CAMPIONARIO ANALOGICO
Burning Giraffe Art Gallery lieta di presentare la mostra
Campionario analogico , personale dellartista Romina Bassu
(Roma, 1982).
Lindagine pittorica dellartista prende le mosse da unattenta ricerca
di foto darchivio, ritagli di vecchi rotocalchi e locandine del cinema
classico: questo materiale rappresenta un piccolo campionario di
immagini dal quale la pittrice prende in prestito atmosfere e
suggestioni.
La mostra, composta da una decina di opere su tela e su carta
appositamente realizzate per questa prima personale dellartista nella
galleria torinese, concentra la sua attenzione sulla figura femminile. Le
protagoniste dei dipinti appaiono statiche, quasi prive di vita,
probabilmente sacrificate al loro apparire. La scelta di collocare i
personaggi che popolano i quadri dellartista in un passato recente
gli anni Cinquanta, con i suoi immediati riferimenti iconografici e
culturali consente di far emergere una concezione dei ruoli sociali e
di genere pi rigida e pervasiva, trasportando cos la scena su una
dimensione atemporale e le figure in archetipi, al contempo lontani
temporalmente, ma, dal punto di vista dei messaggi che essi
veicolano, estremamente contemporanei allo spettatore.
La riflessione dellartista ruota attorno al concetto di oggettivazione
del corpo femminile, che avrebbe nello sguardo maschile lazione
principale di tale oggettivazione. Il volto dipinto coperto da una
maschera di colore che cancella i connotati e con essi lindividualit
della persona , che ritorna in quasi tutte le opere in mostra, sottolinea
questo meccanismo: nel momento in cui lessere si limita
allapparenza, il corpo viene sostituito da un prodotto universale e
disincarnato, che non contempla il riconoscimento del valore
soggettivo.
Un individuo privato dei suoi connotati e dei suoi caratteri distintivi
spiega lartista si confonde in unanonima istantanea e si trasforma
in un personaggio simbolico. Lanonimato un carattere importante
nella mia indagine; fornisce la possibilit di sovrapporre lidentit
collettiva a quella individuale, ritrovando inevitabilmente nei volti e
nelle persone ritratte qualcosa che ci appartiene attivando un
processo di agnizione e immedesimazione.