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L’uomo ponte vitale tra Cielo e Terra

I Chakra sono centri di attrazione ed emanazione energetica, invisibili nella


nostra realtà fisica, che ricevono e distribuiscono e regolano a tutti i livelli
dell’individuo (corpo, mente e spirito) il flusso della forza vitale (prana) che
sostiene la vita di ogni essere vivente dell’universo.

La parola Chakra in sanscrito significa “ruota” o “cerchio” e indica un flusso


energetico di movimento rotatorio.

Il libero fluire dell’energia vitale lungo questi centri energetici è la chiave del
nostro benessere psico-fisico-emozionale.

Alla base della colonna vertebrale esiste una fonte latente di energia inattivata, la
kundalini, che molte tecniche tantriche ambiscono a risvegliare.
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I chakra sono …,.

Secondo la filosofia tantrica l’energia vitale (Shakti/Kundalini) scorre nell’essere


umano lungo canali che percorrono il corpo detti nadi.

I nadi principali sono tre: Ida, Pingala e Sushumna. Sushumna è il canale centrale
idealmente situato lungo la colonna vertebrale; Ida, legato alla polarità femminile
e Pingala, connesso a quella maschile, scorrono rispettivamente a sinistra e a
destra e si incrociano più volte a varie altezze.

I chakra maestri sono 7 i primi 6 sono situati lungo la spina dorsale:


Muladhara, Svadhistana, Manipura, Anahata, Vishuddi, Ajna, e il 7 ° Sahasrara è
situato sopra la testa.

Sono suddivisi in 4 inferiori, legati alla materialità e corporeità il 4 il centro del


Cuore facendo da ponte e in 3 superiori, connessi ad aspetti energetici sottili
della persona.

Il loro campo energetico può essere in equilibrio, disequilibrio,


ostacolato/bloccato con energia stagnante.

La loro funzionalità è influenzata dai ns pensieri ed azioni che possono


disequilibrare e rallentare il loro movimento, modificando il loro piano vibrazionale,
lo scambio cellulare, l’equilibrio psico-fisico- emozionale , così come il modo in cui
usiamo le ns. menti, mangiamo, respiriamo, ci prendiamo cura del ns. il corpo, ci
relazioniamo, il modo in cui facciamo l'amore, viene influenzato dalla condizione
dei ns. centri energetici.

Ciascun Centro energetico ha delle caratteristiche specifiche, corrisponde a un organo o


ghiandola ed è abbinato ad un elemento naturale, pianeta, colore, suono, pietra e varie
essenze.

(fiori di loto con diversi numeri di petali, che si muovono in senso rotatorio a varie velocità.

Il movimento vorticoso si sviluppa a frequenze differenti emanando vibrazioni di luce e di


suono in base al livello del chakra corrispondente: sette sono i colori dell’arcobaleno e
sette sono le note musica.)

Lo stato dei centri energetici si può verificare con il Test muscolare kinesiologico

"Il mio primo chakra è in equilibrio”. SI –Forte NO- Debole


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………………………………………………………………………………..

http://www.cure-naturali.it/chakra/978/quinto-chakra-vishudda/845/a

I TEST PER SCOPRIRE LO STATO DEI CHAKRA

Ma è davvero possibile scoprire lo stato dei chakra? Quali sono i test e cosa
possiamo entrare in contatto profondo con i nostri blocchi e far fluire l'energia?
Vediamo le tecniche più usate

Dobbiamo immaginare i chakra come dei centri energetici, dei vortici, dei dischi
di energia che funzionano e girano a una certa velocità.

Può accadere che l'energia si blocchi a un certo livello e ci sia ristagno: vediamo
come accade e quale test ci aiuta a capire lo stato dei chakra

Quando i chakra si bloccano

Quel che pensiamo, mangiamo, il modo in cui respiriamo, le relazioni che


intessiamo, il tipo di allenamento cui sottoponiamo il corpo, il modo in cui
facciamo l'amore, tutto influisce sul nostro stato di salute; vero anche che molti di
questi fattori sono viceversa influenzati dalla condizione dei centri energetici.

Facendo un esempio concreto, se il chakra della radice per qualche ragione si è


bloccato, il nostro modo di fare l'amore può risultare un po' alterato, viziato,
eccessivo o assente il desiderio, possono svilupparsi ossessioni o comunque
modalità poco produttive di volere un'altra persona.

In molti casi occorre proteggersi da guru improvvisati che ci "leggono" i blocchi e


simili; essendo centri energetici, sono intangibili e, sebbene è vero che molti
maestri dalla sensibilità sottile possono leggere i loro allievi e guidarli, dall'altra
molti si improvvisano e magari allarmano la persona di un blocco che non esiste
solo per poi potersi assicurare un certo numero di trattamenti a pagamento.

Diffidate di chi punta il dito e dice: "Tu hai un blocco a questo o quel chakra!". Un
reale insegnante non ve lo direbbe mai a quel modo e non confinerebbe l'unica
soluzione nel proselitismo, anzi vi spingerebbe a lavorare per voi stessi e con voi
stessi, senza creare dipendenza alcuna.

Scopri di più sulle caratteristiche dei 7 chakra


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I test per scoprire lo stato dei chakra

Lettura energetica della mano

Tra i test per scoprire lo stato dei chakra vi è la lettura energetica della mano. In
sintesi ci si basa sulla sensazione che "circonda" questo o quel dito: se si tratta di
una piccola spinta di aria, un alito fresco e una sensazione generale di leggerezza
non siamo davanti a un blocco, cosa che invece accade quando intorno nel dito
vi è calore eccessivo, formicolio, pesantezza.

In linea di massima:

 il mignolo risponde al chakra del cuore (Anahata chakra),


 l'anulare ad Ajna (ipotalamo e talamo, controlla la vista, l'intelletto, la
facoltà di pensare);
 il medio si associa a fegato e stomaco e governa il benessere proprio e la
capacità di distribuirlo e offrirlo agli altri;
 l'indice si collega a Vishudda, agli organi di senso e alla capacità di dire le
cose per come stanno;
 il pollice si collega a Svadhistana e agli organi riproduttivi,
 il centro della mano all'area limbica del cervello;

 la radice, Muladhara, è al polso.

ARMONIZZARE LE ENERGIE SOPITE DEI CHAKRA

Un malfunzionamento dei chakra, può essere determinato da un conflitto


vibrazionale dato da problematiche psicosomatiche, da traumi fisici e mentali.
Vediamo come riarmonizzarli

Si è sempre parlato molto dei chakra e di ciò che essi rappresentano, dei colori,
dei suoni, delle vibrazioni, dei sistemi e degli organi ad essi collegati, dei corpi
sottili.

