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Giuseppe di Nazareth

Colui che tutto pu presso il Redentore e presso la Sua divina Madre


(Pio XI)

Il significato del nome Giuseppe. Il nome Giuseppe significa Dio voglia aggiungere e fu pronunciato per la prima volta nella Bibbia da Rachele, divenuta madre dopo un lungo periodo di sterilit (Gen. 30,23). Il giovane Giuseppe. Per secoli liconografia ci ha mostrato un San Giuseppe anziano, con Ma-ria, giovane fanciulla, al suo fianco, con levidente scopo di voler salvaguardare la verginit della Madre di Dio. Non fu per cos. Nel suo Vangelo, San Luca racconta: Langelo Gabriele fu inviato da Dio in una citt della Galilea, chiamata Nazareth, ad una Vergine promessa ad un uomo di nome Giuseppe (1,26-27). La Madonna, dunque, era stata pro-messa prima dellapparizione dellangelo, quando cio nessuno poteva ancora im-maginare che sarebbe stata scelta da Dio come Madre di Ges. Non vi era perci alcun motivo per cui la giovanissima Maria avrebbe dovuto condividere la sua vita con un coniuge anziano. E perci lecito supporre che Giuseppe avesse solo qual-che anno in pi di lei, secondo le normali usanze di ogni paese. Giuseppe, il carpentiere. San Giuseppe era un carpentiere, operaio completo nel suo settore, in grado di costruire non solo tavoli, panche, travi o porte, ma anche secchie, pale, gioghi, madie, aratri, serrature, selle e spranghe. Nel suo piccolo laboratorio la fatica della braccia un la Terra al Cielo: il lavoro manuale, infatti, disprezzato da alcuni e fuggito da altri, fu l nobilitato oltre ogni immaginazione. San Giuseppe lavor sempre bene, onestamente, mantenendo fede agli impegni as-sunti, non solo per sostentare s e la sua famiglia, ma anche come servizio alla co-munit di Nazareth. Egli lavor soprattutto con amore e col pensiero sempre rivolto al Signore, offrendo a lui ogni fatica: per questo nessuna delle sue azioni andata perduta, ma ogni gesto ha assunto un valore altissimo agli occhi di Dio, che al termine della vita del Santo gli ha tributato una ricompensa ben pi grande del guadagno materiale realizzato in terra.

Il Padre verginale di Ges. San Giuseppe ebbe la gloria di condividere con la Prima Persona della SS. Trinit il titolo di Padre. In quanto Padre verginale di Ges, egli gli rest accanto nel tempo della serenit e in quello del pericolo: a Betlemme, in Egitto, a Gerusalemme, a Nazareth. Da lui il Salvatore impar tutto ci che occorre ad un bambino per diventare uomo. Egli fu per Cristo il migliore dei padri. Nessun altro avrebbe potuto fare per Ges ci che fece Giuseppe di Nazareth, n amarlo come lo am lui, con tutta leffusione del cuore, sentendo di voler essere tutto per Cristo, sino allultimo respiro, anche a costo della propria vita, riconoscendosi sempre indegno delle predilezioni avute e promettendogli fedelt assoluta. Nessunaltro al mondo ha potuto, n potr mai avere a s soggetto Colui che da sempre e per sempre comanda a tutte le creature del Cielo e della terra. Quale sapienza e quali virt avr dunque avuto il Santo, chiamato da Dio ad un tale compito! Eppure, esercitando la sua autorit su Cristo, San Giuseppe fu sempre umilissimo e comand al Redentore solo in obbedienza alla divina Volont. Lo Sposo verginale di Maria. In quanto Sposo verginale dellImmacolata, San Giuseppe ricevette da Dio qualit specialissime, che gli permisero di partecipare alleccelsa dignit della Madonna. Egli, dopo la sua Sposa, sorpass in eccellenza ogni altra creatura. Con la sua verginit rese possibile che il Verbo fosse concepito e nascesse verginalmente da Maria. Il loro matrimonio fu il pi riuscito dellumanit perch il pi santo. Mentre Adamo ed Eva furono linizio della rovina del genere umano, Giuseppe e Maria furono linizio della riparazione di tale rovina; mentre Adamo ed Eva trasmisero la morte del peccato ai posteri, Giuseppe e Maria portarono la vita della grazia ad ogni uomo: lei, concependo e dando alla luce il Salvatore; lui, nutrendolo e custodendolo. Il matrimonio di Maria e di Giuseppe fu unico nella storia umana. Egli am Maria con laffetto di tutto il suo cuore, provando per lei, in quanto Madre del Messia, una profonda venerazione. San Giuseppe fu anche il primo devoto della Madonna: nes-suno, dopo Ges, conobbe pi di lui la grandezza dellImmacolata. Egli la prese come suo Modello, imitando in s tutte le virt della sua Sposa. Non am nulla e nessuno, dopo Ges, pi di lei. E altrettanto certo, che Maria, perfetta in tutto, si di-stinse anche nellamore per Giuseppe, impetrando con la preghiera, doni e grazie al Santo, che am in modo del tutto singolare, ben consapevole dessere debitrice al suo Sposo verginale dellonore e della sua stessa vita, poich senza di lui, nota San Girolamo, alla notizia della sua maternit, che probabilmente nessuno avrebbe cre-duto divina, ella avrebbe potuto essere lapidata.

