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Ai Candidati Sindaci del

Comune di Vico Equense

Sig. Gennaro Cinque

Avv.Giuseppe Dilengite

Avv. Aldo Starace

Gent.mi,

a seguito di una riflessione sviluppata con un gruppo di Cittadini, di Il Consorzio “Vico Promozione”,
organismo che vede la partecipazione dei maggiori operatori del settore turistico ed enogastronomico
del ns. paese oltre che dell’Ente Comune, approfittando della prossima scadenza elettorale, vuole
avviare una riflessione sul settore partendo da un’analisi di scenario necessaria per poter allestire una
strategia che punti ad implementare, anche attraverso politiche di targettizzazione, l’arrivo di nuovi
flussi turistici.

Il panorama turistico internazionale


La domanda turistica mondiale, secondo le più recenti analisi dell’Organizzazione Mondiale del
Turismo, ha ampiamente consolidato una dinamica di crescita che si protrae, ormai, dal 2003, dopo
alcuni anni di incertezza, e malgrado condizionamenti tuttora possibili dovuti a fattori esterni e
contingenti. Il flusso turistico mondiale, nell’ultimo quinquennio ha raggiunto un volume di circa 842
milioni di arrivi registrando, tra il 2003 e oggi , un incremento medio intorno al 6%, superiore anche alle
stime dello stesso UN‐WTO. Secondo questo trend, i movimenti internazionali dovrebbero superare il
miliardo di viaggi (arrivi) nei prossimi cinque anni.
Le regioni del Sud europeo, in questo quadro, hanno mostrato i margini di crescita maggiori (+4,6%
per le Regioni mediterranee).
Interessante è anche osservare la dinamica della spesa turistica secondo l’origine dei viaggi: Germania,
Usa e Gran Bretagna sono i paesi con la più alta capacità di spesa turistica., in grado tuttora di
alimentare in maniera determinante le economie turistiche regionali.
La Francia e la Spagna figurano ai vertici della graduatoria europea per volume di flussi internazionali
attratti; se, tuttavia, si considerano i flussi complessivi – includendo il movimento interno – il sistema
turistico italiano assume un peso notevolmente maggiore. Se la Spagna viene considerata il paese leader
del Mediterraneo per il turismo straniero, l’Italia (o meglio l’industria italiana dei viaggi nel suo
complesso) è senz’altro la più rilevante economia turistica dell’area dell’euro. Purtuttavia, le previsioni del
UN‐WTO disegnano per l’economia turistica italiana una traiettoria discendente, da qui al 2020: la
quota di arrivi internazionali detenuta dall’Italia potrebbe scendere al 3,4% (a fronte del 5% degli ultimi
anni).
Il consolidamento della quota di mercato italiana sui flussi internazionali complessivi del turismo
dipende da vari fattori. Da un lato, le dinamiche più che positive registrate da alcuni segmenti (l’arte,
l’ambiente) testimoniano la presenza di fattori di grande competitività per il sistema Italia, che devono
essere potenziati e valorizzati al meglio, soprattutto dal punto di vista territoriale (i “grandi attrattori”
culturali e naturali italiani sono notoriamente concentrati in alcune aree del Paese, nonostante un
patrimonio molto diffuso); per contro, la struttura del mercato turistico nazionale, e di alcune
componenti che nel passato hanno rappresentato importanti fonti di attrazione ed espansione per il
nostro mercato, presentano segni di debolezza, a motivo di un quadro competitivo più ricco che in
passato e di una certa difficoltà di adeguamento dell’offerta turistica alla domanda.

Consorzio Vico Promozione – club di prodotto del turismo integrato di qualità


Via Raffaele Bosco 947 - 80069 Vico Equense (NA)
Tel: +39 0813623163; Fax: +39 0810061020 - e-mail: marina.monaco@katamail.com
Analizzando il contesto nell’area mediterranea si notano alcuni fenomeni che, negli ultimi anni, hanno
caratterizzato lo sviluppo del settore turistico, anche italiano, ovvero:
- lo spostamento del baricentro turistico internazionale dal Mediterraneo verso altre mete
(soprattutto balneari);
- la stagnazione relativa di alcuni mercati (in particolare Italia e Grecia) bilanciata da una crescita
di altre mete (Egitto, Tunisia, Croazia, Turchia);
- l’aumento della propensione ai viaggi all’estero da parte delle popolazioni mediterranee.
Per i prossimi 10/15 anni, stando alle previsioni degli esperti del UN‐WTO, la quota di mercato
detenuta dall’area mediterranea dovrebbe mantenersi significativa, ma la progressiva affermazione di
nuove mete turistiche e l’evolversi dei fenomeni sopra sinteticamente riportati potrebbero porre in seria
incertezza questa prospettiva.
All’interno di questo quadro evolutivo, il ruolo del mercato turistico italiano, dipenderà dalla capacità di
agire in maniera strategica sulla valorizzazione di alcuni asset competitivi e sulla rimozione dei vincoli
che fino a oggi hanno impedito l’affermazione di alcune grandi potenzialità attrattive del Sud del Paese.

