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Lombelico del mondo,lorigine della civilt,terra di grandi paradossi,oggi si direbbe semplicemente una nazione emergente, insomma la terra dai

mille volti e dai mille nomi. In un periodo della mia vita,attorno ai diciannove anni, mi misi a studiare prima linduismo e poi lo yogasutra. Ne ero affascinato, una cultura intrisa di misticismo,che spiega in termini scientifici energie, sentimenti e poteri che stanno alla base della vita, ma che per qualcuno nemmeno esistono. proprio in quel periodo che nata in me la voglia di India,di vedere quei posti , di vivere con quella gente, per assaporare e, perch no, imparare da loro qualcosa. Poi gli anni passano e gli interessi cambiano, ho smesso di cercare la soluzione lontano da me, dalla mia cultura,dalle mie origini ed ho trovato altrettanti stimoli cercando tra le pieghe della cultura occidentale(prima i ricostruttori poi lantroposofia). Una cosa per mi era rimasta nel cuore: almeno una volta nella vita ci devo andare, questo mi ero detto, e ogni tanto mi ritornava in mente. La vita una cosa davvero meravigliosa,qualcuno la disegna come un cerchio, perch poi tutto ritorna e ricomincia, io preferisco limmagine della spirale, si ricomincia si, ma ad un altro livello. Ed ecco che in un periodo della vita particolarmente difficile, una persona a me molto vicina mi dice ma vai in india!. stato come uno schiaffo liberatore: subito dopo, mentre ti stai ancora asciugando le lacrime, gi sorridi di gioia. in questo modo che presi, seduta stante, la decisione: questestate far un mese in india.. Da solo! Da quando ho preso la decisione molte persone mi hanno detto le cose pi svariate, di quanto bella, quanto brutta, le persone alle quali voglio pi bene mi hanno solo detto che sar una bella esperienza, ma la voce dentro di me dice una cosa sola , in continuazione come un mantra: vai e vedi!!

Giorno 1 - 6 agosto
davvero bellissimo quando ti lasci trasportare da una serie di circostanze dove fai delle cose, conosci delle persone, e vedi dei posti , per il semplice fatto che non ti opponi a quello che la vita ti mette di fronte. cos che dopo che ho deciso di partire ho conosciuto un sacco di persone ,mi son ritrovato in posti unici e fatto cose che a mente fredda non avrei fatto. Uno di questi incontri stato proprio con Sachin, lui, Indiano, che viene a Torino per i suoi vestiti, e io che mi ritrovo a discutere con lui di giainismo, la sua religione, in una serata di musica afro, a Torino!!

Ieri sera sono arrivato a Mumbai, e pi di qualsiasi descrizione, pi di qualsiasi filmato o racconto, il viaggio di notte stato potente: non ci sar mai nulla che chiunque possa dire e fare per prepararti allo shock, te lo devi solo godere con i tuoi occhi, col naso con le orecchie e con la pelle. Fortuna che ce Sachin.

Meno male che ce Sachin. Dallaereoporto cerco un taxi che mi porti a casa sua: difficilmente dimenticher quel viaggio, non ci provo nemmeno a descriverlo :) Lunica cosa che mi stupisce che tutto asciutto, e il taxista mi conferma che il monsone non ancora arrivato: menomale!

Giorno 2
7 agosto notte insonne, diviso il letto con il padre di Sachin: casa sua sembra piccolina, ma sembra ben tenuta. Oggi sono andato in giro da solo dalla stazione di Gatkoper, a piedi e con il treno locale, credo che non mi lamenter pi dei nostri treni:)) Vicino alla stazione centrale, Ho incontrato un ragazzino che voleva vendermi una mappa e alla fine la mappa non l ho comprata, per mi ha fatto da cicerone per tutto il resto del giorno, mi ha accompagnato al museo, mi ha aspettato fuori per un ora, poi al Gate of India, poi alla via dei negozietti, dietro il Taj, poi a cercare un ATM e infine alla stazione centrale. Ovviamente gli ho dato la mancia, ma la sua richiesta stata particolarmente intelligente: mi ha chiesto di aiutarlo a comprare la shining box cos pu guadagnare di pi che a vendere mappe!!

Sono riuscito a scendere alla stazione giusta (cosa non da poco) e li ho conosciuto il cugino di Sachin, poi siamo andati assieme (con 2 scooter) al tempio di laksmi, dopo un immenso giro per quellinterminabile metropoli. Latmosfera al tempio davvero surreale, mi avvicinano al fuoco sacro e mi danno mezzo cocco e un fiore di loto, poi la calca mi spinge via, pi tardi il rituale termina ancora col fuoco dove tutti pronunciano allunisono delle preghiere. Dopo la visita ci fermiamo sulla strada del ritorno a mangiare qualcosa: Pav bhaji con succo di mosambi , una pappetta di verdure mangiate con un soffice panino imbevuto di burro fuso.

A questo punto salutiamo il cugino e Sachin mi porta a vedere la spiaggia di notte, dove mi racconta un po la sua patria: mi dice che non scoprir lindia nei musei ma parlando con la gente, che non ha molta cura di mantenere le strutture del passato. Ripartendo verso casa facciamo un tour notturno dei posti significativi, di tanto in tanto lui mette il casco dove potrebbe esserci la polizia e finiamo la serata con succo darancia ad un improvvisato,ma molto produttivo, chiosco sotto casa.

La giornata stata intensa ma anche questa notte, come la scorsa non ho dormito. parto in scooter con Sachin fino al suo laboratorio, oggi ci sono tutti gli operai e faccio ancora qualche foto, poi prendo il treno e sono alla stazione centrale, li ritiro dei soldi in banca e prendo un tassi fino al Gate of india, mi sembra tutto molto pi facile del giorno prima :)) Scanso gente che mi vuole fare da guida e prendo il biglietto per la barca che mi porta e elephanta: un ora di viaggio, cielo cupo e mare marrone, navi abbandonate e zona industriale pesante, il panorama di Mumbai non un gran bello spettacolo.

Appena sbarcato mi avvicina un autoctono: si chiama Maducar, sembra simpatico e si sforza anche di dire qualche parola in italiano, ok accetto la sua guida. Saliamo i 120 scalini tutti attorniati da bancarelle e.. Da scimmie!! Visitiamo i 4 templi di shiva scavati nella roccia, molto belli , molto antichi, si respira aria di divinit ancestrali. Scendendo compro dei fruttini da mangiare ( quelli che mangiano le scimmie ) poi saluto Maducar che stato davvero un ottima guida e un ottima persona.

Giorno 3 8 agosto

Il viaggio di ritorno anche peggio dellandata, niente veduta panoramica, e soprattutto mare mosso, con le onde che hanno inzuppato mezzo equipaggio. Appena arrivato sulla terra ferma mi siedo davanti al Gate per cercare un po di tranquillit, compro 2 cose da mangiare da un ambulante e subito 2 tizi attaccano bottone. Studiano economia all universit ( John e Richard ) ma vengono da Goa, mi avvisano che li non si pu fumare e mi portano un parco vicino al loro college, chiacchieriamo un Po, e si capisce subito che cercano divertimenti piacevole conversazione, quando diventa buio riprendo un taxi per la stazione, ho il loro numero, magari domani li chiamo. Stasera il treno davvero pieno da impazzire, anzi da soffocare, meno male che (come qualsiasi posto chiuso qui) pieno zeppo di ventilatori, che fanno sopportare sia il caldo che lodore. Finalmente arrivo, anzi vengo espulso a Gatkoper, Sachin mi riporta a casa e mi tuffo nelle abluzioni come un razzo, tra sale, sudore (non solo il mio) e sporcizia ne ho proprio bisogno. Si mangia qualcosa sotto casa, con coca-cola indiana(!!!) poi arriva a prenderci in macchina un amico di Sachin che ci porta guidando come un pazzo al cinema : pubblic enemy in inglese. Usciti da li non ho proprio resistito: ho lasciato andare i giovani a far le ore brave e io a casa a cercare di dormire, speriamo, un po. A domani.

Giorno 4 9 agosto
Faccio sempre fatica ad addormentarmi,ma stavolta ho dormito di gusto fino alle 13, anche perch Sachin ha fatto pi tardi di me e fino alle 15 non usciamo di casa. Sachin dice che giocher a cricket con gli amici, prima passiamo dal cugino che mi ha procurato una SIM indiana, poi pranzo, e infine raggiungiamo la casa dove abitava lui da piccolo. Chiss perch, ma la parola cricket mi aveva suscitato limmagine di un Prato verde e le divise bianche: ovviamente nulla di tutto ci: un cortile di terra battuta (male), 4 amici dinfanzia e 4 pali sgangherati.

Allinizio fanno provare anche me, ma desisto quasi subito: mi manca proprio lABC, anche se loro sono davvero carini, mi applaudono quando dopo 4 tiri, finalmente ne prendo uno che avrebbe preso persino un ragazzino alto quanto la mazza. Loro invece la vivono intensamente, si animano, mimano i gesti dei professionisti e si scaldano quando ora di stabilire se era dentro o fuori ad una linea immaginaria che nessuna ha nemmeno provato a tracciare.

Dopo un Po vado a fare un giretto da solo in quella nuova zona: non so dire se pi ricca o pi povera, ma sicuramente ancora pi affollata.. Rumori, colori, ma soprattutto la gente, mille sguardi puntati su di me, come fossi un alieno, oppure un Dio, oppure semplicemente bizzarro.

Ho visto sguardi profondissimi,sorrisi bellissimi, qualcuno mi saluta e qualcuno mi chiede da dove arrivo, tutti mi guardano con curiosit Ritorno dai giocatori incalliti di cricket,finiscono la partita poi Sachin mi porta a vedere una grande spiaggia, ormai buio, ma ce tantissima gente, mangiamo qualche frutto e poi andiamo a vedere il tempio di krisna, molto bello e coreografico, mi dice che quello il Dio pi bello di tutti, un monaco mi saluto con la canonica frase: hare krisna! Intanto chiedo e Sachin della sua fidanzata e lui le manda un messaggio e entro pochi minuti ci raggiunge.

Sara una bella ragazza, sordomuta ma ha imparato a parlare, molto particolare, appena tornata dagli states, un bel sorriso e molta voglia di vivere, chiacchieriamo un po, mi dice che quando torno, se voglio mi fa da cicerone per la citt.

Poi andiamo in un altro posto a mangiare il riso: un prodotto del sud, poi ancora andiamo su un molo a osservare lo skyline notturno di mumbai. dopo una bella chiacchierata su visione del mondo e politica internazionale, torniamo verso casa, con immancabile tappa per mangiare qualcosa.

Giorno 5 - last in mumbay 10 agosto


Il mattino mi sveglio abbastanza tardi, la sera non si va a letto prima delle 3!! Faccio un giretto e raggiungo la stazione di Gatkoper a piedi, li viene a prendermi Sachin , che intanto mi dice che i templi di Palitana sono chiusi. Andiamo a prenotare i biglietti in agenzia, e li inizia una interminabile trattativa per trovare il percorso fattibile con una maglia capillare ma incasinatissima di treni, bus e mezzi vari. Alle fine, preso dallo sfinimento(erano intanto trascorse circa 2 ore), decido di partire per Varanasi in aereo e fare il Rajasthan alla fine, con 4 treni e il resto in bus. Il resto del pomeriggio lo passiamo nellufficio di Sachin, dove cerchiamo di attivare la nuova SIM, inutilmente. Ormai si fatta notte e mentre io vado al centro assistenza Aircel, Sachin ritira i biglietti per domani. Il resto della serata lo passiamo a chiacchierare sulla visione del mondo, sulle rispettive culture e religioni, gironzolando con lo scooter tra templi, zona ricca, spiaggia e acquazzone annesso:) Nel chiacchierare scopriamo grandi differenze di pensiero, di aspettative, di religione, ma anche tantissimi aspetti in comune: sul karma, il destino, sullapprendimento, sulle soddisfazioni della vita, uno scambio di esperienze e di situazioni molto costruttivo. Arrivato a casa, ovviamente dopo aver fatto qualche tappa per mangiare, scopro che i genitori di Sachin sono tornati, cos condivido nuovamente il letto con suo padre.

Giorno 6 11 agosto : si parte


La mattina sveglia alle 8, preparo le mie 4 cose, e faccio conoscenza con il resto della famiglia: la sorella con il bimbo di 2 anni, la mamma mi prepara il te e nonostante i miei rifiuti, mette in tavola tutti i cibi possibili per farmi mangiare qualcosa: non che la cosa non mi vada, ma il mio intestino, dopo 3 giorni intensivi di cucina indiana ha bisogno di tregua: bevo il te mangiando solo 3 ottimi frutti che somigliano a uva. A questo punto, tutto pronto, la mamma mi da anche un asciugamano, che io mi son scordato di mettere nello zaino, saluto cordialmente tutti, ringrazio e parto: prendo un riswo, e dico:domestic airport. Il tipo parla pochissimo inglese ma cerca lo stesso di comunicare, capisco che lui originario proprio di Varanasi, e dopo circa un ora di traffico congestionato, sono in aeroporto. Meglio mangiare qualcosa: prendo un hotdog punjabi, passo una serie di check e mi metto in attesa del mio volo.

Giorno 6 : Varanasi
Laereo abbastanza grande nonostante sia un volo interno, pensavo peggio. Facciamo scalo a Delhi, ma non si scende dallaereo, faccio in tempo a scrivere qualcosina su Internet. Poi si riparte e arrivo a Varanasi intorno alle 18. Appena sceso, scelgo di seguire il consiglio della Lonnely planet: vado dal taxista ufficiale! Mi accoglie Viky, che con 750 rupie mi porta in centro (30 kilometri) e mi aiuta a trovare un albergo. So bene che mi porter da un suo amico col quale daccordo e poi mi proporr dei tour guidati, ma.. Penso che sia piacevole passare del tempo con delle persone del posto e, perch no, contribuire al loro business, anche e soprattutto per aiutarli a stare meglio. Lui ha 25 anni, si sposato molto giovane perch suo padre era molto ammalato e voleva vederlo sposato, poi il padre morto e ora mantiene tutta la famiglia di 2 fratelli e una sorella, pi mamma e moglie. Un tipo davvero organizzato: stasera concerto si sitar, domattina sveglia alle 5 di mattina per vedere i ghats sul gange alla luce dellalba.CI STO!! Lalbergo fatiscente, ma per gli standard indiani e paragonabile ad un 3 stelle nostro. Lui gentile, mi fa entrare e vedere le stanze, e se non mi piace mi porta da un altro.. OKK, mi fido, una persona onesta: nel tragitto mi dice :io non voglio farti spendere troppi soldi, voglio che tu sia soddisfatto, se tu sei soddisfatto, lo dici ad altri, li mandi da me, e saremo tutti pi felici. Rimango veramente impressionato da un ragionamento tanto semplice quanto efficace, tanto altruista quanto economicamente valido.

Faccio un bagno veloce e quando esco ho la luce in camera spenta, anche il condizionatore spento.. Boh. Scendo e Viky gi arrivato, saliamo sulla sua moto, una bella moto, fa 200 metri e mi indica di entrare in un posto coi tappeti per terra, mi tolgo le scarpe e entro. Una famiglia coi capelli biondi e 3 o 4 indiani sparsi, uno spettacolino messo in campo per i turisti!! Ecco ci sono cascato, ho pensato subito. Inizia il concerto e i tipi sono davvero bravi, flauto, tabla ,e sitar, ne ho persino registrato un pezzo con liPhone. Ad un certo punto si siede un ragazzino affianco a me, mi chiede se voglio comprare una bottiglia di acqua, gli dico di si, in effetti avevo sete, mi porta lacqua e mi chiede 20 rupie, circa 30 centesimi. Glielo do volentieri, lui li prende, dopo un po ritorna e Mi porta il resto!! Incredibile!! Sono pervaso da un senso benevolo di onest .

Finisce il concerto mi si avvicina un signore, probabilmente il boss e mi dice che se voglio, domani, posso prendere lezioni di base di sitar.. Beh, sarebbe un modo interessante per passare un ora della giornata: 500 rupie sono 7 euro, meno del biglietto del cinema:) lui non insiste, io ci penso domani, poi mi propone dei CD di musica prodotta da loro..

Massi, 3 euro spesi bene, pi un contributo di 100 rupie per i suonatori della serata. Viky intanto se ne era andato, una delle persone sedute li mi accompagna allhotel. Domani quindi, appuntamento alle 5 per vedere il Gange allalba.. Anche oggi ho assaporato un Pezzo di india. A mani giunte.

7 giorno - l'illuminazione 12 agosto


La sveglia prima dellalba davvero dura, alle 5 Viky gi sotto con la sua moto, mi porta in riva al Gange, dove ce un tipo che mi fa fare un giro in barca: non proprio a buon prezzo, ma sono 2 ore andata e ritorno, 3000 rupie glieli posso dare. Il tipo della barca inizia a spiegarmi i proprietari dei vari ghat che incontriamo lungo il fiume. Il Gange per loro la dea Ganga, la dea madre, mentre la citt dedicata al Dio Shiva.

Gli abitanti di Varanasi, tutti i giorni si lavano nel Gange, mentre i gruppi di pellegrini che provengono da altre parti dellIndia se lo possono permettere raramente. Lui mi mostra i pellegrini, dei quali riconosce la provenienza dalla lingua.

Vediamo poi 2 cerimonie di saluto al sole, altri fanno meditazione, poi passiamo davanti ad un rogo, hanno appena incenerito un cadavere, mi dice che era un donna,perch ci sono dei vestiti dorati ai lati della pira, probabilmente dal punjab.

Mentre il sole sorge, latmosfera si fa surreale, poi attracchiamo in un posto, che casa sua, dove mi viene offerto una sorta di te,ripartiamo e vedo un ragazzino che tiene un pezzo di spago nel fiume: sta pescando? Chiedo. Si, ci avviciniamo e lui ci fa vedere un pesciolino appena catturato: incredibile, mai visto pescare con un pezzo di spago!! Ma ancora pi incredibile che in quel fiume, cos sporco ci siano pesci, e che poi qualcuno li mangi.

Dopo 2 ore, ritorniamo alla base, pago il tizio e Viky mi riporta in hotel, dandomi appuntamento per le 9 per la visita dei templi con il riswo, che lui chiama tuc tuc. Il tempo di una doccia veloce, poi si parte: il primo il tempio di Shiva, dentro lUniversit , poi il tempio delle scimmie, dove corrono liberamente decine di scimmie: li non consentito portare oggetti elettronici, quindi lascio tutto a Viky, che rimane fuori nel

In un altro tempio invece, da solo non mi fanno entrare, ed il giro finisce con la visita del luogo dove Gandhi ha fatto costruire la mappa dellIndia in 3D con il marmo, davvero bella. A questo punto rientro allalbergo e mangio qualcosa li, appuntamento alle 4 per una lezione di sitar.

Scendo qualche minuto prima per usare Internet, ma Viky gi li, stanno giocando ad uno strano gioco,una via di mezzo tra subbuteo e biliardo, chiamata Carambol: li osservo fino a fine partita, poi andiamo dai musicisti.

