You are on page 1of 12

Estratto dagli ATTI DELL'IsTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI

Tomo CLVI (1997-1998) - Classe di scienze morali, lettere ed arti

MATTEO CASINI

GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA


FRA QUATTRO E SEICENTO
PROBLEMI E IPOTESI DI RICERCA

Nota presentata dal s. e. Gaetano Cozzi


nell'adunanza ordinaria del 28 febbraio 1998

30124 VENEZIA
ISTITIrrO VENETO DI SCIENZE, LETIERE ED ARTI
CAMPO S. STEFANO, 2945 (PALAZZO LOREDAN)
TELEFONO 04lf5210177 ".TELEFAX 041/5210598
e.maiI: iysla@uniye.it
ATTI DELL'ISTITUTO VENETO DI SCIENZE, LETTERE ED ARTI
Tomo CLVI (l997~1998) _ Classe di scienze morali, tettere ed arti

GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA


FRA QUATTRO E SEICENTO
PROBLEMI E IPOTESI DI RICERCA

MATTEO CASINI

Nota presentata dal s. e. Gaetano Cozzi


nell'adunanza ordinaria del 28 febbraio 1998

Lo studio delle due principali forme cavalleresche veneziane pu


dare una nuova possibilit di verificare quali fossero, in una struttura
politica di origine medievale e di stampo repubblicano-aristocratico,
gli stimoli, valeme, implicazioni della dialettica sociale e politica - in
termini sia d'incontro, sia di tensione - di un'istituzione altrove prero-
gativa dei poteri principeschi. Per la storia della prima et moderna
della Repuhblica veneta questo getterebbe nuova luce sia sui rapporti
dialettici interni a un patriziato che, pedomeno fino al 1646, essen-
zialmente chiuso a infiltrazioni, sia su quelli fra lo stesso patriziato e la
societ civile. Lobiettivo sempre quello, come in molte altre occasio-
ni di ricerca, di comprendere i motivi profondi dei nessi fra potere e
consenso che hanno permesso alla Serenissima una vita politica inter-
na sostanzialmente tranquilla, anche se non esente da giochi politici
complessi, e a volte drammatici, all'interno della cerchia governativa.

L Sussistono alcuni problemi di partenza 1. Innanzitutto, vi sono


forti diversit rispetto agli altri ordini cavallereschi continentali, poi-

l Una breve bibliografia di riferimento: B. GJUS1TNIAl'fI, Historie cronologiche


della vera origine di tutti l'Ordini Militari e le religioni cavalleresche, l, Venetia 1692,
pp. 119-127; M. fERRO, Dizionario del diritto comune e veneto, L Venezia 1845, pp.
362-3; T. TODERlNI, scrittura di introduzione a Cavalieri di San Marco, ARCHIV10
DI STATO DI VENEZIA (:== ASV), Indice n 73, Sala di Consultazione, cc. 2-3; R.
BRAfTI, [ Cavalieri dell'Ordine di San Marco, Nuovo Archivio Veneto, XVI
(1898), pp. 321-349; A DA MOSTO, L'Archivio di Stato di Venezia, l, Venezia 1930,
180 MATTE8 CASINI GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 181

ch 1'aspetto militare non particolarmente rilevante, e non esistono consentito di poter portare le {(maniche aperte~~, un abito normal-
aspetti patrimoniali, ereditari e quindi di ascesa sociale sul lungo pe- mente permesso solo ai senatori 5.
riodo (a parte rarissimi casi) '. In secondo luogo, le fonti sono limi- Il fenomeno sembra assumere contorni pi stabili nel Quattro-
tate quantitativamente ed esistono poche testimonianze legislative, cento, innanzi tutto grazie al progressivo riconoscimento ai cavalieri
indice dell'importanza frammentaria del fenomeno. Ne conseguono di nuove dignit cerimoniali. Nel 1407, in occasione del primo ten-
difficolt di definizione, sia per quanto riguarda l'ordine dei cavalieri tativO di istituire una processione annuale il giorno del Corpus Do-
di San Marco, cio il titolo concesso dal governo veneziano ai fore- mini, statuito che il Corpus Christi sia portato sub uno Palio pul-
stieri, sia per l'ordine tipico del patriziato, detto della "Stola d'Orm" chro, super quatuor astis quod Palium portatur per quatuor nobiles
e composto da ex-ambasciatori che hanno ricevuto il cavalierato al- milites. In una legge suntuaria del 1457, i cavalieri sono esentati,
l'estero (per entrambi non risulta dalle fonti neanche un momento pro dignitate sua, dalla restrizione imposta alla giovent di non
preciso di fondazione). Si tratter allora di considerare come fonda- portare vesti ricamate in argento 6. Nello stessO periodo i registri dei
mentali la presenza e la forza di consuetudini non scritte. Privilegi del Senato cominciano a riportare l'investitura del cava-
In terzo luogo, il conferimento del cavalierato a Venezia non lierato di San Marco, con la consegna di "patenti" che concedono
sembra aprire a particolari prerogative politiche o economiche. l'uso delle caratteristiche insegne aurate (vesti, speroni, e soprattutto
importante sia a livello cerimoniale, soprattutto per i membri della la collana col simbolo del patrono) 7. Sembra esserci quindi l'assun-
nobilt, sia come forma di riconoscimento socio-politico nei con- zione di un maggior peso da parte del Senato in un settore tradizio-
fronti di persone particolarmente meritevoli. nalmente riservato a doge e Signoria R.
Le prime, sparse notizie di cavalieri a Venezia parlano del secolo Nel periodo sanudiano, per, alcune patenti sono ancora con- 9

XIV. Si fa spesso riferimento a membri della nobilt titolati da prin- cesse dal doge in piena libert, senza riscontro sui registri senatoriali ,
cipi stranieri. noto il caso di Nicol di Giovanni di Filippo Fosca- e dopo la met del secolo XVI l'intervento dogale assume di nuoVO la
ri, nominato cavaliere da Cangrande della Scala nel novembre 1328, sua piena importanza w. Cosl si spiega nel 1581 l'affermazione di
e dal re di Boemia Giovanni nell'aprile 1331, nell'atto di ricevere
l'infeudazione di territori nel padovano e nel trevisano 3. Ma non Leona, cc. 103r-v, 24/9/1398). Altri esempi di concessione del titolo da parte della
Signoria sono nella scrittura Esposizione sopra il Cavalierato della Veneziana Repub-
esclusa la concessione del cavalierato da parte del governo veneziano,
blica ... umiliata dal Nobilhomo ser Piero Gradenigo ... l'anno 1738, MCV, ivi, cc. 6r-
come avviene per Giovanni Barbarigo, premiato, mentre capitano v. Si veda anche la serie di cavalieri - fra i quali anche i citati Nicol Foscari e Gio-
di Botta, per aver liberato Maria d'Ungheria dal castello di Laurana vanni Barbarigo _ in Procuratori, Cavalieri, Dottori et altri Titolati che si introva-
nel 1387 '. Dal punt di vista vestiario, gi nel 1360 ai cavalieri no iscritti nei registri dei testamenti)), MCV, Cod. Cicogna 2849, fasc. 3, cc. 3r-14r.
F. SANSOVINO, Venetia citt nobilissima et singolari (1581), Venetia 1663, p.

