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31/7/2021

NON
EDIZIONI DISCESA – R.MATHESON
CHIP65C02

http://mia-fantascienza.blogspot.com | Collana JDAB


✔Note Legalesi.
Il webmaster 6502 & Terminetor Magnetico ha costruito un omaggio IF Worlds of
Science Fiction –Maggio 1954- in particolare al racconto “Descent” di Richard
Matheson assemblando un plot remastering: l’obiettivo del racconto é
intrattenere, divertire, incuriosire il lettore.

In nessun caso sono collegate al testo o all’autore, le persone, enti ,


organizzazioni e quant'altro citato direttamente od indirettamente nel testo. È
importante tenere presente che ogni riferimento esplicito od implicito a fatti o
persone, enti, organizzazioni, eventi, circostanze future o presenti o passate
che taluni lettori possono riconoscere od associare è del tutto casuale ed
immaginario. L'ebook.pdf è no-profit, l’autore non persegue nessuno scopo di
lucro o profitto diffondendo online il materiale assemblato. Il volume è 2
liberamente stampabile in tutto od in parte, è inoltre distribuibile senza
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e nemmeno un risultato di un prodotto editoriale, l'ebook in PDF non contiene
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“Discesa” stampato 31/7/2021 (v1.0)é in COPYLEFT(BY-NC-ND)

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Indice

Prefazione: omaggio a -IF Worlds of Science Fiction Mag/1954- …...… pag. 4

Capitolo 1- Discesa – Rochard Matheson ……………….….…… pag. 6

3
Prefazione: omaggio IF Worlds of Science Fiction – Maggio 1954

Questo ebook vuole essere un omaggio alla rivista IF Worlds of


Science Fiction Maggio 1954 in particolare al racconto “Descent”
di Richard Matheson

In questo quarto anno della co llana JDAB ho deciso di continuare


nella diffusione della rimasterizzazione del racconto di SciFi per
proporre fabule di Scifi ancora gradevoli, a mio avviso, per un
4
pubblico del XXI seco lo. Questo genere di ebook continuerà ad
avere:

• una copertina sempre identica “IF Worlds of Science


Fiction” 30 e lode rimasterizzato,
• un titolo diverso, ovviamente a seconda del racconto,
• un’impaginazione interna differente rispetto ai tradizionali
racconti JDAB, in modo che questo tipo di ebook abbia un
gusto estetico più prossimo, al format delle storiche “Pulp
Mags”.
• La “rimasterizzazione” sarà una traduzione dall’americano
all’italiano corrente, mantenendo fabula ed intreccio identico a
quello del racconto originale che fu pubblicato nelle Pulp Mags.
• Saranno ridotti all’essenziale gli interventi di editing con tagli o
sintesi/adattament i, atti a sopprimere le part i prolisse o le
divagaz ioni troppo lunghe ed inutili, che non potrebbero
essere più idonee, ai gusti di un lettore del XXI°secolo.
• A differenza dei racconti di fantascienza sin’ora elaborati nella
collana JDAB (remix, remake, porting in mult i-trama) la
rimasterizzazione non conterrà una rielaborazione artistica.

Questo ebook fa parte della co llana JDAB-Joint Direct Attack Book,


una serie di testi in PDF, composti da remix, porting in multitrama,
remake, di tutti quei racconti di “Amazing Stories & Wonder Stories
& IF worlds of science fiction” che sono meritevoli di una moderna
rivisitazione SciFi, a mio gusto personale!.
Saluti e buona lettura!

Chip65C02
IF Worlds of Science Fiction Maggio 1954:
Discesa di Richard Matheson
Les si fermò d'impulso, parcheggiò l'auto sul lato destro del Sunset
Boulevard, in mezzo alle verdi colline che davano sul mare blu, Les
girò la chiave e spense il motore dell'auto, poi disse - Guarda
Ruth!-

Era tardo pomeriggio, stava iniz iando il tramonto, il sole scendeva


sull’orizzonte con raggi rossastri, che illuminavano il cielo ed il 6
mare, di un bel colore dorato, mentre le nuvole soprastanti si
tingevano di un bel rosa che sfumava nel bianco, mentre più in alto
alzando lo sguardo, il cielo blu sfumava in un blu più scuro. [...]

