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XI Convegno dellAssociazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico Gli economisti italiani e la formazione dello Stato unitario

(1850-1900) Pisa, 1-3 dicembre 2011 Giuseppe Della Torre


Universit degli Studi di Siena <dellatorre@unisi.it>

Maria Carmela Schisani


Universit degli Studi di Napoli Federico II schisani@unina.it

Risanamento finanziario, crescita economica e promozione del risparmio: le casse postali nei progetti di Quintino Sella (1862-1877) (*)
1. Finanza pubblica, crescita economica e risparmio privato. 2. Il carotaggio dellesperienza estera nella raccolta del risparmio minuto, la raccolta della documentazione e delle referenze bibliografiche, la predisposizione delle informazioni statistiche, 1862-1871. 2.1.La fase preparatoria degli anni 60; 2.2 Le missioni di studio allestero sul sistema inglese delle casse postali; 2.3. Le informazioni e le elaborazioni statistiche; 2.4. Les livres de chevet. 3. Alcuni punti dal dibattito sulla legge istitutiva delle casse di risparmio postali, 1870-1875. 4. La lega per il risparmio e leducazione al risparmio minuto, 1875-1876. 5. Alcune considerazioni aperte. Referenze archivistiche e bibliografiche
Abstract A pi riprese Ministro delle Finanze, oltre che deputato, Quintino Sella apport un contributo determinante alle politiche finanziarie dei governi liberali del primo quindicennio unitario. Egli oper attraverso una visione complessiva del sistema finanziario, appoggiando senza successo i primi progetti di centralizzazione del credito fondiario e dellemissione di cartamoneta, puntando con rigore alla riduzione del deficit di bilancio e realizzando un canale di gestione pubblica del risparmio attraverso le casse postali e la Cassa Depositi e Prestiti. La linea di Sella, improntata ad un assoluto pragmatismo, richiama alcuni aspetti finanziari della moderna teoria della crescita economica e dei rapporti con lo sviluppo delle istituzioni finanziarie. Ci riferiamo alla necessit di incrementare la formazione del risparmio nazionale e la sua mobilizzazione (per finanziare il capitale produttivo e le opere pubbliche necessari per la crescita economica e lo sviluppo sociale), tramite lintervento dello Stato per favorire il passaggio da una fase di sottosviluppo finanziario (di prevalente tesaurizzazione) ad uno stadio superiore (caratterizzato da una pi ampia dissociazione tra coloro investono in beni capitali e coloro che risparmiano). Questi elementi generali si integrano nella visione di Sella, confluendo in maniera compiuta nel progetto delle casse postali. Su tale linea intendiamo fornire una lettura articolata di tale progetto, sottolineando come logica finanziaria (incentivazione del risparmio finanziario) e logica economica (accumulazione reale delle imprese e degli enti pubblici) si contemperino, coerentemente con la funzione pubblica di Sella e la sua esperienza di imprenditore. ---------(*) Gli autori hanno beneficiato della cortese accoglienza presso la Fondazione Sella di Biella del presidente Lodovico Sella. Il prof. Teresio Gamaccio, consulente della Fondazione, ci ha guidato con competenza e grande disponibilit tra le serie del Fondo Quintino Sella. Desideriamo ancora menzionare la dott.sa Patrizia Bellardone, direttrice della Biblioteca Civica di Biella, e la dott.sa Anna Bosazza per laiuto prestato nella consultazione delle miscellanee ordinate da Quintino sul risparmio postale e sulle istituzioni creditizie.