400. 6 ASV, Maggior Consiglio, Deliberazioni, reg. 21, Leona, c. 167v, 22/5/1407;
p. 28. E AMBROSINI, Cerimonie, feste, lusso, in Stona di Venezia, V, Il Rinascimento.
Societ ed economia, Roma 1996, p. 450. Per un elenco dei cavalieri di San Marco Senato Trra, l'eg. 3, C. 1951', 2312/1456.
7 ASV, Senato, Privilegi, reggo II e III. Il registrO III si chiude nel 1593. Le pitl
tratto dal sopra citato Indice 73 in Archivio di Stato, e una serie di testimonianze
sugli oggetti dei cavalieri, cfr. p. PAZZI, Notizie sull'ordine equestre di San Marco ed antiche raffigurazioni a me note delle collane dell' ordine, risalenti al Seicento, si
in particolare cenni sulle sue decorazioni, in Contributi per la storia dell'oreficeria, ar- trovano a Palano Bo a Padova (PAZZI, Notizie sull'ordine cit., p. 158).
genteria e gioielleria, Venezia 1996, pp. 155-62. 8 MCV, Esposizione sopra il Cavalierato cit., cc. 3v-4r.

9 Esempi in M. SANUDO, I dia1ii, a cura di R. FULIN, G. BERCHET, F STE-


2 Per l'Italia cfr. in particolare Signori, patrizi, cavalieri in Italia centro-medi-

dionale nell'Et moderna, a c. di M.A. VISCEGLLA, Bari 1992. FAN!, N. BAROZZI e M. ALLEGRI, Venezia 1912, V, col. 850,151211504; VI, coli.
3 V LAzZARINI, I Foscari, Conti e signorifeudali, Padova 1885, pp. 6-8 e 13-14. 158-9, I/51I505; XXXIV, col. 259, I8/61I523.
IO Le patenti dogali a partire dal 1551 sono in ASV, Cancelleria Inferiore, Do-
" MUSEO CORRER DI VENEZIA (= MCV), Codice Gradenigo ]60, c. 13lr (la
fame settecentesca, ma nel 1398 lo stesso Barbarigo definito milites)) in un re- ge, bu. 174. Dal 1594 le patenti costituiscono la principale forma di assegnazione
gistro del Maggior Consiglio: cfr. ASV, Maggior Consiglio, Deliberazioni, reg. 21, del titolo. da verificare l'affermazione del Giustinian che nel Seicento i cavalieri
GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO
183
182 MAT'];EO CASINI

Francesco Sansovino sulla facolt del Serenissimo di titolare i cavalie- 1518 desidera fusse facto cavalier, dopo risolta un'aspra contesa
ri: x. quali creati, volendosi qualche volta dare intera pienezza, il Se- con i Martinengo 14. Vi sono inoltre investiture di membri di fami-
nato, con l'auttorit sua, concorre a quella creatione co' suffragi;; li. glie del patriziato in possesso di feudi nelle isole del Levante, come i
Gli appartenenti alI'ordine marciano, dunque, si definiscono Contarini "del ZaffO;) e i Giustinian "del Carpasso (luoghi di Ci-
gradualmente come cavalieri di tipo "pubblico" in quanto nominati pro). Nel settembre 1513 Nicol Giustinian di Federico " fato ca-
dal governo. All'interno del patriziato esiste poi un altro ordine" il valier, perch el redita la contea di Carpasso per la morte dil suocero
cavalierato detto della Stola d'Oro, che appare invece meno codi- e dil cognato, e la moglie heriede e succiede nel feudo, et convien
ficato in ambito giuridico, pi soggetto al gioco della mentalit col- esser cavalier. Seguir l'investitura di Tommaso Contarini <,del
lettiva. ZaffO nel 1526 15 , e lo stessO fenomeno si avr a fine secolo coi
Querini della contea di Temene, a Candia".
II. L'ordine di San Marco. La prima cosa da evidenziare che i Una cosa nova n pi seguita;; che avviene nell' agosto 1533
privilegi senatoriali del 4-'500 nominano all'ordine soprattutto fore- quella che segue il battesimo in San Marco dell' ebreo Jacob e di suo fi-
stieri messisi in luce per la loro particolare fedelt alla Repubblica. glio Salamon. Jacob, al quale dato il nuovo nome cristiano "Marco",
Alla fine del Quattrocento i conferimenti sono ancora eventi ecce- creato appunto cavaliere di San Marco con le consuete formalit 17.
zionali, come avviene coi capitani delle armate della Repubblica, Con gli anni '30 i conferimenti del titolo marciano sembrano
l'ambasciatore milanese Leonardo Boti (1475), oppure ospiti quali aumentare lentamente, con una ulteriore accentuazione nei confron-
Rodolfo Bontadori di Monte Falco - intervenuto nel febbraio 1485, ti delle persone provenienti dai domini dello Stato veneto. Si pu
con altri personaggi illustri come il figlio del duca di Camerino, alla ipotizzare che tali onorificenze consentissero l'accesso a una forma di
giostra in San Marco in onore della pace italica 12. Si continua anche speciale riconoscimento sociale e politico, dato che alcuni aspiranti -
a concedere il titolo a veneziani di valore, come Antonio Loredano, lo si visto _ chiedono essi stessi il cavalierato al doge 18. fuor di
podest di Scutari, artefice della vittoriosa resistenza della citt nel dubbio, comunque, che in questo periodo le concessioni rimangono
1474 ".
Nel primo Cinquecento la tendenza non sembra cambiare. Sa-
" I diarii cit., IlI, colI. 1089 e 1092, 20 e 23/11/1500; XXV, col. 522,
nudo scrive ad esempio che nel novembre 1500 "domino Gasparo
5/7/1518.
Stanga di Cristoforo, proveniente da Cremona, a Venezia per una 15 SANUDO, I diarii cit., XVII, colI. 15-16, 4/9/1513; XLII, coL 631,

disputa che ha sulla giurisdizione di Soresina con gli abitanti del vil- 16/9/1526. Sui Contarini di Jaffa cfr. L. :rv1AS LAfRlE LUIGI, Les Comtes de Jaffa et
d'Ascalon du XII au X1Xe sicle, (,Atchivio Veneto, a. IX (1879), t. XVIII, pp. 401
laggio. Lo Stanga vuole una conferma dei privilegi della sua famiglia ss.; B. ARBEL BEN]AMJN, The reign oi Caterina Corner (J 473-1489) as a family af
e, dopo che viene trovato un compromesso, il cremonese, rechie- fa', ,(Studi Veneziani, n.s., XXVI (1993), pp. 77-8.
16 Il primo dei Querini di Cipro a esser creato cavaliere sembra essere France~
dendo qualche segno, si fe' intender volea esser fatto cavalier, cosa
sco di Marco nel 1584, a Venezia come "Ambasciator della Magnifica Universit de
concessagli. E lo stesso avviene col bresciano Giulio Averoldi, che nel
Nobili et feudati di Candia): ASV, Senato Mar, reg. 46, c. 193r, 6/7/1584; Collegio,
Cerimoniali,!, cc. 95r-v. Il titolo confermato al figlio Benetto Querini nel 1597:
ivi, Cancelleria Inferiore, Doge, bu. 174, cc. 155r-154v, 13/4/1597. Sulle tre fami-
marciani sono creati dal Senato e nominati dal Doge in Collegio: Historie cronolo- glie vi sono cenni in MCV, ms. Cod. Gradenigo 160, cc. 13v-14v e 146r-157r.
giche cit., p. 123.
" SANUDO, I diari! cit., LVIll, colI. 563-7, 15/8/1533.
Il Venetia cit., p. 472. 18 Per primi anni del '600 si vedano le due liste di Nomi di quelli che desi-
12 ASV, Senato Privilegi, II, cc. 38v, 56r, 61r. Per il 1485 cfr. anche P. :MAu-
derano esser fatti cavalieri) in ASV, Cancelleria Inferiore, Doge, bu. 174, cc. 2121'-
PIERO, Annali veneti dal 1457 al 1500, Archivio Storico Italiano, tomo VII, par- 213r,' 5/8/1603. Un'altra testimonianza seicentesca parla di "Spese occorrenti a' Ca-
te I (1843), p. 297.
valieri)) per ottenere il titolo, indicando un costo complessivo di 50-55 ducati:
n P. MARCELLO, Vta de' Prencipi di VZnegia di Pietro Marcello, tradotte in vol-
gOl'e da Lodovico Domenichi, Venetia 1558, p. 213. MCV, Cod. Gradenigo 160, cc. 118r-v.
GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 185
184 MATTE0 CASINI

