Urbanistica, Perequazione, Rigenerazione. L.R.65/2014
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Ciò nondimeno, questo instant book vuole rappresentare una specie di compendio sull’urbanistica, la perequazione, la rigenerazione e la L.R.65/2014. Parlando del caso montevarchino, le riflessioni di carattere generale esposte a corredo permetteranno di acquisire un altro punto di vista al dibattito su come sia possibile governare il territorio urbanizzato e potenzialmente urbanizzabile identificato dall’art.4 della L.R.65/2014.
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Book preview
Urbanistica, Perequazione, Rigenerazione. L.R.65/2014 - Domenico Bartolo Scrascia
© 2017 Inprogress S.r.l.
Consulenza e Servizi per il Territorio
Via Nazionale 17
Firenze - Italy
Tel./Fax 055 2654524
info@askaedizioni.it
www.askaedizioni.it
Disegni
Giovanni Verniani
Immagini e dati
Ugo Fabbri
Lettura e correzione testo
Caterina Amidei, Massimo Balsimelli, Angela Stocchi
Progetto grafico e impaginazione
Leonardo Nassini
Salvo preventiva autorizzazione scritta dell’editore, è vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, anche ad uso interno o didattico.
ISBN 978-88-7542-287-5
Durante il percorso di costruzione e di gestione dei piani urbanistici di Montevarchi, ossia durante quest’ultimo quindicennio, gli scambi (anche vivaci) di idee e di vedute con gli Amministratori, con i colleghi di lavoro, con i professionisti esterni, con il variegato mondo che tutti semplicemente definiamo operatori del settore e con molti cittadini, mi hanno indotto ad approfondire le conoscenze sull’urbanistica acquisite negli anni e a maturare alcune riflessioni sulla perequazione urbanistica e sull’ultima modalità operativa concepita per costruire i piani urbanistici: la rigenerazione urbana.
L’occasione dell’entrata in vigore di una nuova legge sul governo del territorio dalla portata storica
, appena approvata dalla Regione Toscana, mi ha istintivamente spinto a cercare di capire quali potevano essere gli effetti sul percorso che dal 1999 ha intrapreso il Comune di Montevarchi. Ma se questo è stato il punto di partenza scatenante, il fine ultimo di questo libro è diventato quello di esporre alcune riflessioni che, partendo dal caso specifico montevarchino, possano contribuire al dibattito sul governo del territorio urbanizzato e potenzialmente urbanizzabile di una qualsiasi città.
Sono riflessioni che non nascondono, però, i molti dubbi e le poche certezze di chi vive in prima linea per scelta, sentendo tutto il peso della responsabilità tecnica di dover governarne la complessità della risorsa «città», cercando di volta in volta le risposte più adeguate alle richieste politiche che la comunità esprime nelle forme partecipative e istituzionali sancite dall’ordinamento vigente. Le riflessioni non riguarderanno volutamente il «territorio aperto» poiché la diversità dei paradigmi che lo disciplinano rispetto al territorio urbanizzato e la complessità degli aspetti di cui è composto (territorio rurale, paesaggio, ambiente) ne fanno un tema che avrebbe bisogno di una trattazione specifica.
Questo libro, tra l’altro, mi ha dato l’occasione di poter raccontare, in modo autobiografico, il lavoro svolto in poco più di un decennio all’ufficio di piano di Montevarchi.
Tra i tanti che ho avuto il privilegio di incontrare per costruire buona parte degli spartiti di quell’opera complessa che è il Governo del territorio, vorrei ricordate Stefania Fanfani e un grande vecchio dell’Urbanistica italiana come Bruno Grabrielli. Aver avuto la possibilità di assistere alle loro lezioni di pratica urbanistica
durante la redazione del Piano Strutturale e del primo Regolamento Urbanistico è stato entusiasmante e non solo sotto il profilo professionale. In altre parole a loro questo libro deve molto.