Il mercato turistico italiano


L’analisi degli andamenti del mercato turistico degli ultimi anni, nelle macro‐regioni italiane evidenzia,
in particolare, i seguenti fenomeni:
- al Nord‐ovest una crescita progressiva della domanda (in termini di presenze) concentrata
soprattutto in Piemonte e Lombardia, dovuta principalmente al turismo straniero e, in
particolare, a componenti legate alla fruizione di eventi e manifestazioni culturali e sportive e
turismo d’affari;
- nel Nord‐est, una crescita sensibile, trainata soprattutto dai flussi diretti in Veneto, una tenuta
costante delle località montane (Trentino Alto Adige) e una, seppur limitata, ripresa del
comparto balneare nell’ultimo biennio;
- al Centro una dinamica di crescita consistente, particolarmente marcata in Lazio, Toscana e in
Umbria; e come per le Regioni del Nord‐ovest, si può solo intuire, dalla composizione dei flussi,
il rilievo della componente legata alla fruizione del patrimonio artistico e storico e, al suo
interno, dalla domanda espressa dal turismo straniero;
- nelle Regioni Mezzogiorno, infine, una crescita moderata ‐ meno intensa, in media, rispetto ad
altre aree del paese ‐ ma tuttavia costante, che ha riguardato la gran parte delle Regioni (fa
eccezione la sola Campania).

In questo scenario si inserisce il territorio che abbraccia la Penisola Sorrentina e l’ isola di Capri: il
territorio considerato è, a livello Mediterraneo, uno dei comprensori che vanta la maggiore tradizione
turistica. Ricompreso nel primo tour offerto da Thomas Cook fin dal 1860 (gita a Sorrento con visita
della Grotta Azzurra a Capri), il comprensorio ha conservato una connotazione fortemente
internazionale per tutto il secolo scorso, beneficiando, nel tempo, anche di una rilevanza presenza di
turismo organizzato.
La fruizione balneare fa in realtà da sfondo a una varietà di motivazioni turistiche che trovano spunto
nelle numerosissime risorse dell’area. Quella climatica, anzitutto, che unita alla gradevolezza delle
ambientazioni e del paesaggio, favorisce visite e soggiorni per diversi mesi prima e oltre la stagione
prettamente estiva. Quella artistica, culturale e archeologica, che trova origine nella popolarità dei luoghi
già in epoca romana, di cui restano pregevoli vestigia sia di dimore imperiali (come nel caso di villa Jovis
a Capri) che della nobiltà patrizia (come la Villa di Pollio Felice a Sorrento).
Le risorse culturali, naturali e paesaggistiche si accompagnano, ad una dotazione di produzioni tipiche
enogastronomiche ed artigianali che forniscono diversi spunti, non sempre pienamente sfruttati, per
l’organizzazione del tempo libero e la differenziazione dei motivi di soggiorno.

Consorzio Vico Promozione – club di prodotto del turismo integrato di qualità


Via Raffaele Bosco 947 - 80069 Vico Equense (NA)
Tel: +39 0813623163; Fax: +39 0810061020 - e-mail: marina.monaco@katamail.com
Nel territorio considerato si concentrano, limitandoci anche solo ai comuni di Sorrento, Sant’Agnello,
Vico Equense, Capri ed Anacapri, complessivamente 180 strutture ricettive e 15.480 posti letto,
rispettivamente il 20,0 e il 24,7% dell’intera provincia di Napoli, caratterizzate da una concentrazione di
alberghi a 5 e 4 stelle, che incidono per il 48,3 e il 31,2% del totale provinciale.

Una offerta di qualità, costituita da strutture a 4 e 5 stelle, decisamente superiore alla media italiana,
circostanza che spiega in parte la capacitò di attrazione che l’area esercita nei confronti della domanda
straniera, che costituisce circa l’85% della clientela negli alberghi di tale categoria ed anche il 76% di
quelli a tre stelle..

Capacità ricettiva alberghiera in alcune località del territorio considerato, anno 2007
Località 5 stelle 4 stelle 3 stelle 2 stelle 1 stella Residenze Totale
N PL N PL N PL N PL N PL N PL N PL
Sorrento- 4 719 38 6.669 39 2.738 6 121 6 121 2 92 95 10.566
Sant’Agnello
Vico 1 85 4 393 7 531 7 367 1 24 2 26 22 1.426
Equense
Capri 6 908 17 1.280 20 724 7 191 8 146 5 239 63 3.488
PV Napoli 23 3.542 208 26.713 385 22.633 141 2.844 113 2.871 32 1.478 902 62.598
Fonte: Ente Provinciale per il Turismo di Napoli (2010) Bollettino Statistico 2007, in www.eptnapoli.it