di carattere prevalentemente cerimoniale, nella maggioranza dei casi evidenziata la motivazione det provvedimento. La grande maggio-
essendo assegnate a coloro giunti a Venezia per congratularsi col do- ranza di tipo cerimoniale (B + E ~ 85). Non mancano per titoli
ge neo-eletto (grafico l l. assegnati per meriti militari (28) e meriti civili (31).
Pi in generale si tratta di militari, uomini di cultura, giuristi Grafico l: Motivazioni delle concessioni del cavalierato di San Marco (1539-
che hanno difeso la Serenissima in controversie di confine, rettori 1605) ~.- _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _--,
dell'Universit di Padova, stranieri residenti o di passaggio a Venezia
(soprattutto tedeschi) ", o personaggi che, parallelamente all'investi-
tura al cavalierato, ricevono territori in Terraferma ( il caso ad esem-
pio, di un certo Fortunato Benzoli di Crema, o del veronese Pietro
Algaroti ", o di membri di famiglie nobili vicentine come i Thiene o
i Trissino "l. Si tratta a volte di nobili della Terraferma che, com'
noto, non hanno nessuna possibilit di partecipare alla gestione po-
litica della Dominante, o di persone provenienti da zone "calde" nel
confronto fra i turchi e la Serenissima, come le isole e citt mediter-
fanee di Corf, Creta, Nauplia, Rettino ecc. 22
Il grafico l prende in considerazione, fra le 226 concessioni
complessive del periodo 1539-1605, le 145 concessioni per le quali

19 Ad esempio, nel 1548 viene concesso il cavalierato a Justus Buzz, mercante A B C u F


residente nella contrada di San Giovanni Grisostomo, e con una Camera al Fon- Legenda: A = meriti militari; B == meriti cerimoniali; C = meriti civili;
tego dei Todeschi: ASV, Senato Privilegi, reg. II, c. 89r, 24/3/1548; H. SIMON- D = meriti artistici; E = nuoVO doge; F = inftudazione.
SFELD, Der Fondaco dei 7hdeschi in Venedig und die Deutsch- Venetianischen Handel-
sbeziehungen, II, Stuttgart 1887, S. Xv. Nel 1553 invece il turno di Ludwig
Walther, appartenente ad una nobile famiglia di Augusta, ma residente anch'egli in Grafico 2: Provenienza geografica degli ammessi al cavalierato di San Marco
Venezia, secondo il suo testamento: ASV, ivi, c. I02v, 16/3/1553; Notarile, Tsta- (1539-1605)
menti, Notaio Francesco Bianco, bu. 126, n 534, 19/19/1550. A Carlo Orscelar,
consigliere e prefetto provinciale del Marchese di Baden di passaggio in citt, viene 135
...----
invece conferito il titolo marciano nel 1593: ASV, Senato Privilegi, c. 60v,
6/7/1593; Cancelleria Inforiore, Doge, bu. 174, c. 112r. Ringrazio l'amica Sybille
Backman per le informazioni.
20 Il Benzon riceve, oltre al titolo di cavaliere, il comitato di Camposegio in

eredit per la "infinita prosperir (ASV, Senato Privilegi, reg. II, c. 84r, 15/1111540).
All'Algaroti assegnata la contea di Villa Canobi (ivi, c. 84r, s.d. e m., 1547).
li Fra i Thiene ricevono il cavalierato Girolamo e Francesco figli di Bartolo-
meo, Andrea e Apollonia: ASV, ivi, c. 79v, 19/311539; c. 85v, JO/l111545; cc. 96r-
v, 21/2/1548; ASV, Cancellaia Inferiore, Doge, bu. 174, c. 7v, 23/9/1554. Nel 1548
vengono concessi alla famiglia i territori di Villa Cicogna, Cavara e Scintilla. Fra i
Trissino, che ricevono il territorio di Villa Cornetto, sono ritolati Ciro e Ludovico
figli di Giovanni, e Pietro Francesco: ASV, Senato Privilegi, reg. II, c. 79v,
18/611550; cc. 101v-l02r, s.d. (ma novembre 1550); reg. III, cc. 48r-v, 7/6/1586.
2l Un caso classico quello di Cristoforo e Alvise Condocali, creati cavalieri

per i meriti a Lepanto e per la difesa di Corf, loro patria nata: ivi, Cancelleria In-
flriore, Doge, bu. 174, cc. 38r-53r, 2]/6/1572, e cc. 87r-96v, 2/6/1589. Europa Italia
MATTEO CASINI GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUArTRO E SEICENTO 187
186

