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IL DIFENSORE CIVICO

Per il Giusto Equilibrio


tra la Pubblica Amministrazione ed i Cittadini

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Il Difensore Civico della Regione Campania e Coordinatore della Difesa Civica dellItalia Meridionale,
Generale Francesco Bianco

FOTO IN DIVISA GEN.


FRANCESCO BIANCO

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Indice

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Prefazione
Con il Difensore Civico regionale la Campania si inserisce nella tradizione europea della tutela dei diritti e
degli interessi dei cittadini.

Un modo responsabile e condiviso per rendere sempre pi stretto il rapporto tra cittadini e le Istituzioni,
presupposto fondamentale per ripristinare il rispetto della legalit e delle esigenze di equit che dovrebbero
rappresentare la base della nostra societ civile.

E bene spiegare che, proprio per garantire il carattere di terziet rispetto ai cittadini e allIstituzione, il Difen-
sore Civico non n un magistrato, n tantomeno un politico, ma un cittadino scelto dal Consiglio Regionale,
chiamato a tutelare i diritti e gli interessi legittimi dei cittadini nei loro rapporti con la Pubblica Amministrazio-
ne. Un ruolo che, appunto, deve garantire il rispetto dei principi di imparzialit, equit, trasparenza ed eficien-
za.

Proprio per queste sue caratteristiche, il Difensore Civico Regionale chiamato ad intervenire nei confronti di
tutte le Pubbliche Amministrazioni operanti in Campania, dal Comuni alle Comunit Montane, ino agli Ufici
periferici dello Stato ed ai privati concessionari di pubblici servizi. Un presidio che, nel rispetto del quadro nor-
mativo di riferimento, completamente gratuito e che pu essere richiesto senza particolari formalit che ogni
cittadino che si ritenga danneggiato da comportamenti o atti di una Pubblica amministrazione.

Listituto del Difensore Civico, fortemente voluto dal Consiglio Regionale e condiviso da tutte le sue com-
ponenti ed espressioni politiche, rappresenta oltre il primario presidio di legalit e di tutela dei diritti un
determinante contributo allo snellimento burocratico: attraverso il Difensore Civico, infatti, il cittadino pu
veriicare la regolarit dei procedimenti, chiedendo inoltre la conclusione delle pratiche entro i tempi previsti
dalla legge. Ma il senso stesso dellUficio va oltre: il cittadino, infatti, pu agire in caso di inadempienza della
Consegna al Sindaco di New York, Bill De Blasio, gi Difensore
P.A. attraverso il Difensore Civico, che potr trovare soluzioni in condizioni di equit, segnalando alla Corte dei
Civico della citt, della relazione annuale del Difensore Civico della
Campania, Ge. Francesco Bianco 27/07/2014 Conti abusi e irregolarit, ed allAutorit Giudiziaria eventuali reati.

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Un importante garante dellimparzialit, che rappresenta una cartina al tornasole del buon andamento della
Pubblica Amministrazione in Campania, in grado di suggerire agli organi competenti le possibile modiiche a
leggi o a regolamenti.

Per queste ragioni il volume curato dal Gen. Prof. Francesco Bianco, Difensore Civico della Campania, che, for-
te della sua lunga esperienza come consigliere regionale, ha raccolto in queste pagine i compiti dellIstituto al
ine di illustrare le molteplici opportunit di intervento offerte ai cittadini.

Un libro che rappresenta un forte segnale di come la Campania voglia essere sempre pi al ianco di una
societ moderna che, nei suoi percorsi di sviluppo, sia sempre in grado di garantire ai cittadini, a condizioni di
equit, la tutela dei loro diritti.

On.le Pietro Foglia


Presidente del Consiglio Regionale della Campania

Il Difensore Civico della Campania Gen. Francesco Bianco con


la Difensora Civica Europea Emily O Reilly e la Difensora Civica
Italiana Lucia Franchini in occasione della prima conferenza
8 sulla Difesa Civica - Camera dei Deputati 02/10/20149
INTRODUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO REGIONALE GEN. PROF. FRANCESCO BIANCO
LA DIFESA CIVICA IN ITALIA STATA ATTUATA IN DIVERSE REGIONI, A COMINCIARE DAI PRIMI ANNI 70 IN
TOSCANA, POI IN CAMPANIA (PRIMA REGIONE DEL SUD), CHE ISTITU TALE FIGURA CON LEGGE REGIONALE
N. 23 DELLLL NOVEMBRE 1978, SUCCESSIVAMENTE INTEGRATA CON L.R. N. 15 DELL8 MARZO 1985. TALE
FIGURA DI RECENTE HA AVUTO RANGO COSTITUZIONALE REGIONALE, ESSENDO STATA ESPRESSAMENTE
PREVISTA DALLART. 17 DELLO STATUTO APPROVATO CON L.R. DEL 28 MAGGIO 2009, N. 6. LA DIFESA CIVICA,
PER, IN ITALIA PRESENTE A MACCHIA DI LEOPARDO, CON LARGHI VUOTI, PERCH ALCUNE REGIONI SONO
ANCORA PRIVE DI TALE FIGURA, E, DUNQUE, LA TUTELA NON GIURISDIZIONALE NON GARANTITA A TUTTI I
CITTADINI. IL DIRITTO DEL CITTADINO ALLA BUONA AMMINISTRAZIONE DELLA RES PUBLICA E LA TUTELA
DEI SUOI INTERESSI LEGITTIMI VENGONO GARANTITI PROPRIO DAL DIFENSORE CIVICO, CON UNAZIONE DI
MEDIAZIONE, CONCILIAZIONE E PERSUASIONE, CHE NON RICHIEDE SPESE, FORMALISMI BUROCRATICI E TEMPI
LUNGHI, E PU TENDERE, IN PROSPETTIVA, A DEFLAZIONARE IL CONTENZIOSO GIURISDIZIONALE.

A LIVELLO NAZIONALE MANCA UNA LEGGE ORGANICA CHE DISCIPLINI LA MATERIA, DIVERSAMENTE DALLA
GRAN PARTE DEI PAESI DELLUNIONE EUROPEA, ED ANCHE DI ALTRE NAZIONI NON DELLUNIONE, COME
Visita in Italia del Difensore Civico Albania, Avv. Igli Totozan AD ES. LALBANIA E QUELLI DELLEX EUROPA DELLEST. PER NON PARLARE, POI, DEGLI STATI UNITI, DOVE
Da sx: Dif. Civico Emilia Romagna, Prof. Gianluca Gardini | Dif. Civico Vneto | Dif. Civico Campania Ge. Francesco Bianco | Dif. Civico Europeo e Prov. Autonoma IL DIFENSORE CIVICO DELLE GRANDI CITT SOSTITUISCE ADDIRITTURA IL SINDACO, QUANDO QUESTI
Bolzano Dott.ssa Burgi Volger | Dif. Civico Albania Igli Totozan | Dif. Civico Lombardia | Dif. Civico Marche | Dif. Civico | Dif. Civico Pieminte Avv. Caputo |
Coordinatrice Difesa Civica Nazionale, Dif. Civico Toscana On.Le Lucia Franchini ASSENTE! IL PARADOSSO CHE LUNIONE EUROPEA E IL CONSIGLIO DEUROPA, NEL VALUTARE I PARAMETRI
DI DEMOCRATICIT DELLE NUOVE NAZIONI CHE CHIEDONO DI ENTRARE NELLE DUE ORGANIZZAZIONI,
PRETENDONO CHE LO STATO RICHIEDENTE SIA, FRA LALTRO, DOTATO DI UN PROPRIO DIFENSORE CIVICO
NAZIONALE, E LITALIA, FONDATRICE DI ENTRAMBE LE ORGANIZZAZIONI, NE TUTTORA PRIVA! MOLTE
PROPOSTE DI LEGGE NAZIONALI SONO STATE FATTE NEL TEMPO DA ALCUNI PARLAMENTARI (SI CITANO, TRA
TANTE, QUELLA PROPOSTA DALLON. LUCIANO VIOLANTE , AL TEMPO VICE PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI
DEPUTATI, NEL 1998, E, QUELLA PI RECENTE, DALLON. SANDRO GOZI, ATTUALE SOTTOSEGRETARIO ALLA
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, DEL 2008), MA NESSUNA GIUNTA A CONCLUSIONE. ULTIMAMENTE, GRAZIE
ALLIMPULSO DELLA COORDINATRICE NAZIONALE DEI DIFENSORI CIVICI REGIONALI E DELLE PROVINCIE
AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO, LON. DOTT.SSA LUCIA FRANCHINI, DIFENSORE CIVICO DELLA TOSCANA, VI
STATO UN RISVEGLIO DA PARTE DEL PARLAMENTO ITALIANO, CHE HA INDETTO IL PRIMO CONVEGNO SULLA
DIFESA CIVICA IL 2 OTTOBRE DI QUESTANNO, SOTTO LA PRESIDENZA DELLON. BRUNO TABACCI, NELLAULA
PARLAMENTARE A.MORO, DOVE SONO STATE ENUNCIATE LE PROPOSTE DEI DIFENSORI CIVICI REGIONALI,
ILLUSTRATE DALLA STESSA COORDINATRICE ON. FRANCHINI, E FATTE PROPRIE DALL ON. TABACCI, CHE HA

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PRESENTATO UN O.D.G. IN PARLAMENTO IN OCCASIONE DELLA CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO SULLA PRESIDENZA E STUDI LEGISLATIVI E LEGALI ( DA CUI DIPENDE LORGANIZZAZIONE DELLUFFICIO DEL D.C. )
RIFORMA DELLA GIUSTIZIA CIVILE. LO.D.G. STATO PIENAMENTE ACCOLTO DAL GOVERNO. DA TALE INIZIATIVA UN ULTIMO, DOVEROSO RINGRAZIAMENTO AGLI APPENA QUATTRO COLLABORATORI DELLUFFICIO, CHE CON
DISCENDER SICURAMENTE LAUSPICATA ISTITUZIONE DEL DIFENSORE CIVICO NAZIONALE, CHE SAR LA LORO QUALIFICATA ED INCESSANTE OPERA INCARDINANO LE CENTINAIA DI ISTANZE CHE GIUNGONO, CON
INVESTITO DI DELICATI COMPITI, A COMINCIARE DALLA TUTELA DEI LIVELLI ESSENZIALI. A CASCATA, MAGGIORI METICOLOSA PROFESSIONALIT, DANDO LA POSSIBILIT DI FORNIRE CHIARIMENTI E GIUNGERE SPESSO A
E PI INCISIVI COMPITI DELLA DIFESA CIVICA SARANNO AFFIDATI AI DIFENSORI CIVICI REGIONALI. SOLUZIONI CHE SODDISFANO I CITTADINI RICHIEDENTI. GRAZIE, DUNQUE, AL DOTT. MICHELE SALZA, ALLA DOTT.
SSA ELENA PERRELLA, AL DOTT. GAETANO MIRANDA E AL DOTT. UMBERTO CASILLO.
LIMPORTANZA DELLA DIFESA CIVICA, DALTRONDE, SEMPRE PI AVVERTITA DAL NOSTRO PAESE E
COSTITUISCE UN ASPETTO RILEVANTE DELLA RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
E NECESSARIO, TUTTAVIA, CHE LAZIONE GI NOTEVOLE DEL DIFENSORE CIVICO REGIONALE SIA
MAGGIORMENTE E CAPILLARMENTE CONOSCIUTA DAI CITTADINI. ED PER QUESTA RAGIONE CHE SI SONO
VOLUTI ILLUSTRARE IN QUESTO VOLUME I COMPITI DEL DIFENSORE CIVICO, MA, SOPRATTUTTO, I VASTI CONFINI
DEI CITTADINI DI CHIEDERE A TALE FIGURA LINTERVENTO PRESSO LA P.A. PER LA TUTELA DEI LORO DIRITTI.

ANALOGA INIZIATIVA FU FATTA CINQUE ANNI ADDIETRO DALLALLORA DIFENSORE CIVICO DOTT. VINCENZO
LUCARIELLO, CON LA FATTIVA COLLABORAZIONE DELLA DIRIGENTE DELLUFFICIO, DOTT.SSA GIOVANNA
DONADIO, OGGI DIRETTORE GENERALE DEL BILANCIO E STATUS DEI CONSIGLIERI. DOPO QUELLA
PUBBLICAZIONE, PI NULLA, SOPRATTUTTO PERCH LUFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO STATO VACANTE PER
CIRCA TRE ANNI!.

