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20 ottobre 2017 - 14:18 > Versione online

Marica Branchesi, Viviana Fafone e Giulia


Stratta, le astrofisiche delle onde
gravitazionali Ragazze, diventate scienziate
Marica Branchesi, Viviana Fafone e Giulia Stratta, le astrofisiche delle onde gravitazionali
Ragazze, diventate scienziate : Marica Branchesi, Viviana Fafone e Giulia Stratta Una
scoperta epocale. Per la prima volta abbiamo unito i colori della luce al suono delle onde
gravitazionali . Abbiamo osservato il primo segnale di onde gravitazionali da due stelle di
neutroni, un segnale gamma, tutti i colori nel visibile, e un segnale radio commenta tutto dun
fiato, con emozione e tanta soddisfazione, lastrofisica Marica Branchesi , ricercatrice al Gran
Sasso Science Institute, volata a Washington per lannuncio fatto in contemporanea anche da
Roma e Monaco luned scorso. 130 milioni di anni luce da noi , alla periferia della galassia
NGC4993, in direzione della costellazione dellIdra, due stelle di neutroni si sono scontrate e
nello spazio si sono sollevate onde gravitazionali . Sembra lincipit di un nuovo episodio di
Guerre stellari. Invece linizio di una nuova era per lastronomia. 130 milioni di anni pi tardi
infatti, lo scorso 17 agosto, quelle increspature dello spazio tempo sono state intercettate. Ma non
solo. Sono stati fotografati anche i raggi gamma generati da quello scontro cosmico. Infatti la
fusione delle due stelle di neutroni (coalescenza la chiamano gli astrofisici) ha innescato una
poderosa esplosione che ha catapultato nellUniverso anche onde elettromagnetiche. Ebbene,
anche quei lampi di luce sono stati osservati e, come fuochi dartificio, hanno celebrato lunicit
dellevento. Un fenomeno del genere, infatti, non era mai stato rilevato e osservato prima. Marica
Branchesi, ricercatrice del Gran Sasso Science Institute Determinante, in questa avventura che ha
portato allidentificazione del segnale gravitazionale e allosservazione della sua sorgente, stato
il contributo italiano: dei tanti ricercatori e delle tante ricercatrici dell Agenzia spaziale italiana
(Asi), dell Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e dell Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn),
impegnati in un frenetico lavoro allinterferometro Virgo e con i telescopi a terra e nello spazio .
Virgo il rivelatore che si trova nella campagna pisana, a Cascina, e che, insieme ai due
rivelatori gemelli Ligo, uno a Hanford nello stato di Washington, e laltro a Livingston in
Louisiana, ha permesso la precisa localizzazione dellevento cosmico spiega Viviana Fafone ,
ricercatrice Infn e professoressa di fisica generale e di onde gravitazionali allUniversit di Roma
Tor Vergata. 17 agosto ore 14.41 Ma facciamo un passo indietro. Le stelle di neutroni sono le
stelle pi piccole e pi dense che brillano nel nostro Universo: si formano quando stelle di grandi
dimensioni esplodono in supernovae. Una stella di neutroni ha un diametro di circa 20 chilometri,
ed cos densa che un cucchiaino della materia di cui composta pesa circa un miliardo di
tonnellate. O immaginate lintera umanit compressa in una zolletta di zucchero. Ebbene, quello
che finora era stato solo teorizzato, questestate stato finalmente confermato dalle osservazioni:
uno scontro di stelle di neutroni produce onde gravitazionali e raggi gamma, insieme a potenti
getti di luce. Infatti, mentre le due stelle in questione ruotavano sempre pi veloci e pi vicine,
danzando luna attorno allaltra, stiravano e distorcevano lo spazio tempo circostante, emettendo
una grande quantit di energia sotto forma di onde gravitazionali, per poi fondersi luna nellaltra
e generare una gigantesca esplosione. Viviana Fafone, ricercatrice Infn e professoressa
allUniversit di Roma Tor Vergata Quel segnale gravitazionale, denominato GW170817 ,
stato registrato il 17 agosto alle 14.41 ora italiana racconta Fafone. Una manciata di secondi pi