-E' davvero molto bello, ma é difficile da credere che non potremo


vedere più, un tramonto simile- rispose Ruth.

-Ci saranno tramonti artificiali, inoltre guardando dalla finestra si


vedrà il Sole, anche se sarà una sua riproduzione artificiale, ho letto
qualcosa da qualche parte, sui depliant che hanno diffuso- rispose
Les.

-Non sarà mai la stessa cosa!- rispose Ruth

I due rimasero in silenz io seduti in auto, a vedere il Sole che


tramontava. Era una sensazione strana, sapere che poi non si
sarebbe più potuto vedere un'Alba, oppure un tramonto del Sole, e
che tante cose che s'era soliti fare, non le si sarebbe più potuto
fare. Non si apprezza mai quello che si ha, sino a quando non te lo
portano via!.

-Tesoro!- disse Les guadando Ruth - In ogni caso, resteremo


insieme-

-Lo so!- disse Ruth che s'avvicinò a Les e lo abbracciò, poi la donna
disse - Staremo sempre insieme, ma adesso non far caso a me,
cerchiamo di goderci questi momenti!-
_______________

Bill uscì di casa, mentre l'auto di Les arrivò nel suo giardino sino a
fermarsi proprio davanti al suo garage. Les era ancora stupefatto
dalla calma olimpionica di B ill, il quale per diciotto anni aveva
pagato il mutuo della sua casa, da pochi giorni aveva ottenuto la
piena proprietà della sua nuova casa, ma adesso la casa di B ill
sarebbe stata distrutta. Les storse leggermente la bocca e pensò
che la vita era proprio una maledetta bastarda, poi Les spense il
motore dell'auto.

Les e Ruth uscirono dall'auto, prendendo i pacchi che erano in auto,


salutarono Bill, nello stesso istante uscì fuori di casa correndo, 7
Jeannie che era la figlia di B ill, la bimba salutò ed abbracciò i due
giovani che erano appena usciti dall'auto. Poi Les si rivolse a Bill
dicendo -Senti Bill, ma domani prenderemo l'auto?!-

-Non lo so, ne parleremo quando Fred e Grace verranno quì domani


mattina- rispose Bill.

Nel frattempo uscì di casa anche Mary, la moglie di Bill, nello stesso
istante Ruth pensò che dopo tutto, era una buona cosa che lei e Les
non avessero figli, era una cosa orribile portare sotto terra, anche
una bambina com'era Jeannie.

-Che cos'é?!- chiese Mary, mentre guardò il pacco che Ruth teneva
in mano.

-Ho pensato di portare un dolce!- rispose Ruth.

-Oh!, non dovevi farlo!- rispose sorridendo Mary

-Perché no?! E' probabilmente l'ultima torta che sarà stata fatta,
stando fuori!- disse Ruth

-A me sembra che Ruth abbia avuto una buona idea!- disse ridendo
Bill

Mary e Ruth entrarono in casa, seguite da Jeannie che s'era offerta


d'autare le due donne, per apparecchiare e poter iniz iare a
mangiare prima. Les e Bill entrarono in casa dopo le donne, Les
prese un bicchiere di Cherry e si mise a sedere sul divano accanto
Bill, entrambi erano rivo lti davanti alla finestra di casa, che aveva le
tende aperte.
-Sei venuto giù da Santa Monica?!- chiese Bill a Les.

-No! ho preso la strada lungo la costa- rispose Les

-Gesù!, avresti dovuto vedere il caos che c'era a Santa Monica!.


Gente che spaccava negozi e vetrine, auto che erano incendiate,
panchine divelte, ed incendi appiccati nei negozi!. E' un mondo di
matti!, non so nemmeno io, come sono riuscito a venirne fuori,
senza finire impicciato nelle rivolte, trovandomi anche l'auto
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rivoltata ed incendiata!- disse Bill

-Ma che diavolo sta succedendo?! Pensi davvero anche te, che
siamo davanti alla fine del mondo?!- chiese Les che poi sorseggiò
un po' di cherry dal bicchiere.