CON LA PUBBLICAZIONE ODIERNA, OLTRE A RIPRENDERE IL DISCORSO GI INIZIATO, SI SONO AGGIORNATE


LE INIZIATIVE LEGISLATIVE, SI ALLARGATO IL CONCETTO DI DIFESA CIVICA, E SI ILLUSTRATO IL FUTURO
(AUGURABILE) DI UNO STRUMENTO SNELLO, ECONOMICO ED EFFICACE DELLISTITUTO STESSO.
PER MANTENERSI AL PASSO CON LA RECENTE LEGISLAZIONE, CHE HA TUTELATO ANCORA DI PI LA PRIVACY
DEI CITTADINI, SI SONO OMESSI I CASI SPECIFICI DI RICORSO AL DIFENSORE CIVICO. ESSI, NELLA TOTALIT
RIFERITA ALLANNO 2014, HANNO RAGGIUNTO QUOTE DI MIGLIAIA DI RICHIESTE, TUTTE PUNTUALMENTE
RISCONTRATE. DA QUESTE NE DISCESA UNA STATISTICA, CHE PORTA, TRA GLI INNUMEREVOLI PROBLEMI
DELLA NOSTRA REGIONE, ESSENZIALMENTE A QUATTRO CRITICIT, ILLUSTRATE ALLA FINE DELLA PRESENTE
PUBBLICAZIONE.

SI RINGRAZIA, PER AVER CONSENTITO TEMPESTIVAMENTE LA PUBBLICAZIONE DI QUESTA OPERA, IL CONSIGLIO


REGIONALE, NELLA CUI ORGANIZZAZIONE INCARDINATA LA FIGURA DEL DIFENSORE CIVICO, E, PER
ESSO, IL PRESIDENTE, ON. PIETRO FOGLIA, ATTENTO PRESIDIO DI GARANZIA DEI DIRITTI DEI CITTADINI. SI
RINGRAZIA ANCORA PER LA FATTIVA COLLABORAZIONE LAVV. GIOVANNI CORPORENTE, DIRETTORE GENERALE

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Introduzione | Il Difensore Civico
Chi ?
E unautorit amministrativa indipendente preposta alla composizione in via bonaria delle controversie fra
cittadino e Pubblica Amministrazione. E il garante dellimparzialit e del buon andamento dellattivit del
comune e svolge la sua opera in opera del tutto indipendente e gratuita. Opera nei confronti di aziende,
istituzioni dipendenti dai Comuni nonch degli enti sottoposti alla vigilanza di questi e dei concessionari dei
Pubblici servizi. Si conigura come una sorta di uficio reclami.

Per segnalare gli abusi, carenze, negligenze, ritardi, dallaltra uno stimolo per la stessa Amministrazione
Pubblica che, attraverso le segnalazioni dei cittadini, pu individuare punti di debolezza della propria
struttura e porvi rimedio. II Difensore Civico pu anche di propria iniziativa segnalare gli abusi e i ritardi delle
amministrazioni nei confronti dei cittadini.

Lorigine svedese del difensore civico e listituto dellOmbudusman


Il Difensore Civico nasce in Svezia, dove, primo paese al Mondo venne istituito un organo parlamentare di
controllo, denominato Ombudusman.

Listituto dellOmbudusman fu previsto per la prima volta , parallelamente allo sviluppo del processo di
limitazione dellassolutismo monarchico, nella Carta Costituzionale svedese del 1809, ispirandosi alla
dottrina della separazione dei poteri delineando cosi un sistema dualistico imperniato sulla dicotomia e
reciproco controllo tra Re e Parlamento.

Per porre un freno alle estese prerogative del Re e del suo Consiglio, al parlamento furono attribuiti incisivi
poteri di controllo sullattivita.

Quindi se inizialmente assunse rilievo preponderante laspetto del controllo costituzionale, in seguito con
laffermarsi della forma di governo parlamentare nella seconda parte dell800, laspetto politico istituzionale
dellOmbudusman and progressivamente attenuandosi a favore del ruolo di garante della corretta
applicazione della legge da parte della P. A. a tutela dei cittadini.

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Il controllo sullamministrazione svolto dallOmbudusman, perdendo quella rilevanza di strumento primario la via della revisione costituzionale, si opt per la costituzione di esso tramite legislazione ordinaria, con
con cui impegnare la responsabilit politica del governo, veniva a rivestire sotto tale aspetto, un ruolo tutte le limitazioni che ci comportava rispetto alla conigurazione dellistituto stesso, il quale non avrebbe
meramente ausiliario: le modalit procedurali con cui era svolto rivestivano piuttosto la funzione di canali potuto alterare le linee essenziali della forma di governo, ne il sistema di tutela giurisdizionale nei confronti
per portare a conoscenza del Parlamento le disfunzioni dellattivit amministrativa che esorbitavano dal suo della PTale soluzione avrebbe consentito ladozione di un modello graduale simile a quello seguito in
controllo politico, particolarmente quelle che determinavano violazioni di situazioni soggettive. altri ordinamenti e fondato sullassegnazione di una competenza inizialmente limitata ma da estendersi
eventualmente alla luce dei risultati offerti. A tale proposito, furono individuate molte strade per giustiicare
Il dibattito sullintroduzione del Difensore Civico a livello nazionale. lintroduzione di un istituto analogo allOmbudsman. Un primo possibile fondamento fu ravvisato nella
possibilit di ricondurre tale soggetto allambito degli strumenti parlamentari di controllo sulla pubblica
Anche in Italia, sulla scia di quanto accadeva nello stesso periodo negli altri paesi europei, a partire dalla amministrazione con particolare riferimento alle Commissioni parlamentari di inchiesta.
seconda met degli anni 60, si svilupp il dibattito circa lopportunit di introdurre nel nostro ordinamento un
istituto assimilabile allOmbudsman. Si sarebbe cio potuto conigurare il nuovo organo come un commissario parlamentare eletto a maggioranza
qualiicata con successive, distinte votazioni da ciascuna delle due Camere e destinato a porsi come organo
Tale dibattito risult improntato per altro ad estrema cautela, mettendosi per lo pi in evidenza che inquirente di una Commissione bicamerale di inchiesta per il controllo della Pubblica Amministrazione,
leventuale istituzione di un Ombudsman avrebbe potuto distogliere lattenzione dalla necessit di procedere costituita per tutta la durata della legislatura e con il compito di seguire loperato del Commissario senza
alle tanto auspicate riforme in materia amministrativa. In ordine allutilit di tale istituto, allinizio, sono state peraltro impartirgli istruzioni vincolanti.
espresse opinioni scettiche in quanto, da un lato, si sottolineava la mancanza in Italia di quelle connotazioni
(popolazione omogenea e poco numerosa, supericie territoriale ristretta, senso civico) che ne avevano Altri fecero riferimento pi in generale a tutti gli strumenti di controllo sullattivit del Governo (es.
favorito il positivo sviluppo negli ordinamenti scandinavi, dallaltro si paventavano indebite invasioni di interrogazioni e interpellanze) previsti da fonti primarie e regolamentari la cui legittimit costituzionale non era
competenza nei confronti dei preesistenti strumenti amministrativi e giurisdizionali di tutela del cittadino. mai stata revocata in dubbio.

Ci nonostante la maggior parte della dottrina, pur non trascurando lautorevolezza di tali obiezioni, ritenne Tuttavia secondo tali impostazioni, scaturiva unimmagine del Commissario parlamentare concepito come
sostenibile con il sistema giuridico italiano listituto del Ombudsman, anche in relazione alle vicende degli un soggetto in posizione strumentale rispetto al Parlamento per il controllo sullesecutivo, divenendo cos
altri ordinamenti in cui sono state apportate modiiche al modello originario proveniente dalla Svezia proprio secondario il proilo della tutela dei singoli nei confronti della P.A.
con lobbiettivo di adattarlo alle condizioni ambientali e istituzionali differenti. II problema dei limiti di
opportunit dellintroduzione dellOmbudsman fu affrontato in relazione alla parallela questione delle funzioni Appurato che il principio della responsabilit ministeriale non era da solo suficiente a giustiicare tale
da attribuirgli e, sotto tale aspetto, la maggior parte della dottrina si orient nel senso di privilegiare la istituto, venne individuato un ulteriore fondamento nellart. 97 della Costituzione, laddove si prevede che i
funzione di tutela del cittadino rispetto a quella di controllo generale sulla Pubblica Amministrazione, pur non pubblici ufici sono regolati secundum legem in modo che siano assicurati il buon andamento e limparzialit
potendosi escludere una relazione strumentale tra lazione di tutela e quella di controllo. dellamministrazione.

Veniva in tal modo a delinearsi un Organo di garanzia tra cittadino e amministrazione, avente carattere Altri ancora videro in tale organo, un tentativo di realizzare una sorta di responsabilit diretta del funzionario
integrativo rispetto ai rimedi giurisdizionali e amministrativi. ex art. 28 della Costituzione, oppure un progresso iniziale sulla linea di attuazione dellart. 1 della
Costituzione e del principio in esso sancito della sovranit popolare.
Per quanto riguarda il problema dellinserimento dellistituto nel sistema costituzionale, ritenuta impraticabile

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Tali ulteriori fondamenti costituzionali non consentivano tuttavia di prescindere dal collegamento con le Parallelamente il dibattito sullopportunit di introdurre un Ombudsman a livello nazionale ha perso attenzione
Assemblee parlamentari, visto che solo il collegamento con le Camere pu assicurare la disponibilit degli in sede dottrinale e solo recentemente il problema ha destato nuovo interesse soprattutto a seguito delle
strumenti ispettivi necessari consentendo di superare gli ostacoli frapposti dallArt. 82 Cost., ossia avuto esperienze maturate a livello regionale.
riguardo alla previsione che riserva determinati poteri alla Magistratura e alle Commissioni Parlamentari
dinchiesta.

Emersa quindi lopportunit di considerare unitariamente i diversi possibili fondamenti costituzionali


individuati, la dottrina ne trasse una serie di indicazioni concrete in ordine alla conigurazione del nuovo
istituto che avrebbe dovuto essere nominato dal Parlamento attraverso votazioni disgiunte e successive delle
due Camere ino a raggiungere la convergenza su uno stesso candidato; al ine di assicurargli suficienti
garanzie di indipendenza sia dalle componenti politiche del Parlamento sia dalla maggioranza governativa,
si auspic poi da un lato, che la scelta delle Camere fosse afidata ad una maggioranza qualiicata e,
dallaltro lato, che allistituto fosse conferita una struttura monocratica. Questi stessi problemi, affrontati
congiuntamente in sede d iniziativa legislativa parlamentare, avevano ricevuto soluzioni parzialmente
diverse, che non mancarono di formare oggetto di perplessit e di critiche, in primo luogo proprio sotto il
proilo costituzionale: in particolare il disegno di legge sullistituzione sul Difensore Civico presentato al
Senato nel corso della quinta legislatura (furono presentati, prima alla Camera e poi al Senato, la proposta
e il disegno di legge 1 luglio 1968 n. 119 e 4 luglio 1968 n. 38), abbandonando lidea del Commissario
parlamentare e avendo come unico riferimento lArt. 97 Cost., gli attribuiva tuttavia i medesimi poteri
spettanti alle Camere ex art. 82 Cost. realizzando una indebita invasione nella sfera di attivit inquirente
delle Camere, come dimostrava anche lestesa competenza assegnatagli; il Difensore Civico avrebbe infatti
dovuto controllare lattivit della Pubblica Amministrazione per assicurare il buon andamento e limparzialit
dellAmministrazione medesima, potendo alluopo compiere di uficio o su richiesta di chiunque indagini
sullattivit della pubblica amministrazione civile e militare nelle ipotesi di irregolarit e negligenza. Non fu
risparmiato alle critiche neppure laltro disegno di legge presentato in quel periodo (disegno di legge n. 269
presentato al Senato il 21 ottobre 1968) e volto allintroduzione di un Commissario parlamentare alle Forze
Armate con il compito di collaborare con le Camere nel controllo del settore della difesa al ine di assicurare
che lordinamento militare si informi allo spirito democratico della Repubblica. Anche se listituto era ancorato
alla stessa base del potere requirente delle Camere, esso mancava tuttavia della necessaria autonomia
strutturale essendo il Commissario eletto in seno alle Camere e mantenendo lo status di parlamentare.

