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Appendice sul GIS Nellapprestarsi alla creazione di un sistema informativo territoriale riguardante le valli del Natisone, ci si prefissati principalmente

e due scopi: il primo stato quello di creare una carta archeologica, il secondo di utilizzare tale carta come strumento di indagine e di comprensione non soltanto dei siti individuati, ma anche della loro interazione con il paesaggio circostante. Un progetto GIS, infatti, prima di tutto un valido strumento per larchiviazione e la gestione di dati1, ma pu rappresentare anche un mezzo efficace per lo studio delle forme di insediamento umano in un dato territorio 2. Lapporto informatico in questo progetto non stato limitato solo alla mera archiviazione dei dati e alla realizzazione di una buona cartografia, ma stato impostato come un vero e propio settore di indagine che contiene ed contenuto a sua volta in ambiti di ricerca diversi. La funzione di questo sistema quella di interagire con lintero gruppo di lavoro facendo emergere, in un confronto diretto tra esigenze di ricerca e di informatizzazione, unimpostazione comune per lapproccio e la risoluzione di problemi dei vari settori. Lo studio delle valli del Natisone si mostrato fin dallinizio multiforme sia dal punto di vista qualitativo (beni mobili e immobili) sia per estensione nel tempo e nello spazio (diversi sono infatti gli ambiti di ricerca attivi nel progetto). Per rendere, quindi, possibile lintegrazione di dati tratti da fonti di natura diversa, materiali, scritte, iconografiche e cartografiche si individuato un elemento minimo che potesse fungere da collegamento non soltanto tra le varie discipline, ma anche tra il dato e la sua rappresentazione geografica. Questa prima cellula, su cui si costruita la griglia di raccolta dati, lUT (unit topografica), sia essa rappresentata da un sedimento, da una dispersione di materiali o da elementi strutturali. Inoltre, volendo mantenere inalterato il livello scientifico e di approfondimento tipico di ciascuna disciplina che ha partecipato alla creazione di questo sistema, i dati sono stati organizzati sotto forma di database relazionale impostato in pi tabelle/archivi3. Il database Le valli del Natisone stato realizzato con il programma Access4 (versione 97) ed costituito da una serie di tabelle, relazionate fra di loro. La tabella madre quella di Unit Topografica (UT) in cui sono racchiuse tutte le informazioni relative al solo posizionamento geografico di un sito archeologico distinguibile dagli altri unicamente in base allubicazione territoriale. A questa tabella principale si collega una o pi schede di EA (Evidenza archeologica), distinte per tipologia di rinvenimento, in cui vengono archiviate le informazioni relative alla definizione, descrizione, alle dimensioni, ai riferimenti bibliografici, grafici, allinterpretazione e alla descrizione di ogni singola evidenza archeologica che insistite geograficamente su una unica UT5 . Sia alla scheda
VALENTI 1998. MACCHI JANICA 2001, p. 144. 3 Il presente database da considerarsi il risultato finale di un continuo confronto con i problemi emersi durante le diverse fasi della ricerca. 4 Si scelto questo software principalmente per la facilit con cui gestisce pi tabelle, ma anche perch essendo presente nel pacchetto Office pu essere facilmente esportabile. 5 Vista la presenza sul territorio di siti frequentati in epoche diverse, si ritenuto opportuno mantenere la stratificazione considerando come punto di partenza della relazione il solo
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UT che alla scheda EA possibile collegare due schede ad esse complementari relative una ai materiali e laltra alla documentazione grafica e fotografica. Infine, vista limportanza che allinterno del progetto si data allo studio del paesaggio, per comprendere meglio le dinamiche insediative nelle diverse epoche, stata realizzata una tabella dedicata unicamente ai dati geomorfologici che pu essere legata ad una o pi UT. Il database cos impostato collegato alla carta geografica, attraverso il codice di UT presente ed uguale anche come identificativo del punto poligono sulla carta. Ogni tipo di evidenza (ad esempio tutti gli insediamenti produttivi) individuata forma un livello informativo che possibile corredare con