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IL CONTESTO CULTURALE

Cino Zucchi nasce a Milano nel 1955. Ha diciotto anni si trasferisce in America dove comincia (inizia) a studiare al Massachusetts Institute of Technology (MIT), dal quale riceve uneducazione molto scientifica. Ritorna in Italia dopo aver conseguito il Bachelor of Science in Art and Design nel 1978. LImpatto con la sua terra di origine, fu come da lui stesso definito uno shock culturale che lo port a comportarsi da autodidatta laureandosi nel 1979 presso il Politecnico di Milano. Questo uno dei caratteri pi salienti della sua avviamento: misto di educazione scientifica e forte erudizione. La sua fase formativa, distaccata e autoriflessiva, inizia attraverso la rilettura personale di figure, opere e tendenze. Dai grandi maestri riesce a cogliere alcuni significativi lasciti, che fa propri come riferimenti culturali per non perdere mai, come egli sostiene, la direzione. Nonostante ci il percorso di Cino Zucchi del tutto personale, soggettivo, individuale, legato alla propria esperienza e sensibilit. Come egli stesso sostiene:[]nessun manifesto sembra oggi possibile, nessuno slogan sufficientemente serio per poter diventare il nostro emblema. Sono forse pi interessanti alcune forme di comunicazione trasversale, per lo pi elettronica, dei pi giovani, che vivono ormai in una dimensione globale al contempo straniante e felice1. Proprio tale suo atteggiamento lo porteranno (porter) a seguire una duplice azione di avvicinamento e allontanamento dalla storia, che si manifesta (manifester) sia con il recupero e (il) parziale riutilizzo del patrimonio di idee sedimentate nel corso del tempo, che con il distacco attraverso una visione critica di essa. Il suo percorso formativo ha inizio durante la fase di studio al MIT, dal Team Ten, dove principalmente si sofferma (di cui seguir soprattutto le figure di) sulle figure di Herman Hertzberger e Giancarlo De Carlo. Da Gunnar Asplund apprezza lequilibrio che riesce a istituire tra confort, contesto urbano, e utilizzo di elementi astratti dellarchitettura. Dal maestro Louis Kahn scopre limportanza dello spazio, del suo peso e che le costruzioni occupano lo spazio. Nella cultura milanese si sofferma su figure come: Piero Bottoni, Gi Ponti, Vico Magistretti, Ignazio Gardella, Ernesto Nathan Rogers, Luigi Caccia Dominioni, e la coppia Mario Asnago e Claudio Vender. (Devi citare il testo che indica questi architetti come suoi maestri.... altrimenti sembra che siano tue riflessioni nate dallosservazione delle sua opere...) Il suo principio di fare architettura pu essere ricondotto ad un unico aspetto: Unire regola ed eccezione. La regola, maturata nellambiente milanese, impostata sulla composizione per elementi semplici e ripetibili, sugli allineamenti stradali, su tracciati e masse edilizie pensati anche al fine di ricondurre ad un unico modello unitario anche le pi disordinate preesistenze. Leccezione viene suggerita dal luogo, dalle sue forme e sensazioni, da quella sensibilit individuale e dal piacere per le decorazioni. (Forse dovresti dire che il rapporto regola eccezione una tematica tutta italiana che vede impegnati architetti del calibro di Rossi, Aymonino, lo stesso De Carlo) Il suo interesse verso larchitettura si muove nella convinzione che essa lo sfondo del palcoscenico della nostra esistenza, dove lo spazio, la luce, la misura, hanno il compito di ospitare i dolori e le gioie della vita umana. Dellarchitettura mi commuove il potere di mettere in relazione una dimensione cosmica con una consolatoria2. E ancora: La forma non deve creare un senso ma piuttosto ospitarlo3. No architettura come scultura abitate ma architettura sporca che tollera i disordini della vita umana4. Nello stesso tempo definisce: Unopera di architettura si pone a met strada fra il sensibile e lintelligibile5, ovvero essa suscita, sullindividuo, emozioni che richiedono, per essere a pieno intese, un atto di comprensione di natura intellettuale. Ma quello che colpisce maggiormente nei progetti di Zucchi lo spazio urbano, quello che si crea intorno agli edifici, da lui stesso definito spazio tra le cose. In seguito alle profonde trasformazioni urbane che hanno comportato una perdita di valore delle urbanistica moderna, Zucchi afferma: il distacco degli edifici diventato una condizione puramente pragmatica, la ripetitivit di una necessit economica ed costruttiva[]6. Il suo interesse progettuale si muove nella direzione di conferire un autonomia di ruolo, attribuire qualit interstiziale allo spazio urbano, dove sia pi possibile ritrovarsi piuttosto che perdersi, uno spazio di identit dove sia pensabile il recupero di valori nuovi nella scorta di esperienze del passato. (Mi sembra corretta una lettura tendenzionsa dellopera dellarchitetto, ovvero una descrizione spinta verso la direzione che vuoi dare al tuo lavoro. Ma opinabile parlare di Zucchi in merito al rapporto con il contesto urbano. zucchi un architetto che si concentra molto sullautoreferenzialit dei suoi edifici, tu stessa hai parlato della sua stima nei contfronti di Gi Ponti che in realt gli hanno trasmesso questa sua propensione per loggetto di design piuttosto che per la lettura dei luoghi. Il suo rapporto con il contesto filtrato

