Nel 1889 alcuni ex alunni della Old Central School, che si riunivano per giocare a calcio nel parco locale, Wimbledon Common, decisero di formare una squadra. Probabilmente nessuno di loro avrebbe mai immaginato che un giorno quel club, pur conservando intatti i valori sportivi e uno spirito dilettantistico, sarebbe approdato, dopo essersi aggiudicato una FA Cup ai danni del Liverpool, nell’Olimpo del calcio inglese: la Premier League. Poi, il successivo declino, la perdita di identità, le traversie economiche, fanno parte di quella logica perversa che snaturato lo sport, lo hanno reso unicamente business. E uomini d’affari senza scrupoli, insensibili a ciò che espressione di una comunità la rappresenta, per perseguire i propri interessi, ne hanno usurpato il nome e ceduto lo stadio. Ma non sempre Golia vince. Alle volte l’amore, l’orgoglio, la determinazione della gente riescono a compiere miracoli. Chi non si e mai arreso lo sa. Noi siamo il Wimbledon. E questa e la nostra storia.
Stefano Faccendini e nato a Tivoli (Roma) nel 1969 e vive a Londra. Ha pubblicato: Tifosi e ribelli (2005).