Inizio con i rudimenti, le note e alcune melodie famose, il sistema non troppo diverso dalla mia chitarra, ma troppo tempo che non suono nemmeno quella, dopo qualche minuto, ci vuole un cerottino sullindice sinistro per continuare:) un ora 150 rupie, poco pi di 2 euro. Poi torno in albergo e mi decido a fare una nuova esperienza: il massaggio ayurvedico. Lo aspetto direttamente in camera, il dott Umesh uno riservato, ma molto professionale.. Il massaggio forte ma il risultato finale molto piacevole, mi ha spalmato un olio ovunque anche sui capelli che devo lavare molto bene. Dopo il massaggio abbiamo chiacchierato un po sulla cultura indiana.Mi chiede leta, gli dico di indovinare e lui.. 35! E la proffessione? Teacher! Azz 2 centri! mi dice che il suo terzo occhio funziona bene :) sembra una persona molto posata, parla lentamente e non sorride molto:mi dice che prima di tutto un doctor poi insegna yoga in diverse scuole, ha studiato in teologia 6 religioni, poi, per ultimo, fa anche massaggi ayurvedici ai turisti.. Mi dice anche che ho le energie abbastanza equilibrate,ma ho bisogno di Una moglie!! Mi dice di lasciarmi la sua mail e lui mi dar il contatto di una ragazza italiana!! Beh non pensavo di esser messo cos male che un indiano mi trovi una moglie italiana:) Alle 8 arriva Viky, mi dice che se vuole mandano a prendere delle birre e le beviamo assieme nel mio albergo, accetto. Ci raggiunge anche un suo amico e andiamo assieme sul terrazzo dove ce pi aria, al calare del sole. Beviamo birra con delle patatine offerte dalla casa, parliamo di tutto, di politica, di cultura di donne ma soprattutto di amicizia: lamicizia vera by heart non ha parole , mi dice il suo amico, ma se voglio imparare lo yoga devo andare a Rishikesh, li, a Varanasi, si impara la musica.

Verso le 11 se ne vanno tutti e io rimango sul tetto a osservare il Gange e a pensare a questa splendida serata tra amici onesti che parlano davvero col cuore. Domani devo decidere le prossime tappe, anche se qui sto bene e ci rimarrei ancora. Torno in camera, faccio una lunga doccia, e ricevo lilluminazione direttamente da Shiva, finendo per danzare e ridere con lui.

Giorno 8 13 agosto
La mattina sveglia alle 7 e mezza, alle 8 arriva il dottore che mi porta nel suo studio a fare 1 ora di kundalini yoga, esco di li con un grande silenzio bel corpo, nonostante le birre di ieri. Poi alle 9 lezione di sitar, e quando esco andiamo a far colazione con Viky: lo vedo strano, cupo, gli chiedo e mi spiega... Dice che dopo le birre con me, credo fossero 6 o 7 in 4 persone, andato a berne altre, e poi non ce la pi fatta a tornare a casa, e ha dormito fuori, ovviamente la moglie era incazzata, me lha anche passata al telefono per tranquillizzarla ;) mi dice che tra 5 mesi diventer padre. Allora lo lascio andare a casa, ci rivediamo alle 5 del pomeriggio, trover qualcosa da fare da solo. Faccio pranzo in albergo davanti al computer connesso ad Internet. Poi vado in camera e Dormo :) ci andava proprio un riposino. Mi accorgo che oltre alla fatica fisica ho bisogno di sonno per lasciare che la mia mente digerisca tutte le cose nuove che vedo, che sento e che assimilo , inoltre, nonostante il mio proverbiale sonno pesante, qui mi sveglio spesso, questa notte mi son svegliato alle 3 e sono sceso a prendere acqua fresca, poi alle 4 ho sentito dei rumori, credo che sia anche lattitudine ad essere vigile, sempre allerta ad ogni evenienza. Verso le 4 del pomeriggio scendo, stanno giocando a carambol, mi invitano e cos gioco un po con loro finche non arriva viky. Partiamo con la sua moto e dopo aver ritirato i soldi, andiamo a prendere i biglietti: dopodomani si vola verso Delhi, poi andiamo a prenotare per il viaggio a Bodhgaya, la citt dove il budda ha ricevuto lilluminazione. Alla fine Khajuraho era veramente troppo distante da qui, mentre domani, sveglia alle 5 , e me la cavo con 4 ore di viaggio (spero), avevo anche provato a chiedere dei bus, ma dovrei cambiare 2 volte e proprio non ne ho voglia, dei treni ormai ho perso la speranza: ho gi visto quanto difficile assieme a Sachin, a Mumbay, mi dicono tutti Prima di andare allappuntamento di meditazione delle 6 Vichy mi dice che non ci vedremo pi, perch domani io son via tutto il giorno, e il 15 lui fa servizio allaeroporto. con grande emozione che lo saluto e gli chiedo quanto devo dargli, alla fine gli lascio qualche banconota in Euro, che lui guarda come un trofeo.

Dopo i saluti, vado a fare la mia ora di yoga. Questa sessione molto diversa da quella del mattino, ma ne esco comunque soddisfatto. Ecco di nuovo Vichy, tornato indietro e dirmi che, se voglio, viene con me domani, perch lautista non parla inglese. Che bello, ma certo che voglio! Ora pero gli ordino di tornare dalla moglie altrimenti ha ragione ad arrabbiarsi:)) Tornando in albergo, chiacchiero un po con Raj, il padrone dellalbergo, mi dice che passano molte persone da li, ma sono poche quelle con le quali si comunica col cuore, ed io sono una di quelle: che bello! Poi mi dice che se ho tempo mi porta a vedere un altro tempio di Krisna, perch stasera la sua festa: stanotte ricorre la data della sua nascita. Certo! Andiamo! Durante il tragitto chiacchieriamo, io non riuscivo a capire, lui musulmano, ma mi porta in un tempio ind, e conosce bene la religione ind, quando arriviamo mi mostra il krisna bambino, e le altre statue, mentre un sacco di gente balla e canta hare rama hare krisna. Ad un certo punto mi dice: non ha importanza il Dio in cui credi, lui va a pregare in qualsiasi tempio, ma la cosa pi importante di tutte il karma: se hai un buon karma, incontrerai buone persone, se hai dei problemi , li risolverai, se invece hai un karma non buono, le difficolt saranno alte e puoi fare brutti incontri e molti ostacoli. Un pensiero semplice, ma come al solito, diretto ed efficace. Proprio oggi ho letto il bellissimo pensiero della carissima Ornella sul mio profilo di facebook: quella leggera foglia che cade accanto a te contiene il peso del pensiero, eccone la prova accanto a me: un semplice uomo,musulmano tra gli ind, che non parla molto inglese, ma che esprime un pensiero cos elevato, con una dote di sintesi, che arriva direttamente al cuore e alla mente.. ma sono a Varanasi, la citt di Shiva, normale! Sulla strada del ritorno andiamo in un altro tempio, detto della meditazione, e scopro che li ci possono andare tutti, musulmani, ind buddisti , giainisti e persino i cristiani :) Meraviglia posti come questo dovrebbero essere ovunque. Infine torniamo allalbergo, faccio una cena frugale e salgo in camera, studio un po la guida e poi, come sempre, verso le 9 e mezza, va via la corrente per un paio dore, fortuna che per le cose di base lalbergo ha un generatore, per niente aria condizionata. Salgo sul terrazzo per una sigaretta, dopo qualche minuto sale anche il ragazzino che lavora qui, anzi lui cucina quindi il cuoco. davvero timidissimo, mi chiama sempre Ser ma ha un sorriso Che esce dal cuore.. Lui si affaccia dallaltra parte, io gli chiedo qualcosa, mi risponde con gran sacrificio e un inglese abbozzato. Si chiama Ramou, ma mi dice che ha due nomi: in casa lo chiamano Sacrifa, sul lavoro Ramou per tutti.. toh, pure io soffro dello stesso problema:) Anche stasera vado a dormire col sorriso, pensando a quanto stia ridendo il mio jiva, che conosce gi cosa succeder. A mani giunte.

Giorno 10 14 agosto
La sveglia suona alle 4:30 , ma ieri non ho dormito subito, mi sa che non ho preso sonno prima di mezzanotte, e alzarsi davvero faticoso, ad ogni modo , sono puntuale, alle 5 sono in macchina, anche lautista e li, ma manca Viky, cerco di spiegarglielo, ma non capisce davvero nulla di inglese, dopo poco eccolo, arriva in moto con un bambino: il fratellino di sua moglie, viene con noi, la prima volta che fa cos tanta strada: eccitatissimo. Meno male che ci sono loro, perch lautista un autentica tomba, non mi ha mai rivolto la parola e ne ha sprecate davvero poche anche con Viky, sempre a masticare tabacco, per tutto il viaggio, andata e ritorno. La strada che prendiamo davvero terribile, da noi non avrebbe diritto nemmeno di chiamarsi strada, ma dopo qualche chilometro, mezzora circa, finalmente prendiamo una strada vera. Non che sia bellissima, ma almeno ha lasfalto e le carreggiate :) Ben 2 corsie per senso di marcia, con tanto di mini muretto a dividerle, peccato che i sensi di marcia per gli indiani sono poco di pi che miti consigli: subito mi sono spaventato: qualcuno ha imboccato la corsia nel senso opposto, ma poi ho capito: una sorta di autogestione del traffico, quando ce troppo traffico in un senso, si occupa una corsia del senso opposto, e tutto senza lausilio di nessuna segnaletica o personale addetto: autogestita dagli automobilisti :) Dopo un paio dore di viaggio, appena entrati nel Bihar, inizia a piovere, mi dicono che non il monsone, in effetti non piove tantissimo, pero continuer a piovere per tutto il giorno fino al rientro. In macchina parliamo un po del ragazzino seduto vicino me sul sedile dietro: ha 10 anni e si chiama Jitendra, e siccome volevo ricordare esattamente il nome: lho scritto sulliphone. Lentusiasmo del ragazzino era crescente, si prende confidenza e vuole vedere i giochi , io gli mostro un paio di cosette e le foto. Leccitazione aumenta quando chiede e vicky di farci una foto abbracciati, dice che poi devo mandargliela che deve mostrarla alla sua classe. davvero un ragazzino sveglio e acuta, ma assolutamente genuino, direi proprio PURO.

Dopo 5 ore di macchina raggiungiamo Bodhgaya, piove insistentemente, Viky mi guarda, che facciamo? dico io, andiamo a mangiare?, magari smette.. lui mi guarda poco convinto ma poi andiamo. Nel ristorante erano molto pi imbarazzati i 3 indiani con me, che gli altri tavoli pieni di turisti!! Jitendra poi vuole una foto dove mangiamo assieme, davvero curioso osservare un ristorante in un posto turistico, dove ai tavoli ci sono tutti turisti, tranne uno con 3 indiani-turisti-improvvisati e un capellone biondo.

Ad un cerro punto attacca bottone qualcuno, sono 2 tizi inglesi che hanno conosciuto allaereoporto una ragazza giapponese e una israeliana. Beh, forse sar stato ridicolo agli occhi di qualche altro turista, ma io mi trovavo meglio in quel tavolo che negli altri:) Il conto poi lo vuole pagare Viky, e lo fa davvero. Usciamo, piove quanto prima, allo sguardo interrogativo di Viky, rispondo netto: entriamo sereni, lui sorride, gli altri due non fanno una piega, e partiamo sotto la pioggia, io pago 20 rupie per le foto, eppoi entriamo come una bizzarra famigliola.

Il tempio davvero bellissimo, colori vivaci e un atmosfera rilassante, tra acqua e alberi: la pioggia non mi da fastidio, dopo un po non te ne accorgi pi, e bellissimo. Ma in quella fantastica atmosfera, faccio 2 scalini e BUM ne faccio altri 4 col sedere!! Nulla di grave , ma il livido al braccio sinistro mi rimarr per un po, assieme a quello sulla coscia, procuratomi a Bombay giocando a cricket con gli amici di Sachin. Da quel momento, ad ogni scala, Jitendra mi prende la mano, che tenero.: un po eccessivo, ma un gesto molto sincero... Gironzoliamo per quel meraviglioso posto sotto la pioggia scattando foto come una vera famigliola. Poi usciamo e, in macchina vediamo altri templi pi piccoli: praticamente ogni stato buddista ha fatto costruire un suo tempio li: Nepal, Thailandia, giapponne, bhutan, davvero un grande luogo di culto.

Dopo qualche tempio, viky mi guarda ancora con aria interrogativa: ok, per me possiamo anche tornare a casa. Nel viaggio di ritorno, passato cercando di far asciugare la maglietta sul sedile, Jitendra mi chiede di stendermi, inizia a massaggiarmi la testa.. anche un bel massaggio, tutto impegnato in quello che stava facendo, alla fine chiedo ma dove hai imparato a fare quel massaggio? Domanda davvero stupida, ma la risposta comunque gentile e diretta: in casa , certo, il massaggio, come lo yoga, fanno parte della quotidianit della vita di ogni indiano in modo cos naturale come noi accendiamo la TV. Arriviamo allalbergo che sono a pezzi, saluto Viky con un abbraccio, mangio un toast davanti al computer, poi vado a dormire. Prima di entrare in camera Saraj mi dice che avrei bisogno di un bel massaggio.. Ok accetto al volo, ma solo dopo aver dormito un po. Appuntamento fissato tra 3 ore!

Avevo gi sentito la famosa propensione degli indiani per gli stranieri, che vengono considerati alla streagua degli dei, e questo ha provocato la continua sottomissione di questo popolo a gente straniera. Oggi fortunatamente non pi cos: lo straniero, grazie al turismo, porta ricchezza, nel bene e nel male, ma rimasta nei cuori della gente quella sana attitudine, che si esprime nel loro saluto -namaste - saluto il Dio che ce in te. Sento che quel sentimento si esprime nella genuinit dei gesti di Janendra. Sento bussare mentre sto ancora dormendo, entra il doctor e mi fa un bel massaggio rilassante . Oggi mi sembra pi sereno, lo vedo sorridere e scherzare, mi dice che ho una grande energia , ma credo che lo dica a tutti:) pero mi piace il suo modo di fare, il kundalini yoga della mattina passata mi era piaciuto, ne prenoto una anche domattina. Poi faccio le mie abluzioni, scendo per cena e chiacchiero un po con Saraj, il fratello di Raj. Lui non mi piace molto, non mi sembra cos sincero, mi chiede se domani vado a vedere la fabbrica di seta del suo capo.. Mm.. non ne ho voglia, visto che non voglio comprare nulla, grazie. Intanto la sera festa. In Varanasi, si festeggia la nascita di Krisna, e in tutta lIndia domani festa nazionale dellindipendenza: non un buon giorno per viaggiare, ma il volo prenotato, e domani si parte. Non ho voglia di uscire, preferisco chiacchierare con il mio jiva sul terrazzo dellalbergo, poi scrivo un po prima di addormentarmi con un sorriso sornione.

Giorno 11 15 Agosto
Mi sveglio presto e arrivo alle 8 dal doctor, lui li che mi aspetta, gli indiani mi sembrano gente molto puntuale, lui inoltre abita a 6 km da li e se li fa tutti i giorni a piedi, mi dice che oggi festa: lindipendenza, ma ieri se ne era scordato cos venuto solo per me :) La lezione mi pare molto produttiva, il kundalini yoga molto forte, quando finisco sono tutto sudato, ma inizio a sentire il silenzio interiore. Poi mi parla un po della loro teologia, facendomi vedere delle foto dei loro dei. Ad un certo punto, visto che mi avevano detto che lui il miglior astrologo in Varanasi, gli chiedo, anche se senza troppa convinzione, e lui, senza pressioni mi dice che se voglio mi pu leggere la mano, gli dico che non ci credo molto, e lui non insiste. Tu non DEVI credere o no a queste cose, basta che credi a me!! Mi cosparge di borotalco e la legge con una lente di ingrandimento. Mi chiede data di nascita, ora e gruppo sanguinio, che pero non ricordo. La cosa pi importante che la mia vita sta per fare un grande balzo in avanti, dopo il 35esimo compleanno, tutto cambier. Gli faccio altre domande, ma la cosa principale che mi dice e che quando ritorno a casa vedr la differenza, e per qualsiasi cosa, di scrivergli via mail. Mi dice di fargli delle domande, ma non so cosa chiedere, poi mi dice che non devo pi rimettere i miei 2 anelli: ce ne va uno di ferro al medio destro, il dito di Saturno, e basta. In effetti da molto che penso di cambiarlo, ed ecco loccasione, mi dice che se ne trovano con 10 rupie davanti al tempio delle scimmie e se vuole mi accompagna mentre torna a casa. Ok, perfetto: 15 rupie al riswo allandata, e 15 al ritorno, di anelli ne ho presi 2, uno di scorta, per un totale di 50 rupie.. Meno di un euro!! Durante il viaggio mi parla dellenergia cosmica, del karma e di tutte le cose che possono offuscare la nostra luce interiore. Ad un certo punto gli parlo della mia esperienza durante la water terapy, a lui gli si illuminano gli occhi e mi conferma che quel mantra il MIO mantra, e mi dice di fargli delle domande, perch le nostre anime hanno stabilito la connessione, ora possiamo capire anche se entrambi non padroneggiamo linglese: ed vero, fantastico! Un senso di gioia mi pervade e non riesco a trattenere le lacrime che vengon giu da sole, lui mi dice con serenit che dovuto a tutti i pesi che ho accumulato sul cuore, devo abituarmi a liberarmene pi spesso, altrimenti poi quando lo fai, sgorgano le lacrime. Ritorniamo nel suo studio e mi dice di andare in un altra stanza da solo, li mi lascio andare e piango di brutto. Ok, ora mi sento proprio bene, oltre alla parcella della meditazione e della lettura della mano, voglio fargli una donazione, per aiutare il suo lavoro, mi sorride, mi dice che li user per lo studio e non per se, e io gli dico che quei soldi non arrivano da un turista, ma da Dio. Lo saluto con un abbraccio e rientro in albergo: lo sentir ancora via mail. Faccio colazione e poi una bella doccia , poi preparo i bagagli e scendo, ho finito il sapone e il dentifricio, Raj mi porta in un tugurio dove trovo quello che mi serve: dentifricio Colgate e sapone Dove , come a casa mia, ma spendendo 40 rupie in tutto. Tutto pronto, un boccone di pranzo, mentre squilla il telefono della reception... pe me!!!! Ahahah Vichy che mi dice di cercarlo quando arrivo in aeroporto, lui oggi lavora li.

Ok si parte, lautista quello di ieri, solo pi sorridente ma ugualmente silenzioso. Arrivato in aeroporto faccio un interminabile coda al gate e mi portano via pure laccendino! Mi siedo e aspetto il mio volo quando una voce dice che.. Il volo 119 stato cancellato, non perdo la calma, in pieno stile indiano, poi arrivano le 4 e vedo gente andare al gate, mi avvicino anche io e leggo 119 sul biglietto di uno a fianco a me, allora passo il controllo e nessuno obbietta: ok forse ho capito male, salgo sullaereo e parto. Il domestic airport di Delhi sembra uno dei nostri aeroporti, pulito, grande, non cerro come quelli di Varanasi, che sembrava di pi una stazione di treni. Cerco di orientarmi, non ho letto nulla su cosa vedere a Delhi, e non so se sia meglio fermarmi una notte qui o no, cerco di capire se con treni o bus sia fattibile: ci vanno 6 ore di macchina.. mm non ci penso troppo, non ho voglia di perdere tempo a muovermi per la citt: la stazione dei bus a 30 kilometri dallaereoporto e comunque partirei il giorno dopo, e dunque dovrei trovare un albergo per stasera. Meglio la soluzione pi veloce, anche se pi cara: ci vado in macchina! In meno di 5 minuti la macchina li, il tipo sembra un mafioso e lautista un vecchio sdentato, ma gentile: pago in anticipo e partiamo. Ad un semaforo mi si avvicina una bambina, come sempre vuole dei soldi, mi butta un mazzetto di fiori dentro la macchina e mi chiede 50 rupie, gli rido i fiori ,cerco di ignorarla Sachin mi ha detto che chiedere lelemosina, per qualcuno, solo un business-model... ma non ce la faccio a sostenere quello sguardo, frugo in tasca e trovo dieci rupie, gliela sporgo, ma non la prende. Allora frugo ancora e trovo altri spiccioli e glieli do, lei li prende, poi vedo scendere le lacrime e sento gli spiccioli ricadere dentro la macchina mentre lei era sparita. Forse sara davvero che hanno imparato a far pena per far bussiness ma io ci son rimasto davvero male. Dopo un ora circa, usciamo dal traffico di Delhi, e ci inoltriamo verso nord, buio e non so come si riesca a guidare in queste condizioni: strade non illuminate, gente che cammina ovunque e con qualsiasi tipo di mezzo, nellaltra corsia, tutti con gli abbaglianti, specie i camion. In ogni momento puoi trovarti un cratere nella strada, oppure anche auto e moto che vanno senza fari.

