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1 FONDAMENTI SULLE ONDE E.M. OTTICHE


I fenomeni ottici possono essere divisi in quattro aree: ottica geometrica, ottica fisica (ondulatoria), ottica quantistica e ottica statistica. Attraverso lottica geometrica vengono affrontati in particolare i fenomeni legati alla formazione delle immagini nei quali possibile trascurare i fenomeni di diffrazione. Inoltre sempre attraverso lottica geometrica possono essere studiate le caratteristiche e dei sistemi e degli strumenti ottici, nonch i limiti dellapprossimazione gaussiana (sistemi ottici non centrati e policromia della luce. Le leggi pi importanti che vengono utilizzate sono le leggi delle riflessione rifrazione Mediante lottica fisica possono essere descritti i fenomeni della diffrazione, interferenza e polarizzazione e si fonda sulle equazioni di Maxwell. Secondo questa teoria la luce descrivibile come sovrapposizione di onda elettromagnetiche trasversali di differente frequenza. La regione ottica copre uno stretta gamma di frequenze e.m. attorno ai 1014- 1015 Hz. Lottica fisica alla base di interessanti aree di applicazioni come lolografia, lottica di Fourier, le fibre ottiche, tutte le varie tecniche interferometriche. Attraverso lottica quantistica vengono studiati i fenomeni di assorbimento ed emissione. Questi fenomeni non possono essere interpretati attraverso le equazioni di Maxwell, ma rientrano nel campo pi generale dellelettrodinamica quantistica e della teoria dei campi. Lidea di fondo che linterazione tra radiazione e materia avvenga solo attraverso scambi di quanti di campo elettromagnetico, cio i fotoni, di energia E=h o multipli interi e che tali differenze di energia, rispetto allenergia dello stato fondamentale in un atomo, venga emessa come radiazione elettromagnetica. Dal punto di vista quantistico, lenergia associata ad una radiazione pu essere interpretata in termini di numero di fotoni. Esiste un limite per lenergia associata alla radiazione al di sotto del quale (basso numero di fotoni) sono predominanti gli aspetti quantistici. Il pi importante strumento ottico quantistico il laser. Lottica statistica costituisce in settore pi nuovo dellottica e ha avuto uno sviluppo notevole proprio grazie laser, alla possibilit di utilizzare elettronica estremamente veloce e limpiego di tecniche di digitalizzazione dei segnali. Per esempio attraverso lottica statistica possibile risalire a propriet di sistemi in evoluzione mediante misure di correlazione. In questo corso ci occuperemo prevalentemente di ottica fisica. Analizzeremo fenomeni legati alla propagazione della radiazione luminosa in un mezzo omogeneo, che per semplicit possiamo assimilare al vuoto, e delle interazioni con la materia, utilizzando il modello classico ondulatorio. 1

2 Pertanto tratteremo la luce come unonda elettromagnetica classica, cio una perturbazione di natura elettromagnetica che si propaga secondo un modello ondulatorio.

1,1 Equazione delle Onde In generale la propagazione della radiazione elettromagnetica in un mezzo descritta dalle & & equazioni di Maxwell che per il campo elettrico E ed il campo di induzione magnetica B , in un mezzo omogeneo e isotropo di costante dielettrica , permeabilit magnetica e conducibilit , si scrivono: & div E = & div B = 0 & & B rot E = t & & & E rot B = E + t

Legge di Coulomb Non esistenza del monopolo magnetico Legge di Faraday Legge di Ampere con la Corrente di spostamento di Maxwell

& In assenza di cariche spaziali ( = 0), di correnti ( j = 0 ) e per un mezzo non conduttore ( = 0 ), diventano semplicemente: & div E = 0 , & & B rot E = , t & div B = 0 & & E rot B = t

Queste equazioni legano i vettori campo attraverso simultanee equazioni differenziali. Operando opportunamente possibile scrivere nuove equazioni differenziali a cui ciascuno dei due vettori deve soddisfare separatamente, che possono essere scritte nella forma: & & 2 E E- 2 =0 ; c t 2
2