1. Finanza pubblica, crescita economica e risparmio privato Nei primi anni postunitari, complessit politiche ed ostacoli strutturali ritardarono il percorso verso la formazione di uno Stato liberale moderno (Berselli 1997; Cammarano 2011). LItalia scelse di attuare un modello di centralizzazione di ispirazione francese e di allinearsi al credo liberista ma entrambi gli orientamenti produssero risultati spesso non coerenti. In pi campi, gli obiettivi di unitariet vennero costretti negli angusti margini delle istanze conservative degli equilibri preesistenti e il liberoscambismo si interfacci, sul fronte della politica interna, alla rivalutazione dellinterventismo statale, in uno scontro dottrinario interno alla Destra che ne min la gi fragile compagine (Faucci 1995; Augello e Guidi 2003). La contraddizione prendeva forma dalla necessit di un approccio pragmatico alla realt rispetto alle posizioni strettamente dogmatiche1, a fronte delle questioni centrali della finanza pubblica e della crescita economica; ma certamente, soprattutto a partire tra la fine degli anni 60 e linizio degli anni 70, fu anche in parte il portato del profondo mutamento dei riferimenti nel contesto internazionale (caduta del II Impero in Francia, unificazione della Germania, laffermazione del socialismo della cattedra, etc.). Il nuovo stato fu chiamato a drenare capitali altrimenti indisponibili, forzando la politica fiscale (oltre allalienazione dellasse ecclesiastico), per agire su un tasso di accumulazione insufficiente per lo sforzo della crescita economica (Are 1984 ****). E lesigenza sempre pi sentita di adattare il liberalismo alla questione sociale, ne richiam in primo piano lazione riformatrice e di promotore di progresso2, attraverso listruzione e il risparmio, temi strettamente correlati nellidea dei liberisti sperimentali. Il nascente statalismo economico della Destra (Pecorari 1983) si radicava nella consapevolezza che un pi elevato saggio di crescita passasse per un incremento del tasso di risparmio nazionale, sia pubblico (riduzione del deficit - pareggio di bilancio) che privato (educazione al risparmio). Di questi complessi passaggi storici, Quintino Sella fu protagonista e interprete sensibile. A pi riprese Ministro delle Finanze (nel 1862, 1864-65 e dal 1869 al 1873) oltre che deputato, egli apport un contributo determinante al corso delle politiche finanziarie dei governi liberali del primo quindicennio unitario. Sella oper attraverso una visione complessiva del sistema finanziario, appoggiando senza successo i primi progetti di centralizzazione del credito specializzato (credito fondiario)3 e
Un punto particolarmente evidente di tale frattura matura nello scontro Ferrara-Sella, anche e soprattutto sul progetto delle casse postali, che porta una disgregazione ancor maggiore in seno alla Destra. LEconomista dItalia nasce nel 1869 ed in prima linea nellinvocare lindirizzo interventista da parte dello Stato ospitando scritti di Scialoja, Luzzatti, Cusumano, Ciccone, Sella, Sclopis, fino a divenire lorgano dei sostenitori dellintervento dello in economia (Faucci 1975, p. 62). Tra il 1870 e il 1875 lo scontro non pi tra Destra e Sinistra, ma tra Liberisti e Interventisti (Faucci, Augello). Vedi lo scontro dottrinario sulla Nuova Antologia tra liberisti puri e liberisti sperimentali (Berselli 1997, p. 21). 2 Dalla Esposizione di Parigi del 1867 fino alla formalizzazione definitiva al Primo Congresso degli economisti del 1875. 3 Riguardo al progetto di costituzione del Crdit foncier et agricole dItalie, la convenzione con Edmond Fremy per lo stabilimento di un istituto di credito fondiario in Italia fu una delle prime convenzioni dello stato unitario e tra i molti sottoscrittori recava la firma di Quintino Sella (Salmour 1862, pp. 649 ss.).
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dellemissione di cartamoneta4, puntando con rigore ad incrementare il risparmio pubblico (riduzione del deficit /pareggio di bilancio), e realizzando un canale di gestione pubblica del risparmio privato attraverso le casse postali e la Cassa Depositi e Prestiti. In tal senso Sella divenne un interprete fondamentale delle tendenze che erano maturate nellambito dei liberisti sperimentali. Nella sua visione, improntata ad un assoluto pragmatismo, fu centrale lidea di incrementare la formazione del risparmio nazionale e la sua mobilizzazione (per finanziare il capitale produttivo e le opere pubbliche necessari per la crescita economica e lo sviluppo sociale), tramite lintervento dello Stato per favorire il passaggio da una fase di sottosviluppo finanziario (di prevalente tesaurizzazione) ad uno stadio superiore (caratterizzato da una pi ampia dissociazione quantitativa e qualitativa tra coloro investono in beni capitali e coloro che risparmiano). Questi elementi generali si integrarono nella visione di Sella, confluendo in maniera compiuta nel progetto delle casse postali. Sella stimava al 20% del PIL il livello di propensione al risparmio necessario per la crescita (Sella, Discorsi parlamentari, ***), ma la realizzazione di tale obiettivo era resa difficile dalla mancanza di un sistema finanziario strutturato. La debolezza dei meccanismi di mercato era tale da disincentivare la formazione del risparmio, soprattutto in tutte quelle situazioni territoriali e/o di redditi modesti che rendevano difficile o impossibile la selezione degli strumenti finanziari in cui investire il risparmio (lontananza degli istituti di credito, costi informativi elevati, elevatezza del taglio minimo dei titoli (es. della rendita), scarsa liquidit, ecc.). La creazione di una rete di casse postali di risparmio intese a raccogliere il risparmio minuto delle classi pi umili e a convogliarlo verso laccumulazione di Stato da utilizzare per investimenti in opere pubbliche e prestiti alle amministrazioni locali e
Sella riteneva il Credito Fondiario uno strumento validissimo di finanza (Corvaglia 2001, p. 235). La valutazione dellopportunit di un tale istituto per la promozione della crescita agraria e come caposaldo della formazione di un sistema bancario moderno, si univa alle istanze delluomo politico interessato alle soluzioni pi idonee per la finanza statale. In tal senso, il suo impegno per la creazione di una istituzione che rendesse pi agevole il programma di alienazione dei beni demaniali e di quelli dellasse ecclesiastico si allineava con la preoccupazione di salvaguardare lappoggio della Francia alla finanza pubblica italiana. Egli aveva ben presente quanto la credibilit dello stato italiano fosse istanza inderogabile e superiore agli interessi particolari, e dunque da difendere assolutamente al fine di mantenere un accesso privilegiato ai mercati dei capitali internazionali (Lettera di Q.S. a M. Minghetti, Resoconto dei colloqui avuti con il Ministro delle Finanze francese e con alcuni banchieri di Parigi, Parigi, 9 gennaio 1863, in Sella 1842-1884, vol. I, lettera ripresa anche da De Cecco (a cura di) 1990, pp. 296-99). Il tentativo di centralizzazione del credito fondiario naufrag a causa della strenua difesa degli interessi locali rappresentati da banche pubbliche, primo fra tutti il Banco di Napoli, che si opposero al credito ipotecario esercitato in regime di monopolio da un unico istituto, privilegiato e a capitale straniero (Nisco 1865). 4 Riguardo allunificazione degli istituti di emissione, la letteratura sottolinea come la relazione di Quintino Sella al progetto firmato con Luigi Torelli (ministro di Agricoltura, Industria e Commercio) per la fondazione della Banca dItalia del 1865 (presentato alla Camera il 13 marzo 1865) rappresent tecnicamente un salto di qualit rispetto ai precedenti ministri, con riguardo a vari aspetti: 1. il problema di una buona ed efficace rappresentanza degli interessi locali; 2. i criteri di amministrazione, non troppo lontani dallo statuto della Banca Nazionale del 1859; 3. lattenzione agli aspetti giuridici della natura privata della banca unica; 4. la questione della nomina del governatore; 5. la richiesta di un istituto di vigilanza governativa (Galli 1992, pp. 263-264). Il progetto non fu approvato per la resistenza degli interessi di istituti bancari storicamente radicati sul territorio.

centrali costituiva in primo luogo una soluzione tecnica alle difficolt strutturali del sistema finanziario. Lobiettivo di incrementare la propensione al risparmio necessitava della predisposizione di strumenti finanziari adeguati, di un sistema di garanzie (es. garanzia dello Stato sul deposito postale), di una struttura capillare sul territorio (uffici postali decentrati, collettorie postali - cio il postino che raccoglieva e riconsegnava a domicilio il deposito postale), diversificazione delle forme di risparmio (possibilit di versare depositi in francobolli) e facilitazione dellaccesso allinvestimento (possibilit di acquisire titoli di rendita con i depositi postali tramite gli uffici postali e dunque con il superamento dellintermediazione delle figure professionali operanti in borsa). Il progetto delle casse postali, inoltre, metteva in luce la visione di Sella sul risparmio. In polemica con lidea di Ferrara del risparmio come astensione dal consumo (con detenzione di moneta metallica o al pi acquisizione del terreno) Sella pensava al risparmio finanziario, diretto a finanziare (direttamente o indirettamente) laccumulazione reale di operatori diversi dal risparmiatore, con la separazione dellatto del risparmio da quello dellinvestimento. Sella aveva presente che il risparmio per le necessit familiari (acquisto del terreno, costruzione della propria abitazione in economia) aveva una valenza molto meno progressiva di quella del risparmio finanziario. In tale ottica, e in presenza di scelte finanziarie del risparmiatore medio limitate se non nulle, aveva maggior senso il fatto di prevedere un canale autonomo del finanziamento pubblico (Tesoro ed enti locali). Un punto su cui Sella insisteva era lo scarso dinamismo a livello territoriale delle casse di risparmio ordinarie e degli altri istituti di credito. A tal punto i meccanismi privati non sono tali da poterci fare affidamento (Sella, ma anche Torelli e Luzzatti), serve il pungolo dello Stato tramite le casse postali. Tuttavia, la raccolta di queste non deve andare a finanziare le casse ordinarie gi operanti (leggi le grandi casse del centro-nord), ma la CDP. Questo per una serie di motivi: a) evitare squilibri territoriali nellallocazione dei fondi che si avrebbero tramite le casse ordinarie (quelle pi grandi e del centro-nord); b) finanziare (tramite processi centralizzati sulla base di decisioni politiche condivise) le opere pubbliche che gli enti locali devono obbligatoriamente per legge intraprendere (e che sono cruciali per la concezione dello sviluppo di Sella); c) svincolare la gestione del debito del Tesoro dai grandi banchieri internazionali e forse anche da alcuni istituti italiani (non a caso il modello inglese prevedeva il conferimento di tutti i depositi postali sul c/c del Tesoro e in tutte le riscritture del progetto italiano previsto luso dei fondi secondo quanto stabilito dalla legge del 1863 sulla CDP). Sella ha lidea che il finanziamento del disavanzo pubblico possa nuocere alle possibilit di finanziamento dellaccumulazione reale privata. Questo spiega: a) il controllo del disavanzo e quindi lidea di contenere la creazione di nuovo debito pubblico (rigore di bilancio, ma sulle voci di spesa non direttamente legate allo sviluppo del paese); b) lesigenza di finanziare il debito pubblico con la CDP mantenendo le altre istituzioni creditizie disponibili per il finanziamento ai privati (quello che sar poi il circuito del Tesoro degli anni 30?); c) senza dimenticare che lauspicata riduzione dei tassi sulla rendita dovrebbe spostare (nelle parole di Sella) i banchieri privati dallinvestimento (tranquillo) in titoli di rendita agli impieghi verso le imprese private.