attraverso i suoi edifici stessi che sono i protagonisti indiscussi del suo lavoro. Per cui: il tema interessante, ma non puoi metterlo in questa parte della tesina come se fosse il pi importante e il pi evidente)

I TEMI DI RICERCA Rapporto tra cellula residenziale e forma urbana Interventi nellinsieme razionali ma non geometricamente bloccati Tessitura Ornamento
(Sempre ricollegandomi al discorso sopra riportato: mi sebra strano lordine con cui descrivi i temi. Il rapporto con il contesto urbano lo tratterei per ultimo. Spiegando che ti interessa in quanto apparentemente contrastante con i sui temi ricorrenti)

Rapporto tra cellula residenziale e forma urbana


Zucchi ricrea in ognuno dei suoi progetti una nuova dimensione paesistica mantenendo un imprescindibile legame tra strutture architettoniche e spazio. Specificit ambientali (formali, dimensionali, relazionali), di volta in volta vengono valutate e salvaguardate attraverso accurate scelte operative dellarchitetto. Egli d un senso a quel generico vuoto fisico, alle pause che si creano tra le distinte presenze volumetriche, intervenendo sul luogo residuale che viene pensato e progettato come luogo per la collettivit. Nelle architetture di Cino Zucchi, riveste un ruolo importante il luogo ovvero il legame che ci genera con esso nellinserimento di unopera nellambiente. Ogni progetto un innesto di un pensiero su un luogo; e un innesto presuppone una ferita nellorganismo ospite, ma anche una profonda conoscenza della sua fisiologia7. Bisogna, dunque, saper ascoltare quel luogo, riuscirlo a interpretare in un progetto e non adeguarlo ad esso. Le forme entrano in risonanza con il contesto, generando armonie o dissonanze. Un buon progetto deve poter essere letto sia come opera autonoma che come interpretazione di un quadro pi allargato, quello della citt e dellambiente8. Nel Concept Plan per un Business park al Quartiere S.Francesco a San Donato nel Milanese (2001), dei semplici e tradizionali edifici lineari sono disposte lungo un asse pedonale centrale che collega tutti i volumi sviluppandosi in una linea leggermente curva a sezione variabile. I volumi, inoltre, anche in larghezza, sono ordinati garantendo unalternanza tra vuoti e pieni. Cos facendo si discosta da quella forma rigida di corridoio prospettico. Nel Master plan Central Pasila con One Works ad Helsinki (2003), lintervento consiste in due sezioni collegate tra loro: la prima, pi regolare, definita da un edificio muro leggermente arcuato che serve anche come schermo al rumore generato dalla linea ferroviaria che gli scorre accanto; la seconda, irregolare, definita da edifici a torre con pianta trapezoidale disposti apparentemente in maniera causuale. Infatti, hanno la funzione di ricucire larea unendo i due lati della ferrovia, di ricostruire gli allineamenti e di delimitare una piazza su cui si affaccia ledificio caratterizzato da una grande tettoia. Nel Master Plan per il Nuovo quartiere Cornaredo Lugano (2004), viene garantito leffetto citt attraverso la concentrazione della costruzione in aree delimitate e lordinato allineamento dei corpi di fabbrica lungo gli