I chakra sono il trait-d-union tra il corpo fisico e i corpi sottili

Sappiamo che il sistema dei chakra è interconnesso al sistema endocrino, agli


organi interni.
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Un malfunzionamento dei chakra, può essere determinato da un conflitto


vibrazionale dato da problematiche psicosomatiche, da traumi fisici e mentali, da
fobie, da mancata soddisfazione dei bisogni primari (Piramide di Maslow),
problematiche culturali, stress, depressioni,…

Chakra come sedi dell’energia karmica

Errori di percezione correlati con specifici chakra possono portare problematiche


di vita molto importanti, ad esempio la percezione dell’amore o dell’accettazione
o ancora meglio di come siamo visti e interpretati da coloro che ci sono vicini,
siano essi parenti o colleghi.

Una percezione distorta può farci apparire sgraditi e porta ad un isolamento


volontario, come una percezione di non essere amati può portare problematiche
su specifici organi, crisi di panico, mancanza di respiro.

Regressioni ipnotiche di vite passate ha permesso a persone sofferenti di fobie


molto particolari, di scoprire quali fossero le cause, nel momento in cui il ricordo è
comparso dal passato, la fobia è scomparsa (B. Weiss).

Permettere alla nostra consapevolezza di raggiungere un livello superiore ci fa


comprendere le ragioni della sofferenza, diventando spiritualmente più
consapevoli ci fa entrare in sintonia con il nostro sé più profondo.

Questo processo evolutivo ci rende possibile modificare le emozioni, la mente e di


conseguenza il nostro corpo.Il fatto che l’uomo sia composto da campi energetici
interconnessi, non è una fantasia da stregoni, bensì una realtà scientifica
consolidata.

Agli inizi del 19° secolo fu scoperto l’elettromagnetismo, si iniziò a parlare


dell’universo composto da un insieme di campi di forza che interagiscono tra di
loro.

Da relativamente poco tempo, si inizia a parlare di “vibrazioni, di trasmettere


energia, sfere di energia, influenzare a distanza”.Einstein modificò radicalmente il
pensiero sulla materia, materia è energia.

La nuova interpretazione einsteniana vede gli esseri umani come una rete di
campi energetici che si interfacciano con sistemi fisico-cellulari.Il momento in cui
andremo a ribilanciare i campi energetici, andremo a porre rimedio alle possibili
dis-funzioni che la materia può avere.

Tutti gli organi dipendono dalla vis medicatrix naturae, la forza vitale di auto
guarigione che tutti possediamo, che crea formidabili sinergie tramite una
organizzazione di componenti molecolari.
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Quando accettiamo che l’uomo è un essere fatto di energia iniziamo a


comprendere che vi è un modo nuovo di affrontare la malattia.

Ogni chakra è associato a diverse frequenze vibratorie, ogni chakra a sua volta
distribuisce energia vitale ai diversi organi che si trovano nella stessa zona del
corpo, che tenderanno a risuonare alla stessa frequenza.

Tramite tecniche varie che vanno dalla Pranoterapia Vibrazionale alla


Cristalloterapia, all’uso di essenze e oli essenziali, allo yoga, alla meditazione, ai
mantra, alla respirazione, alla visualizzazione, alla cromoterapia, alla vibrazione
delle campane tibetane, all’uso del pensiero come matrice importante e
fondamentale a mio avviso (pensiero positivo) siamo in grado di equilibrare i
chakra.

Per questo a seguito di trattamenti di Pranoterapia, ad esempio, possono


verificarsi degli effetti psicosomatici secondari dovuti all’imposizione delle mani
che opera sui legami tra psiche e soma. Lo sblocco bioenergetico può rimettere in
moto processi disattivati anche dal punto di vista psicosomatici, la riapertura dei
canali di comunicazione tra mente e corpo possono causare reazioni nelle
persone trattate, quali il pianto, la tosse, vampate di calore, etc.

Oltre alle tecniche è importante, a mio avviso, espellere dalla nostra mente i rifiuti
emotivi, come ad esempio perdonare colpe, accettare atteggiamenti sgradevoli
da parte di persone, rancori, rabbie, sensi di colpa, ferite psicologiche.

La malattia compare e si radica in noi se non impariamo a liberarcene, se non


permettiamo all’amore di penetrare, se non impariamo a esprimere
adeguatamente le nostre emozioni.

Comprendere le inter-relazioni tra corpo-spirito–mente-emozioni

Si è perso inoltre nella società moderna il contatto con Madre terra, lo svolgersi
della vita lavorativa a ritmi esageratamente veloci, ha fatto sì che anche il nostro
metabolismo di vita si sia accelerato, portando una serie di dinamiche
peggiorative.

Riportare l’attenzione, il flusso energetico, lo shen tramite tecniche di


canalizzazione millenarie proprie della Medicina tradizionale Cinese, genera il Jing
che rappresenta la trama sottile estremamente valido per ristabilire il nutrimento
dell’energia vitale e con essa la purificazione dei chakra.

Faccio mio il pensiero di Bateson:

” …..la verità è che l’uomo non possiede un corpo distinto dall’anima, essendo il
corpo una porzione dell’anima percepita dai cinque sensi; che l’energia è solo
vita e proviene dal corpo…”
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REGISTRI AKASHICI: MOLTI NE PARLANO, POCHI LI CONOSCONO

Ultimamente si sente parlare spesso della Lettura dei Registri Akashici, un metodo
olistico di supporto al benessere spirituale e concreto, che si sta diffondendo. Ma
quanti sanno davvero di cosa di tratta?

Salute Chakra Medicina naturale complementare

Di Marialetizia Nigro , Operatore del Benessere Naturale, Operator... CONTATTA

Mi è venuta l'idea di questo articolo qualche giorno fa, sfogliando una rivista.

Mi sono accorta che sempre più spesso compare un riferimento ai Akashici, dei
quali mi occupo, ma che poche persone sanno davvero di cosa si tratti.

Dal termine sanscrito Akasha, che significa anima, possiamo considerare i


Registri come uno spazio che raccoglie tutto il Sapere Universale, passato,
presente e futuro relativo ad ogni singola anima così come all'Universo intero.

I Registri Akashici sono stati immaginati fin dall'antichità come un'immensa


Biblioteca o Libri, nella Bibbia si parla di "Libri della Vita". In realtà questo è solo un
modo che ci aiuta a dare loro una forma, per renderli più accettabili alla nostra
mente. Li definirei meglio come un ambito di energia protetto, collegato al
Chakra del Cuore e a un canale di Amore.

Ogni volta che sono interrogati, possono fornirci informazioni utili sulle situazioni
che stiamo vivendo, sulle nostre relazioni interpersonali di ogni genere e su ogni
aspetto della nostra vita, ma sempre focalizzandosi sull'Amore; non daranno mai
dati che possano farci del male, destabilizzarci o spaventarci.

I Registri Akashici rivelano la verità, ma esclusivamente quella che ci è utile


sapere. Non si tratta, quindi, di chiaroveggenza, ma di dare risposte utili a chi
interroga, con l'obiettivo di fornire strumenti per risolvere situazioni della vita reale,
che tolgono serenità e armonia.

