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PLATERO Y YO
di Moni Ovadia e Emanuele Segre
testo di Juan Ramón Jimènez
musica di Mario Castelnuovo-Tedesco

Teatro Storchi, Modena:


4 dicembre 2012, ore 21.00

Il Teatro Storchi ospita uno degli appuntamenti di “Una Nuova Stagione”,


progetto a sostegno dei Comuni colpiti dal terremoto, a cui hanno aderito
numerosi artisti, trai quali Moni Ovadia e Emanuele Segre.
Platero y yo (Platero e io) è la storia allegorica di un'insolita amicizia: quella fra
l'asino Platero e un poeta. In un viaggio immerso in un morbido paesaggio
andaluso, il poeta ritrova assieme al suo fedele compagno i luoghi della
giovinezza e con essi - fra illusioni e certezze - uno struggente sentimento di
amore per la vita. Moni Ovadia, voce narrante, ed Emanuele Segre,
riconosciuto internazionalmente come uno degli esponenti più rappresentativi
del concertismo italiano, ripercorrono questo itinerario attraverso 13 quadri
scelti fra le bellissime liriche di Jiménez e le composizioni di Mario Castelnuovo-
Tedesco, il musicista italiano di origine ebraica rifugiatosi negli Studi Uniti dopo
l'applicazione delle leggi razziali in Italia.
Platero y yo è un poema scritto in prosa, un componimento che evoca un
mondo agreste in bilico tra fantasia e realtà, in cui il poeta fa riferimento alla
vita e ai sentimenti dell'asino per conoscere e riflettere sulla natura e sul
mondo degli uomini. Narra l'esistenza di Platero che, con il poeta, ripercorre le
strade di Moguer - i luoghi della giovinezza di Jiménez - aiutandolo a ritrovare
in questo viaggio il sentimento della vita.
Tra illusioni e certezze, l'asinello conduce il poeta nelle zone dove il mistero del
vivere si ricompone e la poesia del tempo riesce a restituire il sentimento forte
che scorre su cose umili e belle. Il fare poesia diventa qui ricerca della
saggezza, che trova il suo centro in una accettazione della vita, capace di
riconoscere come parte di sé anche il dolore e la morte.

Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale,  
Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena 
Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: info@emiliaromagnateatro.com 
C.F. e P.IVA 01989060361 
 
 

Nato a Firenze nel 1895, Mario Castelnuovo-Tedesco divenne presto uno dei
compositori più eseguiti e conosciuti della sua generazione. Fra i vari 'grandi'
che frequentarono con amore la sua musica, si ricordano Toscanini, Heifetz,
Piatigorski, Gieseking e Segovia. Dopo la promulgazione delle leggi razziali in
Italia il compositore riuscì, con il sostegno di Toscanini e di Heifetz, a rifugiarsi
con la famiglia negli Stati Uniti dove rimase fino alla morte, nel 1968. Grazie
alla sua fiducia nelle potenzialità espressive della chitarra, e anche all'amicizia
e alla collaborazione con Andrés Segovia, Castelnuovo-Tedesco dedicò a
questo strumento numerose composizioni. Pur avendo scritto sempre in modo
molto tradizionale, il musicista fu uno dei primi a comporre nel xx secolo un
concerto per chitarra e orchestra. Inoltre, egli sperimentò audaci abbinamenti,
proponendo per la chitarra combinazioni inconsuete come è nei casi del
Romancero Gitano per coro e chitarra e di questo Platero y yo per voce
narrante e chitarra.
Platero y yo – il delicato affresco che allinea centotrentotto liriche in prosa di
Juan Ramón Jiménez – è una sequenza di 'quadri narrativi' nei quali il grande
poeta spagnolo immagina di parlare con il suo asino. Di tali 'quadri'
Castelnuovo-Tedesco ne scelse accuratamente ventotto, rivelando un talento
magistrale nel trovare la misura per inserirsi con musica di eccellente fattura
nella trama del capolavoro di Jiménez. Il dialogo tra il narratore e il musicista
scorre intenso e la musica non si limita a un semplice commento, ma collabora
con il testo alla creazione di un unico discorso poetico.
In questa serata, Moni Ovadia e io presentiamo tredici liriche, individuate fra le
più rappresentative. Esse rispondono, in termini sia poetici che musicali, ai
nostri gusti. La selezione comprende anche una lirica (con la quale Ovadia apre
la serata) che Castelnuovo-Tedesco non musicò ma che appare
particolarmente significativa.
La performance termina, in morte di Platero, con l'esecuzione della Pavane
pour une infante défunte di Maurice Ravel, trascritta da Castelnuovo-Tedesco
per chitarra sola: una trascrizione rimasta a lungo inedita, che mi fu affidata
nel 1995, cioè nel centenario della nascita del compositore, da uno dei suoi
figli.
Emanuele Segre

Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile Pubblico Regionale,  
Sede Legale: Teatro Storchi, Largo Garibaldi 15, 41124 Modena. Sede Organizzativa: Via Ganaceto, 129 ‐ 41121, Modena 
Centralino: Tel. 059 2136011, Biglietteria:. 059 2136021, e‐mail: info@emiliaromagnateatro.com 
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