Quando ho cercato il tragitto col mio navigatore mi diceva che 300 kilometri li fai in 3 ore, e io pensavo che le 6 che ho pagato fossero eccessive, ma ora capisco il motivo. A meta strada circa, ci fermiamo a mangiare, scopro che il vecchietto ha solo 43 anni, ma anche lui sa che i suoi capelli Bianchi e i denti gialli da tabacco da masticare lo invecchiano, da 22 anni guida i taxi, ha moglie e tre figli e vive a Delhi, cerca di comunicare, ma il suo inglese davvero minimo. Ad un certo punto mi sono coricato un po sul sedile dietro, quando la macchina si ferma e vengo illuminato da una torcia: la polizia ci ha fermato per un controllo! Guardano dentro con la torcia, fanno aprire il baule, fanno qualche domanda allautista, poi uno dei poliziotti sale in macchina e ripartiamo: non capisco bene cosa sta succedendo, ma latmosfera mi pare tranquilla, facciamo quasi mezzora di macchina con il poliziotto a bordo, dopodich lui scende ad Haridwar: ok voleva solo un passaggio. Arriviamo a Rishikesh che ormai luna di notte... sono stremato, ci fermiamo in 3 alberghi ed tutto pieno.. Allultimo sale un altro tizio in macchina e ci accompagna in un posto che la macchina fa fatica ad arrivarci: guest house. Nonostante il mio proverbiale senso di adattamento questa veramente una topaia, ma son stremato, la prendo. Il bagno davvero tremendo, ma il peggio .. Che non esce acqua dal rubinetto!!! Torno dal tipo glielo dico, e lui mi dice che fino alle 6 domattina acqua non ce in quella stanza, ma se voglio mi offre il suo bagno... ok nemmeno le mia abluzioni!! Vabbeh, domani mi carico lo zaino in spalla e spero che Krisna mi assista a trovare un posto migliore. Crollo di sonno, a mani giunte, buonanotte

Giorno 12 16 agosto
Mi sveglio tardissimo, quasi mezzogiorno, il titolare ha un viso multo buono, si scusa e mi dice che ha aperto da poco e non tutte le camere sono a posto, parliamo un po , mi fa vedere le sue foto con le asanas e anche una con un importanti yogin, allora gli chiedo dove si pu imparare lo yoga e lui mi dice shivananda. Forse lho letto sulla guida Ok mi incammino! Tanto per rendere le cose piu difficili, piove, ma tanto ormai mi son quasi abituato. Trovo un ristorante e mangio li, zaino in spalla , mi avvio verso una direzione, poi chiedo, e dallaltra: 2 kilometri circa. Vabbeh, meta li ho fatti a piedi, poi si fermato un riswo e lho preso. Mentre passavamo ho visto il ponte pedonale sul Gange, gli chiedo di fermarsi li, e prendo il ponte. Ovviamente il fatto che sia pedonale, significa che una macchina proprio non ci passa.. ma bici, moto e ogni genere di animale ci passano!! A meta circa, il telefono che avevo in mano per far delle foto si mette a suonare: Sachin che mi chiede news, 2 chiacchiere, e continuo, dallaltra parte ci trovo un tempio e lo vado a visitare, poi una lunga via abbastanza turistica. Mi inoltro in quella via, le bancarelle sembrano pi ricche di quelle di Varanasi, anche latteggiamento delle persone non cos insistente: da quando son partito, nessuno mi ha ancora assillato, bene!

Prendo coraggio e mi fermo ad osservare un po di mercanzia, faccio anche acquisti: una cavigliera molto carina , e 2 magliette per me: la rotazione classica delle mie magliette ha subito un arresto, e ora ho tutta la roba sporca. L esercente non mi vuole rifilare nullaltro e non mi assale, allora gli chiedo di un posto per dormire e lui mi manda al Green hotel. Trovo per strada anche un bellissimo posto, credo un Ashram , mentre sono seduto un gruppo di ragazzi si avvicina e uno di loro mi mostra la funzione del suo telefono che fa degli effetti , sorrido, un altro gruppo mi ferma e mi chiede se possono scattare una foto con me, ma certo. Mi fa davvero una strana impressione, ci sono decine di statue da fotografare, ma loro vogliono fotografarsi con me: questa non riesco davvero a capirla. Proseguo e trovo il mio albergo: questo pi turistico, insegna alloccidentale, reception etc etc, massi , ho bisogno di qualche comodit in pi oggi. Ci sono un gruppo di inglesi prima di me, io prendo una camera senza aria condizionata e mi costa davvero poco: 600 rupie. Salgo e mi chiudo in bagno per pi di un ora: anzitutto per lavarmi, anzi per le abluzioni, perch ieri sera non cera acqua eppoi per fare il bucato, perch la roba sporca mi sommerge ormai. Uscito dal bagno mi sento rinato: la water terapy davvero meravigliosa, mi metto sul letto ad asciugare per non inumidire troppo lasciugamano, e mi addormento clamorosamente. Mi risveglio alle 8!! Vado a cena nel ristorante dellalbergo che fa sfoggio della scritta cibo italiano, ovviamente io chiedo il men del cibo cinese. Visto che sono qui, stasera prendo il cibo pi caro che ce: ben 110 rupie, ben 1.61 euro!! Arriva un bel piattone con formaggio e zenzero, molto buono, ma soprattutto un ottimo te, limone e ginger. Fuori piove ancora, ma esco lo stesso a fare un giro, tanto lumidit cos alta che arriverei comunque tutto zuppo di sudore, la pioggia si mescola solo a quello che esce dal mio corpo.

Risalgo la riva est, rifaccio il ponte e passeggio tra i negozietti che stanno per chiudere. Faccio qualche acquisto, mi piace qui perch nessuno ti forza a comprare nulla, le persone sono ospitali ma discreti, poi scendo un ghat e mi fumo una sigaretta di fronte al Gange in solitaria. In realt non sono proprio solo, dopo qualche minuto mi sento ossevato.. Una mucchina!! Mi osserava, scuote la testa, mi dice che le stanno spuntando le corna e le da fastidio, io non so che risponderle, ma capisco, entrambi poi ci mettiamo ad osservare il Gange in silenzio. Il fiume qui, non largo come a Varanasi, ma la corrente molto forte, qui la dea Ganga ancora giovane e irruenta, mentre a Varanasi era Torno in albergo che sono solo le 11, pero mi dicono che la postazione per Internet ce solo fino alle 10, allora torno indietro, avevo visto un Internet caf prima. Quando torno li, anche quello chiuso, cos entro in un altro posto, bevo una coca osservando la gente fuori. Una famigliola indiana cerca un posto per passare la notte, un altra , con gli occhi un po spaventati chiede qualcosa, aspetta un Po, e poi il padrone gli da un sacchetto, credo sia qualche avanzo da mangiare, non sembrano pero cos poveri, lei ha una bel sari rosa, non nemmeno vecchia, una bella donna. Qui vedo molti turisti indiani, o forse pellegrini, comunque molti che non sono di qui, questa regione mi pare pi ricca e moderna dell UP (la sigla che usano qui per la regione dellUttar Pradesh), forse per quello si sono distaccati e hanno fatto una regione nuova, sembra tutto un altro posto rispetto al Bihar, dove la povert raggiunge livelli incredibili: anche qui la gente dorme sulla strada, ma mi da un altra impressione.

Torno allalbergo, oggi niente Internet: qui la mia SIM prende il segnale, ma poi non si naviga. La camera umidissima, sar anche il bucato steso sul letto, faccio nuovamente le abluzione con acqua fredda per trovare un po di sollievo e accendo la tele per vedere un po di cultura mediatica, faccio difficolt ad addormentarmi, il rumore del ventilatore, il caldo, faccio qualche asanas, il pensiero di cosa fare domani: si fa largo lidea di cancellare tutti i piani e stare in un ashram per una settimana :) domani vediamo cosa il karma prevede per me. Rispettosamente e a mani giunte mi affido al Dio di domani.

Giorno 12 17 agosto
Il karma oggi prevede una prova avvero dura! Solo che ancora non lo so, anzi la giornata inizia moolto noiosamente. Ho messo la sveglia presto, ma scendo che son gi le 10, faccio colazione e poi mi collego ad Internet di fianco allalbergo. Li pero non mi fanno connettere il mio telefono: hanno un terminal server su win2003, cos la presa USB del mio miniPC non la legge. Allora trovo un internet caf in citt e riesco a uploadare le foto. Poi esco e mi rifaccio il giro di ieri sera, ma di giorno anche meglio: compro altre cose e, giunto sulla riva ovest, scopro un posticino dove il mio iPhone riesce e navigare. Un famigliola abbastanza numerosa mi vicino, parlano tra loro e mi guardano, poi una di loro mi chiede una foto con i loro bimbi, accetto volentieri, bella foto, anche se continuo a non capire. Poi torno indietro, dovrei decidere ad entrare in qualche posto e chiedere di insegnarmi lo yoga, ma sono indeciso e non so perch, sono venuto qui per quello! Non so ma non mi va ora, meglio tornare in hotel per pranzare. Sulla strada del ritorno mi avvicina uno che inizia a parlarmi, sembra simpatico, non vuole nulla in particolare, mi chiede se voglio bere qualcosa con lui: accetto. Entriamo nel locale e lui inizia a parlare di se, vive nel Rajastan, dice che ha un palazzo la, con 10 cammelli e un negozio, ma non gli interessano i soldi, li per purificarsi, ci viene tutti gli anni. Dopo un po mi chiede se ho visto il vecchio ashram nella foresta: no, non lho visto, andiamo! Continuiamo sulla stessa strada del mio hotel ma molto pi avanti, mentre camminiamo gli alberi prendono il posto delle case, e arriviamo nei pressi di un grande portone, ma assalito dalla vegetazione. Il cartello recita no entry , ma basta dare 50 rupie al guardiano e possiamo entrare. Doveva essere un posto meraviglioso un tempo, facciamo molta strada, grande, da quando siamo usciti del centro abitato, ci seguono 2 cani, probabilmente madre e figlio, lui dice che lo seguono sempre, e ogni tanto gli da da mangiare. Arriviamo in un edificio abbandonato, sul quale saliamo al terzo piano, entriamo in una stanza che orgogliosamente mi fa cedere essere piena di murales, un posto da veri sballoni, ed infatti ci sediamo su un balcone dal quale c uno splendido panorama, e lui inizia a preparare una canna. Nel frattempo parla di tutto, di quando era giovane, stato in prigione, non proprio uno stinco di santo, ma non mi sembra ne cattivo ne pericoloso.

Quando arriva il mio turno per fumare, gli dico di no e mi accendo una mia sigaretta. Poi mi porta a vedere un altro edificio, credo di 4 piani, dove saliamo sul tetto, ancora un panorama fantastico, poi vediamo quella che una volta era la sala di meditazione principale, davvero enorme. Lui cammina molto lentamente, anzi fa tutto molto lentamente, quando eravamo davanti alla tazza di te mi ha detto: tutto possibile se fatto lentamente: questa tazza di te, se ci pensi caldissima, non potresti berla infretta, ma se lo fai molto lentamente si.

Infine ritorniamo per la via dellandata, e ci fermiamo a prendere un altro chair (il the che si trova in tutta lindia, con latte e spezie), guardo lora sono le 4, mi sono scordato di fare pranzo ed ora ho fame, i due cani ci hanno seguito ovunque, hanno persino fatto la scala di legno sul tetto del quarto piano!! A questo punto vorrei tornare in albergo, ci diamo appuntamento alle 7 stasera e lo saluto.

Sulla strada del ritorno penso che ho fatto una bella esperienza, il luogo, la circostanza, ma Shiva era dietro langolo e prendersi gioco di me! Vedo in lontananza un poliziotto che parla coi due turisti che erano con noi allashram, quando mi avvicino, il poliziotto mi dice che i 2 turisti gli han detto che io stavo fumando con il baba in un luogo benedetto, e devo indicargli luomo che era con me, io cerco di spiegarli che si, fumavamo assieme ma ciascuno fumava le sue, e le mie erano solo sigarette... niente da fare, devo seguirli, ritorniamo indietro.

Cerco di mantenere la calma, gli chiedo any problem? la risposta secca : yess. Ok allora posso preoccuparmi: iniziano a farmi molte domande nel tragitto, anche pi volte la stesa domanda, tornando indietro loro si fermano a chiedere a quelli che incontrano, io cerco di spiegarglielo che comunque, non pi li, il poliziotto in divisa mi chiede nuovamente se ho fumato, si, le mie sigarette. Mi dice che anche le sigarette non si possono fumare li, luogo sacro, cerco di spiegarglielo che non lo sapevo ma la situazione non si mette bene. Laltro tipo cerca tra gli alberi , mi chiedono dove eravamo, la fanno difficile. Ad un certo punto rimango da solo col poliziotto in divisa: mi dice a bassa voce, Ok, se mi dai dei soldi ti faccio scappare!! Scappare? Ma scappare da cosa? Lui deciso, mi dice che ho fatto una cosa proibita, e loro non hanno trovato il loro uomo, pagherei comunque una multa. Ok ok non voglio stare a discutere, anche perch lui parla malissimo inglese, capisco la meta delle cose, e anche io faccio fatica a spiegarmi in quella situazione scomoda. Ok, prendo il portafogli, gli do prima 300 poi 500 e lo vedo sorridere, si guarda attorno e ci dirigiamo verso la foresta, il terreno veramente difficile, sentieri ormai dimenticati si intravedono appena tra la Raggiungiamo un posto incantato , con decine di tempietti quasi completamente sommersi dal verde. Ad un certo punto, gli chiedo se posso scattare una foto, lui chiede a me? nono gli batto una mano sulla spalla e lui sorride, poi faccio velocemente uno scatto.

Camminiamo ancora, foresta sempre pi fitta, poi si scende e lui mi dice: ok qui ce il Gange, seguilo e arrivi in citt... have a nice day.

Incredibile, mi ha proprio fatto fuggire. Faccio 10 metri e mi trovo sulla riva del gange. Anzich in avviarmi per la citt mi siedo su uno scalino a calmarmi. Che brutto momento! Ecco, stavo cercando una voce che mi suggerisse cosa fare: TROVATA, domani vado via di qui :) Il sole mi fa grondare di sudore, riparto e mi fermo in un area pi fresca, sotto le piante e faccio meditazione.

Quando apro gli occhi sono pi tranquillo, una disavventura ok, ma nulla di grave, mi sembra di vedere Shiva che ride, mentre danza, si diverte ad osservare la mia disavventura, ma sembra benevolo, anzi compassionevole, ok lo accetto, e gli chiedo : stavolta una dura prova e? Lho passata? Lui non arresta la sua danza ride ancora pi forte e non risponde, lascia solo ciondolare la testa, ti guarda negli occhi, come tutti gli indiani, e tu devi interpretare la risposta ogni volta. Finalmente mi decido a rientrare in hotel, e appena arrivo in camera mi tuffo in bagno: ho bisogno di molta acqua! Dopo le abluzioni mi butto a letto ma non dormo, rimango con gli occhi aperti ad osservare il ventilatore a soffitto e riflettere, poi scrivo un po, ma infine la fame prende il soppravvento: ho anche saltato pranzo, scendo e vado a mangiare, devo programmarmi i viaggi di domani. Prendo un piatto a base di pomodoro e le solite 2 chapati, ma non riesco a finirla: non ho cos tanta fame, come se gli eventi di oggi mi abbiano riempito. Dopo cena navigo un po, ma presto smette di funzionare. Parlo un po con il tipo della reception: un tipo vestito alloccidentale, che mi chiede delle cose, io gli chiedo per Agra: un ora di riswo fino ad Hardiwar e poi 12 ore di bus!!! Vabbeh, domattina levataccia. Mi chiede che lavoro faccio, ma prima che gli risponda mi dice teacher Davvero incredibile, devo avercelo scritto in faccia: prima viky, poi il doctor, adesso il tipo della reception, 3 su tre al primo colpo. Preparo un po di cose e poi accendo la tele, sento che arrivano scariche violente di acqua dal cielo, spero che il monsone non sia troppo violento domani. Faccio altre abluzioni prima di andare a dormire, va via la corrente e la pioggia si fa pi costante Mi vien la tentazione di rivestirmi e andare a vedere quanto piove, ma in fondo a che serve, domani un altro giorno. A mani giunte.

Giorno 13 18 agosto
La sveglia era puntata alle 5 ma fino alle 5:30 non mi alzo, poi inizio faticosamente a fare la borsa, qui ho comprato un sacco di piccoli oggettini, poi mi butto un po dacqua fredda addosso per svegliarmi, si parte. Fortunatamente il monsone non stato poi cos tremendo, ce pi fango del solito ma si riesce a camminare, lora delle puja e vanno tutti a lavarsi nel Gange: ce un atmosfera surreale, una nebbiolina bianchissima sorge dal fiume e scende dalle montagne contribuendo a creare uno scenario da terra di mezzo degna dei migliori fantasy.

Ripercorro il ponte pedonale insieme a due scimmiette dispettose e un vitellino e sono sulla riva ovest, da li salgo sulla strada principale e fermo un riswo che mi porta ad Haridwar in un ora circa.

Arrivato alla stazione dei bus cerco quello per Agra: non che mi aspettassi un superlusso, ma quello che vedo perde letteralmente i pezzi: la targa lha gi persa e anche tutta la mascherina davanti!!

Mangio un dolce, prendo un chai e mi imbarco: il mio navigatore dice 600 Km, mi dicono 9-10 ore, ma ormai non ci credo pi, il tutto per 200 rupie Meno di 3 euro!! Partiamo e facciamo diverse fermate per far salire e scendere gente, poi ci fermiamo un po di pi verso mezzogiorno per mangiare qualcosa, nelle varie fermate erano saliti dei venditori di cocco e altre cose, io avevo gi preso qualcosa, cos non mangio, prendo solo lennesimo chai, ormai mi sto abituando,non poi cos male: 5 rupie, non ho ancora trovato una bilancia per conferma, ma gi mi sento pi leggero.

Il viaggio davvero lungo ed estenuante, dopo la pausa pranzo sale un sacco di gente e devo stare appiccicato al finestrino al sole, con lo zaino in braccio, verso le 4 facciamo ancora una pausa, meno male, ma ci sono ancora altre 4 ore!! Sono davvero esausto, sembra di avere un martello pneumatico sotto i piedi, sia per il rumore assordante, sia per le vibrazioni, quando arriviamo verso Agra, ho il braccio destro e la guancia destra ustionate dal sole con un patina di sudore misto a polvere e smog: impresentabile!

Vedo che scendono in molti, chiedo, siamo ad Agra, mi dicono che se voglio andare verso il Taj Mahal devo scendere li.. Mi precipito con lo zaino verso luscita e scendo quando il bus gi ripartito, come fanno gli indiani, a volte loro lo fanno anche per entrare, il bus rallenta solo non si ferma. Hanno anche uno strano metodo per prenotare le fermate: oltre allautista, sul bus ce anche il bigliettaio, seduto vicino allunica, si parla con lui e lui tira fuori un fischietto tipo arbitro e fa un fischio, quando fa 3 fischi, allora si pu ripartire: sistema ingegnoso in un posto dove ce un rumore assordante. Appena scendo dal bus, una flotta di persone viene verso di me urlando taj, taj, taj. Eccoli, lavevo appena letto sulla guida. Ti porteranno da loro conoscenti che hanno un albergo, su commissione. Ok, tanto non si potrebbe fare altrimenti, eppoi sono davvero cotto e la soluzione pi rapida mi va bene, salgo sul riswo che mi porta allalbergo: nel tragitto mi fanno vedere lingresso del forte rosso. Arrivo e mi portano a vedere la stanza, stavolta la voglio con laria condizionata. Costa un po caro per la qualit, ma va bene, firmo, salgo in camera e solo dopo mi dicono che non hanno il ristorante, ma hanno la cucina, con servizio in camera.. Uff, mi prendono proprio per stanchezza: portami su un mix vegt, con 2 chapati, la cosa pi veloce e semplice.