& & 2 B B- 2 =0 c t 2
2

(1,1)

dove 2 l' operatore Laplaciano : 2 =

2 2 2 + 2 + 2 x 2 y z

3 Queste espressioni rappresentano equazioni differenziali alle derivate parziali del secondo ordine, lineare ed omogenee (quando si escludono le sorgenti della perturbazione) di tipo parabolico del tipo: 2V 1 2V =0 v 2 t 2 (1,2)

che dette equazione delle onde e descrive la propagazione, in un mezzo opportuno, di una & perturbazione generica, descritta da una funzione scalare arbitraria V = V ( r ,t ) , che si propaga con velocit v. Una tale equazione compare in diversi settori della fisica; per esempio in acustica dove descrive la propagazione di unonda sonora di bassa intensit; in meccanica dove descrive la propagazione di una perturbazione meccanica lungo una corda tesa pizzicata oppure le vibrazioni longitudinali e trasversali di una sbarra; in termodinamica dove descrive la conduzione del calore in un solido. Le equazioni (1,1) rappresentano un sistema di 6 equazioni scalari. Ciascuna componente del campo elettromagnetico (Ex, Ey, Ez , Bx, By, Bz) obbedisce ad una equazione del tipo (1,2) dove la velocit di propagazione v, che rappresenta la velocit della luce nel mezzo, data da: v = c / Nel vuoto ( = 0 = 8.85
.

10-12 s2 c2/ m3 Kg; = 0 = 4 . 10-7 m Kg/c2), la velocit di

propagazione della luce vale c 3 . 108 m/s ed definita da : c = 1 / 0 0 Si possono introdurre delle grandezze che caratterizzano i mezzi dal punto di vista ottico. Si definisce indice di rifrazione assoluto n di un mezzo la quantit: n = ; allora c = n v. Si

definisce indice di rifrazione del mezzo 2 relativo al mezzo 1, la quantit: n1 ,2 = v 1 / v 2 dove v1 e v2 sono le velocit di propagazione dellonda nei due mezzi rispettivamente, quando la luce passa da un mezzo trasparente ad un altro (Legge delle rifrazione) Uno degli obiettivi dellottica risolvere lequazione delle onde sotto diverse condizioni al contorno date da aperture od ostacoli sul cammino di propagazione della radiazione luminosa .

1,2 Onda uni-dimensionale Per richiamare alcune propriet fondamentali delle onde, analizziamo per semplicit formale il caso di onda scalare che si propaga nel vuoto,in assenza di cariche e di correnti, nella direzione x con vettore campo elettrico, associato allonda luminosa, che vibra nel piano (y,z). Il campo elettrico E(x,t), associato alla radiazione, deve soddisfare lequazione omogenea delle onde del tipo 3

2E 1 2E =0 x 2 v 2 t 2 che se scritta nella forma: 1 1 + E(x, t) = 0 x v t x v t

(1,3)

ci dice1 che sia una E1(x,t) = f(x v t) che una E2(x,t) = g(x + v t) possono essere soluzione dellequazione donda uni-dimensionale (1,3) e, per la linearit dellequazione delle onde, anche una qualunque loro combinazione lineare: E(x,t) = a f(x v t) + b g(x + v t) con a e b costanti e f e g funzioni arbitrarie. La f rappresenta una perturbazione che si propaga nella direzione delle x positive, mentre la g rappresenta una perturbazione, anche di profilo diverso, che si propaga nella direzione delle x negative. E il principio di sovrapposizione per le onde luminose Assumendo che la radiazione si propaghi nella direzione positiva delle x, una soluzione particolarmente semplice dellequazione delle onde quella detta onda sinusoidale o onda armonica. La pi semplice onda armonica data da una funzione sinusoidale, quindi periodica, di x e t della forma: E(x t) = A cos ( t - k x + ) (1,4)

dove A lampiezza dellonda e ( t - k x ) la fase. La costante k nota come numero donda. una fase iniziale che con una opportuna scelta dei tempi pu essere posta = 0. Si indica con il periodo spaziale, noto come lunghezza donda; ponendo che per un incremento di x pari a , il valore di E(x,t) rimanga inalterato, vale le relazioni: k= 2