Interrogarli è semplice, con il supporto di un esperto che abbia accesso a questo


Sapere. Basta avere le idee chiare su cosa si vuole chiedere, predisporsi con
animo aperto e fiducioso e ascoltare con attenzione ed empatia le risposte. In
tutto questo processo la mente è messa da parte, tutto avviene con il sentire,
come è naturale in un canale di Amore.

Le informazioni risuonano nell'animo del richiedente, che comprenderà appieno il


loro significato. La persona esperta è solo un canale, un tramite per veicolare le
risposte, ma non giudica, non commenta nulla di quello che riceve.

Il metodo dei Registri Akashici è molto antico ed è stato utilizzato da grandi


sensitivi, come dono per aiutare l'umanità. Un esempio fra tutti, Edward Cayce.
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Mi è venuta l'idea di questo articolo qualche giorno fa, sfogliando una rivista.

Mi sono accorta che sempre più spesso compare un riferimento ai Akashici, dei
quali mi occupo, ma che poche persone sanno davvero di cosa si tratti.

Dal termine sanscrito Akasha, che significa anima, possiamo considerare i


Registri come uno spazio che raccoglie tutto il Sapere Universale, passato,
presente e futuro relativo ad ogni singola anima così come all'Universo intero.

I Registri Akashici sono stati immaginati fin dall'antichità come un'immensa


Biblioteca o Libri, nella Bibbia si parla di "Libri della Vita". In realtà questo è solo un
modo che ci aiuta a dare loro una forma, per renderli più accettabili alla nostra
mente. Li definirei meglio come un ambito di energia protetto, collegato al
Chakra del Cuore e a un canale di Amore.

Ogni volta che sono interrogati, possono fornirci informazioni utili sulle situazioni
che stiamo vivendo, sulle nostre relazioni interpersonali di ogni genere e su ogni
aspetto della nostra vita, ma sempre focalizzandosi sull'Amore; non daranno mai
dati che possano farci del male, destabilizzarci o spaventarci.

I Registri Akashici rivelano la verità, ma esclusivamente quella che ci è utile


sapere. Non si tratta, quindi, di chiaroveggenza, ma di dare risposte utili a chi
interroga, con l'obiettivo di fornire strumenti per risolvere situazioni della vita reale,
che tolgono serenità e armonia.

Interrogarli è semplice, con il supporto di un esperto che abbia accesso a questo


Sapere. Basta avere le idee chiare su cosa si vuole chiedere, predisporsi con
animo aperto e fiducioso e ascoltare con attenzione ed empatia le risposte. In
tutto questo processo la mente è messa da parte, tutto avviene con il sentire,
come è naturale in un canale di Amore.

Le informazioni risuonano nell'animo del richiedente, che comprenderà appieno il


loro significato. La persona esperta è solo un canale, un tramite per veicolare le
risposte, ma non giudica, non commenta nulla di quello che riceve.

Il metodo dei Registri Akashici è molto antico ed è stato utilizzato da grandi


sensitivi, come dono per aiutare l'umanità. Un esempio fra tutti, Edward Cayce.
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1° CHAKRA MULADHARA

Chiamato anche chakra della radice, è localizzato alla base della spina dorsale,
nella zona tra l’ano e gli organi sessuali (il perineo). Questo chakra è collegato al
radicamento, alla sfera più materiale della nostra vita, quando è in equilibrio dona
sicurezza, stabilità, fiducia in sé stessi.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sulla zona del perineo e pensiamo
intensamente al colore rosso, visualizziamo le radici degli alberi.

Colore: rosso.
Verbo: “Io ho”.
Numero di petali: 4.
Senso: olfatto.
Disfunzioni: sistema scheletrico, sistemi di eliminazione
(reni, vescica, ultimo tratto dell’intestino, sudorazione). Sistema linfatico, arti
inferiori, naso, denti e gengive.
Segni zodiacali: ariete, capricorno, scorpione, toro.
Pianeti: saturno, terra.
Metallo: piombo.
Cristalloterapia: agata, corallo rosso, diaspro rosso, granato, onice nero, rubino.
Aromaterapia: cedro, chiodi di garofano, lavanda, patchouli.
Mantra: lam.

“Io esisto”: Mulhadara è il primo chakra, la radice e il sostegno dell’organismo. Il


suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di problemi legati alla
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volontà di vivere, al soddisfacimento dei bisogni materiali e alla sicurezza


personale.

Colore e forma del chakra Muladhara

I colori associati a Muladhara sono il rosso e il nero. Il chakra è situato alla base
della spina dorsale, nella zona del perineo, tra i genitali e l’ano.

Gli organi corrispondenti sono i piedi, le gambe, le ginocchia, il bacino, la colonna


vertebrale, le ghiandole endocrine surrenali, l’apparato genitale, la vescica,
l’intestino crasso, la muscolatura, lo scheletro osseo e il sistema nervoso autonomo.

Il senso corrispondente è l’olfatto.

Significato del chakra Muladhara

Muladhara in sanscrito significa “radice, sostegno”. La sua funzione principale è la


sopravvivenza e la parola chiave associata: IO ESISTO.

Muladhara è in relazione al radicamento con la Terra, è connesso con la volontà


di vivere e conferisce vitalità all’organismo. Le qualità che lo caratterizzano sono
la determinazione, la fermezza, la stabilità, l’autostima.

Disequilibrio del chakra

Il funzionamento disarmonico del chakra Muladhara può portare allo sviluppo di


varie patologie: emorroidi, obesità, stipsi, sciatalgia, artrite, disturbi sessuali.

Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, sia i pensieri che le azioni


saranno orientate alla soddisfazione ossessiva dei bisogni materiali e della
sicurezza personale, con una tendenza alla possessività e all’egoismo. Le reazioni
agli ostacoli saranno di aggressività, collera, gelosia, violenza o comunque un
atteggiamento difensivo, legato alla mancanza di fiducia, in cui c’è sempre la
paura di perdere ciò che dà sicurezza e senso di benessere.

Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si avrà debolezza e scarsa resistenza


fisica ed emozionale, eccessiva preoccupazione,insicurezza esistenziale,
mancanza di punti di riferimento. Ogni fatto della vita quotidiana diventerà
insormontabile: perciò si preferirà rinunciare alla sfida, si sogneranno condizioni più
piacevoli e meno faticose e si svilupperà un atteggiamento di fuga mentale dalla
realtà esistente.

Se i chakra superiori sono sviluppati maggiormente rispetto agli inferiori, si avrà la


sensazione di essere fuori dal mondo e si vivrà profondamente un senso di
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estraneità e di solitudine assoluta e senza speranza.
 Se il blocco energetico


interessa anche il terzo chakra oltre al primo, ci si potrebbe trovare in presenza
di disturbi alimentari come l’anoressia.

