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10 del 04/04/2012
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Economi
La riforma del lavoro iniqua e deprime la crescita La tecnocrazia non pu abbattere la democrazia
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Casa, Allocca: Lo Stato deve ricomin- 5 ciare a investire su questo bene fondamentale Universit toscane: ISEE a mensa, tasse in aumento 6
Non sputiamo sulla nostra Storia Luciana Castellina 03/04/2012 - tratto da: Il Manifesto - sintesi Monti, da Tokio, ci fa sapere che lui popolare, i partiti no, sono solo oggetto di disprezzo. [] A livello alto, invece, nelle istituzioni europee e fra insigni studiosi, si dice che siamo entrati nella post democrazia parlamentare, che i problemi sono ormai troppo complicati per lasciarli a incompetenti istituzioni rappresentative. Ricordo queste cose per avvertire che quando si cominciano a denunciare classe politica e, indifferenziatamente, i partiti in quanto tali, bisogna stare un po attenti. Lattacco alla democrazia non viene pi da bande neofasciste ormai poco pi che folcloristiche, ma da una minaccia pi raffinata: dalluso capzioso che ormai apertamente viene fatto delloggettivo fastidio, della distanza che si scavata fra societ civile e istituzioni politiche. Cui inconsapevolmente concorre anche il neo anarchismo che percorre ovunque i movimenti. Daccordo quindi con il manifesto per il nuovo soggetto politico pubblicato il 29 marzo scorso su questo giornale (e firmato da molti miei amici di cui ho la massima stima) quando dicono che per salvare la democrazia bisogna arricchirla e trovare nuove forme di partecipazione e anche di democrazia diretta. Ma, vi confesso di provare anche molta preoccupazione per il tipo di nuovo soggetto politico di cui si auspica la nascita in sostituzione della forma
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Li:Sul futuro del parco archeologico di Baratti PI: Interrogazione sui bidoni tossici
FI: Le stravaganti dichiarazioni del Sin- 7 daco che la destra ci invidia AR: Poppi non abbassare la guardia sul piano sanitario FI: AV e Maggio Musicale PI: Pirogassificatore Rifondazione non molla PT: Inceneritore di Selvapiana PI: Se lacqua un lusso... 7 8 8 9 10
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partito novecentesca. Certo, vero, anche i partiti di sinistra o presunta tale sono pessimi. Anche i pi recenti. Bisognerebbe rifarli daccapo e naturalmente questa non operazione che si fa sulla carta: i buoni partiti nascono sempre da un movimento reale. Ma pu servire a questo scopo il descritto nuovo soggetto? Innanzitutto non si pu mettere fra parentesi il fatto che se i partiti sono diventati cos perch le istituzioni rappresentative nazionali in cui sono chiamati a far sentire la loro voce sono state da tempo svuotate di un potere decisionale [] In questi anni sono state privatizzate non solo le centrali del latte o le aziende di trasporti, ma anche la sovranit, il potere decisionale. La crisi dei partiti dipende dunque anche dalla drastica perdita di influenza che hanno subito in conseguenza di questa perdita di potere delle istanze rappresentative a tutti i livelli, anche comunale. Per questo la gente avverte la loro superfluit. [] Lidea che il sistema possa esser cambiato solo dal basso, da una rete orizzontale che, pur non negandolo, sospende la sua attenzione al problema del potere centrale e ritiene che basti una frammentata pressione dal basso per cambiarlo, credo non vada lontano. [] Questa sacralizzazione dellopinione pubblica, in nome della quale la maggioranza ha comunque ragione, il peggior portato di Internet: la scelta giusta il risultato di un confronto prolungato e sofferto, tanto pi in presenza di movimenti che non sono pi socialmente omogenei, come era quello operaio, ma popolati dalle figure destrutturate e contraddittorie prodotte dal capitalismo in crisi. Funzione di un soggetto politico costruire senso, non raccogliere la mediet del consenso, peggio di un indistinto borbottio. A meno che non ci si contenti di conservare lesistente anzich di cambiarlo. E veniamo alla proposta di abolire una leadership centralizzata, sostituita da coordinamenti transitori e itineranti. Badate che il peggior leaderismo si produce di fatto quando non si stabiliscono regole precise per una selezione collettiva dei dirigenti: vi dicono niente i leaderini del 68, dominatori di assemblee, sopraffattori dei pi deboli, o solo meno arroganti? [] Una massa atomizzata sempre manovrabile. Per questo servono sedi stabili in cui ci si possa raccogliere, collegamenti a tutto campo per non chiudersi nel localismo (per questo reazionario