You are on page 1of 4

"KOKESHI DOLLS"

by Banana Yoshimoto

I'm looking for clothes that suit me to a T.


I can't find them no matter where I go.
Form, material, and color that can express all of my inner life.
Outfits that affirm I'm alive here now
Elude me though I combine all the images I know.
Even my parents can't find clothes for me in Japan today.

Like a limbless kokeshi doll,


Like a peeled hard-boiled egg,
Like a fetus waiting to be born,
I watch for something.
Like a just-hatched wet chick,
I'm transfixed by premonitions of future joys and sorrows.
I'm not yet able to express it in words.
Yet my heart beats; I'm alive.

It makes little difference where you're born in this country.


You're pressed, rushed, squeezed into a mold.
Every rural district is mercilessly pierced by wide dreary roads and lined with
tasteless megastores.
But the sight of lush green mountains brings tears to my eyes.
Toylike miniature waterfalls,
The gray of a sea as placid as a lake,
I love the delicate natural features unique to this country.

This is an age without surprises.


While parliament meets to deliberate how to save a tiny bird, children kill cats.
While villagers joyfully shoulder the portable shrine in the age-old festival,
someone poisons the communal meal.
Some people don't know what to believe in.

A brief digression: My friend's mother always keeps her nails manicured,


and her unused kitchen sparkles.
My friend eats only upscale-supermarket fare and fresh-baked French bread
delivered by a boy.
Yet my friend is loved.
My mother is a farmer's daughter and her kitchen is soiled with grease.
She makes delicious white rice and tempura and pickles.
I'm also loved.
More than the downside of there being a difference,
In spite of the difference still loving and understanding each other, and growing
up.
I've seen too many sorts of people in this kaleidoscopic age.
Now I can fearlessly meet people regardless of their looks or origins.
We trust our instincts and shed our prejudices.
Our spirits steadily wax more wonderful.

I like to eat, to loaf


To be healthy,
To be well thought of.
I like money.
I like to avert my eyes from unpleasant sights.
Yet I don't live for these.
To do what I want to do,
I can go without eating, endure a rough patch,
Suffer poor health,
Pocket an insult, live in poverty,
See much ugliness.

I don't dislike my still-juvenile self who possesses this much resolve.


To live is always to see both ways.
Which is a tolerable thing.
I don't want TV and newspapers to report only sad events.
We've only just embarked on the new journey.

"BAMBOLE KOKESHI"
di Banana Yoshimoto

Io cerco dei vestiti che siano perfetti per me, ma non li trovo da nessuna parte
forme, tessuti e colori capaci di esprimere tutto quello che ho dentro
vestiti che dicano che sono viva qui, in questo momento
provo a mettere insieme tutte le immagini che conosco, ma non funziona
in questo paese, oggi, nemmeno i miei genitori riescono a trovarli.

Come una bambola kokeshi


come un uovo sodo senza il guscio
come un feto in attesa di venire alla luce
aspetto qualcosa
come un pulcino appena nato ancora bagnato
ho il presentimento delle cose liete e delle cose tristi che stanno per accadere
neanche questo riesco a esprimere in parole, non ancora
ma mi batte il cuore, sono viva.

In questo paese, indipendentemente da dove si nasce


siamo pressati, incalzati, costretti in una forma
anche nella più remota campagna , è un susseguirsi di stradoni diritti e anonimi
ed enormi negozi di cattivo gusto
ma se guardo il verde delle montagne fitte di alberi mi vengono le lacrime agli
occhi
una piccola cascata che mi sembra un giocattolo
il colore grigio del mare tranquillo come un lago
amo questa natura delicata che c'è solo qui da noi.

Sono tempi in cui può accadere di tutto


si organizzano con grande impegno convegni in difesa degli uccellini
mentre i bambini uccidono i gatti
la gente partecipa con gioia a un'antica festa popolare portando a spalle
il palanchino sacro, e intanto qualcuno mette il veleno nel cibo di tutti
molti dicono che non sanno più in cosa credere.

Forse non c'entra molto, ma c'è la madre di una mia amica che ha sempre
le unghie perfettamente in ordine
la sua cucina, che non viene mai usata, è tutta scintillante
da loro si mangiano solo cibi comprati già pronti
in raffinati negozi di gastronomia
e pane francese che si fanno recapitare a casa appena sfornato
ma la mia amica è amata.

Mia madre è di famiglia contadina, la mia cucina è sempre schizzata di grasso


lei fa da mangiare riso bianco, tempura e verdure in salamoia, è una cuoca
fantastica
anch'io sono amata.
Più che gli aspetti negativi delle differenze
conta la possibilità di coltivare l'amore e di capirsi l'uno con l'altro
la possibilità di crescere
in quest'epoca che si muove vertiginosamente, non faccio che vedere gente,
tante persone tutte diverse
e posso incontrarle senza paura, da qualunque posto vengano,
qualunque sia il loro aspetto
seguendo l'istinto, abbandonando i pregiudizi
la nostra anima diventa sempre più meravigliosa.

Mi piace
mangiare, prendermela comoda,
stare in salute,
essere approvata dagli altri, il denaro,
evitare di vedere le cose brutte,
ma non è per questo che vivo.
Per fare quello che mi interessa davvero
posso anche non mangiare, avere guai,
ammalarmi,
essere criticata, restare senza un soldo,
vedere un sacco di cose brutte
fa lo stesso.
Sono fiera di questa mia convinzione, per infantile che sia
vivere è vedere entrambi i lati delle cose
non è mica roba da poco
vorrei che tv e giornali smettessero di raccontare solo cose tristi
in questo mio nuovo viaggio
che è ancora appena all'inizio.

You might also like