Come riequilibrare il Muladhara

Per riequilibrare il primo chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare


una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a nord,
appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda in corrispondenza dell’inguine
e al centro dell’osso pubico.

Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli
in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro.
Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.

Le pietre correlate al primo chakra sono: agata nera e grigia, corallo, diaspro
rosso, ematite, granato, magnetite, ossidiana, onice, pirite,rubino, tormalina nera.

Esistono anche suoni abbinati al chakra che possono anche essere usati come
base musicale per eseguire un massaggio delicato e circolare in senso orario
effettuato con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per
il primo chakra.

Gli
 olii essenziali correlati al primo chakra sono:

 olio essenziale di cannella,


 olio essenziale di cedro,
 olio essenziale di chiodi di garofano,
 olio essenziale di patchouli,
 olio essenziale di sandalo,
 olio essenziale di vetiver.
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2° CHAKRA Svadhishtana

È localizzato nella parte bassa dell’addome. Questo chakra è collegato al


rapporto con la sessualità, alla capacità di sentire emozioni e regola il nostro
rapporto con il cibo, quando è in equilibrio dona la capacità di comprendere ciò
che il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno, per nutrirsi nel modo
corretto.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sulla zona del ventre e pensiamo
intensamente al colore arancione, visualizziamo dell’acqua...un torrente, un lago,
il mare.

Colore: arancione.
Verbo: “Io voglio”.
Numero di petali: 6.
Senso: gusto.
Disfunzioni: area della sessualità, capacità e volontà di generare, permettersi di
sentire e vivere le emozioni, rappresenta la corretta comunicazione tra corpo,
desideri e spirito. Stress nell’area della sessualità, della procreazione e del cibo.
Segni zodiacali: bilancia, cancro, scorpione.
Pianeta: luna.
Metallo: stagno.
Cristalloterapia: ambra, aragonite, citrino, corallo, cristallo di roccia, diaspro,
opale bianco, topazio.
Aromaterapia: ambra, muschio, sandalo, ylang-ylang.
Mantra: vam.

I Sette Chakra possono essere stimolati attraverso molte pratiche, ma anche gli oli
essenziali giocano un ruolo importante a livello vibrazionale. Ogni chakra può
essere armonizzato con una o più essenze per un risveglio sottile

Svadhishtana è il centro sessuale, situato nella parte inferiore dell’addome, in


stretta relazione con l’energia vitale, ed è connesso all’elemento Acqua, fluido.

La stimolazione del secondo chakra smuove la creatività. Il suo squilibrio si


manifesta con disturbi dell’apparato urogenitale e della fascia lombare e
caratterialmente è rappresentato da introversione, difficoltà con la sfera sessuale,
solitudine.

Gli oli essenziali che riequilibrano il secondo chakra sono meno forti di quelli per
Muladhara. Possono essere oli afrodisiaci come il Gelsomino e l’Ylang-ylang e
anche olii che agiscono sulle ghiandole surrenali come il Pino, la Betulla e il
Ginepro e che stimolano la purificazione della sfera liquida.
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3° CHAKRA MANIPURA

È localizzato nella parte del torace sotto il diaframma. Quando questo chakra è in
equilibrio ci sentiamo liberi di essere semplicemente noi stessi, senza maschere.
Non giudichiamo, non tendiamo a “controllare” e non abbiamo timore dei giudizi
altrui.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sulla zona del plesso solare e
pensiamo intensamente al colore giallo, visualizziamo un braciere con del fuoco,
aiutiamoci accendendo una piccola candela.

Colore: giallo.
Verbo: “Io vedo”.
Numero di petali: 10.
Senso: vista.
Disfunzioni: sistema muscolare, pelle, sistema digerente, occhi.
Segni zodiacali: leone, sagittario, vergine.
Pianeti: marte, sole.
Metallo: ferro.
Cristalloterapia: ambra, calcite gialla, occhio di tigre, pirite ferrosa, quarzo citrino,
topazio giallo.
Aromaterapia: bergamotto, lavanda, rosa, rosmarino.
Mantra: ram.

“Io posso”: Manipura è il terzo chakra, il centro della volontà e della realizzazione
personale. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di problemi
legati alla digestione e al fegato, depressione e iperattività.

Manipura: colore e forma del chakra

Il colore associato al terzo chakra Manipura è il giallo. Il chakra è situato nella


zona del plesso solare, tra l’ombelico e lo sterno.

Gli organi associati al chakra manipura sono: lo stomaco, il pancreas, il fegato, la


cistifellea, la milza e l’intestino tenue, denti e unghie.
Il senso corrispondente è l’olfatto.

Manipura: significato del chakra

Manipura in sanscrito significa “la città del gioiello splendente”.

Le sue funzioni principali sono l’azione, la volontà, il potere e l’affermazione


personale. La parola chiave associata è IO POSSO.
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Manipura è il terzo chakra ed è in relazione all’elemento fuoco e racchiude la


forza e la capacità di trasformare la materia in energia: è la sede dell’ego ed è
connesso con la realizzazione dei propri desideri, sovrintende il controllo e
l’accettazione.

È associato alla nostra comprensione intuitiva di ciò che siamo e al modo in cui ci
rapportiamo agli altri e all’ambiente in cui viviamo, all’accettazione dei nostri
bisogni. Le qualità che lo caratterizzano sono la sicurezza, la spontaneità,
l’individualità e la collaborazione.

Disequilibrio del chakra Manipura

Il funzionamento disarmonico di Manipura può portare problemi al sistema


digestivo (ulcera, gastriti), ernia iatale, ai denti e alle gengive, diabete,
depressione, cirrosi, iperattività, aggressività ed egocentrismo.

Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, dal punto di vista


psicologico si manifestano prepotenza e ipercriticismo, si è dominati dalla
competitività e dalla sete di potere, si cerca di controllare e di manipolare gli altri.
La determinazione a essere sempre al centro dell’attenzione porta a ricoprire un
ruolo di leader in ogni situazione con autoritarismo. Le emozioni tendono a
bloccarsi per poi esplodere all’improvviso, si perdono di vista i valori familiari e
amicizia.

A livello astronomico Manipura rappresenta la trasformazione dagli atomi


d’idrogeno nelle stelle, mentre nel microcosmo umano le funzioni digestive e gli
ormoni prodotti dal pancreas (insulina e glucagone) sono fondamentali per
metabolizzare e assimilare il mondo extraindividuale, rendendo disponibile
l’energia degli zuccheri e dei carboidrati sotto forma di carburante per il corpo e
di forza interiore per l’anima. La relazione con il mondo va gestita con modestia e
moderazione, gli eccessi di avidità alterano l’equilibrio, compromettono la
funzionalità dell’organismo e manifestano la malattia.

Se invece c’è un funzionamento insufficiente, si manifesta isolamento, scarsa


fiducia nelle proprie possibilità, sentimento di impotenza, inadeguatezza,
nervosismo. L’individuo vede un ostacolo in qualunque evento ma non fa il
minimo tentativo per superarlo.