-Beh!, per alcuni é proprio così!- rispose annuendo Bill.

-La Metro Goldon Mayer farà sempre i cartoni animati?! Tom e Jerry
al centro della Terra?! Ci sarà sempre il business e l'economia che
conosciamo?!- chiese Les

Bill scosse la testa in senso di diniego poi disse -Hai letto i depliant,
non c'é modo di metter sotto terra, esattamente proprio tutto
quello che abbiamo in superficie!. Qualcosa, dovrà per forza
rimanere in superficie, e dovremo necessariamente rinunciare a
diverse cose-

Les prese il giornale che era ripiegato sul tavolo da The, il giornale
era vecchio di tre giorni, ma in prima pagina c'erano tutte le
informazioni sulla Discesa. I punti di entrata erano diversi: uno in
Hollywood, uno in Reseda, ed un terzo nel centro di Los Angeles.

A caratteri cubitali, l'articolo chiudeva ricordando che la bomba


sarebbe caduta in serata!.

Il resto delle notizie, ormai vecchie di 3 giorni parlavano di furti,


omicidi e rapine e razzie. [...]

-A volte ci sono cose che non capisco!- disse Les, che ripiegò il
giornale e lo ripose sul piccolo tavolo. - Che senso ha, promettere
alla gente che la televisione sarà un servizio che continuerà ad
esistere, se poi dovremo rinunciare a molte altre cose più
importanti!-

-Penso sia, un qualcosa che faccia da consolazione per la gente-


rispose Bill mentre storse la bocca.

-Così vedremo in diretta, la bomba che ci esplode in testa?! Ma chi


diavolo si metterà a fare tubi catodici e riparare televisioni sotto
terra?!- chiese Les.
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-Ragazzo!, hai letto il giornale o no?! Sotto terra ci sarà tutto e sarà
bellissimo! anche perché qualcuno vorrà certamente qualcosa, per
la montagna di danaro che ha investito nella costruzione degli
enormi tunnel sotterranei!- rispose sarcastico Bill.

Entrò all'improvviso nella stanza Ruth che chiese se qualcuno per


cena voleva del vino oppure della birra, Bill disse che avrebbe
preferito della birra, mentre a Les non sarebbe dispiaciuto del vino.

-Ragazzi!, é pronta la cena!- la voce di Mary provenne dalla sala da


pranzo, interruppe la conversazione di Bill e Les, i quali s'alzarono
dal divano e s'avviarono di passo lento verso l'altra stanza.

I due uomini conversavano su come sarebbe stato il nuovo mondo


sotto terra: il sistema di trasporto, i piani per la produzione del cibo
e loro succedanei biochimici, e tutti gli impatti che ne sarebbero
scaturiti, dal dover costruire una società che avrebbe dovuto
sopravvivere sotto terra.
______________

[...] Les disse - Io ci scommetto!, vedrete che domani


probabilmente, noi entreremo dal varco di Hollywood, e poi hanno
detto che sigilleranno tutti i varchi d'entrata!-

-Mah!, un varco d'entrata vale l'altro. Quello che mi provoca dolore,


é far vivere mia figlia Jeannie che ha solo cinque anni, tutta la sua
vita sotto terra!- disse Bill che continuava a fissare la finestra della
stanza da pranzo, dove un bel tramonto rossastro, incendiava le
nuvole in cielo, che poi rapidamente sfumavano verso un blu scuro,
man mano che si spostava lo sguardo più in alto nel cielo.
Nel frattempo arrivarono a casa di Bill, anche Fred e Grace,
avevano parcheggiato l'auto sul piazzale davanti alla casa, mentre
Mary s'alzò dal tavolo e corse ad aprire la porta della cucina, per far
abbreviare il percorso a Fred e Grace, per raggiungere la sala da
pranzo.

