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Dipartimento Regionale dellAmbiente Servizio 1-VAS/VIA U.O. 0.

2 Attivit produttive Via Ugo La Malfa, 169 PALERMO

Conferenza dei servizi del 18/07/2012 Soc. FRI-EL MAPI progetto di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica costituito da n. 72 aerogeneratori per una potenza complessiva di 216 MW e delle relative opere connesse ed infrastrutture indispensabili per la connessione alla rete elettrica nazionale da installarsi nei Comuni di Menfi (AG), Montevago (AG) e Castelvetrano (TP)

Il progetto stato sottoposto a revisione da parte della stessa societ proponente nellottobre 2011 (nota prot. A.R.T.A. n. 71130 del 17/11/2011), anche a seguito di nuovo preventivo connessione STMG di TERNA) con riposizionamento di sottostazione e conseguente eliminazione dellareogeneratore denominato MAPI 53; per cui il progetto del parco eolico proposto in atto costituito da n. 71 aerogeneratori da 3 MW ciascuno e la potenza complessiva pari a 213 MW. Il proposto parco eolico occupa una superficie di 815,65 ettari: 559,20 sul Comune di Menfi; 162,2 sul Comune di Montevago e 94,25 sul Comune di Castelvetrano. Esso si allunga tra gli abitati di Montevago, a nord, e di Menfi, a sud. Il progetto si articola su tre diversi altopiani, con quote dei crinali comprese tra 150 e 400 m s.l.m. circa, e ricade in zone adibite ad attivit agricole (v. pag. 35 sintesi non tecnica). Sul progetto, per quanto in atti dufficio, risultano espressi i pareri resi dagli Enti di seguito indicati: - Comune di Castelvetrano valutazione non favorevole (nota prot. ARTA n. 46539 del 14/07/2006) con deliberazione comunale del 21/01/2004, n. 9 - Comune di Menfi osservazioni negative espresse dal Sindaco e dalla Giunta Comunale (nota prot. ARTA n. 32137 del 31/05/2012) - Comune di Montevago parere negativo con deliberazione n. 51 del 9/08/2006 (note del Comune: prot. ARTA n. 55105 del 1/09/2006, n. 60902 del 18/09/2006, n. 61276 del 19/09/2006 e n. 64344 del 25/09/2006) - Soprintendenza BB.CC.AA. di Trapani con nota prot. ARTA n. 79769 del 22/10/2008 ha revocato lautorizzazione paesaggistica formatasi mediante assenso tacito in quanto le opere sono suscettibili di arrecare grave danno al patrimonio paesaggistico perch limpianto dista meno di 500 metri da numerose aree dichiarate dinteresse paesaggistico. Dagli atti in possesso non dato desumere la presenza o meno di altri impianti eolici ad una distanza inferiore a 10 km, come prescritto allart. 21 del P.E.A.R.S. Il cantiere del proposto parco eolico, la cui durata stimata in circa 20 mesi, prevede lesecuzione delle opere civili di seguito elencate: a) adattamento della viabilit esistente e delle eventuali opere d'arte in essa presenti qualora la stessa non sia idonea al passaggio degli automezzi per il trasporto al sito eolico dei componenti e delle attrezzature;

b) realizzazione della nuova viabilit prevista in progetto, di collegamento alle piazzole degli aerogeneratori e opere minori ad essa relative; e) formazione delle piazzole per l'alloggiamento degli aerogeneratori e delle relative opere d contenimento e di sostegno dei terreni, d) realizzazione delle fondazioni in calcestruzzo armato degli aerogeneratori, formazione del piano di posa dei basamenti prefabbricati delle cabine di macchina e dei blocchi d'ancoraggio delle torri anemometriche; e) esecuzione di opere di contenimento e di sostegno dei terreni; f) realizzazione di opere minori di regimazione idraulica superficiale quali canalette in terra, cunette, trincee drenanti eco; g) realizzazione di opere varie di sistemazione ambientale; h) realizzazione dei cavidotti interrati interni all'impianto. La TAV. 08 della pericolosit e del rischio geomorfologico alla scala 1:25.000 di progetto evidenzia la presenza di numerose aree con livelli di pericolosit da molto basso ad elevato, soprattutto in corrispondenza dei rilievi a nord dellabitato di Montevago. In questa stessa area, in cui risultano allocati aerogeneratori, sono previsti anche numerosi interventi di adeguamento della viabilit esistente (TAV. 12 alla scala 1:10.000); la TAV. 13 evidenzia altres 53 interventi di realizzazione di nuova viabilit. Il proposto parco eolico FRI-EL MAPI, che si sviluppa nei territori di due province e di tre comuni, presenta ingenti caratteri dimensionali riassumibili nei seguenti dati: - n 71 torri eoliche - altezza delle torri di 85 metri - diametro delle eliche di circa 100 metri - occupazione di un territorio esteso oltre 815 ettari - gli aerogeneratori pi distanti tra loro coprono una lunghezza, in linea daria, di circa10 km. La fase di cantiere, la cui durata stimata in circa 20 mesi, prevede, tra gli altri, 59 diversi interventi di realizzazione di nuova viabilit, per un totale di oltre 5 km di strada di nuova realizzazione e n. 29 interventi di adeguamento sulla viabilit esistente. Almeno 6 aerogeneratori risultano prossimi allabitato di Montevago (ca 1,5 km). A fronte di un intervento che impegna un vasto territorio, il progetto non sembra fornire tutti quegli elementi che la complessit dellopera avrebbe richiesto per una sua pi compiuta definizione. Tale situazione ben riassunta nella nota datata 26 maggio 2012, con la quale il Sindaco e la Giunta comunale di Menfi espongono le ragioni del parere contrario alla realizzazione del proposto parco eolico. Oltre ad evidenziare talune carenze procedurali, con la suddetta nota si lamenta che il progetto e lo studio di impatto ambientale non affrontano ed evidenziano i rischi reali dellinsediamento industriale, mancando le necessarie rappresentazioni grafiche volte ad evidenziare gli impatti con le aree antropizzate esistenti e con le attivit agri-turistiche presenti nelle localit interessate. Vi sono, inoltre, sempre secondo lAmministrazione comunale di Menfi, grossolane carenze sulla caratterizzazione ambientale/naturale del sito interessato dal progetto. In tal senso, il progetto non terrebbe conto di alcune aree sensibili del territorio comunale, quali larea boschiva Magaggiaro e dei pozzi artesiani di approvvigionamento idrico della citt di Menfi. Parimenti, non vengono segnalate le aree coltivate ad uliveto e vigneto, cospicuamente presenti sul territorio. Ritenendo di poter condividere le osservazioni superiori, si rilevano inesattezze, incongruenze e lacune nel progetto esaminato. Per quanto riguarda, ad esempio, luso agricolo del territorio, lo studio di impatto ambientale riferisce in maniera generica di una scarsa vegetazione arbustiva e la quasi totale assenza di altra