Salgo e mi tuffo in bagno, qui ce la doccia: stasera niente abluzioni, stasera doccia. Dopo un po, va via la corrente: deve proprio essere un problema centralizzato, ormai capita ovunque. Cena sul letto, da solo.. Forse la prima che mi sento proprio da solo, vabbeh.. Domani vediamo il taj, e vediamo se ne valsa la pena venire fino qui.. Ah domani il mio compleanno: normalmente non amo le feste, ma il 19 agosto sempre stato un giorno speciale, eppoi, come dice il doctor di Varanasi, dopo cambier tutto :))

Giorno 13 19 agosto
Metto la sveglia alle 6 ma poi fino alle 8 non mi alzo, devo recuperare energie, scendo e il tipo dice che mi chiama un riswo, ecco ora arriva uno che mi propone la gita completa, vabbeh, sbadiglio ancora, stiamo a vedere . Arriva un signore , capelli Bianchi tinti color rame, ne ho visti molti di quella tinta, tutti uomini, credo che si tingano con lhenn, si vede che moda qui. Ovviamente mi propone di farmi da guida tutto il giorno, vedremo ovviamente il Taj Mahal, il forte rosso, e un altro paio di cose, tutto il giorno per lenorme cifra di 300 rupie, circa 4 euro... massi.. il tipo sembra simpatico, molto di pi di quelli dellalbergo. Prima per gli chiedo di far colazione. Mi porta in un posto con giardino, dove portano un tavolo fuori, allombra , solo per me, trattandomi da signore! Lui mi racconta di essere un sikh, originario del Punjab, scappato dopo il conflitto, si tagliato i capelli, ma ha ancora delle unghie lunghissime. Prendo un toast e un the, sono 50 rupie, probabilmente un salasso, ma sono meno di un euro. Partiamo con il suo riswo alla volta del forte rosso. Davvero impressionante per dimensioni, e colori, il rosso dei mattoni e il bianco del marmo, lo stesso marmo del taj. Stavolta pero niente guida, voglio passeggiare da solo, la mia guida non lho portata perch pesa troppo: osservo senza troppe informazioni, lascio che larchitettura parli al mio cuore senza che la ragione se ne accorga :)

Dopo il forte mi porta a vedere qualche negozio, prima i marmi poi i vestii, poi andiamo a pranzo. Ovviamente mi porta in un posto per turisti, ma lascio fare, sarebbe troppo difficile spiegarglielo, li si mangia bene, ma mi sento un po a disagio a mangiare solo io, lui prende solo una coca, allora mi offro di pagargli qualcosa, ma lui rifiuta.

Dopo pranzo altri negozi, e poi vado allufficio postale per spedire un pacco che avevo preparato a Varanasi e non ho pi voglia di portarmelo dietro. Pensavo fosse pi semplice, niente di pi laborioso, e pensare che avevo un ottima guida.

Anzitutto siamo entrati in almeno 3 uffici prima che ci indicassero quello giusto. Una volta trovato mi hanno distrutto completamente il pacchetto che mi avevano fatto con tanta cura a varanasi, poi lo hanno riinpacchettato con una tela sulla quale ho duvuto scrivere con un pennarello il mio indirizz completo, poi il tutto passa ad un altro ufficio, che ci mette Ebbene si, la ceralacca! Prendendo la cera fusa da un bollitore sempre acceso. Poi limpacchettatore ti chiede 100 rupie per il pacco, fatto da due persone, cucito con lo spago, il tutto durato almeno mezzora. Alla fine ti danno un foglietto sul quale appiccicano la copia del codice a barre, laltra copia appiccicato sulla tela del pacco. Il foglietto poi, lo dai al primo funzionario che hai visto, munito di computer, il quale ti pesa il pacco su una bilancia anteguerra: 900 rupie, ben ci sono volute quasi 2 ore, pero alla fine sono poco pi che 10 euro. Usciamo finalmente dalla posta e mi porta a vedere un altro negozio, stavolta di tappeti, sono le 4 e ora si va al taj.

Il tizio mi aspetta tra le 6 e mezza e le 7 li fuori. Mi metto in fila su una lunga coda, per fortuna me la cavo in mezzora, ovviamente al metal detector mi portano via lennesimo accendino, e sono dentro. Il taj ce lhai li, enorme nella cittadina, ma non lo vedi mai, finche non gli sei a 100 metri.. Che strano, come il duomo di Firenze!!

davvero bello, in tutta la sua maestosit: ovviamente piena di turisti, ma almeno l80% sono turisti indiani, pochi visi pallidi. Faccio un lungo giro e vado dentro, poi mi siedo su uno degli scalini di marmo bianco. Accendo il telefono e controllo Facebook: mi si riempe il cuore a leggere gli auguri di amici che non sento da tempo. Fabrizio mi scrive una cosa bellissima, lacqua limpida come quella che ho davanti, nelle fontane.

Mentre sono concentrato nei miei ricordi, arriva una famigliola che mi accerchia, tutti i ragazzini mi danno la mano dicendo hello ser.. erano tantissimi! Poi uno di quelli pi giovani mi chiede cosa sto facendo e gli mostro facebook! Si prendono bene e iniziano a chiedermi foto con tutti, e quando gli dico che gliele posso mandare per e- mail tira fuori orgogliosamente un taqquino dove annotata la sua mail. Inviata, poi mi da anche il suo numero di telefono. Mi salutano felici e se ne vanno, io rimango ancora una volta stupito da quellatteggiamento: ormai lho vissuto tante volte, ma ogni volta mi colpisce:).

Il tramonto si specchia sul taj, e inizio ad osservarlo a gambe incrociate da distante..

Mi sembra di percepire lamore che aveva luomo che lha voluto per la sua donna appena scomparsa, una piacevole sensazione mi pervade.

Chiedo ad una turista di farmi una foto, e nel frattempo il telefono indiano sqilla: Sachin, per sapere se va tutto bene, metto giu e risuona! Vicky, anche lui per sapere se sto bene: fantastico.. Mi pare di vivere in un altro mondo.. seduto ad Agra , davanti al Taj, che ricevo telefonate da due indiani, uno da Mumbay e laltro da Varanasi.. Alla turista di fianco a me devo essere sembrato uno che vive in India. infatti se ne va dopo poco. ahahahaha, sento Shiva che ride!!!

Sono quasi le sette, e ritorno dalla mia guida sikh, mi chiede cosa voglio fare, ma non so, mi sa che torno in albergo. Lui mi propone una birra, accetto. Ho capito che la birra, o lalcool in genere una cosa molto particolare qui, legale ma comunque qualcosa che lega molto, scioglie le lingue e libera il cuore. Infatti parliamo molto nel locale, lui ha 64 anni, gli piace il wisky ma non un ubriacone, mi racconta della sua famiglia qui e quella nel punjab, parliamo anche di religione: lui un tipo fiero, ma non acculturato, pero riesce a comunicarmi il suo pensiero in termini semplici, anche sulla situazione geopolitica della sua amata regione. Usciamo di li che notte, domani mi propone un giro in altri luoghi, appuntamento alle 7e30, ok, devo proprio abituarmi a questi orari. Vado in camera e mi accorgo di Aver saltato cena, ma non importa, faccio le abluzione e vado a dormire mooolto presto. Prima di dormire sento il ragazzo che mi bussa alla porta, mi chiede se voglio qualcosa per cena, gli dico only black the , quando lo porta, rimane sulla porta bofonchiando qualcosa: ecco, ieri non lo avevo capito, vuole la mancia: quello il suo salario!! Non ne ha altri. Anche oggi penso che il mio karma abbia fatto il suo dovere, e domani, alle 4 del pomeriggio si riparte di nuovo.. Stavolta si va nel Punjab, ad Amritsar, Come sempre, a mani giunte .

Giorno 14 20 agosto
La mattina alle 7 e un quarto gi mi squilla il telefono, alzo la cornetta: your tuc tuc has coming, scendo e sahosh li che mi aspetta, mi porta a vedere per primo il luogo dove avrebbe dovuto sorgere il gemello nero del taj, faccio colazione con un chai e un piattino di ceci scuri.

C un bambino con lui, che mi dice essere il suo nipotino, che nonostante abitasse ad Agra, non aveva mai visto il Taj dallaltra sponda del fiume Yamuna. Il parco davvero pieno di animaletti di ogni genere che non temono gli umani, riesci a stargli a 2 metri senza che scappino: scoiattoli, una faina, uccelli, asini e scimmie. Oltrepassato il parco si arriva alla sponda del fiume dove si vede il Taj dal lato opposto e si intravedono degli scavi antichi: li la leggenda narra che dovrebbe essere sorto un gemello nero del Taj.

Dopo la vista mattutina, andiamo in un altro posto chiamato baby-taj, in effetti assomiglia al taj, costruito diversi anni prima dai nonni del re che fece costruire il taj.

Visto quello non ho voglia di fare altri giri, dopo essere passati in banca a prelevare, mi faccio riportare un albergo, son solo le 9:30 , ho due ora per rilassarmi un po. La connessione dal telefono, stranamente, ora funziona, cos posto sul blog i giorni scorsi e qualche foto, davvero lentissima, ma almeno funziona.

Poi si parte, pranzo al solito posto, e stavolta sohash pranza con me, condividiamo anche i piatti, io uno da 120 rupie, lui uno da 20, ma alla fine io preferivo il suo, un semplice piatto di uova pomodoro e spezie, mentre il mio era riccamente decorato e gustoso, cos io mangio quasi tutto il suo e lui il mio:)) usciamo da li e lui mi saluta, lasciando guidare il figlio lultimo tratto fino alla stazione: solo luna, ho tre ora di attesa, ma evito accuratamente tutti quelli che si avvicinano per propormi un mini tour, e cerco la waiting room. Dopo un ora circa si siedono di fianco a me due tizi che mi chiedono qualcosa, iniziamo una conversazione di un oretta, dove alla fine ci scambiamo i numeri di telefono, sono vestiti bene, hanno belle scarpe, si vede che sono della periferia, sono timidi ma hanno voglia di esibire il loro inglese.

Rimangono titubanti quando, dopo avermi chiesto la professione, alla domanda il quale. category sei in Italia? io rispondo che da noi le categorie (le caste) non esistono, perlomeno non esplicitamente.

Finalmente arriva lora, li saluto e vado al binario 2, oppure il 3, nessuno sa dirmelo con precisione, alla fine trovo un tizio che mi lascia il suo posto a sedere e mi fa un sacco di domande: lui mi dice che quando arriva il mio treno melo dice. Eccolo, salgo su un vagone qualsiasi, non si capisce nulla, trovo il posto col numero 33, occupato, mi siedo al 35. Non mi sento molto a mio agio con i due signori cupi, ma mi ci devo abituare, passata appena mezzora e gi son stufo, arriva il controllore, e mi dice che quello non il mio posto: menomale. Il tizio un omone col turbante, larchetipo del sikh, non mi dice dove andare ma solo la direzione, cammino un po, trovo un poliziotto e gli chiedo se quello era il mio vagone mostrandogli il biglietto, lui fa un cenno di assenso svogliatamente. Cerco il 33, ancora occupato e ancora mi siedo al 35. Nello scompartimento una famigliola con 6 bambini di tutte le taglie, sto stretto, non mi piace e, nonostante il parere del poliziotto, mi sa che quello non il mio posto, allora riprendo tutto e riparto, chiedendo ad ogni vagone. Pochi capiscono e ancora meno rispondono, ma poi capisco il meccanismo e passati 7 vagoni, ecco il mio. Manco a dirlo, il 33 occupato, e dove mi siedo? Ovviamente al 35 Ma certo, 35 anni li ho compiuti ieri, quello era il MIO numero :) Mi metto comodo, e inizio a scrivere, poi a leggere un libro che avevo caricato sulliphone. Senza alzare lo sguardo (col terzo occhio?), sento che il tizio di fronte a me mi osserva, alzo lo sguardo e gli sorrido, lui risponde. Ok, basta fare lorso, qui in India, il miglior modo per apprendere non sui libri, ma dalle perssone!faccio un respiro, spengo e lo guardo. Attacca immediatamente bottone, sembrava quasi che che vedesse lora di parlarmi. infatti ha un sacco di cose da dirmi. un teacher, ha 32 anni, sposato con un bimbo piccolo, si chiama Rajesh , originario del Punjab e sta tornando a casa dopo 20 giorni ad Agra, per lavoro.

Dopo i convenevoli si inizia subito a parlare di religione, e lui continua a parlarmi di Dio, dellunico Dio. Mi dice che Krisna e Cristo sono la stessa cosa, che Dio e dentro noi, e lui rispetta tutte le sembianze di Dio, Cristo compreso! Lui mi parla con la luce negli occhi, come se dovesse convincermi, ma senza aggressivit, solo con la passione di chi ama. davvero coinvolgente, io accenno alla meditazione e lui mi dice in modo pacato che fa 3 ore di meditazione al giorno, una e mezza al mattino alle 4 e una e mezza alla sera alle 6!! Poi mi dice che per aprire il terzo occhio e la holy water (la fontana in cima al cranio) ho bisogno di un maestro: lui mi mostra la foto del suo, che porta al collo..

Ehh, tocca proprio che ne trovi uno anche io, o forse lho gi trovato in Varanasi, chiss, proprio ieri mi chiedevo che cosa potessi desiderare, beh questo sarebbe un desiderio. Passano per la cena, prendo mix veg e un chapati. Mangiare sta iniziando a diventarmi familiare, pero sul treno, con le mani luride diventa veramente mooolto difficile, beh devo dire che cmq ho apprezzato la cena, anche abbastanza abbondante e con soli 40 rupie. Arriva ora di pagare e sia io che Rajesh abbiamo un pezzo da 100. Allora gli offro la cena e lui mi ringrazia tantissimo. Ecco che colleziono un nuovo contatto, con telefono mail indirizz etc etc. Arriva il buio e lora di girare i sedili per dormire. Nel frattempo un altro ragazzone partecipava alla conversazione, appena ci mettiamo in posizione per dormire, iniziano a insegnarmi alcune parole nella loro lingua punjabi, loro si divertono una sacco a sentire la mia pronuncia, ma anche io mi diverto a scoprire che moglie si dice bibi! Poi si spengono le luci e io mi metto scrivere qualcosa prima di chiudere gli occhi, scomodo ma sereno, a ripensare allintensita dello sguardo e dei concetti di questo essere umano mandato dal mio karma a parlarmi. A mani giunte.

Giorno 15 21 agosto
Sul treno non si dorme un gran che, da poco passata la mezzanotte quando il ragazzone scende, arrivato, apro un occhio e lui mi saluta stringendomi forte la mano. Visto che sono sveglio, Rajesh mi dice che lui non riesce a dormire, cos scendo dal lettino e mi siedo con lui sullaltro sedile e ricominciamo a parlare mentre tutti dormono, o quasi. Mi parla in continuazione di Dio e della gente, gli do qualche monetina di euro per ricordo e lui mi dice che non mi dimenticher mai, nemmeno io! Gli dico che in effetti vorrei fare pi spesso meditazione e trovare un maestro, e lui mi da lindirizzo Internet del suo Ahsram, dice che ha una sede anche in Italia, ma non sa in che citt , lo scoprir. La conversazione davvero piacevole, mi spiega qualche rimedio per i vari problemi: miele e menta per la tosse, un bicchiere di latte nellacqua per le abluzioni per la pelle, ma sono le 2 passate e sbadiglio in modo evidente. Mi spiace ma ho bisogno di dormire, prima di ritirarmi nel lettino, mi dice di fargli uno squillo quando arrivo ad Amristar, per sapere se sono arrivato :) finalmente riesco a dormire un po, verso le cinque lui arrivato, mi sveglia per salutarmi cordialmente. Mi sveglia verso le 6e 30 un tizio, io gli sorrido, deve essere della polizia, aprono tutti i bagagli, tranne il mio, meno male. Quando finalmente decido di alzarmi, verso le 7 pieno giorno, e mi accordo che sono lunico ad avere ancora i lettini gi, allora vado a lavarmi la faccia, prendo un chai e tiro su i lettini. Sul treno la maggioranza sono uomini con il turbante, ma sotto laustero aspetto un po inquietante si nasconde un sincero sorriso, scambio qualche battuta con uno di loro, che mi avvisa appena siamo nei pressi di Amristar. Scendo, mangio un tortino di cipolle per colazione, e prendo un riswo a pedali, mi porta in un albergo strano ma interessante: la camera enorme, altissima, laria condizionata c, ma raffredda poco. Mi faccio una doccia e riposo un po. Verso le 2 vado a mangiare un pasticcio di spinaci e porto la mia roba a lavare: non ne potevo pi di magliette puzzolenti. Qui la mia scheda per Internet funziona bene, pero continuo a non poter inviare SMS con nessuna scheda.. Boh! Meno male che ce Internet. Esco dalla camera alle 4 ce un tipo che gi prima mi aveva chiesto se volevo che mi portasse in giro e quando gli ho detto dopo lui aveva risposto :sono indiano, non ho fretta, una massima che gli sta a pennello. Qui non ci sono molti tuc tuc, quelli motorizzati, ma moltissimi a pedali. Il tizio mi mostra un foglietto con i monumenti della citt da vedere, beh, il modo pi diretto per farlo, accetto anche questa guida. Mi porta prima a vedere il museo dei Moghul. davvero fatto bene, ci deve essere stata la mano di qualche architetto rinomato, con delle sale multimediali, dove avevano ricostruito con dei manichini, le fasi salienti della storia dei Moghul. Intenso ma breve: dopo nemmeno mezzora manca la luce e usciamo tutti dalledificio.

Prossime due tappe i templi della Dea Mater ( Dhurga ). Belli ma, senza voler essere blasfemo, questi templi ind mi paiono un po una carnevalata, sembra di stare a gardaland :) . Poi arriviamo , verso le 6, davanti al Golden Temple: da fuori non si vede il tempio stesso, che situato allinterno, in mezzo ad un laghetto artificiale. Dopo aver depositato le scarpe, devo anche coprirmi il capo, ma anzich prendere in prestito quello che ti danno allingresso, me ne compro uno:25 rupie, magari mi servir nel resto del viaggio, anche solo per asciugarmi il sudore Appena entrati nel complesso, ecco il piccolo tempio, luccicante doro.

Latmosfera tranquilla nonostante sia affollato, laltoparlante trasmette fuori, le litanie con musica che proviene dallinterno. Poi entro e salgo sul tetto, finche non esco e mi siedo ad aspettare il tramonto. Minuto dopo minuto il sole inizia a scendere e mi trovo a scattare foto ogni dieci minuti, da diversi angoli, finche non si fa notte, sempre con in sottofondo le litanie.