pensare di poter togliere finanziamenti ai partiti, o trovare illecito che un deputato viaggi al di fuori del suo collegio). [] Solo se c unorganizzazione la base pu esercitare potere, altrimenti, al massimo, pu dire s o no a un referendum. Selezionare democraticamente una leadership difficile ma necessario se si vuole consolidare unorganizzazione politica e non abbandonarla alle fluttuazioni caratteristiche dei movimenti spontanei. [] Gramsci, che pure ha sempre ricordato quanto pi necessaria al proletariato rispetto alla borghesia sia la politica, consapevole delle sue degenerazioni aveva ipotizzato la creazione di consigli in grado di giocare questo ruolo. [] Ben vengano nuove forme di partecipazione, dunque, ma innanzitutto facendo tesoro delle esperienze novecentesche che non sono roba da buttar via come dice il Manifesto: quando il Pci, con tutti i suoi difetti, aveva pi di due milioni di iscritti e una capillare organizzazione radicata sul territorio e per anche forte della soggettivit di una appartenenza ad un grande movimento internazionale che aveva sconfitto il fascismo vi assicuro che si raggiunto il punto pi alto di democrazia conosciuto dal nostro paese. Quella esperienza non ripetibile e aveva i suoi limiti, ma per favore non sputateci sopra! A me piace tuttora linvocazione di Mao Tse Tung, che tanto ci conquist nel 68, quando disse che occorreva bombardare il quartier generale. Perch i partiti si burocratizzano e separano e vanno quindi continuamente investiti dai movimenti della societ. Ma Mao aggiungeva che occorreva distruggerli per rifondarli, non per farne a meno. In Cina non ci si riusciti, non ho remore a dire che in Italia bisogna provarci.
Manifesto per un soggetto politico nuovo per unaltra politica nelle forme e nelle passioni - sintesi
Il testo integrale su: www.soggettopoliticonuovo.it
Non c pi tempo Oggi in Italia meno del 4% degli elettori si dichiarano soddisfatti dei partiti politici come si sono configurati. crescente limpressione che i nostri rappresentanti rappresentino solo se stessi, i loro interessi, i loro amici e parenti. A. Diffondere il potere, non concentrarlo. Oggi le decisioni sono sempre prese altrove. Il nostro compito di frenare per quanto possiamo questa fuga decisionale verso lalto, linspiegabile e lastratto. B. Il nuovo spazio pubblico della democrazia La democrazia rappresentativa ha bisogno sia di una sua riforma interna in senso proporzionale, sia di essere arricchita da nuove forme di demo-
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crazia partecipativa. Ci che vale per il sistema politico nazionale ancora pi vero per i partiti in cui la democrazia ha sempre fatto fatica ad imporsi. C. Forme e pratiche di una nuova aggregazione La struttura del nuovo soggetto non sarebbe piramidale ma confederale, senza un centro nazionale fisso ma con un coordinamento itinerante e a rotazione che si sposta regolarmente da regione a regione. D. Comportamenti e passioni Tante volte consentiamo che siano le passioni negative linvidia, lodio, lorgoglio, lira e i comportamenti sociali che ne derivano la rivalit, la voglia di sopraffare, il perseguimento dei propri interessi in modo esclusivo a guidare le nostre azioni. Per concludere: Si rompe con il modello novecentesco del partito, introducendo nuove regole e pratiche: trasparenza non segretezza, semplicit non burocrazia, potere distribuito non accentrato, servizio non carrierismo, eguaglianza di genere non enclave maschili, direzione e coordinamento collettivo e a rotazione, non di singoli individui carismatici. Una proposta: Vogliamo costruire un soggetto che determini una trasformazione complessiva, costruisca anche alleanze e mediazioni ma con lambizione tuttaltro che minoritaria di mettere in campo unaltra Italia. []
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La riforma del mercato del lavoro non risponde a esigenze "tecniche", anzi obbedisce a un'interpretazione sbagliata dei problemi dell'economia. Perch la democrazia sta rinunciando a se stessa? La riforma del mercato del lavoro presentata dal governo Monti conferma l'impronta politica neoliberista e la corrispondente impostazione economica del suo presidente che, peraltro, era nota da tempo. In questa politica del governo non c' dunque nulla di sorprendente, ma naturalmente nemmeno nulla di "tecnicamente dovuto"; anzi, diversamente da quanto molti commentatori vogliono far credere, essa non solo di parte, ma anche controproducente per uscire da questa crisi. Nel merito del provvedimento, gi molto dibattuto, richiamo due soli aspetti. Eliminare l'attuale obbligo di reintegrare un lavoratore licen-