Nessuno dei due disegni di legge giunse a risultati degni di nota n fortuna maggiore ebbero quelli analoghi
presentati in successive legislature.

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Cosa puo fare il Difensore Civico
Intervenire in casi di disfunzioni o abusi della Pubblica Amministrazione
Promuovere la soluzione conciliativa delle controversie
Svolgere compiti di sollecitazione nei confronti dei responsabili dei procedimenti
Tutelare diritti ed interessi legittimi a garanzia di eficienza, correttezza, imparzialit e buon andamento
della Pubblica Amministrazione
Chiedere notizie sullo stato delle pratiche
Aiutare il cittadino ad orientarsi allinterno della Pubblica Amministrazione
Esamina la richiesta del cittadino e lo informa circa la possibilit (o impossibilit ) di riceverlo
Veriicata la sua competenza, istruisce ed approfondisce il caso sentendo gli ufici competenti sul
comportamento da questi tenuto ed, inine, comunica al cittadino lesito delle veriiche effettuato
Svolge unazione a tutela del cittadino nei confronti degli abusi, delle iniquit e dei ritardi della Pubblica
Amministrazione mediante unattivit che ha il carattere di un intervento in piena autonomia ed
indipendenza di giudizio, consentendo al cittadino di tentare con il suo aiuto una forma di conciliazione in
via bonaria di fronte alla stessa amministrazione.

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Cosa non pu fare il Difensore Civico
Intervenire nei rapporti e nelle controversie tra privati
Sostituirsi al giudice ordinario o amministrativo
Rappresentare il cittadino in giudizio
Revocare o mettere in discussione sentenze di giudici civili, penali o amministrative

Chi pu rivolgersi al Difensore Civico


Pu rivolgersi al Difensore Civico:
Qualsiasi persona e qualsiasi ditta;
Qualsiasi associazione, gruppo, delegazione, comitato, ecc

Quando ci si pu rivolgere al Difensore Civico


Ciascuna persona, ditta o associazione pu rivolgersi al Difensore Civico quando:
Non tutte le disfunzioni che si veriicano nella pubblica amministrazione sono sottoponibili al giudizio del TAR.

Vi sono alcune condotte amministrative, ad esempio ineficienze, lentezze, ritardi nellistruttoria, mancate
risposte a richieste di chiarimento, scorrettezze o semplici mancanze di educazione, che, ontologicamente,
non possono essere sottoposte al giudizio della magistratura ma che, invece, costituiscono materia
dintervento del Difensore civico; si tratta della cosiddetta mala amministrazione.

Altro elemento, a nostro parere dinteresse pubblico, senza aggravio di spesa, sarebbe quello di organizzare,
a livello di Regioni o di una parte di esse (con presumibile convenzione da parte di quelle Regioni che non
intendono istituire il servizio direttamente), presso luficio del Difensore Civico (Ombudsman, Mediatore....o
comunque lo si voglia appellare), di un osservatorio della mediazione e conciliazione con listituzione vera
e propria di tal esercizio (riconoscendo anche formalmente ci che gi in atto presso le diverse Difese
Civiche).

Poich per attribuzione legislativa e per eficacia di intervento i Difensori Civici operano in piena autonomia
e indipendenza di giudizio e di valutazione sarebbe anche utile corrispondere a questi organismi in modo

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uficiale lattribuzione di autorit amministrativa indipendente. Occorre modellare la Difesa civica come un A sostegno di quanto sinteticamente presentato proseguo con argomentazioni in proposito e ringrazio in da
istituto a garanzia dellimparzialit e del buon andamento della pubblica amministrazione con la capacit di ora per lattenzione.
intervento per la segnalazione di abusi disfunzioni carenze e ritardi dellamministrazione nei confronti del
cittadino , in sostanza come un Autority neutrale e indipendente garante della tutela di un interesse protetto Oggi assistiamo ad un cambiamento di contesto economico che investe la pubblica amministrazione almeno
dalla costituzione e dalla carta dei diritti fondamentali dellunione la buona amministrazione . Autority su quattro versanti:
garante dei valori, sia sotto il proilo economico che di convivenza civile, che trovano il loro fondamento negli a. spesa pubblica
artt. 54, 97 e 98 della costituzione, nonch garante dellattuazione di quanto sancito nellart. 41 della carta b. produttivit
dei diritti fondamentali dellunione tutti i cittadini hanno diritto ad una buona amministrazione. (In questo c. preferenze/interessi degli utenti
senso si espresse il TAR Lazio, secondo cui il difensore civico non igura riconducibile n a quella di organo d. trasparenza
di governo n a quella di organo piattamente amministrativo, ma riconducibile alla deinizione fatta propria
dallart. 11 t.u.el. di supremo garante dellindipendenza e dellimparzialit dellagire dellEnte nel quale viene Questi quattro temi fondamentali implicano un consistente mutamento dei parametri attraverso cui
nominato, cogliendosi eloquenti sintomi che lo conducono ad identiicarsi come un Authority - TAR Lazio, Il, interpretare lazione della pubblica amministrazione.
14/1/2009, n,139).
Nel rapporto tra cittadini e P.A., le criticit che si rilevano pi ricorrenti sono:
La proposta che intendiamo fare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di delineare la Difesa civica come pratiche amministrative poco chiare,
un organo di garanzia nei rapporti tra amministrazione e cittadino, avente carattere integrativo rispetto ai inerzia della RA.,
rimedi giurisdizionali e amministrativi. Questa soluzione potrebbe consentire ladozione, a livello nazionale, mancata trasparenza nei servizi di pubblica utilit,
di un modello graduale, simile a quello di altri ordinamenti, fondato sullassegnazione di una competenza liste di attesa (dagli asili nido ai servizi sanitari),
iniziale limitata ma da estendersi alla luce dei risultati ottenuti. La Costituzione, allart. 97, indica richieste di pagamenti dettagliate in modo non comprensibile dallutente e nel contempo dificolt ad
espressamente come essenziali allazione amministrativa due principi: quello del buon andamento (buona esigere rimborsi nel caso sia riconosciuto al cittadino il danno subito,
amministrazione) e quello dellimparzialit. I due principi se ben applicati costituiscono il paradigma virtuoso disomogeneit nellorganizzazione e distribuzione dei servizi sul territorio nel quadro delle autonomie locali,
dellazione amministrativa coniugando controlli, performance e rendicontazione. Lattivit della difesa civica contenzioso in materia tecnico professionale, con levitazione della spesa assicurativa per quelle Regioni
proprio posta a tutela (nellinteresse del cittadino ma anche della stessa P.A.) e a sprone perch tale circolo che non hanno scelto sistemi di auto assicurazione e gestione diretta dei sinistri, insoddisfazione
virtuoso si realizzi con strumenti non coercitivi o impositivi ma mediante una cultura della conciliazione e dellutenza e degli operatori coinvolti;
collaborazione che pone la gestione dei conlitti in un ambito di isiologico dibattito democratico. Il Difensore insoddisfazione dellutenza rispetto alle modalit di gestione dei servizi pubblici, con la sensazione di
civico si colloca come II garante dellimparzialit e del buon andamento della pubblica amministrazione pagare costi alti per servizi scadenti (trasporti pubblici, acqua, energia elettrica etc.)
attraverso il controllo sulla corretta applicazione delle regole del procedimento amministrativo. Cos discriminazione o pi in generale la contraddizione a volte rilevabile tra le dichiarazioni di principio in
come previsto dalla 241/90 che deinisce le garanzie partecipative al procedimento come livelli minimi materia di diritti e di pari dignit sociale e la tendenza normativa espressione dellindirizzo politico e/o
delleficienza della pubblica amministrazione (lindividuazione del responsabile, i suoi termini di conclusione, dellapplicazione normativa,
il diritto di accesso, la durata massima dei procedimenti, la DIA e il silenzio assenso) e tutto ci anche una ipertroia legislativa che pu mettere in dificolt lo stesso operatore pubblico e condurre a
alla luce del D.L. 174/2012 e del decreto 33/2013 sulla trasparenza e il diritto di accesso ai documenti interpretazioni del dettato legislativo non univoche e come contesto generale, rispetto a bisogni crescenti
amministrativi. diminuiscono le risorse per dare risposte adeguate.

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A fronte di questa situazione si registrata una crescente disaffezione dei cittadini sia nei confronti
delloperato dei governanti che del funzionamento delle istituzioni democratiche. In un quadro di crisi Dal nostro punto di vista, credo che, anzich procedere a colpi di riforme, convenga:
economica del paese si rischia di compromettere quel legame sociale di riconoscimento delle autonomie partire dai riordino dellesistente, evitando ulteriori interventi normativi e valorizzando quanto sin qui fatto;
locali, delle cos dette comunit intermedie e virare verso una nuova concezione centralistica dello Stato puntare ad una seria applicazione dei principi di trasparenza e eficienza, introdotti come preciso obbligo
attraverso la semplice equazione che a fronte di una spesa pubblica da ridurre, una conseguente alta dalla legge n. 15/2009 e dal decreto legislativo n. 33/2013: essi costituiscono due strumenti imprescindibili
pressione iscale, casi noti di malamministrazione, tanto vale limitare o addirittura sopprimere le autonomie sia per la valutazione della perfomance pubblica sia per uneficace azione di spending review.
locali rinunciando per a quella costruzione e costituzione democratica della Repubblica fondata proprio
sullaflato partecipativo delle comunit intermedie secondo quanto dettato dalla nostra Costituzione. Lattuale scarsit di risorse inanziarie ha reso necessario un loro utilizzo pi attento e rigoroso. Il rigore
la prima risposta, ma non basta. Bisogna anche rafforzare quegli strumenti di comunicazione, garanzia
Daltra parte la stessa legge cost. n.1 del 2012 , che introduce il c.d. principio di bilancio, ha effetti di e tutela dei diritti, di conciliazione che gi abbiamo a disposizione e a supporto delle ns. stesse politiche
notevole impatto su tutto il sistema della forma di stato e sulla concezione stessa delle autonomie territoriali di valutazione (CORECOM, DIFESA CIVICA e le varie igure di GARANTE: infanzia, detenuti, partecipazione,
e della loro posizione costituzionale quali enti costitutivi della Repubblica ai sensi dellart. 114 della privacy...).
Costituzione. E infatti vero che lautonomia inanziaria costituisce lindispensabile fondamento del concetto
stesso di autonomia in quanto fattore che consente di misurare il tasso di autonomia politica di un ente Fra laltro visto il sovraccarico del sistema giudiziario nei procedimenti civili pu essere soluzione interessante
territoriale. e parte della risoluzione dei problemi della giustizia in Italia incentivare e sviluppare, da parte nostra, con le
procedure stragiudiziale, un sistema parallelo alla risoluzione delle controversie.
Limpostazione, nellaffrontare le problematiche suddette, deve, dunque, essere ripensata in funzione di un
obiettivo di pi lungo periodo, che non pu non investire la questione della misura complessiva dellintervento Sia pure con una ventina danni di ritardo rispetto ai paesi di common law e con una decina rispetto anche
pubblico nel rapporto cittadini pubblica amministrazione, trasparenza ed eficacia riequilibrio e controllo ad alcuni dellEuropa continentale - in Italia pu dirsi pressoch conclusa la prima fase di legittimazione/
dei conti pubblici da intendere anche nel signiicato pi impegnativo e complesso di ripensamento del diffusione dei sistemi di risoluzione delle controversie alternativi al processo-giudizio, e tra questi in
perimetro dellintervento pubblico e delle modalit di prestazione dei servizi pubblici in un contesto sociale e particolare la conciliazione e la mediazione. Prima la normativa di riforma delle Camere di Commercio che
demograico profondamente mutato. ha attribuito a questente territorialmente diffuso il compito di fornire servizi di conciliazione, poi la riforma
del diritto societario e i successivi decreti di attuazione che hanno deinito le caratteristiche delle societ di
Insieme le due azioni di natura rispettivamente inanziaria e sociale costituiscono la precondizione perch si conciliazione stragiudiziale professionale, costituiscono sul piano normativo le tappe salienti di questa fase
possa rinnovare, se non ricostituire, il rapporto di iducia tra cittadini e loro istituzioni e pi in generale perch oltre alla riforma del codice di procedura civile e commerciale.
lItalia possa riprendere il cammino della crescita economica, anzi essa stessa un fattore di crescita in un
quadro di tutela e rispetto dei diritti fondamentali come la Carta dei Diritti Europea e i documenti delle Nazioni Le Regioni hanno loro stesse offerto ai cittadini un servizio pubblico e gratuito in ambito di processo
Unite e del Consiglio DEuropa enunciano. Questo principalmente per armonizzare il nostro ordinamento stragiudiziale: mi riferisco prevalentemente ai CORECOM e alle DIFESE CIVICHE (laggi dove istituite: 11
allordinamento comunitario. regioni).

