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Battere il lavoro nero

In Italia il 17% della ricchezza prodotta evade il fisco, i contributi, i diritti: stiamo parlando di centinaia di miliardi l'anno e di pi di tre milioni di lavoratori costretti ad avere salari da fame e condizioni di lavoro spesso terribili, come confermano da ultimo le tragedie di Nard e di Barletta. . Eppure c' chi dipinge l'ampiezza del sommerso come simbolo di ricchezza non dichiarata o come ammortizzatore sociale. E c' chi, peggio ancora, sottovaluta il problema o si arrende a considerarlo fisiologico. Occorre rovesciare l'impostazione fin qui seguita, in cui invece che potenziarli i controlli e la sicurezza sono stati ridotti e occorre sancire che mettersi in regola un obbligo e un vincolo di coesione sociale. Non si tratta di casi isolati, ma di intere aree del paese e per recuperare risorse e diritti necessario predisporre una mobilitazione contro il sommerso fondata su tre filoni: 1) Repressione mirata e finalizzata: A) investendo e non tagliando le attivit ispettive, per questo occorrono risorse e cancellare le norme che le hanno indebolite; B) unificando le banche dati dei Ministeri, dell'Inps, dell'Inail, delle Agenzie delle Entrate e del territorio; C) introducendo gli indici di congruit, ossia la misurazione dell'adeguatezza dell'occupazione impiegata a fronte del fatturato o del prodotto; D) eliminando il ricorso al contante per transazioni a partire da 500, e obbligare l'erogazione delle retribuzioni esclusivamente con accredito bancario (a costo zero per i lavoratori); E) offrendo agli immigrati irregolari la possibilit di regolarizzare la posizione indicando il caporale o il datore di lavoro che delinque, sanando le situazioni esistenti. 2) La Pubblica Amministrazione come garante di legalit: A) concessioni in appalto solo ad imprese che siano in regola con il Durc, con l'applicazione dei contratti collettivi, le leggi sul lavoro, e che siano responsabili per l'intera catena del subappalto; B) cancellazione dall'albo fornitori per ogni infrazione del punto precedente con recupero di ogni eventuale agevolazione concessa;

3) Sostegno alle regolarizzazioni: reprimere decisivo ma non basta, serve anche una prospettiva di emersione. Per questo proponiamo piani territoriali di emersione che sostengano le imprese che volessero emergere: A) sostegno nei rapporti con gli istituti di credito; B) formazione ai datori di lavoro e ai lavoratori; C) sostegni per le misure sulla sicurezza del lavoro e l'inclusione dei lavoratori immigrati; D) consulenza per la commercializzazione dei prodotti e rapporti con i committenti; E) agevolazioni sull'Irap e accesso immediato alle tutele per i lavoratori.

Combattere il nero si pu, si tratta di volont politica. Legalmente significa recuperare risorse e estendere i diritti: ne vale la pena

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