tardi, un lampo di raggi gamma di breve durata stato osservato dai telescopi spaziali. Virgo, in
azione dal 1 agosto, ha consentito di triangolare con precisione la posizione nel cielo della
sorgente. E cos subito dopo sono entrati in campo gli astronomi che sono riusciti a trovare la
galassia in cui si era accesa una nuova luce, e la luce di quelle stelle in collisione era la
controparte elettromagnetica del segnale rilevato dalle onde gravitazionali. Alle 14.41 io ero
nella sala controllo di Virgo, pronta per il meeting fissato ogni giorno alle 15 per fare il punto
della situazione con i colleghi sparsi in tutto il mondo. Proprio la settimana di ferragosto spettava
a me infatti la coordinazione delle attivit necessarie per la corretta presa dati. Sono stati minuti
frenetici in cui abbiamo dovuto sincerarci della bont del segnale, collegarci in fonoconferenza

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con i responsabili dei vari gruppi impegnati sia con Virgo sia con Ligo, e mandare lallerta ai
telescopi. Il ricordo di quel giorno ben scolpito anche nella memoria di Branchesi che,
inebriata dallemozione di essere appena diventata per la prima volta zia (nella notte), subito dopo
pranzo riceve sul cellulare il messaggio di allerta onde gravitazionali. Mi sono quindi collegata
al computer in teleconferenza con i colleghi a Cascina, Livingston e Handford . Un segnale
raccolto da Ligo e Virgo, un flash gamma visto dal satellite Fermi: il sogno per cui abbiamo
lavorato per anni di fronte a noi. Sembrava una situazione irreale . Ma non cera tempo per
lincredulit e lemozione. O meglio, lemozione ha dovuto innescare lazione. Abbiamo dovuto
lavorare velocemente per fornire una localizzazione agli astronomi per catturare la luce. Un
lavoro frenetico: dopo quattro ore avevamo la posizione precisa su cui orientare i telescopi e
dopo 11 ore stata individuata lorigine di quei segnali: una galassia a 130 milioni di anni luce da
noi, NGC4993. Che da quel momento per settimane stata la sorvegliata speciale di tutti i
telescopi del mondo. Giulia Stratta, ricercatrice Inaf allUniversit di Urbino La tempestivit
fondamentale per poter puntare in tempo utile i telescopi nella giusta porzione del cielo e cogliere
cos questi eventi la cui luminosit diminuisce rapidamente aggiunge Giulia Stratta , ricercatrice
Inaf allUniversit di Urbino che lavora nel gruppo Virgo dellateneo marchigiano coordinato da
Branchesi. Il 17 agosto era operativa allIstituto di astrofisica spaziale e di fisica cosmica di
Bologna. Il mio compito? Analizzare le prime informazioni provenienti dagli interferometri, per
capire se si trattava di segnali credibili e non un rumore o un difetto del sistema di rivelazione dei
segnali. Nel corso dellanno continua abbiamo avuto vari falsi allarmi, per cui allinizio ho
pensato: troppo bello per essere vero . Ma era tutto vero . Einstein aveva ragione Tutto questo ha
anche confermato, ancora una volta, che Albert Einsten aveva ragione: con la sua teoria della
relativit, cento anni fa, aveva predetto infatti lesistenza delle onde gravitazionali e che anchesse
viaggiassero alla velocit della luce. E se finora erano state captate onde gravitazionali generate
dalla collisione di due buchi neri (risultato premiato questanno con il conferimento del premio
Nobel per la fisica a Rainer Weiss, Barry C. Barish e Kip S. Thorne), adesso le osservazioni
hanno verificato che anche le stelle di neutroni sono capaci di generare e propagare fino alla Terra
onde gravitazionali. Lera dellastronomia multimessaggera Si parlato di questa scoperta come
di una svolta rivoluzionaria nello studio dellUniverso , che ha aperto una nuova era: quella
dellastronomia multimessaggera. E le tre scienziate italiane confermano: la prima volta che di
un evento cosmico vengono captate le onde gravitazionali e osservate quelle elettromagnetiche.