Infatti tra i diritti fondamentali del cittadino europeo sono compresi quelli riguardanti i rapporti tra cittadini e Il ritardo italiano in tale ambito nasce nel passaggio dal Codice civile italiano del 1865 (detto Codice Pisanelli,
pubblica amministrazione, e le questioni devono essere trattate in modo equo, imparziale ed entro un termine dal nome del ministro Guardasigilli di allora) a quello del 1940. Infatti nel confronto tra vecchio e nuovo
ragionevole. codice non dificile cogliere i segni dellevoluzione da una concezione della soluzione delle controversie

28 29
anche come servizio, che pu essere svolto attraverso strumenti sia informali che formali, a unimpostazione ottimizzazione dei tempi
in cui il potere decisionale, basato sul modello del processo-giudizio, diventa prevalente, se non esclusivo. E imparzialit
naturale conseguenza che allaffermarsi di forme forti di stato, basate sullaccentramento del potere politico
e in qualche misura del controllo sociale, si tenda in genere a far corrispondere una nozione di ordine di tipo Tutti elementi che come abbiamo visto concorrono a superare le dificolt nel rapporto cittadino -P.A. e si
imposto piuttosto che negoziato. caratterizzano di rilesso come criteri di valutazione per le performance delle nostre amministrazioni, con la
conseguenza di dar vita ad un nuovo modello di tutela costituzionale dei diritti e di giustizia costituzionale,
Nel Codice Pisanelli la composizione delle controversie si deiniva appunto conciliazione e consisteva nel che si differenzia da quelli tradizionali e che si sviluppa secondo direttrici originali, meritevoli di attenta
risolvere i conlitti delle parti in causa per ricomporli nellarmonia sociale: allora avevamo anticipato tante considerazione comparativa.
teorie americane sulla funzione della mediation e sulle tecniche di ADR!
Se concordiamo su quanto in qui esposto chiaro che sar necessario istituire un unico organo monocratico
In generale la conciliazione era deinita come un contratto con cui le parti, a mediazione di persona terza, (mediatore, ombudsman, difensore civico...?) a livello istituzionale regionale, in sostituzione delle attuali
compongono, ossia deiniscono allamichevole le loro controversie. igure di garanzia, tutela e mediazione, non solo per una logica di contenimento della spesa pubblica ma
perch abbiamo sperimentato che la proliferazione di strumenti e organismi indipendenti indebolisce la
Il modo in cui stata trattata inora la conciliazione nellambito delle nostre istituzioni non altro che loro azione e crea duplicazione di interventi favorendo confusione a discapito proprio di ci che si vuole
un rilesso dellatteggiamento psicologico e culturale che le nostre societ manifestano normalmente invece favorire: il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione, aiutare le istituzioni nei loro sistemi di
nellaccostarsi al fenomeno del conlitto come fenomeno patologico, di fronte al quale cerchiamo quasi valutazione e comparazione, supportare il legislatore.
sempre di determinarne le cause per attribuire delle responsabilit; quasi mai ci domandiamo quali ne siano
gli scopi e le possibilit. Tutto ci vale soprattutto per i Consigli regionali in quanto un assemblea legislativa forte ed ha un
ruolo proprio e originale anche perch in grado di assolvere, oltre alle funzioni costitutive (legislazione,
Dobbiamo cessare di considerare il conlitto come un evento sociale patologico, un male da curare o rappresentanza, veriica e implementazione delle politiche...) ad un patto comunicativo con i cittadini che
da rimuovere e vederlo invece come un fenomeno isiologico; talvolta addirittura positivo. Quello che in devono avere la certezza che quello che nel Consiglio si discute ha importanza per la collettivit e incide sulla
deinitiva conta come i conlitti vengono gestiti e possono divenire, specialmente in una societ atomizzata, vita concreta e reale delle entit locali, frutto di una valutazione complessiva mirante alla qualit della vita
unoccasione di comunicazione che, se adeguatamente sfruttata, potrebbe talvolta essere in grado di e al benessere e non a logiche di parte senza pur nascondere le diverse interpretazioni e soluzioni presenti
generare insospettate, nuove opportunit per entrambe le parti. Gli organismi di conciliazione e tutela dei nella dialettica assembleare.
diritti danno garanzia nella risoluzione delle controversie di:
rapidit Sempliicazione normativa e amministrativa, eficacia e celerit rappresentano le facce della stessa
risparmio medaglia nel rispetto dei principi di buona amministrazione: il dovere del legislatore quello di formulare
semplicit norme concettualmente e semanticamente precise, chiare ed intellegibili nelle inalit e nelle indicazioni dei
trasparenza comportamenti richiesti . E in questo senso che la nozione di qualit della normazione non viene pi riferita
riservatezza solo a quella formale dei testi normativi bens anche a quella sostanziale per una qualit che garantisca
assistenza in ogni momento della procedura un livello qualitativo elevato del rapporto Autorit-cittadini e Autorit-imprese, per il tramite di regole buone
ricerca del risultato condiviso in quanto il loro contenuto sia conseguente ad una adeguata progettazione in vista del raggiungimento di
metodo operativo obiettivi condivisi in grado per di assicurare leffettivit dei diritti e delle libert fondamentali.

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Presentato al Parlamento il primo Rapporto annuale della Difesa civica in Italia
A fronte di questa prospettiva, lerrore pi grande che la struttura pubblica potrebbe fare ritenere la
materia della mediazione come prerogativa esclusiva del settore privato, lasciando integralmente ai privati
la gestione di quei conlitti tipici del sistema pubblico (servizi pubblici, servizio sanitario etc.) in cui non Il 2 ottobre, presso la Camera dei Deputati, si svolto il Convegno La Difesa civica in Italia primo rapporto
rilevante solo dare soddisfazione allutente nel singolo conlitto, ma anche monitorare le cause del disservizio annuale, nel corso del quale stata presentata la relazione 2013 del Coordinamento Nazionale dei Difensori
per intervenire alla radice migliorando lorganizzazione attraverso lintervento del legislatore o quello di civici delle Regioni e delle Province autonome.
riorganizzazione, formazione del personale e ristrutturazione dellamministratore. La delega del contenzioso
in questo settore a soggetti privati farebbe venir meno completamente lopera di monitoraggio che un istituto Oltre alla Coordinatrice nazionale dei Difensori civici Lucia e Franchini, che ha presentato la relazione, sono
di mediazione pubblica pu svolgere, da un lato risolvendo i singoli contenziosi, dallaltro indagando sulle intervenuti il Presidente della Commissione parlamentare per la sempliicazione, Bruno Tabacci, la Mediatrice
cause che li hanno determinati con il duplice scopo di prevenire contenziosi futuri e di garantire attraverso europea Emily OReilly, il Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome Sergio Chiamparino.
la modiica delle regole generali anche coloro che non hanno potuto o voluto accedere al meccanismo di
conciliazione, ma che ugualmente sono stati vittime di disservizi a fronte dei quali non hanno voluto o potuto Il Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province
reagire. Ritengo inoltre che lo sviluppo della mediazione come servizio pubblico sar volano di sviluppo anche autonome Eros Brega e Renato Balduzzi, gi Presidente della Commissione parlamentare per le questioni
per la conciliazione degli organismi privati o funzionalmente autonomi: educando il cittadino al ricorso al Regionali. Il Convegno ha prodotto lo.d.g. dellon. Bruno Tabacci
processo stragiudiziale ci sar pi spazio per tutte quelle contrapposizioni che si veriicano nel privato e di
cui la P.A. non pu certo occuparsi dando cos luogo, ad esempio, ad un incremento di occupazione e reddito
per tutti i giovani avvocati che sappiamo sono in forte dificolt e nel contempo alleggerendo il percorso
giudiziario almeno per ci che riguarda le cause civili. Solo con lattuazione di una difesa civile moderna ed in
sintonia con le attuali esigenze di una societ in continua evoluzione si potr dar vita ad una nuova tutela
dei diritti e contemporaneamente ad un pi eficiente rapporto pubblica amministrazione cittadino anche nel
quadro delle relazioni europee e internazionali e alla cooperazione italiana allo sviluppo dove la P.A. dovr
accrescere e integrare la propria missione di servizio e dove la stessa azione della difesa civica dovr
coordinarsi e attivare una forte dimensione operativa dei diritti umani per la tutela e la promozione delle
libert fondamentali.

32 33
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/02681/127
presentato da TABACCI Bruno
Presidente Commissione Parlamentare per la Sempliicazione
testo di
Mercoled 5 novembre 2014, seduta n. 325
La Camera, premesso che:
il decreto-legge inalizzato a decongestionare la giustizia civile, anche attraverso la deinizione prettamente
negoziale dei conlitti, attraverso un accordo oggetto di contrattazione tra 1 parti;

gi il codice di procedura civile del 1865 prevedeva la possibilit di comporre le controversi attraverso la
conciliazione;

il conlitto isiologico non soltanto tra privati ma anche tra cittadini e pubblica amministrazione;

in questo campo, anche al ine fondamentale di prevenire i conlitti, sono gi attivi da divers anni i difensori
civici regionali, riunitisi in un coordinamento nazionale, che ha redatto la prima relazione sulla difesa civica in
Italia, presentata alla Camera il 2 ottobre di questanno;

la relazione mette in evidenza come i difensori civici gi svolgano e possano implementare un servizio
di gestione dei reclami avanzati dai cittadini nei confronti delle pubbliche amministrazioni nel contempo
accessibile e conveniente, promuovendo la buona amministrazione pubblica anche attraverso una
responsabilizzazione delle strutture e dei loro responsabili, impegna il Governo ad afiancare le iniziative
di riforma della giustizia civile con speciiche iniziative volte a valorizzare listituto della difesa civica come
strumento di delazione del contenzioso tra cittadini e pubbliche amministrazioni, rafforzandone funzioni,
poteri e ambiti di cognizione, con particolare riferimento ai ruolo di garanzia e tutela dei livelli essenziali delle
prestazioni concernenti i diritti civili e sociali.

9/2681/127. Tabacci.

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Proposta di Legge Eaborata dal Comitato Ristretto dei Difensori Civici della Toscana, Campania, Emilia
Romagna, Valle dAosta e Piemonte. Presentata al Coordinamento Nazionale
Art. 1.
La presente legge stabilisce norme generali in materia di difesa civica, in conformit con gli articoli
3, 97 e 117, comma 2, lettera m, della Costituzione, con la Carta dei diritti fondamentali dellUnione
europea, con gli indirizzi espressi dallOrganizzazione delle Nazioni Unite e dal Consiglio dEuropa, e con
lo.d.g. 9/02681/127 accolto dal Governo il 5 novembre 2014 in sede di conversione in legge del D.L
n. 127/2014,valorizzando listituto della difesa Civica come strumento di delazione del contenzioso tra
cittadini e Pubblica Amministrazione, e rafforzandone funzioni,poteri ed ambiti di intervento, con particolare
riferimento al ruolo di garanzia e tutela dei LEA, concernenti i diritti civili e sociali e istituisce il Difensore
VALLE Civico Nazionale.