Per quanto riguarda gli esercizi extralberghieri, la nostra zona è stata interessata, negli anni scorsi, da
una forte crescita dell’offerta di tipologie alternative quali affittacamere e bed & breakfast, riflettendo la
più ampia crescita della provincia di Napoli, nella quale il numero di questa tipologia di esercizi, pur
restando pressoché stabile la quota dei campeggi e dei villaggi, è cresciuto da 181 nel 2001 a quasi 700
nel 2007. Come osservato dal Presidente della Federalberghi di Sorrento, Costanzo Iaccarino, si tratta di
una crescita che, soprattutto nella tipologia dei bed & breakfast, che non risponde alla tipologia di
impresa ed è dunque assoggettata a un regime fiscale assai più favorevole, tende ad accentuare la
competizione di prezzo già assai forte nell’area per effetto della vasta presenza di turismo organizzato e
intermediato da operatori turistici internazionali
Capacità ricettiva extra-alberghiera in alcune località del territorio considerato, anno 2007
Località N PL
Sorrento-Sant’Agnello 84 3.732
Vico Equense 48 961
Capri 61 415
PV Napoli 696 19.222
Fonte: Ente Provinciale per il Turismo di Napoli (2010) Bollettino Statistico 2007, in www.eptnapoli.it

Ma nonostante i fattori di attrattività del ns. territorio, negli ultimi tempi si è evidenziata una perdita di
competitività nel settore dovuta da un lato ad un mercato globale caratterizzato da cambiamenti bruschi
e repentini propri dell’andamento dell’economia in generale e da un crescente grado di complessità della
domanda turistica (bisogni sempre più sofisticati, mutevoli e variegati), e dall’altro da un certo
appiattimento dell’offerta, che ha finito per divenire, piuttosto standardizzata, connotandosi su
immagine “old-oriented”, ma priva di offerte competitive ed al passo coi tempi per segmenti quali le
famiglie, i giovani, gli sportivi, che trovano in altre destinazioni risposte più confacenti alle proprie
esigenze. Tale connotazione configge peraltro con la valenza escursionistica che l’intera area assume nei
confronti della conurbazione napoletana, determinando un potenziale crescente conflitto tra la ricerca
di ambiente, relax ed attività per il tempo libero richieste dalla domanda internazionale e la fruizione
quasi prettamente balneare o di gita fuori porta dei flussi provenienti dal capoluogo partenopeo.

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Sul piano tendenziale, tale situazione rileva uno scenario nel quale la destinazione sembra destinata a
proseguire nel processo di assuefazione ad una domanda turistica ripetitiva e relativamente poco vivace
sul piano dei comportamenti di vacanza. Nella migliore delle ipotesi, la conservazione di tale domanda,
che comunque trova riscontro nella crescente propensione al viaggio dei cosiddetti senior travellers,
dipenderà dalla capacità delle autorità locali di governare l’intenso flusso escursionistico.

Una inversione di tendenza che, a partire dal rafforzamento del concetto di Territorio Eco-
sostenibile, punti decisamente all’apertura a nuovi flussi di domanda, può derivare solamente
dall’adozione di azioni direttamente finalizzate a soddisfare le esigenze di segmenti di domanda diversi
da quelli attuali. La strategia di azione deve puntare in via prioritaria ai segmenti dotati di una
significativa capacità di spesa, dando per scontato che questa debba essere – in ogni caso – la
caratteristica comune della domanda da attrarre, attraverso un miglioramento dell’offerta (necessità di
maggiore professionalità, collaborazioni interaziendali sia in senso verticale, tra fornitori e clienti, che in
senso orizzontale, tra concorrenti). Si ravvisa la necessità di rafforzare la capacità di operare in sinergia
considerando sempre più il territorio non in base ai soli confini amministrativi e territoriali ma in
relazione alla omogeneità dei prodotti da offrire. L’obiettivo è pervenire, per quanto possibile, ad
operazioni condivise, anche al fine di ottimizzare l’uso delle risorse a disposizione. Appare altresì
necessario rendere costante la collaborazione tra i rappresentanti delle autonomie territoriali e degli
operatori del settore, in modo tale da tradurre le politiche turistiche in interventi condivisi e capaci di
integrarsi con gli altri comparti economici anche in sinergia con gli strumenti di programmazione
comunitari,nazionali e regionali, anche nella prospettiva di una prima sperimentazione della riforma del
federalismo.

E’ in quest’ ottica che il Consorzio, in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati, si pone quale
interlocutore privilegiato dell’Ente Locale per sviluppare azioni di sostegno al settore turistico ed invita,
fin d’ora, la prossima Amministrazione a promuovere, quale azione prioritaria, la convocazione degli
Stati Generali del Turismo per Vico Equense.

A disposizione per qualsiasi forma di collaborazione Vi auguriamo un sincero in bocca al lupo.

p. il Consorzio
la Direttrice
Marina Monaco

Gruppo di Sostegno

Antonio Abalsamo

Salvatore Dubbiosi

Giovanni Mannara

Nello Savarese

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