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I genitori di Norbert
Carissimi amici, con tanto desiderio nel cuore voglio cercare di scrivere
i miei sentimenti riguardo all’esperienza che ho vissuto con la nascita
del mio bambino Pietro.
Pietro è nato il 14 giugno 2000, ormai ha 18 mesi e mezzo e nel
cuore ho sempre avuto il desiderio di raccontare la mia storia
che anche se è molto sofferta, è meravigliosa! Prima che Pietro
nascesse non ho mai pensato che potesse avere la sindrome
di Down. L’unica paura era il fatto che ormai avevo
39 anni e che quindi era tutto a posto, dovevo solo fare
presto perché a casa avevo una famiglia di tre bambini
e un marito che mi aspettavano. Ma il mattino del 14
giugno la mia vita è cambiata radicalmente.
Un giovane pediatra viene a chiamarmi dopo un’ora circa
dal parto e mi invita ad andare di corsa nel suo studio.
Camminavo a mala pena ma lui aveva urgenza.
Sembrava non vedesse l’ora per dirmelo. “Signora, si
accomodi qui vicino. Suo figlio è affetto da trisomia 21
sarebbe a dire ha la sindrome di Down”.
Il sangue è passato dalla testa ai piedi e subito dai piedi
alla testa e mi ha ammutolita. Pietro da quel momento l’ho
amato di più e ho cominciato ad odiare il pediatra che mi
aveva dato così brutalmente la notizia.
Il piccolo era bello, dolce e fragile, aveva bisogno di tanto amore.
Mai un attimo nelle mie braccia è stato rifiutato.
Mamma Anna
Diego, quando mi soffermo a guardarti provo una grande gioia,
i tuoi occhi a mandorla vispi e intelligenti, il tuo sorriso ammiccante, le tue battute ironiche
mi fanno impazzire. Quando sei nella tua camera e le tue mani si muovono con destrezza
fra colla, carta e colori e la tua fantasia dà vita a dei lavori fantastici, provo una
grande gioia.
Quando al mattino la tua sveglia suona e tu, sbuffando e “stiracchiandoti”, vai in bagno per
farti la barba, poi scegli con cura i vestiti da metterti e, sulle scale, mi dici “ciao mamma vado
al lavoro”, provo una grande gioia.
Quando ti sento discutere con tuo fratello, per una felpa rubacchiata nel suo armadio, provo
una grande gioia. Quando io e papà come due bambini vi spiamo mentre voi nella vostra
camera giocate insieme o vi guardate una partita di calcio,
proviamo una grande gioia.
Voi due, così diversi, così simili. Quando la mia mente va indietro nel tempo, la tua vita mi
appare come tanti fotogrammi; tu appena nato, i tuoi primi passi, il primo giorno di asilo, la
tua voglia di andare a scuola da solo, e, la mia ansia mentre ti saluto dalla finestra, il mio
panico quando mi chiedesti “mamma perché sono Down?”.
L’emozione forte quando hai firmato il contratto di lavoro; Diego, io provo una grande gioia.
E mi chiedo, ma sempre meno, come ho potuto anche per un solo istante il 10 maggio del 1979
quando un dottore mi disse:“suo figlio ha la sindrome di Down”, pensare che non sarei stata
capace di amarti! Pensare che tu non saresti stato in grado di diventare un uomo.
Diego, quel dottore non sapeva, io non sapevo. E tu Diego, giorno dopo giorno con la tua voglia
di esserci, con la tua voglia di riuscire hai dimostrato a quel dottore e a noi che ci
sbagliavamo.
Un abbraccio da chi ti vuole bene,
Mamma, papà e Ale
Associazione Italiana Persone Down
Sezione Venezia-Mestre
Giudecca 97 - 30133 Venezia - Tel. e Fax 041/2770217
e-mail: aipdvenezia@virgilio.it
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Ci sono altri genitori di persone con la sindrome di Down con cui potrete
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