You are on page 1of 10

Archive All Download Newest

TERREMOTI
Terremoto nord Italia: che cos' successo e perch? - Effetto Terra blog.focus.it Nuove scosse in Emilia: perch il terremoto non terminato - Effetto Terra blog.focus.it Terremoto vicino Belluno. E in Emilia il suolo si alzato di nuovo di 12 cm - Effetto Terra blog.focus.it Che cosa fare in caso di terremoto. I consigli della protezione civile focus.it possibile prevedere i terremoti? Gli studi per prevedere i sismi - Effetto Terra blog.focus.it

Archive All Download Newest


Terremoto nord Italia: che cos' successo e perch? - Effetto Terra

blog.focus.it Partiamo dai dati. Alla 0:54 del 25 gennaio 2012, un sisma del 4,2 grado della Scala Richter ha interessato le Prealpi Venete. Il suo ipocentro si trova a 10,3 km di profondit in prossimit di Verona. Alle 9:06 un altro sisma del 4,9 grado della Scala Richter colpisce la Pianura Padana emiliana. Epicentro in prossimit di Boretto. Il sisma si verificato a 33,2 km di profondit. Il terremoto veneto fa seguito a diversi sismi che nelle ultime ore non avevano superato il 3.0 Richter, cos come quello emiliano era stato preceduto da altri sismi, seppur pi diluiti nel tempo nei giorni scorsi. Cosa ci dobbiamo aspettare? Le domande che tutti si pongono a questo punto sono almeno tre. La prima: E ora?, la seconda: Sono collegati?, la terza: Quali le cause? Sul futuro possibile dire ben poco. Sciami sismici di questo genere sono tipici di entrambe le aree. Di solito non superano il 4 Richter, ma eccezionalmente possono essere anche pi forti e raggiungere il 6 Richter e pi. Sono aree (prealpi venete e pianura emiliana) che possono reiterare nel tempo tali fenomeni, anche se per entrambe gli studi geologici indicano che i terremoti non dovrebbero mai essere particolarmente violenti. Sta di fatto che sismi del 4 Richter presentano quasi certamente dei piccoli terremoti che i geologi chiamano di assestamento. Esiste una piccola probabilit che i due sismi siano collegati. Le cause? Lenergia fuoriuscita dal terremoto in Veneto ha fatto scattare il movimento della faglia in Emilia. Sono collegati? Alla domanda se i due importanti eventi sono collegati, possibile rispondere in modo probabilistico. Generalmente sismi di questo genere hanno origini e sviluppi diversi, quindi non sono collegabili tra loro. Ma dovrebbero essere eventi che per coincidenze si sono verificati nellambito di poche ore di distanza luno dallaltro. Tuttavia, negli ultimi anni, vari ricercatori sostengono che possibile che un sisma avvenuto in un certo punto possa far scattare la molla di un altro sisma a distanza anche di diverse centinaia di chilometri. Nessuno potr mai dire con certezza se questi due eventi sono collegabili, ma esiste una probabilit, seppur piccola, che la situazione in Emilia Romagna fosse tale che lenergia fuoriuscita dal sisma veneto abbia fatto scattare il movimento della faglia che ha prodotto il secondo terremoto. C una causa per questi terremoti? Alla terza domanda possibile dare spiegazioni pi ampie ed esaustive. Al di l del fatto che lintera penisola italiana stretta: 1 dalla spinta del continente africano che spinge lEuropa verso nord-est da un lato e 2- dallEuropa orientale che spinge verso il Mediterraneo, nel caso del terremoto veneto, la causa da imputare ad una spinta verso nord della parte settentrionale del Mar Adriatico. Per quanto riguarda il secondo sisma questo avvenuto nellambito di un raccorciamento cui sottoposto lAppennino settentrionale, un raccorciamento parallelo alla catena stessa. Questi fenomeni, che interessano le rocce che formano la catena montuosa, producono stress molto importanti che talora rilasciano lenergia sottoforma di terremoto. blog.focus.it

