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TESI 5

Gli inizi della polifonia


Non si sa con precisione dove sia nato il canto simultaneo a pi voci, ma si sa che, in un primo momento, lo stile utilizzato era quello di nota contro nota, cio ad ogni nota della vox principalis, la parte desunta dal repertorio liturgico, corrispondeva una nota della vox organalis, la parte aggiunta. I pi antichi esempi di polifonia scritta pervenutici sono contenuti nel trattato del IX secolo Musica enchiriadis, il quale ci dice che, inizialmente, la vox organalis raddoppiava a distanza costante di unottava, di una quinta o di una quarta la vox principalis: questo tipo di polifonia chiamato organum parallelo. Il trattato, per, propone anche luso dellunisono e degli intervalli di seconda e di terza, nonch lintroduzione dellandamento obliquo e contrario delle due melodie: questo tipo di organum detto organum libero. Successivamente Guido dArezzo nel suo Micrologus permette lincrocio delle due parti e luso dellintervallo di sesta. Dal XII secolo si pratica un tipo di polifonia denominata organum melismatico, nel quale le due voci non procedono nota contro nota, ma ad ogni nota della vox principalis ne corrispondono da una a venti note della vox organalis. Negli spartiti la vox principalis scritta al di sotto della vox organalis.

La scuola parigina di Notre Dame


Prima della nascita della scuola polifonica parigina di Notre Dame nella seconda met del XII secolo, la polifonia era stata un fatto abbastanza sporadico e sperimentale. Le opere di questa scuola furono molto numerose e la sua maniera di esecuzione prevedeva lalternanza fra lintero coro e i solisti per le sezioni polifoniche. Il contributo di grande portata storica dato dalla scuola polifonica parigina riguarda lideazione di un sistema ritmico fondato su due valori principali: la longa e la brevis. Tali valori erano regolati secondo sei modi ritmici, che servivano allesecutore come punto di partenza e come modello. Nellambito del repertorio polifonico parigino, particolare importanza rivestono le clausulae, sezioni di un brano nelle quali avevano valori misurati sia il duplum (voce superiore) sia il tenor, che, in questo caso, si avvicinava molto allo stile di nota contro nota con il duplum. La clausula era di norma fondata su una sola parola del testo liturgico.

Il mottetto del XIII secolo


Le clausulae, che erano prive di un testo liturgico, avevano poca ragione di essere cantate. Cos nel XIII secolo si aggiunsero alla voce superiore alcuni testi associati al concetto espresso dal tenor, desunto dal repertorio liturgico: si ha cos il mottetto (inizialmente la parola motetus individuava il duplum di questo tipo di composizione). Allorch a partire dal 1220 circa prevale lorganico a tre voci, la parte vocale che si trova immediatamente sopra il motetus prende il nome di triplum, che di norma, con un diverso testo, sviluppa ulteriormente il contenuto del testo del tenor. Si ha anche una trasformazione del sistema di notazione modale in quello detto mensurale, che istituiva tra le figure di durata rapporti rigorosamente proporzionali grazie anche allaumento dei segni ritmici. Il mottetto viene ormai concepito come una composizione autonoma anche di carattere profano e viene eseguito da una stretta cerchia di musicisti. Verso la fine del secolo il tenor poteva anche essere tratto da fonti non liturgiche oppure veniva appositamente composto; il motetus era generalmente pi mosso del tenor, mentre il triplum non si discostava ritmicamente molto dal motetus.

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