assi principali. Gli edifici con forme semplici ma altezze differenti che disegnano un movimentato skyline, sono disposte per godere, nel modo migliore, delle circostanti superfici verdi e dal corso dacqua che le attraversa. Alcuni presentano un profilo arrotondato per segnare lingresso al quartiere. Stesso approccio si riscontra in altri suoi progetti: Il centro di Bicocca a Milano (2008), Trilogia Navile a Bologna (2008), Yuntolovo Masterplan, Quartiere n.9 a San Pietroburgo (2008), Riqualificazione degli spazi pubblici al quartiere Gratosoglio Milano (2000). Tutti progetti dove con semplici accorgimenti, senza ricorrere ad alcun effetto speciale, crea sempre nuovi e inaspettati punti di vista garantendo unit progettuale.

(... non citi il progetto che poi approfondirai??????. Nei confronti del suo rapporto con il luogo, mi sembra tra i pi interessanti)

Ornamento
Il ruolo e senso dellornamento nellarchitettura non delitto, afferma lo stesso Zucchi (dove???? Qui dobbligo una nota con la pagina in cui afferma questa cosa), ma dal suo punto di vista, la modalit per permettere lesaltazione delle caratteristiche relazionali, ovvero il collegamento che sussiste fra determinate entit, sia se si tratta di un tipo edilizio o di una qualsiasi costruzione. Il suo un ornamento che non viene semplicemente applicato sugli edifici come elemento non essenziale, ma che si integra sul piano funzionale suscitando relazioni con il contesto facendo uso di piccoli accorgimenti, quali ritmi, accenti, toni che definiscono linserimento del progetto nellambiente. Distaccandosi fortemente dal pensiero di Loos, secondo il quale lornamento, non altro che il frutto di unorgogliosa volont individuale, che pertanto andava soppresso, Zucchi, invece, afferma: Non importante il materiale che si utilizza, ma cosa si fa con esso. La rivoluzione del moderno ha escluso la mimesi naturalistica dalla figurazione architettonica, ma in un certo senso abbiamo ancora bisogno di ornamento9. Nel progetto nuovi spazi pedonali realizzato a Cerea (Vr),la sistemazione dell arredo urbano realizzata con segni che unificano una strada altrimenti frammentata da una disordinata edilizia circostante. Una serie di linee ortogonali allandamento della strada scandiscono ritmicamente e individuano le varie funzioni che si svolgeranno. Linee fitte delimitano lo spazio carrabile, quelle pi larghe le aree pedonali. Sulla base dei ritmi cos definiti, sono piantati alberi, disposte aiuole e collocate panchine. Dove invece la decorazione diventa arte nelledificio residenziale D dellarea ex-Junghans a Venezia. Lintervento di Zucchi si pu riassumere in tre diversi espedienti: gioca sulle profondit di logge e finestre (alcune poste a filo dalle muratura, altre rientrate); evita gli allineamenti delle bucature; colora la facciata con i bianchi inserti delle cornici in pietra dIstria. proprio con questultimo accorgimento integra lopera in un ambiente particolare come la laguna veneziana dove le bucature non seguono rigide regole, e dove la pietra dIstria un materiale presente nelledilizia storica minore veneziana.