Dopo questo paragrafo introduttivo il paper cos organizzato. Nel 2 trattiamo della fase preparatoria 1862-1971 per il lancio del progetto di istituzione delle casse postali, fase caratterizzata da diverse missioni di studio allestero, dalla raccolta di documentazione e di referenze bibliografiche, e dalla predisposizione delle informazioni statistiche. Nel 3 dedichiamo spazio ad alcuni punti interessanti del dibattito parlamentare sul progetto di istituzione delle casse postali. Nel 4 dedichiamo qualche rigo alla fondazione della Lega per il risparmio postale e del progetto di educazione finanziaria delle classi meno abbienti. Nel 5 svolgiamo qualche considerazione a mo di conclusione. 2. Il carotaggio dellesperienza estera nella raccolta del risparmio minuto, la raccolta della documentazione e delle referenze bibliografiche, la predisposizione delle informazioni statistiche, 1862-1870 2.1. La fase preparatoria degli anni 60 La costituzione delle casse postali e l'attribuzione di gran parte della loro raccolta alla Cassa Depositi e Prestiti (CDP) rese pi facile il collocamento di nuova rendita del Tesoro e il finanziamento delle opere pubbliche obbligatorie a carico degli enti locali e la conversione e il consolidamento dei debiti pregressi dellamministrazione centrale e locale. Vedi le conversioni dei debiti degli enti locali, linserimento nel Gran libro del debito pubblico delle obbligazioni ferroviarie e la grande conversione della rendita del 1906. I lavori disponibili riguardano prevalentemente la storia della Cassa Depositi e Prestiti5, minori attenzioni sono dedicate invece alle casse postali. Dopo il lavoro di Clementini 1891 e alcune recenti incursioni di Serra 1986 [2000], Pecorari 1989, Pavan 1999, e Conte 2000, 2005, in letteratura pare alquanto carente la riflessione sugli studi e sulle discussioni che portarono Quintino Sella allimplementazione delle casse postali, in particolare questa azione sembra avulsa da una riflessione sulla sua azione complessiva nel campo delle istituzioni creditizie. A fronte dellinsoddisfazione della letteratura disponibile, abbiamo tratto giovamento dalle nostre visite presso la Fondazione Sella di Biella. Allo stato della ricerca abbiamo isolato alcuni punti a nostro parere interessanti. La fondazione delle casse postali di risparmio ha in Sella lartefice principale, il propugnatore e il coordinatore di un progetto di successo, frutto di una costante azione di studio e di cura politica6. Questa attribuzione nella sostanza corretta, anche se lepistolario e il ricco carteggio custodito presso la Fondazione Sella fanno luce sullo sfondo della scena dove si intravedono alcuni comprimari, noti e altri meno noti (ad es., il sen. Luigi Torelli, ministro di Agricoltura, Industria e Commercio, e il sen. Luigi
Dopo i lavori classici dellepoca di Clementini 1891 e Medolaghi 1911, ricordiamo Corigliano 1977, Colombini 1978, Falcone 1989, Filippi 1998, Dongili 1990, De Cecco e Toniolo 2000, Conte 2000 e Della Torre 2000, 2002. La centralit di Sella nellistituzione delle casse postali in Italia largamente presente in letteratura A mero titolo indicativo, Ministero delle Poste e dei Telegrafi 1877, pp. 7 ss.; 1896, pp. 7-12; Clementini 1891, pp. 84 ss.; Corbino 1931, pp. 327-29; Serra 1986, pp. 168 ss.; Pavan 1999, pp. 86 ss.; Conte 2000, pp. 109-114, 2005, pp. 128 ss.; Badon 2005, p. 228.
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Luzzatti). Ci richiede unanalisi pi salda del percorso fondativo7, che, come vedremo, anticipa temporalmente e non si limita al ricco dibattito nelle due camere che accompagna il lungo iter legislativo, dalla presentazione del primo progetto di istituzione delle casse postali nel 1870 allapprovazione definitiva nel 1875, senza dimenticare il contributo rilevante che Sella diede alla formulazione della legge di unificazione della Cassa Depositi e Prestiti (legge n. 1270 del 1863). Menzioniamo innanzitutto che listituzione delle casse postali in Italia si inser in un movimento pi generale che fece seguito alla fondazione delle casse inglesi da parte di William Gladstone nel dicembre 1861, che interess di seguito molti paesi europei. Per quanto attiene al caso italiano, gi nellAnnuario di economia sociale e di statistica pel Regno dItalia del 1863, a cura di Duprat e Gicca, avanzata la proposta di seguire il modello inglese (Annuario 1863, pp. 397-401). Considerazioni analoghe in Pietro Maestri, L'Italia economica nel 1868: La fondazione delle casse di risparmio fu l'opera dei municipi che le costituirono, di istituti di beneficenza e di altri corpi morali. I1 medesimo potrebbe farsi nell'Italia meridionale, dove il genio del popolo sembra resistere alle novit. Tuttavia inutile il dissimularlo; cogli oneri che ora gravano sui comuni e sugli enti morali in genere sar difficile che anche codesta prova riesca a buon fine. Rimane un ultimo mezzo, di cui ci ha dato l'esempio l'Inghilterra, e che noi pure dovremmo imitare, colle lievi varianti consigliate dalle nostre condizioni speciali. Rimane il provvedimento di incaricare delle funzioni di cassa, sieno le tesorerie di finanza, sieno gli uffici postali. Codesti uffici potrebbero agire per conto proprio od essere anche solo i delegati delle vigenti istituzioni del risparmio. Noi crediamo migliore la seconda combinazione, giusta la quale giungerebbesi ad avere una cassa di risparmio quasi presso ogni comune del Regno, senza il bisogno dell'impianto di nuovi uffici, e ad ogni modo con lievissime spese di amministrazione. Di questa guisa le nostre classi popolari delle provincie meridionali potrebbero abituarsi ad impiegare utilmente i loro risparmi, che, uniti a quelli dello provincie dell' Alta e Media Italia, Ogni sovrapposizione, anche lenta, fa strato, ed i piccoli zampilli poco a poco s'ingrossano in larghe e fecondatrici fiumane (Maestri 1868). Cos nellAlmanacco istorico dItalia 1851-1867 del 1868, Mauro Macchi afferma che Sella avrebbe presentato un progetto di costituzione delle casse postali, osteggiato da oppositori preoccupati dellinvadenza dello Stato e della possibile concorrenza alle casse di risparmio ordinarie (Almanacco 1868, pp. 178-180). Accanto agli Annuari sopra citati, dobbiamo aggiungere che dagli atti parlamentari scaturisce in pi punti che il processo fondativo anticipa di molto liter parlamentare 1870-1875, e pu essere datato a ridosso immediato dellistituzione delle casse postali inglesi, che sembrerebbero costituire listituzione da imitare anche se non pedissequamente. Questo ci pare un momento importante: anche se il modello inglese fu seguito da molti Stati europei, va menzionato come un giovane Stato, con mille problemi di gestione della finanza pubblica, abbia colto con immediatezza quanto di
Per un quadro sintetico degli assetti politici e parlamentari in cui entra il lungo processo di approvazione del provvedimento istitutivo delle casse postali vedi Clementini 1891, Are 1963, 1984a e 1984b, e di recente Conte 2005.
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nuovo e di produttivo avveniva oltre frontiera. Quintino Sella, insediato nel 1862 al ministero delle Finanze, manifesta da subito un grande interesse per lesperienza delle casse postali inglesi. Come era nella natura delluomo, nei diversi campi di studio della sua attivit, vi grande impegno nella raccolta preventiva della documentazione in senso lato (incarichi e missioni di studio, referenze bibliografiche, informazioni statistiche e analisi matematico-statistiche sulle casse di risparmio ordinarie e postali, con riferimenti al caso italiano in raffronto con i paesi esteri first comers). Giuseppe Are rifiuta con forza a questo proposito la visione contabile angustamente ragionieristica, talvolta attribuita a Sella, mettendone invece in luce la formazione che spiega lampiezza, la latitudine e lorganicit dei suoi problemi economici, [con] labitudine e lattitudine al ragionamento quantitativo (Are 1963, pp. 486-87; 1984a, pp. 67-70). In questo ambito, menzioniamo una serie di iniziative sostenute (in parte o in tutto) da Quintino Sella: 1. le missioni di studio del sistema inglese delle casse postali (del prof. Gian Giacomo Reymond, 1862; dello stesso Sella, 1863; dei deputati Luigi Guala, 1865-1866; e Giuseppe Guerzoni, 1869-1871) e la commissione parlamentare sulle casse postali istituita nel 1869 e presieduta da Angelo Messedaglia; 2. la elaborazione sui dati statistici della provvista delle casse di risparmio ordinarie e postali, dei principali paesi europei e dellItalia, negli anni antecedenti e successivi allistituzione delle casse postali nel nostro paese, condotta da Sella su dati sollecitati alla Direzione della statistica del ministero di Agricoltura, Industria e Commercio e alla Direzione delle Poste; 3. la raccolta di opuscoli sulle casse di risparmio ordinarie e postali, a livello teorico ed empirico, dei principali paesi europei. 2.2. Le missioni di studio sul sistema inglese delle casse postali, 1862-1871 Nel 1862, il ministro di Agricoltura, Industria e Commercio Luigi Torelli (in probabile accordo con Quintino Sella, ministro delle Finanze) incarica Gian Giacomo Reymond8, professore di economia politica allUniversit e membro della Reale Accademia delle Scienze di Torino, di studiare le casse postali inglesi quale Regio Commissario allEsposizione internazionale di Londra. Il conferimento e le finalit dellincarico sono menzionati nella lettera del 13 settembre 1865 del sen Luigi Torelli (MAIC) ai colleghi Sella (Finanze) e Stefano Castagnola (Lavori Pubblici), contenente un abbozzo di proposta, [tratta] da una relazione fatta a questo ministero dal prof. Reymond, di convogliare verso le casse di risparmio ordinarie la raccolta delle casse postali di cui si raccomanda listituzione9. Torelli informa dei suoi progetti di potenziamento delle casse di risparmio ordinarie con lutilizzo della struttura decentrata degli uffici postali e chiede a Sella e Castagnola, nellimmediato, collaborazione per il prossimo incontro con i rappresentanti delle pi potenti istituzioni bancarie (Cassa di Risparmio di Milano, Monte dei Paschi e Banco di Napoli).
Nella trascrizione della lettera di Torelli in Serra 1986, p. 229 (anche Pavan 1999, p. 86) si parla del prof. Raymone. Tuttavia, su questa persona non abbiamo trovato indicazioni di sorta. MAIC, Gabinetto particolare, n. 3422, 13 settembre 1865, in Fondazione Sella, carte Q.S., serie Politica, mazzo 9. La trascrizione della lettera in Serra 1986, pp. 228-31; 2000, pp. 77-80.
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Nel Nord Italia, la diffusione delle casse di risparmio un fatto acquisito e quindi probabile che il rimanente ne imiti lesempio. C un elemento che induce Torelli allidea di sviluppare questa istituzione: il fatto della gran massa di denaro tenuto celato, anzi dordinario sepolto, che havvi ancora nelle province meridionali. Autorit e privati ben pratici lo assicurano come fatto che non ammette dubbio Ho voluto far precedere queste notizie ad un progetto importante che credo dover sottomettere ai due miei onorevolissimi colleghi delle Finanze e dei Lavori Pubblici ... La cassa di risparmio forse il primo impiego che pu essere capacitato anche dal pi resto ad avventurare i suoi capitali. Il sottoscritto si occup come un suo dovere di tale oggetto. Tra le innovazioni recenti che si collegano allo sviluppo della medesima la pi importante indubbiamente quella introdotta in Inghilterra nel dicembre 1861. Bench non conti ancora 4 anni di vita, essa ha dato risultati importantissimi (pp. 1-2). Lufficio di posta ogni giorno spedisce lelenco delle operazioni allufficio centrale di Londra. Lamministrazione centrale delle poste d gli ordini opportuni per il movimento dei fondi e per il versamento dei crediti dei deponenti alla cassa di risparmio che tosto ne fa limpiego comprando cartelle del debito pubblico Tale lorganizzazione della cassa di risparmio governativa istituita in Inghilterra: questi dettagli sono tolti da una relazione fatta a questo ministro dal prof. Reymond Importa ora esaminare cosa possibile presso di noi. Credo che non verrebbe in mente a nessuno uomo pratico di proporre identico sistema per lItalia. Esso possibile dove il 3 % [del tasso della rendita pubblica] si trova al [corso di] 99, dove le condizioni della finanza pubblica ispirano la fiducia pi illimitata, e ove il servizio telegrafico sono riuniti in uno. Quanto noi siamo lontani da simili condizioni non certo al ministro delle Finanze e dei Lavori pubblici che io debba ricordalo (pp. 3-4). Sella conobbe poi di persona liniziativa delle casse postali inglesi nel 1863, in occasione di un soggiorno in Inghilterra, durante il quale, oltre a contattare diverse personalit del mondo politico e finanziario londinese, incontr William Gladstone, fondatore delle casse inglesi. Su questo soggiorno sono disponibili solo scarni riferimenti nella lettera di Q.S. a Marco Minghetti del 19 gennaio 1863 (Sella 18421884, vol. I, n. 330, pp. 425-26)10. Due giorni dopo la lettera di Torelli, sopra citata, contenente il progetto di sviluppo della raccolta delle casse di risparmio ordinarie tramite le casse postali, lincarico al senatore Luigi Guala, dato da Torelli in accordo con Sella (Gaviani 1902, p. 8). Dopo la rassegna del funzionamento delle casse postali in Inghilterra, Francia e Belgio, Guala conclude con la seguente proposta sullutilizzo della raccolta delle casse postali: sio non avessi gi varcati i confini che mi sono naturalmente assegnati dallindole di questo scritto, non dovrei soggiungere che un pi diretto inserimento governativo potrebbe tornar funesto alla cosa pubblica, ma poich sono in sul dire, mi si permetta di esprimere una opinione che ho gi sentito manifestare da uomini di merito, ed : che,
