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Saggio su Giuseppe Mazzini GAETANO DE LUCA

Saggio su Giuseppe Mazzini


GAETANO DE LUCA

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Saggio su Giuseppe Mazzini GAETANO DE LUCA

Frontespizio

Giuseppe Mazzini (1805-1872)

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Saggio su Giuseppe Mazzini GAETANO DE LUCA

Biografia

Giuseppe Mazzini , (nato il 22 giugno 1805, Genova, Italia - deceduto il 10


marzo 1872, Pisa , Italia), propagandista e rivoluzionario genovese,
fondatore della società segreta rivoluzionaria Young Italy (1832), e un
paladino del movimento per Unità italiana conosciuta come Risorgimento .
Repubblicano intransigente, si rifiutò di partecipare al governo parlamentare
istituito sotto la monarchia di Casa Savoia quando l'Italia divenne unificata e
indipendente (1861).

« Gl'istinti repubblicani di mia madre m'insegnarono a cercare nel mio


simile l'uomo, non il ricco o il potente; e l'inconscia semplice virtù paterna
m'avvezzò ad ammirare, più che la boriosa atteggiata mezza-sapienza, la
tacita inavvertita virtù di sagrificio ch'è spesso in voi. »

(Giuseppe Mazzini, Agli operai italiani)


Giuseppe Mazzini era figlio di un dottore; il suo luogo di nascita, in
precedenza una repubblica, fu annessa al Regno diPiemonte nel 1814. Da
bambino prometteva elevate capacità intellettuali , pienamente confermato
quando entrò all'Università di Genova a 14 anni. Due anni dopo, fortemente
influenzato dal vedere un patriota in fuga dall'Italia dopo un'insurrezione
fallita, iniziò a pensare "Che noi italiani potremmo e quindi dovremmo
lottare per la libertà del nostro paese".

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La "Giovine Italia"

A Marsiglia Mazzini ha trascorso due dei suoi anni più gratificanti. Ha


fondato il suo movimento patriottico per giovani uomini e lo ha chiamato
Giovine Italia (Young Italy). Fu progettato come un'associazione nazionale
per liberare gli stati italiani separati dal dominio straniero e fonderli in una
repubblica unitaria libera e indipendente. I suoi metodi erano l'educazione e
l'insurrezione, e aveva una base morale derivata dalla credenza stessa di
Mazzini in Dio (sebbene non fosse un cristiano) e in leggi permanenti di
progresso, dovere e sacrificio. Fu il primo movimento democratico italiano
ad abbracciare tutte le classi, poiché Mazzini riteneva che solo un'iniziativa
popolare potesse liberare l'Italia. "Né papa né re", dichiarò. "Solo Dio e il
popolo apriranno la via del futuro a noi".

Nel 1831 viene pubblicato il Manifesto della Giovine Italia che sottolinea la
centralità dell'idea repubblicana e democratica, la polemica con l'alta
gerarchia del clero, l'abolizione dell'aristocrazia, la promozione
dell'istruzione pubblica e il riconoscimento dei diritti del cittadino e
dell'uomo. Il documento riprodotto evidenzia, inoltre, sia la centralità della
dimensione educativa che la "spiritualità" del pensiero di Mazzini secondo il
quale ogni rivoluzione è prima di tutto un fatto spirituale.

(G. Mazzini, Manifesto della "Giovine Italia", in G. Mazzini, Scritti politici, a


cura di T. Grandi e A. Comba, Torino, Utet,1972, pp. 173-179)

Al 1833 risale il primo tentativo insurrezionale della Giovine Italia: la


rivolta avrebbe dovuto svilupparsi in Piemonte e a Genova. Carlo Alberto
scoprì in anticipo le intenzioni di Mazzini, anche perché la congiura fu
organizzata senza osservare troppe precauzioni, e procedette a una
sanguinosa repressione. Fu arrestato anche Jacopo Ruffini - amico di
Mazzini - che si suicidò in carcere. Ancor più fallimentare fu l'esito di un
piano del 1834: fu dato incarico ad alcuni fuoriusciti italiani, comandati da
un reduce dell'insurrezione polacca, Girolamo Ramorino, di penetrare in
Savoia dalla Svizzera istigando i contadini alla rivolta, mentre a Genova si
sarebbero sollevati gli uomini della marina militare sabauda guidati da
Giuseppe Garibaldi (Nizza 1807-Caprera 1882). I fuoriusciti, però, furono
facilmente sconfitti dall'esercito di Carlo Alberto. Garibaldi, rimasto solo, fu