Grafico 3: Concessioni del cavalierato di San Marco (1539-1605) derio della classe dirigente di impedire contrasti sociali e tensioni
verso la nuova oligarchia di ottima ti, il tentativo di inquadrare
" con chiarezza i limiti di rango di persone o classi sociali particolar-
"
" mente fedeli e utili alla Repubblica, tentativo, peraltro, accompa-
" gnato da maggiori concessioni a quelle stesse persone o classi. Il ca-
" so pi lampante e meglio studiato quello della chiusura dell' acces-
'"
so all'ordine dei cosiddetti cittadini originari, ordine secondo alla
sola nobilt, al quale vengono riconosciute caratteristiche peculiari e
gradualmente assegnato il monopolio delle pi prestigiose cariche
dette di ministero>, 24.
Nel caso di cavalierato di San Marco non si parla ovviamente di
formazione di un nuovo ceto, ma di semplici concessioni personali.
Nella quasi totalit dei casi tali concessioni non vengono estese ai di-
1539 1544 1549 1554 1559 1564 1569 1574 1579 1584 1589 1594 1599 1604 scendenti dei privilegiati, e cos manca - come ho gi detto - l'a-
spetto di ascesa socio-politica sul lungo period,o. per estrema-
mente significativa l'attenzione verso la Terraferma, cio i luoghi del-
Come si osserva nel grafico 2, che riporta i casi in cui la prove- l'invasione delle truppe straniere durante la crisi cambraica.:Anche
nienza specificata, l'ambito geografico privilegiato quello dei do- in questo caso si riflette la volont degli uomini al potere di utilizza-
mini della Serenissima, in particolare i territori della Terraferma, che re con nuova coscienza lo strumento dei conferimenti onorifici, e di
si trovano al centro dell' attenzione veneziana pi che non i domini affinarlo e controllarlo per mantenerlo efficace. Una linea che non si
in prima linea nella lotta al turco, cio quelli del Mediterraneo. abbandoner almeno fino ai primi del Seicento, quando, a fronte di
Se dal 1500 al 1538 il titolo assegnato solo 13 volte, quindi, una protesta del residente toscano Montauti sulla diffusione nel Ve-
dal 1539 il conferimento diventa regolare, sostenuto ancbe dal fatto neto delle croci di Santo Stefano, verr ordinato: sia generalmente
che dal 1551 ai privilegi del Senato si affiancano quelli da parte di prohibito a cadauno, sia chi si voglia, il far o crear cavalieri sotto
doge e Minor Consiglio (grafico 3). La pratica assume cos anche
aspetti quantitativi di un certo rilievo, e prende decisamente il posto
di quello che nel tardo medio evo era il privilegio concesso per ec-
cellenza ai "foresti": la patente di cittadinanza veneziana. Veneziani, nuova serie, XI, (1986), pp. 147-9 e passim; ID., Venezia nello scenario
europeo (1517-1699), in G. COZZI-M. KNAPTON-G. SCARABELLO, La Repubblica
Il fenomeno da collegarsi a quella volont, tipica del Cinque-
di Venezia nell'et moderna. Dal 1517 alla fine della Repubblica, Torino 1992, pp.
cento veneziano, di definizione giuridica e riconoscimento delle pre- 21 , 174-8. Cfr. inoltre VENTURA, ivi, pp. XXI, XXXV; XLII-XLVI, XLIX-LI, LX;
rogative di alcune categorie sociali escluse dal patriziato. Non dob- ID., Scrittori politici e scritture di governo, in Storia della Cultura veneta, 3/III, Vi-
biamo dimenticare che in questo periodo la societ veneziana deve cenza 1981, p. 548; E. MUIR, Images ofPower: Art and Pageantry in Renaissance Ve-
nice, ((American Historical Review, 84, I (February 1979), p. 31.
subire i contraccolpi della fase di crisi compresa fra Agnadello e la 24 G. TREBBI, La cancelleria veneta nei secoli XVI e XVII, (~lllali della Fonda-
pace di Bologna D, e una delle conseguenze pi immediate del desi- zione Luigi Einaudi, 14 (1980), pp. 65-125; M. CASINI, Realt e simboli del Can-
cellier Grande veneziano in et moderna (Secc. XVI-XVII), ((Studi Veneziani, n. s.,
23 A VENTURA, Introduzione, in Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato,
XXII (1991), pp. 196-207; ID., La cittadinanza originaria a Venezia tra i secoli XV
a cura di A VENTURA, Roma-Bari 1980, I, pp. XIII e sg., XLIX. Su questo perio- e XVl: una linea interpretativa, in Studi veneti offerti a Gaetano Cozzi, Venezia 1992,
do in generale cfr. G. COZZI, Repubblica di Venezia e Stati italiani, Torino 1982, pp. pp. 133-50; A. ZANNINl, Burocrazia e burocrati a Venezia in et moderna: i cittadi-
114-5,135,145 e sg., 168, 175; ID., Venezia, una Repubblica di principi?, "Studi ni originari (sece. XVI-XVIII), Venezia 1993.
MATTEO CASINI GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 189
188

qualsivoglia nome o titolo, n in questa Citt, n in altro luoco del- membri del patriziato: Onfr Giustinian nel 1571, per la sua parte-
lo Stato nostrO!> 2S. cipazione alla vittoria di Lepanto; i parenti di Bianca Cappello, spo-
sa di Francesco I di Toscana nel 1579; i gi citati Contarini del
III. L'ordine della Stola d'Oro. Le fonti rilevano che alcuni mem- Zaffo" e Querini di Candia; l'ambasciatore di Candia Francesco
bri del patriziato si distinguono per una consuetudine vestiaria par- Corner nel 1592".
ticolare, la cosiddetta "sto l' dorata, una striscia di tessuto che viene Bisogna quindi precisare che, seppur in alcune fonti tardo-sei-
fatta cadere trasversalmente dalla spalla al fianco opposto, e che pu centesche l'ordine marciano venga confuso con quello della Stola
variare con le stagioni e le occasioni in cui viene portata. Nel 1676 d'Oro 30, nel '500 la forma principale di assegnazione del cavaliera-
Amelot de la Houssaie descrive con precisione tale abitudine e la sua to ai membri del patriziato diversa da quella dei privilegi di cui si
motivazione: C'est un Titre affct aux Nobles qui ont est Amhas- detto nel paragrafo precedente, ed soggetta ad una certa ambi-
sadeurs auprs cles Rois, de ce qui ils reoivent cet honneur avec 1'ac- guit. Secondo alcuni autori, come si notato, la prassi quella
colade leur Audience de cong ... Ces Chevaliers portent dans la della conferma, da parte del Senato, del titolo di cavaliere conferito
Ville l'Etoie noire borde d'un galon d'or avec la ceinture boucles agli ambasciatori veneti da principi durante incarichi all' estero, at-
dores, & dans les crmonies l'Etole de drap d'or. Anche nel 1664 traverso la concessione all' ex-ambasciatore di tenere per s i simboli
un osservatore toscano dice che la stola cl' oro rivelatrice di una di- della dignit cavalleresca ricevuta _~l. La cosa par~ confermata in ma-
gnit che d il Senato quando torna un nobile da qualche ambasce- niera implicita da una legge del maggio 1561, che consente agli
ria a Testa Coronata 26, ambasciatori di accettar il grado di cavalleria che spontaneamente
Non esistono cenni al momento di inizio di tale consuetudine. li fossi offerto>, dai sovrani, e di tenere il solito presente ricevuto
I cavalieri appartenenti al patriziato vedono riconosciuto il titolo in da essi alla fine della missione 32. Dai registri senatoriali si intuisce
fonti di tipo diverso gi nel Trecento, e poi largamente nel Quattro- che la disposizione pu valere anche per il regalo relativo alla di-
cento 27, ma per il periodo non possibile distinguere, a questo sta- gnit cavalleresca. Un caso evidente quello di Giovanni Michiel,
dio della ricerca, chi stato nominato dal governo veneziano da chi che nel 1564 pu conservare la catena aurea donatagli dall'impera-
ha ottenuto l'onorificenza in altro modo 28. Come si visto, nel se- tore col conferimento del cavalierato 33. E lo stesso avviene nel
colo XVI l'ordine di San Marco diventa prerogativa soprattutto de- 1572, sia per Antonio Tiepolo, che riceve la spada e cintura dal re
gli esclusi dalla nobilt, e pochissimi - solo 7 nel periodo 1539- del Portogallo, sia per Andrea Badoer e Vincenzo Morosini, insigni-
1605- - sono i casi di diretta investitura del cavalierato marciano a ti dal papa 34.