(Mancano gli altri temi?????) UN CASO STUDIO: EDIFICIO RESIDENZIALE D DELLAREA EX-JUNGHANS A VENEZIA (IL PROGETTO E PUBBLICATO ANCHE IN DOMUS 869. L trovi dei disegni che possono
essere molto utili. E consultabile sul web: http://www.scribd.com/doc/15052419/869-Domus-April-2004)

(IN QUALE DEI TEMI CHE HAI DESCRITTO PRECEDENTEMENTE PENSI CHE POSSA ESSERE INSERITO? FORSE DOVRESTI DICHIARARLO SUBITO)
Nel 1995, Zucchi, vinse un concorso che fu promosso per la riconversione dellarea industriale dismessa, sede della Junghans (prima fabbrica italiana di orologi) situata nellisola della Giudecca. Il progetto di recupero urbano prevede la realizzazione di cinque edifici residenziali (quattro progettazione del nuovo e uno di riconversione) tra cui ledificio residenziale D. Ledificio occupa un lotto angolare tra due canali della laguna lasciando come traccia, del passato industriale, la ciminiera in mattoni a faccia a vista.

Presenta una forma pressoch cubica , che si sviluppa su quattro livelli, ognuno con quattro appartamenti serviti da un vano scala centrale. A sud, un cortile trapezoidale, sul quale si affacciano prospetti bianchi con poche bucature, rompe la regolarit del volume e scava un luogo intimo che porta dallo spazio pubblico allingresso. Con questa prima lettura, ledificio appare come un blocco compatto, come unarchitettura semplice apparentemente ma allinterno complessa (semplicit implicita). La pianta presenta un forma a C con, i due lati che marcano lincrocio tra i due canali uguali mentre il terzo pi lungo per mantenere lallineamento della strada con ledificio limitrofo, a differenza con il prospetto a nord che chiude la strada presente affacciandosi direttamente sullacqua. Ecco come il volume cubico che appariva da una prima vista, presenta, in realt, una forma ben pi complessa dove anche un tetto apparentemente piano cela una copertura a falda dissimulata dietro il parapetto del coronamento . Una stratificazione di motivi ha luogo sui tre prospetti delledificio che si affacciano sulla laguna dove materiali, aperture con allineamenti, presenza o assenza di cornici, dimensioni e posizione del vetro rispetto il filo facciata, variando e incastrandosi in modo sapiente realizzano un effetto curioso. Le aperture sono di tre tipo: la finestra quadrata con anta singola e le porte finestre a due e tre ante. Esse vengono disposte o a filo muratura o pi o meno rientrate. Generano cos profondit diverse e gioco di ombre particolarmente interessante. Ma, analizzando pi accuratamente un prospetto, si osserva che gli allineamenti delle aperture, le quali apparentemente sembrano disposte in modo casuale, in realt avvengono secondo un lato o entrambe di esse, ad eccezione di alcune che volontariamente escono da questa logica compositiva e sembrano scivolate in orizzontale. La variet dinsieme viene data dalla loro differente dimensione. Con tale espediente Zucchi mantiene vivo, sempre, il suo principio di fare architettura unendo regola ed eccezione. La regola fatta da elementi che si ripetono e si allineano secondo una logica compositiva. Leccezione che gli viene suggerita dal luogo e da quella sua sensibilit individuale. Ad esempio: le bucature delle finestre, nelle costruzioni veneziane, non seguono rigide regole, ed inoltre, fa uso di materiali in facciata tipici del luogo. Ma tale eccezione data e riscontrata soprattutto nellornamento. Ornamento che qui diviene opera darte. Larchitetto, utilizza, materiali e tecniche tradizionali usati per secondo un linguaggio contemporaneo come: lintonaco grigio, il legno per gli infissi, lo zinco, lacciaio, ma soprattutto la pietra dIstria presente sia come cornice, pi o meno spessa, intorno alle aperture, sia come basamento. Nelledilizia storica minore veneziana si ritrova, spesso, luso di tale materiale, in quanto serviva per regolarizzare il muro intorno alla finestra per averlo a squadro e cos collocare linfisso, mentre qui, ora, trasfigura in un motivo grafico, giocando sulla diversa profondit delle finestre in rapporto ai diversi sistemi di oscuramento. Ecco come lornamento, da lui inteso, viene esplicitato con semplici accorgimenti che integrano in modo funzionale ledificio con il contesto. Ricuce con sensibilit i caratteri del luogo con scelte materiche che si pongono in continuit con la tradizione locale. Una tradizione e un paesaggio urbano veneziano che vengono per reinterpretati in chiave contemporanea. In un contesto cos difficile come Venezia, citt piena di storia e arte, Zucchi riesce ad ascoltare ed ad assumere la realt del luogo. La fa propria attraverso quella sensibilit individuale nellesprimere i valori di una citt. Osserva Zucchi : il progetto mostra una via praticabile di intervento in cui la percezione della citt esistente, la ricerca di strategie progettuali pi complesse[]sono capaci di istaurare un nuovo patto fiduciario tra architettura e societ, fondando leticit dellatto architettonico, sul dialogo e non su un opportunistico eclettismo che cerca le vie di minima resistenza10.