Si indica con T (periodo) il periodo temporale; k e T sono legato dalla relazione: k c T = 2

1 1 [ f ( x vt )] = f ( x vt ) + 1 ( v ) f ( x vt ) = 0 + f ( x vt ) = [ f ( x vt )] + x v t v x v t 1 1 [g( x + vt )] = g( x + vt ) 1 ( v )g( x + vt ) = 0 g ( x + vt ) = [g( x + vt )] x c t v x v t

5 Se si introduce la frequenza , numero di vibrazioni al secondo ( = angolare = 2 , possiamo anche scrivere le relazioni: = c 2 / = c T 1 ) , e la frequenza T e c=

La (1,4) scritta esplicitamente in termini della lunghezza donda e del periodo, con = 0, diventa: 2 2 E(x, t) = A cos tx T che possiamo rappresentare in due grafici rispetto a x (a) ed a t ( b) separatamente:

E (x,0) E E (x,t1) 0 t1>0 x 0 E

E (0,t) x1>0 E (x,t1) t

a)

T b) c=

Un punto di fase costante si muove con la velocit dellonda:

= = T k

ed detta velocit di fase dellonda. Coincide con la velocit di propagazione dellonda nel mezzo.

1,3

Onda Piana Tra le varie soluzioni dellequazione delle onde, assume una rilevanza fondamentale londa

piana che quellonda la cui fase ad un tempo fissato t costante in ogni piano perpendicolare alla direzione di propagazione.Vogliamo trovare lespressione dellonda piana che si propaga in una & & direzione individuata dal versore s ( s x , s y , s z ) . Se indichiamo con r ( x , y , z ) il vettore posizione & che individua un punto generico P e definiamo vettore d onda k (o vettore propagazione) in un & & mezzo come k = k s di modulo 2/. Osserviamo che lequazione: & & k r = cos t & rappresenta piani paralleli e perpendicolari a k e alla direzione di propagazione s .

6 & Si definisce onda piana (armonica) londa che si propaga nella direzione k , rappresentata da & & una funzione armonica rispetto al tempo di fase costante, ad ogni t fissato, su piani k r = cos t , & ortogonali al vettore k cio: & & & & & & & & r s E ( r , t ) = A cos ( t - k r ) = A cos t v

(1,5)

& Il vettore A , il cui modulo rappresenta lampiezza dellonda, rappresenta anche la polarizzazione dellonda, cio la direzione lungo cui vibra il campo elettrico associato alla & & perturbazione luminosa. Il vettore A giace interamente su piani perpendicolari al vettore k . Il luogo geometrico dei punti dello spazio caratterizzati da uguale valore delle fase ad ogni istante t fissato, si dicono superfici donda (o fronti donda) della (1,5) e sono piani ortogonali alla & direzione di propagazione s e quindi a k . Nel caso di onde sferiche le superfici a fase costante (fronti donda) saranno delle superfici & sferiche. Il vettore k sar punto per punto ortogonale a queste superfici. Ci possono essere casi assai pi complessi (campi speckle) come per esempio la radiazione laser uscente da una fibra ottica il cui fronte donda ha fase costante su superfici nello spazio assai complesse

In figura mostrata unonda piana che si propaga nello spazio nella direzione s

z y k

& s
x

La periodicit spaziale di questi fronti donda data da

& k n . k

& Se indichiamo con , e sono i coseni direttori del vettore k , si ha: kx = k; ky = k; kz = k.

7 Ricordando che k = 2

possiamo scrivere: ; k y = 2

k x = 2

= 2 f x

= 2 f y

; k z = 2

= 2 f z

dove

fx,

fy

e fz

sono dette frequenze spaziali

Dalla teoria elettromagnetica, attraverso le equazioni di Maxwell, possibile ricavare delle & & & relazioni che legano i vettori elettromagnetici E , B e k : & & k E =0 , & & * k B = - E , & & kB =0 & & & k E = B (1,6) (1,7)