25 La disposizione del 1612, e la riporto integralmente in appendice.


?(, A. N. AMELOT DE lA HOUSSAIE, Histoire du gouvernement de Venise, Paris '- 29 SANSOVINO, Venetia cit., p. 473.
1676, II, p. 15; F. PIZZICHI, Viaggio per l'alta Italia del Serenissimo Principe di To- 30 Si veda ad esempio la scrittura sugli ordini cavallereschi redatta dal Magi-
scana poi Granduca Cosimo III (1664), a c. di D. MORENI, Firenze 1828, pp. 53-4. strato sopra Feudi il 18/5/1676, in MCV, Cod. Gradenigo 160, cc. 125r-v.
l7 Nel x:v- secolo il titolo di cavaliere riportato sui registri legislativi e in cro-
31 GWSTINIAN, Historie cronologiche cit., p. 122; TODERINI, scrittura cito alla
nache quali gli Annali di Domenico Malipiero e i Diari di Marin Sanudo. Si veda- nota 1.
_-\2 ASV, Maggior Consiglio, Delibemzioni, reg. 28, Rocca, cc. 126r-127r,
no inoltre gli elenchi del 1493 e 1512 in M. SANUDO, De origine, situ et magistra-
tibus urbis venetae ovvero la citt di Venetia (1493-1530), a c. di A. CARACCIOLO 1115/1561.
3.1 ASV, Senato Terra, reg. 45, c. 62v, 22/7/1564; Relazioni di ambasciatori ve-
AR1CO, Milano 1980, pp. 82-3, 184-5.
lB Tanto per fare un esempio, il Malipiero cita nel novembre 1496 il cavalie-
neti al Senato, a cura di L. FIRPo, III, Torino 1968, pp. 383-384.
re di San Marco Antonio Loredan col semplice titolo "K.", come fa con tutti gli al- 34 ASV, Senato Terra, reg. 49, cc. 64v-65r, 7/711572; cc. 100v-l01r,
5/11/1572. Sul Ticpolo si veda ancheFIRPO, ivi, VII, Torino 1981, p. 552.
tri cavalieri (Annali veneti cit., p. 479)
MATTEO CASINI GLI ORDINI CAVAl.LERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 191
190

Ricevere un dono dai sovrani prima del rientro a Venezia to lo stesso fregio. E qui dir dobbiamo che maggiore ancora in altri tempi era
l'indecoro pubblico, quando da citadini uso facevasi di tal carattere indipenden-
per usanza per tutti gli ambasciatori, e nella maggior parte dei ca-
temente dall' approvazione dell'Eccellentissimo Senato, alla quale leggi non tra-
si i registri senatoriali non riportano il conferimento del cavalierato,
vasi che obblighi li cavalieri di tal modo eletti a rassegnarsi. 57
anche se i titolati sono accompagnati dalla loro qualifica in tutte le
occasioni in cui vengono in seguito citati. Giovanni Francesco Mo- Si comprende perch per cavalieri di questo tipo si attui una si-
rosini, pur essendo staro ammesso alla cavalleria da Enrico III di
tuazione ambigua. Nel 1636, ad esempio, una legge tesa a impedire
Francia nel 1573, al ritorno in patria ottiene di tenere solo alcuni
che le vesti alla ducale,) (cio di colore rosso e con le maniche a co-
pezzi cl' argento dorati" avuti in regalo. Pietro Priuli, investito da
rnedo, lunghe e larghe) siano portate da troppi memhri del patri-
Enrico IV nel 1608 con consegna cerimoniale della spada, al ritor-
ziato, prescrive ristrettezze anche per quegli stessi cavalieri, consen-
no pu conservare solo il solito presente 35. Vi sono poi altri pro- tendo loro di indossare tali vesti solo nelle occasioni cerimoniali 38.
blemi. Giacomo Soranzo 'non riesce neanche ad ottenere risposta Inoltre, come si dir nel prossiIllO paragrafo, da alcuni il titolo viene
alla sua richiesta di tenere le due collane ricevute da Edoardo VI comunque ritenuto di origine straniera, anche se esibito e in qualche
d'Inghilterra _ una per il cavalierato e l'altra come dono - poich
modo riconosciuto in patria.
deve ripartire subito per un'altra ambasciata 36. E molti casi dubbi si Occorre infine domandarsi se l'inclusione nella Stola d'Oro fos-
potrebbero aggiungere. Limpressione che quindi si ricava dalle fon- se prerogativa di uomini appartenenti agli strati economicamente
ti che, il pi delle volte, ancora nel Cinquecento gli appartenenti pi elevati della nobilt, gli unici in grado di sostenere, soprattutto a
alla Stola d'Oro vogliono riconosciuto il loro titolo solo in base a
partire dal Cinquecento avanzato, la lunga ascesa verso le cariche pi
una consuetudine di origine medievale, in mancanza di chiarezza
prestigiose e verso gli incarichi all'estero, particolarmente onerosi vi-
, giuridica in materia, e nel contesto di una circoscritta classe diri-
ste le spese di rappresentanza da sostenere. per il decoro della Repub-
gente dove anche un semplice "onore" in pi pu costituire motivo blica 39. Nel Seicento sar chiaro che i circa cento posti di governo
di distinzione e preminenza. indicati da James Davis come i cento fondamentali nella gestione
probabilmente a questo periodo che si riferisce un'indagine
dello Stato, fra i quali le ambasciate pi prestigiose, saranno accessi-
del 1743 sulla Stola d'Oro, di cui riporto un passo di estremo inte-
bili solo ai membri delle famiglie pi ricche '0, e si pu facilmente ar-
resse ave appare che dopo quasi due secoli persistono gli stessi pro- guire come solo per essi sar possibile ottenere il cavalierato prima
blemi: all' estero e poi in patria. Gi a partire dall'epoca di Marin Sanudo,
comunque, possibile, grazie alle numerose fonti e studi sul patri-
ancorch siasi tollerat fino al presente il costume di armarsi di Cavalieri
ziato, ricostruire le carriere di molti nobili in possesso del titolo del-
da Principi Esteri, se si riflette che quello cui conferita una tale onorificenza
cittadin di Republica, essere non pu mai decoroso che da altri lo ricerca, fuor- la Stola d'Oro, verifcarne l'inserimento negli schieramenti in cui era
ch dal Principe suo proprio, purtroppo solito essendo a denominarsi li cava- diviso il patriziato - nella lotta fra lunghi,) e curti,) in epoca rina-
lieri come cavalieri creati da quel Principe presso quale risiedendo han riporta-

37 ,< 1743. 26 settembre: Scrittura Ambasciatori ritornati, a carte inserte, rela-