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costretto a una precipitosa fuga in Francia e condannato a morte in


contumacia. L'anno dopo si trasferì in Sud America. Dal canto suo, Mazzini
riparò in Svizzera, dove, non potendo agire attivamente verso l'Italia, fondò
con altri esuli la Giovine Europa (1834), basata sulla solidarietà tra le
nazioni. In questo periodo egli attraversò la cosiddetta "tempesta del
dubbio" in cui lo afflisse il rimorso di avere sacrificato tante vite senza aver
centrato alcun obiettivo. Superò la crisi convincendosi che la causa
nazionale italiana era più importante di ogni insuccesso contingente.
Costretto a raggiungere l'Inghilterra nel 1837 perché colpito da un decreto
d'espulsione, visse a Londra quasi in miseria. Tuttavia non interruppe mai la
sua propaganda in Italia. Nel giu. 1844, altri mazziniani, i fratelli Attilio ed
Emilio Bandiera tentarono, di propria iniziativa e col parere contrario del
loro leader, uno sbarco in Calabria, fidando nell'appoggio dei contadini.
Contrariamente alle speranze la popolazione delle campagne, ancora non
preparata all'insurrezione, rimase inerte: abbandonati a se stessi, i rivoltosi
furono arrestati e fucilati dalla polizia borbonica insieme a 7 compagni.

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L'Inghilterra

L'Inghilterra era ora la sua vera casa. Viveva in modeste abitazioni londinesi,
circondato da libri, carte e gli uccelli mansueti in cui si dilettava; ha studiato
al British Museum e ha scritto per i periodici inglesi. Sebbene avesse pochi
soldi, iniziò una scuola per ragazzi italiani a Londra e un giornale ,Apostolato
popolare ("Apostolato del Popolo"), nel quale pubblicava parte del suo
saggio "On the Duties of Man." Nel 1840, con l'aiuto di Giuseppe Lamberti a
Parigi, fece rivivere Young Italy, principalmente come mezzo di costruzione
su una coscienzanazionale tra gli italiani ovunque. Scrisse innumerevoli
lettere ai suoi nuovi agenti in Europa e nel Nord e Sud America; conobbe
anche Thomas e Jane Welsh Carlyle e altre persone importanti.

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Pensiero

Personalità di immenso fascino, il suo pensiero politico, se pur non si


tradusse mai in un corpo ragionato di dottrine, si chiarì, reagendo alle prime
esperienze democratiche, incontrate soprattutto nell'ambiente
buonarrotiano di Ginevra, e a quelle carbonare dagli ambigui programmi
riformatori, in una fondamentale esigenza etica di rinnovamento della
società. La consapevolezza che i valori morali possono attuarsi soltanto
trascendendo le particolarità individuali nella comunità immortale che è la
nazione, deve dare alla vita anche politica una tensione tutta religiosa.
L'uomo, svincolandosi da ogni interesse materialistico, si ritrova perciò nel
suo popolo, e così i popoli in una fratellanza universale, essendo l'anima dei
popoli la manifestazione stessa di Dio. Perciò il principio della nazionalità
come unica forma morale dell'esistenza del popolo non è nella natura, nella
razza, ma nello spirito, nella coscienza e nella volontà di essere nazione, e la
libertà è quindi diritto prima che dovere, impegno non di astratta teoria ma
di azione, spinta se occorre al sacrificio della propria persona, nella fede del
valore imperituro di ogni testimonianza morale. Per questo la politica è
educazione, e l'insurrezione anche fallita è sempre vittoria dello spirito di
libertà, affermazione della vita-missione che solo nella nazione si attua e,
senza compromessi, nel reggimento repubblicano. M. contribuì alla
formazione di una coscienza civile e politica in Italia; molti dei maggiori
uomini del Risorgimento sono passati attraverso il mazzinianesimo. E anche
chi non vi era passato, come Cavour, e l'aveva anzi costantemente e
coerentemente avversato, nel dimostrare la necessità di Roma per l'Italia
(discorso alla camera del 27 marzo 1861), finiva inconsapevolmente per
riprendere lo spirito, se non la lettera, di motivi tipicamente mazziniani
(l'Italia senza Roma "forma senz'anima", unità materiale non unità morale).
Il problema politico del Risorgimento acquistò con M. una dimensione
religiosa: questo fondersi e confondersi di motivi religiosi e politici non
contribuì alla chiarezza concettuale, all'organicità e quindi alla diffusione del
suo pensiero, ma diede all'azione mazziniana vigore e tensione morale.

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Fonti

Fonti

https://www.britannica.com/biography/Giuseppe-Mazzini

https://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Mazzini

http://www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-mazzini

http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/storia/L-et--
contemporanea/Il-Risorgimento-italiano/Mazzini-e-la--Giovine-Italia-.html

http://www.150anni.it/webi/index.php?s=24&wid=29

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