Mi avevano descritto i Sikh come degli estremisti conservatori, ma in realt percepisco quel vero mix tra la spiritualit dellinduismo, e i cerimoniali islamici. Hanno laria austera e rigorosa, ma comunque abbastanza sorridente, che ispira un certo rigore morale. Ad esempio, le guardie ad Agra mi hanno perquisito la borsa e buttato via laccendino, la guardia qui, mi che chiesto gentilmente se avevo sigarette in borsa e io gli ho detto di no, mi ha fatto passare senza controllare sorridendo. Quando esco il mio riswo-man mi accoglie, per riportarmi allalbergo. Nel tragitto gli chiedo di che religione lui e mi dice Sikh, ma non col turbante, per me Dio uno solo, thats all. Arrivo allalbergo con una certa fame, il sikh di Agra mi aveva parlato della specialit del Punjab: il pollo. Chiedo al tipo dellalbergo e lui mi dice che se voglio mangiare il miglior pollo della citt devo andare al chicken-house. Detto, fatto. Limpresa non poi cos ardua: si scende, fermi il primo riswo vuoto, lui di dice di si anche se non sa dove , e poi inizia a fermarsi e chiedere ogni 400 metri fino a destinazione, che nel frattempo ha cambiato nome. Prendo la specialit della casa: pollo tandori, buono direi, ma piccantissimo. Rientro allalbergo e vado in reception per Internet: in realt poi, il computer manco lho acceso. La reception vuota, ma uno seduto li inizia a parlarmi, lui sta lavorando, segue un progetto di ritrovamento di documenti antichi, e lui scrive articoli da 2 anni. Il padre un sikh ( con turbante) e la madre norvegese, normalmente lui vive la. Esce a comprare 2 birre e io chiacchiero con 2 polacchi che son partiti in moto dalla Polonia e sono arrivati li, dopo 9 mesi di viaggio e ora vanno sullhimalaya.. Arrivano le birre, ma le beviamo solo io e lindiano-norvegese, i polacchi hanno la loro vodka! Vengono fuori degli aneddoti di viaggio davvero bizzarri, ma si fa mezzanotte, cos saluto tutti e vado a dormire, devo ancora fare le mia abluzioni. A mani giunte.

Giorno 16 22 agosto
Quando ho detto al mio riswo-man che lappuntamento era alle 9:30 mi ha guardato stranito, replicando con 10:10 ..okkey, pensavo che fosse troppo tardi, invece era troppo presto. Faccio colazione con la solita calma indiana e partiamo per una torre dalla quale si dovrebbe vedere la citt dallalto, ma chiusa, ritrovo il mio uomo in un ufficio, dove trovo un rispettabile Sikh, con il turbante viola coordinato con la camicia. Dopo i convenevoli, il solito the, e lenfasi sullospitalita sikh, mi dice che se voglio posso prenotare biglietti con qualsiasi mezzo. Gli mostro i biglietti che ho gi prenotato e mi fa notare che la mia prossima tappa consiste in 20 ore di viaggio, in effetti ero un po preoccupato da quel viaggio, mi propone di farlo in aereo.. tutta un altra storia. Alla fine mi pare una buona proposta, con una sessantina di euro mi levo il problema, senno a che servono i soldi :) In effetti avevo chiesto appena ero arrivato al mio albergo se era possibile, ma mi avevano risposto negativamente. Forse il mio uomo aveva sentito e mi ha portato li. Acquistato il biglietto, andiamo nuovamente al Golden Temple, ieri non ho fatto in tempo a vedere il museo dei Sikh, museo con tantissimi quadri di personaggi famosi, tutti rigorosamente col barbone e il turbante, molte scene di guerra con particolari crudi e violenti, mi dicono che i Sikh hanno combattuto duramente con i musulmani. Considerando laspetto, lespressione e i modi, mi sembra di poter accomunare questi uomini ai cavalieri templari pi che a fanatici religiosi. Dopo il museo, faccio un giro a rivedere il tempio, il sole di mezzogiorno si riflette sulloro del tempio e risplende sulle bianche facciate attorno, il marmo bianco del pavimento, a pieni nudi, rovente, quindi faccio 2 foto ed esco. Andiamo a vedere Jallianwala Bagh il memoriale dove i britannici hanno ucciso 1600 persone nella rivolta pacifica iniziata da Gandhi , poi si torna in albergo, il tempo di lavarmi, pranzo e un oretta di riposo. Alle 4 e mezza arriva un taxi che mi porta a cedere la cerimonia di chiusura della frontiera col Pakistan. Lautista un puro Sikh, col turbante ed il barbone, ma giovane, penso abbia la mia eta, o forse meno. Allandata gli chiedo qualcosa, lui risponde in modo gentile con un buon inglese. Dopo quaranta minuti circa arriviamo al confine, una marea di gente in fila per entrare, per il 99% indiani: sono stupito, avevo visto i cambi di guardi in Europa, ma questa cerimonia mi incuriosisce sempre di pi. Una volta superati i controlli, latmosfera da stadio, centinaia di persone ammassate sotto il sole, il sudore che che mescola con quello dei vicini, in un attimo mi ritrovo fradicio. Un uomo col microfono incita la folla hindustan, hindustan la folla risponde urlando e alzando le braccia al cielo: sembra una prova di forza, dallaltra parte, in Pakistan fanno lo stesso, ovviamente urlando il nome del loro paese. Non riesco a vedere molto e il caldo soffocante, iniziano con delle danze, poi la polizia di frontiera, tutti agghindati vanno verso il cancello col passo delloca, poi ho davvero troppo caldo, scendo a prendere una boccata daria. quasi un ora che sono li, e da li a poco finisce e si rientra.

In macchina lautista sembra pi rilassato e mi insegna qualche parola in punjabi, davvero molto diverso dallhindi, ovviamente, secondo lui, molto pi bella. Scoppiamo a ridere entrambi quando mi traduce in punjabi la frase come stai che suona allincirca con chi a lh ovvero al suono che ha in piemontese la frase chi , non so perch ridesse lui, forse solo perch io ridevo di gusto: questa sar una frase che mi ricordo sicuramente :) mi riporta allalbergo e mi tuffo in bagno a togliermi di dosso caldo, umido e sudore, il mio e quello dei miei vicini!! Nel tragitto mi aveva segnalato un ristorante, quindi esco e lo cerco. Stavolta non prendo il riswo, ci voglio andare a piedi, tanto se mi perdo, ne fermo uno e gli do il biglietto del mio albergo. Lo trovo facilmente: si chiama Cristal, deve proprio essere uno di quelli a 5 stelle: lascensore mi porta al primo piano, aria condizionata, posto pulitissimo, sembra di entrare in un ristorante occidentale, dentro solo indiani, ma vestiti alloccidentale anche loro. Tra le specialit c la cucina italiana, ma io prendo una decisione: in un posto cos lussuoso, prendo la cosa pi cara che trovo: un mix di tandoori veg. Ben 270 rupie, una cifra astronomica per un piatto in india, circa 4 euro al cambio. Mi portano un piattone di verdure al forno, con formaggio, pomodori, cavolfiori, funghi e un sacco di altra roba, devo dire ottima, anche se ovviamente ne ho mangiato nemmeno la meta . Non volevo fare lo spaccone, ma da quando sono qui ho mangiato i piatti pi semplici, dovevo provare anche gli altri, e devo dire che, dopo averlo provato, ritorner ai piatti semplici :) A fine cena, mi portano le solite spezie con le quali finisce ogni pasto indiano, ma non sono le solite, solitamente portano dei semini verdi, credo che sia in coriandolo, con zucchero in grani grossi, qui invece arriva un mix di spezie rosse. Ne mastico un boccone e sento quel piacevole odore che ormai sento ovunque, che diventato per me, lodore dellIndia. Inizio allora a separare nel mix quella che ha quel sapore e chiedo ad un cameriere incravattato come si chiama quella spezia. Allora lui porta un sacchetto con quel mix Miticoooo , spero di conservarlo integro fino a casa. Esco dal locale e mi accendo una sigaretta, la strada dovrei ricordarla. Faccio qualche decina di metri e mi si avvicina un ragazzo sulla ventina che mi chiede una sigaretta, gliela do e proseguo,

sento che lui mi segue un po pi dietro. Ad un certo punto, uno strattone alla mia borsa mi fa capire le vere intenzioni del tipo!! Mi trascina per un paio di metri in una via laterale, io mi aggancio ad un palo, e lui cade per terra.. Non so bene con quale tipo di istinto, non perdo la calma, e gli mollo un calcio credo su un gomito, lui lascia la preda e china la testa. Un altro istinto mi dice di sferrargli un calcio in faccia, ma non le do retta e ritorno sulla strada . Faccio qualche metro, lui non mi segue e rimane a terra. Qualche spettatore aveva assistito alla scena, una moto e un riswo si erano fermati, sulla moto due ragazzini sorridevano , come avessero visto kenshiro allopera, e il riswo mi fa salire con lo sguardo, e parte. Rimango sul riswo un po sconvolto, ma non troppo spaventato.. sicuramente stata una brutta esperienza, ma roba da poco, a Rishikesh, mentre il poiziotto mi faceva scappare, stavo peggio. Mostro la strada al tizio del riswo, lui non dice una parola, nemmeno quando gli do 20 rupie per aver fatto 200 metri: come fosse un automobile: impassibile! Torno nella mia camera e accendo laria condizionata, condiziona si fa per dire, penso sia completamente scarico e non raffredda un tubo, ma meglio che niente. Faccio le abluzioni e vado a dormire, domani si vola per Jaipur, nel Rajastan. A mani giunte.

Giorno 17 Amristar 23 agosto


Stamattina niente sveglia, resto nel letto fino alle 10, ripenso alla disavventura di ieri, in effetti poteva essere davvero un grosso problema, in quella tracollla avevo tutto, dal passaporto al portafoglio, dai soldi alle carte, ai biglietti del ritorno, inoltre avrebbe potuto farmi male, non so se ringraziare semplicemente i miei riflessi, oppure la tracolla molto resistente, oppure Shiva, che mi ha messo alla prova. Ad ogni modo, oggi un altro giorno, non perder la fiducia in questo popolo: la povert gioca brutti scherzi. Faccio colazione e torno a preparare le mie cose. Alle 11 e 30 faccio il checkout, saluto la mia guida e salgo su un autoriswo che mi porta allaeroporto. Probabilmente lautista non ce mai stato prima, perch si ferma spesso a chiedere, e alla fine gli indic io la strada, segnalata in inglese. Fumo una sigaretta prima di entrare e mi si avvicinano 2 signori : welcome to india scambiamo 2 chiacchiere, sono gentili, poi entro, anche il personale gentile e laereoporto devvero bello, per essere quello domestic, mangio un panino veg, e mi siedo ad aspettare il mio volo. Laereo davvero piccolo, e le persone sono ancora meno, una quindicina di persone su un aereo da una cinquantina di posti, dopo poco pi di un ora si atterra a Delhi, ritiro lo zaino e sto un oretta fuori a mangiare un panino. Rientro nel settore partenze, qui laereoporto sembra a tutti gli effetti un aereoporto occidentale, anche gli indiani sono per la maggioraza in abiti occidentali e i negozi hanno prezzi occidentali :(

Laereo che mi porta a Jaipur piccolo come laltro , ma la compagnia mi pare pi seria: si chiama Kingfisher: il re pescatore, devessere il nome di un uccello che il simbolo della compagnia. In India ci sono davvero decine di compagnie, non immaginavo cos tante, ma questa mi pare davvero la migliore, ci danno anche la cena, e gratis, laereo molto pulito e le hostess sono gentili oltre che bellissime, sono lunico straniero sullaereo, uno ha il turbante e gli altri sono vestiti alloccidentale. Atterro a Jaipur in un bellissimo terminal, prendo il bagaglio e mi dirigo verso il taxi ufficiale schivando qualche autista che si propone di portarmi in centro. Avevo letto il nome di un hotel sulla guida, e stavolta punto dritto a quello: si avvicina un tizio sulla cinquantina e mi parla in tono calmo deciso sei sicuro di andare in quellalbergo? gli dico che ho degli amici che me lo hanno consigliato, lui, guardandomi dritto negli occhi mi dice;il proprietario un sikh, si chiama Singh,

viene dallAmerica si fatto mettere su tutte le guide, i turisti stranieri si fanno portare tutti li. Azz, ha ragione, anche io lho letto sulla guida!! Eppoi io arrivo dal Punjab, quella la patria dei sikh, qui nel Rajastan non ce ne sono molti, sarebbe come andare in Lombardia in un albergo gestito da Tedeschi che vivono in Tirolo! Ok, mi lascio accompagnare nellhotel che mi propone lui. Facciamo 2 chiacchiere in macchina e mi dice che questanno fa veramente caldo, i monsoni si fanno desiderare e il Rajastan un paese normalmente arido, quindi un grosso problema. Arriviamo allalbergo, In effetti proprio bello, lingresso in stile e nei corridoi e nelle stanze ci sono dei quadri, la camera ha anche tutto il bagno piastrellato: come sempre, prendo la prima proposta! Mi metto a scrivere qualcosa e mi squilla il telefono della camera, mi chiedono per la cena, ma la salto, solo una bottiglia dacqua, che mi porta su un ragazzino. Pensavo fosse presto, ma anche stasera si fatta mezzanotte. Dormo.

Giorno 18 24 agosto
Metto la sveglia presto, ho solo oggi per vedere jaipur, stasera a mezzanotte ho il treno per Jaisalmer, viagger tutta la notte e non dormir :( appena sveglio mi squilla il telefono della camera, la reception mi passa il taxista che ieri si era proposto, vabbeh.. qui in effetti non passano molti riswo, Jaipur una grande citt con grandi strade, le cose da vedere sono lontane tra loro, meglio spostarsi in macchina, cos magari risparmio tempo prezioso. Prima tappa lAmber fort, il pi grande di tre forti abbarbicati sulle vicine montagne. Credo che il nome derivi dal suo colore, giallo ambrato, era la capitale del Rajastan prima della costruzione di Jaipur. Trasuda storie passate e vicende dalle mille e una notte, anche il panorama non male. Larchittettura un mix molto strano, da qui non sono passati i Moghul, quindi niente Islam, pero il riferimento rimane larea persiana, ma sono rigorosamente ind.

Scendiamo dal forte e andiamo a vedere un giardino, poi ora di pranzo, mi mangio un thali (il piatto tipico indiano, solitamente 2 chapati o naan, un mix veg, riso, yogurt e/o dolcetto) con un buonissimo succo di mango. Poi andiamo finalmente a vedere il city palace, residenza del mharaja, con annesso museo e audioguide.

ovviamente pieno di turisti, ma si capisce il perch: larchitettura rosa, lo stilo unico e sontuose sale fanno di quel posto una tappa imperdibile, credo di averci passato almeno 2 ore.

Poi esco e lui mi porta a vedere qualche negozio: vestiti, poi gioielli. Il proprietario sembra un tipo serio, parla correttamente italiano e vive aroma, mi mostra rubini, smeraldi e diamanti: non so se siano veri, ma sono davvero meravigliosi, ovviamente non li compro, ma sono attratto da una pietra che chiamano la stella dellIndia: sotto la luce genera una stella a sei punte che sembra avere una terza dimensione, ok la prendo, mi dicono che sia rubino, ma mi piace anche se non lo fosse, dopo aver sostituito i miei vecchi anelli con uno di ferro d 10 rupie, ora tocca alla croce che porto al collo che avevo preso a Copenhagen. Mi dice per che me lo deve incastonare nellargento, quindi pago e me lo spediranno in albergo. Rientro allalbergo verso le 5: anche se ci sarebbero altre cose da vedere, sono cotto, al museo ho anche preso un po di pioggia, che misto al sudore dovuto al caldo umido, mi hanno sfinito. Non importa se in albergo mi faranno pagare per 2 giorni, rester in albergo fino a stasera alle 10e30, poi vado in stazione. Come mi aveva detto, alle 7 squilla il telefono, arrivato il mio pacco, il tipo mi mostra il contenuto, dopodich telefona e mi passa il negozio, che mi chiede se va tutto bene, si ok. Salgo e rimango a osservare quella stella a sei punte, ora non posso ancora indossarlo, devo indossarlo la domenica mattina presto, dopo averlo intinto 7 volte nel latte e 7 nellacqua Massi, per ora lo metto via, poi vediamo. Chiss per quale motivo, mentre ieri la mia SIM indiana per internet funzionava benissimo, oggi non ne vuole sapere, non solo non aggancia la rete dati, ma va via completamente il segnale ogni 2 o 3 minuti, bahh Mi accorgo di aver fame, non hanno il ristorante qui, cos anzi il telefono e ordino la cena in camera. Dopo qualche minuto squilla nuovamente: una telefonata per me !! la mia guida, mi chiede se era arrivato il pacco, e se la giornata era stata piacevole, si vede che la mancia deve averla gradita :) mi dice anche che che se torno qui tra qualche giorno di chiamarlo. Non so ancora dove sar i prossimi giorni, ma Mumbay distante, mi sa che salto il Gujarat e prendo un volo per il ritorno. Faccio i bagagli e scendo alle 10e30, pago ma mi fanno capire che troppo presto, la

stazione a 5 minuti, e il treno a a mezzanotte, ok ritorno in camera e mi stendo sul letto.

Mi chiamano dalla reception, stavolta ora, alla stazione non mi porta un riswo, ma il figlio del titolare, vestito in tiro, con una bella macchina sportiva, assieme a lui c un suo amico che cerca di parlarmi italiano, lo sta studiando, tutto contento di dirmi le cose pi normali. Alla stazione vado al binario 2 come mi ha detto il tipo dellassistenza turistica. Mi siedo per terra, devo aspettare solo mezzora. Chiedo ad un ragazzo giovane vicino a me, e lui , tutto intimidito, cerca di pronunciare qualche frase in inglese. Come gli altri due che ho incontrato, mi pare una persone di qualche villaggio, vestito bene per loccasione ma con un cuore puro e mente sincera. Mi chiede le solite cose , e normalmente tra le prime cose mi chiedono quanto prendo di stipendio. Intanto qualcuno arriva e si siede a cerchio attorno a me, prima un suo amico, poi un tizio che era seduto pi in la si avvicina, poi un altro osserva un Ppo la scena e si siede anche lui, la scena davvero imbarazzante, ma non sono imbarazzato. Mi fanno segno verso altri turisti: un giapponese che parla con una probabile tedesca, no , non li conosco.. Io sono qui per conoscere il popolo indiano, non altri turisti :) . Mi dicono che il mio treno si sposta sul binario 3 ed un po in ritardo. Quando arriva, la gente si tuffa a pesce, cerco di capire quale il mio vagone, salgo su uno, ha laria condizionata, credo che non sia il mio, riscendo e risalgo diverse volte, ma il mio vagone assolutamente impenetrabile, la gente appesa fuori. Ho un attimo di sconforto, non posso farcela ad infilarmi li, col mio zainone in spalla. Un signore anziano mi fa segno di salire, il treno sta partendo, allora inizio a spingere furiosamente ed entro tutto stropicciato! Fortuna che ho il sedile numero 1: ovviamente occupato, da un anziano vestito di bianco, col turbante, ma non da sikh, il turbante ciccione che si usa qui in Rajastan, ha gli occhi chiusi, io mi siedo di fronte. Dovrebbero essere

posti da 6 ma siamo seduti in 8. Partiamo, dopo qualche minuto arriva il controllore e caccia quasi tutti, compreso quello che occupava il mio posto. Mi ritrovo vicino un ragazzo giovane che attacca bottone, ha ventanni , si chiama Subhesh, e continua a chiedermi cose, anche quando arriva il momento di tirare su i sedili per dormire: lui mi sta appiccicato e mi osserva mentre scrivo questo post, anche senza capire nulla. Alla prima fermata scendono, lui e tutta la sua famiglia, non prima pero di avermi chiesto e registrato il mio numero di telefono :)) scrivo un po e poi provo a dormire.