35 G. F. Morosini: MCV, Codice Gradenigo 160, c. 132r; ASV, ivi, c. 186r, tiva a Cavallierati che da Principi Esteri vengono agl'Ambasciatori Veneti conferi-
19/9/1573. P Priuli: Relazioni degli stati europei lette al Senato dagli Ambasciatori ve- ti, inASV, Compilazioni Le&,ai, serie I, bu. 15, cc. 49v-50r. Il corsivo mio.
:le ASV, Maggior Consiglio, Deliberazioni, reg. 38, Padavinus, c. 161r,
neti, raccolte e annotate da N. BAROZZI e G. BERCHET, serie Il, 1, Venezia 1857,
p. 178; ASV, Senato Terra, reg. 78, c. 125r, 14/8/1608. 15/3/1636.
J(, FIRl)O, Relazioni di ambasciatori veneti cit., 1, Torino 1965, pp. 86-7. Il So- 5~ Bibliografia alla nota 23.
40 J.C DAV1S, The Decline ofthe Venetian Nobility as a Ruling Class, Baltimo-
ranzo torna a Venezia nel settembre del 1554, e nel febbraio deve gi lasciare Vene-
ce 1962, p. 23.
zia.
MATTEO CASINI GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 193
192

scimentale, ad esempio, o in quella pi tarda fra vecchi}! e giova- cun modo) 44. In ambito iconografico, numerose sono le testimo-
ni 41 _ e misurarne l'impiego dei titoli onorifici. nianze nei pittori coevi: cavalieri con abiti e stole dorate si intrave-
dono nel segmento processionale del Senato nella Processione della
IV. Dal punto di vista cerimoniale, il prestigio dei cavalieri no- Croce in Piazza San Marco di Gentile Bellini, e lo stesso artista inse-
bili riconosciuto fin dal Quattrocento, secolo nel quale, dopo la gi risce un cavaliere in mezzo ai confratelli della Scuola Grande sul
citata legge del 1407 (che a giudicare dalle successive disposizioni ponte nel Miracolo della Croce al ponte di San Lorenzo (entrambi i di-
sull' argomento non sembra per aver avuto seguito) 42, gli stessi ca- pinti sono alle Gallerie dell'Accademia). Nella tela di anonimo della
valieri assumono una posizione sempre pi precisa nei riti civici e re- cerchia di Lazzaro Bastiani sull' entrata di un dignitario in San Mar-
ligiosi, essendo scelti per accogliere e tener compagnia agli ospiti pi co, al Museo Correr, vengono rappresentati dei cavalieri con catena
prestigiosi in visita alla Repubblica, e ponendosi come importanti nella loro tipica funzione di ricevimento ufficiale degli stranieri 45.
rappresentanti del patriziato in processione. In corteo vengono in- Nei diarii sanudiani sono in particolare i cavalieri della Stola
fatti situati immediatamente dopo il Principe (il centro processiona- d'Oro a essere elencati con cura in tutte le occasioni festive, ma an-
le), gli ambasciatori stranieri, la Signoria e i Procuratori di San Mar- che il cavalierato marciano viene richiamato. Il diarista non manca
co. Nel maggio 1491, ad esempio, si ribadisce il luogo cerimoniale di segnalare l'abbigliamento cavalleresco con vesti dorate e talvolta
dei milites - necessario alle dodi e al decoro), della civitas - a con la preziosa collana, anche se una pi stretta osservazione rivela
fronte di una proposta di far procedere processionalmente i magi- che il titolo viene cerimonialmente subordinato all' appartenenza a
strati secondo l'et, e non pi secondo i titoli 43. Una legge del Sena- una magistratura: ad esempio, se un cavaliere membro della Signo-
to dell' ottobre del 1562 assegna invece particolare rilevanza alle pos- ria, partecipa al corteo dogale con quest'ultima, e non con gli altri
sibilit vestiarie dei cavalieri: Li huomini et puti habitanti in questa cavalieri 46. Ancora nel Seicento, i cavalieri devono avere anche il ti-
citt ... eccetto la fameglia del Serenissimo Principe che habitar in tolo di Savio del Consiglio per accogliere gli ambasciatori stranieri
palazzo, li oratori de principi et sue famiglie et cavalieri, non possi- in riga regia,), cio quelli di rango pi elevato 47.
no usar nel vestir o altrimenti, zoglie, perle, oro over arzento in al- La posizione dei cavalieri nei riti di Stato non per esente da
difficolt, e soprattutto i cavalieri della nobilt possono rendersi pro-
tagonisti di contrasti in grado di mettere in luce tensioni negli am-
41 R. FINLAY, La vita politica nella Venezia del Rinascimento, Milano 1982 (ed.
bienti governativi veneziani. Fra 1612 e 1614, una contesa di prece-
or.: Rutgers - New Brunswick 1980); G. COZZI, Il doge Nicol Contarini. Ricerche denza scoppia fra gli appartenenti alla Stola d'Oro e il gran cancel-
sul patriziato veneziano agli'inizi del Seicento, Venezia-Roma 1958. liere, la massima dignit fra le cariche burocratiche concesse agli
12 Sull' evoluzione e la codificazione del corteo processionale veneziano nel
esclusi dal patriziato 48. La questione sollevata da alcuni senatori ca-
'400 mi permetto di rimandare al mio lavoro 1 gesti del principe. La festa politica a
Firenze e Venezia in et rinascimentale, Venezia 1996.
1.-\ ASV, Senato Terra, reg. 11, cc. 63r e 66r, 6-10/5/1491. La proposta del 14 G. BISTORT, Il Magistrato alle Pompe nella Repubblica di Venezia. Studio sto-
1491 mira ad innalzare la posizione dei nobili giovani in ambito rituale, ma. trova rico, in Miscellanea di Storia Veneta edita per cura della R. Deputazione Veneta di Sto-
applicazione solo parziale, poich, oltre ai diritti dei cavalieri, vengono preservati ria Patria, Serie III, Tomo V, Venezia 1912, p. 389.
anche quelli dei dottori)). Un'altro tentativo di questo tipo, nel 1514, viene addi- 15 E FORTINI BROW'N, La pittura nell'et di Carpaccio. 1 grandi cicli narrativi,
rittura respinto in toto dal Senato (ivi, reg. 18, c. 181v, 16/10/1514). Dietro a que- Venezia 1992 (ed. or. New Haven and London ]988), pp. 156-7, 162-4, 183-4.
sto episodio si pu leggere la tradizionale ritrosia da parte di una repubblica ((ge- 46 Alcuni esempi: J diar cit., XIII, colI. 144-145 (1511); XLII, colI. 74-75
romocratica) nei confronti della giovent: FINLAY, La vita politica cit., pp. 165- (1526); XVI, colL 356-7 (1527).
184. Sul problema dell'accettazione dei comportamenti giovanili nell'Italia del Ri- 47 Archivio di Stato di Firenze, Miscellanea Medieea, 448, Cerimoniali delle
nascimento si veda ora . CROUZET-PAVAN, Un fiore del male: i giovani nelle societ Corti, cc. 183r-v.
urbane italiane (secoli XWXV?, in Storia dei giovani. 1. Dall'antichit all'et moder- 4~ CASINI, Realt e simboli cito Il gran cancelliere, essendo capo della cancc,lle-
na, a c. di G. LEVI el-C. SCHMITT, Bari 1994, pp. 211-277. da ducale, proviene dal ceto sociale dei cittadini originari, al quale si accennato.
GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 195
MATTEO CASINI
194
il rango di senatori, di senatori speciali in quanto incaricati di prece-
vali eri con riferimento alla funzione religiosa dell' adorazione delle
dere, in ogni occasione cerimoniale, il resto del Senato; persone
Croce, durante il Venerdl Santo ~9. Interpellato dal governo, inter-
quindi che certo non possono essere precedute da un officiale non
viene Paolo Sarpi in qualit di Consultore in Jute 50, e con una dot-
scelto nell' aristocrazia, bens in un ceto subordinato, quello dei se-
ta scrittura d ragione al gran cancelliere in quanto funzionario go-
gretari: il rischio il sovvertimento dell'ordine costituito 53.
vernativo di rango speciale, e rappresentante dello Stato presso gli
Alcuni elementi successivi sembrano indicare che la scelta del
esclusi dalla cerchia aristocratica e dalla gestione politica della Re-
governo sia andata a favore del cancelliere 54. In un periodo di ten-
pubblica. sioni interne al ceto patrizio veneziano come quello fra la fine del
Al contrario dei cavalieri, che non sono magistrati e non hanno
'500 e i primi decenni del '600 - tensioni alimentate dalle nettissi-
un proprio COrpO>, il servita afferma che il cancelliere svolge delica-
me divisioni economiche nella nobilt, con riflessi politici decisivi
tissimi compiti d'ordine pubblico, come esercitare il comando sui
negli scontri in occasione delle riforme delle competenze del Consi-
segretari ducali e sui notai veneri (persone indispensabili per la cu-
glio dei Dieci nel 1582 e 1628, e nella formazione dei due partiti dei
stodia dei documenti di Stato). Inoltre, alla sua carica gi da mol-
vecchi>, e dei giovani _55 - era pericoloso fomentare le velleit ceri-
to tempo connessa la stessa dignit di cavaliere marciano, titolo in
moniali di alcuni dei suoi componenti, e creare occasioni di scontro
grado di dare a tale carica un ulteriore prestigio simbolico: il cancel-
con funzionari non nobili, ma in posizioni-chiaye quali il controllo
liere quindi onorato delle medesime insegne che hanno li cavalie-
delle scritture legislative.
ri ... [ma] ha ben pi di loro, che questo onore lo riceve dal principe
per decreto del Maggior Consiglio,>, mentre essi lo ricevono da altri
V In conclusione, questo solo un ulteriore esempio dell'in-
sovrani 51 (ecco far capolino l'ambiguit a cui sono soggetti i membri
treccio possibile fra componenti politiche, sociali e cerimoniali che a
della Stola d'Oro) ". Nelle loro suppliche i cavalieri invocano invece
Venezia si poteva realizzare in due istituti come il cavalierato marcia-
no e quello della Stola d'Oro. Due istituti che si definiscono e vedo-
no crescere la loro importanza fra 4 e '500, periodo nel quale il ri-
19 ASV, Procuratori di San Marco, Supra, reg. 99, c. 159r, 17/4/1612; Collegio,
chiamo della cultura cavalleresca molto presente a Venezia anche in
Cerimoniali, reg. 3, c. 43r, 24/3/1614.
so Lo scritto del Sarpi, del marzo-aprile 1614, viene qui citato da: Diritto di
altri fenomeni socio-politici. Mi riferisco in particolare al fiorire del-
precedenza fta i cavalieri della stola d'om e il Cancellier Grande, in Biblioteca Mar- le Compagnie della Calza, le brigate giovanili del patriziato, prota-
ciana Venezia (=BMV), Cancelliere Grande, ms. IT, VII, 1891 (9110), c. 289r ss.; goniste delle principali cerimonie ed espressioni ludiche cittadine fi-
cfr. anche ASV, Consultori in jure, filze Il c 432. no alla met del secolo XVI, e da alcuni trattati seicenteschi erro-
51 Il fatto che il titolo di cavaliere del Senato sia annesso alla carica di cancel-