Nel carteggio abbiamo rinvenuto soltanto la lettera a Gladstone del maggio 1876, con la comunicazione dellavvenuta elezione a socio corrispondente dellAccademia dei Lincei (Sella 1842-1884, vol. V, n. 3587, p. 288). Risposta di Gladstone con lettera del settembre 1876 (Fondazione Sella, carte Q.S., serie Carteggio, fasc. Gladstone)
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se date circostanze favorevoli il Governo potrebbe intervenire anche direttamente per fondare e mantenere le casse di risparmio queste circostanze non si saprebbero per intanto ravvisare nella Italia nostra, e sarebbe poi forse falsare lo scopo di queste istituzioni dando ai loro fondi una destinazione che quella non sia di cooperatori alla pubblica ricchezza mediante il loro investimento nellagricoltura, tutti i pensatori cadendo daccordo nello stabilire che il risparmio del povero deve essere rivolto a sollievo del bisogno che sente lagricoltura di capitali a lieve tasso, e le recenti disposizioni in cui lEccellenza Vostra accordava il credito agrario alle casse di risparmio, e gli scritti anche posteriori che hanno combattuto per la pi larga attuazione di questa idea, provando la verit e la giustizia o quanto meno la prevalenza di questa opinione (Guala 1866, pp. 58-59). Con RD 25 novembre 1869 istituita dal ministro dei Lavori Pubblici, Antonio Mordini, una commissione incaricata di studiare il modo pi conveniente di diffondere mediante gli uffici postali i benefici effetti della casse di risparmio. La commissione presieduta da Angelo Messedaglia e conta tra i membri Giuseppe Guerzoni, deputato al Parlamento; Luigi Luzzatti, ministro di Agricoltura, Industria e Commercio; Pietro Maestri, direzione della Statistica; Lorenzo Strozzi-Alamanni***, direttore della Cassa di risparmio di Firenze; ecc. Uno dei frutti di questa commissione sembra trovarsi nella relazione della Giunta della Camera dei Deputati (relatore Siccardi) sul progetto di legge sullistituzione delle casse di risparmio postali del marzo 1871, dove scritto che il deputato Giuseppe Guerzoni (Regio Commissario per lEsposizione degli operai in Inghilterra su designazione del ministro Torelli, MAIC), con concomitante incarico del ministro delle Finanze [Sella], andava a studiare sul luogo landamento delle casse postali dInghilterra e consegnava in apposita relazione il frutto dei suoi studi (pp. 3-4 dellatto parlamentare). La relazione, in allegato allatto, corposa, documentata, comprensiva della modulistica sul funzionamento delle casse postali inglesi, e con un ricco apparato di referenze bibliografiche, e costituisce una parte decisiva dellatto parlamentare contenente il parere favorevole della Giunta della Camera dei Deputati al progetto presentato da Sella. Diversamente dalla precedente relazione di Guala (volta a trasferire la provvista delle casse postali verso le casse di risparmio ordinarie)11, la relazione di Guerzoni pi neutra e non esprime uno specifico orientamento circa le forme verso cui convogliare la raccolta delle casse postali. Alla pubblicazione della relazione Siccardi del marzo 1871 segue la nota umana (nelle parole di Serra 1986, p. 255n) costituita dalla lettera di Guala indirizzata a Sella, dove riferisce di essere stato incaricato da Sella e Torelli nel 1865 di studiare il sistema inglese e di non essere stato menzionato nella relazione della Giunta (che riportava invece il lavoro di Guerzoni) (Sella 1842-1884, vol. III, p. 410) 12. Sella risponde di aver
Guala sar poi proponente di un progetto alternativo a quello di Sella, dove proponeva di convogliare la raccolta degli uffici postali presso le casse di risparmio ordinarie (Camera dei Deputati, sessione 1870-71, discussioni, tornata del 13 aprile 1871). Fondazione Sella, carte QS, serie Carteggio riservato ministeriale, 1869-1873, mazzo 21, fasc. 88, 3 aprile 1871.
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trasmesso alla Giunta della Camera il rapporto Guerzoni perch cosa inedita e recentissima, promettendogli comunque di ricordare il suo lavoro nel corso del dibattimento, cosa che in effetti avvenne (Sella 1842-1884, vol. III, pp. 410-11)13. 2.3. La raccolta delle informazioni statistiche e le relative elaborazioni Come anticipato, linformazione statistica e le relative elaborazioni sono per Sella un mezzo di conoscenza molto utilizzato per irrobustire le relazioni di accompagnamento dei progetti istitutivi delle casse postali e i discorsi nelle aule parlamentari. Vedi in particolare le relazioni preparate da Sella per il progetto del 1870 e per quello definitivo del 1875 e la valutazione che ne d il relatore Siccardi della Giunta della Camera, nel 1871, per la dotta ed elaborata relazione [e] per le importanti e diligenti statistiche ivi contenute (p. 3 dellatto parlamentare). La proposta di Sella sulle casse postali mirava a raccogliere il risparmio minuto nelle zone non bancate o poco bancate dalle casse di risparmio ordinarie, in particolare nelle aree centromeridionali e nelle zone rurali e montane. Diventava allora cruciale avere indicazioni sul potenziale di risparmio postale per area geografica. A tal fine, per gli anni 1862-1866, quindi prima della presentazione del progetto di istituzione delle casse postali (1870), vi unampia attivit di raccolta di dati statistici e di elaborazioni di Quintino sul movimento tradizionale degli uffici postali (corrispondenza, vaglia postali, e telegrammi), suddiviso tra le Antiche province, la Lombardia, lEmilia e le Marche, la Toscana e lUmbria, le Province Napoletane e la Sicilia, con lulteriore partizione del totale dei movimenti postali per compartimento, capoluoghi di provincia, e, per differenza, compartimenti esclusi i capoluoghi (cio le zone rurali e montane). I dati sono senza commento, tuttavia sembra di poter derivare lutilizzo di QS di queste informazioni quali indicatori della rilevanza economica e quindi del potenziale di raccolta di depositi dei diversi compartimenti, dei capoluoghi di provincia e delle zone rurali e montane. Con tutta probabilit, utilizzando il rapporto costruito sulle piazze bancate tra lentit della raccolta delle casse di risparmio ordinarie e dei movimenti (di corrispondenza, vaglia e telegrammi) degli uffici postali, ed estendendolo alle aree non bancate14. In altre elaborazioni, Quintino cerca di derivare la tesaurizzazione dei centri minori desumendola dalla sperequazione territoriale nel numero dei libretti emessi dalle casse di risparmio ordinarie nelle singole province. Vedi la figura autografa di Sella raffigurante la cartina dItalia al 1872, prima dellapprovazione definitiva dellistituzione delle casse postali (1875), con lindicazione per provincia del numero dei libretti di deposito presso le casse di risparmio ordinarie per 100 abitanti (Serra 2000, pp. 40-43)15. Un altro punto delle argomentazioni di Sella che viene sorretto dallinformazione
Fondazione Sella, carte QS, serie Carteggio riservato ministeriale, 1869-1873, mazzo 21, fasc. 88, 7 aprile 1871. Fondazione Sella, carte QS, serie Politica, mazzo 10, Note, quadri statistici, movimento postale per singola provincia nel Regno dItalia nel periodo 1862-1866, autografi. Fondazione Sella, carte QS, serie Politica, Cartina dItalia - Casse di risparmio: distribuzione delle province secondo il numero di libretti ogni cento abitanti, dati 1872.
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statistica quello dello scarso sviluppo delle casse di risparmio ordinarie italiane (con leccezione della benemerita Cassa di Lombardia), rispetto a quelle estere, nel corso del tempo e lassenza in alcune regioni del centro-sud. A tal proposito ricordiamo, intorno al 1875, tra le carte di Quintino Sella, due grafici autografi sulla raccolta delle casse inglesi, 1820-1872, e sulla raccolta della Cassa di risparmio di Lombardia e delle altre casse italiane, 1823-1875. Il fascicolo comprende anche molte tabelle statistiche sulla raccolta delle casse ordinarie per provincia16. Sempre in questo ambito, ricordiamo la lettera di Quintino a Luigi Bodio, direttore della Statistica, che ringrazia per laiuto essenziale che Ella con tanta cortesia e con tanta efficacia mi d, restituendo loriginale sullandamento delle casse postali inglesi sino al 1873 (Sella 1842-1884, vol. VIII, n. A334, pp. 272-73). Ovviamente, la richiesta di Sella a Bodio in funzione della discussione di l a poco del progetto di legge sulle casse postali. Sempre su questo tema da menzionare altra lettera a Bodio con richiesta di dati sulle casse postali degli altri paesi (Sella 1842-1884, vol. VIII, n. A338, p. 275). Ancora da ricordare il fatto che lo sviluppo delle casse postali non aveva prodotto effetti negativi sulla raccolta delle casse di risparmio ordinarie, n allestero, n in Italia. Rinviamo alla raccolta di dati sui depositi per provincia, con suddivisione tra casse di risparmio ordinarie, altri istituti e casse postali, a fine 187917. Sempre per linteresse di QS alluso della statistica anche nella discussione politica vedi lettera allon. Podest (Sella 1881) Anche dopo lapprovazione della legge istitutiva delle casse postali, Quintino segue con particolare attenzione levoluzione normativa e organizzativa da parte della Direzione delle Poste e i dati statistici sulla raccolta dei depositi postali. Vedi il carteggio con Luigi Saporiti, alto funzionario della Direzione delle Poste, preposto al servizio dei risparmi postali. Di particolare interesse la lettera del 26 settembre 1882 in cui Saporiti avanza la proposta di istituire la raccolta postale tramite francobolli per il risparmio minuto, che sar introdotta lanno successivo18. Per finire, una nota di colore. QS mostra un deciso orientamento verso lefficacia delle rappresentazioni grafiche dei dati statistici, che usa con una certa ampiezza nelle relazioni che accompagnano il progetto istitutivo delle casse postali e nel carteggio con i critici del funzionamento delle casse postali (es. Luzzatti e Podest). Vedi carteggio con Bodio e, in precedenza, con Pietro Maestri: ad es. lettere a Bodio del 20 ottobre 1869 e 22 dicembre 1873 (Sella 1842-1884, vol. VIII, pp. 223, 256). 2.4. Les livres de chevet di Quintino Sella I numerosi opuscoli contenuti nelle miscellanee ordinate da Sella (conservate presso la Biblioteca Civica di Biella) e raccolte con criterio funzionale (corso forzoso: 3 vol.; banche popolari: 3 vol.; monete: 2 vol.; istituti di previdenza: 1 vol.; istituti di credito:
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Fondazione Sella, carte QS, serie Politica, mazzo ***, cartella ***, intorno 1875, autografi.