Giorno 19 25 agosto
Mi sveglio che giorno, sono le 7 sul treno c un sacco di gente in pi, non ho voglia di tirarmi su e rimango sdraiato fino a quasi le 9. Poi rimango lunico con lettino gi e quindi mi alzo. Sono attorniato da una famigliola, composta da 2 uomini, 4 donne e 2 bimbi, con me siamo 9, un po strettini, ma rimangono 2 ore, poi dovrei arrivare, prendo un panino dal tipo sul treno per colazione. Il paesaggio fuori dal finestrino e via via pi desertico e ad un certo punto entra la sabbia da tutte le parti, che si appiccica alla fronte sudata, quando vado a lavarmi la faccia, la sabbia crea effetto piling.. Che male!. Sono quasi le undici, che doveva essere lorario di arrivo ma mi dicono che mancano ancora 150 kilometri. Nel frattempo la famigliola scende compatta ad una fermata, insieme all80% del treno. Rimaniamo in pochi, scambio 2 parole con quelli rimasti, poi arriva uno a propormi il suo hotel! Certo mi aspettavo che ci sarebbe stata la rincorsa al turista, ma non me lo aspettavo gi sul treno. Gli dico che ho gi prenotato, insiste un po e se ne va. Poi un altro, ma dai modi pi gentili, e alla fine si scusa per il disturbo. Questo albergo pare in ottima posizione e anche decisamente economico: 400 rupie con aria condizionata: quasi quasi vado da lui: se inizia gi dal treno e inseguirti, figuriamoci una volta sceso!! Laria che entra dal finestrino bollente, asciuga il sudore prima che riesca e formare le goccioline, luna ormai, col sole allo zenit, quando finalmente arriviamo. In tutti i posti turistici sei assalito da una nuvola di taxisti in cerca di turisti, ma qui superiamo persino Agra: tutti cercano di dirti qualcosa pi degli altri, qualcuno arriva anche a strattonarti.. Io vedo il tipo incontrato sul treno e mi affido a lui: mi fa salire su una jeep e con me salgono anche due turisti indiani di Bangalore, mi sento un po pi rassicurato. Lalbergo carino, anche se artigianale. Rimaniamo diversi minuti a bere chai e fumare sigarette, finche mi mostrano la camera: splendida vista sul forte, aria condizionata, ok. Scendo per il check-in e il tizio mi coglie impreparato: 150 rupie!! Poco pi di 2 euro!! e mi dice che per i documenti ho tempo. Ovviamente accetto, non avevo trovato nessun albergo sotto i 400, spero non ci sia la fregatura. Salgo in camera e mi metto a dormire, faccio sogni strani, mi sveglio che sono gi le 5, il condizionatore si spegne ed esco dalla camera. Vado in reception a fare il checkin. Li mi propongono ovviamente lescursione nel deserto. Ci avevo pensato prima se farla o no, subito ho pensato che proprio una roba superturistica, ma poi pensandoci bene, tutti hanno fatto almeno una volta un escursione nel deserto, ma a me manca questa esperienza, e quindi visto che qua anche pi particolare della Tunisia o dellEgitto, perch no! Si parte domattina, tutto il giorno o fuori, visita in diversi templi giainisti, tramonto e dormita in mezzo al deserto, poi si rientra domattina verso le 4.

Decido poi di saltare Jodhpur mentre vorrei vedere Pushkar, me ne aveva parlato il baba di Rishikesh, prenoto subito il bus. Il tipo mi chiede se ho pantaloni lunghi e maglia, emm, non ho portato maglie, cos mi porta in un negozio, e mi lascio prendere la mano, compro pigiama, tunica e turbante, il tutto per una dozzina di euro. Ecco che intono alle 6 esco a vedere la citt: subito mi si illuminano gli occhi, a me che piacciono le strutture medioevali, li sembra proprio un borgo medioevale con uno stile tutto suo, lo stile Rajastano.

Scatto mille foto e mi intrufolo negli stretti vicoli, scambio qualche battuta con un gruppo di ragazzini interessati al mio iPhone, e quando sto per tornare indietro, un ragazzo, abbastanza giovane inizia a parlarmi con un inglese molto meglio del mio.

Ad un certo punto, mi siedo li, cerano altri 3o4 ragazzi. Parla principalmente lui, e mi racconta un po della citt: e piccola ci sono quasi 500 case e 450 alberghi, in 4000 vivono li, anche se il governo disposto a tutto per mandarli via. Mi parla di un bel posto panoramico, se voglio me lo mostra, ma certo! Mi pare uno davvero sincero, e a conferma lui mi dice chiaramente: non faccio la guida e non ti porto nei negozi, quindi se vuoi andare in qualche negozio ci vai da solo, oppure lui non entra: non vuole commissioni Fantastico. Mi dice che lui un artista, suo padre ha una galleria darte in una citt vicina e gli ha insegnato a dipingere, sua madre fa linsegnante ed stata trasferita a Jaisalmer, cos lui sta con la mamma e ha aperto in 2 metri quadri un negozio ed espone le sue opere.

Mi porta in un posto bellissimo, e mi dice che quasi tutti i turisti non lo conoscono, e capisco anche il perch: oltre a non esserci nessuna indicazione, sembra di entrare a casa di qualcuno!! Iniziamo a parlare quando il sole inizia a tramontare e siamo ancora li quando tutto e buio. Sento arrivare altre due persone, sono due ragazze indiane, vestite alloccidentale: quel posto se lo godono davvero gli indiani e poco i turisti Meraviglioso.

Lui si chiama Shushil, ed ha 25 anni, davvero una bella anima, orgogliosa ma sincera, ambiziosa ma umile, vestito alloccidentale con un paio di pantaloni molto tamarri, e con i capelli un po lunghi. Scambiamo 2 parole anche con le ragazze, ma le vedo davvero imbarazzate, quindi scendiamo e andiamo a vedere il suo negozio: la sua arte la miniaturizzazione, dice che usa pittura naturale, con un pennello che ha solo un pelo di scoiattolo e su carta speciale o seta finissima. Alla fine gli prendo un quadretto, lui mi dice che quando torno dal deserto, se vuole andiamo a bere qualcosa o mi mostra altre cose della citt, mi parla di Dio, e mi dice che devo pregare Sarsvati, io gli dico che sono di un altra religione e lui rispondenon importa che faccia ha Dio, Dio uno solo. Ancora una volta si percepisce la genuinit delle sue parole. Credo ci sia sia qualcosa di particolare , nonostante io non capisca tutte le parole, anche se il mio inglese migliora ogni giorno, capisco il significato del discorso.. Il significato passa da un anima allaltra senza il totale supporto della lingua, anzi, proprio perch per nessuno dei due lingua madre, ci si sforza di pi di comunicare.. Meraviglioso! Torno in albergo, mi accompagna un ragazzino che mi ha visto incerto e cos facciamo un po di strada assieme. Arrivato in albergo, chiedo per la cena: il tipo che avevo conosciuto in treno mi chiede: mangiamo assieme? Ti va?, ma certo, dico io. Dalla terrazza si gode un fantastico spettacolo e una leggera brezzolina. Prima di salire ha preso una bottiglia e due bicchieri, mi versa del gin allungato con acqua: avevo capito ci fossero pi persone, invece siamo solo io e lui. Mi fa le solito domande e poi, mi dice che a lui piacciono gli uomini e che se voglio lui sucks my banana !! Ok, ho detto di si quasi a tutto, ma stavolta no! Gli dichiaro la mia eterosessualit , dicendo che rispetto tutti e tutte le libert altrui. Lui continua a versarmi da bere, ma io smetto immediatamente, gli dico che devo mangiare, ordiniamo pollo e lo mangiamo assieme, probabilmente gli ho rovinato la festa. Allora inizia a dirmi che ha il padre molto malato e gli servono soldi per guarirlo, poi ancora mi dice che se metto il suo anello il mondo mi apparir migliore e come se non bastasse, alla fine mi chiede dei soldi perch domani bisogna pagare gli ingressi dei templi. Ok cerco il pi gentilmente possibile di liberarmi di questa sanuisuga e riesco a e infilarmi in camera: spiacevole compagnia e nemmeno il pollo era un gran che. Come mi ha detto laltro tipo che mi ha prenotato il bus: ci sono cinque dita, nessuno uguale allaltro, cos le persone, non si pu dire che gli indiani siano tutti buoni o tutti cattivi. Domani alle 8e30 si parte per il safari, dovrebbero esserci 2 australiane, un olandese, 2 francesi e i due indiani di bangalore. A mani giunte

Giorno 20 26 agosto
La mattina ci troviamo sulla terrazza alle 8 per fare colazione, ci sono una coppia di francesi e i 2 indiani, gli altri turisti dicono che faranno un altro giro. Partiamo alle 8e30 con la jeep, facciamo una trentina di kilometri, con due soste per alcuni magnifici templi abbandonati ma ben conservati. Arriviamo al punto di incontro con i cammelli, e proseguiamo a dorso degli animali. Dopo qualche minuto inizio a sentire la schiena indolenzita, ma mi devo abituare a quella postura e quellandatura: dopo circa un ora ho preso le misure, e va meglio.

Viaggiamo per circa 2 ore, dopodich ci fermiamo allombra degli alberi a fare pranzo, a base di verdure, con chapati fatte sul posto. Ci si ferma fino alle 3, per limitare un po il caldo intenso.

Il panorama non ancora propriamente il deserto di sabbia, ma un mix di ghiaia e piante che resistono a quelle temperature, i cammelli mangiano qualche sterpaglia, mentre noi chiacchieriamo allombra, sui teli messi per terra.

Si riparte alle tre per altre 2 ore di cammello, un unica tappa per abbeverare gli animali al lago, e siamo alle 5e30 alle nostre dune. Qui davvero deserto di sabbia, bevo una coca quasi fredda per 25 rupie portate da un uomo che arriva da qualche villaggio vicino, e andiamo sulla duna ad aspettare il tramonto.

Il sole scende in fretta ma lo spettacolo arriva dopo, la cosa che mi colpisce di pi il silenzio assoluto alla quale noi popolo occidentale non siamo proprio abituati. Dopo lo spettacolo cena spartana con una birra che definirei calda in altre circostanze, ma qui sembra freschissima. Chiacchieriamo di fronte al fuoco con altri 2 ragazzi inglesi, poi andiamo ognuno nel nostro letto, costituto da una semplice stuoia sulla sabbia e una coperta che uso come cuscino, ma mi dicono che la mattina fa davvero freddo, rimango a guardare un magnifico cielo stellato e ad ascoltare quel silenzio assordante, non ho voglia di scrivere altro, ho voglia di silenzio. La notte mi sveglio diverse volte, cerco lacqua, la temperatura scesa, ma la coperta la uso solo come uscito e come riparo dalle folate di vento cariche di sabbia, la splendente via lattea mi racconta i segreti del cosmo A mani giunte.

Giorno 21 27 agosto
La mattina il sole stesso che da la sveglia, credo fossero le 6, lalba non cos splendida perch il sole nasce dallaltra parte della duna. Facciamo colazione e provo a levarmi di dosso quella fitta patina di sabbia finissima sulla faccia e ovunque. Ci si mette in marcia per 4 lunghissime ore, lultimo tratto lo facciamo a piedi perch linterno coscia non regge pi lo stress di quella pacata ma costante andatura. ora di pranzo, ci fermiamo allombra ma fa caldissimo. Il gruppo che ci accompagna sembra simpatico, credo siano tutti musulmani, ma difficile distinguerli, pero ho visto che quasi nessuno mangia, ne pranzo ne cena, questo deve essere il mese del ramadan. Dopo un paio dore a boccheggiare dal caldo e bere acqua bollente arriva la nostra jeep, salutiamo e saliamo per lultima tappa, un antico tempio Giainista, perso nel deserto.

I templi di questa religione mi ricordano molto larchitettura gotica, dove le linee tendono tutte verso lalto, dove non ce quella cozzaglia di oggettini, fiori, amuleti e ritualit dei templi ind, ma ce un sobrio atteggiamento di riverenza verso Dio.

Finalmente si rientra in albergo, sono stremato! Ho sabbia impastata con sudore in ogni orifizio, le cosce indolenzite e qualche taglio dovuto allo sfregamento della sabbia sulla pelle, durante le traversate a dorso di cammello. I due francesi vanno in un altro albergo, li saluto e ci scambiamo le mail, mentre i due indiani trovano sistemazione in una camera a pian terreno. Le camere con aria condizionata ora son tutte occupate, ma io ne ho bisogno davvero, mi indicano un altro albergo li vicino e cos mi trasferisco li: un ora sotto la doccia il minimo per levarsi di dosso quel sudiciume. Nel deserto Internet non funzionava, cos scarico 28 messaggi non letti in 2 giorni! Poi vado a mangiare qualcosa, la cucina dei cammellieri mi ha un po nauseato, le chapati mi escono dalle orecchie, cos mi fanno accomodare in un bel terrazzo dove prendo una sanissima insalata: speriamo non mi faccia male: dentro ce di tutto, pomodori, cipolle, capperi, ma anche mango, banana, mela, ceci e un sacco di altra roba, un mix davvero ben riuscito. Torno in camera e provo a dormire, ma non ci riesco, mi viene in mente che avevo visto un posto dove facevano i massaggi ayurvedici, magari mi rimettono in sesto: esco e vado al forte. Arrivo nella piazza e mi ferma un tipo che non mi mola pi dicendomi che assomiglio a... Totti.. bah Mi giro e vedo shushil che mi osserva, eccolo, lo saluto e chiedo a lui. Ovviamente mi dice che mi porta da un amico, che i massaggi li fanno bene. Appena arrivati li, ci ritrovo anche i miei due amici francesi:)) ok salgo e il tipo mi accoglie in una sala molto ospitale, mi dice che visto che il mio principale problema linterno coscia, pi confortevole se mi ignudo completamente. Io subito dico di no, dopo lesperienza di 2 sere prima , ma poi quando inizia mi pare di capire che un professionista serio e me le levo. Il massaggio davvero particolare, quello che avevo fatto a Varanasi non era cos intenso. Ha delle fortissime pressioni, tanto da farmi scattare i muscoli, ed molto energico in generale. Anche se fa davvero male sento che il mio corpo reagisce e sta bene. Poi mi fa voltare e si concentra proprio sui genitali, che dice essere la sede del primo chakra e il punto di connessione delle 2 cosce. Allinizio sono un po imbarazzato, lui mi dice che se mi da fastidio smette, ok gli dico, credo che conosca bene il suo mestiere. Un massaggio davvero strano, ma alla fine sento il sangue che mi circola ovunque. Dopo la seduta, mi dice che anche lui con persone nuove ha paura a toccare troppo li, e prega sempre il suo Dio di non fargli incontrare persone che hanno doppi fini, per tranquillizzare lui e me, gli racconto lesperienza di 2 sede prima. Lui non poi cos tanto sorpreso ed inizia a raccontarmi la sua vita poco alla volte. Ha 25 anni ed originario del Bengala, la sua casta una delle pi alte, un bramino, ma per problemi col padre, lui e la mamma sono venuti qui a Jaisalmer. Dice che levento stato uno shok, perch dopo aver studiato fisioterapia, il fatto che un bramino faccia i massaggi lo fa apparire una sorta di zimbello, e molto lo credono gay. In realt lui fidanzato con una ragazza molto povera, vorrebbe sposarla ma ce un membro della famiglia di lei che non daccordo e quindi ci sono trattative in corso. Alla fine mi dice che se domani sento ancora di averne bisogno posso ritornare nel mezzogiorno Vedremo! Quando scendo Shushil era gi li ad aspettarmi! E proprio vero, gli indiani hanno sempre tempo.. Facciamo un giro al suo negozio dove mi fa conoscere un paio di persone, e poi mi invitano ad un piccolo party. Ok vediamo questo party! Siamo su una terrazza con buona aria e bella vista delle stradine del forte, siamo in 4, io e Shushil, un suo amico e suo cognato in compagnia di 4 birre e le sigarette.. Eheh , copione gi visto: sembra che gli indiani non vedano lora di incontrare qualche turista per aver la scusa di non rientrare dalle proprie mogli. Parliamo di un sacco di cose, anche se gli altri 2 non capiscono linglese, quindi alla fine parliamo pi noi due: rimangono impressionati nel vedermi aprire le bottiglie con laccendino. :)) abbiamo quasi finito le birre quando inizio a sentire qualche goccia: Shushil mi guarda compiaciuto: poco prima mi aveva profetizzato che stasera sarebbe arrivato il monsone. Ed in effetti proprio di monsone si tratta, nel giro di un minuto inizia a piovere a dirotto, noi intanto ci eravamo incamminati per la strada del ritorno, ma arrivati al windgate mi dice che meglio aspettare che finisca. Non appena ci sediamo, si spengono tutte le illuminazioni della citt: blackout. Qui capita spesso che manchi la corrente, ma sotto un portico

che inizia ad essere un enorme canale dacqua, e di notte, diventa un atmosfera davvero lugubre. Loro invece sono contenti, era ora che arrivasse. In mezzo a quel trambusto, Sushil mi dice che se voglio domani mi porta in un tempio che non ce in nessuna guida, un po fuori citt, insieme con sua moglie e sua madre. Beh non so, cmq si segna il mio numero e domani mi fa sapere se possibile. Finalmente smette un po e ci incamminiamo verso il Main gate, camminare sul ciottolato, in discesa, con 10 centimetri dacqua davvero un impresa, ma va tutto bene, mi accompagna per un tratto, poi proseguo da solo, chiedendo ogni 20 metri se era la strada giusta: avevo appena cambiato albergo, eppoi con la pioggia e il buio pesto davvero un casino. Finalmente lo trovo, ovviamente tutto al buio, entro con la sola luce del mio cellulare e mi faccio la doccia, con la stessa illuminazione. Appena mi metto a letto ritorna anche la luce, appena in tempo per lavarmi i denti. Chiss domani cosa succeder, intanto lappuntamento alle 9 per vedere i templi Giainisti, poi vediamo: alle 4 ho il bus per puskar, ma qui, tutto possibile. A mani giunte.

Giorno 22 28 agosto
La sveglia suona alle 7e30, vado a far colazione sulla tarrazza con vista sul forte, colazione tipica Rajastana con una specie di chapati farcito e yogurt. Sono in ritardo, alle 9:15 Shushil gi mi chiama per chiedermi divo sono, arrivo da lui e poi vado a visitare i templi Giainisti. Davvero molto belli, molto pi sobri di quelli ind, e si percepisce un atmosfera sacra, allinterno ce anche qualche Monaco vestito di bianco: quello pi grande aperto ai turisti solo dalle 11 alle 12. Questo genere di templi sono proprio quelli che preferisco, larchitettura ha qualcosa di familiare, di ancestrale, e allinterno si possono trovare anche divinit hindu e qualche budda, oltre che alle divinit proprie del Giainismo.

Esco dallultimo tempio che quasi mezzogiorno, incontro Sushil col quale fisso per le 3:30 il viaggio verso un haveli (palazzo) e poi al lago. Cerco un ATM ma dopo aver fatto un quarto dora a piedi chiedendo a tutti, scopro che era solo un change, non una banca, li il tasso salato. Alla fino un tizio mi dice che mi porta lui in un ATM se poi vado a vedere il suo shop, ok rifacciamo altri 10 minuti per scoprire che non funziona il terminale, lui insiste cmq per portarmi al suo negozio.

Mi avevano gi parlato delle sovvenzioni del governo: vengono pagate le donne per produrre abiti di seta nelle loro case, e quando verranno vendute, il 70% va a loro, mi dice che mi dar anche i certificati. Inizia il solito gioco, dove di mostrano mille cose, seduto con una tazza di chai, ma stavolta non ho proprio voglia, prima rifiuto il chai, poi mi invento una telefonata, finita la quale, dico che devo scappare il albergo. Finalmente arrivo in albergo con la maglietta zuppa di sudore e mi tuffo sotto la doccia. davvero incredibile, dalle 9 alle 13 ho bevuto almeno 3 litri dacqua ma ho fatto nemmeno un bicchierino di pipi!

Dico al gestore che voglio stare un giorno in pi qui, quindi se si pu cambiare il biglietto di oggi per domani, nessun problema, mi dice, gli lascio il biglietto e dopo un po bussa alla porta e mi riconsegna lo stesso biglietto, con una riga sulla data di oggi e scritto a penna la data di domani speriamo che sia tutto apposto :). Mi butto nel letto e dormo allistante, mi sveglio che son gi le tre, tardissimo , ho appuntamento tra mezzora e devo ancora pranzare, mando un SMS a Sushil, mangio velocemente e lo incontro al main gate del forte. Ci sono anche i 2 amici di ieri, quindi partiamo verso la haveli. una bellissima casa di un nobile, riccamente decorata sia dentro che fuori, praticamente ora un museo, usciti da li, partiamo alla ricerca di un bancomat e poi visitiamo il lago di jaisalmer.