DAOSTA PIEMONTE
Art. 2.
TOSCANA 1. Il Difensore civico tutela il diritto alla buona amministrazione.
CAMPANIA 2. Il Difensore civico opera a garanzia dellimparzialit e del buon andamento della pubblica
amministrazione, assicurando che atti, operazioni e comportamenti pubblici siano ispirati al rispetto dei
EMILIA princpi di dignit della persona, di legalit, trasparenza, eficienza, eficacia ed economicit dellazione
ROMAGNA amministrativa e delle disposizioni in materia di procedimento amministrativo nonch di accesso ai
documenti amministrativi.

Art. 3.
La difesa civica, in relazione allambito di competenza, si articola in:
a) Difensore civico nazionale;
b) Difensore civico regionale;
c) Difensore Civico delle Province Autonome di Trento e Bolzano.

Art. 4.
Ogni persona isica e soggetto giuridico ha diritto, secondo quanto previsto dalla presente legge, di
chiedere lintervento del Difensore civico per la tutela di propri diritti e interessi nei confronti della pubblica
amministrazione. Tale diritto funzionale a garantire che la funzione amministrativa, a livello centrale e
decentrato,sia esercitata nel rispetto dei principi issati allart. 2. In particolare, il Difensore Civico, nello

36 37
svolgimento del procedimento amministrativo, assicura il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni 7. Per la sua azione il Difensore Civico Nazionale si avvale di un apposito Uficio. La sede, lorganizzazione.
concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi interna, la dotazione organica del personale, il funzionamento e le modalit di intervento sono disciplinati
dellarticolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione, ferma restando la potest delle Regioni e da un apposito regolamento da emanare entro due mesi dalla data di entrata in vigore della presente
degli Enti Locali, nellambito delle rispettive competenze, di garantire livelli ulteriori di tutela. legge, dintesa con lUficio di Presidenza della Camera dei Deputati e lo stesso Difensore Civico.

Art. 5. Art. 7.
1. I Difensori Civici, Nazionale, Regionale, e delle Province Autonome di Trento e Bolzano, nei rispettivi ambiti Il Difensore Civico Regionale e delle Province Autonome eletto rispettivamente da ciascuna Regione, e dalle
di competenza, sono autonomi e indipendenti. Province Autonome di Trento e di Bolzano, secondo le modalit previste dai rispettivi Statuti e resta in carica
2. I Difensori civici regionali e delle Province Autonome di Trento e Bolzano favoriscono forme e iniziative di per il tempo previsto dagli stessi Statuti .
collaborazione reciproca, a livello locale, infraregionale e nazionale, allo scopo di promuovere leficienza e 2. Al Difensore Civico Nazionale si applicano le condizioni di ineleggibilit e di incompatibilit previste dalle
leficacia della loro azione. leggi nazionali e ai Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome le condizioni di ineleggibilit e di
incompatibilit previste dai rispettivi ordinamenti legislativi regionali e delle Province Autonome.
Art. 6.
1. Il Difensore Civico Nazionale nominato dal Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente Art. 8.
della Camera dei Deputati e del Presidente del Senato della Repubblica. 1. Il Difensore Civico esercita la sua attivit in piena libert e indipendenza, in condizioni di autonomia
2. Il Difensore Civico Nazionale scelto tra i cittadini aventi i requisiti per lelezione alla Camera dei inanziaria e organizzativa, e non soggetto ad alcuna forma di controllo gerarchico o funzionale.
Deputati, che abbiano dato prova di comprovata competenza per lesercizio della funzione sulla base di 2. Lo status giuridico e il trattamento economico del Difensore Civico Nazionale, dei Difensori Civici
un documentato curriculum , e diano garanzia di imparzialit e indipendenza di giudizio. Regionali e dei Difensori Civici delle Provincie Autonome di Trento e Bolzano deve essere adeguato alla
3. Il Difensore Civico Nazionale resta in carica sette anni e non rieleggibile, salvi i casi di revoca o delicata e alta funzione svolta, in ragione anche delle responsabilit di cui investito.
decadenza,ed esercita le sue funzioni ino allentrata in carica del suo successore. A lui si applicano le
cause di ineleggibilit e di incompatibilit previste per i Deputati Nazionali. Art. 9.
4. Il Difensore Civico Nazionale esercita le sue funzioni nei confronti delle Amministrazioni Centrali e 1.Il Difensore Civico concerta con lamministrazione di riferimento le risorse umane, organizzative e
sovraregionali dello Stato, dei soggetti di diritto pubblico aventi competenza territoriale nazionale o sovra inanziarie, stanziate in un apposito capitolo di bilancio, da assegnare al suo uficio. Tali risorse devono
regionale, dei soggetti di diritto privato, che esercitano la propria attivit, sia a livello nazionale, che comunque essere adeguate allo svolgimento delle rispettive funzioni e sono gestite in piena autonomia
sovraregionale, limitatamente alle attivit di pubblico interesse. dal Difensore civico
5. I Difensori Civici regionali e delle Province Autonome, nei rispettivi ambiti di competenza, esercitano le 2.Il personale assegnato alluficio del Difensore Civico opera nel perseguimento degli obiettivi e delle
proprie funzioni nei confronti delle Amministrazioni regionali e infraregionali, nonch delle amministrazioni inalit istituzionali deiniti da questultimo, che veriica costantemente la coerenza tra gli indirizzi impartiti
periferiche dello Stato ai sensi della legge n. 127/97, dei soggetti di diritto pubblico aventi competenza e le attivit gestionali svolte. Il Difensore Civico assume gli atti di indirizzo necessari all organizzazione
territoriale regionale o infraregionale, dei soggetti di diritto privato, che esercitano la propria attivit, sia a degli Ufici e alla gestione delle risorse inanziarie, che vengono attuati dallOrgano Dirigenziale Interno.
livello regionale, che infraregionale, limitatamente alle attivit di pubblico interesse.
6. Entro il 31 marzo di ogni anno il Difensore Civico Nazionale invia una relazione sullattivit svolta Art. 10
nellanno precedente, al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato della 1. Il Difensore Civico informa la propria azione ai princpi generali dellattivit amministrativa stabiliti dalla
Repubblica. legge n. 241/90 e al perseguimento dellequit, anche attraverso il metodo della mediazione.

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2. Il Difensore Civico pu intervenire su istanza di parte o di propria iniziativa. 2. Gli organi destinatari di tali atti devono comunicare al Difensore Civico le motivazioni giuridiche e gli
3. Il Difensore Civico pu: elementi di fatto che fondano un eventuale non accoglimento, anche parziale, delle indicazioni formulate
a) accedere a tutti gli atti e documenti detenuti dai soggetti di cui allarticolo 6, comma 1, senza i limiti ai sensi del comma 1.
del segreto duficio, anche quando si tratti di documenti sottratti per legge o regolamento allaccesso.
Il Difensore Civico tenuto al segreto sulle notizie delle quali venga a conoscenza in ragione del Art. 12.
proprio uficio e che, in base alla legge, sono escluse dal diritto daccesso o comunque soggette a 1. Il Difensore Civico promuove rapporti di collaborazione e di consultazione con le Associazioni riconosciute
segreto o a divieto di divulgazione, nonch al rispetto della normativa vigente in materia di trattamento di tutela dei cittadini e degli utenti e con altre autorit e organismi di garanzia dei diritti e degli interessi,al
dei dati personali; ine di favorire la realizzazione di un sistema integrato di tutela non giurisdizionale e diffonderne la
b) convocare il responsabile del procedimento o i dirigenti delle strutture amministrative interessate per conoscenza e lutilizzo.
un esame congiunto della questione oggetto di intervento dello stesso Difensore Civico; 2. Per quanto di rispettiva competenza, al Difensore Civico Nazionale, Regionale e delle Province
c) accedere a qualsiasi sede o uficio dei soggetti destinatari degli interventi per compiere sopralluoghi e Autonome afidatala funzione di Conciliazione Preventiva obbligatoria, con il compito di comporre in
accertamenti; via stragiudiziale le controversie insorte tra soggetti erogatori di servizi pubblici e i cittadini utenti, con
d) chiedere, in caso di mancata collaborazione, lattivazione del procedimento disciplinare a carico del particolare riferimento agli standard di qualit nellerogazione delle prestazioni, previsti in sede locale e
responsabile del procedimento e dei dirigenti delle strutture interessate. Il Difensore civico deve nazionale.
essere altres informato della conclusione dei procedimenti disciplinari da esso attivati. 3. Le parti che partecipano al procedimento di conciliazione possono farsi rappresentare o assistere da un
4. Il Difensore civico pu, in qualsiasi momento, dare notizia agli organi di stampa e ai mezzi di legale di iducia, munito di apposita procura..
comunicazione di massa della propria attivit e dei problemi eventualmente rilevati, fatto salvo il rispetto 4. Il procedimento davanti al Difensore Civico deve concludersi, salvo proroga motivata, entro tre mesi dalla
della normativa vigente in materia di tutela della riservatezza dei dati personali. ricezione dellistanza o dallavvio di uficio. Lazione dinanzi al Difensore civico sospende i termini di
5. La proposizione di ricorsi amministrativi o giurisdizionali non esclude n limita il diritto di chiedere decadenza e prescrizione di ogni altra azione, amministrativa o giudiziaria, fatta salva lazione penale.
lintervento del Difensore Civico. 5. La conciliazione innanzi al difensore civico, nelle ipotesi di cui al comma 2, rappresenta una condizione
6. Nei casi in cui la legge preveda la costituzione di parte civile del Difensore civico, lavvio dellazione di procedibilit per lazione dinanzi allautorit giudiziaria. Le parti non sono vincolate alla proposta di
penale comunicato al Difensore civico competente per territorio, con riferimento al luogo ove si svolge il accordo formulata dal Difensore Civico, e possono decidere di adire lautorit giudiziaria allesito negativo
processo penale. del tentativo di conciliazione
7. Nei casi di cui al comma 6 e negli altri casi in cui necessiti di assistenza legale in giudizio, il Difensore
civico assistito attraverso una delle seguenti modalit: Art. 13.
a) dallAvvocatura dellAmministrazione di riferimento; 1. Il Difensore Civico presenta e illustra agli organismi parlamentari o consiliari di riferimento, entro il
b) da funzionari del proprio uficio in possesso del titolo di avvocato, iscritti a tale ine nellalbo speciale termine issato dai rispettivi ordinamenti, una relazione ordinaria annuale sullattivit svolta, sui risultati
degli avvocati -sezione speciale per i dipendenti pubblici; conseguiti e sui rimedi organizzativi e normativi ritenuti utili o necessari.
c) da altri soggetti scelti di concerto tra il Difensore Civico e lAmministrazione di riferimento. 2. Nei casi di particolare importanza o meritevoli di urgente considerazione, il Difensore Civico pu
presentare in qualsiasi momento allOrgano che lo ha nominato relazioni straordinarie, che devono essere
Art. 11. tempestivamente esaminate.
1. Il Difensore Civico indirizza suggerimenti, proposte e raccomandazioni, anche di carattere generale, sul 3. Le relazioni del Difensore Civico e le conseguenti determinazioni assunte dallOrgano che lo ha nominato
piano normativo e amministrativo,ai soggetti destinatari del proprio intervento. sono rese pubbliche con le stesse modalit previste per il bilancio dellamministrazione di riferimento.