Fondazione Sella, carte QS, serie Politica, mazzo 17, cartella Dati parziali per la determinazione dei libretti e dei depositi nelle varie istituzioni di risparmio, dati a fine 1879.
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Fondazione Sella, carte QS, fondo Eredi QS, fasc. L. Saporiti.

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13 vol.; risparmio [casse di risparmio, casse postali, lega per il risparmio]: 4 vol.; ecc.), mostrano lattenzione che Quintino Sella dedic agli studi sul risparmio e sulle istituzioni bancarie e creditizie19. La periodizzazione della collezione in linea con gli intervalli cronologici di riferimento relativi agli interventi richiesti dal ruolo di Sella come ministro delle Finanze nei diversi comparti del credito. La cronologia delle letture raccolte mostra, in particolare per le casse di risparmio postali, una attenzione alle esperienze di altri paesi (Inghilterra, Scozia, in particolare) sia in funzione preventiva informazione, valutazione dellopportunit sia in funzione di monitoraggio del funzionamento dellistituzione. Sulla particolare attenzione dedicata da Quintino alla sistemazione degli opuscoli da lui (e dal fratello Giuseppe Venanzio) donati alla Biblioteca Civica vedi lettera di Luigi Gastaldi, sindaco di Biella, a QS del 19 ottobre 1877, in cui Gastaldi, addolorato per le lamentele di Sella riguardo alla classificazione dei libri donati alla citt da Giuseppe Venanzio, d assicurazioni sullordinamento dei libri e chiede che Sella dia indicazioni su come desidera che vengano ordinati i libri da lui donati20.