La prima reazione è un senso di smarrimento, un desiderio di fuga per mettersi al


riparo dal rischio e una tendenza alla depressione. Il soggetto avrà come obiettivo
principale l’essere accettato e benvoluto dagli altri e per raggiungere questo
scopo negherà se stesso per conformarsi al pensiero delle persone a cui desidera
piacere.

Il corretto funzionamento dello stomaco prevede la capacità di accogliere, di


proteggere se stessi e di esprimere l’aggressività in modo costruttivo. Se si
“digeriscono” i sentimenti verso l'interno piuttosto che verso l'esterno siamo in
presenza di un processo autodistruttivo che corrode le pareti dello stomaco.
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Come riequilibrare il chakra

Per riequilibrare il terzo chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare


una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a sud,
appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona tra l’ombelico e lo
sterno. Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre,
tenendoli in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte
al centro. Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.

Le pietre correlate al terzo chakra sono: agata gialla, ambra, berillo dorato
(eliodoro e crisoberillo), calcedonio giallo, calcite gialla, occhio di tigre, pirite,
quarzo citrino, quarzo rutilato, topazio.

Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come
accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e
circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali
specifici per il terzo chakra.

Gli oli essenziali correlati al terzo chakra sono:

 olio essenziale di arancio dolce,


 olio essenziale di finocchio dolce,
 olio essenziale di geranio,
 olio essenziale di ginepro,
 olio essenziale di lemongrass (citronella),
 olio essenziale di menta,
 olio essenziale di pompelmo,
 olio essenziale di zenzero.
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4° CHAKRA ANAHATA

È localizzato al centro del petto. Questo chakra è collegato all’aspetto delle


relazioni con le persone che ci sono più vicine, quando è in equilibrio ci sentiamo
amati e siamo in grado di ricambiare questo sentimento in modo assolutamente
incondizionato.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sul centro del nostro petto e
pensiamo intensamente al colore verde, visualizziamo alberi e prati.

Colore: verde (e rosa).


Verbo: “Io amo”.
Numero di petali: 12.
Senso: tatto.
Disfunzioni: sistema immunitario, sistema circolatorio, sistema respiratorio.
Segni zodiacali: bilancia, leone.
Pianeta: venere.
Metallo: rame.
Cristalloterapia: avventurina, giada verde, quarzo rosa, smeraldo, tormalina rosa.
Aromaterapia: rosa.
Mantra: yam.

“Io amo”: Anahata è il quarto chakra, il centro dell’amore incondizionato e


dell’armonia degli opposti. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa
di patologie cardiache e polmonari, asma, pressione alta e insonnia.

Anahata: colore e forma del chakra

I colori associati al quarto chakra, ovvero Anahata, sono il rosa e il verde. Il chakra
è situato nella zona dello sterno, davanti, e tra le scapole, dietro.

Gli organi corrispondenti sono: il cuore e il sistema circolatorio, i polmoni, il timo, gli
arti superiori e le mani.
Il senso corrispondente è il tatto.

Anahata: significato del chakra

Anahata in sanscrito significa “non colpito”.

Le sue funzioni principali sono l’amore, la compassione, la pazienza e l’umiltà. La


parola chiave associata è IO AMO.

Anahata è in relazione all’elemento aria e racchiude la trasformazione e la


guarigione di sé e degli altri. È associato alla nostra capacità di sentire l’amore
puro e incondizionato, di entrare in sintonia a livello empatico con tutto ciò che
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esiste e di coglierne la bellezza e la perfezione, nonché di sapersi prendere cura di


se stessi e degli altri.

Anahata ci chiede consapevolezza ed equilibrio nella percezione delle relazioni e


nel rapporto con l’ambiente. Scopriamo che alla base dell’amore incondizionato
c’è l’accettazione di noi stessi, così come siamo, e degli altri, senza volerli
cambiare. Il cambiamento può avvenire soltanto in noi stessi, quando avremo
riconosciuto tutti i nostri aspetti, liberato il cuore dalle sue cicatrici, dai traumi
affettivi emozionalmente repressi, e intrapreso un percorso di guarigione e di
crescita personale.

Attraverso il quarto chakra entrano in collegamento i tre chakra inferiori (legati alla
terra) con i tre superiori (legati al cielo), il corpo con la mente, la realizzazione
materiale con quella spirituale: Anahata è l’armonia degli opposti, l’asse centrale
del Cosmo.

Anahata: disequilibrio del chakra

Il funzionamento disarmonico di Anahata può portare a patologie cardiache e


polmonari, infarto, pressione alta, insonnia, asma.

Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, sul piano fisico si potranno


avere senso di costrizione a livello del torace, difficoltà di respirazione, aritmie,
tachicardia e palpitazioni, peraltro senza riscontro negli esami clinici. Dal punto di
vista psicologico, l’investimento emotivo è talmente esagerato da provocare
ansia: il desiderio di dare è intenso, ma non è mai completamente disinteressato.
Si tende ad amare gli altri in funzione dei riconoscimenti e della gratitudine che si
possono ottenere in cambio, a incolparli delle proprie sofferenze nel momento in
cui le proprie aspettative non si realizzano, ad esprimere sentimenti d’odio,
rancore e gelosia.

Se invece c’è un funzionamento insufficiente, a livello fisico si evidenzierà un


cattivo funzionamento del diaframma, insieme a problemi respiratori e cardiaci,
mentre dal punto di vista psicologico si tenderà a essere dispiaciuti per se stessi,
paranoici, indecisi, avere paura di lasciarsi andare o di farsi male, ci si sentirà
indegni di amore e pieni di dubbi sulle proprie capacità.

Il primo sintomo di una carenza di Anahata è quello di abbattersi senza motivo, il


secondo è il rifiuto di farsi toccare, di ricevere manifestazioni d’affetto. Chiuso,
all’apparenza freddo, indifferente, ma in fondo estremamente vulnerabile,
l’individuo appare sempre sulla difensiva: vorrebbe dare amore, ma il terrore di
essere respinto lo blocca, facendolo sentire ancora più inadeguato.
L’aria è il movimento, l’invisibile, e rappresenta l’essenza stessa della vita: si respira
bene quando si ha il coraggio di accogliere l’energia e di affrontare il rischio di
esplodere, di gridare e di ribellarsi alle limitazioni delle condizioni in cui si vive. Il
funzionamento corretto dei polmoni presuppone l’umiltà di offrire se stessi al
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mondo e la fiducia di lasciar andare, lasciare uscire il respiro senza la paura del
vuoto, della morte, della privazione, della solitudine e dell’abbandono.

Anahata: come riequilibrare il chakra

Per riequilibrare il quarto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare


una meditazione sdraiati a terra, a occhi chiusi e col capo rivolto a est,
appoggiando direttamente i cristalli sulla pelle nuda nella zona dello sterno. Si
possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l’effetto delle pietre, tenendoli in
mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro.
Scaricare e sciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l’uso.