Mi sembra strano che tu stia trattando solo ledificio cubico, se vuoi concentrare la tua attenzione sul rapporto con il contesto, io prenderei in esame lintera sistemazione dellarea ex-Junghans. Laltro edificio residenziale (per intenderci, quello rivestito in mattoncini rossi) restituisce uninterpretazione critica estremamente sensibile delledilizia industriale veneziana

NOTE 1. Giovanni Vragnaz, Intervista a Cino Zucchi (corsivo), in Piranesi, n. 15/16, vol.9 autunno 2002 (manca la pagina).

2. Gian Luca Brunetti, Bersagli mobili. Conversazione con Cino Zucchi (corsivo), in costruire in
laterizio n. 88, luglio agosto 2002, (manca la pagina).

3. Ivi. 4. Cino Zucchi: lumanesimo ci salver, intervista tratta dal sito www.youtube.com/watch? v=QETd_oE7Ycc 5. Gian Luca Brunetti, Bersagli mobili. Conversazione con Cino Zucchi, op.cit. 6. Cino Zucchi, Urban Housing, Lotus International, n. 120, aprile 2004. 7. Cino Zucchi, Innesti, articolo tratto dal sito www.zucchiarchitetti.com. 8. Architettura Pop, intervista di Paolo di Nardo a Cino Zucchi, AND n19, settembre - dicembre 2010. 9. Gian Luca Brunetti, Bersagli mobili. Conversazione con Cino Zucchi, op.cit. 10. Chiara Baglione. Cino Zucchi progetto per larea ex Jungans (corsivo), in Casabella, n. 690,
giugno 2001 (manca la pagina).

VOTO:BUONO Il lavoro, in generale, va bene, ma per la prossima consegna devi lavorare parecchio per sistema la struttura della tesina, che presenta lacune, imprecisioni e, soprattutto, non ancora chiaro il percorso che, dalla biografia dellautore, dallo studio dei suoi temi, ti conduce alla scelta di unopera da approfondire. Mi sembra anche chiaro che devi ancora leggere e studiare alcuni scritti fondamenteali di Zucchi che, tralaltro, sono presenti in bibliografia (ne ho evidenziato in giallo qualcuno che devi assolutamente reperire).
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*Landmarks, Enclaves. Visione e struttura nella citt contemporanea, in ArchitetturaIntersezioni n3, giugno 1996 I codici della citt, con Stefano Boeri, in Triennale di Milano XIX Esposizione internazionale Identit e differenze, catalogo, Electa, Milano 1996 La fine dell'emergenza, in Il Sole 24 ore, Marted 14 febbraio 1995 Nuovi spazi in Triennale, in Lotus international n83, 1994 Bau-Kunst-Bau, a cura di Chiara Scortecci e Cino Zucchi, Clean, Napoli 1994 Asnago e Vender - Condominio XXI aprile in via Lanzone, Sagep, Genova 1993 L'architettura dei cortili milanesi 1535-1706. Introduzione di Aurora Scotti - Electa edizioni,Milano 1989 Dopo la cintura ferroviaria - nuove porte, nuovi scali a Bovisa, Porta Vittoria, Porta Genova, in Lotus international n 54 1987/2 Pubblicazioni Riviste italiane