Nuove scosse in Emilia: perch il terremoto non terminato - Effetto Terra

blog.focus.it Sembrava che lo sciame sismico stesse via via diminuendo dintensit. Ma di colpo ecco un evento del 5.8 della scala Richter. Seguito a poche ore di distanza da unaltra scossa di 5.3 gradi. Il terremoto dellEmilia Romagna ben lungi dallessere terminato. Allorigine del terremoto di magnitudo 5,8 avvenuto questa mattina nel modenese potrebbe esserci, secondo lIngv, la rottura di una nuova faglia. E dobbiamo aspettarci nuove scosse per i prossimi giorni. Ecco il parere degli esperti. La mappa preliminare dellINGV. Clicca per ingrandire Lo studio delle onde sismiche che si sono sviluppate in questi giorni ha permesso ai geofisici di stabilire che la struttura geologica che sta producendo i terremoti si allunga per circa 40 km. La zona pi attiva quella pi occidentale, tra Modena, Moglia e Mirandola, ma oggi si sta estendendo verso ovest. Da mezzanotte alle 12,45, prima della nuova lunga e potente scossa delle 12.55, le scosse di terremoto registrate dagli strumenti dellIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia in provincia di Modena sono state 63! E secondo alcune ipotesi, allorigine del terremoto di magnitudo 5,8 avvenuto questa mattina nel modenese potrebbe esserci la rottura di una nuova faglia. Le scosse non finiranno presto Secondo le prime analisi possibile paragonare il terremoto principale dellEmilia con quanto successo a LAquila nel 2009 e durante il sisma umbro-marchigiano del 1997. E questo sia per lintensit del terremoto principale (seppure inferiore ai secondi) che per la profondit dellipocentro. Se il comportamento continuer su questa strada, allora c da aspettarsi un lungo periodo di scosse di assestamento. Sciame sismico lungo un anno Nel caso del 1997, infatti, le lunga scia di scosse dur per un anno intero. La sequenza di Colfiorito, in particolare, fu quella che pi di tutte mostr una forte tenuta nel tempo: varie scosse, con unintensit che pi di una volta superarono il 5 Richter, si ripeterono a pi riprese. In quel caso si registr anche un tortuoso fenomeno di migrazione degli epicentri, che dalla faglia principale passarono a faglie contigue. Queste si attivarono, come si potuto interpretare successivamente, in seguito alla sollecitazione di fluidi sotterranei che si muovevano tra le faglie. Due scosse forti, era gi successo Lo spiega anche il sismologo Enzo Boschi a Rai News 24: In genere, dopo una forte scossa, si registrano solo scosse di assestamento. Ma in Italia gi successo che due scosse forti, pi o meno della stessa entit, si siano registrate a distanza di pochi giorni, basti ricordare il terremoto in Umbria. E in Friuli si registrarono a distanza di pochi mesi. Quindi non si pu escludere neanche questa volta, in Emilia. Il sistema libera energia: pu farlo in un solo colpo, in pi di uno oppure in piccole fasi successive. Come funzionano le scosse di assestamento Ma conosciamo davvero bene il fenomeno delle scosse di assestamento? No, secondo Karen Felzer dellU.S. Geological Survey (Usa), che ha pubblicato una ricerca a tal proposito su Nature. Analizzando decine di terremoti in prossimit della Faglia di San Andreas, abbiamo scoperto che scosse di assestamento avvengono anche a distanze ritenute fino ad oggi improbabili. Ne abbiamo viste alcune che si sono originate anche a 50 km dallepicentro del sisma principale che si verificato allinterno di faglie di pochi chilometri di lunghezza. Quindi lidea che le scosse di assestamento possono avvenire in unarea non superiore al doppio della lunghezza della faglia che ha originato il sisma non pu essere ritenuta valida. In realt per fare una previsione su fin dove le scosse sismiche di assestamento possono verificarsi bisogna guardare al modo con cui le onde sprigionate dal terremoto principale si attutiscono con la distanza. Ma questo un lavoro complesso che richiede anche una grande quantit di sismografi sul territorio, ha spiegato Felzer.