Il Capo della Santa Famiglia. Anche se lultimo, dopo Ges e Maria, per grandezza, San Giuseppe fu il primo in autorit, e non per presunzione propria, ma per volere di Dio. E certo che la Madonna vide sempre in San Giuseppe il capofamiglia e a lui lasci ogni decisione. Del resto, uguale comportamento fu tenuto dallangelo del Signore, che non si rivolse alla Vergine, ma a Giuseppe affinch Ges e Maria fossero posti in salvo in Egitto e ritornassero a Nazareth dopo la morte di Erode. Fu ancora Giuseppe, il capofamiglia, a compiere su Ges il rito ebraico della circoncisione, offrendo le prime gocce di sangue del Bambino al Padre nei Cieli e imponendogli il nome. Sul Santo poggi, dunque, ogni responsabilit e iniziativa. Egli conosceva i suoi doveri e li assolse pienamente, dignitosamente e con grande amore. Visse fra Ges e Maria, ma non se ne vant. Non una parola rivel il mistero che li avvolgeva: Giuseppe non svel mai di essere il Custode del Redentore, ma volle essere considerato da tutti semplicemente il carpentiere. Luomo del silenzio, del nascondimento e dellobbedienza. San Giuseppe non fu tra coloro che dicono Signore, Signore!, ma in silenzio ademp perfettamente la Volont di Dio. I Vangeli non riportano alcuna sua parola. San Giuseppe tacque, serbando nel suo cuore i grandi segreti di Dio. Egli custod i suoi tesori, nascondendoli agli occhi degli uomini, e celandosi con loro nellombra, a Betlemme, in Egitto, e ancor pi a Nazareth. Silenzioso e paziente, esegu i voleri che gli venivano comunicati di volta in volta dagli angeli, messaggeri di Dio. Ubbid quando langelo gli rivel la divina Maternit della sua Sposa; ubbid quando gli venne ordinato dallangelo di fuggire in Egitto per evitare lira omicida di Erode; ubbid durante la permanenza in Egitto, e ubbid ancora ai comandi del Signore quando gli fu detto di ritornare a Nazareth. E cos per tanti anni, per tutta la vita. Il suo fu un S senza reticenze, senza ripensamenti, senza riserve, totale, eroico. Dio lo volle come unombra e Giuseppe fu davvero lombra del Padre che protesse e di-fese i tesori del Cielo, Ges e Maria. Come per la Madonna, limpegno dellintera sua esistenza fu quello di fare in tutto e per tutto la divina Volont. San Giuseppe e la Passione di Cristo. San Giuseppe mor qualche anno prima di Ges, ma con grande probabilit apprese molti particolari della Passione del Figlio attraverso le Sacre Scritture, che certo conosceva bene - soprattutto le profezie di Geremia e di Isaia - o forse dagli stessi Ges e Maria nei lunghi anni della vita nascosta a Nazareth. Il Santo avr pertanto sofferto moltissimo nellimmaginare i tormenti futuri di Cristo, nellipotizzare che forse non avrebbe potuto essergli di aiuto in alcun modo, e ancora nel prevedere le ingratitudini e la rovina di tanti peccatori ostinati, per i quali nulla avrebbe giovato il sangue del Redentore.

Non infine da escludere che si sia offerto di patire anche lui per assomigliare un poco a Cristo, soprattutto negli ultimi anni di vita, quando il profondissimo dolore al pensiero della Passione and probabilmente aumentando sempre pi e con esso il desiderio di immolarsi accanto al Figlio. La morte di San Giuseppe. Fu la prima morte cristiana della storia, la pi bella perch avvenuta alla presenza di Ges e di Maria, nello splendore di una santit ec- cezionale. San Giuseppe sapeva di non poter ancora entrare in Paradiso di cui il Redentore non aveva ancora aperto le porte - e di dover attendere nel Limbo, con i giusti dellantica Legge, il grande giorno. Sentiva lenorme sacrificio di dover ab- bandonare le persone pi care al suo cuore, Ges e Maria, dopo averle servite tanto sollecitamente per circa 30 anni, mentre prevedeva per esse un futuro assai dolo- roso e per se stesso limpossibilit di correre loro in aiuto, come aveva fatto durante lintera sua vita. Tuttavia, egli accolse la morte in perfetta obbedienza alla Volont di Dio, affinch tutti pensassero che il Salvatore non avesse alcun padre terreno, e che lunico suo Padre fosse quello nei Cieli. La grandezza e la santit di San Giuseppe sono superiori a quelle di ogni altro Santo, eccetto che di Maria SS. Non vi fu, n vi sar mai santo pi grande di Giuseppe di Nazareth: a lui solo e a nessun altro il Padre don Maria quale Sposa e Ges quale Figlio. Manifestiamogli allora la nostra gioia nel saperlo tanto vicino a Dio; diciamoglielo a nome di coloro che ne par-lano senza conoscerlo del tutto, e anche a nome di quelli che non lo conoscono affatto! Proponiamoci di farlo amare a chi lo ignora ancora! Riconosciamo di non avere finora per lui quella devozione che merita e che Ges e Maria per primi desiderano che gli sia tributata da tutto il popolo cristiano! Meditiamo ogni giorno le gioie e i dolori della sua vita, imitiamo le sue innumerevoli virt, invochiamolo nelle necessit e comunichiamo agli altri le grazie ottenute da Dio per sua intercessione! Teniamo caro il mercoled di ogni settimana, dedicato al Santo da una tradizione ormai plurisecolare, e il mese che va dal 18 febbraio al 19 marzo. E poich lOstia divina il Corpo di Cristo, che Giuseppe am, protesse e custod per lintera sua vita, affidiamoci a lui, oltre che a Maria SS., prima, durante e dopo la S. Comunione, affinch ispiri le migliori disposizioni alla nostra anima, che spesso ben pi misera della grotta di Betlemme. ... Al coro di tanti suoi devoti, aggiungi anche la tua voce affinch San Giuseppe sia pi conosciuto, amato, onorato ed imitato!

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