Tra i colleghi che vorrei ringraziare per aver consentito di creare un gruppo di lavoro davvero straordinario ci sono quelli di vecchia data come Sergio Bardelli e Alessandro Dei; quelli meno vecchi come Caterina Amidei, Ilaria Mannini, Massimo Balsimelli e la consulente
giuridico - amministrativa del settore Angela Stocchi; i meno vecchi di tutti come Serena Paggetti, Azzurra Salvini e l’attuale dirigente Andrea Cipriani interlocutore da sempre nella ricerca dei modi e dei mezzi necessari alla realizzazione delle opere della città pubblica
. Ed ancora: i colleghi che per varie ragioni non fanno più parte del Comune di Montevarchi come Monica Brandi, Annalisa Francini, Gabriella Mammoli, Claudia Perugi, Costanza Stramaccioni, Vilma Valeri e Luca Signorini, e quelli che molto più semplicemente hanno cambiato settore come Cristina Moretti, Stefania Papi e Francesca Barucci, nostro legale di fiducia
, divenuta nel frattempo dirigente. I colleghi dell’ufficio di piano
della prima ora come Pietro Cozzani, Andrea Naldini, Maria Ciuffreda, quelli venuti dopo come Gabriele Banchetti e Giovanni Parlanti e quelli di sempre come Stefano Borchi e Giovanni Verniani, rari esempi di precisione e volontà di fare bene e da ultimo, ma non ultimo, Ugo Fabbri insostituibile piccolo genio
del sistema informatico territoriale del Comune di Montevarchi.
Se sopra non ho nominato i colleghi degli altri settori, questo non vuol dire che i rapporti intessuti con alcuni di loro in tutti questi anni siano stati meno intensi. Senza il loro supporto, la loro collaborazione, i loro dati, in altre parole senza la loro generosità, il lavoro che cercherò di raccontare nella prima parte di questo libro non sarebbe stato lo stesso da tutti i punti di vista.
Così come non posso non ricordare le faticose, e per questo appassionanti, discussioni delle commissioni consiliari durante l’iter di approvazione degli strumenti urbanistici tra i consiglieri di opposizione e quelli di maggioranza, insieme agli assessori, i sindaci e noi tecnici, tutte discussioni protese a garantire le scelte migliori per l’intera comunità montevarchina.
Tenuto conto che tra i nomi che ho riportato in nota, in un paragrafo di questo libro, mancano quelli dell’attuale Amministrazione comunale, poiché i Regolamenti Urbanistici del 2004 e del 2010 e il Piano Strutturale sono stati redatti durante il periodo di vigenza delle precedenti Amministrazioni, approfitto di questa pagina per porgere loro un ringraziamento sia perché in questi tre anni e mezzo, da quando cioè si sono insediati, abbiamo già avuto modo di far discussioni appassionanti in materia e sia perché è molto probabile che dai prossimi mesi ci frequenteremo più spesso. Infatti, l’avvio del confronto sui nuovi strumenti urbanistici è ormai imminente in conseguenza della scadenza quinquennale del secondo Regolamento Urbanistico (10.11.2015).
Saluto, quindi, i Consiglieri Moreno Becattini, Alessandro Bencini, Mauro Bindi, Carlo Botti, Cristina Bucciarelli, Mauro Buffoni, Luciano Bucci, Fabio Camiciottoli, Susi Capoccia, Sara Caporaso, Claudio Donati, S.P. Iraci Sareri, Gianluca Magini, Morena Mania, A. C. Mihai, Flavio Nardi, Luciano Taddeucci e gli assessori Elisa Bertini, Pierluigi Fabiano, Piero Francini, Arianna Righi, Giovanni Rossi.
Un ringraziamento mi preme rivolgere a Lia Vasarri che, in qualità di responsabile del servizio sociale del Comune di Montevarchi e coordinatrice del Gruppo di Lavoro ABITARE per l’elaborazione del Patto Territoriale per la Salute Mentale del Valdarno (Azienda USL8 e Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno), sviluppato nel rispetto dell’accordo sul nuovo Patto per la Salute 2014/2016, siglato tra Stato e Regioni, ha voluto con forza che il progetto riguardante l’edilizia sociale così come contenuto nel piano di Montevarchi fosse inserito tra gli esempi virtuosi da proporre all’interno del suddetto Patto.
Mi congedo con i ringraziamenti rivolgendone uno, molto più che formale, al Sindaco Francesco Maria Grasso e non solo per avermi concesso l’onore di una sua presentazione.
Chiudo questa pagina non prima di aver abbracciato calorosamente tutti coloro che non facendo parte del Comune di Montevarchi, o non avendone fatto parte nel periodo che prendo in esame in questo libro, non li ho ricordati, ma che in realtà sono stati, o lo sono tuttora, importanti per questo scritto e per il lavoro che mi ostino a voler fare e cioè l’urbanista o meglio il custode del prezioso disegno della città pubblica
della mia città.