ziato per motivi economici non riconosciuti dal giudice, sostituendolo con il pagamento da parte dell'impresa di una penale, significa mercificare il diritto al lavoro, che pure l'attivit sulla quale la Costituzione fonda la nostra repubblica. Molto semplicemente, nei rapporti di lavoro l'equilibrio viene spostato a favore della controparte che gi dotata di maggior potere e mezzi e che adesso pu farli prevalere pur in assenza di motivazioni riconosciute come valide dalla magistratura. Dal punto di vista economico, la motivazione e l'impianto della riforma del mercato del lavoro si fondano sul presupposto che il problema da risolvere sia il miglioramento delle condizioni d'offerta delle imprese; questo obiettivo viene perseguito aumentando la flessibilit d'impiego del lavoro ovvero traslando i rischi dell'accresciuta instabilit dei mercati dalle imprese ai lavoratori e, in definiti-
va, riducendo i costi di produzione delle prime a danno dei secondi. Ma l'analisi della crisi mostra chiaramente che il problema principale maturato negli ultimi trent'anni a seguito del contenimento della dinamica salariale e della spesa pubblica stato l'insufficienza della domanda necessaria ad equilibrare la crescente capacit d'offerta potenziale dei sistemi produttivi. I tentativi di sopperire a questo squilibrio strutturale, alimentando la domanda con le "bolle" finanziarie e immobiliari, ha solo reso il sistema pi fragile cosicch, dopo una lunga seria di crisi parziali, si arrivati a quella globale in atto. In questo contesto, l'azione del governo si concentra su aspetti delle condizioni d'offerta, come la flessibilit in uscita dei lavoratori, che attualmente non hanno rilievo per rilanciare la crescita mentre aggrava le insufficienze dal lato della domanda che sono quelle dirimenti. []
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Casa, Allocca: Lo Stato deve ricominciare ad investire su questo bene fondamentale da: www.regione.toscana.it
Lo Stato deve tornare a fare qualcosa sul fronte abitativo, ad investire risorse. Lassessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca lancia un nuovo, ennesimo, appello al governo affinch rimetta sul piatto risorse importanti sulla casa. Lo fa nel corso della conferenza stampa di presentazione del I Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana. Lo scenario che viene fuori dal Rapporto ha spiegato Allocca un pogi lo conoscevamo. Uno scenario di grande crisi in cui chi perde il lavoro rischia di perdere la casa. Prima la povert era legata essenzialmente allassenza di lavoro. Oggi magari si trova lavoro ma non si riesce comunque a far fronte ai propri bisogni, primo fra tutti quello ad unabitazione. La mancanza o il venir meno di unabitazione ha una forte e rovinosa ricaduta sociale: si costretti a tornare a casa dai propri genitori, si spezzano legami e matrimoni. Insomma la casa un bene fondamentale, irrinunciabile, la base della solidit sociale. In Toscana aumentano gli sfratti ma non tanto il numero a preoccupare quanto la qualit. Fino a poco tempo fa aggiunge dipendevano dalla fine locazione. Oggi invece quasi 9 sfratti su 10 sono per morosit. Sono cio determinati da eventi che non stanno allinterno di una normale dinamica della relazione inquilino-proprietario, ma sono eventi traumatici, per i quali non esiste pi una sorta di salvagente, come in passato. La Regione, come spiega ancora Allocca, per cercare di porre rimedio ad una situazione che si sta aggravando ogni giorno, prova a battere tutte le vie possibili. Potenziamento del patrimonio Erp, operazioni innovative come il co-housing, mantenimento della quota regionale per il sostegno affitti, creazione di un apposito fondo per le famiglie vittime di sfratti cosiddetti per morosit incolpevole. Ma il governo che deve ricominciare a fare qualcosa in questo settore. ormai dagli anni 90 che le risorse destinate alla casa sono progressivamente diminuite. Si pensato che il problema si potesse risolvere con la propriet e con i mutui facili. Abbiamo per visto che cos non stato anche se in Toscana abbiamo la pi alta percentuale di proprietari, l84%. Il restante 16% ancora gravato da mutui spesso insostenibili oppure alle prese con un mercato degli affitti troppo oneroso. Un altro tasto dolente conclude Allocca poi il numero, esorbitante, di case sfitte, circa 423.000. In Toscana esisterebbero 1,3 case per ogni cittadino un numero pi che sufficiente a soddisfare la richiesta. Tempo fa proposi di mettere una tassa di scopo di 10 euro al mese per ogni alloggio non dato in affitto, significherebbe avere ogni mese qualcosa come pi di 40 milioni di euro che ci permetterebbero di risolvere il problema.