(Stessa osservazione di De Pasquale: Che significa? Nella parte di bibliografia qui sopra hai gi citato molti articoli di riviste con il rispettivo titolo, data, ecc... perch fai questo ulteriore elenco di riviste senza dire cosa c dentro??????) Abitare n297, 367, 394, 396, 441, 445, 447, 473, 484, allegato al n491 AR2 n2, febbraio-giugno 2004 Archingeo n10 2003 Architettura-Intersezioni n3 - 1996 Area n29, 36, 44, 61, 64, 76, 95, 97, 98, supplemento Real Estate Arketipo n30-2009 AU n21, 30/31 Casa&Case 19 maggio 2007 Casa Vogue n184 Casabella n469, 476/77, 487/88, 511, 512, 545, 549, 588, 590, 596, 611, 618, 629, 656, 690 Case per Abitare n32 - 1999 Controspazio n113 2005 Corriere Design 11 aprile 2000 Corriere della sera magazine "n17- 2007 *Costruire in laterizio n 8 - 1989, n88 - 2002, n100 - 2004, n101 - 2004, n109 2006, n126 - 2008 Costruire per Abitare n50, 80 d'Architettura n14, 16, 17, 18, 19, 34, 36 Domus n670, 709, 711, 719, 721, 722, 731, 777, 785, 846, 859, 869, all. al n873, 900, 924 dsTn6 Edilizia e territorio 23/30 aprile 2005, 30 maggio/4 giugno 2005, 27 giugno/2 luglio 2005 Edilizia Popolare n222, 239 Firenze architettura. Nuove topografie, n1/2 2002 Il Corriere della Sera 18 dicembre 2002, 9 maggio 2005, 31 maggio 2007, 10 settembre 2007 Il disegno di architettura n35 - 2008

Il Giornale dell'architettura n23 - 2004, n31 - 2005 Il nuovo Cantiere n7 - 2005 Il nuovo Corriere dei Costruttori n6 - 1995 Il Manifesto 28 aprile 1990 "il Progetto" n11 gennaio 2002 Il Mese Reggio Emilia Magazine n42 novembre 2007 Il Resto del Carlino 3 novembre 2007, 4 novembre 2007 Il sole-24ore inserto cultura n31, 1 febbraio 2004, 13 giugno 2004, 28 maggio 2005, 13 giugno 2005 Il Venerd di Repubblica 13 agosto 2004 Interni n480-1998, n527 - 2002 Io n2 - 2006 Italia nostra 05-06 - 1999 Italia oggi 25 agosto 2004 l'Arca n56, 68, 89, n6-2008 L'Espress n39 2000, 49 - 2001 L'Europeo n7 - 15 febbraio 1986 L'industria delle costruzioni n223, 292 La nuova Venezia 25 marzo 1999 La Repubblica 16 maggio 2005 La Stampa 11 giugno 2005 Lotus international" n33, 53, 54, 62, 71, 120, 131, 132 Lotus navigator n4/01, numero monografico sight architecture Materia n39 Modulo n243-1998 Nuovo Cantiere ottobre 1981 OFARCH n94 - 2007, n96-giugno 2007 Ottagono n186-2005, n209-2008, n218 -2009 Panorama 26 giugno 1981 Parametro n99 PPC-Piano Progetto Citt n18 - 2002 Presenza tecnica in edilizia n212 - 2005 Progetti e concorsi 25-30 aprile 2005, 29 maggio-3 giugno 2006, 20-25 novembre 2006, 29 gennaio-3 febbraio 2007, 6-11 aprile 2007, 21-26 maggio 2007, 18-23 giugno 2007, 30 luglio-4 agosto 2007, 6-11agosto 2007, 3-8 dicembre 2007, 27 ottobre - 1 novembre 2008 Qa n11, 13 Quaderni del Dipartimento n2 Ravenna trova casa n32 novembre 2007 Sabato Sera Bassa Romagna 10 novembre 2007 Tempi allegato al n12-22 marzo 2007 Urban n 12 Venice Foundation n 17 - 2005 speciale La casa veneziana Vivere a Venezia n 1-2/2002 Riviste straniere a+t, arquitectura+tecnologia (Spagna),n17 - 2001 Abitare (Cina) n9 - 2009 Abitare (Russia) n1 - 2008 AD Architectural design (Inghilterra) novembre dicembre 2006, maggio-giugno 2007, settembre-ottobre 2007 AJ - the Architects Journal (Inghilterra) 20, 27 - 2001 AMC Le Moniteur (Francia) hors serie Terre Cuite, 2007 - hors serie Lumiere Lighting, 2009 anc architecture and culture (Corea) n 264 - 2003 ARCH (Slovenia), gennaio 2003

