You are on page 1of 76

SCULTURA GRECA

I GRANDI MAESTRI DEL IV SECOLO Prassitele Scopas - Lisippo

Prassitele
Bibliografia: A.Corso Biografia: apparteneva a una famiglia di scultori (figlio di Cefisodoto). Fu scultore soprattutto in marmo (Nikias apportava il colore alle sue opere) ma non mancano citazioni di opere di bronzo. Attivo fra il secondo e il terzo quarto del IV sec.a.C. (Plinio colloca il suo floruit tra 364 e il 361) soprattutto ad Atene: lavor per committenza pubblica e privata. Fu attivo: Grecia: Atene, Megara, Argo, Olimpia, Elide, Mantinea, Platea, Tebe, Tespie, Lebadia, Delfi, Anticira Asia Minore: Cnido, Apollonia al Rindaco Temi prediletti: divinit giovani e belle; soggetti eleusinii; temi dionisiaci; Afrodite ed Eros; Apollo e divinit associate; personificazioni di stati danimo e divinit del destino; divinit salutifere

Prassitele
Fonti: abbiamo 117 fonti che parlano di Prassitele (fra il IV sec.a.C. e il XIII), pertanto il terzo scultore pi citato di tutta lantichit (dopo Fidia: 165 fonti; e Lisippo: 127 fonti); dopo Prassitele c Policleto con 64 fonti. Da notare per che se ci limitiamo ai soggetti divini (agalmata) Prassitele secondo solo a Fidia. Epigrafiche: circa 20 iscrizioni che coprono un arco cronologico che va dal IV sec. Al II d.C. Letterarie: 97 testi. Fra le pi significative Pausania e Plinio

Prassitele
Opere principali sulla base delle fonti (Pausania) Atene: Satiro della Via dei Tripodi; Artemide Brauronia per il santuario sullAcropoli Megara: dodekatheon; satiro; Peitho e Paregoro; triade apollinea Argo: Leto con fiaccola Olimpia: Hermes dionysophoros (ripresa di un tema paterno) Elide: Dioniso Mantinea: Leto, Artemide, e base con Muse; Hera in trono Platea: Rhea con la pietra; Hera pronuba Tebe: frontoni con fatiche di Ercole Tespie: Eros Levadia: Trophonios (divinit guaritrice) Delfi: Frine Cnido: Afrodite Apollonia al Rindaco: Apollo Sauroctono

Prassitele
Opere principali sulla base delle fonti (Plinio) Ratto di Proserpina (tema eleusinio) Katagousa (nella Katagousa si pu forse identificare Proserpina) Liber Pater Methe (tema dionisiaco) Satiro periboetos (forse il satiro in riposo) Stephanousa (Afrodite che si incorona) Pselioumene (Afrodite che cinge una collana) Menadi (tema dionisiaco) Tiadi Cariatidi Sileni Tespiadi

Prassitele
Caratteristiche stilistiche salienti Figure ad S (satiro che versa; Eros di Tespie) Figure femminili (Artemide, Afrodite) panneggiate (Artemide, Muse) nude (Afrodite) Figure in appoggio (Apollo Sauroctono; Hermes dionysophoros; Satiro periboetos) Concezione della figura Bidimensionale In appoggio Estranea allo spettatore Ambientazione Preferibilmente in una silva (gli appoggi ai tronchi non sono solo funzionali alla statica ma fanno parte della inventio della figura)

Prassitele

Sostegno triangolare di tripode, da Atene, Via dei Tripodi. Sui tre lati: Dioniso con cantaro; Nike con oinochoe; Nike con phiale. Da notare i panneggi ampi e avvolgenti, tipici della produzione tarda del maestro (v. infra base di Mantinea)

Prassitele
Satiro che versa: copia in marmo dalloriginale da Via dei Tripodi che Prassitele considerava una delle sue opere pi belle (aneddoto di Frine): da notare laccentuata sinuosit del corpo che riprende schemi policletei e si svilupper nei ritmi in appoggio, lacconciatura a ciocche folte e disordinate; latto che il satiro compie lo estrania dallo spettatore. Loriginale attribuito al 370. Eros tipo Tespie: riprende posizione e ritmo del satiro: puntello e faretra sono aggiunte del copista

Prassitele

Moneta di Parion con Eros prassitelico

Prassitele

Artemide tipo Dresda. Copia di un tipo di statua che lo scultore scolp per Megara e Mantinea: la dea colta nellatto di estrarre la freccia dalla faretra La dea, con veste talare, caratterizzata da una maestosa solennit.

