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Spett.le Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, D.G.

Per le Valutazioni Ambientali, Divisione IISistemi di Valutazione Ambientale, Via C. Colombo 4400147 Roma Ministero per i Beni e le Attivit culturali D.G. per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee Servizio IVTutela e qualit del paesaggio Via San Michele 2200153 Roma.

OGGETTO: AUTOSTRADA VALDASTICO A31 NORD progetto preliminare. Osservazione. I sottoscritti, avendo preso visione del progetto preliminare e della Valutazione d'Impatto Ambientale relativa al progetto sopra indicato, con la presente intendono presentare le seguenti osservazioni.

OSSERVAZIONE 1
Al km 2,400 lautostrada passa a una distanza di circa 50 m (misurati dalla base della scarpata) dalla Chiesetta di S. Agata. Storia La chiesetta stata costruita in aperta campagna nel periodo longobardo tra la fine del VIII inizio del IX secolo, ai margini della profonda e caratteristica depressione dove scorre il torrente Astico. E orientata (labside rivolta a est), come tutte le chiese primitive; di pianta rettangolare con attigua unarea cimiteriale fino al 1915. Dotata di campanile romanico e del tipico antiportico, mantiene intatto il fascino delle antiche chiese agresti. Essa costituisce la culla della civilt della valle. Con la sconfitta dellimperatore Federico Barbarossa a Legnano da parte della Lega Lombarda e Veronese (1183) i casali e ville di Caltrano, Chiuppano, Cogollo, Velo e Arsiero, diventano liberi Comuni ognuno con il proprio territorio. La riunione nella chiesetta di S. Agata a Cogollo, il 31 luglio 1202, rappresenta la nascita ufficiale dei Comuni di Arsiero, Velo e Cogollo. Pianificazione Il PTPC (piano territoriale provinciale) individua la chiesetta tra i beni tutelati per legge. La chiesetta citata nel documento P.T.C.P. - ATLANTE DEL PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO a pag 48. Sempre il PTCP negli ambiti di paesaggio, Nella fattispecie ambito di paesaggio 23, segnala gli Obiettivi e indirizzi di qualit paesaggistica (pag 30). In particolare sono pertinenti i seguenti punti 24. Valore culturale e testimoniale degli insediamenti e dei manufatti storici 24b. Scoraggiare interventi che compromettano il sistema di relazioni degli insediamenti storici con i contesti originari, in particolare nel caso dellinsediamento a contrade. 37. Integrit delle visuali estese

Autostrada A31 Valdastico nord - osservazione!

37a. Salvaguardare i fondali scenici di particolare importanza morfologica, garantendo la leggibilit dellinsieme e i singoli valori panoramici presenti. 37c. Scoraggiare ledificazione e la crescita incontrollata della vegetazione in corrispondenza dei coni visuali di ingresso alle vallate. Il PRG vincola l'area circostante come area di interesse storico archeologico. Letteratura Ne parla il Macc nella sua Storia del Territorio Vicentino ... ma assai pi antica ancora questa chiesa; atteso che nell'anno 1202 nel 31 di luglio ... (Macc, Storia del Territorio Vicentino, 14 tomo, Caldogno 1814, pag 69) Ne parla il Mantese (Mantese. Memorie storiche della chiesa vicentina, Vicenza 1952-1955) Ne parla il bollettino del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (Bollettino ed 18 1976). Ne parla Simeone Zordan nel La Valle dell'Astico corte longobarda, Cogollo del Cengio 1983. In breve, citata in ogni testo di storia locale. Assume il ruolo fondante della comunit di valle. Linteresse non solo storico e architettonico.

Contesto E' posta nella piana dove la pianura sfuma nel fondovalle. Se il monte Summano da una parte e il Monte Pa dallaltra formano le colonne dErcole della valle, S. Agata si pone in posizione intermedia. !
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E' circondata da una serie di monti: dal Summano al Priafor al Toraro, al Cengio e al Pa. Bellissima la campagna che attornia la chiesetta. Un tempo il trenino Piovene-Asiago la lambiva per poi dirigersi dritto verso il Costo. (vedi foto sopra) La chiesetta in rapporto visivo con l'altura di Meda (comune di Velo d'Astico), con la vecchia chiesa di Cogollo e con il pr della Varda sempre a Cogollo. Singolarmente da 12 secoli la chiesetta rimasta lontano dalla civilt cio da zone industriali, strade, ponti, abitazioni. Chiesa di campagna in mezzo a muri a secco, sentieri, campi coltivati, filari. Il progetto di autostrada prevede che la strada passi in rilevato con una quota della strada ad altezza superiore di quella del campanile. (si veda la mappa con lindicazione di un sottopasso che non ha bisogno di scivoli perch lautostrada abbastanza alta da essere sottopassata a

piano campagna). Basta solo immaginare unautostrada a +6-7 m da piano campagna e sopra ancora un autocarro pesante alto altri 4 m per capire limpatto del progetto sul contesto. Il progetto autostradale rompe definitivamente il rapporto tra la chiesetta e il contesto paesaggistico (vedi foto) Osservazioni. A. Si segnala la probabilit che, lungo il tracciato scelto potrebbero ritrovarsi resti cimiteriali medievali e post medievali, dato che, per tradizione, anche gli abitanti di Tresch Conca venivano a seppellire i morti a S. Agata, assieme a tutti gli abitanti della valle. B. Per salvaguardare la chiesetta necessario che lautostrada non compaia nellorizzonte visivo attorno alla chiesetta. Si chiede che !
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B.1. il tracciato autostradale venga spostato ad adeguata distanza 300-500 m, in corrispondenza della chiesa di S. Agata, B.2. il tracciato autostradale, in alternativa, passi in trincea ad una quota tale che non siano visibili gli automezzi che vi transitano. La quota strada dovr essere pertanto m 5 sotto la quota campagna oppure B.3. il tracciato autostradale sia realizzato del tutto in galleria in modo che non vengano alterati i valori storico paesaggistici della chiesa di S. Agata.