3. Alcuni punti del dibattito sulla legge istitutiva delle casse di risparmio postali Di notevole interesse il dibattito parlamentare negli anni 1870-1875 sul provvedimento istitutivo delle casse postali e sulla loro compenetrazione nella Cassa Depositi e Prestiti (Clementini 1891, pp. 81-104, e Serra 1986, app. V-VI, pp. 234-60; esposizioni pi sintetiche in Pavan 1999, pp. 86-91; Conte 2000, pp. 101-114, 2005, p. 130-141). Le relazioni del proponente in particolare quella splendida del progetto originario del 1870 (Plebano, vol. I, p. 324) e quelle della Giunta della Camera (relazione Siccardi del marzo 1871) e dellUfficio Centrale del Senato (relazione Tabarrini del giugno 1873) erano penetranti e ben costruite, per forma e dottrina, da costituire unottima base per le rassegne critiche sulliter del processo normativo21.
Lelenco delle miscellanee contenuto in Biblioteca Civica di Biella, Miscellanea Quintino Sella, dattiloscritto, s.d. Ogni volume contiene un autografo di QS con lelenco degli opuscoli ivi contenuti.
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Fondazione Sella, carte QS, serie Carteggio, fasc. L. Gastaldi.

Fondazione Sella, carte QS, Documenti parlamentari sulle Casse postali di risparmio, ordinati da QS. Contiene i venti atti parlamentari relativi allistituzione delle casse postali, 1870-1875, con autografi di Sella (indice dei documenti ed esito delle votazioni). Gli atti parlamentari sono i seguenti: 10 marzo 1870, Camera dei Deputati, Progetto Sella (Finanze), Lavori pubblici (Gadda) e MAIC (Castagnola) per listituzione delle casse postali; 9 dicembre1870, Camera, Ripresentazione del progetto Sella, Gadda e Castagnola; 8 marzo 1871, Camera, Relazione della Giunta (relatore Siccardi) [con Rapporto sulla parte regolamentare a applicata delle casse di risparmio postali in Inghilterra di G. Guerzoni]; 13-18 aprile 1871, Camera. Discorso di QS sullistituzione delle casse postali e discussione; 16 gennaio 1872, Camera, Progetto di legge Sella (Finanze), Devincenzi (Lavori Pubblici) e Castagnola (MAIC); 27 gennaio 1872, Camera, Relazione Siccardi della Giunta; 30 maggio 1873, Camera, Discussione; 9 giugno 1873, Senato del Regno, Presentazione progetto Sella, Devincenzi e Castagnola; 23 giugno 1873, Senato, Relazione dellUfficio Centrale (relatore Tabarrini); 28-30 giugno 1873, Senato, Discussione; 11 dicembre 1874, Camera, Progetto del deputato Sella; 11 dicembre 1874, Camera, Presa in considerazione; 20 marzo 1875, Camera, Relazione della Giunta (relatore Sella); 17-23 aprile 1875, Camera, Discussione; 26 aprile 1875, Senato, Progetto di legge; 9 maggio 1875, Senato, Relazione (Torelli) dellUfficio Centrale; 13-14