Archi 100 (Cina) n41 - 2006 Archi-rivista svizzera di architettura, ingegneria e urbanistica (Svizzera) n3 - 1988 Archicr (Francia) n 304 - 2002 Archis-architectuur, stad, beeldcultuur (Olanda) n7 - 1999 Architectuur (Olanda) n5-2008 Architektur & Wohnen (Germania) n2 - 2000 Architektur aktuell (Austria) n9 - 2001 Architektura & Biznes (Polonia) n4-2008 Architese (Svizzera) n1 - 1984 Ark (Germania) n2-2008 Arkinka (Per) n 85 - 2002 Arquitectura e Vida (Portogallo) n73 - 2006 A+U, Architecture and urbanism (Giappone) n377, 420 AV Monografas (Spagna) n86 - 2000, n106 - 2007 Baumeister B4 (Germania) aprile 2002 Bauwelt" (Germania) n40, 41 - 2004 Baumeister-Zeitschrift fr Architektur n2 - 2004 Brutus (Giappone) n512 - 2002 Building ARX (Russia) n15-2007 Compasses (Emirati Arabi Uniti)n1 - 2008 Corriere Romagna 3 novembre 2007 DBZ (Germania) n5 - 2002 DDN -design diffusion news n13 - 1993 Design Book Review (USA) n37/38 - 1996/7 Detail (Germania) Nuovo supplemento italiano n5-2007 Detail-Zeitschrift fr Architektur (Germania) n 1/2 - 2002 Domes (Grecia) n3-2008 Elle decor n 1/2 - 2007 Era21 (Repubblica Ceca) n5 - 2004 Forum (Austria) n10 - 2004 forum IMMOBILIE (Germania) n2 - 2002 Gentleman, n45 - 2004 Grand tour, n3 - 1998 Huser (Germania) n6 - 2001 Helsingin Sanomat (Finlandia) 20 aprile 2004 Hochparterre Wettbewerbe (Svizzera) 20 aprile 2004 Jutarnji List (Croazia), 24 ottobre 2001, 27 ottobre 2001 Mur+Betong (Norvegia) n3-2002, n4-2007 Oris (Croazia) vol. I-2001 Octogon (Ungheria) all. al n2 - 2004, n4 - 2004 Oris-Casopiz za arhitekturu I kulturu (Croazia) n11-2001 Piranesi (Slovenia) n 15/16, 2002 Stauba (Repubblica Ceca) , n1-2002 Sumau (Giappone) n 9, 2002 The Architectural Review (Inghilterra) n1271-2003 Topos (Germania) n 65-2008 Turris Babel n39 UIA Group Habitat-Region 1 Vjesnik (Croazia) 29 ottobre 2001 WA (Cina) n 183 - 2005 Waz (Croazia) 26 gennaio 2002 Wettbewerbe aktuell (Germania) n20- 6/2002, n12-2007 Wettbewerbe architekturjournal (Austria) n225/226 - 2003, n225/226 - 2003 Werk (Svizzera) n9 - 2007 Zarez (Croazia) III-67, 8 novembre 2001

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