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4. Il Difensore Civico pu diffondere in qualsiasi altra forma le sue relazioni anche prima della loro Norme per lattuazione della Difesa civica sul territorio Nazionale
presentazione ai sensi dei commi 1 e 2.
Art.1 Deinizione e compiti
Art. 14. 1. La difesa civica ha come inalit la tutela e la garanzia della legalit e della regolarit amministrativa,
(Modiiche alla legge 7 agosto 1990, n. 241) la tutela dei cittadini di fronte al malfunzionamento della Pubblica Amministrazione,la delazione del
1. Allarticolo 3, comma 4, del legge 7 agosto 1990, n. 241, sono aggiunte, in ine, le seguenti parole: e il contenzioso fra utenti, pubbliche amministrazione e gestori di servizi pubblici, con particolare riferimento
Difensore Civico competente di cui possibile chiedere lintervento. allesigenza di garantire i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali ed il diritto
2. Allarticolo 25, comma 4, della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modiicazioni, il quarto alla buona amministrazione come deinito nella Carta dei Diritti Fondamentali dellUnione Europea.
periodo sostituito dal seguente: Nei confronti degli atti delle Amministrazioni Centrali dello Stato tale
2. Al ine di esercitare tali compiti il Difensore civico esercita a qualunque livello tale azione nel rispetto dei
richiesta inoltrata al Difensore Civico Nazionale; nei confronti degli atti delle Amministrazioni periferiche
parametri di autonomia e indipendenza riconosciuti a questo Istituto dai documenti delle Nazioni Unite
dello Stato, degli enti e delle Aziende nazionali operanti a livello regionale e infraregionale la richiesta del Consiglio DEuropa e dai parametri issati dallUnione Europea che sono da considerarsi riferimento
inoltrata al Difensore Civico Regionale. vincolante per lo Stato, per le Regioni e per le Autonomie locali nel disciplinare listituto, con particolare
3. Allart. 29 della legge 241/90, aggiunto il comma 2sexies: Il difensore civico nazionale e regionale riferimento ai criteri di autonomia e di indipendenza anche funzionale ivi sanciti.
garantisce il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da parte delle
amministrazioni pubbliche e, in particolare, da parte degli enti territoriali. A tal ine, le controversie aventi 3. In particolare il difensore civico a qualsiasi livello ha il diritto di:
ad oggetto il mancato rispetto di prestazioni ascrivibili ai predetti livelli essenziali devono essere oggetto a. Investigare su segnalazione dei cittadini singoli o associati o duficio su qualsiasi problema inerente le
di un tentativo preliminare di conciliazione dinanzi al difensore civico competente, che condizione materie di cui al precedente paragrafo 2.
propedeutica per laccesso alla tutela giurisdizionale degli interessati b. Accedere a tutti gli atti e i documenti necessari allesercizio del proprio mandato, anche ai sensi e per
gli effetti di quanto sancito per il Difensore civico nel Codice della Privacy.
Art. 15. c. Raccordarsi con la rete della difesa civica, italiana, europea ed internazionale sia tramite le reti
istituzionali esistenti.
(Modiiche al decreto legislativo 15 marzo 2013, n. 33)
1. Lart. 5, comma 4, del d.lgs. 15 marzo 2013, n. 33, cos sostituito: Nei casi di ritardo o mancata
4. Per garantire le inalit di cui al comma 1 il Difensore civico pu attivare intesa con gestori dei
risposta, il richiedente pu ricorrere al Difensore Civico competente per ambito territoriale, il quale, Servizi pubblici e privati al ine di offrire modalit di soluzione non contenziosa delle controversie e
veriicata la sussistenza dellobbligo di pubblicazione, ordina allamministrazione inadempiente la per monitorare attraverso tali meccanismi lesistenza di problematiche generali la cui soluzione sar
pubblicazione nei termini di cui al comma 3. sottoposta al gestore o allAmministrazione titolare del servizio.

Art. 16 5. Con particolare riferimento allattivit amministrativa la difesa civica:


(Abrogazione di norme) a. Garantisce il rispetto da parte delle Amministrazioni di riferimento dei livelli essenziali del
1. Larticolo 16 della legge 15 maggio 1997, n. 127, e successive modiicazioni, e larticolo 11 del Testo procedimento amministrativo come sanciti dallarticolo 29, comma2bis della L. 241/90. A tal ine, le
Unico delle leggi sullordinamento degli Enti Locali, di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, controversie aventi ad oggetto il mancato rispetto di prestazioni ascrivibili ai predetti livelli essenziali
sono abrogati. devono essere oggetto di una composizione amichevole dinanzi al difensore civico competente, da
2. Sono, altres, abrogate tutte le norme in contrasto con la presente legge. considerarsi quale condizione di procedibilit per lazione dinanzi allautorit giudiziaria.
b. Garantisce il rispetto del diritto daccesso, di cui allart. 22 l. 241/90, nei confronti di tutte le

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Amministrazioni pubbliche presenti nel livello territoriale di competenza, comprese quelle nazionali. LEGISLAZIONE VIGENTE REGIONALE
c. Garantisce il diritto allinformazione e alla trasparenza amministrativa dei cittadini, di cui al d.lgs.
33/13. A tal ine,nei casi di ritardo o mancata risposta alle istanze di accesso civico ex art. 5 d.lgs. STATUTO REGIONE CAMPANIA
33/13, linteressato pu ricorrere al Difensore civico competente per ambito territoriale, il quale,
veriicata la sussistenza dellobbligo di pubblicazione, ordina allamministrazione inadempiente
APPROVATO CON L.R. 28/05/2009 N. 6
la pubblicazione nei termini di cui allart.5, comma 3, d.lgs.33/13. LInottemperanza allordine di
PUBBLICATO BURC N. 34 DL 3/06/2009
pubblicazione del Difensore civico comporta lattivazione di un procedimento disciplinare a carico del
responsabile della trasparenza Articolo 17
Difensore civico regionale
6. Lazione dinanzi al Difensore civico sospende i termini di decadenza e prescrizione di ogni altra azione 1. Presso la Regione Campania istituito il Difensore civico regionale.
amministrativa o giudiziaria, fatta salva lazione penale 2. La legge regionale ne disciplina le funzioni e le modalit di nomina e ne garantisce lindipendenza.
Art. 2 Delega al Governo 3. ll Difensore civico presenta annualmente una relazione al Consiglio regionale sullattivit svolta.
1. Entro un anno dalla promulgazione della presente legge il Governo, sentite le Regioni e gli Enti Locali 4. La carica del Difensore civico onoraria. La legge disciplina il rimborso spese.
autorizzato ad emanare uno o pi decreti Legislativi, nel rispetto dei principi sanciti al precedente
articolo 1, al ine di:
a. Garantire listituzione del Difensore civico nazionale, con mandato generale di tutela dei diritti
fondamentali come speciicato al precedente articolo, prevedendone modalit di nomina prevedano il
mandato parlamentare.
b. Garantire al Difensore civico i poteri previsti al precedente art. 1 e dai principi ivi richiamati,
prevedendo per il Difensore civico nazionale lobbligo di presentare entro il 30 marzo di ogni anno una
relazione al Parlamento sullattivit svolta e la facolt di presentare in ogni momento rapporti speciali.
c. Garantire la presenza della difesa civica a livello regionale, sancendo parametri minimi di autonomia e
di indipendenza che costituiscano per le Regioni ai sensi dellart. 117.2 lett. m.
d. Garantire laccesso al servizio di difesa civica anche a livello territoriale, secondo forme di intesa tra
Regioni ed Enti Locali, che prevedano da parte degli Enti locali lesercizio della difesa civica a livello
territoriale, sia attraverso lapertura di ufici decentrati che attraverso la nomina del Difensore civico
territoriale.
e. Prevedere forme di sanzione per la mancata collaborazione con il Difensore civico ad ogni livello
f. Garantire la pari dignit fra tutti i livelli di difesa civica.

2. Fino allistituzione del Difensore civico nazionale il Presidente del Coordinamento dei Difensori civici
Regionali e delle Province autonome esercita le attivit di tutela nei confronti delle Istituzioni Centrali
dello Stato, delle concessionarie di servizi pubblici e di ogni altro Ente Pubblico operante a livello
Nazionale.

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LEGGE ATTUALE REGIONE CAMPANIA
Legge Regionale 11-8-1978, n. 23
Istituzione del difensore civico presso la Regione Campania Pubblicata nel B.U. 9 settembre 1978, n. 39
integrata da Legge Regionale 8/3/1985, n. 15

Epigrafe
Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 Art. 7 Art. 8 Art. 9 Art. 10 Art. 11
L.R. 11 agosto 1978, n. 23 (1).
Istituzione del difensore civico presso la Regione Campania.
(1) Pubblicata nel B.U. 9 settembre 1978, n. 39.

Art. 1
istituito il Difensore civico presso la Regione Campania (2).
(2) Articolo cos sostituito dallart. 1, L.R. 8 marzo 1985, n. 15.

Art. 2
Spetta al Difensore civico il potere di seguire, a tutela dei singoli, degli Enti e delle formazioni sociali che vi
hanno interesse e che ne facciano richiesta, ladozione degli atti e lo svolgimento dei procedimenti posti in
essere dallAmministrazione della Regione, dagli Enti ed Aziende dipendenti e titolari di delega, limitatamente,
per questi ultimi, alle funzioni delegate, nonch il funzionamento delle Unit sanitarie locali con speciale
riferimento alla salvaguardia dei diritti costituzionali dellutente in modo che siano assicurate le tempestivit
e le regolarit.

Il ricorso al Difensore civico non proponibile quando sia stato gi presentato, per il medesimo oggetto,
ricorso giurisdizionale o amministrativo.

Lazione del Difensore civico pu essere estesa duficio a procedimenti ed atti di natura e contenuto identici
a quelli per cui sia stato richiesto lintervento di cui al primo comma, al ine di rimuovere analoghe disfunzioni
ad essi comuni.

Il Difensore civico qualora nellesercizio dei propri compiti istituzionali rilevi o abbia notizia che nelloperato
di altre Amministrazioni si veriichino disfunzioni od anomalie comunque incidenti sulla qualit e regolarit

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dellattivit amministrativa regionale diretta o delegata, ne riferisce al Consiglio regionale a termini del Se, nel corso dei suoi interventi, il Difensore civico viene a conoscenza di abusi, omissioni, ritardi, irregolarit
successivo articolo 3 (3). e illegittimit nella gestione dellamministrazione regionale o degli altri enti destinatari passivi della legge 11
agosto 1978, n. 23, ha lobbligo di riferirne immediatamente al Consiglio regionale.
(3) Articolo cos sostituito dallart. 2, L.R. 8 marzo 1985, n. 15.
Art. 3 Decorsi trenta giorni dallinvio della relazione, senza che essa sia stata presa in esame, facultato a
Il Difensore civico comunica allamministrazione competente lavvenuta proposizione del ricorso ed il relativo svolgere direttamente una indagine conoscitiva, i cui risultati saranno oggetto di una speciica relazione al
oggetto. Consiglio stesso.

Ha diritto di ottenere dagli ufici dellamministrazione regionale e dagli Enti e Aziende indicati al primo comma Il Difensore civico pu anche inviare relazioni su questioni speciiche al Consiglio ed alla Giunta (5).
dellarticolo 2 copia di atti e documenti, nonch ogni notizia connessa alla questione trattata. (5) Articolo cos sostituito dallart. 4, L.R. 8 marzo 1985, n. 15.

Decorsi dieci giorni dallacquisizione dei documenti e notizie richiesti, issa il termine per la deinizione Art. 6
dellaffare o chiede ai preposti agli ufici competenti di procedere congiuntamente allesame della questione, Il Difensore civico eletto dal Consiglio a scrutinio segreto e nominato con decreto del Presidente della
al ine di contribuire alla sua sollecita deinizione. Giunta.

Se il Difensore civico accerta che latto richiesto, per il quale stato sollecitato il suo intervento, sia un atto Lelezione valida se il candidato ottiene il voto dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione. Nel caso
dovuto omesso illegittimamente, ha lobbligo di chiedere al Presidente della Giunta regionale la nomina di un in cui nessuno dei candidati ottiene la maggioranza di cui al precedente comma nelle prime tre votazioni,
Commissario ad acta per ladozione dellatto omesso (4). lelezione effettuata dal Consiglio nella seduta successiva ed valida se il candidato abbia ottenuto la
maggioranza assoluta dei voti dei Consiglieri assegnati alla Regione.
(4) Articolo cos sostituito dallart. 3, L.R. 8 marzo 1985, n. 15.
Art. 4 Qualora tale maggioranza non venga raggiunta dopo tre votazioni, il Consiglio proceder a nuova votazione
Nei confronti dei preposti agli ufici che ostacolino con atti od omissioni lo svolgimento della sua funzione, entro i successivi trenta giorni e per la validit dellelezione richiesta la maggioranza assoluta dei voti dei
il Difensore civico pu proporre agli organi competenti dellAmministrazione di appartenenza la promozione Consiglieri assegnati alla Regione (6).
dellazione disciplinare, a norma dei rispettivi ordinamenti.
(6) Articolo cos sostituito dallart. 5, L.R. 8 marzo 1985, n. 15.
Ove il fatto costituisca reato, il Difensore civico che ne venga a conoscenza nellesercizio delle funzioni di
uficio ha lobbligo di denunziarlo allautorit giudiziaria. (7) Art. 7
Il Difensore civico dura in carica 5 anni e pu essere confermato una sola volta con le modalit previste
Si applicano al Difensore civico le norme di cui allart. 361 c.p. dallarticolo 5 della presente legge.