Le pietre correlate al quarto chakra sono: agata verde e rosa o


muschiata, amazzonite, avventurina, calcedonio ramato e rosa, calcite verde e
rosa, crisocolla, crisoprasio.

E ancora: dioptasio, giada, malachite, moldavite, olivina, quarzo rosa, rodocrosite,


rodonite, smeraldo.

Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come
accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e
circolare in senso orario con 20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali
specifici per il quarto chakra.

Gli oli essenziali correlati al quarto chakra sono:

 olio essenziale di cipresso,


 olio essenziale di legno di rosa,
 olio essenziale di melissa,
 olio essenziale di neroli,
 olio essenziale di verbena,
 olio essenziale di pino,
 olio essenziale di rosa damascena.
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5° CHAKRA AJNA

È localizzato alla base della gola. Questo chakra è collegato all’espressione di noi
stessi, al nostro rapporto con la comunicazione e alla capacità di manisfestare i
nostri desideri e obiettivi. Comunicare significa anche ascoltare, quando è in
equilibrio dona quindi intuito, fiducia, capacità comunicative, facilità nei rapporti.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sulla zona della gola e pensiamo
intensamente al colore blu, visualizziamo il cielo.

Colore: azzurro, blu


Verbo: “Io parlo”.
Numero di petali: 16.
Senso: udito.
Disfunzioni: metabolismo, gola, collo, spalle, mani e braccia.
Segni zodiacali: acquario, gemelli, toro.
Pianeta: mercurio.
Metallo: mercurio.
Cristalloterapia: acquamarina, lapislazzuli, sodalite, turchese, zaffiro.
Aromaterapia: eucalipto, muschio bianco, patchouli, salvia.
Mantra: ham.

"Io vedo": Ajna è il sesto chakra, il centro dell’intuizione e dell’immaginazione


creativa. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di mal di testa,
problemi alla vista e neurologici, insonnia, autoesaltazione, materialismo e disturbi
psicoemotivi

Colore e forma del chakra Ajna

I colori associati ad Ajna sono l'indaco e il viola. Il sesto chakra è situato nella zona
tra le sopracciglia, nella parte anteriore della testa, e dietro la fronte, in quella
parte posteriore.
Gli organi corrispondenti sono: gli occhi, la ghiandola pituitaria o ipofisi, il sistema
ormonale e il sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).

Il senso corrispondente è il sesto senso.

Significato del chakra

Ajna in sanscrito significa “percepire”.

Le funzioni principali del sesto chakra sono la visione, l'intuizione, l'immaginazione


creativa e la chiarezza.

La parola chiave associata è IO VEDO.


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Ajna è in relazione allo spirito e all'energia della luce e racchiude la capacità di


superare il proprio ego e di sintonizzarsi con il proprio Sé superiore. Il sesto chakra
esercita il controllo della coscienza ed è il centro di elaborazione delle percezioni
sensoriali in immagini mentali coerenti e di comprensione delle energie sottili che
collegano l’eterico con il fisico.
Ajna è la sede del terzo occhio, che nasce dalla fusione delle due visioni separate
degli occhi fisici e può vedere oltre il velo della forma e dell'apparenza: permette
di “guardare senza guardare”, di allargare i nostri orizzonti, di sviluppare la
concentrazione e l’intuizione, di creare e proiettare immagini armoniche grazie a
una visione armonica interiore.

Con l’energia di Ajna siamo più consapevoli di noi stessi, vediamo la realtà con
chiarezza per quello che è, senza il condizionamento della proiezione dei nostri
desideri e dei nostri bisogni, di percepire che tutto è qui e ora, come dovrebbe
essere, perfetto in questo istante. Vedere con occhi chiari significa vedere oltre i
contenuti della coscienza, oltre il magazzino karmico di pensieri, parole e azioni
rielaborate dalla mente in idee, giudizi e opinioni personali.

Quando l'osservatore non si confonde più con l'oggetto osservato, allora è in


grado di cambiare il modo di osservazione e l'oggetto stesso e, se agisce in
armonia con il quarto chakra, quello del cuore, di liberare la sua energia creatrice
e guaritrice. Se il sesto chakra è equilibrato e aperto, la mente è attiva, si è
padroni di se stessi, si superano gli attaccamenti materiali e la paura della morte,
si purificano i sei sensi e si ampliano le percezioni extrasensoriali.

Disequilibrio del chakra

Il funzionamento disarmonico di Ajna può portare a mal di testa, problemi alla


vista e neurologici, stanchezza, insonnia, disagi e disturbi psicoemotivi.

Se c’è un funzionamento eccessivo di questo chakra, a livello fisico la


conseguenza più frequente è la “pesantezza di testa”.
Invece sul piano psicologico l'individuo manifesta un'accentuazione delle facoltà
intellettuali rispetto a tutti gli altri piani dell'esistenza, impazienza, egoismo,
autoesaltazione, ambizione di potere e mancanza di responsabilità. L'analisi è
obiettiva e penetrante, ma domina l'arroganza e il disprezzo degli altri, oppure il
lavoro mentale è talmente esasperato che esilia dal mondo e provoca
ipersensibilità, difficoltà a relazionarsi con gli altri, disattenzione, confusione tra
realtà e immaginazione, allucinazioni, incubi.

Se invece c'è un funzionamento insufficiente, si possono riscontrare sul piano fisico


problemi alla vista, ipoattività (depressione, apatia, sfiducia, stanchezza cronica)
o iperattività mentale (nervosismo, insonnia, scarsa percezione delle sensazioni del
corpo e delle emozioni del cuore).

Invece su quello psicologico l'individuo manifesta scarsa memoria, eccessive


preoccupazioni e paure, rigidità, materialismo, sensazione di inutilità: è il caso
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degli scienziati attaccati ai loro principi e a tutto ciò che è direttamente


percepibile con i sensi fisici, misurabile e controllabile.

Anche chi ha trovato ostacoli nell'espressione della propria sensibilità (ad esempio
a causa di un'educazione rigida) arriverà a non sentire più nulla, ad avere
difficoltà a sognare e a percepire un futuro per sé, soprattutto a essere convinto di
non avere il diritto di vedere la verità, con il conseguente rifiuto di tutto ciò che è
immateriale o spirituale, mentre tenderà a vivere in illusioni e in mondi fittizi dove
poter stare bene.

Come riequilibrare Ajna

Per riequilibrare il sesto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare


una meditazione sdraiati a terra e a occhi chiusi, braccia e gamba allargati a
stella, appoggiando direttamente i cristalli sul terzo occhio. Si possono utilizzare
cristalli di rocca per potenziare l'effetto delle pietre, tenendoli in mano o
disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro. Scaricare e
sciacquare le pietre sotto l'acqua fredda dopo l'uso.