Il tour si conclude al tramonto, davanti ad una birra nel mio albergo. Davanti ad una birra, si sa, si parla di un sacco di cose, ma largomento principale sono le donne, lui mi racconta le sue molte esperienze con le western girl e io gli racconto la mia: entrambi siamo interessati a capire, e imparare ed a accettare i consigli dellaltro o quantomeno a mettersi nella condizione di avere un punto di vista disinteressato. Davvero una piacevole conversazione, alla fine parliamo della mia professione, e mi chiede, in qualit di insegnate, un consiglio per lui e il suo futuro.. ok, stasera ci penso e gli mander un SMS. Mente parliamo lui riceve una telefonata, e anche a me squilla il telefono: Rajesh, che prova a chiamarmi da diversi giorni, cade la comunicazione e lo richiamo, e felice di sentirmi e mi dice che non mi dimenticher mai! Sono quasi le nove e Sushil deve tornare dalla moglie, ci diamo appuntamento per domani, con la sua famiglia, per andare al tempio della dea madre, mi dice che quello non lo trover in nessuna guida e non vedr nessun turista, ma se esprimi un desiderio realizzabile, entro quindici giorni esso si avvera.. Per testarlo davvero ho bisogno di un desiderio concreto: ci penser stanotte! La cosa che mi colpisce di pi che nonostante sia a 100km di distanza e lui prende una macchina per andarci, mi dice che assolutamente io non pago nulla, perch lui ci porta anche la sua famiglia, quindi non una gita turistica ma un pellegrinaggio vero e proprio!! Sono ormai le nove e chiedo al proprietario per la cena, mi consiglia una cosa tipica Rajastana, la prendo, anche se alla fine non mi ha soddisfatto molto. Lui si siede al mio tavolo e chiacchieriamo, mi dice che se voglio, mi porta a vedere casa sua, la sua numerosa famiglia: 4 fratelli e 3 figli A cena finita, parla con uno dei camerieri, e poi mi chiede se gli offro una sigaretta. Il cameriere, tutto imbarazzato stenta a muoversi, ma poi viene a chiederne una, gliela do volentieri, mi dice di essere nepalese, poi vede il pacchetto semivuoto e la rifiuta. Lo invito a prendela comunque, e chiedo al titolare dove posso comprarle a quellora, lui mi dice che a quellora ce ne so o pochi aperti, ma lui ha una moto e mi accompagna a prenderle, cos facciamo ancora piccola uscita serale, tornato in albergo , scrivo un po, poi la doccia e buonanotte.

Giorno 23 29 agosto
La mattina metto la sveglia alle 7, non voglio fare tardi stavolta, alle 8 sono pronto, ma Sushil deve ancora passare a prendere il resto della famiglia, partiamo alle 9e30 con sua sorella e marito, un amico, sua mamma, un bimbo piccolo e una bellissima bambina di una decina di anni che continua a fissarmi. Verso meta strada, vedo un posto di blocco in lontananza, loro parlano con qualcuno nel villaggio, poi Sushil fa una telefonata e mi dice che siamo quasi al confine col Pakistan, e 100 km circa prima del confine consentito solo agli indiani e solo se hanno un motivo valido: loro quindi proseguono per il tempio di tanot mater, io devo tornare indietro :( cos fermiamo una macchina che mi riporta a Jaisalmer per 200 rupie.

Peccato, sarebbe stata una bella esperienza, ma Sushil dice che annoder un fazzoletto anche per me. Io ritorno al forte, faccio un giro ma il caldo mi opprime, cos torno in albergo a pranzare. Dopo quasi un mese di cibo indiano, stavolta provo la tanto decantata pizza italiana: ovviamente nulla a che vedere con quello che noi chiamiamo pizza, ma devo dire che mi ha fatto piacere. Nel frattempo vengo raggiunto sulla terrazza da 4 ragazze, 2 inglesi e 2 tedesche: ancora una volta noto un atteggiamento tipico del turista che vuole visitare un posto diverso ma con le stesse comodit di casa propria, quando il tizio gli porta il te, lei glielo rimanda indietro perch lo vuole pieno fino allorlo; oppure quando ordina un caff e gli portano un altra cosa, lei prima lo beve e poi non lo vuole pagare. Sono contento di non essermi infilato in comitive di questo tipo, perch motivi per lamentarsi ce ne sarebbero moltissimi, ma si rischia di tornare a casa con dei brutti ricordi! Mi dicono anche che Puskar bruttissimo, il lago quasi secco ed pieno di turisti.. Bah, ormai il biglietto ce lho e il bus parte tra 2 ore, eppoi il loro giudizio non mi pare cos prezioso. Chiedo al proprietario se posso fare ancora una doccia, lui mi fa entrare in una camera, che probabilmente quella che usano loro alla reception.. vabbeh, faccio una doccia e sistemo due cose, dopodich alla stazione dei bus mi accompagna il proprietario che si chiama anche lui Rajesh. Prima di andarsene mi chiede un favore, se posso spedirgli una moka, perch vuole completare il suo men italiano con un buon caff, vediamo se quando torno mi ricordo. Il bus pieno, e i posti per dormire sono tutti gi occupati, mi arrabbio ma lui inflessibile, mi dice che avevo prenotato per il giorno prima, e il

cambio lha fatto lalbergo, non lui, per cui, posto a sedere. Mi siedo e cerco di rilassarmi, tanto non serve a nulla: sono 10 ore di viaggio, ma dovrei arrivare intorno alle 2 di notte, magari faccio ancora in tempo a dormire un po in albergo. La denominazione turistic bus mi ha tratto in inganno, pensavo fosse un livello superiore al normale bus, in effetti lo , ma la popolazione allinterno la stessa dei bus normali: anzitutto ero lunico straniero, poi la gente ovunque, quando spengono le luci, quelli in piedi si sdraiano nel corridoio e nei posti per dormire si possono trovare anche 4o5 persone. Mi appisolo un po, quando mi sveglio per una pausa, mi ritrovo una giovane mamma con la testa appoggiata sul braccio, e i due piccini con la testa appoggiata sulla mia coscia, la mano sulla spalla destra invece, del mio vicino di sedile! Ero un po preoccupato allidea di arrivare in piena notte in un posto nuovo, perch orientarsi gi difficile, a notte fonda potrebbe essere davvero frustrante. Qualcuno mi sveglia, sono arrivato, ovviamente lora prevista era del tutto superficiale, sono le 3 e mezza. Appena scendo vedo 3 o 4 ragazzini che mi si avvicinano, uno ha in mano un biglietto che riconosco: di fronte al tempio giainista a Jaisalmer avevo incontrato un certo Sadu che mi ha chiesto se sapevo dove dormire, avevo risposto di no e lui mi ha dato un biglietto e ha fatto una telefonata, ora quel ragazzino mi mostra il biglietto, pronunciando il mio nome e la mia nazionalit: che efficenza! In meno di 2 minuti sono nella mia stanza, mi diceadesso dormi, domani poi facciamo il resto. Beh, spero non ci siano fregature, ma le mie preoccupazioni per trovare una sistemazioni si sono esaurite in meno di 2 minuti. Faccio una doccia e scrivo un po, si sono fatte le 4 e dormo. A mani giunte.

Giorno 24 30 agosto
Mi sveglio una prima volta verso le 7, ieri mi sono soffiato il naso per tutto il viaggio e stamattina mi sento un straccio, mi giro e mi rimetto a dormire, mi sento stanco e debole. Stessa situazione alle 11, in Puskar sto solo oggi dovrei uscire e vedere i templi, ma credo che sia meglio occuparmi della mia salute: mi rimetto a letto chiedendo a Shiva di guarirmi. Sento bussare alla porta, il proprietario che siccome ieri non mi ha conosciuto venuto a vedere, simpatico, ha degli amici italiani che ogni volta che vengono da lui gli dicono piter, che cazzo vuoi stronzo, dette in perfetto italiano. Mi dice che quando voglio ha il ristorante sulla terrazza e posso fare il checkin da li. Guardo lora azz sono quasi le cinque. La terrazza ha una splendida vista, i due cucuzzoli sui quasi sembrano stati posati da Dio i due templi, creano un ambientazione stile fantasy davvero suggestiva.

Prendo un mix di frutta e un Masala toast, con un buon intruglio di ginger-honey-lemon e scendo a visitare la citt. Purtroppo il lago asciutto e tutta latmosfera rovinata da draghe che cercano di convogliare la poca acqua rimasta per farla apparire meno putrida. Un Sadhu mi convince a fare una puja, poco prima del tramonto ritorno in albergo. Salgo sulla terrazza e ci trovo un capellone biondo come me, ci salutiamo, mi sembra uno tranquillo, francese, quindi iniziamo a chiacchierare in francese. La conversazione piacevole, della Normandia, studia ecologia, ha vissuto 1 anno a Tolosa ed ora va a Londra per 3 anni. Ha la faccia un po sballona ma solo un impressione, magari pure io do quellimpressione :) poi quando scopro che anche lui adora Linux, mi sta ancora pi simpatico. Parliamo fino alle 21 quando mangiamo qualcosa, a fine cena scendiamo a fare un giro notturno. Torniamo a fumare una sigaretta in terrazzo e poi a dormire. Domani vorrei andare su uno templi, ci va mezzora a piedi per andare, poi alle 11 ho appuntamento col taxi che mi porta a Jaipur, da li, alle 5 prendo il volo per Mumbai, ho gi avvisato Sachin. Dopo la doccia scrivo un po e prima di andare a dormire, scopro che sorprendentemente il mio raffreddore, che stamattina non mi faceva respirare, ora scomparso.. Sara stato Shiva o la magia del luogo, oppure i 2 gingerhoney-lemon e la dormita.. Ad ogni modo.. grazie. A mani giunte.

Giorno 25 31 agosto
La sveglia puntanta alle 6, ma ho ancora tempo e vado a far colazione alle 7, con me anche Stephan, lamico francese, lui scaler il monte pi alto, io invece quello pi piccolo che lui ha gi fatto ieri. Lo saluto e mi incammino, in una mezzora sono in cima. Il tempio di Gaetri davvero piccolo, e un Sadhu ci vive li, assieme ad una cagnetta. Lo spettacola da lass suggestivo, mi sembra un panorama in miniatura, piccole montagne, piccolo lago (asciutto), piccoli i templi. Con me un gruppetto di tre indiani ed una coppia decisamente simpatica: li sento parlare francese ma in realt lui indiano e lei polacca.

Poi vanno tutti via e rimango a scambiare 2 chiacchiere con la cagnetta: i cani in india sono tutti seri, di solito apatici oppure tristi. Lei invece sorride ed accenna a muovere la coda, poi si avvicina e mi chiede di grattarle un po lorecchio, vivere con un Sadhu, in un tempietto su un monte, in una citt mistica fa di lei un animale privilegiato, e lei lo sa, in citt i cani possono nutrirsi dei rifiuti delluomo, ma li lei dipende esclusivamente dal suo compagno di vita. Dopo la visita, torno allalbergo, non prima di essermi fermato a prendere un chai insieme ad uno che era ubriaco alle 8 del mattino. Piter poi, mi accompagna in moto a prelevare dei soldi, mangio un boccone a salto in macchina salutandolo con la frase italiana che

gli piace tanto: Ciao piter, stronzo, che cazzo vuoi?. 3 ore, una tra i villaggi e 2 su strada a 2 corsie, arrivo a Jaipur, ma appena entro nel terminal il tipo mi dice che devo andare al terminal 2, che dista 5 kilometri da quello, 2 poliziotti mi aiutano a trovare un riswo e raggiungo finalmente il mio volo. Laereo grande per essere un volo interno, ha quaranta minuti di ritardo ma confortevole, arrivo a Mumbay alle 7e30. Prendo il prepaided taxi e salgo su. davvero strana la sensazione di vedere la stessa strada di un mese prima con occhi totalmente diversi: un mese fa mi pareva di essere capitato in un posto dimenticato dagli dei, senza le pi semplici condizioni di vita, un posto nel quale non riuscirei a vivere. Ora invece limpressione e tutta un altra: dopo aver visto molte altre citt, villaggi e situazioni diverse di vita, qui mi pare davvero una citt moderna. Anzitutto le donne col sari sono circa la meta, mentre altrove sfiorano il 100%, le insegne dei negozi, le strade, la gente.. Nella periferia ci sono anche le baraccopoli, che non sono certo esempio di avanguardia, ma le vie principali brulicano di persone che comunque vogliono fare qualcosa per divertirsi, la stessa anima di new york, in india! Il taxista prova a dirmi che il foglietto sbagliato e devo pagare di pi, ma ormai ho imparato fin troppo bene come comportarmi: atteggiamento di essere annoiato da quella richiesta e infastidito, in modo da mettere lui in imbarazzo! Funziona, e quando arriviamo in zona Gatkoper, lui chiede la strada ad altri e io gli indico la via, facendo un figurone. Salgo a casa e ci trovo Sachin che ha provato a chiamarmi in tutti modi, purtroppo pero la mia scheda indiana ha finito il credito e sul taxi non avevo luce per fare il cambio SIM. Il tempo di posare i bagagli e usciamo con lo scooter, mi porta a cena con Valentino, il suo insegnante di italiano, andiamo in uno dei pi belli e costosi ristoranti italiani sulla spiaggia. In questi giorni qui la festa di Ganesh, ed davvero una cosa cos coinvolgente che tutti gli abitanti di Bombay scendono nelle strade e fanno grosse statue del Dio da portare poi per le vie fino a gettarle nel mare. Il clou dei 9 giorni termina dopodomani, Sachin mi chiede di rimandare il rientro per vederlo, ma io non mollo: arrivato per me il tempo di rientrare. Durante il tragitto per il ristorante, un monsone ci fa scendere dallo scooter per ripararci, pare che a Mumbay fortunatamente abbia piovuto tutti i giorni. Valentino ha diversi centri in india per linsegnamento dellitaliano, qui da nove anni, e conosce bene la situazione, la conversazione piacevole. Usciamo dal ristorante e saliamo sullo scooter, facciamo un lunghissimo giro a vedere le varie statue di Ganesh, e non solo, in questo periodo fanno festa tutti: anche nella zona dei musulmani ce festa per tutta la notte. Per vedere 2 secondi una statua di Ganesh, la gente si mette in coda anche per 12 o 20 ore!! Un vero delirio di gente sorridente e chiassosa, e mi dice che questo il 5% di quello che avviene tra 2 giorni, a me sembra un faraonico carnevale dove una citt di 17 milioni di persone escono di casa per far qualsiasi cosa. Arriviamo a casa che son le 3 , faccio le abluzioni e vado a dormire. A mani giunte

Giorno 261 settembre


La mattina mi sveglio con calma, Sachin dorme ancora, verso le 10 sua mamma ci prepara una copiosa colazione mentre lui mi chiede cosa voglio fare: possiamo andare nel suo ufficio, non ho molto voglia di gironzolare per la citt. Nella sua bottega ci sono tutti, una quindicina di persone, lui mi chiede di pensare cosa posso fare per aiutarlo. Inizio cos a scrivere, a pensare e a scattare foto, la bottega divisa in 2 aree: lufficio e il laboratorio.

In laboratorio fanno il lavoro pi operativo, sono prevalentemente musulmani in maggioranza uomini mentre in ufficio (con laria condizionata) latmosfera di estrema amicizia e le familiarit. Sachin originario del Gujurat ed giainista, il suo manager musulmano e anche lui ha studiato a Parigi, poi ce una ragazza che Sindy, e infine un altro ragazzo che del Punjab, ed un sikh. Per pranzo torniamo a casa da lla mamma di Sachin, che una cuoca davvero eccezionale, eppoi nella cultura giainista il cibo va gustato rigorosamente con le mani ed in un piatto di rame o bronzo, buonissimo.

Sachin mi chiede nuovamente i miei programmi per il pomeriggio, ma io ho deciso e glielo dico :Oggi lavoro anche io per te. In effetti il ragazzo, che ha 12 anni meno di me, in gamba ma ha bisogno di una mano se vuole davvero sfondare, ma ha tutte le carte in regola per farlo, a me poi, dopo un mese da turista, non dispiace mettermi a lavorare un po. Cos passo li tutto il pomeriggio fin quando ce il sole, facendo piani, scrivendo, qualche traduzione dallitaliano, qualche telefonata in Italia e un po di appunti per continuare via web quando torner. Usciamo che sono le 8, mi fa salire sullo scooter dicendomi andiamo a conoscere una persona. Mumbay davvero enorme, ogni spostamento dura minimo mezzora, negli ultimi giorni poi, i monsoni stanno facendo il loro lavoro, quindi ci si ferma spesso ad aspettare che si calmi un po. Arriviamo in un bel ristorante dove mangio un chapati che sembra gonfiato col compressore, e dopo poco, arriva il suo amico.

Si chiama Romin, ed un grafico a tutto tondo, dal fotoritocco, allimpaginazione, alla modellazione in 3D. Mi chiede se gli trovo qualche possibilit per fare uno stage in Italia, soprattutto per imparare, per mescolare gli stili e contaminarsi di altre culture. Mi pare davvero un ragazzo sveglio, preparato e operativo, lavora in uno studio grafico e segue personalmente altri lavori, quando usciamo da li, andiamo in un locale dove mi promettono che trover il caff italiano, io lascio ciondolare la testa come fanno gli indiani e dico proviamo. Il locale davvero molto bello, in stile retro con la copertina dei men fatta tagliando direttamente un vinile, poltrone di pelo rosso e sedili di un taxi, il caff poi, paragonabile ad un vero caff italiano, il meglio che si possa trovare in Bombay. Ovviamente i prezzi sono carissimi: 40 rupie per il caff, che per noi sono solo 50 centesimi, ma un indiano medio ci pu fare comodamente cena.

La mia sorpresa si raddoppia quando Romin mi chiede ti piace qui? Lho disegnato tutto io, dai men alle sedie ai colori delle pareti. Sono davvero impressionato dal talento del ragazzo, e mi chiedo se io possa trovare un azienda cos avanti che possa avere qualcosa da insegnargli. Usciti da li, dopo la consueta pausa monsone, Sachin si ferma davanti a un portone e prendiamo un ascensore per il 5 piano. Quando suoniamo il campanello, vedo sbucare un cane il primo cane da quando sono in india, che ha un vero padrone e vive in una casa, bello pulito che mi fa le feste!! Il tizio vuole sapere la mia nazionalit e poi dice gli italiani amano i cani!, la mia risposta fa sorridere tutti anche i cani amano gli italiani. Entriamo e andiamo in una stanza con laria condizionata dove ci trovo il padrone di casa, il sikh che lavora con Sachin e il suo manager, con una ragazza francese. Ecco il party! Arrivano le birre, per tutti tranne che per Sachin, si ride di gusto chiacchierando di tutto, e guardando alcuni filmati di danze sikh sul Macbook connesso ad Internet tramite wifi del padrone di casa. Bella serata a sorpresa, torniamo a casa che ormai passata luna, ma sulla scia dellultimo giorno non mi prende sonno, e rimaniamo io e Sachin nel soggiorno di casa sua a parlare fino alle 3: prima di andare a letto punto la sveglia alle 5:45! Dormir poi sullaereo! A mani giunte.