tutta una serie di informazioni desunte confrontando ed integrando diversi tipi di dati presenti nel database (fase cronologica, materiali presenti, bibliografia ecc.). Una volta impostato il legame e le relazione fra le diverse tabelle, il sistema GIS permette con facilit di creare delle carte tematiche per la rappresentazione e lanalisi di fenomeni a carattere storico geografico in un dato periodo storico e questo avviene impostando delle interrogazioni che andranno ad evidenziare nella carta le entit grafiche collegate ai record selezionati che soddisfino tali richieste6. La base cartografica di rifermento per il progetto relativamente varia: per la parte italiana si hanno a disposizione carte tecniche regionali in formato vettoriale a diverse scale della regione Friuli Venezia Giulia, mentre per la parte slovena carte in formato raster georiferite in scala 1:25000 e curve di livello nel formato shp. La cartografia italiana e la slovena per differiscono per tipo di proiezione utilizzato (quella italiana Gauss-Boaga e quella slovena Gauss-Kriger); difficile stata, quindi, la realizzazione di una base cartografica comune in cui far confluire i siti sia italiani sia sloveni senza dover prediligere ora luna ora laltra proiezione. Come soluzione si scelto di utilizzare un unica proiezione (UTM zona 33 nord) adottando delle modifiche per migliorare la contiguit tra le zone di confine; tali modifiche sono state apportate seguendo alcuni parametri presentati allinterno di un sito ISAMAP relativo ad un progetto interreg di cooperazione transfrontaliera tra Italia, Slovenia ed Austria7. Questo metodo stato testato su cartografia vettoriale (carta tecnica regionale e curve di livello slovene in scala 1:25.000) e ha dato dei buoni risultati, diversamente da quello che si verificato quando si passati al formato grid/raster8. Vista lesigenza di creare una base cartografica comune la soluzione pi immediata risultata la creazione di un unico modello digitale del terreno per un territorio, che coprisse ampiamente larea di indagine, ottenuto tramite lelaborazione dei dati cartografici (curve di livello quotate) forniti dai colleghi sloveni. Come sistema di riferimento generale stata mantenuta la proiezione UTM, su cui sono stati proiettati i punti sia italiani che sloveni. Sul modello, con un passo della griglia pari a 25 metri, sono stati successivamente digitalizzati i corsi dacqua principali ed evidenziati i nomi dei comuni coinvolti nel progetto. La scelta di utilizzare come base cartografica un dem (modello digitale del
luogo/punto geografico (lUT) interessato da una o pi evidenze archeologiche. 6 Cfr. carte tematiche allinterno dei contributi. 7 Il sito www.isamap.info nella pagina relativa al download si trovano i parametri utilizzati. 8 Nel passare dal formato vettoriale a quello raster si verificato uno sfasamento di diversi metri, tale da rendere impossibile lutilizzo della carta.

terreno) stata condizionata non soltanto da problemi di omogeneit dei dati, ma anche perch esso rappresenta il formato pi duttile e flessibile nelle operazioni e nelle fasi tipiche di creazione e applicazione delle analisi spaziali, e rappresenta un valido strumento per la produzione di nuove informazioni9. Il paesaggio, inteso come paesaggio storico, il risultato della relazione che intercorre tra gruppi umani e lo spazio circostante, relazione in cui concorrono scelte di occupazione, di sfruttamento del territorio volontarie o istintive di diversa natura. Difficile risulta quindi lindividuazione dei requisiti o delle condizioni spaziali che hanno influito su tali scelte; le analisi spaziali possono, per, aiutare per la creazione di modelli che simulino tali condizioni, incorporando nelle fasi di realizzazione le variabili culturali ed ambientali che, secondo il ricercatore, hanno influito in queste particolari scelte. Le variabili culturali sono quelle pi difficili da individuare e quantificare (confini tra terreni, presenza di necropoli, aree taboo ecc.), diversamente da quanto accade per le variabili geografiche e topografiche che possono essere facilmente individuate e analizzate dal ricercatore10.

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MACCHI JANICA 2001, p. 150 BELL, WILSON e WICKHAM 2002, p. 173.

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