Le pietre correlate al sesto chakra sono: ametista, fluorite, labradorite, lapislazzuli,


moldavite, opale, sodalite, zaffiro, zircone.

Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come
accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio
delicatissimo e circolare in senso orario (al centro della fronte) con 20 ml di olio di
sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il sesto chakra.

Gli oli essenziali correlati al sesto chakra sono:

 olio essenziale di angelica,


 olio essenziale di anice,
 olio essenziale di elicriso,
 olio essenziale di salvia.
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6° CHAKRA VISHUDDA

È localizzato in mezzo agli occhi, tra le sopracciglia, è chiamato anche “terzo


occhio”. Questo chakra è collegato alle nostre facoltà psichiche, quando è in
equilibrio dona intuito, conoscenza, saggezza e capacità di accettare.
Per riequilibrare questo chakra concentriamoci sulla zona del terzo occhio e
pensiamo intensamente al colore indaco, visualizziamo un cielo stellato.

Colore: indaco.
Verbo: “io vedo”.
Numero di petali: 2.
Senso: vista.
Disfunzioni: sistema endocrino, fronte e tempie.
Segni zodiacali: acquario, pesci, sagittario.
Pianeti: giove.
Metallo: argento.
Cristalloterapia: ametista, azzurrite, fluorite blu, perla, quarzo, zaffiro.
Aromaterapia: gelsomino, menta.
Mantra: om.

“Io comunico”: Vishudda è il quinto chakra, il centro della comunicazione e


dell’espressione creativa. Il suo funzionamento eccessivo o insufficiente è causa di
affezioni alle vie respiratorie, disturbi alla tiroide, rigidità cervicale, difficoltà di
espressione verbale, autoritarismo e timidezza.

Vishudda: colore e forma del chakra

Il colore associato a Vishudda è l'azzurro. Il quinto chakra è situato nella zona


della gola, all'incrocio delle ossa della clavicola, con il vertice nella terza vertebra
cervicale (C3).

Gli organi corrispondenti sono: la trachea, la gola, le corde vocali, il naso, le


orecchie, le ghiandole endocrine della tiroide e delle partiroidi.
Il senso corrispondente è l'udito.

Significato del chakra

Vishudda in sanscrito significa "puro".

Le sue funzioni principali sono la comunicazione, l'espressione creativa, la


diplomazia e la sincerità.

La parola chiave associata è IO COMUNICO.


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Vishudda è in relazione all'elemento etere e all'energia del suono e racchiude la


capacità di ascoltare se stessi e gli altri, di esprimere i propri pensieri e le proprie
emozioni attraverso la voce e tutti gli altri tipi di linguaggio. Il linguaggio è
associato all'azione di vivere il proprio lato creativo, permette di creare strutture
nuove e di metterle in relazione tra di loro in modo da organizzare il flusso della
coscienza. Il quinto chakra ci porta a trascendere i nostri limiti e a dare vita a
nuove possibilità e nuove opportunità, a diventare i creatori della nostra realtà, gli
attori principali della nostra rivoluzione personale.

Con l'energia di Vishudda siamo in grado di sentire e di riconoscere il ritmo


perfetto che ci connette con l'Universo e con noi stessi. Comunicare significa
partecipare alla collettività, entrare in contatto con gli altri usando la vibrazione
del cuore del quarto chakra. Elaborando il nostro amore per la vita e usando il
vuoto, lo spazio etereo che è anche assenza del giudizio, riusciamo a esprimerci in
modo tale da essere compresi, a stabilire relazioni e a unire attraverso i nostri
pensieri, le nostre parole e le nostre azioni.

Vishudda ci chiede consapevolezza e responsabilità nei riguardi delle nostre


necessità e dei nostri ritmi interiori, di padroneggiare noi stessi e sviluppare allo
stesso tempo elasticità mentale, di uscire dal nostro ego ed entrare nella
dimensione della coscienza e dell'espansione verso gli altri. Il quinto chakra
quando è in equilibrio dona una voce dolce, un atteggiamento diplomatico e
tatto nell'avvicinarsi alle persone con considerazione e generosità: tutto ciò che
dice va dritto al cuore e l'individuo acquista carisma e magnetismo.

Disequilibrio del chakra Vishudda

Il funzionamento disarmonico di Vishudda può portare ad affezioni alle vie


respiratorie (raffreddore, sinusite, tracheite, laringite, faringite), otiti disturbi alla
tiroide, problemi all'udito, rigidità cervicale.

Se c'è un funzionamento eccessivo di questo chakra, a livello fisico si possono


generare difficoltà ad ingoiare, mal di gola, ipertiroidismo, afonia ricorrente,
infezioni alle orecchie, mancanza di equilibrio, vertigini, dolore alle mascelle e
tensione al collo e alle spalle.
Invece sul piano psicologico l'individuo manifesta prolissità, incapacità di sintesi e
di ascolto del prossimo, estrema velocità di parola, impulsività, impazienza e
iperattività: lo caratterizzano rabbia, orgoglio e senso di superiorità, dogmatismo,
autoritarismo e fanatismo.

Se invece c'è un funzionamento insufficiente, si possono riscontrare sul piano fisico


ipotiroidismo, stress, infezioni croniche alla gola.
Invece su quello psicologico l'individuo non riuscirà a riflettere sulle proprie
emozioni, avrà paura di parlare, difficoltà a esprimersi e a tirare fuori la voce,
manifesterà timidezza e sentirà di non avere il diritto di dire e di ascoltare la verità,
negando il diritto di esistere alla propria interiorità. La tendenza è a sfuggire il
contatto sociale, a chiudersi nel mondo mentale, a non fidarsi di nessuno e a
essere a sua volta bugiardo con se stesso e con gli altri. Non avendo abbastanza
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autostima per credere alle proprie intuizioni, lo caratterizzano indifferenza, pigrizia,


introversione e opposizione al cambiamento.

Come riequilibrare il chakra

Per riequilibrare il quinto chakra, la soluzione più semplice consiste nell'effettuare


una meditazione seduti con la schiena dritta, a occhi chiusi, tenendo i cristalli a
contatto della pelle nella zona della gola.

Si possono utilizzare cristalli di rocca per potenziare l'effetto delle pietre, tenendoli
in mano o disponendoli in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte al centro.
Scaricare e sciacquare le pietre sotto l'acqua fredda dopo l'uso.

Le pietre correlate al quinto chakra sono: acquamarina, agata blu, amazzonite,


azzurrite, calcedonio blu, calcite blu, celestina, crisocolla, lapislazzuli, opale,
sodalite, turchese, zaffiro.

Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come
accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio delicato e
circolare in senso orario (alla base del cranio e al centro dell'incavo del collo) con
20 ml di olio di sesamo e poche gocce di olii essenziali specifici per il quinto
chakra.

Gli oli essenziali correlati al quinto chakra sono:

 olio essenziale di alloro,


 olio essenziale di camomilla,
 olio essenziale di eucalipto,
 olio essenziale di lavanda.