Casa: I rapporto sulla condizione abitativa in Toscana al 31 dicembre 2010 - Testo integrale e rapporto in pdf su:
http://toscana-notizie.it/blog/2012/04/02/casa-il-i-rapporto-sulla-condizione-abitativa-in-toscana/
In Toscana ci sono 1,3 case per ogni famiglia con un valore medio di 265 mila euro. A ogni toscano per acquistare la propria casa occorrono in media oltre 8 anni di reddito e per mantenerla deve spendere 362 euro al mese. Il patrimonio abitativo della Toscana supera i 2 milioni di abitazioni, pari al 6,2% del totale nazionale, per una popolazione residente di 3,8 milioni di unit: sono disponibili 544 abitazioni per ogni 1.000 abitanti, cio 1,3 case per ogni famiglia, dato in linea con il resto del Paese. Il valore complessivo delle abitazioni toscane, in base alle quotazioni di mercato, ammonta a 560 miliardi di euro, l8,9% del
valore nazionale, 5,4 volte il Pil regionale (il rapporto nazionale invece di 4,2 volte). Unabitazione in Toscana vale in media circa 265 mila euro, il valore medio italiano si ferma a 180 mila euro. Per comprare una casa occorre una somma pari a 8,2 annualit di reddito (il dato medio nazionale scende a 6,1). Se per la casa ogni toscano spende in media 362 euro al mese, quasi il 15% del reddito medio, le famiglie in locazione vedono innalzare questa percentuale, fino a sfiorare il 30%. A livello nazionale la somma inferiore: 329 euro (13,7% del reddito). [] Circa 255 mila famiglie pagano un affitto e sono sempre pi in difficolt, tanto che nel periodo
2001-2010 dai 3.287 sfratti siamo passati a 4.906, con un aumento di circa il 49%. La quota di quelli per morosit dal 61% circa passata all89%. Le richieste di esecuzione sono passate da 3.399 a 10.965 (+228%). Quelli eseguiti da 880 hanno raggiunto 2.652 (+201%). In particolare, nel 2009, stato registrato un provvedimento di sfratto ogni 250 famiglie residenti. Riguardo invece al 2010 si evidenzia uno sfratto ogni 844 famiglie con un aumento continuo dal 2007. Se invece limitiamo lo sguardo alle sole famiglie in affitto otteniamo unesecuzione di sfratto ogni 96 famiglie.[]
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Tasse universitarie. Sgherri: necessario intervenire per evitare di andare verso un americanizzazione dellistruzione universitaria, dove la qualit sia dettata dal censo. Interrogazione alla Giunta Regionale
FI, 28/04/2012 - Il combinato disposto di quanto rischia di accadere di andare nella direzione di una americanizzazione dellistruzione universitaria, dove la qualit delluniversit frequentata, e dunque del titolo di studio, sia determinata in buona parte da quello che pagano direttamente gli studenti, quindi con istituti migliori per studenti pi abbienti e peggiori per gli altri: una vera involuzione classista. necessario che per quanto di competenza la Regione intervenga al fine di contribuire a scongiurare questo scenario, anche a partire dalla nuova fasciazione del reddito, non certo improntata allequit, da cui determinare quanto pagher uno studente per laccesso alle mense universitarie toscane, da cui emerge un consistente aumento. Cos Monica Sgherri in Consiglio Regionale spiega la ratio di fondo dellinterrogazione presentata in tema oggi alla Giunta. []
n. 10 del 04/04/2012 Futuro del parco archeologico di Baratti. I Piani delle amministrazioni locali sono adeguati alla sua valorizzazione archeologica e tutela? Interrogazione di Monica Sgherri in Regione