liere pare esser derivato dall' esempio del cancelliere Pietro Stella, vissuto ai primi neamente indicate come antecedenti il cavalierato di San Marco 56.
del Cinquecento (F. GILBERT, The Last Will o[a Venetian Grand Chancellor, in Phi-
losophy and Humanism: Renaissance Essays in Honor o[ Paul Oskar Kristeller, Leiden
1976, p. 512). In realt, come osserva nel 1738 Piero Gradenigo, lo Stella aveva ot- 53 La serie di scritture dei cavalieri in difesa della propria posizione si trova in
tenuto il titolo da Ludovico il Moro, e non dal governo veneziano. Inoltre, aveva -ri- MCV, Cod Cicogna 3280/Ia.
cevuto il conferimento prima che divenisse gran cancelliere (Esposizione sul Cava- 54 La precedenza del cancelliere (o del segretario che lo sostituisce) viene ri-
lierato cit., c. 16v). La posizione del Sarpi in questo caso quindi abbastanza stru- spettata ancora nel 1662 e ribadita nel 1685: ASV, Procuratori di San Marco, Supra,
mentale. reg. 99, c. 159r; B1vfY, C.B. PACE, Ceremoniale magnum, sive Raccolta universale di
')2 Ancora nei primi decenni del XV1II secolo, il Misson mette in luce che i
tutte le ceremonie spettanti alla Ducal Regia Capella di S. Marco, ms. IT, VII, 396
cavalieri della stola d'oro sono stati insigniti da principi stranieri, e che quindi non (7423), c. 45.
sono membri di una cavalleria veneziana, ma sono da considerarsi cavalieri france- 55 COZZI, Il doge Nicol Contarini cito
si, spagnoli, inglesi ccc. (Nouveau voyage d'ftalie. Aver un Mmoire contenant des Avis 56 Ad esempio: Ambasciatori, e Ministri publici, e particolarmente a quei che
uti/es ceux qui voudront foire le mesme voyage. Quatrime edition, La Haye 1727, I, vogliono pervenire a tali Car'ichi, e Ministeri, Amsterdamo 1685, III, p. 540.
p. 296).
196 MATTEO CASINI
GLI ORDINI CAVALLERESCHI A Vl'NEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 197