Vigili contro limponderabile Lincertezza dunque, sul numero e sullo sviluppo delle onde di assestamento rimane e lo dimostra la variet di situazioni che negli ultimi anni si sono avute dopo i pi violenti sismi verificatisi sul nostro Paese. Dal lungo sciame del terremoto del 1997 alla sorpresa di una scossa di assestamento a distanza di 4 mesi, che, successivamente al terremoto principale del Friuli del mese di maggio del 1976, si ripresent con unintensit di pochissimo inferiore alla scossa principale. Non rimane dunque, che rimanere vigili. E attendere le prossime ore, quando i dati saranno analizzati e potranno aiutarci a capire meglio la situazione. Leggi anche lo speciale sul terremoto blog.focus.it

Terremoto vicino Belluno. E in Emilia il suolo si alzato di nuovo di 12 cm - Effetto Terra

blog.focus.it Belluno, ore 4:04 del 9 giugno 2012. A soli 7,1 km di profondit la terra trema. Il sisma del 4.5 della Scala Richter. La durata del terremoto stata breve, ma non per questo passata inosservata.. Molta gente si riversata tra le strade, numerose sono state le chiamate ai vigili del fuoco. I danni, se ce ne sono stati, si scopriranno allarrivo del Sole, E senza dubbio unaltra situazione geologica, quella del terremoto di oggi, ossia unarea che non collegata con i precedenti simi. Dunque un terremoto che sarebbe potuto avvenire indipendentemente dagli altri. Ma rimane il dubbio: pu lenergia propagatasi in questi giorni aver scosso le Prealpi Venete al punto da scatenare levento? Un dubbio che i geologi non negano del tutto. Ma ci vorranno mesi per capire se questo pu essere avvenuto. Intanto continua lattivit di monitoraggio dallo Spazio delle aree dellEmilia Romagna colpite dai terremoti, da parte del Dipartimento della protezione civile dopo linizio della sequenza sismica. Le nuove acquisizioni radar dei satelliti dellAgenzia Spaziale Italiana Cosmo-SkyMed hanno permesso di studiare gli effetti permanenti dei movimenti del suolo causati dalla scossa del 29 maggio 2012, quindi quella successiva alla prima del 20 maggio. La tecnica usata quella denominata interferometria differenziale, la quale permette di misurare spostamenti del terreno anche dellordine di pochi centimetri su grandi aree. La zona maggiormente interessata si estende per circa 50 chilometri quadrati, tra Mirandola e San Felice sul Panaro nella provincia di Modena. Le immagini mostrano gli effetti permanenti degli eventi sismici successivi al 29 maggio, che hanno causato un sollevamento del suolo fino a 12 centimetri. Il sisma del 20 maggio aveva innalzato il suolo anche di 15 cm. La mappa dei movimenti del suolo (qui a sinistra) indica in termini di cicli di colore, il sollevamento del suolo nella direzione di vista del satelllite. Ogni ciclo indica una deformazione del suolo di 1,5 cm e, sommando i cicli di colore, si ottiene lo spostamento massimo del suolo verificatosi tra le due date (le quote del suolo erano state rilevate il 27 maggio, quindi due giorni prima dellevento del 29 maggio). Per rendere visivamente pi chiara la deformazione misurata, la seconda immagine (pi in basso) mostra la mappa degli stessi spostamenti ricavata dallinterferogramma. Le zone in rosso sono quelle che hanno subito il maggior innalzamento, mentre le aree stabili sono in verde. Il sollevamento stato causato dallo scorrimento in profondit dei due lembi della faglia sulla quale si originato il terremoto del 29 maggio. Luso dei satelliti di Cosmo-SkyMed, caratterizzati da tempi di rivisita molto brevi, ha permesso di avere a disposizione un gran numero di dati, tali da poter studiare e separare gli effetti delle prime scosse sismiche del 20 maggio da quelle avvenute il 29. Con altri sensori, caratterizzati da tempi di rivisita pi lunghi, questo non sarebbe stato possibile. Il risultato ottenuto particolarmente interessante in quanto consente una analisi completa della zona interessata dalle deformazioni del suolo, che mostra un orientamento prevalentemente est-ovest. Le sue caratteristiche, e il confronto con i dati della sismicit, indicano che la faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso ovest di quella del terremoto del 20 maggio. Le osservazioni satellitari, oltre a fornire importanti informazioni nellimmediatezza di eventi sismici come in questo caso, rappresentano un patrimonio informativo fondamentale che, con i dati raccolti sul campo e con la messa a punto di sofisticati modelli matematici, permette di approfondire la comprensione dei meccanismi fisici che sono alla base dei fenomeni sismici. blog.focus.it