Firenze, 29 marzo. Futuro del parco archeologico di Baratti. Interrogazione di Monica Sgherri in Regione. Siamo di fronte ad uno dei siti paesaggistico archeologici pi rilevanti a livello nazionale e non solo, che abbisogna di unadeguata valorizzazione in un contesto di doverosa tutela. Cos Monica Sgherri. Lamministrazione comunale di Piombino ha adottato un piano particolareggiato che tocca varii aspetti riguardanti il parco, come la pressione antropica e veicolare a cui sottoposto il Parco, e soprattutto dovrebbe rappresentare uno degli strumenti principali di sviluppo e tutela anche dal punto di vista della valorizzazione archeologica del Parco medesimo. A quanto appreso le amministrazioni locali coinvolte avrebbero invece dichiarato che gli investimenti per la valorizzazione archeologica non sono pi sostenibili. Investimenti che, per altro, avrebbero potuto beneficiare di fondi provenienti da Bandi Europei e che potrebbero valorizzare un patrimonio culturale tale da poter creare anche occupazione. Va fatta quindi chiarezza ed la domanda di fondo che posta nellinterrogazione se le scelte operate per il Parco archeologico di Baratti attraverso il Piano particolareggiato sopra ricordato siano sufficienti e congrue per la sua conservazione e sviluppo, e conseguentemente quali eventuali azioni la Giunta Regionale per quanto di competenza - ritenga di mettere in atto al fine di perseguire lobbiettivo di fondo sopra ricordato, cio la valorizzazione del patrimonio archeologico del sito in questione e della sua tutela. Tutto ci anche in rapporto alle strutture turistiche di accoglienza, vista per altro la gi adeguata presenza nei pressi dellarea di strutture atte allo scopo.
Pisa: Interrogazione sui Bidoni tossici e mancata informazione alla popolazione sulle precauzioni da osservare in caso di ritrovamento
Su quanto successo il 17/12/ 2011 quando lEurocargo Venezia perse in mare bidoni tossici, RC ha presentato in Consiglio Comunale a Pisa una interrogazione per sapere, tra le altre cose, come mai la popolazione non sia stata informata tempestivamente sulle precauzioni da usare nel caso di recupero in mare o sulla spiaggia dei bidoni tossici attraverso la capillare rete dei media locali e per conoscere quali iniziative e provvedimenti siano stati posti in essere per monitorare, recuperare, e mettere in sicurezza tali bidoni e pi in generale quali misure si intendano adottare per informare sui possibili rischi per la salute e per garantire tutela e sicurezza alla cittadinanza in caso di ritrovamento del materiale pericoloso [] Maurizio Bini
Poppi - lo sollecitano gli amministratori: non abbassare la guardia sul Piano Sanitario Regionale - da La Nazione Arezzo del 03/04/2012
Gli amministratori dell'Unione dei Comuni Montani del Casentino alla luce della prossima approvazione del piano sanitario e sociale integrato toscano per il quadriennio 2012-2015 [] Occorre ora stringere i tempi anche per formalizzare gli accordi - ci hanno detto il presidente dell'Unione dei Comuni Luca Santini e l'Assessore ai servizi sociosanitari dell'Unione Graziano Agostini - e a questo punto dobbiamo tutti coalizzarci intorno ad un preciso emendamento presentato in Consiglio Regionale dal Gruppo Consigliare Federazione della Sinistra-Verdi che condividiamo in pieno e che prevede di aggiungere al capitolo della rete ospedaliera, testualmente, la salvaguardia dei presidi ospedalieri insulari, montani.
n. 10 del 04/04/2012 Destino dei materiali di scavo per la realizzazione del nodo fiorentino dellalta Velocit. Interrogazione di Monica Sgherri.