Contrassegnate dalle famose e lunghe calze colorate, talvolta recanti APPENDICE


imprese complesse, sono luogo di feste private dei propri membri
che costituiscono un' occasione di esibizione intensa di pageantry e Archivio di Stato di Venezia,
anche di disordini, ma allo stesso tempo vengono coinvolte nelle Senato Terra, reg. 81, cc. 196v-197v, 9/2/1612.
proprie attivit dal potere politico, che ne controlla rigidamente il
comportamento, e le impiega come veicolo di favoritismi verso i ((Dal memoriale presentato nel Collegio nostro dal Montauti, Residente
principi stranieri che vi sono iscritti 57. del Signor Gran Duca di Toscana, questo Consiglio ha inteso l'efficace istanza
ch' egli fa perch sia proveduto al disordine introdotto da alcuni, li quali crean-
Luoghi di suhlimazione delle energie adolescenziali e delle vel-
do cavallieri in questa citt et nello Stato nostro, hanno croci o simili o poco
leit cavalleresche della jeunesse dore del patriziato, costituiscono un
differenti da quelli della Religione de' cavalieri de Santo Stefano dell'Altezza
fenomeno nel quale convivono numerosi aspetti della societ vene-
sua; et essendo conveniente gratificar esso Signor Gran Duca et venir a qualche
ziana rinascimentale, come la ricerca di comportamenti cavallereschi deliberatione, ander parte che sia prohibito a cadauna persona sia di che gra-
mediati dagli esempi di pi nobili aristocrazie europee, da imitare do, et conditione si voglia, cos il conceder come il portar in questa Citt, n in
come modello di maniere "cortesi" 58. All' interno dell' humus cultura- altro Iuoco dello Stato nostro, la croce de cavalieri de Santo Stefano, n altre so-
le e sociale espresso per altri versi dalle Compagnie, quindi, i due or- miglianti a quella, sotto pena a chi desse essa croce et a chi la portasse, eccet-
dini cavallereschi qui presentati possono essere studiati come feno- tuati quelli che l'havessero legitimamente ottenuta dal Signor Gran Duca di
meni atti a far risaltare consuetudini non scritte e atteggiamenti Toscana, di bando di priggione di galea, et altre maggiori pene che parreranno
mentali di gruppo altrettanto importanti, in una vetusta Repuhhlica alli Avogadori nostri di Commun, con li soliti Consegli, intendendosi ad essi
oligarchica nella quale gli spazi fra gli uomini con facolt decisiona- Avogadori commessa 1'essecutione della presente deliberatione; et siano tenuti
li erano di necessit molto ristretti, di forme giuridiche codificate e tutti quelli che havessero fin hora ottenute simili croci dala predetta sorte di
persone, deponerle, et non se ne valere sotto e medesime pene, dechiarandosi
determinate. C' cosi la possibilit di verificare come un potere si
simili concessioni nulle o di niun valor.
possa saldare e rinsaldare - ma talvolta trovarsi anche a disagio - gra-
Et perch questo abuso di quelli che fanno cavalieri passato tant' oltre
zie a fenomeni sociali non del tutto controllati poich alimentati da che si trovano molti i quali con ogni libert, dando anca altra sorte de croci, es-
apparenze, messaggi, significati e simboli compresi dai protagonisti, sercitano questo atto di crear cavalieri, et in questa Citt et nello Stato nostro,
nelle linee pi generali, come "forme" di rapporto, ma, allo stesso il che parimenti non si deve dare a modo alcuno permetter, sia etiam preso che,
tempo, adattati alle singole esigenze e contingenze grazie alla loro sotto le suddette medesime pene, sia generalmente prohibito a cadauno, sia chi
plasticit e duttilit. si voglia, il far o crear cavalieri sotto qualsivoglia nome o titolo, n in questa
Citt, n in altro luoco dello Stato nostro; intendendosi tutti gli atti simili
fin'hora fatti da chi sia nulli, et di niun valore, dovendo esser tutti indifferente-
mente, insieme con gli antecedetti fatti con le croci simili o poco differenti da
quella della religione de cavalieri di Santo Stefano, levati, cassati et annullati
57 L. VENTURI, Le Compagnie della Calza. Sec. xv=.XV1(1909), Venezia 1983; dalli protocolli di cadaun Notara, il quale non possa n anca nell' avvenire far
M. T. MURARO, La festa a Venezia e le sue manifestazioni rappresentative: le Compa- alcun atto simile, sotto pena dela inatione del carico, et di quelle altre pene che
gnie della Calza e le momarie', in Stona della Cultura Veneta, 3/III, Vicenza 1981, pareranno alli predetti Avogadori nostri di Commun, con li soliti Consegli, co-
pp. 315-41; E. MUIR, Il rituale civico a Venezia nel Rinascimento, Roma 1984; L.
me di sopra, non potendo n anca alcuno creato fin'hora cavaliera con simili
PADOAN URBAN, Le Compagnie della Calza: edonismo e cultura al servizio della po-
litica, {<Quaderni Veneti, 6 (dicembre 1987), pp. 111-127; R GUARINO, Teatro e concessioni valersene in modo alcuno sotto tutte le medesime pene di sopra de-
chiarite.
mutamenti. Rinascimento e spettacolo a Venezia, Bologna 1995; CROUZET-PAVAN,
Un fiore del male cit.; CASINI, I gesti del principe cit., pp. 298-304. Sulle Compa- Et la presente parte sia publicata neIli luoghi soliti di San Marco et di
gnie sto conducendo una ricerca di vasto respiro. Rialto per intelligentia di cadauno, et per la sua debita essecurione, e sia anco
58 Di particolare interesse le annotazioni di R. Guarino ncllavoro ora citato.
mandata a turti li Rettori nostri cos da mar, come da terra, perch la facciano
GLI ORDINI CAVALLERESCHI A VENEZIA FRA QUATTRO E SEICENTO 199
MATTEO CASINI
198

parimenti et publicar et esseguire. Et da mo' sia preso che, fatto venir in Colle- ABSTRACT
gio il Montauti Residente del Signor Gran Duca di Toscana, gli sia dal Serenis-
simo Principe data parte della presente deliberatione di quella maniera che pa- The Order olthe Knights olSt. Mark and olthe "Stola d'Oro" (the
rer alla sua somma prudenza. "Golden Stole") in the Republic 01 Venice between the fifteenth and
seventeenth centunes: problems and prospects oj research.
De parte 128 + This paper dea/s with the two main Venetian flrms 01 knighthood
de no 5 in the Renaissance, the order 01 the knights 01 St. Mark, which was the
non sincen 2
title bestowed upon Venetians and flreigners who had distinguished
themselves flr their fidelity to the Republic, and the order to be flund
within the patriciate, known as the "Golden Stole" and composed 01ex-
ambassadors who had received their knighthood abroad.
There are fiw direct sources on either order and there are is little !egi-
slative testimony; this indicates the fragmentariness 01 the chivalresque
phenomenon in Venice in comparison with other European countries.
Consequently definitions are dijficult - the sources do not even give any
indication oja precise foundation date flr the two institutions;: this pa-
RIASSUNTO per is the first to foce such dijficulties in a historiographic context. The
presence andflrce ojunwritten customs are consideredfondamenta!.
lt emerges that the bestowal 01 knighthoods in Venice, which
La nota tratta delle due principali forme cavalleresche veneziane brought with them no political or financial prerogatives, was important
nel Rinascimento, l'ordine dei cavalieri di San Marco, cio il titolo con- both on a ceremoniallevel especially flr the patriciate, and as a flrm 01
cesso a veneziani e forestieri messisi in luce per la ftdelt alla Repubblica, socio-political recognition on the part oj the government towards deser-
e l'ordine diJJso all'interno del patriziato, detto della "Stola d'Oro e
composto da ex-ambasciatori che hanno ricevuto il cavalierato all'estero.
I
i:
ving people who mostly came from the territorial domains in the front
fine in internationa! conflicts.
Per entrambi gli ordini le fonti sono limitate quantitativamente ed
esistono poche testimonianze legislative, indice della frammentariet del
ftnomeno cavalleresco a Venezia rispetto ad altri paesi d'Europa. Ne
conseguono difficolt di definizione - non risulta dalle fonti neanche un
momento preciso di fondazione dei due istituti -, che vengono qui af
ftontate per la prima volta in ambito storiografico con la dovuta cura.
Sono inoltre considerate fondamentali la presenza e la forza delle con-
suetudini non scritte.
Emerge che il conftrimento del cavalierato a Venezia, non aprendo
a particolari prerogative politiche o economiche, importante sia a li-
vello cerimoniale, soprattutto per il patriziato, sia come forma di rico-
noscimento socio-politico del governo verso persone particolarmente me-
ritevoli, provenienti in particolare dai domini territoriali in prima li-
nea nei conflitti internazionali.

You might also like