& & Le (1,6) mostrano che nelle onde elettromagnetiche i campi E e B sono perpendicolari al & vettore k e poich i campi vibrano in direzione perpendicolare alla direzione di propagazione possiamo dire che la luce rappresentata da unonda trasversale. & & Le (1,7) ci mostrano che i vettori E e B sono perpendicolari tra di loro e oscillano in fase . Per i moduli vale la relazione: & & E =v B & & & E , B e k formano una terna cartesiana destrorsa. I vettori (1,8)

I tre vettori

& & E e B sono

polarizzati linearmente nella direzione in cui sono confinate le oscillazioni. Nella figura viene mostrata la distribuzione di campo, ad un fissato istante, nel caso di onda piana (funzioni di tipo armonico).
E

& k

Quella mostrata unonda piana monocromatica polarizzata linearmente. 7

Quando si studiano problemi legati alla propagazione delle onde in mezzi lineari e si eseguono operazioni lineari (diffrazione , interferenza ecc.) sui vettori donda, pu essere pi conveniente utilizzare una notazione complessa per esprimere la funzione donda, del tipo & & & & E ( r , t ) = A e i (k r t ) = Ae - i ( t - k r + )

(1,10)

Al termine dei calcoli, il risultato va convertito in forma reale aggiungendo il complesso coniugato e dividendo per due. Qualche attenzione deve essere presa quando si eseguono operazioni non lineari sulle funzioni armoniche. Le onde del tipo (1,5), cio puramente sinusoidale, sono caratterizzate da una sola frequenza e sono dette monocromatihe. Va osservato che tali onde hanno estensione spaziale e temporale infinite e quindi sono pure astrazioni matematiche. Tuttavia queste funzioni armoniche hanno una notevole importanza per il fatto che una qualsiasi forma donda, alla luce del principio di sovrapposizione, pu essere espressa come opportuna combinazione di opportune onde armoniche.

1,4

Energia e intensit della luce

& Quando una regione dello spazio viene illuminata, in ogni punto r si ha un campo & & elettrico E(t) (non elettrostatico) ed un campo di induzione magnetica B(t) che vibrano nel tempo. Dalla teoria elettromagnetica sappiamo che se in una certa regione di spazio, che per semplicit & supponiamo vuoto, siamo in presenza di un campo elettrico E(t) e un campo di induzione & magnetica B(t) , in quella regione di spazio siamo in presenza di una densit di energia :

W = WE + WB =

0 2 1 E + B2 2 2 0

e tenendo conto della (1,8) nel vuoto

& & E = c B e della relazione c = 1 / 0 0 si ottiene :

W=

0 2 1 1 2 0 2 0 0 2 E + E = E + E = 0 E2 2 2 2 0 c 2 2 0

(1,11)

da cui si osserva in ogni punto dello spazio la densit di energia elettrica e magnetica uguale.

9 Londa che si propaga trasporta energia; lenergia si trasmette nella direzione in cui si propaga & & * londa, cio nella direzione del vettore k che coincide con la direzione di E B . Consideriamo la quantit di energia che nellunit di tempo attraversa lunit di superficie (posta nel vuoto) perpendicolare alla direzione di propagazione. Coincider con lenergia che nellunit di tempo attraversa la base di un cilindro di lunghezza ct (t = 1 sec) e sezione unitaria. Quindi il flusso di energia che accompagna la propagazione dellonda, dato da ctW (W densit di energia; t = 1 sec) coincide con il vettore di Poynting definito da: & * & EB & * S= = 0c2 E B 0

(1,12)

& & * Poich E , B e S oscillano nelle frequenze ottiche con = 10-14 10-15 Hz non possibile valutarne i valori istantanei ma solo il loro valore mediato sui tempi di osservazione di parecchi ordini di grandezza superiori al periodo T . Definiamo intensit di radiazione I il valore medio & di S nellintervallo di tempo . & Nel caso di onde piane di tipo armonico, polarizzate linearmente, cio con vettori E e & * B con direzione costante nel tempo, che si propagano nel vuoto in direzione k , possiamo scrivere: & c I = < S > = 0 A2 2 Si pu notare come la I , a meno del fattore costante

(1,13)

& & 0 c , uguale a E E , cio l intensit 2

dellonda proporzionale al quadrato dellampiezza del campo elettrico ad essa associata.

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