Art. 5 Il Difensore civico, fuori delle ipotesi di decadenza e di revoca, rimane in carica ino alla nomina del
Il Difensore civico presenta annualmente entro il 31 marzo una dettagliata relazione avente ad oggetto successore.
lattivit svolta nellanno.

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Il quinquennio decorre alla data di immissione in possesso del Difensore civico nellincarico conferitogli, (9) Gli attuali commi secondo e terzo cos sostituiscono loriginario secondo comma per effetto dellart. 7,
che dovr avvenire immediatamente dopo la pubblicazione del decreto di nomina nel Bollettino Uficiale L.R. 8 marzo 1985, n. 15. Successivamente, peraltro, lattuale terzo comma stato abrogato dallart. 19,
della Regione; di essa verr redatto apposito verbale avanti al Presidente del Consiglio regionale che lo L.R. 25 agosto 1989, n. 15, in conseguenza dellabrogazione del secondo comma dellart. 7 sopracitato.
sottoscriver dopo la irma di accettazione dellinteressato e che sar controirmato per autentica dal
Segretario generale del Consiglio (7). Art. 10
(7) Articolo cos sostituito dallart. 6, L.R. 8 marzo 1985, n. 15. Allonere derivante dallattuazione della presente legge, stabilito in lire 40 milioni per il 1985, si far fronte
con lapposito capitolo dello stato di previsione della spesa per lanno inanziario 1985, con la denominazione
Art. 8 corrispondente a quella del capitolo 80 del bilancio 1984. Agli oneri per gli anni successivi si far fronte con
Il Difensore civico deve essere in possesso dei requisiti per la elezione a Consigliere regionale e non versare gli appositi stanziamenti di bilancio, la cui entit sar determinata con le leggi di bilancio, utilizzando quota
in nessuna delle condizioni di ineleggibilit. parte delle risorse assegnate alla Regione ai sensi dellarticolo 8 della legge 18 maggio 1980, n. 281
(10) Articolo cos sostituito dallart. 8, L.R. 8 marzo 1985, n. 15. 3
Egli deve essere scelto fra persone munite di peculiare competenza giuridico - amministrativa. Alluficio del
Difensore civico non possono essere eletti: Art. 11
1) i deputati, i senatori, i consiglieri regionali, provinciali e comunali 2) i componenti del Comitato regionale La presente legge dichiarata urgente ai sensi dellart. 127, 2 comma della Costituzione ed entra in vigore
di Controllo e delle sue sezioni; il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Uficiale della Regione Campania.
3) gli amministratori di enti pubblici o a partecipazione pubblica.
La decadenza del Difensore civico per il sopravvenire di una causa di incompatibilit dichiarata dal Consiglio
regionale.

Art. 9
Al Difensore civico spetta una indennit pari a quella corrisposta ai Consiglieri regionali.

Il Difensore civico ha sede presso gli Ufici del Consiglio regionale e dispone di un uficio di segreteria la cui
dotazione organica issata con deliberazione dellUficio di Presidenza del Consiglio regionale (8).

LUficio di segreteria del Difensore civico equiparato a tutti gli effetti agli ufici del Consiglio regionale
istituiti con la legge regionale 30 agosto 1977, n. 48 e successive modiiche ed integrazioni.
(9) In caso di trasferta spetta al Difensore civico il trattamento di missione previsto per il consigliere
regionale.

(8) Gli attuali commi secondo e terzo cos sostituiscono loriginario secondo comma per effetto dellart. 7,
L.R. 8 marzo 1985, n. 15. Successivamente, peraltro, lattuale terzo comma stato abrogato dallart. 19,
L.R. 25 agosto 1989, n. 15, in conseguenza dellabrogazione del secondo comma dellart. 7 sopracitato.

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CRITICITA LAVORO E FORMAZIONE
Il mercato del lavoro in Campania degli ultimi anni stato, pi che altro, caratterizzato da unassenza
di politiche integrate e strumenti comuni. La disoccupazione, specie giovanile, ha raggiunto livelli
drammatici, siorando il 50%! I giovani preparati, poi, emigrano fuori Regione, per cui si assistito
anche al depauperamento delle intelligenze pi attive, sicuro presidio per lavvenire della nostra Regione
allinsediamento della giunta Caldoro nel 2010, lassessore al Lavoro ed alla formazione professionale Prof.
Avv. Severino Nappi,, ha fatto approvare un Piano di azione denominato Campania al Lavoro! che si
incentrato sul target prioritario di giovani, donne e disoccupati di lunga durata, su cui poi hanno puntato gli
ultimi tre governi. Attraverso la promozione delle iniziative contenute nel piano (dagli incentivi alle imprese per
lassunzione di giovani e cassintegrati, alle misure di sostegno allautoimpresa attraverso il microcredito) la
Campania ha ricevuto lattenzione necessaria alle politiche del lavoro messe in campo, che ha consentito di
essere parte dellunit di missione presso il Ministero del Lavoro, per la programmazione e lattuazione del
piano europeo Garanzia Giovani.

Nasce cos Garanzia Giovani Campania che ha una propria caratterizzazione e delle proprie risorse, che
superano decisamente anche quelle messe in campo dal Governo. La Campania ci mette risorse proprie:
solo la Regione, rispetto ai 200 milioni previsti dal Governo, ha investito complessivamente 650 milioni per le
proprie misure.

Si sono previsti, in tal modo: incentivi per la stipula dei tirocini; incentivi per lassunzione con contratti di
apprendistato; percorsi di formazione; incentivi per lassunzione di disoccupati; incentivi per la stabilizzazione
di contratti atipici; credito dimposta; incentivi allautoimprenditorialit. Garanzia Giovani Campania , per
dichiarazione dellAssessore al ramo una scommessa per sollecitare gli attori del mercato e delle politiche
del lavoro; spesso, infatti, si puntato il dito contro i centri per limpiego da un lato, e contro le agenzie per il
lavoro dallaltro. In Campania, in effetti, si vuole sperimentare un sistema integrato di collaborazione pubblico-
privato. Da dati forniti dallAssessorato risulta la seguente rete di operatori che sono, di fatto, i soggetti
attuatori del piano Garanzia Giovani Campania:
- 46 centri per limpiego
- 47 centri regionali di orientamento e formazione
- 350 sportelli informagiovani
- 100 poli tecnico professionali -la rete del partenariato sociale

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- 70 sportelli operativi APL autorizzati CRITICITA SULLA SANITA
- 350 enti di formazione accreditati
- servizi placement dei 7 atenei campani Come si pu bene immaginare, lUficio del Difensore Civico stato inondato da centinaia di richieste di
- servizi placement delle scuole secondarie superiori intervento nel settore della Sanit: si va dalle parossistiche liste di attesa per una visita od un esame
- sportelli microcredito. clinico ( molte volte bisogna attendere un anno per una semplice ecograia!), alla qualit del servizio
reso, specie nel settore pubblico. Il budget sanitario, poi, si esaurito gi nel mese di settembre, per cui
Nelle intenzioni dellAssessorato, si vuole attuare una cosiddetta iliera, cos articolata: lassistenza stata in pratica a carico dei cittadini.
Istruzione-formazione-lavoro e conseguentemente sviluppo. Luna senza le altre non avrebbe avuto senso e la
inalit che si spera quello di ottenere risultati, se non in termini immediati e visibili di occupazione, almeno Tutto questo dovuto al dramma di una sanit in fallimento. Ci sono voluti quattro anni di austerit, con un
quelli di costruzione di regole e di azioni di sistema che vanno da una rete informatica allavanguardia, taglio della spesa corrente di 500 milioni annui. Si passati, cos, da un disavanzo sanitario di circa 800
da un monitoraggio e un osservatorio permanente sui lussi, ino alla iliera messa in campo tra il mondo milioni di euro, a un avanzo di gestione di 6 milioni. Per la qualit dei servizi, stante le istanze che ancora
dellistruzione, quello imprenditoriale (costantemente da sollecitare) e quello della formazione che si pervengono a questo Uficio c ancora molta strada da fare. I bilanci, poi, delle sole ASL costituiscono il
tradotto in un centinaio di poli formativi (aggregazioni stabili tra istituti tecnici e professionali, enti di terreno pi scivoloso del risanamento, specie quelli della ASL 1 ( la pi grande del Sud ).
formazione e aziende) allinterno dei quali i ragazzi, anche attraverso percorsi di apprendistato, possono
acquisire una qualiica professionale gi al tempo della scuola. Il debito pregresso, poi, merita un capitolo a parte: il suo consolidamento oggi si aggira sui 4 miliardi di euro,
a fronte dei 4,9 miliardi del 2005; va ricordato, tuttavia, che la Regione vanta ancora 2 miliardi dallo Stato.
Queste politiche danno speranza che la drammaticit attuale su questo fronte sia capovolta nel tempo, al
ine di rendere la nostra Regione inalmente al passo con le altre Regioni pi fortunate in termini di lavoro. Una pi incisiva programmazione pu ridurre i disagi dei cittadini: non ammissibile, infatti, che a parit di
prestazioni il costo per un paziente ricoverato sia il doppio negli ospedali pubblici, rispetto alle cliniche private
convenzionate!

Questo Uficio, tra laltro, si occupato della paradossale situazione di strumenti sanitari cardiologici
mancanti nelle strutture pubbliche, e, invece, presenti in quelle private convenzionate. Accadeva, cos, che
chi si ricoverava in una Clinica privata convenzionata poteva installarsi un meccanismo cardiologico di ultima
generazione, che era a carico della Regione; negli ospedali pubblici, invece, non cera. La SORESA, Societ
deputata allacquisto di tali strumentazioni, ha risolto il problema, dopo lintervento del Difensore Civico.

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CRITICIT IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN CAMPANIA
AL pari della Sanit, il diritto alla mobilit rientra tra i principi costituzionalmente garantiti, in quanto teso a
pro muovere un normale svolgimento delle attivit civiche individuali e collettive che sono il presupposto
per ogni programmazione di crescita e di sviluppo.

SI parla, beninteso, della mobilit assicurata dallente pubblico, deputato ad organizzare unofferta
sostenibile, cio coerente con le esigenze ambientali e caratterizzata dai criteri di eficacia ed eficienza.

E peraltro noto che quanto pi il trasporto pubblico capace di offrire idonei spostamenti nellambito di
un territorio, tanto pi con la riduzione consequenziale del trasporto privato si riducono i rischi di
incidentalit e gli effetti negativi sulla salute dei cittadini, altrimenti aggrediti da una delle pi nocive fonti di
inquinamento; tutto ci senza tener conto dei postivi effetti economici legati ad uneficiente organizzazione
dei tempi (commerciali, scolastici, libere attivit ecc.).

In Campania, purtroppo, il trasporto pubblico locale negli ultimi anni regredito a livelli di degrado e di incuria
dificilmente misurabili.

La testimonianza di quanto affermato legata alla quantit di appelli e domande di interventi inoltrate
allUficio del Difensore Civico.

LO STATO ATTUALE DEL TRASPORTO PUBBLICO. I SERVIZI

Dopo iniziale trend positivo del settore, negli ultimi anni lintero comparto ha subito un costante ed
irrefrenabile declino.

Luficio del Difensore Civico, come detto, stato quotidianamente interessato da segnalazioni di gravi
disservizi per lutenza: soppressione di corse sia automobilistiche che ferroviarie, malfunzionamento di
vetture e materiale rotabile, stazioni abbandonate, sudice ed in mano a teppisti.

Signiicativi alcuni dati acquisiti: in Circumvesuviana i 90 treni funzionanti negli anni precedenti si sono ridotti
nel 2014 a meno di 40; i passeggeri passano da 40 milioni a meno di 20; levasione dal 13% schizza al 27%.