Prassitele
Artemide di Gabii: forse copia della statua che lo scultore scolp per il santuario di Artemide Brauronia ad Atene; la dea colta nellatto di allacciarsi la veste, in un gesto quotidiano; da notare latteggiamento assorto. 350 a.C. circa.

Prassitele
Afrodite dArles (a dx con restauri). Lo studio della fuigura femminile in seminudit prodromico alla ricerca che si svilupper con la Cnidia. Opera giovanile attribuibile al 360 ca. nota da numerose copie romane. La figura si dispiega nella veduta frontale, i piedi sono affiancati, il destro discosto; sul braccio sinistro poggiava forse un erote; il braccio destro aperto accentua la visione bidimensionale; nessuna volont di approfondimento spaziale.

Prassitele
Poco dopo la met del IV sec. Prassitele crea la famosa Afrodite per il tempio posto sul promontorio di Cnido, tempio di forma circolare accessibile sia dal lato frontale che da quello posteriore che consentiva di vedere le terga della dea. La copia del Vaticano ritenuto una delle migliori. La statua era un anathema e non una statua di culto Anche qui il supporto parte integrante della creazione artistica: la composizione si dispiega in senso bidimensionale e la dea, assorta, non interagisce con lo spettatore. Da notare le forme piene del corpo femminile, ispirate a quelle dellamante Frine. Tali proporzioni subiranno poi sensibili modifiche nel corso dellellenismo.

Prassitele
La statua cnidia fu copiata innumerevoli volte con funzioni sia decorative che sacrali; in particolare essa fu ripetuta nei bronzetti per i larari. Le fonti raccontano che tali bronzetti venivano offerti alle giovani spose con funzione beneaugurante.

Prassitele

La testa della Cnidia, a sinistra, e della Venere dArles: stessa concezione del volto dallovale largo; stessa acconciatura

Prassitele

Apollo sauroctono per Apollonia al Rindaco. Il dio giovinetto sta per uccidere una lucertola (simbolo del male, allusivo alluccisione di Pitone: non si tratta dunque di una scena di genere ma di una voluta allusione al culto). Appoggio esterno che esaspera la concezione bidimensionale della figura concepita come emergente da un piano di fondo e totalmente scollegata dai fedeli.

Prassitele

Hermes Dionysophoros: dal tempio di Era ad Olimpia. Pausania lo ricorda e gli scavatori tedeschi lo hanno riportato alla luce. Ritroviamo tutte le caratteristiche della poetica prassitelica: lappoggio esterno, lo straniamento del gruppo rispetto allo spettatore, la ripresa del tema paterno del dio che regge un fanciullo (Eirene e Pluto). Appartiene allultima fase dellattivit dello scultore.

Prassitele

Appoggio esterno; da notare il contrasto fra la carne luminosa e la pelle ferina drappeggiata intorno a corpo; ripresa dellappoggio della mano al fianco di lontana ascendenza policletea, a cui si pu ricollegare anche la posizione delle gambe, non immemore di certe invenzioni scopadee.

Prassitele

Particolare della testa che riprende il gusto per il contrasto fra compattezza del volto assorto e massa scomposta della chioma.

Prassitele
Per Mantinea Prassitele scolp la triade apollinea e la base con Muse su cui essa insisteva. Le lastre mostrano le Muse riccamente abbigliate con vesti consistenti ma che segnano i corpi: si tratta di un nuovo modo di consepire labbigliamento femminile (si ricordi il sarcofago delle Piangenti di Sidone).

Prassitele

Lastra dalla base di Mantinea: Apollo e Marsia

Prassitele
La nuova concezione della veste femminile informa di s anche alcune creazioni statuarie che godettero poi di grandissima fortuna come statue iconiche: la Piccola e la Grande Ercolanese, da taluni attribuite a Prassitele (pi probabilmente alla sua scuola) e identificate con Artemide e Core.

Prassitele

Particolari della testa della Grande e Piccola Ercolanese: acconciatura del tipo Melonenfrisur.