Firenze, 22/03/2012 - Che fine faranno i materiali di scavo per la realizzazione del nodo fiorentino dellAlta Velocit? E in attesa di individuare i siti di smaltimento per una grandissima quantit di materiale classificato come vero e proprio rifiuto speciale - non il caso di bloccare i lavori di escavazione? Vista anche la crisi economica e la imprescindibili esigenze del trasporto ferroviario regionale non sarebbe opportuno trovare temporanee soluzioni di tracciato in superficie invece che sostenere gli alti costi per la coppia di binari in galleria? Questi i quesiti di fondo che pone Monica Sgherri Capogruppo di Federazione della Sinistra Verdi in Consiglio Regionale nellinterrogazione presentata oggi alla Giunta. Si tratta spiega Sgherri - di circa tre milioni di metri cubi di materiale e per di pi per quelli relativi alla galleria si tratta di rifiuti speciali che devono essere posti in siti ad hoc. In Toscana non vi sono discariche di queste dimensioni e quindi la domanda se se ne prevede la realizzazione e dove e o se si porteranno del tutto o in parte fuori regione. Ma le domande e il problemi connessi non finiscono qui: va fatta chiarezza sullipotesi di cui ho avuto notizia - di un sito in zona Rovezzano come idoneo a tramite procedura di inertizzazione smaltire i rifiuti una volta, grazie a quel procedimento, declassati come non pi speciali. Cosi come bisogna capire chi si accoller i costi lievitati rispetto allappalto originario di smaltimento e se non si intenda prevedere come per altro da accordi sottoscritti in tal senso - il trasporto via ferro dei materiali di risulta, anche alla luce delle vibranti proteste degli abitanti della zona Lippi, che attualmente subiscono il passaggio dei camion atti a questo scopo. Insomma punti interrogativi che non possono rimanere senza risposta. E tutto questo al di l di come la si pensi sul progetto del nodo fiorentino dellalta velocit che sta andando avanti, sui quale rimane una nostra storica contrariet. Risposte che devono essere fornite tanto pi alla luce dellimpegno assunto in Consiglio Regionale con mozioni approvate a suo tempo di avere aggiornamenti periodici al Consiglio stesso sulandamento dei lavori e sulle problematicit connesse.
Maggio Musicale
Domanda dAttualit in Consiglio Provinciale di Andrea Cal e Lorenzo Verdi
Nuovo colpo di scena sulla vicenda del Maggio Musicale, lo stato di crisi annunciato da Colombo & Renzi per risanare anni di sbilanci, perdite e indebitamenti stato aperto ufficialmente con la richiesta di esuberare 70 lavoratori. Una richiesta nata male e fondata principalmente sui tagli al costo del lavoro e sulla flessibilit allinterno delle ore lavorative. I sindacati mentre preparano un piano alternativo agli esuberi chiedono la convocazione del tavolo interistituzionale con la Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze. Immediata la replica della Regione Toscana il risanamento del Maggio deve garantire il rilancio e al contempo essere socialmente sostenibile e non prevedere alcuna mobilit non concordata. Assordante il silenzio della Provincia di Firenze che gioca un ruolo defilato a fronte di una situazione pericolosa socialmente e culturalmente. Rifondazione Comunista nel sostenere la vertenza richiama le istituzioni a evitare soluzioni giocate solo sulla pelle dei lavoratori che per questa gestione fallimentare hanno gi dato.