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In tale ambito, ricordiamo alcuni temi: a) la necessit di ampliare in Italia la sfera dazione delle casse di risparmio ordinarie, poche e troppo concentrate nel Nord del paese e nelle aree urbane, legando le casse di risparmio ordinarie con la raccolta degli uffici postali; b) la possibile concorrenza lato raccolta delle casse postali rispetto alle casse di risparmio ordinarie, con interessanti considerazioni di Sella sulla complementarit tra le due forme di casse di risparmio; c) lopportunit o meno di costruire un circuito finanziario pubblico da affiancare a quello privato delle banche e delle casse di risparmio (con interventi critici ad es. di Emilio Morpurgo, Francesco Ferrara e Maffeo Pantaleoni); d) lopportunit di estendere la raccolta degli uffici postali, allargandola alle collettorie postali, alle scuole e agli opifici. e) la diversa liquidit e solidit degli impieghi della Cassa depositi e prestiti verso il Tesoro (titoli) e gli enti locali (mutui), con la discussione sulla residualit di uno dei due poli (Tesoro enti locali) nella distribuzione dei fondi disponibili; Intorno allistituzione delle casse postali si esplica la contrapposizione tra le due scuole liberali facenti capo a Francesco Ferrara (vecchia scuola liberista: Societ A. Smith) e a Luigi Luzzatti (nuova scuola moderata: Associazione per il progresso degli studi economici in Italia). Peraltro, il risparmio postale costituisce uno dei tre temi discussi al congresso degli economisti di Milano del 1875 (Serra 1979, pp. 80-82; 1986, p. 256n). Allinterno della relazione di Sella del marzo 1875 da menzionare, a proposito dei benemeriti che col consiglio e collopera si ingegnano a diffondere il pensiero ed i provvedimenti pel risparmio, [il riferimento] al Congresso degli economisti di Milano ed ivi il nostro collega Luzzatti] (p. 2 dellatto parlamentare). Non riteniamo utile ripercorrere i passi delliter normativo (al riguardo rinviamo agli atti parlamentari e alla bibliografia sopra citata). Ci preme invece puntare lattenzione sui seguenti tre aspetti. Da menzionare che sin dal primo progetto istitutivo delle casse postali (1870) Sella non segue la linea che era portata avanti tanto dai rapporti degli inviati allestero (Reymond 1862 e Guala 1866), dalla lettera di Torelli del 1865 e dalle numerose sollecitazioni nelle aule parlamentari, cio il convogliamento integrale della raccolta delle casse postali presso le casse di risparmio ordinarie. Sella era strenuamente contrario allaggancio della raccolta postale con le casse di risparmio ordinarie, perch di questo avrebbero tratto giovamento le grandi casse di risparmio e le aree pi sviluppate, e certo non gli enti locali e il Tesoro dello Stato che erano gli immediati destinatari del provvedimento. A questo proposito la relazione di Tabarrini dellUfficio centrale della
maggio1875, Senato, Discussione sul progetto sulle casse postali, con modificazioni della legge 1863 sulla CDP; 21 maggio 1875, Camera, Ripresentazione; 22 maggio1875, Camera, Relazione della Giunta (relatore Sella); 24 maggio 1875, Camera, Legge istitutiva delle Casse di Risparmio Postali con modifiche alla legge 1863 sulla Cassa Depositi e Prestiti.

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Giunta del Senato del giugno 1873 esemplare per chiarezza, richiamando lidea che Sella, a suo tempo, non aveva preso per nulla in considerazione il progetto (ad es. di Torelli 1865 e di Guala 1866) di valutare la concreta possibilit di legare la raccolta delle casse postali con le casse di risparmio ordinarie. La storia chiarir poi come nel corso dellultimo quarto del secolo i finanziamenti della CDP prevalentemente andarono a sostenere laccumulazione del capitale in opere pubbliche obbligatorie degli enti locali e la sistemazione dei loro debiti pregressi (De Cecco e Toniolo 2000, Della Torre 2000). Maggiore flessibilit Sella mostr circa la composizione degli impieghi della CDP a fronte della raccolta postale. Nel progetto presentato nella tornata del 10 marzo 1870, Sella prevedeva la collocazione dei fondi tramite la CDP in forma rigida: i fondi tutti eccedenti i bisogni del servizio della CDP saranno per met impiegati come allart. 22 della legge 17.05.1863, n. 1270 [titoli di rendita, buoni del Tesoro e c/c col Tesoro], e in cartelle fondiarie. Laltra met sar impiegata in prestiti a province, comuni e consorzi. Sulle cartelle fondiarie, novit introdotta col progetto del 1870 rispetto agli impieghi della CDP previsti dalla legge del 1863, Sella parla da un lato dei migliori mezzi per giovare allagricoltura, dallaltra parte un titolo perfettamente solido, poich garantito da unipoteca reale di valore doppio di quello della cartella fondiaria stessa (intervento di QS in atti parlamentari, 17 aprile 1875, cit. in Serra 2000, p. 110). Sella ben conscio che limpiego dei fondi delle casse di risparmio (ma anche delle future casse postali) richiede piena sicurezza (solvibilit) e occorre un tempo per avere i capitali stessi disponibili (liquidit). Le casse di risparmio mirano solitamente alluna o allaltra di queste condizioni; al sommo difficile di poter trovare un sistema che adempia simultaneamente ad ambedue (Relazione di Sella 1870, p. 15). Tra laltro, anche per questa ragione, lUfficio Centrale del Senato nel 1873 si dichiar contrario al provvedimento per la difficolt per la CDP di trovare prestiti sicuri a breve e per la pericolosit dei prestiti ai comuni e alle province, in particolare per problemi nella liquidit e nella solidit degli impieghi della CDP (p. 4). Nel corso delliter, le quote del 50% vengono eliminate. Il senatore Verga, nel corso della discussione in Senato del maggio 1875, afferma che laver tolto il vincolo del 50% costituisce una riduzione della quantit dei finanziamenti agli enti locali; tenuto conto che gi rispetto alla legge istitutiva della CDP italiana (1863) vi era stato un ridimensionamento poich quella legge statuiva che i fondi fossero destinati agli enti locali e solo quelli eccedenti avrebbero potuto essere impiegati in buoni del Tesoro, titoli di rendita e c/c col Tesoro. Il sen. Verga consapevole che lesigenza di mantenere un certo grado di liquidit nellattivo della CDP (che ha motivato la decisione dellUfficio Centrale di modificare la formulazione iniziale), ma ci non deve produrre effetti negativi sui finanziamenti agli enti locali (anche perch tale finanziamento solidamente guarentito col mezzo delle delegazioni sugli esattori delle imposte dirette). Verga soddisfatto della replica del ministro e propone di rovesciare lordine espositivo dellarticolo: prima i prestiti agli enti locali, poi le cartelle fondiarie e infine i titoli pubblici. Cos pure Sella si mostr attento ai dubbi da molti sollevati sullefficienza del funzionamento degli uffici postali, del raccordo con la CDP e del funzionamento di