Giorno 27 2 settembre
Mi risveglio di soprassalto, la sveglia aveva fatto molti squilli, ma un po era coperta dal rumore del ventilatore da soffitto e un po perch avevo meno di tre ore di sonno. Preparo tutto nella semioscurit, tutti dormono, e quando sono pronto non ce nessuno da salutare mi sembra un po triste andare via senza salutare, senza ringraziare, ma gli indiani vivono cos: si aspettano sempre tutto e seguono il flusso della vita senza troppi formalismi. Lascio alcune banconote nel tempietto della casa ed esco. Anche a quellora la strada brulica gi di persone, fermo un riswo e mi faccio portare allaeroporto. Laereo pi piccolo di quello dellandata , ma sempre pi grande di quelli canonici con 8 sedili per fila. Per pranzo mi portano la stessa cosa che avevo mangiato ieri sera, mezzogiorno circa, laereo fa scalo a Delhi. A Delhi laereo si riempie e non ho speranza di poter continuare a dormire stravaccato in 2 sedili, si siede un ragazzo indiano che va a Grenoble per studiare. Mi chiede se pu sederai al mio posto vicino al finestrino, perch non viaggia spesso e adora guardare fuori, io gli dico che quando ho fatto il chackin ho chiesto proprio il posto vicino al finestrino perch anche io adoro guardare fuori, ma poi, gli cedo il posto, lui mi dice che poi ci cambiamo di nuovo. Durante il viaggio si alza spesso, va a trovare i compagni di classe, e alla fine ci scambiamo telefono e mail e lui si fa una foto con me per mostrare alle sue amiche. Il viaggio dura 12 ore circa e ci danno da mangiare 3 volte!! Quando mi chiede cosa c di famoso da visitare a Parigi, provo a ricordare qualche nome, ma scopro che i nomi eiffel e notre dame non gli dicono nulla Non si era nemmeno preoccupato di informarsi sulla famosa torre simbolo di Parigi. Laereoporto De Gaulle di Parigi non solo grande, ma anche molto bello: dopo un mese di India, vedere quellarchitettura e soprattutto quella pulizia mi ha colpito. Prendo il volo dell Airfrance e in un ora e mezza sono a Torino. Lepilogo di questo mio lungo viaggio termina con lo smarrimento del mio bagaglio, con tanto di denuncia fatta al personale addetto. Ad attendermi ce la mia carissima amica Emi, che stringo forte forte, vado da lei per i primi racconti a caldo, poi mi riporta a casa. Mi sento davvero come se fossi stato 1 anno su un pianeta alieno, felice ma disorientato, sereno ma confuso. Vado a dormire cercando di lasciarmi cullare dalla stanchezza e dal torpore. A mani giunte.

Riflessioni : Le guide turistiche Normalmente non sono un fan delle guide turistiche, sono assolutamente utili, ma tolgono quel pizzico di sapore del viaggio avventuroso, dove la disavventura pu diventare costruttiva e dove alcune coincidenze possono portarti in posti davvero inesplorati dalle guide. Le guide che mi piacciono di pi sono quelle specifiche comprate sul posto, tipo la storia dei moghul comprata in Agra, ma anche un libro sulla cattedrale a Chartres. Quando sono partito per lIndia per, mi sono attrezzato con la pi completa e rinomata lonnely planet, ho letto persino lintroduzione e le varie sezioni degli alberghi, che d solito non leggo mai. Da quando sono arrivato in India ho scoperto limpatto che hanno sul territorio: pi di una volta ho capito che quanto noi leggiamo solo una delle interpretazioni possibili e quanto impatto abbiano sul territorio di cui parlano. Prima del safari a Jaisalmer, avevo letto molto al riguardo, e nella sezione specifica consigliavano di dire ai cammellieri che pulissero tutto prima di andar via. Quando sono stato li, sono arrivato in posti sempre puliti, ed ero con due francesi che, alla prima occasione, hanno ripetuto fedelmente il consiglio dato dalla guida. La risposta, tanto semplice quanto eloquente, stata: signora (straniera), questo il MIO deserto, ai turisti non piace lo sporco quanto non piace a noi, non si preoccupi. Non so se i cammellieri conoscessero la Lonnely Planet, ma conoscevano molto bene latteggiamento saccente di quei turisti coloniali. Sul forte di Jaisalmer , avevo letto un capitolo molto strano:siccome la citt ha gravi problemi di acqua, non elenchiamo nessun albergo allinterno del forte, e ne sconsigliamo lutilizzo. Quando ci sono stato, anche io sono stato in un albergo subito fuori dalle mura. Parlando con le persone, mi han detto che negli ultimi 3 anni gli alberghi interni stanno chiudendo, e ne sono nati molti nuovi, subito attorno alle mura. La loro polemica era dovuta al fatto che il governo vuole mandare via le 5000 persone che ci abitano, per farne un attrazione turistica. Non so se il governo indiano abbia influenzato le guide , oppure le guide abbiano influenzato pesantemente i turisti, e non so nemmeno se siano corrette o meno le intenzioni del governo, ma limpatto delle cose scritte sulla guida sono davvero alte. Quando sono arrivato ad Amristar , mi sono messo di pi a seguire i consigli della guida: sono sceso dal treno ed ho detto al riswo-man di portarmi al Grace hotel. Lui mi ha risposto si lo so, tutti vogliono andare li, perch il proprietario un sikh americano, che si fatto fare le recensioni su tutti i libri. A Varanai mi hanno portato in una fabbrica di seta, dove il proprietario, una delle prime cose che ha detto statasiamo anche sulla lonnely planet, ed a Jaisalmer il mio amico indiano sapeva elencarmi i negozi che erano sulla stessa guida. A Puskar invece alcuni locali avevano la scritta lonnely planet pi in vista dellinsegna stessa. La guida rimane comunque uno strumento molto utile, ma ci andrebbe un wikitravel da poter sfogliare comodamente in viaggio per poter equilibrare le fonti e le esperienze, e soprattutto per evitare che i monopoli influenzino troppo laspetto locale del territorio.

Riflessioni : Il miracolo hindustan Quando leggevo sulle guide che lindia un subcontinente, non avevo idea di cosa significasse, delle reali diversit del popolo indiano. Sto scoprendo, giorno dopo giorno, quanto enormi siano queste differenze: la religione, le attitudini, la struttura fisica, le tradizioni e le arti, oltre che alla lingua, ma non solo nella pronuncia o nella grammatica, hanno proprio un ceppo diverso, con anche i caratteri delle lettere diverse E io sono stato in soli 6 stati, ce ne sono almeno il doppio. Considerare lindia come una nazione concretamente sbagliato. come considerare lEuropa uno stato: non solo esistono enormi differenze tra un norvegese e un portoghese, ma ne esistono anche tra un trentino e un siciliano!! E noi in Europa abbiamo poche differenze religiose, nella maggioranza degli stati si pu dire che ormai la religione quasi inesistente, ma comunque esistono pochissime differenze. La parola india il nome inglese di questo paese, il nome che usano pi frequentemente gli indiani per definire il loro paese hindustan, ma nel Punjab ha anche un altro nome: bhart. Durante il safari a Jaisalmer , cerano con me anche 2 indiani di Bangalore, ma sia latteggiamento, sia la loro casta, ma soprattutto la lingua, faceva si che tra loro e i locali dovessero parlare inglese per capirsi. Nella storia lindia non mai stata unita se non quando era sotto il dominio di un invasore straniero: i moghul prima, gli inglesi poi. Ci andava proprio un uomo come Gandhi per riunirla senza lintervento di qualche straniero: penso davvero che quelluomo abbia fatto un vero miracolo qui, anche con lunico neo della secessione Pakistana.

Riflessioni - I segni sulla fronte Dal primo arrivo in India, ci si accorge quanto conosciamo poco le loro abitudini; io sapevo, ma non ricordo la fonte, che il pallino rosso in mezzo alla fronte lo mettevano le donne sposate: niente di pi falso. Le donne sposate hanno una linea sottile rossa sulla fronte ma in alto, sullattaccatura dei capelli, poi hanno anche una collana di finto oro e degli anelli alle dita dei piedi. Per gli uomini invece, si una una collana fatta di corda, normalmente bianca, i cordini sono 3 appena sposati e diventano 6 appena arriva il primo figlio. Tuttaltro discorso il pallino sul terzo occhio: normalmente lo mettono sia uomini che donne, quando vanno a visitare un tempio, o fanno le pujas, ed un simbolo di fede, pu avere colori dal giallo al rosso, in tutte le tonalit di arancio. Le donne lo usano pi spesso, e pu anche significare solamente fede, ovvero fiducia, nel proprio marito. Esistono anche dei segni pi particolari, come 3 linee orizzontali, che significano la fede in Shiva, oppure una verticale per Visnu, ma questa solo una semplificazione, ho visto dei baba con un grande quadrato arancio sul terzo occhio riquadrato di bianco e alcune linee orizzontali gialle! Mostrare a tutti la propria fede non ne indispensabile ne obbligatorio, ma normalmente, di una persona con la fronte segnata si tende a fidarsi di pi, ed ho potuto constatare personalmente questa bella abitudine indiana.

Riflessioni : la spazzatura Lindia tutta una spazzatura a cielo aperto, sia in zone povere che in quelle ricche. Quando ero ospite da Sachin, avevo dei fazzoletti sporchi, non sapendo dove buttarli ho incrociato lo sguardo della mamma che me li ha presi e si avvicinata ad un angolo della cucina. Quando poi son rimasto solo, sono andato in quellangolo per buttare una cosa.. Ho scoperto che li ce solo una finestra, dove si pu buttare di sotto! Anche nel mio giro da solo, alluniversit di mumbay ho chiesto dove poter buttare le cose: niente da fare, si butta tutto per terra: semplicemente non esiste il concetto di cestino. Ho incontrato il primo cestino allalbergo di Varanasi, me penso sia una cosa che fanno per assecondare il turista. Quello che pero singolare che non sempre questo significhi inquinamento: gli oggetti di plastica sono molto pochi, la parte maggiore di rifiuti sono biodegradabili. Ad accelerare il processo di smaltimento ci pensano poi gli animali: le capre , si sa, mangiano tutto, anche la carta, ma ho visto anche delle mucche masticare il cartone, anche cani e gatti si danno da fare, sufficiente che un po di brodaglia sia caduta su un giornale per fare in modo che diventi un ottimo spuntino. Ovviamente questo ricade sulligiene, ma, come mi hanno spiegato, sono solo differenti standard di pulizia, e in effetti, abituando il corpo, si alzano le difese immunitarie e si pu anche bere la loro acqua. Per il momento pero , io bevo ancora lacqua per i turisti:)

Riflessioni : a piedi scalzi Le migliori scarpe che possiamo avere le abbiamo gi: sono i nostri piedi. Siamo abituati ormai da piccoli a vivere in un mondo asettico, a proteggere tutto il nostro corpo da agenti esterni, non che sia sbagliato, solo che si rischia di esagerare. Qui ho visto gente camminare scalza in posti pi incredibili, sullasfalto, in mezzo al fango, ovunque: forse loro davvero non si possono permettere di avere scarpe, ma la giusta via di mezzo potrebbe aiutare anche noi. Appena arrivato in india, a casa di Sachin, le scarpe stanno alluscio: in nessun altra parte si cammina con le scarpe! La parte pi brutta da accettare quando vai in bagno (alla turca) dove non proprio un posto salubre. Ma anche dopo esserti fatto il bagno: strano andare coi piedi bagnati fino alla camera, e poi metterti a letto con i piedi non pulitissimi. Un altra abitudine dura da digerire quella di toglierai le scarpe nei templi: non come in alcune moschee, dove appena togli le scarpe sei accolto da soffici tappeti: qui togli le scarpe moolto prima, quindi cammini ancora diversi metri sul cemento oppure su piastrelle tuttaltro che pulite, poi entri e vedi gente sdraiata per terra a pregare, spesso cammini in zone bagnate, e se piove .. Beh.. Nessun perdono. Quando sono giunto in albergo pero, mi venuto spontaneo togliermi le scarpe, in effetti si sta meglio, anche durante i viaggi in macchina: via le scarpe, e gambe incrociate sul sedile. Lesperienza pi interessante stata al tempio di Buddha, a Bodhgaya, dove pioveva a dirotto, ma era un grande complesso, tutto piastrellato di cotto, oltre alla pioggia che mi grondava ovunque, camminare su un terreno bagnato a piedi scalzi davvero unico, anche la camminata cambia, si fa pi lenta, pi calma e pi attenta. Lho imparato a mie spese: appena entrato, la prima scalinata, i primi 4 scalini li ho fatti senza troppa attenzione, altro 4 li ho fatti col sedere!! Dopo ormai due settimane, in qualsiasi stanza dalbergo, per prima cosa, via le scarpe! Nei grandi templi poi, come Agra o il Golden Temple, tutta la zona limitrofa la fai a piedi scalzi, non mi da pi nemmeno fastidio passare nel fossetto dacqua allingresso e alluscita dei vari templi. Probabilmente quando ritorner a casa mi riabituer alle scarpe, ma chiss se mi conceder qualche camminata a piedi scalzi in pi.

Riflessioni : la svastica Avevo letto gi in diversi posti che la svastica usata dai nazisti aveva un origine orientale e quindi non sono rimasto molto colpito di vederla in india. Quello pero che mi ha colpito, stato vederla ovunque, non solo nei templi e su qualche bassorilievo oppure confinato a qualche uso particolare. Quando dico ovunque intendo davvero ovunque. Quel simbolo lo puoi trovare su almeno la meta dei riswo che circolano, sulla porta delle case e degli alberghi, dipinta sulle insegne dei negozi, e puoi trovare medagliette, adesivi, magliette e ogni genere di gadget con quel simbolo. Mi hanno spiegato che un potente portafortuna, in particolare quando inizi una nuova attivit. Lho trovato in ogni parte dellIndia, assieme al famoso om, e alla lingua inglese, forse una delle cose che accomuna di pi questo subcontinente, formato da popoli, culture e religioni, che formano un cocktail davvero unico.

Riflessioni : le abluzioni Strana parola, non ho mai capito bene cosa significasse: ok ci si lava, ma in cosa consistesse esattamente mi era ignoto, noi conosciamo la vasca, il bidet e naturalmente la doccia. La doccia il modo pi rapido per lavarsi, normalmente in un ambiente apposta: si entra in un box e si apre il rubinetto: una specie di macchina per la pulizia del corpo. La vasca tuttaltra cosa, la si riempie e poi ci si sta dentro a sguazzare, bello si, ma non ricordo lultima volta che lho fatto: abbiamo sempre meno tempo e oltretutto in entrambi i modi si spreca un sacco di acqua. Qui, ma non solo qui, la doccia esiste solo per i turisti occidentali, gli indiani fanno la abluzioni. Ce un rubinetto da dove arriva lacqua, si riempie un secchio, e poi con un piccolo contenitore col beccuccio si prende lacqua dal secchio e la si butta addosso. Ovviamente si sta o seduti o inginocchiati per terra, o su un piccolo sgabellino. Quando sono arrivato la prima sera, a casa di Sachin, sono rimasto stranito: possibile che tutti usino quel sistema barbaro? Anche le famiglie meno povere? Poi gli ho chiesto: lui con tranquillit mi dice che preferisce cos, nonostante gli anni vissuti in Europa, per 2 motivi: il primo e il risparmio, e non solo a livello economico, lacqua davvero un bene prezioso. Il secondo di natura umana, mi dice che per un indiano fondamentale lavarsi almeno 2 volte al giorno, e anche di dedicare tempo, per prendersi cura del corpo, questo sistema ti obbliga a occuparti di ogni singola parte del corpo, con eguale importanza. Devo dire che la spiegazione teorica non mi ha soddisfatto appieno, solo dopo diversi giorni di uso ho iniziato ad apprezzarlo. Soprattutto dopo la water terapy: dopo il massaggio, il mio doctor, mi ha detto di lavare bene, prima i capelli, poi insaponare bene ogni parte del corpo, e poi di restare seduto con un filo dacqua aperto sulla testa. Ora ho un altro rapporto con il bagno: ha le piastrelle proprio perch ci si pu sedere e anche sdraiarsi, il velo dacqua che si forma al suolo bellissimo a contatto con il corpo. Le abluzioni sono un modo par ricordarsi di dedicare del tempo ad ogni parte del corpo in eguale misura, dove oltre a lavare la pelle, si massaggiano i muscoli e tutto il corpo partecipa alla festa con lacqua. La doccia una gran comodit, non si discute, ma a volte serve una scusa per prendersi cura del proprio corpo.

Riflessioni : Vegetarianesimo Sapevo che la cucina indiana era prevalentemente vegetariana, ma come altre cose, la realt supera di molto limmaginazione. In un posto dove la povert un problema grave e ancora non si risolto completamente nemmeno lanalfabetismo, lessere vegetariani un dovere morale e un sintomo di corpo sano. In qualsiasi posto, dal ristorante pi chic, al posto pi economico la primissima scelta consiste in 2 macro-categorie : la prima VEGT, ovvero solo cibo vegetale, sa seconda tutto il resto che, siccome appena tollerata, ha un nome quantomai significativo : NON-VEGT. Ovvero: esiste la cucina vegetariana, e poi, ben specificato, puoi provare il pollo o qualche altra diavoleria nella quale devi uccidere qualcuno. Credo di poter dire che il 90% di indiani sia assolutamente vegetariano. Ci sono poi alcune categoria, come i Giainisti, che non si limitano a non mangiare carne e pesce, ma, ad esempio, non mangiano vegetali che stanno sotto terra, come carote o cipolle, perch sono ricche di animaletti che verrebbero uccisi, oppure non mangiano la frutta che ha troppi semi, perch sarebbe uno spreco. Ovviamente poi esiste una categoria di persone che mangia anche carne, ma sono davvero delle eccezioni, e normalmente non si va oltre il pollo: la vacca assolutamente sacra, quindi non si tocca, e il maiale non lho mai visto in nessun men. LAhimsa: la non-violenza che ha comunicato al mondo Gandhi (che pare provenga proprio dal giainismo), presente in ogni situazione, ad esempio, durante le feste o cerimonie, si radunano centinaia o migliaia di persone e, normalmente, non ci sono mai incidenti : non esiste il concetto di aggressivit che vediamo invece spesso in Europa. Lahimsa la base della cultura, e il vegetarianesimo ne linterpretazione pi quotidiana, pi efficace e pi pregnante.

Riflessioni : Il Dio unico La religione della ragione.

Dio uno solo! Questa frase lho sentita un sacco di volte in india: a Bombay: dove Sachin, che giainista, mi porta per tutti templi ind e fa generose offerte; a Varanasi, dal doctor, che ha studiato teologia e consce 5 religioni, dai gestore dellalbergo che musulmano ma mi porta a vedere i templi ind; a Rishikesh, dove il baba sballone fuma perch Shiva fumava; ad Amristar, dove il riswoman dice di essere un sikh, ma non col turbante, perch Dio uno solo!!!

davvero singolare pensare che nel posto pi politeistico della terra, trasudi da tutti una spiritualit fondata su un unico Dio, in contrapposizione alla nostra societ che imperniata nel dogma del Dio unico ma che, semplicemente, non gli interessa largomento

Ho letto un interessante articolo sul time of india. Si intitola la religione della ragione , e parla del jainismo e del buddismo come religioni sostanzialmente atee, o come dice Sachin: dio dentro di noi, jiva, non ci sono altri dei. Durante una delle meditazioni ho anche avuto la chiare sensazione di quanto la nostra Trinit coincida con la trimurti. Brama la forza creatrice, il padre. Visnu la forza quotidiana conservativa, operativa, attiva, ed il figlio: una delle incarnazioni di visnu il famoso Krisna, che assomiglia molto a Cristo, persino nel nome. Shiva invece la forza che impernia gli esseri nel divenire, dispettoso, a volte beffardo, danza , distrugge, ma prezioso strumento del karma. Shiva in nostro spirito santo, che ispira le nostre azioni e ci da vitalit e forze creative.

Sarebbe interessante anche analizzare Laxmi, dea della fortuna, raffigurata con molti soldi, oppure Dhurga, dea della legge, oppure ancora Ganesha, figlio di Shiva e Parvati ma mi pare che la sostanza del Dio unico qui sia pi presente che altrove: non esplicito semplicemente perch implicito!

Questo libro estratto dal blog di viaggio : http://india.archimedix.me/

Tutti i resoconti giornalieri e le riflessioni sono stati scritti giorno per giorno in viaggio e corretti solo grammaticalmente in questa forma. Tutti i testi e le immagini presenti sono disponibili con Licenza Creative Commons BY-SA

Ringrazio Emiliana per avermi indicato la via.

Archimedix Torino Luglio 2010

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