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Firenze: Vicenda inceneritore di Selvapiana. Sgherri: Errore lampante in un Piano quello interprovinciale dei rifiuti Ato Centro dove errori sono tanti e di fondo, che sarebbe quindi da modificare profondamente
27/03/2012 - Il caso dellinceneritore di Selvapiana, previsto in area ad elevato rischio idraulico e configgente per questo con le normative regionali, esempio lampante di errore in un Piano dove errori e approssimazioni sono tali e tante che chiederebbero una sua profonda e radicale revisione. Il Piano interprovinciale dei rifiuti dellAto centro, attualmente adottato ed in attesa delle osservazioni, pu ancora essere rivisto e possono ancora essere profondamente corrette tutta una serie di scelte che altrimenti consegnerebbero lAto centro a costi elevatissimi per il conferimento dei rifiuti. Si tratta di correggere previsioni di aumento dei rifiuti (dal 2007) contraddette negli anni, di aggredire un maniera significativa il fatto che la produzione procapite di rifiuti in Toscana e nellAto in questione tra le pi alte dItalia e questo determina un costo elevatissimo per i cittadini, mentre il 65% di raccolta differenziata non stato raggiunto e nel Piano non sono previste scelte convincenti per raggiungerla nel futuro; inoltre sono del tutto approssimative le tabelle mercelologiche e dunque la composizione media dei rifiuti prodotti nellAto del tutto inaffidabile, avendo come conseguenza che viene del tutto sottostimata la presenza dei rifiuti organici - quelli facilmente smaltibili in compost - che abbatterebbero immediatamente la produzione complessiva dei rifiuti. Il risultato che c nel Piano un assoluto sovradimensionamento dei rifiuti prodotti e quindi delle necessit impiantistiche finali in particolare di inceneritori. Lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati viene infatti quantificato in 540 mila tonnellate annue circa, di cui il Piano fissa in 365 mila tonnellate/anno la capacit complessiva del trattamento termico (inceneritori), quando con il solo raggiungimento del 65% di raccolta differenziata e contestualmente la diminuzione di produzione procapite - il quantitativo di rifiuti indifferenziati da smaltire si ridurrebbe a poco pi di 270.000 t/anno, che si ridurrebbero a 165.000 dopo un pre-trattamento meccanico che ne selezionasse il 40% (con lutilizzo dei cosiddetti impianti a freddo). Questo ci dice che le previsioni impiantistiche sarebbero sovradimensionate di circa la met rispetto al fabbisogno di smaltimento dei rifiuti se accompagnato da semplici e concreti aggiustamenti del Piano. Aggiustamenti necessari, in un piano che invece proprio nellaspetto impiantistico sovrastimato insiste nel prevedere impianti con localizzazioni sbagliate, in aree gi fortemente inquinate o potenziamenti di impianti gi pi volte fermati in passato per sforamenti di inquinanti da essi provenienti (fra tutti la diossina) come il caso di Montale. Un piano quindi da modificare profondamente.
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Acea verso la privatizzazione. Sgherri: pesanti ripercussioni anche in Toscana. Ancora pi urgente e necessario trovare le forme per far rispettare lesito referendario dello scorso giugno
Firenze, 02/04/2012 - A Roma partita una grande mobilitazione - promossa da cittadini, comitati, associazioni ecc. che hanno sostenuto i due quesiti referendari dello scorso giugno sullacqua pubblica - contro la scelta del sindaco Alemanno di mettere in vendita il 21% delle quote di Acea Spa. Campagna denominata No alla vendita di Acea e dei servizi pubblici di Roma. Non si vende la democrazia. La scelta di Roma avr conseguenze anche sulla compagine societaria dei gestori toscani del servizio idrico, ma soprattutto svela quello che sempre stato sostenuto da noi e soprattutto dai promotori dei due quesiti referendari: ossia che una societ per azioni una societ privata a tutti gli effetti perch i proprietari possono cambiare in qualsiasi momento e con ben poche difficolt. una societ a tutti gli effetti privata tanto pi se quotata in borsa come Acea. La vendita delle azioni mette fine alla storiella che di volta in volta ci veniva raccontata, ossia che le societ toscane di gestione dellacqua sono pubbliche all80%, perch i Comuni toscani detengono la maggioranza relativa (come nel caso di Publiacqua dove i Comuni detengono il 60%) alla quale si aggiunge la quota societaria detenuta da Acea, nel quale socio di maggioranza il Comune di Roma. Questo non sar pi vero, perch il Comune di Roma decide di diventare socio di minoranza in Acea!. Se la volont referendaria stata chiarissima, cio propriet e gestione pubblica dellacqua, altrettanto chiaro che a Roma si vada nella direzione diametralmente opposta e cos sul punto, di conseguenza - sar anche in Toscana. Per ancora nelle nostre mani impedire questo: poniamoci il problema di trovare percorsi e finanziamenti per ridimensionare e annullare la presenza di Acea nella nostra regione. Lesito referendario era ed chiaro e quindi dobbiamo impegnarci per trovare le forme per farlo rispettare.