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Meglio non va per Cumana e Circumlegrea (ex Sepsa): i treni da 30 passano a 5; i viaggiatori da 20 milioni a allUficio del Difensore Civico.
13; levasione dal 15% al 22%.
In deinitiva, allo stato attuale il TPL campano rappresenta uno dei settori meno eficienti della Regione. La
La mobilit che lente pubblico dovrebbe assicurare, mediante unofferta sostenibile, , purtroppo, ridotta speranza che questo trend negativo cessi al pi presto, perch, come detto, la mobilit assicurata dai mezzi
al lumicino. Il dato pi preoccupante che i cittadini, rassegnati, abbiano ripreso a usare i mezzi privati: pubblici per la Campania di fondamentale importanza. Luso pi frequente dei mezzi privati comporta non
daltronde, evidente laumento (quasi triplicato) del trafico privato, soprattutto in direzione Napoli e solo un allungamento a dismisura dei tempi di percorrenza, specie in una citt e Provincia come Napoli, cos
proveniente dalla provincia, in quanto lutenza in assenza di certezze che il servizio pubblico non pi in conurbate, ma linquinamento atmosferico si aggiunge ai danni ambientai fortemente nocivi alla salute.
grado di offrire si organizzata come meglio (cio peggio!) ha potuto.

Tra laltro, gli ultimi anni hanno segnato il fallimento di due importanti aziende di trasporto: EAV bus, neonata
impresa che nelle intenzioni dei costituenti sarebbe stata lazienda su gomma per eccellenza su tutto il
territorio nazionale; e la AMCS di Caserta.
Criticit

IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE IN CAMPANIA

AL pari della Sanit, il diritto alla mobilit rientra tra i principi costituzionalmente garantiti, in quanto teso a
pro muovere un normale svolgimento delle attivit civiche individuali e collettive che sono il presupposto
per ogni programmazione di crescita e di sviluppo.

SI parla, beninteso, della mobilit assicurata dallente pubblico, deputato ad organizzare unofferta
sostenibile, cio coerente con le esigenze ambientali e caratterizzata dai criteri di eficacia ed eficienza.

E peraltro noto che quanto pi il trasporto pubblico capace di offrire idonei spostamenti nellambito di
un territorio, tanto pi con la riduzione consequenziale del trasporto privato si riducono i rischi di
incidentalit e gli effetti negativi sulla salute dei cittadini, altrimenti aggrediti da una delle pi nocive fonti di
inquinamento; tutto ci senza tener conto dei postivi effetti economici legati ad uneficiente organizzazione
dei tempi (commerciali, scolastici, libere attivit ecc.).

In Campania, purtroppo, il trasporto pubblico locale negli ultimi anni regredito a livelli di degrado e di incuria
dificilmente misurabili.

La testimonianza di quanto affermato legata alla quantit di appelli e domande di interventi inoltrate

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CRITICITA SULLAMBIENTE
Le criticit ambientali della Regione sono evidenti e molto gravi: in alcuni casi si proilano come veri e propri
disastri. E ancora vivo il ricordo della grave alluvione che colp Sarno e Bracigliano, con centinaia di morti; o
quella pi recente di Cervinara, in Valle Caudina, che procur sette vittime.

La nostra Regione ha innumerevoli problematiche ambientali: il rischio Vesuvio e Campi Flegrei; la franosit
delle zone specie costiere; il bradisismo di Pozzuoli; lalta incidenza dei terremoti, ecc. A questi rischi
naturali si aggiunta negli anni anche la mano delluomo, che con una quasi inesistente politica territoriale
ha permesso linsulto del territorio, con costruzioni abusive dappertutto, inanche sullalveo dei iumi, e
disboscamenti indiscriminati.

La malavita, poi, come noto, lha fatta da padrona sul fronte dei riiuti, con discariche abusive, depurazioni
mal funzionanti, e tanto altro ancora.

Il problema della cosiddetta terra dei fuochi, zona a nord di Napoli, dove i riiuti di ogni genere vengono
smaltiti attraverso gli incendi che gli si appiccano, completa il quadro di un disastro che incide fortemente
sulla salute umana.

Il Difensore Civico stato interessato pi volte per queste problematiche, trovando piena collaborazione dagli
Ufici della Regione, risolvendo questioni che erano state sottoposte alla sua attenzione.

Certo, una corsa contro il tempo che bisogna fare per risolvere situazioni disastrose incancrenitesi nel
tempo. Stante alle affermazioni fatte dallAssessore al ramo, alle battute inali il Piano Regionale delle
boniiche; il piano di risanamento della qualit dellaria. Bisogna realizzare, per, anche una deinitiva opera
per la depurazione, del risanamento ambientale, delle reti fognarie, e monitorare costantemente lopera
abusiva che compie luomo violentando la natura!

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CRITICITA DELLA SCUOLA
La centralit che deve assumere la scuola, in quanto ad essa afidata la formazione e leducazione dei
ragazzi, si deve tradurre in un costante monitoraggio delle problematiche che quotidianamente lafliggono.
I problemi della scuola, coinvolgono un grande numero di persone, gli studenti, i loro genitori, gli insegnanti.
Interessano gli intellettuali, i pedagogisti i sociologi che ne discutono sui giornali e nei libri, interessano i
politici e gli amministratori che ne fanno oggetto di interventi e riforme.

Non sfugge che, nonostante tutto questo discutere e intervenire i problemi della scuola permangono. La
scuola, invece di essere il iore allocchiello della nostra societ, sembra, sempre pi, destinata ad una crisi
perenne da cui non riesce a uscire.

Le classi sono sempre pi numerose la refezione scolastica inesistente, in Campania ci fermiamo al 4-5%
mentre in altre regioni siamo al 45% circa. Praticamente siamo tornati indietro rispetto al 2005, e forse
rispetto anche agli anni Novanta. Del resto i tagli degli anni passati hanno prodotto questi risultati. Questo
anno non sar facile neanche per i docenti delle materie ridimensionate costretti a lunghi viaggi per una
cattedra o a dividersi su differenti istituti per chiudere il monte ore.

Il problema si riversa su docenti che, pur essendo ordinari, tornano ad essere precari e ogni anno si trovano
assegnati ad una diversa sede di servizio. Da fonti dellUficio Regionale della Campania risultano 933.277
gli studenti che, nellanno scolastico 2014/15, sono entrati nelle aule della Regione. Una platea numerosa
a cui bisogna necessariamente rivolgere la nostra quotidiana attenzione afinch sul tavolo del legislatore non
stazionino le problematiche irrisolte.

Le scuole Campane, restano inluenzate dal contesto sociale in cui operano e risultano complesse
per linterazione con il particolare tessuto produttivo, per il capitale sociale e culturale, per lattivismo
della comunit locale anche intesa come associazioni di volontariato ma anche per lattivismo della
microcriminalit.

In un contesto socioculturale come quello che ci circonda, alla scuola, demandata la formazione dei
cittadini di domani, delegando ad essa, anche attraverso progetti speciali, sulla legalit, sullintegrazione,
sulla tutela dellambiente, sul rispetto della parit e tanto altro ancora, oltre allordinario percorso distruzione

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curriculare previsto dai programmi ministeriali. La carenza di asili nido e la poca attenzione, sul piano organizzativo, del tempo pieno si traducono in disagi
per le famiglie che necessitano, invece di una rapida risoluzione.
Sarebbe naturale, quindi, sentire, da parte della Pubblica Amministrazione limpegno quotidiano alla
risoluzione di ataviche problematiche che continuano ad opprimere le realt scolastiche. Il lavoro quotidiano dei singoli, la vocazione di insegnanti, di associazioni, di operatori sociali e di quanti sono
Infatti: coinvolti a vario titolo, consente alla scuola di esistere, ma, nel disagio generale; bisogna che si affronti il
ledilizia scolastica, ancora carente soprattutto per quanto attiene al tema della sicurezza ; in moltissimi problema con un programma sinergico che sia posto in essere dalla pubblica amministrazioni a ci deputata.
casi si tratta ancora di ediici adattati che a seguito del dimensionamento scolastico si trovano dislocati sul
territorio in modo disomogeneo e scomodo. Una scuola che sia al centro dellattenzione per essere eficiente ed eficace contribuisce notevolmente a
migliorare la nostra societ.
Il supporto del trasporto pubblico alla rete scolastica non viene programmato come priorit facendo s che il
disagio sia quotidiano per operatori scolastici, studenti e famiglie.

Lintegrazione degli allievi disabili resta una piaga perenne in quanto andrebbe affrontato, per questi allievi, il
problema del trasporto e dellassistenza materiale; invece, ancora sussistono, in molte realt, problematiche
strutturali quali le barriere architettoniche.

Il numero degli abbandoni scolastici aumenta senza che vengano messe in campo azioni mirate, anche con
lausilio della rete di associazioni ed il monitoraggio degli assistenti sociali.

Lattivit sportiva ed i laboratori soffrono della carenza strutturale mentre sarebbero una buona risposta alla
microcriminalit e allutilizzo del tempo libero.

Lorientamento unaltra problematica su cui invitare ad un confronto, le scuole vengono lasciate sole in
questo compito delicato, in realt lofferta formativa della regione non pubblicizzata, le famiglie sono
disorientate e non esiste una vera rete di competenze sovrascolastica incardinata in maniera eficiente ed
eficace anche in relazione allinserimento lavorativo.

Linnovazione tecnologica, il cambiamento socio-culturale costringono gli operatori scolastici, non supportati
da laboratori e formazione adeguata ad ulteriori disagi.

Lintegrazione culturale con la presenza sempre pi pregnante, nelle classi, di allievi di diverse nazionalit,
pone lesigenza di mettere in campo azioni dintervento mirate con operatori.

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CRITICITA A SEGUITO DELLA DELINQUENZA CAMORRISTICA E MICRODELINQUENZA
Come, purtroppo, noto, la nostra Regione ad alto tasso di criminalit organizzata e microcriminalit..
I notevoli ed encomiabili sforzi fatti negli ultimi anni dalle Forze dellOrdine e dalla Magistratura hanno
consentito alla Campania di uscire dal pantano in cui sembrava di affogare per sempre. Tuttavia, in molte
zone persistono tali fenomeni, che rendono dificoltosa, se non impossibile, la crescita economica. Quale
Azienda, infatti, attuerebbe un piano di sviluppo in territori ad alto tasso di criminalit?

Ed ecco che si appalesa in tutta la sua drammaticit il circolo vizioso con cui ogni giorno deve confrontarsi
la nostra Regione: mancato sviluppo industriale signiica disoccupazione; disoccupazione signiica essere
facile preda della malavita, che offre lavoro per i suoi guadagni illeciti.

E su questo punto che la Politica e la Pubblica Amministrazione devono, con i mezzi messi loro a
disposizione, fornire risposte adeguate e dare serenit a chi vuole investire sul nostro territorio.

Nel seguito delle criticit speciiche che saranno indicate, la soluzione di esse pu dare una forte risposta al
dramma occupazione, specie quella giovanile, togliendo la manodopera alla criminalit.

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CONCLUSIONI
Da quanto esposto risulta abbastanza delineata la igura del Difensore Civico Regionale. Essa ha funzioni e
compiti che variano, a seconda della legislazione delle varie Regioni, proprio perch manca una legislazione
nazionale, che armonizzerebbe in tutto il territorio le competenze della Difesa Civica.

Proprio per questo, si sta compiendo ogni sforzo per portare allattenzione del Governo e del Legislatore
Nazionale una legge organica. Il primo Convegno dei Difensori Civici Regionali e delle Province Autonome di
Trento e Bolzano, tenuto, come detto in premessa nellAula Magna A. Moro di Montecitorio, ha costituito
un passo importante di legittimazione del Coordinamento Nazionale. Lo.d.g. Tabacci , poi, approvato dal
Governo in sede assembleare ha dato una spinta decisiva, afinch lItalia sia al passo con le altre Nazioni
Occidentali, nel valorizzare una igura cos importante.

Lintendimento di questa pubblicazione ha lambizione soprattutto di portare a conoscenza delle Istituzioni e


dei Cittadini gli attuali compiti della Difesa Civica, ma anche gli augurabili sviluppi futuri.

68 69
70 71
Consiglio Regionale della Campania
Telefono +39 081 7783111
difensore.civico@consiglio.regione.campania.it

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