CARATTERISTICHE ALLUMINIO
La sperimentazione dell'Istituto Superiore di Sanità
CARATTERISTICHE TECNICHE
• Conduttività dei materiali Allo scopo di disporre di una campionatura significativa e pienamente
rappresentativa, è stata avviata un'indagine per verificare i tipi d'alluminio
• Tabella di confronto utilizzati nel settore alimentare.
ALLUMINIO & SALUTE
Ne è risultato che i tipi sono sostanzialmente due:
• L'alluminio nella dieta
il primo interessa le vaschette, i film ed il pentolame che risulta costituito di
• La ricerca alluminio praticamente puro (al 99,5%), e comunque entro i valori analitici
• Alluminio e catena alimentare riportati in Tabella 4
• La sperimentazione il secondo riguarda gli articoli cosiddetti fusi, è utilizzato quasi esclusivamente
per le caffettiere e risulta composto secondo quanto risulta dalla Tabella 5.
NORMATIVE TECNICHE
• UNI EN 601 e UNI EN 602 :: Tabella 4 - Composizione Al di :: Tabella 5 - Composizione Al tipo
NORMATIVA SANITARIA tipo 1 2
Elemento % min-max Valore Elemento % min-max Valore
• Normativa sanitaria italiana
Al min 95 Al min 85
Si max 2 Si max 13
IN PRIMO PIANO
Fe max 2 Fe max 2
Cu max 0,25 Cu max 6
Mn max 2 Mn max 2
Mg max 3 Mg max 7
Il Trasporto su strada Cr max 0,05 Cr max 0,1
Sito dedicato agli
Ni max 0,05 Ni max 0,2
autotrasportatori con
informazioni pratiche e Zn max 0,3 Zn max 3
consigli sull'utilizzo
Ti max 0,03 Ti max 0,3
dell'Alluminio nei
trasporti. Sn max 0,05 Sn max 0,1
Pb max 0,05 Pb max 0,05
Altro max totale 0,01 Altro max totale 0,15
. max ciascuno 0,03 . max ciascuno 0,05
:: Tabella 6
Condizioni di contatto per le prove di cessione da scegliere in funzione
dell'impiego reale
Per i prodotti definiti fusi, quindi per le caffettiere, è parso sufficiente riprodurre le
reali condizioni di ebollizione per la preparazione del caffè.
Questo riscontro era particolarmente importante per due motivi: nel caso delle
prove realizzate con acido acetico, per verificare la possibile formazione di acetato
di alluminio e, nel caso d'impiego di manufatti nuovi di alluminio, per eliminare
l'influenza di eventuali tracce di oli lubrificanti impiegati nella produzione.
Sono riportati i dati relativi alle sole prove con soluzione di acido acetico al 3% in
quanto le prove con acqua distillata soluzione etanolica al 16% o con olio di
girasole, hanno fatto riscontrare in tutte le condizioni di tempo e temperatura,
valori vicini allo zero.
Per facilitare la comprensione dei risultati si danno qui solo le tabelle relative alla
migrazione specifica dell'alluminio (Tabelle 7 e 8).
1 29,0 3,0 - -
2 84,0 8,0 - -
3 112,0 10,5 - -
4 194,5 18,0 - -
5 266,0 24,0 - -
6 388,5 35,5 - -
7 411,5 37,5 - -
8 471,5 43,0 - -
2h 40 °C - -
2h 80 °C 3,5 0,5
½h 100 °C - -
Il secondo motivo era rappresentato dal fatto che, anche a livello europeo, si
persegue, laddove è possibile, il riscontro della migrazione direttamente
nell'alimento. Il terzo motivo era puramente speculativo ed è stato quello che, nel
corso dell'indagine, si è dimostrato maggiormente interessante allo scopo di
riportare nei suoi giusti limiti il problema.
Partendo dai risultati ottenuti dall'lstituto Nazionale della Nutrizione circa gli
alimenti rappresentativi delle abitudini alimentari italiane, sono state cucinate
varie pietanze e su queste si è verificato il contenuto in alluminio, confrontandolo
con un "bianco", lo stesso alimento cioè cucinato nel pyrex.
Le prove sono state realizzate tutte in triplo, usando cioè tre pentole uguali e
mediando poi i valori riscontrati.
In alcuni casi (aceto e cannelloni) è stato usato o un film o una vaschetta, sempre
con composizione del 99% circa d'alluminio. La determinazione dell'alluminio è
stata effettuata liofilizzando i campioni e verificando il contenuto mediante
assorbimento atomico sul liofilizzato.
*(24 h a 40 °C)
I risultati ottenuti
Le prove negli alimenti hanno dato valori tali per cui ipotizzando un pasto
normale per un italiano medio si può arrivare ad una contaminazione di
meno di 1 ppm (parte per milione) per pasto, nel caso ipotetico che tutto
venga preparato in contenitori di alluminio.
Una possibilità di insorgenza di sapore metallico potrebbe verificarsi solo nel caso
dell'aceto e, quindi, di prodotti sott'aceto conservati per periodi prolungati in
alluminio, in considerazione dell'elevato tasso di migrazione d'alluminio
riscontrato. Anche questo aspetto del problema, però, può essere facilmente
superato adottando la misura prudenziale, prima suggerita, di una riduzione dei
tempi di contatto a temperature non refrigerate.