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OSSERVAZIONE 2
Tra il km 5,400 e il km 5,800 lautostrada va a occupare un piana davanti alla Chiesetta di S. Giorgio. Letteratura La chiesetta unantica corte (Curtis cum suis pertinentis come definita da L. Todesco, Storia del Medio Evo, 1926, p. 68 citata in S. Zordan, La Valle dellAstico Corte Longobarda, Cogollo dC 1983, pag 39). Unantica tradizione la definisce come la chiesa pi antica della vallata. Conserva un battistero in pietra fatto a forma di barca. Il Macc (Macc, Storia del Territorio Vicentino, 14 tomo, Caldogno 1814, pag 315 e segg) vi dedica lintero capitolo IV. Ne parla E. Napione nel libro Veneto Romanico, Jaca book 2008 (pag 25). Ne parla S. Chierici nel libro Italia romanica: le Venezie, Electa 2004 (pag 267) I suoi affreschi sono citati nel libro di F. Flores dArcais La pittura nel Veneto, Electa 2004 (pag 151) e nel libro di G.B. Cavalcaselle, Storia della Pittura in Italia dal secolo II al sec XIV, Le Monnier 1885 (pag 217-362); per non citarne altri. Ne parla il Mantese (Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina, Vicenza 1952-1955). In breve citata in tutte le storie della Valle e negli studi di pittura medievale e tardomedievale per i suoi affreschi. Pianificazione Il Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento lo segnala come manufatto di interesse storico (PTCP ATLANTE DEL PATRIMONIO CULTURALE, ARCHITETTONICO, ARCHEOLOGICO E PAESAGGISTICO pag 29). Sempre il PTCP negli ambiti di paesaggio, Nella fattispecie ambito di paesaggio 23, segnala gli Obiettivi e indirizzi di qualit paesaggistica (pag 30). In particolare il PTCP propone i seguenti punti 24. Valore culturale e testimoniale degli insediamenti e dei manufatti storici 24b. Scoraggiare interventi che compromettano il sistema di relazioni degli insediamenti storici con i contesti originari, in particolare nel caso dellinsediamento a contrade. 37. Integrit delle visuali estese 37a. Salvaguardare i fondali scenici di particolare importanza morfologica, garantendo la leggibilit dellinsieme e i singoli valori panoramici presenti. 37c. Scoraggiare ledificazione e la crescita incontrollata della vegetazione in corrispondenza dei coni visuali di ingresso alle vallate. Il Piano degli interventi del Comune di Velo dAstico classifica larea come zona di tipo A centro storico. La campagna circostante classificata come zona E1 Zona agricola di tutela (rete ecologica e invarianti paesaggistiche) Storia Il suo primo insediamento sembra sia dovuto ai signori Velo nelle loro terre sostenuti dai Benedettini di Verona (S. Zordan, op. cit. pag 126). Fu pieve S. Giorgio di Velo la pieve, ossia la chiesa matrice di tutte le parrocchie dellattuale vicariato di Arsiero (Annuario della Diocesi di Vicenza 1981). La chiesetta una delle opere pi pregevoli della valle. Contiene affreschi longobardi e rinascimentali citati nei manuali di storia dellarte e studiati nel dettaglio da numerosi studiosi, uno tra tanti R. Trentin Ipotesi su un affresco alto-medievale a S. Giorgio di Velo dAstico: codice astratto e immaginazione mitica (in Itinerari SBS, Schio 1985) !
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Bellissimi gli interventi pittorici rinascimentali nella cappella quattrocentesca dedicata a S. Giorgio.

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Contesto Il borgo e la chiesa si trovano in un pendio quasi pianeggiante di grande interesse paesaggistico. La pista ciclabile Piovene Arsiero (la domenica frequentata da migliaia di persone), passa a fianco della chiesetta e attira tantissimi turisti.

Il progetto autostradale fa una scelta piuttosto brutale e va a occupare tutta la piana attorno l'abitato di S. Giorgio scegliendo di passare a una quota molto alta che costringe alla costruzione di viadotti, svincoli e rampe di accesso. Inoltre si scelto di posizionare proprio in questa piana l'area di servizio e il casello autostradale.

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L'impatto fortissimo. Si fa notare come il rendering presentato a pag. 159 del documento Relazione illustrativa, non sia in grado di fornire unimmagine corretta dellimpatto, in quanto centrato sullabitato di Meda di sotto e lascia sullo sfondo il centro di S. Giorgio che si trova a quasi 2 km da Meda. Vedi sotto la ricostruzione del cono visuale del rendering proposto. Il rendering riportato nel progetto preso da un punto di vista tale da minimizzare leffetto dellautostrada. In effetti dal rendering si evince che lautostrada non ha un grande impatto sullabitato di Meda, ma non in grado di descrivere limpatto sullabitato di S. Giorgio.

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Osservazione Sembra che il progetto sia stato redatto senza tener conto dei valori paesaggistici e culturali della Valle, come se si fosse affrontato il solo aspetto tecnico-viabilistico considerando il ter-

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