Dopo rapidi convenevoli, Fred fu edotto su cosa stavano discutendo


Bill e Les.
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Fred era di New York, l'uomo disse in modo laconico che stare 40
anni sotto terra, non sarebbe poi stato così male, dato che lui
facendo il conto di quanto tempo impiegava la metropolitana per
andare e tornare dal lavoro, moltiplicando il tempo di viaggio in
metropolitana, per tutti i giorni di lavoro sino alla pensione, il totale
di viaggiare sotto terra in metropolitana, ci sarebbe andato vicino ai
40 anni futuri da vivere sotto terra.

Poi Fred disse - Pare che gli scienziati, abbiano quasi concluso un
processo per sterilizzare le radiazioni della bomba, così potremo
ritornare a vivere in superficie!-

-Beh! allora, forse resteremo tombati in metropolitana solo per


vent’anni anni, invece dei quaranta che sono previsti- rise
sarcastico Bill.

Intervenne nella discussione Grace - Ma cose sarà sotto terra?!


Tutti i depliant che hanno diffuso, mostravano solo disegni di artisti,
erano immaginazioni di luoghi sotterranei. Ma saranno davvero
un'infinità di buchi e gallerie sotterranee?!-

[…] B ill disse - E' più facile fare tanti piccoli buchi che un enorme
cratere, dato che potrebbe anche crollare il soffitto, se lo spazio
vuoto fosse troppo grande-

-Oh! Gesù!- rispose Grace - A me fà molta specie, andare giù a


vivere sotto terra, figuriamoci rischiare d'essere sepolta viva in una
frana!- […]

-Io penso che sarà orribile vivere sotto terra!- disse Grace - Non ci
saranno ristoranti, non ci saranno teatri, non potremo viaggiare,
solo gallerie e tunnell, luoghi bui o scarsamente illuminati e forse
malsani. Sarà un inferno!-

Mary disse -Concordo!, non si può chiamare vita, una vita fatta di
privazioni, vivendo sotto terra al buio ed in segregazione!-

-Grace, non andare! mostra a tutti quanto sei tosta!- disse Bill con
un tono sarcastico, mentre guardava sua sorella.

-Non é divertente!- rispose Grace. 11

Les disse - Io penso, che ci sarà davvero molta gente che non
scenderà e preferirà rimanere in superficie.-

Bill disse - Chissà, forse quelli che resteranno in superficie, avranno


una vita meno orribile, di quelli che finiranno sotto terra nelle
gallerie!?-

-Stai zitto Bill!, non ti preoccupare di me. Io sarò in fila assieme a


te, ed tutti gli altri domani, per andare giù a vivere nei rifugi.-
disse Grace.

Calò un minuto di silenzio tombale nella sala da pranzo, fu poi


interrotto da Fred che chiese -Ok! gente!, allora va bene per tutti,
se domani mattina andiamo al varco di entrata di Reseda?!-

Tutti i presenti risposero affermativamente, a parte la piccola


Jeannie che era intenta a mangiare una seconda porzione di torta
gelato e non faceva caso al contenuto delle conversazioni da
grandi, che giravano nell'aria della sala da pranzo.

All'improvviso Grace, mentre accarezzava la testa di Jeannie, sbottò


chiedendo - Porco Mondo! ma perché non proviamo a fermare la
bomba! E se noi attaccassimo per primi?! Loro non ce la tirerebbero
e noi non dovremmo andare sotto terra!- […]

Les scosse la testa e disse -E' troppo tardi, avremmo però potuto e
forse dovuto farlo!-

Mary disse –Loro, non credo che abbiano dei tunnel in cui
rifugiarsi!-
-Certo!- rispose Bill - Anche loro, sono adesso seduti nelle proprie
dacie a bere voodka, ed rimuginare con astio, su come sarebbe
stato bello vivere sotto terra, se fossero esistiti dei rifugi
sotterranei, in cui nascondersi dalle esplosioni!-

Intervenne Ruth che commentò - A me pare, che questa


discussione non porti da nessuna parte!-

Le tre coppie si misero a sedere sul divano e sulle poltrone, a


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fissare il caminetto acceso che illuminava la stanza buia, mentre
fuori un cielo nero e pieno di stelle, che sarebbe rimasto immutato
per altri miliardi di anni.