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questultima. Emilio Morpurgo puntava il suo intervento critico sulla differenza del caso italiano da quello inglese, sullaccentramento della raccolta insito nella proposta e sul funzionamento insoddisfacente della Cdp: non era pensabile la creazione di un organismo per la raccolta del risparmio senza ispirare la massima fiducia nei depositanti, cosa possibile solo quando il servizio prestato fosse stato pronto, esemplare e sicuro, quando i depositi versati dai privati fossero stati restituiti prontamente, quando lamministrazione avesse goduto della pubblicit pi completa e dei controlli pi sicuri (Morpurgo, tornata del 13 aprile 1871). Anche lUfficio Centrale del Senato nel 1873 si dichiar contrario al provvedimento, tra laltro, per labilitazione indiscriminata di tutti gli uffici postali in presenza di larghe insufficienze nellamministrazione delle poste e per i problemi di raccordo tra uffici postali e CDP (pp. 3-4). A questo proposito, Quintino chiede espressamente al Direttore generale delle Poste, sen. G. Barbavara, la fattibilit tecnica del progetto sulle casse postali. Vedi le relazioni di accompagnamento dei progetti di istituzione delle casse postali e la lettera di Luigi Saporiti, della Direzione delle Poste, del 24 maggio 1870, 1871 [?], con la quale comunica a QS lassenso del sen. Barbavara alla proposta di istituzione delle casse postali22.

4. La lega per il risparmio e leducazione al risparmio minuto (1875-1876) Nellanno 1876, lon. Sella non vedendo progredire quanto era nel suo desiderio la nascente istituzione, si fece promotore di una Lega del risparmio, e in data del 7 giugno indirizz a tale oggetto ai capi dei principali stabilimenti industriali del Regno, una lettere-circolare, in seguito alla quale circa 20000 libretti furono emessi, che rappresentano circa il terzo della emissione di quel primo anno (Relazione sulle casse postali per il 1902, p. 8). Anche Alberto Gaviani ricorda che il dato della raccolta postale sul 1876 fu fortemente condizionato dalla filantropia degli industriali appartenenti alla lega del risparmio istituita dallon. Sella (Gaviani 1902, p. 10). In effetti, presso la Fondazione Sella sono presenti lettere circolari in cui si invitano industriali e possidenti ad aderire alla Lega per il risparmio postale e ad aprire libretti postali con almeno una lira a favore dei dipendenti23. Tra le carte di famiglia vi una relazione di QS sullopera svolta dal lanificio Maurizio Sella per la promozione del risparmio, con la concessione di premi agli operai, dal 1876 al 188124. A questo proposito, Sella propone a Luigi Luzzatti, con lettera dell8 giugno 1876, di aderire alla Lega per il risparmio postale, con la seguente notazione sulle circolari da inviare: non voglionsi mandare le circolari con la proposta di adesione laddove esiste
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Fondazione Sella, fondo Eredi QS, fasc. L. Saporiti). Fondazione Sella, serie Politica, Inviti per adesione Lega per il risparmio, giugno agosto 1876.

Fondazione Sella, carte QS, serie Biellese, relazione di QS sullopera svolta dal lanificio Maurizio Sella per la promozione del risparmio, dal 1876 al 1881, 1882.

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cassa di risparmio ordinaria per non avere laria di fare concorrenza ai Griffini [Achille Griffini, ragioniere capo della Cassa di risparmio di Lombardia] (Sella 18421884, vol. V, pp. 301-03). Molti autorevoli personaggi rispondono alle circolari: Castagnola, Finali, Spaventa, sen. Torelli, Pantaleoni. Luzzatti. Sugli effetti positivi della Lega del Risparmio sul movimento dei libretti postali negli anni 1876-1878 c un grafico interessante (senza commento) nel carteggio contenuto presso la Fondazione Sella25. Dal grafico risulta una forte impennata nel numero dei libretti subito dopo la creazione della Lega, ma anche una netta contrazione nellanno successivo. Analogamente, la rappresentazione grafica della dinamica della raccolta postale molto nota [si tratta del grafico a spira] [numero dei libretti, libretto medio e deposito totale alla fine di ogni mese, gen. 1876 mar. 1880] (Sella 1881, tav. I).

5. Alcune considerazioni aperte Nel paper abbiamo cercato di evidenziare i seguenti punti: a) in Sella i temi di finanza pubblica (rigore di bilancio, prelievo fiscale e contenimento di alcune spese, incameramento dei beni ecclesiastici, ecc.) sono certamente cruciali e giustamente noti e dibattuti. Il rigore fiscale non tuttavia fine a se stesso, ma associato con aspetti della crescita economica e dello sviluppo sociale (basti pensare al tema del finanziamento delle opere pubbliche a livello di infrastrutture, di sviluppo della tecnologia e delle scienze e dellassetto socio-sanitario nazionale e locale, e al tema annoso in quel periodo dellistruzione pubblica). b) non dobbiamo tuttavia trascurare il ruolo avuto da Sella nella promozione (non sempre riuscite) di linee di sviluppo delle istituzioni creditizie (in particolare, il credito fondiario e lunificazione monetaria). Al suo interno, listituzione delle casse postali attribuibile in larga parte alla tenacia di Sella, non tuttavia avulso n dalla finanza pubblica, n dal tentativo di costruire un sistema finanziario evoluto. Il successo delle casse postali ha oscurato il ruolo di Sella nel tentativo di contribuire alla promozione di altre istituzioni creditizie. c) listituzione delle casse postali non ha implicato soltanto la gestione di rapporti certo non facili con le forze politiche ed economiche vicine al mondo delle casse di risparmio ordinarie e delle banche in generale, ha richiesto la soluzione di aspetti a cavallo tra il normativo e il tecnologico che assumono grande rilievo nella moderna teoria della finanza: qualit degli strumenti finanziari offerti (in particolare, solvibilit del debitore e liquidit dello strumento), diffusione territoriale degli sportelli postali e giorni-orari di apertura (dagli uffici postali propriamente detti alle collettorie), problemi del taglio minimo del deposito postale e della rendita pubblica, ecc.
Fondazione Sella, carte QS, serie Politica, Appunti e studi di QS sulle casse di risparmio postali e documenti sulla lega per il risparmio, 1876-1881, con dati dal 1870.
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d) altro aspetto, anche questo di notevole interesse in sede teorica, quello della complementarit tra depositi presso le casse postali e depositi presso le casse ordinarie. Non tanto a livello statico (per data segmentazione del risparmio tra classi e aree territoriali in cui le due istituzioni creditizie agiscono su fasce sociali diverse), quanto in sede dinamica (quando leducazione finanziaria, insita nellintroduzione delle casse postali e della lega per il risparmio, avr prodotto i suoi effetti positivi sullaltezza della propensione al risparmio e sulla composizione del risparmio finanziario, allargando le scelte del risparmio minuto da quelle iniziali (tra moneta, depositi postali e titoli di rendita acquistati e gestiti tramite gli uffici postali) a uno spettro pi vasto di strumenti (tra cui quelli emessi dalle casse di risparmio ordinarie). e) Senza dimenticare che listituzione delle casse postali costitu comunque un potente mezzo di monetizzazione e di integrazione finanziaria dellintera economia
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Biblioteca civica di Biella


Miscellanea QS, argomenti Risparmio e Istituti di credito.

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