SCOPA DI PARO
Bibliografia: A. Stewart, Skopas of Paros, New Jersey 1977 Biografia: apparteneva a una famiglia di scultori. Fu scultore soprattutto in marmo e architetto. Attivo fra il secondo e il terzo quarto del IV sec.a.C. Fonti: 48 fonti letterarie parlano di Skopas, fra cui spiccano, come di consueto Pausania (in particolare per Tegea) e Plinio. Da ricordare anche Callistrato, retore del IV sec.d.C. che ricorda la Menade. Stile: accentuazione del patetismo attraverso espedienti nel volto e nella posizione del corpo; adesione alla tradizione ricca Fu attivo: Grecia: Arcadia (Gortina; Tegea); Elide; Beozia (Tebe); Argolide; Attica (Atene, Megara) Asia Minore: Ionia (Efeso); Bitinia; Caria (Alicarnasso, Cnido); Troade (Crise) Samotracia

SCOPA DI PARO
Opere (gli sono attribuite una trentina di statue): Afrodite Pandemos su capro (Elide) Apollo citaredo per Ramnunte poi al Palatino (v. base di Sorrento) Asclepio e Igea (Tegea, Gortina) Eros Himeros Pothos (Megara) Afrodite, Pothos e Fetonte (Samotracia, per le nozze di Filippo e Olimpiade) Leto con Apollo e Artemide (Efeso) Columnae caelatae (Efeso: fonte Plinio che attribuisce a Sopas ben 36 delle 127 colonne del tempio) Apollo Sminteo (Crise in Traoade) Atena e Dioniso (Cnido) Menade Meleagro Sculture per Alicarnasso

Tegea: tempio di Atena Alea


Il tempio della dea soccorritrice e guerriera fu distrutto nel 395 e ricostruito dopo il 370 (dopo Leuttra) in concomitanza con la dedica degli Arcadi a Delfi; il simulacro era una statua di avorio opera di Endoios, accanto a cui furono posti i simulacri di Asclepio e Igea opera di Scopa. Scopa progett anche il tempio (dorico, esastilo con 14 colonne h = diam x 6- sui lati lunghi e peristasi interna di semicolonne); accesso tramite due rampe (una a est e laltra a nord in corrispondenza della fonte sacra presso cui era avvenuto lincontro fra Eracle e Auge da cui era nato Telefo). Scopa scolp i frontoni: Achille e Telefo nella pianura del Caico (la valorizzazione di Telefo potrebbe essere letta in chiave antimacedone dal momento che Achille era leroe prediletto dai Macedoni) ad ovest e caccia al cinghiale calidonio con Atalanta Meleagro e Teseo ad est; gli acroteri laterali con Nikai e Ninfe e lacroterio centrale con elementi floreali: forte linflusso del tempio di Epidauro. Scopa scolp anche le statue di Asclepio e Igea che affiancavano lantica statua di culto opera di Endoios Fonti: Pausania

Tegea: tempio di Atena Alea

Tegea: tempio di Atena Alea

Pianta e alzato

Acroterio ovest: figura danzante (Ninfa?)

Tegea: tempio di Atena Alea, frontoni


Achille e Telefo nella pianura del Caico (la valorizzazione di Telefo potrebbe essere letta in chiave antimacedone dal momento che Achille era leroe prediletto dai Macedoni) ad ovest e caccia al cinghiale calidonio con Atalanta Meleagro e Teseo ad est. Acroteri laterali: Nikai o Ninfe; centrale: elemento floreale.

Tegea: tempio di Atena Alea

Frontone ovest: testa di Achille, di Telefo, di Ercole. Da notare nelle prime due linfossatura degli occhi e la torsione della testa; impalcatura ossea poderosa; fronte bassa; labbra spesse e carnose

Afrodite Pandemos
Per Elide Skopas avrebbe scolpito unAfrodite Pandemos: ce ne d notizia Pausania che parla di una statua di bronzo su capro (secondo alcuni lunica opera in bronzo dello scultore): in un coperchio di specchio conservata limmagine della dea. Lopera datata nella prima fase dellattivit dello scultore ed chiara espressione della sua adesione allo stile ricco.

Apollo
Per Ramnunte lo scultore avrebbe scolpito un Apollo del tipo del citaredo con lunga veste (v. anche Euphranor) che sarebbe stato poi portato a Roma dove assieme alla Artemide di Timoteo e alla Latona di Cefisodoto il giovane, figlio di Prassitele, avrebbe creato la triade del tempio di Apollo sul Palatino. La triade nota dalla base di Sorrento

Skopas a Alicarnasso

I ritmi attorti tipici dello scultore sono attestati nelle sculture del Mausoleo

Menade
La statua di Dresda una copia di ottima qualit della Menade che Skopas scolp forse per il gruppo di Sicione, che rappresentava il dio Dioniso attorniato dai suoi seguaci. Splendida la descrizione di Callistrato. Il ritmo attorto e labbigliamento la apparentano allo stile ricco. Il volto caratterizzato dagli occhi infossati, labbra semiaperte, accentuato patetismo

MELEAGRO

La statua, nota in 31 copie, caratterizzata da ritmi complessi. Stante sulla gamba dx, con braccio appoggiato al gluteo (influssi policletei); con il dx reggeva forse la lancia.