Sono ottimi anche la cromoterapia, il massaggio ayurvedico (in particolare il


pranico keraliano) e alcune tecniche yoga o di tai chi chuan.

Esistono infine esercizi specifici per riportare in equilibrio i chakra; si tratta di


movimenti codificati in tempi antichi conosciuti come i 5 esercizi tibetani,
intrinsecamente collegati alla dottrina dei chakra.

Quinto Chakra: Vishuddha o il purificato

Vishuddha si trova al centro della gola ed è il chakra della creatività e della


comunicazione. Il suo elemento è l’Etere, lo spazio infinito. Questo chakra è il
ponte verso il mondo spirituale; sollecitare Vishuddha significa attivare le funzioni
dell’emisfero destro del nostro cervello, la parte creativa, artistica,
l’immaginazione, la libera espressione della propria personalità che si originano da
qui.
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Se in squilibrio possono manifestarsi disturbi delle prime vie aeree, mal di gola,
rigidità del collo, disfunzioni tiroidee, ma anche malinconia, arrendevolezza
difficoltà di comunicazione.

Gli oli essenziali che sollecitano Vishuddha sono oli dalla portata vibrazionale,
come l’olio essenziale di Camomilla matricaria con proprietà lenitive ed
armonizzanti, l’olio essenziale di Verbena per facilitare la comunicazione.

Si possono associare oli dall’effetto balsamico come l’Eucalipto e il Cajeput per


favorire la libera circolazione dell’aria, della respirazione in senso ampio.
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7° CHAKRA SAHASRARA

Chiamato anche chakra della Corona. È localizzato alla sommità del capo.
Questo chakra è collegato alla percezione di sé, alla capacità di
autoriconoscimento rispetto al mondo circostante, rappresenta la nostra anima.
Per riequilibrare questo chakra impariamo a meditare nel silenzio.

Colore: viola.
Verbo: “Io so”.
Numero di petali: 1.000.
Senso: coscienza, pensiero.
Disfunzioni: sistema nervoso, cervello, testa.
Segni zodiacali: capricorno, pesci.
Pianeti: nettuno, urano.
Metallo: oro, pietra filosofale.
Cristalloterapia: ametista, cristallo di rocca, diamante, giada bianca, quarzo
Ialino, tormalina bianca.
Aromaterapia: ambra, bergamotto, incenso, loto, rosmarino, violetta.
Mantra: silenzio assoluto.

“Io so”: Sahasrara è il settimo chakra, il centro del pensiero e della comprensione.
Il suo funzionamento disarmonico o insufficiente è causa di rigidità, superficialità,
insoddisfazione e mancanza di volontà spirituale.

Sahasrara è il settimo chakra, che ci collega con l’energia universale: attraverso di


esso è possibile arrivare alla Luce di conoscenza e di consapevolezza del proprio
essere, di serenità e di percezione dell’Unità nel Tutto.

Sahasrara: colore e forma del chakra

Il colore associato a Sahasrara è il bianco, che racchiude in sé tutti i colori. Il


chakra è situato al vertice della testa e non è legato a nessun senso fisico.

L'organo corrispondente è la ghiandola pineale o epifisi.

Significato del chakra

Sahasrara in sanscrito significa "dai mille petali": è infatti rappresentato come uno
splendente fiore di loto con mille petali, sui quali sono scritte tutte le lettere
dell'alfabeto sanscrito ripetute venti volte.
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Le funzioni principali del settimo chakra sono la comprensione, la transcendenza, il


pensiero e la volontà spirituale.

La parola chiave associata è IO SO.

Sahasrara rappresenta il punto di arrivo del viaggio intrapreso a partire da


Muladhara, che mette in connessione l'essere umano dalla Madre Terra al divino.
Secondo il principio dell'ermetismo "Ciò che è in basso è come ciò che è in alto",
allo stesso modo i sei chakra inferiori si riflettono tutti nel settimo, anche detto
"chakra della corona".

Il settimo chakra è in relazione alla fonte dell’energia pura e universale e


corrisponde alla comprensione dei misteri della nascita e della morte: in esso si
trova il canale dell'Illuminazione, della Verità e della Realizzazione, una limpida
corrente che pulisce in profondità e fa emergere saggezza, compassione e forza
vitale.

Con l'energia di Sahasrara siamo così in grado di partire da una conoscenza


oggettuale e arrivare a una conoscenza trascendentale: mentre aumenta la
profondità di comprensione, diminuisce la necessità di rappresentazione, da
osservatori diventiamo l'osservazione stessa e ci trasformiamo in pensiero puro.

Quando il settimo chakra è equilibrato, raggiungiamo il livello più alto della


coscienza, siamo capaci di trascendere il dualismo e la separazione tra interno ed
esterno, microcosmo e macrocosmo e di lasciare che le cose accadano
attraverso di noi.

Disequilibrio del chakra Sahasrara

Il funzionamento disarmonico di Sahasrara può portare a mal di testa, confusione


mentale, fobie e psicosi di vario genere, ma non ci sono patologie specifiche
legate a questo centro energetico, che può essere più o meno sviluppato in
relazione al cammino spirituale dell'individuo. L'energia che elabora è intensa e
potente e ha effetti su tutti i tessuti e le funzioni dell'organismo.

In caso di chiusura o funzionamento insufficiente, dal punto di vista psicologico si


può riscontrare attaccamento alle cose terrene, rigidità, insoddisfazione e
superficialità. L'individuo è scollegato dalla percezione dell'esistenza eterna e dal
potere della vita e temerà la morte come il nulla e la fine. Soprattutto sentirà di
non aver il diritto di conoscere, imparare ed evolvere, restando separato dal Tutto
e dall'Unità.
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Come riequilibrare Sahasrara

Per sviluppare e riequilibrare il settimo chakra non ci sono soluzioni semplici, ma si


parte da una scelta profonda: si può iniziare a prendere un primo contatto con la
propria spiritualità in molti modi, ad esempio con una meditazione potenziata da
cristalli di rocca (la pietra per eccellenza per questo chakra), che si possono
tenere in mano o disporre in cerchio intorno al corpo, con le punte rivolte verso il
centro. Scaricare e risciacquare le pietre sotto l’acqua fredda dopo l'uso.

Le pietre correlate al settimo chakra sono: ametista, calcite trasparente, cristallo di


rocca, diamante, fluorite, labradorite, moldavite, pietra di luna.

Esistono anche suoni abbinati ai chakra che possono anche essere usati come
accompagnamento per la meditazione e/o per eseguire un massaggio
delicatissimo e circolare in senso orario (sulla testa) con 20 ml di olio di sesamo e
poche gocce di olii essenziali specifici per il settimo chakra.

Gli oli essenziali correlati al settimo chakra sono:

 olio essenziale di incenso,


 olio essenziale di mirra,
 olio essenziale di vetiver.
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