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EMERGENZA LAVORO
Commissione regionale per lemergenza occupazionale: Empoli, la crisi colpisce edilizia e comparto del legno. A Livorno, territorio in crisi ma importanti potenzialit
da www.consiglio.regione.toscana.it
La Commissione regionale ha incontrato le istituzioni e le categorie economiche e sociali allAgenzia per lo sviluppo a Empoli. Persiste la difficolt di accesso al credito, cresce la disoccupazione femminile. I dati della disoccupazione sono meno acuti che nel resto della Toscana, ma anche nellEmpolese-Valdesa la situazione non facile. La crisi, in particolare, colpisce ledilizia e il comparto del legno. Paolo Marini (Fed. Sin-Verdi), presidente della commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, commenta cos il quadro emerso dallincontro con le istituzioni e le categorie economiche e sociali che si svolto presso lAgenzia per lo sviluppo di Empoli, ennesima tappa del tour che la Commissione sta svolgendo in tutti i territori della Toscana per monitorare A Livorno, la commissione presieduta da Paolo Marini ha ascoltato istituzioni locali, sindacati e associazioni di categoria a Palazzo Granducale. Livorno Non vogliamo entrare nel merito di scelte che non ci competono, non vogliamo difendere ad ogni costo lesistenza delle Province, ma circa l80 per cento delle vertenze aziendali vengono affrontate e spesso risolte grazie allintervento delle Amministrazioni provinciali e questo un dato sul quale vale la pena riflettere. Il presidente della commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, Paolo Marini (FdS-Verdi), ha scelto Livorno per annunciare che lorganismo consiliare da lui diretto presenter al Consiglio lo stato della crisi economica e per valutare gli effetti delle politiche regionali fin qui adottate per fronteggiarla. Anche a Empoli, cos come su tutto il territorio regionale, emerso il problema dellaccesso al credito, soprattutto da parte delle piccole imprese. Il problema continua a essere molto pesante nonostante le garanzie messe in campo dalla Regione attraverso Fidi Toscana, ha spiegato Marini. chiaro che su questo punto la Regione dovr affinare la propria strategia di intervento. Le categorie sociali, inoltre, hanno messo in evidenza il problema del lavoro nero, un fenomeno di cui si parla poco ma che esiste, e la crescita delle partite iva. Tra le priorit di intervento indicate per il territorio, infine, il raddoppio della linea ferroviaria nella tratta tra Empoli e Granaiolo. [] co regionale di tenere, ha detto Marini nel corso della sua relazione. E ancora: Adesso per dobbiamo avere garanzie. La situazione della provincia livornese complessa. Vi sono grosse aziende in crisi e tante situazioni di sofferenza, anche se non manca una certa vivacit. Il quadro che sta emergendo, a livello toscano, non semplice. Il governo deve dare delle risposte concrete. Non a caso abbiamo chiesto di incontrare la commissione Lavoro della Camera. Servono politiche specifiche per rilanciare le economie locali. Il punto della situazione, a Livorno, stato fatto a Palazzo Granducale, sede della Provincia, dove sono stati incontrati i rappresentanti delle istituzioni locali e delle categorie economiche e sociali. []
toscano un ordine del giorno, che si preannuncia firmato da tutti i gruppi, per sottolineare che le Province, non solo in Toscana, svolgono un ruolo determinante per la gestione e la risoluzione delle situazioni di crisi. Quella odierna a Livorno era lottava tappa per la commissione, impegnata da oltre un mese a visitare i vari territori al fine di assumere informazioni e monitorare gli effetti della crisi e per capire se le politiche messe in atto dalla Regione stanno producendo dei risultati positivi. In questo senso, prima di Livorno, la commissione gi stata a Grosseto, Prato, Siena, Pisa, Pistoia, Arezzo e Massa. Gli ammortizzatori sociali e in particolare la cassa integrazione in deroga hanno permesso al sistema economi-
Interrogazioni Scritte: n. 577 del 29/03/2012: In merito alla situazione in cui versa larea del Padule di Fucecchio n. 575 del 28/03/2012: In merito al futuro del parco archeologico di Baratti n. 574 del 28/03/2012: In merito alla tassazione per gli studenti universitari negli atenei toscani Mozioni: n. 424 del 30/03/2012: Per salvare il settore delle rinnovabili in Italia
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