevere da parte
dei potenti di questo mondo. I leaders politici delle pi diverse ideologie lhanno
accolta con ogni tipo di gesti di benvenuto. Stati e governi hanno appoggiato le
sue iniziative. Potenze economiche hanno aiutato le sue opere sociali. Le autorit
della Chiesa cattolica hanno benedetto la sua attivit caritativa additandola come
esempio di amore non conflittuale per Cristo, la Chiesa e i poveri. Persino i dittatori
lhanno onorata con la loro amicizia, e lei ha risposto con il suo apprezzamento e
rispetto per loro. La sintonia tra lei e il papa Giovanni Paolo II stata totale e
incondizionata. I poveri e i dimenticati della terra la venerano e la ricordano perch
stata una delle poche persone che si ricordata di loro e ha alleviato le loro
sofferenze. Al suo funerale le furono resi gli onori di capo di Stato.
Siamo certamente di fronte ad una donna ammirevole, ad una cristiana
esemplare, che, al suo passaggio nella storia, ha lasciato un segno indelebile. Ma
lesemplarit cristiana di Madre Teresa non unica. Vi sono anche cattolici
contemporanei a lei che hanno fatto una scelta incondizionata per i poveri e gli
emarginati e hanno rischiato la vita combattendo per la loro liberazione. Ecco
alcuni nomi: Helder Camara, monsignor Romero, Ignacio Ellacura e i suoi
compagni martiri, Pedro Casaldliga, Samuel Ruiz, Leonardo Boff, Ernesto
Cardenal, ecc
Eppure, nessuno di loro ha ricevuto onorificenze. Al contrario, sono stati accusati
di essere sovversivi, rivoluzionari e istigatori della violenza popolare. Le autorit
cattoliche li hanno accusati di eterodossia e ribellione, li hanno ammoniti, puniti
e anche esclusi dalla comunit ecclesiale. Chi non ricorda il dito accusatore di
Giovanni Paolo II, durante il viaggio in Nicaragua, contro Ernesto Cardenal in
ginocchio davanti al papa? Sono diventati facile preda dei poteri militari e degli
squadroni della morte che hanno assassinato cristiani non conformisti come
monsignor Romero e Ellacura.
Le domande si accalcano e sorgono spontaneamente. Perch una suora tanto
umile e abnegata, tanto dedita ai poveri, ha attirato il riconoscimento unanime dei
potenti per la sua persona e le sue opere di carit, mentre i profeti suoi
contemporanei, che abbiamo citato, e suoi correligionari, sono stati sottoposti a
condanne e assassinii da parte dei poteri politici, militari, paramilitari e la
persecuzione e il controllo da parte delle autorit cattoliche?
Non sar perch Madre Teresa si dedic ai poveri, ma non denunci le cause della
povert? Non sar perch i premi ricevuti le impedivano di criticare i loro
concessionari? Non sar perch si limit a fare semplici ritocchi di facciata nella
casa in rovina dei poveri, lasciando intatto il legno marcio e tarlato senza
affrontare la fragile infrastruttura economica sulla quale si sosteneva la casa?
Non sar perch, lungi dallinfastidire i potenti, fece per loro il lavoro sporco di
pulizia delle feci che il capitalismo selvaggio getta nella periferia delle tante

30
Juan Jos Tamayo, Teresa di Calcutta, onori e persecuzione, El Periodico di Catalua 5 09 - 2016
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Calcutte sparse in tutto il mondo? Non sar perch prefer lassistenzialismo alla
trasformazione delle strutture? Non sar, infine, perch il Ges a cui consegn la
sua vita era il Cristo paziente e sacrificale che accett docilmente la volont di Dio
e si sottomise fatalisticamente alla morte senza aprir bocca, invece del Ges di
Nazareth sovversivo che scelse i poveri, denunci i potenti come la causa della
povert e, per questo, fu ucciso?
Ges, puntando il dito accusatore contro i potenti e i dittatori del suo tempo,
disse: Voi sapete che coloro che sono considerati i capi delle nazioni le dominano e
i loro grandi esercitano su di esse il potere (Marco 10, 42). Come possono onorare
tanto madre Teresa i potenti di questo mondo, quando coloro che governano come
signori assoluti e i grandi che opprimono con il loro potere giustiziarono Ges?.

Renato Piccini
agosto 2017

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