Che cosa fare in caso di terremoto. I consigli della protezione civile

focus.it

29 mag 2012 Che cosa fare in caso di terremoto


La guida della protezione civile con i consigli da seguire, prima, durante e dopo una scossa sismica.
Prima regola: trovare un riparo e accucciarsi. Leggi la spiegazione del perch il terremoto in Emilia-Romagna. La protezione civile sul suo sito fornisce una serie di consigli da seguire prima, durante e dopo un terremoto (leggi). In caso di scossa, i consigli sono prima di tutto di identificare posti sicuri allinterno e allesterno Sotto mobili robusti, come per esempio una pesante scrivania o un tavolo. Contro un muro interno. Lontano da dove vetri potrebbero frantumarsi (come nei pressi di finestre, specchi, quadri) o da dove librerie pesanti o altri mobili pesanti potrebbero cadere. Allesterno, lontano da edifici, alberi, linee telefoniche ed elettriche, cavalcavia o autostrade sopraelevate. In dettaglio, Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli pi spessi) o sotto una trave. Ti pu proteggere da eventuali crolli Riparati sotto un tavolo. pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso Non precipitarti verso le scale e non usare lascensore. Talvolta le scale sono la parte pi debole delledificio e lascensore pu bloccarsi e impedirti di uscire Se sei in auto, non sostare in prossimit di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami Se sei allaperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare Rimani lontano da impianti industriali e linee elettriche. possibile che si verifichino incidenti Sta lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli

Evita di usare il telefono e lautomobile. necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi Esiste anche unottima pubbblicazione, sempre della protezione civile (dipartimento della EmiliaRomagna), scaricabile anche qui. Login with Facebook Tags: , , , , focus.it

possibile prevedere i terremoti? Gli studi per prevedere i sismi - Effetto Terra

blog.focus.it Imparare a conoscere in anticipo quando la Terra tremer potrebbe essere uno dei regali pi belli che luomo pu fare a se stesso. E i tentativi in tal senso sono stati numerosi, ma fino ad oggi tutti infruttuosi. Per un verso o per laltro nessuno ha mai potuto affermare che un sisma sarebbe avvenuto a quellora in quel posto con un determinata intensit. E allora qual il punto della situazione nella previsione dei terremoti? In questo post (e nel prossimo) analizzeremo i vari metodi scientifici (e non) che sono allo studio. Con unimportante premessa: nessuno ingrado come si vedra di indicare con sufficiente anticipo e precisione dove, come (intensit e durata delle scosse) e quando quando si verificher un terremoto. Dunque sono metodi che al momento non servono per evitare danni e morti. Per quello sono efficaci soltanto gli interventi strutturali per rendere case e fabbriche pi resistenti ai terremoti. ANIMALI Il pi antico sistema utilizzato per prevedere un terremoto senza dubbio (dopo quello astrologico) quello che analizza il comportamento degli animali. Gi nellantica Grecia si pensava che le particolari evoluzioni degli uccelli fossero un segno degli Dei che per generosit verso gli uomini li inducevano a comportarsi in un certo modo prima di un terremoto. Ma mentre lastrologia e la mitologia non hanno alcun fondamento scientifico, lanalisi del comportamento degli animali se fatta con il metodo scientifico ci pu aiutare: sono realmente numerosi i casi in cui alcuni animali hanno in qualche modo avvertito lavvicinarsi di un terremoto. Poco prima del terremoto del Friuli del 1976, ad esempio, vi fu un canarino che viveva un vita tranquilla nella sua gabbietta, ma la sera del terremoto inizi a sbattere contro le sbarre della voliera in modo cos violento da morirvi. Dopo pochi minuti, raccont la signora che possedeva il piccolo uccello, si verific il violento sisma. Si raccontano anche casi avvenuti in Cina dove gruppi di maiali assunsero un comportamento del tutto inusuale allavvicinarsi di terremoti molto violenti. Ci sono poi narrazioni di strani modi di agire di rettili, anfibi e pesci allavvicinarsi di un evento sismico. Un caso molto strano quello verificatosi a San Diego nel 2009, poco prima di un grande terremoto. Sulle spiagge infatti, la gente osserv decine e decine di calamari di Humboldt che di solito vivono a profondit comprese tra i 200 e il 600 m. Che ci facevano fuori dal mare? La loro fuga non pot non essere collegata al terremoto che di l a poco colp larea con epicentro in mare. Speciale terremoto I perch della scienza: tutto ci che c da sapere sul terremoto in Emilia Tutti gli approfondimenti sui terremoti Vi poi il caso di Haicheng, in Cina. Nel 1975 un gran numero di serpenti abbandon le loro tane pochi giorni prima dellarrivo di un forte terremoto. Il fatto fu particolarmente strano perch i serpenti si risvegliarono dal letargo in pieno inverno e labbandono delle loro alcove signific la loro morte per freddo. Ma il caso pi eclatante, perch studiato scientificamente, quel che successo ad alcuni biologi che stavano studiando una colonia di rospi in prossimit dellAquila, proprio alcuni giorni prima del terremoto del 2009. Essi infatti, si accorsero che tutti gli individui di cui stavano studiando il comportamento in quei giorni abbandonarono senza apparente motivo le pozze dacqua che avevano colonizzato settimane prima. Ci stava ad indicare che qualcosa che si stava verificando nelle rocce gi da alcuni giorni aveva in qualche modo alterato lhabitat delle pozze al punto da far scappare i rospi. Non appena resa nota la notizia intervenne anche la Nasa per approfondire il caso. Lente spaziale