Copia Vaticana e copia da Cambridge

MELEAGRO: particolari della testa Vaticana

Herakles e pelike di Leningrado

Afrodite Pothos Fetonte: gruppo di Samotracia

Pothos

Per Samotracia scolp un gruppo con Afrodite Pothos (desiderio damore) e Fetonte dedicato da Filippo per le sue nozze con Olimpiade. Il Pothos, noto da una quarantina di copie stato identificato dal Furtwaengler. Un Pothos con Himeros e Afrodite era stato eseguito anche per il santuario di Megara. Figura effemminata, appoggio esterno, gambe incrociate (v. Paride di Eufranore e Artemide di Timoteo). Testa quadrata, fronte bassa e triangolare, labbra grosse e dischiuse. Nellacconciatura ricorda le Afroditi prassiteliche.

Samotracia

Fetonte e particolare del Pothos

Lisippo
Bibliografia: P.Moreno, Lisippo. Vita ed opere Biografia: nato a Sicione intorno al 390 a.C. fu in contatto con la locale scuola pittorica (Eupompo). La familiarit con Panfilo gli valse la chiamata presso Filippo. Fu bronzista e scultore in marmo; la sua attivitsi sviluppa dal terzo quarto del IV sec. fino alla fine dello stesso. Secondo Plinio fu autore di 1.500 opere. Fu attivo: Sicione (statua di Prassilla: ritratto intenzionale) Olimpia: Troilo (372); Polidamante (337); Chilone (322) Argo: Eracle in riposo Corinto: Posidone Delfi: donario di Daoco II; caccia di Cratero Rodi: carro del Sole Pella: Alessandro che doma Bucefalo Farsalo: donario di Daoco II Tespie: Eros con larco Elicona: Dioniso seduto; Muse Dion: caduti al Granico Asia: per Lampsaco il leone caduto; per Efeso lAlessandro con la lancia; per Sagalasso Alessandro a cavallo; per Mindo un eros con larco; ritratto di Efestione Alessandria: Alessandro ktistes Megara: Muse Tebe: Corfida (vincitore a Delfi)

Opere: --note da tradizione letteraria (127 attestazioni); iscrizioni copie in marmo basi di statue monete e rilievi --attribuite sulla base di criteri stilistici (Moreno)

Lisippo

Stile: Senocrate lo pone al vertice dello sviluppo dellarte greca; era noto per raffigurare gli uomini quali apparivano e non quali erano; la ponderazione era antitetica (contrazione di una parte del corpo); la testa era pi piccola rispetto al canone policleteo, di forma quasi circolare e inscrivibile in un cubo. Fece opere colossali (Zeus di Taranto 18 m) e di piccolissimo formato (epitrapezios) Temi: atleti; ritratti (di ricostruzione: Prassilla; alcuni personaggi del donario di Daochos; intenzionali: Polidamante; Socrate; fisionomici: Alessandro; Efestione); divinit (Zeus; Eracle, Posidone; Dioniso; le Muse; Helios); personificazioni (Eros; Kairos); animali (leone; cavalli; cani)

Olimpia: Base della statua di Polidamante di Scotussa: 337 a.C.

Latleta, rinomato per la sua forza fu chiamato alla corte del re di Persia: in alto raffigurato mentre si scontra con il leone

Il leone morto: Polidamante che affronta la fiera di fronte al Gran Re e alla sua corte

Polidamante e atleta: le due opere sono accomunate dallanalogia nella struttura (zigomi larghi e tendenza alla rotondit)

Atleta di Fano
Rinvenuto nel Mare Adriatico nel 1961; attualmente a Malibu, al Paul Getty Museum

Databile al 340 a.C. ca. Corpo slanciato e testa piccola gli occhi erano in pasta vitrea; la parte conservata circa 1,50. Sul capo si pone la corona: tipica ponderazione lisippea: una parte contratta, la dx, una rilasciata, la sx.

Donario di Daochos II

Daochos II, tetrarca di Tessaglia innalz a Farsalo, dopo la vittoria di Cheronea del 338, ilo gruppo in bronzo dei suoi antenati; nellanno successivo replic la dedica a Delfi; le statue vennero trovate entro un sacello rettangolare posto nella parte nord del santuario.