Ruth s'abbracciò con Les i due rimasero accoccolat i in silenz io a


guardare il fuoco scoppiettante nel camino.

Bill e Mary si guardavano negli occhi in silenzio, e trapelò un lieve e


silenzioso sorriso di complicità tra i due.

Fred aveva uno sguardo silenzioso e malinconico, mentre guardava


Grace sfogliare svogliatamente un vecchio libro.

La picco la Jeannie era sdraiata sul tappeto bococni, guardava il


fuoco acceso, tenendosi la testa tra le mani e dondolando i piedi
per aria.
__________

Ruth e Les erano seduti nel loro salotto, quando sentirono suonare
due volte, il clacson dell'auto di Bill che era fuori di casa.

-E' meglio andare!- disse sotto voce Les, mentre guardò Ruth.

Ruth corse in camera, prese le sue borse, Les impugnò le valigie


che erano state appoggiate nel corridoio davanti alla porta.

Ruth spense il giradischi, poi corse in corridoio dicendo - Sono


pronta! però, mi sarebbe piaciuto portare più libri e qualche ricordo
in più della nostra casa!-

-Lo so!- disse Les che abbassò lo sguardo, storcendo la bocca.


I due uscirono di casa, Ruth chiuse la porta a chiave, poi aprirono il
bagagliaio dell'auto di Bill e vi riposero le valigie, poi entrarono
nell'auto di Bill, in cui c'erano Mary ed anche la picco la Jeannie. [...]

La discussione virò rapidamente a come sarebbe stato bello, se


Ruth e Les fossero stati vicini di casa di Bill e Mary, così come lo
erano stati nel mondo di superficie. Più difficile sarebbe stato
sperare d'avere come vicini di tunnel, anche Fred e Grace dato che
erano originari di New York e s'erano trasferiti in affitto solo da 13
poco, in California.

-Non posso dire che mi dispiaccia!- disse Mary - Non mi andrebbe


d'aver vicino Grace, che per i prossimi venti anni, non farebbe altro
che lamentarsi di quanto grama ed orrenda, é la vita nei tunnel-

-Non ti preoccupare!- rise Bill - Grace starà bene, a mia sorella


serve solo un calcio nel di dietro, una volta al mese, giusto il
necessario per farla rigar dritto, ma poi Grace é un tesoro!-

C'era parecchio traffico sul Linco ln Boulevard, tutte le auto


convergevano verso lo svincolo che poi avrebbe portato al varco
d'entrata. In auto, seduti posteriormente, c'erano Les e Ruth, ed in
mezzo era seduta la piccola Jeannie; tutti guardavano incuriositi i
volti delle varie persone in auto, che erano silenziosi, con sguardi
bassi e volti contratti.

Bill svoltò per andare a casa di Fred, fermò l'auto sul piazzale e
dette un paio di colpi di clacson, uscì di corsa Grace, che aveva il
volto rosso e gli occhi pieni di lacrime.

-Che cosa c'é?!- chiese Bill che s'era subito accorto che qualcosa
non andava in sua sorella.

-Fred non vuol andare a vivere giù nei tunnel! Fred non vuol
lasciare la casa e non vuol lasciare la superficie!- disse piangendo
Grace.

Nel frattempo uscì camminando lentamente Fred dalla porta di casa


e si fermò sotto il portico, appoggiandosi ad una colonna di legno.
Bill si sporse dal finestrino e rivo lgendosi a Fred chiese -Beh! Fred,
che cosa stai aspettando, monta in auto!-

Fred scosse la testa e disse -Mi dispiace!, io non vengo giù nelle
caverne! io resto qui!, in casa mia!-

-E' pazzo!, E' pazzo!- disse disperata Grace guardando suo fratello
Bill negli occhi, poi la donna si rivolse a Fred e disse -Fred!, che
cosa ne sarà di me?! Fred non puoi farmi questo!. Non posso andar
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a vivere da sola nei rifugi!-

-Grace, se vuole può andare!- disse in modo laconico Fred.