americano infatti, da tempo studia i cambiamenti chimici che si verificano quando le rocce sono poste sotto stress in seguito ai fenomeni che anticipano un terremoto. I sismi infatti, avvengono lungo faglie, ossia fratture della crosta terrestre dove dapprima si accumulano le forze che entrano in gioco in seguito al movimento delle placche in cui suddivisa la crosta terrestre e dove, poi, si scaricano improvvisamente originando il terremoto. Secondo tali ricerche i cambiamenti che avvengono nella crosta potrebbero certamente influire la chimica di uno stagno. Spiega Friedemann Freund: Quando una roccia sottoposta o forze gigantesche pu rilasciare particelle cariche dal punto di vista elettrico che possono fluire nelle rocce circostanti. Quando arrivano sulla superficie terrestre reagiscono con laria, trasformando le molecole che la compongono in ioni, ossia in particelle elettricamente cariche. E che gli animali possono percepire. (Leggi anche il comportamento dei cani e lo strano caso dello zoo di Washinghton) GLI SFORZI DELLE ROCCE un metodo scientifico che viene studiato soprattutto negli Stati Uniti e in Giappone. Si tratta di studiare gli sforzi cui sottoposta un corpo roccioso allinterno della crosta terrestre per verificare se si trova vicino alla sua possibile rottura. Come si fa? Si esegue una perforazione, si estrae un blocco di roccia (di circa 10-20 cm di diametro) e si studia il rilassamento del campione di roccia. Lo si fa attraverso un dinamometro, uno strumento che misura gli sforzi, e in questo modo si rileva di quanto si rilassa il campione di roccia estratto e si capisce di quanto esso era vicino ad una possibile rottura. un sistema che pu andare bene in rocce solide fino a qualche centinaio di metri di profondit. Ma si capisce che per ottenere risultati validi bisognerebbe eseguire perforazioni in continuo. IL PIANTO DELLA ROCCIA una strada che venne intrapresa attorno agli anni Cinquanta. Si definisce pianto di una roccia una emissione acustica (ossia di suoni veri e propri) che avviene quando un materiale sottoposto ad uno sforzo e si deforma. La causa costituita da fenomeni microscopici che avvengono nei materiali rocciosi. Consistono nella produzione di piccolissime fratture e nella migrazione di irregolarit strutturali dei cristalli. Le onde che si producono non sono percepite dai normali sismografi e quindi sarebbe necessario avere una rete di rilevatori di onde corte (tali sono le onde acustiche rispetto a quelle sismiche) in grado di ascoltare le rocce giorno dopo giorno. Purtroppo per le onde acustiche si attenuano velocemente con la distanza e quindi la rete di sismografi acustici dovrebbe essere particolarmente fitta. (Fine prima parte. La seconda puntata si trova qui) Ti potrebbero interessare anche: Tutti gli approfondimenti sui terremoti Lo speciale sul terremoto in Emilia blog.focus.it Archive All Download Newest

You might also like