Non è possibile fermarsi!
di Francesco Maria Grasso Sindaco di Montevarchi
Da quando poco più di tre anni or sono ho iniziato l’esperienza di Sindaco di questa città ho avuto modo di conoscere più da vicino l’indispensabile ed infaticabile lavoro dei pubblici dipendenti a me assegnati. Loro per aver firmato un contratto di lavoro, io per aver sottoscritto un impegno con i cittadini, da quel momento abbiamo cominciato a convivere sotto lo stesso tetto e ad avere contatti pressoché quotidiani, se non con tutti almeno con la maggior parte di loro. Mi sono accorto che, incuranti della propria mansione, nella stragrande maggioranza dei casi offrono il loro servizio con tale efficienza e senso di responsabilità che le risposte alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, delle famiglie, delle imprese, sono, e questo non voglia apparire retorico, esemplari per il livello di puntualità e qualità giuridico amministrativa e tecnica.
Uno degli uffici con cui ho contatti costanti e frequenti, per non avere io assegnato la delega all’Urbanistica, è l’Ufficio di Piano diretto dall’arch. Domenico Scrascia.
Quando appena un anno fa Domenico ha cominciato a parlarmi dei contenuti riportati nel progetto di legge che la Regione Toscana aveva deliberato sulla riforma della L.R.1/2005 e sui possibili effetti che questi avrebbero potuto avere sul percorso intrapreso dal Comune di Montevarchi nel, poi così non lontano, 1999 abbiamo intensificato ancor di più, semmai ce ne fosse stato bisogno, i contatti e la frequenza.
Ora quel progetto di legge è stato approvato. La legge che ha archiviato definitivamente la legge 1
e che da ora in poi sarà il nostro manuale di istruzioni per operare sulla complessa disciplina che dalla riforma costituzionale chiamiamo Governo del territorio
è la L.R.65/2014.
Con un tempismo incredibile l’arch. Domenico Scrascia ha risposto, con questo libro, all’esigenze dell’Amministrazione di conoscere quali sarebbero potuti essere gli scenari futuri e quali i contraccolpi che la nuova legge avrebbe potuto assestare sul percorso fatto finora.
Le tappe che lui racconta nella prima parte di questo libro li conosco abbastanza bene per aver condiviso con la Giunta diretta da Rolando Nannicini l’avvio del procedimento e l’adozione del Piano Strutturale essendo io onorato di svolgere la carica di ViceSindaco. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il primo mandato di Sindaco di Giorgio Valentini dove, ricoprendo lo stesso ruolo, ho partecipato attivamente alla definitiva approvazione del Piano Strutturale e alla adozione e approvazione del primo Regolamento Urbanistico. Con questo non voglio dire che io conosca meno le Varianti del 2010, quelle che hanno aggiornato il Piano Strutturale e rafforzato i meccanismi della perequazione urbanistica con il secondo Regolamento Urbanistico quale pressoché unico strumento per cercare di ampliare la dotazione di spazi e opere pubbliche della mia città, per riqualificare i centri storici, per vedere di ampliare la dotazione di alloggi a prezzo calmierato, per dotare delle infrastrutture necessarie il tessuto economico e produttivo così importante e così necessario, non fosse altro per il fatto che Domenico, dal momento in cui Giorgio Valentini mi ha consegnato le chiavi della città, non ha mai smesso di rivelare, non solo a me, le potenzialità dei nostri piani.
Il patrimonio di questi quindici anni è una ricchezza di tutta la comunità montevarchina non solo quindi dell’Amministrazione comunale in tutti i suoi organi: Sindaco, Giunta, Consiglio Comunale.
Il mio auspicio e la mia volontà è quella di continuare a lavorare nella direzione di marcia intrapresa in questi anni. Tutt’al più, come tenta di dirci l’arch. Domenico Scrascia in questo libro, operando degli aggiustamenti
che si rendano necessari per rimanere aggiornati e al passo con i tempi.
Ed è per tutto questo che non è possibile fermarsi!
Il Piano Urbanistico: un’operazione complessa che richiede una visione dell’intera polis
una breve conversazione