vegetazione arborea; il territorio, in generale, presenterebbe spiccata vocazione agricolo- pastorale, interessato principalmente a seminativo o incolto. Ci sembra essere smentito dalle numerose fotografie comprese nellelaborato Relazione tecnica sulla viabilit TAV 01.1 giugno 2006, che riproducono vasti tratti di territorio interessati da uliveti e/o vigneti, allinterno dei quali andranno ad essere piazzate le torri eoliche. La stessa genericit mostrata per quanto riguarda lo studio della fauna e della flora, mancando in progetto le apposite relazioni. Lo sviluppo del parco eolico pu, per semplicit, essere configurato in tre diversi raggruppamenti di aerogeneratori: uno a sud dellabitato di Montevago, su un territorio accidentato che culmina a sud con il Monte Magaggiaro (399 m s.l.m.); un secondo gruppo, separato dal primo dal citato rilievo, che si approssima verso labitato di Menfi; un terzo gruppo, infine, dislocato lungo i crinali posti a nord-ovest di Menfi. Giova ricordare, al riguardo, che le linee guida per lautorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili di cui al Decreto del Ministero dello Sviluppo economico, 10 settembre 2010, considera quale requisito per la valutazione positiva dei progetti il ricorso a criteri progettuali volti ad ottenere il minor consumo possibile del territorio, sfruttando al meglio le risorse energetiche disponibili. il caso di menzionare, altres, la sentenza TAR Campania (NA) Sez. VII 12 novembre 2010 che ha respinto il ricorso di una societ contro lAmministrazione che linvitava ad inoltrare diverse istanze di autorizzazione ai sensi dellart. 12, D. lgs. 387/2003, una per ognuno dei cinque lotti ricadenti in diverse localit, configurandosi come cinque progetti distinti. Ci nella considerazione che il criterio spaziale che esige lunicit dellarea su cui limpianto deve essere realizzato trova una sua logica giustificazione nella esigenza che le valutazioni relative allimpianto proposto, ed i relativi pareri, siano resi con carattere di unitariet e con riferimento ad un contesto unitario. Per tutte le suesposte considerazioni, in ragione delle smisurate dimensioni dellopera proposta, che occupa tre diversi territori comunali ed insiste su contesti territoriali differenti, ciascuno aventi propri caratteri ambientali, alcuni dei quali mostrano indizi di rischio geomorfologico; considerato che limpianto risulterebbe visibile per vastissimi areali; in considerazione delle lacunosit mostrate dal progetto che, viceversa, avrebbe dovuto approfondire dettagliatamente i differenti contesti territoriali interessati, sotto il profilo delluso del suolo e dei diversi habitat incontrati; si esprime parere interlocutorio negativo, ai sensi dellart. 10 bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, circa la compatibilit ambientale dellimpianto. Detto parere potr essere superato e la procedura di valutazione dellimpatto ambientale potr essere nuovamente attivata solo a seguito della presentazione degli atti che dimostrino e garantiscano il superamento delle criticit evidenziate entro i termini previsti dal succitato art. 10 bis, L. 241/90. Uneventuale riproposizione in tal senso, da parte della societ istante, dovr essere in ogni caso corredata dalla necessaria documentazione volta a far luce sul relativo assetto societario. In considerazione della notevole potenza prodotta, infine, la medesima societ, in caso di riproposizione delliniziativa, onerata di acquisire la comunicazione, resa dallEnte gestore della rete, che la capacit ricettiva della rete consente limmissione dei nuovi MW aggiuntivamente a quelli in produzione o autorizzati, in conformit al punto 3 del P.E.A.R.S.

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