Intervenne B ill che chiese -Fred, perché non vuoi venir giù nei
rifugi?!-

-Lo so che sembro arrogante e prepotente, ma io semplicemente


non voglio andare là sotto!. Non voglio vivere come un topo, per
venti o quarant'anni!. Semplicemente non sarebbe vita!. Io non
vengo nei rifugi, punto e basta!- disse Fred

-Ok!- disse Bill mentre storse la bocca e poi abbassò gli occhi,
contraendo la mascella.

Dopo un attimo di silenzio, Bill si rivolse a Grace e le disse -Grace,


prendi la giacca e la valigia, se sei pronta!-

-Fred! mi stai facendo una cosa orribile! - disse piangendo la


donna, che poi aggiunse -Io non resterò in superficie con te! io non
voglio morire!- poi Grace prese la valigia e piangendo come una
disperata, camminò lentamente verso lo sportello dell'auto, dove
Mary scese per far salire la donna e riporre la valigia nel bagagliaio.
[...]

Fred scese i gradini di casa, estrasse un foglietto e lo porse a Bill,


poi lo salutò con la testa, ed in silenzio rientrò dentro casa.

-Mamma, perché lo zio Fred non viene con noi?!- chiese Jeannie.

-Perché lo zio Fred, ha deciso che resta a casa!- disse Mary.


L'auto di Bill scendeva lungo il Lincoln Boulevard, nessuno in auto
parlava, B ill porse il foglietto a sua sorella Grace, nel biglietto
scritto a mano da Fred c'era scritto:"Se un uomo muore con il
Sole negli occhi, muore come un uomo!. Se un uomo perde la
sua anima, muore soltanto". [...]

-Bill! per Dio! ferma questa maledetta auto!- urlò Grace dopo aver
letto il biglietto scritto da Fred.
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-Adesso che diavolo c'é?!- chiese Bill, che guardò sua sorella che
era seduta davanti, in mezzo tra Bill e Mary.

-Non voglio più andare sotto terra!. Non voglio andare sotto terra
da sola!.- disse Grace, che chiese di scendere dall'auto. Grace
sarebbe tornata a piedi a casa dal suo Fred, ed avrebbe aspettato il
suo destino, accanto a suo marito Fred.

Dopo due passi, Grace mo llò le due valigie in terra, poi si mise a
correre come una bambina, per raggiungere il più presto possibile
la strada che l'avrebbe riportata a casa.

-Non credi che Fred sia stato egoista?!- chiese Mary a Bill.

-No! e sinceramente non posso biasimarlo. Ha deciso di morire e


preferisce farlo a modo suo. Preferisce starsene seduto
comodamente sotto il suo portico, a fumare un sigaro ed a
sorseggiare un the fresco, piuttosto che finire non si sa come, sotto
terra- disse Bill.

-Io mi sono stupita, per la scelta di Grace- disse Mary.

-Grace e Fred non hanno una bambina di 5 anni a cui badare, ed é


tutta questione di scelte di vita, non c'è un libro che dice come una
coppia deve vivere e come deve amarsi. Sono scelte personali-
disse Bill.
________

C'erano tantissime auto parcheggiate, davanti all'entrata del varco,


dove c'era anche molta polizia che gestiva la grande ressa di
persone, facendole inco lonnare. [...]
-Non saranno un bersaglio le auto, parcheggiate quì davanti?!-
chiese Mary.

Bill rise sarcastico e disse –Mary, è davvero irrilevante dove


parcheggiamo le autoà. Quando cadrò la bomba, distruggerà tutto!.
Poi, noi dovremo stare oltre vent'anni sotto terra, e sarà l'ultimo dei
nostri problemi nei decenni a venire, saper che fine hanno fatto le
nostre auto, oppure le nostre case!-
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C'erano lunghissime file di persone in colonna, che poi sostavano
qualche attimo davant i ad un tavolino, in cui erano date le
generalità, per avere l'assegnazione del numero del bunker che
sarebbe stata la loro nuova casa per i decenni a venire.