Donario di Daochos
Apollo citaredo

Daochos I Sisifo I

Daochos II. Figura in appoggio; corpo snello. Acnonio.

Agias: il primo tessalo che aveva vinto a Delfi nel pancrazio (combinazione di lotta e pugilato), intorno alla met del V sec. Ritratto di ricostruzione. Nuova misura del canone lisippeo: figura snella con gambe lunghe; testa 1/8 del corpo. Ponderazione originale. Parte destra contratta, parte sinistra rislasciata. Testa rotondeggiante, compatta; bocca breve, occhi piccoli e infossati.

Apoxyomenos
La pi celebre delle statue di Lisippo sarebbe stata portata a Roma da Marco Agrippa e esposta in Campo Marzio. Corpo bilanciato; braccia protese, testa volta verso la parte contratta.

Apoxyomenos

Caccia di Alessandro per Delfi


Base da Messene che riproduce il gruppo dedicato a Delfi da Cratero. Il gruppo era inserito in un ampio vano tra il tempio di Apollo e la scena del teatro; nelloriginale le figure dovevano essere a grandezza naturale. Alessandro a piedi, accompagnato da due cani: il leone ha colpito uno dei due animali, ma larrivo di Cratero distrae la fiera: levento si svolse a Sagalasso nel 332. Secondo Plutarco Lisippo avrebbe scolpito il leone e i cani; Leocare Alessandro

Statua di cagna ferita, firmata dal copista Sopatro, ora al Museo Barracco

Lisippo ritrattista di Alessandro


Alessandro aveva scelto come artisti di corte Lisippo, Apelle e Pirgotele (incisore). Essi lo seguirono nella campagna dAsia ma presto i rapporti con Lisippo si guastarono perch egli si rifiutava di ritrarlo in vesti divine. A Lisippo attribuito il Gruppo del Granico, prima opera della campagna dAsia e alcune immagini del duce stante. Si ricorda che lo scultore sapeva cogliere gli aspetti pi intimi del duce macedone e aveva fatto del suo difetto (teneva la testa un po storta) un vezzo.

Il Gruppo del Granico Nel 334 dopo la vittoria al Granico Alessandro volle dedicare a Dion il gruppo dei cavalieri (etairoi) caduti in battaglia guidati da lui stesso. Il gruppo fu poi portato a Roma da Quinto Cecilio Metello Macedonico e espostonella porticus Metelli. Un bronzetto da Ercolano viene considerato copia in piccolo formato di Alessandro che incombe sul nemico.

Alessandro
Dopo la battaglia del Granico ad Efeso Alessandro volle farsi ritrarre da Apelle (che lo rappresent seduto con fulmine in veste giovia) e Lisippo che lo rappresent stante con lancia, volendolo ritrarre come uomo ispirato dalla divinit e non come divinit. Bronzetto da Veleia

Erma Azara
Riproduce i tratti caratteristici del sovrano macedone: acconciatura leonina con anastole des komes, volto ispirato.

Lisippo in Asia
Ritratto probabilmente di Efestione, lamico fraterno morto a Ecbatana

Lisippo in Asia

Anche a Lampsaco si trovava verisimilmente un monumento commemorativo per i caduti del Granico, che coincide probabilmente con il leone caduto ricordato da Strabone, che venne poi da Agrippa trasferito a Roma ed esposto in Campo Marzio; del leone lisippeo abbiamo forse uneco nel tondo adrianeo riutillizzato nellarco di Costantino. Si veda anche la base di Polidamante dove c lo stesso soggetto.

Il carro del sole

Alessandro avrebbe donato ai Rodii una quadriga con il Sole alla guida, che taluno ha riconosciuto nel gruppo di S.Marco. Alcuni bolli danfora rodii ci forniscono una pallida eco del monumento, con i cavalli frementi al galoppo che ricordano quelli del gruppo del Granico

Posidone
Copia del Laterano : da notare la tensione della parte sx in rapporto allatteggiamento rilasciato della destra. Rispetto al canone lisippeo le proporzioni sono leggermente diverse, con testa grande e massiccia. La posizione con piede appoggiato a un supporto segno di vittoria. Da Luciano sappiamo che Lisippo scolp una statua in bronzo del dio per un santuario sullIstmo.

Posidone

Particolare della testa della copia del Laterano; bronzetto che riproduce il medesimo tipo; moneta dei Bruzi del III sec.a.C.

Ercole in riposo

Dal santuario di Ercole Curino presso Sulmona. Posizione bilanciata. Parte destra contratta, sinistra rilasciata.

