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Il testo di 1Re 1-11 ci descrive il regno di Salomone come la vera “età

dell’oro” del regno di Israele. Salomone viene presentato come l’uomo più
saggio mai esistito sulla terra, come il più ricco e il più grande di ogni altro re
prima e dopo di lui; così dice il Signore al giovane re:
«Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente come te non ci fu
alcuno prima di te nè sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto
non hai domandato, ricchezza e gloria come nessun re ebbe mai»
(1Re 3,13) . 35

«Il re Salomone superò dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re


della terra» (1Re 10,23).
Il regno di Salomone si sarebbe esteso addirittura dal fiume Eufrate sino alla
frontiera egiziana, almeno secondo il testo di 1Re 5,1-4 che tuttavia riferisce
confini ideali, che Israele non ha mai avuto, in alcun momento della sua storia.
Per quanto riguarda la fama relativa alla sua sapienza, infine, al re Salomone
sono stati attribuiti dall’antica tradizione ebraica i libri biblici del Cantico dei
Cantici, del Qohelet, dei Proverbi e persino della Sapienza, benché in ogni caso
si tratti di opere scritte da autori diversi in epoche molto posteriori (il libro della
Sapienza addirittura alla fine del I° sec. a.C.).
Tutti questi dati assumono nel testo del Primo libro dei Re una veste
autorevole, dato che in 1Re 11,41 viene menzionato un “Libro delle gesta di
Salomone” che, se è davvero esistito, doveva essere una sorta di cronaca
ufficiale
del suo regno, probabilmente una delle fonti primarie del testo biblico
attuale. In realtà, tale presentazione di Salomone non sembra corrispondere
molto alla realtà storica; i dati reali sono stati notevolmente amplificati e
teologizzati dal narratore e molti indizi ci portano a ridimensionare parecchio
l’immagine di un Salomone “ideale”.
Salomone non era il vero erede al trono, figlio per di più della relazione
illegittima di David con Betsabea, decimo figlio del re: l’inizio della sua storia,
in 1Re 1-2, ce lo mostra intento all’eliminazione progressiva e sanguinosa di
tutti i possibili pretendenti al trono del padre. Il testo biblico cerca di
giustificare moralmente una serie di assassinii politici (Adonia, Ioab, Simei) al
termine dei quali, in 1Re 3, Salomone riceve addirittura l’approvazione divina,
35 Si vedano anche testi del Nuovo Testamento come Lc 12,27.
26
durante la notte passata nel santuario di Gabaon. Si tratta dunque di una
legittimazione teologica dell’ascesa al trono di Salomone, nata, com’è facile
pensare, solo a cose fatte.
Gran parte del racconto biblico relativo a Salomone (1Re 5,15-9,25) è
dedicato alla costruzione del Tempio di Gerusalemme che resterà il massimo
monumento di Israele sino alla sua distruzione, operata dai Babilonesi al tempo
dell’esilio. Non ci è possibile conoscere nei dettagli la struttura dell’edificio
salomonico: esso doveva avere un carattere essenzialmente tripartito, con un
recinto esterno che delimitava un grande cortile scoperto, luogo ove si
offrivano i sacrifici e un edificio centrale, il santuario, che al suo interno
racchiudeva probabilmente il “santo dei santi”, la cella contenente l’Arca della
Alleanza. Il modello non è dunque molto diverso da quello di templi analoghi
ben conosciuti in ambiente cananaico e siro-fenicio. Lo stesso libro dei Re
ricorda del resto come la costruzione del Tempio di Gerusalemme non fu
portata a termine da architetti e operai israeliti, ma da personale fenicio,
assoldato
direttamente dal re di Tiro (si veda 1Re 5,15-31; 7,13-14).
Nel Tempio, Salomone appare come vero e proprio sacerdote, che offre
sacrifici (1Re 9,25) e che prega per tutto il popolo (1Re 8). Il Tempio diventerà
poco per volta il centro del culto per tutto Israele, soppiantando poco per volta
i santuari locali. Testi come quello di Dt 12,2-12 dimostrano però che anche in
avanzata epoca monarchica il culto in altri santuari non era ancora del tutto
cessato. Come nel caso di David, anche per Salomone non bisogna perciò
pensare ad un campione del monoteismo yahwista:
«Salomone seguì Astarte, dea di quelli di Sidone, e Milcom,
obbrobrio degli Ammoniti. Salomone commise quanto è male agli
occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato David
suo padre. Salomone costruì un’altura in onore di Camos, obbrobrio
dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme e anche in
onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. Allo stesso modo fece per
tutte le sue donne straniere, che offrivano incenso e sacrifici ai loro
dei» (1Re 11,5-8).
Il testo biblico è già abbastanza chiaro: anche in questo caso non si deve
tanto pensare, storicamente parlando, a una deviazione morale del vecchio
Salomone, trascinato all’idolatria dalle sue molte mogli, quasi tutte pagane:
Salomone rispecchia in realtà la situazione religiosa tutt’altro che stabile del
suo tempo.

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