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La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016
La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016
La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016
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La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016

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La verifica dei requisiti di ordine generale previsti dall'art. 80 del D.lgs. 50/2016 rappresenta il principale strumento attraverso cui la stazione appaltante conferisce all'intera procedura di appalto il sigillo della legittimità.

La presente trattazione ha, quindi, come scopo quello di mettere a nudo le (diverse) criticità tuttora presenti nel testo normativo, anche alla luce delle prescrizioni contenute nella Direttiva UE 24/2014, e di fornire - anche in prospettive de iure condendo – sia alle stazioni appaltanti sia agli operatori economici un supporto (si spera utile!) in merito a tutte le problematiche interpretative che possono presentarsi su una tematica la quale probabilmente è la più importante in materia.
LanguageItaliano
PublisherYoucanprint
Release dateNov 16, 2018
ISBN9788827850930
La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016

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    La verifica dei requisiti ex art. 80 del d. lgs. 50/2016 - Stefano Taddeucci

    633/1941.

    1) LA VERIFICA DEI REQUISITI DOPO L’AGGUDICAZIONE: CRITICITA’

    La Direttiva 24/2014, in merito ai tempi della verifica dei requisiti generali, adotta il principio secondo cui la stessa deve essere completata prima ancora del provvedimento di aggiudicazione.

    Sono tre le norme comunitarie contenenti questo principio:

    art. 56 comma 2 (relativo alle procedure aperte)

    art. 59 comma 4 (valido per tutte le procedure)

    art. 84 delle Premesse (valido per tutte le procedure)

    Ai sensi dell’art. 56 comma 2, "Nelle procedure aperte, le amministrazioni aggiudicatrici possono decidere di esaminare le offerte prima di verificare l’assenza di motivi di esclusione e il rispetto dei criteri di selezione ai sensi degli articoli da 57 a 64. Se si avvalgono di tale possibilità, le amministrazioni aggiudicatrici garantiscono che la verifica dell’assenza di motivi di esclusione e del rispetto dei criteri di selezione sia effettuata in maniera imparziale e trasparente, in modo che nessun appalto sia aggiudicato ad un offerente che avrebbe dovuto essere escluso a norma dell’articolo 57 o che non soddisfa i criteri di selezione stabiliti dall’amministrazione aggiudicatrice. Gli Stati membri possono escludere o limitare l’uso della procedura di cui al primo comma per determinati tipi di appalti o a circostanze specifiche".

    L’art. 56 comma 2 della Direttiva – prevedendo che "nessun appalto sia aggiudicato ad un offerente che avrebbe dovuto essere escluso" per il non possesso dei requisiti – persegue i seguenti obiettivi:

    Tutela dello stesso aggiudicatario:

    quest’ultimo, proprio perchè i requisiti sono stati verificati (con esito positivo) prima dell’aggiudicazione, sarà sicuro della legittimità di quest’ultima, e, di conseguenza, della liceità del contratto.

    Quindi automaticamente si esclude la possibilità che il contratto possa essere annullato (o risolto) per tale motivo, e che quindi il concorrente secondo classificato (naturalmente in regola con i requisiti) possa subentrare nel contratto stesso.

    Tutela dell’interesse della stazione appaltante alla continuità nell’esecuzione dell’appalto:

    non vi è il rischio che, a seguito dell’annullamento (o risoluzione) del contratto a causa dell’accertamento del non possesso dei requisiti, la S.A. debba impiegare del tempo prima di individuare un nuovo affidatario.

    Non è così automatico che, a distanza di un considerevole lasso di tempo dall’aggiudicazione, i concorrenti che seguono nella graduatoria siano ancora disponibili a subentrare nel contratto, garantendo la continuità dell’erogazione del servizio/fornitura: in quel caso si dovrà attivare necessariamente una nuova procedura, la quale comporterà inevitabilmente una preventiva ricerca di mercato volta ad individuare il soggetto più idoneo, e ciò comporterà comunque del tempo.

    Tutela dell’economicità del procedimento: 

    non vi è il rischio che, a seguito dell’annullamento (o risoluzione) del contratto a causa dell’accertamento del non possesso dei requisiti, la S.A. debba approvare una nuova Determina con la quale si attivano le procedure per l’individuazione di un nuovo appaltatore.

    Ai sensi dell’art. 59 comma 4 della Direttiva 24/2014, "Prima dell’aggiudicazione dell’appalto, l’amministrazione aggiudicatrice richiede all’offerente cui ha deciso di aggiudicare l’appalto, tranne nel caso di appalti basati su accordi quadro se conclusi ai sensi dell’articolo 33, paragrafo 3, o dell’articolo 33, paragrafo 4, lettera a), di presentare documenti complementari aggiornati conformemente all’articolo 60 e, se del caso, all’articolo 62. L’amministrazione aggiudicatrice può invitare gli operatori economici a integrare o chiarire i certificati ricevuti ai sensi degli articoli 60 e 62".

    L’art. 60, al comma 1, prevede quanto segue: "Le amministrazioni aggiudicatrici possono esigere i certificati, le dichiarazioni e gli altri mezzi di prova di cui ai paragrafi 2, 3 e 4 del presente articolo e all’allegato XII come prova dell’assenza di motivi di esclusione di cui all’articolo 57 …".

    Anche l’art. 59 comma 4 – stabilendo che la stazione appaltante deve chiedere all’offerente di depositare i documenti comprovanti il possesso dei requisiti generali, prima ancora che venga adottato il provvedimento di aggiudicazione ("prima dell’aggiudicazione dell’appalto") – dimostra che la verifica dei requisiti deve essere comunque ultimata prima che sia formalizzato l’affidamento

    Ai sensi dell’art. 84 delle Premesse alla stessa Direttiva, "L’offerente al quale è stato deciso di aggiudicare l’appalto dovrebbe tuttavia essere tenuto a fornire le prove pertinenti e le amministrazioni aggiudicatrici non dovrebbero concludere appalti con offerenti che non sono in grado di produrre le suddette prove…

    L’obbligo di presentare i documenti complementari al momento della selezione dei candidati da invitare potrebbe essere giustificato per evitare che le amministrazioni aggiudicatrici invitino candidati che poi non risultino in grado di presentare i documenti complementari nella fase di aggiudicazione …".

    L’art. 84 delle Premesse – quando parla di "offerente al quale è stato deciso di aggiudicare l’appalto, e, contestualmente, di conclusione del contratto" – evidenzia sostanzialmente quanto segue:

    la stazione appaltante, prima ancora di aggiudicare l’appalto, deve accertarsi che colui il quale sarà designato aggiudicatario, sarà poi in grado di depositare, in sede di stipula del contratto, i documenti comprovanti il possesso dei requisiti. Il che equivale a dire: la stazione appaltante, già prima dell’aggiudicazione, deve avere certezza assoluta in merito al possesso dei requisiti; la stipula del contratto rappresenta soltanto il momento in cui verranno materialmente acquisiti i certificati comprovanti i requisiti, ma la certezza circa le prove del possesso di questi ultimi deve sussistere prima ancora dell’aggiudicazione.

    E ciò, del resto, è confermato, in misura ancor più significativa, dal comma 2 dello stesso art. 84: la stazione appaltante può benissimo chiedere che i certificati comprovanti i requisiti vengano prodotti al momento della scelta dei soggetti da invitare (Determina di avvio procedura), proprio per far in modo di poter individuare, fin da subito, chi è in regola e chi no, e quindi di consentire di aggiudicare l’appalto solo a

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