Quindi, potendo sfruttare contemporaneamente segnali diversi, cambia il modo di vedere e di
ascoltare lUniverso. come potersi affacciare da una finestra a pi dimensioni per scrutare la
natura del cosmo. In altre parole, possiamo unire la luce e il suono per comprenderne i misteri
dice Branchesi. Le onde elettromagnetiche, ossia i fotoni, la luce, e quelle gravitazionali, ossia
increspature dello spazio prodotte dal moto di oggetti dotati di masse, sono infatti messaggeri
diversi dello stesso fenomeno cosmico che le ha generate e di cui ci danno informazioni diverse
aggiunge Fafone. E insieme hanno anche permesso di misurare la costante di Hubble , ossia la
velocit di espansione dellUniverso sottolinea con entusiasmo Stratta. Infatti attraverso le
onde gravitazionali abbiamo misurato la distanza delle due stelle di neutroni e abbiamo
combinato questinformazione con la misura della velocit di recessione della galassia dovuta
allespansione dellUniverso, ottenuta attraverso le osservazioni delle onde elettromagnetiche. Pi
sono distanti, infatti, pi il colore delle galassie tende al rosso perch la luce pi lontana pi
rossa. Queste due quantit, distanza e velocit, ci ha permesso di misurare la costante di Hubble,
un parametro fondamentale in cosmologia legato al tasso di espansione dellUniverso. E dopo
oltre trentanni dalla loro scoperta, abbiamo finalmente avuto la conferma che i flash gamma che
durano meno di 2 secondi in cielo sono dovuti alla fusione di due stelle di neutroni, dove si
formano gli elementi pi pesanti del ferro, elementi che influenzano tanto la nostra vita
quotidiana commenta Branchesi. LUniverso una miniera doro Per la prima volta stato
anche scoperto che dalla fusione di due stelle di neutroni si formano infatti oro, platino, piombo.
Tutti quegli elementi chimici che nella tavola periodica, che studiamo alle medie, sono pi
pesanti del ferro spiega Fafone. Insomma, la fusione di due stelle di neutroni una fabbrica
doro . Di tanto oro. Dalla loro coalescenza si pu formare tanto oro quanto dieci Terre precisa
Branchesi. Come dire che i nostri gioielli vengono dalla coalescenza di stelle di neutroni
avvenuta miliardi di anni fa nella nostra galassia. Tecnicamente si parla di kilonova per

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indicare lesplosione che segue la fusione: fenomeno durante il quale il materiale rilasciato da
questo scontro cosmico viene lanciato violentemente nello spazi, dando origine a processi di
fabbricazione di elementi pesanti che successivamente vengono sparsi in tutto lUniverso.
stato cos risolto un mistero che durava da anni, sullorigine degli elementi pi pesanti del ferro
aggiunge Stratta. Le stelle, infatti, sono un po come delle centrali nucleari : nel corso della vita
danno luogo a una serie di reazioni che trasformano idrogeno ed elio via via in elementi pi
pesanti, ma non pi pesanti del ferro. Questi elementi si pensava allora che si formassero con le
supernove, ma questa spiegazione non era compatibile con la loro abbondanza nello spazio e sulla
Terra. Ora finalmente sappiamo che altra sorgente di oro e platino la coalescenza delle stelle di
neutroni. Insomma, con GW170817 alla fine dellarcobaleno di luce abbiamo trovato loro
ma per una scienziata , in fondo, loro la conoscenza , la possibilit di capire a fondo lUniverso,
ci che ci circonda, la formazione della vita chiosa Branchesi. Ragazze: diventate scienziate Se
si lavora con passione, in modo onesto, nonostante le difficolt ogni vostro sogno pu diventare
realt. Questo il messaggio di incoraggiamento che lancia Branchesi alle ragazze che da
grande sognano di diventare scienziate. E aggiunge: Si pu essere donne, mamme e scienziate.
Lei mamma di due bimbi nati con le onde gravitazionali, uno di due anni e uno di dieci mesi.
Prima di iniziare questo lavoro dice non avrei mai pensato di andare in mondovisione per
una scoperta meravigliosa, epocale. Tutto questo invece successo e a Wahsington ero accanto ad
altre sei donne, sei colleghe che hanno avuto dei ruoli fondamentali in questa impresa che ci
condurr verso tante altre scoperte nei prossimi anni. Fare la scienziata bellissimo ribadisce
Fafone. Per questo importante sensibilizzare la societ, far capire ai giovani (e non solo)
limportanza della ricerca, quanto sia importante aggiungere nuovi tasselli alla nostra
conoscenza. Ma altrettanto importante secondo Fafone avviare adeguate strategie che
contribuiscano a rendere meno in salita la strada delle donne nel mondo della scienza. giusto
infatti mettere in guardia chi pi giovane sulle difficolt che si incontrano in questo mestiere,
ma un mestiere bellissimo e se c passione vale la pena affrontarle. Non credo che nessun altro
lavoro avrebbe potuto farmi vivere emozioni cos forti: lemozione di scoprire cose nuove e
lemozione di non smettere mai di imparare sottolinea Stratta. E in fondo, anche questo
traguardo appena raggiunto solo linizio: Le osservazioni con Ligo e Virgo riprenderanno tra
un anno e le tre scienziate sono gi pronte a vivere nuove emozioni e a comprendere altri
misteri dellUniverso. Ti potrebbe interessare anche... Nasce 100esperte.it: le scienziate italiane
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