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Al Presidente dellAssemblea legislativa Sua Sede

RISOLUZIONE

LAssemblea legislativa dellEmilia-Romagna Premesso che la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, considera che l'acqua non un prodotto commerciale al pari degli altri, bens un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale e che scopo della direttiva istituire un quadro per la protezione delle acque superficiali interne, delle acque di transizione, delle acque costiere e sotterranee che agevoli un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili; la legge regionale n. 25/1999 di delimitazione degli ambiti territoriali ottimali e disciplina delle forme di cooperazione tra gli enti locali per l'organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani prevede allart. 1, punto 3, che la Regione e le Agenzie di ambito, nell'esercizio delle proprie funzioni di governo delle risorse idriche intese come bene comune, perseguono l'obiettivo del mantenimento e della riproducibilit della risorsa, al fine di salvaguardare le aspettative delle generazioni future, la tutela dell'ambiente naturale e la qualit della vita dell'uomo, nell'ambito di politiche di sviluppo sostenibile e solidale; la raccolta di firme a sostegno dei referendum per lacqua bene comune pubblico che tanto successo ha avuto nel paese ha ottenuto oltre 1.400.000 firme, delle quali oltre 110.000 firme nella nostra Regione, a chiara dimostrazione della volont della nostra comunit a difesa dellacqua pubblica e per modelli gestionali che non affidino a privati risorse pubbliche che sono patrimonio delle collettivit territoriali, con lobiettivo fondamentale e irrinunciabile della tutela della risorsa idrica e della qualit del servizio;

Considerato: che ci sono rischi concreti di diminuzione degli investimenti nel settore e tale riduzione degli investimenti nel tempo potrebbe compromettere il raggiungimento di obiettivi europei nella tutela delle acque dalleutrofizzazione e fare rischiare le sanzioni conseguenti; che appare necessario rafforzare il governo pubblico dellacqua, anche attraverso un rafforzamento della capacit di regolazione regionale e delle Agenzie dAmbito; Dato atto che

nel contesto causato dalla legge nazionale di soppressione degli Ato, necessario rivedere la capacit e le forme di regolazione della Regione, in connessione con la definizione delle nuove strutture di regolazione a livello locale, in rapporto con gli Enti Locali; a causa del decreto Ronchi gli Enti Locali dovranno decidere se vendere ai privati parte delle azioni o andare a gara secondo le varie scadenze relative alle diverse situazioni territoriali e istituzionali; questa decisione appare di rilevanza strategica e quindi andrebbe assunto un orientamento omogeneo in modo da rafforzare le modalit di regolazione tra Enti Locali attraverso i patti di sindacato;

Considerato che c il rischio, di fatto, di una privatizzazione che avviene in modo strisciante, senza che vi sia una decisione di politica industriale, di politica economica, di un bene comune essenziale per la vita umana; Condividendo lorientamento della Giunta di rivedere la legge regionale 25/1999 modificata dalla legge 10/2008 per la parte che riguarda un rafforzamento della regolazione regionale non perdendo tuttavia la capacit di interpretare i bisogni e le esigenze dei territori; Considerato che appare opportuno rafforzare la possibilit degli Enti Locali di mantenere le dotazioni del servizio idrico integrato in propriet pubblica garantendo la manutenzione delle reti e degli impianti e salvaguardando un patrimonio pubblico costruito nel tempo e che a tal fine appare interessante lesperienza specifica delle Societ degli Assets gi esistenti sul territorio regionale come ad es. Romagna Acque societ delle fonti, SPA a totale partecipazione di enti pubblici, che gestisce tutte le fonti idropotabili della Romagna e unico produttore di acqua potabile per gli usi civili in Romagna; Ritenuto opportuno che la legge regionale di revisione della legge 25/1999 come modificata dalla legge 10/2008 affronti sia laspetto dindirizzo di politica industriale sia gli aspetti di nuova regolazione per favorire lulteriore radicamento di soggetti pubblici a totale partecipazione degli enti locali che abbiano come scopo principale la tutela degli impianti e delle reti del servizio idrico integrato; IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE nel processo di revisione in atto della legge 25/1999 come modificata dalla legge 10/2008: - a introdurre principi che consentano di trasporre in legge la chiara volont dei tanti che hanno sottoscritto i referendum per lacqua pubblica con lobiettivo fondamentale e irrinunciabile della tutela pubblica della risorsa idrica e della qualit del servizio: per livello di diffusione, per livello delle prestazioni, per lequit delle tariffe, per trasparenza nella gestione, per la democraticit dei controlli e degli indirizzi nelle modalit di gestione;

- a favorire la possibilit per gli Enti Locali di costituire societ a totale controllo pubblico degli impianti di captazione, di adduzione primaria e di trattamento precisando che le reti, gli impianti e le altre dotazioni patrimoniali destinati allesercizio dei servizi costituiscono dotazione di interesse pubblico. Lassetto proprietario e il modello gestionale prescelti devono, comunque, prioritariamente salvaguardare lintegrit delle dotazioni nel tempo e la loro valorizzazione. Bologna, 8 giugno 2011 Gian Guido Naldi (SEL-Verdi) Gabriella Meo (SEL-Verdi) Anna Pariani (PD) Liana Barbati (IdV) Monica Donini (FdS)

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