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INDUISMO POPOLARE =
è la religione praticata
dalla maggioranza degli
indiani. Essi hanno punti di
riferimento nella triade:
Braman= il Creatore;
Vishnu= il Conservatore;
Shiva= il Distruttore o
fonte del bene e del male.
DOTTRINA
La struttura sociale dell’induismo
prevede da sempre una graduatoria
di caste. La più alta, la più elevata,
che gode di molte privilegi ma
anche di pesanti obblighi, è quella
dei bramini, la casta sacerdotale.
In ordine discendente stanno i
guerrieri, i commercianti e gli
operai, i contadini. Ultimissimi,
addirittura fuori casta, ci sono gli
INTOCCABILI, gli impuri ai quali
nessuno può avvicinarsi.
Per gli indù, tutta la società è
divisa in caste: categorie
rigorosamente distinte tra di
loro e che formano la
struttura sociale del popolo
stesso. Ogni individuo
appartiene a una casta per
nascita.
Non si può passare da una casta all’altra, né avere contatti, specialmente di mensa
e di matrimonio, con persone di altre caste. Le quattro più importanti sono: bramini
o sacerdoti, guerrieri o politici, coltivatori, artigiani.
Fino a 3000 sono le sottocaste.
Sotto e fuori da ogni casta ci sono i paria, gli “intoccabili”. Sono operai e braccianti, i
più poveri tra i più poveri, che non possono avere nessun contatto con i membri
delle altre caste e sono emarginati da tutta una serie di divieti, proibizioni, norme.
LA VIA DELLA LIBERAZIONE
L’anima dell’uomo è destinata a seguire il ciclo
continuo delle rinascite (Samsara), attraverso
il quale l’uomo entra a far parte della natura
vivente come pianta o animale.
La forma della rinascita dipenderà, secondo la
legge del Karma, dalle qualità etiche delle
azioni compiute in passato.
Nell’induismo, dunque, l’ordinamento del mondo
è fondato su un principio etico, il Karma, legge
di causalità. Ogni azione avrà dunque le sue
conseguenze nelle vite e rinascite future. Il
Karma è dunque senza inizio e senza fine.
La dottrina del samsara e del Karma serve
anche a spiegare l’ordinamento in caste della
società indiane.
LE VERITA’ RELIGIOSE