Nella grande ressa di persone, le 5 persone si tenevano strette per


mano e cercavano di rimanere in contatto tra loro.

All'improvviso, Les iniziò a sentirsi male, forse dopo tutto Fred


aveva ragione?!. Rinunciare alla luce del Sole ed all'aria, per finire
in trappola come topi, sotto luci art ificiali, in cunico li stretti ed
umidi, con roccia e cemento!. Aria artificiale, filtrata e ventilata che
veniva distribuita in condotte forzate e che faceva un continuo
ronzio. Un ronzio che si sarebbe sentito di giorno e di notte, roba
da diventarci matti!.

Les avrebbe voluto urlare, gridare al mondo che l'umanità era


composta da un branco di matti!. Ma era possibile, rinunciare alla
vita, tirandosi bombe atomiche e distruggendo il pianeta?! e poi per
cosa s'era fatto la guerra?! Nessuno lo capiva oggi, figuriamoci se
qualcuno avrebbe capito e ricordato, a distanza di tempo, quale
sarebbero state le vere le ragioni, del perché s'erano tirate le
bombe, finendo poi l’umanità a vivere sotto terra!. Miopia?!
Stupidità?! Malvagia violenza gratuita?! L'umanità era un mondo di
matti!

-Les stai bene?!- chiese Ruth, vedendo l'uomo rosso in viso ed


agitato.

-Sì!- rispose Les, che ancora non sapeva di soffrire di claustrofobia


ed il pensiero di non poter più riveder le stelle od il Sole, in mezzo a
quel ronzio delle ventole dell'aria in condotte forzate, lo
tormentava. Oddio Santo!, quel rumore sordo e continuo, buon
Dio!, lo si sarebbe udito a tutte le ore, del giorno e della notte!.
Senza sapere più, se fosse stato giorno o notte, dato che s'era
tombati sotto terra come topi!.

Questo turbinio di pensieri, stavano mandando in paranoia il


cervello di Les.
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Les per cercare di mantenere il controllo, pensò che aveva letto in
un depliant, che c'erano studi che dicevano che la luce delle
lampade fluorescenti, avrebbero simulato il cielo di notte,
sfruttando delle aberraz ioni ottiche. Cristo Santo!, ma davvero
questi scienziati matti, pensavano che tutte queste stronzate
scientifiche, sarebbero bastate, per evitare che una persona
normale, rinchiusa sotto terra, non avesse perso la vita e l'anima?!

In fila poco distanti da Les e Ruth, davanti all'entrata


dell'ascensore, c'erano cinque posti più avanti B ill e Mary, i due
coniugi tenevano per mano, in mezzo a loro, la picco la Jeannie,
mentre Bill e Mary trascinavano una grossa valigia nell'altra mano.
Fermi, in silenzio, i coniugi erano i primi della fila che sarebbero
salit i sull'ascensore per la discesa, quando questo, sarebbe
ritornato per imbarcare un altro contingente di persone da portare
nei rifugi.

Il volto di Bill era privo d'espressione, poi l'uomo di voltò e fece un


saluto silenzioso a Les, questi contraccambio in silenzio, muovendo
amichevolmente la testa.

Jeannie chiese -Papà, dove stiamo andando?!-

-Tesoro!, stiamo andando a vivere sotto terra!- rispose Bill.

-Per quanto?!- domandò Jeannie.

-Tesoro!, non lo so! Per favore non farmi altre domande, perché
non ho nessuna risposta da darti!- disse Bill, mentre Mary
accarezzò la testa di Jeannie, accennando un falso sorriso benevolo,
che era nervoso e stereotipato.
Non c'era alcun rumore nell'ascensore, stivate dentro come una
tomba collettiva, c'erano centinaia di persone, mentre l'ascensore
scendeva, scendeva, scendeva...

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