Ercole in riposo
Statua colossale dalle terme di Caracalla, firmata dal copista ateniese Glykon. Divisione fra parte in tensione e parte rilassata; gamba portante spinta molto indietro; piedi quasi allineati; indispensabile lappoggio esterno

Eracle

Eracle epitrapezio: cantato da Marziale e da Stazio che ne ricordano le piccole dimensioni (1 piede) e lo dicono eseguito per Alessandro che lo portava sempre con s era poi passato per le mani di Annibale e Silla per finire sulla tavola di Novio Vindice. I poeti esaltano la capacit dello scultore di rendere la maest anche in un piccolo formato. La mano sx era appoggiata alla clava, la destra protesa con la coppa. Gamba dx tesa, sx retratta. Posizione attorta.

Epitrapezios pu significare Ercole a tavola o Ercole sulla tavola, nel senso che lopera era destinata a ornare la mensa.

Lisippo a Taranto
Lattivit di Lisippo in Magna Grecia corrisponde allultimo periodo (fine IV sec.). Per Taranto lo scultore scolp uno Zeus colossale (la tradizione di scolpire opere colossali ben diffusa nella tarda classicit e nellellenismo), alto 18 m; secondo Plinio il colosso poteva essere mosso con una mano eppure non crollava sotto i soffi di una tempesta. Davanti ad esso cera una colonna che doveva frangere il vento. Lo Zeus non venne portato a Roma da Fabio Massimo nel 209, che disse lasciamo i loro dei irati ai Tarantini (ci permette di ipotizzare che fosse raffigurato nel gesto di scagliare il fulmine). Per Taranto Lisippo scolp anche un Eracle seduto, che venne portato a Roma da Fabio Massimo.

Eracle seduto
Anche questa statua doveva essere colossale (circa 5 m) ed era posta sullacropoli della citt; Fabio Massimo la dedic sul Campidoglio e accanto vi pose la sua statua equestre; limperatore Giuliano la fece portare a Costantinopoli dove per nel sacco del 1204. Muscolatura possente; posizione chiusa ma con incroci di linee che invitano lo spettatore a girare attorno alla figura per coglierla appieno.

Pugile

Pugile in bronzo conservato al Museo Nazionale Romano. La figura contenuta entro un solido geometrico (ritmo chiuso: lunica apertura data dalla posizione della testa; si ipotizza un legame con lEracle da Taranto. Da notare il gesto delle maniesprimente meditazione. Da notare che i piedi sono consunti: probabilmente la statua era oggetto di venerazione.

Ermes Eracle epitrapezios


ERMES: fra le tematiche predilette da Lisippo c anche quella delle figure sedute: lEracle di Taranto, il pugilatore, e questo Ermes, noto da una quindicina di copie e da alcune gemme. Ritroviamo alcuni principi dellestetica lisippea: una parte contratta, la dx,, una rilasciata, la sx. La figura mostra diverse prospettive e realizza appieno la spazialit lisippea. Secondo la descrizione il dio era seduto sulla pelle di leone, con la mano sx sulla clava la dx protesa con la coppa di vino.

Eros
Eros distratto per Mindo in Caria. Lo schema del precedente rielaborato con moltiplicazione dei piani (la testa girata crea unulteriore spazialit.

Eros con larco: due repliche una per Tespi (fra il 338 e il 335 quando Alessandro stava a Tespi per organizzare lo scontro contro Tebe; la replica pi bella e completa quella dei Musei Capitolini). Il braccio che taglia la figura crea un piano innanzi ad essa. Acconciatura con treccia alla sommit del capo.

Eros

Eros con larco, copia da Ostia

Testa di Copenhagen

Kairos
La statua in bronzo, menzionata in un epigramma di Posidippo, poeta contemporaneo allo scultore, nomina lautore della statua e la descrive: in corsa con piedi alati, con un rasoio, con i capelli davanti al viso e calvo alloccipite. Ampia descrizione anche in Callistrato. Rilievo: probabilmente un falso moderno

Kairos

Rilievo neo attico da Trogir; disegno ricostruttivo che ripropone il particolare della sfera su cui lOccasione posava in equilibrio instabile

Ritratto di Socrate

La fonte che attribuisce a Lisippo una statua di Socrate Diogene Laerzio. Il monumanto si trovava nel Pompeion; lo scultore avrebbe scolpito lopera quando era al servizio di Cassandro. Accentuazione dellaspetto satirico del volto.

You might also like